Dopo aver girato alcune scene nella città Blu indiana JodHpur, la produzione si sposterà nuovamente per raggiungere la Gran Bretagna,
And Here we go! Cannes 2011
Oggi apre ufficialmente la 64esima edizione del Festival di Cannes. Il giorno di apertura è sempre quello più intenso e sospeso. Tutti gli addetti ai lavori sono in constante movimento per assicurarsi che tutto sia pronto.
I Pilastri della Terra: recensione della serie tv prodotta da Ridley Scott
I pilastri della Terra (The Pillars of the Earth) è una miniserie televisiva del 2010, tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore britannico Ken Follett e prodotta da Ridley Scott e Tony Scott.
Protagonisti del cast de I pilastri della Terra sono Waleran Bigod, interpretato da Ian McShane, Tom il costruttore, interpretato da Rufus Sewell, Priore Philip, interpretato da Matthew Macfadyen, Jack, interpretato da Eddie Redmayne, Aliena, interpretata da Hayley Atwell, Regan Hamleigh, interpretata da Sarah Parish, Ellen, interpretata da Natalia Wörner, Remigius, interpretato da Anatole Taubman, Cuthbert, interpretato da John Pielmeier, Percy Hamleigh, interpretato da Robert Bathurst, Re Enrico I, interpretato da Clive Wood. Richard, interpretato da Sam Claflin, Alfred, interpretato da Liam Garrigan, William Hamleigh, interpretato da David Oakes, Walter, interpretato da Götz Otto, Re Stefano, interpretato da Tony Curran, Conte Bartholomew, interpretato da Donald Sutherland, Principessa Matilde, interpretata da Alison Pill e Arcivescovo, interpretato da Gordon Pinsent.
I Pilastri della Terra: la trama
Sullo sfondo di un’estenuante lotta dinastica prendono vita le vicende de I Pilastri della Terra (The Pillars of the Earth), romanzo di Ken Follett pubblicato per la prima volta nel 1989 divenuto un best seller di grande successo, per trasposto recentemente in immagini nella forma (ben congeniale data la mole del romanzo) di una miniserie in 8 puntate realizzata per la rete statunitense Starz con le musiche di Trevor Morris (già compositore dello splendido soundtrack di The Tudors), prodotta dalla Tandem Communications e da Ridley e Tony Scott tramite la Scott Free Prod. (la cui mano è riconoscibile sin dalle spettacolari e colorate animazioni dei titoli di apertura ) e andata in onda per l’Italia su Sky Cinema nell’autunno 2010.
Nell’Inghilterra del 1120 la tragedia si abbatte sul re Enrico I quando il suo unico figlio maschio William Adelin muore in circostanze misteriose nel naufragio della Nave che lo riportava a casa attraverso la Manica: una manna dal cielo per Stefano di Blois , nipote del re che con l’appoggio della chiesa e il supporto della nobiltà sembra non avere rivali contro la giovane figlia del re Matilde e il fratellastro di lei Robert di Gloucester, incapace di ereditare la corona perché illegittimo; lo scontro esplode inesorabile quando Stefano prende il trono violando il giuramento fatto al defunto sovrano di riconoscere Matilde come erede fino alla maggiore età di suo figlio Enrico (futuro Enrico II ), dando così inizio al conflitto che insanguinerà l’Inghilterra per oltre 15 anni noto come “l’anarchia”.
Nel frattempo, il piccolo microcosmo medievale dell’immaginario priorato di Kingsbridge con pazienza e dedizione si dedica al più ambizioso dei progetti: la costruzione di una magnifica cattedrale, imponente simbolo del legame fra cielo e terra, santuario della luce intorno al quale convergono intrighi di corte, abusi di una nobiltà senza bandiera, conflitti terreni fra i monaci nella delicata gestione del priorato, desiderio di rispetto e riscatto della neonata piccola borghesia mercantile e le speranze di un eterno cantiere sempre pronto ad accogliere le imponenti e maestose architetture gotiche.
L’analisi
Fra i tanti e numerosi protagonisti che si sfidano a colpi di spada e scalpello, numerosi sono i volti indimenticabili anche e soprattutto grazie alle convincenti performances di un prestigiosissimo cast: il priore Philip, uomo di fede risoluto e incrollabile faro di purezza in una chiesa corrotta interpretato da MR Darcy – Matthew MacFadyen, Tom il costruttore incarnato dal congeniale volto medievale di Rufus Sewell ( già Re Marco in Tristano e Isotta e Lord Ademar ne Il destino di un cavaliere), il cui grande sogno di costruire una cattedrale è reso possibile grazie all’appoggio e al sostegno di Philip e che dopo la morte della moglie ritroverà l’amore grazie a Ellen (una splendida Natalia Worner); al figlio di lei Jack (fisicamente perfetto ma con ancora molta strada il giovane Eddie Redmayne), ragazzo dai capelli rossi intorno al cui defunto padre ruota un fitto mistero, Tom lascerà il compito di finire ciò che lui aveva iniziato e l’eredità morale della continua ricerca e miglioramento delle tecniche di costruzione che grazie a un illuminante visita in Francia riuscirà a realizzare.
Altra storia è quella di Aliena, il grande amore di Jack interpretata dalla lanciatissima Hayley Atwell, che dopo l’esecuzione del padre Bartholomew conte di Shiring (un cameo di Donald Sutherland) per aver appoggiato Matilde contro Stefano, consacrerà anima e corpo alla riconquista del feudo perduto in favore del fratello Richard diventando una benestante commerciante di lana; Alison Pill (recentemente vista scatenarsi in Scott Pilgrim vs the World) è bravissima nel ruolo della determinata regina Matilde, ma la disputa fra i due contendenti sovrani finisce per farsi rubare la scena da personaggi negativi malvagi e affascinanti: David Oakes (Juan Borgia nel recente The Borgias della Showtime) è uno straordinario William Hamleigh, signorotto locale assetato di violenza e allo stesso tempo vittima delle trame della madre, l’inquietante Lady Regan (Sarah Parish), ma su tutti brilla la stella oscura di un incredibile Ian Mcshane (già visto in Dead Wood e veterano della stagione teatrale britannica) nei panni di Waleran Bigod, vescovo infido e viscido con l’ambizione di diventare arcivescovo di Canterbury, simbolo della corruzione di una chiesa votata più alla ricchezza che alla fede e disposto a tutto pur di impedire la costruzione della cattedrale di Kingsbridge.
Costato circa 40 milioni di dollari e girato interamente in repubblica Ceca, I Pilastri della Terra si presenta come un dramma medievale dal respiro epico dove tutti gli ingredienti necessari, dagli spettacolari scontri sul campo di battaglia alla romantica storia d’amore, si inseriscono perfettamente in un fiabesco vortice di costumi e armature: il rischio di un adattamento è sempre quello di scontentare i fan del materiale originale pur nella consapevolezza che l’assoluta fedeltà difficilmente possa essere la giusta via, eppure con otto episodi di spettacolo la serie aveva tutte le carte in regola per equilibrare la forza del libro con le esigenze più elementari di drammatizzazione visiva: peccato che le numerose modifiche inserite in medias res non solo finiscano per generare un prodotto quasi autonomo dall’opera originale (a volte alterando la psicologia dei personaggi altre inserendo eventi sconvolgenti quali una improbabile relazione incestuosa fra William Hamleigh e la madre Lady Regan) ma addirittura per tagliare l’interessante (forse ritenuta poco appetibile) questione della morte di Thomas Beckett per volontà del nuovo re Enrico II, scegliendo di chiudere le vicende in modo frettoloso e poco esaustivo con un finale (che non spoileriamo) un po’ troppo palesemente ispirato al Gobbo di Notre Dame Disneyano .
Nonostante i suoi difetti più evidenti legati a effetti speciali televisivi e un make up che rende praticamente invisibili le tracce dell’invecchiamento ventennale dei protagonisti, la serie I Pilastri della Terra rimane comunque ben fatta e non priva di meriti, tutta da gustare per coloro che non hanno ancora letto il romanzo di Ken Follett (che per l’occasione ci offre un cameo nel ruolo di un mercante nell’episodio 7) e per tutti quelli che vogliono ancora riassaporare anche solo una parte delle grandi emozioni che hanno trovato fra le pagine scritte dell’immenso tomo (oltre 1000 pagine) dello scrittore inglese.
Uscite al cinema 13 maggio 2011
Red: Frank, Joe, Marvin, e Victoria erano i migliori agenti della CIA, ma i segreti in loro conoscenza li hanno resi i target principali dell’Agenzia.
Incastrati per un omicidio, devono usare tutta la loro astuzia, esperienza e il lavoro di squadra per rimanere un passo avanti rispetto ai loro mortali inseguitori, e restare così ancora in vita. Per interrompere l’operazione ai loro danni, la squadra intraprende una missione impossibile per entrare nel quartier generale top-secret della CIA, dove potranno scoprire una delle più grandi cospirazioni ed insabbiature nella storia del Governo.
Quarto film per il tedesco Robert Schwentke, il quale si è dedicato molto anche alla Tv. Trattasi di una trasposizione cinematografica dell’omonimo fumetto cult della DC Comics, realizzato da Warren Ellis e Cully Hamner. Il cast è di tutto rispetto, come da tradizione quando si tratta di film d’azione ispirati a fumetti: Morgan Freeman, John Malkovich, Helen Mirren, Bruce Willis e Mary-Louise Parker.
Spionaggio, azione, intrecci internazionali, ironia, scene pittoresche, fedeltà al fumetto. Gli amanti delle Spy-stories e di Red non potranno certo lasciarselo sfuggire.
Uomini senza legge: In un’Algeria degli anni ’40-’60 ancora colonizzata dai francesi, ma in forte fermento sociale sfociato come spesso accaduto nel terrorismo, crescono tre fratelli: Saïd, Messaoud e Abdelkader, cresciuti con un forte risentimento contro l’occupazione francese. Protettore e faccendiere a Pigalle Saïd, soldato dell’Esercito francese sul fronte indocinese Messaud, militante del movimento di indipendenza algerino detenuto nelle carceri francesi Abdelkader, i tre fratelli si ritroveranno anni dopo a Parigi costretti nelle banlieues e operai della Renault.
Entrato in clandestinità e diventato in poco tempo leader del Fronte Popolare di Liberazione, Abdelkader trascinerà nella causa i fratelli fino all’alba della liberazione.
Il regista algerino Rachid Bouchareb è al suo quarto film, legato anch’esso come i precedenti a tematiche relative alla Francia e alla sua Algeria. C’è però una scommessa ambiziosa all’origine di Uomini senza legge: quella di combinare epos e noir.
Beastly: Kyle Kingston, figlio adolescente di uno dei giornalisti televisivi più famosi di New York, si prepara alle elezioni per diventare rappresentante degli studenti del suo liceo con tutta la forza che gli garantiscono la sua arroganza e una sfacciata spavalderia. Kyle è infatti un cultore dell’aspetto esteriore e della bellezza apollinea come strumenti unici per ottenere successo e popolarità incondizionati. Dopo aver vinto le elezioni, il suo primo pensiero è vendicarsi di Kendra, una compagna di scuola più vicina alla sensibilità neo gotica che ha cercato di sabotare la sua campagna. Ma per il fatto di umiliarla di fronte a tutti gli studenti durante il suo party per la vittoria, Kyle subisce un incantesimo che gli fa cadere i capelli e gli rende il volto sfregiato e mostruoso. Da quel momento, ha un anno di tempo per far innamorare una ragazza di sé o porterà quelle sembianze per tutto il resto della sua vita.
Secondo film per Daniel Banz, dopo Phoebe in Wonderland del 2008. Anche questo è un film sugli adolescenti, le loro ambizioni, i loro problemi con i pari. Se quest’ultimo prende come modello Alice nel Paese delle meraviglie – con la piccola protagonista che cerca di evadere dalla realtà emulando la protagonista della fiaba – Beastly è più simile a una fiaba-horror, una storia dannata che accattiverà gli adolescenti. Almeno questo è quello che spera Banz.
Un perfetto gentiluomo: Louis Ives è un giovane insegnante di letteratura presso un liceo a Princeton, con un grosso problema di timidezza e un’ossessione per la biancheria intima femminile. Dopo esser stato sorpreso dalla direttrice dell’istituto a indossare un reggiseno, Louis decide di trasferirsi a New York per trovare una vocazione artistica ed esplorare la sua identità sessuale. A Manhattan, trova un alloggio nel minuscolo appartamento di Henry Harrison, un eccentrico intellettuale di mezza età che sostiene di aver scritto un’unica grande opera teatrale nella vita e che questa gli sia stata sottratta dal precedente coinquilino. A poco a poco, Louis rimane sempre più intimorito ma stranamente affascinato dalle strane abitudini del suo padrone di casa, che dimostra di essere uno spiantato misogino di mentalità reazionaria, frequentatore dell’alta società newyorkese grazie al suo ruolo di accompagnatore per donne anziane ed estremamente facoltose.
Terzo film per la coppia Shari Springer Berman-Robert Pulcini, i quali hanno proposto fin’ora commedie grottesche, ironiche, spensierate. Un buon successo ha ottenuto Diario di una tata, loro secondo film che precede il presente.
Per calarsi nella parte del sedicente aristocratico Henry Harrison, Kevin Kline recupera e sintetizza due dei personaggi che più lo hanno reso famoso: l’intellettuale schizofrenico de La scelta di Sophie e il folle criminale anglofobo di Un pesce di nome Wanda, virando su un versante esplicitamente comico e satirico. La forza del film sta tutta nella coppia maestro-allievo interpretata da Kline e Paul Dano, con diverse scene esilaranti. La presenza di Katie Holmes (Mary) e le avance del timido Louis, fanno tornare alla mente Dawson Creek, in una versione comica ovviamente.
Con gli occhi dell’assassino: Julia, una donna affetta da una patologia degenerativa degli occhi, trova Sara, la cieca sorella gemella, impiccata nella cantina della sua casa. Julia decide di indagare in quello che sente essere un caso di omicidio, entrando in un mondo oscuro che sembra nascondere una misteriosa presenza. Mentre Julia comincia a scoprire la terribile verità sulla morte della sorella, la sua vista si deteriora, fino a quando una serie di morti inspiegabili e sparizioni le attraversano la strada.
Primo film per Guillem Morales, caratterizzato da una suspense crescente e un alone di mistero che dovrebbero soddisfare appieno gli amanti del genere.
Il mercante di stoffe: Due mondi apparentemente lontani, l’Islam e l’Occidente, si ritrovano quando l’amore vola alto e supera qualsiasi incomprensione. Marco e Luisa, due giovani italiani, arrivano in un villaggio abbandonato del sud del Marocco per trovare il medaglione che servirà a scoprire la storia d’amore tormentata, nata negli anni Trenta, tra il mercante di stoffe italiano Alessandro (Sebastiano Somma), e la bellissima Najiiba (Emanuela Garuccio).
Unico film italiano in uscita, diretto da Antonio Baiocco, autore televisivo al suo terzo lungometraggio.
The Tree of Life finalmente al cinema
I Pinguini di Mr. Popper: il trailer italiano
Jim Carrey torna nei cinema italiani il 12 agosto con la nuova commedia Fox “I Pinguini di Mr. Popper”, di cui vi mostriamo trailer italiano.
Mià e il Migù: recensione del film d’animazione
In Mià e il Migù Pedro fa l’operaio. E’ stato costretto dalla necessità di lavorare a lasciare la sua cara figlia, Mià, da sola al villaggio. Purtroppo resta intrappolato nel crollo di un tunnel. Mià, svegliatasi di notte, sente la necessità di rivedere suo padre, e si mette in cammino da sola per raggiungere il suo posto di lavoro, oltre la pericolosa foresta. Parallelamente seguiamo le vicende di un costruttore senza scrupoli, che vuole distruggere l’ultimo angolo di paradiso terrestre incontaminato per costruire un costoso complesso alberghiero. Proprio in quel cantiere lavora il povero Pedro, e Mià, insieme al figlio del costruttore, Aldrin, riuscirà a salvare la natura, aiutata dai magici Migù. La trama del film d’animazione diretto da Jacques –Rèmy Girerd ricorda vagamente le fantastiche storie di Miyazaki, senza però averne la profondità emotiva, né la bellezza cromatica ed artistica tipica del disegno del maestro giapponese. 
Mià e il Migù dopo un inizio promettente, scandito da musica e immagini di rara poesia, si rivela un affastellamento di luoghi comuni che sfociano nel finale scontato e didascalico, decisamente infantile, forse anche troppo per le nuovissime generazioni che crescono a pane e videogames. Il disegno, in alcuni momenti morbido e fiabesco, ci presenta dei personaggi stilizzati che si muovono in una natura molto più viva e dettagliato degli uomini stessi. I colori virati sul giallo e sull’ocra donano un’atmosfera orientaleggiante al racconto, seppure l’ambientazione geografica della vicenda sia decisamente di fantasia.
Tuttavia Mià e il Migù presenta almeno un paio di momenti di profonda inquietudine che contrastano con il tono buonista del film, ma che ne aumentano leggermente la complessità, a favore del risultato finale. Le immagini sono ben accompagnate da una buona partitura musicale realizzata da Serge Besset.
The Dark Knight Rises: altre foto dal set!
Giungono ancora foro dalle riprese di The Dark Knight Rises a Jodhpur (India), dopo avervi mostrato le primissime, ecco delle altre, decisamente più chiare e comprensibili.
L’oggetto delle foto è sempre la stessa location con i green screen nel pozzo. Sembra che sul set fosse presente anche Josh Pence, ingaggiato per interpretare un Ra’s al Ghul più giovane.
Secondo la descrizione apparsa su Facebook, si tratterebbe di “arena di allenamento” utilizzata proprio da Ra’s al Ghul.
Fonte:
Pacific Rim di Guillermo Del Toro: primo nome!
Dopo continui cambi di progetto e aver visto svanire nel nulla il progetto sulle Montagne della follia di Lovecraft, Guillermo Del Toro non si perde d’animo ed ha già trovato un’altro progetto su cui lavorare: Pacific Rim. Infatti, arrivano i primi nomi del cast, e sembrerebbe che il primo attore scelto sia Charlie Hunnam. Il film è scritto da Travis Beacham e sarò prodotto dalla Legendary Pictures, divisione della Warner Bros, che ha dato luce a film come la saga di Batman targata Nolan.
La storia: Ambientato in un futuro nel quale la Terra deve unirsi per combattere un mucchio di creature minacciose che stanno per invadere il Pianeta, e sconfiggerle utilizzando tecnologie innovative, il film rimane ancora prevalentemente avvolto nel mistero, tanto che poco o nulla sappiamo sul ruolo che interpreterà Hunnam. Rimaniamo in attesa di ulteriori aggiornamenti.

Fonte: Deadline
Django Unchained di Quentin Tarantino distribuito da Sony
Non facciamo in tempo ad annunciarvi i movimenti inerenti al cast che ecco arrivare un’altra notizie del nuovo film di Tarantino: Django Unchained. Sembra che il film abbia trovato una distribuzione: La Weinstein Company (che co-finanzierà e distribuirà la pellicola negli Stati Uniti) ha infatti concluso un accordo con la Sony Pictures, che co-finanzierà e distribuirà il film nel resto del mondo.
Per quanto riguarda il nostro paese invece, visto il recente annuncio della divisione Italiana della Sony, che ha dichiarato che cesserà le attività a partire da Luglio, sarà la Warner Bros ha distribuire questa e tutte le pellicole Sony dell’estate. Ricordiamo che per l’estate erano previste uscite Sony del calibro di, Hanna (22 luglio), Il Signore dello Zoo (5 agosto), Bad Teacher (2 settembre), I Puffi (16 settembre) – Oltre a quelli della prossima estate The Amazing Spider-Man e Men In Black 3.
Fonte: Deadline
Paul Thomas Anderson di nuovo al lavoro
Box Office ITA del 9 Maggio 2011
Fast & Furious 5 ottiene un ottimo debutto al botteghino italiano, seguito dalla buona tenuta di Thor. Terzo e fiacco posto per Come l’acqua per gli elefanti.
La stagione estiva è ormai alle porte, quindi agli esercenti e ai distributori non resta che mettersi l’anima in pace e confidare nei blockbuster di prossima uscita per ricavare profitti dignitosi.
In questo fine settimana, a registrare incassi accettabili sono soltanto i primi due titoli: infatti Fast & Furious 5 incassa 3,3 milioni di euro (5 milioni complessivi nei cinque giorni), mentre Thor scende al secondo posto con 1 milione ottenuto nella sua seconda settimana; l’eroe Marvel raggiunge quota 5,7 milioni totali, sfruttando soprattutto il sovraprezzo del biglietto grazie alle numerose copie in 3D.
Dal terzo posto in poi, le cose si mettono male. Come l’acqua per gli elefanti raccoglie infatti soltanto 379.000 euro: la storia tratta da un libro di successo, due attori Premi Oscar e l’idolo delle teenager Robert Pattinson non bastano per raggiungere un risultato discreto. Evidentemente Pattinson raccoglie più consensi in versione vampiro, malgrado i suoi tentativi di staccarsi dal ruolo di Edward Cullen…
Machete delude con i suoi 329.000 euro, dopo ottimi consensi di critica sin dalla presentazione all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Source Code scende al quinto posto raccogliendo altri 326.000 euro per 1,3 milioni complessivi. Seguono Rio (231.000 euro) e Habemus Papam (214.000 euro), giunti rispettivamente a 6,1 e 4,8 milioni totali.
Ottava posizione per la commedia italiana Senza arte né parte, che debutta con soli 178.000 euro. Chiudono la top10 Faccio un salto all’Avana (155.000 euro), che arriva a quota 2,6 milioni, e Limitless (140.000 euro), giunto a 3,5 milioni totali.
Box Office USA del 9 maggio 2011
Con la potenza del tuono, Thor, il nuovo film Marvel diretto da Kenneth Branagh balza in prima posizione della classifica degli incassi al box office statunitense nella sua prima settimana di uscita.
Guadagna 66 milioni di dollari, doppiando cosí l’incasso settimanale del film piú visto della precendente classifica, Fast and Furious 5, ultimo capitolo della saga decennale con Vin Diesel, che invece aggiunge “solo” altri 32 milioni al suo incasso lordo, ora di 140 milioni. Si avvicina la bella stagione e aumentano i matrimoni, il cinema si adatta. In terza e quarta posizione troviamo infatti due “wedding comedies” che oltretutto e forse involontariamente, si bilanciano per ció che riguarda i soggetti trattati.
Jumping the broom è infatti una commedia i cui protagonisti sono appartenenti alla middle / high class afroamericana, il regista Salim Akil è stato autore della serie pluripremiata Soul food, sempre concentrata sulle vicissitudini di una famiglia afroamericana. Il film, come altri che lo hanno recentemente preceduto, segna l’importanza ormai raggiunta dal pubblico afroamericano nella scelta dei soggetti da parte delle majors, sono ormai lontani i tempi in cui Spike Lee era l’unico rappresentante della comunitá in classifica.
A seguire, in quarta posizione, un’altra commedia che segue lo stesso pattern ma con un cast prettamente caucasico: Something borrowed, con Kate Hudson e Ginnifer Goodwin, che dopo La veritá è che non gli piaci abbastanza si ritrova nuovamente alle prese con relazioni amorose complicate.
Rio scende a metá classifica, appena sopra Water for elephants, melodramma circense con cast importante: Robert Pattinson, Reese Witherspoon, Christoph Waltz. Il film ha, ad oggi, un incasso lordo di 41 milioni di dollari.
Un’altra commedia di estrazione afroamericana, ma stavolta tendente decisamente al demenziale, Madea’s Big Happy Family è in settima posizione, con un incasso settimanale di 4 milioni di dollari. Il regista è sicuramente memore delle prove del tutto simili di Eddie Murphy nella serie di film sul Dr. Dolittle.
L’ottavo posto è occupato da un’altra commedia classica americana: Prom mette infatti in scena le avventure di un gruppo di ragazzi in preparazione del famoso ballo di fine anno.
In nona posizione troviamo Soul surfer, mentre chiude la classifica il film di animazione Hoodwinked Too! Hood VS. Evil che nonostante la presenza di voci vip come quella di Glenn Close e di Hayden Panettiere, ha incassato solamente 7 milioni di dollari in totale dopo 3 settimane nelle sale.
La prossima settimana si aspetta l’uscita di: Priest, uno sci-fi thriller ambientato in un mondo alternativo in cui gli umani combattono i vampiri, con Paul Bettany protagonista.
Forse anche sull’onda del matrimonio regale tra William e Kate, esce un altro film la cui trama ha per oggetto il giorno piú bello focalizzandosi peró sulle damigelle. Nel cast di Bridesmaid c’é anche Maya Rudolph, protagonista del delizioso Away we go di Sam Mendes, uscito da noi questo inverno.
Esce anche Hesher in cui Joseph Gordon-Levitt cerca di scrollarsi di dosso la faccia da bravo ragazzo e Everything must go, una nuova commedia con Will Ferrell.
Django: Quentin Tarantino vuole Will Smith!
Giunge notizia che il cast del prossimo film di Quentin Tarantino sarà di tutto rispetto. Infatti, nell’omaggio agli spaghetti western Django Unchained., il regista è intenzionato a coinvolgere anche Will Smith. Sembrerebe che proprio l’attore sia in cima alla lista degli attori considerati dal regista come protagonisti. Secondo l’Hollywood Reporter però non c’è ancora nessuna offerta ufficiale dietro a questa voce, che sembra però molto probabile. Il ruolo che Smith ricoprirà è quello dello schiavo liberato Django che organizza una missione per liberare la moglie, ancora in schiavitù. Assieme a lui ci sarà un cacciatore di taglie tedesco, che lo addestra perché spodesti il malvagio proprietario di una piantagione.
Ricordiamo che nel cast è già coinvolto Christoph Waltz. In aggiunta a questo nome , l’attore Samuel L. Jackson dovrebbe ritornare a lavorare con Taratino per interpretare uno schiavo al servizio del cattivo principale, Calvin Candie.
Venezia 2011: Marco Bellocchio Leone alla carriera!
La sessantottesima edizione della Mostra del cinema di Venezia assegnerà a Marco Bellocchio il Leone d’oro alla carriera di quest’anno.
Conferme per Benigni nel film romano di Woody Allen!
E’ dalla scorsa settimana che rumors danno Roberto Benigni nel cast del nuovo film di Woody Allen. Ora finalmente arriv la conferma dallo stesso regista, che oltre ha Benigni ha assicurato che nel film ci saranno anche Penélope Cruz, Ellen Page, Jesse Eisenberg e Alec Baldwin ed anche lui stesso, il quale non compariva da Scoop.
The Amazing Spiderman: nuove foto!
Arrivano ancora nuove immagini di The Amazing Spider-Man. Le riprese svolte a New York City coinvolgono parte del cast principale. Le la prima volta vediamo Rhys Ifans nei panni del Dr. Curt Connors.
La torre nera: pausa di riflessione della Universal?
L’Hollywood Reporter riporta la notizie che la Imagine Entertainment, nella persona del presidente Michael Rosenberg, ha annunciato
The Dark Knight Rises:riprese iniziate, ecco le foto!

Finalmetne iniziano oggi nella città blu di Jodhpur (India) le riprese di The Dark Knight Rises. Ecco subitissimo, a tempo di record arrivare le primissime foto fatte da un fane postate su Twitter.
Red, Action-movie dal cast a 5 Stelle
E’ IN ARRIVO RED, UN ACTION-MOVIE DAL CAST A 5 STELLE – E’ in arrivo nelle sale cinematografiche italiane, a partire dal prossimo 11 maggio, RED l’attesissimo film d’azione diretto da Robert Scwenkte che raccoglie nello stesso cast una squadra di interpreti eccezionali. Da Bruce Willis a Morgan Freeman sino al premio Oscar Helen Mirren ed all’eccentrico John Malkovich, tutti insieme per una spy-story che saprà anche divertire.
Con gli occhi dell’assassino: recensione del film
Il genio creativo di Guillermo Del Toro continua a sfornare interessantissimi autori ispanici dall’impressionante talento visivo e registico. Dopo averci regalato il promettente Bayona, (talentuoso regista di The Orphanage), ecco ora far arrivare la seconda opera di Guillem Morales, neanche fosse la bottega rinascimentale del Verrocchio. Con gli occhi dell’assassino è un buon film che di certo conferma il grande fiuto di Del Toro, oltre che ovviamente il talento registico di Morales.
Con gli occhi dell’assassino racconta la storia di Julia, affetta da una malattia che le causa una perdita progressiva della vista, che viene a sapere che la sorella gemella si è tolta la vita. Con il passare del tempo si convince che il suicidio sia legato ad un terribile segreto di famiglia e che c’è un assassino in giro pronto a colpire ancora. Mentre la vista di Julia si affievolisce, il tempo a disposizione scorre troppo velocemente.
Con gli occhi dell’assassino, il film
Sin dall’inizio Con gli occhi dell’assassino mostra il cuore del film, un’attenta e meticolosa costruzione di sequenze atte a far addentrare lo spettatore nell’universo di sensazione ed emozioni prima di Sara e poi di Julia con una capacità impressionante, mantenendo per la gran parte della prima ora un notevole margine di interesse, dovuto alla buona capacità registica di mantenere un discreto equilibro nell’evoluzione della storia. Il merito va dato senz’altro anche alla messinscena, impreziosita da una bella fotografia fredda e da interessanti spunti di montaggio. Morales si rivela così un talentuoso raccontatore di storie, con grandi margini di miglioramenti, ma pecca un po’ di inesperienza. Oltre ai moltissimi spunti interessanti e agli ottimi presupposti iniziali c’è da fare i conti con l’eccessiva lunghezza del film che ne dilata l’evoluzione rendendolo un po’ troppo ridondante. Senza contare che per quanto agile, il racconto prende alcune pieghe decisamente prevedibili, minando quella che è una sacrosanta componente di un thriller che si rispetti: la sorpresa.
Nella seconda parte de Con gli occhi dell’assassino, la brillantezza di racconto inizia a calare, portando la storia su registri troppo melodrammatici, non giustificati da un racconto iniziale incentrato sulla suspance e sul mistero, per poi perdersi definitivamente in una componente sanguinolenta esasperata, che fa vacillare l’opera destabilizzandone l’equilibrio. In soccorso a questa carenza c’è però l’ottima performance della protagonista Belén Rueda, già vista nelle vesti di madre in The Orphanage, e ormai a suo agio in ambienti cupi e misteriosi. E’ grazie alla sua convincente interpretazione che il film non frana del tutto e mantiene quanto meno le aspettative iniziali. La bella attrice spagnola conferma il talento mostrato in Mare Dentro di Amenábar.
In definitiva, Con gli occhi dell’assassino farà di certo la gioia degli amanti del genere, anche di quelli più avvezzi al sangue. Sicuramente pone prepotentemente il cinema di genere Spagnolo ad un livello che ormai ha superato quello del nostro amato paese.
Presentato il Ca’ Foscari Short Film Festival!
Oggi a Roma è stato presentato il Ca’ Foscari Short Film Festival, primo festival concepito, organizzato e gestito direttamente da una Università, la Cà Foscati di Venezia. La prima edizione si svolgerà dal 26 al 29 maggio a Venezia. Alla guida del Festival il critico Roberto Silvestri, coadiuvato da una squadra veneziana ed internazionale di docenti universitari, professionisti del cinema e della cultura uniti all’interno dell’esperienza internazionale di Ca’ Foscari Cinema. Coordinatrice della rassegna la professoressa Maria Roberta Novielli, delegata dal rettore Carlo Carraro a responsabile delle attività cinematografiche dell’Università.
David di Donatello 2011: vincitori, trionfo per Martone-Papaleo
Ecco tutto i vincitori del David Di Donatello 2011.Trionfo per Noi credevamo di Martone e per Rocco Papaleo e il suo Basilicata cost to cost. Miglior regia Lucchetti, miglior attore e attrice rispettivamente a Elio Germano e Paola Cortellesi. Miglior Attori non protagonisti Valentina Lodovini e Giuseppe Battiston.
Ecco l’elenco completo:
VINCITORI PREMI DAVID 2010-2011
MIGLIOR FILM
NOI CREDEVAMO
MIGLIORE REGISTA
DANIELE LUCHETTI PER IL FILM LA NOSTRA VITA
MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE
ROCCO PAPALEO PER IL FILM BASILICATA COAST TO COAST
MIGLIORE SCENEGGIATURA
MARIO MARTONE GIANCARLO DE CATALSO PER IL FILM NOI CREDEVAMO
MIGLIORE PRODUTTORE
TILDE CORSI GIANNI ROMOLI CLAUDIO BONIVENTO PER IL FILM 20 SIGARETTE
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
PAOLA CORTELLESI PER IL FILM NESSUNO MI PUO’ GIUDICARE
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
ELIO GERMANO PER IL FILM LA NOSTRA VITA
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
VALENTINA LODOVINI PER IL FILM BENVENUTI AL SUD
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
GIUSEPPE BATTISTON PER IL FILM LA PASSIONE
MIGLIORE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA
RENATO BERTA PER IL FILM NOI CREDEVAMO
MIGLIORE MUSICISTA
RITA MARCOTULLI ROCCO PAPALEO PER IL FILM BASILICATA COAST TO COAST
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
MENTRE DORMI TESTI DI GIMMI SANTUCCI E MAX GAZZE’ MUSICA E INTERPRETAZIONE MAX GAZZE’ PER IL FILM BASILICATA COAST TO COAST
MIGLIORE SCENOGRAFO
EMITA FRIGATO PER IL FILM NOI CREDEVAMO
MIGLIORE COSTUMISTA
URSULA PATZAK PER IL FILM NOI CREDEVAMO
MIGLIORE TRUCCATORE
VITTORIO SODANO PER IL FILM NOI CREDEVAMO
MIGLIORE ACCONCIATORE
ALDO SIGNORETTI PER IL FILM NOI CREDEVAMO
MIGLIORE MONTATORE
ALESSIO DOGLIONE PER IL FILM 20 SIGARETTE
MIGLIOR FONICO DI PRESA DIRETTA
BRUNO PUPPARO PER IL FILM LA NOSTRA VITA
MIGLIORI EFFETTI SPECIALI VISIVI
REBEL ALLIANCE PER IL FILM 20 SIGARETTE
MIGLIOR FILM DELL’UNIONE EUROPEA
IL DISCORSO DEL RE
MIGLIOR FILM STRANIERO
HEREAFTER
MIGLIOR DOCUMENTARIO DI LUNGOMETRAGGIO
E’ STATO MORTO UN RAGAZZO: FEDERICO ALDROVANDI CHE IN UNA NOTTE INCONTRO’ LA POLIZIA DI FILIPPO VENDEMMIATI
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
JODY DELLE GIOSTRE DI ADRIANO SFORZI
DAVID GIOVANI
20 SIGARETTE DI AURELIANO AMADEI
On-line la versione 2 di cinefilos.it
E’ con immenso piacere che annuncio la pubblicazione della nuova versione del nostro portale.
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L’altra rivoluzione: recensione del film
Attraverso un intreccio di fotografie, filmati d’epoca e paesaggi soleggiati dell’Italia del sud, Raffaele Brunetti, regista e produttore di questo documentario, insieme a Piergiorgio Curzi, ritrae una parte dell’esistenza del grande scrittore Maksim Gorkij: il suo periodo a Capri. E’ qui che passerà il suo esilio, dopo i forti disordini verificatisi in Russia contro il potere autocratico dello Zar, e sarà letteralmente incantato e rapito dalla bellezza dell’isola. Gorkij si circonderà di eminenti compatrioti anche loro in esilio. Bodganov, altro importante esponente del partito bolscevico, soggiorna a Capri. L’attività dei due suscita un turbamento nei pensieri del giovane Lenin, il quale si recherà sull’isola per un confronto diretto sia con Gorkij sia con Bogdanov, immortalato poi in una celebre fotografia durante una partita a scacchi, dalla quale il futuro leader Lenin uscirà sconfitto.
Si traccia uno scorcio di storia segnato da nettissime contraddizioni. Ambiguità, assenza di democrazia, creazione di burocrati terribili e inutili al vero sviluppo di un Paese. Tutto questo segnerà la nascita e la morte dell’Unione Sovietica. Forse un po’ troppo didascalico, ma comunque un bell’esempio di lavoro documentaristico. Preciso, esatto, non lascia nulla d’irrisolto. Un grande lavoro durato tre anni, in cui sono stati raccolti documenti dagli archivi di tutto il mondo, fotografie, e un esclusivo filmato di pochi secondi che riproduce il grande scrittore russo in una delle ville di Capri datato 1906.
Il potere dell’immagine è correlato alla forte suggestione che hanno ancora i suoi protagonisti. Questo documentario ha il merito di aver riportato alla luce una vicenda di rilevanza storica, ma anche quello di aver testimoniato lo straordinario fascino che il depositarsi del tempo concede alle immagini, concedendogli ancora vita. Brunetti afferma che questo documentario è un “risarcimento nel passato”, rievoca storie in parte dimenticate, ridando vita a personaggi straordinari che avevano abitato nelle sue stanze di ragazzo.
Beastly: recensione del film di Daniel Barnz
Ci sono pochi luoghi in cui l’apparenza eserciti più fascino che in un liceo. Questo il pensiero di Daniel Barnz (Phoebe in Wonderland) sceneggiatore e regista di Beastly film tratto dal romanzo omonimo di Alex Flinn, ispirato al noto cartone Disney La Bella e La Bestia. Un film costruito equilibrando toni fantastici a messaggi profondi, come l’andare al di là delle apparenze.
In Beastly Kyle (Alex Pettyfer) è un diciassettenne ricco, bello, pieno di sé, cresciuto con la convinzione che non conta ciò che sei ma ciò che appari. Insegnamento datogli dal padre (Peter Krause), giornalista affermato, con poco tempo da dedicare al figlio. Ma Kyle sembra cavarsela benissimo da solo, tra la sua sicurezza e la fama che ha nel suo liceo. La sua vita sembra essere perfetta, fin quando egli non offenderà Kendra, una sua compagna di classe dark che si vocifera sia una strega. Kyle la umilierà per la sua bruttezza, facendo un errore che gli rovinerà la vita. Kendra farà su di lui un incantesimo trasformandolo in un orribile mostro. Kyle ha un anno di tempo per trovare qualcuno che lo ami, così com’è. Se non ci riuscirà rimarrà una bestia per sempre. La vita di Kyle diverrà un inferno, sempre chiuso tra le mura del suo appartamento, ma un giorno, per una serie di accadimenti, nella sua vita entrerà Lindy (Vanessa Hudgens), una compagna di classe a cui Kyle non ha mai prestato attenzione e da allora qualcosa cambierà. Un rapporto dapprima ostile che si trasformerà in una splendida storia d’amore, entro i canoni della Disney.
Beastly, il film
E’ il 2008 quando la CBS Film acquista i diritti per la produzione cinematografica del romanzo per adolescenti di Alex Flinn. Un film basato su un libro, ispirato a sua volta ad un noto pilastro del mondo dei cartoon. Una sfida non facile, ma ben riuscita grazie al regista. Dopo aver visto Phoebe in Wonderland al Sundance Film Festival nel 2008, la casa di produzione non ha avuto alcun dubbio nel fare il nome di Daniel Barnz, il quale non ha deluso alcuna aspettativa e ha saputo unire perfettamente la realtà alla fantasia, una trama per adolescenti a una sceneggiatura sofisticata. Una versione del mito de La Bella e la Bestia diversa da tutte le precedenti.
Ottima anche l’interpretazione dei giovani attori (Alex Pettyfer, Vanessa Hudgens) di soli 21 e 23 anni, della streghetta (Mary-Kate Olsen) e di tutto il cast. Sorprendente l’aspetto della bestia, per nulla copiato a quello del cartone. Un film che farà furore tra gli adolescenti e che non dispiacerà anche ai più maturi.
Steven Spielberg in Virginia per il suo Lincoln!
Giungono ancora aggiornamenti interessanti sul nuovo film che Steven Spielberg sta preparando su Lincoln. Infatti il regista avrebbe selezionato lo stato della Virginia come location per dirigere le riprese principali del film. In particolare le due località interessate dalle riprese saranno Richmond, ex capitale della Confederazione, e Petersburg, entrambe indicate dalla Virginia Film Office come centri storici ricchi di proprietà risalenti a quel periodo storico. Un ulteriore incentivo è stato rappresentato da alcuni finanziamenti statali di cui potrà usufruire la produzione. A commentare la decisione una dichiarazione della portavoce della Film Office Mary Nelson: “la Virginia ha un ricco patrimonio storico, abbiamo delle architetture magnifiche”.
Anche il regista Steven Spielberg, ha rilasciato qualche parola in merito: “La Virginia ha una ricca eredità storica, e unita con la straordinaria architettura storica presente a Richmond e Petersburg la rende la location ideale per questa produzione”.
Ricordiamo che oltre alle location il film è interessante anche per un ottimo cast. Nei ruoli del presidente Lincoln e di sua moglie Mary Todd vedremo infatti due premi Oscar come Daniel Day-Lewis e Sally Field.
A Prodotto la pellicola sarà la DreamWorks Entertainment, il film si baserà sul romanzo Team of Rivals, scritto dal premio Pulitzer Doris Kearns Goodwin e sceneggiato da Tony Kushner: la storia ruoterà attorno allo scontro tra Lincoln e i potenti uomini del suo gabinetto sul tema dell’abolizione della schiavitù alla fine della Guerra Civile americana. L’opera è attesa per la fine del 2012.












