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Poltergeist: prime immagini dal reboot

Poltergeist: prime immagini dal reboot

Arriva la notizia che la 20th Century Fox e la MGM hanno appena reso disponibili le prime terrificanti immagini del reboot di Poltergeist, prodotto niente meno che da Sam Raimi (La Casa) e diretto da Gil Kenan (Monster House).

“Ogni volta che qualcuno si approccia a un materiale cinematografico che è così amato, c’è sempre da preoccuparsi delle possibili reazioni” afferma Kenan, aggiungendo “Si tratta di una responsabilità che prendiamo davvero sul serio. Stiamo lavorando per fare un film di Poltergeist che viva dell’eredità dell’originale”

Il nuovo Poltergeist vanterà un cast davvero eccezionale, che includerà Sam Rockwell, Jared Harris, Rosemarie DeWitt, Saxon Sharbino e Jane Adams, oltre alla piccola Kennedi Clements di 8 anni nel ruolo di Madison.

Nella gallery sottostante le prime immagini dal film:

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“A differenza del classico film horror, volevo mettere insieme un cast in grado di davero peso e realtà a questi personaggi. Si tratta di una storia così emotiva: dei genitori che combattono per avere indietro loro bambina dall’aldilà.” ha aggiunto infine il regista.

Come il classico film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper, il nuovo Poltergeist parlerà di una famiglia, i Bowens, i quali si trasferiscono in una casa infestata da uno spirito malefico (qualcosa riguardante set televisivi), fatto che li porterà a chiedere l’invervento di un rispettato chiaroveggente (Harris).

“Il Poltergeist originale era a commento del fatto che spesso lasciamo che la televisione esca fuori da ogni controllo lasciandola fare da babysitter ai nostri figli” ha affermato Raimi “La cosa è ulteriormente peggiorata con i dispositivi portatili. Gli schermi sono ovunque.”

Fonte: Comingsoon.net

 

 

Poltergeist: nuovo spot tv per il remake

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Poltergeist: nuovo spot tv per il remake

Ecco un nuovo spot per Poltergeist, il remake del celebre film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper. Poltergeist è diretto da Gil Kenan, con Sam Rockwell, Rosemarie Dewitt e Jared Harris.

Sam Raimi (“Spiderman,” “Evil Dead”, “The Grudge”) e il regista Gil Kenan (“Monster House”) hanno riadattato la classica storia della famiglia che vive in periferia in una casa infestata da forze maligne. Quando le apparizioni iniziano ad essere sempre più frequenti la figlia più piccola viene rapita e la famiglia è costretta a cercare di salvarla prima che scompaia per sempre.

Nella gallery sottostante le prime immagini dal film:

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poltergeist remake“A differenza del classico film horror, volevo mettere insieme un cast in grado di davero peso e realtà a questi personaggi. Si tratta di una storia così emotiva: dei genitori che combattono per avere indietro loro bambina dall’aldilà.” ha aggiunto infine il regista.

Come il classico film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper, il nuovo Poltergeist parlerà di una famiglia, i Bowens, i quali si trasferiscono in una casa infestata da uno spirito malefico (qualcosa riguardante set televisivi), fatto che li porterà a chiedere l’invervento di un rispettato chiaroveggente (Harris).

“Il Poltergeist originale era a commento del fatto che spesso lasciamo che la televisione esca fuori da ogni controllo lasciandola fare da babysitter ai nostri figli” ha affermato Raimi “La cosa è ulteriormente peggiorata con i dispositivi portatili. Gli schermi sono ovunque.”

Fonte: CS

Poltergeist: il nuovo terrificante trailer del reboot

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Poltergeist: il nuovo terrificante trailer del reboot

Ecco il nuovo trailer di Poltergeist, il remake del celebre film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper. Poltergeist è diretto da Gil Kenan, con Sam Rockwell, Rosemarie Dewitt e Jared Harris.

Sam Raimi (“Spiderman,” “Evil Dead”, “The Grudge”) e il regista Gil Kenan (“Monster House”) hanno riadattato la classica storia della famiglia che vive in periferia in una casa infestata da forze maligne. Quando le apparizioni iniziano ad essere sempre più frequenti la figlia più piccola viene rapita e la famiglia è costretta a cercare di salvarla prima che scompaia per sempre.

Nella gallery sottostante le prime immagini dal film:

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poltergeist remake“A differenza del classico film horror, volevo mettere insieme un cast in grado di davero peso e realtà a questi personaggi. Si tratta di una storia così emotiva: dei genitori che combattono per avere indietro loro bambina dall’aldilà.” ha aggiunto infine il regista.

Come il classico film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper, il nuovo Poltergeist parlerà di una famiglia, i Bowens, i quali si trasferiscono in una casa infestata da uno spirito malefico (qualcosa riguardante set televisivi), fatto che li porterà a chiedere l’invervento di un rispettato chiaroveggente (Harris).

“Il Poltergeist originale era a commento del fatto che spesso lasciamo che la televisione esca fuori da ogni controllo lasciandola fare da babysitter ai nostri figli” ha affermato Raimi “La cosa è ulteriormente peggiorata con i dispositivi portatili. Gli schermi sono ovunque.”

Fonte: CS

Poltergeist: il film diretto da Tobe Hopper

Poltergeist: il film diretto da Tobe Hopper

Poltergeist è il film horror del 1982 diretto da Tobe Hopper con protagonisti nel cast Graig T. Nelson, JoBeth Willims, Dominique Dunn, Oliver Robins e Heather O’Rourke.

La trama di Poltergeist

In una tranquilla cittadina vive una famiglia composta da Steve e Diane ed i loro figli: Carol Anne, Robbie e Dana. Tutto procede tranquillo finché un giorno i genitori trovano Carol Anne a parlare da sola davanti al televisore, e comunica loro che “sono arrivati”. Da quel momento strani fenomeni cominciano a verificarsi nella loro casa.

La famiglia non sembra tanto spaventata fino a quando Carol Anne scompare nel nulla, anche se la sua voce continua a sentirsi all’interno della casa. Il padre chiama allora una parapsicologa, che dopo aver visto tutto ciò che accade in quella casa, con la stanza di Carol Anne che nel frattempo è totalmente invasa da fenomeni paranormali, si dichiara incapace di fronte a tante stranezze, ma dice di conoscere la persona adatta a risolvere il mistero.

Poltergeist, da un’idea di Steven Spielberg

Poltergeist è un horror per famiglie, è una fiaba malefica, confezionata sì come un blockbuster, ma costruita con tatto e grande stile. Inoltre rappresenta uno dei rari casi in cui il connubio produttore/regista diventa straordinariamente fruttuoso. Ma arriviamo all’analisi pura del film.

La pellicola rappresenta una vera opera anticipatrice di tematiche fondamentale che negli anni successivi dominerà la scena: il televisore, mezzo con cui forze sconosciute possono trovare accesso al nostro mondo, come avveniva per esempio in film successivi quali  Ringu di Hideo NakataVideodrome d iDavid Cronenberg. Inoltre, possiamo notare ma in questo caso al contrario come la bambina Carol Anne, protagonista e tramite del male richiami un’altra figura ambigua del cinema del terrore: il Danny di Shining di Stanley Kubrick (non a caso amico e mentore di Steven Spielberg).

Nonostante i ruoli distinti e ben definiti(almeno in didascalia) fra regia e produzione, non possiamo non notare lo zampino dello Spielberg di “Incontri ravvicinati” ed “E.T.” il quale dispiega il suo meglio, ovvero racconti ad effetti fantastici che vedono come protagonisti i bambini, veri emblemi d’innocenza in tutto il miglior cinema spielberghiano. Dal canto suo Tobe Hooper, ha messo a disposizione della storia tutta la sua dimestichezza con il terrore, la critica sociale e gli effetti truculenti, che vanno a formare un equilibrio davvero irripetibile.

Poltergeist è dunque l’esito dei diversi temperamenti dei due cineasti americani, i quali hanno saputo garantire un raro equilibrio tra le diverse tendenze e i diversi generi di cui l’opera è contaminata. Per questo motivo e grazie al successo il film è diventano negli anni un vero Cult da non perdere e da cui trarre ispirazione.

Curiosità: da notare l’impressionante uso di gadget del film Star Wars dell’amico Lucas. Tutto sommato Poltergeist, che evidenzia l’equilibrio fra le due menti registiche, diventa motivo di distinzione fra le due carriere dei sudetti autori: Spielberg per la prima volta fa vedere il suo talento produttivo dando la vita ad un prodotto che è diventato subito un successo di pubblico, e confermandosi fra l’olimpo dei più potenti; L’ Hopper, invece, successivamente remerà per quasi tutta la sua carriera ai margini, non a caso il suo più grande successo è appunto Perltergeist.

Titolo originale Poltergeist

Regista Tobe Hopper
Produzione Metro-Goldwyn-Mayer (MGM)
Scritto da Story
Steven Spielberg
Screenplay
Steven Spielberg
Michael Grais
Mark Victor
Cast Graig T. Nelson – Steve Freeling
JoBeth Willims – Diana Freeling
Dominique Dunn – Dana Freeling
Oliver Robins – Robbie Freeling
Heather O’Rourke – Carol Anne Freeling
Musica Jarry GoldSmith
Distribuzione Metro-Goldwyn-Mayer (MGM)
Uscita USA 06 Giugno 1982
Uscita Italia Warner Home video
Durata 114 minuti
Budget 10.700.000 $
Incasso totale 74.000.000 $

Poltergeist: ecco il nuovo inquietante poster

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Poltergeist: ecco il nuovo inquietante poster

Ecco nella nostra gallery il nuovo poster di Poltergeist, il remake del celebre film horror del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper. Poltergeist è diretto da Gil Kenan, con Sam Rockwell, Rosemarie Dewitt e Jared Harris.

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poltergeist remake“A differenza del classico film horror, volevo mettere insieme un cast in grado di davero peso e realtà a questi personaggi. Si tratta di una storia così emotiva: dei genitori che combattono per avere indietro loro bambina dall’aldilà.” ha aggiunto infine il regista.

Come il classico film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper, il nuovo Poltergeist parlerà di una famiglia, i Bowens, i quali si trasferiscono in una casa infestata da uno spirito malefico (qualcosa riguardante set televisivi), fatto che li porterà a chiedere l’invervento di un rispettato chiaroveggente (Harris).

“Il Poltergeist originale era a commento del fatto che spesso lasciamo che la televisione esca fuori da ogni controllo lasciandola fare da babysitter ai nostri figli” ha affermato Raimi “La cosa è ulteriormente peggiorata con i dispositivi portatili. Gli schermi sono ovunque.”

Fonte: CS

Poltergeist: disponibile un nuovo promo

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Poltergeist: disponibile un nuovo promo

Ad oltre trent’anni di distanza da quel 1982 in cui Steven Spielberg, in qualità di produttore, e Tobe Hopper, dietro la macchina da presa, diedero vita all’ormai iconico Poltergeist, presto il film si ripresenterà nelle sale sotto una nuova veste grazie al remake diretto da Gil Kenan.

La 20th Century Fox per pubblicizzare l’avvenimento ha da pochi giorni reso disponibile un nuovo promo della pellicola interpretata da Sam RockwellRosemarie Dewitt e Jared Harris.

Come il classico film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper, il nuovo Poltergeist parlerà di una famiglia, i Bowens, i quali si trasferiscono in una casa infestata da uno spirito malefico (qualcosa riguardante set televisivi), fatto che li porterà a chiedere l’intervento di un rispettato chiaroveggente (Harris).

“Il Poltergeist originale era a commento del fatto che spesso lasciamo che la televisione esca fuori da ogni controllo lasciandola fare da babysitter ai nostri figli” ha affermato Sam Raimi, produttore “La cosa è ulteriormente peggiorata con i dispositivi portatili. Gli schermi sono ovunque.”

Fonte: 2oth Century Fox

Poltergeist: Amazon MGM Studios al lavoro su una serie tv

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Poltergeist: Amazon MGM Studios al lavoro su una serie tv

Il film horror Poltergeist si trasformerà in una serie tv. Presso gli Amazon MGM Studios è infatti in via di sviluppo una serie basata sul cult diretto da Tobe Hooper e prodotto da Steven Spielberg. A darne notizia per primo è stato Variety.

Nessuno sceneggiatore è attualmente associato al progetto. Darryl Frank e Justin Falvey saranno i produttori esecutivi per conto di Amblin Television. Amblin ha prodotto il film originale del 1982, con Steven Spielberg che ha ideato la storia, co-scritto la sceneggiatura e prodotto. Non ci sono dettagli sulla trama da condividere in questo momento, oltre al fatto che la serie sarà ambientata nel mondo del film.

Poltergeist è incentrato sulla famiglia Freeling, che si trasferisce in una nuova casa e scopre che è infestata da un’orda di fantasmi. Dopo che i fantasmi hanno rapito la loro giovane figlia, i Freeling lavorano con un parapsicologo e un medium spirituale per liberare la figlia e sfuggire ai fantasmi.

Il film originale si è rivelato un grande successo al box office. Ha incassato circa 121 milioni di dollari in tutto il mondo contro un budget dichiarato di 10,7 milioni di dollari. È stato anche nominato per tre Academy Awards: migliori effetti visivi, miglior montaggio degli effetti sonori e migliore colonna sonora originale.

Seguirono due sequel nel 1986 e nel 1988. Zelda Rubinstein, che interpretava la medium Tangina Barrons, e Heather O’Rourke, che interpretava Carol Anne Freeling, furono gli unici membri del cast ad apparire in tutti e tre i film. Un reboot è stato distribuito nel 2015 ma non ha avuto lo stesso successo.

Se il progetto di Amazon MGM Studios andasse avanti, si tratterebbe della seconda serie tv ambientata nel mondo di Poltergeist. La serie Poltergeist: The Legacy è andata in onda su Showtime per tre stagioni e poi ha visto la sua quarta e ultima stagione uscire su Sci-Fi Channel nel 1999. La serie raccontava di un gruppo di esperti del paranormale che proteggeva l’umanità dai pericoli soprannaturali.

Questa notizia segna anche l’ultimo tentativo da parte di Amazon di adattare la nota IP MGM da quando ha acquisito lo storico studio. Il braccio streaming del colosso della vendita al dettaglio online è già al lavoro su nuovi progetti basati su proprietà come “Robocop”, “Legally Blonde”, “Barbershop” e altro ancora.

Poltergeist, infografica: come riconoscerli?

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Poltergeist, infografica: come riconoscerli?

Ecco una esplicativa infografica che mostra come riconoscere un Poltergeist e soprattutto in che modo capire che la presenza con cui abbiamo a che fare è proprio uno di questi spiriti che infestano le abitazioni:

poltergeistinfographicsmallChiaramente l’infografica è relativa alla promozione del remake di Poltergeist, dal titolo omonimo.

Come il classico film del 1982 prodotto da Steven Spielberg e diretto da Tobe Hooper, il nuovo Poltergeist parlerà di una famiglia, i Bowens, i quali si trasferiscono in una casa infestata da uno spirito malefico (qualcosa riguardante set televisivi), fatto che li porterà a chiedere l’invervento di un rispettato chiaroveggente (Harris).

“Il Poltergeist originale era a commento del fatto che spesso lasciamo che la televisione esca fuori da ogni controllo lasciandola fare da babysitter ai nostri figli” ha affermato Sam Raimi, produttore “La cosa è ulteriormente peggiorata con i dispositivi portatili. Gli schermi sono ovunque.”

Fonte

Poltergeist Sam Rockwell protagonista del remake

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Poltergeist Sam Rockwell protagonista del remake

poltergeist-sam-rockwell

Il remake di Poltergeist sarà distribuito dalla MGM in collaborazione con la Fox 2000. Ma chi sarà il protagonista della nuova versione di uno degli horror cult più amati della cinematografia mondiale?

Secondo The Wrap, Sam Rockwell sarebbe in trattative per interpretare il ruolo del protagonista, anche se nessuna conferma è stata ancora data in merito, considerati i vari impegni dell’attore statunitense.

Il remake di Poltergeist, uscito nel 1982 per la regia, all’epoca, di Tobe Hooper e prodotto da Steven Spielberg, sarà diretto di Gil Kenan (Monster House) e sceneggiato da David Lindsay-Abaire (Il grande e potente Oz). Sam Raimi e Robert Taper si occuperanno invece della produzione della pellicola attraverso la Ghost House Pictures. Tra i produttori esecutivi figurano invece Roy Lee (The Strangers) e Nathan Kahane (The Grudge).

Se Rockwell sarà effettivamente coinvolto nella pellicola, andrà ad affiancare Rosemarie DeWitt, scelta da tempo come protagonista femminile. Il film racconterà la storia della famiglia Bowen, la cui esistenza verrà improvvisamente minacciata da una presenza soprannaturale che sconvolgerà la loro quotidianità.

Poltergeist Sam Rockwell

Fonte: Variety

Poltergeist prime foto dal set del remake

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Poltergeist prime foto dal set del remake

Si stanno attualmente svolgendo a Ontario, in Canada, le riprese del remake del film horror culto degli anni ’80 diretto da Tobe Hooper e sceneggiato e prodotto da Steven Spielberg. Oggi vi mostriamo in esclusiva le prime immagini direttamente dal set.

Nel remake Rosmarie DeWitt e Sam Rockwell interpretano il ruolo dei coniugi Bowen, i genitori di una  sventurata ragazzina che sarà posseduta da oscure forze paranormali. Jared Harris, invece, interpreterà la figura di Carrigan, un ex professore universitario impegnato con la conduzione di una trasmissione intitolata Pulitori di Case Infestate. 

Gil Kenan dirigerà da una sceneggiatura di David Lindsay-Abaire, con Sam RaimiRob Tapert e Roy Lee nel ruolo di produttori.

Fonte: Movie Web

Poltergeist ecco la data d’uscita del remake

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Poltergeist ecco la data d’uscita del remake

poltergeist-sam-rockwell-1Non prendete impegni per il 13 febbraio 2015! Arriva al cinema l’omonimo remake di Poltergeist, film del 1982 diretto da Tobe Hooper e prodotto nientemeno che da Steven Spielberg. Ovviamente la data d’uscita è relativa al mercato USA e non sappiamo ancora con certezza quando (e se) il film arriverà da noi in Italia.

Nel remake Rosmarie DeWitt e Sam Rockwell interpretano il ruolo dei coniugi Bowen, i genitori di una  sventurata ragazzina che sarà posseduta da oscure forze paranormali. Jared Harris, invece, interpreterà la figura di Carrigan, un ex professore universitario impegnato con la conduzione di una trasmissione intitolata Pulitori di Case Infestate. 

Gil Kenan dirigerà da una sceneggiatura di David Lindsay-Abaire, con Sam RaimiRob Tapert e Roy Lee nel ruolo di produttori.

Fonte: CS.net

Poltergeist : i primi dettagli sulla trama

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Poltergeist : i primi dettagli sulla trama

poltergeist-remakeVi abbiamo già detto tempo fa che Gil Kenan sarebbe stato ufficialmente il regista del remake di Poltergeist . Adesso arrivano le prime indiscrezioni sulla trama film che vuole discostarsi un po’ dal classico remake, e che sarà prodotto da Sam Raimi. Le riprese cominceranno a Settembre a Toronto, in Canada.

Negli esclusivi primi dettagli, la nuova versione della storia segue Eric Bowen è la sua famiglia che, dopo che lui ha perso il suo lavoro, si trasferiscono in una nuova città cercando di ricominciare una nuova vita. Sua figlia Madison viene rapita facendogli capire cosa è veramente importante nella vita: la famiglia. Nella nuovaversione, Amy, moglie di Eric, può parlare con i defunti. Altro interessante personaggio del nuovo film è Carrigan Burke, un presentatore televisivo che conduce la trasmissione “Haunted House Cleaners” (letteralmente “pulitori di case stregate”), un uomo che non è spaventato dal soprannaturale! La dottoressa Brooke Powell, l’ex moglie di Carrigan, è una parapsicologa all’università locale che con la sua squadra investiga a rigurado delle cause soprannaturali della scomparsa della piccola Madison.

Vi ricordiamo che il film originale (Poltergeist – Recensione) uscito nel 1982, è stato diretto da Tobe Hooper e nato da un’idea di Steven Spielberg che ha anche prodotto il film. Quel film generò ben due sequel, Poltergeist II: The Other Side nel 1986 e Poltergeist III nel 1988.

Il nuovo film sarà prodotto oltre a Raimi, anche da Nathan Kahane e Roy Lee.

Fonte: BD

Polpo e Patate

Polpo e Patate

Buongiorno a tutti, oggi inizio mettendo qualche puntino sulle i sulle polemiche di questi giorni, e poi vorrei rivolgermi direttamente alle lettrici del blog, perché lo sapete, un post a festival è dedicato a voi. Anche questo blog ha bisogno di un tocco di femminile, di qualche chiacchiera tra donne, ma soprattutto ho bisogno della vostra solidarietà su quello che accade qui a Venezia.

Intanto partiamo col dire una cosa, e questa valida per tutti.

Al lido si sta tenendo la Mostra Internazionale d’Arte CinematograFICA, e insomma stetece, vi chiediamo venia se solo quest’anno ci siamo ricordati il vero senso da dare a questa kermesse, ma meglio tardi che mai, no? Se si chiama così è inutile scandalizzarsi se ci sono ragazze che sfilano vestite con il costume che ti mette l’estetista quando fai la ceretta all’inguine. E’ così, un po’ ce deve sta, per folklore. A Roma il festival si chiama Festa del Cinema di Roma, quindi prendetevela con gli organizzatori, ma smettetela di fare gli indignati che non mi sembra proprio il caso, ci sono cose peggiori nella vita da sopportare e a tal proposito se volete vi passo il numero del mio ginecologo così capite a cosa mi riferisco.

patateMi rivolgo soprattutto ai maschietti, che ho percepito ancora più accaniti verso questa faccenda, prendetela bene, e non sentitevi esclusi. Potete fare due cose: o mettervi anche voi un costume da Borat e farve una vasca per il lungomare, oppure smetterla di fare i leoni da tastiera contro ogni cagata mediatica che succede. Ma ancora ve turbate?

Detto questo, ragazze, oggi vi parlo dell’evento del giorno. La novità è che non parlo dello sbarco al Lido di  Rocco Siffredi (A quello ci pensa Ang. Voci sicure affermano che per farlo scendere dalla lancia non abbia usato nemmeno la passerella ma si sia esibito in un salto con l’asta, tra una folla esultante in visibilio), ma di qualcosa di ancor più sconvolgente. Mi riferisco al vero film antagonista del documentario dedicato al re dei film porno, che gli organizzatori del festival hanno piazzato guardaunpò la sera prima, e che si chiama La regiòn salvaje. Entrando in sala capisci da una manciata di secondi che il titolo ha poco a che vedere con un documentario su un ritorno alla natura, o con un film di denuncia verso il consumismo. Ti siedi in sala e per cento minuti vedi solo scene di sesso spinte: anale, vaginale, orale, lasciate spazio alla fantasia.

Quello che non sapete in realtà è che il mondo dei film porno ha adesso un nuovo re indiscusso, ci spiace Rocco, ma devi accettarlo, il protagonista di questa pellicola ti ruba la scena.

Siete impazienti di sapere chi è, vero? Tutto inutile, vive in un capanno sperduto nel niente, e per appagarvi sessualmente dovete piacergli, perché altrimenti vi perfora come uno scolapasta. Quando vuole fare del sesso vi chiama a se in una maniera molto comoda: tu puoi stare seduto in salotto a guardà Narcos, o in auto bloccato sulla Colombo (non puoi sapere mai quando arriverà ‘la chiamata’, eccheccazzo siete le prescelte, accontentatevi!) che si manifesta, comoda e discreta, facendoti venì le fregole. Squirtando senza ritegno, ti ritrovi così, benedetta tra le donne in questa imbarazzante acqua santa, e non puoi fare altro che trovare il primo mezzo di locomozione (se stai a Roma cazzi tuoi) possibile e raggiungerlo, per trovare finalmente la pace dei sensi in un rapporto sessuale dopo il quale perdi 10 kg e entri finalmente in quel paio di jeans del 1985 che continui ostinatamente a non voler buttare via. Ma a te non frega niente, praticare sesso con il protagonista del film è un’attività totalizzante. Se hai la fortuna di essere prescelta non riesci più a farne a meno, e la tua vita perde di senso, perché, care amiche, vi troverete perennemente in lotta con i vostri impulsi sessuali e nessun altro potrà mai appagarvi così tanto.

Va bene, ve lo confesso. Chi è questo Adone?

È un polipone de ‘na tonnellata, che vive accartocciato su una trave.

Certo, ogni tentacolo corrisponde in sostanza a un’appendice fallica sbavante, quindi in effetti il suo charme va considerato anche alla luce di questo elemento.

Ma non trovate anche voi che sia una storia bellissima? Non trovate anche voi un senso metaforico sublime, in questo doppio livello di narrazione che rimanda alla caducità dei rapporti umani, e al bisogno di semplificazione massima?

Ma perché invece de lamentarvi che non c’avete uno straccio d’omo non andate al supermercato nel reparto pesce?

Se siete curiose non preoccupatevi, il film (ovviamente) uscirà in 20 lingue diverse. In Italia, per fare una cosa simpatica, stanno pensando di titolarlo ‘Polpo e patate’.

Venite numerose.

(Vì)

polpo 2

Oggi è stato il giorno della svolta, del ribaltamento di carte in tavola, del colpo di scena. Oggi ho gridato ‘tutto ha un senso’ come Samuel L. Jackson nel finale di Unbreakable, quando scopre di essere un cattivo da fumetto e non un inenarrabile coglione come era apparso fino a quel momento. Oggi ho scoperto che quel poliziotto sfigato con le orecchie a sventola è Robin, che lo zoppo con il parrucchino che manco Pippo Baudo è Kaiser Soze, che Bruce Willis sa recitare meglio da morto che da vivo, oggi m’hanno accoltellato la protagonista nella doccia dopo manco un quarto d’ora, ho trovato la mamma mummificata e l’usciere segaiolo che la interpreta con la parrucca da vecchia, ho capito che l’Arca dell’Alleanza sono solo polvere e spiriti e che quel tizio nero e lucido non è un cesso ma è ‘tuo padre’.

Insomma, ci siamo intesi. E’ stato il giorno che ha dato un significato a questa mia moscia Venezia 73 passata dietro a una sezione collaterale e poco ricca di momenti entusiasmanti. Tutto portava a oggi, a incontrare Rocco Siffredi, protagonista sì di tanti pornazzi che hanno allietato le ore più dure della mia adolescenza, ma anche del serio e ben costruito documentario Rocco di Thierry Demaiziere e Alban Teurlai, dove si mette a nudo… no aspe… dove tira fuori… no dai…dove scarica….

E niente. Non se po’ fa. Quando parli di Rocco tutto diventa equivoco, e quindi sticazzi (vedete?), sia quel che sia, si va avanti, liberi da ogni imbarazzo e consci di tutte le battute che arriveranno quando pubblicherai il tuo personalissimo porno-selfie con il divo dell’hard per eccellenza. Io davanti, lui dietro, poi. Figurati quello che potranno dire, accompagnato da grottesche e grasse risate alternate a degli ‘harrrr’ che manco il Pirata Barbanera. ‘L’hai usato il bastone da selfie?’. Harrr harrr harrr. ‘E’ stata una cosa lunga?’. Harrr harrr harrr. ‘Il microfono ce lo avevi tu o lo ha messo lui?’. Harrr harrr harrr. ‘Nascerà un’amicizia profonda?’. Harrr harrr harrr.

Ma non conta, perché per me sinceramente Rocco non è tanto diventato un mito per le dimensioni del suo pene e per il numero di donne che si è rotolato nel corso degli anni, ma per il suo senso dell’ironia mentre lo faceva. Uno dei suoi film che preferisco – non mi chiedete il titolo, aveva a che fare con ‘Dai spingimelo!’ – era una produzione francese, dove lui interpretava un artista italiano che non toglieva mai il cappellino dalla testa, per non perdere questa sua connotazione nazionale. Ovviamente le donne gli cadevano ai piedi perché era italiano, al grido di ‘Roccò, tu est très romantique’ mentre lui sfondava loro rovinosamente ogni pertugio disponibile. Glie l’ho detto e lui ha riso e giurava pure che il film se lo ricordava, pur avendone fatti miliardi tutti tutto sommato confondibili. Probabilmente era per gentilezza.

roccoChe poi, credeteci, è veramente un tipo simpatico e abbiamo parlato di cose serie: di come si vive la famiglia, il rapporto con sua moglie, i suoi figli, il senso di colpa e la necessità di domare i suoi demoni, ma tanto so che non potrete fare a meno de dì qualche cazzata a sfondo porno – non vi giudico, lo farei anch’io – sul ‘domare i suoi demoni’, per cui meglio che vi riporto che mi ha raccontato di quando ha costruito un galeone di origami col cazzo costringendo quattro Geishe a passarci la cera con la lingua cantando nel contempo la sigla di chiusura di Ken il Guerriero.

Comunque, alla fine il selfie l’abbiamo fatto ed io ero emozionato come bambino che scarta un pacco la mattina di Natale. Sì, lo so. Ho detto ‘scartare un pacco’. Certo che siete fissati.

Probabilmente vi dovreste liberare il cervello con il film che ha visto Vì, quello del polpo multinerchia. Anzi, facciamo una cosa, chiediamo a Rocco di farci un crossover. Una cosa tipo Batman v Superman, in cui i due prima si scontrano e poi devono collaborare, quando scoprono di che cosa è veramente capace Martha.

(Ang)

Pollo alle prugne: recensione del film di Marjane e Paronnaud

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Pollo alle prugne: recensione del film di Marjane e Paronnaud

In Pollo alle prugne Nasser Ali è un talentuoso violinista, sposato e con due bellissimi bambini. Ma l’amore che ha per la musica lo avvolge al punto da offuscare tutto il resto, famiglia compresa. Così, durante un’ennesima sfuriata, la moglie fracassa per terra il suo preziosissimo Stradivari, dai cui frammenti inizierà il magico racconto di una struggente storia di un amore mai vissuto. Ma della narrazione l’elemento cardine sarà proprio la sorpresa: con il costante inserimento di elementi surreali, fantasiosi, scenografie fumettistiche, insieme all’alternanza di attimi drammatici ma dal sapore grottesco.

E non è casuale in Pollo alle prugne perché la coppia alla regia proviene direttamente dall’affascinante mondo dell’illustrazione.Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud sono alla loro seconda collaborazione dopo la fortunata graphic novel Persepolis e, questa volta, si cimentano in un film vero con attori in carne ed ossa. Il maestro di musica dice al protagonista, suo allievo: «Colei che hai perduto sarà in ogni nota che uscirà dalle tue dita». E’ questo il mondo che ci viene dipinto dall’incredibile sodalizio dei due registi. Una storia reale con solidi inserimenti storici, ma al limite del sogno, che guizza sempre qua e là, agguanta lo spettatore e lo fa entrare nella pellicola. Arricchito da una colorata multiculturalità, Pollo alle prugne sposa diversi generi insieme e differenti modalità di racconto. A detta stessa di Marjane Satrapi, è stato divertente già per loro percorrere tanti stili, saltare dalla parodia alla sitcom, sbizzarrendosi in innumerevoli citazioni: da Hitchcock a Méliès, passando per Sophia Loren. Citazioni, peraltro, dirette anche a loro stessi: il cinema della città si chiama Persepolis.

Si scopre persino un cast composto da piccole stelle del firmamento cinematografico: Isabella Rossellini, Chiara Mastroianni e – per i più attenti, direttamente da Pulp Fiction – Maria De Medeiros nella parte della sfortunata moglie. Una storia d’amore, di vita e – naturalmente – di morte, con tanto di angelo nero, nero al punto giusto, che ci racconta una famosa leggenda cantata anche dal Vecchioni nostrano in Samarcanda, e, con delizioso atteggiamento sarcastico, ammonisce: «Non devi certo temere che sia tardi, perché ormai è troppo tardi. La vita è una. È un peccato che tu non l’abbia vissuta quando avevi tempo».

Pollo alle Prugne – Trailer Italiano

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Teheran, 1958. Nasser Ali Khan, celebre musicista, ha perso il gusto per la vita. Da quando il suo violino si è rotto a causa di un incidente, nessuno strumento musicale riesce più a dargli l’ispirazione. La sua tristezza si è accentuata da quando ha incontrato per caso il suo amore di gioventù all’angolo di una strada ma lei non lo ha riconosciuto. Dopo aver tentato invano di rimpiazzare lo strumento rotto che gli aveva regalato il suo maestro di musica, Nasser giunge all’unica soluzione possibile: visto che nessun altro violino riuscirà più a dargli la gioia di suonare, si metterà a letto e attendederà la morte.

Poliziotti fuori: trama e cast del film con Bruce Willis

Poliziotti fuori: trama e cast del film con Bruce Willis

L’attore Bruce Willis è noto per i suoi numerosissimi film d’azione. Un genere che negli anni lo ha visto interpretare personaggi sempre diversi in contesti altrettanto vari, ma sempre con Willis impegnato a lottare contro il male e le ingiustizie. A tal riguardo, rimane esemplare e memorabile la serie Die Hard, che lo ha ad oggi visto protagonista di cinque film. Nel corso della sua carriera l’attore non ha però disdegnato anche altri generi, tra cui la commedia. Pur rimanendo in ambito poliziesco, il film Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero (qui la recensione), presenta infatti momenti comici che hanno messo in risalto le qualità di Willis a riguardo.

Il film, del 2010, è diretto dal celebre Kevin Smith, regista cult noto per film come Clerks – Commessi, Dogma e Tusk. Alla sceneggiatura del film vi sono invece RobbMark Cullen, i quali avevano originariamente intitolato il film A Couple of Dicks. Date le controversie suscitate dal possibile significato a doppio senso, i due dovettero però cambiarlo in Cop Out, riscrivendo anche alcune parti della storia. La storia assunse così sempre più i toni di una tradizionale commedia poliziesca, con due agenti estremamente diversi tra loro chiamati a risolvere un caso quantomai delicato.

Il film si affermò poi come una commedia di buon successo, arrivando a guadagnare un totale di 55 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di 30. Ancora oggi, è considerato come uno dei più divertenti e apprezzati del regista, capace di non rendere banale un film altrimenti convenzionale. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Poliziotti fuori: la trama del film

Protagonisti del film sono gli agenti di polizia Jimmy Monroe e Paul Hodges, i quali pur lavorando insieme presentano caratteri e modi di fare decisamente contrastanti e comunque poco ortodossi. Proprio per via dei diverbi tra di loro, i due si ritrovano a fallire un’importante missione, venendo dunque esonerati dal servizio. Sono però decisi quantomeno ad ottenere ciò che gli spetta, ovvero una rarissima figura di baseball da collezione, rubata a Jimmy durante l’operazione. La loro indagine, tra alti e bassi, ha così inizio, portandoli a confrontarsi con risvolti quanto mai inaspettati.

Ritrovare la figurina è infatti quantomai vitale per Jimmy, che con il ricavato potrebbe permettersi di pagare il matrimonio di sua figlia, impedendo al nuovo marito della ex moglie di prendere il suo posto. Quella che sembrava una ricerca personale, però, si trasforma in un vero e proprio caso che ha per protagonista un gangster impegnato nell’attività di riciclaggio di denaro sporco. Risolvere il caso potrebbe dunque non solo permettere loro di ritrovare la figurina rubata, ma anche di vedersi reintegrati nel corpo di polizia. Un’occasione che i due agenti non possono lasciarsi sfuggire.

Poliziotti fuori cast

Poliziotti fuori: il cast del film

Ad interpretare il ruolo dell’anziano agente Jimmy Monroe vi è, come anticipato, l’attore Bruce Willis. Per quanto la sua interpretazione complessiva sia poi stata apprezzata, l’attore ebbe un bruttissimo rapporto con il regista durante il set. Willis non approvava lo stile di regia di Smith, e in più occasioni si è rifiutato di dire le proprie battute o di presentarsi per determinate scene. Willis ha inoltre dichiarato di aver disprezzato Smith in particolare per il suo non interagire molto con il cast ma di perdere invece tempo a fumare marijuana. Dal canto suo, anche Smith ha dichiarato di aver profondamente odiato lavorare con Willis, il quale sembra essere anche arrivato a minacciare di colpire con un pugno il regista.

Nei panni dell’agente Paul Hodges vi è invece Tracy Morgan, attore comico noto in particolare per lo show Saturday Night Live e la serie 30 Rock. Con lui Smith ha raccontato di avere avuto un rapporto decisamente migliore, ritenendo Morgan estremamente divertente. Nel film si ritrovano poi gli attori Kevin Pollack nei panni di Hunsaker e Seann William Scott in quelli di Dave, ovvero colui che ruba la figurina al protagonista del film. Michelle Trachtenberg è Ava Monroe, la figlia di Jimmy, mentre Rashida Jones compare nei panni di Debbie Hodges, la moglie di Paul. Lattrice Francie Swift è Pam, ex moglie di Jimmy, mentre l’attore Jason Lee è Roy, il suo nuovo arrogante marito.

Poliziotti fuori: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 2 novembre alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

Fonte: IMDb

Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero: recensione

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Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero: recensione

Arriva al cinema distribuito da  Warner Bros. Pictures Italia Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero, il film diretto da Kevin Smith e con protagonisti Bruce Willis e Tracy Morgan.

In Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero Jimmy e Paul sono due poliziotti in coppia da molti anni. Affiatati ma molto diversi: Paul (Tracy Morgan)non perde occasione per imitare i suoi colleghi del grande schermo, compresi i personaggi di Die Hard (cosa paradossale considerando che il suo collega è interpretato da Bruce Willis che dice: “Non ho mai visto questo film!”…..), Jimmy (Willis) dal canto suo è molto più serio e soprattutto si prende molto più sul serio.

Poliziotti fuori – Due sbirri a piede: il film

Dopo aver subito l’esonero dal servizio in seguito a un’operazione non andata a buon fine, i due si trovano sulle tracce di un pericoloso capogang. Inoltre Paul è preoccupato per il presunto tradimento da parte della moglie con il vicino di casa mentre Jimmy deve a tutti i costi ritrovare una preziosissima figurina (che gli è stata rubata nel corso di una rapina) la cui vendita gli permetterebbe di sostenere le spese del lussuoso matrimonio della figlia. Se non fosse in grado di pagare sarebbe il nuovo compagno della ex moglie a farlo, umiliandolo.

Si ripete qui la storia dei due poliziotti che lavorano in squadra e che più diversi l’uno dall’altro non si può. Purtroppo l’idea è usurata, e Kevin Smith, genio ribelle, non riesce a rinfrescare il  cliché della coppia scoppiata, con l’aggravante della riproposizione di una Scuola di Polizia sui genris.

Tuttavia ci tengo a sottolineare, complice il mio amore per il cinema precedente di Smith, le accidentate vicende produttive del film, che già durante le riprese se l’è dovuta vedere con la censura, a partire dal titolo, che in originale era A couple of Dick che in italiano sarebbe suonato più o meno fedelmente così “Una coppia di C****”, decisamente troppo per la società americana, forse anche per Kevin che con Dogma, ricordiamo, aveva fatto molto peggio in modo decisamente migliore. Ma lungi dall’attribuire la colpa alla censura, è senza dubbio che il film, pur riservando parentesi esilaranti, non è all’altezza del resto della produzione del regista di Clerks.

Nota di merito tuttavia per Willis, che impotente davanti all’età che avanza, riesce a reinventarsi, ripetendo in maniera beffarda il suo John MaClane, ma adattando la sua persona non più giovanissima a ruoli che riescono in qualche modo a risultare credibili. Come già aveva fatto con gli intensi personaggi offertigli da Shyamalan, il nostro Bruce, non si prende troppo sul serio e resta un piacere andare al cinema a guardarlo, anche quando si mette consapevolmente in ridicolo.

Polite Society: trailer del film di Nida Manzoor

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Polite Society: trailer del film di Nida Manzoor

Universal Pictures International Italia ha diffuso il trailer di Polite Society, il nuovo film scritto e diretto da Nida Manzoor in arrivo al cinema dal 15 Giugno 2023.

Una divertente miscela di amore tra sorelle, delusione dei genitori e grande azione, Polite Society – Operazione Matrimonio è la storia di Ria Khan, aspirante artista marziale, che crede di dover salvare la sorella maggiore Lena dal suo imminente matrimonio. Potendo avvalersi dell’aiuto dei suoi amici, Ria tenta di mettere a segno il più ambizioso dei colpi nuziali in nome dell’indipendenza e della complicità tra sorelle.

Polite Society – Operazione matrimonio, recensione del film di Nida Manzoor

C’era una volta un’aspirante stuntwoman. Una ragazzina indiana che, sfuggendo al controllo prestabilito di secoli di usanze ferree, cerca di riscrivere il proprio destino salvando la sorella da una sorte immeritata e, contemporaneamente, raccontandoci di come l’avere un sogno così dinamico e irrefrenabile possa portare a una rivoluzione nella percezione del coming-of-age. Polite Society – Operazione matrimonio, scritto e diretto da Nida Manzoor, arriva nelle sale italiane dal 14 giugno 2023, distribuito da Universal Pictures, dopo la presentazione ufficiale al Sundance Film Festival 2023.

Polite Society, la trama: sorellanza infrangibile

La trama di Polite Society – Operazione matrimonio segue le disavventure di Ria (Priya Kansara), un’adolescente di origini indiane e residente a Londra che sogna di diventare una stunt woman. Dopo la scuola e le uscite con le sue amiche del cuore, Clara (Seraphina Beh) e Alba (Ella Bruccoleri), Ria passa spesso il tempo in compagnia della sorella maggiore, Lena (Ritu Arya), che la sostiene e la comprende come nessun altro nella loro famiglia. Infatti, Lena aiuta Ria a perfezionare il suo carattere da combattente, a realizzare video per YouTube in cui la sorella più piccola mostra le sue abilità e a fare il tifo per lei da bordo campo. Il loro rapporto così simbiotico sembra l’unica cosa che abbia senso nella vita di Ria, fino a quando Lena non incrocia lo sguardo di Salim (Akshay Khanna), un ricco spasimante che le fa perdere la testa. Quando i sospetti di Ria sulle oscure intenzioni della famiglia di Salim nei confronti di Lena vengono confermati, toccherà alla nostra futura stunt woman salvare la situazione e impedire il matrimonio della sorella.

Il dinamismo di Ria

Priya Kansara ruba la scena con carisma impressionante, grazia ma anche risolutezza nel modo di imporsi e, soprattutto, una mimica facciale irresistibile, che fa divertire lo spettatore davvero per tutto il film. Sembra entrare perfettamente in questo mondo che è a suo modo una distopia, l’incubo ad occhi aperti di una ragazzina per cui è arrivata l’ora di vedere il mondo con occhi diversi.

La verve e il carattere ferino di Rea sembrano rispondere alla sveltezza e al dinamismo propri di Edgar Wright. Il film è montato per farla arrabbiare, muovere e orchestrare piani come se fosse l’eroina di un fumetto moderno, pronta a fare ordine nella sua storia che assume dei contorni fiabeschi – è pur sempre una ragazzina che deve ancora solcare il passo del coming-of-age – ma viaggia alla velocità ipersonica dei cambiamenti della vita, del turbinio fiammeggiante che il diventare grandi porta con se.

Una scena di Polite Society (2023)

Tra l’India delle tradizioni e attualità cinematografica

Con Polite Society – Operazione matrimonio, Nida Manzoor onora parte del retaggio di Broadway e sfrutta consapevolmente alcuni capisaldi della cultura indiana (vestiti, usanza matrimonio combinato) per inscenare un intreccio fiabesco, che si sposa benissimo con il contesto in cui è stato presentato il film. Il Sundance Film Festival predilige, infatti, racconti adolescenziali che si distinguono per stile e modalità di racconto inedite e, soprattutto negli ultimi anni, che scelgano cast diversificati e puntino sull’inclusività, il racconto di società e culture a cui non è stata concessa grande rappresentanza nel cinema del passato.

Polite Society – Operazione matrimonio è un film che sfida la categorizzazione: siamo tra la commedia – a cui viene aggiunto un pizzico d’azione – l’heist movie e il coming-of-age. C’è spazio per una riflessione circa le aspettative riposte sui figli di famiglie radicate in una cultura con regole specifiche. Ria si oppone a questo sistema ed è l’unica che, sfidando un’idea preimpostata di femminilità, tenterà di aprire gli occhi alla sorella, fagocitata dal sistema. L’escapismo che permea l’intera narrazione ha un senso ben preciso: dare una definizione visiva a conflitti culturali e tra famiglie, fare capire dal punto di vista di Ria quanto obsoleti e lontani dalla quotidianità le sembrano questi concetti. Un ibrido in cui l’eroina vuole risanare il rapporto con la sorella – non trovare l’amore – e al contempo raccontarci il suo salto generazionale.

Polisse: recensione del film di Maïwenn

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Polisse: recensione del film di Maïwenn

La regista francese Maïwenn porta sullo schermo la routine quotidiana della Sezione Protezione Minori (Brigade de Protection des Mineurs). A scatenare la curiosità della giovane e poliedrica transalpina verso questa tematica è stato un documentario di Virgil Vernier su questo particolare reparto: in Polisse ci sembra infatti di rivivere costantemente, a stretto contatto con gli uomini della Sezione, stralci di indagini su casi di abuso, pedofilia e delinquenza minorile. Ma la macchina da presa non si ferma a questo, vuole mostrarci ancora più chiaramente le ripercussioni emotive su Nadine (Karin Viard), Fred (Joey Starr), Iris (Marina Foïs), Mathieu (Nicolas Duvauchelle), di un lavoro che porta allo stremo persino chi è immerso in queste vicende quotidianamente.

Polisse, il film

Maïwenn riesce a far collimare perfettamente sia il lato documentaristico che quello più romanzesco. Il lavoro del cast accanto a veri agenti della Sezione Protezione Minori ha sicuramente facilitato il lavoro della regista facendo raggiungere a Polisse un alto livello di verosimiglianza in entrambi i lati. L’illusione della realtà è molto forte e coinvolge in pieno lo spettatore, il quale risulta totalmente immerso in ogni dramma che il film racconta.

Lo stile registico della giovane francese si accosta un po’ troppo a quello di numerose serie poliziesche viste e riviste in televisione. L’originalità non può di certo dirsi il punto forte della pellicola, ma nonostante tutto ne esce fuori un qualcosa di convincente ma soprattutto di coinvolgente, che porta lo spettatore ad immergersi totalmente negli orrori su cui indagano gli uomini della Sezione, ma anche a comprendere i complicati meccanismi che ci sono dietro questo lavoro.

L’unica parte che rimane confusionaria in Polisse risulta essere quella relativa alle numerose relazioni amorose all’interno del nucleo. Queste porzioni di pellicola avrebbero dovuto lasciare più spazio all’azione documentaristica del film. Maïwenn ed il suo Polisse ha sicuramente meritato il Prix du Jury a Cannes e un riconoscimento ancora maggiore lo otterrà sicuramente dal consenso del pubblico che lo vedrà in sala dal 3 Febbraio 2012.

Polisse: conferenza stampa

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Polisse: conferenza stampa

Maiwenne Le Besco
D.: Polisse è un film che riesce a dare la sensazione di essere una presa diretta sulla realtà. C’è un motivo particolare per cui ha scelto di dare al film un taglio documentaristico selezionando, poi, i casi da portare sulla pellicola?
R.: Molto probabilmente riesce a dare la sensazione della realtà perché è girato bene e la percezione di veridicità che si prova nel guardarlo è dovuta proprio al modo in cui è stata effettuata  la selezione dei casi trattati nel film, dettata non tanto dall’elemento della straordinarietà che, inevitabilmente, avrebbe fatto dei poliziotti francesi degli eroi, ma piuttosto  in base alla capacità delle storie di essere molto vicine alla realtà. Quello che ho cercato di fare con Polisse è stato fare mia la realtà che mi circonda. E ogni volta che la realtà viene riportata in un film questa assume sempre una connotazione differente a seconda di chi è a raccontarla. Ad esempio i personaggi del film non sono inventati ma sono persone il cui modo di essere è stato messo in scena direttamente da me e l’elemento del suicidio ne è una prova visto che proprio una poliziotta ha tentato di suicidarsi.
D.: Ha lavorato a contatto con la polizia francese? E se si come è stato valutato il suo operato da chi quotidianamente svolge questo lavoro e quali difficoltà ha incontrato?
R.: Non ho avuto la possibilità di lavorare con loro perche i loro capi non hanno voluto. Poi però alla proiezione si sono sentiti a disagio perché il film effettivamente meritava e si sono resi conto di aver perso un’opportunità. Quando si dirige un film non si ha la possibilità di raccontare tutto, quello in cui mi sono impegnata è stato cercare di fare un film che lasciasse libero lo spettatore di riflettere senza essere pro o anti polizia.
Nel mio mondo, quello della “sinistra al caviale”, purtroppo quando si parla di polizia si reagisce sempre in maniera negativa. Quando mi sono resa conto che avrei potuto individuare degli elementi positivi e quindi metterli in scena sono stata criticata, in particolar modo, da quella sinistra di cui mi sento parte.
A tal proposito vi racconto un aneddoto. Un giorno con la mia macchina ho imboccato una strada preferenziale e, giustamente, i poliziotti mi hanno fermata. Quando ho aperto la portiera si sono resi conto chi ero e mi hanno ringraziata per come sono riuscita a portare sulla scena il loro lavoro.
Quello che effettivamente conta per me nella vita non è essere compiacente con tutti, ma essere me stessa. Ho prodotto il mio primo film da sola, l’ho girato da sola e sono fiera di essere quello che sono.
Se mi rendo conto che c’è un poliziotto che fa bene il suo lavoro, penso anche che valga la pena raccontarlo. Sono di sinistra, è vero,ma non voglio e non devo compiacere nessuno.
Questa è una delle caratteristiche della Francia: fai una cosa per trovare giustizia e poi vieni accusato di tradimento.
A Cannes sono stata contenta di due cose. Prima di tutto che una rivista di sinistra mi abbia messo in copertina e abbia definito Polisse: “un film che colpisce lo stomaco”. Seconda cosa quando il Direttore del Festival di Cannes mi disse che la decisione di eliminare alcuni personaggi francesi dalla giuria avrebbe portato alla vittoria di qualche film francese.
D.: Ha scelto Riccardo Scamarcio perché era intenzionata a trovare un attore straniero o ci sono altre motivazioni?
R.:  Sinceramente a me non interessava riuscire a trovare un attore straniero, quello che maggiormente volevo era un attore carismatico. Alle origini del film il ruolo interpretato da Riccardo rientrava a far parte di un triangolo amoroso: me, lui e il poliziotto. Inizialmente avevo elaborato quest’idea di creare conflittualità sia tra i due personaggi sia tra i due mondi che essi stessi rappresentano: da una parte la facilità della vita borghese e dall’altra la realtà povera del poliziotto. Poi mi sono resa conto che creare una storia parallela a quella raccontata nel film non funzionava. E il motivo principale per cui ho scelto Riccardo è perché le sue peculiarità caratteriali si sarebbero integrate perfettamente in questo contesto e soprattutto lo avrebbe avvantaggiato  il suo modo di essere un po’ chiuso nei sentimenti. Mentre per quanto riguarda la lingua inizialmente ho pensato che avrebbe potuto rappresentare un ostacolo poi invece sono arrivata alla conclusione che avrebbe potuto aiutare a renderlo un personaggio diverso dal contesto raccontato e che in un certo senso mi avrebbe aiutato a riconciliarmi con le mie origini maghrebine.
Forse in futuro girerò Polisse 2 con Riccardo come attore principale!
D.: Il film è semplicemente straordinario. Cos’ha però di autobiografico?
R.: La domanda e la risposta, in questo caso, rischiano di essere uguali per tutti i registi. Ad ogni modo in ogni film c’è una parte dell’inconscio che viene fuori e che ti porta a realizzare determinate cose.
Io credo che qualsiasi artista quando produce una sua opera che sia un quadro, una canzone o altro, racconta sempre qualcosa di sé, la sua identità che poi è il passato.
Per me, ogni cosa che faccio, è autobiografica. L’abilità è nel saperla nascondere. Molto probabilmente io non sono molto brava in questo. Alcune volte però si tratta di antibiografia cioè raccontare quello che si vorrebbe essere. Nei miei film, ad esempio, è sempre molto presente l’aspetto della genitorialità, del come si fa ad essere genitori o come si fa ad essere figli. Per esempio nel mio ultimo film si percepisce la mancanza d’amore che caratterizza il periodo dell’infanzia.
Se non ricordo male era Troufau a dire che si fa sempre lo stesso film per tutta la vita e ci sono due frasi che caratterizzano la mia esperienza: la prima me la disse un ragazzo quando avevo 11 anni: “Sai non ci sono regole per saper scrivere, si scrive come si pensa.” La seconda è la seguente:” Tutti si possono identificare in storie autobiografiche e in ogni storia autobiografica c’è qualcosa di intimo”.
Riccardo Scamarcio
D.: Questa volta, al contrario di quello che succede normalmente, hai recitato per un ruolo non da protagonista. Ti ha fatto piacere?
R.: Avevo avuto modo di vedere il primo film di Maiwenne e la conoscevo. Conoscevo il suo lavoro e il suo modo di lavorare e di mettere in scena. Sostanzialmente ero curioso di lavorare con lei che ha comunque un modo particolare di produrre film. Questo mi ha spinto ad accettare questa parte che, sicuramente, in origine, aveva un’importanza diversa da quella che ha avuto poi alla fine, ma questo sinceramente non è rilevante perché la mia è stata sostanzialmente una sfida, un mettersi in gioco nel recitare in francese e nell’andare a lavorare in un altro Paese. La cosa che mi ha spinto maggiormente è che Maiwenne quando gira un film parte dal copione ma poi lascia ampio spazio all’improvvisazione. E questo, per una persona che conosce il francese ma non lo parla come un madrelingua è una grande sfida!
E poi Polisse è un film importante che parla di un argomento altrettanto importante quale quello della pedofilia e ne parla in maniera così differente dalla normalità che alla fine del film ho provato un sentimento di tenerezza sia nei confronti dei bambini che degli adulti.
D.: Secondo quanto detto prima il tuo ruolo avrebbe dovuto essere molto più importante. Cosa hai provato quando hai visto le tue scene ridotte?
R.: Mi è dispiaciuto perchè alla fine avevo fatto un gran lavoro in 10 giorni ma, allo stesso tempo, sono contento di essere in questo film, anche con una piccola parte. Questo perché Polisse mi ha trasmesso delle sensazioni e delle emozioni particolari: provare tenerezza per un bambino è insito nella natura umana ma provare quello stesso tipo di tenerezza anche per gli adulti non è cosa da tutti i giorni.
Sono felice di averne preso parte perché  è un film intensamente vivo, che trasmette una grande vitalità e allo stesso tempo una immensa tenerezza.
Inoltre guardandolo si riesce ad individuare quella sensazione di  malessere del vivere che, ormai, ci riguarda tutti, è un film denso e non penso ce ne siano molti.
D.: Dato il tuo carattere pignolo com’è stata la tua prima volta sotto la direzione di una donna e che hai provato a girare un film in un paese straniero?
R.: Si effettivamente è la prima volta che recito in un film sotto la direzione di una donna. E sinceramente ho accettato passivamente tutto quello che Maiwenne mi ha chiesto. Per quanto riguarda, invece, il mio essere pignolo non penso che i registi italiani pensino questo di me o, perlomeno, nel set sono quello che tende a risolvere i problemi poi al di fuori del set è tutta un’altra cosa.
D.: Progetti Futuri?
R.: Tornerò a Roma a breve e comincerò il film con Valeria Golino, al quale lavoro da ormai un anno, ovviamente come produttore. Il titolo provvisorio è Vi perdono.

Polisse: agenti di polizia a Cannes

Polisse: agenti di polizia a Cannes

Polisse di Maïwenn Le Besco è il film che, in questa terza giornata di Cannes 2011, si contende i riflettori con il papa titubante di Nanni Mortti, per quello che riguarda il Concorso.

Polisse – Trailer italiano

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Vi presentiamo il trailer italiano di Polisse, diretto da Maïwenn, la cui uscita nelle nostre sale è prevista per il 3 febbraio 2012. Il film, premiato al Festival di Cannes – Premio della Giuria, è basato su casi di cui la stessa regista ha avuto esperienza diretta nei mesi che ha passato affiancata agli agenti della BPM (Brigade de protection des mineurs – Sezione Protezione Minori) E da un lato ci mostra gli orrori legati ad abusi sessuali compiuti ai danni dei bambini, dall’altro vuole in maniera ancora più esplicita raccontare delle ripercussioni emotive e psicologiche di un lavoro tanto duro in coloro i quali lo portano avanti con passione e positivo idealismo.

Police Collabora con il film The Batman e realizza Quattro Orologi in Edizione Limitata

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POLICE, marchio italiano di occhiali e orologi unisex audace e urbano, è lieto di annunciare la sua partnership con Warner Bros. e The Batman. I due brand iconici si sono uniti nella realizzazione di quattro orologi in edizione limitata che vantano elementi misteriosi e audaci, caratteristici del fenomeno globale. I seducenti orologi sono stati svelati in occasione di un evento esclusivo che ha avuto luogo il 17 gennaio 2022 a Dubai al Float Restaurant and Lounge dell’Hotel Queen Elizabeth II alla presenza di ospiti VIP e delle più importanti testate giornalistiche del Medio Oriente.

Realizzati solamente in 10.000 esemplari in tutto il mondo, gli orologi saranno disponibili al pubblico a partire da venerdì 4 febbraio 2022. I singoli pezzi o l’intera collezione saranno certamente contesi da collezionisti e aficionados e presumibilmente andranno sold out. I segnatempo sono stati progettati per celebrare il tanto atteso film, che sarà presentato in anteprima il 4 marzo 2022. L’edizione limitata Police x The Batman, pensata per soddisfare sia i gusti femminili sia quelli maschili, sarà disponibile in tutti i principali rivenditori di orologi a partire da € 199 fino a € 399.

I quattro orologi sono stati sapientemente denominati traendo ispirazione dall’avvincente partnership che annovera i seguenti segnatempo: l’orologio The Batman, l’orologio The Batman Edizione Vengeance, l’orologio The Batman Edizione Gotham City e l’orologio The Batman Edizione Catwoman.

Orologio THE BATMAN € 399 – MaschileTHE BATMAN

L’orologio THE BATMAN presenta un’esclusiva struttura della cassa di 50 x 32 mm divisa in due parti che evoca la doppia identità del personaggio. Ogni cassa può essere impostata su un fuso orario specifico, una caratteristica che rende l’orologio perfetto per avventure internazionali. Gli elementi distintivi – il logo The Bat e la grafica del titolo del film – decorano la parte inferiore dell’orologio. Le due corone, posizionate in maniera inusuale, gestiscono i quadranti separati. Il logo Police, posizionato sull’elemento cilindrico al centro, aggiunge un tocco di artigianalità all’orologio. Il cinturino di pelle completa il look finale del segnatempo.

Orologio THE BATMAN Edizione Vengeance € 299 – Maschile

THE BATMAN Edizione VengeanceLa furia imperturbabile di THE BATMAN prende vita nell’edizione Vengeance (Vendetta) dell’orologio. Questo segnatempo è dotato di tre quadranti per tre fusi orari separati. L’orologio si presenta con una cassa di 49 x 56 mm e un bracciale in acciaio inossidabile placcato nero. Il quadrante principale è collocato in profondità, con indici proiettati verso l’alto e verso l’esterno. La cassa e il quadrante sono intrisi del personaggio, con viti dal carattere “industrial” e il simbolo The Bat posto su differenti livelli, che creano un senso di profondità e di innovazione. Ciascuna delle tre corone scanalate presenta l’iconico logo “P”.

Orologio THE BATMAN Edizione Gotham City € 199 – Maschile

THE BATMAN Edizione Gotham CityUn’ode alla città testimone di tutto, l’edizione Gotham City è animata da una retroilluminazione all’interno di una cassa in acciaio inossidabile placcato nero di 44 x 52 mm. Il leggendario simbolo di The Batman si illumina sul quadrante scuro connotato da una texture a nido d’ape. La corona prominente posizionata a ore quattro è protetta dal copri-corona funzionale in metallo. A completare l’orologio, un morbido cinturino in silicone con inserti in metallo con inciso il simbolo The Bat su entrambi i lati.

Orologio THE BATMAN Catwoman Edition € 199 – Unisex

THE BATMAN Catwoman EditionUn elegante orologio multi-quadrante ispirato al personaggio agile e veloce di Catwoman. Il segnatempo è dotato di una cassa in acciaio inossidabile placcato nero di 40 x 46 mm ornata da una lunetta decorata con pietre di colore nero corvino. Il quadrante a due livelli presenta il logo The Bat incassato. A completarlo, 12 indici sapientemente sfaccettati e lancette lucide sfaccettate in perfetta armonia con lo stile di Catwoman. Il cinturino di pelle ha un carattere proprio, strutturato nella finitura con decorazioni funzionali.

Invitiamo a festeggiare il ritorno di The Batman sul grande schermo indossando un orologio Police x The Batman e diventando così uno dei 10.000 possessori di questo incredibile segnatempo. I quattro orologi in edizione limitata saranno disponibili al pubblico a partire da venerdì 4 febbraio 2022 in tutti i principali rivenditori.

Poli Opposti: vai alla premiere con Luca Argentero e il cast grazie a Cinefilos.it

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Cinefilos.it mette a disposizione per i suoi lettori la possibilità di partecipare alla premiere di Poli Opposti, il film di Max Croci con Luca Argentero e Sarah Felberbaum. Alla proiezione sarà presente in sala anche il cast del film, che parteciperà alla serata e saluterà i fortunati partecipanti.

Per avere la possibilità di partecipare scrivi a [email protected] indicando Nome e Cognome. L’invito è valido per 2 persone.

L’anteprima si terrà mercoledì 7 ottobre alle ore 20.30 presso The Space Odeon di Milano.

NB Tutte le e-mail che non conterranno i dati richiesti saranno automaticamente scartate.

Poli Opposti: tutto quello che c’è da sapere sul film

Poli Opposti: tutto quello che c’è da sapere sul film

Opera prima del regista Max Croci, autore anche di Al posto tuo e La verità, vi spiego, sull’amore, il film Poli Opposti (qui la recensione) propone una classica situazione da commedia sentimentale, sfruttando però una serie di dinamiche sempre buone a partire dalle quali costruire un film emozionante e ricco di colpi di scena. Lo stesso Croci ha raccontato che: “Quello che abbiamo scelto di raccontare è un tema affrontato più volte dal cinema, abbiamo pensato ad esempio soprattutto alle commedie sofisticate americane di Howard Hawks con Cary Grant, con la battaglia dei sessi e il contrasto iniziale tra i due personaggi principali che porta all’inevitabile happy end“.

Poli Opposti, arrivato nelle sale nel 2015, ha dunque proposto sul grande schermo la coppia formata da Luca Argentero e Sarah Felberbaum, posti all’interno di una storia portata avanti dalle differenze che intercorrono tra i loro personaggi ma anche dagli elementi che invece li attraggono l’uno all’altro. Proprio la presenza di questi due interpreti ha poi favorito il buon risultato del film, arrivato ad un incasso di circa 2 milioni di euro. Poli Opposti è infatti stato tra le commedie sentimentali italiane più apprezzate del suo anno.

Girato interamente a Roma, il film è ancora oggi un buon titolo ricco di romanticismo che non manca di soddisfare gli appassionati di questo genere. Grazie al suo passaggio televisivo è poi possibile rivederlo e riscoprirlo, anche a distanza di quasi un decennio dalla sua uscita. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Poli Opposti. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Poli Opposti

Protagonisti del film sono Stefano Parisi e Claudia Torrini. I due fanno due lavori che, apparentemente, non potrebbero essere più distanti: terapista di coppia lui, avvocato divorzista lei. Stefano, inoltre, si è appena separato dalla moglie, mentre Claudia è invece una madre single. I loro uffici, con annessa abitazione, si ritrovano sullo stesso pianerottolo. L’antipatia (e l’attrazione) reciproca sono immediate, e a queste si aggiunge la rivalità professionale quando i pazienti dell’una cominciano a rivolgersi all’altro, e viceversa. Ma i poli opposti, si sà, sono destinati ad attrarsi.

Il cast di Poli Opposti

Ad interpreare Stefano e Claudia vi sono gli attori Luca Argentero e Sarah Felberbaum. Mentre Argentero si è trovato a dover interpretare un ruolo profondamente romantico, Felberbaum ha invece dovuto costruire la sua Claudia a partire da un’idea di austerità e severità. Accanto a loro, nel film, si ritrovano gli attori Tommaso Ragno e Anna Safroncik rispettivamente nei ruoli di Stefano e Mariasole, suocero ed ex moglie di Stefano. Riccardo Russo interpreta il figlio di Claudia, Luca, mentre Giampaolo Morelli è suo fratello Alessandro, sposato con la Rita di Elena Di Cioccio. Completano il cast Jack Queralt nel ruolo di Manolo, Grazia Schiavo in quello di Carolina e Stefano Fresi in quello di Marco.

Poli Opposti film trama

Il finale di Poli Opposti e il suo significato

Ma cosa vuol dire Poli Opposti? I poli costituiscono i due estremi opposti di una medesima realtà, essendo connessi inestricabilmente tra loro in una Unità. Non si può ad esempio comprendere il giorno senza la notte, né il freddo senza il caldo, o la povertà senza la ricchezza. Poli opposti sono però anche quelli che in una carica magnetica si attraggono. Ecco dunque che nel film Stefano e Claudia sono dunque Poli Opposti, in quanto operano all’opposto di uno stesso ambito ma proprio per questo finiscono per attrarsi. Così, dopo un iniziale allontanamento, nel finale del film grazie al figlio di Claudia i due protagonisti si ricongiungono e si riconoscono come inseparabili.

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Il trailer di Poli Opposti e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Poli Opposti grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Now, Rai Play e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 13 marzo alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Poli Opposti: recensione del film con Luca Argentero

Poli Opposti: recensione del film con Luca Argentero

Lui tranquillo, lei sempre nervosa. Lui scende a compromessi, lei rimane ferma nelle sue idee. Lui aiuta le coppie a tornare insieme, lei le aiuta a dividersi. Due persone talmente distanti non potrebbero esistere, eppure…si attraggono! Parte con questa premessa il primo lungometraggio di Max Croci, Poli Opposti, la commedia della 01 Distribution al cinema dal’8 Ottobre, che vede come protagonisti Luca Argentero e Sarah Felberbaum insieme a Giampaolo Morelli, Anna Safroncik, Elena Di Cioccio, Grazia Schiavo e l’esordiente e bravissimo Riccardo Russo.

In Poli Opposti Stefano (Luca Argentero) è un dolce terapista di coppia, infelice del suo matrimonio con l’egoista Mariasole (Anna Safroncik) mentre Claudia (Sarah Felberbaum) è un avvocato divorzista, anche detta La Iena, madre di Luca (Riccardo Russo), ragazzino sveglio ma poco seguito. Dopo un primo incontro-scontro, Stefano e Claudia finiscono per essere vicini di casa e la guerra tra i due e il loro modi di pensare totalmente diversi si sfoga tra dispetti, ripicche e innegabile attrazione.

Poli OppostiCome ci insegnano i grandi classici della commedia sentimentale, Poli Opposti ripropone il concetto dell’importanza del romanticismo nella vita. Con giochi di regia originali (anche se a volte forzati), Max Croci omaggia più volte quel tipo di film che con il lieto fine ha fatto sognare generazioni intere e quindi non ci fa mancare la corsa sotto la pioggia, l’immancabile piedino di lei che si alza con il primo grande bacio e anche quel tocco di magia che aiuta i due protagonisti ad andare incontro al loro destino insieme.

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Tutto molto ben costruito e molto all’americana, ma forse tutto troppo. C’è tanta prevedibilità nella trama, con personaggi esageratamente caricaturali tanto da essere poco credibili ma di cui sappiamo già il destino dopo le prime scene e sebbene siano tutti particolarmente centrati (in particolare Luca Argentero e Giampaolo Morelli), la Claudia di Sarah Felberbaum non convince fino in fondo, forzando troppo il suo personaggio.

Infine, le situazioni comiche che ci aspetteremmo da una commedia del genere vengono a mancare e questo fa perdere ulteriore ritmo ad una sceneggiatura già debole di suo che con un’incipit originale ci promette un film che mai vedremo.

Poli Opposti, Luca Argentero: “Mi piace essere l’eroe romantico”

Poli Opposti, Luca Argentero: “Mi piace essere l’eroe romantico”

“Avete davanti a voi un bambino felice!”, così esordisce Max Croci alla conferenza stampa di presentazione del suo film Poli Opposti, al cinema dal’8 ottobre 2015 per la 01Distribution in 300 copie in tutta Italia. “Finalmente ho realizzato il mio sogno di fare un lungometraggio, ho più di 40 anni ma mi considero un giovane regista e sono contento di essere riuscito a trascinare in questo progetto molti esordienti con cui ho formato una squadra fantastica e per questo li ringrazio”.

Poli Opposti è una commedia sentimentale che vede come protagonisti Luca Argentero e Sarah Felberbaum, “Attraverso il mio film ho voluto omaggiare diversi film con cui io sono cresciuti, la classica commedia Hollywoodiana” continua Max Croci, “È molto importante non dimenticarsi dell’aspetto romantico della vita. La mia idea era proprio quella di riportare ai giorni nostri le classiche dinamiche da commedia romantica: lo scontro tra i sessi, il bacio, la pioggia… e anche Roma! È volutamente colorata, quasi una cartolina, come veniva rappresentata in technicolor dalle produzioni americane”.

Poli OppostiNel ruolo del terapista di coppia Stefano, troviamo Luca Argentero che si è trovato molto a suo agio nei suoi panni, “Quando mi hanno dato il copione ho subito capito chi era Stefano, mi è venuto facile pensare in quel modo: non era solo un eleganza di costumi ma anche di modi. Siamo nell’era di WhatsApp e noto che da parte degli uomini non c’è più la voglia di avvicinarsi ad una donna con garbo. Il film di Max trovo che abbia la giusta eleganza contemporanea”. L’attore inoltre conferma di avere anche lui un lato romantico, come tanti dei personaggi interpretati nelle ultime commedie (genere in cui ormai è uno degli attori di punta in Italia), “Il romanticismo non si può imparare e devo ammettere che aprire una portiera, portare dei fiori o invitare una donna a cena fuori mi è sempre venuto naturale. Ma penso che sia anche dovuto all’ambiente in cui sono cresciuto, ai miei genitori che ancora si salutano con un bacino anche se devono fare un viaggio in macchina di 100 metri. Io quando mi sveglio la mattina non penso di essere un sex-symbol e non sono per niente vanitoso, ma lo so che è merito del mio aspetto se da qualche anno a questa parte mi fanno fare questo tipo di commedia: ho il physique du rôle! Ma non mi lamento, mi piace essere l’eroe romantico della storia! Purtroppo non sono io che scelgo, l’attore subisce delle scelte: non è che possono andare a citofonare a Garrone e e chiedergli di fare il gangster. Ma ripeto, io mi ritengo molto fortunato perché passo la maggior parte dei mesi dell’anno sul set mentre molti miei colleghi purtroppo stanno a casa”.

Al contrario Sarah Felberbaum interpreta l’avvocato divorzista Claudia, un ruolo opposto al suo essere, “Questo ruolo è stata un esperienza unica e non mi era mai capitato di interpretare un personaggio così. Mentre ero sul set, Max e gli altri mi chiedevano sempre di più, di portare in scena una donna sempre più incazzata con il mondo, trattenere il respiro, essere tutta d’un pezzo. Difficile ma stimolante! E devo ammettere che anche il look di Claudia è stato molto interessante. Alla primissima prova costume sono andata in crisi: mi sembrava un po’ tutto troppo perfetto. Poi però mi sono accorta che i costumi erano un altro personaggio nella storia ed erano necessari per capire Claudia”.

Sul finale è intervenuto anche il produttore della Rodeo Drive, Marco Poccioni che si è collegato al discorso aperto da Argentero sui ruoli e tipo di film che gli vengono sempre proposti, “La nostra industria cinematografica è un po’ povera. In un contesto come questo, di questo tipo di commedia, si tende a non rischiare e, purtroppo, a stereotipare gli attori. Questa è la tendenza in Italia e concordo che c’è poca voglia di rischiare e si tende ad andare su modelli già testati.”

Polaroid: trailer e poster del film horror di Lars Klevberg

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Polaroid: trailer e poster del film horror di Lars Klevberg

La The Weinstein Company ha diffuso il primo trailer e il teaser poster del film horror Polaroid, diretto da Lars Klevberg e prodotto da Roy Lee (The Ring, The Grudge).

https://www.youtube.com/watch?v=3Zmk3z1ZJzA

Il poster di Polaroid

Nel film Bird Fitcher, una giovane studentessa, trova per caso una macchina fotografica Polaroid. Un oggetto molto particolare, che sembra causare la morte di ogni persona fotografata.

Scritto da Blair Butler, Polaroid vede protagonisti Kathryn Prescott (Finding Carter), Mitch Pileggi (X-Files), Grace Zabriskie (The Grudge), Tyler Young (Eyewitness), Keenan Tracey (Bates Motel), Samantha Logan (The Fosters), Priscilla Quintana (Stranded), Madelaine Petsch (Riverdale) e Javier Botet (Mama, IT).

Il film arriverà negli USA il 25 agosto.

Polaroid: il film horror dal 6 giugno al cinema

Polaroid: il film horror dal 6 giugno al cinema

Arriva al cinema dal 6 giugno distribuito da Notorius Pictures Polaroid, il nuovo film horror diretto da Lars Klevberg e con protagonisti nel cast Kathryn Prescott Tyler Young Samantha Logan Keenan Tracey.

In Polaroid Sarah e la sua amica Linda, stanno rovistando nell’attico di casa quando trovano una scatola con dentro una vecchia Polaroid SX-70. Quando Sarah è sola, qualcosa inizia a spaventarla; rumori improvvisi provenienti dalla macchina fotografica, scricchiolii, la visione di una ragazza impiccata e infine la presenza di un’ombra misteriosa che finisce per ucciderla. Si susseguiranno una serie di omicidi sempre più efferati fino a quando lo spirito intrappolato nella polaroid, non riuscirà a vendicarsi e a porre fine al suo disegno di morte e distruzione.

Polaroid è il primo lungometraggio del regista norvegese Lars Klevberg, che adatta un suo cortometraggio omonimo che ha ottenuto il plauso della critica quando ha fatto il giro del festival nel 2015.

Il film vede la partecipazione di Kathryn Prescott, Mitch Pileggi, Grace Zabriskie, Tyler Young, Keenan Tracey, Samantha Logan, Priscilla Quintana, Madelaine Petsch e Javier Botet, quest’ultimo attore spagnolo specializzato nel ritrarre creature sovrannaturali nei film horror, ha interpretato Niña Medeiros nella trilogia REC, La Madre nell’omonimo film e più recentemente ha vestito i panni dello Slender man nell’omonimo film e de L’uomo Storto in The Conjuring 2.

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