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The Godd Liar: Ian McKellen e Helen Mirren entrano nel cast

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The Godd Liar: Ian McKellen e Helen Mirren entrano nel cast

Sir Ian McKellen e Dame Helen Mirren reciteranno insieme sul grande schermo in The Good Liar, thriller prodotto dalla New Line Cinema e diretto da Bill Condon (La bella e la bestia, Mr. Holmes). A confermare la notizia è l’Hollywood Reporter nelle ultime ore.

Il progetto nasce dall’adattamento del romanzo scritto da Nicholas Searle e incentrato su Roy Courtnay (McKellen) e sulla rivalità con la ricca vedova Betty McLeish (Mirren) scatanatasi online.

Jeffrey Hatcher, che aveva già collaborato con Condon e McKellen in Mr. Holmes, scriverà la sceneggiatura.

Fonte: THR

The Goat: recensione del film di Ilaria Borrelli – #RoFF18

The Goat: recensione del film di Ilaria Borrelli – #RoFF18

The Goat di Ilaria Borrelli conclude le proiezioni di Alice nella città, sezione parallela della Festa del Cinema di Roma 2023. Da sempre impegnata a dare voce alle bambine che vivono in situazioni difficili, Ilaria Borrelli, già regista di Talking To The Trees che affrontava il tema delle baby prostitute cambogiane, esplora con The Goat il dramma diffuso nei paesi del Medio Oriente legato alle spose bambine e agli abusi che devono affrontare.

Il film non solo vanta la partecipazione di stelle di fama mondiale del panorama arabo, come Amr Saad, Sayeb Ragab, Nelly Karim e Maya Talem, insieme a attori internazionali del calibro di Mira Sorvino e John Savage, tutti presenti alla premiere del 29 ottobre, ma rappresenta anche la prima grande produzione internazionale araba diretta da una regista donna occidentale. I principali produttori, Cedar Art Production del Libano e Agora Media Production dell’Egitto, due tra i maggiori protagonisti dell’intrattenimento nel mondo arabo, hanno voluto focalizzare l’attenzione su temi cruciali come l’uguaglianza di genere, l’istruzione e l’empowerment femminile, temi spesso trascurati sia nel mondo arabo che in quello occidentale.

The Goat, la trama

Il film narra la storia di Hadyia, una giovane orfana costretta a un matrimonio precoce e violento. La protagonista, incinta a soli undici anni, decide di fuggire attraverso il deserto per proteggere la sorgente d’acqua del suo villaggio dall’avidità di un’impresa occidentale. Durante il viaggio, Hadyia è accompagnata solo dalla sua capra, che diventa la sua fonte di sostentamento fornendole latte. Tuttavia, la storia prende una svolta sorprendente quando la capra inizia a parlare con la voce della madre di Hadyia, deceduta durante il parto. La regista, attraverso una narrazione che ricorda una fiaba per ragazzi, affronta tematiche complesse e difficili.

The Goat sottolinea come, in tempi di guerra e povertà, le bambine sono le prime a essere sacrificate. Spesso vengono vendute come mogli o finiscono nei bordelli, sono le prime a essere private dell’istruzione e le ultime ad avere accesso alle cure ospedaliere. La regista sottolinea l’importanza di comprendere la connessione globale, evidenziando come le tragedie umanitarie nei paesi meno fortunati spesso siano il risultato diretto dell’influenza dei paesi più ricchi, tentati dalla ricchezza. Nel contesto di guerra e povertà, sono le giovani ragazze a subire in modo più diretto il peso della sofferenza, diventando spesso le prime vittime di pratiche come matrimoni forzati o sfruttamento sessuale.

The Goat, film

Preservare il ricordo, salvare una comunità

Con The Goat, Borrelli mette in luce il dolore di un padre progressista che, di fronte al continuo silenzio della comunità rispetto alle violenze, cerca di urlare a pieni polmoni che le cose devono cambiare. Dopo aver perso la moglie mentre partoriva la figlia, Salem promette ad Hadiya che racconterà a tutti la sua storia, affinché non venga mai dimenticata, anche se lui non potrà mantenere fede alla parola data. Così, spetta ad Hadiya non solo proteggersi, ma anche proteggere il ricordo e gli sforzi del padre, farsi valere come donna e come futura professionista a cui il padre ha insegnato tanto in materia ingegneristica.

La narrazione di The Goat non sempre procede in maniera organica: alcune sequenze in flashback premono un po’ troppo sul sentimentalismo, così come la recitazione degli attori americani sembra un po’ troppo calcata, a voler drammaticizzare il tutto con una sottotrama del buono vs cattivo non sempre efficace. Tuttavia, il film ha dalla sua un buon utilizzo dell’immaginario favolistico a supporto emotivo di un vero e proprio viaggio della speranza: il realismo magico diventa per Hadiya conforto, in assenza di figure in carne ed ossa a cui stringere la mano. Un’operazione simile, anche se su scala ridotta, a quella effettuata da Matteo Garrone nel suo Io, Capitano.

Maya Talem, che interpreta Hadiya, ha espresso la sua sua soddisfazione per l’associazione del film con Action Aid, un’organizzazione umanitaria che fornisce supporto psicologico e legale alle bambine e ragazze vittime di abusi. Ha sottolineato l’importanza di andare oltre, trasmettendo il messaggio a un pubblico più ampio: garantire un futuro dignitoso a queste ragazze è un impegno universale che coinvolge tutti noi e che The Goat ribadisce a gran voce.

The Glory: tra bullismo e vendetta, tutto quello che c’è da sapere sulla serie coreana di Netflix

Dopo popolari serie coreane come Hellbound, It’s Ok Not To Be Ok e la pluripremiata Squid Game, su Netflix sono da poco arrivati gli episodi conclusivi di un altro prodotto seriale che ha riscosso grande successo. Si tratta di The Glory, una serie divisa in due parti da 8 episodi l’una, incentrata sui temi del bullismo e della vendetta. Scritta da Kim Eun-sook e diretta da Ahn Gil-ho, essa si presenta dunque come un’opera cupa, di genere thriller, dotata di tutti quegli elementi capaci di attrarre numerosi spettatori e conquistarli poi con il suo affrontare questioni particolarmente delicate attraverso punti di vista insoliti.

Questo perché, come il regista coreano Park Chan-wook ha magnificamente raccontato con la sua trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta), la vittima può trasformarsi in carnefice e dar vita ad una personalissima ricerca della giustizia. Il confine tra bene e male diventa dunque estremamente labile e, come accade anche per The Glory, per lo spettatore diventa difficile giudicare le azioni del protagonista di turno. Fino a che punto, infatti, la vendetta è giustificabile? Naturalmente in The Glory emergono anche altre tematiche oltre a quella della vendetta, dal divario esistente tra ricchi e poveri fino al già citato bullismo, un atto a partire dal quale si scatena tutto il resto.

La trama e il cast di The Glory

Protagonista della serie è Dong-eun, la quale è stata vittima di perfidi e feroci atti di bullismo durante gli anni del liceo, al punto da essere stata costretta ad abbandonare la scuola. Il gruppo di quattro giovani criminali che l’hanno maltrattata è capeggiato da Yeon-jin, una ragazza di buona famiglia, viziata e immancabilmente circondata dal lusso. A distanza di anni, Dong-eun ancora non riesce a dimenticare ciò che ha subito, tanto da arrivare a pensare di volersi togliere la vita. Le cicatrici che ancora porta sul suo corpo, però, le fanno scegliere un’altra strada: quella della vendetta. Ricercando un senso di gloria, Dong-eun intraprenderà percorsi molto pericolosi, abbandonando ogni possibile senso di pietà.

Ad interpretare Dong-eun vi è l’attrice Song Hye-kyo, nota per serie come Autumn in My Heart, All In e Full House. Accanto a lei si ritrova l’attore Lee Do-hyun nel ruolo di Joo Yeo-jeong, che diventa suo complice, e Lim Ji-yeon in quelli di Park Yeon-jin, la leader del gruppo di bulli. Completano il cast principale gli attori Yeom Hye-ran in quelli di Kang Hyeon-nam, altra alleata di Dong-eun in cerca a sua volta di vendetta, Park Sung-hoon in quelli di Jeon-Jae-joon, un altro dei membri del gruppo di bulli, e Jung Sung-il nel ruolo di Ha Do-yeong, marito di Yeon-jin. Kim Gun-woo, infine, interpreta Son Myeong-oh, un altro dei principali membri del gruppo di bulli.

The-Glory-finale

The Glory: la stagione 2 e il finale della serie

La Prima parte della serie, composta da 8 episodi, si concludeva con l’attuazione delle fasi iniziali del piano di vendetta Dong-eun, la quale è riuscita a generare un forte contrasto tra Yeon-jin e suo marito Do-yeong. Proprio Yeon-jin, oggetto primario della vendetta di Dong-eun, è però riuscita a scoprire il piano della sua rivale, cosa che le permette ora di poter dar vita ad una propria contro azione. Allo stesso tempo, Yeo-jeong scopre che Dong-eun gli ha mentito riguardo l’esistenza di una ragazza uccisa tempo addietro da Yeon-jin, cosa che rischia ora di far cedere la sua fiducia. La realtà però è più complessa del previsto e i misteri sono ancora molti. Da qui riparte dunque la Seconda Parte della serie, composta da altri 8 episodi.

[SEGUONO SPOILER] Giunti al finale dell’ultimo episodio della Parte 2, Yeon-jin viene richiamata anonimamente alla boutique per recuperare la bottiglia, dove trova il negozio già trattato come una scena del crimine dalla polizia, e viene arrestata. Do-yeong e Ye-Sol si trasferiscono in Europa per iniziare una nuova vita lì. Young-ae viene invece arrestato con l’accusa di omicidio. Il detective Choi si rende conto che Dong-eun ha orchestrato la catena degli eventi, ma decide di lasciarla andare, riconoscendo che era lei la vera vittima. Dong-eun brucia a quel punto i suoi materiali e progetta di porre fine alla sua vita saltando giù dallo stesso punto in cui è morta So-hee, ma Sang-im arriva per dirle che la sua morte devasterà Yeo-jeong.

Sei mesi dopo, Dong-eun rientra nella vita di Yeo-jeong, offrendosi di essere la sua “carnefice” nella sua ricerca di vendetta contro Yeong-cheon. A quel punto, Dong-eun, con Yeo-jeong sotto la sua ala protettrice, orchestrano una serie di eventi che li portano a essere impiegati nel sistema carcerario in cui è detenuto Yeong-cheon. Il finale, dunque, risulta piuttosto aperto e lascia spazio ad ulteriori racconti. Non è ancora noto se di The Glory verrà realizzata una Parte 3, ma di base gli elementi affinché ciò avvenga ci sono tutti. Netflix non ha però ancora confermato nulla a riguardo ma è certo che se la serie dovesse continuare ad avere ottimi ascolti, le possibilità di vedere altri piani di vendetta di Dong-eun e Yeo-jeon si farebbero più concrete.

Il trailer di The Glory e come vederla in streaming

Come anticipato, è possibile fruire di The Glory grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix. Per vedere la serie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo. Attualmente, The Glory è uno dei prodotti più visti della piattaforma in Italia, trovandosi al 3° posto nella Top 10 delle Serie Tv più viste.

Fonti: IMDb

The Glass Castle: il trailer del film con Brie Larson

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The Glass Castle: il trailer del film con Brie Larson

Ecco il trailer dell’adattamento cinematografico di The Glass Castle, libro di memorie di Jeanette Walls, con protagonista Brie Larson.

La pellicola racconterà la storia della Walls, una ragazza cresciuta con una famiglia i cui ideali anticonformisti li portano a vivere come nomadi per gran parte della loro esistenza, spostandosi tra le città americane del deserto sud-ovest.

La sceneggiatura era stata scritta inizialmente da Marti Noxon (Buffy the Vampire Slayer, Fright Night) poi rielaborata da Andrew Lanham. Alla regia c’è Destin Cretton, che aveva già diretto Brie Larson nel film che segnò il suo debutto al cinema, Short Term 12.

Nel cast del film anche Naomi WattsWoody Harrelson.

Il castello di vetro, recensione del film con Brie Larson

The Giver: nuova featurette con Jeff Bridges e Meryl Streep

The GiverNoi sperimentiamo la vita attraverso i nostri cinque sensi. Ma cosa succede se tutto ciò che abbiamo mai pensato, o che finora abbiamo avuto, era solo la superficie di ciò che c’è oltre? ” Questa è la domanda davvero particolare che Jeff Bridges ci rivole nella nuova featurette di The Giver, della Weinstein Co.

Anche se il film primo trailer era a colori, il nuovo filmato suggerisce che il film manterrà la configurazione del controverso romanzo di Lois Lowry, in cui solo le persone “liberate” vedono a colori e quelle sotto l’influenza di trattamenti di controllo emotivo continuano a vedere il mondo in bianco e nero. Lowry appare anche nella featurette per spiegare alcuni dei concetti che stanno dietro la storia, compresa l’idea di manipolare la memoria umana.

La clip mostra una scena in bianco e nero con Bridges, che è anche il protagonista principale. Bridges afferma: “Non c’è modo per me di prepararsi per quello che ho intenzione di fare adesso.”

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Purtroppo dovremo accontentarci di questo nuovo filmato fino all’uscita nelle sale di The Giver, in programma il 15 agosto. Il film vede protagoniste anche Meryl Streep, Alexander Skarsgard e Katie Holmes.

Fonte: Variety.com

 

The Giver: Katie Holmes farà parte del cast

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The Giver: Katie Holmes farà parte del cast

Katie Holmes ha chiuso le trattative per un ruolo in The Giver, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto da Lois Lowry. L’opera, pubblicata per la prima volta nel 1995 con il titolo “Il mondo di Jonas“, è uscita sottoforma di nuova edizione nel 2010 da Giunti Editore con il titolo “The Giver – Il Donatore“.

La trama: Ambientato nel futuro, il romanzo racconta un anno di vita di Jonas, 12enne, che vive in una società nella quale sono state annullate le individualità: non puoi scegliere il lavoro, la famiglia, ne provare emozioni. Durante la “Cerimonia dei Dodici”, ai ragazzi di quell’età viene assegnato il lavoro che dovranno svolgere per tutta la vita. A Jonas viene affidato il compito di ricevere le Memorie dell’Umanità: attraverso il Giver, riesce a provare sulla propria pelle tutte le sensazioni insite nell’animo umano, scoprendo così il terribile segreto della comunità in cui vive.

Nel cast, oltre alla Holmes, ci saranno Meryl Streep, Brenton Thwaites, Odeya Rush e Alexander Skarsgård. Jeff Bridges e Nikki Silver saranno i produttori mentre la sceneggiatura sarà affidata a Vadim Perelman.

The Giver Il mondo di Jonas: Ordinary Human dei OneRepublic [Video]

Con la canzone Ordinary Human, gli OneRepublic hanno ufficialmente preso parte al lancio del nuovo film con Meryl Streep, The Giver – Il mondo di Jonas. Il video, pubblicato da iTunes Movie Trailers, è disponibile in calce e presenta una clip del film di un minuto e mezzo.

The Giver – Il mondo di Jonas uscirà nelle nostre sale l’11 settembre 2014. La storia è ambientata in una società futuristica in cui l’umanità ha scelto di annullare tutte le differenze tra le persone al fine di evitare conflitti dilanianti. L’ordine rigido regna sovrano e i legami col passato contaminato sono custoditi da un individuo scelto con la Cerimonia dei 12. Quando questo compito toccherà a un ragazzo di nome Jonas, la conoscenza del passato arrivata ai suoi occhi lo convincerà a ripristinare l’ordine perduto.

Tra il cast, oltre a Meryl Streep, sono presenti Jeff Bridges, Katie Holmes, diretti da Philip Noyce.

CM

The Giver ecco il primo trailer del film con Jeff Bridges e Meryl Streep

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Arriva da Comingsoon.net il primo trailer di The Giver, il film diretto da Phillip Noyce e tratto dall’omonimo romanzo di Lois Lowry.

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Protagonisti del film sono Jeff Bridges, Brenton Thwaites, Meryl Streep, Katie Holmes e Taylor Swift.

Ecco la trama del romanzo:

the giverAmbientato in una società del futuro prossimo, dove sono state annullate le differenze individuali, la percezione del dolore, la passione e i sentimenti più profondi, il libro racconta un anno di vita di Jonas, dodicenne ambizioso. Nella Comunità non ci sono scelte, colori, piaceri, amore, emozioni, e persino il tempo atmosferico è sempre lo stesso. Non puoi sceglierti il lavoro, il consorte, la famiglia. Nella “Cerimonia dei Dodici”, ai 12enni viene assegnato il lavoro che avrebbero dovuto svolgere per il resto della loro vita. Jonas, in questa cerimonia, viene insignito del compito di ricevere le Memorie dell’Umanità. Egli raccoglie i ricordi dal “Giver” provando sulla propria pelle tutte quelle sensazioni che nessun altro membro della comunità conoscerà mai: scopre i colori, il significato dell’amore, del dolore, della frustrazione, e scopre il terribile segreto della Società in cui vive. Si rende conto quindi che la strada verso la conoscenza è un cammino senza ritorno.

The Giver – Il mondo di Jonas: trailer italiano del film con Maryl Streep

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Leone Film Group e Notorious Pictures sono lieti di annunciare che il prossimo autunno porteranno nelle sale The Giver – Il mondo di Jonas, diretto dal regista australiano Philippe Noyce ed interpretato dagli eccezionali premi oscar Meryl Streep e Jeff Bridges. La pellicola arriverà al cinema in Italia da Ottobre 2014.  A completare il cast del film con Alexander Skarsgård, Katie Holmes, Brenton Thwaites e Taylor Swift.

Tratto dall’omonimo romanzo distopico per ragazzi della scrittrice statunitense Lois Lowry,

Sinossi breve: Ambientato nel futuro, in una società dove tutte le differenze tra individui sono state annullate e non esiste possibilità di scelta. Come ogni anno durante la “Cerimonia dei 12”solo ad uno sarà assegnato il compito di custode delle memorie dell’umanità. Jonas, il prescelto, inizierà a provare sulla propria pelle tutte quelle sensazioni che a nessun altro membro della comunità sono concesse: i colori, il significato dell’amore, del dolore, della frustrazione, ed il terribile segreto della Società in cui vive. Si rende conto, quindi, che la strada verso la conoscenza è un cammino molto pericoloso.

 

The Giver – Il mondo di Jonas: Trailer italiano con Meryl Streep

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The Giver – Il mondo di Jonas: Trailer italiano con Meryl Streep

Guarda il Trailer italiano ufficiale di The Giver – Il mondo di Jonas, l’atteso adattamento del romanzo con protagonisti Meryl Streep e Jeff Bridges.

Leone Film Group e Notorious Pictures annunciano che l’11 settembre 2014 porteranno nelle sale The Giver – Il mondo di Jonas, la pellicola fantascientifica diretta dal regista australiano Phillip Noyce e interpretata, accanto ad attori di fama internazionale quali la splendida Katie Holmes e il giovane e talentuoso protagonista Brenton Thwaites, dagli eccezionali Premi Oscar Meryl Streep e Jeff Bridges.

Sinossi breve: Ambientato in una società futuristica in cui l’Umanità ha scelto di annullare tutte le differenze tra le persone al fine di evitare conflitti dilanianti, la vita scorre tranquilla e asettica. L’ordine regna sovrano e l’unico legame con un passato “contaminato” dalle passioni è la “Cerimonia dei 12” durante la quale un individuo viene scelto come Custode delle Memorie dell’Umanità. Quando il compito toccherà all’adolescente Jonas, la conoscenza di ciò che è stato lo porterà a voler scardinare per sempre l’ordine precostituito. Il Premio Oscar® Meryl Streep e il Premio Oscar® Jeff Bridges ci trasportano in un mondo che non vorremmo mai visitare..

The Giver – Il mondo di Jonas: secondo spettacolare Trailer

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The Giver – Il mondo di Jonas: secondo spettacolare Trailer

Arriva un nuovo trailer dell’atteso film The Giver – Il mondo di Jonas, diretto dal regista australiano Philippe Noyce ed interpretato dagli eccezionali premi oscar Meryl Streep e Jeff Bridges. La pellicola arriverà al cinema in Italia da Ottobre 2014.  A completare il cast del film con Alexander Skarsgård, Katie Holmes, Brenton Thwaites e Taylor Swift.

Tratto dall’omonimo romanzo distopico per ragazzi della scrittrice statunitense Lois Lowry. Sinossi breve: Ambientato nel futuro, in una società dove tutte le differenze tra individui sono state annullate e non esiste possibilità di scelta. Come ogni anno durante la “Cerimonia dei 12”solo ad uno sarà assegnato il compito di custode delle memorie dell’umanità. Jonas, il prescelto, inizierà a provare sulla propria pelle tutte quelle sensazioni che a nessun altro membro della comunità sono concesse: i colori, il significato dell’amore, del dolore, della frustrazione, ed il terribile segreto della Società in cui vive. Si rende conto, quindi, che la strada verso la conoscenza è un cammino molto pericoloso.

The Giver – Il Mondo Di Jonas: recensione del film con Jeff Bridges

Si dice che a volte per essere felici è meglio essere ignoranti, piuttosto che intelligenti e consapevoli. Non avere consapevolezza di fatti, persone e cose accadute può proteggerci da ciò che di negativo la nostra storia ci offre. Non averne memoria, può portarci ad un’apparente felicità. E’ questo ciò che accade nella società futuristica rappresentata in The Giver – Il Mondo Di Jonas film di Philipp Noyce , basato sull’omonimo romanzo di Lois Lowry del 1993.

Nella società distopica raccontata in The Giver – Il Mondo Di Jonas, l’Umanità ha scelto di privarsi del fardello della memoria per livellare tutte le differenze e sofferenze. La comunità viene controllata da iniezioni giornaliere che gli impedisce di provare emozioni, stimolare sensazioni, formare idee e vedere colori al fine di evitare conflitti. Incasellati nell’ordine prestabilito e assegnati ad un lavoro in base alle loro vocazione, sembrano tutti sereni. Qui troviamo Jonas (Brenton Thwaites), giovane che oltre ad avere intelligenza ed integrità ha la capacità di “vedere oltre”, che viene scelto dal Capo del Consiglio degli Anziani (Meryl Streep) come nuovo Accoglitore di Memorie e viene affidato al Donatore di Memorie (Jeff Bridges), custode dei ricordi e a cui ci si rivolge in caso di bisogno. In un percorso di formazione Jonas proverà sulla sua pelle le emozioni e i ricordi del passato, in un caleidoscopio di immagini che gli faranno scoprire per la prima volta l’arte, la musica, le culture del mondo e i sentimenti, come l’amore, e che lo porteranno a domandarsi “perché privarsene?”. Ma ricordando le cose belle della vita, lo porterà anche al ricordo delle cose brutte.

Nei panni di Jonas troviamo l’esordiente australiano Brenton Thwaites, che con faccia pulita e sorriso ingenuo rappresenta un protagonista convincente. Il film è prodotto da Jeff Bridges che sognava quest’adattamento da 20 anni e ne interpreta il ruolo più interessante, ovvero il Donatore. Con una calma quasi tibetana e un viso stanco e stropicciato, Bridges interpreta perfettamente la parte dell’uomo affaticato da tanta conoscenza. E’ quasi inutile commentare Meryl Streep, che riesce bene in qualsiasi ruolo, anche se in The Giver non le viene dato molto spazio. Katie Holmes e Alexander Skarsgard non brillano e la tanto pubblicizzata partecipazione di Taylor Swift si riduce ad una mezza scena con una brutta parrucca.

The Giver – Il Mondo Di Jonas è un film che dalla prima scena fino al giorno dopo averlo visto fa pensare. L’australiano Philipp Noyce traduce bene ciò che la Lowry raccontava nel libro, cosa non semplice dato che l’azione si svolge principalmente all’interno della coscienza di Jonas. Si apprezza quindi lo stacco tra lo scenario piatto in scala di grigi dei primi 30 minuti del film e le immagini del “passato” che il ragazzo accoglie piano piano: colorate, vive e vibranti. Per quanto il film ricorda sin da subito le recenti saghe di The Hunger Games e Divergent (e probabilmente anche The Maze Runner), con il giovane ribelle che si distingue dalla massa e prende l’iniziativa per salvare l’umanità, ciò che The Giver propone è un sotto testo più vicino a noi. Per quanto il mondo sia duro, difficile e violento, c’è tanto di bello da preservare, vivere e ancora scoprire. E dobbiamo ricordarcene.

The Giver – Il mondo di Jonas: nuovo spot del film con Jeff Bridges e Meryl Streep

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Ecco un nuovo spot di The Giver – Il mondo di Jonas, il film tratto dal romanzo intitolato The Giver, ennesima saga letteraria young adult che si è trasformata in cinema con un cast che vede trai protagonisti nientemeno che  Jeff Bridges e Meryl Streep. Nello spot che segue vediamo alcune immagini inedite:

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The Giver Il mondo di Jonas è diretto da Philippe Noyce e vede nel cast Jeff Bridges, Meryl Streep, Alexander Skarsgård, Katie Holmes, Brenton Thwaites e Taylor Swift.

Tratto dall’omonimo romanzo distopico per ragazzi della scrittrice statunitense Lois Lowry,

Sinossi breve: Ambientato nel futuro, in una società dove tutte le differenze tra individui sono state annullate e non esiste possibilità di scelta. Come ogni anno durante la “Cerimonia dei 12”solo ad uno sarà assegnato il compito di custode delle memorie dell’umanità. Jonas, il prescelto, inizierà a provare sulla propria pelle tutte quelle sensazioni che a nessun altro membro della comunità sono concesse: i colori, il significato dell’amore, del dolore, della frustrazione, ed il terribile segreto della Società in cui vive. Si rende conto, quindi, che la strada verso la conoscenza è un cammino molto pericoloso.

Fonte: CS

 

The Giver – Il mondo di Jonas: la colonna sonora

The Giver – Il mondo di Jonas: la colonna sonora

Arriva anche in Italia l’atteso film The Giver – Il mondo di Jonas, di  Philip Noyce con protagonisti Meryl StreepJeff BridgesKatie Holmes. Il film è tratto dall’omonimo bestseller di Lois Lowry, uno dei libri di fantascienza per ragazzi più letti d’America, con un record di vendite in tutto il mondo pari a 10 milioni di copie. La colonna sonora del film è composta dalla partitura originale di Marco Beltrami e da una compilation di canzoni, ecco tracklist e audio:

1. Ordinary Human – OneRepublic
2. One Minute More – Capital Cities
3. Silent – Tori Kelly
4. Feel What’s Good – Jake Bugg
5. Children – Bruno Major
6. Whole – Rixton – The Giver
7. Here Today – Aloe Blacc
8. Shine My Way – Sheppard
9. Difference Maker – NEEDTOBREATHE
10. I Lived – OneRepublic

http://youtu.be/qEO2PSIstY0

Soundtrack di Marco Beltrami:

http://youtu.be/D_aB4GD21O8

The Giver colonna sonoraThe Giver – Il mondo di Jonas, uscirà nelle nostre sale l’11 settembre 2014. La storia è ambientata in una società futuristica in cui l’umanità ha scelto di annullare tutte le differenze tra le persone al fine di evitare conflitti dilanianti. L’ordine rigido regna sovrano e i legami col passato contaminato sono custoditi da un individuo scelto con la Cerimonia dei 12. Quando questo compito toccherà a un ragazzo di nome Jonas, la conoscenza del passato arrivata ai suoi occhi lo convincerà a ripristinare l’ordine perduto.

Tra il cast, oltre a Meryl Streep, sono presenti Jeff BridgesKatie Holmes, diretti da Philip Noyce.

The Giver – Il mondo di Jonas: due clip del film con Meryl Streep e Taylor Swift

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Guarda due clip del film The Giver – Il mondo di Jonas, distribuito da Notorious Pictures ed in uscita nelle sale oggi 11 Settembre. La Regia è di Phillip Noyce e nel cast troviamo Meryl Streep, Alexander Skarsgård, Jeff Bridges, Katie Holmes, Brenton ThwaitesTaylor Swift

Sinossi di The Giver – Il mondo di Jonas, Ambientato in una società futuristica in cui l’Umanità ha scelto di annullare tutte le differenze tra le persone al fine di evitare conflitti dilanianti, la vita scorre tranquilla e asettica. L’ordine regna sovrano e l’unico legame con un passato “contaminato” dal- le passioni è la “Cerimonia dei 12” durante la quale un individuo viene scelto come Custode delle Memorie dell’Umanità. Quando il compito toccherà all’adolescente Jonas, la conoscenza di ciò che è stato lo porterà a voler scardinare per sempre l’ordine precostituito. Il Premio Oscar® Meryl Streep e il Premio Oscar® Jeff Bridges ci trasportano in un mondo che non vorremmo mai visitare…

 

The Giver – Il mondo di Jonas: character poster del film con Jeff Bridges

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Ecco i character poster e tre nuove immagini di The Giver – Il mondo di Jonas, il film tratto dal romanzo intitolato The Giver, ennesima saga letteraria young adult che si è trasformata in cinema con un cast che vede trai protagonisti nientemeno che  Jeff Bridges e Meryl Streep.

The Giver – Il mondo di Jonas, è diretto da Philippe Noyce e vede nel cast Jeff Bridges, Meryl Streep, Alexander Skarsgård, Katie Holmes, Brenton Thwaites e Taylor Swift.

Tratto dall’omonimo romanzo distopico per ragazzi della scrittrice statunitense Lois Lowry, Sinossi breve: Ambientato nel futuro, in una società dove tutte le differenze tra individui sono state annullate e non esiste possibilità di scelta. Come ogni anno durante la “Cerimonia dei 12”solo ad uno sarà assegnato il compito di custode delle memorie dell’umanità. Jonas, il prescelto, inizierà a provare sulla propria pelle tutte quelle sensazioni che a nessun altro membro della comunità sono concesse: i colori, il significato dell’amore, del dolore, della frustrazione, ed il terribile segreto della Società in cui vive. Si rende conto, quindi, che la strada verso la conoscenza è un cammino molto pericoloso.

Fonte

The Girl with the Needle: recensione del film di Magnus von Horn – Cannes 77

È uno scioccante debutto nel concorso del Festival di Cannes 2024 quello del regista svedese Magnus von Horn, giunto con The Girl with the Needle al suo terzo lungometraggio dopo The Here After (2015) e Sweat (2020). Se con questi primi due film ha raccontato della violenza a cui si è indotti o di cui si è vittime inconsapevoli, con il nuovo lungometraggio il regista dà alla sua filmografia una svolta scioccante. Ma non tanto da un punto di vista tematico, che rimane grossomodo invariato, quanto piuttosto nello stile, nelle ambizioni e nella capacità di dialogo con il presente. Il suo nuovo film è infatti un vero e proprio incubo in bianco e nero che tra, dramma storico e horror espressionista, si dimostra terribilmente attuale.

The Girl with the Needle è infatti ispirato a fatti realmente accaduti relativi al caso di omicidio più controverso della storia danese. Un trauma nazionale che riecheggia nel tempo e che ancora oggi ci ricorda cosa significa chiudere un occhio sugli orrori che si perpetrano quotidianamente nel mondo. Nel raccontare degli indesiderati e di cosa è più giusto fare di loro, von Horn sceglie di fare di questo film “una favola per adulti“, di quelle in cui si possono incontrare principi codardi, mostri dal cuore d’oro e streghe malvagie. Un favola per raccontare il reale, dunque, come spesso questo genere ci ha dimostrato di saper fare.

La trama di The Girl with the Needle

Protagonista del film è Karoline (Vic Carmen Sonne), una giovane operaia che lotta per sopravvivere nella Copenaghen del primo dopoguerra. Quando si ritrova disoccupata, abbandonata e incinta, incontra Dagmar (Trine Dyrholm), una donna carismatica che gestisce un’agenzia di adozioni clandestina, aiutando le madri a trovare case adottive per i loro figli indesiderati. Non sapendo a chi altro rivolgersi, Karoline assume per lei il ruolo di balia. Tra le due donne si crea un forte legame, ma il mondo di Karoline va in frantumi quando si imbatte nella scioccante verità che si cela dietro il suo lavoro.

The Girl with the Needle Vic Carmen Sonne
Vic Carmen Sonne nel ruolo di Karoline in The Girl with the Needle. © Lukasz Bak

Orrori dal passato che gettano ombre sul presente

Oltre a principi, mostri e streghe, come tutte le favole, anche The Girl with the Needle ci presenta una protagonista vittima di un’esistenza disperata, segnata dalla povertà causata dalla guerra e da uno sfratto a cui non sa come rimediare. Ma questo è solo l’inizio delle sfortune per Karoline, che mentre il mondo sembra riaccendersi di speranze con la fine del conflitto, lei si trova invece a vivere una progressiva discesa verso l’inferno, macchiandosi di ingenuità e inconsapevole connivenza con il male. Un male che è diretta conseguenza degli sconvolgimenti verificatisi in quei primi anni del Novecento e che hanno gettato sul resto del secolo una lunga e oscura ombra.

Il percorso che la protagonista compie nel film è dunque quello di una donna che, maltrattata e abbandonata, si trova a confrontarsi con una società e un’umanità incapace di gestire le nevrosi emerse dopo gli anni di guerra. Per quanto la fine del conflitto sembri aprire ad un futuro migliore, gli orrori conosciuti – più o meno direttamente – non possono essere cancellati dalla memoria o dal corpo e orientarsi in questo contesto diventa quanto mai difficile. È da questo smarrimento che trae nutrimento la violenza, anche quella che viene perpetrata con fini apparentemente misericordiosi.

Karoline e i tanti sfortunati neonati che passano per le sue braccia sono dunque le vittime di una società non più in grado di prendersi cura di loro e che si domanda dunque cosa farne delle loro esistenze. La condizione narrata in The Girl with the Needle sembra essere troppo brutale per poter far parte della nostra contemporaneità, ma è sufficiente leggere le sempre più numerose e tristi notizie riguardanti le leggi contro l’aborto, i diritti che si pensa di possedere sul corpo delle donne e in generale sull’inadeguatezza degli aiuti nei confronti della genitorialità per rendersi conto che quanto narrato nel film è drammaticamente attuale.

The Girl with the Needle Trine Dyrholm
Trine Dyrholm è Dagmar in The Girl with the Needle. © Lukasz Bak

L’orrore dietro la bellezza in The Girl with the Needle

The Girl with the Needle, dati questi contenuti, si dimostra essere una visione terribilmente angosciante, talvolta insostenibile, che combatte la possibile indifferenza dello spettatore adoperando un realismo così crudo per cui è difficile se non impossibile sentirsene distanti. von Horn lavora infatti su ricostruzioni nelle scenografie e nei costumi rigorosissime, ottenendo una messa in scena di questo racconto e del suo contesto assolutamente convincente. Con il direttore della fotografia Michał Dymek, infine, concepisce immagini di straordinaria bellezza, fotografate con un bianco e nero lucidissimo che in più momenti ricorda quello del film Roma di Alfonso Cuaròn.

È con questa ricercatezza estetica che porta avanti il suo film, mantenendosi aderente al reale per poi sfociare – al momento opportuno – nel puro horror, con conseguente trasfigurazione dei luoghi e dei volti. Ci sono tuttavia momenti in cui si ha l’impressione che il regista ecceda fin troppo in questa raffigurazione estetizzata del dolore e dell’orrore, facendo sorgere una serie di dubbi morali a riguardo. Fortunatamente questi sentori si hanno prevalentemente nella prima parte del film, mentre nella seconda, quasi come se la devozione nei confronti del racconto aumentasse, si pone in primo piano il valore di ciò che si narra.

The Girl with the Needle trova dunque progressivamente un equilibrio tra il suo racconto e la sua messa in scena, diffondendo con la giusta forza i suoi moniti. Si può così giungere ad un finale carico di emozioni, di sgomento, ma nel quale inaspettatamente si fa strada un piccolo ma significativo bagliore di speranza. Perché se anche si possono chiudere gli occhi, ben più difficile è non ascoltare il pianto della disperazione. Prima o poi si viene allora chiamati a compiere delle scelte e dinanzi a chi pratica la dura legge della sopravvivenza, un sincero atto di protezione umana è ciò che basta per costruire la possibilità di un futuro diverso.

The Girl with the Dragon Tattoo: nuovo poster

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The Girl with the Dragon Tattoo: nuovo poster

The Girl with the Dragon Tattoo di David Fincher sta procedendo nella sua campagna promozionale, e la Sony ha reso noto un altro poster del film con i due protagonisti Daniel Craig e Rooney Mara.

The Girl with the Dragon Tattoo Trailer!

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The Girl with the Dragon Tattoo Trailer!

E’ stato rilasciato il primo atteso trailer di The Girl with the Dragon Tattoo  di David Fincher che da il via alla nuova  trilogia cinematografica tratta dalla serie di best seller di Stieg Larsson nota come la trilogia di Millennium.

The Girl With the Dragon Tatoo Trailer 2: di David Fincher!

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The Girl With the Dragon Tatoo Trailer 2: di David Fincher!

E’ stato diffuso un secondo trailer per l’attesissimo adattamento “hollywoodiano” (diretto da David Fincher) del best seller di Stieg Larsson.

The Girl on the Train: trailer e foto dal film con Emily Blunt

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The Girl on the Train: trailer e foto dal film con Emily Blunt

Ecco il trailer di The Girl on the Train, adattamento dell’omonimo romanzo di Paula Hawkins diretto da Tate Taylor con protagonista Emily Blunt. A seguire anche la gallery con le prime immagini dal film:

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Nel cast dei film Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Luke Evans, Haley Bennett, Justin Theroux, Lisa Kudrow, Édgar Ramírez e Allison Janney, mentre alla regia c’è Tate Taylor.

Di seguito la trama del romanzo amonimo di Paula Hawkins da cui sarà tratt il film:

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista,  le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono  Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?

Fonte: CS

The Girl on the Train: prima foto dal set, c’è anche Steven Spielberg

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Ecco la prima foto dal set di The Girl on the Train, adattamento dell’omonimo romanzo di Paula Hawkins diretto da Tate Taylor. Nell’immagine potete vedere Rebecca Ferguson, Haley Bennett, Édgar Ramírez e Steven Spielberg che è supervisore del film per conto della sua DreamWorks.

the girl on the trainNel cast dei film Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Luke Evans, Haley Bennett, Justin Theroux, Lisa Kudrow, Édgar Ramírez e Allison Janney, mentre alla regia c’è Tate Taylor.

Di seguito la trama del romanzo amonimo di Paula Hawkins da cui sarà tratt il film:

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista,  le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono  Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?

The Girl on the Train: Justin Theroux sostituisce Chris Evans

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The Girl on the Train: Justin Theroux sostituisce Chris Evans

Dopo l’abbandono delle trattative da parte di Chris Evans, un nuovo nome fa capolino nel cast di The Girl on the Train: si tratta di Justin Theroux. L’attore andrà a coprire il ruolo inizialmente riservato all’attore di Capitan America, costretto ad abbandonare il progetto per un conflitto di programmazione (Evans sarà infatti occupato a girare il dramma di Marc Webb Gifted).

Il film, diretto da Tate Taylor (The Help) da una sceneggiatura scritta da Erin Cressida Wilson, ha tutte le carte in regola per diventare un novello L’amore bugiardo – Gone Girl: come il film di Fincher si tratta infatti di un brillante thriller psicologico tratto da un best-seller. La storia ruota attorno a Rachel, un’abitudinaria pendolare che si ritrova ad assistere dal treno ad una scena sconvolgente che coinvolge una coppia che era solita guardare amorevolmente attraverso la finestra del loro appartamento. Incapace di tenere la cosa per sè, Rachel racconta tutto alla polizia, legandosi inestricabilmente a drammatiche conseguenze.

Al momento la DreamWorks sta lavorando alla definizione del cast principale. Assieme a Emily Blunt (la “ragazza sul treno”), anche Rebecca Ferguson, Haley Bennett, Jared Leto ed Edgar Ramirez. Justin Theroux andrà ad interpretare l’ex marito del personaggio di Emily Blunt. Il film non ha al momento una data di uscita, ma dato l’enorme successo del libro (più di 3 milioni di copie a sette mesi dalla sua uscita) si attende un annuncio a breve.

Fonte: collider

The Girl On The Train: Emily Blunt nei nuovi trailer e poster

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The Girl On The Train: Emily Blunt nei nuovi trailer e poster

Universal Pictures e Dreamworks Pictures hanno pubblicato online il nuovo trailer e il poster di he Girl on the Train, adattamento dell’omonimo romanzo di Paula Hawkins diretto da Tate Taylor con protagonista Emily Blunt. Ve li mostriamo:

Ed ecco il poster con Emily Blunt:

girlontrainposter

Nel cast dei film Emily Blunt, Rebecca Ferguson, Luke Evans, Haley Bennett, Justin Theroux, Lisa Kudrow, Édgar Ramírez e Allison Janney, mentre alla regia c’è Tate Taylor.

Di seguito la trama del romanzo amonimo di Paula Hawkins da cui sarà tratt il film:

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista,  le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono  Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos’ha visto davvero Rachel?

Fonte: CS

The Girl on the Train, svelata la data di uscita

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Procede senza sosta la fase di pre-produzione di The Girl on the Train, adattamento dell’omonimo bestseller di Paula Hawkins su cui la DreamWorks pare contare moltissimo. Lo studio ha finalmente svelato la data di uscita del film in America, fissata per il 7 ottobre 2016.

Diretto da Tate Taylor (The Help), The Girl on the Train vanterà un ricco cast che si sta delineando in questi giorni. Le tre voci narranti femminili del romanzo – Rachel, Anna e Megan – saranno rispettivamente incarnate da Emily Blunt, Rebecca Ferguson e Haley Bennett. L’acquisto più recente del cast è Allison Janney, che vestirà i panni della detective incaricata di indagare sul mistero che caratterizza la trama gialla del film.  Allison Janney, volto della serie CBS Mom, ha già lavorato con Tate Taylor in The Help e Get on Up.

Sul fronte maschile, sappiamo che Jared Leto interpreterà Scott, il marito di Megan (Haley Bennett) mentre Justin Theroux è appena salito a bordo del progetto per sostituire un impegnato Chris Evans nel ruolo di Tom, l’ex marito della protagonista, la pendolare alcolizzata Rachel (Emily Blunt). 

The Girl on The Train sarà prodotto da Marc Platt con Jared LeBoff, mentre a curare l’adattamento del romanzo di Paula Hawkins – che ha venduto milioni di copie – è Erin Cressida Wilson.

Fonte: Variety

The Girl In The Photographs: trailer dell’ultimo film su cui ha lavorato Wes Craven

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Arriva il trailer ufficiale di The Girl In The Photographs, l’ultimo film su cui ha lavorato il compianto Wes Craven, trai migliori registi di genere della sua generazione.

Infatti, The Girl In The Photographs con protagonista Kal Penn vede Wes Craven nelle vesti di produttore esecutivo della pellicola che è un thriller-horror.

The Girl In The Photographs uscirà in una serie di copie limitate in USA il 1 Aprile. Diretto da Nick Simon si basa su una sceneggiatura scritta da Nick Simon, Oz Perkins e Robert Morast.

The Girl in the Fountain: la recensione del documentario con Monica Bellucci

Girata tra il gennaio e il marzo del 1959 (ancora oggi ci sono voci discordanti sulla data esatta), la celebre scena nella fontana di Trevi di La dolce vita ha reso l’attrice svedese Anita Ekberg una figura leggendaria della storia del cinema, ma l’ha al contempo intrappolata in una vera e propria gabbia dorata. A sei anni dalla scomparsa di lei, il documentario The Girl in the Fountain, diretto da Antongiulio Panizzi, ripercorre la carriera dell’attrice ponendola in stretta relazione con quella di un’altra diva del cinema, ovvero Monica Bellucci. Un intento ambizioso e interessante, che non si concretizza però in un’opera capace di rendere il giusto tributo a nessuna delle due.

The Girl in the  Fountain vuole infatti porsi come il racconto di un’attrice divorata dalla sua stessa icona raccontato attraverso la voce e la sensibilità della Bellucci. Questa, con attenzione e delicatezza si mette alla ricerca di quel personaggio e di quella donna, per riscattarne la figura stereotipata della “ragazza nella fontana”.  La loro si manifesta nel film come una conversazione verbale e visiva, un dialogo impossibile tra due dive di epoche  diverse, attraverso cui riscoprire il percorso di una donna libera e indipendente, che ha  pagato un prezzo molto alto per il suo non voler sottostare a nessuno.

Anita Ekberg, la donna oltre la diva

Il nuovo documentario di Panizzi, già noto per My Way – The Rise and Fall of Silvio Berlusconi, si apre sulla finta proposta di un regista (interpretato da Roberto De Francesco) alla Bellucci di interpretare Anita Ekberg in un film biografico su quest’ultima. A partire da questo evento nasce il dialogo tra le due attrici, con la prima che va alla scoperta della seconda al fine di comprenderla meglio per poterla interpretare in modo fedele. La Bellucci si lancia dunque nella visione dei film della Ekberg, nel provare alcuni degli abiti più celebri da lei indossati e nello studio attento della sua gestualità e modo di parlare.

Ad alternarsi a questi momenti vi sono invece spezzoni tratti dai film dell’attrice svedese o sue celebri interviste, durante le quali lascia trasparire la propria personalità e il proprio pensiero. Questo passato e presente viene montato insieme in modo tale da dar vita ad un vero e proprio dialogo fatto di rimandi visivi e tematici. Dopo aver ad esempio visto la Ekberg formato gigante di Boccaccio ’70 agirarsi per le strade del quartiere Eur, è poi la Bellucci a camminare per quelle stesse vie, quasi come alla ricerca del fantasma dell’attrice, di quello che lei ha lasciato a quei luoghi.

Mentre la Bellucci si prepara dunque per un film che in realtà è solo un pretesto narrativo, la parabola della Ekberg si svela allo spettatore in tutta la sua tragicità, dai matrimoni falliti ai film di basso livello interpretati sul finire della sua carriera. Si ricorda così una volta di più di quanto un personaggio possa davvero divorare il suo interprete, condannandolo per sempre ad essere associato in modo irrinunciabile a tale ruolo. La Ekberg è e sarà per sempre la ragazza della fontana di Trevi, un luogo dal quale non sembra essere mai realmente uscita, almeno non per lo spettatore.

The Girl in the Fountain Monica Bellucci

The Girl in the Fountain: la recensione del film

A The Girl in the Fountain si attribuisce dunque il merito di riportare all’attenzione la delicata differenza che passa tra un personaggio e un attore. Il caso della Ekberg è a tal proposito tra i più esemplari a riguardo. È proprio nel raccontare la vita dell’attrice svedese che si ritrovano dunque i momenti più interessanti del film. Al di fuori di questi, però, il documentario di Panizzi si presenta come un’opera discordante, che non riesce a rendere davvero omogenee le sue componenti. The Girl in the Fountain sembra voler essere un documentario biografico, il making of di un film e un racconto celebrativo, senza però riuscire ad essere realmente nessuna delle tre cose. In particolare, spezzano l’attenzione proprio le scene che vedono la Bellucci intenta a fare ricerche sulla Ekberg.

È certamente interessante analizzare la gestualità dell’attrice svedese, meno lo è vedere la Bellucci che tenta di replicare quei modi di fare. Le scene che la vedono protagonista finiscono per apparire piuttosto bizzarre e innaturali. Guardando tali momenti non fa che avanzare l’idea che il regista sia più innamorato delle due interpreti che non del racconto che dovrebbe fare di loro. A ciò si aggiungono anche ulteriori scelte stilistiche particolarmente frustranti, su cui spicca la scelta di non identificare (se non nei titoli di coda) le personalità intervistate. In fin dei conti, dunque, The Girl in the Fountain sembra purtroppo fermarsi a quella stessa apparenza di cui la Ekberg è stata vittima nella sua vita.

The Girl From Plainville: recensione della serie con Elle Fanning

Per tentare di spiegare con accuratezza cosa sia The Girl From Plainville bisogna a nostro avviso partire dai fatti realmente accaduti: il 13 luglio 2014 il diciottenne Conrad Roy si suicidò nel parcheggio di un Kmart inalando i gas di dell’auto di cui era al volante. La sua fidanzata di allora Michelle Carter venne in seguito incriminata per omicidio colposo involontario in quanto nelle ore precedenti la tragedia lo istigò al suicidio tramite messaggi telefonici.

La storia vera dietro The Girl From Plainville

Creata da Liz Hannah e Patrick Macmanus, la serie Hulu Original racconta (prendendosi alcune libertà per fini drammaturgici) i fatti e i personaggi di questa vicenda complessa e tristemente simbolica. La storia si dipana principalmente su due piani temporali distinti, i quali si alternano nel racconto: il 2014 e i giorni successivi al suicidio di Conrad, tornando poi indietro al 2012 per mettere in scena l’inizio e lo sviluppo della relazione problematica tra il ragazzo e Michelle. La grande sfida dei creator e della regista Lisa Cholodenko  dietro la macchina da presa per molti degli episodi – è stata quella di costruire uno show che si basa quasi interamente sullo studio delle due psicologie psicologie, tentando di sviluppare il gioco al massacro mentale ed emotivo che la Carter ha più o meno volontariamente prodotto nei confronti di Roy.

Un tentativo molto interessante in quanto costretto a basarsi sull’assenza totale o quasi di azione vera: The Girl From Plainville mette infatti in scena la vita più che comune vissuta dai due giovani, in particolare da una ragazza il cui bisogno di attenzione diventa progressivamente distacco dalla realtà dei fatti. I meccanismi che regolano i pensieri deviati e le azioni in molti casi meschine di Michelle rappresentano evidentemente il punto focale dello show, disposto a rischiare di presentare al pubblico un personaggio complesso, ambiguo e respingente nello svolgimento delle sue piccole, subdole macchinazioni.

Elle Fanning non sbaglia un colpo

Ottimamente interpretata da una Elle Fanning sempre più matura e capace di aderire psicologicamente ai propri ruoli, la protagonista di The Girl From Plainville risulta fin dal pilot un personaggio molto difficile da decifrare, che almeno nei primi episodi non va incontro al pubblico tentando di portarlo dalla sua parte, tutt’altro. E questo, pur lodevole dal punto di vista della definizione dei caratteri, risulta il punto debole dello show: per larga parte la volontà di non scivolare eccessivamente nel melodramma, abbinata a quella di presentare figure in chiaroscuro, non fornisce allo spettatore molti appigli. A parte la discreta progressione drammatica bel presentare i fatti adoperando i due piani temporali, le prime quattro parti risultano piuttosto “piatte”, il che non deve comunque trarre in inganno, poiché sembra essere proprio questo lo scopo della serie, ovvero mostrare quanto la gioventù americana più comune sia in realtà psicologicamente fragilissima, oppressa da una società che valorizza l’apparenza senza più dare il giusto peso alla sostanza degli esseri umani.

Il punto di svolta di The Girl From Plainville

In questo modo il “tepore” soporifero in cui sembrano muoversi tutti i personaggi di The Girl From Plainville diventa piuttosto emblematico. Può non funzionare pienamente a livello di presa emotiva, ma ha un suo fondamento. Merita poi un discorso a parte il quinto episodio dello show, il quale fornisce finalmente una luce più specifica e emotivamente forte sul mondo interiore di Michele Carter, consentendoci finalmente di vederne i bisogni e le insicurezze nascoste. Si tratta di un vero e proprio punto di svolta nella serie, che seppur non ribaltando le prospettive – e sarebbe stato un errore farlo – permette almeno di comprendere un poco più a fondo una psicologia tanto comune quanto problematica.

Difficile dare un giudizio definitivo su The Girl From Plainville, servirebbe probabilmente una seconda visione, a debita distanza dalla prima per riflettere con calma su quanto visto ed esperito. Possiamo però senz’altro scrivere che si tratta di un progetto coraggioso, nell’ideazione e nelle scelte narrative con cui è stato sviluppato.  E per questo, se non per altro, merita il nostro consenso.

The Gilded Age: trailer della seconda stagione in arrivo su SKY e NOW

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L’aristocrazia con i suoi sfarzosi balli, i meravigliosi palazzi decorati con gusto e una rigida etichetta e la nuova borghesia con le sue innovazioni, con invenzioni pronte a rivoluzionare il mondo e la voglia di infrangere le vecchie regole: sono queste le due fazioni che continuano a confrontarsi, scontrarsi e scoprirsi nel nuovo capitolo di The Gilded Age, di cui viene rilasciato oggi il trailer ufficiale. Come già la prima, anche la seconda stagione della serie HBO nasce dalla penna di uno dei più celebrati maestri del dramma in costume, sir Julian Fellowes (Downton Abbey, Belgravia). La serie Sky Exclusive andrà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 30 ottobre.

Affermarsi in società è un vero e proprio lavoro per la nuova borghesia di New York, che cerca faticosamente di farsi notare ritagliandosi un posto nei migliori teatri e ristoranti, guadagnando inviti ai balli più esclusivi. Bertha Russell (Carrie Coon), stella nascente della classe emergente, non ha sicuramente intenzione di accettare rifiuti e nella nuova stagione continua la sua lotta contro l’antiquata aristocrazia, rappresentata da Agnes van Rhijn (Christine Baranski), che cerca invece di mantenere la propria esclusiva supremazia. Ma il progresso, la modernità, lo stile di vita innovativo e libero che ormai regnano sovrani a New York minano dalle fondamenta quel vecchio status quo che sembra ormai dover cedere il passo ad una società più dinamica.

La serie vanta un cast stellare che include Christine Baranski (The Good Wife, Mamma Mia), Cynthia Nixon (Sex & the City, And Just Like That…), Carrie Coon (The Leftovers – Svaniti nel nulla, Fargo), Nathan Lane (The Blacklist, Modern Family) e Morgan Spector (Il complotto contro l’America).

The Gilded Age è scritta e prodotta da Julian Fellowes, affiancato nella produzione da Gareth Neame, David Crockett e Bob Greenblatt. Producono e dirigono Michael Engler e Salli Richardson-Whitfield. La serie è una co-produzione HBO e Universal Television.

La trama della seconda stagione di The Gilded Age

L’Età dell’Oro americana fu un periodo di immensi cambiamenti economici, di grande conflitto tra vecchie modalità e nuovi sistemi, e di enormi fortune guadagnate e perse. La seconda stagione di The Gilded Age inizia la mattina di Pasqua del 1883, con la notizia che l’offerta di Bertha Russell per un palco all’Academy of Music è stata respinta. Durante gli otto episodi della stagione, osserviamo come Bertha sfidi Mrs. Astor e il vecchio sistema e lavori non solo per guadagnare una posizione sicura nella società, ma per assumere potenzialmente un ruolo di primo piano in essa. George Russell affronta la sua battaglia con un sindacato in crescita nella sua acciaieria a Pittsburgh. A casa Brook, Marian continua il viaggio per trovare la sua strada nel mondo insegnando segretamente in una scuola femminile, mentre con sorpresa di tutti Ada inizia un nuovo corteggiamento. Naturalmente, Agnes non approva per nulla. A Brooklyn, la famiglia Scott inizia a guarire da una scioccante scoperta e Peggy attinge al suo spirito attivista grazie al suo lavoro con T. Thomas Fortune al NY Globe.

The Gilded Age: trailer della seconda stagione in arrivo su SKY

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The Gilded Age: trailer della seconda stagione in arrivo su SKY

Arriva oggi il trailer ufficiale in italiano di The Gilded Age, la seconda stagione della serie HBO e Sky Exclusive nasce dalla penna di uno dei più celebrati maestri del dramma in costume, sir Julian Fellowes (Downton Abbey, Belgravia). La serie andrà in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 30 ottobre.

L’aristocrazia con i suoi sfarzosi balli, i meravigliosi palazzi decorati con gusto e una rigida etichetta e la nuova borghesia con le sue innovazioni, con invenzioni pronte a rivoluzionare il mondo e la voglia di infrangere le vecchie regole: sono queste le due fazioni che continuano a confrontarsi, scontrarsi e scoprirsi nel nuovo capitolo di The Gilded Age.

Affermarsi in società è un vero e proprio lavoro per la nuova borghesia di New York, che cerca faticosamente di farsi notare ritagliandosi un posto nei migliori teatri e ristoranti, guadagnando inviti ai balli più esclusivi. Bertha Russell (Carrie Coon), stella nascente della classe emergente, non ha sicuramente intenzione di accettare rifiuti e nella nuova stagione continua la sua lotta contro l’antiquata aristocrazia, rappresentata da Agnes van Rhijn (Christine Baranski), che cerca invece di mantenere la propria esclusiva supremazia. Ma il progresso, la modernità, lo stile di vita innovativo e libero che ormai regnano sovrani a New York minano dalle fondamenta quel vecchio status quo che sembra ormai dover cedere il passo ad una società più dinamica.

Il cast della seconda stagione di The Gilded Age

La serie vanta un cast stellare che include Christine Baranski (The Good Wife, Mamma Mia), Cynthia Nixon (Sex & the City, And Just Like That…), Carrie Coon (The Leftovers – Svaniti nel nulla, Fargo), Nathan Lane (The Blacklist, Modern Family), Morgan Spector (Il complotto contro l’America) e Louisa Jacobson (Gone Hollywood).

The Gilded Age è scritta e prodotta da Julian Fellowes, affiancato nella produzione da Gareth Neame, David Crockett e Bob Greenblatt. Producono e dirigono Michael Engler e Salli Richardson-Whitfield. La serie è una co-produzione HBO e Universal Television.

La trama della seconda stagione di The Gilded Age

L’Età dell’Oro americana fu un periodo di immensi cambiamenti economici, di grande conflitto tra vecchie modalità e nuovi sistemi, e di enormi fortune guadagnate e perse. La seconda stagione di The Gilded Age inizia la mattina di Pasqua del 1883, con la notizia che l’offerta di Bertha Russell per un palco all’Academy of Music è stata respinta. Durante gli otto episodi della stagione, osserviamo come Bertha sfidi Mrs. Astor e il vecchio sistema e lavori non solo per guadagnare una posizione sicura nella società, ma per assumere potenzialmente un ruolo di primo piano in essa. George Russell affronta la sua battaglia con un sindacato in crescita nella sua acciaieria a Pittsburgh. A casa Brook, Marian continua il viaggio per trovare la sua strada nel mondo insegnando segretamente in una scuola femminile, mentre con sorpresa di tutti Ada inizia un nuovo corteggiamento. Naturalmente, Agnes non approva per nulla. A Brooklyn, la famiglia Scott inizia a guarire da una scioccante scoperta e Peggy attinge al suo spirito attivista grazie al suo lavoro con T. Thomas Fortune al NY Globe.

The Gilded Age 2 quando esce e dove vederla in streaming

The Gilded Age 2 dal 30 ottobre in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.