La Disney non si ferma e continua a
scomodare i suoi più grandi classici per realizzare sequel e
prequel che testimoniano, ancora, la mancanza di vere idee
originali nella casa di Topolino.
Secondo l’Hollywood Reporter, è entrato in rpoduzione un
film in live action che ci racconterà la vita del Genio della
Lampada (“Guardami un po’ di profilo, mi trovi scesciuto”
per intenderci) prima del suo incontro con lo “straccione”
Aladdin. Il film è intitolato
Genie.
La storia sarà probabilmente
ambientata nel reame dei Genii e spiegherà in che modo il
protagonista viene intrappolato nella lampada e vincolato alla sua
maledizione (“Fenomenali poteri cosmici in un minuscolo spazio
vitale”). Sembra inoltre possibile che il successo di un film
del genere possa spianare la strada a un remake di
Aladdin in live action.
La sceneggiatura è stata affidata a
Damian Shannon e Mark Swift
(Venerdì 13), mentre per la produzione è
stato coinvolto Tripp Vinson con la Vinson Films,
già coinvolta nel film sul Principe Azzurro (qui l’annuncio).
Cosa hanno in comune i cercatori di
“oro bianco” nelle sperdute isole della Nuova Siberia, a largo
dell’Oceano Artico, il direttore del Museo del Mammut, un genetista
di Harvard, il pioniere sud coreano della clonazione e un centro di
sequenziamento del DNA cinese? La risposta sembra semplice quanto
bislacca: l’interesse per il mammut lanoso, un
animale preistorico vissuto 30.000 anni fa. Lo spiega in maniera
dettagliata Christian Frei nel suo nuovo documentario
Genesis 2.0, presentato nella sezione
World Cinema Documentary del Sundance
Festival, che arriva in sala dal 24
settembre.
Frei,
documentarista svizzero candidato all’Oscar per il suo
The War Photographer (2001), sceglie
questo animale preistorico che un gruppo di studiosi sta cercando
di riportare in vita attraverso le moderne tecniche di
manipolazione del DNA e la clonazione con un’operazione simile a
quella intrapresa dai protagonisti di Jurassick
Park, per illuminare l’universo dell’ingegneria
genetica moderna e il livello al quale si è spinta. Quali sono le
sue possibili implicazioni in un futuro in cui il mondo potrebbe
essere del tutto nuovo rispetto a come oggi lo si conosce, in cui
l’uomo potrebbe avere il potere di manipolare e generare
artificialmente vita umana? Siamo pronti a una sorta di nuova
genesi, appunto una Genesis 2.0?
I più fortunati e gli
ultimi nello scenario tra fascino e inquietudine di Genesis
2.0
In uno scenario che inizialmente
appare straniante e fantascientifico, ma che poco a poco, con
sorpresa dello spettatore, assume i contorni del reale, il
regista, affiancato dal giovane ma capace Maxim Arbugaev,
che si occupa della parte più ardua delle riprese, quella in Nuova
Siberia, porta alla scoperta di un mondo affascinante e
inquietante al tempo stesso. Un mondo molto polarizzato,
dove la divisione tra chi fa il lavoro più duro, rischiando anche,
paradossalmente, la vita per avere un’opportunità di guadagno e di
sopravvivenza, e chi invece opera in contesti protetti traendo i
maggiori profitti, è netta. Un aspetto questo, che
Frei aveva già indagato nei suoi precedenti lavori
e su cui continua a puntare l’obiettivo.
I primi sono i cacciatori di
zanne di mammut nella tundra siberiana che, come un tempo
i cercatori d’oro, battono le impervie isole della Nuova Siberia
palmo a palmo nella speranza di trovare zanne di mammut grosse e
integre, che possano valere abbastanza sul mercato dell’avorio da
ripagare della fatica e del rischio della vita stessa, della
lontananza dai familiari per lunghi mesi. Tra loro c’è anche
Peter Grigoriev, cacciatore di zanne non solo per
denaro, ma anche per collaborare con suo fratello Semyon
Grigoriev, direttore del Mammoth Museum
dell’Università Federale Nord Orientale di Jakutsk, in Jakuzia.
Semyon vuole riportare in vita il mammut lanoso, estinto migliaia
di anni fa. Quando il fratello Peter gli annuncia che lì, nella
tundra siberiana, ne hanno trovato uno sorprendentemente integro,
pensa che il momento è finalmente arrivato. Se riuscirà a
convincere il patron della Sooam Biotech pioniere
nel campo della clonazione, Woo Suk Hwang, che in
Corea del Sud clona animali da compagnia, e se coinvolgerà la
BGI – Beijing Genomic Institute – principale
azienda cinese e ad oggi mondiale che si occupa di sequenziare il
genoma e trasformarlo in big data, allora il suo sogno di
veder nascere un nuovo mammut lanoso potrà forse diventare realtà,
aprendo la strada ad una vera e propria rivoluzione genetica.
Tante questioni in una
visione equilibrata
È evidente come un documentario di
questo tipo ponga infinite questioni, accenda i riflettori su
tantissime realtà. Fa riflettere sui limiti della ricerca, se ce ne
debbano essere e se sia giusto spingersi fino a sfidare la natura,
riscrivendo le sue stesse leggi. Questa dicotomia è efficacemente
rappresentata dal canto epico di origini antichissime presente nel
film, che mette in guardia l’uomo dal disturbare gli spiriti della
natura. Il canto si pone come un argine ideale all’opera dei
cacciatori, che cercano di placare gli spiriti facendo delle
offerte dopo aver estratto i resti dei mammut dal terreno. I
cacciatori stessi insistono infatti sulla valenza quasi mitica di
questo animale, i cui resti sono sacri e pertanto, secondo la
tradizione, non andrebbero toccati. Essi si muovono dunque
contravvenendo ai dettami dei padri. Perciò cercano poi di placare
gli spiriti affinché non si vendichino contro di loro, portando
malasorte.
Il lavoro di Frei e
Arbugaev, però, mette anche sotto gli occhi del
pubblico gli effetti del riscaldamento globale. Oggi che i ghiacci
si stanno sciogliendo, un numero sempre maggiore di zanne affiora e
viene rinvenuto dai cacciatori. Se per loro è un bene, perché
torneranno a casa con un buon bottino, per l’ambiente ciò segna un
punto di non ritorno. Ecco, di nuovo, la dicotomia uomo – natura.
Quali sono, poi, i rischi della manipolazione della vita? Cosa
accade quando un potere così grande è in mano a persone che
inevitabilmente cercano di trarne profitto? Cosa accade se l’uomo
si fa prendere dall’onnipotenza e dimentica i suoi limiti? E
ancora: gli studenti che a Boston in una convention sulle
biotecnologie sognano di salvare il mondo con l’ingegneria genetica
tengono nella dovuta considerazione i risvolti del loro lavoro?
Frei e Abrugaev non danno
giudizi, si pongono come testimoni equidistanti, pur non
nascondendo le emozioni suscitate in loro dagli incontri
che questo progetto li ha portati a fare: dal misto di curiosità e
inquietudine raccontato da Frei alla sensazione di
essere accolto come un membro del gruppo provata da
Arbugaev, che ha condiviso molto tempo con i
cacciatori di zanne in Nuova Siberia. I registi pongono
dubbi, lanciano molteplici spunti di riflessione e soprattutto
illustrano una realtà ancora oggi misconosciuta.
Il racconto attraverso le
voci degli attori della vicenda in Genesis
2.0
I due autori riescono a
far raccontare questo mondo così particolare direttamente dai suoi
protagonisti, riprendendoli in azione, chi in
laboratorio, chi all’università e chi tra i ghiacci artici.
Siapprende quale sia il loro quotidiano e
cosa li spinga a far parte di questo progetto. Le voci off
dei documentaristi fanno solo da raccordo ai vari momenti del
racconto, portato avanti con un’efficace alternanza tra la location
siberiana e quella dei laboratori americani, cinesi e coreani.
Peter Grigoriev,
cacciatore di zanne e fratello di Semyon
Grigoriev, racconta cosa spinge lui e i suoi colleghi a
mettere in gioco tutto pur di trovare le zanne: “Una volta che
ne trovi una non smetti più. Come fai a rinunciare? I soldi servono
sempre. È la natura umana non accontentarsi mai. Se le cose vanno
bene, l’uomo non riesce a fermarsi”. Raccontano che una grossa
zanna integra di prima qualità può valere dai 45.000 ai 90.000
dollari, per essere poi venduta sul mercato cinese, dopo essere
stata cesellata ed essere divenuta un’opera d’arte, a circa un
milione di dollari.
È attraverso il giovane cercatore
Spira Sleptsov, per la prima volta alla ricerca di
zanne, che si comprende come spesso dietro a un lavoro così
rischioso e difficile vi siano condizioni disperate: Spira è in
Nuova Siberia perché ha un grosso debito in banca e una zanna di
prima qualità è la soluzione su cui ha scelto di puntare. Se ne
trovasse una da 90 kg, dice, smetterebbe.
Semyon Grigoriev
illustra entusiasta il filmato del 2013 che documenta il
ritrovamento di un giovane mammut ghiacciato in una grotta artica e
il tentativo di estrarne il DNA. Trovare un mammut integro dopo
migliaia di anni, dice, “è come il primo volo nello spazio o la
grande muraglia cinese”.
Alla Genetically Engineered
Machine Competition di Boston è evidente l’entusiasmo dei
giovani che si affacciano stupiti e galvanizzati al mondo e alle
enormi potenzialità dell’ingegneria genetica. Si inseriscono nuovi
codici genetici in organismi viventi, in quello che a un occhio
profano sembra a tutti gli effetti un gioco con il codice della
vita. Si modifica e si progetta la vita stessa.
George Church, genetista
alla Harvard Medical School di Boston, che collabora al
progetto della resurrezione genetica del mammut lanoso, è convinto
che “la biologia di sintesi cambierà tutto” e aprirà le
porte di un nuovo mondo. “Sarà la prossima grande
rivoluzione” perché, afferma, “la nostra specie è pronta a
prendersi dei rischi”. Di fronte a queste parole si resta al
contempo affascinati e spaventati.
Alla Sooam
Biotech, azienda sud coreana che clona animali da
compagnia, si fa la conoscenza del fondatore , Woo Suk
Hwang, pioniere della clonazione. Fu il primo uomo a
clonare con successo un cane nel 2005, un levriero afgano di nome
Snuppy. Ancora oggi la Sooam Biothech è l’unica azienda al mondo
che lo può fare: “per 100.000 dollari la Sooam clona il vostro
cane, e avrete un secondo clone in omaggio!”, recita uno
slogan. È impressionante vedere come le persone siano disposte a
rivolgersi all’azienda pur di riavere l’animale d’affezione che
hanno appena perso, tale e quale, pur di non affrontare
l’elaborazione di un lutto. Hwang è interessato a recuperare una
specie estinta come il mammut lanoso.
Infine c’è la BGI
uno dei più grandi centri di sequenziamento del DNA del mondo, in
Cina. Una giovane addetta ha il compito di illustrare le finalità
dell’azienda. Quando le si chiede se facciano il loro lavoro
esclusivamente per preservare il DNA, lei risponde con un’innocenza
disarmante: “Per tutto!” e resta basita di fronte al
quesito riguardo alla questione etica derivante dalla manipolazione
del genoma, questione che per l’azienda sembra non porsi affatto.
Ciò lascia intravedere gli enormi margini di profitto che si
profilano dietro a un business di questo tipo, oltre al potere che
giace nelle mani di chi possiede un patrimonio come “quasi 2
milioni di campioni sulla popolazione per la diagnosi prenatale non
invasiva”.
Più si procede nel racconto, più ci
si rende conto che si ha a che fare con persone che, intervenendo
con l’ingegneria genetica sul processo della creazione della vita,
mirano a “rendere Dio perfetto!” Inevitabilmente ci si
chiede se sia prudente lasciare un potere così grande in mano a un
ristretto gruppo di persone, che possono disporne a loro
piacimento, sebbene dichiarino di farlo per i fini più nobili di
ricerca e prevenzione delle malattie.
Lo stile di Frei e
Abrugaev
Frei è asciutto nel
documentare il mondo della comunità scientifica che si muove
attorno al tema della clonazione, ma non per questo non coinvolge.
Mostra in modo eloquente le masse di studenti invasati, come
l’alacre lavorio dei laboratori di ricerca e la noncuranza
sorprendente per i risvolti etici. Tutto ciò è efficacemente
alternato, in un continuo ping pong che mostra le due facce di una
stessa medaglia, con il lavoro di Arbugaev in
Siberia, dove colpisce e domina il grigiore delle isole in parte
ghiacciate e disabitate. I colori desaturati accentuano questo
aspetto. Della fotografiain Nuova
Siberia si occupa lo stesso Maxim
Arbugaev. La desolazione, la disperazione dei cacciatori
che rischiano la vita è costantemente presente. Nell’ultima parte
del racconto l’alternanza tra questi due mondi, apparentemente così
distanti, opposti, ma legati da un filo ormai palese, si fa più
serrata e questo accresce un senso di angoscia nello spettatore. Il
montaggio è curato da Thomas
Bachmann.
Le musiche di
Max Richter e Edward Artemyev
accompagnano con atmosfere rarefatte e plumbee questo viaggio.
Genesis
2.0è illuminante
Genesis
2.0 è senz’altro un lavoro che merita la
visione, poiché fa luce su un mondo che altrimenti resterebbe
pressoché sconosciuto. Un mondo che sembra lontano anni luce dalla
realtà quotidiana, ma che invece promette ricadute nient’affatto
secondarie su di essa. Perciò vale la pena superare le
proprie remore e iniziare a riflettere su tematiche come quella
della clonazione e più in generale dell’ingegneria genetica, le cui
implicazioni riguardano il futuro dell’umanità.
Kevin
Smith spera che Ben Affleck possa tornare nell’annunciato
sequel di Generazione X(Mallrats in
originale), il film da lui diretto nel 1995. Sembra che Smith sia
attualmente entrato in una fase piuttosto nostalgica della sua
carriera: dopo l’uscita lo scorso anno di Jay e Silent Bob
– Ritorno a Hollywood, sequel/reboot di Jay &
Silent Bob… Fermate Hollywood! del 2001, il regista e
sceneggiatore ha annunciato non solo il sequel di Generazione
X, ma anche il terzo capitolo di Clerks.
In una recente intervista con
Comicbook, Kevin
Smith ha dichiarato che oltre al ritorno del cast
originale, spera che anche
Ben Affleck – che nel film del ’95 ha interpretato il
personaggio di Shannon Hamilton – possa apparire nel sequel.
“Il personaggio di Shannon è nella sceneggiatura”, ha
spiegato Smith. “Non è presente come i personaggi principale,
che si vedono più o meno continuamente, ma è un personaggio che
aiuta a mettere in moto le dinamiche della trama. È una parte
sicuramente più bella di quella che Ben ha avuto in Jay e Silent
Bob – Ritorno a Hollywood. Se è stato disposto ad accettare quel
ruolo più ampio, il mio istinto mi dice che probabilmente accetterà
anche questa parte più piccola. Immagino che dipenderà da dove lo
gireremo e cose del genere. Però ci spero!”
Il sequel di Generazione X
affronterà le conseguenza della pandemia di Covid-19
Il primo Generazione
X raccontava la storia di T.S. (Jeremy
London) e Brodie (Jason Lee), che
trascorrono una giornata al centro commerciale dopo una brutta
rottura con le loro fidanzate. I due non si limitano a guardare le
vetrine, ma vivono una serie di avventure sbilenche, incontrano
Stan Lee della Marvel Comics e molestano incessantemente un
direttore di un negozio di abbigliamento, interpretato da Ben Affleck. Nel film Jay e il suo compagno di
vita etero, Silent Bob, riprendono i loro ruoli da impiegati.
Kevin Smith si
trova a 20 pagine dal completamento dell’ultima bozza della
sceneggiatura di Generazione X 2. La
pandemia di COVID-19 si sta facendo strada nei centri commerciali e
nelle piccole imprese di tutto il mondo, ma ha dato a Kevin Smith
il tempo di recuperare qualche progetto.
Il regista di
Dogma e Alla ricerca di
Amy ha fornito alcune notizie le notizie su
Generazione X 2, che sarà il sequel del
suo film del 1995, il quale verrà proiettato in video party su
Facebook il prossimo 20 aprile.
Smith ha trascorso il lockdown
completando le sceneggiature di Generazione X
2, Clerks 3 e altri
progetti non realizzati che ha accantonato. Il primo
Generazione X, uscito nel 1995,
raccontava la storia di T.S. (Jeremy London) e
Brodie (Jason Lee) che trascorrono una giornata al
centro commerciale dopo una brutta rottura con le loro
fidanzate.
Non si limitano a guardare le
vetrine, ma vivono una serie di avventure sbilenche, incontrano
Stan Lee della Marvel Comics e molestano incessantemente un
direttore di un negozio di abbigliamento interpretato da
Ben
Affleck. Jay e il suo compagno di vita etero, Silent
Bob, riprendono i loro ruoli da impiegati.
Smith ha dichiarato all’Asbury Park
Press di essere a “20 pagine dal completamento della
sceneggiatura di un potenziale sequel di Generazione X, Twilight of
the Mallrats (in originale, ndr)”. Il prossimo sequel
affronterà il tema della disoccupazione alle stelle in America e
come la pandemia sta colpendo l’economia. La sceneggiatura “è
stata riscritta, mentre parliamo, a causa della pandemia, del
coronavirus, perché chiaramente questo è qualcosa che ci riguarderà
anche andando avanti nel tempo, da ora in poi,” ha detto
Smith. Il regista ha poi concluso: “Tutto ciò che facciamo da
qui in poi nelle arti che riflettono la vita includerà questo
episodio della nostra storia. Non è che puoi ignorarlo o qualcosa
del genere. “
Dopo il flop di Jay e Silent Bob
Reboot, era davvero necessario lavorare a un sequel di una delle
migliori commedie di Smith?
Generazione
low cost è il secondo lavoro a due dei registi e
sceneggiatori Julie Lecoustre e Emmanuel
Marre, il primo insieme era stato un mediometraggio del
2018, Castle to Castle.
Presentato l’anno scorso
al Festival di Cannes con il titolo originale Rien à
foutre, che in inglese è stato tradotto praticamente
alla lettera in Zero fucks given, nel
corrispettivo in italiano viene spostata un po’ l’attenzione da ciò
che evidentemente era il senso principale che i due autori del film
volevano indicare.
Generazione low cost la
trama
Cassandre (Adèle
Exarchopoulos) è una giovane assistente di volo della
compagnia – ovviamente – low cost Ryanair. Fa base a Lanzarote dove
abita insieme ad altre sue colleghe con cui parla solo in inglese,
perché ognuna di loro viene da un paese diverso.
Lei è belga e fa questo
lavoro in maniera meccanica, quasi serrata, trascinata da
un’inerzia blanda, raccontandolo col suo volto dall’espressione
spesso appesa, annoiata o forse, più semplicemente, alienata.
Generazione
low cost riprende in modo molto furbo le necessità di
una precisa categoria sociale, quando affronta un’altrettanta
precisa fase della vita, in un contesto solitario e sempre meno
capace di relazione.
Con un piglio che ha
molto dei tratti del documentario, il film segue e quasi pedina i
movimenti dell’attrice, fissando insistentemente il suo viso in
ogni fase appartenente a giornate scandite da ritmi freddi, che
distaccano da legami profondi. Così facendo, i registi s’infiltrano
nella vita della ragazza, che si rotola sdrucita e noncurante su
letti sfatti per pochissime ore di sonno, e offre alla macchina da
presa la naturalezza del suo corpo, pieno d’inquietudine
adolescenziale e di desiderio di trovare se stessa e la sua
vita.
La gradazione utilizzata
nella luce di scena accompagna il percorso interiore della
protagonista, e inizia con l’essere accecante e totale sulle piste
d’atterraggio e negli aeroporti, e diventa via via sempre più tenue
man mano che Cassandre torna sui propri passi andando verso casa.
Lì, nelle penombre illuminate solo dalle luci che dalla strada
penetrano nelle finestre di casa, il film crea il proprio contrasto
con le sequenze iniziali, raccontando soprattutto attraverso
l’atmosfera costruita dentro le immagini ciò che sta accadendo
attorno.
È interessante,
Generazione low cost è un prodotto
evidentemente assemblato con un linguaggio chiaro, e per nulla
didascalico, che utilizza una spontaneità che pare sempre al limite
della disorganizzazione fuori controllo mentre, al contrario, nel
suo stesso stile narrativo spiega ciò che vuole dire. Nella prima
parte della storia tutto è quasi caotico: Cassandre è inseguita
dallo spettatore nelle sue giornate da hostess vissute come
l’alunna ribelle di un liceo. Ma la realtà che viene mostrata è
presa da un piccolo mondo in disparte, molto comune nella sua
apparente originalità, dove giovani donne animate dal desiderio di
evasione, mascherato da amore per i viaggi, gettano le basi per
diventare adulte ciniche e disilluse.
La bravura di
Julie Lecoustre e Emmanuel Marre sta nel non
scivolare mai ad assecondare tali sentimenti, ma nello scorrere
oltre e mostrare di più con una punta di sarcasmo. Continuando a
seguire i passi e la faccia imbronciata della protagonista,
s’innamorano del modo in cui lei stessa, l’attrice Adèle Exarchopoulos, racconta del proprio
accennato distacco sulle cose accompagnato da picchi emotivi, che
vive ridacchiando sotto i baffi, ma cercando il supporto affettivo
della sua famiglia (Mara Taquin e
Alexandre Perrier) per ricomporre se stessa, o
iniziare ad imparare a farlo.
I registi mantengono,
dunque, quello stesso sguardo un po’ adolescenziale che spera in un
domani gettandosi in avanti non preoccupandosi troppo
dell’equipaggiamento che si ha con sé. Ma lo fanno con un grande
uso della cinepresa: sfruttandone la capacità di frugare nei volti,
nelle storie, trasformandosi da oggetto indagatore a strumento
narrativo.
Generazione
Fumetto esplora il mondo di questo universo immaginario
attraverso interviste ad alcuni degli artisti più rappresentativi e
seguiti del panorama italiano, diversi per stili e background, ma
tutti nati negli anni ’80 e che sono stati in grado di utilizzare
il proprio lavoro come veicolo di espressione personale, critica
politica e sociale e identità individuale: Mirka Andolfo,
Giacomo Bevilacqua, Rita Petruccioli, Sara Pichelli, Maicol &
Mirco, Sio e
Zerocalcare.
Video Credits Valmyn
Generazione
Fumetto permette di avvicinarsi ai fumettisti non solo
come artisti talentuosi e unici, ma anche come persone con
passioni, sogni, valori forti e particolarità: le interviste
avverranno prima nelle loro abitazioni, per coglierli nella loro
quotidianità e osservarli durante le fasi operative del processo
creativo, per poi spostarsi nelle fumetterie di fiducia, dove gli
artisti sveleranno opinioni, fonti di ispirazione e motivazioni,
creando un dialogo virtuale anche con altri nomi del mondo del
fumetto italiano e internazionale.
Ma il viaggio non
si limiterà ai soli artisti; il documentario farà conoscere da
vicino anche le loro fanbase, i loro editori, gli specialisti, i
curatori e le figure di maggiore spicco di questo mondo/industria
che, quasi unico nel panorama culturale e letterario, ogni anno
accresce la sua influenza e popolarità, rendendo il fumetto uno dei
linguaggi fondamentali per raccontare il nostro presente.
Generazione fumetto, la trama
Generazione
Fumetto è un documentario intimo e approfondito che esplora
l’evoluzione, l’influenza e le prospettive del fumetto italiano
contemporaneo. Partendo da 7 artisti emblematici della nuova
generazione – Zerocalcare, Giacomo Bevilacqua (Keison), Michael
Rocchetti (Maicol & Mirco), Simone Albrigi (Sio), Mirka
Andolfo, Sara Pichelli e Rita Petruccioli – il film indaga lo
status del fumetto come linguaggio artistico, la sua evoluzione, il
suo impatto sulla cultura, e le possibili traiettorie
future.
La casa di produzione e
distribuzione Valmyn di Alessandro
Tiberio è lieta di annunciare che il nuovo progetto
cinematografico Generazione Fumetto –
dedicato alla cultura del fumetto scritto e diretto da Omar
Rashid – sarà presentato in collaborazione con
Lucca Comics & Games
(consulente artistico per il film) durante la prossima edizione
della manifestazione (30 ottobre – 03 novembre 2024).
Sabato 2 novembre alle ore
17:30 presso l’Auditorium del Suffragio sarà possibile
assistere allo special screening dei primi 30 minuti del
documentario in anteprima assoluta e a seguire al panel dedicato
all’approfondimento insieme ad alcuni dei fumettisti
protagonisti.
Durante la manifestazione, inoltre,
verrà realizzata la fase conclusiva del progetto che vedrà portare
a compimento il documentario nella sua integrità: durante
Lucca Comics & Games 2024, infatti, verranno
girati gli ultimi preziosi materiali per il montaggio definitivo
del documentario con riprese live realizzate proprio nei luoghi del
community event e che vedranno protagonisti i numerosi fan e
appassionati di fumetto e non solo presenti a Lucca.
Una collaborazione speciale quella
con Lucca Comics & Games di cui la produzione
Valmyn è orgogliosa e che trova in essa
affinità di intenti e passioni comuni, oltre ad un enorme bagaglio
culturale fatto di impegno e dedizione. Generazione
Fumetto vuole raccontare un mondo, quello del
fumetto, che negli ultimi 10 anni è editorialmente esploso ed è
diventato da arte di nicchia, o addirittura considerata “minore”, a
fenomeno in ascesa e mainstream, e lo vuole raccontare non solo
agli appassionati del genere ma anche a chi di fumetto sa poco ed è
incuriosito da questo medium, fatto di immagini e testo, semplice e
complesso allo stesso tempo.
Generazione
Fumetto esplora il mondo di questo universo
immaginario attraverso interviste ad alcuni degli artisti più
rappresentativi e seguiti del panorama italiano, diversi per stili
e background, ma tutti nati negli anni ’80 e che sono stati in
grado di utilizzare il proprio lavoro come veicolo di espressione
personale, critica politica e sociale e identità individuale:
Mirka Andolfo, Giacomo Bevilacqua, Rita Petruccioli, Sara
Pichelli, Maicol & Mirco, Sio e
Zerocalcare.
Generazione
Fumetto permette di avvicinarsi ai fumettisti non
solo come artisti talentuosi e unici, ma anche come persone con
passioni, sogni, valori forti e particolarità: le interviste sono
avvenute prima nelle loro abitazioni, per coglierli nella loro
quotidianità e osservarli durante le fasi operative del processo
creativo, per poi spostarsi nelle fumetterie di fiducia, dove gli
artisti hanno condiviso opinioni, fonti di ispirazione e
motivazioni, creando un dialogo virtuale anche con altri nomi del
mondo del fumetto italiano e internazionale.
Ma il viaggio non si limita ai soli
artisti; il documentario fa conoscere da vicino anche le loro
fanbase, i loro editori, gli specialisti, i curatori e le figure di
maggiore spicco di questo mondo/industria che, quasi unico nel
panorama culturale e letterario, ogni anno accresce la sua
influenza e popolarità, rendendo il fumetto uno dei linguaggi
fondamentali per raccontare il nostro presente.
La trama di Generazione Fumetto
Generazione Fumetto è un documentario intimo e approfondito che
esplora l’evoluzione, l’influenza e le prospettive del fumetto
italiano contemporaneo. Partendo da 7 artisti emblematici della
nuova generazione – Zerocalcare, Giacomo Bevilacqua (Keison),
Michael Rocchetti (Maicol & Mirco), Simone Albrigi (Sio), Mirka
Andolfo, Sara Pichelli e Rita Petruccioli – il film indaga lo
status del fumetto come linguaggio artistico, la sua evoluzione, il
suo impatto sulla cultura, e le possibili traiettorie
future.
Generazione
Fumetto è prodotto da Valmyn di
Alessandro Tiberio, in collaborazione con Lucca Comics & Games.
Dopo il passaggio a Lucca verrà distribuito prossimamente al cinema
con Valmyn.
Qual è la
Generazione 56K?
Secondo Francesco Ebbasta, che con The
Jackal, Cattleya e Netflix, ha messo in piedi la serie da una sua idea,
è la generazione cresciuta negli anni ’90, quella che ha accolto
l’arrivo di internet in casa, che ha imparato a usare i floppy e a
familiarizzare con quel rumorio del modem, che teneva occupata la
linea telefonica di casa per ore. Una generazione che, crescendo,
ha accompagnato nella sua vita, la tecnologia come protesi di se
stessa, e che adesso è schiava di cellulari, app, social media e
tutto quello che caratterizza la società di adesso.
È così per Daniel e i
suoi amici, che superati i Trent’anni non possono ancora dirsi
uomini maturi, che hanno un rapporto controverso con l’amore e le
storie romantiche e che cercano la loro strada nel mondo, alle
prese con mille problemi che, in fondo, problemi non sono. Insomma,
nessuno trai 30 e i 40 anni faticherà a immedesimarsi un questi
protagonisti, in questa Generazione
56K.
La serie parte quindi da
un presupposto molto “facile”, cerca di far presa sul pubblico
medio della piattaforma streaming, dove sarà disponibile dal 1°
luglio con 8 episodi, e si sviluppa con una canonicità
disarmante.
A cavallo tra due linee
temporali
Premesso questo,
Generazione 56K è una buona serie, con momenti di grande comicità e
che fonda il suo punto di forza sulla struttura a cavallo su due
linee temporali. La prima, ambientata ai nostri giorni, a Napoli,
in cui seguiamo il protagonista, Daniel, alla ricerca di questa
misteriosa ragazza che ha incontrato e che non riesce più a
rintracciare. La seconda, immersa negli anni ’90, a Procida, in una
comunità minuscola in cui il piccolo Daniel impara a usare
internet, a dare i primi baci e a fare i primi conti con le batoste
della vita.
Ambientata tra
Napoli e Procida, Generazione 56K è
basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui
scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e
Davide Orsini, che ne è anche head writer. Dietro la
macchina da presa dei primi 4 episodi Francesco Ebbasta,
mentre Alessio Maria Federici firma la regia dei restanti
4.
Gianluca Fru e Fabio Balsamo nel cast
I protagonisti Daniel e
Matilda sono interpretati rispettivamente da Angelo
Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella loro versione
adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in
quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti
dei The Jackal nel ruolo degli amici storici di Daniel: Gianluca
Fru è Luca e Fabio Balsamo è Sandro, rispettivamente
interpretati, nella loro versione da bambini, da Gennaro
Filippone e da Egidio Mercurio.
Nel cast anche Biagio
Forestieri (Napoli Velata) nei panni di Bruno,
Claudia Tranchese(Sotto il sole di Riccione, Gomorra la
serie 4 stagione) in quelli di Ines, Federica Pirone in
quelli di Cristina, Sebastiano Kiniger in quelli di
Enea.
Generazione
56K è una serie che non punta tanto sulla novità della
trama, o sulla scrittura articolata, quanto sull’infallibilità
dell’effetto nostalgia e la rassicurante presenza di una storia
d’amore romantica e decisamente “da film” che forse farà storcere
il naso ai più scettici ma che rappresenta quel genere di feel good
movies (series in questo caso) che tanto piace al pubblico
generalista, ormai sempre più coincidente con quello di
Netflix.
“L’idea di questa
serie è nata qualche anno fa, durante un matrimonio. Lo sposo mi
disse di essere felice, ma aveva il dubbio che entrambi fossero
cresciuti nello stesso paesino senza mai guardare fuori. Il dubbio
poi è rientrato, ma questa paura di poter desiderare altro ha fatto
crescere questo seme che si è trasformato in un racconto che parla
di una generazione a cavallo di Internet, con un piede dentro e uno
fuori dalla tecnologia. Internet ha stravolto l’amore e le
relazioni, offrendoci infinite possibilità di scelta, con la
consapevolezza di poter fare altro” A parlare è
Francesco Ebbasta, autore della nuova serie
Netflix, disponibile dal 1° luglio sulla piattaforma,
Generazione 56K.
La trama di Generazione 56K
Prodotta da Cattleya, parte di ITV Studios, e
realizzata in collaborazione con The Jackal, gruppo
Ciaopeople la serie si concentra sulla generazione che, cresciuta
negli anni ’90, è stata la testimone dell’arrivo di internet,
mentre ancora si destreggiavano tra floppy disk, videocassette e
walkman, masticando chewingum sullo sfondo delle musiche degli 883
e dell’inconfondibile suono del modem 56K. Oggi sono cresciuti e si
sono adattati ad un mondo iper tecnologico, rendendo gli smartphone
e le app parte integrante della loro vita: alleati insostituibili
sul lavoro, nel tempo libero e negli incontri sentimentali. Come
definirli con una sola espressione? (La) Generazione 56k, vera
protagonista della serie, raccontata in 8 episodi con un continuo
ponte temporale tra gli anni Novanta e i giorni nostri, in un
costante flashback tra l’infanzia dei protagonisti e la loro vita
oggi. Anni di grandi cambiamenti in cui le relazioni umane,
l’amicizia e l’amore rimangono le uniche, vere costanti.
Ambientata tra
Napoli e Procida, Generazione 56K è una serie di genere comedy
basata su un’idea originale di Francesco Ebbasta e da lui
scritta insieme a Costanza Durante, Laura Grimaldi e
Davide Orsini, che ne è anche head writer. Dietro la
macchina da presa dei primi 4 episodi Francesco Ebbasta,
mentre Alessio Maria Federici firma la regia dei restanti
4.
I protagonisti Daniel e
Matilda sono interpretati rispettivamente da Angelo
Spagnoletti e Cristina Cappelli, nella loro versione
adulta, e da Alfredo Cerrone e Azzurra Iacone in
quella da ragazzini. Protagonisti della serie anche due componenti
dei The Jackal nel ruolo degli amici storici di Daniel: Gianluca
Fru è Luca e Fabio Balsamo è Sandro, rispettivamente
interpretati, nella loro versione da bambini, da Gennaro
Filippone e da Egidio Mercurio.
Nel
cast anche Biagio Forestieri (Napoli Velata) nei
panni di Bruno, Claudia Tranchese(Sotto il sole di
Riccione, Gomorra la serie 4 stagione) in quelli di Ines,
Federica Pirone in quelli di Cristina, Sebastiano
Kiniger in quelli di Enea.
Sul suo personaggio,
Gianluca Fru spiega: “Luca mantiene da adulto
quella totale mancanza di filtri che aveva anche da bambino. È
l’unico dei tre non ancora cresciuto, che non riesce a nascondere
quando qualcuno gli sta antipatico, vive la sua difficoltà nei
rapporti sociali che lo portano a rifugiarsi in tanti piccoli
mondi, l’isola di Procida, la casa degli amici, i videogiochi,
tende a proteggersi dal mondo esterno”. Al contrario di
Sandro, unico adulto normale del gruppo, che però dalla loro
prospettiva è “quello strano”. A parlarne è Fabio
Balsamo: “Io rappresento un po’ la controparte
rispetto alla narrativa centrale. Sono la parentesi bagnata di quei
valori del passato che potevano essere più stabili. Sono lo strano
del gruppo.”
Una nuova sfida per The Jackal
In merito alla nuova
esperienza di The Jackal con la serialità in
collaborazione con Netflix, sempre Balsamo commenta: “È un
ulteriore campo di sperimentazione in cui ci siamo messi, il corto
sul web è un contenuto molto diverso. Abbiamo dovuto studiare da
capo la serialità, ci siamo reinventati anche su questo, ripartendo
da zero con molta umiltà e con l’ipercriticità che ci
contraddistingue”. E come fanno i veri professionisti,
scelgono, di volta in volta, chi sono gli elementi del gruppo ad
essere i più adatti per i singoli progetti: “Siamo in tanti
all’interno dei The Jackal, tutti i progetti vengono decisi in
maniera professionale scegliendo di volta in volta i protagonisti.
Abbiamo tante strade che proviamo a seguire. Questa serie è ricca
di spunti, nessuna storia è di per sé autoconclusiva quando c’è la
volontà di portare avanti il progetto. E poi al racconto di Daniel
e Matilda fanno da sfondo quelle di tanti altri personaggi, per cui
la potenzialità di racconto è infinita.” E infatti chissà se
non vedremo ancora i protagonisti di Generazione
56K in azione, dopo questo primo ciclo di 8
episodi.
Serie tv, film, animazione,
fumetti, manga giapponesi e videogiochi: con
GENERATION, il canale temporaneo
in arrivo dal 27 ottobre al 10 novembre sul canale 111 di
Sky, si apre una finestra sull’intrattenimento che
appassiona i più giovani, millennials e generazione
z, con una particolare attenzione per il mondo dei social e
del web. Il canale raccoglie i contenuti migliori della collezione
On Demand GENERATION – attiva dal giugno scorso su NOW TV e Sky On
Demand – più alcune novità esclusive, tutti (ri)proposti nella
programmazione in lineare.
GENERATION sarà il canale della
nuova produzione originale di Sky Atlantic, che andrà in
onda in prima tv, OCCIDENTE VS ORIENTE, un docu-show in
quattro puntate che mette a paragone tutto il meglio della cultura
pop occidentale da una parte, e di quella orientale dall’altra:
cartoni animati, videogames, fumetti,
film e giocattoli. Nuovi e vecchi cult a confronto in una sfida
senza esclusione di colpi: Transformers vs Gundam
e i robottoni giapponesi – ma anche Dragon Ball vs
Superman e i grandi
supereroi a stelle e strisce; Lara Croft vs Super
Mario e le star dei videogiochi orientali.
Il 29, 30 e 31 ottobre alle
19.00, in occasione di Halloween, con una
programmazione dedicata, arrivano le tre puntate speciali del game
show#socialfaceHalloween, con ancora una volta
protagonisti, Favij, Mates (il gruppo formato da
Anima, St3pny, SurrealPower e Vegas) e LaSabri. I
creator più seguiti del web, conosciuti dal pubblico televisivo
proprio grazie a #socialface, verranno anche raccontati in maniera
del tutto inedita nelvlogumentary (docu-film in formato
vlog) Social Dream – prodotto da Sky, Web
Stars Channel e Indiana Production – un viaggio in presa diretta
nella terra del Sol Levante, che andrà in onda in prima
visione assoluta il 31 ottobre alle 21.15.
Tra i contenuti in evidenza del
canale GENERATION, la prima tv esclusiva di due
serie animate. La terza stagione di
Animals – creata nel 2016 da
Phil Matarese e Mike Luciano
per HBO – e
l’esordio di Tour bus, serie animata in
otto episodi, comedy musicale in cui Mike Judge
(creatore di Silicon Valley) racconta le avventure di
musicisti country come Johnny Paycheck, Jerry Lee Lewis, George
Jones e Tammy Wynette, attraverso le testimonianze di chi ha avuto
occasione di conoscerli più da vicino, come ex compagni di band e
amici, con interviste animate e aneddoti video. Presente anche
l’animazione cult, con alcuni cartoni giapponesi che hanno fatto la
storia, tra cui Ken il guerriero e
Capitan Harlock.
Spazio anche alla musica, con
inserti musicali firmati da m2o e il film
documentario This is Måneskin, che
racconta la band che ha raggiunto il successo con la partecipazione
a X-Factor, dalla sua nascita fino alla realizzazione del loro
primo album di inediti, “Il ballo della vita”.
In programmazione anche due
produzioni originali Sky: Tafanos, il
divertente horror tributo ai b-movie italiani degli anni ’70, e
The Generi, l’irresistibile viaggio fra i
generi cinematografici di e con Maccio
Capatonda.
In collaborazione con Sky Sport,
GENERATION sarà anche la vetrina per alcuni degli sport 2.0 più
seguiti, come la Drone Racing League e il magazine
Adrenalinik, oltre all’evergreen e popolarissimo
Wrestling. Non ultimo, uno spazio riservato
all’informazione, con Non smetto quando
voglio, appuntamento doc de Il Racconto del
Reale, che racconta il tema dell’uso di droghe nel mondo
giovanile.
GENERATION è realizzato con il
contributo e i contenuti dei canali partner Manga, Cartoon
Network, MTV e Blaze.
GENERATION, il canale
temporaneo attivo dal 27 ottobre al 10 novembre sul canale 111 di
Sky
Nel corso della sua carriera
l’attore Gene Hackman si è reso celebre per il
ritratto di uomini corrotti, spietati, e privi di morale. Con i
suoi ruoli da cattivo è così divenuto uno degli attori più celebri
e richiesti della sua generazione, vincendo alcuni tra i più
prestigiosi premi dell’industria. Oggi ritiratosi dal mondo della
recitazione, Hackman può comunque fregiarsi dello status raggiunto
negli anni, che gli permette di essere continuamente citato come
uno dei più grandi interpreti degli ultimi quarant’anni.
Ecco 10 cose che non sai di
Gene Hackman.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Gene Hackman: i suoi film
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema nel 1964 con
il film Lilith – La dea dell’amore, per poi ottenere
particolare notorietà grazie a Gangster Story (1967).
Negli anni successivi continua ad affermarsi con titoli come
Gli spericolati (1969), Abbandonati nello spazio
(1969), Anello di sangue (1970), e Il
braccio violento della legge (1971), con cui si consacra.
Successivamente, recita in titoli come La conversazione
(1974), Frankenstein Junior (1974), Superman
(1978), con Marlon
Brando, Superman II
(1980), Reds (1981), Superman IV
(1987), Mississippi Burning (1988), Gli spietati
(1992), di Clint
Eastwood, Wyatt Earp (1994), Potere
assoluto (1997), Nemico pubblico (1998), con Will
Smith, Il colpo (2001) e I Tenenbaum
(2001), con Ben
Stiller.
9. Ha vinto due
Oscar. Nel corso della sua carriera Hackman ha
collezionato un totale di cinque candidature al premio Oscar, tre
come miglior attore non protagonista e due per il miglior attore
protagonista, vincendo poi il premio in due di queste occasioni. La
prima fu nel 1972 come protagonista per Il braccio violento
della legge, mentre la seconda nel 1993 come non protagonista
per Gli spietati.
8. Ha partecipato al
doppiaggio di alcuni film. Oltre ad aver recitato nei film
di Superman nel ruolo di Lex
Luthor, per il quarto titolo della serie l’attore si cimentò anche
con il doppiaggio del personaggio Uomo Nucleare, villain del film.
Nel 1998 dà invece voce al Generale Mandibola, cattivo principale
del film d’animazione Z la formica (1998), a cui
partecipano anche Jennifer
Lopez e Sylvester
Stallone.
Gene Hackman: chi è sua
moglie
7. Si è sposato due
volte. Ben prima di diventare celebre, l’attore si sposò
nel 1956 con una donna di nome Fay Maltese. Da lei ebbe figli. Nel
1986, dopo trent’anni di matrimonio, i due annunciarono poi le
nozze. Il divorzio sembra sia stato causato dalla relazione di
Hackman con la musicista Besty Arakawa, che sposò poi nel 1991.
Gene Hackman e Will Smith
6. Hanno lavorato insieme
in un film. Nel 1998 Hackman viene convinto dopo diversi
rifiuti a recitare nel film thriller Nemico pubblico.
Venuto a sapere del suo coinvolgimento, l’attore Will
Smith accettò una paga ridotta pur di poter prendere parte
al progetto e recitare insieme ad Hackman.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Gene Hackman in Colpo vincente, un
film sul basket
5. È stato il protagonista
del film. Nel 1986 l’attore interpreta l’allenatore Norman
Dale nel film Colpo vincente. Questo è incentrato sulla
figura di Dale, ex allenatore di basket in rovina che in seguito ad
un violento litigio finisce con l’essere licenziato e allontanato
dall’ambiente. Anni dopo, viene però richiamato per allenare la
squadra di basket di un liceo, trovando così l’occasione per
riscattarsi.
4. Ha avuto numerosi litigi
con il regista. Hackman possiede un carattere notoriamente
difficile. Il regista del film, David Anspaugh, ha
a tal proposito raccontato di aver vissuto in modo piuttosto
conflittuale il periodo del set. Tra lui e Hackman si svolgevano
infatti continui litigi, che fecero temere al regista per il
proprio posto e la propria salute mentale.
Gene Hackman in Superman
3. Non voleva tagliarsi i
baffi. Tratto caratteristico dell’attore sono i suoi
baffi. Particolarmente legato a questi, Hackman non voleva saperne
di tagliarli per il ruolo di Lex Luthor in Superman. Il
regista Richard Donner riuscì però a convincerlo
affermando che se l’attore si fosse tagliato i baffi, anche lui si
sarebbe rasato i suoi. A quel punto Hackman acconsentì, per poi
scoprire che Donner in realtà non portava i baffi, e quelli
sfoggiati al loro incontro erano finti.
2. Inizialmente aveva
timore a ricoprire tale ruolo. Quando ad Hackman fu
proposto il ruolo del villain del film, egli si dimostrò riluttante
ad accettare. Temeva infatti che tale personaggio e tale film
avrebbero compromesso la sua carriera di attore serie. Dopo che
ebbe saputo che anche il grande Marlon Brando
aveva firmato per un ruolo, però, si decise a prendervi parte.
Gene Hackman: età e altezza
1. Gene Hackman è nato a
San Bernardino, in California, Stati Uniti, il 30 gennaio
1930. L’attore è alto complessivamente 187 centimetri.
Il rumor, poi sfatato, che voleva
Dottor Destino interpretato da una donna nel nuovo
Fantastici Quattro ha generato il panico
trai fan dei fumetti, ma alcune volte cambiare il sesso di un
personaggio non è per forza un male. Lo sanno bene questi
cosplayer:
[nggallery id=1908]
Il genderswapped è il sovvertimento
del sesso di un personaggio, in questo caso donne mascherate da
personaggi maschi e viceversa (nel caso di Harley Quinn).
Altri begli esempi di genderswapped
potete trovarli di seguito:
Vi avevamo già fatto vedere un po’
di tempo fa delle versioni al maschile delle principesse della
Disney (a questo link). L’idea deve essere piaciuta
molto a Sakimi Chan, una bravissimi
disegnatrice che su Deviantart ha pubblicato le sue versioni del
personaggi dei film d’animazione che cambiano sesso. Che ne
pensate? [nggallery id=538]
L’operazione compiuta da questa
straordinaria illustratrice, quella di cambiare il sesso ai
personaggio noti della nostra immaginazione, nota anche con il nome
di Genderswap, sembra ultimamente parecchio in voga, anche se
spesso si concentra sui personaggi tradizionali dell’immaginario
disneyano. Questa volta però Sakimi Chan ha coinvolto nel suo
progetto non solo Ariel de La
Sirenetta, la Bella e la Bestia e Esmeralda da
Il Gobbo di Notre Dame, e i villain di
grande classe, come Crudelia De Mon dalla Carica dei
101 e Malefica da La Bella Addormentata
nel Bosco, ma anche altri personaggi appartenenti a
buon diritto alla nostra cultura popolare come Jack e Sally di
Nightmare Before Christmas, Howl e Sophie
de Il Castello errante di Howl e la
Principessa Mononoke, trasformata in un
possente guerriero. Presenti nella gallery anche Jack Frost di
Le 5 Leggende e Elsa di
Frozen il regno di ghiaccio, protagonisti
di un reciproco Genderswap, che per l’occasione sono stati anche
‘accoppiati’.
Nella giornata mondiale
contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, martedì 17
maggio, il Gender Border Film Festival lancia la
sua campagna di crowdfunding su www.indiegogo.com e chiunque vi può aderire
offrendo il suo contributo al progetto.
Il festival, fin dalla
prima edizione, vuole essere la testimonianza artistica e
cinematografica dell’innovazione e dell’inclusione culturale; dare
spazio e voce a tuttǝ coloro che non si riconoscono nella
rappresentazione dominante dell’identità di genere, del corpo,
della sessualità e del piacere; raccontare storie invisibili di
corpi non convenzionali, i loro desideri e bisogni; trattare
argomenti talora scomodi, ma necessari: da quali siano le
difficoltà affrontate dalle persone LGBTQ+, a come lǝ disabili
vivano la loro affettività e sessualità, un grande tabù nella
società contemporanea.
Giunto alla terza
edizione, che si terrà dal 3 al 6 novembre 2022 al
Teatro Franco Parenti di Milano, il Gender Border intende
rafforzare la sua identità e valorizzare la sua vocazione
internazionale per un coinvolgimento sempre maggiore e trasversale
del pubblico.
Le giornate del festival
preannunciano un variegato programma: filmin
concorso tra anteprime europee e italiane; unamaratona di cortometraggi sul tema “unconventional bodies”;
talk su transizione, fluidità, identità non binarie e
post-porno, con testimonianze dirette e ospiti; performance dal
vivo con artistǝ della scena queer italiana.
Una novità importante di
questa edizione è rappresentata da nuovǝ partner che affiancheranno
il festival nel corso dell’anno con iniziative ed eventi: BASE
Milano, che offre il suo appoggio culturale e i suoi spazi per
momenti di dialogo e serate, oltre a un supporto alla
comunicazione; DRAMA Milano, gruppo di artistǝ e performer
che porta al festival il meglio della scena queer italiana, live
show e DJ set, e che mette a disposizione importanti premi a chi
sostiene il crowdfunding; Making of Love, un’associazione
composta da otto ragazzǝ di vent’anni, il cui obiettivo è educare
lǝ più giovani al piacere e alla consapevolezza del proprio corpo e
delle proprie emozioni, con cui attivare un percorso di
sensibilizzazione per adolescentǝ, che duri nel tempo e non
solamente per le giornate del festival; LongTake una
community e sito web di promozione e condivisione della cultura e
della passione cinematografica, con cui avviare dei workshop
innovativi che uniscano la cinematografia alla fluidità di
genere.
Reward: per chi
contribuisce alla campagna, sulla base della cifra
offerta, sono previsti diversi premi, che spaziano dal
merchandising all’accredito per una o tutte le giornate del
festival, dalla partecipazione ai workshop fino a due ore esclusive
di DJ set con Stefano Protopapa
Gena Rowlands, la
cui coraggiosa performance in Una Moglie ha
ispirato una generazione e che ha recitato in molti altri film di
John Cassavetes, oltre che nel classico del cinema
romantico Le pagine della nostra vita, è morta
nella sua casa di Indian Wells, in California. Aveva 94 anni.
La sua morte è stata confermata
dall’ufficio dell’agente del figlio. A giugno, Nick
Cassavetes, che ha diretto sua madre in Le pagine
della nostra vita, ha dichiarato che alla tre volte
vincitrice dell’Emmy e due volte candidata all’Oscar era stato
diagnosticato l’Alzheimer.
Addio Gena
Rowlands
Il ruolo di Gena
Rowlands nei panni di Mabel Longhetti nel dramma del 1974
Una Moglie, scritto per lei e diretto dal marito
John Cassavetes, ha fatto ottenere all’attrice la
prima delle due nomination agli Academy Award. L’altra nomination è
stata per “Gloria” (1980), diretto sempre dal
marito. A novembre 2015, le è stato conferito un Academy Award
onorario agli annuali Governors Awards in
riconoscimento della sua illustre carriera.
Dopo la morte del marito nel 1989,
Rowlands ha continuato a lavorare come attrice, soprattutto per i
suoi figli che sono diventati attori-registi. Ha interpretato ruoli
nel debutto alla regia del figlio Nick, “Unhook the
Stars” (1996), nel suo film di successo Le pagine
della nostra vita (2004) e nel suo lavoro del 2012
“Yellow“, oltre a un ruolo in “Broken
English” (2007) della figlia Zoe. Ha anche partecipato al
dramma di Terence Davies Serenata alla luna,
ambientato nella Georgia degli anni ’40.
Attrice che ha ispirato intere
generazioni di sue colleghe, in una recensione del 1975 di
Una Moglie per il Boston Phoenix, la critica
cinematografica Janet Maslin disse di lei:
“Non conosco un’altra attrice che possieda l’elasticità fisica
ed emotiva per scivolare attraverso gli stati d’animo di Mabel come
fa Rowlands”, definendo la scena del crollo dell’attrice
“così agghiacciantemente autentica come qualsiasi cosa lei o
Cassavetes abbiano mai fatto”.
Gli ultimi crediti cinematografici
di Rowlands sono stati due film del 2014: la commedia
fantascientifica “Parts Per Billion“, con
Frank Langella, e un adattamento dell’opera
teatrale “Dancing for Six Weeks” con
Joshua Jackson.
Gena Rowlands
lascia i figli Nick, Zoe e Alexandra (Xan), diversi nipoti e il suo
secondo marito, Robert Forrest. I due si sono sposati nel 2012.
A
Genova, il 13, 14 e 15 settembre 2024 arriva GEN,
il nuovo evento interamente dedicato al Fumetto, una full
immersion di 3 giorni di mostre esclusive, grandi ospiti
dall’Italia e dall’estero, live performance e
laboratori KIDS, una SELF Area dedicata all’autoproduzione e alla
microeditoria indipendente, un bookshop con i firmacopie
non-stop di tutte le autrici e gli autori presenti al
Festival, tutto interamente a ingresso gratuito!
La prima edizione di
GEN, con la direzione artistica di
ARF Festival!è prodotta da CDM
Lab insieme a Giardini Luzzati (il
Ce.Sto) e si terrà durante lo svolgimento dell’ottava edizione di
M.U.R.A. (Movimento Urbano Reti Artisti) che
quest’anno prende il sottotitolo “Comics Edition”.
Camminando per i
caruggi del Sestiere del Molo, da Porta Soprana alla Chiesa
medievale di San Donato, nello spazio multifunzionale e
archeologico dei Giardini Luzzati, straordinario punto di
riferimento della partecipazione pubblica e della creatività della
città, troveremo autrici e autori, protagonisti assoluti della
kermesse, insieme alle loro storie, ai personaggi, ai
libri e soprattutto a lettori e appassionati che – sin da questa
prima edizione – potranno vivere un’esperienza immersiva di
incontro e confronto «dalla parte del Fumetto» in ogni suo genere,
formato, in ogni sua possibile declinazione.
L’apertura è affidata
alla spettacolare performance dell’artista croato
Danijel Žeželj –
illustratore, fumettista e graphic designer pubblicato in tutto il
mondo da editori come DC Comics, Marvel, Image, Dark Horse, DSTLRY,
Dargaud e Mosquito e da testate internazionali come il The New
York Times, il San Francsico Guardian o il
The Washington Chronicle – che salirà sul palco esterno
dei Giardini Luzzati per realizzare un gigantesco live
painting, accompagnato dalle musiche dal vivo del
trombettista Ramon Moro (a cui Žeželj
realizzò la copertina dell’album Offering nel 2020), per
una serata di suggestioni sonore e visive di rara intensità.
Il manifesto della
prima edizione, così come la prima delle due mostre che verranno
allestite all’interno dell’area archeologicica dei Giardini
Luzzati, è firmato dalla fumettista e illustratrice Agnese
Innocente, già vincitrice del prestigioso Premio Andersen
2021 come “Miglior libro a fumetti dell’anno” con
Girotondo, scritto da Sergio Rossi. La
giovane autrice toscana (classe 1994), amatissima da pubblico e
critica, vanta già numerose pubblicazioni con Piemme, Mondadori,
Einaudi Ragazzi, Erickson, Rizzoli, Disney, Papercutz, Space
Between Entertainment, Il Castoro, Il Battello a Vapore, De
Agostini, Giunti e Glénat Editions. Dell’autrice nel corso del 2024
sono usciti due nuovi graphic novel: Heartbreak
Hotel (il Castoro) sui testi di Micol Arianna
Beltramini e, per il mercato francese,
Audrey Hepburn – Un ange
aux yeux de faon(Glénat) sui testi di
Jean-Luc Cornette, le cui tavole ancora inedite
stanno esposte, grazie a GEN, per la prima volta.
GEN: il poster di Agnese Innocenti
A giungere da Oltralpe
saranno anche lo sceneggiatore Martin Quenehen e
il disegnatore Bastien Vivès, che hanno
reinterpretato un’icona mondiale come Corto Maltese grazie a
una loro versione “aggiornata e ringiovanita” del celebre marinaio,
traghettandolo nel XXI Secolo con i due libri Oceano Nero
e La Regina di Babilonia (pubblicati in Italia da
Cong Edizioni) senza tradirne la sua natura romantica, scanzonata e
disincantata, anarchicamente leale. I due autori saranno ospiti di
GEN e la mostra Il Corto di Martin e
Bastien, a Genova in anteprima assoluta, –
realizzata in collaborazione con la Cong stessa – esporrà sia
alcune tra le migliori tavole digitali tratte dai due libri che
alcuni bellissimi disegni originali realizzati in china e
acquerello da Vivès in occasione di due esposizioni alla Galleria
Manjari & Partners di Parigi.
La terza esposizione
in programma, la mostra “diffusa” The Genoeser
Unleashed, è un’antologica che ha
l’obiettivo di accendere un riflettore sull’illustrazione e le arti
visive attraverso le copertine di una rivista immaginaria,
per raccontare bellezze e contraddizioni di Genova. The
Genoeser – omaggio alla storica rivista The New
Yorker a alle sue celebri copertine – è «un progetto artistico
collettivo, una finestra sulle storie di chi vive il capoluogo
ligure ogni giorno, di chi l’ha lasciata e mai dimenticata, di chi
– seppur di passaggio – ha potuto viverla in tutte le sue
sfaccettature».
Ricchissimo il
programma della Sala Talk, luogo di incontro e
confronto tra autrici, autori e pubblico, che, nell’arco del
weekend, vedrà la presenza di tantissimi protagonisti del fumetto e
dell’illustrazione ma anche della cultura e dello sport, come
l’attuale Vicepresidente vicario del CONI Silvia
Salis e il giornalista e scrittore Federico
Traversa. Con loro un roster da grandi
occasioni: da Ivo Milazzo – con un’attesissima
Lectio Magistralis moderata da Lu Vieira
– a Paolo Bacilieri, che condividerà il palco
con Danijel Zezelj sul tema delle “geometrie cittadine”; da
Claudio Calia e il suo graphic novel dedicato
alla vita di Don Andrea Gallo agli autori
Disney (ma non solo) Davide Aicardi,
Sergio Badino, Francesco
D’Ippolito,
Andrea Ferraris e Giorgio
Salati; dalla scrittrice
Micol Arianna Beltramini con
Agnese Innocente a Simona
Binni (dove si parlerà anche di Resistenza e
antifascismo); dal bestsellerDavide
Costa a Manfredi Toraldo
(attuale Direttore della Scuola Internazionale di Comics di
Genova), a Matteo Penna, Andrea
Tridico, Alessandro Ripane,
Enrico Macchiavello, Giulia
Masia, Ste Tirasso, Francesca
Sperti e Corinna Trucco di The
Genoeser, fino ai super ospiti francesi
Quenehen e Vivés
che verranno moderati dal giornalista, critico e storico
dell’immagine, Ferruccio Giromini.
Importante: l’accesso alla Sala Talk è
gratuito e prevede un numero massimo di persone (circa
70). Per parteciparvi farà fede la formula «fino ad esaurimento
posti» con una precedenza ai possessori della
tessera dei Giardini Luzzati – il cui costo è di 10 euro e che, pur
non essendo obbligatoria, garantisce suddetta
priorità.
Ogni autrice e autore
che si avvicenderà nella Sala Talk di GEN, non appena terminato il
proprio panel, si sposterà al bookshop del Festival – gestito dalla
Libreria Sulla Strada di Genova – per session di
dediche e firmacopie.
In questa prima
edizione di GEN non poteva mancare la coloratissima Area
KIDS, lo spazio con i laboratori creativi (a iscrizione
gratuita tramite Eventbrite) che conterà sulle docenze di
alcune tra le migliori firme italiane dell’editoria per bambini e
ragazzi che verranno condotti lungo i percorsi della creatività e
dell’immaginazione, tra pastelli, pennarelli, personaggi e storie
da inventare. Laboratori per tutti i gusti e per tutte le fasce di
età, con Ste Tirasso, EnricoMacchiavello, Giorgio Salati e
Christian Cornia, Simona Binni,
Chiaretta della Lucca Manga School, Sergio
Olivotti, Sualzo, Vinci
Cardona e Gud.
Ultima ma non ultima,
l’esuberante e «festosamente chiassosa» SELF Area
di GEN – un vero e proprio Festival nel Festival – che proporrà una
ricca selezione tra le migliori realtà italiane dell’autoproduzione
e della microeditoria indipendente, rappresentate nel 2024 da
Amianto Comics, Attaccapanni Press, Bangarang Comics!, BMR
Production, Bonny Zed, Frankenstein Magazine, Emanuele Giacopetti,
Inuit, Lök Zine, MalEdizioni, Mammaiuto, Nalsco, Renape, Tofu &
Teppismo. La SELF Area sarà inoltre arricchita da «uno stravagante
percorso visivo», tre grandi illustrazioni inedite –
Ponente, Centro e Levante – dedicate
alla città di Genova realizzate dall’artista Alessandro Ripane.
GEN è
una produzione CDM Lab insieme a il
Ce.Sto, con la direzione artistica di ARF!
Festival e le partnership di
M.U.R.A., Sestiere del Molo,
Scuola Internazionale di Comics di Genova, la
Libreria Sulla Strada, Cong Edizioni
Srl, The Genoesere
Koh-I-Noor. Media partner:
StayNerd + Gli Audaci +
Good Morning Genova.
Orari: Venerdì 13 settembre dalle 17:00 alle
23:00
Sabato 14 settembre dalle 10:00 alle 20:00 (con GEN
Party serale).
Domenica 15 settembre dalle 10:00 alle 20:00.
È tutto pronto per la
seconda edizione di GEN – dalla parte del Fumetto,
il festival che sabato 28 e domenica 29 giugno trasformerà i
Giardini Luzzati nel cuore pulsante della scena
fumettistica italiana. Dopo il successo dello scorso anno, GEN
torna con un programma ancora più ricco, accessibile e gratuito,
pronto ad accogliere appassionati, famiglie, artisti e curiosi tra
incontri, laboratori, performance e mostre.
Prodotto da CDM Lab con
la direzione artistica di ARF! Festival, in
collaborazione con i Giardini Luzzati – Spazio Comune e con il
patrocinio di Regione Liguria, GEN si conferma come un punto di
riferimento, nel suo genere, all’interno del panorama culturale
della città. Il festival offre un’esperienza immersiva nel mondo
del fumetto, tra linguaggi visivi e riflessioni contemporanee.
La seconda edizione di
GEN non è solo un’esplosione di incontri, workshop e mostre: è
un’occasione unica per incontrare autori che lavorano per le
principali realtà del fumetto mondiale.
Tra i nomi di punta di
quest’anno spiccano Giada Belviso e Luca Enoch.
Belviso è una disegnatrice attivissima per Marvel, nota in particolare per la
serie Laura Kinney: Wolverine e altri progetti recenti. Enoch,
co‑autore di Dragonero per Sergio Bonelli Editore, è una delle
penne più solide del fantasy italiano. Un altro protagonista è
Stefano Zanchi, illustratore e disegnatore che collabora
stabilmente con Disney e Panini Comics, noto per le sue
illustrazioni emozionanti e delicate.
Accanto a loro,
l’acclamato Manuele Fior – vincitore del Premio
Fauve d’or di Angoulême e autore di opere come Cinquemila
chilometri al secondo, L’intervista e Celestia – che porta al
festival un tocco di graphic novel di alto profilo internazionale,
oltre a firmare il manifesto ufficiale del festival. Da non perdere
anche Ivo Milazzo, maestro europeo del western e creatore di Ken
Parker: una lunga esperienza per Sergio Bonelli Editore e
collaborazioni con Disney (tra cui storie di Paperino e Zio
Paperone), Milazzo porta la sua esperienza cinquantennale al
festival.
Da non perdere anche la
giovane rivelazione SantaMatita (nome d’arte di Serena Ferrero),
vincitrice del Premio Bartoli 2024 e in mostra sia a Roma sia a
Genova. Si presenta come autrice completa (testi, disegno e colore)
con pubblicazioni per Bao Publishing e attiva come colorista per
importanti case editrici.
Per i più giovani torna
l’Area Kids con laboratori dai 4 anni in su curati da grandi nomi
dell’editoria per l’infanzia, mentre per gli aspiranti fumettisti
ci saranno workshop, portfolio review e incontri dedicati alla
creazione di storie e personaggi.
L’Area Self – raddoppiata
rispetto alla precedente edizione – ospita oltre 25 realtà
indipendenti dell’autoproduzione fumettistica italiana, tra cui:
Mammaiuto, BlekBord, Inuit Editions, Lök Zine, Ragdoll, Subseri e
molti altri. Un’occasione unica per scoprire progetti editoriali
fuori dai circuiti tradizionali, incontrare gli autori e acquistare
fumetti rari e originali.
Grande attesa anche dal
punto di vista musicale per il concerto gratuito di
Piotta, in programma sabato sera alle 21, che
chiuderà in musica la prima giornata del festival.
IL PROGRAMMA COMPLETO GEN FESTIVAL 2025
TALK E INCONTRI
Sabato 28
giugno
15:30 – Eroine di ieri oggi e domani – con Giada
Belviso, Luca Enoch – conduce Chiara Guida e Mauro Uzzeo
17:00 – Sante Vibrazioni – con Chiara Onofri,
SantaMatita – conduce Francesca Protopapa e Mauro Uzzeo
18:30 – S’innamorava di tutto: Fabrizio De André e
la sua Genova – con Sergio Badino, Ivo Milazzo, Federico Traversa –
conduce Mauro Uzzeo
21:00 – Concerto gratuito di Piotta
Domenica 29
giugno
15:00 – La danza degli opposti: l’arte di Manuele
Fior – conduce Mauro Uzzeo
16:30 – Forza, ironia, eleganza: la magia Disney di
Stefano Zanchi – conduce Mauro Uzzeo
18:00 – Il fumetto come oggetto di espressione
totale – con BlekBord, Inuit Editions, Ragdoll – conducono
Francesca Protopapa e Mauro Uzzeo
WORKSHOP E PORTFOLIO REVIEW
Sabato 28
giugno
11:00 – Come nasce un supereroe – con Giada
Belviso
17:00-19:00 – Portfolio review – con Davide Costa e
Giulia Masia
Domenica 29
giugno
11:00 – La ricerca di un universo – con Manuele
Fior
17:00-19:00 – Portfolio review – con Davide Costa e
Giulia Masia
AREA KIDS (laboratori creativi 4-12
anni)
Sabato 28
giugno
12:00 – Ma che facce mi fai? – con Chiara Onofri
(7+)
14:30 – Oltre gli ultimi alberi del bosco – con
Marco Paschetta (6-10)
16:00 – Poteri schifosi per supereroi meravigliosi
– con Enrico Macchiavello (7+)
17:30 – All’avventura con Lyon – con Emanuele Virzì
(6-12)
Domenica 29
giugno
12:00 – La più grande cena mai vista – con Dario
Pomodoro (4-7)
14:30 – Impara l’inglese disegnando fumetti – con
SantaMatita (6-10)
16:00 – Un amico in più – con Francesco Pelosi e
Sara Vincenzi (7-10)
17:30 – Guarda il cielo e sogna una storia – con
Simona Binni e Matteo Fortuna (9+)
Tutti i laboratori sono gratuiti con prenotazione
obbligatoria su genfestival.it.
L’episodio della scorsa settimana
di Gen
V si è concluso con un teaser per la puntata di
questo venerdì, dal titolo “Jumanji”, e conteneva un rapido sguardo
a Jensen Ackles nei panni di Solider
Boy.
Ora, Prime
Video ha confermato che il misantropo super soldato
tornerà effettivamente in azione nel sesto episodio dello spin-off
di The
Boys con un nuovo promo.
Nel finale della stagione 3 di
The
Boys, Soldier Boy viene finalmente sconfitto dagli
sforzi combinati di più personaggi dopo che la Queel Maeve lo ha
scaraventato attraverso una finestra prima che potesse diventare
una supernova. Soldier Boy è sopravvissuto allo scontro, ma è stato
rimesso sotto ghiaccio dalla Vought.
Sappiamo che Gen
V si svolge poco dopo questi eventi (vediamo gli
studenti visitare le rovine della Vought Tower nella premiere della
serie), ma ciò non significa necessariamente che Soldier
Boy sia stato già scongelato.
Sono accaduti degli strani
avvenimenti alla Godolkin University, con gli studenti che hanno
avuto vuoti di memoria (grazie, Kate) e allucinazioni, quindi
diremmo che è molto probabile che Soldier Boy appaia in un
flashback o come parte di una di questi Super -apparizioni
indotte.
Ambientato nel mondo diabolico di
The
Boys, Gen
V espande l’universo della Godolkin University,
il prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si
esercitano per diventare una nuova generazione di eroi,
preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però,
scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri
soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta
succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie?
Il cast della serie include Jaz
Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie
Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick
Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen
V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest
star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T. Usher,
Colby Minifie, Claudia Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli che
interpretano in The Boys.
Michele Fazekas e Tara Butters sono
showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur,
Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick
Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe
e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della
serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant
Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha
Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è
prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e
Original Film.
L’esplosione del
successo di The
Boys ha spinto sia Prime Video che
Eric Kripke ad allargare l’universo
distopico nato dalla mente di Garth
Ennis, con Gen V, uno spin-off della
serie madre, che racconta vicende parallele e che in minima parte
si compenetrano con quello che, plausibilmente, accadrà nella
quarta stagione di The
Boys.
Dalla Torre dei
Sette scendiamo alla Godolkin University, una scuola per
giovani dotati (vi ricorda qualcosa?) in cui i docenti insegnano
loro, tra le altre cose, a gestire i loro poteri e a utilizzarli al
servizio del bene. Secondo le intenzioni, infatti, il nome completo
dell’università è Godolkin University School of
Crimefighting, e prevede quindi un’educazione votata al
servizio del bene, grazie alla quale i giovani iscritti imparano a
combattere il crimine. Tuttavia, si sa, i giovani sono
imprevedibili, e se Homelander e compagnia combinano
parecchi disastri con i loro superpoteri, e loro dovrebbero essere
degli adulti responsabili, cosa mai potranno fare dei giovanissimi
superdotati in preda a turbe esistenziali e tempeste ormonali? Qui
Gen V svela la sua natura: una versione declinata
al
teen drama della serie madre, con un tocco thriller molto
accattivante e tutti gli eccessi, disgustosi e grotteschi, che
hanno fatto la fortuna di The
Boys.
Chi sono i personaggi di
Gen V?
Protagonista della serie
e punto di vista principale dal quale ci vengono raccontati i fatti
è Marie, una diciottenne che ha la capacità di
trasformare il proprio sangue in un’arma, potere bizzarro ma che si
rivelerà estremamente insidioso e potente. Marie divide la camera
con Emma, una matricola molto eccentrica che ha il
potere di diventare molto piccola, tanto che il suo nome da
supereroina è Little Cricket. Del terzo anno è invece
Andre, trai ragazzi più popolari del campus, con
poteri magnetici. È figlio d’arte, suo padre è il famoso supereroe
Polarity, e quindi soffre di ansia da prestazione. Suo frammento
amico è Luke/Golden Boy, con la capacità di
incendiare il proprio corpo. È lui il fiore all’occhiello della
Godolkin University, il numero 1 nel ranking
scolastico e uno dei candidati più solidi e promettenti per entrare
nei Sette. Sua ragazza è Cate, anche lei
estremamente potente, può manipolare i desideri delle persone
soltanto con un leggero tocco della sua mano. Inutile dire che
sfrutta questo potere per ottenere ciò che vuole. Assistente
personale del rettore e numero 2 della scuola è
Jordan, un ragazzo che con la pubertà ha scoperto
di poter cambiare sesso: in base alla forma che assume, maschile o
femminile, Jordan possiede due gamme di poteri
differenti, cosa che lo rende uno dei personaggi più affascinanti e
potenti della serie. Tra gli altri personaggi principali dello
show, c’è Sam, dotato di invulnerabilità e
superforza, che affronta una situazione abbastanza complicata,
all’inizio della serie.
Prendete una serie di ragazzi con superpoteri che devono imparare a
controllare, metteteli in una scuola, e il primo riferimento
collettivo è ovviamente quello degli X-Men. In quanto squadra di supereroi i cui
fumetti hanno venduto di più nella storia della nona arte (in era
pre-MCU), è comprensibile che
la mente voli dalle parti della scuola di Xavier, tuttavia, con una
totale fedeltà a The
Boys, questi ragazzi non potrebbero essere più diversi
dei Mutanti, vecchi e giovani.
Da grandi poteri derivano grandi
opportunità
Alla luce degli sviluppi
della terza stagione di The
Boys, in cui viene chiarito che i superpoteri di
alcuni individui non sono doni divini ma semplicemente iniezioni di
Composto V che qualche genitore, per un motivo o
per un altro, ha somministrato ai figli piccoli, Gen
V parte dall’assunto che la considerazione che hanno di sé
questi ragazzi è molto più concreta e utilitaristica: nessuno di
loro, come Starlight della prima stagione di The
Boys, ad esempio, si sente investito di un compito
superiore, anzi. All’università i ragazzi fanno a gara di
popolarità, si sottopongo a provini e c’è persino una scuola di
recitazione all’interno del campus. Cercando di trovare spazio nel
mondo della pubblicità, dell’intrattenimento, dei social.
I grandi poteri
non sono più responsabilità, ma opportunità di fama e
ricchezza, come vuole in fondo la
Vought International, fortemente presente e
ingerente nelle dinamiche accademiche. Unica eccezione, almeno nei
primi tre episodi di Gen V, è Marie, che dovrà
trovare il modo di diventare una vera eroina e proteggere i deboli,
unica strada percorribile, nella sua idea, per trovare la
redenzione da un passato doloroso che la perseguita.
Tutto quello che di
eccessivo e sgradevole era presente in The
Boys viene trasportato in questo
spin-off che, non potendo contare su personaggi carismatici
come Butcher o Homelander, sembra focalizzarsi su un ritmo più
incalzante e le rassicuranti atmosfere da college americano,
ritoccate all’occorrenza da scene splatter. L’impressione è che
Gen V sia un buon modo per ampliare l’universo
della serie originale, costruendo anche un percorso alternativo per
arricchirla e sostenere il suo sviluppo nella imminente e
attesissima quarta stagione. Se vi è piaciuto The
Boys, non potete rinunciare a fare un salto alla
Godolkin University School of Crimefighting per
innamorarvi di questi sgangherati e sgradevoli Supes, che molto
presto prenderanno il posto dei Sette nei cuori degli
spettatori.
Amazon Studios ha
rilasciato il primo poster ufficiale di Gen
V, l’ultimo spin-off della popolare serie di supereroi
di Prime VideoThe
Boys. Il poster promozionale della Godolkin
University offre ai fan un primo sguardo a Patrick
Schwarzenegger nel suo costume da Golden Boy. Gen
V dovrebbe fare il suo debutto questo
autunno.
“Ambientata nell’unico college
americano esclusivamente per supereroi giovani adulti (gestito da
Vought International), Gen
V è una serie irriverente e classificata come R che
esplora le vite di Supes ormonali e competitivi mentre mettono i
loro confini fisici, sessuali e morali nella loro vita, gareggiando
per i migliori incarichi nelle migliori città”, si legge nella
sinossi. “È in parte una serie generazionale, in parte un
Hunger Games– con tutto il cuore, la satira e la
volgarità di The Boys.”
La Gen
V è vagamente ispirata ai G-Men, una parodia
degli X-Men della serie di fumetti
The Boys creata da Garth Ennis e Darick
Robertson. Nel cast fann parte Jaz Sinclair,
Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips,
London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean
Patrick Thomas e Marco Pigossi. Jensen Ackles di Supernatural ha anche
confermato che insieme ad altri membri del cast di The
Boys avrà dei piccoli cameo nello spin-off ambientato
al college.
Gen
V è prodotto esecutivamente dagli showrunner
Michele Fazekas e Tara Butters. I produttori
esecutivi sono Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg,
James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin,
Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Zak
Schwartz, Erica Rosbe, Michaela Starr, e Brant Engelstein.
La serie è prodotta da Sony Pictures Television Studios e
Amazon Studios, in associazione con Kripke
Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.
È stato rivelato un
nuovissimo trailer di Gen V(recensione)
per l’ultimo spin-off diThe
Boysdi Amazon
Studios che anticipa cosa aspettarsi negli episodi
rimanenti. Il nuovo contributo arriva a due settimane dal debutto
della serie di supereroi ambientata al college sulla piattaforma
Prime
Video.
Il video promette momenti più
caotici per il cast principale della Gen V, mentre
si avvicinano alla scoperta della verità sulla misteriosa struttura
nascosta della Godolkin University chiamata The
Woods. I primi cinque episodi sono ora disponibili
per lo streaming su Prime
Video. Nuovi episodi escono ogni
venerdì.
Tutto quello che c’è da sapere su Gen V
Ambientato nel mondo diabolico di
The
Boys, Gen V espande l’universo della Godolkin
University, il prestigioso college per soli supereroi dove gli
studenti si esercitano per diventare una nuova generazione di eroi,
preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però,
scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri
soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta
succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie?
Il cast della serie include Jaz
Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie
Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick
Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen
V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest
star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T. Usher,
Colby Minifie, Claudia Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli che
interpretano in The Boys.
Michele Fazekas e Tara Butters sono
showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur,
Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick
Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe
e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della
serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant
Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha
Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è
prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e
Original Film.
Prime Video ha
svelato oggi il poster e le descrizioni dei personaggi dell’attesa
serie Original Gen
V, che arriva dal mondo di The
Boys. La serie sarà disponibile esclusivamente su
Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo con i primi tre episodi venerdì 29 settembre, seguiti da
nuovi episodi ogni settimana fino all’epico finale di stagione di
venerdì 3 novembre.
Ambientato nel mondo diabolico di
The Boys, Gen
V espande l’universo della Godolkin University,
il prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si
esercitano per diventare una nuova generazione di eroi,
preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però,
scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri
soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta
succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie?
Il cast della serie
include Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn,
Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick
Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen
V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo
di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T.
Usher, Colby Minifie e P.J. Byrne negli stessi ruoli che
interpretano in The
Boys.
Jaz Sinclair interpreta
Marie Moreau, supereroina diciottenne con la capacità di
controllare e rendere il proprio sangue un’arma. Come matricola
approdata alla Godolkin University gestita dalla Vought
International, è desiderosa di dimostrare che ha quello che serve
per unirsi ai Sette, ma è distratta da un mistero che inizia a
rivelare a scuola.
Chance Perdomo interpreta
Andre Anderson, uno junior della Godolkin University con
poteri magnetici. È il miglior amico di Golden Boy e il figlio del
famoso supereroe, Polarity; Andre ha un’esempio ingombrante da
seguire ed è pronto a prendere il nome Polarity una volta che suo
padre deciderà di ritirarsi. Quando si rende conto che sta per
accadere qualcosa alla scuola, cerca di capire quello che realmente
sta succedendo.
Lizze Broadway interpreta
Emma Meyer, che è anche conosciuta con il suo nome da
supereroe, Little Cricket, per la sua capacità di diventare super
piccola. Anche se insicura e ingenua, tanto da trovarsi spesso in
situazioni compromettenti, diventa amica intima della sua compagna
di stanza, Marie, e insieme si muovono tra i misteriosi pericoli
alla Godolkin University.
Shelley Conn interpreta
Indira Shetty, il preside della Godolkin University. Non
ha poteri, ma a renderla indispensabile sono la sua esperienza nel
comprendere la psicologia dei supereroi e la sua impareggiabile
capacità di analisi. Il suo obiettivo è quello di trasformare la
Godolkin University in un college d’elite per superoi ed ha
un’attenzione particolare per Marie.
Maddie Phillips interpreta
Cate Dunlap, un junior alla Godolkin University, amica di
Jordan e Andre. Cate è in grado di convincere le persone a fare
tutto ciò che vuole col solo tocco delle sue mani e usa a suo
vantaggio questo potere. Potente e sicura di sé, è anche la ragazza
di Luke, ciò la rende una delle più popolari del campus.
London Thor e Derek Luh
interpretano Jordan Li, uno studente competitivo della
Godolkin University che farà di tutto per primeggiare. Ha la
capacità unica di cambiare forma, maschile o femminile, ed in base
ad essa rivela poteri differenti: da uomo è indistruttibile,
da donna è agile e può scatenare esplosioni di energia. I suoi
diversi poteri lo rendono un eccellente assistente alla Brink
School of Crime Fighting.
Asa Germann interpreta
Sam, un supereroe tormentato che cerca disperatamente di
sfuggire a sfortunate circostanze. È estremamente potente, dotato
di una forza impareggiabile e dell’invulnerabilità. Nonostante
abbia un buon cuore, è tormentato dalle sue allucinazioni, che a
volte gli rendono difficile discernere tra ciò che è reale e ciò
che non lo è.
Patrick Schwarzenegger
interpreta Luke Riordan, anche conosciuto con il suo nome
da supereroe, Golden Boy, a causa della sua capacità di infiammare
il suo corpo. È un anziano presso la Godolkin University ed è in
cima alla classifica per divenire uno dei componenti dei Sette.
Sean Patrick Thomas
interpreta Polarity, Padre di Andre e osannato studente e
membro del consiglio di amministrazioine della Godolkin University.
Polarity si aspetta che suo figlio segua le sue orme assumendo il
nome di Polarity quando si ritirerà. Crede che Andre sia destinato
ai Sette e non si fermerà davanti a nulla per rendere il suo sogno
realtà.
Clancy Brown interpreta il
Professor Rich “Brink” Brinkerhoff, un rinomato professore
di lotta al crimine alla Godolkin University che ha insegnato a
supereroi dal calibro di A-Train, Queen Maeve e The Deep. Si dedica
alla ricerca di eccelleti nuovi talenti da aggiungere ai Sette, ed
è convinto che Golden Boy sia quello giusto.
Marco Pigossi interpreta il
Dr. Edison Cardosa, un medico dotato molto legato alla
Godolkin University.
Michele Fazekas e Tara
Butters sono showrunner ed executive producer della serie. Eric
Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz,
Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis,
Darick Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz,
Erica Rosbe e Michaela Starr sono executive producer anche dello
spinoff della serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo
Brant Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia,
Aisha Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è
prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e
Original Film.
Il finale
di GenV, intitolato I Guardiani
dellaGodolkin, è finalmente
disponibile su Prime Video e pone le basi non
solo per una seconda stagione, già confermata, ma anche per la
quarta stagione di The Boys. In questo
episodio conclusivo, dopo che Cate e
Sam scoprono cosa sta succedendo ai loro compagni
Supes per gentile concessione del virus creato nel “bosco”, si
scatenano per tutto il campus, uccidendo brutalmente tutti i
non-Supes che incontrano.
Spetta a Marie e
Jordan salvare la situazione, e mentre
Andre riesce a fermare – non a uccidere – Sam, è
Marie che finalmente padroneggia i suoi poteri del sangue a far
saltare il braccio di Cate. È a questo punto che
Homelander, il più forte dei Supes, tra i
protagonisti di The Boys. Egli accusa Marie di attaccare
la sua stessa specie e procede dunque a colpirla con la sua vista
laser. Successivamente, i media soprannominano Cate e Sam i
“Guardiani di Godolkin”, sostenendo che hanno fermato una rivolta
guidata dagli eroi della Gen V.
Scopriamo però che Marie è
sopravvissuta all’esplosione e ora si ritrova imprigionata in una
stanza d’ospedale con Jordan,
Andrew ed Emma (che, all’inizio
dell’episodio, ha capito che può rimpicciolirsi liberando le sue
emozioni). È su questo cliffhanger che si conclude l’episodio. C’è
però una scena post-credits, con protagonista il Billy
Butcher di Karl Urban.
Egli esplora la struttura vuota nel bosco e dichiara: “Che
mucchio di str***i“. La sua presenza lì potrebbe far intendere
che è in cerca del virus che può porre fine a Supes una volta per
tutti. Se sarà così, lo scopriremo probabilmente nella quarta
stagione di The Boys.
Tutto quello che c’è da sapere su Gen V
Ambientato nel mondo diabolico di
The
Boys, Gen V espande l’universo della
Godolkin University, il prestigioso college per soli supereroi dove
gli studenti si esercitano per diventare una nuova generazione di
eroi, preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti,
però, scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri
soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta
succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie?
Il cast della serie include
Jaz Sinclair, Chance Perdomo,
Lizze Broadway, Shelley Conn,
Maddie Phillips, London Thor,
Derek Luh, Asa Germann,
Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick
Thomas e Marco Pigossi. In Gen V
vedremo anche Clancy Brown e Jason
Ritter nel ruolo di guest star, oltre alla partecipazione
straordinaria di Jessie T. Usher, Colby
Minifie, Claudia Doumit e P.J.
Byrne negli stessi ruoli che interpretano in The
Boys.
Michele Fazekas e Tara Butters sono
showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur,
Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick
Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe
e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della
serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant
Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha
Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è
prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e
Original Film.
Siamo un passo più vicini al
check-in delle presenze e al ritorno a scuola: la brava gente
dietro Gen
V di Prime Video ha svelato il primo trailer
della seconda stagione dello show al Comic-Con di San Diego. La
descrizione di Sarah Clingenpeel, inviata di
Collider sul posto, lascia presagire un’abbondanza di turbolenze e
drammi, oltre ad alcuni camei molto interessanti e ad alcuni volti
nuovi che si aggiungono all’elenco.
L’episodio finale della quarta
stagione di The
Boys ci ha lasciato con un momento di lancio di
“Heart-Shaped Box” dei Nirvana (che era stato
anticipato da Tek Knight in un episodio
precedente), il che significa che nessun materiale
promozionale di qualsiasi cosa proveniente dal mondo di
Eric Kripke può prescindere da una canzone
eccezionale.
Nel caso del teaser di Gen
V, “Heroes” di David Bowie poteva essere
ascoltata in aggiunta all’azione che si svolgeva sullo schermo.
Nello sneak peek, la telecamera seguiva un eroe che camminava in
un’università circondata da una società in rovina. L’eroe in
questione bacia un’altra ragazza, mentre il pubblico intravede il
futuro molto cupo che si abbatte sui civili normali, costretti a
indossare la lettera “H” di “umano” per separarsi da Supes.
Per fare un cameo inaspettato, il
personaggio di Chace Crawford, The Deep, è entrato e
uscito qualche volta dalla prima stagione di Gen V, anche
sotto forma di pupazzo. Il teaser ha anche dato il benvenuto a
Hamish Linklater (Midnight Mass)
nel ruolo di Cipher, il nuovo rettore della Godolkin University.
Secondo il nostro corrispondente, il pubblico ha applaudito sia
Crawford che Linklater, dimostrando che i fan sono ansiosi di
saperne di più sullo spin-off collegiale.
Come la quarta stagione di The
Boys prepara la seconda stagione di Gen V
Durante l’episodio
finale della penultima stagione di The
Boys, in America scoppia il caos. Dopo che il
Macellaio (Karl
Urban) ha ucciso Victoria Neuman (Claudia
Doumit), Patriota (Antony Starr) ne
approfitta per ergersi a leader del mondo libero. Gli Stati Uniti
sono ora sotto una versione Supe della legge marziale e con il
disgusto di Patriota per tutto ciò che è umano, non c’è bisogno di
pensare due volte al motivo per cui i civili possono essere visti
indossare delle “H” nel trailer della seconda stagione di Gen
V. Nel frattempo, dopo che la preside dell’Università
Godolkin, Indira Shetty (Shelley Conn), è
stata uccisa da Cate (Maddie Phillips), il posto
si è liberato, pronto per l’arrivo di un nuovo leader, con il
Cipher di Linklater pronto ad essere all’altezza del compito. Al
momento, la seconda stagione di Gen V è prevista per il
prossimo anno.
Alla fine di marzo abbiamo appreso
che l’attore britannico Chance Perdomo, noto
soprattutto per i suoi ruoli in Le terrificanti avventure di Sabrina e nello spin-off
di The
Boys, Gen
V, era morto in seguito a un incidente in moto. Poco
dopo tale tragedia, il team di produzione dello show ha confermato
di aver messo in pausa il lavoro sulla serie per capire cosa fare
senza di lui. Nel ruolo di Andre Anderson,
l’attore interpretava uno dei personaggi principali di Gen
V ed era pronto a diventare un personaggio importante
nel mondo di The
Boys.
Ci eravamo chiesti se il ruolo
sarebbe stato affidato ad un nuovo attore, ma ora è stato
confermato che la serie cancellerà il suo personaggio. “Mentre
continuiamo ad affrontare la tragica perdita di Chance Perdomo,
tutti i membri di Gen V sono determinati a trovare il modo migliore
per rendere omaggio alla sua memoria”, si legge in una
dichiarazione dei produttori di Gen V condivisa su X. “Non faremo
un recasting del ruolo, perché nessuno può sostituire
Chance”.
“Invece, ci siamo presi il tempo
e lo spazio per ridisegnare le trame della seconda stagione, in
vista dell’inizio della produzione a maggio. In questa stagione
onoreremo Chance e la sua eredità”. Gen
V si è conclusa con Marie, Jordan, Emma e Andre
rinchiusi dopo la cattura da parte di Homelander. Il personaggio di
Perdomo sarà probabilmente ucciso fuori dallo schermo, anche se
immaginiamo che si stiano apportando grandi cambiamenti a ciò che
era stato originariamente pianificato per l’imminente seconda
stagione.
Ambientato nel mondo diabolico di
The
Boys, Gen
V espande l’universo della Godolkin University, il
prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si
esercitano per diventare una nuova generazione di eroi,
preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però,
scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri.
Quando il gruppo di giovani dai
poteri soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro
sta succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie? Il cast della
serie include Jaz Sinclair, Chance
Perdomo, Lizze Broadway, Shelley
Conn, Maddie Phillips, London
Thor, Derek Luh, Asa
Germann, Patrick Schwarzenegger,
Sean Patrick Thomas e Marco
Pigossi. In Gen V vedremo anche Clancy
Brown e Jason Ritter nel ruolo di guest
star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T.
Usher, Colby Minifie, Claudia
Doumit e P.J. Byrne negli stessi ruoli
che interpretano in The Boys.
Prime Video ha
svelato il trailer ufficiale dell’attesissima serie Original
Gen
V, dal mondo di The
Boys. La serie debutterà in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo venerdì 29 settembre con i primi tre episodi, seguiti da
nuovi ogni settimana fino all’epico finale di stagione di venerdì 3
novembre.
Ambientato nel mondo diabolico di
The
Boys, Gen
V espande l’universo della Godolkin University,
il prestigioso college per soli supereroi dove gli studenti si
esercitano per diventare una nuova generazione di eroi,
preferibilmente con sponsorizzazioni lucrative. Non tutti, però,
scelgono la strada della corruzione. Oltre al classico caos
universitario, oltre alla ricerca della propria identità e alle
feste, questi ragazzi si troveranno ad affrontare situazioni
letteralmente esplosive. Mentre si contendono popolarità e buoni
voti, è chiaro che la posta in gioco è molto più alta quando sono
coinvolti dei super poteri. Quando il gruppo di giovani dai poteri
soprannaturali scopre che qualcosa di più grande e sinistro sta
succedendo a scuola, saranno messi alla prova: sceglieranno di
diventare gli eroi o i cattivi delle loro storie?
Il cast della serie include Jaz
Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie
Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick
Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen
V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel
ruolo di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di
Jessie T. Usher, Colby Minifie, Claudia Doumit e P.J. Byrne negli
stessi ruoli che interpretano in The Boys.
Michele Fazekas e Tara Butters sono
showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur,
Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick
Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe
e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della
serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant
Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha
Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è
prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e
Original Film.
L’imminente seconda stagione di
Gen
V di Prime Video ha
aggiunto il suo primo nuovo membro al cast, con Hamish
Linklater, ex membro di Legion e
Midnight Mass, che si unirà all’ensemble come
nuovo preside della Godolkin University, Cipher.
Sembra che questo personaggio sia
stato creato per lo show (anche se potrebbe avere una controparte
nei fumetti), ed è descritto come “il carismatico e
affascinante neo-preside della Godolkin University. Formatosi come
scienziato, è politicamente brillante e gode della fiducia e
dell’ammirazione dei funzionari di più alto livello”.
La precedente preside, Indira Shetty
di Shelley Conn, ha avuto una fine complicata
nella prima stagione quando Maddie Phillips di Cate
Dunlap ha usato i suoi poteri di controllo mentale per
costringere il cattivo a tagliarsi la gola.
Lo showrunner
Eric Kripke ha precedentemente confermato che il
finale di Gen
V sarà direttamente collegato agli eventi della
stagione 4 di The
Boys. “Nella nostra mente, sono passati solo
un paio di giorni da qualunque siano gli eventi della Gen V”,
ha detto in una recente intervista con Variety. “Cerchiamo di
mantenere la timeline estremamente semplice perché tutto quel
ripiegamento su se stesso della timeline che penso che altri
universi di fumetti si trovino a dover fare è semplicemente
sconcertante per me come spettatore. Quindi è tutto molto
modulare.”
Gen
V è parzialmente basata sull’arco narrativo
“We Gotta Go Now” della serie di fumetti The
Boys, scritta da Garth Ennis e
illustrata da Darick Robertson. Lo spettacolo si
svolge tra gli eventi delle stagioni 3 e 4 di The
Boys, con Jessie T. Usher e Chase
Crawford che riprendono i rispettivi ruoli di A-Train e
The Deep, insieme ai compagni di cast Colby Minifie,
Claudia Doumit e PJ Byrne.
In Gen
V, gli studenti della Godolkin “metteranno alla
prova i loro limiti fisici e morali, gareggiando per l’ambito
massimo ranking della scuola. Impareranno presto che l’ambizione
arriva con il sacrificio, e la differenza tra giusto e sbagliato
non è così chiara come credevano una volta. Quando gli oscuri
segreti dell’università verranno alla luce, gli studenti dovranno
fare i conti con che tipo di eroi diventeranno.”
Il cast della serie
include Jaz Sinclair, Lizze
Broadway, Shelley Conn, Maddie
Phillips, London Thor, Derek
Luh, Asa Germann, Patrick
Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e
Marco Pigossi. In Gen V vedremo anche
Clancy Brown e Jason Ritter nel
ruolo di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di
Jessie T. Usher, Colby Minifie,
Claudia Doumit e P.J. Byrne negli
stessi ruoli che interpretano in The Boys. Chance
Perdomo ha avuto un ruolo da protagonista nella prima
stagione, ma l’attore è stato tragicamente ucciso in un incidente
motociclistico all’inizio di quest’anno, e il suo
personaggio non sarà riformulato.
Prime Video ha svelato oggi il teaser trailer
ufficiale dell’attesissima serie Original Gen
V. La serie debutterà in esclusiva su
Prime
Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo venerdì 29
novembre con i primi tre episodi, seguiti da nuovi ogni settimana
fino all’epico finale di stagione di venerdì 3 novembre.
Il teaser ufficiale regala
un’anteprima della vita alla Godolkin University, l’unico college
d’America per i giovani supereroi (controllato dalla Vought
International). Dal mondo di The Boys arriva Gen
V, il racconto della formazione scolastica della prima
generazione di supereroi a conoscenza del Compound V, i cui
superpoteri non sono innati, ma sono stati loro iniettati. Questi
giovani e competitivi eroi metteranno alla prova i propri limiti,
sia fisici sia morali, nell’impresa di raggiungere la bramata prima
posizione della classifica della scuola. Presto impareranno che
l’ambizione necessita di sacrifici e che la differenza tra giusto e
sbagliato non è così chiara come credevano. Quando gli oscuri
segreti dell’università verranno a galla, gli studenti dovranno
fare i conti con il tipo di supereroi che vogliono diventare.
Il cast della serie include Jaz
Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie
Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick
Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen
V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo
di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T.
Usher, Colby Minifie e P.J. Byrne negli stessi ruoli che
interpretano in The
Boys.
Michele Fazekas e Tara Butters sono
showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur,
Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick
Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe
e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della
serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant
Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha
Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è
prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e
Original Film.
“Ambientata nell’unico college
americano esclusivamente per supereroi giovani adulti (gestito da
Vought International), Gen V è una serie irriverente e classificata
come R che esplora le vite di Supes ormonali e competitivi mentre
mettono i loro confini fisici, sessuali e morali nella loro vita,
gareggiando per i migliori incarichi nelle migliori città”, si
legge nella sinossi. “È in parte una serie generazionale, in
parte un Hunger Games– con tutto il cuore, la satira e la
volgarità di The Boys.”
I primi tre episodi di Gen V
debutteranno su Prime Video venerdì 29 settembre, seguiti da nuovi
episodi ogni settimana fino all’epico finale di stagione di venerdì
3 novembre. La serie sarà disponibile in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo.
Gen V – il progetto
Dal mondo di The Boys arriva
Gen
V, il racconto della formazione scolastica della prima
generazione di supereroi a conoscenza del Compound V, i cui
superpoteri non sono innati, ma sono stati loro iniettati. Questi
giovani e competitivi eroi metteranno alla prova i propri limiti,
sia fisici sia morali, nell’impresa di raggiungere la bramata prima
posizione della classifica della scuola. Presto impareranno che
l’ambizione necessita di sacrifici e che la differenza tra giusto e
sbagliato non è così chiara come credevano. Quando gli oscuri
segreti dell’università verranno a galla, gli studenti dovranno
fare i conti con il tipo di supereroi che vogliono diventare.
Il cast della serie include Jaz
Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie
Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick
Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. In Gen
V vedremo anche Clancy Brown e Jason Ritter nel ruolo
di guest star, oltre alla partecipazione straordinaria di Jessie T.
Usher, Colby Minifie e P.J. Byrne negli stessi ruoli che
interpretano in The Boys.
Michele Fazekas e Tara Butters sono
showrunner ed executive producer della serie. Eric Kripke, Seth
Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur,
Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick
Robertson, Craig Rosenberg, Nelson Cragg, Zak Schwartz, Erica Rosbe
e Michaela Starr sono executive producer anche dello spinoff della
serie. Nel ruolo di co-executive producer troviamo Brant
Englestein, Sarah Carbiener, Lisa Kussner, Gabriel Garcia, Aisha
Porter-Christie, Judalina Neira e Loreli Alanís. La serie è
prodotta da Sony Pictures Television e Amazon Studios, in
collaborazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e
Original Film.
Mentre il mondo ha già cominciato
ad amare e un po’ a temere i giovani protagonisti di Gen
V, arriva dai meandri di internet una teoria che
potrebbe anticipare il modo in cui Marie Moreau (Jaz
Sinclair) si unirà alla squadra di Butcher di The Boys
4.
Marie, lo sappiamo dalla scioccante
entrata in scena nel primo episodio, è una Supe emocinetica con
abilità di livello superiore. Capace di manipolare il sangue, Marie
viene erroneamente identificata come l’assassina di Golden Boy
(Patrick Schwarzenegger), il che, in parte, la
favorisce nella sua ascesa nella Top 10 dei migliori studenti della
Godolkin University. Perseguitata dal suo tragico
passato, Marie è anche una dei pochi Supes di Gen
V che sembra impegnarsi nella lotta al crimine per le
giuste ragioni.
Con Gen
V che replica la storia della prima stagione di
The Boys
con un chiaro parallelo tra Starlight e Marie, non c’è dubbio che
il giovane Supe sia associabile Starlight (Erin
Moriarty), Hughie (Jack Quaid) e gli
altri membri anti-Vought della troupe di Billy Butcher in The
Boys. Anche nei suoi primi episodi, la serie spin-off
ha vantato alcuni cameo divertenti che si collegano al franchise
principale. Con l’intrigante potenziale crossover della serie in
pole position, sembra sempre più probabile che Marie incontrerà il
gruppo di vigilanti di The Boys
4. Curiosamente, entrambi gli show hanno già
anticipato come la squadra di Marie e Butcher potrebbero
incrociarsi in un prossimo futuro.
Hughie e The Boys dovrebbero già sapere di Marie
Concentrandosi su Marie
Moreau, Gen
V ci dice con un brillante e profondo Easter Egg
di The Boys, che la squadra di Butcher dovrebbe
già sapere dell’adolescente Supe. Nella terza stagione di
The Boys, Hughie ruba l’intero file system del Red
River Institute. L’Istituto, viene rivelato, è una casa famiglia di
proprietà sussidiaria della Vought per bambini Supe orfani. Dato
che l’unità USB di Hughie contiene i file di ogni Supe a Red River,
l’equipaggio dovrebbe essere ben consapevole dell’esistenza della
protagonista di Gen
V. In effetti, gli spettatori più attenti hanno notato
che il profilo e l’immagine di Marie appaiono effettivamente sullo
schermo nell’episodio mentre Hughie scorre i file, rendendo la
connessione innegabile.
Anche se Hughie e The
Boys non prestassero molta attenzione al profilo di
Marie – o se in qualche modo non si accorgessero di quanto possano
essere utili i suoi poteri emocinetici in una lotta contro
Homelander e la Vought – allora Gen V è pronta a
correggere quella svista. Nella serie spin-off, Marie fa notizia
quasi immediatamente per aver presumibilmente ucciso il prodigio
dell’università, giustamente chiamato Golden Boy. Mentre
approfondisce il progetto segreto “Woods” della Vought e le altre
cospirazioni che circondano Godolkin, c’è una forte probabilità che
appaia sul radar dei ragazzi di Butcher.
Gen V ha
confermato che Marie è una delle supes potenti del mondo
I poteri di manipolazione
del sangue di Marie Moreau in Gen
V sono tra le abilità più formidabili
nell’universo di The Boys. Spesso Marie usa le sue
abilità per creare proiettili o fruste, ma gli episodi chiave della
serie hanno dimostrato che è capace anche di manipolare il sangue
all’interno del corpo di qualcun altro. I superpoteri di Marie la
rendono la candidata perfetta per combattere qualcuno dotato di
invulnerabilità, come Homelander. È logico che i ragazzi
sfoglino gli archivi del Red River alla ricerca di candidati adatti
all’uccisione di Homelander.
Per la maggior parte del tempo,
Gen
V ha mostrato come Marie manipola il sangue che esiste
al di fuori del suo corpo (o di quello di qualcun altro). Avendo
scoperto le sue abilità quando le è arrivato per la prima volta il
ciclo, Marie si è sempre provocata dei tagli alle mani per avere il
sangue da manipolare, sangue che esce dal suo corpo. Altre volte, è
anche in grado di controllare il sangue che scorre dalla ferita o
dal taglio aperto di qualcun altro. L’episodio 4 di Gen
V, tuttavia, cambia le regole del gioco: rivela che
Marie può manipolare il sangue all’interno del corpo di qualcun
altro e, come dice lei, “far esplodere” una parte del corpo della
sua vittima. Detto questo, Marie potrebbe essere in grado di
controllare il sangue all’interno del corpo di Homelander,
rendendola una dei pochi Supes in grado di uccidere l’onnipotente
leader dei Sette.
Unirsi ai Ragazzi
potrebbe essere il futuro perfetto di Marie Moreau dopo Gen
V
Se Hughie e i
ragazzi sono già a conoscenza dei poteri rari di Marie,
potrebbero già cercarla. Non si sa molto sulla trama di The Boys
4 o su come il finale di Gen
V influenzerà la serie principala. Anche se non
conosciamo il destino di Marie, è chiaro che non ha futuro con la
Vought; ha causato troppi problemi e sa già troppo del ventre
oscuro della compagnia per essere trasformata in un membro dei
Sette facilmente controllabile.
È anche possibile che Marie Moreau
si unisca ai Ragazzi dopo il suo periodo in Gen
V. Se Hughie e gli altri si collegassero al suo
profilo Red River, è anche possibile che un membro dei Boys arrivi
alla fine della serie spin-off per reclutare Marie. Ovviamente i
ragazzi avranno molto da affrontare nella prossima stagione. Per
cominciare, è finalmente giunto il momento di odiare Billy Butcher:
le sue azioni egoistiche e l’uso sfrenato del Composto V stanno
facendo deragliare il gruppo.
La connessione di The Boys con
Marie Moreau potrebbe dare un volto al “benefattore”
Nell’episodio 5 di Gen
V, Shetty (Shelley Conn),
l’antagonista preside della Godolkin University, dice al dottor
Cardosa (Marco Pigossi) che Marie ha un
“benefattore” enigmatico e influente, il che la rende interdetta a
qualsiasi sperimentazione sui Supes. Diversi personaggi di
The Boys potrebbero essere il misterioso
“benefattore” di Marie, dal nuovo CEO della Vought Ashley Barrett
(Colby Minifie) all’ex CEO Stan Edgar
(Giancarlo Esposito) fino al candidato alla
presidenza Robert Singer (Jim Beaver). Anche la
stessa Dean Shetty potrebbe essere la misteriosa benefattrice.
Sebbene il fatto che il benefattore sia qualcuno all’interno della
Vought o della Casa Bianca avrebbe più senso, potrebbe anche
trattarsi di Starlight o Mallory, che vorrebbero portare Marie
dalla loro parte.
I file di Red River di Hughie
possono essere il ponte per portare Marie in The Boys 4
Quando la foto e il nome
di Marie appaiono sullo schermo durante l’esplorazione di Hughie
del database del Red River Institute, siamo di fronte a un cameo
per i fan più attenti. Naturalmente, il momento non è servito
soltanto a preparare l’arrivo di Gen
V molto prima della sua uscita. The
Boys è sempre stata una serie dalla trama intricata,
quindi è difficile immaginare che lo show presentasse Marie in modo
casuale. Nonostante tutti i cameo e i riferimenti di Gen
V alla serie madre, i due racconti rimangono in
gran parte separati. Se si sta cercando un modo per portare Marie
in The Boys
4 sembra chiaro che il passo non sarà poi tanto
difficile.