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Era Ora, al via le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio

Era Ora, al via le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio

Lunedì 11 Ottobre inizieranno le riprese del nuovo film di Alessandro Aronadio: ERA ORA. Il film vede Edoardo Leo (DANTE) e Barbara Ronchi (ALICE) nel ruolo di una giovane coppia.

Dante ha un bellissimo rapporto con la fidanzata Alice, ma ne ha uno davvero pessimo con il tempo. Assorbito da mille impegni, arriva sempre in ritardo e ha l’impressione che la sua vita stia scorrendo troppo velocemente. Il giorno in cui compie quarant’anni quell’impressione diventa incredibilmente realtà. Da quel momento Dante si ritrova a saltare in avanti di anno in anno, senza avere più controllo della sua vita.

Era Ora è un’esilarante e commovente romantic comedy su quello straordinario viaggio che ci ostiniamo a chiamare tempo.

Scritto da Alessandro Aronadio e Renato Sannio, ERA ORA è una co-produzione BIM PRODUZIONE, PALOMAR e VISION DISTRIBUTION e distribuito in Italia e nel mondo da VISION DISTRIBUTION.

Era Ora è il film non in lingua inglese più visto al mondo su Netflix

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La nuova commedia di Alessandro Aronadio con Edoardo LeoEra Ora, remake dell’australiano Come se non ci fosse un domani, ha stabilito un importantissimo risultato nella sua prima settimana di disponibilità su Netflix. La pellicola ha infatti aperto al primo posto della Top Ten di Netflix per quanto riguarda i film in lingua non inglese, con un risultato di 11,55 milioni di ore viste, superando il film tedesco Niente di nuovo sul fronte occidentale (9,5M), tornato nelle posizioni alte della classifica dopo gli Oscar vinti.

Si tratta di un risultato particolarmente, che porta Era Ora al fianco di titoli come Il mio nome è vendetta, Non mi uccidere, Love & Gelato e Yara, film italiani che negli scorsi mesi avevano a loro volta raggiunto ottime posizioni in tale classifica. Ad annunciare tale traguardo di Era Ora, oltre alla stessa Netflix, è lo stesso regista, che tramite il proprio account Facebook ha scritto: “Era Ora è il film non in lingua inglese più visto al mondo su Netflix con, secondo i dati usciti ieri sera, 11.500.000 di ore di visioni. Significa che in quattro giorni (siamo usciti il 16 marzo) EraOra è stato visto più o meno da sei milioni di persone”.

Per chi non l’avesse ancora visto, il film (qui la recensione) ruota intorno a Dante, la cui vita si basa interamente sul proprio lavoro, di fatto perdendo tutti gli altri momenti importanti che invece dovrebbe godersi. Quando ad un certo punto Dante inizia ad accorgersi che ogni nuovo giorno che vive corrisponde ad un anno in più. Un vero e proprio incubo temporale, dal quale Dante dovrà riuscire a sfuggire prima che perda tutti i momenti migliori della sua esistenza.

Fonti: Top10Netflix, Facebook

Era mio figlio: trailer del film con Sebastian Stan

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Era mio figlio: trailer del film con Sebastian Stan

Notorious Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Era mio figlio, il film di guerra di Todd Robinson con protagonisti Samuel L. Jackson, Bradley Whitford, Sebastian Stan, William Hurt, Christopher Plummer.

Era mio figlio è la toccante storia del padre di Pitsenbarger che, insieme a tutti i sopravvissuti del Vietnam, ha presentato una petizione al Governo degli Stati Uniti per consegnare a suo figlio, eroe caduto in battaglia, quella medaglia che gli era stata negata, ma che meritava così tanto.

Era mio figlio, la trama

Questa è la vera storia dell’eroe di guerra William Pitsenbarger: un paramedico dell’Aeronautica Militare che ha salvato personalmente oltre 60 uomini, prima di essere ucciso nella più violenta battaglia della guerra del Vietnam. Nonostante la possibilità di fuggire con l’ultimo elicottero dal campo di battaglia, Pitsenbarger preferì rimanere per salvare e difendere tutti i soldati rimasti a terra. Alla fine fu ucciso da un proiettile nemico, sacrificando la propria vita per i suoi compagni. Per le sue azioni eroiche, Pitsenbarger ricevette il più alto riconoscimento militare che un soldato potesse ottenere, la Medaglia d’Onore. Questa medaglia viene assegnata per atti di incredibile valore, che vanno al di là del dovere personale. 

Era mio figlio, il trailer del film dal 18 luglio al cinema

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Era mio figlio, il trailer del film dal 18 luglio al cinema

Scritto e diretto dal pluripremiato regista israeliano Savi Gabizon, frutto di una collaborazione tra Stati Uniti, Canada e Israele, Era mio figlio (titolo originale Longing) è il remake in lingua inglese del precedente film di Gabizon del 2017, Ga’agua, girato in lingua ebraica, premio del Pubblico ai Venice Days del 2017 alla Mostra del Cinema di Venezia e vincitore del premio per la Miglior Sceneggiatura agli Israeli Academy Awards.

Distribuito da Lucky Red, il film arriva al cinema il 18 luglio.

Era mio figlio, la trama

Daniel, un ricco scapolo newyorkese (Richard Gere), è costretto a rivedere le sue scelte di vita quando scopre che l’ex fidanzata canadese (Suzanne Clément) ha avuto un figlio dopo la loro separazione avvenuta 20 anni prima.

Era mio figlio, il poster

Era mio figlio poster

Era Glaciale 4: We Are Family!

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Era Glaciale 4: We Are Family!

Arriva We Are Family, canzone dell’Era Glaciale 4 continenti alla Deriva. La canzone è cantata da tutti i protagonisti del prossimo film. 

Era Glaciale 4: teaser!

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Era Glaciale 4: teaser!

E’ online un breve teaser del quarto capitolo dell’era glaciale intitolato: Ice Age: Continental Drift. L’uscita del film è prevista per il 2012. Ecco il teaser:

Equinox il nuovo low-budget fantascientifico

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La Paramount Insorge ha dato il via libera per lo sviluppo e la produzione di un nuovo film di fantascienza low-budget dal titolo Equinox. La sceneggiatura verrà sviluppata quasi sicuramente dalla coppia Simon Boyes e Adam Mason. Anche se la trama non è stata ancora del tutto rivelata, alcune indiscrezioni paragonano Equinox ad una versione fantascientifica del thriller Dead Calm diretto nel 1989 da Philip Noye.

Il lungometraggio sarà ispirato al romanzo del 1963 dello scrittore Charles Williams, e racconterebbe le vicende di una coppia di sposi che, durante un viaggio in mare, prende a bordo un naufrago che si rivela essere un sadico assassino. Il tutto però rivisitato sotto la lue della fantascienza, con ambientazioni di sicuro spaziali. Bryan Brucks e Stefan Sonnenfeld saranno i produttori del film, accanto a Sarah Perlman.

 

Fonte: comingsoon.net

Equilibrium recensione del film con Christian Bale

Equilibrium recensione poster Anno: 2002

Regia: Kurt Wimer

Cast:  Christian Bale, Sean Bean, Taye Diggs, Dominic Purcell, Emily Watson.

Trama: Dopo la terza guerra mondiale dei primi anni del XXI secolo, la razza umana ha sentito il bisogno di darsi una regolata bandendo le proprie emozioni, ritenute le principali colpevoli dei crimini di violenza ed odio.

Sotto questa legge è sorta Libria, una società-stato governata da Il Padre, un dittatore carismatico e onnipresente, che attraverso l’utilizzo di un farmaco inibitore di emozioni, il Prozium, controlla la vita dei cittadini. Per evitare rappresaglie e per combattere i ribelli, cittadini non consoni all’uso del Prozium, vengono messi al rogo tutte quelle cose, dai libri alla musica, che possano suscitare emozioni e viene costituito un corpo speciale, formato dagli agenti Cleric, dedito alla salvaguardia della società. Ma sarà proprio un cleric, John Preston (Christian Bale), a mettere in dubbio questo sistema dopo aver provato egli stesso delle emozioni.

Analisi: Cosa saremmo noi umani senza emozioni? Come sarebbero i nostri risvegli senza un accompagnamento musicale? E che valore avrebbero le nostre giornate senza la lettura di un libro, di un abbraccio, di una risata e, perché no, di un litigio? Equilibrium esplora questa possibile realtà, trasportandoci in un futuro freddo e schematico, dove gli esseri umani sono ridotti ad una schiavitù mediatica e chimica. Libria ha tutti i connotati di città senza emozioni: edifici imponenti monocromatici, strade grigie, abiti uguali per tutti, lo stessa saturazione azzurra del cielo porta con sé un senso di anedonia. E’ un’ambientazione già vista, in diverse misure, in altri film, e letta nei romanzi futuristici. Equilibrium sembra essere una via di mezzo di tante opere, che si intersecano e coesistono per un breve istante, e poi vanno a morire in qualche forzatura di sceneggiatura o in qualche scelta registica orientata ad un prodotto che preferisce la forma piuttosto che la sostanza. In effetti, quello che Kurt Wimer ci propone è una giusta contrapposizione tra trama e azione. Se la prima è vacillante, la seconda sembra essere il punto forte del film. Spettacolari, istantanee e dosate alla perfezione, intervallate spesso da momenti più introspettivi, le scene d’azione convincono egregiamente, emulando un po’ gli effetti tipici del capostipite del genere (Matrix) ma senza strafare e rendendosi appetibili con coreografie quanto mai azzeccate e innovative.Equilibrium recensione

Christian Bale sopperisce come può ad un ruolo che, per sua natura, deve conferire una faccia asettica e quantomeno priva di espressione. Peccato che quando debba mostrarle, le emozioni e le espressioni, sembri sia impiastricciato nel personaggio, come se il prozium lo usasse davvero. Non la sua miglior prova ma, sicuramente, superiore al resto del cast, svantaggiato da una sceneggiatura che lascia ai rispettivi personaggi solo ruoli marginali o di comparsa; patetico, è per esempio, il breve utilizzo di un ottimo attore come Sean Bean.

Equilibrium lascia un po’ l’amaro in bocca dopo averlo visto. C’erano potenzialità da sfruttare meglio; lo stesso finale, un veloce e scontato epilogo verso una vittoria senza connotati riflessivi, fa storcere un po’ il naso a chi, come me, oltre alla potenza scenica vuole anche una trama da mordere.

Equals: recensione del film con Kristen Stewart

Equals: recensione del film con Kristen Stewart

E se provassimo per una volta a giocare, a elencarvi una serie di elementi che nascondono un filo comune da scoprire? Per esempio potremmo iniziare con: Black Mirror, Her e William Shakespeare. Proprio così, la miniserie inglese andata in onda per due stagioni su Channel 4, il film di Spike Jonze con Joaquin Phoenix e il grande, immenso drammaturgo britannico autore di Romeo e Giulietta. Nel primo caso parliamo di un prodotto futuristico, che vuole aprirci gli occhi su dove stiamo andando e come ci stiamo andando; nel secondo è il turno dei sentimenti, dei rapporti umani. Di Shakespeare possiamo invece nominare i suoi finali ambigui, beffardi, segnati spesso da tragiche incomprensioni, proprio come nel caso della suddetta tragedia fra Montecchi e Capuleti. D’accordo, ammettiamo che indovinare può essere abbastanza difficile, essere però su questa pagina dovrebbe aiutarvi: la risposta esatta è Equals, il film diretto da Drake Doremus e scritto da Nathan Parker.

Ci troviamo in un mondo asettico, interamente fatto di bianco e toni di grigio, privo di qualsiasi colore minimamente saturato. Un futuro immaginario nel quale uomini e donne sembrano androidi, impossibilitati a sentire qualsivoglia emozione a causa di un regime totalitario che ama ovviamente il controllo e la sterilità emotiva assoluta. Non sempre però il trattamento riservato a ogni neonato funziona come deve, accade dunque che molte persone siano affette dalla sindrome SOS, ovvero sono capaci di tornare gradualmente a essere umani comuni, come noi, sensibili al dolore, alla tristezza, alla felicità e – soprattutto – all’amore.

Equals film

Le atmosfere di Equals potrebbero benissimo appartenere a una puntata low budget di Black Mirror, mentre la crisi dei rapporti come in Her si ritrova in una società incapace di amare. Silas e Nia si scoprono infatti amanti solo per caso, poiché entrambi affetti dalla ‘terribile’ sindrome, dunque formalmente destinati alla soppressione. Il loro resistere, la loro ostinazione rappresenta però una minima speranza di rivalsa, di rivoluzione, uno scossone alla nostra epoca da molti tacciata come “insipida”, troppo condizionata dalla tecnologia. Certo non può essere tutto semplice e lineare, ed è qui che entrano in gioco gli equivoci shakespiriani, le fughe clandestine, gli istinti umani.

Probabilmente a leggere tutto questo vi sarà salita una discreta curiosità, giustamente, poiché sulla carta Equals è un progetto di base interessante. Tocca invece darvi una serie di brutte notizie, poiché la realtà delle cose è molto diversa dalle sensazioni ‘a pelle’. Il regista di Like Crazy realizza un film senza sapore come la società che vorrebbe attaccare, dall’ossatura (e dunque una sceneggiatura) fragile, eterea, che sembra composta da una manciata di righe di copione mescolate alla buona. Il ritmo stenta a decollare così come il coinvolgimento emotivo, che resta sempre piuttosto freddo e distaccato. Non aiutano una regia anonima e una sequela infinita di sfocature estreme che solleticano solo grandi mal di testa, idem per i due attori protagonisti.

Nicholas Hoult e Kristen Stewart risultano statici, monocorda, tutti d’un pezzo, mentre c’era un forte bisogno di personalità dinamiche, capaci di giocare con le sfumature e le meccaniche del film. Si finisce così a osservare robot vuoti anche durante i momenti in cui l’umanità dovrebbe al contrario risaltare e dominare. Di tutti gli spunti positivi che si potevano catturare da Black Mirror, Her, Shakespeare rimane nei fatti poco e niente, nel fondo del bicchiere si scorge solo un melò stantio per teenager un po’ ingenui. E, paradossalmente, più o meno tutti uguali.

Episodio VII ed Episodio VIII: due colpi di scena a confronto

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Episodio VII ed Episodio VIII: due colpi di scena a confronto

Rian Johnson, regista dell’atteso Episodio VIII della saga della Lucasfilm, Star Wars: Gli Ultimi Jedi, ha commentato a lungo la natura del film, il desiderio di staccarsi dal passato, ma anche, infine, i cambiamenti e le intenzioni differenti che sono state attuate anche in rapporto al film precedente, l’Episodio VII.

In particolare, il regista ha spiegato in cosa sono state diverse le morti di Han Solo e di Luke Skywalker, i due personaggi storici che scompaiono alla fine dei primi due film di questa terza trilogia.

Parlando con Uproxx, il regista ha spiegato: “Prima di tutto volevo che la morte di Luke fosse in contrasto con quella di Han in Episodio VII. Quella di Han è stata violenta, una sconfitta. Per Luke, volevo che fosse pacifica, una vittoria invece. Volevo che vincesse con il suo ultimo sforzo. Quindi dall’inizio ho capito che volevo questa sensazione. E così gli altri elementi sono arrivati di conseguenza. Ma per entrambi sembra la fine giusta da fare.

Molti di noi che sono cresciuti con Star Wars stanno vivendo un momento nella vita in cui hanno avuto, o hanno persone che per loro sono dei mentori e queste persone stanno invecchiando, cominciano a fare i conti con la fine. Il nostro rapporto con queste persone diventa quindi un’altra cosa. Si tratta di un elemento della vita che molte persone della mia età, fan di Star Wars, cominciano a capire. E mi sembrava intellettualmente onesto introdurre questo tipo di sensazione nel film.”

Star Wars: Gli Ultimi Jedi, i cameo famosi dell’Episodio VIII

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi, recensione del film di Rian Johnson

In Star Wars: Gli Ultimi Jedi torneranno Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam DriverDaisy RidleyJohn BoyegaOscar IsaacLupita Nyong’oDomhnall Gleeson, Anthony Daniels, Gwendoline Christie e Andy Serkis. Gli altimi attori unitisi al cast sono Benicio Del ToroLaura Dern Kelly Marie Tran.

Episodio IX: Colin Trevorrow crede nelle vie della Forza

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Episodio IX: Colin Trevorrow crede nelle vie della Forza

Durante un’intervista con THR, Colin Trevorrow (Jurassic World) si è trovato a commentare il suo approccio al prossimo Star Wars Episodio IX, film che lo farà entrare nella saga Lucasfilm e sicuramente lo metterà a dura prova, considerata la grande attenzione che c’è intorno a questo progetto.

In merito a Episodio IX e al suo approccio al film, Trevorrow ha dichiarato: “Non solo sono cresciuto con queste storie, come tutti noi, ma penso anche che alcuni dei valori di Star Wars siano molto vicini ai valori in cui credo io. Sento che il messaggio del modo in cui la Forza ti insegna a trattare le altre persone e mostrare rispetto per gli altri e il modo in cui guida attraverso le fasi della vita è davvero importante per me. Spero che tutti capiscano che questo tipo di storie mi hanno condizionato profondamente così come hanno toccato loro. Penso che la sfida, per me, sia di riconoscere che tutti hanno la loro personale relazione con queste storie, a seconda di chi sei. Ho bisogno di fare un film che venga apprezzato, anche se la vostra esperienza è differente, il che mi permetterà di fare qualcosa di profondamente emozionante e soddisfacente per le persone di tutto il mondo. E ci penso moltissimo.”

Oltre a parlare del suo Episodio IX, Trevorrow ha anche espresso il suo sostegno a Ron Howard e al film su Han Solo: “I film sono molto personali, l’arte è molto personale, per le persone, provare a trasformare questa cosa in qualche cosa che deve per forza catturare l’interesse è frustrante e triste, perché so che quel film significa moltissimo per quelli che sono coinvolti. E tutti quelli che sono coinvolti nel film sono appassionati e lavorano duramente per continuare il lavoro al meglio.”

Star Wars Episodio IX: Colin Trevorrow sull’assenza di Carrie Fisher

Fonte: THR

Epic Rap Battles of History: Spielberg vs Hitchcock vs Tarantino vs Kubrick

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Grazie alla segnalazione di un lettore, vi proponiamo questa Epic Rap Battles of History in cui quattro grandi registi si scontrano a colpi di rap. Chi è il vostro preferito tra Steven Spielberg, Quentin Tarantino, Alfred Hitchcock e Stanely Kubrick?

Attenzione all’ultimo arrivato che potrebbe decisamente far pendere l’ago della bilancia dalla sua parte, grazie ai suoi incontrovertibili argomenti!

Il canale Youtube da cui proviene il video è “specializzato” in battaglie rap tra personaggi storici, come dice il nome stesso Epic Rap Battle.

Che ve ne pare?

Epic Fail: presto la commedia con Ed Helms

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Epic Fail: presto la commedia con Ed Helms

La Lionsgate ha deciso, insieme all’attore e comico Ed Helms (Una notte da leoni) e a Nicky Weinstock, di portare sul grande schermo Epic Fail, commedia nata da un’idea dello stesso Helms, che nel film figurerà anche come interprete principale. La trama della pellicola racconta la storia di un gruppo di soldati che, una volta incaricati di svolgere determinate missioni, utilizzano metodi poco ortodossi per risolvere le difficoltà che incontrano sul loro cammino.

Il loro leader, un certo The Walrus (che sarà interpretato da Helms), dimostrerà tutta la sua “esperienza” quando il gruppo verrà chiamato a salvare l’America da un attacco imminente. Il film sarà sceneggiato da Mike Arnold e Chris Poole, mentre Weinstock produrrà con la sua Invention Films in collaborazione con Helms e la Pacific Electric Picture Company.

Fonte: Variety

Epic : una clip del nuovo film dai cretori de L’Era Glaciale

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Epic-film-trailer

Ecco un’avvincente scena di battaglia nell’ultima clip di Epic , nuovo film d’animazione nato dai creatori de L’Era Glaciale e Rio.

Ecco il video:

Nei cinema in 3D a partire dal 24 maggio, il film vanta nel cast vocale le voci di Beyonce Knowles, Colin Farrell, Josh Hutcherson, Amanda Seyfried, Christoph Waltz, Aziz Ansari, Pitbull, Jason Sudeikis, Steven Tyler, Blake Anderson e Judah Friedlander.

epicposterfdEpic racconta la storia di una imminente battaglia, nel profondo della foresta, tra le forze del bene e quelle del male. Quando una ragazza adolescente si trova magicamente trasportata in questo universo segreto, si unirà ad una sgangherata e divertente banda di personaggi per salvare il loro mondo e il nostro.

Fonte: CS

Epic – primo trailer!

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Epic – primo trailer!

Arriva il primo trailer di Epic – Il mondo segreto, film d’animazione prodotto dai Blue Sky Studios (L’era Glaciale e Rio) e distribuito dalla 20th Century Fox. La pellicola arrivera il 24 Maggio 2013 negli USA, ancora nulla sulla distribuzione italiana.

ll film racconta l’epica battaglia nel cuore della foresta tra le forze del bene e del male. Una teenager si trova trasportata in questo universo segreto: dovrà allearsi con un team di personaggi divertenti e alquanto strani per salvare il loro mondo… e il nostro.

 

Epic – Il mondo segreto: recensione del film

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Epic – Il mondo segreto: recensione del film

«Solo perché non hai visto qualcosa non vuol dire che non esista» ricorda sempre il bislacco professor Bomba (Jason Sudeikis) a sua figlia Mary Katherine (Amanda Seyfried), provando ad arginare il suo costitutivo e radicato scetticismo e invitandola a spingersi oltre i confini di un primo strato di realtà, quello manifesto, per poter scoprire che ne esiste un altro, più piccolo ma altrettanto vivace e misterioso. Fin da bambina la giovane protagonista di Epic – Il mondo segreto era incredula di fronte ai racconti paterni che suscitavano – niente di più, niente di meno- lo stupore delle fiabe ma, a lungo andare, anche rabbia e incomprensione verso un padre assente, impegnato a inseguire l’esistenza di abitanti in miniatura, guardiani coraggiosi  e condottieri, della natura e della foresta. Fino a quando un’evento inaspettato non le mostrerà che  è proprio tutto vero catapultandola, in versione più ridotta, in una fantastica avventura.

Epic – Il mondo segreto, il film

Basato sul libro per bambini The Leaf Men and the Brave Good Bugs di William Joyce Epic – Il mondo segreto è il nuovo film d’animazione degli Blu Sky Studios, diretto da Chris Wedge e distribuito nelle nostre sale dalla 20th Century Fox, a partire da domani. Dopo la parabola deludente dei quattro capitoli dell’Era glaciale, la casa di produzione americana risolleva aspettative e ambizioni proponendo una storia coinvolgente e affascinante, sostenuta nel ritmo e nell’emozione.

L’epica lotta tra le forze del bene e del male, per conquistare il dominio di mondi fatati, è un leitmotif del genere fantasy e di animazione, che difficilmente stanca perché capace di combinare, al suo interno, elementi tipici del romanzo di formazione (il percorso di crescita del personaggio), unitamente a quelli fiabeschi e d’avventura, tesi invece a rispolverare l’immaginazione. Non si tarderà dunque a riconoscere l’omaggio ai precedenti cinematografici sul tema, dalla Storia Infinita di Wolfgang Petersen ad Alice nel paese delle meraviglie della Walt Disney, fino al capolavoro della nostra infanzia Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi di Joe Johnston: quest’ultimo citato, esplicitamente, nella scena del gatto gigantesco che rincorre la sua preda umana, disorientata dalle mutate proporzioni. Il tutto qui acquista spessore e profondità, non soltanto per la tecnologia digitale e il 3D, ma anche per le splendide musiche di Danny Elfman: il perfetto commento sonoro a eventi e sentimenti messi in scena.

EPCC A teatro: terza puntata con Monica Cirinnà e Valerio Mastandrea

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Terzo appuntamento e giro di boa sempre più vicino per l’unico late night show in onda in prima serata della tv italiana. Condotto da Alessandro Cattelan, EPCC A TEATRO ritorna domanimartedì 9 ottobre alle 21.15su Sky Uno con altri grandi ospiti alla sua celebre scrivania che per l’occasione occupa il palcoscenico del Teatro Parenti di Milano: la senatrice Monica Cirinnà, promotrice e prima firmataria della legge sulle Unioni Civili, e uno fra gli attori più amati del cinema italiano, Valerio Mastandrea

Risate ma anche spunti di riflessione nella terza puntata, aperta da un monologo che toccherà temi come il bullismo, il web e la mancanza di un vero e proprio diritto all’oblio per quanto di più imbarazzante dalla rete possa emergere per ciascuno di noi. 

Testimonial d’eccezione del messaggio contro tutte le forme di discriminazione sarà Monica Cirinnà, primo ospite della puntata in onda domani sera. La senatrice aiuterà Alessandro Cattelan a creare un tutorial semiserio per orientarsi fra i vari istituti del diritto di famiglia, dal matrimonio alle unioni civili fino alle coppie di fatto. E sarà lei a lanciare l’irresistibile fake trailer di BULLI ELLIOT, un kolossal con Alessandro Cattelan unico etero (discriminato) in un mondo di soli omosessuali. Nel cast anche Guglielmo ScillaDiego PassoniIldo DamianoTommaso Zorzi e Alessandro Fullin.

Di gioie e dolori della paternità, ma anche di tanto altro, parlerà con Alessandro Cattelan Valerio Mastandrea, che aveva inaugurato questi sei appuntamenti speciali di EPCC in prima serata con un rvm diventato subito cult, ispirato a Birdman, il film Premio Oscar di Iñárritu, e che sul palcoscenico del Teatro Parenti porterà un toccante monologo di Mattia Torre su genitori e figli.

Ospite domani sera anche il campione di eSports Nicolò Mirra, giocatore professionista di FIFA per l’AS Roma.

E POI C’È CATTELAN A TEATRO, tutti i martedì alle 21.15 su Sky Uno e disponibile su Sky On Demand

Eo, trailer italiano del film di Jerzy Skolimowski

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Eo, trailer italiano del film di Jerzy Skolimowski

Arthouse, label di I Wonder Pictures dedicato al cinema più autoriale e innovativo, porta in sala dal 22 dicembre il film Vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes, Eo del regista polacco Jerzy Skolimowski, già vincitore a Cannes del Premio alla Miglior Sceneggiatura con Moonlighting, e a Venezia del Gran Premio della Giuria con Essential Killing.

Presentato Fuori Concorso alla 40esima edizione del Torino Film Festival, Eorilegge un classico di Bresson, Au hasard Balthazar, e mettendosi nella testa di un asino – animale intelligente e sensibile, costretto allo spettacolo dell’umana violenza e dell’umana insensatezza – ne visualizza i pensieri, i ricordi, i desideri. Attraverso gli occhi e le vicissitudini di Eo, Skolimowski mette in scena un inedito ritratto delle relazioni sociali e dei cambiamenti culturali in atto nel mondo moderno.

Eo, la trama

Vincitore del Premio della Giuria a Cannes, e selezionato per rappresentare la Polonia agli Oscar, è la storia di un asino di nome EO, che liberato da un circo polacco inizia un viaggio attraverso l’Europa fino a giungere in Italia, incontrando e conoscendo le gioie e i dolori dell’umanità più varia. Una versione poetica, tenera, dolceamara e profondamente umanista di un “road movie”, un ritratto delle relazioni sociali e dei cambiamenti culturali in atto nel mondo moderno, che ci aiuta a estendere i confini della nostra empatia. L’ottantacinquenne Jerzy Skolimowski, in una rilettura di un classico di Bresson, ci porta dentro la testa dell’asino, animale intelligente, caparbio e sensibile, costretto allo spettacolo dell’umana insensatezza, e ne visualizza i pensieri, gli amori, i ricordi, i desideri.

Eo, il poster

Enzo Ferrari: Michael Mann al lavoro sul film con Christian Bale

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Enzo Ferrari: Michael Mann al lavoro sul film con Christian Bale

Il lavoro di Michael Mann allo sviluppo di un film che vede protagonista il magnate automobilistico Enzo Ferrari risale ormai a 15 anni fa. Negli ultimi mesi, tuttavia, il progetto è sembrato finalmente concretizzarsi. La Paramount annuncia oggi di esserne diventata ufficialmente la casa distributrice. Mentre Christian Bale ha firmato per il film verso la fine di agosto (sarà Enzo Ferrari), Noomi Rapace è attualmente in trattative per recitare al suo fianco nel ruolo della moglie, Laura Dominica. Il film è tratto dal libro di Brock Yates del 1991 intitolato Enzo Ferrari: The Man, The Cars, The Races, The Machine: un resoconto dettagliato della vita dell’imprenditore, compresi il rapporto con il figlio illegittimo e la sua carriera. Il film si concentrerà sul 1957, anno in cui un modello di Ferrari si schiantò durante una gara in Italia e uccise nove pedoni, compresi dei bambini.

Il progetto ha ricevuto finanziamenti da Vendian e YooZoo Bliss Fund (che distribuirà il film in Cina). La sceneggiatura di Enzo Ferrari verrà accreditata a Troy Kennedy-Martin e David Rayfiel, anche se Mann stesso ha contribuito alla sua stesura. Il regista ha anche avuto modo di lavorare al progetto assieme a Sydney Pollack (I tre giorni del Condor), fino alla sua scomparsa.
Le riprese dovrebbero iniziare la prossima estate in Italia. Nessuna data di uscita è ancora stata annunciata.

Fonte: Collider

Enzo Ferrari: Christian Bale a Modena per il film di Michael Mann

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E’ stato fotografato oggi a Modena l’attore Christian Bale che sarà Enzo Ferrari nel film di Michael Mann. Il regista americano racconterà in un biopic le gesta del noto fondatore di Ferrari. L’attore e il regista sono in questi giorni a Modena per studiare la città e i luoghi dove Ferrari a vissuto.

Christian Bale
foto da Il Resto del Carlino

Da quanto apprendiamo da una fonte in città l’attore si fermerà in Italia per circa sei mesi nel 2016, tempo della lavorazione del film. Nel cast dovrebbe essere confermata anche Noomi Rapace, nei panni della moglie di Ferrari, Laura Dominica.

Le prime parole  di Christian Bale sul film:

 

Il film è tratto dal libro di Brock Yates del 1991 intitolato Enzo Ferrari: The Man, The Cars, The Races, The Machine: un resoconto dettagliato della vita dell’imprenditore, compresi il rapporto con il figlio illegittimo e la sua carriera. Il film si concentrerà sul 1957, anno in cui un modello di Ferrari si schiantò durante una gara in Italia e uccise nove pedoni, compresi dei bambini.

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Intervista via TRC TV

Entusiasmo a Cannes per 7 minuti di Django Unchained

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Entusiasmo a Cannes per 7 minuti di Django Unchained

La critica si entusiasma al Festival di Cannes per i 7 minuti di anteprima di Django Unchained di Quentin Tarantino. Fra le anteprime più attese al mercato del Festival di Cannes, crocevia di distributori e produttori, vi è indubbiamente Django Unchained di Quentin Tarantino. Questa sera la Weinstein Company ha presentato sette minuti del film, una sorta di trailer esteso, e la critica reagisce con entusiasmo.

Fra le reazioni appena rese note, possiamo citare Empire Magazine, Indiewire, Ain’t It Cool e altre ancora. A quanto pare, il film sarà divertente e anche violento, in degno stile Tarantino, oltre che un omaggio agli spaghetti western di Sergio Leone. Le impressioni positive riguardano soprattutto Jamie Foxx, il cameo di Franco Nero, un inedito Leonardo DiCaprio e, ovviamente, Christoph Waltz. Secondo Twitch Film, il film sarà il “Christoph Waltz show”. Come hanno sottolineato i critici, apprendiamo anche la pronuncia di Django: la ‘d’ è muta.

Entry Level: Karl Urban nell’action thriller diretto da Franck Khalfoun

Karl Urban (Star Trek, Thor: Ragnarok) è in trattative per unirsi a Brenton Thwaites (Pirates of the Caribbean: Dead Men Tell No Tales, The Giver) nell’action thriller Entry Level.  L’annuncio è arrivato oggi da parte dei produttori Craig Perry e Sheila Taylor di Practical Pictures e Tannaz Anisi, presidente di 13 Films.

Scritto da Benjamin Hurley, Entry Level sarà diretto dal regista Franck Khalfoun.

Il film racconta le vicende di un giovane uomo (Thwaites) che si risveglia misteriosamente in un edificio pieno di uffici, ad altissima sicurezza, ed è costretto da uno sconosciuto a completare una serie di pericolosi compiti, che lo coinvolgono in un reato mortale con conseguenze globali.  Il team di sicurezza dell’edificio, guidato dal capo Morris Baslo (Urban), lo insegue in questo gioco mortale.

Intanto Karl Urban è impegnato al lavoro su Thor Ragnarok., film in cui interpreta Skurge.

Entrevías – stagione 3, la spiegazione del finale: Irene è viva o morta?

Entrevías (Wrong Side of the Tracks), un thriller spagnolo originale di Netflix, ha recentemente pubblicato la sua terza stagione, in cui vediamo il vecchio protagonista scontroso della storia, Tirso, che cerca ancora una volta di aiutare la sua famiglia a superare una serie di problemi. Nelle due stagioni precedenti, sono stati presentati Tirso e sua nipote Irene, e abbiamo visto come, nonostante tutte le difficoltà, Irene sia riuscita a stare con l’amore della sua vita, Nelson. Ezekiel, un poliziotto corrotto, si è trasformato in una persona onesta che è stata uccisa da un gruppo di criminali, ma in quest’ultima stagione Ezekiel è tornato. Nelson e Irene hanno superato i loro problemi di coppia e ora stanno finalmente insieme. Tuttavia, Tirso ha dovuto affrontare un altro problema nella sua vita personale quando la sua ex moglie, Maricarmen, è tornata a Entrevias. Un teppista diventato gangster, Nata, non lasciò così facilmente Tirso e la sua famiglia, mentre un altro poliziotto corrotto, Romero, divenne un forte oppositore di Nata. Vediamo come si sono svolte le cose intorno a Tirso e alla sua famiglia in questa terza stagione di Entrevías (Wrong Side of the Tracks).

Spoiler in arrivo

Come è morta Nata?

La terza stagione di Entrevías (Wrong Side of the Tracks) si apre con Irene incinta che sta da Nelson a casa di Tirso, mentre Tirso si imbatte in Maricarmen, che è tornata a Entrevias per creare la sua fondazione nel quartiere. Frustrata dalle intollerabili abitudini e dalla testardaggine di Tirso, Mari Carmen lo aveva lasciato insieme ai loro figli per viaggiare per il mondo, ma ora voleva costruire la sua fondazione per aiutare i giovani di questo quartiere a impegnarsi in attività curricolari in modo da ridurre la criminalità e la corruzione nella comunità. Maricarmen, alias Maica, assunse Nelson per il suo progetto, e Tirso non ebbe voce in capitolo perché almeno Maica voleva fare qualcosa di buono per questo quartiere. Jimena, che inizialmente aveva serbato rancore nei confronti della madre, alla fine la perdonò.

Nel frattempo, Ezekiel si svegliò dal coma e fece finta di aver sviluppato la demenza in modo che la banda di Nata lo lasciasse in pace. Ezekiel iniziò a incontrarsi segretamente con una donna di nome Dulce, che aveva aiutato in precedenza a fuggire dal quartiere. Dulce aveva messo gli occhi sulla banda di Nata, poiché desiderava disperatamente toglierla di mezzo per poter guidare la banda. Ezekiel non voleva aiutarla in questo, ma Dulce non aveva nessuno tranne lui, che chiamava la sua famiglia.

Cosa è successo alla fondazione di Mica?

Nella stagione precedente, quando Amanda uccise Salgado, rischiò una pena detentiva per l’omicidio, quindi il ministro dell’Interno, Juan, assegnò ad Antonio Romero la responsabilità di supervisionare Entrevias. Romero non era un ispettore onesto; piuttosto, voleva solo entrare in politica attraverso Juan. Aveva anche un legame con la banda di Gypsy Village, il cui capo era lo zio Rafael. Per presentarsi come il salvatore del quartiere, Romero orchestrò un attacco alla fondazione di Maica e incitò a una rissa tra Maica e la banda di Nata, che nutriva già un profondo astio nei confronti di Tirso e della sua famiglia. Il piano di Romero era quello di apparire come un eroe che avrebbe salvato Maica dall’incendio, ma prima di lui, Ezekiel si presentò sul posto e salvò Maica. Dopo che Ezekiel aveva rubato la scena a Romero, Juan lo aveva reintegrato come agente di polizia nel distretto. Maica era sul punto di rinunciare alla fondazione e voleva lasciare di nuovo il paese, ma la sua famiglia era rimasta una grande fonte di sostegno e forza nella sua vita. Avevano aiutato Maica a ricostruire la sua fondazione e a rinnovarla.

Nel frattempo, Nata era ancora sulle tracce di Ezekiel, poiché non aveva ancora finito di vendicarsi, così pianificò un attacco e catturò Ezekiel. Tuttavia, prima che potesse ucciderlo, Tirso venne a salvare Ezekiel e uccise Nata in un atto di autodifesa. Ma la morte di Nata scosse Tirso nel profondo, poiché non aveva mai immaginato di uccidere qualcuno. Cercò di incontrare la nonna di Nata per scusarsi, ma peggiorò le cose. Il cugino di Nata, Tente, era sulle tracce di Tirso per vendicare la morte di sua sorella, ma Tirso si rese conto che Tente era solo un ragazzino con motivi sufficienti per diventare violento, quindi non cercò più di proteggersi. Pensava di meritarsi la morte, quindi non prese alcuna precauzione; tuttavia, fu Maica a venirgli in aiuto e a credere che con cura e pazienza, Tente avrebbe potuto diventare una persona migliore. Così cercò di consigliarlo facendogli partecipare alle attività terapeutiche della sua fondazione. Inizialmente titubante, Tente alla fine mise da parte il suo motivo per uccidere Tirso e pensò che poteva fare di meglio che vendere droga e uccidere persone.

Come è stato arrestato Romero?

Dulce ed Ezekiel hanno condiviso un’amicizia molto complicata durante questa stagione. A volte lei cercava di mettersi contro Ezekiel, ma allo stesso tempo voleva proteggerlo. In realtà, Ezekiel era stato associato alla criminalità per così tanti anni, quindi ora voleva stare lontano da tutto ciò, ma l’ambizione di Dulce salì alle stelle, soprattutto quando Nata se ne andò. Prese il controllo della banda di Nata e aprì il suo deposito di droga nel quartiere. Nel frattempo, Romero voleva l’aiuto di zio Rafael per salire al potere, quindi promise di fornirgli tutte le armi illegali del magazzino della polizia. Non solo, in precedenza nella seconda stagione, da quando Nelson aveva ucciso uno degli uomini della banda, Rafael voleva metterlo sotto controllo. Così, incaricò Romero di rapire Nelson, cosa che Romero fece con successo, ma Tirso non era a conoscenza del coinvolgimento di Romero. Sospettava ancora di Ezekiel e non aveva idea che fosse stato Romero non solo a rapire Nelson, ma anche a voler prendere tutte quelle armi illegali. Romero voleva vendicarsi di Ezekiel che gli aveva rubato la scena, così incastrò Ezekiel per possesso di droga e mandò uno dei loro poliziotti, Linares, ad arrestarlo.

Tuttavia, Ezekiel e Linares finirono per azzuffarsi e Ezekiel finì per uccidere quest’ultimo. Romero iniziò le indagini perché sospettava che Ezekiel fosse coinvolto nell’omicidio di Linares, ma poiché non aveva prove schiaccianti contro di lui, cercò ancora una volta di produrre prove per mettere Ezekiel dietro le sbarre per sempre. Fu più tardi, quando Tirso venne a conoscenza di Romero, che decise di proteggere Ezekiel. Romero, nel frattempo, aveva fatto accordi con Dulce per arrestare e uccidere Ezekiel, ma anche se Dulce aveva accettato di aiutarlo a catturare Ezekiel, non lo voleva morto. Così disse a Ezekiel del suo incontro con Romero, ed Ezekiel la seguì dove aveva incontrato il poliziotto. Ezekiel vide e scattò una foto di Dulce che consegnava la pistola a Romero.

Tuttavia, a quel punto non c’era nessuno nelle forze dell’ordine di cui ci si potesse fidare. Dato che Amanda era ancora in prigione, le era difficile prendere alcune decisioni. Tirso ed Ezekiel decisero di aiutarla a uscire di prigione. Essendo di nuovo all’interno del dipartimento di polizia, Ezekiel cancellò tutte le prove contro di lei per liberarla. Una volta fuori di prigione, Amanda mantenne la sua posizione nell’autorità. Ezekiel le diede una foto del coinvolgimento di Romero nel traffico di armi. Amanda inizialmente sospettò di Ezekiel, ma ora che possedeva prove schiaccianti contro Romero, lo arrestò.

Amanda e Jimena finirono insieme?

Dopo il rapimento di Nelson, la banda di Rafael inizialmente lo lasciò libero, considerando che era giovane, e gli chiese di lasciare il quartiere il prima possibile, ma Nelson rimase nascosto a Entrevias. Dopo che uno degli uomini di Rafael avvistò Nelson, lo rapirono di nuovo e lo portarono al Villaggio degli Zingari. Maica, Jimena e Gladys andarono a scusarsi con Rafael in modo che risparmiasse il loro figlio, ma Rafael era determinato a ucciderlo. Alla fine, Maica si fece avanti per parlare del suo obiettivo di rendere Entrevias un posto migliore per tutti gli abitanti del quartiere. Impressionato dalle parole di Maica, Rafael liberò Nelson ancora una volta, questa volta senza alcuna condizione.

Tente era davvero cambiato in una persona migliore, ma la sua passata associazione con la banda di Nata divenne un ostacolo sulla sua strada. Dulce non avrebbe lasciato Tente così facilmente, quindi quando Tente stava per lasciare la città per dare una svolta alla sua vita e alla sua carriera, lungo la strada fu ucciso dagli uomini di Dulce. Tirso e Maica vedevano speranza in Tente, ma la speranza ebbe vita breve poiché il giovane ricevette la punizione definitiva, che non meritava affatto.

Amanda e Jimena hanno ripreso la loro relazione dopo che la prima è uscita di prigione, e ora hanno intenzione di sposarsi. Tuttavia, Jimena era più preoccupata per il matrimonio di Irene e Nelson. Irene aveva dato alla luce suo figlio, Victor, e ora la sua famiglia voleva vederla sistemarsi con Nelson, ma Irene aveva sogni più grandi, e voleva riprendere la sua pratica di danza ancora una volta. Le venne offerta la possibilità di esibirsi come ballerina a Parigi, ma per farlo avrebbe dovuto lasciare Entrevias. Nelson inizialmente aveva avuto difficoltà ad accettare che Irene avrebbe lasciato il quartiere, ma alla fine diede la priorità ai suoi sogni. Irene non voleva sposarsi così presto e voleva mettere le cose in chiaro prima di poter mettere su famiglia. Così si rivolse a sua madre, Jimena, per sposarsi con Amanda. Amanda e Jimena si sposarono, ma un tragico incidente interruppe nuovamente la loro pace.

Cosa accadde ad Amanda e Irene alla fine di Entrevías (Wrong Side of the Tracks) – stagione 3?

Romero non rimase in prigione a lungo. In prigione riuscì a uccidere Juan e uscì di prigione. Sapeva che Ezekiel era l’uomo dietro al suo arresto, quindi era deciso a vendicarsi uccidendo Ezekiel. Ezekiel, invece, partecipò al matrimonio di Amanda e Jimena, dove Romero si presentò e gli puntò contro la pistola. Tirso cercò di fermare Romero, ma aveva già perso la testa e sparò un proiettile a Ezekiel. Tuttavia, per proteggere Ezekiel, Amanda si mise in mezzo e fu colpita al petto. Ma non sappiamo se Amanda sia sopravvissuta o se abbia esalato l’ultimo respiro il giorno del suo matrimonio.

Nel frattempo, mentre tutto accadeva nella sala delle nozze, Irene era fuori dopo aver ricevuto una chiamata da Parigi. La compagnia di danza l’aveva chiamata per informarla che non aveva bisogno di trasferirsi a Parigi per realizzare i suoi sogni, poiché poteva continuare la sua pratica a Madrid, dove presto avrebbe aperto un’altra filiale di questa compagnia. Irene era più che felice ed entusiasta di dare la notizia alla sua famiglia, ma Romero, che non era riuscito a uccidere Ezekiel, afferrò Irene per vendicarsi di Tirso.

Durante il finale della terza stagione di Entrevías (Wrong Side of the Tracks), Tirso trovò Irene nelle mani di Romero e si sentì estremamente minacciato. Romero chiese a Tirso di abbassare la pistola, altrimenti avrebbe ucciso la ragazza. Non avendo altra scelta, Tirso abbassò la pistola e Romero lasciò andare Irene. Tuttavia, Irene non voleva lasciare suo nonno, quindi quando Romero tentò di sparare a Tirso, Irene corse in suo soccorso e fu colpita al petto. Romero fuggì dalla scena, mentre Irene perse conoscenza tra le braccia di Tirso. Tirso era devastato, poiché non sapeva ancora se c’era qualche speranza che Irene sopravvivesse. Probabilmente sapremo della sua sopravvivenza nella prossima stagione di Entrevías (Wrong Side of the Tracks).

Entre nos recensione del film di Paulo Morelli

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Entre nos recensione del film di Paulo Morelli

Presentato in Concorso alla ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, Entre Nos racconta la storia di un gruppo di giovani, spensierati e ottimisti, che passano insieme una parte della lroo vita prima che questa cambi radicalmente. Isolati dal resto del mondo in una magnifica tenuta di campagna, i giovani amici decidono di scrivere delle lettere indirizzandole ai se stessi che diventeranno da li ai dieci anni successivi, e di seppellirle con la promessa di ritornare in quel luogo al tempo stabilito per rileggerle insieme. Il giorno stesso, però, in seguito a un tragico e imprevisto incidente automobilistico, ognuno di loro prende strade diverse. Contro ogni previsione il gruppo affiatato all’inizio si perde di vista, e la loro vita prenderà una piega completamente diversa. A dieci anni di distanza però i protagonisti si ritroveranno, riuniti a causa della morte di uno di loro e da un mistero che li tiene involontariamente uniti. Riaffioreranno così vecchie passioni, nuove frustrazioni e un oscuro segreto sepolto nel passato.

A dirigere il film Paulo Morelli, italiano per metà, che ci racconta un tipo di storia che è stato già affrontato, anche se con toni nelle intenzioni pià leggeri, dal nostro cinema con Immaturi. Come nel film di Paolo Genovese, un gruppo di amici si ritrova dopo aver trascorso anni senza vedersi, e così la loro vita cerca di riprendere in qualche modo lì dove si era interrotta. Purtroppo però le intenzioni del regista vengono ostacolate da un plot banale, da una sceneggiatura piatta e da una serie di cliché ripetuti, che contribuiscono a fare di Entre Nos un film non riuscito.

I personaggi stessi del racconto sono appena abbozzati, riducendosi a sagome che inscenano schemi interpersonali fissi. Nel cast Caio Blat, Carolina Dieckmann, Maria Ribeiro, Paulo Vilhena, Martha Nowill, Julio Andrade, Lee Taylor. Il film non manca di una certa leggerezza che, unita alla durata ragionevole, aiuta lo spettatore a procedere nella visione; ma il prodotto finale rimane patinato e scontato, come in un lungo spot televisivo.

Entourage: trailer italiano del film con Kevin Connolly

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Entourage: trailer italiano del film con Kevin Connolly

Ecco il trailer italiano di Entourage, il film tratto dall’omonima e premiata serie tv della HBO.

Entourage, l’attesa versione per il grande schermo della premiata serie della HBO, vede riunito il cast originale della serie televisiva, guidato da Kevin Connolly, Adrian Grenier, Kevin Dillon, Jerry Ferrara e Jeremy Piven.

La star del cinema Vincent Chase (Grenier), insieme ai suoi ragazzi, Eric (Connolly), Turtle (Ferrara) e Johnny (Dillon), sono tornati…e sono tornati in affari con il super agente ora diventato capo dello studio, Ari Gold (Piven).  Alcune delle loro ambizioni sono cambiate, ma il legame che li unisce rimane forte anche navigando nel capriccioso e spietato mondo di Hollywood.

Tra gli altri interpreti troviamo Billy Bob Thornton e Haley Joel Osment nei ruoli di padre e figlio, Larsen e Travis McCredle. Il ritorno del cast dalla serie televisiva include Perrey Reeves nel ruolo della moglie di Ari Gold; Emmanuelle Chriqui in quello di Sloan; Rhys Coiro in quello di Billy Walsh; Debi Mazar come l’addetto stampa di Vince, Shauna; Rex Lee nel ruolo di Lloyd; Constance Zimmer in quello di Dana Gordone e Nora Dunn in quello della D.ssa Marcus. Emily Ratajkowski appare come sé stessa. A chiudere il cast troviamo Alan Dale, già apparso nella serie, il rapper Scott Mescudi e Rhonda Rousey.

Il creatore di Entourage, Doug Ellin è regista del film e sceneggiatore da un soggetto di Ellin & Rob Weiss, ispirato ai personaggi creati da Ellin.  Mark Wahlberg, Stephen Levinson e Ellin sono i produttori, con Wayne Carmona come produttore esecutivo.

Il team creativo dietro la macchina da presa riunisce numerosi membri chiave della troupe della serie, tra cui il direttore della fotografia Steven Fierberg, il montatore Jeff Groth, lo scenografo Chase Harlan e la costumista Olivia Miles.

Entourage: ecco il nuovo poster del film

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Entourage: ecco il nuovo poster del film

La Warner Bros Pictures ha rivelato il nuovo poster di Entourage, film che riprende le vicende della serie omonima, che uscirà nelle sale il 5 giugno. Diamogli uno sguardo.

entourages poster

Scritto e diretto da Doug Ellin, creatore della serie, la versione per il grande schermo avrà nel cast Kevin Connolly, Adrian Grenier, Kevin Dillon, Jerry Ferrara e Jeremy Piven nei loro ruoli originali, così come Billy Bob Thornton e Haley Joel Osment come Larsen e Travis McCredle. Il film riunisce anche i regular della serie Perrey Reeves come la moglie di Ari Gold, Emmanuelle Chriqui come Sloan, e Rhys Coiro come Billy Walsh.

Entourage è prodotto da Mark Wahlberg, Stephen Levinson e Ellin, con Wayne Carmona come produttore esecutivo. La squadra comprende il direttore della fotografia Steve Fierberg, lo scenografo Chase Harlan, e la costumista Olivia Miles-Payne, i quali hanno lavorato alla serie della HBO.

Nel film, la star del cinema Vincent Chase (Grenier), insieme con i ragazzi, Eric (Connolly), Turtle (Ferrara) e Johnny (Dillon), tornano di nuovo in affari, con un super agente Ari Gold (Piven). Alcune delle loro ambizioni sono cambiate, ma il legame tra di loro rimane forte, come il mondo capriccioso e spesso spietato di Hollywood.

Fonte

Entity: James Wan produrrà il remake

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Entity: James Wan produrrà il remake

Dopo Fast & Furious 7, James Wan tornerà ad occuparsi del genere che gli ha permesso di farsi conoscere ed apprezzare in tutto il mondo.

L’Hollywood Reporter, infatti, ci informa che il regista di Saw – L’enigmista, Insidious e L’evocazione – The Conjuring si occuperà di produrre il remake di Entity (titolo originale The Entity), horror del 1981 diretto da Sidney J. Furie e interpretato da Barbara Hershey (che con Wan aveva lavorato nella saga di Insidious). La sceneggiatura del nuovo film porterà la firma di Chad e Carey Hayes (già autori dello script de L’evocazione), mentre tra i produttori figurerà, insieme a Wan, anche Roy Lee (The Woman in Black, The Lego Movie). Al momento James Wan non si occuperà della regia.

Entity è tratto dal romanzo The Entity di Frank De Felitta del 1978, che raccontava la storia di Doris Bither, che dichiarò di essere stata più volte aggredita da una entità invisibile. L’ambientazione, sia del libro che del film, è Culver City in California.

Enter the Void: recensione del film di Gaspar Noé

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Enter the Void: recensione del film di Gaspar Noé

La vicenda messa in scena da Gaspar Noé in Enter the Void si snoda tra gli appartamenti fatiscenti e i night club di una Tokyo dai colori contemporaneamente oscuri ed accecanti e ha come obiettivo “dichiarato” (durante uno dei dialoghi iniziali) quello di mettere in scena il contenuto del libro The Tibetan Book of the Dead, un testo che parla del viaggio che compie l’anima dopo la morte.

In Enter the Void Oscar (Nathaniel Brown) è uno spacciatore, sua sorella Linda (Paz de la Huerta) una spogliarellista. I due sono orfani e vivono insieme in un piccolo appartamento di Tokyo cercando di tenere fede ad un patto di sangue fatto quando erano ancora bambini: quello di non separarsi mai. Una sera il ragazzo, entrato in un locale per vendere della droga ad un conoscente, è vittima di una “soffiata” e rimane ucciso nel tentativo di sfuggire alla polizia. Tuttavia la sua anima, per mantenere la promessa fatta alla sorellina, si staccherà dal suo corpo, ma non abbandonerà il mondo dei vivi. Oscar, da questo momento, non avrà più consistenza corporea e sarà un semplice spettatore degli eventi. Egli, infatti, potrà solo rivedere -attraverso una lunga serie di flashback- il suo passato ed assistere impotente -fluttuando sopra e attraverso la città di Tokyo- al “presente” di Linda e dei suoi amici.

Il film di Noé, lungi dall’essere un prodotto comune, colpisce soprattutto per le scelte “di rottura” compiute dal regista: già a partire dai titoli di testa, infatti, lo spettatore si trova di fronte ad un’esperienza visiva talmente forte da risultare, a tratti, addirittura fastidiosa. Le scritte iniziali, lanciate ad una velocità/luminosità folle, lasciano subito lo spazio ad una serie di inquadrature girate quasi esclusivamente in soggettiva: il pubblico vede con gli occhi di Oscar dai primi minuti fino alla fine del film.

Enter the Void film

Enter the Void, in questo senso, è divisa in tre sezioni ben distinguibili. Durante la prima parte Oscar è ancora vivo e la soggettiva è resa in modo così realistico che lo spettatore non solo vede attraverso lo sguardo del protagonista, ma partecipa alle sue visioni allucinatorie e addirittura percepisce i suoi battiti di ciglia. Nella seconda sezione del film, invece, sono messi in scena i ricordi di Oscar e il ragazzo, nonostante sia fisicamente presente, è sempre ripreso di spalle. Infine, nell’ultima parte, quella che mostra ciò che vede l’anima del protagonista, la soggettiva si concretizza in una serie di immagini in continuo movimento: l’occhio di Oscar -che vede ma non è visto- sorpassa i muri, si avvicina ai corpi, distorce le profondità.

Nonostante le scelte coraggiose del regista facciano di Enter The Void un film sicuramente interessante, la durata esagerata (143’), la mancanza di una vera storia e l’impressione che Noé esageri con la creazione di un universo onirico -con l’uso di colori, effetti speciali e movimenti di macchina non sempre “giustificati” dalla storia- rendono la fruizione a tratti difficoltosa. L’impressione è che le ultime due ore di film non riescano a reggere il confronto con la prima mezz’ora e che il “trip dell’anima di Oscar”, con lo scorrere dei minuti, diventi sempre meno interessante. D’altra parte, però, si esce dalla sala con una sensazione duplice: l’affaticamento retinico, infatti, si accompagna alla consapevolezza di aver avuto -grazie soprattutto alla bravura di un regista che ha osato sperimentare- un’esperienza visiva fuori dall’ordinario. Letteralmente un film “da vedere”.

Enslaved: la crudele tratta atlantica degli schiavi afroamericani con Samuel L. Jackson i

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“Si parla sempre solo delle navi che sono arrivate a destinazione, non di quelle che non sono mai arrivate. C’erano navi che affondavano con i nostri antenati e noi vogliamo raccontare le loro storie. Enslaved è molto più di una serie tv; per me è il tentativo di ridare la voce a milioni di persone: voce che era stata messa a tacere”. Così l’attore Samuel L. Jackson introduce Enslaved:  la crudele tratta atlantica degli schiavi afroamericani, la docu- serie tv in sei episodi condotta dallo stesso Jackson, insieme ai giornalisti e documentaristi Afua Hirsch e Simcha Jacobovici, in onda in esclusiva su History Channel (canale 407 di Sky) dal 22 febbraio alle 21.00 (due episodi a serata). È la drammatica ricostruzione della tratta – durata 400 anni – di esseri umani dai Paesi africani al nuovo mondo: oltre 12 milioni di persone rapite e vendute in schiavitù, di cui almeno 2 milioni morti durante il viaggio.

Nella serie per la prima volta la nuova tecnologia subacquea – come la mappatura 3D avanzata e il radar penetrante nel terreno – ha permesso di individuare ed esaminare numerose navi negriere affondate, rivelando una prospettiva completamente nuova sulla storia della tratta transatlantica degli schiavi. In diversi siti di immersione, tra Regno Unito, Giamaica e Florida, un team esperto di subacquei ha localizzato sei navi che affondarono con gli schiavi a bordo. Nel frattempo, sulla terraferma, gli esperti hanno indagato sulle storie che legano gli schiavi del Ghana, le case signorili dell’Inghilterra e le piantagioni americane.

Il lavoro investigativo e scientifico, gli indizi recuperati in fondo al mare, il reportage e le ricostruzioni delineano l’ideologia, l’economia e la politica della schiavitù, e restituiscono alla luce i particolari perduti di eventi del passato e le storie dimenticate delle sofferenze di milioni di persone.

Enslaved è coprodotta da Associated Producers (Toronto) e Cornelia Street Productions (Londra). Diretta da Simcha Jacobovici, la serie è prodotta da Ric Esther Bienstock, Sarah Sapper e Felix Golubev, mentre produttori esecutivi sono Samuel L. Jackson, LaTanya Jackson, Eli Selden, Rob Lee, Simcha Jacobovici, Ric Esther Bienstock, Sarah Sapper e Yaron Niski.

GLI EPISODI

Storia sommersa

Samuel L. Jackson intraprende un viaggio personale, dopo aver scoperto che il suo DNA risale alla tribù Benga del Gabon. Accolto come un figlio perduto da tempo che è tornato a casa, partecipa ad un rito di iniziazione. Ma Jackson fa un ulteriore passo avanti: trasforma il suo personale viaggio in uno sforzo per sensibilizzare gli spettatori sulla storia della tratta transatlantica degli schiavi afroamericani.

A tal fine coinvolge l’associazione di subacquei “Diving With a Purpose” (DWP) per andare alla ricerca di navi negriere affondate nell’Oceano Atlantico. DWP è un’organizzazione dedicata alla conservazione e protezione delle risorse del patrimonio sommerso, per esempio dei coralli, attiva nel campo dell’archeologia marittima e della conservazione dell’oceano, con un focus speciale sulla protezione, la documentazione e lo studio dei relitti della tratta degli schiavi. DWP collabora con la National Association of Black Scuba Divers (NABS). In questo episodio vedremo quindi Samuel Jackson andare quindi alla ricerca di una nave affondata al largo della costa della Florida. L’episodio stato girato sul posto in Gabon, Ghana e Florida.

I perché della tratta

Nella sua ricerca per raccontare la storia della tratta degli schiavi, Samuel L. Jackson recluta due giornalisti e documentaristi pluripremiati, Simcha Jacobovici e Afua. In che modo gli schiavisti hanno provato a giustificare 400 anni di tratta e lo sfruttamento e l’omicidio di milioni di persone provenienti dai paesi africani? Nel mondo antico il colore non era un criterio in base al quale le persone si giudicavano a vicenda.

Allora come è nata l’ideologia del razzismo? Jackson invia Jacobovici e Hirsch in missione per comprendere il processo che ha portato gli europei a ritenere la schiavitù non solo redditizia economicamente ma anche fondata razionalmente. Parallelamente a questa indagine, nel Canale della Manica, i subacquei  di DWP individuano uno  dei relitti più antichi di navi negriere, recuperando un oggetto risalente a 350 anni fa. Questo episodio è stato girato in Ghana, Regno Unito e Spagna.

Segui i soldi

L’episodio indaga sulle ragioni economiche della schiavitù seguendo la ricerca della nave, “The Leusden“, in Suriname. Questa nave olandese rappresenta la più grande perdita di vite umane durante l’intera tratta degli schiavi. Mentre la nave stava affondando, l’equipaggio inchiodò i boccaporti, impedendo ad oltre 640 persone provenienti di salvarsi. I proprietari della nave non tennero nascosta la tragedia. Tutt’altro: fecero richiesta di rimborso all’assicurazione per “carico smarrito”. Jackson, Jacobovici e Hirsch ritrovano i crediti dell’assicurazione ma anche  fosse comuni e manufatti rari, che permettono di mettere insieme i motivi economici della schiavitù. L’episodio è stato girato in Suriname, Brasile, Portogallo e Regno Unito.

Le culture del Nuovo Mondo

Esplorando cibo, musica e scienza, scopriremo che gran parte della cultura del Nuovo Mondo è nata all’interno delle navi, dove africani di diversi Paesi e tribù interagivano tra loro e con gli europei che li commerciavano. La tipica cucina del sud degli Stati Uniti è di origine africana. Samuel L. Jackson visita Africatown in Alabama., l’unica città africana fondata in America da schiavi liberati. Qui incontra l’artista vincitore del Grammy Rhiannon Giddens, che esplora le origini africane del banjo. I subacquei di DWP aiutano alcuni giovani in Costa Rica a scoprire le loro origini africane, identificando una nave di schiavi affondata al largo del Paese Come i giovani costaricani, gli spettatori saranno sorpresi di scoprire quanto della nostra cultura globale – dal reggae ai frattali matematici – sia legata alla storia della schiavitù. L’episodio è stato girato in Costa Rica, Giamaica, Etiopia e Stati Uniti.

Resistenza

Questo episodio illustra la resistenza alla tratta da parte degli schiavi sia in Africa sia durante la diaspora – dal Ghana al Regno Unito all’America. I sommozzatori di DWP intraprendono un’indagine senza precedenti per individuare il relitto perfettamente conservato della “Freedom Boat” nei Grandi Laghi nel nord degli USA, una goletta che h traghettò gli afroamericani verso la libertà in Canada. Identificano persino i nomi di alcuni degli schiavi che furono salvati dal capitano della nave. Jackson, Jacobovici e Hirsch approfondiscono inoltre il ruolo ricoperto da africani nella lotta alla schiavitù nel proprio continente o durante la Guerra Civile americana.

Abolizione

La politica ha favorito la schiavitù. Ma è stata la politica a porre fine ad essa come è successo in Gran Bretagna e negli Stati Uniti. E proprio negli USA di oggi viene intervistato il deputato John Lewis, una delle più importanti figure nella lotta contro la segregazione razziale  e recentemente scomparso. L’episodio proverà a risolvere infine il mistero della nave “The London“, affondata al largo della Cornovaglia, mentre trasportava illegalmente  decine di africani che, erano stati liberati per poi essere ridotti nuovamente in schiavitù. L’episodio è stato girato nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Ghana.

Enrico Casarosa racconta il suo esordio al lungometraggio con Luca

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Arriva su Disney+ il 18 giugno ma è già un piccolo cult: è Luca, il nuovo film Pixar, diretto dall’italiano Enrico Casarosa, che per raccontare questa storia di amicizia, si è ispirato all’Italia e alla Liguria delle Cinque Terra. Qui la nostra intervista.

Leggi la recensione di LUCA

Luca Argentero (Lorenzo Paguro) presta la propria voce nella versione italiana del film, insieme a Giacomo Gianniotti (Giacomo), Marina Massironi (Signora Marsigliese) e Saverio Raimondo (Ercole Visconti), che sono anche tra i doppiatori della versione originale. Il cast di voci include inoltre Fabio Fazio (Don Eugenio, prete di Portorosso), Orietta Bertie Luciana Littizzetto (Concetta e Pinuccia Aragosta). Alberto Vannini, Luca Tesei e Sara Ciocca interpretano i protagonisti Luca, Alberto e Giulia. Tra i camei presenti nel film quello di Alberto, il migliore amico d’infanzia del regista Enrico Casarosa (pescatore – nella versione originale del film, questo personaggio è doppiato da Enrico Casarosa), e degli influencer Luciano Spinelli e Nick Pescetto (contadini di mare).

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, l’originale film d’animazione Disney e Pixar Luca è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, Alberto, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

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