E’ uno degli attori più amati del
momento e il suo ruolo nella saga Hunger
Games lo accompagna anche quando va in giro per
Festival a presentare progetti che con Panem non c’entrano nulla.
Così anche al Festival di Roma 2014, Josh
Hutcherson è stato accompagnato da frotte di ragazze che
hanno passato la notte sotto le stelle per riuscire a prendere
posto davanti al red carpet. Hutcherson non è venuto da solo, ma ha
portato con sé il regista del suo film, Andrea Di
Stefano, e le sue co-star, la bella Claudia
Traisac e nientemento che Benicio Del
Toro, che in Escobar Paradise Lost interpreta proprio il
temibile e celeberrimo Re della Cocaina, Pablo Escobar.
– Josh il tuo personaggio è
molto simile a quello di Peeta in Hunger Games, entrambi cercate di
fare l’impossibile per proteggere il vostro amore.
Hutcherson:
“Nick e Peeta sono molto diversi, ma in questo è vero, si
somigliano perché entrambi farebbero di tutto per salvare il loro
amore.”
-Come è nato il film e cosa
sapevate di Escobar prima del film?
Di Stefano:
“L’idea nasce da una storia vera, un mio amico mi ha raccontato
di un uomo che credeva di essere amico di Escobar e che poi è
diventato uno delle sue prede. La cosa particolare di questo
criminale era proprio che non seguiva nessuna regola, neppure
quelle dei criminali stessi che difendono i loro amici. Ho
cominciato a studiare il personaggio leggendo le biografie e
sentivo che c’era una storia da raccontare perché Escobar è quasi
un personaggio mitologico. Volevo fare un film su di lui e su
un’anima pura che arrivava a conoscerlo, e che poi veniva
danneggiato, ferito proprio da questo incontro.”
Hutcherson:
“Non sapevo molte cose su di lui, immaginavo che fosse una
specie di Robin Hood che faceva i soldi con la droga e che poi
donava i soldi alla povera gente. Poi ho scoperto quanto fosse
terribilmente violento, come manipolava le persone dandogli la sua
fiducia e come poi le tradiva per i suoi scopi. Ho conosciuto un
altro aspetto del personaggio. Un aspetto mostruoso.”
-Come mai Benicio Del Toro
sceglie soltanto personaggi cupi e cattivi? Farebbe un ruolo
comico?
Del Toro:
“Certo, mi piace molto ridere. Ci sono momenti nel film in cui
sono molto divertente, ma faccio film in cui sono cattivo perché
sono un bad boy!”
-Come è partito il
progetto?
Di Stefano:
“In un modo molto classico, ho scritto la sceneggiatura e nella
mia idea c’era da subito Benicio per il ruolo di Escobar.”
-Del Toro ha diretto Josh
in Sette Giorni all’Havana. Com’è stato lavorare insieme da regista
e attore e adesso da compagni di set?
Del Toro: “Ma
io non l’ho diretto, gli ho lasciato fare quello che voleva e poi
ho fatto i miei tagli al montaggio! Scherzi a parte, Josh è
fantastico.”
Hutcherson:
“Dai! Mi hai dato qualche indicazione! In realtà è stato
bellissimo, mi ha dato molta libertà perché il mio personaggio era
molto simile a me e quindi ho avuto molto margine per
divertirmi.”
Del Toro: “Per
me dirigere è dare libertà. Abbiamo lavorato insieme molto bene.
Quando lavori con gli attori devi cercare la verità e Josh è uno di
quegli ragazzi che davanti alla macchina cerca sempre di creare
questa verità e di essere credibile.”
-Josh il film è girato
quasi tutto in spagnolo, che difficoltà hai avuto con la
lingua?
Hutcherson:
“Beh io sono americano e parlo solo inglese, quindi è stato
difficile. Ho imparato alcune cose perché ero circondato da una
troupe che parlava prevalentemente spagnolo, ma ero più impegnato a
imparare le mie battute. E’ stata una sfida interessante.”
-Che differenze hai trovato
nell’interpretare Escobar e Che Guevara, che sono due figure molto
famose e opposte?
Del Toro:
“Entrambi i ruoli sono stati di documentazione, ma mentre Che
era raccontato in prima persona, questo Escobar era visto
attraverso gli occhi di Nick interpretato da Josh. La cosa che mi è
piaciuta tanto di tutti e due i personaggi è stata la
documentazione necessaria, mi piace molto fare ricerca per i miei
personaggi.”
-Per Claudia Traisac, il
tuo personaggio è in adorazione per Escobar all’inizio del film,
poi però capisce che è pericoloso. Come hai vissuto questa
mutazione in lei?
Traisac: “Il mio personaggio è in
continuo conflitto. Vedevo tutte le cose terribili che ha fatto, ma
nel mio personaggio dovevo esprimere adorazione e affetto, poi
lentamente Maria doveva capire che Escobar era un criminale, una
persona terribile e quindi ha dovuto prendere la difficile
decisione di provare ad andare via, per salvarsi e per salvare il
suo amore.”