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Gotham 1×05: anticipazioni e promo

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Si intitola Viper, Gotham 1×05,  la quinta puntata della prima stagione della serie televisiva Gotham, che andrà in onda sul network americano Fox. 

In Gotham 1×05 Gordon e Bullock saranno impegnati nella ricerca di un nuovo tipo di droga che si sta diffondendo a Gotham che porta prima ad uno stato di euforia e poi alla morte; nel frattempo, Oswald Cobblepot cerca di farsi strada per riuscire a farsi notare ed entrare nel circolo particolarmente ristretto di Maroni mentre Fish Mooney continua a tramare alle spalle di Falcone.

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Gotham-1x05-4Il cast dello show è composto da Ben McKenzie(Detective James Gordon)Robin Lord Taylor (Oswald Cobblepot/il Pinguino)Sean Pertwee (Alfred Pennyworth)Zabryna Guevara (Capitano Essen) Erin Richards (Barbara Kean)Donal Logue(Harvey Bullock), Jada Pinkett Smith (Fish Mooney)David Mazouz (il giovane Bruce Wayne)Camren Bicondova (la giovane Selina Kyle).

Gotham racconta la storia di origine dei grandi supercriminali e vigilantes della DC Comics, e racconta nuovi capitoli mai visti prima sulla schermo.

Gotham sarà caratterizzata da un giovane Bruce Wayne, i primi villain principali saranno Joker, Catwoman, l’Enigmista e il Pinguino. Mentre il produttore esecutivo sarà Bruno Heller (The Mentalist) e a dirigere il pilot ci sarà Danny Cannon (CSI). Il primo dei cattivi noti sarà il Pinguino, ma essendo una storia di origini difficilmente lo vedremo da subito in costume.

Il pilot, che sarà diretto da Danny Cannon, è stato scritto da Bruno Heller (The Mentalist), il quale sarà anche produttore esecutivo; la casa di produzione sarà la Warner Bros. Television.

 

Scorpion 1×05: anticipazioni e promo

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Si intitola Plutonium Is Forever, Scorpion 1×05, la quinta puntata della prima stagione della serie televisiva Scorpion, che andrà in onda sul network americano CBS.

In Scorpion 1×05 Walter ed il suo team dovranno accettare a malincuore di chiedere l’aiuto di un ex membro del loro team che ha dimostrato di avere una serie di disturbi per poter riuscire a fronteggiare una terribile catastrofe, ovvero il possibile collasso di un reattore nucleare di Los Angeles che potrebbe provocare una tragedia di proporzioni epiche.

Festival di Roma 2014: video intervista a Richard Gere sul red carpet

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E’ arrivato al Festival di Roma 2014 l’attore nominato all’Oscar Richard Gere per presentare il suo ultimo film Time Out of Mind che lo vede coinvolto come protagonista e produttore.

Il divo di Ufficiale e gentiluomoPretty Woman e Chicago sfilerà alle ore 19 come protagonista di Time Out of Mind di Oren Moverman che sarà presentato in prima europea alle ore 19.30 presso la Sala Santa Cecilia (linea di programma Cinema d’Oggi).

La pellicola segna il ritorno dietro la macchina da presa del cineasta israeliano-americano Orso d’Argento alla miglior sceneggiatura (con Alessandro Camon) per l’opera prima Oltre le regole – The Messenger, regista di Rampart, basato su un soggetto dello scrittore di culto James Ellroy, co-autore della sceneggiatura. In Time Out of Mind, Gere interpreta un uomo in grandi difficoltà costretto a trovar rifugio in un centro d’accoglienza. Cercherà di rifarsi una vita ripartendo da zero e riallacciando i rapporti con la figlia, interpretata da Jena Malone (Ritorno a Cold Mountain, Orgoglio e Pregiudizio, Into the Wild, Oltre le regole – The Messenger, Hunger Games – La ragazza di fuoco).

Secondo The Hollywood Reporter, con questo film “Richard Gere regala una delle sue performance più notevoli, una commovente opera di poesia urbana che dimostra come Oren Moverman sia un regista socialmente consapevole, di rara convinzione e autorevolezza”.

Festival di Roma 2014: Richard Gere presenta Time Out of Mind

“Buongiorno a tutti!”, Richard Gere si è presentato come una vera rock star, con una mano in tasca e l’altra a salutare la folla di giornalisti accorsi per sentirlo parlare del suo ultimo film, Time Out of Mind, presentato al Festival di Roma 2014 e per il quale Gere è protagonista assoluto e produttore. Un’esperienza che l’ha messo decisamente in condizione di approcciarsi al progetto in maniera diversa, come lui stesso racconta.

“La sceneggiatura mi è stata mandata più di dieci anni fa e conteneva già il seme di questo film – ha cominciato Richard Gere in merito alla genesi del film – Non pensavo di poter fare quel film allora, ma lo script risaliva addirittura agli anni ’80. E’ una di quelle sceneggiature che mi hanno catturato.”

Durante questo viaggio nel mondo dei senzatetto ha scoperto qualcosa che ancora non sapeva?

“Ho fatto ricerche per tutti i dieci anni in cui ho voluto realizzare questo film, quindi durante quest’ultimo anno non ho scoperto niente che già non sapessi, è stata una sorpresa continua. Abbiamo deciso che la realizzazione del film sarebbe dovuta essere invisibile. Sarei dovuto essere io, sui marciapiedi, ma l’attrezzatura e la troupe sarebbe stata nascosta, per esempio dietro le vetrine. Temevano che non funzionasse, che potessi essere riconosciuto dalla folla, perciò abbiamo fatto il primo test nel cuore di New York, nel Greenwich Village, dove c’è una forte concentrazione di attività artistiche e dove potevano essere concentrati molti dei nostri potenziali spettatori. Con mia grande sorpresa, nessuno mi ha riconosciuto. Avendo girato in digitale, potevamo permetterci riprese prolungate, credo che la prima sia durata circa 45 minuti, ma nessuno si è mai fermato a guardarmi davvero in faccia. La cosa che avvertivo, fin da due isolati di distanza, era l’indifferenza nei miei confronti, poiché mi identificavano come un barbone.”

Cosa ha provato nel chiedere l’elemosina?

“Vengo dalla tradizione britannica, dove il gesto dell’elemosina (‘begging’ chiedere pregando in inglese, ndr) ha un significato diverso da molte altre culture. Nella maggior parte dei casi chi elemosina viene visto come qualcuno che cerca denaro per se stesso, per mangiare, bere o anche drogarsi. Ma per noi l’elemosina equivale a un’offerta, cioè offrire ai passanti la possibilità di compiere un’azione positiva, e avere perciò del merito. Nella nostra condizione di cineasti, noi stavamo facendo la stessa cosa, offrivamo ai passanti una possibilità. Ovviamente non potrò mai provare cosa voglia dire elemosinare, non mi servono né soldi né cibo per sopravvivere, e rimarranno perciò esperienze completamente diverse.”

Time Out of MindLa sua è una scelta che va verso piccoli film, girati in tempi stretti e con budget irrisori, che si piazzano al di fuori degli schemi e degli studios. Secondo lei è questo il futuro?

“Penso che sia il futuro non solo per la mia carriera ma per il cinema serio in generale. Queste produzioni indipendenti realizzano film diversi, che magari anni fa trovavano spazio nella produzione degli studios, ma che ora non essendo commercialmente appetibili non vengono più fatti, e bisogna allora trovare il modo di farceli da soli. Nessuno fa soldi con questi film, ve lo assicuro, ma è comunque il futuro.”

Qual è stata la differenza nell’interpretare questo ruolo, così diverso dai suoi precedenti di uomini ricchi e di successo? 

“La tecnica attoriale è la stessa, la differenza è a livello filmico. Non è un film che segue una trama, ci interessava rendere l’idea della sensazione, di cosa può essere vivere in questo modo, e dovevamo capire non solo come farlo ma anche come renderlo efficace per due ore.”

Che accorgimenti tecnici ci sono stati da parte del regista?

“Guardando il film vi accorgerete che in ogni inquadratura vi è una stratificazione di densità, la camera è fissa, a volte si muove ma in maniera impercettibile, non suggerisce dove allo spettatore dove guardare e spesso è difficile capire dove mi trovo esattamente nell’inquadratura. Allo stesso modo funziona l’uso del suono, che qui non sottolinea banalmente l’azione, ma le va contro, creando una cacofonia, un contrappunto.”

RFF9, Scrivimi Ancora: video intervista a Sam Claflin e Lily Collins

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Guarda la nostra video intervista ai protagonisti di Scrivimi Ancora Sam Claflin e Lily Collins che hanno sfilato sul red carpet del Festival di Roma 2014 acclamati dai loro fan.

Sam ClaflinQuarto giorno al Festival di Roma 2014 ricco di star. Si inizia Alle ore 17 presso la Sala Sinopoli dove si terrà in prima internazionale la proiezione di Love, Rosie (#ScrivimiAncora), adattamento cinematografico del best seller “Scrivimi ancora” della scrittrice Cecelia Ahern: il film, nella linea di programma Gala, è diretto dal regista e sceneggiatore tedesco Christian Ditter, autore dei pluripremiati cortometraggi Enchanted e Grounded, e del successo di botteghino French for Beginners – Lezioni d’amore. Il film racconta la storia di due ragazzi, Rosie e Alex, amici per la pelle fin da bambini, costretti a separarsi: il loro rapporto proseguirà grazie a e-mail, lettere, sms, cartoline, fra riavvicinamenti e distacchi, sempre in bilico fra amicizia e amore.

Protagonista femminile del film è Lily Collins, attrice e modella resa celebre dal film Biancaneve, al fianco di Julia Roberts. Con lei, Sam Claflin, giovane attore di “Hunger Games”, Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare e di Biancaneve e il cacciatore, famoso per il suo ruolo nella serie televisiva “I pilastri della Terra”), e Christian Cooke (Mercuzio nel Romeo and Juliet di Carlo Carlei presentato al Festival di Roma 2013). I due beniamini del pubblico giovane, Lily Collins e Sam Claflin, saranno sul tappeto rosso alle ore 16.30.

Festival di Roma 2014: Giulio Cesare Compagni di scuola presentato oggi

Giulio Cesare Compagni di scuolaE’ stato presentato oggi il film documentario Giulio Cesare Compagni di scuola, primo lungometraggio di Antonello Sarno, critico cinematografico per le reti Mediaset e autore di oltre venti documentari presentati a festival internazionali, ottenendo molti riconoscimenti tra cui il Nastro d’Argento, il David di Donatello della Critica, il Globo d’oro e il Leone di cristallo della Mostra di Venezia alla carriera.

Il documentario racconta la storia di un liceo romano che ha ormai la ragguardevole età di ottant’anni, uno dei più famosi, che ha avuto come allievi ragazzi poi divenuti tasselli importanti della storia politica e culturale italiana.

Marco Pannella, Maurizio Costanzo, Tullio De Mauro, Chiara Ingrao, Gian Luigi Rondi, Zero Assoluto, sono solamente alcuni degli ex studenti del liceo romano Giulio Cesare, che, insieme al prezioso materiale di repertorio dell’Istituto Luce, compongono un efficace mosaico di ricordi e testimonianze. Tra i tanti ospiti figura anche Antonello Venditti, che per l’occasione ha eseguito dal vivo in aula magna il famoso brano omonimo dedicato alla scuola.

Oltre a tanti ospiti del passato ci sono anche gli studenti attuali, sospesi tra il futuro e un passato che sembra quasi non riguardarli più. Per Sarno l’emozione più grande è stata fare un film sulla sua scuola e afferma con una punta di orgoglio: “Il Giulio Cesare l’ho fatto anch’io.”

Festival di Roma 2014: Benicio Del Toro e Josh Hutcherson raccontano il loro Paradiso Perduto

E’ uno degli attori più amati del momento e il suo ruolo nella saga Hunger Games lo accompagna anche quando va in giro per Festival a presentare progetti che con Panem non c’entrano nulla. Così anche al Festival di Roma 2014, Josh Hutcherson è stato accompagnato da frotte di ragazze che hanno passato la notte sotto le stelle per riuscire a prendere posto davanti al red carpet. Hutcherson non è venuto da solo, ma ha portato con sé il regista del suo film, Andrea Di Stefano, e le sue co-star, la bella Claudia Traisac e nientemento che Benicio Del Toro, che in Escobar Paradise Lost interpreta proprio il temibile e celeberrimo Re della Cocaina, Pablo Escobar.

– Josh il tuo personaggio è molto simile a quello di Peeta in Hunger Games, entrambi cercate di fare l’impossibile per proteggere il vostro amore.

Hutcherson: “Nick e Peeta sono molto diversi, ma in questo è vero, si somigliano perché entrambi farebbero di tutto per salvare il loro amore.”

-Come è nato il film e cosa sapevate di Escobar prima del film?

Di Stefano: “L’idea nasce da una storia vera, un mio amico mi ha raccontato di un uomo che credeva di essere amico di Escobar e che poi è diventato uno delle sue prede. La cosa particolare di questo criminale era proprio che non seguiva nessuna regola, neppure quelle dei criminali stessi che difendono i loro amici. Ho cominciato a studiare il personaggio leggendo le biografie e sentivo che c’era una storia da raccontare perché Escobar è quasi un personaggio mitologico. Volevo fare un film su di lui e su un’anima pura che arrivava a conoscerlo,  e che poi veniva danneggiato, ferito proprio da questo incontro.”

Hutcherson: “Non sapevo molte cose su di lui, immaginavo che fosse una specie di Robin Hood che faceva i soldi con la droga e che poi donava i soldi alla povera gente. Poi ho scoperto quanto fosse terribilmente violento, come manipolava le persone dandogli la sua fiducia e come poi le tradiva per i suoi scopi. Ho conosciuto un altro aspetto del personaggio. Un aspetto mostruoso.”

-Come mai Benicio Del Toro sceglie soltanto personaggi cupi e cattivi? Farebbe un ruolo comico?

Del Toro: “Certo, mi piace molto ridere. Ci sono momenti nel film in cui sono molto divertente, ma faccio film in cui sono cattivo perché sono un bad boy!”

-Come è partito il progetto?

Di Stefano: “In un modo molto classico, ho scritto la sceneggiatura e nella mia idea c’era da subito Benicio per il ruolo di Escobar.”

-Del Toro ha diretto Josh in Sette Giorni all’Havana. Com’è stato lavorare insieme da regista e attore e adesso da compagni di set?

Del Toro: “Ma io non l’ho diretto, gli ho lasciato fare quello che voleva e poi ho fatto i miei tagli al montaggio! Scherzi a parte, Josh è fantastico.”

Hutcherson: “Dai! Mi hai dato qualche indicazione! In realtà è stato bellissimo, mi ha dato molta libertà perché il mio personaggio era molto simile a me e quindi ho avuto molto margine per divertirmi.”

Del Toro: “Per me dirigere è dare libertà. Abbiamo lavorato insieme molto bene. Quando lavori con gli attori devi cercare la verità e Josh è uno di quegli ragazzi che davanti alla macchina cerca sempre di creare questa verità e di essere credibile.”

-Josh il film è girato quasi tutto in spagnolo, che difficoltà hai avuto con la lingua?

Hutcherson: “Beh io sono americano e parlo solo inglese, quindi è stato difficile. Ho imparato alcune cose perché ero circondato da una troupe che parlava prevalentemente spagnolo, ma ero più impegnato a imparare le mie battute. E’ stata una sfida interessante.”

-Che differenze hai trovato nell’interpretare Escobar e Che Guevara, che sono due figure molto famose e opposte?

Del Toro: “Entrambi i ruoli sono stati di documentazione, ma mentre Che era raccontato in prima persona, questo Escobar era visto attraverso gli occhi di Nick interpretato da Josh. La cosa che mi è piaciuta tanto di tutti e due i personaggi è stata la documentazione necessaria, mi piace molto fare ricerca per i miei personaggi.”

-Per Claudia Traisac, il tuo personaggio è in adorazione per Escobar all’inizio del film, poi però capisce che è pericoloso. Come hai vissuto questa mutazione in lei?

Traisac: “Il mio personaggio è in continuo conflitto. Vedevo tutte le cose terribili che ha fatto, ma nel mio personaggio dovevo esprimere adorazione e affetto, poi lentamente Maria doveva capire che Escobar era un criminale, una persona terribile e quindi ha dovuto prendere la difficile decisione di provare ad andare via, per salvarsi e per salvare il suo amore.”

Festival di Roma 2014: Recensione Lucifer

L’America del Sud continua a configurarsi come un territorio innovativo e sperimentale, anche quando fa solo da sfondo alle idee immaginifiche di un regista olandese come Gust Van Den Barghe e alla sua particolare rilettura della cosmogonia dantesca.

luciferLucifer, come suggerisce già il titolo, vede muoversi sulla scena un Lucifero caduto sulla terra durante il tragitto dal Paradiso all’Inferno,un essere a metà strada tra la condizione di angelo caduto e quella di signore delle tenebre: è l’unico essere vivente in grado di comprendere il confine tra il bene e il male, avendo totale consapevolezza. nel suo errare vagabondo, si ritrova in Messico, nello sperduto paesino di Parìcutin, dove il tempo sembra essersi fermato e le stagioni sono immutabili ed impermeabili al progresso. Qui conosce Lupita e sua nipote Maria, due donne povere che vivono pascolando le pecore in una baracca insieme al fratello di Lupita Emanuel, che si finge gravemente invalido dopo un incidente sul lavoro, ma solo per potersi dedicare al gioco d’azzardo e all’alcol. Lucifero vede in tutto questo un’opportunità e si presenta come un guaritore: prima costringe Emanuel a camminare di nuovo, poi seduce Maria- abbandonandola incinta- e infine fa vacillare la fede incrollabile di Lupita. Ma il suo intento non è quello di sconvolgere le tre vite senza una ragione: involontariamente ha solo illuminato il confine tra bene e male lì dove non era mai esistito.

Film pregevole e ricco di spunti di riflessione filosofici, letterari e religiosi, restituisce la stessa sensazione visiva di un incontro tra un quadro fiammingo di Bosch e le atmosfere dei ritratti di Frida Kahlo: il paesaggio vulcanico, suggestivo e fuori dal tempo, del villaggio messicano viene immortalato e circoscritto nella bellezza dell’inquadratura “tonda”, un formato circolare che Van Den Barghe ha deciso- coraggiosamente- di adottare perché, a parer suo, lo spazio ultramondano è circoscritto e vede il Paradiso al suo centro. però, nonostante dei presupposti di partenza interessanti,  Lucifer rimane vittima proprio dei suoi punti di forza, trasformandosi in una pellicola ermetica per intellettuali ed appassionati: il formato circolare dopo 110′ stanca lo sguardo dello spettatore, la fotografia che in alcuni momenti rasenta la bellezza visiva e visionaria di un’opera fiamminga è suggestiva ma controbilanciata da un messaggio sotteso troppo criptico da decifrare dopo una semplice visione. Si presenta, insomma, come un film pretenzioso ben lontano dai felici esiti visivi del Faust di A. Sokurov, ad esempio.

Saw: James Wan pronto a tornare

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sawCon la serie Saw pronta a festeggiare il suo decimo anniversario questo Halloween, sembrerebbe che qualcosa sia in procinto di cambiare nel prossimo futuro dell’icona del genere horror.

Quando dieci anni fa il duo composto da James Wan Leigh Whannell presentò un film capace di dare nuovo lustro ad un genere da tempo in decadimento, in pochi avrebbero potuto immaginare che il brand sarebbe stato spremuto talmente tanto da ridursi all’ombra di sé stesso.

Ebbene, un po’ per cavalcare l’onda dei festeggiamenti, un po’ perché ultimamente la nostalgia ha contagiato molti nomi altisonanti del cinema, i produttori della serie hanno aperto sul ritorno di James Wan a capo dei futuri progetti legati al marchio Saw.

“James [Wan] e Leigh [Whannell] dopo l’uscita di Saw erano dispiaciuti di essere cosiderati ‘quelli di Saw’ […] ma ora che hanno avuto i giusti riconoscimenti sono pronti a tornare. Il nostro obiettivo è di presentarci al prossimo Comic-Con (non questa estate, ma la prossima) e dire: ‘James e Leigh sono felici del successo che hanno ottenuto ed ora è tempo di tornare.”

Una trovata, questa, che forse potrebbe risollevare il destino di Saw, ma che allo stesso tempo potrebbe non rispettare le alte aspettative che ne deriverebbero.

Fonte: Total Film

X-Files 3: Gillian Anderson apre al crowfunding

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X-Files 3: Gillian Anderson apre al crowfunding

 gillian-anderson-gillian-anderson-32830516-1024-768Che il crowfunding possa aprire nuove vie nella produzione cinematografica sembra una cosa ormai assodata, basti pensare ai risultati raggiunti, nei casi più recenti, dal film di Veronica Mars o dal Wish I Was Here di Zach Braff, ma a rafforzare quest’idea giungono le parole dell’attrice Gillian Anderson che, attraverso una recente intervista, avrebbe dichiarato che il crowfunding sarebbe potuto essere una via per giungere alla realizzazione di X-Files 3.

Queste le parole dell’attrice, pronta a vestire nuovamente i panni dell’agente Dana Scully:

“David [Duchovny], io e Chris [Carter], il nostro produttore esecutivo nonché creatore, siamo tutti interessati a tornare insieme in qualche modo […] Potremmo usufruire del crowfunding per un film su X-Files. Ciò che ci impedisce di realizzarlo sono i fondi ed il via libera da parte della Fox, un non piccolo intoppo, ma sì, credo che il acrowfunding possa essere un’ottima idea”.

Non ci resta dunque che attendere l’evolversi delle situazioni e sperare che l’idea possa prendere piede nei prossimi mesi.

Fonte: comicbook.com

X-Men Giorni di Un Futuro Passato: Quicksilver in alcuni concept art

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In X-Men Giorni di Un Futuro Passato è stato certamente Quicksilver (Evan Peters) il personaggio che si è reso protagonista di alcune tra le sequenze più interessanti del film. Ebbene, a distanza di mesi dall’uscita nelle sale dell’ultimo film diretto da Bryan Singer, vi riportiamo alle origini del mutante più veloce di sempre attraverso una serie di concept art che ci svelano come fosse stato pensato in principio.

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Il film X-Men – Giorni di un futuro passato

La trama di X-Men – Giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast di X-Men – Giorni di un futuro passato sono confermati Jennifer LawrenceMichael FassbenderJames McAvoy, Jason Flemyng, Ian McKellenPatrick StewartNicholas HoultHugh Jackman, Anna Paquin, Ellen PagePeter DinklageHalle Berry, James Marsden, BooBoo Stewart, Evan Peters, Shawn Ashmore, Lucas Till, Daniel Cudmore, Omar Sy, Bingbing Fan, Adan Canto. Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981.

 

Fonte: comicbookmovie

Beetlejuice 2: secondo Michael Keaton manca uno script

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Beetlejuice 2: secondo Michael Keaton manca uno script

Beetlejuice spiritello porcelloDa tempo ormai molti di noi sono in trepidante attesa per vedere, ancora una volta, Micheal Keaton indossare i panni dell’irriverente Beetlejuice di Burtoniana memoria, tuttavia a gettare acqua sul fuoco ed a spegnere, momentaneamente, i nostri sogni, ci ha pensato lo stesso Keaton attraverso le seguenti dichiarazioni:

“Ho sempre detto che è una cosa che mi piacerebbe fare nuovamente. Ma richiederebbe che Tim [Burton] ne faccia parte, in un modo o nell’altro. Sembrerebbe che ora sia coinvolto e senza dire troppo ne abbiamo parlato, anche via mail, e se lui ne farà parte per me sarebbe difficile non esserci”

L’attore, ha poi parlato dello script del film che, attualmente, sembrerebbe non essere ancora pronto e dello sceneggiatore Seth Grahame-Smith:

“Non c’è nessuno script per il sequel, o almeno credo… E’ un ragazzo ricco di talento, l’ho incontrato una volta, è molto divertente. Gli dissi di chiamarmi e aggiunsi che in quello che stava scrivendo ci sarebbe potuto essere un potenziale scivolone, che al posto suo non lo avrei fatto poiché a volte i sequel si rivelano degli errori. Il problema, a riguardo, è che molto del primo film lo creammo io e Tim sul set. Molto non esisteva nella sceneggiatura, erano cose che non avresti potuto scrivere. L’idea e l’immaginario erano di Tim, tutte sue. Io non vi ho avuto nulla a che fare. Ma in merito a come fai le cose, cosa dici, quando e dove cambi e canti e balli, questo genere di cose… sono cose che non puoi scrivere.”

Dunque sembrerebbe essere ancora lunga la strada che conduce al tanto agognato  Beetlejuice 2, tuttavia è cosa certa che il sequel si farà, seppure abbia tutt’intorno un alone di mistero.

Fonte: MTV

Festival di Roma 2014: #ScrivimiAncora conferenza stampa con Sam Claflin e Lily Collins

#ScrivimiAncora è il film di Christian Ditter presentato nella sezione Gala del Festival di Roma, alla conferenza hanno partecipato gli attori Lily CollinsSam Claflin ed il produttore Martin Mosszkowick.

Una delle cose che veramente funziona nel film è questo rapporto incredibilmente credibile tra di voi è c’è un senso di armonia tra i due, come avete creato questo rapporto?

Lily Collins: la prima volta che io e Sam ci siamo incontrati è stato con Cris in un albergo. E ci ha fatto sedere così vicini e dovevamo dire qualcosa l’uno dell’altra che ci ha costretto ad abbattere qualunque confine scomodo perché è stato veramente imbarazzante per due persone che non si sono mai conosciute, così faccia a faccia, condividere delle cose l’uno sull’altra. Questa è stata un’esperienza che abbiano condiviso, avevamo già una base, una storia, un vissuto era impossibile creare una scena migliore, è venuto tutto così solo perché avevo lui e l’impressione è stata quella che ci conoscessimo da tanto ed è una cosa molto rara. Si può cercare di ricreare una cosa del genere ma nel nostro caso non è servito.

Sam Claflin: Prima di iniziare a girare abbiamo fatto colazione insieme, siamo stati insieme e abbiamo capito che il nostro senso dell’umorismo era simile e che ci piaceva divertirci insieme…scherzo! Ma essenzialmente abbiamo trascorso molto tempo insieme, senza rendercene conto abbiamo imparato a conoscerci, non ci siamo messi a tavoli e dire “allora cosa facevi ad undici anni?” “qual è il tuo colore preferito?” no in realtà è stato molto più facile dall’inizio. Essenzialmente il film lo abbiamo trascorso uno a fianco all’altra, lo abbiamo sempre insieme e quindi questo è un rapporto che è cresciuto in maniera molto naturale ed organico e perciò ti affezioni, un discorso che si applica a tutto il cast artistico e tecnico, data la natura intima di questo film. Quindi diciamo che è stato una situazione N.A.R. “Not acting required” – non serve recitare -.

Quale aspetto conta di più per produrre un film adolescenziale?
Martin Mosszkowick
: Quello che contava era il materiale e il cast, la chimica che vediamo sullo schermo è incredibile ed è questo che rende possibile i film a prescindere se nella storia ci sono adolescenti, adulti o bambini. Quello che conta è che la storia sia appassionante e la recitazione che sia credibile.

Quanto spazio vi siete presi per creare i personaggi e quanto invece siete stati fedeli ai personaggi del libro?
L.C.:
Io non ho letto il libro prima di iniziare a girare, ho già preso parte ad alcuni film che erano tratti dai libri e a volte può essere difficile quando hai una sceneggiatura definita e i libri hanno più pagine o sono una saga. Quindi la situazione diventa complessa se si cerca di passare dal libro alla sceneggiatura di continuo, avere Cecilia con noi sul set ed avere la sua approvazione per noi è stato più importate che riferirmi al libro. Ed è perfetto quando l’autore del libro è lì per dare sostegno e la sua approvazione. Per quanto riguarda questa sceneggiatura mi sono identificata subito con Rosie, c’erano tanti Rosismi che si fondevano con i LiLismi e quindi mi sono ritrovata naturalmente nel personaggio. Io volevo mostrare l’essenza di Rosie ma era così simile alla mia che in realtà era come vivere quello che leggevo nella sceneggiatura.

S.C.: Il libro io lo avevo letto prima di iniziare a girare il film, ma non prima di leggere la sceneggiatura la prima volta. Per ovvi motivi l’interpretazione della sceneggiatura è leggermente diversa e di conseguenza anche i personaggi devono modificarsi leggermente però al tempo stesso non vi è stata un’esclusione di caratteristiche essenziali né di aggiungerne altre. Come ha detto Lily, sul fatto che si sentiva molto vicina a Rosie, io non posso dire di essermi sentito come Alex, ero Alex, non nel senso del metodo, non sono andato a vivere come Alex a Boston e frequentare la facoltà di medicina. Ma le nostre caratteristiche sono identiche, le sue scelte le avrei fatte anch’io, giuste o sbagliate, quindi è facile affrontare una sceneggiatura in questo modo.

Il film non sembra rapportarsi con il destino ma con le scelte, giuste e sbagliate, se si fanno quelle sbagliate ad un certo punto nella vita c’è il rischio che non si riesca ad aggiungere la felicità e questa si rimanda di continuo.
L.C.: “Tutto accade per un motivo” questo è il mio motto da sempre, la decisione la prendiamo per noi stessi in quel momento, non credo che la decisione possa considerarsi giusta o sbagliata sono decisioni che vengono prese in un certo momento, poi magari le cose non vanno come avremmo sperato anche se non si capisce, bisogna crede che avverrà qualcosa di buono o cattivo, ma poi il modo in cui affronti questa situazione ti definisce. Si parla sempre che quello che conta è “il viaggio e non la destinazione” così Rosie ed Alex conoscono tanto di loro stessi che le decisioni sono solo dei catalizzatori che permettono di avviare questo viaggio e quindi dobbiamo pensare che il loro destino dipende da questo.

S.C.: Per me il film come il romanzo, non tratta solamente delle scelte giuste o sbagliate, quello che conta è la tempistica cioè il tempo per esplorare altre cose per avere esperienze e se il personaggio avesse voluto veramente evitare questo stravolgimento lo avrebbe potuto fare. C’è sempre un motivo per cui accadono certe cose, si può parlare di destino, di fato ma comunque sia c’è un motivo che ti accade una certa cosa. “Io non ho mai rimpianti” questo è il mio motto altrimenti non sarei qui se avessi cambiato qualche decisione o fatto.

Christian Ditter: Per me nei film in genere ci sono delle situazioni in cui se ci fosse un consulente lì direbbe “sei proprio stupido questa è la scelta sbagliata” ma in quel momento quelle sembravano le scelte giuste del personaggio, forse questo è il messaggio nascosto del film, se si fa quello che riteniamo siamo giusto e non quello che si aspettano gli altri, forse gli altri potrebbero considerarlo un errore, anche il pubblico in quel momento potrebbe pensare che è un errore.

Festival di Roma 2014: 12 Citizens recensione del film di Ang Xu

12 CitizensIn una scuola di legge viene messo in scena un processo in stile americano, con quindi una giuria popolare formata da 12 persone tra loro sconosciute e di diversa estrazione sociale. Il gruppo deve decidere su di un caso di parricidio, ma la quasi unanimità iniziale verrà messa in crisi da un giurato che spiegherà le sue ragioni.

La Cina è un paese in veloce cambiamento e nonostante quello che appare è destinata così come tutte le culture a mettere in discussione i suoi principi di millenaria tradizione per mescolarli alla globalizzazione che ormai è un dato di fatto. Aprire le porte al forestiero e ad altre culture.

Ang Xu, giovane regista proveniente dalla scuola del teatro di Pechino, mette in scena 12 Citizens, un classico del teatro americano e del cinema hollywoodiano: La parola ai giurati – 12 angry men che Sidney Lumet realizzò nel 1957 con protagonista Henry Fonda.

Qui, a ricoprire il ruolo del giurato dissidente che mette in crisi quella che sembrava una decisione già presa è Bing He, esponente del nuovo teatro cinese.

La messa in scena è interessante soprattutto perchè è attenta a mostrare 12 aspetti diversi della vecchia e nuova Cina, alcuni stereotipati altri assolutamente nuovi.

A dimostrare il cambiamento, c’è un riferimento quasi continuo ai media e soprattutto ai social media che diventano così come succede in Occidente un involontario patibolo o luogo di salvazione, a seconda delle opinioni prominenti.

Anche questo film si allinea al filo rosso di buona parte della selezione di questo festival: i protagonisti giovani, a muovere questa storia è infatti un ragazzo viziato e ricco sospettato di aver ucciso il disastrato padre biologico, l’apparenza e la comunicazione tramite i nuovi mezzi, internet e i social media.

Quello che emerge, è che dopo tanto discutere, i principi di vita di morte e di rispetto reciproco travalicano anche le culture diverse.

Wonder Woman: la Marvel pensa ad una controffensiva?

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Wonder WomanDopo l’annuncio della Warner Bros. in merito al futuro sviluppo di un film interamente dedicato a Wonder Woman, interpretata in Batman V Superman Dawn of Justice da Gal Gadot, in molti si chiedevano cosa la Marvel avesse in serbo per contrastare al botteghino il nuovo film ambientato nell’universo DC.

A rompere il silenzio a riguardo è stata Victoria Alonso che, intervistata da Variety, si è così pronunciata sulla possibilità di vedere un film dedicato ad un’eroina Marvel:

“Se dipendesse da me lo farei anche oggi.”

Continuando, poi, in merito ad un’eventuale pressione esercitata sulla Marvel stessa dall’annuncio fatto in casa Warner:

“Abbiamo così tanta pressione già per tutto quello che facciamo che non abbiamo bisogno di pressioni esterne. Siamo sempre sull’attenti. Il successo dei supereroi, che siano nostri o meno, è un successo per tutti noi. Ma sarei onorata di essere parte di un film incentrato su di una figura femminile.”

A questo punto non ci resta che attendere che siano svelati ulteriori piani in vista delle nuove fasi del Marvel Cinematic Universe.

Vi ricordiamo, inoltre, che Wonder Woman vedrà la luce nel 2017, dopo che assisteremo al debutto del personaggio in Batman V Superman Dawn of Justice di Zack Snyder.

Fonte: comicbookmovie

Benicio Del Toro vorrebbe tornare ad interpretare Il Collezionista

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Benicio Del Toro ha presentato oggi al Festival di Roma 2014 Escobar Lost Paradise, il suo ultimo film in cui interpreta Pablo Escobar.

L’attore ha anche dichiarato, tra le altre cose, che non ha altri progetti a breve termine e quindi, sapendo che l’attore fa parte della grande famiglia della Marvel ed ha interpretato il Collezionista in una breve scena di Thor The Dark World e in una parte altrettanto piccola in Guardiani della Galassia, gli abbiamo chiesto se avesse in programma di continuare ad essere il particolare personaggio di cui ha già vestito i panni.

Ecco cosa ci ha risposto:

“Penso che Guardiani della Galassia uscirà in Italia in questa settimana. Il contratto è personale, ma spero che mi chiamino e che mi facciano rifare Il Collezionista. Quando entri in un personaggio, alla fine del film, all’ultima giornata, all’ultima ripresa, ti sembra di aver capito davvero tutto del personaggio. Però a me piacerebbe davvero tornare nel personaggio.”

Sils Maria: trailer italiano con Kristen Stewart

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Sils Maria: trailer italiano con Kristen Stewart

Sils Maria, nuovo film diretto da Olivier Assayas, interpretato dal trio composto da Juliette BinocheKristen Stewart Chloe Grace Moretz, si mostra nel nuovo trailer ufficiale in lingua italiana:

A rendere pubblico il trailer è la Good Films, casa di produzione e distribuzione cinematografica, attraverso il proprio canale ufficiale Youtube.

La trama di Sils Maria vede protagonista un’attrice al culmine della sua carriera internazionale, Maria Enders (Juliette Binoche) alla quale viene chiesto di esibirsi nuovamente nella piéce teatrale che l’ha resa famosa venti anni prima. Mentre all’epoca la donna ha interpretato il ruolo di Sigrid, una giovane ragazza seducente che disarma e alla fine spinge il suo capo Helena al suicidio, il ruolo di Sigrid viene invece questa volta assegnato alla giovanissima Jo-Ann Ellis (Chloe Grace Moretz). A Maria viene chiesto di interpretare il ruolo della più vecchia Helena, ritrovandosi come dall’altra parte di uno specchio. A causa di tutto ciò Maria decide di ritirarsi assieme alla sua assistente e amica Valentine (Kristen Stewart) nella città svizzera di Sils Maria, in una remota regione delle Alpi.

Vi ricordiamo che il film è stato in concorso allo scorso Festival di Cannes e che giungerà nelle sale cinematografiche del nostro paese il prossimo 6 novembre.

Fonte: Good Films

I Milionari: recensione del film con Francesco Scianna

I Milionari: recensione del film con Francesco Scianna

Alessandro Piva torna alla regia realizzando il suo quarto lungometraggio, una storia- vera- di malavita ambientata nei dedali di Napoli: I Milionari vede protagonisti Francesco Scianna Valentina Lodovini insieme ad un ricco cast di comprimari.

I Milionari segue l’ascesa, la caduta e la conseguente resurrezione di Marcello Cavani detto “Alen Delòn”, boss della malavita napoletana, dai loschi affari di famiglia negli anni ’70, passando poi alla conquista- nei successivi trent’anni- dell’intera città tramite appalti, affari illeciti, racket, politica, traffico di stupefacenti e riciclaggio di denaro. Nel frattempo, per il giovane malavitoso mantenere un equilibrio tra il suo “lavoro” e la sua famiglia, costituita da tre figli e dalla moglie Rosaria, diventa sempre più difficile; come diventa ormai un vero e proprio azzardo sopravvive agli agguati e ai tradimenti da parte degli altri membri del clan, in una vera guerra senza esclusione di colpi.

Ispirato forse dal ritmo e dalle gesta criminali narrate da Michele Placido nel suo Romanzo Criminaleanche il regista qui prova a costruirne una sua personalissima versione: manca però il ritmo nella narrazione e la costruzione diegetica non è incalzante almeno fino alla prima metà del film, dilatando il tempo e rallentando l’inesorabile processo di ascesa del protagonista. Quando subentrano “i guai” e le prime sanguinose peripezie il film ritrova smalto, ma la storia raccontata non aggiunge niente al genere del gangster movie tradizionale e il regista non ha un occhio originale e uno sguardo tecnico tali da renderlo un prodotto distinguibile nel mare di cloni che sono stati realizzati nella storia del cinema. La prima parte è oltretutto appesantita da una ricostruzione storica imperfetta e confusa che non migliora col procedere del film: quasi trenta- e passa- anni di storia vengono scanditi solo da qualche sporadica musica e da un pantalone a zampa d’elefante o da un ray- ban a specchio che compaiono casualmente qua e là.

I Milionari manca l’aggressività e la sfrontatezza di un Blow, ad esempio, pur avendo in mano una storia convincente, dal forte impatto, e un cast di abili attori che, purtroppo, ogni tanto corrono il rischio di trascendere nella classica macchietta “neomelodica” assolutamente non richiesta visto lo spessore della pellicola.

Birdman: Zach Galifianakis con Micheal Keaton nella nuova clip

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Birdman: Zach Galifianakis con Micheal Keaton nella nuova clip

È Zach Galifianakis il protagonista dell’ultima clip pubblicata di Birdman, atteso film diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu. Nella clip, insieme a Galifianakis, c’è ancora una volta Micheal Keaton. Eccola:

Birdman, il film

Birdman è diretto da Alejandro Gonzalez Innaritu (21 grammi) e vede nel cast Michael Keaton, Edward Norton, Emma Stone, Andrea Riseborough, Naomi Watts e Zach Galifianakis.  Il film racconterà la storiadi un attore (Keaton) reso famoso dalla sua interpretazione cinematografica di un iconico supereroe. L’attore cerca di sfondare in teatro, mettendo in scena una commedia per Broadway, e lo troviamo, nei giorni precedenti alla prima del suo spettacolo, combattere con il proprio ego per cercare di recuperare i rapporti con la sua famiglia, la sua carriera e se stesso.

Sono passati diversi anni da quando Keaton ha avuto a che fare l’ultima volta un supereroe, era infatti il 1992 quando l’attore divenne per la seconda volta l’Uomo Pipistrello per Tim Burton in Batman Returns.

Fonte: CBM 

The Good Wife 6×05: anticipazioni e promo

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Si intitola Shiny Objects, The Good Wife 6×05, la quinta puntata della serie televisiva di enorme successo trasmessa dal network americano della CBS.

In The Good Wife 6×05  Alicia e Dean accettano di difendere una donna in un caso di discriminazione sessuale sul lavoro e trovano una solida opposizione, dato che si scontreranno in tribunale contro Elsbeth Tascioni e Rayna Hecht; intanto, un hacker riesce a penetrare nella rete di sicurezza della Florrick/Agos/Lockhart e porterà parecchio scompiglio quando chiederà un riscatto per non cancellare tutti i file della società.

Escobar – Paradise Lost: recensione del film con Josh Hutcherson

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Escobar – Paradise Lost: recensione del film con Josh Hutcherson

Pablo Escobar è senza dubbio uno dei criminali più famosi della storia, un uomo che è riuscito, anche nel tempo, a creare un culto della sua persona, e a porsi come figura positiva e benevola agli occhi di coloro che hanno vissuto nella sua ombra. Questa figura è diventata ora soggetto di Escobar – Paradise Lost, esordio alla regia dell’attore Andrea Di Stefano che ha cercato un modo alternativo per raccontare la grandezza e soprattutto la caduta del Re della Cocaina.

Escobar – Paradise Lost assume il punto di vista di Nick (Josh Hutcherson), un giovane canadese che si trasferisce in Colombia con il fratello per cambiare vita, alla ricerca di un Paradiso Perduto che ai loro occhi è quell’esotico paese del Sudamerica. Nick incontra e si innamora di Maria (Claudia Traisac) una giovane donna del posto che ha legami di parentela con Pablo Escobar (Benicio Del Toro), figura misteriosa che gode del sostegno popolare e sta avviando una carriera nella politica del paese. Appena Nick viene introdotto in famiglia dalla bella Maria, capisce che c’è qualcosa che non va, che i sorrisi, le riverenze, i grazie riservati al Signor Escobar nascondono qualcosa di misterioso e che Pablo non è la figura paterna e protettiva che mostra in pubblico.

Escobar – Paradise Lost, il film

Escobar - Paradise LostEscobar – Paradise Lost è nettamente diviso in due parti, una lunga introduzione, la costruzione di un antefatto dai contorni confusi, raccontato attraverso salti temporali che confondono lo spettatore e lo disorientano. La seconda parte invece ha una struttura più coesa e racconta il momento in cui la parabola di Escobar è in discesa: l’urgenza della fuga, lo scoppio di violenza, il radicale nel cambio di ritmo trasformano la seconda metà del film in una incalzante caccia all’uomo che coinvolge e emoziona lo spettatore.

Ottimi sono invece i protagonisti della vicenda; Josh Hutcherson si conferma un buon interprete, permettendo allo spettatore di affezionarsi al suo personaggio e donandogli molto più spessore di quello che invece fa una regia incerta e non ancora ben definita. Benicio Del Toro invece offre un’interpretazione misurata, precisa, fondata principalmente sugli sguardi, sui movimenti, sulla postura, e riesce apparentemente senza fatica, a restituire la gravitas, lo spessore che un personaggio del genere richiede.

Pur avendo momenti interessanti, Escobar – Paradise Lost si riduce ad un progetto confuso che probabilmente nell’inesperienza dietro al macchina da presa del regista trova il suo punto debole.

Roma 2014: video intervista a Rooney Mara, Stephen Daldry e Richard Curtis

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Guarda la nostra intervista a Rooney Mara, Stephen Daldry e Richard Curtis al Festival Internazionale del film di Roma, dove hanno presentato il loro ultimo film, Trash.

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Rooney MaraTrash è il nuovo lavoro del pluripremiato cineasta inglese Stephen Daldry, autore di alcuni dei film più amati dell’ultimo decennio, tutti candidati all’Oscar: Billy Elliot, The HoursThe Reader – A voce alta e Molto forte, incredibilmente vicino. Con Trash, Daldry porta sul grande schermo l’omonimo romanzo di Andy Mulligan sceneggiato da Richard Curtis, autore di commedie di successo come Quattro matrimoni e un funeraleNotting HillIl diario di Bridget Jones e Love Actually – L’amore davvero. Nel cast, Rooney Mara, la giovane attrice celebre per i suoi ruoli in Social NetworkMillennium – Uomini che odiano le donneHer (a Roma nel 2013) e Martin Sheen, straordinario attore cinematografico e televisivo, protagonista di capolavori come La rabbia giovane di Terrence Malick e Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, Golden Globe per la serie West Wing – Tutti gli uomini del Presidente. Rooney Mara sfilerà sul red carpet dell’Auditorium alle ore 19, con gli altri protagonisti del film: Eduardo Luis, Rickson Tevez, Gabriel Weinstein. La pellicola è proiettata in collaborazione con Alice nella città.

Resurrection 2×04: anticipazioni e promo

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Si intitola  Old Scars, Resurrection 2×04, la quarta puntata del secondo ciclo di episodi della serie di successo trasmessa dal network americano della ABC.

Resurrection 2×04In Resurrection 2×04 Margaret convince Lucille a organizzare una cena per festeggiare il ritorno di Jacob, ma alcuni ospiti del tutto inattesi mettono alla prova le relazioni nella famiglia Langston portandole fino al punto di rottura. Nel frattempo, Bellamy continua a indagare sulla storia delle misteriose ossa, e Rachael riceve alcune notizie sconvolgenti riguardanti il suo bambino.

#ScrivimiAncora: recensione del film con Sam Claflin

#ScrivimiAncora: recensione del film con Sam Claflin

#ScrivimiAncora è la classica commedia americana sentimentale che gioca sulle incomprensioni e il destino, in cui l’amore sconfigge il tempo e “le avversità”. Il film usa un mix che richiama alla mente sequenze di celebri film quali Un amore di testimone, Il matrimonio del mio migliore amico, La casa sul lago del tempo, One Day e tanti altri ancora senza quindi lasciare il segno per originalità e scrittura. Christian Ditter dirige così l’adattamento del libro omonimo dell’autrice Cecelia Ahern (P.S I Love You), seguendo e sottolineando le tappe che Alex e Rosie affrontano insieme, trovando i sogni e le speranze sul futuro nell’età adolescenziale, le prime aspettative durante l’età adulta ed infine, l’inevitabile vita che arriva e che fa riflettere sui i primi bilanci tra rimorsi e rimpianti.

La trama di #ScrivimiAncora

In #ScrivimiAncora Rosie ed Alex sono migliori amici dall’età di 5 anni. Crescono sognando di viaggiare per il mondo e di lasciare la piccola cittadina in cui vivono per trasferirsi in America e frequentare insieme l’università. Nella realtà, quando si tratta di amore, vita e di fare le scelte giuste, i due amici sono però i nemici di loro stessi. Tra un imprevisto e un’opportunità mancata, il destino li spinge inesorabilmente in direzioni opposte, lontani l’una dall’altro.

L’amore sconfigge il tempo e “le avversità”

La sceneggiatura, adattata da Juliette Towhidi, riesce a dosare con cura tutte le corde di #ScrivimiAncora, il romanticismo dei ragazzi si alterna a momenti comici e drammatici, in cui i loro messaggi, le lettere e le chat oltre a segnare l’elemento temporale del film punteggiano e rafforzano la matrice narrativa della storia. Lavoro che viene ribadito anche dalle musiche, tormentoni di repertorio, che trascinano lo spettatore nel vortice emotivo della commedia. Il film è credibile nella sua struttura grazie al cast, Lily Collins e Sam Claflin, bucano lo schermo riuscendo ad instaurare da subito una buona alchimia che arriva dritto al punto con il semplice scambio di battute.

#ScrivimiAncora è un film divertente e patinato, inverosimile in alcuni punti ma che viene messo in secondo piano visto il vortice sentimentale. Il film riesce quindi a ritagliarsi un posto nelle commedie romantiche americane, in cui tra una battuta e una dichiarazione d’amore lo spettatore si fa trascinare in una complicata storia d’amore che si risolve con il più classico degli happy ending.

Dracula Untold: clip, spot, featurette e dietro le quinte con Luke Evans

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Tanto nuovo materiale per Dracula Untold, l’atteso film ennesimo rifacimento del noto personaggio che vedrà come protagonista l’attore Luke Evans nei panni del Conte Vlad Tepes III. Sono state pubblicate online una nuova clip, uno spot tv, una featurette dedicata a Vlad l’impalatore e un dietro le quinte.

 

Dracula Untold, il film

Dracula Untold che vede protagonista Luke Evans nei panni del Conte Vlad Tepes III p stato diretto da Gary Shore. Nel cast anche Sarah Gadon, Zach McGowan, Samantha Barks, Thor Kristjansson, Dominic Cooper e Art Parkinson.

Nel film il conte Vlad cerca di difendere la sua famiglia da un sultano spietato, ma per farlo finisce per immergersi in una oscurità che non aveva previsto né desiderato. Le vicende del principe Vlad di Transilvania, saranno raccontate mescolando elementi storici  e fantastici, per condurci al momento in cui il protagonista sacrificò la propria anima per salvare la vita di sua moglie e di suo figlio dando vita al primo dei vampiri: Dracula. Il film sarà quindi una sorta di “Origine del Male”, e non si baserà sul celebre romanzo di Bram Stoker.

Big Hero 6: nuova clip

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Big Hero 6: nuova clip

Ormai manca davvero poco allo sbarco di Big Hero 6 nelle sale (7 Novembre in Usa, 18 Dicembre in Italia). Walt Disney Pictures ha così rilasciato una nuova clip del film, dal titolo “Meet the team”. Eccola:

CLICCA QUI PER APRIRE IL VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=Oe2fqoy0L_s

big hero 6Caratterizzato dalla girandola di sentimenti e umorismo che il pubblico si aspetta dai Walt Disney Animation Studios, Big Hero 6 è una commedia d’avventura ricca d’azione sull’enfant prodige esperto di robot Hiro Hamada, che impara a gestire le sue geniali capacità grazie a suo fratello, il brillante Tadashi e ai suoi amici: l’adrenalica Go Go Tamago, il maniaco dell’ordine Wasabi No-Ginger, la maga della chimica Honey Lemon e l’entusiasta Fred. Quando una serie di circostanze disastrose catapultano i protagonisti al centro di un pericoloso complotto che si consuma sulle strade di San Fransokyo, Hiro si rivolge al suo amico più caro, un robot di nome Baymax, e trasforma il suo gruppo di amici in una squadra altamente tecnologica, per riuscire a rivolvere iil mistero.

Ispirato all’omonimo comics Marvel e fedele allo stile del fumetto, Big Hero 6 è diretto da Don Hall (Winnie the Pooh – Nuove Avventure nel Bosco dei Cento Acri) e Chris Williams (Bolt), ed è prodotto da Roy Conli (Rapunzel – L’intreccio della Torre). Il film uscirà al cinema prossimamente, anche in 3D.

Fonte: CBM

Festival di Roma 2014: I milionari di Alessandro Piva

Festival di Roma 2014: I milionari di Alessandro Piva

I milionariOggi alle ore 19.15 in Sala Sinopoli, la prima mondiale de I milionari (Cinema d’Oggi), quarto lungometraggio di Alessandro Piva, autore del pluri-premiato La Capa Gira (presentato al Festival di Berlino, vincitore del David di Donatello), Mio cognato (in prima al Festival di Locarno, candidato a tre Nastri d’Argento) e Henry (premio del pubblico al festival di Torino).

Il film narra l’ascesa e la caduta di un clan criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua famiglia, scissa tra l’aspirazione a una vita borghese e le pulsioni profonde della sopraffazione. Come scenografia, una delle città più belle e discusse del mondo. Sul red carpet delle 18.45 accanto al regista ci saranno i protagonisti del film: Francesco Scianna, Valentina Lodovini, Carmine Recano, Francesco Di Leva, Salvatore Striano, Gianfranco Gallo.

Festival di Roma 2014: Richard Gere presenta Time Out of Mind

Time Out of MindIl divo di Ufficiale e gentiluomo, Pretty Woman e Chicago sfilerà alle ore 19 come protagonista di Time Out of Mind di Oren Moverman che sarà presentato in prima europea alle ore 19.30 presso la Sala Santa Cecilia (linea di programma Cinema d’Oggi).

La pellicola segna il ritorno dietro la macchina da presa del cineasta israeliano-americano Orso d’Argento alla miglior sceneggiatura (con Alessandro Camon) per l’opera prima Oltre le regole – The Messenger, regista di Rampart, basato su un soggetto dello scrittore di culto James Ellroy, co-autore della sceneggiatura. In Time Out of Mind, Gere interpreta un uomo in grandi difficoltà costretto a trovar rifugio in un centro d’accoglienza. Cercherà di rifarsi una vita ripartendo da zero e riallacciando i rapporti con la figlia, interpretata da Jena Malone (Ritorno a Cold Mountain, Orgoglio e Pregiudizio, Into the Wild, Oltre le regole – The Messenger, Hunger Games – La ragazza di fuoco).

Secondo The Hollywood Reporter, con questo film “Richard Gere regala una delle sue performance più notevoli, una commovente opera di poesia urbana che dimostra come Oren Moverman sia un regista socialmente consapevole, di rara convinzione e autorevolezza”.

Festival di Roma 2014: Josh Hutcherson e Benicio del Toro per Escobar

IMG_3139.JPGDomenica, al Festival internazionale del Film di Roma 2014, è anche il giorno di Escobar: Paradise Lost di Andrea Di Stefano.

LEGGI ANCHE: Festival di Roma 2014: video intervista a Benicio del Toro e Josh Hutcherson

Alle ore 22.30 la Sala Santa Cecilia ospiterà Escobar: Paradise Lost, opera prima del giovane attore e regista italiano Andrea Di Stefano, che ha recitato per autori come Marco Bellocchio (Il principe di Homburg), Dario Argento (Il fantasma dell’opera), Mike Figgis (Hotel), Rob Marshall (Nine), Ryan Murphy (Mangia prega ama), Ang Lee (Vita di Pi).

Il film vede protagonisti Benicio del Toro – Oscar® come miglior attore non protagonista per Traffic, candidato allo stesso premio per 21 grammi, miglior interprete al Festival di Cannes per il dittico Che – Guerriglia e Che – L’argentino – e Josh Hutcherson, protagonista di Un ponte per Terabithia e I ragazzi stanno bene (film premiato a Berlino e nominato all’Oscar®), di nuovo al Festival dopo il successo mondiale della saga “Hunger Games”. Attrice principale è Claudia Traisac, nota attrice cinematografica (El 7° día di Carlos Saura) e di serie televisive di successo. In Paradise Lost, presentato nella linea di programma Gala, Hutcherson interpreta Nick, un giovane surfer in vacanza che si innamora di Maria (Claudia Traisac): tutto sembra andare per il meglio fino al momento in cui Maria gli presenta suo zio: il noto criminale colombiano Pablo Escobar (Benicio del Toro). Benicio del Toro, Josh Hutcherson e Claudia Traisac saranno sul red carpet alle ore 22.

Festival di Roma 2014: oggi Sam Claflin e Lily Collins con #ScrivimiAncora

Quarto giorno al Festival di Roma 2014 ricco di star. Si inizia Alle ore 17 presso la Sala Sinopoli dove si terrà in prima internazionale la proiezione di Love, Rosie (#ScrivimiAncora), adattamento cinematografico del best seller “Scrivimi ancora” della scrittrice Cecelia Ahern: il film, nella linea di programma Gala, è diretto dal regista e sceneggiatore tedesco Christian Ditter, autore dei pluripremiati cortometraggi Enchanted e Grounded, e del successo di botteghino French for Beginners – Lezioni d’amore. Il film racconta la storia di due ragazzi, Rosie e Alex, amici per la pelle fin da bambini, costretti a separarsi: il loro rapporto proseguirà grazie a e-mail, lettere, sms, cartoline, fra riavvicinamenti e distacchi, sempre in bilico fra amicizia e amore.

Protagonista femminile di #ScrivimiAncora è Lily Collins, attrice e modella resa celebre dal film Biancaneve, al fianco di Julia Roberts. Con lei, Sam Claflin, giovane attore di “Hunger Games”, Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare e di Biancaneve e il cacciatore, famoso per il suo ruolo nella serie televisiva “I pilastri della Terra”), e Christian Cooke (Mercuzio nel Romeo and Juliet di Carlo Carlei presentato al Festival di Roma 2013). I due beniamini del pubblico giovane, Lily Collins e Sam Claflin, saranno sul tappeto rosso alle ore 16.30.

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