Showtimeha dato un ordine diretto alla serie thriller politico
The Department,
conGeorge
Clooneyalla regia. Clooney e
Grant Heslov serviranno anche come produttori esecutivi tramite
Smokehouse Pictures. Lo spettacolo è basato sulla serie
francese “Le Bureau des Legendes”. La produzione dovrebbe
iniziare entro la fine dell’anno.
The
Department, basato sull’affascinante e brillante
serie ‘The Bureau’, seguirà la grande tradizione di ‘Homeland‘,
uno degli spettacoli di maggior successo e che definiscono il
marchio a Showtime”, ha affermato Chris McCarthy, presidente e CEO
di Showtime e Paramount Media. “Proprio come ‘Homeland’ ha portato
lo spionaggio globale a nuovi livelli, ‘The Department’ porterà gli
spettatori ancora più in profondità in un mondo di intrighi e
sotterfugi con personaggi complicati che lottano con i propri
demoni mentre combattono minacce esistenziali alla nazione e al
mondo.”
Secondo il logline ufficiale, lo
spettacolo originale è incentrato sulla “vita quotidiana e le
missioni degli agenti all’interno del principale servizio di
sicurezza esterno della Francia. Si concentra sul “Bureau of
Legends”, responsabile dell’addestramento e della gestione di
agenti sotto copertura in missioni a lungo termine in aree con
interessi francesi. Vivendo sotto false identità per anni, le
missioni di questi agenti sono identificare e reclutare buone fonti
di intelligence.”
“Siamo entusiasti di collaborare
con George & Grant a questo fantastico progetto“, ha affermato
David Glasser, CEO di 101 Studios. “Paramount+/Showtime e MTV Entertainment Studios
sono stati una casa incredibile per molti dei nostri progetti e
siamo entusiasti di lavorare ancora una volta al fianco di Chris
McCarthy, Keith Cox, Nina Diaz e i loro incredibili
team”.
“Le Bureau Des Legendes” è stato
creato da Eric Rochant. Ha debuttato originariamente nel 2015
e fino ad oggi ha trasmesso cinque stagioni. Lo spettacolo è
una serie di Canal+ Creation Originale prodotta da Alex Berger e
Rochant di TOP – The Originals Productions e Pascal Breton di
Federation Studios.
The Department sarà
prodotto esecutivamente da Clooney e Heslov così come da Keith Cox
e Nina L. Diaz di MTV Entertainment Studios. David C. Glasser, Ron
Burkle, David Hutkin e Bob Yari di 101 Studios sono anche
produttori esecutivi insieme a Berger per The Originals
Productions. Anche Ashley Stern e Breton per Federation
Studios/Federation Entertainment of America sono i produttori
esecutivi. Producono MTV Entertainment Studios e 101
Studios.
“Siamo lieti di estendere il DNA di
‘The Bureau’ attraverso ‘The Department’ per Showtime con i nostri
amici di MTV Entertainment Studios e 101 Studios”, ha dichiarato
Berger, presidente e produttore esecutivo di The Originals
Productions. “The Originals Productions (TOP), Federation e
Paramount stanno portando il nostro franchise a un livello
superiore, realizzando un nuovo spettacolo di spionaggio
internazionale ad alto rischio ambientato oggi in un ambiente
geopolitico molto complesso”.
Guillaume Pommier, co-responsabile
della distribuzione di Federation, ha aggiunto: “Non potevamo
sognare un partner migliore di Showtime per adattare ‘The
Bureau’. Condividono con noi la passione, la visione e
l’ambizione per questo fantastico spettacolo, combinate con la loro
forte rete globale premium che porterà ‘The Department’ nel
mondo”.
Nonostante siano passato oltre
vent’anni dal primo capitolo della saga di
Ocean’s Eleven, il film di Steven
Soderbergh rimane uno dei progetti più divertenti e
costellati di grandi star della storia recente di Hollywood.
George Clooney,
Brad Pitt,
Matt Damon,
Julia Roberts, Don Cheadle e
altri si univano per portare a segno una rapita ideata da Danny
Ocean, eppure quel cast poteva essere anche più ricco. George Clooney
ha recentemente confermato che sia Mark Wahlberg che Johnny Depp erano stati contattati per
recitare nel film.
“Steven aveva appena girato ‘Erin Brockovich’ e ‘Traffic’, ed è
stato nominato per [un Oscar per] la regia di entrambi i
film”, ha detto George Clooney
durante una discussione con Soderbergh al TCM Film Festival.
“Quindi, le persone volevano davvero lavorare con lui
(…)Detto questo, alcune persone ci hanno detto di
no”, ha aggiunto Soderbergh.
“L’hanno fatto”, ha detto
George Clooney.
“Alcune persone molto famose ci hanno detto di andare subito a
fanculo. Mark Wahlberg, Johnny Depp. Ce n’erano altri. Adesso se ne
pentono. Io invece mi pento di aver fottuto Batman.”
Più avanti, via Variety, Clooney ha
ricordato come hanno convinto la mega star Julia Roberts a firmare per interpretare l’ex
moglie del suo personaggio.“Abbiamo inviato a Julia una
sceneggiatura e ho scritto una nota dicendo: ‘Ho sentito che ora
guadagni 20 [milioni di dollari] per un film'”, ha detto
Clooney. “E le abbiamo inviato una banconota da $ 20 … La
battuta l’ha fatta ridere, e sì, è saltata a bordo.”
Ocean’s Eleven ha ottenuto il plauso della
critica e ha incassato 450 milioni di dollari al botteghino
mondiale. Il film ha dato vita a un franchise che ha portato a due
sequel con il cast originale, Ocean’s Twelve del
2004 e Ocean’s Thirteen del 2007, oltre a uno
spin-off al femminile con Ocean’s 8 del 2018 con Sandra Bullock
e Cate
Blanchette.
La Warner Bros. sta attualmente
sviluppando un riavvio del franchise con Margot Robbie e Ryan Gosling come protagonisti. Robbie
produrrà il film sotto la sua bandiera LuckyChap con Tom
Ackerley e Michelle Graham. Gary
Ross, Olivia Milch e Josey McNamara di
LuckyChap saranno i produttori esecutivi. Village Roadshow è anche
coinvolto nel progetto in qualità di produttore esecutivo.
L’attore George Clooney ha compito oggi 63 anni e fin
dalle prima luci dell’alba è stato impegnato sul set del suo nuovi
film da protagonista che lo vedrà recitare al fianco di
Adam Sandler per la regia di Noah
Baumbach. Il film al momento senza titolo vede
protagonisti un cast stellare composto anche da
Isla Fisher,
Laura Dern,
Patrick Wilson, Greta
Gerwig, Eve Hewson,
Emily Mortimer (che ha scritto il film insieme al
regista),
Billy Crudup e Jim Broadbent.
I fan italiani augurano buon compleanno a George Clooney sul
set questa mattina
Un gruppo di fan questa mattina si è presentato sul set del film
per fare gli auguri all’attore che era insieme a
Adam Sandler.
George Clooney e Adam
Sandler che giocano a basket
Nei giorni scorsi George
Clooney e Adam Sandlersono stati visti
giocare a basket in camicia e mocassini a Caorso, vicino a
Piacenza, sul set di un film, dopo aver preteso dalla produzione di
avere un campo ed un canestro per divertirsi nelle pause tra una
ripresa e l’altra.
Al momento i dettagli della trama non sono stati resi noti.
Tuttavia sappiamo che la pellicola è un film originale Netflix e dovrebbe uscire nel corso del 2025.
Anche George
Clooney è stato coinvolto nel l’ormai celebre Sony Hack.
L’attore è il protagonista di una serie di e-mail in cui chiede
scusa a Amy Pascal per la sua mancanza di fiducia
in merito a The Monuments Men, film che
Clooney ha diretto e interpretato è che è stato prodotto da
Columbia.
Amy Pascal, per
rassicurare George, gli ha risposto: “Il Box Office è la
migliore vendetta”.
Diciamo che sarebbe però
interessante sapere quando queste e-mail sono state inviate. Dal
momento che il film di Clooney non è stato certo un successo
commerciale, nè di critica, la risposta della Pascal potrebbe
assumere significati molto molto diversi.
Ecco il secondo trailer di A very
Murray Christmas, un omaggio al classico variety show
natalizio in cui Bill Murray raduna un cast
d’eccezione per una serata di musica, divertimento e risate –
che sarà disponibile su Netflix a partire da venerdì 4 dicembre.
In questo secondo video anche
George Clooney si mette alla prova conil
canto!
https://youtu.be/4q36IQDYDkc
Scritto da Mitch Glazer,
Bill Murray e Sofia Coppola e diretto da Sofia
Coppola, A Very Murray Christmas
è un omaggio al classico variety show natalizio. Bill Murray, nei
panni di se stesso, è preoccupato che nessuno partecipi al suo show
a causa di una terribile tempesta di neve che colpisce New York.
Con un po’ di perseveranza e un pizzico di fortuna, gli ospiti
riusciranno a raggiungere il Carlyle Hotel, danzando e cantando
tutti insieme in una splendida atmosfera natalizia.
Il cast è composto da George
Clooney, Paul Shaffer, Amy Poehler, Julie White, Dimitri Dimitrov,
Michael Cera, Chris Rock, David Johansen, Maya Rudolph, Jason
Schwartzman, Jenny Lewis, the band Phoenix, Rashida Jones, Miley
Cyrus, e molte altre star.
Questo Natale seguite Netflix per
saperne di più sulla nuova produzione Netflix A Very
Murray Christmas.
Dopo la rivelazione shock per i fan di
Brad Pitt,
eccone arrivare un’altra questa volta di George Clooney che
ha rivelato a Rolling Stones di aver pensato al suicidio qualche
anno fa.
Il regista
culto George A. Romero scomparso all’inizio
di quest’anno rivelò di aver quasi diretto il primo film
Marvel nei primi anni ’80.
Quel film sarebbe stato incentrato sul personaggio
di Copperhead (alias Arthur Reynolds) –
personaggio dei fumetti Marvel Comics.
La rivelazione arriva da una clip
del documentario che sta per uscire che si intitola Untold Horror
che si concentra sui progetti cinematografici del grande regista
film horror. Nel particolare la clip che trovate di seguito è
incentrata su questo progetto legato al personaggio
di Copperhead:
Nella clip George A.
Romero spiega che stava cercando di realizzare un film che
era praticamente Transformersche
incontra RoboCop prima
che queste due cose fossero uscite al cinema.
“Era un mondo post-apocalittico
… popolato da cyborg, ninja, scienziati pazzi … questo film aveva
tutto. A un certo punto in mezzo a una battaglia, Copperhead
raccoglie un cavallo e lo getta a qualcuno. Questo è ciò che
mi ha intrigato quando ho letto lo script”.
Geoffrey Rush, fresco di nomination
all’Oscar per Il discorso del re, presterà la voce a un personaggio
del prossimo cinefumetto The Green Lantern. Si tratta di Tomar-Re,
alieno uccelliforme che insegna al protagonista come usare i suoi
nuovi poteri.
Mentre proprio ieri il
CEO di WB ha tenuto a precisare che la strada intrapresa dai Marvel
Studios poco si adatta alle necessità delle proprietà della
DC Comics per ragioni del tutto valide,
oggi Geoff Johns, che era ospite di un evento
DC nella città di Washington
DC ha stuzzicato i fan sul potenziale prossimo
adattamento.
Secondo le sue allusioni del
Presidente e Direttore Creativo di DC Comics dopo
aver giocato con le parole ha fatto esplicito riferimento ad
Hitman, aggiungendo in modo esplicito che “c’è
sempre la possibilità che qualcosa accada.” La discussione in
merito al personaggio è nata dopo una serie di domande in merito ad
un potenziale adattamento televisivo proprio su Hitman.
Tommy Monaghan, Alias
Hitman, è stato creato da Garth Ennis e John
McCrea nel 1993 prima di ottenere la sua serie standalone nel 1996.
La serie lunga ben 61 numeri, con il personaggio che muore in un
finale a sorpres. Nonostante gli anni, la sua popolarità non è
diminuita, e Hitman è anche apparso in diversi speciali.
Attualmente è difficile
immaginare con certezza dove la DC possa
collocare Hitman nell‘universo DC in
televisione. Potrebbe facilmente adattarsi a uno dei qualsiasi
spettacoli The CW, o anche alla prossima
piattaforma di streaming della
DC Entertainment che debutterà quest’anno.
Geoff Johns è
ora Presidente e Chief Creative Officer di DC
Entertainment. Con lui, resta al comando dell’azienda,
Diane Nelson.
Apparentemente la sua promozione è
stata annunciata agli interni qualche mese fa, quando si è avanzato
il suo nome nella produzione dell’universo cinematografico DC. Il
tutto sarebbe avvenuto durante “la crisi” post-Batman v Superman Dawn of
Justice.
Wonder Woman: anche Geoff
Johns ha lavorato allo script
Geoff è ancora coinvolto nella
sezione editoriale della DC, oltre ad avere il ruolo di produttore
esecutivo in Justice League e nei film in
programma su Batman.
Che ve ne pare? Sarebbe questo un
modo per la Warner Bros di assicurarsi una migliore supervisione
dei loro cinecomics?
Una sfilata di vip ha accolto i
giornalisti al cinema Adriano stamattina, per la conferenza stampa
di Immaturi, ultimo film di Paolo Genovese, dal 21 gennaio in 500
sale italiane. Per Genovese il film è stata una specie di
“scrittura catartica. Quello di ripetere l’esame di maturità è
un mio incubo ricorrente, se dovesse capitare sarei terrorizzato,
poi ho scoperto che molte persone lo sognano con terrore proprio
come me”.
Genova si ricarica con il cinema.
Circuito, dopo i mesi di chiusura forzata, rilancia presentando il
festival Genova Reloaded. Incontri di cinema e
dintorni prodotto da Circuito con la
direzione artistica di Giorgio Viaro, critico
cinematografico e direttore del periodico «Best Movie».
Dieci film con ospiti, fra cui due
anteprime, una prima assoluta, una chicca in bianco e nero, uno
spettacolo in realtà virtuale in scena al Sivori e tante sorprese.
Dal 4 al 12 luglio 2020 nel Cortile
Maggiore di Palazzo Ducale, in collaborazione con Fondazione Palazzo Ducale Genova, i film saranno
presentati da registi e interpreti, tutti intervistati da Viaro:
Ivano De Matteo, Cristina Comencini,
Antonio Padovan, Giuseppe Battiston, Elisabetta
Olmi per l’anteprima del film Il grande
passo, Valerio Mastandrea (in diretta video),
Haifa Al Mansour (in diretta video da Los Angeles)
per l’anteprima del suo film La candidata ideale,
Zerocalcare per la prima visione di Rebibbia
Quarantine – Final Cut,Valentina Lodovini ci
parlerà del suo ultimo film Cambio tutto, Elio
Germano, protagonista di un film ma anche di un monologo
multimediale al Sivori e Omar Rashid che lo ha
diretto.
Gennaio 2020: doveva essere
l’anno della ripartenza – dichiara Alessandro Giacobbe,
amministratore delegato di Circuito – simbolicamente
rappresentata dall’inaugurazione del nuovo “ponte di Genova”
prevista per l’estate. Quanto successo poco dopo ha invece
ridisegnato le priorità, obbligandoci a mesi caratterizzati da una
grave emergenza sanitaria e da un blocco di tutte le attività
comprese quelle culturali delle sale cinematografiche. L’idea di
una settimana di incontri ed eventi, con il Cinema da protagonista
principale, assume quindi un sapore di rinascita dopo un’astinenza
forzata dal grande schermo che solo in questi ultimi giorni si
ripropone al pubblico a dosi ridotte, ma per questo forse ancora
più preziose. Da qui l’idea di una “ricarica” di energie che passa
attraverso la presenza, quella degli spettatori anzitutto, quella
di alcuni amici che verranno a trovarci sia di persona che in
collegamento con la promessa di esserci già dall’anno prossimo
quando l’evento “Genova Reloaded” potrà riproporsi ancor più ricco
e strutturato.
Sono estremamente felice di
proseguire la mia “relazione cinefila” con Genova – dichiara
Giorgio Viaro, direttore artistico di Genova Reloaded – dopo
il Cine&Comic Fest che ho ideato e diretto dal 2017 al
2019 al Porto Antico. Le piazze della città, i suoi chiostri e le
sue terrazze sono come tanti teatri a cielo aperto, e da sempre
penso che ne facciano la cornice ideale per un evento
festivaliero.Genova Reloaded, fin dal titolo, segna una
ripartenza: la ripartenza del tessuto socio-culturale cittadino
dopo i dolorosi mesi di lockdown; la ripartenza dell’industria
cinematografica, che a fatica prova a rideterminare i suoi spazi,
in mezzo a tante limitazioni ma anche a nuove opportunità; e la
ripartenza di una kermesse che unisce il cinema alle altre arti
popolari, a partire dal fumetto. Per tutte queste ragioni, Genova
Reloaded è per me l’inizio di una nuova avventura, che mi auguro
continuerà e crescerà negli anni, ma al contempo la prosecuzione di
tanti progetti e stimoli che la quarantena aveva messo in sospeso.
Infine voglio ringraziare Circuito Cinema, che ha creduto fosse il
momento giusto, nonostante tutti i rischi, per varare un progetto
inedito, e che ormai da anni anche attraverso Academy Two ha
trasformato la città di Genova in un polo d’eccellenza per la
fruizione cinematografica urbana, portando sugli schermi numerosi
capolavori d’essai.
Genova Reloaded si estende
dal 4 al 12 luglio con almeno un appuntamento al giorno.
Si comincia con Ivano De
Matteo, che presenterà il suo ultimo film
Villetta con ospiti (sabato 4 luglio),
con Marco Giallini e Michela Cescon. Cristina
Comencini incontrerà il pubblico prima della proiezione
del suo nuovissimo film Tornare con
Giovanna Mezzogiorno (domenica 5 luglio). Antonio
Padovan è il regista de Il grande
passo interpretato da Giuseppe
Battiston e Stefano Fresi. Il film, in anteprima dopo
essere stato presentato con successo al Torino Film Festival, sarà
introdotto dal regista, da Battiston e dalla produttrice
Elisabetta Olmi, figlia del grande regista
Ermanno, che incontreranno il pubblico (lunedi 6 luglio). Il
David di Donatello, presente fisicamente in sala,
sarà l’ospite inusuale della serata dedicata a Parasite,
il film protagonista assoluto della stagione cinematografica con
cui si apre il festival, vincitore della Palma d’oro di Cannes, di
quattro Premi Oscar (tra i quali miglior film e miglior regista) e
appunto del David quale miglior film straniero. In questa serata
speciale sarà presentato per la prima volta Parasite
Black & White Version, le versione voluta dal regista
in bianco e nero e versione sottotitolata grazie ad Academy Two, la
casa di distribuzione genovese che ha acquisito i diritti per
l’Italia del film (martedi 7 luglio). Valerio
Mastandrea sarà collegato in diretta per parlare di
Figli interpretato insieme a Paola
Cortellesi (mercoledi 8 luglio). Haifa Al Mansour,
la prima regista araba nota al pubblico per La bicicletta
verde, sarà in collegamento da Los Angeles per presentare in
anteprima nazionale il suo film La candidata
ideale, presentato con successo all’ultima Mostra del
Cinema di Venezia (giovedi 9 luglio). Zerocalcare
presenterà per la prima volta sul grande schermo
Rebibbia Quarantine – Final Cut, un
montaggio unico dei cortometraggi realizzati durante il lockdown
per la trasmissione televisiva Propaganda Live su La 7, e
diventati un appuntamento irrinunciabile di condivisione e
confronto in quelle settimane di crisi. L’artista commenterà le sue
“pillole” di animazione, proposte per la prima volta sul grande
schermo (sabato 11 luglio, ma alle ore 21,00). Sempre l’11 luglio a
seguire Valentina Lodovini presenterà
Cambio tutto!, divertente commedia remake
di un film messicano dal titolo “una donna senza filtri”,
Elio Germano fresco vincitore dell’Orso d’oro di
Berlino per la miglior interpretazione con Volevo
nascondermi presenterà
Favolacce, ultimo film dei
fratelli D’Innocenzo dove interpreta un ruolo chiave, oltre a
parlare dello spettacolo virtuale Segnale d’allarme. La
mia battaglia VR, al cinema Sivori
(salita Santa Caterina) venerdì 10 (ore 14.00 e 17.40), sabato 11 e
domenica 12 luglio (ore 14.00 – 17.40 – 21-30) e venerdì 10 luglio
(ore 21.30) nel Cortile Maggiore di Palazzo
Ducale.
Per la prima volta a
Genova sarà possibile vivere uno spettacolo immersi nella
realtà virtuale. Indossando i visori VR
(sanificati dopo ogni uso) si potrà vedere il monologo
Segnale d’allarme, trasposizione
di La mia battaglia, interpretato a teatro da Elio
Germano, che ne è autore insieme a Chiara Lagani. Un
esperimento innovativo che per 70 minuti mescola mondo immaginario
e mondo reale. Ogni spettatore diventa parte dell’opera teatrale,
scorgendo i movimenti di Germano così come quelli degli altri
spettatori intorno a lui. Segnale d’allarme. La mia battaglia.
VR, film drammatico in realtà virtuale prodotto da Gold, è
diretto da Omar Rashid e dallo stesso Germano.
Sarà Rashid a raccontare come ha realizzato questa novità che
unisce arte e scienza. In caso di pioggia i film in programma a
Palazzo Ducale saranno trasferiti al Sivori o al Corallo.
Biglietto cinema: 8 euro (intero); 7
euro (ridotto)
Biglietto Segnale d’allarme. La
mia battaglia. VR: 10 euro
Sono validi gli abbonamenti Circuito
Cinema Top (escluso Segnale d’allarme. La mia battaglia.
VR)
Il ministro della Cultura del nuovo governo
di destra italiano, appena nominato, ha promesso una nuova era
per il settore culturale del paese e ha rivelato di voler riformare
i finanziamenti statali per le arti dello spettacolo.
Gennaro Sangiuliano è tra i 24 ministri nel nuovo
governo di Giorgia Meloni, che ha prestato
giuramento come primo ministro italiano domenica, tre settimane e
mezzo dopo che il suo partito di destra Fratelli d’Italia
(Fratelli d’Italia) ha trionfato alle ultime
elezioni. Il nuovo ministro prenderà il posto di Dario Franceschini
del Pd di centrosinistra, che è stato il ministro della cultura più
longevo d’Italia, e il mondo televisivo e cinematografico attende
ora di vedere cosa questo significhi per i settori. Il nuovo
ministro ha detto al quotidiano romano Il Messaggero che i finanziamenti pubblici sono
essenziali per la cultura, ma che le istituzioni pubbliche devono
cambiare mentalità per essere “più attive e intraprendenti”.
“È un errore aver paura dei privati e del
mercato, chiudersi come un riccio e diffidare di qualsiasi
intervento, aiuto o sostegno dall’esterno”, ha affermato.
Sangiuliano ha rivelato di voler rivedere il Fondo Unico per lo
Spettacolo (Il Fondo Unico Per Lo Spettacolo – FUS) e le modalità
di erogazione dei suoi sussidi. Creato nel 1985, il FUS, che valeva
400 milioni di euro nel 2022, sovrintende il sostegno statale alle
arti dello spettacolo di danza, musica e teatro, nonché alle
compagnie circensi e agli spettacoli itineranti. Franceschini
ha ricoperto la carica dal 2014 al 2018, e poi dal 2019 fino a
questo fine settimana, da ultimo sotto la coalizione di unità
nazionale presieduta da Mario Dario istituita nel 2021 in risposta
alla pandemia di Covid-19. Sotto la guida di Franceschini, l’Italia
ha rafforzato il credito d’imposta per l’audiovisivo introdotto per
la prima volta nel 2008, portandolo al 40%, e il sostegno statale
al settore cinematografico è passato da 400 milioni di euro (394
milioni di dollari) nel 2016 a 750 milioni di euro (740 milioni di
dollari) nel 2022. Ha ottenuto un rinnovamento da 260 milioni di
euro (250 milioni di dollari) degli storici Cinecittà Studios di
Roma.
L’intervista di Sangiuliano al
Messaggero è il primo intervento rilasciato da quando è
stato nominato ministro della cultura. Alla domanda se fosse la
persona giusta per il lavoro, ha citato in risposta la poesia
To Italy del poeta del XIX secolo Giacomo
Leopardi. “Il tempo mostrerà che darò tutto me stesso. Ho
alcune linee guida e idee che mi stanno a cuore. Ti cito la
poesia Italia di Giacomo Leopardi: “O mia
patria, vedo le mura, gli archi, le colonne, le statue e le torri
dei nostri antenati”, ha detto.
Sangiuliano ha detto che Leopardi insieme al
poeta della Divina Commedia Dante Alighieri, nonché ai filosofi e
teorici politici Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Giuseppe
Prezzolini e Antonio Gramsci sono stati tutti punti di partenza per
le sue idee sul suo nuovo ruolo. “Io, come Gramsci, vedo molti
pappagalli in giro”, ha detto, aggiungendo che i pappagalli
contemporanei erano “i preti del politically correct e del
mainstream”. Alla domanda su come “combattere” queste
“tendenze pervasive”, ha risposto: “Promuovendo una cultura
inclusiva, che tenga conto della pluralità della nostra
identità”.
Durante i suoi quasi due decenni alla Rai,
la carriera di Sangiuliano ha incluso periodi come corrispondente
estero in Bosnia, Kosovo e Afghanistan. Prima di assumere il
ruolo di capo notiziario di Rai 2, è stato vicedirettore del
telegiornale di Rai 1. È anche uno scrittore prolifico e ha
pubblicato una serie di biografie, inclusi i ritratti del
presidente russo Vladimir Putin, dei presidenti degli Stati Uniti
Donald Trump e Ronald Reagan, del candidato alla presidenza Hillary
Clinton e del presidente cinese Xi Jinping. Il Messaggero
ha chiesto a Sangiuliano se temeva che il suo ministero potesse
subire un boicottaggio da parte dei professionisti prevalentemente
di sinistra del settore culturale italiano. “Spero
assolutamente di no”, ha detto. “Credo anche che a
destra ci siano energie intellettuali estremamente valide. Non
stiamo cercando di limitare nessuno, ma non dovrebbero esistere
figli di un Dio minore”.
“Sono Gennaro Aquino e faccio il
location manager”. Gentile e diretto, Aquino rappresenta una
figura professionale che si sta sempre più delineando nel nostro
cinema; collaboratore di Matteo Garrone, con il
quale ha lavorato anche a Pinocchio, ha lavorato
con moltissimi nomi prestigiosi del cinema italiano, da
Mario Martone a Matteo
Rovere.
Ospite al Sardinia Film
Festival 2019, Aquino ha partecipato a delle masterclass
in cui ha parlato del suo lavoro, situazioni che lui preferisce
definire incontri “molto costruttivi per me ma anche per chi ha
partecipato”, ci tiene a sottolineare: “C’erano un sacco
di giovani autori invitati al festival che pensavano di annoiarsi,
ma hanno capito che potevano apprendere nozioni utili anche al loro
lavoro.”
Professione consolidata da sempre
nel cinema anglofono, il location manager è un ruolo che sono negli
ultimi anni ha assunto una forma nel panorama del cinema italiano e
“in poche parole – spiega Gennaro Aquino– è quello che cerca i luoghi dove girare le scene dei film, le
cosiddette location.”
Passando poi alla spiegazione
pratica del suo lavoro, Aquino procede: “Ci sono diverse fasi
nel corso del lavoro: la prima è quella di scouting, che avviene
nella fase precedente alla preparazione del film in cui il location
manager entra in contatto con il regista, la produzione e lo
scenografo. Dopo degli incontri preliminari con tutti i reparti
creativi del film, e dopo aver raccolto delle informazioni
specifiche fondamentali, ci si arma di pazienza e di tutti i
dispositivi necessari a produrre immagini. Questo è lo scouting
vero e proprio. Attraverso il confronto con regista e scenografo,
durante la ricerca, si delinea quello che sarà l’impianto visivo
del film.”
Ma quali sono le
caratteristiche necessarie per essere un bravo location
manager?
“Prima di tutto la sensibilità
visiva e artistica. Spesso il LM è considerata una figura che ha
solo competenze tecniche, ma a mio avviso è importante che abbia
una cultura artistica e architettonica, deve riuscire a capire
l’epoca e il periodo storico in cui sarà ambientato il film, ma
anche quando lavora ad un progetto contemporaneo, deve capire cosa
si addice di più a script e alle linee direttive del
regista.”
Proprio rispetto al regista con cui
si confronta di volta in volta, Aquino spiega che è importante
capirne le necessità e le possibilità: “Ci sono varie tipologie
di registi più o meno esigenti e più o meno consapevoli di quello
di cui hanno bisogno per il film, ma anche più o meno in possesso
di una cultura visiva. È importante capire con chi si ha a che
fare, e lo stesso vale nel rapporto con lo scenografo. Inoltre è
importante da un punto di vista produttivo capire che lavoro si sta
affrontando, ovvero di che tipo di budget dispone la produzione del
film a cui si lavora.”
Trai suoi ultimi lavori c’è
l’atteso Pinocchio di Garrone, qual è la mappa geografica del
film?
“Durante la lunga gestazione del
film, la ricerca della location ci aveva portati prima in Sicilia,
molto a sud, perché pensavamo che potesse essere una soluzione
alternativa alle tante versioni della storia realizzate. L’idea di
Matteo Garrone era che fosse un on the road, in cui si cogliessero
gli spostamenti paesaggistici, così come avviene nela storia di
Collodi. La geografia del film si è concentrata su tre regioni.
Prima la Toscana, il che ha senso anche da un punto di vista
filologico, visto che Collodi rimanda all’impianto culturale di
quel territorio, anche se non lo dice mai. Tutta la prima fase è
stata girata nel senese. Quando poi Pinocchio comincia a seguire le
sue avventure, ci spostiamo nel Lazio, e infine in Puglia. Per una
serie di ragioni, anche produttive, abbiamo ambientato in Puglia la
maggior parte del film. Ci siamo mossi tra quelli che io chiamo
“blocco mare” e “blocco Murge”. La prima parte delle riprese sono
state svolte in aree più marine, precisamente nel territorio che va
dalla provincia di Bari verso il Salento, quindi Monopoli,
Polignano a Mare e Ostuni, dove abbiamo girato il Paese dei
Balocchi. Poi ci siamo spostati nell’Alta Murgia barese, nel
territorio di tre comuni: Altamura, Gravina in Puglia e Spinazzola,
dove abbiamo realizzato tutta un’altra serie di scene che portano
verso il finale del film.”
Alla luce del primo trailer del
film, presentato a Riccione durante le Giornate estive di
Cinema, sembra che Gennaro Aquino abbia di nuovo
contribuito alla realizzazione dell’ennesimo grande film del
regista romano.
Questo Gennaio in
sala si conferma ancora una settimana piena di grandi
novità al cinema. Oltre al nuovo film di
Taika Waititi che parla di una strapalata squadra di calcio
arriva Enea il secondo lungometraggio dell’attore
e regista
Pietro Castellitto presentato in anteprima durante
Venezia 80. Sempre dal festival del
2023, ma dalla sezione delle Giornate degli
Autori, arriva in questo giovedì nelle nostre sale anche
Viaggio in Giappone.
Vediamo insieme le novità
di Gennaio in sala di questa seconda settimana del
mese
Chi Segna Vince
Kaimana e Michael Fassbender in una scena di Chi segna
vince.
Il primo film di Gennaio in sala è
Chi Segna Vince è ispirato all’omonimo documentario britannico
del 2014, che racconta il riscatto della Nazionale delle
Samoe americane grazie all’arrivo di Thomas
Rongen, riuscito a cambiare la storia della
rappresentativa. Nei panni del
Ted Lasso della situazione vediamo un inedito
Michael Fassbender, tinto biondo platino, che si ritrova ad
allenare una squadra che di calcio in realtà, prima del suo arrivo,
non sa niente. Un film sportivo calcistico diretto da
Taika Waititi che attraverso questa commedia racconta, in parte
romanzando, quanto accaduto con la Nazionale dell’Oceania dopo la
pesante sconfitta e il rilancio da sogno. Nel cast oltre all’attore
protagonista Fassbender troviamo
Elisabeth Moss,
Will Arnett e lo stesso regista nei panni di un prete samoano
americano.
Deserto particular
Deserto particular esce finalmente al cinema in Italia dopo ben
due anni dalla premiere alla 78° Mostra del Cinema di
Venezia all’interno delle Giornate degli
Autori, dove ha vinto il Premio del Pubblico BNL
Gruppo BNP Paribas. Il film di Aly
Muritiba è la storia di un amore, tra il virtuale e il
reale, che si dipana attraverso un intenso road movie dal sud al
nord del Brasile. Il protagonista è Daniel Moreira
interpretato da Antonio Saboia, attore per il
cinema e la televisione brasiliana, poliziotto finito nei guai dopo
avere aggredito una recluta che vive con il padre anziano e una
sorella più giovane, che decide di lasciare tutto per andare a
cercare la donna di cui è innamorato.
Enea
I protagonisti di questo
film italiano sono
Enea e l’amico Valentino, che spacciano droga,
non mancano alle feste più cariche di energia e per di più il
secondo ha preso da poco il brevetto di pilota su
aerei da turismo. La famiglia di Enea si compone di un padre
psicoanalista, di una madre che non ha smesso di amare il marito e
di un fratello che a scuola ha più problemi che soddisfazioni. Gli
resta l’amore a sostenerlo anche quando finisce in una vicenda
difficile da gestire. Il cast è composto da volti giovani del
nostro cinema, oltre a
Pietro Castellitto, ci sono anche
Benedetta Porcaroli e Giorgio Quarzo
Guarascio, conosciuto anche come rapper Tutti
Fenomeni.
Peripheric Love
Questo è il primo lungometraggio di
Luc Walpoth che mette in scena una coppia in crisi
che cerca di rimanere a galla malgrado la precarietà lavorativa.
Peripheric Love è la storia d’amore tra Maria e
Giorgio interpretati dall’attrice messicana Iazua
Larios e dall’attore, produttore e sceneggiatore
d’origine napoletana Fabio
Troiano.
The Beekeeper
Il protagonista di questo film
d’azione di
David Ayer è Adam Clay, l’attore
Jason Statham, un ex agente di una potente organizzazione
clandestina nota come “Beekeeper”. Quando il suo
amico, nonché vicino di casa, si suicida, a causa di una truffa,
l’uomo decide di vendicarsi contro la società responsabile. Il cast
è composto, oltre che da Statham, anche da
Josh Hutcherson,
Jeremy Irons, Emmy Raver-Lampman, Enzo Cilenti, Taylor
James,Minnie
Driver e Phylicia Rashād.
Viaggio in Giappone
L’ultimo titolo di Gennaio
in sala è Viaggio in
Giappone della regista e sceneggiatrice Élise
Girard con per protagonista
Isabelle Huppert. L’attrice francese interpretta il ruolo di
Sidonie Perceval, affermata scrittrice francese,
in lutto per la perdita del marito. L’autrice viene invitata in
Giappone per la riedizione del suo primo libro, è
accolta dall’editore locale che gli fa da guida turistica a
Kyoto, la città dei santuari e dei
templi. Nei loro spostamenti tra i fiori della
primavera giapponese, lei inizia lentamente ad
aprirsi, ma il fantasma del marito morto non l’abbandona. Sidonie
alla fine dovrà mettersi alle spalle il passato per lasciarsi amare
di nuovo.
Anno nuovo e nuovi film di cui già
questo Gennaio al cinema è pieno di titoli molto
attesi. Intanto in sala da noi in Italia dal primo giorno del 2024
sono già disponibili la nuova commedia
Succede anche nelle migliori famiglie del comico
Alessandro Siani e il lungometraggio d’animazione
Il ragazzo e l’Airone. Il nuovo film del maestro
giapponese
Hayao Miyazaki arriva dopo ben dieci anni dall’ultimo
e commovente
Si alza il vento presentato nel 2013 in concorso
alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica
di Venezia.
Vediamo insieme le novità
di Gennaio al cinema di questa prima settimana del
mese
50 km all’ora
Il primo film di questo
Gennaio al cinema è la nuova commedia diretta e
interpretata dall’attore italiano
Fabio De Luigi.
50 km all’ora vede anche per protagonista
Stefano Accorsi ed è un remake di un grande
successo tedesco del 2018 intitolato 25 Km/h.
Questa trasposizione italiana racconta di Rocco e
Guido, due fratelli, che durante il funerale del padre
decidano di intraprendere il viaggio che si erano reciprocamente
promessi di fare da adolescenti. Questo viaggio dall’Emilia
alla Romagna che i due compiranno possiede però un
obbligo, quello di farlo solo a cavallo dei loro vecchi motorini.
Questo road movie regionale si rivelerà anche un
viaggio di formazione di due cinquantenni, che cercheranno di
ritrovare se stessi e il legame perduto anni prima, attraversando
la loro regione di nascita e recuperando, tappa dopo tappa, il
tempo perduto.
Perfect Days
Perfect Days premiato al
Festival di Cannes per la miglior interpretazione maschile allo
straordinario attore giapponese Koji Yakusho
è un lungo elogio alla semplicità. Questo film del
regista
Wim Wenders è il racconto di Hirayama, un uomo
che conduce una vita semplice e scandita da una routine perfetta.
Il protagonista dedica con cura e passione a tutte le attività
della sua giornata, dal lavoro come addetto alle pulizie
dei bagni pubblici di Tokyo, all’amore
per la musica, ai libri, alle piante, alla fotografia e a tutte le
piccole cose della sua semplice esistenza. Nel ripetersi del suo
ciclo quotidiano, una serie di incontri inaspettati con vari
personaggio diverdi riveleranno gradualmente qualcosa in più̀ del
passato del signore Hirayama.
Puffin Rock – Il Film
Per la prima volta arrivano al
cinema, con un loro film da protagonisti, i Puffin
Rock, le pulcinelle di mare colorate diventate
famosi grazie ad un’acclamata serie animata per bambini di
Netflix. Gli amati protagonisti
Oona, Rudy, Vera e Baba in questa avventura
cinematografica incontreranno nuovi amici che entraranno
immediatamente a far parte della numerosa famiglia.
Puffin Rock – Il Film è una storia emozionante che celebra
l’amore per la natura e i temi dell’appartenenza, del coraggio e
dell’amicizia. Oona e Baba faranno amicizia con gli ultimi arrivati
a Puffin Rock, i fratellini Isabelle e Phoenix e
scopriranno, che con un amico al proprio fianco, ogni impresa è
possibile.
The Miracle Club
The Miracle Club è ambientato in Irlanda nel
1967 e la storia di questo film diretto da
Thaddeus O’Sullivan ruota intorno a tre donne che sognano, da
sempre, di andare a Lourdes nella speranza di vedere un miracolo.
Quando alle protagoniste capita di vincere un viaggio proprio nella
città francese, grazie ad un concorso canoro, decidono di partire e
finalmente godersi il premio. Ma il ritorno inaspettato
dall’America di una vecchia amica delle tre complica decisamente le
cose, visto che fa riemergere traumi e conflitti del passato. Il
cast è composto da glorie del grande schermo come
Maggie Smith,
Kathy Bates e
Laura Linney.
Wonder: White Bird
L’ultima pellicola che consiglio in
questo Gennaio al cinema è
Wonder: White Bird diretta diretto da
Marc Forster. Tratto dalla graphic novel di R. J.
Palacio, questo film è un sequel e
spin-off di Wonder
e racconta la storia del bullo Julian che cerca di ambientarsi in
una nuova scuola. Sentendolo in difficoltà, la nonna, interpretata
da
Helen Mirren, lo sorprende e gli fa visita da Parigi per
raccontare la storia della sua infanzia. Di come lei, da ragazza
ebrea nella Francia occupata dai
nazisti, fu protetta da un compagno di classe. Infatti la
giovane verrà salvata dalla famiglia di Julien, un ragazzo affetto
da poliomielite, che lei prima a scuola teneva a distanza a causa
della sua malattia alla gamba. Durante il lungo periodo in cui
dovrà restare nascosta tra i due nascerà una forte amicizia e anche
forse l’amore. Nel cast oltre alla Mirren c’è anche
Gillian Anderson e i giovanissimi Bryce Gheisar,
Ariella Glaser e Orlando Schwerdt.
Sarà un gennaio
cinematografico come non se ne vedevano da diverso tempo quello che
è appena cominciato. La distribuzione italiana ha fatto slittare,
rispetto alle
Il film è il racconto della
complessa amicizia e allo stesso tempo relazione professionale tra
l’editore Maxwell Perkins (colui che tra gli altri
ha scoperto F. Scott Fitzgerald e Ernest
Hemingway) e il gigante della letteratura Thomas
Wolfe.
Basato sulla biografia di
A. Scott Berg, “Max Perkins: Editor of
Genius”, il film vede nel cast, oltre a Colin
Firth e Jude Law, nei panni
rispettivamente di Perkins e Wolfe, anche Nicole
Kidman come Aline Bernstein, la costume
designer che ebbe una turbolenta relazione con Wolfe, Laura
Linney come Louise Perkins, la moglie di
Max e una talentuosa drammaturga e Guy Pearce e
Dominic West nei panni, rispettivamente, di F. Scott
Fitzgerald e Ernest Hemingway.
Genius
arriverà nelle sale americane il 10 giugno. Speriamo di vederlo al
più presto anche in Italia.
Eagle Pictures ha diffuso il trailer ufficiale
di Genius, il film di Michael Grandage che sarà presentatoall’ XI edizione della
Festa del cinema di Roma nella sezione Tutti ne parlano.
https://www.youtube.com/watch?v=OLBWqYEEBys
Il
film, basato sulla biografia “Max Perkins. L’editor dei geni” di A.
SCOTT BERG, è diretto dall’acclamato regista teatrale MICHAEL
GRANDAGE (già direttore artistico della Donmar
Warehouse), vincitore di diversi Tony Award; la
sceneggiatura è firmata da JOHN LOGAN (Il
Gladiatore, The Aviator,
Hugo Cabret,
Skyfall), nominato agli Academy
Awards.
Genius è il commovente racconto della
complessa amicizia e dell’evoluzione del rapporto professionale tra
il celebre editorMaxwell
Perkins (che scoprì F. Scott Fitzgerald ed Ernest
Hemingway) e il leggendario gigante letterario
Thomas Wolfe.
Il
ruolo di Max Perkins è interpretato dal Premio Oscar COLIN
FIRTH (Il
discorso del re), al fianco di JUDE
LAW (Anna
Karenina, Grand Budapest Hotel) nel ruolo di Thomas
Wolfe.
A completare un cast di
Genius grandi star troviamo l’attrice
premio Oscar, NICOLE
KIDMAN (Paddington,
Stoker) nel ruolo di Aline Bernstein, una
costumista che vive una burrascosa relazione con Wolfe. LAURA LINNEY (Mr. Holmes – Il mistero del caso
irrisolto,
A royal weekend)
nei panni di Louise Perkins, drammaturga di talento e moglie di
Max; GUY PEARCE (The Rover, Lawless) nel ruolo di F.
Scott Fitzgerald e DOMINIC WEST (Testament of Youth,
Pride), nei panni di Ernest Hemingway.
Genius trailer e data
del film con Jude Law e Colin Firth
Sinossi
– Genius:
Il
Premio Oscar Colin Firth è Maxwell Perkins, l’editore passato alla
Storia per aver scoperto scrittori come Ernest Hemingway e F. S.
Fitzgerald e che un giorno si imbatté in Tom Wolfe (Jude Law) un
prodigioso talento, praticamente un GENIO. Come tutti i geni, Wolfe
era talmente consumato dalla sua arte da arrivare ad isolarsi
completamente dal mondo e a sviluppare una malattia che lo porterà
alla morte a soli 38 anni. Colin Firth, Jude Law e Nicole Kidman
per la prima volta insieme in una incredibile storia
vera.
In una vita leggiamo tonnellate di
libri, o almeno dovremmo farlo, soltanto per rimanere incagliati in
storie e personaggi straordinari, capaci di portare la nostra mente
altrove, di metterci in vesti altrui. Spesso però quelle stesse
storie stampate ne hanno altre fra le righe, figlie della realtà:
Genius ne racconta una a proposito di due
uomini, a loro modo ugualmente geniali ma in modo diverso.
Max Perkins è un editor della storica casa
editrice Scribner’s Son, il suo lavoro è rendere
delle opere informi, indefinite, in libri indimenticabili da
‘regalare’ ai lettori. Thomas Wolfe è invece uno
scrittore sregolato, iperattivo, esuberante e un po’ folle, capace
di redarre 5000 battute al giorno o consegnare bozze grezze di
migliaia di pagine.
Una mole di lavoro che in un’epoca
senza computer ed elettronica significa scartabellare svariati
chilogrammi di carta, riscrivere e ristampare tutte le diverse
versioni, passare mesi con il capo chino e una matita rossa nella
mano destra. Nulla che spaventi Max e Thomas, che anzi dedicano al
lavoro più tempo del dovuto, tanto da farne un’ossessione: mentre
costruiscono una splendida amicizia, rischiano di distruggere le
loro rispettive famiglie, le loro vite al di fuori del lavoro. La
passione e la determinazione portano però alla pubblicazione di
opere classiche come Look Homeward, Angel
e Of Time and the River, che Wolfe dedica
rispettivamente alla moglie e allo stesso Max, colui che ha
cambiato e plasmato la sua carriera (non a caso conosciuto come
“l’editore dei geni”).
Genius
Realizzato in maniera molto
accademica secondo la più conforme scuola americana, con un
montaggio del racconto lineare e didascalico, molte voci off,
immagini sovraimpresse e insistente musica dall’alto tasso emotivo,
Genius naviga in un grande mare di
mediocrità. Un peccato, soprattutto alla luce del suo sceneggiatore
John Logan, scrittore di Skyfall. Si accontenta costantemente
di osservare la linea dell’orizzonte senza mai scavalcarla, senza
mai osare, lasciando fare al suo regista Michael
Grandage e al suo importante cast il minimo
indispensabile.
È infatti quasi un peccato vedere
attori del calibro di Colin Firth e Nicole Kidman tenuti al guinzaglio, al
contrario di Jude Law totalmente a briglia sciolta, forse
anche troppo sciolta. Nella direzione degli attori manca infatti un
bilanciamento, se Firth è troppo spento, la Kidman tende a
enfatizzare troppo, mentre Law esagera oltre ogni limite.
Assistiamo comunque a una storia appassionante, interessante e
intimamente umana. Come Max Perkins in fondo al viaggio, anche noi
togliamo il cappello indossato sin dall’inizio, alla ricerca di una
nuova storia in cui affondare.
Presentato già al Festival di
Berlino 2016, Genius, di Michael
Grandage, è stato scelto anche dalla Festa di Roma 2016
per far parte della selezione ufficiale. Nella sua didascalica
semplicità, il film, scritto dal quasi sempre ottimo John
Logan, racconta della tormentata storia d’amicizia tra
Maxwell Perkins, editor della celebre Charles Scribner’s
Sons che pubblicò Ernest Hemingway e
F. Scott Fitzgerald, e Thomas
Wolfe, scrittore dal torrenziale ingegno. Il film si
concentra sull’incontro trai due e sul lavoro che entrambi hanno
affrontato per portare alla luce due dei romanzi più famosi di
Wolfe, Look Homeward, Angel e Of Time and the
River. Mentre i due uomini di ingegno (di genio, come da
titolo) si lasciano prendere dal vortice delle parole, costruendo
parallelamente un’atipica ma solida amicizia, le loro vite
rischiano di dissolversi a causa della difficoltà di coltivare gli
affetti familiari.
Grandage si affida
a un tono molto rassicurante che segue servilmente la storia
cronologicamente raccontata, avvalendosi di volti noti imbrigliati
in parti che non ne sostengono il talento. In particolare Colin Firth, nei panni di Perkins, soffre di
un ruolo che lo vede costretto palesemente a recitare per
sottrazione un personaggio da cui ci si aspetterebbe più carisma.
Al contrario, Jude Law, a cui è affidato l’esuberante ruolo
di Wolfe, è eccessivo oltre ogni misura, non giustificando la
contrapposizione netta e semplicistica trai due ruoli. In mezzo a
loro una melodrammatica Nicole Kidman interpreta
la moglie di Wolfe, una donna che lasciò tutto per seguire la
passione per questo affascinante e logorroico scrittore.
Genius: trailer del film con
Jude Law e Colin Firth
Se nella prima parte il film si
concentra con efficacia sulle parole, sul loro valore e sul ruolo
fondamentale dell’editor, incaricato di razionalizzare un lavoro
d’arte che altrimenti non avrebbe spazio sul mercato e finirebbe
per essere inconcludente flusso di coscienza, la seconda parte del
film lascia andare questo vibrante tema e si focalizza sulla
vicenda personale, decisamente meno interessante. La lotta che
Wolfe e Perkins portano avanti su ogni riga, ogni descrizione, ogni
dorata parola da tagliare, salvare, spostare, è molto più potente
dei litigi e delle reciproche accuse che Max e Tom si rivolgono
nella seconda parte del racconto.
Con Genius,
Michael Grandage confeziona un biopic più
che tradizionale che troppo presto lascia andare il guizzo di
originalità cui si aggrappa all’inizio, sprecando l’occasione per
una profonda riflessione su quale sia effettivamente il
genio, se l’artista che dialoga direttamente con la Musa,
o la mente che si incarica di fare da tramite tra quell’opera e il
pubblico che accoglierà e renderà così immortale l’arte stessa.
Il debutto dietro alla macchina da
presa per Michael Grandage non poteva avere
attori migliori; dopo Michael Fassbender e Colin
Firth, Genius annovera anche
Nicole Kidman nella crew artistica andando a
completare un cast di livello assoluto.
Genius racconterà la storia del
signor Perkins interpretato da Firth, editore di successo che tra
gli altri pubblico i romanzi di Ernest Hemingway e Scott
Fitzgerald, mentre Fassbender sarà lo scrittore Thomas Wolfe.
Perkins, nel suo lavoro, aveva un ruolo molto particolare per i
suoi clienti, non solo era il loro editore ma era anche un buon
amico e qualche volta un surrogato di uno psicologo per le menti
geniali e tormentate di cui si occupava.
Ecco il trailer della serie
antologica GENIUS: MLK/X. Per la prima
volta, la docuserie esplora le vite di due geni iconici: Martin
Luther King Jr. e Malcolm X. GENIUS:
MLK/X arriverà mercoledì 13 marzo in esclusiva su Disney+ in
Italia.
La nuova stagione della serie
antologica GENIUS: MLK/X si concentra su due
figure iconiche: Martin Luther King Jr.
(interpretato da Kelvin Harrison Jr.) e
Malcolm X(interpretato da Aaron
Pierre). La serie ripercorre gli anni della formazione,
influenzati da padri forti e ingiustizie, e le storie complesse e
complementari che hanno plasmato le loro identità, rendendoli il
cambiamento che desideravano vedere nel mondo.
Questa serie offre uno sguardo
intimo sulle loro vite, mostrandoli non solo come leader pubblici,
ma anche come mariti, padri, fratelli e figli, mettendo in luce la
loro umanità dietro le iconiche figure. Con le loro formidabili
mogli, Coretta Scott King (interpretata da Weruche Opia) e Betty
Shabazz (interpretata da Jayme Lawson), al loro fianco, King e X
emergono come due visionari che hanno guidato un movimento.
Brian Grazer, Ron Howard e
Kristen Zolner sono produttori esecutivi per Imagine
Television, mentre Reggie Rock Bythewood, Gina Prince-Bythewood e
Francie Calfo sono produttori esecutivi per Undisputed Cinema.
Raphael Jackson Jr. e Damione Macedon sono showrunner e produttori
esecutivi. Gigi Pritzker e Rachel Shane sono produttori esecutivi
per Madison Wells, mentre Sam Sokolow è produttore esecutivo per
EUE/Sokolow. Jeff Stetson (The Meeting) ha scritto
l’episodio pilota ed è produttore esecutivo. Channing Godfrey
Peoples (Miss Juneteenth) ha diretto l’episodio pilota ed
è stato anche produttore esecutivo. L’ambasciatore Shabazz ha
svolto il ruolo di consulting producer. La serie è prodotta da 20th
Television, parte dei Disney Television Studios.
A quanto sembra, Genius di
Micheal Grandage ha il suo attore protagonista! E
sarà (udite, udite) Jude
Law! Law affiancherà Colin
Firth e Nicole Kidman, per quello che si
prospetta come un intensissimo biopic.
Il film ci mostrerà i rapporti tra
il gigante della letteratura Thomas Wolfe
(interpretato proprio da Jude Law) e l’editore
Max Perkins (interpretato da
Firth). Come vedremo nel film,
Wolfe è un talento assoluto nel campo della
letteratura che, in un modo o nell’altro, dovrà cimentarsi con
l’acquisire una certa fama già in giovane età; d’altro canto,
Perkins è un editore che conosce a menadito il
proprio mestiere e si cimenta nel ricercare giovanissimi talenti
come fatto per Scott Fitzgerald o
Hemingway. I due finiranno per incontrarsi,
conoscersi e divenire amici, ma il rapporto che li legherà si
rivelrà più controverso di quanto potessero aspettarsi.
Genius
sarà prodotto da James Bierman ed è tratto dal
romanzo Max Perkins Editor of Genius di
A. Scott Berg.
Variety riporta la notizia che
Guy Pearce (Iron Man 3) e Dominic
West (300) si sono uniti ufficialmente al cast di
Genius di Micheal
Grandage, che avrà come protagonisti Jude
Law, Colin Firth e Nicole Kidman, per quello che si
prospetta come un intensissimo biopic.
Il film ci mostrerà i rapporti tra
il gigante della letteratura Thomas Wolfe
(interpretato proprio da Jude Law) e l’editore
Max Perkins (interpretato da
Firth). Come vedremo nel film,
Wolfe è un talento assoluto nel campo della
letteratura che, in un modo o nell’altro, dovrà cimentarsi con
l’acquisire una certa fama già in giovane età; d’altro canto,
Perkins è un editore che conosce a menadito il
proprio mestiere e si cimenta nel ricercare giovanissimi talenti
come fatto per Scott Fitzgerald o
Hemingway. I due finiranno per incontrarsi,
conoscersi e divenire amici, ma il rapporto che li legherà si
rivelrà più controverso di quanto potessero aspettarsi. Guy
Pearce interpreterà F. Scott Fitzgerald, mentre
Dominic West sarà Ernest Hemmingway.
Genius
sarà prodotto da James Bierman ed è tratto dal
romanzo Max Perkins Editor of Genius di
A. Scott Berg.
Genius è
l’acclamata serie antologica di National Geographic che porta sullo
schermo le affascinanti storie dei più brillanti innovatori del
mondo, i loro straordinari successi con le loro volubili,
appassionate e complesse relazioni personali. Dopo Albert Einstein
e Pablo Picasso, questa terza stagione,
intitolata Genius: Aretha, esplora
il genio musicale e l’incomparabile carriera di Aretha Franklin,
così come l’enorme influenza che ha avuto sulla musica e sulla
cultura di tutto il mondo. Aretha Franklin è stata un prodigio del
gospel, una schietta sostenitrice dei diritti civili ed è
considerata la più grande cantante degli ultimi 50 anni, con
innumerevoli premi ricevuti durante la sua carriera.
Curata da Anthony
Hemingway e Suzan-Lori Parks, la stagione
si concentra su gran parte della vita della cantante,
focalizzandosi però su alcuni periodi in particolare. Questi
affrontano l’infanzia e il difficile rapporto con il padre, i primi
successi sul finire degli anni Sessanta, il declino negli anni
Settanta e la nuova popolarità raggiunta negli anni Ottanta. Ognuno
di questi bilancia tra vita pubblica e privata, mostrando quanto le
due si siano continuamente influenzate reciprocamente. Sullo
sfondo, si staglia un Paese in profondo cambiamento sociale e
culturale, segnato in particolare dagli scontri in nome dei diritti
civili del popolo afroamericano e dal trasformarsi dell’ambiente
musicale.
L’anno di Aretha
Non capita tanto spesso che nel
giro di un solo anno si trovino ad uscire, in streaming e al
cinema, due opere dedicate alla stessa personalità. Se il 4 giugno
sulla piattaforma Disney+ arriverà la serie
Genius: Aretha, al 7 ottobre è
attualmente fissata l’uscita in sala del film Respect, dove Aretha
Franklin sarà interpretata dalla cantante e attrice premio Oscar
Jennifer
Hudson, la quale aveva ricevuto la benedizione della
stessa Franklin. Due opere impegnate a raccontare dunque la stessa
vita e gli stessi eventi, lasciando allo spettatore il compito di
identificare le differenze con cui questi verranno trattati. Se è
ancora presto per parlare del film, della serie di imminente arrivo
è invece già possibile dire qualcosa.
I primi due episodi visti in
anteprima mostrano l’evidente volontà di raccontare quanto più
possibile della Franklin, compiendo numerosi salti temporali tra la
sua vita adulta e la sua infanzia. Da questo punto di vista
Genius: Aretha non si distingue né dalle precedenti
stagioni né da altri prodotti biografici di National Geographic
come il recente The Right Stuff. Si
tratta di opere con un’impostazione molto classica, quasi uniforme
tra loro, che rinunciano a particolari vezzi visivi per lasciare
tutte le attenzioni allo sviluppo narrativo ed alle interpretazioni
dei protagonisti.
E così facendo anche la nuova
stagione di Genius trova il suo punto di forza. Quello che
potrebbe essere un canonico racconto di ascesa alla popolarità nel
mondo della musica, diventa un racconto perfettamente aderente al
suo tempo. In Genius: Aretha c’è tutto ciò di cui si
discute anche oggi, dai diritti per gli afroamericani alle
battaglie per l’emancipazione femminile. Aretha Franklin diventa
allora non solo un’icona da celebrare, ma anche un modello per
l’attualità, con gesta compiute però ormai quasi sessant’anni
fa.
Genius: Aretha, la recensione
Per interpretare una donna tanto
forte ci voleva un’attrice a sua volta in un periodo d’oro della
sua carriera. La scelta è così ricaduta su Cynthia
Erivo, recentemente candidata agli Oscar come miglior
attrice per Harriet. Per lei interpretare una simile icona
non è stato facile, richiedendole ore di esercitazioni nel canto,
ma le ha permesso di dimostrare una volta di più la sua incredibile
intensità recitativa. La Erivo è una convincentissima Aretha
Franklin, che dà vita ad un interpretazione che dovrebbe far
preoccupare la Hudson. Sulle sue spalle si costruisce l’intera
serie, che trova dunque nella presenza magnetica dell’attrice il
suo pregio maggiore.
Realizzata non senza alcune
controversie, legate all’insoddisfazione della famiglia Franklin in
merito ad alcune scelte narrative, la serie ha saputo infine trarre
ulteriore forza da una mancanza non da poco. In Genius:
Aretha non si sentiranno infatti le canzoni più celebri della
cantante, assenti per motivi di diritti. Quello che per un film
come Stardust ha rappresentato
un grosso limite, qui è invece l’occasione per riscoprire alcuni
dei brani meno noti ma altrettanto struggenti della Franklin. Così
facendo, la serie riesce a scavare ancor più nella vita della
cantante, lasciando trasparire un’umanità, una sofferenza e una
forza non facili da affrontare.
Si è svolta ieri la prima italiana
di Genius
Einstein,la nuova serie tv
prodotta da National Geographic. Di seguito le
foto degli ospiti sul red carpet di Roma: [nggallery
id=3124]
Foto di Aurora Leone
Sebbene le sue teorie scientifiche
siano tutt’oggi considerate sbalorditive e assolutamente
fondamentali, in pochi conoscono la tumultuosa vita personale di
una delle più grandi menti del XX secolo: Albert Einstein.
National Geographic
presenta Genius Einstein la
serie che racconta come il giovane Albert divenne l’Einstein
conosciuto in tutto il mondo, uno dei più grandi innovatori di
sempre. Un viaggio alla scoperta dei suoi successi attraverso la
storia delle sue passioni e delle sue complesse relazioni
personali.
Genius
Einstein è la prima serie tv mai
prodotta da National Geographic, un vero e
proprio evento globale che sarà
trasmesso in contemporanea in 171 paesi del mondo.
In Italia la serie
sarà in onda su National
Geographic (canale 403 di Sky) in prima
visione assoluta dall’11 maggio il giovedì alle 20:55.
Genius
Einstein vanta un cast stellare che vede
protagonisti il premio Oscar Geoffrey
Rush (Il discorso del Re, La
migliore offerta, Pirati dei
Caraibi, Shine) nel ruolo del genio della fisica
e Emily
Watson(candidata all’Oscar
per Le onde del Destino e interprete
di La teoria del tutto, Storia di una ladra
di libri) nei panni della sua seconda moglie, Elsa.
Prodotto da Brian
Grazer, Ron Howard e Gigi
Pritzker, Genius:
Einstein vanta nel primo episodio la regia
di Ron Howard, segnando il suo debutto alla
direzione di una serie tv.
Genius
Einstein ripercorre la storia di Albert Einstein
da pensatore innovativo e fuori dagli schemi alla ricerca di
riconoscimenti da parte dell’establishment scientifico, a grande
scienziato di una fama mondiale. Un racconto segnato dalla sua
ruvidità nei rapporti con le persone più vicine, dai figli alle due
mogli fino alle numerose donne con cui ebbe relazioni.
La storia ha inizio quando il
giovane Albert (Johnny
Flynn,Brotherhood), decide di opporsi alla
volontà del padre, lasciare gli studi in Germania per iscriversi al
Politecnico di Zurigo. È in questo periodo che nascono la sua
passione per le donne e per la fisica teorica. Dopo aver spezzato
il cuore a Marie Winteler (Shannon Tarbet),
Einstein si invaghisce della compagna di studi Mileva Maric
(Samantha Colley, Victoria) con cui
ha una turbolenta storia d’amore che porta a una gravidanza
inaspettata.
Genius
Einstein
Il figlio in arrivo costringe
entrambi a mettere da parte i loro sogni e Einstein trova lavoro
come impiegato nell’ufficio brevetti grazie all’aiuto dell’amico
Michele Besso (Seth Gabel, Salem,
Fringe). Ma il desiderio di entrare a far parte del gotha
della scienza spinge Einstein a produrre in un solo anno 5
pubblicazioni scientifiche, catturando l’attenzione di molti
scienziati, tra cui il Dottor Philipp Lenard (Michael
McElhatton, Il trono di spade), colui che
diventerà il suo più grande avversario.
Con l’incombere della Prima Guerra
Mondiale e lo sgretolarsi del suo matrimonio, Einstein si
invaghisce di sua cugina Elsa. Le vicende di politica
internazionale portano Einstein a duri confronti con i suoi amici e
colleghi causando la rottura di molti rapporti come quello con
Fritz Haber (Richard Topol, Covert
Affairs, Elementary) e Max Planck (Ralph
Brown, Alien 3, TURN: Washington’s
Spies).
La fama di Einstein cresce dopo la
guerra, con la sua teoria sulla relatività. Sulla soglia della
celebrità, con i riflettori puntati addosso, sposa Elsa per evitare
nuovi scandali. Quando l’onda di odio antisemita incombe, Einstein
ottiene asilo negli Stati Uniti.
Trasferitosi a Princeton, inizia una
relazione con la spia russa Margarita Konenkova (Ania
Bukstein, Il trono di Spade). In questi anni
Einstein deve anche fare i conti con i sospetti di J. Edgar Hoover
(T.R. Knight, Grey’s Anatomy),
direttore dell’FBI convinto che il grande scienziato sia un
sovversivo comunista. E’ in questo periodo che Einstein deve
affrontare la sua più grande sfida personale: mettere da parte il
pacifismo che ha contraddistinto tutta la sua vita nella speranza
di fermare l’avanzata nazista.
Diffuso il trailer e con le
prime immagini del film Sky Original,
Genitori vs Influencer diretto da
Michela Andreozzi e da lei scritto a quattro
mani con Fabio Bonifacci. Una co-produzione
Paco Cinematografica e Vision
Distribution con la spagnola Neo Art
Producciones, prodotto da Isabella Cocuzza e Arturo
Paglia. Il film sarà trasmesso in prima assoluta su Sky
Cinema Uno domenica 4 aprile alle 21.15, disponibile anche on
demand e in streaming su NOW TV.
Genitori vs Influencer è una commedia per
famiglie che mette in scena lo scontro generazionale tra genitori e
figli attraverso la storia di un padre single alle prese con le
difficoltà di educare la figlia adolescente, affascinata dal mondo
dei social network.
La trama
Quanto è difficile oggi essere il
padre single di una teenager? Paolo (Michela
Andreozzi), professore di filosofia, vedovo, ha
cresciuto da solo sua figlia Simone – alla francese- (Ginevra
Francesconi), con cui ha un bellissimo rapporto. Ma quando la
ragazza entra ufficialmente nella fase dell’adolescenza, l’idillio
si rompe: come ogni teenager che si rispetti, infatti, Simone viene
“rapita” dallo smartphone, tanto che matura l’idea di voler
diventare influencer – come il suo idolo Ele-O-Nora (Giulia De
Lellis) – categoria che Paolo detesta. Pur di recuperare il
rapporto con sua figlia, Paolo inizia una campagna contro l’abuso
dei social, con l’aiuto della stessa Simone che diventa la sua web
manager. La fama inaspettata lo trasformerà suo malgrado in un
influencer… e gli farà scoprire che i social, anche se vanno
maneggiati con cura, possono regalarti una possibilità.
Nel cast Fabio
Volo, la giovanissima Ginevra Francesconi
(The Nest – Il nido, Famosa) e Giulia De
Lellis. Insieme a loro anche Paola Tiziana
Cruciani, Nino Frassica, Paola
Minaccioni, Massimiliano Vado,
Michela Andreozzi e con l’amichevole
partecipazione di Massimiliano Bruno.
Con extra, il
programma fedeltà di Sky, per i clienti Sky da più di 3 anni il
film Genitori vs Influencer è disponibile da venerdì 5
marzo on demand nella sezione extra.