Ecco una nuova clip da
Rogue One a Star
Wars Story in cui vediamo fronteggiarsi Galen Erso e
il Direttore Orson Krennic, interpretati rispettivamente da
Mads Mikkelsen e Ben
Mendelsohn.
Nuova clip di Rogue One
https://www.youtube.com/watch?v=OTZL286S6fg
Rogue One a Star Wars Story: ecco il
rating
Via StarWarsNews.net, sappiamo che Rogue
One a Star Wars Story sarà PG-13, ovvero vietato ai minori
di 13 non accompagnati a causa di “violente scene di esplosioni e
combattimenti”.
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue One a
Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni
tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova
Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14
dicembre 2016. Nel cast del film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Riz Ahmed, Diego Luna, Forest
Whitaker, Jiang Wen e Ben
Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III
e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star
Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella
storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno
sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco
di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
La Pixar si
trova ora in un momento di grande attività creativa, pronta a
rilasciare nel corso dei prossimi anni alcuni dei sequel più attesi
di tutti i tempi. Ed è proprio nel mezzo di questa ricca offerta
per il futuro che Coco continua a far parlare
di sé, sia per il controverso tema trattato all’intento di un film
di animazione per bambini (la festività messicana del
Giorno dei Morti) sia per le continue star pronte
a entrare nel progetto. Dopo la conferma di Benjamin
Bratt e Gael Garcia Bernal ecco
anche Antony
Gonzalez e Renée
Victor aggiungerei al cast vocale del nuovo
lungometraggio animato.
La sinossi ufficiale
di Coco rilasciata
dalla Pixar recita:
“nonostante lo sconcertante divieto da
parte degli anziani della sua famiglia circa la passione per
la musica, Miguel (Anthony Gonzalez) sogna di
diventare un musicista di successo come il suo idolo Ernesto de la
Cruz (Benjamin Bratt). Nel disperato tentativo di
dimostrare il suo talento, Miguel si ritrova nella splendida e
colorata Terra dei Morti a seguito di una misteriosa catena di
eventi. Lungo la strada incontra l’affascinante imbroglione Hector
(Gael García Bernal) con il quale accetta di
partire per un viaggio straordinario“.
La Pixar ha
poi rivelato che Coco sarà probabilmente uno
dei film più musicali mai prodotti dallo studio, un chiaro intento
di rifarsi non solo ai classici della Disney
ma anche al recente successo di Frozen
e Oceania. La volontà e poi quella di narrare
una vicenda che affonda le proprie radici in una cultura molto
diversa rispetto a ai racconti portanti fino ad oggi all’attenzione
dei più piccoli.
Durante un’intervista rilasciata
aEntertainment Weeklye dedicata specificatamente
a Coco, il
regista Lee Unkrich ha
affermato che “è stato
importante per noi dal primo giorno che avere un cast
latino-americano. Erano tutti concentrati, e abbiamo così
finito con l’ottener un fantastico mix di persone, provenienti un
pò dal Messico e un pò’ da Los
Angeles“. Parlando poi della gestazione
dei personaggi di Coco – il cui progetto
risale ai tempi di Tom Story
3 – Unkrich ha affermato che “in corso
d’opera abbiamo avuto un altro
bambino per la voce Miguel che ora ha 17 o 18 anni, il
quale potrebbe dirvi quanto tempo abbiamo lavorato sul film,
ma la sua voce è cambiata molto nel corso del tempo ed è stato
necessario trovare una nuova voce, così abbiamo
trovato Antony
Gonzalez“.
Così come è stato per Luke
Skywalker, eroe della trilogia originale di
Star
Wars, sarà anche per l’orfana Rey, protagonista di
questo nuovo corso del franchise della LucasFilm. Il grande
segreto sulla sua origine e sulla sua nascita è per lo spettatore
motivo di congetture e di teorie, ma più di tutto è il motore della
curiosità che ci spingerà a guardare i prossimi Episodi
VIII e IX.
Star Wars il Risveglio della Forza
contiene le risposte su Rey
Tuttavia, secondo Daisy
Ridley, interprete di Rey, le risposte sull’origine del
personaggio sono già tutte in Star War Il Risveglio della
Forza. L’attrice ha infatti dichiarato a Time Out:
“Pensavo che un sacco di domande avessero trovato risposta già
ne Il Risveglio della Forza. Poi, dopo la proiezione, siamo andati
a bere, con il mio agente e tutti gli altri, e loro parlavano del
film e ho capito ‘oh, per loro non ci sono state
risposte'”.
È quindi chiaro che la genealogia di
Rey conterà parecchio, come è giusto che sia in un film di
Star Wars, e che potrebbe condizionare l’intera
saga. “Mi piacerebbe davvero vedere le facce delle persone
– ha dichiarato Daisy Ridley – ma con più
risposte arrivano anche altre domande, e ce n’è sicuramente
abbastanza per mantenere le persone interessate per i prossimi due
anni.”
E voi che ne pensate? Qual è la
vostra congettura?
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Rispetto a quanto precedentemente
annunciato da Paramount Pictures il remake
di Baywatch con
protagonista Dwayne Johnson verrà
posticipato di una settimana rispetto alla data di rilascio
originale prevista per il 19 maggio
2017, passando dunque al 26 maggio
2017, in concomitanza con la festività americana
del Memorial Day.
Secondo quanto riportato da Variety
la decisione di anticipare l’udta del remake
di Baywatch in corrispondenza
del Memorial Day avrebbe una motivazione di
carattere prevalentemente strategico, ovvero concorrere con il
rilascio di Pirati dei Caraibi 5 Dead Man Tell No
Tales della Disney e lo sci-fi
Life targato Sony e
interpretato dalla coppia Rebecca Feguson – Jake
Gyllenhaal, entrambi previsti proprio per il 26
maggio.
Debuttando nel weekend
del Memorial Day il remake
di Baywatchpotrebbe
dunque bruciare sul tempo titoli di grade spessore, tra cui
l’attesissimo Alien Covenant
di Ridley Scott,
l’horror Annabelle 2 e Out Job
2.
Nel cast
di Baywatchsono stati
confermati Dwayne Johnson, Zac Efron, Alexandra
Daddario, Kelly Rohrbach, Ilfenesh
Hadera e Priyanka Chopra.
Il film ha una data d’uscita fissata
per il 26 maggio 2017.
La pellicola è diretta
da Seth Gordon (Come
ammazzare il capo e vivere felici). La sceneggiatura,
invece, porta la firma di Damian
Shannon e Mark Swift. Alla
produzione ci sono Dwayne Johnson, Dany Garcia,
Michael Berk, Douglas Schwartz e Greg
Bonnan.
Dopo il tanto atteso annuncio da
parte della Warner Bros riguardante la
realizzazione di Ocean’s
8– pin-off tutto al femminile
della celebre saga inaugurata nel 2000 da Steven
Soderbergh – ecco la notizia
pubblicata da
Varietysecondo cui il villain di questo atteso e
ancora oscuro progetto sarà Damian Lewis,
star della serie tv Homeland.
L’annuncio dell’adesione al cast di
Ocean’s
8da parte
di Damian Lewis nei panni dell’antagonista
del gruppo di ladre professioniste giunge dopo le notizie
circolate nei mesi scorsi riguardo la presenza confermata
di Gary
Ross alla regia di un progetto per il momento ancora
in fase embrionale e del quale non si conosce ancora bene la
trama. Tuttavia la possibile data di uscita è fissata per
l’8 giugno 2018. Secondo alcune indiscrezioni
tuttavia il film potrebbe essere ambientato nel glitterato mondo
della moda e Lewis potrebbe vestire forse i panni di un dirigente
d’azienda o di un designer coinvolto in qualche modo con le nuove
protagoniste.
La presenza di Damian
Lewiscome cattivo di Ocean’s
8lo pone come diretto
successore di nomi illustri quali Andy
Garcia, Vincent Cassel
e Al Pacino che hanno vestito i panni da
villain nei tre capitoli precedenti del franchise, mentre a
raccogliere l’eredità dei colleghi uomini Brad
Pitt, George Clooney
e Matt Damon vi saranno
probabilmente Sandra Bullock,
Cate Blanchett, Helena
Bonham-Carter, Mindy Kaling,
Rhianna, Anne Hathaway e
altre che saliranno a bordo nei prossimi mesi.
Secondo i primi dettagli
il nuovo film sarà un
seguito della storia originale con il premio Oscar Sandra Bullock che
interpreterà la sorella di Danny Ocean, il personaggio
di George Clooney. Il due volte premio
Oscar Cate
Blanchett sarà il suo braccio destro e seguirà le
orme di Brad Pitt. La Bullock formerà una
squadra di ladri per rubare una collana al Met Ball al fine di
sconfiggere un gallerista malvagio. Le riprese inizieranno il
prossimo autunno.
Ocean’s
Eleven era a sua volta un remake del
cult Colpo Grosso prodotto dal
leggendario produttore Jerry
Weintraub insieme
a George Clooney. Rat
Pack del 1960 era interpretato dalle
leggende Frank Sinatra, Dean
Martin e Sammy Davis Jr.
Durante una recente intervista
rilasciata a ComicBookJohn
Knoll, supervisore degli effetti speciali
di Rogue One A Star
Wars Story ha avuto modo di parlare di quelli che sono
stati gli obiettivi visivi perseguiti durante la realizzazione del
progetto, in particolare l’intenzione di usare le nuove tecnologie
digitali per riprendere e perfezionare l’estetica degli oggetti,
dei personaggi e degli ambienti provenienti dalla saga originale
creata da George Lucas nel 1977.
Descrivendo minuziosamente la genesi
degli effetti speciali impiegati in Rogue One
Knoll ha spiegato che “la filosofia di
realizzazione dell’impianto visivo di Rogue
One doveva corrispondere più di come lo spettatore
ricorda il mondo di Star Wars in relazione
all’originale piuttosto a come è in realtà“. Un
semplice esempio di questi piccoli ma decisivi miglioramenti
ha riguardato in particolare la struttura e il design
degli Stormtrooper Imperiali, riguardo ai quali Knoll ha
affermato: “se hai mai visto
uno degli originali di Star Wars noti subito che hanno
un aspetto artigianale di alta scuola. Pur essendo molto
suggestivi difficilmente potrebbero essere considerati credibili
dal pubblico di oggi, quindi quelli che sono nel nostro film sono
esattamente identici al progetto originale, solo un po
migliorati. Alla fine si ottiene qualcosa che assomiglia a
uno Stormtrooper classico ma è molto molto
meglio!“.
Proseguendo con
l’intervista John Knoll ha poi avuto modo di
approfondire meglio il processo creativo della struttura visuale
dell’universo fantasy di Rogue One in modo da
renderlo credibile: “per quanto stupido
possa sembrare abbiamo cercato di muoverci verso un
maggiore realismo che potesse connettere la forma del
reale con tutti questi elementi fantastici. Si passa
attraverso un esercizio mentale nel quale ci siamo chiesti: ‘se
tutto questo fosse vero, come si sparerebbe, come sarebbe questo e
come sarebbe quello,’ cercando tuttavia di lasciare il più
libero possibile il processo decisionale“.
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris
Weitz, Rogue One a Star Wars
Storyè un film prequel ambientato negli anni
tra La Vendetta dei
Sithe Una Nuova
Speranza. L’uscita in Italia è prevista per
il 14 dicembre 2016. Nel cast del film Felicity
Jones, Mads Mikkelsen, Rizz
Ahmed, Diego
Luna, Forest Whitaker, Jiang
Wen e Ben Mendelsohn.
L’uscita di Suicide Squad è stato sicuramente uno
dei casi cinematografici più discussi degli ultimi tempi legato
al DCEU, in particolare dopo le numerose
controverse che hanno riguardato il film su più livelli, dalla
preparazione al limite della psicosi di Jared
Leto fino ai vari rimaneggiamenti in fase di
montaggio, tutti aspetti che hanno contribuito in un modo o
nell’altro a far cadere il film all’intento di una spirale di
critiche senza fine.
Finalmente però, trascorso il tempo
necessario affinché gli animi si plachino e le emozioni di pancia
lascino il posto alla lucidità “a freddo”, ecco che Screen
Junkies ha pubblicato il primo trailer
onesto di sei minuti dedicato a Suicide
Squad.
Suicide
Squad ha portato il regista David
Ayer all’interno del DCEU con un
impatto tutt’altro che tranquillo, dovendo fin da subito difendersi
dagli attacchi di quanti consideravano la pellicola e i suoi
personaggi – eccezion fatta per la Harley
Qinn interpretata da Margot
Robbie – non all’altezza delle aspettative.
Vi riportiamo anche Suicide Squad trailer
italiano ufficiale
Uno degli aspetti
di Suicide Squadcontro
cui i fan si sono letteralmente accaniti è stata l’apparizione (per
poco meno di dieci minuti) del Joker
impersonando in maniera istrionica
da Jared Leto, il villain più iconico
del DCEU sul quale è stata impostata l’intera
campagna di marketing e che non ha mancato dunque di nascere molti
delusi e amareggiati.
Il trailer onesto qui proposto non
risparmia nulla nemmeno alla performance di Leto, descritta come
“una stramba combinazione fra James
Franco in Springbreakers e Ace
Ventura“, sottolineando inoltre l’inutilità generale
della trama e dei suoi snodi. Nessuna pietà nemmeno per la
fallimentare campagna pubblicitaria, ribattezzata scherzosamente
“la campagna dei peggiori eroi mai visti“.
Indipendentemente
che Suicide Squad sia piaciuto o meno e al di
là dei pregi e dei difetti è impossibile non sorridere dinanzi a
questo trailer onesto, poiché ogni critica costruttivi, per quanto
dissacrate possa essere, è sempre ben accetta.
Trama: Un’agenzia governativa
segreta arruola i super cattivi in prigione per eseguire pericolose
missioni promettendo loro in cambio la libertà. Lo scopo della Task
Force è obbedire agli ordini o morire, così come chiariscono ai
componenti il leader della squadra Rick
Flagg, la sua spada giurata, la
samurai Katana e il dispositivo
esplosivo inserito nei loro colli e gentilmente offerto
dalla Wayne Enterprise. Poi c’è
il Joker, che comparendo sia nel presente che
in alcuni flashback, cercherà di mandare a monte il piano della
Waller e di ricongiungersi con il suo vero amore,
Harley.
Nel cast del
film Jared Leto, Ben Affleck, Will Smith, Margot
Robbie, Joel Kinnaman, Jai Courtney, Adam Beach, Adewale
Akinnuoye-Agbaje, Jay Hernandez, Karen Fukuhara, Scott Eastwood,
Cara Delevingne, Viola Davis, Common, Jim Parrack, Ike Barinholtz,
Corina Calderon.
La grande proliferazione degli
adattamenti cinematografici provenienti dal Marvel Cinematic Universe
ha sicuramente reso molto arduo il lavoro di tutti quei registi che
nel corso dell’ultimo decennio si sono trovati a dover connettere
tra di loro la varie trame e sottotrame presenti in mondo così
complesso e stratificato, il quale tuttavia non è esente di “buchi
neri” e incongruenze che i critici e i fan più esperti e
appassionati hanno fatto più volte emergere. E così, dopo il grande
successo di Guardiani della Galassia e
in attesa del debutto di Guardiani della Galassia
Vol.2 – già diventato il secondo trailer più visto di
tutti i tempi nelle prime 24 ore dal rilascio – il
regista James
Gunn ha risposto sul proprio
account Twitter a una fan (@BornAGeek) che chiede se la continuità
imposta con il MCU è risultata di
qualche impedimento nel realizzare i due film
secondo una propria idea.
A proposito soprattutto
di Guardiani della Galassia
Vol.2James Gunn ha
risposto che “sono così immerso a questo
punto nello spazio non connesso e al di fuori di
Thanos in Guardiani della
Galassia Vol.1 che non ho mai avuto a che fare
con anche un solo momento di continuità“. Gunn ci tiene
poi a sottolineare che l’universo di Guardiani della
Galassianon offre in realtà uno
spazio così grande in cui potersi muovere al di fuori
del MCU, poiché ad esempio la
comparsa di Thanos nel primo capitolo
costituisce una parte integrante dell’arco di sviluppo della storia
di questo franchise, una narrazione che con molta probabilità potrà
trovare un propio naturale sviluppo e una relativa conclusione nel
prossimo Avengers Infinity
War.
Per molti fan il vero successo di
Guardiani della Galassia è dovuto proprio
alla straordinaria capacità di James
Gunn di realizzare una chiara separazione rispetto al
resto del MCU, poiché ciò avrebbe permesso di
mantenere l’intero progetto fresco e pronto a nuovi interessanti
sviluppi.Non tutti però hanno avuto la
tempra e la capacità di adattamento dimostrate
da James Gunn all’interno
di Guardiani della Galassia, tant’è che ad
esempio Edgar
Wright è stato costretto ad abbandonare in corso
d’opera la direzione di Ant-Man a
causa di divergenze creative riguardanti soprattutto l’evidente
difficoltà di dover rimanere all’interno delle strette e intricate
maglie del MCU.
Tuttavia, con
un franchise come Guardiani della
Galassia ormai sul punto di essere accuratamente
pianificato con largo anticipo, eventuali ulteriori errori di
continuità con il MCU non
potranno essere più perdonati con troppa leggerezza, in
particolare con i
Guardiani gli Avengers pronti
a una futura interazione. Nonostante i commenti di Gunn
Guardiani della galassia Vol.
2 avrà sicuramente bisogno di mantenere una sorta
di continuità con gli altri film MCU.
Tramite il proprio account
Twitter ufficialeSimon Pegg ha
pubblicato una fotografia che lo ritrae affianco al
co-sceneggiatore Doug Joung, entrambi intenti
a fissare lo schermo di due portatili e presumibilmente pronti per
lavorare allo script del tanto atteso (e travagliato) Star Trek
4. L’immagine, nella quale è chiaro l’intento
sarcastico di Pegg riguardante le numerose peripezie che stanno
colpendo da molto tempo ormai la partenza del progetto di un quarto
capitolo del reboot della saga di Star
Trek, è accompagnata da una didascalia che recita un
enigmatico “Oggi…” senza fornire altri dettagli a
riguardo.
L’immagine posta
da Simon Pegg potrebbe dunque contraddire il
recente annuncio da parte della Paramount
secondo cui J.D Payne e Patrick
McKay sarebbero stati ingaggiati per realizzare uno script
ufficiale relativo a Star Trek
4, tuttavia le interpretazioni sono molte, da chi
crede possa trattarsi di un lavoro di rielaborazione da parte di
Pegg e Joung di una sceneggiatura già imbastita da Payne e McKay
piuttosto che la richiesta di intervenire nella fase di stesura
grazie alla loro precedente esperienza nell’universo
di Star Trek. Non va dimenticato infatti
che Simon Pegg, oltre ad aver interpretato il
personaggio di Scotty, è stato anche
co-sceneggiatore di Star Trek Beyond, dunque
Sto arrivando! bene già di cui sta parlando e scrivendo.
Iniziato nel lontano 2009
con Star Trek e proseguito rispettivamente a
distanza di quattro e tre anni con Star Trek Into
Darkness (2013) e Star Trek
Beyond (2016), il progetto di un reboot della nota serie
televisiva creata nel 1966 da Gene
Roddenberry ha
visto J.J.Abrams – anche regista dei
primi due episodi – mettere in atto veri e propri sforzi per
rivitalizzare al meglio il franchise, e
nonostante Star Trek Beyond abbia
ottenuto un grande riscontro di pubblico e critica il film diretto
da Justin Lin si è fermato a
quota 345.5 milioni di dollari nel
mondo contro un budget di oltre 185.000.000
dollari, e ciò a portato
la Paramount a frenare la corsa verso un
possibile Star Trek 4. In verità nei mesi
scorsi lo stesso Abrams aveva fatto sapere ai fan che il quarto
capitolo si sarebbe poi effettivamente realizzato, senza però
parlare chiaramente né del regista scelto né tantomeno di una
seppur ipotetica data di rilascio della pellicola, nella quale
tuttavia è stato confermato il ritorno di Chris
Hemsworth nelle vesti di George
Samuel Kirk, il padre
del capitanoKirk
interpretato da Chris
Pine.
Il twitt di Simon
Pegg, pur non essendo un comunicato ufficiale
della Paramount, non può che far ben sperare
i fan circa il futuro di Star Trek 4,
infondendo un poco di fiducia in un progetto che, dopo le parole
dei mesi scorsi, sembrava sul punto di arenarsi
definitivamente.
Tom Hardy, attore
britannico reduce da una straordinaria nomination agli Oscar per
The Revenant e dal magnifico
Mad Max Fury Road, occupa con una sorridente
faccia da schiaffi la copertina di Esquire
UK per Dicembre 2016. Durante l’intervista rilasciata
al magazine, Tom ha parlato del suo ultimo anno
cinematografico e di una scommessa persa con il compagno di set
Leonardo DiCaprio.
Sui suoi ruoli sempre un po’ border
line: “Mi piace la follia del mio lavoro. Quindi forse per
questo quando qualcuno mi propone un ruolo da lunatico dico sempre
di sì. C’è una parte di me che vuole fare cose diverse, ma anche
un’altra parte di me che pensa che interpretando un ruolo simile,
ogni volta io riesco ad andare un po’ più in profondità.”
Sull’essere stato nominato agli
Oscar: “Non ho mai pensato di essere il benvenuto in un tipo di
ambiente come quello o a quegli eventi. Ho sempre sentito di essere
un po’ troppo cattivo per queste cose, e poi ti ritrovi a sentirne
l’odore.”
In merito a Leonardo
DiCaprio, Tom Hardy ha scommesso con il
compagno di set di The Revenant che non avrebbe
ottenuto una nomination agli Oscar, scommessa
chiaramente persa. Quindi adesso Tom deve pagare
pegno e tatuarsi qualcosa che ha scelto Leo, una
scritta… “Non l’ho ancora fatto perché fa schifo! Leo ha
scritto con una grafia orribile ‘Leo sa tutto’. E io gli ho detto
che il tatuaggio lo faccio solo se scrive la frase in maniera
migliore.”
Tom Hardy per Esquire UK
Trai prossimi progetti di
Tom Hardy citiamo Taboo, serie
che debutterà a inizio 2017, Dunkirk, il nuovo film di
Christopher Nolan, e l’annunciato sequel di
Mad Max. Inoltre Tom Hardy sarà
anche Al Capone nel biopic
Fonzo.
L’abbiamo vista trionfare sul
tappeto paralimpico dei XV Giochi di Rio
de Janiero, ma Beatrice – Bebe Vio ha
dimostrato di poter risplendere in situazioni anche molto diverse.
La campionessa azzurra ha sfilato sul tappeto rosso della premiere
di Miss Peregrine la Casa dei Bambini Speciali, in
veste di madrina al fianco del regista del film, Tim
Burton.
Ecco Bebe Vio sul
tappeto rosso
Dopo l’oro individuale e il bronzo a
squadre nel fioretto, la giovanissima Bebe, appena 19 anni, si
candida per diventare una delle migliori immagini dell’Italia e
dello spot italiano all’estero. Il suo essere così speciale l’ha
resa la madrina perfetta per la serata di lunedì 5 dicembre a Roma,
dove, al fianco di Tim Burton e al motto di
#SiateSpeciali, ha presenziato alla proiezione in anteprima
italiana del film.
L’abito indossato da Bebe Vio sul
red carpet è una creazione speciale e personalizzata di
Dior. A omaggiare il suo talento, l’abito riporta
infatti i fioretti che tanta gioia e tanto orgoglio hanno dato alla
ragazza e allo sport azzurro.
Non avrà avuto la stessa risonanza
del trailer di Guardiani della Galassia Vol.
2, ma le dichiarazioni di Frank
Miller al Comic-con Experience in Brasile
sono state altrettanto interessanti.
Durante il panel a lui dedicato,
Miller ha rivelato l’intenzione di lavorare a un
progetto DC Comics ambientato durante la
Seconda Guerra Mondiale. “Ho la fissazione per la Seconda
Guerra Mondiale e sto parlando con la DC per realizzare un progetto
con gli eroi a quel tempo.”
Dopo un periodo in cui Frank
Miller ha lavorato in proprio, la sua relazione con la DC
adesso è più forte che mai. Nel 2016 è tornato a lavorare con il
Cavaliere Oscuro, insieme a Brian Azzarello, Andy
Kubert e Klaus Janson per Dark
Knight III: The Master Race, e da allora ha reso palese
l’intenzione non solo di continuare con Batman, ma
di occuparsi anche di altri personaggi DC.
Frank Miller vuole
portare Superman in un campo di sterminio
Sempre di quest’anno è la
dichiarazione che Frank Miller avrebbe voluto
esplorare le radici giudaiche di Superman,
un’eredità che l’Uomo d’Acciaio ha grazie alla religione
del suo stesso creatore. “Ha una storia nella Seconda Guerra
Mondiale – ha detto Miller – e mi piacerebbe rimetterlo
lì. Superman ha bisogno di confrontarsi con le sue origini
giudaiche, e mi piacerebbe scriverne. Mi piacerebbe vederlo
confrontarsi con i campi di sterminio.”
Che ne pensate? Il progetto sembra
feroce e ben delineato, che possa trovare spazio nelle fumetterie e
poi anche al cinema?
Dopo decenni, Harley
Quinn, senza dubbio trai personaggi preferiti degli
appassionati di fumetti DC Comics, ha fatto il suo debutto sul grande
schermo in Suicide Squad. Per quanto il film
possa essere stato criticato, il personaggio e l’interpretazione di
Margot Robbie sono state considerate
tra le cose migliori della pellicola diretta da David
Ayer.
Via CBR, vi diamo la possibilità di vedere un
cosplay davvero incredibile che raffigura la villain tra le braccia
di Batman, nel momento di Suicide Squad in cui viene salvata e poi
fatta arrestare dal Cavaliere Oscuro.
Trama: Un’agenzia governativa
segreta arruola i super cattivi in prigione per eseguire pericolose
missioni promettendo loro in cambio la libertà. Lo scopo della Task
Force è obbedire agli ordini o morire, così come chiariscono ai
componenti il leader della squadra Rick Flagg, la
sua spada giurata, la samurai Katana e il
dispositivo esplosivo inserito nei loro colli e gentilmente offerto
dalla Wayne Enterprise. Poi c’è il
Joker, che comparendo sia nel presente che in
alcuni flashback, cercherà di mandare a monte il piano della Waller
e di ricongiungersi con il suo vero amore,
Harley.
Nel cast del film Jared
Leto, Ben Affleck, Will Smith, Margot Robbie, Joel Kinnaman, Jai
Courtney, Adam Beach, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Jay Hernandez,
Karen Fukuhara, Scott Eastwood, Cara Delevingne, Viola Davis,
Common, Jim Parrack, Ike Barinholtz, Corina Calderon.
Dopo la versione originale arriva
anche quella italiana del primo trailer
di Transformers l’Ultimo
Cavaliere, il nuovo spettacolare
episodio della saga creata da Michael Bay e Steven Spielberg
e basato sui personaggi creati
daHASBRO.
ProtagonistiMark
Wahlberg, Anthony
Hopkins, Laura
Haddock, John
Turturro, Stanley
Tucci, Josh
Duhamel, Isabella Moner
e Tyrese
Gibson.
La storia ruoterà intorno a
Optimus Prime che scopre che è stato lui la causa della distruzione
di Cybertron. Per riportare ilpianeta in vita, avrà bisogno diun
misterioso artefatto, qualcosa che avrà a che fare con Merlino, il
mago di Re Artù.
Il sito aggiunge che Merlino ha
ricevuto i suoi poteri magici proprio da un Transformers e in
qualche modo l’artefatto in questione è legato a questa cosa. Anche
se non ci sono ulteriori dettagli, sembra quasi scontato che il
misterioso artefatto sia Excalibur, la prodigiosa spada di
Artù.
Per quanto riguarda invece i
personaggi, Bumblebee è ora il leader degli Autobot che fanno base
nelle Badlandsin South Dakota.
Transformers l’Ultimo Cavaliere
Anche i Dinobots torneranno insieme
a quelli che il sito chiama mini-dinobots. Conosceremo anche
The
Creator, un nuovo Transformers inglese, Cogman che diventa una
Aston Martin e Squeaks che invece è una Vespa. Megatron intanto
sarà di nuovo un jet fighter.
Mark Wahlberg torna
ad interpretare Cade Yeager e sarà affiancato da Isabela
Monernei panni di Izabella, protagonista femminile, e da
Jerrod Carmicheal, in un ruolo non specificato. Si
unisce al cast Laura
Haddock.
Transformers l’Ultimo
Cavaliere uscirà nelle sale americane il 23 giugno
2017 e dovrà competere con Wonder Woman
della Warner Bros.
Transformers l’Ultimo Cavaliere sarà
diretto ancora una volta da Michael Bay su una
sceneggiatura di Art Marcum, Matt
Holloway (Iron Man) e
Ken Nolan (Black Hawk
Down).
Cate Blanchett sarà
la protagonista di Manifesto, un film in cui
l’attrice due volte premio Oscar interpreta 13 ruoli differenti.
Ecco una preview del film che sarà presentato al Sundance.
Cate Blanchett
multiforme in Manifesto
[nggallery id=3031]
Quando hai sulla mensola di casa già
due premi Oscar, oltre a tanti altri premi, sei l’idolo degli
appassionati di fantasy, degli amanti del cinema d’autore, presto
anche dei fan dei cinecomics e sei tra le più richieste dai grandi
registi di tutto il mondo, non solo di Hollywood, cosa ti resta da
fare? Cate Blanchett ha deciso di prendersi questo
enorme rischio e di interpretare i 13 personaggi differenti di
Manifesto, film diretto dal tedesco Julian
Rosefeldt.
Il progetto prevede una
videoinstallazione al Australian Centre for the Moving
Image in cui la Blanchett interpreta i 13
personaggi che danno corpo a movimenti artistici differenti.
Manifesto verrà presentato al Sundance 2017.
La sinossi ufficiale dice: “Può
la storia dei manifesti applicarsi alla società contemporanea? Un
omaggio agli innovatori e alle dichiarazioni artistiche più
importanti del ventesimo secolo, dai Futuristi, ai Dadaisti, dalla
Pop Art, fino a Lars Von Trier e Jim Jarmush, questa serie di
rievocazioni performati da Cate Blanchett esplorano le
dichiarazioni performative del secolo.”
L’attore, che torna nel film
Marvel per
doppiare Groot, in versione Baby
questa volta, ha affermato che il futuro del franchise, fosse per
Gunn, sarebbe in uno spin-off dedicato alle
avventure di Rocket Raccoon e di
Groot. “Credo che se fosse per James
Gunn – ha detto Diesel – potreste vedere un film
su Groot e Rocket dopo Infinity War. Penso che sia molto probabile,
vedremo.”
Non c’è dubbio che i due personaggi
di Guardiani della Galassia
siano trai più amati dal pubblico, e la tenera dinamica che si
instaura trai due già nel primo film si presta tanto a un buddy
movie spaziale.
In Guardiani della Galassia
vol 2, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno
Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in
veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt
Russell, Elizabeth
Debicki,Tommy
Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova, fantastica
raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2), Guardiani
della Galassia Vol 2, racconta le nuove avventure dei
Guardiani, stavolta alle prese con il mistero che avvolge le vere
origini di Peter Quill. Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai
personaggi preferiti dai fan verranno in aiuto ai nostri eroi
mentre l’Universo Cinematografico Marvel continua ad espandersi.
Sono stati diffusi i nuovi Funko
(Pop! Vinyls, Dorbz, Pint Size Heroes) dedicati
ai Power Rangers della serie tv originale. Oltre a
questi, vi proponiamo anche un nuovo banner dal film. Potete vedere
tutto di seguito.
Jason, Trini, Zack, Billy e
Kimberly, ovvero, Austin St. John, Thuy Trang, Walter
Jones, David Yost e Amy Jo Johnson
avranno il volto di Dacre Montgomery
(Betrand The Terrible), Naomi
Scott (The Martian),
Ludi Lin (Marco Polo),
RJ Cyler (Me And Earl And The Dying
Girl) e Becky Gomez
(Empire). Elizabeth Banks sarà Rita Repulsa.
Bryan Cranston presta il suo volto a
Zordon.
Ecco la trama: Power
Rangers segue cinque ragazzi delle superiori, piuttosto
ordinari, che devono diventare qualcosa di straordinario quando
scoprono che la loro piccola città, Angel Grove, insieme a tutto il
mondo, è minacciata da una potenza aliena. Scelti dal destino, i
nostri eroi capiranno presto che sono gli unici che possono salvare
il pianeta. Ma per farlo, devono imparare a gestire la loro vita di
tutti i giorni con l’essere un Power
Ranger.
Il 12 aprile 2016 a Vancouver sono
cominciate le riprese del reboot sui Power
Rangers, film diretto da Dean
Israelite e scritto da Ashley Miller e
Zack Stenz, che hanno all’attivo le sceneggiature
di X-Men L’Inizio e di
Thor.
Dopo essere stata Dr.
Leslie Thompkins in Gotham e
Vanessa Carlysle in Deadpool,
l’affascinante Morena Baccarin è un volto molto
noto ai fan dei supereroi, sia al cinema che in tv. Di seguito
potete vederla in tutto il suo splendore, in un servizio
fotografico pubblicato su GQ
Messico.
https://www.youtube.com/watch?v=jj-qfkcDO-U
Morena Baccarin
sembra avere una vera e propria predilezione pe ri supereroi. Oltra
al ruolo in Gotham e a quello in
Deadpool, che riprenderà in Deadpool
2 insieme a Ryan Reynolds, l’attrice ha
anche doppiato Gideon, l’intelligenza artificiale
che assiste il dottor Welsh in The
Flash e, sempre prestando la voce, è stata
Talia al Ghul in Batman: Bad
Blood.
Il suo prossimo ruolo la vede
coinvolta sempre come doppiatrice in Malevolent,
in cui presta la voce al Gamemaster.
Anche se non si hanno molti dettagli
su The
Batman, il nuovo film solo sull’Uomo Pipistrello che
sarà scritto, diretto, prodotto e interpretato da Ben
Affleck, sappiamo con certezza che Joe
Manganiello (Magic Mike) interpreterà il
villain della storia, Deathstroke. Sembra che il
personaggio possa apparire anche in un cameo in Justice League, prima di comparire
ufficialmente sul grande schermo nel film diretto da
Affleck.
Durante un’intervista, l’attore è
stato vviamente molto riservato su quello che la storia ci
racconterà, scherzando sul fatto che il film racconterà “di
Gotham e di questo tizio che si veste come un pipistrello”, ma
ha anche rilasciato un commento che potrebbe confermare l’inizio
delle riprese del film per il 2017: “Interpreto l’assassino più
letale al mondo, che ha anche un solo occhio.Cominceremo ad un
certo punto di quest’anno, sembra.”
Possiamo solo immaginare che
‘quest’anno’ sia riferito al 2017, essendo ormai a dicembre 2016.
Che ne pensate?
The
Batman (titolo provvisorio) sarà scritto da
Ben Affleck e Geoff Johnsesarà diretto da Affleck.Nel cast J.K.
Simmonssarà Jim Gordon
e Joe Manganiello sarà
Deathstroke.
Secondo le prime anticipazioni,
Arkham in questa storia potrebbe avere un ruolo chiave se non
addirittura importantissimo. Pare infatti che tutto il film
racconterà di un Batman bloccato proprio in Arkham
Asylum e che si ritroverà costretto ad affrontare
molti dei suoi nemici. Vi ricordiamo
che lo stesso Ben Affleck ha confermato che il film
chiaramente si ispirerà ad una o più storie dal fumetto seppur
mantenendo un’originalità predominante.
Sarà
quella di Francesca Michielin, la voce scelta da Videa per
interpretare Tu sei una favola, canzone originale per il
film d’animazione Ballerina nelle sale dal 16 febbraio, che
appassionerà grandi e piccini e ambientato nell’incantato mondo
della danza in una fiabesca Parigi di fine Ottocento.
Una
tra le voci più belle del panorama musicale
italiano FRANCESCA
MICHIELIN per Tu sei una
favola, canzone originale del
film d’animazione BALLERINA – AL CINEMA DAL 16 FEBBRAIO
Dopo il
grande successo del singolo doppio platino Nessun grado di
separazione, con la quale ha rappresentato l’Italia
all’Eurovision Song Contest 2016 e gli ottimi risultati dei singoli
Un Cuore in due e Almeno Tu che hanno dominato le
classifiche radiofoniche, Francesca Michielin ha da poco
terminato di 20are Live, il suo tour nei club completamente
sold out.
SINOSSI BREVE
Ballerina è la storia di Felicie, una piccola
orfana che sogna di diventare un’Etoile all’Opéra di Parigi. Un
meraviglioso film d’animazione sull’importanza dei sogni, destinato
ad emozionare grandi e piccini e che ci ricorda come nulla sia
davvero impossibile.
Ecco il primo trailer di The
Circle con protagonista Emma
Watson al fianco di Tom Hanks, John Boyega, Karen
Gillan, Patton Oswalt e Bill Paxton.
Il film arriverà nelle nostre sale il 27 aprile
2017.
Emma Watson nel
trailer di The Circle
https://www.youtube.com/watch?v=GxEzUgoCF3w
Diretto da James
Ponsoldt (The Spectacular Now),
il film è l’adattamento dall’omonimo romanzo di Dave
Eggers (dell’autore è anche A Hologram for the
King, la cui trasposizione, diretta da Tom
Tykwer, vede tra i protagonisti ancora una
volta Tom Hanks).
The
Circle è prodotto da Hanks e
dalla Playtone di Gary Goetzman, insieme alla
Likely Story di Anthony Bregman,
Ponsoldt
ea Walter Parkes e
Laurie Macdonald dellaImage
Nation. La Image Nation Abu Dhabi finanzia completamente il
progetto.
La trama del film:
Mae Holland è stata appena
assunta da una importante compagnia, il “Circolo”, leader nella
gestione di informazioni web. Pur di far parte della comunità di
eletti del Cerchio, Mae non esita ad acconsentire alla richiesta di
condividere sul web qualsiasi esperienza personale e trasmettere in
streaming la propria vita. Ma se crolla la barriera tra pubblico e
privato, non crolla forse anche la barriera che ci protegge dai
totalitarismi?
Emma Watson
tornerà anche in La Bella e la Bestia, remake in
live action del classico Disney del 1991, in cui interpreta la
coraggiosa protagonista.
Nell’ultimo episodio di Il trono
di Spade (Game of Thrones) in cui lo
abbiamo visto, i suoi confratelli recitavano la celebre frase “e
ora la sua guardia si è conclusa”, ma per Peter
Vaughan è arrivato purtroppo il momento di concludere
davvero la sua guardia in questo mondo. L’attore di 93 anni, si è
infatti spento dopo una carriera iniziata negli anni ’60 al fianco
di attori del calibro di Sir Anthony Hopkins,
recitando in tantissimi film di successo, come Cane di
paglia di Sam Peckinpah,
Brazil di Terry Gilliam e
Quel che resta del giorno di James
Ivory.
Addio a Peter
Vaughan
La sua agente Sally
Long-Innes ha confermato che Peter Vaughan “è morto in
pace, circondato dalla sua famiglia”.
Nello show che lo ha reso famoso
anche tra le generazioni più giovani, l’attore interpretava il
Maestro Aemon Targaryen. Nonostante facesse
infatti parte dell’Ordine dei Maestri della Cittadella e dei
Guardiani della Notte, aveva sangue reale, appartenendo alla stessa
casata di Daenerys Targaryen. Era infatti suo zio,
fratelli di Aerys il Folle.
Nella scena di seguito, il
personaggio, in un momento cruciale della prima stagione, rivela a
Jon Snow (Kit Harington) la sua
identità.
“Quando ho letto il titolo ho
sentito una connessione, soprattutto con il protagonista, ho
sentito il suo quieto sentirsi strano e fuori posto, è una cosa con
la quale mi sono identificato immediatamente.”Tim
Burton, genio bizzarro e visionario, si considera lui
stesso un “bambino speciale”, una persona peculiare che ha trovato
immediatamente la connessione con il romanzo di Ramson
Riggs, Miss Peregrine La casa dei bambini
speciali, su cui è basato il suo ultimo film, distribuito
dalla 20th Century Fox in oltre 300 copia, dal 15 dicembre
nelle nostre sale.
Foto di Fabio Angeloni
Da dove nasce la connessione
con il romanzo di Ransom Riggs?
Innanzitutto il titolo, bambini
speciali, bambini peculiari (in originale Miss Peregrine’s Home for Peculiar
Children, ndr). Mi ricordava la mia infanzia, già il titolo mi
comunicava qualcosa. Poi anche il modo in cui lui ha organizzato,
messo insieme gli ingredienti della storia, partendo dalle vecchie
foto. Io faccio collezione di vecchie foto e una vecchia foto
racconta una storia, ma non te la racconta tutta, la vecchia foto
conserva quella parte di mistero e poesia, dei fantasmi, qualcosa
di potente, efficace e quindi mi è piaciuto il modo in cui ha messo
insieme la storia. Non avevo mai sentito parlare del libro, ma il
titolo mi ha catturato, io stesso avevo già realizzato qualcosa di
simile, anche se non proprio la stessa cosa.
Pensando alla diversità come
è mostrata nel film, qualcosa da difendere con orgoglio da chi non
la capisce e quindi la teme, si pensa a lei come a un bambino
speciale. Ha a vuto anche lei una protezione, un’ispirazione a
essere speciale?
Sono cresciuto in una cultura
che ama dividere le persone per categorie. Io ho avuto una nonna
che sosteneva e appoggiava le mie peculiarità. Ho avuto un solo
insegnante d’arte che mi incoraggiava a essere me stesso. Sono
stato fortunato, ti bastano un paio di persone che riescono a
vedere le tue specialità, che ti incoraggiano e che ti consentono
di farle fiorire.
Tim Burton e Danny Elfman:
una coppia scoppiata… per ora
In Miss Peregrine, come
Sweeney Todd e Ed Wood, non si replica la collaborazione di Tim
Burton con Danny Elfman alle musiche, come mai?
Fondamentalmente quando ho fatto
Ed Wood era impegnato su altro oppure avevamo litigato. Noi siamo
come una coppia c he si lascia, poi si riprende. Per Sweeney Todd
chiaramente la muscihe erano dall’opera di Stephen Sondheim. Anche
in questo caso lui era impegnato, ma è uno dei miei più vecchi
collaboratori, torneremo sicuramente a lavorare insieme. Diciamo
che aveva bisogno di prendersi una vacanza da me. Sapete, i
musicisti sono molto drammatici (ride).
Cosa preferisce tra stop
motion e CGI e quando decide di usare l’una o l’altra?
Adoro la stop motion, ha la
caratteristica dell’essere concreta, gli stessi burattini sono
delle opere d’arte. Ma gli stessi computer sono speciali, si
riescono a fare delle cose sorprendenti. Per esempio in questo
film, la lotta tra le due bambole è realizzata in stop motion, ma
dipende dal tempo che hai e richiede un sacco di tempo. La scelta
spesso è dettata da esigenze di tempo. Per quanto riguarda il
cinema che faccio io, uso la CGI come uno strumento per ottenere un
risultato. Cerco di mantenere la storia più radicata a terra
possibile.
Il finale del libro è aperto
mentre il film ha una struttura autoconclusiva. Non vuole
cimentarsi in una saga o è una scelta personale?
A volte ci sono queste storie
che si chiudono con una promessa di una nuova avventura, con Miss
Peregrine che guarda i bambini che si allontanano. Forse per me è
stato il modo migliore, perché il libro è basato sulle foto che ti
dicono qualcosa ma non tutto e così doveva essere il film, un
completamento del racconto. Le immagini in movimento mi sono
servite per catturare questo spirito, questo qualcosa che non è
invecchiato nelle foto, un’idea, qualcosa che non si definisce
bene. È stata una scelta emotiva non intellettuale.
Tim Burton sceglie di nuovo
Eva Green
Foto di Fabio Angeloni
La Miss Peregrine del
romanzo è molto più anziana di Eva Green, come mai ha scelto lei
per la parte?
Per me è stata la prima scelta,
è come un’attrice del cinema muto. Ho utilizzato il libro come
ispirazione e io personalmente vorrei una direttrice come lei, è
stata una scelta immediata, perché ha tutte le caratteristiche che
per me Miss P. Dovrebbe avere: forte, divertente, drammatica e
infine è credibile come persone che si trasforma in un uccello, il
che almeno per me vale. Secondo me Eva Green e come una star di
film muti perché trasmette tutto senza parlare. Nei primi anni di
scuola avevo una insegnante bellissima e divertente, e tutti i
ragazzini la ascoltavano, cosa che non facevano mica con gli altri
insegnanti.
Nel cinema contemporaneo chi
vede come suo erede visionario?
Pensare che ci sia qualcuno come
me mi manda fuori di testa. Non so nemmeno come sono io, non riesco
ad immaginare qualcuno come me. Comunque sicuramente ci sono
persone visionarie la fuori, perché le cose sono talmente tanto
cambiate che tutto è possibile. Il mondo di fare cinema è cambiato,
il modo di fare qualsiasi cosa è cambiato, per cui tutto è
possibile.
Sono questi i nuovi
supereroi di Tim Burton?
Ha lavorato molti anni fa
con i supereroi, con Batman e con Superman (anche se il film poi
non è stato realizzato). Questi bambini con i poteri sono un po’
degli eroi?
Quando è uscito Batman si
trattava di un territorio nuovo e inesplorato. Adesso c’è un film
di supereroi a settimana. Quello che mi piace di questi bambini e
che hanno le loro peculiarità e i poteri, ma fondamentalmente
sono bambini. Magari si sentono strani, e lo sono, ma in pratica si
comportano come qualsiasi altro bambino con le loro emozioni e le
loro paure.
In un mondo dove il digitale
sta inghiottendo tutto, che fine fanno le fiabe di carte di cui
parla anche questo film?
Non lo so, questo è il tipo di
film che mi continuano a interessare. È questo il motivo per cui mi
sono sentito attirato dalla storia. Questo tipo di storia e quello
che mi piace raccontare. Per me è ancora importante la poesia e
continuerò a fare film come questi.
Tim Burton, lei ha detto di
essere stato un bambino molto particolare. Per lei è più difficile
adesso tirare fuori lo speciale dai bambini?
Sono d’accordo. Oggi è più
difficile essere speciali. Chiunque può dire che altri sono strani,
c’è un bullismo senza nome e senza faccia. Lo trovo molto
disturbante. Anche per me è così, oggi vai a un concerto ma mentre
ti godi la musica tutti stanno a riprendere quella stessa mucsica
con un telefono. Tutti viviamo le cose mutuate attraverso un
dispositivo. I ragazzini giudicano il loro valore attraverso il
numero di like che ricevono in rete. Io lo trovo triste e
allarmante.
In occasione della presentazione di
Miss Peregrine la casa dei bambini speciali a
Roma, Tim Burton ha avuto modo di parlare del
tanto chiacchierato Beetlejuice 2. Si farà o
no?
Beetlejuice 2: Tim Burton
cauto
“Regola numero uno, non parla
del futuro fino a che non si concretizzano. In passato ho parlato
di due progetti che poi sono stati cancellati. Adoro il
personaggio, ma andrebbe fatto come si deve. Amo il personaggio. Se
deve accadere accadrà. Penso sia un film insolito è ancora non
capisco perché ha avuto successo. Meglio non pianificare con troppo
anticipo. Staremo a vedere. Non dimenticate il miglior film che non
ho mai fatto, Superman.”
Le dichiarazioni di Michael
Keaton e di Winona Ryder in passato erano
state molto intelligenti e caute, ma sembra che Burton preferisca
non sbottonarsi troppo sull’eventuale Beetlejuice
2. Che la sua scaramanzia venga ripagata? Vi terremo
aggiornati!
————————–
Beetlejuice – Spiritello porcello
(Beetlejuice) è un film del 1988 diretto da
Tim Burton.
Il film vede come interpreti Alec
Baldwin, Geena Davis, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey
Jones, Glenn Shadix, Robert Goulet e Michael Keaton nel ruolo di
Betelgeuse.[1] La trama ruota intorno a una coppia recentemente
deceduta che cerca l’aiuto dell’odioso “bio-esorcista” Betelgeuse
per rimuovere i nuovi proprietari della loro pittoresca casa nel
New England, una famiglia di yuppie metropolitani di New York.
La pellicola si aggiudicò l’Oscar al
miglior trucco del 1989. Beetlejuice conquistò un notevole successo
di pubblico e critica, dando vita anche a una serie televisiva
animata (In che mondo stai Beetlejuice?).
L’AFI’s 100 Years… 100 Laughs lo ha
posizionato all’ottantottesimo posto nell’elenco delle cento
migliori commedie americane di tutti i tempi.
Quando si apprende dell’uscita di un
film con due mostri sacri come Kevin Spacey e
ChristopherWalken, ci si aspetta
qualcosa di buono, quanto meno di vagamente ricreativo. Si può
pensare che arrivati all’apice delle loro carriere, essi scelgano
con un certo raziocinio i copioni che vengono loro sottoposti.
Ma il perché attori del loro calibro
(senza menzionare Jennifer Gardner) abbiano preso
volontariamente parte ad un film come Una vita da
Gatto, è cosa apparentemente poco comprensibile.
Di storie incentrate sugli animali
domestici, e nella fattispecie sul felino domestico più amato del
mondo, è piena la filmografia mondiale. Ma se i prototipi di
partenza sono classici come FBI:
Operazione Gatto o Le tre vite della Gatta
Tomasina (gentili omaggi della casa
Disney al genere per famiglie), in questo caso la
pellicola è destinata piuttosto a finire nel dimenticatoio.
Tom Brand (Kevin
Spacey) è un magnate dell’industria dedito al lavoro e
dimentico dell’esistenza della propria famiglia. Quando la
figlioletta Rebecca (Malina Weissman) gli chiederà
un gatto come regalo di compleanno, Tom si imbatterà in un
eccentrico venditore di animali (ChristopherWalken) che scaglierà su di lui una “maledizione”.
L’uomo rimarrà infatti imprigionato nel corpo di un felino fintanto
che non rivaluterà le sue priorità, comprendendo il valore degli
affetti e ponendo rimedio ai propri errori.
Una vita da Gatto –
la recensione
Il film è diretto da Barry Sonnenfeld, regista affatto
malvagio quando – in passato – si era cimentato con la trilogia di
Men in Black o con Get Shorty. In
questa occasione però Sonnenfeld pare essersi
dimenticato come si dirige, esibendosi in bruschi tagli di scena e
sovrapponendo, in molte scene, alla figura reale del gatto quella
fittizia creata con la CGI.
Gli attori appaiono fuori forma, se
non svogliati, a partire da Spacey, la cui voce
mascolina mal si adatta alle fattezze del peloso ospite.
Il film ha incassato in America poco
più di $ 44 milioni, a fronte di una spesa di $ 30, ricevendo
critiche complessivamente negative, e arriverà nelle nostre sale il
7 dicembre.
Pellicola comunque più adatta per
l’home video, la visione di Una vita da Gatto è
sconsigliata persino a chi – come chi scrive – è fervente amante
dei gatti e delle loro abitudini quotidiane.
L’account Twitter della Sony
Picture Brasile ha diffuso un video direttamente dal
Comic-Con Experience in cui si mostra la reazione
del pubblico alla visione del footage di Spider-Man
Homecoming. Naturalmente le parti del film non sono
disponibili, ma la reazione del pubblico è a dir poco
incontrollata.
Diretto da Jon
Watts, Spider-Man
Homecoming vedrà protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle. Al
cast si aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
Insieme al trailer e alle tantissime
dichiarazioni, Michael Bay ha diffuso anche alcune
foto dal backstage di Transformers The Last Knight
in cui possiamo vedere i protagonisti e le scene esplosive che non
mancano mai nel franchise di Bay.
Si intitola Transformers The
Last Knight il quinto capitolo della saga miltimilionaria
della Hasbro portata al cinema dal genio fracassone di Michael Bay. Anche se
non si hanno dettagli sulla trama, è probabile che l’ultimo
cavaliere del titolo sia proprio Optimus Prime che, come abbiamo
scoperto in Age of Extinction, appartiene
ai Cavalieri di Cybertron.
Mark Wahlberg torna
ad interpretare Cade Yeager e sarà affiancato da Isabela
Monernei panni di Izabella, protagonista femminile, e da
Jerrod Carmicheal, in un ruolo non specificato. Si
unisce al cast Laura
Haddock.
Transformers The Last
Knight uscirà nelle sale americane il 23 giugno 2017
e dovrà competere con Wonder Woman
della Warner Bros.
Dopo il grande successo dei primi
due capitoli del franchise animato di Dragon
Trainer capaci di portare nelle casse
della Dreamworks Animation qualcosa
come 600 mini di dollari l’annuncio dei
continui rinvii per il rilascio di Dragon Trainer
3 sembra diventato nel corso degli ultimi tempi un
vero e proprio mantra. Il terzo capitolo della trilogia era stato
inizialmente annunciato addirittura per
il 2016, successivamente posticipato
al 2017 e infine, nel corso dell’estate,
a giugno 2018. Proprio oggi però in un
comunicato ufficiale la Dreamworks Animation
ha fatto sapere che le aspettative per un rilascio
di Dragon Trainer
3entro il 2018 risultano piuttosto
inconsistenti, cosicché lo studio avrebbe optato per un’ulteriore
posticipazione, indicativamente nel primo trimestre
del 2019.
Dreamworks
Animation avrebbe intenzione di rilasciare Dragon Trainer 3non
oltre il 1 marzo 2019, in modo da dagli un
certo vantaggio sull’atteso adattamento di Capitan
Marvel interpretato dal premio
Oscar Brie
Larson, cercando dunque di riparare allo smacco di
quanto volevano il film in piena concorrenza col recente
prodotto PixarAlla
ricerca di Dory.
Il rilascio di
Dragon Trainer 3 e i conseguenti problemi
legati ai continui rinvii sono parte di un nuovo programma
sviluppato da Comcast, la quale, dopo aver
acquistato la Dreamworks Animation per
3.8 miliardi di dollari si trova ora in una
fase di assestamento che non può far altro che avere delle
ripercussioni più o meno pesanti sui film in produzione.
L’acquisizione ha portato ad esempio all’abbandono del progetto
legato a Croods 2 e attualmente rende sempre più
difficile l’avvio di Shrek 5.
Dragon Trainer 3
In realtà un ulteriore slittamento
nella data d’uscita di Dragon Trainer
3potrebbe dare al
regista Dean DeBlois un tempo maggiore per
poter curare nei minimi dettagli questo ambizioso e atteso
progetto, permettendo dunque di poter realizzare un racconto che
possa appassionare ancora di più tanto i grandi quanto i
piccini.
Dragon Trainer 3si baserà su una sceneggiatura
scritta dallo stesso regista Dean DeBlois. Nel cast internazionale
di voci confermati T.J. Miller, Kristen Wiig, Jonah Hill,
Cate Blanchett, Gerard Butler, Christopher Mintz-Plasse, Jay
Barychel, Djimon Hounsou, America Ferrara e Craig
Ferguson.
Il film è
prodotto da Bonnie Arnold, Michael A. Connolly, ed è
co-producer Doug Davison e John Powers Middletone. I produttori
esecutivi sono Roy Lee e Dean DeBlois. Le musiche invece
saranno scritte da John Powell. Il
franchise Dragon
Trainerè tratto dal libro Come
addestrare un drago scritto nel 2003 da Cressida
Cowell e primo capitolo della serie di film omonima, il
film, ambientato nel mondo dei Vichinghi, racconta la storia di un
gracile ragazzo di 15 anni, Hiccup, che fatica ad ambientarsi e a
dimostrare il suo valore in qualità di uccisore di draghi
(occupazione principale di ogni Vichingo), ma lui è destinato a
infrangere ogni tradizione.
Il
primo film del franchise è stato distribuito in 3D in 4055 sale
incassando 43 732 319 nel weekend
d’apertura. Il 23 luglio, dopo 120 giorni di programmazione,
il film ha incassato 217 581 231 $ negli Stati Uniti
e 277 297 528 nel resto del mondo, per un totale di
494 878 759 $, divenendo così il più grande successo
per un film Dreamworks senza considerare la saga di Shrek.
Sul franchise Dragon
Trainer è stata tratta una serie
animata, Dragons, che ha
debuttato nell’agosto 2012 ed è andata in onda sul canale
televisivo statunitense Cartoon Network. In Italia la serie
viene trasmessa sempre su Cartoon Network a partire dal 4 marzo
2013e
successivamente su Boing dal 3 settembre dello stesso anno. Nella
serie compaiono nuovi personaggi, per lo più nemici, e soprattutto
nuovi draghi ed informazioni su di essi.
Nel 2010 è stato realizzato il
cortometraggio La leggenda del drago Rubaossa,
trasmesso in televisione il 14 ottobre 2010 e distribuito come
contenuto speciale in Blu-ray e doppio DVD del film originale il
giorno successivo.
Qualche volta anche le testate
giornalistiche più illustri cadono in tentazione, come è accaduto a
Variety e alla
controversa dichiarazione di Bernardo Bertolucci
in merito a Ultimo Tango a Parigi. Qualche giorno
fa il magazine americano aveva riportato a galla le dichiarazioni
risalenti al 2013 del regista italiano in cui
Bertolucci faceva riferimento alla celebre
“scena del burro” nel film con Marlon
Brando e MariaSchneider. Riportare una notizia così
vecchia, con oltretutto un errore di fondo (si parla di stupro
non-consensuale), la notizia ha scatenato un polverone a Hollywood,
con varie dichiarazioni di attori e personaggi di spicco che si
sono scagliati contro Bertolucci.
Ultimo Tango a
Parigi: Bernardo Bertolucci chiarisce la
sua posizione
Il regista, all’epoca della
dichiarazione, aveva riferito che l’utilizzo alternativo del burro
per la scena dello stupro nel film era stata una sua idea insieme a
Marlon, e che i due non avevano informato la Schneider del dettaglio. Ma l’attrice era bene a
conoscenza della scena che avrebebro girato, dal momento che era
spiegata in sceneggiatura.
Di seguito riportiamo le
dichiarazioni ufficiali di bertolucci, arrivate per mezzo
comunicato stampa, che dovrebbero mettere a tacere una volta per
tutte la faccenda:
“Vorrei, per l’ultima volta,
chiarire un ridicolo equivoco che continua a riportare Ultimo Tango
a Parigi sui giornali di tutto il mondo. Qualche anno fa, alla
Cinematèque Française, qualcuno mi ha chiesto dettagli sulla famosa
“scena del burro”. Io ho precisato, ma forse non sono stato chiaro,
di avere deciso insieme a Marlon Brando, di non informare Maria che
avremmo usato del burro. Volevamo la sua reazione spontanea a
quell’uso improprio. L’equivoco nasce qui. Qualcuno ha pensato, e
pensa, che Maria non fosse stata informata della violenza su di
lei. Falso! Maria sapeva tutto perché aveva letto la sceneggiatura,
dove era tutto descritto. L’unica novità era l’idea del burro. È
quello che, come ho saputo molti anni dopo, offese Maria, non la
violenza che subisce nella scena e che era prevista nella
sceneggiatura del film. È consolante e desolante che qualcuno sia
ancora così naïf da credere che al cinema accada per davvero quello
che si vede sullo schermo. Quelli che non sanno che al cinema il
sesso viene (quasi) sempre simulato, probabilmente, ogni volta che
John Wayne spara a un suo nemico, credono che quello muoia per
davvero”.
Il franchise di
Transformers è stato lanciato, con grande
successo, anche grazie alle forme e al bellissimo viso di Megan Fox, eroina protagonista per i primi due
film del franchise al fianco di Shia LaBeouf, ma,
dopo il terzo capitolo in cui fu sostituita dalla modella e attrice
Rosie Huntington-Whiteley, le cose sono
cambiate. Transformers L’Era dell’Estinzione e il
prossimo Transformers The Last Knight seguono un trend
diverso di ringiovanimento della protagonista. Se il quarto
capitolo vedere infatti la giovanissima donna Nicola Peltz protagonista, al finaco del padre
Mark Wahlberg, adesso, con Transformers The Last Knight, vedremo in
azione Isabella Moner, nei ruolo di Izabella,
sempre al fianco di Wahlberg/Cade Yeager.
Sembra che nel film verrà spiegata
l’assenza della Peltz dalla storia, assenza che
desta curiosità dal momento che “il papà” cinematografico ha
replicato la presenza. A darne spiegazione, alquanto evasiva in
realtà, è lo stesso Wahlberg che ha specificato
che nel film si racconterà cosa è accaduto a Tessa Yeager.
Transformers The Last
Knight: le donne passate e presenti
Per quanto riguarda invece la nuova
presenza femminile del film, è la stessa Moner a
parlarne: “Il mio personaggio, Izabella, è un maschiaccio, non
ha una casa e si unisce a Cade e alla squadra per sconfiggere i
Decepticons. Ha anche il suo personale Autobot, una sorta di
braccio destro, Sqweeks, una Vespa super carina. Il personaggio è
latino, quindi parlerò anche un po’ di spagnolo. La cosa mi piace
molto perché mi riporta indietro alle mie origini (…) Lei era stata
coinvolta nella battaglia di Chicago, dove ha perso la famiglia, e
da questi ricordi oscuri trae la ragione per unirsi a
Cade.”
Si intitola Transformers
The Last Knight il quinto capitolo della saga
miltimilionaria della Hasbro portata al cinema dal genio fracassone
di Michael Bay. Anche
se non si hanno dettagli sulla trama, è probabile che l’ultimo
cavaliere del titolo sia proprio Optimus Prime che, come abbiamo
scoperto in Age of Extinction, appartiene
ai Cavalieri di Cybertron.
Mark Wahlberg torna
ad interpretare Cade Yeager e sarà affiancato da Isabela
Monernei panni di Izabella, protagonista femminile, e da
Jerrod Carmicheal, in un ruolo non specificato. Si
unisce al cast Laura
Haddock.
Transformers The Last
Knight uscirà nelle sale americane il 23 giugno 2017
e dovrà competere con Wonder Woman
della Warner Bros.