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NCIS 12×05: anticipazioni e promo

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Si intitola The San DominickNCIS 12×05, la quinta puntata della dodicesima stagione della serie televisiva NCIS, che andrà in onda sul network americano CBS. 

NCIS-12x05In NCIS 12×05 durante un’esercitazione che unisce la Guardia Costiera al team dell’NCISGibbs e l’agente Borin ritrovano in mare il cadavere di un uomo che lavorava su una nave ed era stato dato per disperso a sessanta miglia di distanza; dopo essere saliti a bordo per interrogare i membri dell’equipaggio, Gibbs scopre di essere finito su una nave di pirati.

Person Of Interest 4×05: anticipazioni e promo

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Si intitola Prophets, Person Of Interest 4×05, la quinta puntata della quarta stagione della serie televisiva Person Of Interest, che andrà in onda sul network americano CBS.

Person Of Interest 4×05In Person Of Interest 4×05   Finch inizia a nutrire dei sospetti quando scopre che le sue predizioni si rivelano errate nello stesso momento in cui un sondaggista politico riesce ad attirare l’attenzione dei media e crede fermamente che i due eventi siano legati; intanto, Reeseviene messo da parte grazie ad un ordine che proviene direttamente dal Capitano Moreno.

Chicago Fire 3×05: anticipazioni e promo

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Chicago Fire 3×05: anticipazioni e promo

Si intitola The Nuclear OptionChicago Fire 3×05, quinto episodio della terza stagione di Chicago Fire, la serie televisiva di successo Chicago Fire trasmessa dal network americano della NBC.

In Chicago Fire 3×05 Il tenente Casey (Jesse Spencer) fa i conti con le ricadute del divorzio della sorellaChristie (la guest star Nicole Forester). Nel frattempo, Dawson (Monica Raymund) eMills (Charlie Barnett) si adattano ai loro nuovi ruoli nel distretto 51. Altrove, Brett (Kara Kilmer) non riesce a decidere se lasciare o no Chicago, mentre il team di Molly ancora deve scoprire come iniziare il business del campione del cibo. Specialmente Dawson sarà messa a dura prova e dovrà dimostrare a tutti di non essere solo la fidanzata di Casey.

Chicago Fire è una serie televisiva statunitense in onda sulla NBC creata da Michael Brandt e Derek Haas e prodotta da Dick Wolf, trasmessa dal 10 ottobre 2012. È stato realizzato uno spin-off della serie intitolato Chicago P.D., in onda sulla NBC dal gennaio 2014.

La serie segue le vicende di alcuni pompieri e paramedici del Chicago Fire Department. Quando una tragedia colpisce un membro del Chicago Firehouse 51, si generano tensioni e conflitti all’interno della squadra, soprattutto tra il tenente Matthew Casey, che tenta di riconquistare la sua ex fidanzata, e l’esuberante tenente della squadra di soccorso Kelly Severide. Ma questi conflitti verranno messi da parte ogni volta che si ritrovano in prima linea nel salvare vite umane.

About a Boy 2×02: anticipazioni e promo

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Si intitola About a House for Sale, About a Boy 2×02, la seconda puntata del secondo ciclo di episodi della serie trasmessa dal network americano della NBC.

About a Boy 2×02In About a Boy 2×02  a Will viene consigliato di vendere la sua casa di San Francisco per fronteggiare le difficoltà economiche ed a causa dell’assenza di Fiona cercherà di stare più vicino a Marcus; intanto, Sam si presenta a casa di Will per aiutarlo a sistemare le ultime cose, ma troverà una serie di sorprese al suo arrivo.

My Little Pony: Hasbro Studios prepara il film

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My Little Pony: Hasbro Studios prepara il film

My little ponyGli Hasbro Studios hanno dato il via al progetto che prevede la realizzazione di un film su My Little Pony per il 2017. A dare la notizia è Variety. Sulla scia del film su Gem e le Holograms, il film verrà prodotto dalla nuova etichetta della Hasbro Allspark Pictures.

Joe Ballarini, che ha scritto L’Era Glaciale la Deriva dei Continenti, si occuperà della sceneggiatura, mentre Megan McCarthy, che ha già avuto a che fare con il franchise dei Minipony, si occuperà della produzione.

Stephen Davis, presidente della Hasbro, ha dichiarato che la casa di produzione continuerà la politica di produzione di grandi blockbuster così come fatto con G.I. Joe e Transformers, ma questi verranno affiancati da progetti che seguiranno un nuovo modello economico.

Non sappiamo ancora in che modo il film verrà portato sullo schermo e quale tecnica verrà utilizzata per dare vita sul grande schermo ai colorati pony.

Fonte: CS

Festival di Roma 2014: #ScrivimiAncora Sam Claflin e Lily Collins “In questo film ci siamo messi a nudo”

Dopo il bagno di folla di ieri al Festival di Roma 2014, Sam Claflin e Lily Collins si concedono a qualche intervista per presentare il film #ScrivimiAncora per la regia di Christian Ditter. Entrambi protagonisti di film urban fantasy, Hunger Games per lui, Shadowhunters (e includiamo anche la sua versione tosta di Biancaneve al fianco di Armie Hammer e Julia Roberts) per lei, in quale genere preferiscono recitare?

Risponde per prima Lily Collins: “Ho imparato molto di me stessa in questa esperienza,da questo tipo di film. Non posso dire di non aver imparato nulla con i film fantasy, ho imparato a lottare,a fare stunt e tante altre cose a cui mai avrei pensato ma lì erano produzioni in scala più ampia. Ad esempio dovevi passare da dieci persone diverse prima di ricevere una risposta. Invece con Scrivimi Ancora ho davvero lasciato me stessa sullo schermo. La troupe era piccola,il set più raccolto e ho imparato davvero tante tante cose di me stessa durante la lavorazione.” risponde pacata e con un sorriso molto dolce. È stata un esperienza fantastica e meravigliosa, molto diversa e anche rara rispetto ai block-buster fatti in precedenza e adesso sarà un po’ difficile pensare di ritornare su grande scala. L’ideale sarebbe trovare il giusto equilibrio fra entrambe, ma la cosa bella di questa esperienza è che mi sono sentita così soddisfatta e appagata di quello che ho fatto e ho messo in questo film. E tra l’altro è una sensazione strana, ovvero un progetto così piccolo io l’ho sentito molto personale e pensare che adesso andrà in giro per il mondo e diventerà grande e la storia sarà diffusa, è come se fosse stata condivisa una mia storia personale. Da una parte questo mi fa sentire molto vulnerabile dall’altra è una sensazione molto particolare.”

Concorda con lei Sam Claflin, che in questi mesi affollerà le sale cinematografiche tra questo film, Posh uscito a settembre e l’attesissimo ultimo capitolo (prima parte) di Hunger Games – Il Canto della Rivolta: “Questo è il primo film dove mi sono sentito davvero a nudo senza effettivamente esserlo. Dove mi sono sentito molto vulnerabile e aperto ma ovviamente è stata un esperienza bellissima e non mi dispiacerebbe affatto continuare ad esplorare questo genere di film. Questa storia è così piccola e intima in modo nuovo in un certo senso, anche in termini di dimensioni di produzione. Ma non mi dispiacerebbe tornare a nascondere in personaggi più distanti da me, se magari arrivasse qualcosa di epico,magari un epopea in costume o ancora fantasy perché no: sarebbe bello avere un equilibrio di tutte queste cose. A me fondamentalmente piace lavorare, quindi qualsiasi cosa venga sotto qualsiasi forma arrivi, mi piace. A me piacciono le sfide, mi piacciono le belle idee quindi cinema, televisione, teatro qualsiasi cosa che mi consenta di esprimermi.”

Aquaman: Jason Momoa parla per la prima volta del ruolo

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Jason Momoa“Mi è stato chiesto di interpretarlo. Sapete, fai l’audizione e cose simili, ma cerchi sempre di mantenere la calma.” a parlare è Jason Momoa, che dopo tanti misteri ammette, per la prima volta in pubblico, che ha firmato con la Warner per interpretare Aquaman. “Sapete cosa volgio dire, stavo solo cercando di rispettare la Warner Bros e i desideri di tutti. Sono davvero davvero felice del fatto che ora posso parlarne, perchè è stato molto difficile per me” ha poi aggiunto in merito al suo silenzio e ai suoi continui dinieghi sulla parte.

LEGGI ANCHE: Warner Bros e DC: annunciati nove nuovi cinecomics

Dopo i recenti annunci sappiamo infatti che Aquaman non solo avrà una piccolissima parte in Batman v Superman, ma sarà anche (ovviamente) nel film sulla Justice League e che arriverà il 27 luglio del 2018 sul grande schermo in solitaria. Proprio in merito a questo film, Momoa ha dichiarato: “Non so chi dirigerà il film. Ne so quanto voi, so che verrà prima la Justice League e ci stiamo concentrando su quello. Anche se ora non so se il film sarà ambientato prima o dopo gli eventi della JL. Non so davvero nulla, sarà forse un film sulle origini del personaggio.”

In merito alla sua familiarità con il mondo marino e con il personaggio, Jason Momoa ha parlato delle sue origini polinesiane e di quanto questa sua componente biografica potrebbe aiutarlo nel ruolo: “Ho cavalcato qualche delfino prima, magari mi aiuterà. Sono andato a scuola e ho studiato Biologia Marina, ma la cosa davvero figa sono tutte le divinità acquatiche polinesiane, Kahoali, Maui e tutti questi dei, e quindi per me è un vero onore interpretare questo personaggio legato all’acqua (…) E’ figo essere parte dell’universo DC. SOno davvero eccitato di essere con la Warner Bros e spero che la cosa piaccia a tutti.”

Fonte: CS

Guardiani della Galassia: Zoe Saldana nella nuova clip

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Nel nuovo successo Marvel Guardiani della Galassia Zoe Saldana interpreta Gamora, un’orfana originaria di un pianeta alieno, allevata dal misterioso Thanos che l’ha trasformata in un’arma perfetta. Come assassina al servizio di Thanos, è da tutti considerata una guerriera formidabile. Ora però vorrebbe riscattarsi dai crimini commessi nel passato.

Il 21 ottobre il film Guardiani della Galassia verrà presentato in anteprima nazionale fuori concorso ad Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela del Festival Internazionale del Film di Roma. Arriverà poi, nelle sale italiane, il 22 ottobre anche in 3D.

Guardiani della Galassia, il film

Guardiani della Galassia è atteso negli USA il 1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra scheda: Guardiani della Galassia. Nel cast del film diretto da James Gunn ci sono Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Lee Pace, Michael Rooker, Karen Gillan, Djimon Hounsou, John C. Reilly, Glenn Close e Benicio del Toro.

Trama: L’audace esploratore Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot, un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.

Time Out of Mind: recensione del film con Richard Gere

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Richard Gere ha presentato al Festival di Roma 2014 Time Out of Mind, film interpretato e prodotto dal divo hollywoodiano che per l’occasione ha vestito i panni di un senzatetto. Il suo personaggio si chiama George, non ha una casa né un lavoro e cerca in tutti i modi di ricostruire un rapporto con sua figlia, unica componente di una famiglia in frantumi. Seguendo George per le strade di New York, scopriamo con lui e attraverso i suoi occhi un mondo di sommersi, di sconfitti, di persone abbandonate a se stesse e alle proprie paure.

La scelta del regista Oren Moverman è quella di raccontare una storia nei panni di un osservatore lontano, che, attraverso vetri, finestre, osserva incuriosito ma anche un po’ spaventato quello che accade a quest’uomo e a quelli come lui che hanno perso tutto. Il principale pregio del film è proprio lo stile da osservatore che adotta Moverman, insieme all’utilizzo del suono, quello della città. Non c’è spazio per colonne sonore artefatte, né per commenti irreali, ma solo la volontà di far sentire una città che vive indifferente intorno a persone che si trascinano da un rifugio all’altro.

Time Out of Mind è anche un’indagine sulla condizione degli homeless nella City, una condizione sempre più invisibile agli occhi dei cittadini ‘normali’ e sempre più difficile da sostenere per chi cerca di arginarla. Richard Gere offre una performance interessante, molto misurata, raccontandoci un uomo che in realtà non dice molto di sé, ma che prova tutta la difficoltà non tanto nella condizione stessa ma nell’ammettere la problematicità e l’esistenza stessa di una tale situazione.

Al 50% accomunabile ad un documentario,Time Out of Mind è un film che mostra la realtà invisibile di una città piena di contraddizioni che troppo spesso viene idealizzata per il suo fascino ma quasi mai viene messa sotto una lente d’ingrandimento per scovarne le ferite.

Hunger Games Il Canto della Rivolta parte 1: nuove foto con Jennifer Lawrence

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Arrivano nuove foto dell’atteso film Hunger Games Il Canto della Rivolta parte 1, finale diviso del franchise di successo con protagonista l’attrice premio Oscar Jennifer Lawrence.

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Hunger Games Il Canto della Rivolta parte 1arIl fenomeno mondiale di Hunger Games torna ad illuminare l’oscurità con Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1. Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) si trova ora nel Distretto 13 dopo aver annientato i giochi per sempre. Sotto la guida della Presidente Coin (Julianne Moore) e i consigli dei suoi fidati amici, Katniss spiega le sue ali in una battaglia per salvare Peeta (Josh Hutcherson) e un intero Paese incoraggiato dalla sua forza.

Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 1, è diretto da Francis Lawrence per la sceneggiatura di Danny Strong e Peter Craig, e prodotto dalla Color Force di Nina Jacobson con il produttore Jon Kilik.  Il libro da cui il film è tratto è il terzo della trilogia scritta da Suzanne Collins, stampata in più di 65 milioni di copie solo in U.S.

La Lionsgate presenta, una produzione Color Force / Lionsgate, di Francis Lawrence . HUNGER GAMES: IL CANTO DELLA RIVOLTA – PARTE 1 uscirà in Italia il 20 novembre 2014 al cinema

Festival di Roma 2014: #ScrivimiAncora intervista al regista Christian Ditter

In occasione della presentazione al Festival del Film di Roma di #ScrivimiAncora con Lily Collins e Sam Claflin abbiamo avuto l’occasione di parlare con il giovanissimo regista Christian Ditter che ci ha raccontato cosa lo ha spinto a scegliere questo progetto: “E’ una storia che mi ha intrigato dalla prima lettura! Questa sceneggiatura mi ha fatto ridere molto ma anche commuovere e ho sempre voluto girare un film dove si ride e si piange ma i personaggi sembrano reali. E devo dire che siamo riusciti in questo intento, perché quando io lavoro voglio fare cose che andrei io in prima persona a vedere al cinema. Leggo tanto materiale e proposte ma deve essere qualcosa che mi faccia venire la voglia di uscire di casa, chiamare una baby sitter e pagare il biglietto del cinema il primo weekend (in questo caso il 30 ottobre) e se è così allora decido di girarlo.”

“La grande sfida nell’adattare il libro al film è stata nel fatto che nel libro i tempi sono molto più lunghi e i personaggi arrivano fino ai 60 anni di età ma io ho voluto evitare un ulteriore casting per cercare attori che li interpretassero in età adulta e quindi abbiamo dovuto comprimere gli eventi in un lasso più breve ma comunque accettabile, compressa ma non affrettata.”Racconta Ditter sulle differenze tra la storia su pellicola è quella su carta nata dalla penna di Cecilia Ahern,”Quando sono stato coinvolto esisteva già un ottimo copione in cui la sceneggiatrice aveva fatto delle scelte molto intelligenti anche se poi in termini temporali era ancora troppo lungo e il finale diverso. Il mio approccio è stato quello di cercare di riempire spazi tra lettere, sms e mail e in questo il romanzo si è prestato molto. Ci si è potuti concentrare su cosa era successo prima di una lettera o sms e ho cercato di rapportare il tutto alla mia vita, per evitare di cadere in cliché. Ho quindi affrontato e cercato di parlare di cose che io solo sapevo perché magari sono successe a me e anche sul set ho cercato di stimolare Lily e Sam, chiedendo ‘Come avete reagito quando nella vostra vita è successo qualcosa del genere?Cosa è accaduto? Come è andato avanti?’ E questo ci ha aiutato tantissimo perché è stato fondamentale che ci fosse il collegamento con la vita vera.”

Scemo e piu’ Scemo 2: teaser trailer italiano con Jim Carrey

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Vent’anni dopo il grande successo di Scemo e piu’ Scemo 2Jim Carrey e Jeff Daniels tornano nei panni dei leggendari Lloyd ed Harry nel sequel del film che e’ diventato un cult della commedia mondiale. 

 

E’ passato molto tempo, ma in realta’ nessuno e’ mai cresciuto. Lloyd ed Harry sono rimasti due ragazzacci. Finche’ uno dei due scoprira’ di avere una figlia ed insieme affronteranno un viaggio per ritrovarla, combinandone di tutti i colori…  Dai fratelli Farrelly (Tutti Pazzi per Mary), il film arriverà nelle sale il 3 dicembre distribuito da 01 Distribution

La Prochaine fois je viserai le coeur: recensione del film

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Il suo viso pulito, lo sguardo buono e il sorriso sempre a fior di labbra ci hanno dato un’immagine dell’attore francese Guillaume Canet che in suo ultimo film stravolgerà. Si intitola La Prochaine fois je viserai le coeur, è diretto da Cédric Anger e vede protagonista Canet nei panni di un gendarme che nasconde un terribile segreto.

Frank è un gendarme che di giorno va a caccia di criminali e cerca di far rispettare la legge e di notte si trasforma in un maniaco omicida, che insegue e uccide la sue vittime, tutte giovani donne. Quando questi suoi crimini, che ci tiene a commentare in lettere che poi spedisce alla Gendarmeria, diventano di tali proporzioni da coinvolgere nelle indagini anche la polizia, Frank si impegnerà in prima persona a condurre le operazioni di investigazione per cercare di occultare le prove che portano a lui. Nel frattempo però scopriamo anche le sue abitudini (inquietanti e masochiste), i suoi rapporti umani (difficili se non inesistenti) e le sue manie, che nascondono un passato misterioso, che forse ha contribuito a trasformarlo nel mostro che vediamo nella storia.

Il regista Anger si basa su una storia di cronaca degli anni ’70 e realizza un noir dal ritmo dilatato, dai toni cupi che non si crogiola nei risvolti sanguinolenti in cui si poteva indugiare e ci consegna un buon prodotto di narrazione. Guillaume Canet riesce con grande presenza scenica ad offrire un volto apparentemente impassibile al suo tormentato personaggio, rivelando allo spettatore una figura traumatizzata, in guerra con il mondo e, apparentemente, in alcuni momenti, anche con se stesso.

La Prochaine fois je viserai le coeur è un thriller dai ritmi lenti, privo del linguaggio adrenalinico tipico del genere, ma comunque un prodotto interessante, condotto da un ottimo protagonista.

Festival di Roma 2014: Video commento di Gone Girl e Next Time I’ll Aim for the Heart

Nel quinto giorno della nona edizione Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione Gala è stato presentato l’attesissimo Gone Girl film di David Fincher. Nick Dunne decide di tornare nella sua città natale per aprire un bar. Poco dopo sua moglie scompare misteriosamente, nel giorno del quinto anniversario del loro matrimonio, e Nick diventa il sospettato principale della sua sparizione. Nel cast troviamo: Ben Affleck, Rosamund Pike, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Carrie Coon e Kim Dickens

Nella sezione Mondo Genere è stato presentato Next Time I’ll Aim for the Heart di Cédric Anger. La trama vede un poliziotto disciplinato e scrupoloso, un vero agente modello, apprezzato dai suoi superiori, indagare sui delitti di un serial killer che uccide giovani ragazze. Eppure, nonostante tutti gli sforzi delle forze dell’ordine, il killer sembra sempre dileguarsi nel nulla dopo ogni omicidio. Poco alla volta la trama dei delitti e dell’identità dell’assassino inizia a offrire alla polizia indizi sempre più sconcertanti che puntano tutti in una sola direzione. Adrenalinico thriller ispirato alla vera storia di Alain Lamare.
Nel cast troviamo: Guillaume Canet, Ana Girardot, Arnaud Henriet e Douglas Attal

Se non visualizzi il video clicca qui

https://www.youtube.com/watch?v=_9w6TG4i52U&feature=youtu.be

L’amore Bugiardo – Gone Girl: recensione del film di David Fincher

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Opera magistrale, capolavoro di regia, Rosamund Pike da Oscar, saggio di cinema. In questi minuti, successivi alla proiezione di L’amore Bugiardo – Gone Girl al Festival Internazionale del Film di Roma 2014, le definizioni si sprecano. David Fincher consegna alla settima arte un film straordinario, basato su un romanzo di altrettanto valore e interpretato da un cast che sembra letteralmente uscito dalle pagine di Gillian Flynn.

In L’amore Bugiardo – Gone Girl Amy e Nick Dunne sono una coppia bellissima, il loro sembra il matrimonio perfetto che aspetta di essere coronato dall’arrivo di un bebè, ma la mattina del loro quinto anniversario di matrimonio, Nick torna a casa e non trova più sua moglie. Chiari segni di colluttazione e tracce di sangue in cucina conducono ad una sola, inequivocabile conclusione: Amy è stata rapita e forse uccisa. Prima che possa rendersene conto, Nick si trova ad essere il primo e unico imputato del crimine.

L’amore Bugiardo – Gone Girl, il film

Fincher è un autore la cui presenza si sente in ogni inquadratura, in ogni movimento e soprattutto in ogni nota che Trent Reznor compone per lui. L’amore Bugiardo – Gone Girl non fa eccezione e si pone con prepotenza trai migliori prodotti del cineasta statunitense coniugando una storia decisamente forte, che si regge su un plot twist geniale, e l’inconfondibile e personalissimo stile di David. Il regista si confronta con una bella storia nelle sue corde e, dopo un lavoro di casting perfetto, mette in scena Ben Affleck e Rosamund Pike nei panni della coppia protagonista. Se Affleck, amato più per le sue doti da regista che per quelle da attore, è un perfetto Nick Dunne, Rosamund Pike trova in Amy il suo primo ruolo da grande protagonista, un personaggio difficile, mai incontrato prima, lontano da qualunque archetipo femminile che il cinema, e la letteratura, ci abbiano mostrato in precedenza. La Pike si dimostra all’altezza della situazione, mettendo al servizio di Fincher la sua algida ed elegante bellezza e il suo talento fino ad ora relegato allo sfondo.

L’amore Bugiardo - Gone Girl

La sceneggiatura, adattata dalla stessa Flynn, perde la personalità del romanzo ma acquista potenza cinematografica grazie all’attenta messa in scena che non trascura i personaggi di contorno come la sorella di Nick, Margo, interpretata da Carrie Coon, oppure il misterioso personaggio interpretato da Neil Patrick Harris, che vediamo per la prima volta in un ruolo non comico.

L’amore Bugiardo – Gone Girl mette a nudo l’essere umano, la natura dei rapporti di coppia e conduce per mano lo spettatore in un racconto che sconvolge e coinvolge, un racconto che il maestro Ficher, non senza qualche lungaggine, conduce ad una conclusione inaspettata.

Festival di Roma 2014: Wim Wenders presenta ‘Il Sale della Terra’

Il regista tedesco Wim Wenders è stato protagonista di uno degli incontri tenuti al Festival Internazionale del Film di Roma. Il maestro del cinema tedesco ha incontrato in sala Sinopoli il pubblico e la stampa per parlare del prossimo film che il regista ha realizzato Il Sale della terra in cui oltre a raccontare le storie che Sebastião Salgado ha immortalato da la possibilità all’autore di sviscerare i temi trattati come solo Wenders sa fare.
Dall’incontro e dalle varie clip mostrate durante l’incontro è emerso il profondo rapporto che il maestro ha con la fotografia e di come questo lo ha avvicinato al cinema.

In un libro da lei scritto, Una Volta, lei sostiene che una foto non testimonia solo ciò che si vede ma parla anche di chi ha fatto quella foto. Come può spiegarci meglio questo principio?
Tutto è reso molto più complesso grazie all’evoluzione della tecnologia, ma c’è un fenomeno che mi affascina da sempre e mi intriga ed è che in ogni fotografia è come se vi fosse un controcampo incorporato questo effetto è invisibile ma riusciamo a percepirlo. In seguito ho conosciuto il lavoro di questo straordinario fotografo che in questo controcampo ci regala un senso di avventura, di amore e rispetto che ha nel proprio mestiere e un’infinita conoscenza. Questo però non riuscivo a comprenderlo fino infondo ad immagarmi bene come fosse la persona responsabile di queste immagini e quindi ho deciso che era venuto il momento di incontrarlo. E quindi per una volta ho deciso di sollevare questo velo invisibile e fare il film su queste immagini, su questo controcampo.

Nel libro lei sostiene che il viaggiare ed il fotografare sono un’esperienza di vita e di conoscenza della realtà. Possiamo dire che Salgado è un’applicazione perfetta di questa accoppiata?
L’aspetto del tempo è fondamentale per quest’avventura che è stata intrapresa, io inizialmente avevo ipotizzato che nel giro di un paio di settimane avrei potuto fare questo film e sapere tutto quello che c’era da sapere di questo fotografo. Abbiamo iniziato con delle interviste ama mi sono reso conto che la sua opera si basa su un senso del tempo completamente diverso e la profondità di questo suo lavoro era tale da non consentirmi di fare un film rapidamente, avevo bisogno di tempo e il segreto è che lui stesso dedica sempre tanto tempo ad ogni tema sul quale lavora, per questo motivo viaggia moltissimo, sparisce addirittura per mesi per riuscire ad arrivare ad un grado di verità davvero straordinaria.

Lei all’inizio ha raccontato che era molto più interessato alla fotografia e alla pittura, le piaceva il cinema perché le sembrava che ci fosse la verità della fotografia ma era molto sospettoso del montaggio, del racconto. Crede che in Salgado ci sia tantissimo cinema?
La prima volta che ho visto le foto di questa miniera d’oro l’impressione che ho avuto è quella di un enorme set cinematografico mentre invece mi sono reso conto che era verità e non era finzione, questo mi ha portato a riflettere su quanto tempo aveva sicuramente passato l’autore in questi luoghi e se si riguardano attentamente si intravede una forte complicità tra il fotografo e i suoi soggetti. Vi racconto un episodio che non vediamo nel film ma che credo sia significativo, inizialmente quando è sceso con la sua macchina fotografica lungo queste scale ha percepito una lunga ostilità nei suoi confronti gli uomini non lo volevano, non voleva che fossero visti e poi ad un certo punto è arrivata la polizia, lo ha arrestato e gli ha messo le manette e questa è stata una scena al quale gli uomini hanno assistito, quando è riuscito a dimostrare che è un cittadino brasiliano e non c’era motivo per trattenerlo, in quel momento tutti si sono fermati e hanno cominciato a battere forte con senso di approvazione, perché avevano capito che non era amico della polizia e da quel momento ha potuto scattare qualsiasi tipo di foto, viveva con loro.
Le fotografie di Salgado si leggono come una storia ed egli la racconta come farebbe un regista, con inquadrature diverse campo lungo, stretto, riprese dall’alto, dal basso, primissimi piani ed è proprio come un film ed è come si potrebbe immaginare un documentario. Ed in ogni fotografia vediamo un frammento di tempo e tutti insieme creano questa serie che si avvicina in maniera impressionante ad un film.

Ci sono state delle difficoltà nel mostrare le reazione di Salgado alla visione delle sue stesse foto?
Questo è un film che è stato girato due volte la prima volta lo abbiamo girato per diverse settimane e poi mi sono reso conto che quello non poteva essere il mio film, avevamo deciso di adottare un’impostazione tradizionale e convenzionale: noi due seduti ad un tavolo, due cineprese con una terza che ci riprendeva le foto contenute nei suoi libri pile e pile di fotografie per rappresentare tutto il suo lavoro dalle origini fino ai giorni nostri. Ma poi lui quando si avvicinava per vedere una foto, il carico emotivo diventava fortissimo perché lui riviveva quel momento nel quale aveva scatto quell’immagine, poi però quando rialzava lo sguardo ed incrociava il mio rientrava in un meccanismo diverso, più rivolto a me che alle immagini e quindi una volta finito questo primo film ero arrivato ad avere una vaga idea di quello che era stato il suo percorso e la sua opera, volevo vederlo più preso e più coinvolto che era esattamente quello che accadeva quando scrutava le sue foto.
Poi quando abbiamo iniziato a girare quello che è diventato questo film abbiamo adottato un’altra tecnica, una camera oscura, abbiamo pensato che questo buio fosse più consono ad un fotografo perché più familiare e tutto quello che vedeva erano le sue foto mostrate una dopo l’altra, non su carta ma abbiamo quello che in televisione si chiama gobbo elettronico, quelli trasparenti. Perciò lui in realtà guardava uno schermo semi trasparente, non un testo ma le sue foto, solo non c’era nessun altro. E questo mezzo ci ha permesso di avere il suo sguardo in macchina ed era questa intimità che volevo, trovare con però la possibilità di comunicazione.

C’è un pensiero ricorrente nel cinema, che guardare implichi sempre una posizione morale e credo di poter dire nella cultura moderna e contemporanea. Questo concetto si applica in maniera impeccabile in questo film ed in generale al lavoro di Salgado, che spariva in questi luoghi per mesi senza che nessuno lo sapesse.
Devo dire che io stesso ho questo desiderio, di poter sparire in un luogo dove non so niente, dove non c’è un incontro, dove non ho punti di riferimento. La sequenza dedicata al Sudamerica è particolarmente lunga, perché è proprio li che ha iniziato a lavorare come fotografo. Inizialmente Salgado era un economista, poi ha deciso di abbandonare questa strada e di dedicarsi alla fotografia, lui non aveva di ritornare in patria ed aderire alle correnti politiche. Quindi cercò di avvicinarsi in posti vicini al suo paese ma sconosciuti, quindi si è letteralmente perso in Sudamerica ed allora non poteva comunicare come lo si fa oggi, questo rappresenta per me uno stato ideale sia per chi vuole fare cinema, sia per chi vuole fare fotografia. Abbandonare tutti e diventare ciò che noi vediamo e vogliamo conoscere.

Nel film viene anche tratta la delicatissima relazione di Salgado con il figlio, Juliano.
Ogni famiglia è un po’ particolare ed il rapporto tra padre-figlio è molto speciale. Juliano che insieme a me ha curato la regia di questo film è cresciuto con un padre che spariva per lunghissimi periodi, che era assente e che quando era a casa, si buttava sul lavoro, montando le sue immagini e lavorando con la moglie che era la sua editor. Quindi questo giovane in realtà non conosceva suo padre, poi ha deciso di diventare un documentarista e ha pensato che la cosa più avventurosa che potesse fare era un viaggio con il padre e scoprirne l’identità. La cosa per me è stata molto stimolante perché il suo punto di vista sul padre era per forza di cose completamente diverso dal mio, ed ho pensato che insieme avremmo potuto realizzare un film che poteva essere complesso e vero più di quanto non sarebbe stato possibile fare individualmente.

Da queste immagini emerge la sconvolgente bellezza di questo pianeta e poi subito dopo c’è il tanto dolore e la tanta ingiustizia.
Nel corso della sua carriera Salgado è stato criticato da molti, perché lo hanno accusato di estetizzante il suo modo di fare fotografia, un concetto che ho sviscerato con lui è stato il senso della bellezza e della verità. Poi ho deciso di non includere questa parte nel film perché non volevo arrivare ad una mera discussione sulla fotografia, volevo solo mostrarla. Mostrando il modo in cui lui si pone nei confronti della siccità, dalla fame, delle persecuzioni e cosa significavano per lui. Io credo che piuttosto che parlare di “foto belle” sia più giusto parlare di foto giuste, perché la bellezza non centra, indubbiamente lo sono, però per me questo era il suo modo per mostrare il rispetto di fronte a queste situazioni e farlo con dignità. Quindi si potrebbe dire che nessuno ha il diritto di raffigurare la sofferenza, la fame e la morte ma questo è assolutamente assurdo perché è essenziale che la gente veda queste cose e se c’è bisogno di farlo è con dignità. Quindi credo che questa sia la funzione indiretta della bellezza e che il dibattito su “bellezza e verità” si passato, l’unica cosa che conta sono il rispetto e la dignità.

Festival di Roma 2014, Foto: Josh Hutcherson, Sam Claflin, Richard Gere e …

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Ieri è stato un grande giorno al Festival di Roma 2014. Infatti sono state molte le star che hanno sfilato alla kermesse romana in un unico giorno: Benicio del Toro Josh Hutcherson, Sam Claflin, Richard Gere, Lily Collins; e ancora i registi Stephen Daldry, Wim Wenders.

LEGGI ANCHE: Festival di Roma 2014: video intervista a Benicio del Toro e Josh Hutcherson

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Festival di Roma 2014Escobar: Paradise Lost, opera prima del giovane attore e regista italiano Andrea Di Stefano, che ha recitato per autori come Marco Bellocchio (Il principe di Homburg), Dario Argento (Il fantasma dell’opera), Mike Figgis (Hotel), Rob Marshall (Nine), Ryan Murphy (Mangia prega ama), Ang Lee (Vita di Pi).

Il film vede protagonisti Benicio del Toro – Oscar® come miglior attore non protagonista per Traffic, candidato allo stesso premio per 21 grammi, miglior interprete al Festival di Cannes per il dittico Che – Guerriglia e Che – L’argentino – e Josh Hutcherson, protagonista di Un ponte per Terabithia e I ragazzi stanno bene (film premiato a Berlino e nominato all’Oscar®), di nuovo al Festival dopo il successo mondiale della saga “Hunger Games”. Attrice principale è Claudia Traisac, nota attrice cinematografica (El 7° día di Carlos Saura) e di serie televisive di successo. In Paradise Lost, presentato nella linea di programma Gala, Hutcherson interpreta Nick, un giovane surfer in vacanza che si innamora di Maria (Claudia Traisac): tutto sembra andare per il meglio fino al momento in cui Maria gli presenta suo zio: il noto criminale colombiano Pablo Escobar (Benicio del Toro). Benicio del Toro, Josh Hutcherson e Claudia Traisac saranno sul red carpet alle ore 22.

Festival di Roma 2014: Takashi Miike incontra il pubblico

Takashi Miike è un personaggio dotato di un fascino particolare. Aldilà della sua storia (è uno dei registi preferiti di Tarantino, e i due, come buoni amici si regalano cameo a vicenda nei rispettivi film, per la gioia dei fan e dei cinefili) Miike è un regista che negli ultimi 20 anni ha realizzato quasi 100 film.

Molte di queste pellicole sono materia di venerazione per i giovani fan che si sono radunati oggi all’Auditorium Parco della Musica di Roma, durante il Festival del cinema, per seguire la Masterclass del regista, che il giorno prima ha ricevuto il Maverick Directing Award. Si parte con il parlare del suo ultimo film, As Gods will, presentato al Festival, un Battle royale in cui a decidere della vita e della morte dei protagonisti sono delle teste Daruma, incarnazione di divinità giapponesi.

Come spesso è capitato nella filmografia del regista, anche questo titolo è tratto da un manga.

'As the Gods Will' Photocall - The 9th Rome Film FestivalDa dove viene l’ispirazione per As Gods will?

Conoscevo questo fumetto; è un manga molto famoso. Per noi giapponesi i manga sono importanti, questo in particolare ha avuto tantissimo successo. Qui avete visto un anteprima mondiale, ancora non so come verrà recepito in Giappone. A me piace il cinema tradizionale, adoro Kurosawa ma amo anche fare pellicole per le nuove generazioni, per fare in modo che ci sia anche qualche eredità moderna per loro. Per questo mi piacciono i manga.

Lei è sempre stato molto libero nella realizzazione dei suoi film, che rapporto ha con la censura?

A Tokyo nell’ufficio preposto alla censura cinematografica ci sono tutti quei cineasti che non hanno avuto successo, e quindi usano quel lavoro per vendicarsi!

A parte gli scherzi, credo che la censura sia utile, è giusto dare delle regole per ciò che può essere visto e da chi. Non vorrei mai che mia figlia vedesse Ichi the killer adesso che ha meno di quindici anni, la voglio proteggere ovviamente dalla violenza.

So di fare film molto violenti, ma perchè mi piace essere libero di esprimere quello che voglio. Soprattutto sono in questa possibilità quando il budget è limitato, lì in quei casi, nessuno ti controlla.

Vi racconto un aneddoto: quando anni fa mi chiamarono per realizzare un episodio di Masters of horror negli Stati Uniti, mi dissero che avrei avuto ogni libertà di espressione ,che non c’erano limiti né per le scene di sesso, né per la violenza. Bene, è andata a finire che Imprint, il mio episodio, non è mai andato in onda, perchè la rete lo trovò eccessivamente violento e disturbante, e questo è successo in quel posto che si definisce la terra della libertà!

Molta critica dice che in diversi suoi film sembrano esserci omaggi al cinema italiano, è così?

Quando ero giovane in televisione c’erano sempre i film spaghetti-western, e mi piacevano, li trovavo molto divertenti, e per questo poi mi ha divertito fare Sukyiaki western Django, che effettivamente è un omaggio a questo genere. Oltre a questo, mi piacciono anche Fellini e Pasolini, quindi direi che il vostro cinema per me è molto importante.

Lucca Comics & Games 2014: Il Signore dei Porcelli la parodia

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Dal 30 ottobre al 2 novembre torna Lucca Comics & Games 2014, l’imperdibile appuntamento annuale per gli appassionati di fumetti, cinema d’animazione, illustrazione, giochi e cosplay. Anche quest’anno tra gli espositori ci sarà la casa editrice toscana Dentiblù, che porterà una nota di fantasy umoristico e presenterà le sue ultime uscite. Lo stand Dentiblù si trova nel padiglione Napoleone, postazione E118.

Tra i titoli più attesi, l’anteprima della versione restaurata de “Il Signore dei Porcelli… non deve morire!”, di Stefano Bonfanti e Barbara Barbieri, disponibile dal 13 novembre 2014 e l’attesissimo secondo volume di “Deficients&Dragons”, dalla matita di Emanuele Tonini, in libreria e fumetteria in concomitanza con l’inizio della manifestazione.

“Il Signore dei Porcelli… non deve morire!” fa parte della collana Gold delle Edizioni Dentiblù, che ripropone in una veste grafica rinnovata e restaurata alcuni degli albi più amati con protagonista Zannablù, goffo e simpatico cinghiale dalle lunghe zanne cerulee, personaggio di punta delle pubblicazioni dalla casa editrice. In questo albo la prima delle storie è “Il Signore dei Porcelli”, una divertente parodia in chiave suina de Il Signore degli anelli, il cui protagonista è, appunto, il
nostro cinghiale. Pubblicato per la prima volta nel 2003, ha venduto fino ad oggi oltre 17.000 copie, e viene ora presentato in una nuova veste grafica restaurata. In questa avventura Zannablù visiterà la locanda del “Puledro Spennato” e le pericolose miniere di Muoria fino a spingersi nell’oscurità di Porkor ove regna il terribile Pauron. La seconda storia è “Zannablù… non deve morire”, in cui il nostro eroe… muore. Ma niente paura: si ritroverà a contrattare coi piani alti per avere una
serie di chance – tutte da ridere – per rimettersi in carreggiata fra i comuni mortali.

Il secondo albo presentato è il secondo episodio di “Deficients&Dragons”, dal titolo “Il Siero della Draghitudine”. Maghi, nani, ladri, draghi e tutti i principali personaggi che popolano le saghe di cappa, spada e amuleti, rivisitati con ironia dalla dissacrante matita dell’autore. Nel precedente episodio “Il fiatone del Drago Vampone”, Akkacielle, Diossina, Ser Rod e Luppolo, simpatici quanto singolari eroi fantastici, vagavano dalle foreste incantate alle assolate terre di Rakarra, cercando
di coprirsi di gloria, ma con il solo risultato di coprirsi… di ridicolo! In questo secondo episodio il perfido mind-flyer Assioma ha deciso di conquistare il mondo alla testa di un esercito di draghi. L’unico che può fermarlo è il coboldo stregone Kulkunsneak… Ma se questa è l’unica speranza di salvezza allora siamo fritti, anzi arrosto! Ciclopi decerebrati, goblin logorroici, un’elfa tanto malvagia quanto “tettuta”…

Dentiblù è illustrazioni, disegno di fumetti, storyboard, character design, una fucina di idee creative, scrittura creativa, storie per fumetti, libri, progettazione di giocattoli e giochi, ma anche realizzazione di contenuti multimediali e per web. E’ una casa editrice giovane, innovativa, che si sta imponendo nello scenario dell’editoria a fumetti italiana, anche acquisendo diritti di pubblicazioni internazionali di successo. www.dentiblu.it

Jane The Virgin 1×02: anticipazioni e promo

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Si intitola capitolo 2, Jane The Virgin 1×02, la seconda puntate della nuova serie comedy, tratta da una soap sudamericana.

https://www.youtube.com/watch?v=jgU2o7X8RTo

Jane-The-Virgin-1x02In Jane The Virgin 1×02 Jane (Gina Rodriguez) si sforza di impedire che la sua gravidanza inaspettata abbia delle conseguenze sulla sua vita, ma con sua mamma Xiomara (Andrea Navedo) che le fa pressioni per citare in giudizio il medico che accidentalmente l’ha inseminata, e i suoi costanti scontri con il padre biologico del bambino, Rafael (Justin Baldoni), la vita è tutt’altro che normale. Per finire, (Brett Dier) la gelosia di Michael per il trascorso tra Jane e Rafael lo porta a fare un’alleanza inaspettata con Petra (Yael Grobglas). Nel frattempo, il padre di Jane, Rogelio (Jaime Camil), insiste per incontrare sua figlia, ma Xiomara vuole mantenere il segreto da Jane un po ‘più a lungo.

Exodus Dei e Re: trailer italiano del film con Christian Bale

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Exodus Dei e Re: trailer italiano del film con Christian Bale

Arriverà in Italia il prossimo 15 gennaio 2015, distribuito dalla Twentieth Century Fox, l’attesissimo kolossal diretto da Ridley ScottExodus Dei e Re, con Christian BaleJoel EdgertonAaron Paul e Sigourney Weaver.

Exodus Dei e Re racconta  di colui che nella tradizione ebraica ha restituito la libertà al popolo eletto dalla schiavitù d’Egitto.  Come da tradizione, quando il faraone ordina di uccidere ogni primo nato del popolo ebraico, la madre di Mosè lo affida alle acque del Nilo, al sicuro in una cesta. Qui il bimbo viene ritrovato dalla figlia del Faraone che lo alleva come suo insieme al figlio stesso del Faraone, quello che diventerà Rhamses II. Cresciuti i due sono amici, ma la scoperta da parte di Mosè delle sue vere origini farà cambiare completamente i loro rapporti e il loro futuro. La storia, celebre nella Bibbia, è stata portata sul grande schermo con immenso successo nel 1956 da Cecil B. De Mille, I Dieci Comandamenti, con protagonista Charlton Heston nei panni di Mosè.

Exodus Dei e Re diretto da Ridley Scott su sceneggiatura di Bill Collage, Adam Cooper e Steven Zaillian vede nel cast Christian Bale, Ben Kingsley, Joel Edgerton, John Turturro, Sigourney Weaver, Indira Varma e Aaron Paul. Il film uscirà il 5 dicembre 2014 nel Regno Unito e il 15 gennaio 2015 in Italia.

Ecco la nostra gallery del film:

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Avengers Age of Ultron: sarà il film Marvel con più effetti VFX

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La notizia arriva da produttore esecutivo Victoria Alonso di Avengers Age of Ultron che durante un discorso presso la Visual Effects Society ha dichiarato che il sequel do Joss Whedon avrà oltre 3 mila scatti elaborati in VFX. Ovvero, circa 500 in più rispetto a Captain America The Winter Soldiere e 250 rispetto a Guardiani della Galassia. Per far ciò la Marvel coinvolge ben dodici diversi studi di VFX.

Al produttore è stato inoltre chiesto quando la Marvel farà un film singolo, tutto al femminile, visto che la Warner Bros ha ufficializzato Wonder Woman per il 2017. Ha risposto:

“Se fosse per me,” ha detto Alonso “Si farebbe oggi”.

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Avengers Age of Ultron-Vi ricordiamo che nel cast Avengers Age of Ultron sono presenti Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre a Paul Bettany, Samuel L. Jackson e James Spader. Il terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios (Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti dell’Inghilterra.

L’uscita del film nelle sale cinematografiche è prevista per il primo maggio 2015.

Box Office ITA del 20 ottobre 2014

Box Office ITA del 20 ottobre 2014

box office…E fuori nevica apre in testa al box office italiano, seguito da Il giovane favoloso che ottiene la media migliore della classifica. Non pervenute le altre new entry.

Festival di Roma 2014: video intervista a Benicio del Toro e Josh Hutcherson

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Ieri  al Festival di Roma 2014, è stato il giorno di Escobar: Paradise Lost di Andrea Di Stefano, ed ecco la nostra video intervista a Benicio del Toro e Josh Hutcherson, protagonisti del film.

Alle ore 22.30 la Sala Santa Cecilia ospiterà Escobar: Paradise Lost, opera prima del giovane attore e regista italiano Andrea Di Stefano, che ha recitato per autori come Marco Bellocchio (Il principe di Homburg), Dario Argento (Il fantasma dell’opera), Mike Figgis (Hotel), Rob Marshall (Nine), Ryan Murphy (Mangia prega ama), Ang Lee (Vita di Pi).

Il film vede protagonisti Benicio del Toro – Oscar® come miglior attore non protagonista per Traffic, candidato allo stesso premio per 21 grammi, miglior interprete al Festival di Cannes per il dittico Che – Guerriglia e Che – L’argentino – e Josh Hutcherson, protagonista di Un ponte per Terabithia e I ragazzi stanno bene (film premiato a Berlino e nominato all’Oscar®), di nuovo al Festival dopo il successo mondiale della saga “Hunger Games”. Attrice principale è Claudia Traisac, nota attrice cinematografica (El 7° día di Carlos Saura) e di serie televisive di successo. In Paradise Lost, presentato nella linea di programma Gala, Hutcherson interpreta Nick, un giovane surfer in vacanza che si innamora di Maria (Claudia Traisac): tutto sembra andare per il meglio fino al momento in cui Maria gli presenta suo zio: il noto criminale colombiano Pablo Escobar (Benicio del Toro). Benicio del Toro, Josh Hutcherson e Claudia Traisac saranno sul red carpet alle ore 22.

Josh Hutcherson: video intervista al Festival di Roma 2014

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Josh Hutcherson: video intervista al Festival di Roma 2014

Josh Hutcherson è arrivato a Roma per presentare il suo ultimo film da protagonisti al fianco del grande Benicio del Toro, e ieri sul red carpet abbiamo avuto l’opportunità di intervistarlo.

Josh HutchersonEscobar: Paradise Lost, opera prima del giovane attore e regista italiano Andrea Di Stefano, che ha recitato per autori come Marco Bellocchio (Il principe di Homburg), Dario Argento (Il fantasma dell’opera), Mike Figgis (Hotel), Rob Marshall (Nine), Ryan Murphy (Mangia prega ama), Ang Lee (Vita di Pi).

Il film vede protagonisti Benicio del Toro – Oscar® come miglior attore non protagonista per Traffic, candidato allo stesso premio per 21 grammi, miglior interprete al Festival di Cannes per il dittico Che – Guerriglia e Che – L’argentino – e Josh Hutcherson, protagonista di Un ponte per Terabithia e I ragazzi stanno bene (film premiato a Berlino e nominato all’Oscar®), di nuovo al Festival dopo il successo mondiale della saga “Hunger Games”. Attrice principale è Claudia Traisac, nota attrice cinematografica (El 7° día di Carlos Saura) e di serie televisive di successo. In Paradise Lost, presentato nella linea di programma Gala, Hutcherson interpreta Nick, un giovane surfer in vacanza che si innamora di Maria (Claudia Traisac): tutto sembra andare per il meglio fino al momento in cui Maria gli presenta suo zio: il noto criminale colombiano Pablo Escobar (Benicio del Toro). Benicio del Toro, Josh Hutcherson e Claudia Traisac saranno sul red carpet alle ore 22.

Festival di Roma 2014: Marc’Aurelio alla Carriera a Walter Salles

Walter SallesAlle ore 17 in Sala Petrassi il Festival assegnerà il Marc’Aurelio alla Carriera al grande cineasta brasiliano Walter Salles, Orso d’Oro e Golden Globe per Central do Brasil, regista di uno dei film più amati degli ultimi anni, I diari della motocicletta, premiato a Cannes e Oscar® alla miglior canzone. Dopo la premiazione, il regista presenterà in prima mondiale la versione work in progress del suo nuovo lavoro, Jia Zhangke, Un Gars de Fenyang, dedicato al cineasta cinese Jia Zhangke, che Salles considera “il più importante filmmaker contemporaneo”. I due, dopo la proiezione, saranno in sala per un incontro con il pubblico, moderato da Marie-Pierre Duhamel e Marco Müller.

Sempre in Sala Petrassi, alle ore 22.30, avrà luogo la proiezione in prima mondiale di Chen Jialing di Tian Ye e Gu Yugao, ritratto del famoso pittore Chen Jialing, profondamente influenzato da tutte le trasformazioni sociali e culturali avvenute in Cina dal secondo dopoguerra a oggi. Jia Zhangke, produttore del lungometraggio, incontrerà il pubblico dopo la proiezione.

Festival di Roma 2014: oggi L’amore bugiardo – Gone Girl con Ben Affleck

La linea di programma Gala presenterà, inoltre, alle 19.45 in Sala Santa Cecilia, L’amore bugiardo – Gone Girl, ultimo lavoro del cineasta di culto David Fincher, autore di pellicole celebri in tutto il mondo come Se7en e Fight Club, premiato con l’Oscar per Il curioso caso di Benjamin ButtonThe Social NetworkMillennium – Uomini che odiano le donne, regista e produttore della pluripremiata serie televisiva “House of Cards”. Il cast del film ospita il premio Oscar® Ben Affleck, premiato dall’Academy per la migliore sceneggiatura di Will Hunting – Genio ribelle e per il miglior film (Argo), Rosamunde Pike,

“Bond girl” ne La morte può attendere, attrice de La versione di Barney (presentato a Venezia) e di An Education (candidato all’Oscar®) e Neil Patrick Harris, celebre attore televisivo (How I Met Your Mother) e teatrale vincitore di tre Tony Award e di un Emmy. Il nuovo film di Fincher, un thriller tratto dal romanzo “L’amore bugiardo” di Gillian Flynn, racconta la vicenda di un giornalista appena licenziato che finisce sotto i riflettori dei media come principale indiziato a seguito dell’improvvisa scomparsa della moglie.

Festival di Roma 2014: arrivano gli Spandau Ballet

Spandau BalletIl Festival Internazionale del Film di Roma rende omaggio a uno dei gruppi simbolo degli anni Ottanta ospitando domani, lunedì 20 ottobre alle ore presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, il documentario Spandau Ballet: Il Film – Soul Boys of the Western World di George Hencken: sul red carpet delle ore 19.30, i cinque componenti del gruppo, Tony Hadley, Steve Norman, John Keeble, Martin e Gary Kemp. L’opera prima di George Hencken – produttrice di pluripremiati video musicali, film concerto, documentari su alcune figure chiave della scena musicale moderna e contemporanea come Jimi Hendrix, Sex Pistols, Madness, Dr. Feelgood – narra la repentina ascesa e il successivo declino degli Spandau Ballet, band di ragazzi della classe operaia londinese divenuta simbolo di un’intera generazione. I protagonisti si raccontano a trent’anni di distanza dai loro maggiori successi, attraverso video di concerti, interviste, filmati personali e materiale inedito: un viaggio nella musica, nella cultura e nella storia degli anni ’80 raccontato attraverso lo sguardo e le canzoni di un gruppo capace di conquistare la vetta delle classifiche mondiali, vendendo venticinque milioni di dischi e piazzando ventitré singoli nella hit parade.

Sleepy Hollow 2×05: anticipazioni e promo

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Si intitola The Weeping Lady , Sleepy Hollow 2×05, la quinta puntate dell’atteso secondo ciclo di episodi dello show di successo trasmesso dal network americano della FOX.

Sleepy Hollow 2x05-In Sleepy Hollow 2×05  Una donna del passato di Ichabod arriva a Sleepy Hollow con obiettivi segreti e oscuri. Intanto sia Crane che Katrina imparano cose inquietanti dal loro passato mentre Abby fa degli incontri inaspettati.

Sleepy Hollow è una serie televisiva statunitense in onda dal 16 settembre 2013 sulla rete televisiva Fox. Si tratta di un adattamento in chiave moderna del racconto La leggenda di Sleepy Hollow, di Washington Irving.

chabod Crane, morto in combattimento con il misterioso “Cavaliere” circa 250 anni prima degli avvenimenti presenti, si risveglia in una grotta in pieno ventunesimo secolo, nella Sleepy Hollow del presente, in un mondo totalmente diverso da quello che ricordava. Poco dopo scopre che anche il Cavaliere senza Testa si è risvegliato ed è in cerca della sua testa. Ad aiutarlo nel tentativo di fermare il Cavaliere, che si rivela essere uno dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse, è la giovane detective Abbie Mills.

The Big Bang Theory 8×06: anticipazioni e promo

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Si intitola The Expedition Approximation, The Big Bang Theory 8×06, la sesta puntata dell’atteso ottavo ciclo di episodi della sit-com di enorme successo trasmessa dal network americano della CBS.

https://www.youtube.com/watch?v=Thl2z8UquTg

The Big Bang Theory 8x06In The Big Bang Theory 8×06 Sheldon Cooper (Jim Parsons) e Raj Koothrappali (Kunal Nayyar) vogliono provare se riuscirebbero a sopravvivere a una spedizione per la ricerca della materia oscuro in un miniera di sale, simulandola in un tunnell per il calore. Non sarà una passeggiata per i due scienziati. Nel frattempo Leonard (Johnny Galecki) e Penny (Kaley Cuoco) continuano a litigare per motivi futili, e principalmente per la gestione dei soldi, più oculata da parte di lui, più sprezzante da parte di lei. Così chiedono consiglio a Howard (Simon Helberg) e Bernadette (Melissa Rauch) che ci sono già passati ma a ruoli invertiti.

Big Bang Theory (The Big Bang Theory) è una sitcom statunitense ideata da Chuck Lorre e Bill Prady e prodotta dalla Warner Bros. Television in collaborazione con la Chuck Lorre Productions. L’episodio pilota è andato in onda il 24 settembre 2007 sul canale CBS.

In Italia la serie viene trasmessa in prima visione pay dalla piattaforma Mediaset Premium dal 19 gennaio 2008, mentre in chiaro è trasmessa dai canali Mediaset dal 20 settembre 2010.

Pasadena. Quattro giovani scienziati di diversi campi – il fisico sperimentale Leonard Hofstadter, il fisico teorico Sheldon Cooper, l’ingegnere aerospaziale Howard Wolowitz e l’astrofisico Raj Koothrappali – lavorano insieme al California Institute of Technology.

Il loro legame d’amicizia è cementato principalmente dalla rispettiva condizione sociale, essendo i ragazzi dei nerd e geek a tutti gli effetti. La grande intelligenza ne fa tra le menti più valide del Paese, ma di contro li rende socialmente degli inetti: fuori dal lavoro, il tempo libero dei quattro trascorre principalmente tra la lettura di fumetti, partite a videogame e giochi di ruolo, e la visione di film e serie TV di fantascienza; l’assenza di ragazze è una costante nelle loro vite.

Questa routine cambia radicalmente quando Leonard s’innamora di Penny, una ragazza di provincia col sogno di diventare attrice, appena trasferitasi nell’appartamento di fronte a quello di Leonard e Sheldon. La nuova vicina di pianerottolo, bella ed esuberante, è l’esatto opposto dei quattro amici; lo strano e complicato mondo dei ragazzi finisce ben presto per scontrarsi con quello semplice e superficiale di Penny, e le loro tranquille esistenze vengono stravolte.

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