Attraverso il proprio account
Facebook, il regista Terry Gilliam ha comunicato
che la MPAA (Motion Picture Association
of America) ha bloccato la locandina del suo
film, The Zero Theorem. Il problema
sarebbe il posteriore del protagonista, Christoph Waltz, valutato
troppo in vista per poter essere accettato.
The Zero Theorem
sarà distribuito in Italia da Moviemax, anche se non c’è ancora una
data d’uscita per il nostro paese. Il film, girato nel 2012, è
stato presentato alla 70a Edizione del Festival di
Venezia, ed è già stato distribuito in alcuni paesi sin dal
marzo 2014.
Questa la trama di The Zero
Theorem: In un futuro dominato dalle
corporazioni, la popolazione è controllata attraverso videocamere,
dalla figura umana chiamata Management. Qohen Leth è un hacker che
lavora rinchiuso in casa, interrotto saltuariamente da Bainsley,
una donna tentatrice che lo invita a fare del sesso virtuale,
mentre Bob, un bambino prodigio figlio di Management, lo invita a
continuare il suo lavoro senza distrazioni. Qohen cercherà di
scoprire la ragione dell’esistenza umana e della condizione sociale
attuale
Guarda il Trailer internazionale del
nuovo atteso film di Terry
Gilliam, The Zero Theorem
che vede protagonisti un cast d’eccezione composto
da Christoph Waltz, Tilda Swinton, Ben Whishaw,
Mélanie Thierry, David Thewlis e Lucas
Hedges.
Trama: In un futuro dominato
dalle corporazioni, la popolazione è controllata attraverso
videocamere, dalla figura umana chiamata Management. Qohen Leth è
un hacker che lavora rinchiuso in casa, interrotto saltuariamente
da Bainsley, una donna tentatrice che lo invita a fare del sesso
virtuale, mentre Bob, un bambino prodigio figlio di Management, lo
invita a continuare il suo lavoro senza distrazioni. Qohen cercherà
di scoprire la ragione dell’esistenza umana e della condizione
sociale attuale
Ecco il primo poster di quello che si preannuncia essere un
nuovo delirante film di Terry Gilliam, The Zero
Theorem.
The Zero Theorem poster
Come sappiamo The Zero
Theorem dovrebbe uscire in Italia a Dicembre,
mentre negli USA non ha ancora una distribuzione. Il film sarà
presentato ufficialmente alla 70esima edizione della Mostra d’Arte
Cinematografica di Venezia che partirà ilprossimo 28 agosto.
Uno scienziato (Christoph
Waltz) alienato e ormai incapace di amare che vive isolato
dal mondo, un mondo dominato dalle videocamere e sotto la tirannica
egidia di Management (Matt Damon), una oscura
presenza che controlla la vita di ognuno. Saranno Joby
(David Thewils) il giovane figlio prodigio dello
stesso tiranno ed una giovane donna tentatrice a risvegliare
antiche passioni nell’animo disilluso di Qohen Leth e spronarlo a
perseguire la sua ricerca del senso della vita e
dell’esistenza.
Questa, in breve, la nuova favola
fantascientifica che il geniale Terry Gilliam è
pronto a raccontarci, riprendendo un filo interrotto ma mai
dimenticato di quel cervellotico quanto affascinante viaggio
filosofico che fu Brazil, nell’ormai
lontano 1985. Una futuristica e quasi dantesca
riflessione su svariate tematiche che coinvolgono la società
moderna, come la perdita della fede e la sconfitta stessa della
religione, il potere opprimente e logorante esclusivo dei soliti
pochi e l’eterna e inappagabile ricerca di quel “senso della vita”
che ci riporta, istintivamente, al “Meaning of life” di
mothypaitoniana memoria. Sceneggiato da Pat
Rushin, The Zero Theorem è
l’ultimo lungometraggio partorito da quella fucina di idee ed
immagini grottesche che è la mente di Terry
Gilliam, uno dei registi più visionari del nostro tempo.
Un film che si affida allo straordinario talento di uno degli
attori più amati da pubblico e critica, quel Christoph
Waltz che ormai è entrato di diritto nel gota delle stelle
più considerate del cinema mondiale; accanto a lui un quasi
irriconoscibile Matt Damon in parrucca bianca, a
conferma di una recente quanto improvvisa predilizione per i
make-up stravaganti.
Un film cui idea nacque nel 2009 e
che prevedeva la presenza di Billy Bob Thornton
nelle vesti del protagonista ma che si interruppe improvvisamente
per non meglio precisati motivi; dopo la scomparsa, nel luglio
2012, del produttore Richard Zanuck, il figlio
Dean ha preso in mano la situazione riproponendo a Gilliam il
progetto. Scelto un nuovo quanto intrigante cast, il regista di
Parnassus (sua ultima fatica
cinematografica) si è circondato dei soliti e fedeli collaboratori
come George Fenton, compositore britannico cui musica ha un ruolo
determinante nel film, oltre all’italiano Nicola
Pecorini alla fotografia che già ha lavorato con Gilliam
proprio in Parnassus e in Paura
e delirio a Las Vegas.
Le riprese di The Zero
Theorem si sono svolte interamente in Romania tra
l’ottobre e il dicembre del 2012 ed ha già avuto un primo contatto
con il pubblico e la critica nel corso dell’ultima edizione del
Festival di Venezia; le prime reazioni non sono state propriamente
esaltanti ma ora si attendono quelle del grande pubblico che sarà
il solo ed unico giudice. The Zero Theorem
di Terry Gilliam uscirà nelle sale
cinematografiche italiane a partire dal 19 dicembre e sarà
distribuito dalla Moviemax.
Opera di carattere storico del 2009,
il film The Young Victoria ha conquistato
buoni pareri di critica e pubblico, affascinati in particolar modo
dalla fedele ricostruzione dell’epoca e delle reali personalità qui
portate in scena. La vicenda, come suggerisce anche il titolo, è
infatti incentrata sui primi anni del regno della regina Vittoria,
una delle più longeve e amate sovrane del Regno Unito. A darle
volto, nel film, è l’attrice Emily
Blunt, oggi nota per essere stata interprete di
celebri titoli come Il diavolo veste
Prada, Sicario e
Il ritorno di Mary
Poppins.
L’idea per il lungometraggio venne
in mente a Sarah, la duchessa di York e moglie del secondo figlio
di Elisabetta II. Da sempre affascinata dalla figura di Vittoria,
questa decise di proporre il progetto al produttore Graham
King, all’epoca impegnato nella realizzazione del film
The
Departed, di Martin
Scorsese. King rimase affascinato dall’idea, e
desideroso di realizzare un film nel suo paese d’origine si impegnò
per realizzare quanto propostogli. Egli affidò così la
sceneggiatura a Julian Fellowes, e chiese a
Scorsese di essere il produttore esecutivo del film.
Uscito infine nelle sale, The
Young Victoria si affermò non solo come una devota
ricostruzione dei primi anni di regno della sovrana, ma anche come
un’appassionata storia d’amore, raccontando infatti del matrimonio
di lei con il marito Alberto. Il film vanta una messa in scena
ricca e avvolgente, dove spiccano in particolar modo i costumi
della leggendaria Sandy Powell, che vinse grazie
ad essi il premio Oscar. Ancora oggi, questo è uno dei più indicati
per chi vuole avvicinarsi alla storia della celebre famiglia
reale.
The Young Victoria: la
trama del film
Il tutto è ambientato
nell’Inghilterra del 1837. Il re Guglielmo IV non
ha avuto figli, e l’unica erede al trono risulta dunque essere sua
nipote Vittoria. Chiamata così a diventare
sovrana, la giovane di appena 17 anni, si ritrova improvvisamente
circondata da persone che le stanno accanto solo per interesse. Da
sua madre a suo zio, tutti sembrano aspirare ad avere un po’
dell’incredibile poterLa chiave case che lei ha ora ottenuto. Tra
le varie cose che questi vogliono organizzare per lei vi è anche il
matrimonio con il principe Albert. Vittoria si
stufa però ben presto delle pretese nei suoi confronti, e si
dichiara contraria all’idea di conoscere il giovane per poi doverlo
sposare.
Quando però questi si presenta alla
corte, la regina rimane sorpresa nello scoprire che anche lui come
lei è stanco di essere manipolato dai propri parenti. I due giovani
iniziano così a conoscersi, scoprendo di comprendersi molto più di
quanto potevano immaginare. Fortificata da questa esperienza,
Vittoria trova la forza di allontanare coloro che la circondano
solo per interesse personale, arrivando così ad essere una sovrana
a tutti gli effetti. Ben presto, però, una profonda crisi politica
si apre nel paese e la regina si ritrova ad essere profondamente
criticata dal popolo. Soltanto il suo amore con Albert potrà
ridarle la speranza e la fiducia necessarie a svolgere il proprio
dovere.
The Young Victoria: il
cast del film
Interpretare una regina,
specialmente se realmente esistita, è l’ambizione di molte attrici.
Si tratta infatti di personaggi estremamente complessi, che
presentano una forte contrapposizione tra il loro volto pubblico e
quello privato. Consapevole che molte interpreti si sarebbero date
battaglia per la parte della regina Vittoria, l’attrice
Emily Blunt si mise in contatto con il produttore
ben prima che i casting iniziassero. L’attrice era infatti rimasta
stregata dalla sceneggiatura e dalla storia della sovrana, di cui
ammise di non essere al corrente. La sua intenzione era però quella
di raffigurarla come una giovane innamorata che combatte per ciò
che sente giusto. Grazie alla sua motivazione, l’attrice ottenne
infine il ruolo.
Per il ruolo del principe Alberto,
si cercò invece un interprete non ancora particolarmente noto.
Venne infine scelto Rupert Friend, noto fino a
quel momento solo per il film Orgoglio e pregiudizio. Il
produttore e il regista Jean-Marc Vallée rimasero
particolarmente colpiti dal suo provino, trovando che rispecchiasse
perfettamente la loro idea del personaggio. Una volta ottenuta la
parte, Friend diede vita a numerose ricerche al fine di comprendere
il carattere di Alberto come anche le sue vicende personali. Imparò
inoltre pratiche comuni per un principe, come l’andare a cavallo,
il portamento e a suonare il pianoforte. Decise inoltre di prendere
lezioni con un dialect coach al fine di migliorare il proprio
accento.
Nel film si ritrovano poi anche gli
attori Paul
Bettany, Mark
Strong e il premio Oscar Jim
Broadbent. Il primo di questi venne chiamato ad
interpretare il ruolo del primo ministro Lord Melbourne. Bettany,
in realtà, era di vent’anni più giovane rispetto a quanto richiesto
per la parte, ma i produttori e il regista lo ritennero ugualmente
il candidato migliore. Strong diede invece vita a John Conroy,
militare e amministratore della residenza di Vittoria. Broadbent dà
invece volto al re Guglielmo IV, padre di Vittoria. L’attrice
Miranda Richardson ha invece interpretato la madre
della regina, anch’essa di nome Vittoria e duchessa di Kent.
La colonna sonora di The Young
Victoria, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
Durante la realizzazione del film,
il regista decise di utilizzare una colonna sonora inedita per il
genere. Si avvalse infatti tanto di brani classici quanto di pezzi
più contemporanei, tra cui anche diverse canzoni rock, che
potessero rappresentare al meglio il mood della pellicola. Molte di
queste, tra cui si ritrovano anche brani dei Rolling Stones, non
sono poi state utilizzate all’interno del film, ma solo in
preparazione delle riprese di determinate scene. In particolare,
però, è rimasta celebre la canzone Only You, eseguita
dalla cantante Sinéad O’Connor, descritta come la
perfetta melodia per il film e la sua storia. L’album contenente i
vari brani del film è in seguito stato pubblicato dalla EMI
Music.
Per gli appassionati del film, o per
chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di una delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. The Young
Victoria è infatti presente all’interno di
Rai Play. Accedendo a questo, sarà possibile
fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità
video. L’unico requisito richiesto è infatti quello dell’iscrizione
al sito, completamente gratuita. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo di sabato 6 maggio alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Sono iniziate a Roma le riprese
di The Young Pope, l’annunciata
serie televisiva di Paolo Sorrentino prodotta
da Sky, HBO e Canal+ e oggi vediamo le prime foto di
Jude Law, uno degli interpreti dello show.
Le riprese dureranno fino a Febbraio del 2016 e si
svolgeranno in Italia, Nordamerica, Africa e Porto Rico.
La serie vede protagonisti un cast
internazionale con Diane Keaton, Silvio Orlando, Scott
Shepherd, Cécile de France,Javier Camara, Ludivine
Sagnier, Guy Boyd, Andre Gregory, Sebastian Roché, Marcello
Romolo, Ignazio Oliva, Vladimir Bibic e Nadie Kammalaweera.
La trama ufficiale:
The Young Pope racconta
l’inizio del controverso pontificato di Pio XIII, al secolo Lenny
Belardo (Jude Law), un personaggio complesso e contraddittorio,
così conservatore nelle sue scelte da rasentare l’oscurantismo ma
allo stesso tempo straordinariamente pieno di compassione per
poveri e i deboli. Un uomo di potere, che caparbiamente resiste a
coloro che corteggiano il Vaticano, noncurante delle implicazioni
derivanti dalla propria autorità. Nel corso della serie, Belardo si
troverà a confrontarsi con l’abbandono degli affetti personali e
con la costante paura di essere abbandonato anche dal suo Dio. Egli
è tuttavia un uomo che non ha paura di farsi carico della
millenaria missione di difendere proprio quello stesso Dio e il
mondo che Lo rappresenta.
Viene diffusa oggi la prima immagine
ufficiale di The Young Pope, la nuova
produzione originale di Sky in collaborazione con HBO e Canal+.
L’immagine mostra
il due volte candidato agli Oscar Jude Law nei
panni del protagonista Lenny Belardo, Papa Pio XIII, disteso su una
sdraio sotto il sole di Roma.
La produzione della serie è
cominciata da poco e tutti gli otto episodi sono diretti da
Paolo Sorrentino, regista del film premio Oscar
La grande bellezza e del più recente
Youth.
Il cast, oltre al protagonista
Jude Law, include il premio Oscar come migliore
attrice Diane Keaton insieme a Silvio
Orlando, Scott Shepherd, Cécile de France, Javier Cámara, Ludivine
Sagnier, Toni Bertorelli e James
Cromwell.
Atteso al varco dopo un Oscar
“confezionato” grazie a talento e tradizione e un film per molti
versi incompreso, Paolo Sorrentino fa esordire la sua prima
esperienza televisiva al Festival di Venezia, una straordinaria
opera che, nonostante il formato di partenza, prodotto da Sky per
il piccolo schermo, si sposa benissimo con le dimensioni della sala
cinematografica. The Young Pope racconta
il papato di Pio XIII, un giovane cardinale neoeletto, appena 47
anni, che si inserisce in una macchina burocratica perfetta e
funzionante, come il Vaticano, e deve far conciliare le sua
ingombrante personalità con riti, presenze, giochi di potere, cose
che “sono sempre andate in un certo modo”, con la sua personalità,
misteriosa, contraddittoria e ambiziosa, una personalità difficile
da inquadrare per tutte le persone che gli ruotano intorno, per
l’ambizioso e ambiguo Segretario di Stato, per chi lo conosce da
sempre e per i fedeli, che si trovano di fronte un nuovo
personaggio, distante anni luce da quello che dovrebbe essere un
Papa.
Con The Young
Pope, Paolo Sorrentino rinuncia in
parte (non nella sequenza iniziale del pilot almeno) alla sua
estetizzante antinarrazione per concentrarsi sulla scrittura.
Accantonate in parte le evoluzioni registiche fini a se stesse, il
regista confeziona dei personaggi impeccabili, complessi,
sfaccettati, con una scrittura solida e allo stesso tempo spiritosa
e intelligente. Lo script originale di Sorrentino
è poi illuminato dalle grandi interpretazioni di Jude Law e Silvio Orlando, tra gli altri. I due
protagonisti principali, con misura e mestiere, danno vita alle
battute mettendo in scena un racconto che, volendo fare dei
paragoni di toni e argomenti narrati, rimbalza tra
House of Cards, I
Borgia e alcune delle grandi e complesse serie di
successo degli ultimi anni.
Rimanendo perfettamente
riconoscibile nella sua autorialità (sia registica che narrativa),
Paolo Sorrentino si concentra sulla storia e sulla
costruzione dei personaggi, realizzando un prodotto che dal pilot
si conferma interessante, coinvolgente, divertente e senza dubbio
da seguire. Dal 21 settembre su Sky Atlantic.
Presentato con una calorosa
accoglienza di pubblico e critica alla Mostra d’Arte
Cinematografica di Venezia 2016, The Young Pope ha
scosso il mondo della serialità targata Sky, grazie soprattutto ai
due nomi prestigiosi dietro al progetto. Da una parte la mente,
Paolo Sorrentino, straordinario autore premio Oscar, dall’altra il
braccio, Jude Law, interprete raffinato che offre una delle sue
migliori performance nelle dieci puntate che compongono la prima
stagione della serie tv che a breve arriverà in home video
distribuito in Edicola.
A partire da mercoledì 12 aprile
infatti The Young Pope sarà disponibile con la
prima puntata in Edicola. I supporti, oltre a contenere l’episodio,
daranno la possibilità a chi li acquisterà di godere di alcuni
contenuti speciali dedicati. Nel primo DVD infatti è prevista la
presenza di un docufilm di 60 minuti di Fabio
Mollo, si tratta di dietro le quinte con tante scene dal
backstage, con chicche sulla realizzazione delle scenografie,
interviste ai protagonisti che parlano dei loro personaggi, delle
dinamiche e degli intrecci della serie. Nel secondo invece ci sarà
il trailer speciale del dietro le quinte di 15 secondi oltre a una
pillola di Lenny (ovvero l’algido e calcolatore protagonista).
La serie TV racconta in dieci
episodi la storia di Lenny Belardo, alias Pio
XIII, il primo Papa americano della storia. A produrre lo show,
Paolo Sorrentino ha avuto dalla sua Sky, HBO e Canal+, con da
Wildside e coprodotta da Haut et Court TV e Mediapro. La serie è
stata trasmessa in Italia in prima tv 15 su Sky Atlantic HD e Sky
Cinema 1 HD.
The Young Pope, la serie di
Paolo Sorrentino, arriva in Edicola
Giovane e affascinante, l’elezione
di Pio XIII sembrerebbe il risultato di una strategia mediatica
semplice ed efficace del collegio cardinalizio. Ma, com’è noto, le
apparenze ingannano. Soprattutto nel luogo e tra le persone che
hanno scelto il grande mistero di Dio come bussola della loro
esistenza. Quel luogo è il Vaticano, quelle persone sono i vertici
della Chiesa. E il più misterioso e contraddittorio di tutti si
rivela Pio XIII. Scaltro e ingenuo, ironico e pedante, antico e
modernissimo, dubbioso e risoluto, addolorato e spietato, Pio XIII
prova ad attraversare il lunghissimo fiume della solitudine
dell’uomo per trovare un Dio da regalare agli uomini. E a se
stesso.
Il cast, oltre al protagonista
Jude Law, include il Premio Oscar® come migliore
attrice Diane Keaton, Silvio Orlando, Scott Shepherd,
Cécile de France, Javier Cámara, LudivineSagnier, Toni
Bertorelli e James Cromwell.
Moltissime testate internazionali
hanno dedicato spazio al progetto. Tra queste ci sono gli illustri
pareri di Variety che riferisce: “Un’idea ingegnosa e una
struttura narrativa mai vista prima d’ora”, di The Hollywood
Reporter: “The Young Pope è divertente, imprevedibile e
irriverente”, di The Economist: “Candidato ad essere il
capolavoro di Sorrentino”, e ancora Indiewire: “Paolo
Sorrentino esordisce in tv con potenza e grazia”,
Esquire: “The Young Pope è unico: è televisione
d’autore”, e per chiudere The Times: “Law ci regala la sua
migliore interpretazione di sempre”.
La serie è già stata venduta in 80
Paesi del mondo, oltre a quelli già coperti dalla produzione, per
un totale di 110 Paesi in tutto il mondo.
Per collezionare tutti i DVD, a
partire dalla prima uscita del 12 aprile, potete seguire le
iniziative dei canali dedicati all’edizione in Home Video di
The Young Pope:
Produttori, registi e network
televisivi, al giorno d’oggi ce la mettono davvero tutta per
stupire il pubblico e creare contenuti sempre nuovi e originali.
Nonostante le buone intenzioni, non sempre tutte le nuove serie tv
o film mandati in onda poi funzionano ma questo non è il caso di
The Young Pope. Dissacrante e dal sapore quasi
proibito, la serie ha avuto un successo strepitoso e non solo in
Italia. Non a caso, infatti, The Young Pope è stata la prima serie
tv italiana a essere candidata agli Emmy e anche
ai Golden Globe.
Ideata e diretta da Paolo
Sorrentino – famoso regista del film La Grande
Bellezza -, la serie è nata dalla compartecipazione di
tre paesi, Italia, Francia e Spagna, mettendo insieme un cast a dir
poco eccezionale. The Young Pope – i cui primi due
episodi sono stati presentati in anteprima alla 73ª Mostra internazionale
d’arte cinematografica di Venezia – ha come
protagonista il bellissimo e talentuoso Jude
Law, il Papa più sexy e improbabile della storia della
televisione.
The Young Pope trama
La serie racconta dell’incredibile
storia di Lenny Belardo (Jude
Law), l’affascinante e giovanissimo arcivescovo di New
York, e della sua ascesa in Vaticano. Alla morte del Papa in
carica, Belardo viene eletto a sorpresa come nuovo pontefice,
notizia che viene accolta con grande stupore. Ad aver appoggiato e
spinto non solo per la sua candidatura ma per la sua elezione è il
potentissimo Segretario dello Stato Vaticano, il Cardinale Angelo
Voiello (Silvio
Orlando).
[SPOILER
ALERT]
Convinto di aver fatto la scelta
giusta e di aver per le mani finalmente un Papa inesperto e
facilmente manovrabile, Voiello scopre ben presto di aver commesso
un terribile errore. Nonostante la sua giovane età e la sua aria
pacifica, Lenny Belardo ha le idee molto chiare ed è pronto a
dettare le sue regole. Abbandonato dai suoi genitori in
orfanotrofio, Lenny ha sempre potuto contare sul sostegno di Suor
Mary (Diane
Keaton) che, dopo essere stata il suo tutore legale
durante l’infanzia, accetta di seguirlo in Vaticano per aiutarlo
nella sua impresa.
A causa del suo passato traumatico,
Belardo ha sviluppato però un rapporto molto strano con la fede e
soprattutto con Dio considerato quasi come l’ennesima controversa
figura genitoriale assente. Nonostante la sua concezione di fede
assai discutibile e contraddittoria, Lenny è rispettato e quasi
venerato poiché in molti lo ritengono responsabile di un miracolo
realizzato quando era ancora un ragazzo.
Cinico, sprezzante, misterioso e
fin troppo attratto dal lusso, Lenny Belardo prende il suo posto in
Vaticano con il nome di Pio XIII e comincia la sua
riforma della cristianità. Se i suoi predecessori volevano creare
un ponte di comunicazione tra Chiesa e popolo, Lenny sembra essere
di tutt’altro avviso. Un po’ come in un eccentrico club notturno,
il nuovo Papa rende la Chiesa un luogo inaccessibile ed
esclusivo.
The Young Pope cast
La Chiesa, che da anni lotta per
riportare i fedeli verso la fede, chiude i battenti e diventa un
rifugio solo per pochi eletti. Pio XIII, fautore di questa
controversa rivoluzione, esce dalla scena pubblica
rifiutando ogni contatto con il mondo esterno. ‘Prigioniero’ della
gabbia dorata vaticana, Lenny comincia a godere dei privilegi del
suo nuovo status e a vivere quel lusso sfrenato
che ha sempre desiderato.
[SPOILER
ALERT]
Nonostante la sua completa
noncuranza e il suo atteggiamento fin troppo vanesio, il nuovo Papa
non accetta di farsi controllare da nessuno né tanto meno dal
Cardinal Voiello e dai suoi tanti tirapiedi. Comincia così la sua
riforma della Chiesa che prevede un drastico cambio di rotta e il
ritorno a una rigida politica conservatrice. Sotto
il controllo di Papa Pio XIII la Chiesa torna alla sua missione
originale ovvero quella di proteggere Dio e la fede, missione che
ogni fedele deve abbracciare con gioia e dedizione.
La nuova Chiesa rifiuta la
modernità e torna a una quasi medievale intransigenza, adottando
una politica severa su questioni scottanti come
l’omosessualità, la
contraccezione, l’aborto e la
pedofilia. Nonostante la sua politica quasi
oscurantista, Lenny però non dimentica il primo dovere della
Chiesa, ovvero quello di prendersi cura delle persone più deboli e
povere e che vivono ai margini della società.
Il regno di Pio XIII continua
indisturbato sotto gli occhi impotenti di consiglieri e cardinali
fino a quando le morti improvvise dei cardinali Andrew Dussolier
(Scott Shepherd), suo migliore amico
dall’infanzia, e Michael Spencer (James
Cromwell), suo padre spirituale, minano la stabilità
emotiva del nuovo pontefice. Distrutto dal dolore e attorniato da
misteri e complotti ai suoi danni, Lenny dovrà trovare la forza per
affrontare i suoi demoni e condurci in un finale a suon di sermoni
e colpi di scena.
The Young Pope seconda stagione:
arriva The New Pope
Grazie all’incredibile successo
ottenuto da The Young Pope, andata in onda nel
2016 con una stagione di soli 10 episodi e terminata con un
cliffhanger di proporzioni bibliche, Paolo
Sorrentino decide di mettersi subito al lavoro sulla
seconda stagione. Inizialmente concepita come il naturale continuo
di The Young Pope, quella che doveva essere una semplice seconda
stagione si trasforma in una serie nuova di zecca.
A gennaio del 2020 viene quindi
rilasciata The New
Pope, la nuova serie che porta la firma di Sorrentino
ed è prodotta da Sky Atlantic,
HBO e Canal+.
[SPOILER
ALERT]
Papa Pio XIII (Jude
Law) è ormai in coma da più di nove mesi ed è giunta
l’ora per i cardinali di eleggere un nuovo pontefice. Sotto
consiglio sempre del cardinale Voiello (Silvio
Orlando), deciso a scegliere stavolta una personaggio
meno problematico, la scelta del consiglio ricade su Tommaso
Viglietti (Marcello Romolo). Visto come una
persona mite e dall’animo gentile, Viglietti sembra essere la
scelta giusta, eppure ancora una volta Voiello commette il grave
errore di sottovalutare il suo ‘nemico’.
Viglietti prende posto in Vaticano
come Papa Francesco II e comincia a disfare tutto il folle lavoro
di Lenny Belardo e della sua Chiesa esclusiva e intransigente. La
linea del nuovo Papa rispetta i canoni di povertà e carità
cristiana, poco gradita agli avidi cardinali del concilio. Non a
casa quindi, a pochi giorni dal suo insediamento, Francesco
II muore per uno strano malore che sembra portare la firma
del malvagio Voiello.
Morto un Papa se ne fa un altro. Il
conclave si riunisce di nuovo e stavolta la scelta ricade su Sir
John Brannox (John
Malkovich), cardinale inglese dal carattere assai
enigmatico e dal passato doloroso. Dopo un tentennamento iniziale,
Brannox accetta l’incarico e viene eletto con il nome di
Giovanni Paolo III.
Figlio di una modesta famiglia
inglese, John porta dentro di sé un grande e doloroso segreto.
Dipendete dall’eroina quando era solo un ragazzo, Brannox ha
assistito impotente alla morte del fratello gemello Adam dopo un
incidente sugli scii, senza potergli prestare soccorso. Quel
tragico evento ha distrutto la sua vita e quella dei suoi genitori
che non gli hanno mai perdonato la morte del fratello.
Il trauma della perdita del
fratello e i sensi di colpa che ancora lo perseguitano, minano la
sua autostima, rendendolo un Papa buono ma anche molto fragile,
troppo per poter portare un simile fardello. Ma proprio quando la
sua fragilità emotiva sta per diventare un ostacolo alla guida
della cristianità, accade l’impossibile. Lenny Belardo (Jude
Law), al secolo Pio XIII, ormai declassato a Papa
emerito, incredibilmente si risveglia dal coma.
Tra i due Papi in Vaticano comincia
quindi una strana collaborazione. Per qualche tempo, infatti, John
e Lenny lavorano in tandem per respingere alcune delle minacce più
pericolose per la Chiesa, affrontando anche lo spettro del
terrorismo. Ma proprio quando Belardo sembra pronto a riprendere in
mano lo ‘scettro del potere’, la morte lo chiama definitivamente a
sé.
Alla morte di Papa Pio XIII, anche
Giovanni Paolo III decide di abdicare, lasciando così nuovamente
nelle mani del conclave il destino del Vaticano. Stanchi di tutti
questi avvicendamenti di Papi machiavellici, inetti o dal cuore
troppo tenero, i cardinali stavolta non sbagliano. Il conclave
elegge quindi Angelo Voiello che finalmente corona il suo
sogno.
The Young Pope streaming: dove
vederlo
Tutti gli episodi di The
Young Pope e del sequel, The New
Pope, sono disponibili in streaming sulla piattaforma
a pagamento di Now
TV.
T.S. Spivet ha dieci anni ed è un
bambino prodigio. Grazie ai suoi esperimenti riesce a progettare
una macchina per il moto continuo. Vive in un ranch nel Montana
insieme a sua mamma, un’entomologa frustrata, ossessionata
dalla dimostrazione dell’esistenza di una particolare specie di
coleottero, a suo padre, un burbero cowboy e sua sorella
quattordicenne, il cui unico sogno è diventare Miss America. T.S.
aveva un fratello gemello, Layton, scomparso tragicamente durante
un esperimento scientifico ideato proprio da lui, evento che ha
profondamente segnato la sua vita, facendo affiorare terribili
sensi di colpa. Un giorno T.S. riceve una telefonata dall’Istituto
Smithsonian che gli annuncia la vittoria di un prestigioso premio
per la sua invenzione. All’insaputa di tutti, decide di partire da
solo, di attraversare gli USA come un vagabondo e di andare a
ritirare il suo premio.
Siamo purtroppo molto distanti dal
Jean Pierre Jeunet di quel lontano, quanto
grottescamente mirabolante Delicatessen del
1991, o dal visionario e decadente La città dei bambini
perduti del 1995, e anche dai colorati sentimentalismi de
Il favoloso mondo di Amelie del 2001. The young
and prodigious T.S. Spivet è un film gradevole, spigliato
e divertente, diretto con mano ferma e virtuosismi tecnici tipici
di una grande coproduzione internazionale, ma rimane un film per
ragazzi che langue di quel guizzo estroso ed autoriale che ci
si aspetterebbe da un creatore di mondi visionari come Jeneut.
Anche la sua solita fotografia, così personale da rimanere
caratterizzata anche con direttori della fotografia differenti,
appare in questo film sbiadita, come se avesse perso lo smalto.
Gli stilemi registici di Jeunet ci
sono tutti, dalla ripresa a piombo sul canale, ai movimenti di
camera ad angolo retto, dalle sovrimpressioni, all’uso (esagerato
in questo caso) della voce fuori campo, ma provengono tutti da film
passati, tanto da divenire un compendio del Jeunet che fu. Si ha
quasi l’impressione che il suo talento sconfinato sia stato
imbrigliato e tenuto a freno da logiche produttive perverse che
volevano un prodotto da franchising burtoniano.
La storia pecca inoltre di
eccessiva ingenuità, il viaggio di T.S. è quasi del tutto privo di
ostacoli e soprattutto di pericoli, cosa che potrebbe addirittura
mettere in pericolo quel valore iniziatico e ammonitivo che un film
per ragazzi dovrebbe sempre avere. Il bambino prende treni merci
come un clandestino, fa l’autostop, cammina da solo per le strade
d’America e incontra solamente personaggi un po’ svitati ma
tranquilli e soprattutto buoni. Non si sente mai il pericolo
incombente, non si sta in apprensione per un bimbo piccolo e
fragile che potrebbe subire chissà quali brutte disavventure. Tutto
scorre liscio, o quasi, togliendo fascino ad una storia che poteva
avere enormi potenzialità. Nel cast figura Helena Bonham Carter nel ruolo della madre di
T.S. e l’attore feticcio di Jeunet, Dominique
Pinon, costretto in un piccolo ma gustoso cameo.
Per celebrare l’Earth Day 2021,
Apple TV + presenta The Year Earth Changed, uno
speciale documentario narrato da David
Attenborough, vincitore di un Emmy e del BAFTA Award, che
è ora sulla piattaforma. Il famoso documentarista racconta,
accompagnato da filmati suggestivi e incredibili provenienti da
tutto il mondo, la risposta della natura selvaggia al lockdown del
2020, durante il quale tutta l’attività umana si è fermata e la
Terra ha ripreso a respirare.
Dall’ascoltare il canto degli
uccelli nelle città deserte e assistere alle balene che comunicano
in modi nuovi, all’incontro con i capibara nei sobborghi
sudamericani, in ogni parte del mondo gli operatori hanno avuto la
possibilità di interagire con la natura come mai prima d’ora. Il
prezioso documentario è la testimonianza di come piccoli e grandi
cambiamenti nel comportamento umano – riduzione del traffico delle
navi da crociera, chiusura delle spiagge in alcuni giorni all’anno,
rapporti più armoniosi per la coesistenza tra esseri umani e regno
animale – incidono in maniera decisiva sul comportamento della
Natura.
The Year Earth Changed, recensione del doc
narrato da David Attenborough – #EarthDay
“La Natura si riprende i propri
spazi” è davvero la frase fatta che racconta e sintetizza al
meglio il cuore del documentario, che è una lettera d’amore al
pianeta Terra e che evidenzia i modi in cui la resilienza della
Natura può dare un futuro non solo al pianeta ma anche all’uomo che
su di esso vive e prospera.
L’aria, l’acqua, la terra hanno
risentito in maniera benefica dell’interruzione delle attività
umane, le cime dell’Himalaya visibili dalla città, le tartarughe
che sono riuscite a deporre le proprie uova con un aumento di oltre
il 60%, i cuccioli di cheetah salvati dal silenzio attraverso cui
si diffondeva meglio il richiamo della madre, la balene che hanno
trovato un nuovo modo di cantare e comunicare tra loro, nei mari
ghiacciati immersi nel silenzio lasciato dall’assenza delle navi di
crociera.
The Year that Earth
Changed è una testimonianza, un monito ma anche un viaggio
incredibile di bellezza, che mostra la forza e la perfezione con
cui funziona la Natura e con la quale potrebbe riprendere a
funzionare. Dopotutto, come la calda voce di Attenborough ci
ricorda, gli effetti del lockdown non dureranno in eterno, e questo
periodo può essere un invito a imparare a coabitare la Terra
insieme alla natura selvaggia, perché il giovamento è
reciproco.
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Il network americano della Fox ha
diffuso il primo promo ufficiale di The
X-Files, l’attesissimo ritorno dello storico show con
Gillian Anderson e David Duchovny:
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Twentieth Century Fox Television
e Fox Broadcasting Company hanno annunciato che il primo
episodio del tanto atteso revival di
X-Files verrà proiettato in anteprima
mondiale al MIPCOM di Cannes, in Francia, e che la
premiere nazionale USA si terrà in occasione del Comic Con di New
York.
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Mentre le riprese sono ancora in
corso la FOX ha diffuso un nuovo promo di The
X-Files, l’atteso ritorno dello show di culto degli
anni 90′. Il nuovo contributo si intitola “Are We Truly
Alone?”
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Ecco un nuovo promo per
The X-Files in cui troviamo Fox
Mulder e Dana Scully di nuovo insieme, sempre interpretati
da David Duchovny e Gillian
Anderson.
X-Files è una serie
televisiva statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX
a partire dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi
trattati come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni
genetiche, UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Guarda il nuovo promo inedito di
The X-Files, l’atteso ritorno dello show
televisiva di successo targato FOX. Il nuovo contributo video si
intitola “Danger”:
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Cresce l’attesa per il debutto di
The X-Files, l’atteso ritorno della serie televisiva cult con
protagonisti David Duchovny e Gillian Anderson. Oggi il
network ha diffuso le foto promozionali e un nuovo poster.
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X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Ecco la prima foto ufficiale di Fox
Mulder e Dana Scully di nuovo insieme. David
Duchovny e Gillian Anderson sono stati
immortalati sulla cover di Entertainment Weekly per
celebrare il loro ritorno nei panni del leggendario duo
protagonista di The X-Files per sei nuovi
episodi.
X-Files è una serie
televisiva statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX
a partire dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi
trattati come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni
genetiche, UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
L’attrice protagonista di
The X-Files, Gillian
Anderson, presenta l’ultimo contributo video dell’atteso
ritorno dell’acclamato show televisiva che la vede
protagonista:
X-Files è una serie
televisiva statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX
a partire dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi
trattati come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni
genetiche, UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Guarda il Full Trailer di
The X-Files, l’atteso ritorno dello show
cult che sarà trasmesso sul network americano FOX. Il nuovo
contributo video si intitola “The Truth Is Still Out
There”:
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Mentre cresce l’attesa per il
debutto dei nuovi episodi di The
X-Files, oggi il network americano Fox ha diffuso
nuovo foto promozionali del cast.
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X-Files è una serie
televisiva statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX
a partire dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi
trattati come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni
genetiche, UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Ora che finalmente c’è la conferma
ufficiale del ritorno di The
X-Files, anche uno degli storici protagonisti della
serie, l’attore David Duchovny che interpreta
FOX ha commentato la notizia in un’intervista al The
Hollywood Reporter.
Guardo indietro al primo o al secondo anno dello show,e
non tenterei di recitare come quel ragazzo. Adesso sono capace di
fare di più. Lei è capace di fare di più. Sarà interessante
vedere come saranno gli stessi personaggi ma con attori che sono in
grado di fare di meglio.
X-Files è una serie
televisiva statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX
a partire dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi
trattati come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni
genetiche, UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente autoconclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Mentre sono in corso le riprese di
The X-Files 10, l’attesissimo ritorno
della serie cult trasmessa dal network americano FOX oggi arriva la
notizia che due attori sono entrati a far parte del cast. Si tratta
di Robbie Amell e Lauren Ambrose. La conferma
arriva da TvLine che rivela anche che il primo
sarà il giovane agente Miller, un tipo intelligente. Mentre Lauren
Ambrose sarà l’altrettanta acuta agente Einstein.
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Il network americano della FOX ha diffuso il primo promo
ufficiale di X-Files 10, l’attesissimo ritorno dello show di
successo e il nuovo contributo si intitola “I Want To
Believe”:
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.
Mentre sono in corso le riprese di
The X-Files 10, il grande attesissimo
ritorno della serie televisiva di successo trasmessa dal network
americano FOX oggi apprendiamo che Kumail
Nanjiani sarà una delle guest star che appariranno
nel corso di questo decimo ciclo di episodi. Purtroppo al momento
non si hanno ulteriori dettagli quindi non sappiamo quale
personaggio interpreterà Kumail
Nanjiani.
X-Files è una serie televisiva
statunitense ideata da Chris Carter e prodotta dalla FOX a partire
dal 1993. Ha avuto un enorme impatto grazie ai vari temi trattati
come il paranormale, le teorie del complotto, mutazioni genetiche,
UFO ed alieni.
Ciascun episodio, pur essendo
narrativamente auto conclusivo (salvo alcune eccezioni di storie
sviluppate in due o anche tre episodi), talvolta tratta temi
ricorrenti. Argomenti quali il governo ombra, l’interferenza aliena
(in particolare il rapimento alieno) e l’imminente primo contatto
alieno, vengono sviluppati in vari episodi di ogni stagione del
telefilm. Tali sviluppi narrativi sono comunemente noti come la
mitologia di X-Files.
Vincitrice del Golden Globe per la
miglior serie drammatica nel 1995, nel 1997 e nel 1998, tra la
prima e la seconda stagione ha avuto un aumento dell’audience del
42% diventando lo spettacolo televisivo più seguito negli Stati
Uniti. Ha al suo attivo ben 9 stagioni terminate con gli ultimi due
episodi dove vengono risolti in parte gli interrogativi sulla
mitologia di X-Files lasciati in sospeso nelle stagioni
precedenti. Nel 2002, la rivista americana TV Guide la ha
inserita al trentasettesimo posto nella classifica de I migliori 50
spettacoli televisivi di tutti i tempi.