Che Margot Robbie sia una bellezza unica
è indiscusso, ma che la 21enne australiana Laura, cosplayer di Harley Quinn le
assomigli tantissimo è altrettanto oggettivo. Di seguito gli scatti
per cui la ragaza ha posato nel suo costume da Harley (versione
Suicide Squad,
chiaramente).
Al via oggi l’edizione 2016 de
“I film di Venezia e Locarno a Roma“, rassegna che porta
nei cinema della Capitale il meglio dei film visti al Festival di
Locarno e alla 73° Mostra del Cinema di Venezia. Dai vincitori di alcuni dei
riconoscimenti più importanti, come Nocturnal
Animals di Tom Ford, ai titoli
italiani presentati in concorso al Lido, come
Piuma o Spira
Mirabilis, sono davvero tanti i film che dal 15 al 21
settembre si possono recuperare in alcune sale di
Roma.
A questo link trovate tutto il catalogo del film
disponibili.
In occasione della promozione del
suo nuovo film Paterson, Adam Driver è stato intervistato da
Collider e ha parlato dell’attesissimo
Star
Wars Episodio VIII.
L’interprete di Kylo Ren ha elogiato
il regista Rian Johnson e ha paragonato il nuovo
capitolo della saga nientemeno che a L’Impero Colpisce Ancora
(all’unanimità considerato il miglior episodio del franchise).
Queste le sue parole: “Ho
imparato un sacco di cose sul mio personaggio grazie alla scrittura
di Rian. La sceneggiatura è fantastica. È simile a quella de
L’Impero Colpisce Ancora, nel senso che ci sarà un cambio di tono.
Il pubblico pensa sia un film dark, ma io non lo considero così.
Trovo semplicemente che sia molto diverso nel tono, in un modo che
io trovo assolutamente fantastico, necessario e molto chiaro. Rian
confida che il pubblico sia pronto per sfumature e ambiguità. Non
sta banalizzando nulla per nessuno ed ciò è molto divertente da
interpretare”.
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian
Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film
racconterà le vicende immediatamente successive a Il
Risveglio della Forza.
Nel film torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher,
Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita
Nyong’o, Domhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie, e
Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast
sono Benicio Del Toro,Laura
Dern eKelly Marie Tran.
Nel
film Gyllenhaal interpreta Davis, un
banchiere di successo che cade in depressione dopo la tragica
perdita della moglie in un incidente stradale. Nel tentativo di
ricostruire la propria esistenza, l’uomo prenderà una misteriosa
strada dopo aver iniziato una lotta contro una società di
distributori automatici e aver conosciuto la rappresentante del
servizio clienti della compagnia.
Nel cast del film al fianco
dell’attore anche Chris Cooper, Naomi Watts e Judhan
Lewis.
La
pellicola uscirà al cinema in America l’8
aprile 2016.
“Temendo le azioni
incontrastate di un supereroe pari ad una divinità, il
formidabile e fortissimo vigilante di Gotham City decide di
affrontare il più riverito salvatore di Metropolis , mentre il
mondo si batte per capire di quale tipo di eroe ha bisogno. E con
Batman e Superman in guerra, sorge qualcosa di nuovo che
mette l’umanitá in un pericolo mai conosciuto prima”.
Ricordiamo
che Batman v SupermanDawn
of Justice, Zack
Snyder è stato
scritto da ChrisTerrio, da
un soggetto di David
S. Goyer.
In Batman v Superman saranno
presenti Henry Cavill nel
ruolo
di Superman/Clark Kent e Ben Affleck nei
panni di Batman/Bruce Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane
Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason
Momoa e GalGadot.
Vi ricordiamo che la
Ultimate Edition di Batman v Superman è arrivata in DVD e Blu-Ray
dal 19 luglio in Italia.
I film al cinema che arrivano oggi,
mercoledì 14 settembre, sono un sequel e il nuovo film di
Gabriele Muccino.
Fuck you, prof!
2 di Bora Dagtekin: Per il professor
Zeki Müller i ritmi scolastici sono devastanti e le pressioni della
preside del Goethe, Gerster, non fanno che peggiorare le cose. La
svolta potrebbe essere un sacchetto di diamanti, bottino di un
vecchio colpo del suo passato da ladro, nascosto in un peluche che
però la fidanzata (e professoressa) Lisi spedisce per beneficenza
in Thailandia. Proprio dove la preside vorrebbe mandare i suoi
alunni in gita scolastica per conquistare un partner locale molto
prestigioso, ambito però anche dall’acerrimo nemico della Goethe,
il College Schiller. Il cui professor Hauke è intenzionato a
mettere in crisi la carriera di Zeki. Divertentissime situazioni e
incredibili avventure saranno i veri protagonisti nel viaggio
asiatico di Zeki, Chantal e degli irrequieti studenti della
’10B’.
L’estate
addosso di Gabriele Muccino: Marco
ha 18 anni, sta per diplomarsi al liceo ma di fronte alle fatali
scelte della vita, è terribilmente angosciato dall’incertezza
assoluta sul proprio futuro. L’estate “della maturità” subisce un
improvviso colpo di scena quando, in seguito ad un incidente con lo
scooter, Marco riceve dall’assicurazione un risarcimento che gli
consentirà di partire per San Francisco.Con suo grande disappunto
però, anche Maria, una compagna di scuola soprannominata da tutti
“la Suora”, partirà alla volta della sua stessa meta, ospite della
stessa coppia di amici contattati dal compagno di classe Vulcano.
All’aeroporto di San Francisco ci sono ad attenderli due ragazzi,
Matt e Paul. Quel che Vulcano non ha detto è che Matt e Paul
convivono e sono una coppia gay. Irritazione e pregiudizio si
manifestano immediatamente e Marco prende ancor di più le distanze
da Maria “la Bigotta”. Nonostante le premesse, nei giorni seguenti
i quattro amici inizieranno a conoscersi, gettando le basi per
costruire un’amicizia imprevista e sorprendente e i giorni
inizieranno a trascorrere veloci e nuovi per tutti loro. Questa
diventerà presto la loro Estate. Per sempre.
L’Hollywood Reporter ci informa che
John Krasinski (The Office, 13
Hours) si è unito al cast del nuovo film della
regista premio Oscar Kathryn Bigelow, un film
ancora senza titolo che racconterà le devastanti rivolte di Detroit
del 1967.
L’attore statunitense andrà così ad
affiancare un cast già ricco che include John
Boyega (Star Wars il
Risveglio della Forza), Will Poulter,
Jacob Latimore, Algee Smith, Ben O’Toole, Jack Reynor, Jason
Mitchell, Kaitlyn Dever e Hannah
Murray.
Marvel Studios:
John Krasinski vorrebbe interpretare un supereroe
Il film è atteso per il 2017, in
occasione del 50esimo anniversario dei tragici eventi, anche se non
si hanno per ora alcuni dettagli in merito alla storia che
sceglierà di raccontare la Bigelow in questo suo ritorno alla regia
dopo il potente Zero Dark Thirty.
La Bigelow torna a fare squadra non
solo con Megan Ellison, ma anche con
Mark Boal. La collaborazione trai tre ha già
portato alla luce The Hurt Locker,
vincitore di sei premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia
alla Bigelow (unica donna a vincere il premio nella storia di
Hollywood), e Zero Dark Thirty, nominato
a cinque premi Oscar, tra cui miglior film e miglior
sceneggiatura.
In occasione della promozione del
suo nuovo film Elle, il celebre
regista Paul Verhoeven è stato intervistato da
Collider e ha avuto la possibilità di dire
finalmente la sua sui remake di due suoi cult senza tempo,
ossia RoboCop e Atto di Forza.
Il remake di
RoboCop è uscito nel 2014 ed è stato
diretto da José Padilha, con protagonista
Joel Kinnaman (Suicide Squad). Quello di
Atto di Forza, invece, è arrivato nelle
sale nel 2012 per la regia di Len Wiseman, con
Colin Farrell (Animali Fantastici e Dove
Trovarli) nel ruolo che nell’originale fu di
Arnold Schwarzenegger.
Questo il pensiero di Verhoeven:
“In qualche modo pensano sempre
che la leggerezza di pellicole come RoboCop o Total Recall sia
d’intralcio. E riprendono queste storie, che sono in un certo
senso parecchio assurde, e le trasformano in qualcosa di serioso.
Penso che sia questo l’errore. Nel nuovo RoboCop specialmente,
quando si risveglia si ritrova con lo stesso cervello. È
terribilmente ferito, ha arti amputati, è tutto orribile e tragico
fin dal principio. Noi non avevamo fatto così. Il suo cervello era
andato, aveva dei flash della sua vita passata e aveva addirittura
bisogno di accedere a un computer per scoprire chi fosse. Credo che
l’assenza di questo elemento, il non avere un cervello da robot,
rende il film inutilmente più serio, senza aiutarlo. Diventa
sciocco e assurdo, ma nella maniera sbagliata. Entrambe quelle
pellicole avevano bisogno della distanza data dalla satira e dalla
commedia per entrare in connessione col pubblico. L’approccio serio
e diretto è un problema, non un miglioramento”.
Cosa ne pensate?
RoboCop: recensione del remake del film di Paul
Verhoeven
La commedia americana non è mai
stata così seria come in questi anni e
Trafficanti (War
Dogs), il film diretto dal Todd Phillips della trilogia di Una notte da leoni, ne è l’ennesima
prova.
La trama di Trafficanti
In Trafficanti nel
2005, sotto le direzione del governo imperialista di Bush, tutto
era possibile, perfino inventare una guerra in nome di falsi ideali
(la difesa della libertà, l’esportazione della democrazia, la
salvaguardia degli equilibri politici mondiali) sovrapponendo
l’interesse privato (armi, petrolio) a quello pubblico. È una parte
di storia recente che fatichiamo a dimenticare, non ancora in
remissione, che ci viene ricordata da Phillips sotto forma di
racconto leggero e tratta da vicende realmente accadute: David
Packouz e Efraim Diveroli vendono armi all’esercito degli Stati
Uniti di base in Afghanistan, falsificando contratti, deridendo la
legalità, due perfette icone dell’intramontabile “american dream”
che creano il loro capitale dalle disgrazie altrui, oltretutto
senza mai mettere piede in territorio bellico.
“La guerra è una questione di
economia”. Schietto, diretto come un pugno nell’occhio,
inaspettatamente oscuro, Trafficanti fa
coppia con l’altrettanto inatteso La Grande Scommessa di Adam
McKay (non a caso quest’anno oscar alla miglior
sceneggiatura non originale), nel modo in cui riesce a filtrare un
argomento di rilievo sociale e politico attraverso un genere come
quello della commedia.
E sebbene non aggiunga nessuna
nuova interpretazione o verità che non siano già state svelate,
potrebbe sorprendere il tipo di reazione del pubblico di fronte a
questa irriverenza; d’altronde Phillips, che si
conferma abile manipolatore del montaggio cinematografico e ottimo
intrattenitore, sa bene come organizzare un discorso pur
rimanendone a debita distanza, mettendo sempre lo spettatore nella
condizione di giudicare da sé il giusto o sbagliato dell’operato
dei protagonisti. Protagonisti credibili che sullo schermo
funzionano grazie all’alchimia di coppia tra Jonah Hill e Miles Teller. Se poi aggiungiamo il collante
musicale di Cliff Martinez e uno script per nulla
banale, ecco servita la ricetta della commedia perfetta, ricca più
di ombra che di luce.
Continua a prendere forma il cast
de Nelle
pieghe del tempo (A Wrinkle in
Time), adattamento cinematografico del romanzo di
Madeleine L’Engle del 1962 che sarà diretto da
Ava DuVernay,
regista dell’acclamato Selma.
La notizia di oggi, riportata
dall’Hollywood
Reporter, è che sarà la tredicenne Storm Reid
(12 anni schiavo, A Happening of Monumental
Proportions) la piccola protagonista del film, nel
ruolo di Meg Murry.
Ricordiamo che il cast del film
include già Oprah Winfrey (che con la DuVernay
aveva già lavorato proprio nel sopracitato Selma), il
premio Oscar Reese Witherspoon (Walk
the Line, Wild) e Mindy Kaling
(The Mindy Project, The Office).
Nelle
pieghe del tempo è il primo di quattro romanzi, la
serie si intitola Time Quartet e gli altri romanzi della
tetralogia si intitolano: A Wind in the Door, A Swiftly Tilting
Planet e Many Waters. Nel 1989 la L’Engle ha pubblicato An
Acceptable Time, che è considerato un quinto libro della
stessa serie, anche se ambientato diverse generazioni dopo i primi
quattro.
Reese Witherspoon nel
nuovo film di Ava DuVernay, Nelle Pieghe del
Tempo
Di seguito la trama del romanzo
Nelle Pieghe del Tempo:
Meg Murry, una ragazza di
quattordici anni, è considerata dai suoi coetanei e dai suoi
insegnanti una ragazza dal carattere irascibile e stupida, e a
scuola non si inserisce bene. La sua famiglia riconosce i suoi
problemi come una mancanza di maturità emozionale, ma la considera
anche capace di grandi cose. La sua famiglia è composta dalla sua
bellissima madre scienziata; da suo padre, anch’egli scienziato
scomparso misteriosamente; dal fratello di cinque anni, Charles
Wallace Murry — un super genio in erba – e da Sandy e Dennys Murry,
i due gemelli atleti di dieci anni.
Il libro incomincia con “Era una
notte buia e tempestosa”, un’allusione alle parole iniziali nel
romanzo Paul Clifford di Edward George Bulwer-Lytton scritto nel
1830. Dopo un’altra brutta giornata di scuola Meg, non riuscendo a
dormire si ritrova con il fratello Charles e la madre in cucina a
bere latte. Vedono nel cortile una strana vecchia signora che
sembra essersi persa, la fanno entrare per scaldarsi, perché nevica
e inizia la conoscenza con la signora Cose’, una donna eccentrica,
venuta ad abitare da poco in una casa loro vicina. Charles aveva
già precedentemente fatto la sua conoscenza. Dopo aver asciugato i
suoi piedi e dopo aver fatto uno spuntino di mezzanotte con
Charles, Meg e la loro madre la signora Cosè inizia a dire a una
già perplessa Dr. Murry che “esiste davvero una cosa tipo il
TESP-ACT”. Subito dopo ciò Meg e Charles incontrano un ragazzo di
nome Fort Calvin, anche lui dotato di un’intelligenza molto pronta
e sveglia. È un ragazzo di ceto sociale elevato, che sebbene sia
uno stereotipo del “grande ragazzo del campus” risulta essere
entusiasta di unirsi ai ragazzi per incontrare più lontano la
signora Cosè e le sue ugualmente eccentriche amiche signora Chi e
Quale.
Cosè, Chi e Quale risultano essere
creature trascendentali che trasportano Meg, Charles Wallace, e
Calvin per le galassie con il TESP-ACT, che viene definito simile a
“piegare” il tessuto dello spazio e del tempo. Le tre signore
rivelano ai ragazzi che la galassia sta per essere conquistata da
una nuvola oscura, che è la visibile manifestazione del male. Il
padre scomparso di Meg stava lavorando per un progetto segreto del
governo per ottenere un viaggio più veloce della luce attraverso il
TESP-ACT, e accidentalmente finisce su Camazotz, un pianeta alieno
che è all’interno della nuvola del male. I ragazzi scoprono anche
che la Terra è parzialmente coperta dall’oscurità, sebbene grandi
figure religiose, filosofi, artisti stiano combattendo contro di
essa. Insieme con il fatto che la signora Cosè era una stella che
ha smesso di essere una stella per salvare la Terra dal controllo
dell’oscurità. I ragazzi giungono a Camazotz e salvano il padre di
Meg che è stato imprigionato da un malvagio cervello senza corpo
con potenti poteri telepatici, che gli abitanti di Camazotz
chiamano “IT”. Charles Wallace è mentalmente chiamato da IT, ed è
lasciato indietro quando gli altri scappano facendo un TESP-ACT
attraverso la Cosa Nera e arrivano ad un pianeta abitato da bestie
che non hanno la vista, ma sono dotate di intelligenza. Dopo un
breve periodo di recupero, Meg è mandata indietro da sola su
Camazotz essendole stato detto che è l’unica ad avere il potere per
salvare Charles Wallace. Confrontandosi con IT, Meg si rende conto
che può liberare suo fratello amandolo intensamente, perché l’amore
è un’emozione che IT, nella sua malvagità non può capire. Charles
Wallace viene liberato e tutti ritornano sulla Terra.
Leggi la nostra recensione di Captain
America Civil War
Sinossi: Captain
America Civil War si svolge subito dopo gli eventi di
Avengers: Age of Ultron, con Steve
Rogers e gli Avengers costretti ad affrontare i danni collaterali
causati dalla loro lotta per proteggere il mondo. Dopo che la
città di Lagos, in Nigeria, viene colpita dall’ennesimo incidente
internazionale che vede coinvolti gli Avengers, le pressioni
politiche chiedono a gran voce un sistema di responsabilità e un
consiglio d’amministrazione che decida quando richiedere
l’intervento del team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers
che, al tempo stesso, tentano di proteggere il mondo da un nuovo e
malvagio avversario.
Ricordiamo
che Captain America: Civil
Warsarà diretto
da Anthonye Joe
Russo e vedrà nel cast Chris Evans,
Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman,
Sebastian Stan,Samuel L. Jackson, Frank
Grillo, Jeremy
RennereDaniel
Bruhl. Captain America Civil
War è
arrivatonelle sale italiane il 4
maggio 2016.
James
Gunn, impegnato sul set di Guardians of
the Galaxy Vol. 2, ha pubblicato un concept originale di Yondu
(Michael Rooker) che raffigura il leader dei
Ravages con un look molto diverso da quello che abbiamo visto nel
film. Che ve ne pare?
In Guardians of the
Galaxy Vol. 2, che arriverà al cinema nel 2017,
torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave
Bautista e in veste di doppiatori Vin
Diesel e Bradley Cooper.
Confermati anche il Collezionista
(Benicio Del Toro), Yondu (Michael
Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le
new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth
Debicki, Tommy Flanagan e Chris
Sullivan.
Al ritmo di una nuova,
fantastica raccolta di brani musicali (Awesome Mixtape #2),
Guardiani della Galassia Vol.
2, racconta le nuove avventure dei Guardiani, stavolta alle
prese con il mistero che avvolge le vere origini di Peter Quill.
Vecchi amici e nuovi alleati, oltre ai personaggi preferiti dai fan
verranno in aiuto ai nostri eroi mentre l’Universo Cinematografico
Marvel continua ad
espandersi.
Sembra che le riprese di
Kingsman The Golden Circle, sequel del
film di Matthew Vaugh uscito nel 2014, siano
ufficialmente terminate.
Intervistato di recente da ET Online, il protagonista del franchise
Taron Egerton ha parlato brevemente del seguito e
del ruolo di Channing Tatum nella
pellicola.
A proposito del film, il giovane
attore si è limitato a dire: “Sarà grandioso. Abbiamo appena
finito le riprese. Resterete tutti sorpresi”.
Parlando invece del ruolo di Tatum
(ancora avvolto nel mistero), ha rivelato: “Ha girato per un
paio di settimane soltanto. È davvero una persona incredibile. Il
suo ruolo sarà a dir poco brillante. Sarà fantastico”.
Matthew Vaughn è stato confermato
alla regia di Kingsman The Golden Circle,
con Taron Egerton che tornerà nei panni
di Gary ‘Eggsy’ Unwin, questa volta un agente segreto seriamente
addestrato. Mentre il primo film era ambientato in Inghilterra, il
sequel sarà focalizzato principlamente in location relative agli
Stati Uniti e i protagonisti avranno a che fare con una frangia
americana di Agenti Segreti della stessa agenzia.
Nel cast del film torneranno quindi
Taron Egerton, Colin
Firth, Mark Strong, Sophie
Cookson e Edward Holcroft mentre si sono
aggiunti a oggi Julianne Moore, Halle
Berry, Pedro Pascal,
Sir Elton John, Vinnie Jones e
Channing Tatum.
La 20th Century Fox ha stabilito
l’uscita di Kingsman The Golden Circle
per il 16 giugno 2017.
Quello di Katana,
interpretato dall’attrice Karen Fukuhara, è senza
ombra di dubbio uno dei personaggi più “tosti” ma anche misteriosi
di Suicide Squad, il cinecomic di
David Ayer che, nonostante le
critiche negative, ha ottenuto un grandissimo successo al
botteghino.
In una nuova intervista riportata da
411Mania, la Fukuhara in persona ha
parlato della sua supereroina, rivelando che amerebbe esplorare il
passato del personagio nel sequel del film. Queste le sue
parole:
“Nel primo film credo che sia
stato fatto un ottimo lavoro sui personaggi, soprattutto per quanto
riguarda il loro passato e la loro storia. Ma è stato giusto un
assaggio. Nel sequel mi piacerebbe esplorare di più il rapporto tra
Katana e Soultaker, la sua spada, il rapporto con suo marito e,
soprattutto, da dove proviene Katana”.
Cosa ne pensate? Avete amate il
personaggio di Katana?
Suicide Squad: Karen Fukuhara su uno
spin-off per Katana
Suicide Squad si
concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC
che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da
scontare le loro condanne.
Il film arriverà al cinema
il 13 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will
Smith nei panni di Deadshot, Margot
Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay
Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared
Leto sarà l’atteso Joker.
Trama: Un’agenzia governativa
segreta arruola i super cattivi in prigione per eseguire pericolose
missioni promettendo loro in cambio la libertà. Lo scopo della Task
Force è obbedire agli ordini o morire, così come chiariscono ai
componenti il leader della squadra Rick
Flagg, la sua spada giurata, la
samurai Katana e il dispositivo
esplosivo inserito nei loro colli e gentilmente offerto
dalla Wayne Enterprise. Poi c’è
il Joker, che comparendo sia nel presente che
in alcuni flashback, cercherà di mandare a monte il piano della
Waller e di ricongiungersi con il suo vero amore,
Harley.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC
COMICS nel nostro canale dedicata
alla DC
FILMS.
Le ultime notizie su
Justice League, ci informavano
dello spostamento delle riprese in Islanda all’inizio di Ottobre.
Ma lo stesso sito che ci informa dell’arrivo della troupe a
Westfjords, specifica anche che nella cittadina sono attesi i
protagonisti del film. Tra questi, viene citato anche Jared Leto, il che confermerebbe la
presenza di Joker nel film.
Che il sito abbia soltanto elencato
i nomi più celebri legati all’universo DC al cinema o che abbia
effettivamente avuto informazioni sull’arrivo di Leto in Islanda?
Se la seconda opzione fosse vera, potremmo aspettarci la presenza
del Joker in Justice League, al fianco di
Lex Luthor e Steppenwolf.
Vi terremo aggiornati.
[nggallery
id=2813]
Sinossi: Alimentato dalla sua
fede verso l’umanità, restaurata e ispirata dall’atto altruistico
di Superman, Bruce Wayne chiede l’aiuto all’alleata, Diana Prince,
per affrontare un nemico ancora più grande. Insieme, Batman e
Wonder Woman lavoreranno velocemente per trovare
e reclutare una squadra di metaumani per controbattere questa
grande minaccia che li attende. Ma nonostante la formazione di
una squadra di eroi senza precedenti composta da Batman,
Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e The
Flash potrebbe già essere troppo tardi per salvare il
pianeta da un attacco di proporzioni catastrofiche.
Justice
League sarà diretto ancora una volta da Zack
Snyder ed è previsto per il 10 novembre 2017. Nel film
vedremo protagonista Henry Cavill come Superman, Ben Affleck come Batman, Gal
Gadot come Wonder Woman, Ezra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman, e Ray
Fisher come Cyborg. Nel cast confermati anche:
Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem Dafoe, J.K.
Simmons e Jeremy Irons. I produttori
esecutivi del film sono Wesley Coller,
Goeff Johns e Ben Affleck
stesso.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC COMICS
nel nostro canale dedicata alla DC FILMS.
Torniamo a parlare di
The Divergent Series, la saga basata sui
romanzi scritti da Veronica Roth, il cui futuro
sembra ancora non essere del tutto chiaro. Nonostante la Lionsgate
abbia infatti deciso di rilanciare il franchise con un film tv che
farà da apripista ad una serie spin-off sempre per il piccolo
schermo, i fan della saga continuano a chiedersi se le star dei
primi tre film passati al cinema saranno in qualche modo coinvolte
anche in questo nuovo progetto.
Sull’argomento è tornata la
protagonista Shailene
Woodley dopo le miriadi di dichiarazioni rilasciate
nelle ultime settimane. In occasione di una recente ospitata
televisiva, l’attrice ha specificato: “Non hanno ancora deciso
nulla. Quindi è davvero prematuro parlarne, anche perché rispetto
la Lionsgate e tutte le persone coinvolge in Divergent. Non sono
sicura del tipo di direzione che vogliono intraprendere. Quindi,
siamo tutti in una sorta di limbo per adesso”. Poi ha
aggiunto: “Non so se apparirò in una eventuale serie tv. Io ho
firmato per raccontare l’intera storia di Tris, e mi piacerebbe
poterlo fare. Niente mi renderebbe più felice”.
L’ultimo film della saga arrivato
al cinema è The Divergent Series – Allegiant diretto da Robert
Schwentke, con protagonisti Shailene Woodley e Theo James,
ambientato in un futuro distopico post apocalittico. Il film è il
sequel di Insurgent del 2015, ed è la trasposizione
cinematografica della prima parte del romanzo Allegiant, di
Veronica Roth, terzo e ultimo della serie.
Sembra che il nuovo Uomo Ragno
interpretato da Tom Holland in
Spider-Man Homecoming stia raccogliendo
consensi non solo da parte dei fan dell’iconico personaggio, ma
anche da parte di tutti gli attori dell’Universo Cinematografico Marvel.
L’ultimo in ordine di tempo ad aver
elogiato la performance del giovane attore come Spidy è stato
Chadwick Boseman, interprete di
Black Panther in Captain America Civil War
(dove lo Spider-Man di Holland ha fatto proprio il suo debutto) e
nell’omonimo standalone in arrivo nel 2018.
L’occasione è stata un’intervista
con ComicBook in vista della release dell’edizione
Home Video di Civil War, durante la quale Boseman ha
dichiarato:
“Oh, Tom è davvero eccezionale.
Non vedo l’ora di vederlo in azione nel suo film. Il suo humor, la
sua voglia di interpretare il personaggio, la giovinezza dello
stesso. Sarà uno sguardo fresco su un qualcosa che amo
profondamente”.
Sinossi: “Un giovane Peter
Parker / Spider-Man (Tom Holland), che ha fatto il suo sensazionale
debutto in Civil War, comicnia ad esplorare la sua nuova identità
nei panni del tessi ragnatele in Spider-Man Homecoming”.
Diretto da Jon
Watts, Spider-Man Homecoming
vedrà protagonista Tom
Holland nei panni di Peter Parker, Marisa
Tomei in quelli di zia May e Zendaya sarà
invece Michelle. Al cast si aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin
Starr, Abraham Attah, Selenis Leyva, Hannibal
Buress, Isabella Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J.
Totah, Michael Mando, Bokeem Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth Choi.
Il film racconterà la storia di un
Peter Parker al liceo, dunque sarà un nuovo reboot che arriverà al
cinema 7 Luglio 2017. Secondo alcune anticipazioni rivelate da
Kevin Feige,
nel film dovrebbe apparire Adrian Toomes,
noto per essere il cattivo Vulture, villain che ha debuttato nel
fumetto del 1963 “The Amazing Spider-Man”#2. Prodotto
dai Marvel Studios, il film
sarà distribuito da Sony Pictures.
IndieWire ha diffuso il primo trailer di
Miss Sloane, con protagonista
Jessica Chastain. Il film è un thriller politico diretto
da John Madden e prodotto dalla
EuropaCorp.
Ecco il video:
In Miss
Sloane, una stratega politica senza scrupoli,
Elizabeth Sloane (Jessica Chastain), fa il doppio
gioco, lavorando da entrambi i lati del dibattito sulle armi da
fuoco.
Mentre la nuova legislazione sul
controllo delle armi sta acquistando credibilità tra le fila del
Senato conservatore, la Sloane cerca di vincere a tutti i costila
partita, ma dovrà fare i conti con gli effetti collaterali del suo
compartamento.
Jessica Chastain è
Miss Sloane nella prima foto dal film
Il film si rivela particolarmente
attuale, considerando che il dibattito sulle armi è uno degli
argomenti, spinosi e complicati, su cui in questi mesi sta
lavorando il presidente Obama.
Oltre a Jessica
Chastain protagonista, nel film ci sono anche Mark
Strong (La Talpa), Gugu
Mbatha-Raw (Belle),
Michael Stuhlbarg (A Serious
Man), Alison Pill (The
Newsroom), Jake Lacy
(Single ma non troppo), Sam
Waterston (Law and Order) e
John Lithgow (Interstellar, Dexter).
Miss
Sloane sarà al cinema nel 2017.
Jessica Chastain è
al momento impegnata sul set di The Death and Life of
John F. Donovan di Xavier Dolan e
presto lavorerà in The Zookeeper’s Wife
in cui Jessica recita al fianco di Daniel Brühl.
I fan più affezionati della
Marvel ricorderanno
benissimo le dichiarazioni del regista Shane Black
in merito a Iron
Man 3, secondo cui nella sceneggiatura originale
il film prevedeva un villain donna e che i ruoli di
Stéphanie Szostak e Rebecca Hall
dovevano essere da principio molto più importanti.
Adesso, a distanza di alcuni mesi
da quelle rivelazioni, la stessa Rebecca Hall è
tornata sulla questione. L’occasione è stata una recente intervista
con il Toronto Sun, durante la quale la
talentuosa attrice ha confermato le parole di Black, specificando
quanto segue:
“Avevo firmato per interpretare
un ruolo che doveva essere sostanziale. Non era del tutto il
villain – anche se ci sono state tantissime discussioni in merito
-, ma ricordo di aver firmato per interpretare qualcosa di molto
diverso da quello che poi mi sono ritrovata a fare. A metà delle
riprese hanno iniziato a dire: “Che ne diresti se il tuo
personaggio venisse sparato all’improvviso?”. Io sapevo di dover
apparire fino alla fine del film. Mi sono scontrata con loro per un
po’, e poi ho detto: “Va bene, ma dovete farmi morire in maniera
decente e, soprattutto, dovete darmi ancora una scena con Iron
Man”. E in questo ho avuto tutto il supporto di Robert Downey
Jr.”
L’attrice ha poi aggiunto:
“Credo che la Marvel stia pagando per i suoi
errori. Apprezzo tantissimo che abbiamo scelto Brie Larson come protagonista di
Captain Marvel. Finalmente. È
ora di vedere più film con al centro eroine femminili. Possono
anche interpretare le anti-eroine, ed è quello che sento di aver
fatto con Christine (la Hall fa riferimento al suo ultimo
film, NdR)“.
Cosa ne pensate?
Iron Man 3: il villain donna sostituito
perché avrebbe venduto poco?
Iron Man 3 è un film
del 2013 diretto da Shane Black, basato sull’omonimo personaggio
dei fumetti Marvel Comics.
È il sequel di Iron Man 2
(2010) e il settimo film del Marvel Cinematic Universe. La
sceneggiatura del film, scritta da Shane Black e Drew Pearce, è
ispirata alla storia Extremis scritta da Warren Ellis. Il
film è interpretato da Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Don
Cheadle, Guy Pearce e Ben Kingsley.
Nel film Tony Stark deve combattere
contro un disturbo post traumatico da stress causato dall’invasione
dei Chitauri e al tempo stesso difendersi da un nuovo nemico, il
Mandarino, che minaccia di distruggere la sua vita e gli Stati
Uniti in generale.
Arriva dall’Hollywood Reporter la notizia
che la 20th Century Fox ha acquistato i diritti per la
realizzazione di un film dedicato a Stan Lee,
fumettista e produttore statunitense, noto per essere stato
presidente e direttore editoriale della Marvel Comics, per la quale ha
sceneggiato tantissime storie.
Il film però non sarà un biopic
tradizionale, ma piuttosto un action/adventure che vedrà nella
figura di Lee il protagonista principale. In questo senso, la
pellicola dovrebbe essere una sorta di mix tra Kingsman The Secret
Service e i vari James Bond con protagonista
Roger Moore. Marty Bowen e Wyck Godfrey
(Twilight, Maze Runner, Power Rangers) si occuperanno della
produzione. Cosa ne pensate?
Conosciuto anche come L’Uomo
(The Man) e Il Sorridente (The Smilin’), Stan
Lee ha introdotto per la prima volta, insieme con diversi artisti e
co-creatori, in special modo Jack Kirby e Steve Ditko, personaggi
di natura complessa e con personalità sfaccettate all’interno dei
comic book supereroistici. Il suo successo permise alla Marvel di trasformarsi da piccola
casa editrice in una grande azienda di stampo multimediale.
Guarda le nuove spettacolari foto
di Michael Fassbender
in Assassin’s Creed, l’atteso
adattamento cinematografico prodotto da Ubisoft e 20th
Century Fox.
Nel cast del film
ancheMichael Kenneth
Williams, Marion
Cotillard, Jeremy Irons, Brendan
Gleeson e Ariane Labed. La
pellicola sarà diretta da Justin Kurzel, che
ha già diretto Michael Fassbender e
Marion Cotillard in Macbeth. La
sceneggiatura porta la firma di Bill Collage, Adam Cooper, Michael
Lesslie.
Le riprese del film
sono iniziate ad agosto 2015 e si sono svolte a Londra, a Malta e
in Spagna. Si sono poi ufficialmente concluse a gennaio 2016.
Assassin’s Creed
Assassin’s
Creed, prodotto e distribuito dalla 20th Century Fox,
uscirà in America il 21 dicembre 2016. Nelle
sale italiane invece arriverà il 5 gennaio
2017. Di seguito la prima trama:
Callum Lynch (Michael
Fassbender) scopre di essere un discendente di una società segreta
di assassini dopo aver sbloccato memorie genetiche che gli
permettono di rivivere le avventure del suo antenato, Aguilar,
nella Spagna del 15esimo secolo. Dopo aver acquisito una conoscenza
e delle abilità incredibili, decide di attaccare gli oppressivi
Cavalieri Templari ai giorni nostri.
Mentre Suicide Squad ha da poco superato i
700 milioni, oggi Hot Toys ha diffuso le foto
della pazza Action figure che raffigura il
Joker vestito da Batman
e con un costume non propriamente classico. L’action figure è
in scala 1/6.
Suicide Squad si
concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC
che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da
scontare le loro condanne.
Tutte le news sul mondo dei film
della DC
COMICS nel nostro canale dedicata
alla DC
FILMS.
Suicide Squad
Il film arriverà al cinema
il 13 agosto del 2016. Nel cast vedremo Will
Smith nei panni di Deadshot, Margot
Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay
Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara
Delevingne sarà Enchantress, Joel
Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola
Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared
Leto sarà l’atteso Joker. Trama: Un’agenzia
governativa segreta arruola i super cattivi in prigione per
eseguire pericolose missioni promettendo loro in cambio la libertà.
Lo scopo della Task Force è obbedire agli ordini o morire, così
come chiariscono ai componenti il leader della
squadra Rick Flagg, la sua spada giurata, la
samurai Katana e il dispositivo
esplosivo inserito nei loro colli e gentilmente offerto
dalla Wayne Enterprise. Poi c’è
il Joker, che comparendo sia nel presente che
in alcuni flashback, cercherà di mandare a monte il piano della
Waller e di ricongiungersi con il suo vero amore,
Harley.
Si intitola The D’A’rkest
KnightPretty Little Liars 7×10,
il decimo episodio della settima stagione di Pretty Little Liars, la serie
televisiva statunitense di genere a metà tra teen drama e giallo,
ideata da Marlene King e basata sugli omonimi
romanzi di Sara Shepard per il network ABC
Family. Per il summer finale Pretty Little Liars
7×10 ci ha riservato un episodio completo, con tanto
di rivelazione shock alla fine della puntata. Ma andiamo con
ordine.
La trama di Pretty Little Liars 7×10
Nell’episodio Hanna (Ashley
Benson) rapisce Noel (Brant
Daugherty) con l’intento di strappargli la confessione sul
fatto che sia lui A.D, ma qualcosa non va per il verso giusto. Nel
frattempo Spencer (Troian Bellisario), Aria
(Lucy
Hale), Emily (Shay
Mitchell) e Alison (Sasha Pieterse)
coinvolgono la polizia non riuscendo a contattare Hanna, e porre
fine, una volta per tutte, alle loro sciagure.
The D’A’rkest
Knight cerca di portare a termine più nodi possibile,
a cominciare da quelli sentimentali, con le coppie storiche che
cercano, in modi diversi, di affrontare il passato per guardare al
futuro, insieme e no. A questo, però, si alternano momenti
decisamente più movimentati, che coinvolgono quasi tutti i
personaggi che hanno avuto un ruolo di rilievo nella serie, da Mona
(Janel Parrish) a Jenna (Tammin
Sursok), per ritrovarsi in un finale pieno di colpi di
scena, tra inganni, teste smozzate e spari di pistola. Quello che
ne esce, infatti, è un episodio carico di tensione che pone la
propria attenzione sulle questioni ancora rimaste irrisolte, ma ne
pone irrimediabilmente delle altre, come la sorte di Spencer e il
futuro di Alison, tornata più agguerrita e spaesata che mai.
Anche perché la seconda parte di
stagione – in onda ad aprile – concluderà definitivamente le sorti
di Pretty Little Liars e quindi è lecito, questa
volta, aspettarsi delle risposte valide e conclusive, anche se sarà
strano non fare più parte di questo mondo che, nolente o dolente,
ci tiene impegnati da diversi anni. Per fortuna, però, la fine non
sembra ancora così vicina, perché gli enigmi da risolvere sono
ancora parecchi.
Arriva online, in occasione
dell’uscita il prossimo 13 ottobre, il trailer italiano del biopic
Neruda diretto da Pablo
Larrain (NO – I Giorni dell’Arcobaleno,
Jackie).
Eccolo di seguito:
Gael Garcia Bernal
e il regista Pablo Larrain tornano a lavorare
insieme dopo NO – I Giorni dell’Arcobaleno. La pellicola,
sceneggiata dal cileno Guillermo Calderon,
racconterà la vita del celebre poeta, politico e premio Nobile per
la letteratura Pablo Neruda, interpretato da
Luis Gnecco.
Gael Garcia Bernal
vestirà i panni del commissario Oscar Peluchonneau, coinvolto nella
fuga del poeta (divenuto senatore indipendente del Partito
Comunista del Cile tra il 1946 e il 1948) in seguito alla accuse
mosse dall’uomo al governo per aver incarcerato dei minatori in
sciopero. Il film uscirà nel 2016.
Pablo Larrain è
stato da poco ospite al Festival di Venezia dove ha presentato in
Concorso il suo ultimo film, Jackie, con
protagonista Natalie Portman nei panni della
vedova Kennedy.
Non c’è nulla, almeno in apparenza,
che turbi la perfetta esistenza di Davis Mitchell (Jake
Gyllenhaal): una casa degna delle migliori riviste di
design da condividere con la moglie Julia (Heather
Lind) e una solida posizione come investitore nella
società del suocero Phil (Chris Cooper). Tutto
cambia con l’incidente d’auto che causa la morte di Julia,
lasciando Davis prima anestetizzato dal dolore poi sempre più
impegnato a smantellare la sua vita. Da queste premesse si sviluppa
Demolition, con cui il canadese Jean-Marc
Vallée torna a uno dei temi più cari
della sua filmografia, quello della risalita, affrontato sia
nell’acclamato Dallas Buyers Club (con il duo da Oscar
Matthew McConaughey e Jared Leto) che in Wild con Reese Witherspoon. Ma se in questi titoli è
soprattutto il corpo dei protagonisti a esprimere il travaglio
verso una dolorosa rinascita, in
Demolition sono gli oggetti che
circondano Davis a rendere emblematico il suo percorso interiore di
decostruzione totale.
Davis non riesce a esternare le sue
emozioni come gli altri vorrebbero, ma riesce a imprimerle sulla
carta delle lettere che invia all’azienda di distributori
automatici colpevoli di averlo “tradito” in ospedale, subito dopo
la scomparsa della moglie. A rispondere al suo grido d’aiuto è la
responsabile del servizio clienti Karen Moreno (Naomi
Watts), con la quale il protagonista instaura un
profondo legame.
Demolition, il film
di Jean-Marc Vallée
Davis cerca di tornare in contatto
con la realtà e con sé stesso per capire ciò che davvero si
nascondeva dietro la fotografia della sua perfetta esistenza.
Vallée rappresenta la sua ricerca con uno stile già evidente in
Wild alternando il presente con brevi flashback, schegge di un
passato con cui fare i conti. Se il punto di forza del film è
l’ottima, intensa, performance di Jake
Gyllenhaal, efficace nel restituire le diverse
sfumature dell’alienazione emotiva del suo personaggio, a creare
più problemi è la sceneggiatura di Bryan Sipe,
troppo didascalica per parlare in maniera inedita o quantomeno
potente di temi già ampiamente trattati dal cinema come quello
dell’elaborazione del lutto o dell’incomunicabilità nei rapporti
interpersonali.
La continua ripetizione del
parallelismo tra distruzione degli oggetti e dolore porta a
raffreddare il coinvolgimento dello spettatore, probabilmente
disorientato dalla frammentazione della narrazione che accumula
situazioni e personaggi, risolvendo i nodi del racconto con alcuni
passaggi un po’ forzati. Il film richiama così la confusione del
suo protagonista, ma non rende giustizia al ruolo di Naomi Watts e
soprattutto a quello del figlio Chris (la giovane rivelazione
Judah Lewis), le cui scene con Davis sono tra i
momenti migliori del film. Per
questo Demolition è un’occasione sprecata,
che non riesce ad approfittare della forza del suo cast.
Dopo il teaser visto ieri, ecco che
la Universal Pictures ha finalmente diffuso online il
trailer ufficiale di Cinquanta Sfumature di
Nero, sequel di Cinquanta Sfumature di
Grigio. Potete vederlo di seguito, anche nella
versione italiana:
Cinquanta Sfumature di
Nero arriverà nel febbraio del 2017, mentre la
chiusura della trilogia, Cinquanta Sfumature di
Rosso, è programmata per il 2018. Il film però vedrà
una squadra creativa completamente cambiata, visto che Sam
Taylor-Johnson, regista, e Kelly Marcel,
sceneggiatrice, si sono tirate indietro. Il loro posto è stato
preso da James Foley, che ha diretto 12 episodi di
House of Cards, e da Niall
Leonard, marito della James, autrice dei romanzi, che è
invece stato incaricato di scrivere entrambi i film.
Nel film torneranno Dakota Johnson (Anastasia Steele),
Jamie Dornan (Christian Grey),
Eloise Mumford (Kate), Rita Ora
(Mia Grey), Max Martini (Taylor), Luke
Grimes (Elliot Grey) e Victor Rasuk (José
Rodriguez). Si aggiungono al cast anche Kim
Basinger (Elena Lincoln), Eric Johnson
(Jack Hyde), Tyler Hoechlin (Boyce Fox) e
Bella Heathcote (Leila Williams). Di seguito la
trama del romanzo: Mentre Christian combatte con i suoi demoni
interiori, Anastasia deve scontrarsi con la rabbia e l’invidia
delle donne che sono venute prima di lei.
Ed eccomi qui, a scrivervi
dall’acquabus per il più plebeo dei rientri. Perché sì, mi si
prende per il culo che sono una star e di solito mi aspetta una
Lancia. Ma purtroppo per i miei fan devo confessare per onestà
intellettuale che la Lancia non è mia, è dell’azienda per cui
lavoro che se vado alla stazione a prendere il treno verso Roma mi
dà un passaggio, se no m’attacco ar cazzo. Anche comprensibilmente.
Per cui, dato che come vi
dicevo sono diretto verso Madrid a farmi incornare da un toro,
quest’anno Alilaguna a gogò. Che poi mi fa piacere in finale. Il
lento ondeggiare oltre al vomito, stima la concentrazione e mi dà
modo di riflettere su come sia andata a finire tutta la storia.
Quindi, il Leone lo ha preso Lav Diaz. Un Leone
controverso tra chi esultava dalla gioia in lacrime come se poi i
soldi glie li dessero a lui – no, non è questione di tifo. Io così
non reagirei nemmeno se il Leone lo vincesse Sam Raimi. Io reagirò
così quando potrò finalmente andare da un punto A a un punto B
senza incontrare dodicimila persone che mi vogliono portare verso
C, quando potrò dormì nel letto de casa, iscrivermi in piscina e
magari andarci e riconoscere il mio viso la mattina quando mi
sveglio – e polemiconi dell’ultima ora che dicono ‘ah, ma tanto
del film non glie ne frega niente a nessuno. Perché premiano sta
roba che tanto nessuno la distribuisce eccetera…’.
Intendiamoci, nemmeno a me me ne frega niente. Nel senso più
assoluto.
Venezia 73, tutti i vincitori: Leone d’Oro a
The Woman Who Left di Lav
Diaz
Ieri tante persone mi hanno detto
‘mi dispiace per te, ha vinto Lav’. Ma per me, ragà, bella pè lui.
L’importante è che io il film non sia costretto a vederlo, poi se
vogliamo dare una mano al popolo filippino ben venga. Pago pure il
biglietto, guarda, se qualche coraggioso lo porta in sala. Magari
Lucky Red, che du anni fa s’è spennata pure ‘Un piccione seduto su
un ramo…’ e in finale avrà già pronto ‘Lo chiamavano Mazinga Z’ per
recuperare. Onore agli eroi. Però non lo vedo, il film, m’ò
raccontate, dai, tanto me fido. Per il resto più o meno quello che
ci si aspettava, a parte i classici premi troll, che ci devono
stare che se nessuno si incazza non fa ride, in questo caso ai
cannibali e al polipone. Evabbè. Piuttosto, da segnalare l’euforia
che ha colpito gli avventori della sala conferenze stampa – noi
compresi, lo ammettiamo – durante la cerimonia, che senza nessun
motivo apparente si è iniziato a ridere sguaiatamente alla comparsa
del povero Roberto Andò, presidente giuria del
‘Pannolino d’oro’ (abbiate pazienza, i nomi veri delle sezioni non
me li ricordo, è come uscire da un esame e sorbirsi le classiche
‘che ti ha chiesto?’), che si impappinava causa emozione. Comunque
a noi dei premi ufficiali ci fotte sega. A noi interessano i premi
paralleli, che in effetti regalano molte conferme.
Il premio
GCCMNF (Gran Cazzo Che Me ne
Frega), assegnato ad autori di film di portata impegnativa
e dai temi profondi e particolarmente lontani dalla praticità del
quotidiano vivere viene meritatamente consegnato proprio a
Lav Diaz“per aver realizzato un film di cui
non frega e non fregherà mai una sega e nessuno spettatore che non
abbia mai messo piede in un Festival, in bianco e nero, dalla
durata spropositata e indistribuibile senza immaginare forti tagli
al personale di qualsiasi sala cinematografica per limitare le
spese, ed essersene bellamente sbattuto il cazzo di tutte queste
sottigliezze, aver vinto il Leone d’oro con pernacchia e triplo
carpiato dopo aver sottoposto a Rohypnol la giuria a sua insaputa e
aver pure bellamente gozzovigliato alla faccia di tutti i curiosi
dell’ultima ora che sono entrati in sala pagando il biglietto per
la proiezione di chiusura senza sapere minimanente cosa li
aspettava.”
Il premio ICEFAC
(prestigioso riconoscimento la cui sigla sta per In Culo e
Fòco ai Capelli), concepito assieme a Cristiana
Paternò e tradizionalmente assegnato a individui dalle
capigliature particolarmente significative, viene consegnato
all’intero cast del film Jackie per le
bizzarre acconciature d’epoca. Negli anni passati
l’ICEFAC è stato consegnato tra le varie edizioni
di Mostra di Venezia, Festival
di Cannes e Berlinale a: Sean Penn (il primo
ICEFAC, per This Must Be The Place),
Monica Bellucci (per
Irreversible), Tilda Swinton/Tom
Hiddleston/Jim Jarmush (presentatisi alla conferenza del
film Only Lovers Left Alive con medesimo
taglio di capelli), Lav Diaz/Gianfranco Rosi
(Berlinale 66, come rappresentanti di due estremi).
Il premio Tardo
d’oro per il più rincoglionito del Lido va ai gestori del
supermercatino dove tutti andiamo (non c’è bisogno di specificare
qual è). Sono bravi, eh, ma bisogna avere pazienza e tempo
libero.
(Ang)
E poi a chiudere i premi paralleli
c’è il premio Colloammare, riconoscimento
assegnato a registi, sceneggiatori, artisti vari – ma anche
semplici astanti – che si distinguono per le particolari fattezze
del collo. La storia del premio risale alla Berlinale 2016, la
leggenda narra che durante la lunghissima e noiosissima conferenza
stampa di Berlino, durante premiazione del regista
Rosi per il magnifico
Fuocoammare, qualcuno si chiedesse
‘ma il collo di Rosi dov’è?’.
Nel silenzio, una voce rispose
‘l’ha perduto a Lampedusa’. Da allora, in omaggio a questo
grandissimo artista e al suo non collo, si è deciso di istituire un
premio che celebrasse l’unico momento di ilarità durante una
conferenza stampa di 14 ore e mezzo (ci addestravano a sopportare
Lav Diaz). Il primo Colloammare è
stato appunto assegnato a Gianfranco Rosi. La
celebre statuetta, che riporta le fattezze del primo premiato, è
stata attribuita durante la Mostra di Venezia al collo di
Gabriele Muccino.
Colgo l’occasione per salutarvi
anche io, perché i preparativi pre partenza sono stati lunghi e
complicati e non si è trovato il tempo. Innanzi tutto ho visto i
premi con Ang, e per me questo è il momento più
bello visto che ridiamo sempre come due cretini e ci vengono in
mente tante cazzate, come ‘il polpo e in polposition’ o
‘e Roberto consegnato il premio, se ne Andò’. Capite bene
che per noi le cerimonie sono bei momenti. Insomma, di Lav, dei
premi, vi ha detto Ang. Anche a me sostanzialmente fottesega delle
accuse di chi si sente di dover difendere il Leone d’oro, non l’ho
visto ma mica per boicottare il film. Che quando leggo stronzate di
questo tipo mi viene voglia di cancellare le persone che le
scrivono, io a Lav voglio bene, ho persino personificato in una
foto The women who left nel momento in
cui, finito il festival, ho gettato il badge e me ne so annata
affanculo. E comunque voglio più bene io al regista se preferisco
vedermelo al cinema in un momento in cui mi rode il culo di meno,
perché magari ho dormito, pranzato e le quattro ore di Lav
Diaz me parono pure poche. Per il resto grande Lav, hai
fatto bene a vincere tu, così tutte quelle che se so comprate il
biglietto per vedere il film vincitore so rimasti bloccati in sala
fino alle due e noi siamo riusciti a trovare posto al ristorante
persino l’ultima sera (pensa che presa a male, poveri). Grazie per
averci letto anche quest’anno, se vi va ci si rivede al Festival di
Roma, portate pazienza e fateci riposà per un mesetto, ritrovare
l’analista, magnà sano, bere meno. Prendiamo insomma la giusta
distanza per un po’. Chissà se per la Festa del Cinema rimarrà
almeno il Campidoglio a Roma.
“Grazie per essere venuti,
so che siete reduci da una faticosa settimana al Festival di Venezia”. Così
Ken Loach saluta la stampa romana, che ha
incontrato per presentare il suo ultimo film Io, Daniel
Blake, già vincitore della Palma d’Oro a Cannes 2016
e in arrivo nelle nostre sale il prossimo 21 settembre.
Il film racconta di un falegname di
59 anni che vive a New Castle e che per la prima volta nella sua
vita è costretto a chiedere un sussidio statale in seguito a una
grave crisi cardiaca. Il suo medico gli ha proibito di lavorare, ma
a causa di incongruenze burocratiche si trova nell’assurda
condizione di dover comunque cercare lavoro. La sua sfortuna si
incontra con quella di Katie, una madre single, con la quale
nascerà una profonda amicizia. Daniel è un cittadino che chiede
quanto gli spetta, niente di più e niente di meno, ed è da questo
concetto che parte la riflessione di Loach, sempre gentile e
cordiale e allo stesso tempo estremamente lucido e severo nel suo
giudizio del nostro tempo.
“Credo che dobbiamo
riappropriarci del termine “cittadino” – ha dichiarato il
regista – Il problema è che lo Stato, tutti gli Stati europei,
cercano di non schierarsi con le persone ma con il Capitale. Il
loro interesse è quello di rendere i lavoratori vulnerabili. Se non
hai un lavoro e perché il tuo c.v. non è compilato a dovere o
perché sei arrivato in ritardo. La realtà è che i posti di lavoro
non ci sono, oppure ci sono ma sono così precari che non forniscono
un’entrata stabile che possa consentire una vita dignitosa. Questo
precariato è utile agli affari e alle grande imprese perché
costituisce un rubinetto che si può aprire e chiudere in base alle
necessità. Ma questa situazione per la classe operaia è un vero
disastro.”
Nonostante la situazione di profonda
crisi, nel film è forte il concetto di solidarietà tra persone con
le stesse difficoltà: “Un punto importante del film e della
società in generale è la solidarietà operaia. In qualunque comunità
di lavoratori c’è solidarietà. Nel Regno Unito per esempio abbiamo
campagne di beneficenza per ogni cosa. Senzatetto, disabili,
ospedali e scuole, anziani e associazioni a scopo benefico. Le
persone sanno che è difficile vivere così e c’è consapevolezza di
questa condizione di vulnerabilità. Chi soffre di più sono i
disabili che non sono nemmeno in grado di andare in giro in
autonomia. Il tessuto sociale si sta sfaldando.”
Il futuro è quindi
completamente buoi per Ken Loach?“Sorprendentemente
c’è ancora speranza, il partito sociale democratico, la sinistra, è
riuscito a eleggere un leader perché l’ala destra del partito
stesso ha permesso che si candidasse una persona insospettabile,
che nessuno si aspettava sarebbe stato eletto. Questa persona ha
ottenuto il sessanta per cento dei voti, e ora abbiamo molti più
iscritti al partito grazie a lui. Jeremy Corbyn. Se dovesse vincere
tra due settimane ci potrebbe essere davvero un cambiamento
radicale. Mi sento un po’ vecchio quando vengo in Italia, forse per
il modo di vestire, ma in realtà non sono mai stato così giovane
perché il movimento di sinistra nei Regno Unito e guidato dai
giovani e dai social media.”
Nella continua lotta di
Daniel con il sistema burocratico, il suo peggiore nemico è la
burocrazia stessa o le persone che la applicano in maniera così
cinica?“Penso che la burocrazia e la mancanza di
empatia degli impiegati siano connessi. La complessità burocratica
e lì per intrappolarti. Il Governo sa perfettamente quello che fa e
le persone che lavorano in queste agenzie di collocamento sono
costrette ad agire seguendo il regolamento, tanto che hanno un
numero fisso di sanzioni da assegnare a settimana, pena ulteriori
sanzioni ai loro danni.”
Parlando proprio di società e
problemi legati all’economia in crisi e alla mancanza di lavoro,
Loach ha espresso anche la sua opinione sulla Brexit: “Abbiamo
votato per uscire dall’Europa ma non siamo ancora usciti. C’è una
specie di guerra fredda in UK in cui non accade nulla. Per adesso
le previsioni sono di un rallentamento dell’economia e una perdita
di valore della sterlina. I datori di lavoro reagiranno tagliando i
salari e aumentando il grado di precarietà.”
Sul presente e sul futuro del cinema
invece il regista è molto cauto: “Incontro tanti giovani
cineasti che vogliono fare film e che condividono mie idee ma le
decisioni su quali film vengono prodotti non vengono prese da
questi cineasti. Chi prende le decisioni commerciali ha la sua
visione del mondo e cerca film che la rispecchino. Noi abbiamo
iniziato in TV, era un tempo in cui la classe dirigente era molto
sicura di sé e ci lasciava la libertà di essere un po’ sovversivi.
Adesso la classe dirigente si sente minacciata e di conseguenza ha
ristretto le regole. È raro riuscire a trovare qualcosa di
interessante. Ci sono tanti bravi registi in giro ma forse non
trovano spazio per esprimere un certo tipo di cinema.”
In merito al valore che la
Palma d’Oro vinta ha Cannes ha per lui e per il
suo film, Ken Loach, ancora una volta ha fatto un
discorso molto lucido, completamente privo di vanità. “I premi
aiutano film come questi. A livello di distribuzione riescono a
vendere meglio il film ma aiutano anche a rompere gli schemi. Il
vento che accarezza l’erba ha trovato notorietà con il premio a
Cannes nel 2006 e così è arrivata alle luci della ribalta anche la
politica imperialista dell’Inghilterra sull’Irlanda.” Poi,
inaspettatamente, arriva da Ken il commento che lo rende uno dei
più grandi. Nonostante l’impegno sociale profuso nel film,
nonostante i premi e le parole sulla politica e la società
contemporanea in difficoltà, Loach aggiunge: “Questo film è stato
motivato dalla rabbia che si agitava in me di fronte alla
situazione sociale in cui ci siamo venuti a trovare, ma è anche
prima di tutto un film. Alla sua base c’è il piacere della
scrittura, di lavorare sul set con gli attori. Il piacere di fare
cinema.”
Poco giorni
al via Fuoricinema dal 16 al 18
settembre. Nella Milano rinnovata per tre giorni artisti del
mondo del cinema, della musica, dello spettacolo incontrano il
pubblico in un grande happening all’aperto per parlare di sogni e
vita.
Un nuovo appuntamento per la città
e per il mondo del cinema sui generis, gioco confidenziale e intimo
di racconto, all’aperto, gratuito e accessibile a
tutti. Ideato da Cristiana Capotondi e
Cristiana Mainardi insieme ad Anteo SpazioCinema,
Fuoricinema si apre con Aldo Giovanni e
Giacomo e si chiude con Ligabue. Nel
mezzo tantissimi artisti a rendere speciale ogni ora.
Un happening che nasce da un
desiderio: raccogliere esperienze di vita, aspirazioni e
riflessioni sviluppate attorno al mondo del cinema, e metterle in
circolo, come patrimonio comune. Ha un’anima pop
Fuoricinema, la kermesse che si terrà dal 16 al 18
settembre, prevalentemente all’aperto, nel solco di quello che in
effetti sembra essere un nuovo modo di vivere Milano: più libero,
più semplice. Ma allo stesso tempo più consapevole. Fuoricinema
nasce con la fortissima volontà di creare un evento inclusivo, e
anche un evento di condivisione, fortemente contestualizzato a
Milano, capitale non solo nell’ambito della moda, del design,
dell’audiovisivo, ma anche nell’ambito dell’impegno sociale:
Fuoricinema – che è totalmente gratuito per il
pubblico ed è prodotto da un’Associazione non profit – si occuperà
di raccogliere fondi per tre associazioni milanesi che si occupano
di infanzia. L’evento è realizzato in collaborazione con
Sky Cinema e Radio DEEJAY.
Ogni anno un tema di racconto diverso. Per questa prima edizione
il tema scelto è quello del sogno, quale forza vitale che consente
non solo di immaginare oltre la realtà, ma di andare a creare con
tenacia e determinazione una realtà migliore.
Un palco e uno schermo, un’arena da un migliaio di posti seduti
e migliaia di posti sul prato, tutt’attorno un piccolo villaggio
con street food, un market place, aree di sosta: Fuoricinema si
svilupperà nell’area che si affaccia su via Gaetano de Castillia,
ai piedi del Bosco Verticale, coinvolgendo la Stecca degli
Artigiani, la Casa della Memoria, la Fondazione Riccardo Catella e
estendendosi all’interno, nell’ex campo di grano.
Nell’area antistante la Stecca degli Artigiani – sul prato –
verranno dunque allestiti un grande palco e un grande schermo:
verranno accolti artisti provenienti dal mondo del cinema, della
musica, della letteratura, per incontrare il pubblico, raccontarsi,
scambiarsi opinioni. Divertirsi, riflettere e soprattutto
condividere con il grande pubblico senza barriere, in un gioco
confidenziale e intimo di racconto, all’aperto, gratuito e
accessibile a tutti. Dalle 21 di sera, dopo un dj set per un
aperitivo in allegria che vedrà sul palco dj e video perfomer, si
susseguiranno fino a notte fonda le proiezioni dei film.
La conduttrice che sul palco saluterà gli ospiti e li presenterà
al pubblico sarà Teresa Mannino.
La Fondazione Catella ospiterà, per l’occasione, Gesti di
narrazione – studio per un racconto senza parole, un’installazione
di Studio Azzurro che testimonia l’utilizzo quotidiano di un
linguaggio non verbale, quello dei segni, una riflessione sul ruolo
sempre più predominante delle immagini nella narrazione
contemporanea. Alla Casa della Memoria verrà allestita una mostra
di opere legate al cinema dell’artista Jordi Siena e verrà
organizzata una rassegna dedicata al tema della Memoria con
materiale video d’archivio delle associazioni ANPI, ANED,
INSMLI.
A legare il sogno e la solidarietà – per gli ideatori – non
poteva che essere il mondo dell’infanzia, quella fase della vita in
cui più di ogni altra il diritto al sogno deve essere tutelato.
“Fondazione Arché, Missione Sogni e l’Associazione Bianca
Garavaglia sono le tre associazioni che saranno destinatarie dei
fondi raccolti con una serie di iniziative” spiega Francesca
Mangano, esperta di marketing sociale e socia di Visione Milano.
Verrà allestito un market place attivo durante i tre giorni di
manifestazione presso la Stecca degli Artigiani, dove il pubblico
potrà acquistare oggetti e abbigliamento che importanti marchi
della moda hanno messo a disposizione per sostenere l’iniziativa,
mentre nelle due settimane antecedenti Fuoricinema, verrà
organizzata un’asta Charity Stars a livello nazionale che culminerà
con la chiusura durante la cena di gala prevista per venerdì 16, e
ospitata nell’avveniristico Unicredit Pavilion. La serata –
organizzata con Ferrarelle, acqua ufficiale di Fuoricinema – vedrà
un menù firmato dalla chef Enrico Bartolini a ispirazione
cinematografica.
“Quando abbiamo iniziato a cullare l’idea di Fuoricinema,
abbiamo innanzitutto immaginato qualcosa cui avremmo voluto
partecipare da spettatori” spiega Cristiana
Capotondi ideatrice con Cristiana
Mainardi e la loro società Artisti Insieme di
Fuoricinema.
“Ci sembrava interessante mettere al centro le persone ancor
prima del prodotto, approfondire una relazione e svilupparne un
racconto, e farne godere il pubblico, che a Milano è importante.
Così come di Milano sono importanti altri elementi, che speriamo di
valorizzare: crediamo in una città dove le diversità possano essere
sempre meno discriminanti, e il cinema ha il potere di aprire e
formare le menti, oltre che di far sognare” le fa eco
Cristiana Mainardi.
“E proprio come il cinema, anche Fuoricinema è un’opera
collettiva, che si è potuta concretizzare e potrà crescere solo
grazie alle intuizioni e al lavoro di molte persone” chiude
Capotondi.
L’altra metà di Fuoricinema – fin
dalla prima intuizione – è rappresentata da un’istituzione del
Cinema a Milano, il cinema Anteo che, con i suoi 37 anni di
attività e il nuovo progetto che lo farà crescere fino a 10 sale,
il pubblico conosce bene: “Quello che soprattutto vogliamo
alimentare di Fuoricinema – commenta l’amministratore delegato
Lionello Cerri – è il potenziale aggregante, e di crescere negli
anni a venire: speriamo di creare un circuito virtuoso anche
rispetto alla sua finalità, quella benefica. Anteo ha sempre
cercato di andare oltre i muri e la definizione classica della sala
cinematografica, che è anzitutto un luogo culturale per il modo in
cui la si può vivere e per le esperienze che si possono
condividere. Una città che riesce a far vivere il piacere di
condividere cultura, è una città bella”.
E proprio per la volontà di aprire
sostanzialmente e formalmente un processo di condivisione e di
farlo crescere nel tempo, si è pensato di fondare l’Associazione
non profit Visione Milano, che riunisce il primissimo gruppo di
lavoro, di cui fanno parte due pilastri della cultura milanese,
Gino e Michele, che portano la loro inimitabile cifra artistica
nella creazione di un palinsesto che vivrà di tante contaminazioni:
“Fuoricinema e il suo tema ispiratore, il Sogno, è come la Milano
che vorremmo: piena di voglia di capire e di spinte per
migliorarci. Con la fantasia del futuro e la consapevolezza del
presente. Vi sembra troppo? Non riuscite a crederci? – sorridono
Gino e Michele – Allora non vi resta che venire a Fuoricinema dal
16 al 18 settembre e direte anche voi, come Totò: ‘Desto o son
sogno?’”
Fuoricinema aprirà ufficialmente il
conto alla rovescia per l’inaugurazione del Palazzo del Cinema
Anteo, fissata per settembre 2017: un progetto unico in Italia, per
un’offerta di qualità cinematografica e culturale che si fonderà
con ricerca e innovazione, oltre che con i più elevati standard di
servizi rivolti al pubblico.
Dall’edizione di settembre 2016
fino a quella del 2017, prenderà forma un progetto stabile che
vedrà l’organizzazione di un evento Fuoricinema al mese, e l’inizio
dei lavori per l’edizione numero uno. Attraverso il sito
www.fuoricinema.com, i canali social e i canali partner si lavorerà
tutto l’anno alla diffusione della filosofia Fuoricinema.
Fondamentali sono state le
collaborazioni e le sinergie che Fuoricinema ha creato per la
realizzazione dell’evento. BPM, FASTWEB, FERRARELLE, LEXUS e TUCANO
sono main sponsor: “Oggi più che mai – commenta Cristiana Mainardi
– la cultura ha bisogno di occasioni che la promuovano, che la
rendano fruibile e piacevole per tutti. Fuoricinema è un evento pop
al suo numero zero, che ha per tema il sogno: non è quindi retorico
il ringraziamento che rivolgiamo a tutti i nostri sostenitori che
consideriamo parte integrante del progetto”
Frank
Miller, il maestro americano del fumetto supereroistico, sarà
ospite a Lucca Comics & Games 2016, dal 28
ottobre al 1° novembre 2016. Grazie alla collaborazione con RW
Edizioni, una delle leggende della nona arte parteciperà
all’edizione del Cinquantenario della manifestazione lucchese, nata
nel 1966.
Autore di alcuni tra i
più affascinanti capolavori di tutti i tempi, come – tra l’altro –
“Sin City” e “Il Ritorno del Cavaliere Oscuro”.
A Lucca, Miller
parteciperà ad alcuni incontri con il pubblico e sarà protagonista
di sessioni di firme e dediche ai propri fan. Il 23
settembre divulgheremo le date e gli orari di queste
attività.