Mentre cresce l’attesa sull’uscita
de Lo Hobbit La Battaglia delle Cinque
Armate di Peter Jackson, ultimo
capitolo che chiude la nuova trilogia basata sul romanzo di
J.R.R. Tolkien, oggi arrivano alcuni spoiler sul
film da Total Film, che ha dedicato un intero speciale
all’epilogo.
Il Signore di Granburrone, Elrond, mostrerà finalmente le sue
abilità nel combattimento in una maniera che avevamo visto solo
accennare nel prologo del Signore degli Anelli
Tauriel disobbedisce agli ordini di Thranduil pur di combattere
contro gli orchi
Dobbiamo aspettarci uno spettacolare scontro tra Beorn e
Bolg
Martin Freeman dichiara che la cotta di maglia di Mithril lo ha
fatto sentire molto “glam”: “È quello che definiamo il mio
Beyonce”
Richard Armitage non ha mai girato una scena faccia a faccia con
Azog (il che comunque non sembra significare che i due non si
affronteranno sullo schermo)
Armitage: “Io e Peter abbiamo spinto la follia di Thorin a un
punto estremo, ma non so quali scene ha scelto per il film, sarà
una bella sorpresa di Natale vederlo”
Gli orchi attaccano Dale, Thranduil e Gandalf sono presenti.
Inizialmente Gandalf vuole avvertire Thorin, ma Thranduil non è
d’accordo. A quel punto è Bilbo a voler andare ad avvertirlo, ma
Gandalf esclama “non ti do il permesso”, e lo Hobbit risponde: “Non
te lo sto chiedendo. Là fuori ci sono i miei amici. Andrò”.
via Badtaste
Trama: Lo Hobbit
La Battaglia delle Cinque Armate porta all’epica
conclusione delle avventura di Bilbo Baggins, Thorin Scudodiquercia
e la compagnia dei nani. Avendo reclamato la propria terra al
drago Smaug, la compagnia ha inavvertitamente scatenato una forza
letale nel mondo. Infuriato, Smaug riversa la sua ira ardente
dall’alto, su uomini inermi, donne e bambini di Pontelagolungo.
Ossessionato soprattutto dal
proteggere il suo tesoro, Thorin sacrifica la sua amicizia e il suo
onore, mentre Bilbo tenta in tutti i modi di farlo ragionare e
presto dovrà compiere una scelta molto rischiosa. Ma ci sono
anche pericoli più grandi. All’oscuro di tutti a parte Gandalf,
Sauron sta radunando le sue legioni di orchi per attaccare la
Montagna Solitaria.
Mentre l’oscurità sta prendendo il
sopravvento nel conflitto, Nani, Elfi e Uomini si trovano di fronte
alla condizione di dover lottare insieme o venire sconfitti. Bilbo
si ritrova a dover lottare per la sua vita e quella dei suoi amici
nella battaglia epica dei Cinque Eserciti, con il futuro della
Terra di Mezzo in bilico.
L’attore Daniel
Radcliffe, appesa al chiodo la bacchetta, si è
dedicato con impegno a trovare nuovi progetti e nuovi personaggi, e
tra quelli del futuro c’è
l’atteso Frankenstein. Ebbene,
l’attore ne ha recentemente parlato a Empire:
La storia questa volta è
raccontata attraverso i suoi occhi e dal suo punto di vista. Offre
molti retroscena del passato su l’uomo che era prima di incontrare
Victor (Frankenstein). Dunque non è un personaggio fisico.
Nella loro relazione c’è una sorta di lotta per
determinare chi è il carattere dominante della coppia, ed è
questo che distingue questa pellicola dalle altre. Parla
della natura della creazione in certi versi. Victor dà a Igor
una nuova vita all’inizio del film in modo che lui possa essere
visto come una sua creazione e poter rendere così omaggio al
suo creatore.
Il film
Frankenstein è diretto
da Paul McGuigan e vede nel cast oltre
all’attore anche James McAvoy
eJessica Brown Findlay. La
pellicola si basa su una sceneggiatura scritta da Max Landis e
l’uscita del film è prevista per il 17 ottobre 2015.
Frankenstein è un romanzo scritto
dall’inglese Mary Shelley fra il 1816 e
il 1817, quando aveva soltanto 19 anni, pubblicato nel 1818 e
modificato dall’autrice per una seconda edizione del 1831. È questo
il romanzo con cui nasce la figura letteraria del dottor Victor
Frankenstein e il personaggio della creatura, spesso ricordata come
mostro di Frankenstein, comunemente ed erroneamente ricordati sotto
lo stesso nome.
È probabilmente grazie alla figura
del mostro, espressione della paura, al tempo diffusa, per lo
sviluppo tecnologico, che il romanzo è divenuto
immortale. Frankensteinè uno
dei miti della letteratura proprio perché affonda le sue radici
nelle paure umane. La “creatura” è l’esempio del sublime, del
“diverso”, che in quanto tale causa terrore. Dalla
pubblicazione del libro, il nome di Frankenstein è entrato nella
cultura popolare in ambito letterario, cinematografico e
televisivo. È inoltre spesso utilizzato, per estensione, come
esempio negativo in quello bioetico, alludendo al fatto che il
suddetto dottore compisse esperimenti illeciti o eticamente
discutibili.
Trieste torna ad essere la capitale della
fantascienza dal 29 ottobre al 3 novembre
2014 con la quattordicesima
edizione del TriesteScience+Fiction
Festival 2014, manifestazione
internazionaleorganizzata da La
Cappella Underground nel capoluogo giuliano, che,
superati i primi cinquant’anni di vita (dalla prima edizione dello
storico Festival Internazionale del Film di Fantascienza), si appresta a
mettere in scena un’edizione davvero straordinaria.
Trieste
Science+Fiction, festival della fantascienza nato
nell’anno 2000, è una manifestazione dedicata all’esplorazione dei
mondi del fantastico, dei linguaggi sperimentali e delle nuove
tecnologie nelle produzioni di cinema, televisione, arti visive e
dello spettacolo. La kermesse è organizzata dal centro ricerche e
sperimentazioni cinematografiche e audiovisive La
Cappella Underground con il contributo
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali –
Direzione Generale Cinema, della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia,
della Provincia di Trieste,
del Comune di Trieste,
della Camera di Commercio di Trieste,
dell’Università degli Studi di Trieste,
della Fondazione CRTrieste,
della Fondazione Kathleen Foreman Casali,
della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe
Verdi, di LaREA – ARPA FVG.
La sede principale
del Trieste Science+Fiction, per il terzo
anno consecutivo, sarà la Sala Tripcovich,
grazie alla collaborazione del Comune di
Trieste e della Fondazione Teatro Lirico
Giuseppe Verdi. L’adiacente palazzo
della Casa del Cinema, sede delle principali
associazioni di cultura cinematografica cittadine, sarà il quartier
generale dell’organizzazione e, con la collaborazione
del Teatro
Miela,ospiterà le sezioni
collaterali del festival. Inoltre una selezione dei film premiati
del festival troverà spazio a partire da questa edizione nella sala
d’essai del Cinema Ariston, gestito da
quest’anno da La Cappella Underground.
Ospite d’onore di questa edizione
di Trieste Science+Fiction sarà il regista
cileno Alejandro Jodorowsky, a cui verrà
assegnato ilPremio alla Carriera Urania
d’Argento (in collaborazione con la rivista Urania
edita da Mondadori). Jodorowsky arriverà in Italia in occasione
dell’attesissimo ritorno alla regia, dopo 23 anni dal suo ultimo
film, con il visionario La danza della
realtà. L’autore di film cult
come La montagna sacra, El
Topo e Santa Sangre, sarà a Trieste il
prossimo 31 ottobre e offrirà al pubblico del Trieste
Science+Fiction la possibilità di assistere a una sua
conferenza-spettacolo dal vivo, nella tradizione del suo
celebre Cabaret Mystique. A
completare l’omaggio all’autore, sarà proiettato in anteprima
nazionale il documentario Jodorowsky’s Dune di Frank Pavich (presente in
sala), in collaborazione con Disney Media Distribution. Il film
racconta il fantastico, incredibile e delirante mondo di Alejandro
Jodorowsky e il suo progetto di realizzare un adattamento
cinematografico di Dune, il capolavoro di Frank
Herbert. Mick Jagger, Orson Welles, Salavador Dalì, Moebius, H.R.
Giger, Pink Floyd, Mike Olfield sono solo alcuni dei mancati
protagonisti di una pellicola che avrebbe cambiato per sempre
l’universo della fantascienza.
Ma Alejandro Jodorowsky non sarà
l’unico atteso ospite di questa edizione. Anche Marina Ann Hantzis,
in arte Sasha Grey, sarà ospite d’eccezione
della quattordicesima edizione del Festival. La celebrità americana
arriverà da Los Angeles per presentare l’anteprima italiana
di Open Windowsdi Nacho
Vigalondo, thriller ipertecnologico – già definito “La finestra
sul cortile dell’era digitale” – nel quale interpreta una
famosa attrice perseguitata da un misterioso maniaco.
Come da tradizione, il cinema
sarà al centro del programma festivaliero,
con anteprime nazionali e
internazionali delle migliori produzioni nel
genere science fiction, fantasy e horror. La
selezione ufficiale presenterà due concorsi
internazionali: film-makers indipendenti da tutto il mondo
si contenderanno
il Premio Asteroide per il miglior
lungometraggio di fantascienza; la competizione europea per
il Premio Méliès d’Argent al
miglior film fantastico e al miglior cortometraggio è organizzata
in collaborazione con la E.F.F.F.F. – European
Fantastic Film Festivals Federation. Anche quest’anno
il cartellone presenta una selezione dei migliori film di
genere provenienti dai cinque continenti, mentre la
sezione corti apre le porte ai film-makers del futuro, la
sezione Spazio Italia, riservata alle
produzioni nazionali e alle web-series, rappresenta lo stato
dell’arte nel nostro paese, e gliincontri di
futurologia intrecciano contenuti scientifici
e racconti del mondo di domani.
I topics affrontati sono quelli canonici, e
non deluderanno gli appassionati del genere: alieni e
creature, zombie e mutanti, ultracorpi e robot, viaggi nel
tempo e su mondi e pianeti lontani.
Premio nuovo di zecca,
il Premio Wonderland, istituito in
collaborazione con Wonderland, il magazine di Rai 4 dedicato
all’immaginario fantascientifico. Un premio che suggella la
media partnership tra la kermesse triestina e la produzione del
canale Rai. Il film vincitore del
premio Wonderland sarà scelto dalla
redazione del programma tra i titoli della selezione ufficiale del
Festival e verrà preso in considerazione per un’eventuale passaggio
televisivo all’interno dello spazio di programmazione di Rai 4 del
venerdì, storicamente dedicato al cinema fantastico. Torna
anche quest’anno il Premio Nocturno – Nuove
Visioni, il riconoscimento assegnato ad uno dei film
nella selezione ufficiale del Trieste Science+Fiction dalla
redazione di Nocturno, la rivista più quotata in Italia per gli
appassionati del cinema di genere.Il Premio
Nocturno – Nuove Visioni premierà un’opera significativa e
originale per l’evoluzione del cinema di genere. E torna
il Premio del Pubblico che, attraverso
delle schede di voto consegnate ad ogni proiezione, avrà la
possibilità di premiare il suo film favorito all’interno della
selezione ufficiale Neon.
Appartengono alla selezione
ufficiale – concorso (Asteroide e Méliès) quattordici film inediti
sugli schermi italiani, di cui nove in anteprima
nazionale: Honeymoon, film di debutto della
regista americana Leigh Janiak, dramma di coppia che incrocia
elementi mystery, sci-fi e
soprannaturali; Coherence dell’americano
James Ward Byrkit (tra gli sceneggiatori di Rango),
“mind-bender” dalle prospettive insolite sulla meccanica
quantistica, la fisica teoretica e gli universi
paralleli; Extraterrestrial firmato dai
The Vicious Brothers (coppia di registi del
pluripremiato horror found-footage ESP – Fenomeni
Paranormali anche loro graditissimi ospiti di questa
edizione del festival), già premiato al Tribeca Film Festival,
thriller-horror a sfondo fantascientifico, pieno zeppo di alieni
spaventosi e letali; The Last Days on
Mars dell’irlandese Ruairi Robinson, storia di
astro-zombie ambientata sul Pianeta Rosso, adattamento del racconto
di fantascienza The Animators di Sydney J.
Bounds; l’horror fantasy Nymph,
interpretato da Franco Nero, Kristina Klebe, Natalie Burn e
Dragan Mićanović, del regista serbo Milan
Todorović (ospite del festival, autore, regista e produttore
di Zone of the Dead, primo zombie-movie made in
Serbia); 2030(Nuoc) diretto
da Nghiem-Minh Nguyen-Vo, film vietnamita scelto per
inaugurare la sezione Panorama del prestigioso festival di Berlino,
un post-apocalittico di atmosfera le cui premesse sono il
riscaldamento globale e il rapido aumento del livello del
mare; Open Windows dello spagnolo Nacho
Vigalondo (già vincitore nel 2007 del premio Asteroide
con Los Cronocrimenes), tecno-thriller già
ribattezzato come “La finestra sul cortiledell’era
digitale”, interpretato da Elijah Wood e l’ospite d’onore Sasha
Grey; Robot Overlods di Jon
Wright, primo capitolo di una trilogia dedicata a un pubblico
teen in cui i protagonisti dovranno vedersela contro giganteschi
robot provenienti da un’altra galassia, interpretato da Ben
Kingsley e Gillian Anderson; Time
Lapse di Bradley King, alle prese con un gruppo di
ragazzi che scopre una macchina fotografica in grado di scattare
polaroid del futuro; Reality di Quentin
Dupieux, co-produzione franco-belga che trasforma 48 ore della vita
di un cameraman in un vero e proprio
incubo; Predestination (film di
apertura del Festival) di Michael e Peter Spierig, in cui
Ethan Hawke interpreta un agente particolare alle prese con una
serie di intricati viaggi nel tempo; Earth to
Echo di Dave
Green, adventure fantascientifico in cui una
piccola comunità del Nevada è sconvolta da segnali extraterrestri
in un simpatico mix tra E.T. e Super
8; l’attesissimo Le streghe son
tornate (Las brujas de Zugarramurdi/Witching and
Bitching) di Álex de la Iglesia, vincitore di 9 premi Goya
(gli Oscar spagnoli), in uscita sugli schermi italiani nel 2015;
infine Index Zero di Lorenzo Sportiello,
incluso anche nella sezione Spazio Italia, produzione indipendente
italiana con ambizioni internazionali che usa la fantascienza come
metafora del presente.
Saranno presentati fuori
concorso: l’australiano These Final
Hours (film di chiusura del
Festival) di Zak Hilditch (nelle sale dal 20
novembre, distribuito dalla Indie
Pictures), presentato alla Quinzaine des Realizateurs
dell’ultimo festival
di Cannes, film che racconta l’ultimo giorno sulla Terra,
dodici ore prima che un evento catastrofico metta fine alla vita
come noi la conosciamo; eper la prima volta in Italia il
film collettivo ABCs of Death 2 in cui
26 registi, tra i quali figurano autori del calibro di Shion Sono e
Vincenzo Natali, interpretano 26 irriverenti modi per morire,
formando una pazza e terrificante versione dell’alfabeto.
Nella sezione Sci-Fi
Classix figura invece Non aprite quella
porta (The Texas Chainsaw
Massacre)di Tobe Hooper, a quarant’anni
dalla sua uscita in sala, riproposto per l’occasione in un
nuovissimo restauro digitale in collaborazione con Cult Media.
Infine, la
ricca Selezione di cortometraggi fantastici
europei(European Fantastic
Shorts) – in collaborazione con l’E.F.F.F.F. –
finalizzata anche quest’anno al Méliès
d’Argent per il
migliorcortometraggio fantastico europeo,
che concorrerà successivamente per il prestigioso
premio Méliès d’Or.
La sezione Spazio
Italia ospiterà cortometraggi, documentari,
lungometraggi e web-series di genere fantastico di produzione
nazionale. Tra i titoli in risalto il già citato Index
Zero, il post-apocalittico nostalgico tributo all’action
movie anni ’80 2047 – Sights of Death di
Alessandro Capone, che annovera nel cast vecchie glorie del genere
come Rutger Hauer, Daryl Hannah, Michael Madsen e
Danny Glover. Tra i documentari: La
zuppa del demonio di Davide Ferrario, film che
racconta l’ottimistica e spessoingenua
speranza che in Italia lo sviluppo industriale e
tecnologicosarebbe stato perenne e
sostenibile; Ultima chiamata, premiata opera
di Enrico Cerasuolo cheverrà presentata con
il sostegno dell’ARPA LaRea FVG.
Per la prima volta
quest’anno Spazio Italia apre la
programmazione a tutte quelle opere che trovano la loro via
distributiva attraverso il web e la tv. Sarà questa l’occasione di
conoscere in anteprima alcune web series come F*ck the
Zombies! di Luca Nicolai e Daniele
Barbiero; Under –
The Series, in cui il romanzo di
Giulia Gubellini prende vita grazie a Ivan
Silvestrini; Blackout the Series di
Davide Valolao; Vera Bes di Francesco Mazza e Riccardo Milanesi; il
progetto Sidera di Lorenzo
Bianchini.
Eventi speciali della rassegna
saranno: la proiezione in anteprima di Vittima degli
eventi, il fan film realizzato da Claudio Di Biagio dei
Jackal, dedicato a Dylan Dog, uno dei più
notipersonaggi bonelliani; e, in
collaborazione con Rai4, il comic motion
di Orfani, uno dei più amati fumetti italiani
degli ultimi anni.
Il festival darà la giusta
attenzione anche alle produzioni brevi, con Spazio
Corto, programma interamente dedicato ai cortometraggi
difantascienza di produzione nazionale o
diretti da autori italiani: Acronos di
MaicolBorghetti, The Age of
Rust di Alessandro Mattei e Francesco
Aber, Cetacea, di Eugen
Bonta, Through Your Lips di
FedericoScargiali, Kosmodrome di
YoucefMahmoudi, Los Rosales di Daniel
Ferreira.
Tra i programmi speciali in
cartellone, un omaggio e tavola
rotonda dedicate a Mario Bava nel
centenario della nascitadell’indimenticato maestro del
cinema di genere italiano. Interverranno, tra gli
altri, Lamberto Bava, Gabriele Acerbo, Carlos
Aguilar, Lorenzo Codelli, Giuseppe Lippi, Renato Pestriniero; i
titoli che scorreranno sullo schermo saranno gli
imperdibili Cani
arrabbiati e La maschera del
demonio e il documentario prodotto da Sky Arte
HD Mario Bava: operazione paura di
Gabriele Acerbo e Roberto Pisoni.
Tra gli eventi Extra, la proiezione
di Hard to be a God, capolavoro postumo del
cineasta russo Aleksei Guerman, acclamato allo scorso Festival
Internazionale del Film di Roma e che ha in Umberto Eco uno dei più
grandi sostenitori.
In collaborazione con la SISSA – International School
for Advanced Studies di Trieste la conversazione animata tra Noam
Chomsky e Michel Gondry Is the Man who is Tall
Happy?
Infine gli spettatori del Trieste Science+Fiction Festival
avranno l’opportunità di entrare nel film interattivo dei Kissinger
TwinsCinematic Labyrinths dove saranno le
decisioni del pubblico in sala a determinare lo svolgimento di
questa esperienza cinematografica.
Altra novità di questa edizione del
Festival è il programma di film e laboratori per
bambini Space Kids. L’1 e il 2 novembre il
Festival apre le porte ai più piccoli con due matinée al Cinema
Ariston, due intramontabili classici della fantascienza in
collaborazione con Studio Universal: E.T.
l’Extra-terrestre e Ritorno al
futuro. I film saranno seguiti nel pomeriggio da due
laboratori a tema A spasso con
l’alieno e Piccoli crononauti nella
città del futuro.
Tra gli eventi-off, ampio spazio, quest’anno, è dedicato ai
dopo-festival, con le Sci-Fi Night: un fitto
programma notturno di feste che si apre con la Notte
degli ultracorpi 3.0 al Teatro Miela, dove ad animare
la serata ci saranno i LEGO-robot della Toa Mata Band (a seguire dj
set di Electrosacher).
Immancabili,
infine, gliIncontri di
Futurologia dedicati
alla scienza e
alla letteratura, in collaborazione con le
principali istituzioni scientifiche del territorio e ospitati
nella suggestiva cornice dell’antico Caffè San Marco.
Nasce quest’anno Future
Environment una serie di eventi che amplia il
sodalizio del Trieste Science+Fiction Festival con il Laboratorio
Regionale di Educazione Ambientale dell’ARPA FVG, collaborazione
che prosegue con successo da diverse edizioni.
Fanno parte dell’iniziativa i
film 2030 (Nuoc), Ultima
chiamata, La zuppa del demonio, il
cortometraggio The Age of Rust, gli Incontri di
futurologia Hitorizumo e Eventi climatici
estremi: quando il cielo ci cade sulla testa, e il laboratorio di
didattica degli audiovisivi, piccoli crononauti nella città del
futuro.
Alcune delle sedi del Festival saranno arricchite da speciali
mostre dedicate ai temi e ai protagonisti della kermesse
fantascientifica. Alla Stazione Rogers sarà
allestita Gotico italiano. Incubi di carta,
mostra di 10 manifesti cinematografici originali di capisaldi del
terrore. Al Teatro Miela saranno presentate due mostre legate al
film Il ragazzo invisibile ultima fatica di
Gabriele Salvatores girato a Trieste: La città
visibile. Trieste negli scatti di Claudio Iannone, con
foto di scena del set del film; Il ragazzo invisibile:
il fumetto con le tavole della graphic novel tratta
dal film. Infine, Becoming Lucy al
Cinema Ariston dà un saggio del lavoro di Daniele Auber, concept
designer triestino residente a Los Angeles: vengono proposte le
tavole che hanno ispirato due delle sequenze del
film Lucy di Luc Besson.
Il manifesto del festival è
un disegno originale realizzato
dall’illustratore e fumettista triestino Mario
Alberti, e rappresenta il secondo segmento di una trilogia
di immagini iniziata l’anno scorso, che si concluderà nella
prossima edizione del 2015. Alberti è noto al grande pubblico come
disegnatore per la casa editrice Bonelli di numerosi albi delle
collane di Nathan Never e Legs
Weaver, autore con Luca Enoch della
serie Morgana per l’editore francese Les
Humanoides Associes, collaboratore della Dc Comics e della Marvel (ha realizzato le tavole
delle serie limitate X-Men &
Spider-Man e Spider-Man & The Fantastic
Four), fra i realizzatori di Les Chroniques de
Légion per le edizioni francesi Glenat, attualmente
all’opera sulla mini-serie Cutting Edge, scritta
da Francesco Dimitri e pubblicata da Delcourt.
Il Premio Asteroide per il miglior
film è stato quest’anno ideato e realizzato dall’artista
triestino Davide Comelli, attivo sia in
Italia che all’estero nei campi della grafica, dell’illustrazione e
della decorazione murale.
Con la collaborazione
dello Stormbornstudio e il video
interattivo preparato per questa occasione, il festival regala al
suo pubblico l’esperienza dell’Oculus Rift, casco
con uno schermo e dei sensori e un giroscopio per calcolare il
movimento della festa che permette di spostare la visuale nel mondo
virtuale girando il capo come nella realtà.
Media Partner anche RAI4, che realizzerà
durante il Festival una puntata speciale di Wonderland. Grandi
collaborazioni, dunque, come quella con Studio
Universal per Space Kids,
sezione dedicata ai più piccoli. Come quella
con Panini Comics, Rai Cinema, Indigo Film e Napoli
COMICON per la mostra Il ragazzo invisibile.
Il fumetto, e quella con Indigo
Film per la mostraLa città invisibile. Trieste
negli scatti di Claudio Iannone, in collaborazione
con Friuli Venezia Giulia Film
Commission.
Nel clima festoso dei giorni che circondano Halloween,
Trieste Science+Fiction aprirà nuovamente le porte e darà il
benvenuto al suo fantapubblico di fronte al grande spettacolo
della vita, della scienza, del sogno e del mistero.
Per sei giorni e sei notti, ancora una volta, Trieste e
Fantascienza.
Anche se non
sono stati apprezzati da tutti, Joel Schumacher ha
diretto due capitoli del franchase Warner Bros/DC, Batman
Forever e Batman & Robin ed era stato
previsto un terzo film intitolato Batman:
Triumphantscritto da
Mark Protosevich che poi non si fece per la brutta
accoglienza del film con George Clooney. Ebbene
oggi apprendiamo invece dal sito Bleeding Cool, che il regista è
intenzionato a riproporre la sua visione originale di tutti e tre i
film di Batman, compreso quello mai prodotto. La storia sarà
firmata da lui esteso e il volume racconterà interamente le tre
storie dei film, mentre per quanto riguarda le illustrazioni,
saranno firmate da Dustin Nguyen.
Continua il successo del nuovo film
Marvel
Studios,Guardiani della
Galassia, che anche in Italia si posiziona subito
in cima al Box Office ITA. Infatti, il film di James
Gunn con i 900 mila euro raccolti nel sabato arriva ad
un incasso complessivo si 1,8 milioni di euro, superando così il
precedente film Marvel, Captain America: the Winter
Soldier, che a questo punto aveva incassato 1,1
milioni. Dunque un debutto migliore non poteva esserci per il film
con protagonista Chris Pratt e Zoe Saldana.
In secondo e terzo posto ci sono
Soap Opera che delude le aspettative per
un totale di 629 mila euro e Il Giovane
Favoloso che raggiunge un totale su due settimane di
2,2 milioni con la media più alta per sala. Debole
anche TheJudge che
raggiunge a mala pena 515 mila euro e si posizione sul quinto
gradino della classifica.
Qui le foto dal film:
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L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
Dopo le epiche avventure di
Thor, Cap, Iron Man, la Marvel decide di lasciare la Terra
e spostarsi nella Galassia, in un territorio inesplorato dalla
maggior parte degli spettatori e anche da qualche lettore di
fumetti, per portarci in un mondo che prevede aliene verdi e
letali, ladruncoli da quattro soldi, maniaci assassini dalla
perfetta favella e creature strane come alberi che camminano e
procioni parlanti. Una galassia che assomiglia davvero tanto,
tantissimo a quella ‘lontana lontana’ di Star Wars
di George Lucas e che proprio in questo aspetto
trova il suo vero punto di forza.
La trama
In Guardiani della
Galassia Dopo la morte di sua madre a causa di un
tumore, un bambino viene preso dai Ravagers, un
gruppo di pirati contrabbandieri extraterrestri guidati dal loro
capo Yondu Udonta. Ventisei anni dopo,
ritroviamo Peter Quill (Chris
Pratt), il ragazzo che era stato rapito, sul pianeta
Morag, intento a rubare un’oscura sfera chiamata l’Orb. Durante la
missione si scontra con Korath, un
luogotenente della razza aliena dei Kree, capitanato
da Ronan l’accusatore. Quill riesce ad
avere la meglio sull’avversario e ad allontanarsi dal pianeta
insieme alla sfera. Yondu, conoscendo il valore dell’oggetto e
venendo a sapere del furto da parte dell’ex membro del suo
equipaggio, mette una taglia sulla sua testa. Ronan, dopo il
fallimento di Korath,
invia Gamora (Zoe
Saldana), la sua guerriera migliore, a recuperare
l’Orb.
Lo scopo di Quill è solo quello di
vendere la sfera: per questo si reca a Xandar, la capitale
dell’impero Nova, alla ricerca di Broker, un
potenziale acquirente. Inaspettatamente, il cliente interrompe le
negoziazione in quanto spaventato da Ronan e dal suo desiderio di
avere l’artefatto. Gamora, giunta in città, riesce a sottrarre
l’Orb a Quill, che si getta al suo inseguimento.
Nello stesso momento, i
mercenari Rocket Raccoon (voce
originaleBradley
Cooper), un procione antropomorfo,
e Groot (voce
originaleVin
Diesel), un alieno dalle sembianze di un albero,
attirati dalla taglia su Quill, intervengono per catturarlo. Nella
lotta che ne segue tutti e quattro vengono arrestati dalla polizia
dell’impero e imprigionati a Kyln, un penitenziario spaziale da
dove nessuno è mai fuggito. All’interno della fortezza
c’è Drax il Distruttore (Dave
Bautista), un uomo che vuole a tutti i costi uccidere
Ronan, causa della morte della sua famiglia. Nel tentativo di fare
fuori Gamora, Drax scopre che in realtà la guerriera ha tradito il
leader dei Kree. Lo strano gruppo formato da Quill, Rocket, Groot,
Drax e Gamora si allea dunque per fuggire dalla prigione e portare
l’Orb lontano da Ronan. Il loro piano prevede di venderlo
al Collezionista, acquirente di un lontano
pianeta, ma qualcosa andrà storto…
Guardiani della Galassia non è un
film di supereroi
Guardiani della
Galassia non è un film di supereroi, primo perché i
protagonisti non sono affatto eroi né tantomeno sono super, poi
perché è prima di tutto una commedia irriverente e divertente, che
per una volta, nella storia dei film Marvel, strizza l’occhio più ai
trentenni che ai bambini intorno ai 10 anni, costruendo un universo
che ad ogni svolta di asteroide omaggia gli anni ’80: i concept,
gli ambienti, gli strumenti scenografici, le armi, e soprattutto la
musica costruiscono un film che potrebbe essere stato fatto in
quegli anni.
Drax il Distruttore
Non si può parlare di Guardiani
come del miglior film Marvel, perché è
semplicemente un film che fa un salto in avanti anche a livello
produttivo, tanto che dal risultato finale sembra proprio che
James Gunn, geniale regista fuori di testa,
abbia davvero fatto suo un enorme blockbuster, rendendolo unico e
diverso, interessante e genuinamente divertente, senza rinunciare a
momenti di pura epica che si esplicita nella classica ed eterna
lotta del bene contro il male.
Nonostante in Guardiani
della Galassia ci siano cinque protagonisti mai incontrati
prima d’ora sul grande schermo, il racconto ci permette di
conoscerli e apprezzarli tutti, poiché ad ognuno di loro è concesso
lo spazio per esprimersi, spiegarsi e raccontarsi, e di conseguenza
farsi amare. Anche se l’occhio della camera privilegia Chris Pratt e il suo Star Lord, sembra davvero
strano constatare quanto siano gli altri protagonisti a trovare una
migliore accoglienza, come il procione incazzato Rocket e
soprattutto Groot, vera rivelazione del film. Insieme a Pratt,
Dave Bautista e
Zoe Saldana completano lo schieramento dei
‘buoni’, dei buoni con riserva, che sembrano ricordarci la
goffaggine e la determinazione del ruvido equipaggio del Millennium
Falcon, con Han Solo/Star Lord al timone di una
nave spaziale che cambierà le sorti della galassia.
Il film è un esperimento,
una commedia d’altri tempi camuffata da cinecomic, un film che
riesce a dare nuova energia al genere, trasformandolo, e offre allo
spettatore una boccata d’aria fresca.
Cresce l’attesa sui prossimo
episodi di Castle 7, l’atteso
settimo ciclo di punte della serie televisiva di enorme
successo trasmessa dal network americano della CBS. Oggi
nell’attesa vi sveliamo alcune anticipazioni sui prossimi episodi.
Innanzitutto, abbiamo scoperto quale degli episodi di questa
stagione sarà a tema natalizio. DI seguito quello che ci
aspetta.
Nel decimo episodio di Castle
7, che sarà a tematica
natalizia, Esposito e Lanie arriveranno
ad un punto cruciale della loro relazione;
Castle è
una serie televisiva statunitense prodotta
dal 2009. Creata da Andrew W. Marlowe, la serie è
interpretata da Nathan Fillion e Stana Katic, e
narra le vicende di Richard Castle, un
famoso scrittore diromanzi gialli che collabora alle
indagini della detective di polizia Kate Beckett. La serie è
trasmessa in prima visione assoluta negli Stati Uniti
da ABC dal 9 marzo 2009. In Italia viene
trasmessa in prima visione dal canalesatellitare Fox
Life dal 16 ottobre 2009 (con il titolo Castle –
Detective tra le righe per le prime due stagioni, poi
con il titolo originale Castle), e successivamente in
chiaro da Rai 2 dal 10 gennaio 2010 (con il
solo titolo originale).
New York. Richard Castle, un
famoso ed acclamato scrittore di libri gialli, viene
contattato dal New York City Police Department per
aiutare la detective della Squadra Omicidi Kate Beckett a
risolvere un caso che sembra copiato dalla trama di un suo romanzo.
Collaborando, i due riescono a risolvere l’omicidio e, galvanizzato
dall’esperienza, Castle – che ha deciso di chiudere con Derrick
Storm, uno dei suoi personaggi più riusciti, ed è quindi in cerca
di nuove ispirazioni – ha l’idea di chiedere all’amico sindaco il
permesso di affiancare la detective Beckett in pianta stabile come
consulente della polizia, e di seguire i suoi casi, rendendosi
spesso decisivo per la loro soluzione.
La collaborazione forzata tra i due
non è delle più tranquille: Castle è una persona fuori dagli
schemi, entusiasta di questa nuova esperienza lavorativa, mentre
Kate è una donna più tranquilla e riservata, che intraprese anni
prima la carriera di poliziotta per risolvere l’omicidio della
madre, rimasto ancora insoluto. Allo stesso tempo, Castle decide di
prendere a modello proprio la detective per creare la nuova
protagonista dei suoi romanzi, Nikki Heat. Col tempo, Castle e Kate
da semplici colleghi diventano presto amici, e pur negando
reciprocamente la cosa, la loro relazione è sempre sul punto di
sfociare in qualcosa di più profondo.
Manca ancora molto all’arrivo
di White Collar 6, l’atteso
sesto e ultimo ciclo di episodi della serie di successo vede
protagnista Matt Bomer. Oggi nell’attesa
vi segnaliamo alcune anticipazioni sulla prossima stagione.
In White Collar 6, dove già
dalla premiere di stagione si capirà che ci sarà un finale dove la
posta in gioco sarà alta come non mai ed inoltre possiamo
aspettarci di
vedere Peter e Neal a
far finta di essere padre e figlio e qualcosa di totalmente
inaspettato nella relazione tra Peter ed
il personaggio di Elizabeth Burke.
White
Collar è una serie televisiva statunitense trasmessa
dal 2009 sulla rete USA Network.
Creato da Jeff Eastin, lo show vede protagonisti Matt Bomer e
Tim DeKay, e narra le vicende di Neal Caffrey, un giovane genio
della truffa che si ritrova a lavorare come consulente per l’agente
dell’FBI
Peter Burke.
In Italia la serie ha debuttato in prima visione satellitare su
Fox Crime, e dalla seconda stagione viene trasmessa da Fox; in
chiaro le prime tre stagioni sono state trasmesse da Italia 1 dal
2011, mentre dalla quarta stagione viene trasmessa da Top Crime
mentre la sesta e ultima stagione andrà in onda prossimamente su
Fox.
La messa in onda in lingua italiana
della prima stagione è avvenuta col titolo White Collar – Fascino
criminale, mentre dalla seconda stagione lo show viene trasmesso in
italiano col solo titolo originale.
Serata all’insegna del Fantasy
quella in programma su Italia 1 questa sera a partire dalle 19:30,
infatti andrò in onda Il Signore degli Anelli: la
compagnia dell’anello di Peter
Jackson, primo capitolo della leggendaria trilogia basata
sul romanzo di J.R.R. Tolkien. Nel cast Elijah Wood,
Viggo Mortensen, Billy Boyd, Dominic Monaghan,
Sean Astin, Live Tyler e Hugo
Weaving.
Il Signore degli Anelli – La
Compagnia dell’Anello è
un film del 2001, diretto da Peter Jackson. È
tratto dall’omonima prima
parte del romanzo di John Ronald Reuel
Tolkien Il Signore degli Anelli. Il film è uscito nelle
sale negli Stati Uniti il 19 dicembre 2001, mentre
nelle sale italiane il 18 gennaio 2002.
La pellicola vede
lo hobbit Frodo Baggins cominciare il suo viaggio
verso Mordor per distruggere l’Unico Anello creato
dal maligno Sauron. Il Consiglio
di Elrond di Gran Burrone decide di affiancare
a Frodo la “Compagnia dell’Anello”, ovvero un gruppo di
guerrieri (e amici) composto dallo stregone Gandalf il
Grigio (guida del gruppo), gli
uomini Aragorn e Boromir, l’elfo Legolas, il
nano Gimli e gli
hobbit Sam, Merry e Pipino.
Le riprese del film sono iniziate
ad ottobre 1999, in concomitanza con quelle del secondo
capitolo, Il Signore degli Anelli – Le due torri, e si
sono svolte in Nuova Zelanda, in molti set sparsi per la
nazione. La sceneggiatura è stata scritta da Peter Jackson, da
sua moglie Fran Walsh e da Philippa Boyens. La colonna
sonora è invece composta da Howard Shore, presente anche nei
successivi capitoli.
Il film è stato un grande successo
sia di critica che di pubblico ed ha ottenuto vari
riconoscimenti cinematografici, tra cui 4 Premi
Oscar nel2002 su 13 nomination: per la
migliore fotografia, il miglior trucco, la migliore colonna sonora
e i migliori effetti speciali. L’AFI lo ha inserito al
cinquantesimo posto nella classifica dei cento migliori
film di tutti i tempi e al secondo posto nella classifica
dei dieci migliori film fantasy di tutti i tempi nell’AFI’s 10 Top
10 della American Film Institute.
Tre prequel del film
intitolati Lo Hobbit – Un viaggio
inaspettato, Lo Hobbit – La desolazione di
Smaug e Lo Hobbit – La battaglia delle cinque
armate tratti dal romanzo Lo
Hobbit di J.R.R. Tolkien, usciranno rispettivamente
nel 2012, 2013 e 2014.
Il malvagio Sauron, re di Mordor,
forgia 20 anelli magici che dona ai signori delle altre Sette che
vivono nella Terra di Mezzo tenendo per se’ ‘L’Unico’, l’anello che
da’ a chi lo indossa la supremazia sugli altri. Scoperto l’oscuro
disegno, i 19 signori ingaggiano una sanguinosa battaglia contro
Sauron. Ma Isildur – colui che ha tolto l’anello dal dito di Sauron
– si rifiuta di gettarlo nelle Gole del Destino, dove il fuoco
avrebbe potuto porre fine al suo potere. Cosi’ Sauron e’ sconfitto,
ma fino a quando l’Anello esiste c’e’ una possibilita’ che egli un
giorno ritorni. Prima di morire per mano degli orchetti, Isildur
getta l’Anello in un fiume dove, tempo dopo, viene ripescato da
Smeagol che si trasforma in Gollum, una creatura malefica. Bilbo
riesce a sottrargli l’Anello e a consegnarlo al cugino Frodo. Tocca
a lui, insieme alla ‘Compagnia dell’Anello’, portare ‘L’Unico’ alle
Gole del Destino prima che Sauron lo rivendichi per i suoi oscuri
progetti. Regia: Peter Jackson – Cast: Elijah Wood, Billy Boyd,
Dominic Monaghan, Sean Astin.
Il primo live su Sky
di X-Factor 8 ha fatto segnare record di ascolti per
l’emittente privata ma da questa settimana lo show non
verrà più trasmesso in replica in chiaro su Cielo e quindi questo
significa che il live sarà visibile in esclusiva assoluta solo per
gli abbonati di Sky. Una scelta rischiosa che costringerà gli
appassionati e i fan del programma all’abbonamento e chi non potrà
sarà costretto ad accontentarsi di estratti e approfondimenti.
La delusione tra i fans è tanta:
sui social in tantissimi si sono schierati contro questa decisione
di non trasmettere le puntate del live in chiaro, affermando che si
tratta di una mancanza di rispetto nei confronti dei telespettatori
di Cielo e in generale del talent show.
A questo punto se non avete seguito
la prima puntata del Live Di X Factor 8 del 23
ottobre in diretta su Sky, vi diciamo che potete
vedere i migliori video della serata
in streaming sul sito ufficiale
della trasmissione e vi informiamo che il primo concorrente che è
stato eliminato dal programma è il rapper Diluvio che gareggiava
nel team di Mika.
E’ oggi il giorno
di, Downton Abbey 5×06, la sesta
puntata dell’atteso quinto ciclo di episodi della serie di successo
trasmessa dal network americano di ITV per la PBS.
Downton
Abbey è una serie televisiva anglo-americana
in costume, coprodotta da Carnival
Films e Masterpiece per il network
britannico ITV e per la PBS, televisione non-profit
statunitense. La serie, ideata e principalmente scritta dall’attore
e scrittore Julian Fellowes, è ambientata durante la fine
dell’età edoardiana, dopo la morte di Edoardo VII, nella
tenuta fittizia di Downton Abbey nello Yorkshire.
La serie è stata accolta
positivamente e gli ascolti sono stati molto alti per uno show di
questo genere, raccogliendo diversi premi e nomination. È diventata
successivamente la serie drammatica britannica in costume di
maggior successo dopo il serial Ritorno a
Brideshead del 1981, e nel2011 è entrata
nel Guinness dei primati come show dell’anno più
acclamato dalla critica, diventando la prima serie britannica a
vincere tale riconoscimento. A luglio 2012, in seguito alle
nuove nomination agli Emmy Awards, la serie è diventata lo
show non americano più candidato nella storia del premio e,
con la terza stagione, uno dei più diffusi in tutto il mondo. Nel
2013 è stato classificato al quarantatreesimo posto tra le serie
televisive meglio scritte di sempre dalla Writers Guild of
America
Si intitola About a
Boy, Homeland 4×05, la quinta puntata
dell’atteso quarto ciclo di episodi della serie di successo con
Claire Danes e trasmessa dal network americano
della ShowTime.
Homeland – Caccia alla
spia (Homeland) è una serie
televisiva statunitense prodotta dal 2011. Lo show è
basato sulla serie israeliana Hatufim.
La serie ha per
protagonisti Carrie Mathison (Claire Danes), un’agente
della CIA, e il Marine statunitense Nicholas Brody
(Damian Lewis). Carrie è convinta che Brody, a lungo detenuto
da al-Qaida come prigioniero di guerra, faccia parte di
una cellula dormiente e che sia un rischio significativo per la
sicurezza nazionale.
Nicholas Brody, un sergente
dei Marine ritenuto scomparso in azione nella guerra
d’Iraq, viene liberato dopo otto anni di prigionia. Una volta
ritornato a casa, l’intera nazione lo elegge immediatamente
ad eroe di guerra. Carrie Mathison, un’analista
della CIA, è l’unica a credere che in realtà egli rappresenti
una seria minaccia per il Paese: identifica infatti in Brody uno
sconosciuto prigioniero di guerra americano che ha saputo essersi
convertito all’Islam ed essere passato al servizio
di al-Qaida. Rendendosi conto delle difficoltà di provare la
sua tesi e di convincere i suoi superiori a mettere sotto
sorveglianza il sergente, Carrie inizia ad indagare segretamente
sulla figura di Nicholas Brody, per prevenire un altro attacco
terroristico sul suolo americano.
Si intitola Breaking
Glass, Once Upon a Time 4×05,
la quinta puntata del quinti ciclo di episodi della serie
televisiva di successo trasmessa dal network americano della
ABC.
https://www.youtube.com/watch?v=3v0HYiN47B0
In Once
Upon a Time 4×05 Elsa farà nuovi passi in
avanti nelle sue indagini sulla sorella Anna e sui
propri genitori, ma la Regina delle nevi riapparirà e
cercherà di ostacolarla in ogni modo.
Intanto Regina torna al centro dell’azione:
prima rivolgerà la sua rabbia verso Emma,
accusandola di averle rovinato la vita; poi si troverà a dover far
fronte alla potente magia della Regina delle nevi. Il mistero
poi si infittirà quando rientrerà sulla scena lo
Specchio Magico, quale sarà il suo ruolo questa
volta? Regina sta architettando qualche nuova
mossa?
Si intitola Girls Gone
Wilder, CSI Las Vegas 15×05, la
quinta puntate della quindicesima stagione dello show di successo
trasmessa dal network americano della CBS.
https://www.youtube.com/watch?v=Ya_nn4i6Pp4
In CSI Las Vegas
15×05 Sappiamo che la prima vacanza
solo ragazze con Morgan, Sidle e Finlay nbon andò proprio
come sperato, ma ora le tre ragazze decidono
di rilassarsi durante una conferenza forense quando però si
verifica una fucilazione di massa che
manda all’aria i loro progetti e la tintarella costringendole
a lavorare.
Si intitola Old
Spice, The Good Wife 6×06, la sesta puntata della
sesta stagione della serie televisiva The Good
Wife, che andrà in onda sul network
americano CBS.
In The Good
Wife
6×06 Alicia ed Elsbeth mettono
da parte la loro rivalità quando entrambi i loro clienti vengono
accusati di spionaggio dal governo,
mentre Diane ha in mente di spostare la
sede della Florrick/Agos/Lockhart negli
uffici dellaLockhart/Gardner/Canning e questo
porterà la donna a scontrarsi con i suoi ex partner commerciali,
ovvero David Lee e Louis
Canning.
Si intitola The
Call, Madame Secretary
1×06, la sesta puntata della prima stagione
della serie televisiva con protagonista Tea
Leoni, che andrà in onda sul network
americano CBS.
In Madame
Secretary 1×06 Elizabeth dovrà
affrontare una serie di conseguenze inaspettate quando si ritrova a
fare una disperata richiesta
al Presidente, chiedendo a quest’ultimo
di intervenire per risolvere una situazione a dir poco drammatica
in Africa Occidentale ed una volta sotto
pressione, vedremo come questa volta la donna reagirà a tutte le
sollecitazioni a cui sarà sottoposta.
Si intitola
Eldorado, Boardwalk Empire
5×08, l’ottava ed ultima puntata della quinta
stagione della serie televisiva prodotta da Martin Scorsese e
trasmessa dal network americano della HBO.
In Boardwalk Empire 5×08 vedremo cosa deciderà di
fare Nucky riguardo al suo progetto di
spostare in massa le sue forze e la sua area di influenza
a Manhattan; nel
frattempo, Margaret presenta un’idea
particolarmente innovativa che non solo sposterà l’attenzione su di
lei, ma le permetterà di far colpo
su Nucky e su una compagnia molto
importante che si occupa di grano.
Boardwalk
Empire – L’impero del crimine (Boardwalk
Empire) è una serie
televisiva statunitense ideata da Terence
Winter (già sceneggiatore de I Soprano) per il
canale via cavo HBO. La serie, ambientata
ad Atlantic City durante il proibizionismo, trae
ispirazione dal saggio Boardwalk Empire: The Birth, High
Times, and Corruption of Atlantic City di Nelson Johnson,
a sua volta ispirato dalla vita di Enoch L. Johnson, politico
e criminale del tempo. La serie combina fatti storici realmente
accaduti e finzione. L’episodio pilota è stato diretto
da Martin Scorsese, che produce la serie assieme a Winter e
all’attore Mark Wahlberg. La serie ha debuttato negli Stati
Uniti sul canale HBO il 19 settembre 2010: il 26
settembre 2013 la serie è stata rinnovata per una quinta
stagione.
In Italia l’episodio pilota è stato presentato fuori
concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2010. Al
momento in Italia sono state trasmesse tutte e tre le
stagioni, a partire dal 14 gennaio 2011 su Sky
Cinema 1. In chiaro è trasmessa su Rai 4 dal 18
gennaio 2012. Fino all’edizione 2013, ha ricevuto ben 40
nomination ai prestigiosi Emmy Awards, vincendo 17 statuette
d’oro. Il 9 gennaio 2014 viene ufficializzato dalla HBO
che la quinta stagione, in programma da ottobre 2014, sarà
l’ultima.
SI intitola Four Walls and a
Roof, The Walking Dead
5×03, l terzo episodio del nuova ciclo di
puntate della serie televisiva di enorme successo che andrà in
onda sul network americano AMC.
https://www.youtube.com/watch?v=quvmRIkbCTw
In The Walking Dead 5×03 Rick e gli altri si trovano
a passare momenti
molto brutti affrontando un gruppo di
persone cattive. A seguire vi lasciamo con ben tre
video promozionali e la galleria
fotografica dell’episodio giornaliero, che
vi aiuteranno a dare uno sguardo a
quanto ci attende oggi.
The Walking
Dead è una serie
televisiva statunitense prodotta dal 2010.
Progettata
dal regista Frank Darabont, la serie è basata
sull’omonima serie a fumetti scritta da Robert
Kirkman (anche produttore esecutivo dello show), illustrata
da Tony Moore e Charlie Adlard e pubblicata
dalla Image Comics. Rispetto al fumetto, di cui comunque
vengono seguite le linee guida a livello di trama, Darabont ha
affermato che la serie presenta parecchie novità nella storia, come
ad esempio l’introduzione di alcuni personaggi inediti.
Il primo episodio è stato trasmesso
dal canale televisivo AMC il 31 ottobre 2010,
durante il Fearfest. In Italia viene
trasmessa, quasi in contemporanea, da Fox a partire dal
1º novembre 2010; l’episodio pilota è stato invece trasmesso
in chiaro da Cielo il 21 aprile 2012.
Si intitola
Repercussions, Revenge 4×05, la quinta puntata
della quarta stagione della serie
televisiva Revenge, che andrà in
onda sul network americano ABC.
https://www.youtube.com/watch?v=54WHtcGYhLo
In Revenge 4×05 la
situazione non è delle più rosee
per Emily, dato
che Victoria è riuscita a fare la sua
mossa e ad avvantaggiarsi rispetto alla ragazza raggiungendo per
prima David Clarke e vista
l’impossibilità di avvicinarsi al padre, che ormai è presente sulle
prime pagine di ogni
giornale, Emily dovrà ideare una nuova
strategia per il contrattacco.
Il tappeto
rosso si arrotola e i riflettori si spengono. Il Festival di Roma
2014, nona edizione, si conclude e si tirano le somme di una dieci
giorni, a tratti molto intensa, di proiezioni, eventi, interviste e
red carpet prestigiosi.
Il Festival che toglie la giuria e
mette il pubblico al primo posto sembra aver funzionato,
l’affluenza in sala è stata abbondante, i film numericamente
inferiori rispetto allo scorso anno ma tutto sommato, soprattutto
nella sezione Gala, di qualità accettabile, anche se non c’erano i
capolavori che sono arrivati agli Oscar lo scorso anno,
Dallas Buyers Club e
Her. Il pubblico ha avuto la possibilità
di ammirare i divi nella cavea dell’Auditorium, divi che hanno
avuto tutti una buona disponibilità tra foto e autografi, e gli
incontri con le grandi personalità del cinema di tutto il mondo
sono stati sicuramente di buon livello. Da Park
Chan-Wook e Clive Owen, passando per
Kevin Costner e Geraldine
Chaplin, il pubblico ha avuto modo di incontrare diversi
tipi di cinema, tra divi e autori, tra Oriente e Occidente, tra
attualità e storia, per delle lezioni di cinema che hanno coinvolto
e interessato molto il pubblico (la biglietteria ringrazia). Il
film che ha stravinto, a dispetto delle previsioni che volevano
trionfare #ScrivimiAncora, è stato
Trash, l’incursione nelle favelas
brasiliane di Stephen Daldry. Il film porta a casa il premio del
pubblico sia nella sezione Gala che per Alice nella Città,
confermandosi uno dei pochi titoli che conciliassero un messaggio
recepibile dal grande pubblico e un linguaggio adatto al palato
degli spettatori italiani.
Allora, se tutto sembra positivo,
perchè c’è sempre una strana sensazione di insoddisfazione? Forse
perché dopo dieci giorni di sveglie all’alba, con tanto di sciopero
dei mezzi a colorire l’esperienza, dopo file, ore in sala stampa,
ore al red carpet, e ore buca trascorse ad aspettare, sono tutti un
po’ stanchi. O forse perché, da un punto di vista logistico, il
Festival non ha fatto il suo dovere. Sotto accusa, principalmente,
l’orario delle proiezioni, l’organizzazione di eventi e incontri,
con tanti film alla stessa ora e tante ore libere da trascorrere
nell’ozio. Probabilmente avere le conferme tutte all’ultimo momento
e cercare di conciliare le necessità delle star che accettano di
venire con il programma in corso non è sempre facile, tuttavia
siamo convinti che con un anno di esperienza la nuova formula possa
funzionare meglio e possa far progredire una realtà importante per
il cinema a Roma.
L’anno prossimo Marco
Muller non ci sarà, come ha detto lui stesso durante la
premiazione ufficiale, e non sappiamo ancora cosa sarà del Festival
di Roma. La posizione del presidente della BNL Luigi
Abete in proposito è chiara: il decimo Festival di Roma si
farà, noi aggiungiamo: speriamo che chiunque subentri a Muller
parta dal suo lavoro e continui lungo un percorso di continuità,
senza provare a rinnovare di nuovo un Festival alla disperata
ricerca della sua stabilità.
In attesa di vedere il suo prossimo
film, The Imitation Game,
Benedict Cumberbatch è stato ospite
al The Graham Norton Show, dove aveva già dato prova
delle sue doti di imitatore, facendo il verso a Chewbacca. Qui
l’attore inglese è stato coinvolto nelle imitazioni
di Miranda Hart, nota per la sua abilità
di saper riprodurre la camminata di ogni persona e animale. E così,
quando alla Hart è stato chiesto di imitare ‘the ultimate walk’,
lei non ha esitato a mettere in piazza la sensuale falcata di
Beyoncè sulle note di Crazy in Love, coinvolgendo anche Cumberbatch
che come al solito non si è tirato indietro.
Si conclude questa sera la
prima edizione del Festival del Film di Roma in cui a decidere i
vincitori è il pubblico. La decisione popolare ha stabilito che
Trash, il film diretto da Stephen
Daldry, è il vincitore del Festival nella sezione più
prestigiosa, Gala. 12 Citizen vince invece per la sezione Cinema
d’Oggi. Di seguito tutti i vincitori.
Il pubblico ha premiato i film di
tutte le linee di programma della Selezione Ufficiale: Cinema
D’Oggi, Gala, Mondo Genere, Prospettive Italia. I riconoscimenti
più importanti sono stati assegnati in base alle preferenze
espresse dagli spettatori all’uscita dalle sale.
Per la prima volta in un Festival,
grazie alla tecnologia di Akai e Xaos, è stato possibile votare
attraverso la App (per iOS e Android) e il sito ufficiale del
Festival www.romacinemafest.org <http://www.romacinemafest.org>. Si è potuto inoltre
votare in modo assistito nei Foyer delle sale Santa Cecilia,
Sinopoli e Petrassi (Auditorium Parco della Musica) e presso il
punto voto situato nel Villaggio del Cinema.
Gli spettatori hanno assegnato il:
– Premio del Pubblico BNL | Gala: Trash di Stephen Daldry
– Premio del Pubblico | Cinema d’Oggi: Shier gongmin / 12 Citizens
di Xu Ang
– Premio del Pubblico | Mondo Genere: Haider di Vishal Bhardwaj
– Premio del Pubblico BNL | Cinema Italia (Fiction): Fino a qui
tutto bene di Roan Johnson
– Premio del Pubblico | Cinema Italia (Documentario): Looking for
Kadija di Francesco G. Raganato
Premio TAODUE Camera d’Oro alla migliore opera prima
Tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse
sezioni (Selezione Ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele) hanno
concorso all’assegnazione di questo riconoscimento. La giuria
presieduta da Jonathan Nossiter (regista) e composta da Francesca
Calvelli (montatrice), Cristiana Capotondi (attrice), Valerio
Mastandrea (regista, attore, produttore) e Sydney Sibilia (regista)
ha assegnato il Premio TAODUE Camera d’Oro alla migliore opera
prima a:
– Andrea Di Stefano regista di Escobar: Paradise Lost (Gala)
– Laura Hastings-Smith produttore di X+Y di Morgan Matthews (Alice
nella città)
– Menzione speciale: Last Summer di Lorenzo Guerra Seràgnoli
(Prospettive Italia)
Premio DOC/IT al Migliore Documentario italiano
La giuria presieduta da Federico Schiavi (produttore) e composta da
Valeria Adilardi (produttrice), Mario Balsamo (regista), Ilaria De
Laurentiis (montatrice) e Paolo Petrucci (regista e montatore) ha
assegnato il premio DOC/IT al Migliore Documentario italiano a:
– Largo Baracche di Gaetano Di Vaio (Prospettive Italia)
– Menzione speciale: Roma Termini di Bartolomeo Pampaloni
(Prospettive Italia)
Giunge al termine la nona edizione del Festival
Internazionale del Film di Roma 2014 nella
manifestazione del cinema di Marco Muller sono
stati presentati ben 51 lungometraggi di cui 15 nella sezione
Gala, 16 nella sezione Cinema d’Oggi, 7 nella
sezione Mondo Genere, 8 per la sezione Prospettive
Italia ed infine ben 11 Eventi speciali. Sono intervenuti nel
video Chiara Guida, Serena Concato e
Riccarco Iannaccone di Pop Corn Da
Tiffany.
Una delle più importanti novità
della nona edizione del Festival è stato il ruolo degli
spettatori, veri e propri protagonisti della manifestazione:
saranno infatti i loro giudizi a premiare i film di tutte
le linee di programma della Selezione Ufficiale. I premi assegnati
saranno:
– Premio del Pubblico BNL | Gala, in
collaborazione con il Main Partner del Festival BNL Gruppo BNP
Paribas
– Premio del Pubblico | Cinema d’Oggi –
Premio del Pubblico | Mondo Genere –
Premio del Pubblico BNL | Cinema Italia (Fiction),
in collaborazione con il Main Partner del Festival BNL Gruppo BNP
Paribas
– Premio del Pubblico | Cinema Italia
(Documentario)
La cerimonia di
chiusura si terrà questa alle ore 19
nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica in Roma,
mentre l’intera giornata di domenica 26 ottobre sarà dedicata alla
proiezione in replica dei film vincitori.
I due comici siciliani
Ficarra e Picone, giunti al quinto film da
registi, hanno presentato come film di chiusura della sezione Gala
del Festival Internazionale del film di Roma 2014 il loro ultimo
lavoro: Andiamo a quel paese, un ritratto
cinico e satirico filtrato dalla commedia della Sicilia e
dell’Italia di oggi. I due registi hanno poi incontrato la stampa
insieme al cast, del quale fanno parte anche Francesco
Paolantoni e Nino Frassica.
Siete andati a
girare nella vostra Sicilia, come avete scelto le
location?
Valentino Picone:Abbiamo girato per tutta la Sicilia perchè avevamo in mente una
piazza precisa per le nostre scene. Alla fine abbiamo trovato la
piazza perfetta in un paesino al confine con la provincia di
Ragusa: Rosolini. Era bellissima e adatta architettonicamente alle
scene che volevamo girato, ci è venuto naturale chiedere agli
abitanti quanti film avessero girato lì e ci siamo sorpresi della
risposta: nessuno. Praticamente, l’intera provincia di Siracusa è
stata presente in qualche film, tranne Rosolini, un fatto che ci è
sembrato assurdo. Poi abbiamo voluto che il film rispecchiasse la
vita del paese e per questo molte delle comparse sono prese dal
luogo stesso in cui vivevano.
Il film tocca diversi
aspetti della vita quotidiana italiana, riporta fatti della cronaca
in modo satirico, era questo il messaggio che volevate far
passare?
Salvatore Ficarra:Abbiamo voluto mostrare quello che è davanti ai nostri occhi e
a quelli di tutti: la società che cambia, e alcune cose che invece
non cambiano mai. Come le raccomandazioni, tutti aspetti che
abbiamo portato all’eccesso per dimostrare che non bastano dei
piccoli gesti per cambiare la situazione in cui versa il
paese.
Il resto del cast si dichiara
soddisfatto della prova con i due registi che hanno stupito tutti
in quanto a competenza tecnica. In particolare, Francesco
Paolantoni è stato contento di non aver “rovinato” il
film.
Valentino Picone:
Quando abbiamo pensato al brigadiere, che è un personaggio che
non si accorge proprio di tutto quello che succede intorno a lui,
ci è venuto subito in mente Paolantoni, anche per riunire grazie a
lui e a Fatima Trotta, due napoletani, il regno delle due
Sicilie.
Kevin Costner è protagonista e produttore ‘pagante’ di
Black or White, il film che il divo ha portato al
Festival di Roma edizione 2014 e nel quale
affronta il tema del razzismo negli Stati Uniti.
In Black or White
la figlia di Elliott Anderson perde la vita dando alla luce una
bambina, Eloise. Il nonno decide di prendersi cura della nipote
perché il padre è un tossicodipendente che lui considera in parte
responsabile della morte di sua figlia. Anni dopo, in seguito ad un
incidente d’auto la moglie di Elliott e nonna di Eloise muore in un
incidente d’auto. A quel punto la nonna paterna si presenta
rivendicando il diritto del figlio di crescere la bambina, e così
il mondo di Elliott va in pezzi e si trova coinvolto in una dura
battaglia legale per la custodia della nipote.
Black or White, il film
Anche se nelle intenzioni dei
realizzatori c’era l’esigenza di affrontare il razzismo tra bianchi
e neri come elemento ancora particolarmente presente nella comunità
americana, il film sembra invece raccontare una storia drammatica,
con lieto fine rassicurante, che si concentra maggiormente in temi
universali quali il valore della famiglia, l’amore e il senso di
appartenenza.
Black or White
presenta una struttura molto classica, e si rivela un film quasi
semplicistico nell’affrontare le situazioni che la trama,
estremamente prevedibile, pone davanti ai personaggi. La
contrapposizione tra ricchi ed efficienti bianchi e neri operosi e
affettuosi sembra uscita dalle pagine di un manuale di cliché che
non tarda a presentare all’appello molti altri luoghi comuni. Il
film, che accanto a Kevin Costner schiera una divertentissima
Octavia Spencer, ha però una sua dimensione di
rassicurante calore domestico che potrebbe costituirne il pregio
più grande.
Anche lo spettatore più cinico si
troverà in qualche modo toccato dalla vicenda di Eloise e
soprattutto dalla naturalezza con cui la giovanissima
Jillian Estelle mette in scena i turbamenti di
quelle che potrebbero essere tantissime ragazzine che vivono la
stessa situazione negli Stati Uniti come in ogni altro Paese del
Mondo.
Batman v Superman, oltre ai
due supereroi protagonista, ha sicuramente un terzo protagonista
che sta attirando attenzioni su di se, in particolare in questo
periodo di riprese. Si tratta della Batmobile, la celebre vettura
dell’Uomo Pipistrello, comparsa ancora una volta sul set. Ecco le
nuove foto che la immortalano:
Ecco le altre foto dal set del film:
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Ricordiamo
come Batman v Superman: Dawn
of Justice, diretto
da Zack Snyder, è stato
scritto daChrisTerrio, da un soggetto
diDavid
S.Goyer. Nel film saranno presentiHenryCavill nel ruolo
diSuperman/ClarkKente BenAfflecknei panni di
Batman/Bruce
Wayne. Nel cast ci saranno
anche: AmyAdams, LaurenceFishburne, Diane Lane, JesseEisenberg, Ray
Fisher, Jason MomoaeGalGadot.Batman v Superman: Dawn
of Justice arriverànelle
sale di tutto il mondo il 6
maggio 2016.
Sono stati pubblicati online cinque
character poster di Fury,
il film con protagonista
Brad Pitt, in cui vediamo il regista del film
David Ayer impegnato a condurci in un viaggio alla
scoperta dei tank da guerra che saranno parte importantissima del
film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. Nei poster ecco
Brad Pitt,
Logan Lerman,
Shia LaBeouf,
Jon Bernthal,
Michael Peña, Scott
Eastwood, Xavier Samuel,
Jason Isaacs
Fury
uscirà nelle sale il prossimo 17 Ottobre e sarà
ambientato durante la Seconda Guerra
Mondiale, precisamente verso la fine, nel 1945: non appena
gli Alleati fanno la loro comparsa in
territorio europeo, un agguerrito sergente dell’esercito americano,
conosciuto come Wardaddy, al comando di un
carro armato Sherman, si lancerà in una
missione mortale con il suo plotone composto da cinque fedelissimi
soldati. Disarmati e in condizioni di evidente inferiorità
numerica, Wardaddy e i suoi dovranno
impegnarsi al massimo per cercare di colpire il cuore
dell’offensiva nazista.
Uno dei remake più discussi del
momento è senz’altro quello de Il Corvo,
The
Crow, (Il
Corvo) del quale abbiamo parlato qualche
settimana fa con il protagonista Luke Evans, che
ci ha rivelato le difficoltà produttive del progetto. Ebbene oggi
arrivano le parole del produttore Ed
Pressman, che ha confermato al The Hollywood
Reporter che le riprese del film inizieranno in primavera,
definendolo anche con un progetto di grande interesse per le nuove
generazioni e sottolineando che è quasi un “anti-Spider-Mam”. Ecco
le sue parole:
Poi a Luke Evans è stato chiesto qualcosa sul trucco…
“Mi sto preparando. Per il momento è tutto molto
fisico”
Vi ricordiamo che
The
Crow, (Il
Corvo)è infatti tratto da un comic
book firmato James O’Barr e che, nel
raccontare della tragica morte della coppia Eric
Draven e Shelly Webster, si ispira ad un
episodio che costò al fumettista la perdita della compagna. Il
nuovo film sarà diretto dal regista F. Javier
Gutierrez, e si baserà su uno script scritto
da Cliff Dorfman e si avvarrà della
collaborazione di James O’Barr come consulente creativo. Le
riprese del film dovrebbero iniziare nei prossimi mesi, mentre al
momento non è stata annunciata una data ufficiale di uscita.
“I never thought that I
would find myself”– Non ho mai pensato che mi sarei
ritrovato -, cantavano i The Cure nella loro All Cats
Are Grey. E nemmeno Dorothy nell’omonimo film di
Savina Dellicour presentato al Festival di
Roma 2014, in concorso nella sezione Alice
nella Città.
In All Cats Are Grey
Dorothy (Manon Capelle) è una sedicenne
che vive nel suo piccolo sobborgo belga. Sembra che dalla vita
abbia tutto, una bella casa, un’amica del cuore con cui fare tutti
gli errori dell’adolescenza, e una famiglia che le vuole bene.
Ma non si sente a suo agio in quel mondo, anche a causa del
rapporto freddo con la madre (Anne Coesens),
con cui non trova un dialogo e a cui nasconde i pensieri che la
tormentano. Tra nuove scoperte musicali e i The Cure,
Dorothy trova pace solo quando ha le cuffiette nelle
orecchie. Per caso incontra Paul (Bouli Lanners),
un detective privato arrugginito e un po’ confuso dopo la
morte della moglie, e decide di chiedergli aiuto nella ricerca del
suo vero padre biologico. Tra i due si instaura un’inaspettata
intensa fatta di silenzi che dicono tutto, sorrisi nascosti ma
sinceri e scambio di cd. Quello che Dorothy non sa però è
che anche Paul è alla ricerca di sua figlia.
All Cats Are Grey Dorothy, il film
Primo lungometraggio della regista
belga Savina Dellicour, All Cats Are
Grey (Tous Les Chat Sont Gris) è un film sulla ricerca in
tante forme. La ricerca della vera identità di Dorothy, rito di
passaggio per tutti gli adolescenti, ma per lei più difficile a
causa dell’identità sconosciuta del padre. La ricerca stessa di
quest’uomo magari più simile a lei, che la potrebbe far sentire
finalmente a casa. La ricerca di una figlia da parte di Paul, una
ragazza che avrebbe voluto crescere e che ora potrebbe dare un
senso alla sua vita. Un racconto ben argomentato, e per niente
scontato, che la Dellicour affida a dei bravissimi interpreti in un
duetto ben bilanciato tra Bouli Lanners che
con la sua fisicità porta in scena quest’uomo stanco ma pronto a
ripartire e Manon Capelle, che con sguardi
eloquenti esprime tutta la rabbia e l’incertezza
dell’adolescenza.
Cresce l’attesa per i nuovi episodi
di Arrow 3 la serie televisiva con
protagonista Stephen Amell e basata sul noto
personaggio della DC Comics. Oggi arrivano le
parole di uno degli interpreti della terza stagione J.R.Ramirez che
parla dello show e del suo personaggio.
La morte di Sara ha dato a
Laurel una nuova ragione per combattere e credo che il testimone di
Black Canary passi a lei; non so come il mio personaggio verrà
inserito in tutto il contesto, ma posso dirvi che su di me verrà
raccontata una bella storia.
Su Ted:
Non avevo idea di quale personaggio avrei interpretato
quando sono entrato in contatto con i produttori di Arrow, ma
appena ho saputo al Comic Con mi sono documentato e mi sono sentito
subito eccitato all’idea di interpretare Wildcat.
Su, Katie
Cassidy:
Katie è eccezionale, mi ha
fatto sentire subito parte della famiglia, è molto facile lavorare
con lei e ci sono venute in mente un paio di idee che spero il
pubblico apprezzerà.