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Columbia Pictures distribuirà Fury con Brad Pitt!

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Columbia Pictures distribuirà Fury con Brad Pitt!

Sarà la Columbia Pictures a distribuire negli USA Fury il film guerra che sarò  diretto da David Ayer e con protagonista Brad Pitt. Ad annunciarlo è il Ceo della QED International Bill Block, e il presidente della Columbia Doug Belgrad.

“Ci siamo innamorati di questo script dal primo momento in cui l’abbiamo letto:”  “Si tratta di narrazione epica e autentico  e non potremmo essere più felici di avere coinvolti nel film  David Ayer e Brad Pitt in questa incredibile storia di sacrificio e di eroismo.”

 La QED è uno studios nuovo ma ha già collaborato ai successi mondiali di District 9. Fury è il secondo film del regista Ayer con lo studios che ha anche prodotto il suo ultimo film End of Watch – Tolleranza zero. La QED ha anche prodotto Elysium secondo film del regista di District 9 Neill Blompkamp, oltre di Ten, prossimo film che vede protagonisti  Arnold Schwarzenegger, Sam Worthington e Mireille Enos ed uscirà a Gennaio 2014.  Insieme alla QED produrranno il fil anche John Lesher Productions, Le Grisbi e Ethan Smith. Le riprese inizieranno a settembre del 2013  per un’uscita programmata il 14 Novembre 2014.

Il film è ambientato alla fine della seconda guerra mondiale, nell’aprile del 1945.Mentre gli Alleati portano avanti il loro attacco finale all’Europa, un agguerrito sergente di nome Wardaddy (Pitt) che comanda un carro armato Sherman e il suo equipaggio di cinque uomini guida una missione mortale dietro le linee nemiche. Sottonumero e disarmato, Wardaddy ed i suoi uomini cercano di affrontare le forze schiaccianti dei tedeschi nei loro tentativi eroici di colpire il cuore della Germania nazista.

Columbia infaticabile: Men in Black 4, 21 Jump Street 2 e il remake di Jumanji

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The Hollywood Reporter ha intervistato il boss della Columbia Pictures Doug Belgrad carpendo succosissime news sui progetti che bollono in pentola a Culver

Colui che Rimane e Kang: cosa ne sarà di lui nel MCU?

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Colui che Rimane e Kang: cosa ne sarà di lui nel MCU?

Abbiamo incontrato per la prima volta la variante “Colui che Rimane” di Kang alla fine della prima stagione di Loki. È stato rivelato che, dopo una Multiversal War, era l’ultimo Kang rimasto in vita, libero di creare la sua “Sacra Linea Temporale” su cui governare.

Essendosi annoiato dopo un’eternità intrappolata alla fine del tempo, Colui che rimane sperava che Loki e Sylvie prendessero il suo posto. Invece, quest’ultima decide di ucciderlo, anche se in seguito avremmo scoperto che faceva tutto parte del piano di Kang, poiché sapeva che sarebbe risorto dopo che il Time Loom fallito aveva distrutto la TVA e le linee temporali ramificate (il tutto lasciando prosperare la Sacra Linea Temporale).

Loki si rifiuta di seguire il percorso di Colui che rimane e crea invece un nuovo Multiverso alimentato da lui, dando a tutti il ​​libero arbitrio e ai suoi amici della TVA abbastanza tempo per prepararsi alla guerra che sarebbe arrivata con le Varianti di Kang.

Ne abbiamo incontrato uno in Ant-Man and the Wasp: Quantumania quando è stato rivelato che il Consiglio dei Kang aveva intrappolato Kang il Conquistatore, apparentemente ucciso dagli eroi protagonisti, nel Regno Quantico a causa della minaccia che rappresentava per i loro piani. E, nei momenti finali della seconda stagione di Loki, la TVA ha brevemente menzionato che stavano tenendo d’occhio le Varianti di Kang.

Fatto ordine su questo aspetto, i problemi legali di Jonathan Majors e il successivo licenziamento hanno portato i Marvel Studios a rinominare Avengers: The Kang Dynasty in Avengers: Doomsday, sostituendo Kang con il Doctor Doom di Robert Downey Jr.

Simile al cliffhanger di Eternals, sembra che dovremmo supporre che la TVA abbia affrontato le sue Varianti prima di poter iniziare una guerra, lasciando la scena post-credits del terzo Ant-Man e la storia del cattivo in gran parte irrisolte.

Secondo l’affidabile insider @Crypitc4KQual, “L’ultima volta che ho riferito, il suo ruolo sarebbe stato ridotto e sembra che ora non puntino a nessuna presenza. Tutto quello che otteniamo è il fatto che il nome di Kang viene lasciato cadere.”

Un nome farebbe in qualche modo piacere ai fan, anche se fosse solo per confermare che Doom ha spazzato via il Consiglio. I Marvel Studios potrebbero semplicemente scegliere di voltare pagina e fingere che non sia mai esistito, ma sarebbe come dimenticare Thanos dopo il suo ruolo nei Guardiani della Galassia e tutta quella messa in scena delle Gemme dell’Infinito. Il che sarebbe una grande delusione.

Avengers: Doomsday dovrebbe uscire a maggio 2026, mentre Avengers: Secret Wars dovrebbe arrivare a maggio 2027.

Colton Haynes: dieci cose che non sai sull’attore

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Colton Haynes: dieci cose che non sai sull’attore

Colton Haynes è un attore conosciuto per i suoi ruoli in Teen Wolf, Arrow e American Horror Story, ma non solo: è anche un modello affermato e un bravo cantante. Un talento ricco di carisma e cuore tutto da scoprire. Ecco, quindi, dieci cose che non sai su Colton Haynes.

Colton Haynes: serie tv e film

1. Ha recitato in alcuni noti film per il cinema. La prima esperienza sul grande schermo di Haynes arriva nel 2007 con il film Transformers, dove ha un breve cameo indicato come “Cafe Kid”. Successivamente si dedicherà prevalentemente alla televisione, tornando al cinema solo nel 2015 con il film San Andreas, con Dwayne Johnson. Nel 2017 recita invece in Crazy Night – Festa col morto, con Scarlett Johansson, dove interpreta il poliziotto Scotty McBody. Più di recente ha recitato in Bigger (2018) e Triumph (2021).

2. È noto per i suoi ruoli in televisione. Dopo la sua breve apparizione in Transformers, Colton Haynes ha iniziato a prendere parte a diverse serie tv, come CSI: Miami (2007), Privileged (2008), Al cuor non si comanda (2009) e The Gates (2010). Nel 2011 è stato scritturato per uno dei ruoli principali di Teen Wolf (serie durata fino al 2017) e dal 2013 è entrato nel cast della serie Arrow, dove ha interpretato la parte di Roy Harper, divenendo uno dei personaggi principali a partire dalla seconda stagione e recitandovi fino al 2020. Nel frattempo, nel 2017, ha anche preso parte ad alcuni episodi di American Horror Story, nella settima stagione, recitando nei panni del detective Jack Samuels.

Colton Haynes in Arrow

3. Si è allenato molto per il suo ruolo. Al fine di poter assumere i panni di Roy Harper, alias Arsenal, nella serie supereroistica Arrow, l’attore si è sottoposto ad un rigido allenamento al fine di ottenere una forma fisica ideale. Nel corso del tempo, Haynes ha progressivamente incrementato il carico di lavoro, specializzandosi anche nell’utilizzo di diverse armi e nel combattimento corpo a corpo. Questo gli ha permesso di poter interpretare personalmente molte delle scene più complesse.

4. Si credeva che avrebbe lasciato la serie. Quando l’ottava stagione di Arrow è stata annunciata come l’ultima della serie, a spaventare ulteriormente i fan è arrivata anche la notizia che Haynes non avrebbe ripreso il suo iconico ruolo. Per gli appassionati di vecchia data si sarebbe trattata di una mancanza particolarmente grave, per un personaggio presente sin dall’inizio della storia. Fortunatamente, i produttori hanno in seguito smentito l’assenza dell’attore, confermato nuovamente nei panni di Arsenal.

Colton Haynes e sua sorella Willow Haynes

5. Ha fratelli e sorelle più grandi di lui. Colton è il più giovane della sua famiglia, avendo anche due fratelli maggiori di nome Clinton e Joshua e una sorella, anche lei più grande, di nome Willow. Proprio con quest’ultima Colton ha negli anni dimostrato una grande sintonia, condividendo spesso e volentieri fotografie che li ritraggono in attività svolte insieme. Si tratta dei pochi momenti di vita personale che l’attore è solito condividere, essendo notoriamente riservato.

Colton Haynes: il coming out e Jeff Leatham

6. Ha avuto diversi problemi legati all’ansia. La maggior parte dei problemi d’ansia dell’attore sono nati dal fatto di aver nascosto per anni la sua omosessualità e dopo aver vissuto pesanti ripercussioni per aver rivelato a famiglia e compagni di classe il suo orientamento sessuale. Nel 2016 è infine riuscito a fare coming out, dopo che un utente su Tumblr aveva commentato una sua immagine riferendosi ad un passato gay. Stanco di vivere in quello stato emotivo, l’attore ha dunque trovato la forza necessaria per affrontare il giudizio dell’opinione pubblica, uscendone vincitore.

Colton Haynes Arrow

7. Colton Haynes si è sposato (ma si è anche già separato). Nel 2017 ha iniziato a frequentare il fiorista dei vip Jeff Leatham, con il quale si è fidanzato con l’approvazione di Cher, e si è sposato in Messico alla fine di ottobre dello stesso anno. Ma già dopo sei mesi viene annunciato il divorzio. Pare che il modello americano abbia deciso di interrompere il matrimonio a causa di ripetuti tradimenti da parte di lui, smentiti poi da Colton stesso. Tuttavia, Colton ha eliminato dai social le foto fatte con l’ormai ex marito.

Colton Haynes è su Twitter e Instagram

8. Colton Haynes è molto attivo sui social. Colton non è una di quelle star che preferisce non mostrarsi sui social o non dare delle proprie opinioni. A differenza, Haynes è molto attivo e uno dei suoi social preferiti è sicuramente Twitter. Dal suo profilo ufficiale, Colton commenta notizie di ogni tipo, specialmente riguardo il suo lavoro e non esita a fare i complimenti ad amici che colleghi, come è avvenuto in questi giorni dopo la consegna dei premi Emmy.

9. Colton Haynes è assiduo utilizzatore di Instagram e You Tube. Colton Haynes non esita a mostrarsi su Instagram. Su questo social posta almeno una foto al giorno, in cui vengono mostrate scene di vita quotidiana o immagini tratte da vari shooting. Principalmente, però, le foto ritraggono sé stesso, come a mostrare il proprio percorso di rinascita e di benessere e i suoi risultati. Su You Tube. Colton Haynes ha un proprio canale ufficiale in cui pubblica video di diversa natura: da video parodia a rifermenti al suo lavoro sia di attore che di modello, fino alla pubblicazione di canzoni da lui realizzate.

Colton Haynes: età, altezza e fisico dell’attore

10. Colton Haynes è nato il 13 luglio 1988 a Wichita, nel Kansas. Figlio di Dana Denise e William Clayton Haynes, ultimo di quattro fratelli, ha iniziato a quindici anni la sua carriera di modello a New York e il suo primo successo è arrivato grazie ad una campagna firmata Abercrombie & Fitch. Ha fatto il modello anche per J. C. Penney, Kira Plastinina e Raplh Lauren. Fisico atletico, aspetto curato, lineamenti delicati e occhi azzurri che non passano di certo inosservati, la sua carriera di modello continua tutt’ora.

Fonti: IMDb

Colpo grosso al drago rosso: tutte le curiosità sul film

Colpo grosso al drago rosso: tutte le curiosità sul film

Affermatosi come uno dei più famosi attori di action movie orientali, Jackie Chan ha nel corso dei decenni dato vita a veri e propri titoli cult, dove ha potuto sfoggiare il suo particolare stile di combattimento che unisce le arti marziali alla mimica del cinema muto. Giunto ad Hollywood, ha sempre più dato vita ad ibridi contenenti tanto le sue tradizioni orientali quanto quelle del cinema statunitense. A farlo entrare nell’Olimpo del cinema statunitense, è stato il film del 1998 Rush Hour – Due mine vaganti, un comico poliziesco dal successo strepitoso. Nel 2001 è poi stato realizzato il primo sequel, intitolato Colpo grosso al drago rosso.

Come noto, il primo film si basava su un improbabile duo di poliziotti, configurandosi dunque come un Arma letale ma con più demenzialità e scene di combattimento con arti marziali. Questo sequel diretto ancora una volta da Brett Ratner, regista ache di The Family Man, Red Dragon e Hercules – Il guerriero, riprende la formula spostando però l’azione tra Hong Kong e Las Vegas. Con un incasso di quasi 350 milioni di dollari, questo secondo capitolo superò di gran lunga il successo del primo film, configurandosi come il più grande successo commerciale della storia per un film di arti marziali.

Per gli amanti del genere, per chi ha giù visto il primo epico Rush Hour e in attesa di vedere il terzo capitolo della trilogia, questo sequel è allora un titolo da non perdere, che offre intrattenimento, epico combattimenti e grandi risate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Colpo grosso al drago rosso: la trama del film

Dopo gli eventi del primo film, l’ispettore Lee e il detective James Carter, ormai grandi amici, hanno deciso di andare in vacanza a Hong Kong. Tuttavia, quello che doveva essere un periodo di riposo viene ben presto spezzato dall’esplosione di una bomba presso l’ambasciata americana. Il caso viene subito assegnato a Lee, il quale prende la faccenda sul personale: si scopre infatti che il responsabile dell’accaduto è proprio Ricky Tan, l’ex compagno di lavoro di suo padre. Tan, passato poi capo della Triade, la più letale gang criminale di tutta la Cina, ebbe un ruolo decisivo nella morte del padre di Lee.

Mentre le autorità americane e cinesi si contendono la giurisdizione del caso, Lee e Carter intercettano Tan sul suo yacht privato, nel bel mezzo di un party. Qui, però, il boss afferma di essere stato incastrato dai suoi nemici, ma proprio in quel momento la sua tirapiedi Hu Li gli spara e scappa. Creduto a questo punto responsabile della morte di Tan, a Lee viene tolto il caso e torna insieme a Carter a Los Angeles. Qui i due, però, decidono di continuare a investigare sul caso per conto loro: le tracce che seguono li portano a Las Vegas, al casinò del Drago Rosso, dove ci sarà una resa dei conti senza esclusione di colpi.

Colpo grosso al drago rosso cast

Colpo grosso al drago rosso: il cast del film

Come noto, i produttori del primo film erano poco convinti del fascino che l’attore Jackie Chan poteva esercitare sul pubblico statunitense, ma dopo il successo del primo film non ci furono più dubbi e Chan tornò ad interpretare l’ispettore Lee. L’attore, notoriamente un maestro d’arti marziali, ebbe modo di cimentarsi anche in questo caso in diverse scene di lotta, senza ricorrere ad alcuna controfigura. Per il ruolo del detective James Carter, invece, vi è ancora una volta l’attore Chris Tucker, il quale in questo film si lancia anche in un’imitazione di Michael Jackson divenuta particolarmente celebre.

Accanto a loro, nei panni di Ricky Tan vi è l’attore John Lone, celebre per il film L’ultimo imperatore. Alan King, invece, interpreta il corrotto uomo d’affari di nome Steven Reign. L’attrice Zhang Ziyi, celebre per film come La tigre e il dragone e La foresta dei pugnali volanti, interpreta qui l’assassina Hu Li. La Ziyi non parla inglese e sul set è dunque stata aiutata da Chan ad orientarsi nella comunicazione con il regista. L’attrice Roselyn Sanchez, invece, interpreta l’agente Isabella Molina, mentre Don Cheadle è Kenny, proprietario di un ristorante cinese. L’attore accettò il ruolo solo a condizione di potersi battere con Jackie Chan.

Colpo grosso al drago rosso: il sequel, trailer del film e dove vederlo in TV e in streaming

Dato il successo del film, si parlò da subito di realizzare un terzo capitolo della serie. Per questo ci volle però più tempo del previsto. Solamente nel 2007 è infine stato realizzato il terzo capitolo, intitolato Rush Hour – Missione Parigi, ancora con Chan e Tucker protagonisti. Dopo che anche questo ebbe ottenuto notevoli guadagni, si iniziò a parlare della possibilità di realizzare un quarto capitolo. Ad oggi, tuttavia, non sembrano esserci piani a riguardo. Nel 2016, però, è stata realizzata una serie sempre dal titolo Rush Hour, non interpretata dagli attori dei film ma basata sulle stesse premesse.

È possibile fruire di Colpo grosso al drago rosso grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 29 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Colpo di Scena: il 2 febbraio la presentazione del nuovo libro di Andrea Guglielmino

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Dopo l’anteprima dello scorso dicembre nell’ambito di “Più libri più liberi”, dove il libro, fresco di stampa, ha fatto capolino allo stand di MdS Editore, arriva la prima presentazione ufficiale di “Colpo di scena”(MdS Editore, 2018 – 218 pgg. – € 14,oo), debutto nella narrativa di Andrea Guglielmino, giornalista cinematografico e fumettista con diverse pubblicazioni di saggistica alle spalle (da ultimo Star Wars–il mito dai mille volti, Golem libri, 2018).

Un debutto che avrà come palcoscenico quello della Libreria- Caffè letterario Mangiaparole e che ha visto l’autore romano alle prese con un genere, quello dell’antologia di racconti a cornice, che affonda le sue radici nel passato, dal Decameron alle Mille e una notte, come annota Andrea Pergolari nella sua nota di postfazione, e che trova qui l’occasione di una riscoperta e un rilancio, in un mercato editoriale all’apparenza dominato dalla forma romanzesca.

In questo intarsio bizantino di storie, invenzioni e divagazioni troviamo un padre e un figlio che non sono più in grado di comunicare. Due mondi distanti. Ruoli che si invertono, si fondono e si confondono, nella sospensione di un limbo in cui cercare insieme una via d’uscita. Il figlio è uno scrittore intellettuale e di successo, il padre un nerd appassionato di cinema, fumetti e letteratura pop che ha scelto una posizione passiva verso il racconto. Fa infatti il critico cinematografico, destinato a osservare senza agire, a giudicare senza creare. Fino a che, pur di riconquistare il dialogo con il figlio, si decide a scendere in campo in prima persona, rivelando una serie di storie da lui scritte e mai pubblicate, che diventano anche l’occasione per parlare al figlio di sé, della sua vita, dei traguardi raggiunti e di quelli mancati.

Un escamotage narrativo, quello scelto da Guglielmino, che gli dà l’opportunità di spaziare fra molteplici generi senza far perdere omogeneità al racconto complessivo, ma anzi con l’intento, come scrive Andrea Cavaletto nella sua prefazione, di “suscitare nel lettore le più svariate emozioni: la risata, l’angoscia, la meraviglia, la sorpresa … regalandoci un po’ di quel senso d’incanto del bambino che tutti siamo stati”.

L’appuntamento con Andrea Guglielmino e il caleidoscopio di storie nella storia del suo Colpo di scena – seguito poi da un seminario sulle tecniche di scrittura creativa tenuto dai docenti della Bugs Academy – è dunque per Sabato 2 febbraio 2019 alle 18:00 alla Libreria-Caffè letterario Mangiaparole (via Manlio Capitolino 7/9 – Roma). Insieme all’autore parteciperanno l’editor del testo, Fabrizio Bartelloni e l’autore e regista teatrale Andrea Pergolari.

Colpo di scena

Colpo di scena: i film che si ricordano per il twist finale

Colpo di scena: i film che si ricordano per il twist finale

Capita spesso che un film sia ricordato principalmente per un colpo di scena finale, un twist, come si dice in gergo, che in qualche modo conferisce maggiore valore al prodotto complessivo e rende il film stesso memorabile. 

15 film con un colpo di scena memorabile

Colpo di scenaNon capita più tanto spesso di sorprendersi di fronte a un film, ma quando succede quelle pellicole che riescono a sorprendere lo spettatore restano impresse. Ecco 15 film il cui colpo di scena riesce a rimanere impresso nella memoria dei fan.

Secret Window

Si scopre nel finale che il personaggio di Johnny Depp soffre di uno sdoppiamento della personalità. Si tratta di un meccanismo già visto in Fight Club ma in questo caso il twist conclusivo è il momento che fa ricordare davvero il film.

Sleepaway Camp

Il film, che ha dato vita a un franchise, si conclude con la scoperta che il personaggio di Angela è in realtà il fratello. Si tratta del primo momento in cui si comincia a giocare con il gender, in particolare nei film horror.

Sette anime

Il film, che segna la seconda collaborazione di Muccino con Will Smith, svela nel finale l’intenzione del protagonista di uccidersi per donare gli organi a sette persone che ne hanno bisogno, in penitenza dell’incidente iniziale del film in cui ha perso la vita sua moglie.

Orphan

La bambina, che dall’inizio del film ha mostrato atteggiamenti molto strani, è in realtà una donna di 33 anni affetta da nanismo.

Schegge di paura

Il personaggio di Edward Norton non ha nessun disturbo della personalità, riuscendo così abilmente a evitare i sospetti.

The Village

A metà film scopriamo che le creature del bosco sono in realtà un’invenzione, ma alla fine scopriamo che la comunità del XIX secolo è in realtà un’invenzione per tutelare la comunità dalla violenza del mondo.

Shutter Island

Nel finale Leonardo DiCaprio scopre che in realtà è lui il criminale a cui sta dando la caccia. Il finale, inquietante e aperto, lascia intendere che il suo personaggio sceglierà la soluzione più drastica.

The Mist

Nel film si conclude con il padre che, vedendo all’orizzonte, nella nebbia, avvicinarsi quelli che crede essere dei mostri, usa l’ultimo proiettile che ha a disposizione per uccidere il figlio, in segno di pietà. Tuttavia le creature che si avvicinano nella nebbia sono in realtà militari dell’esercito americano intervenuti per proteggere i civili.

The Game

Il terribile incubo in cui si trova il personaggio di Michael Douglas è in realtà un gioco vero e proprio, messo in piedi dal fratello per fargli apprezzare il valore della vita.

La moglie del soldato

Dil, la ragazza del soldato catturato dall’IRA, è in realtà un transgender, informazione che sembra non importare molto a Fergus, l’uomo dell’IRA arrivato a Londra per cercarla. 

The Prestige

Il colpo di scena finale ci rivela che il personaggio di Christian Bale ha in effetti un fratello gemello con il quale non solo si è scambiato sul palcoscenico, ma addirittura il loro inganno dura da tutta la loro vita. Il secondo twist riguarda invece il personaggio di Hugh Jackman che ogni sera “uccide se stesso” dopo essersi replicato con la macchina costruita da Tesla.

The Others

Celebre il colpo di scena in cui Nicole Kidman scopre che lei e i suoi figli sono in realtà i morti della storia.

2022: i sopravvissuti

In una Terra sovrappopolata, nel finale si scopre che il cibo che viene prodotto per sfamare la popolazione mondiale è in realtà prodotto fatto di esseri umani.

I soliti sospetti

Il famigerato Keyser Soze è in effetti il personaggio di Kevin Spacey che alla fine del film si allontana sotto al naso degli ignari poliziotti.

Il sesto senso

Bruce Willis è morto. Il più celebre colpo di scena della storia del cinema moderno.

Colpi d’amore: la recensione del film con Ke Huy Quan

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Colpi d’amore: la recensione del film con Ke Huy Quan

In Love Hurts – Colpi d’amore, in uscita nelle sale italiane l’8 maggio, Ke Huy Quan torna sul grande schermo nel suo primo ruolo live-action dopo l’Oscar vinto per Everything Everywhere All at Once. Ed è evidente che il film cerca di replicare quella formula vincente: combattimenti coreografati in ambienti quotidiani, una narrazione che mescola filosofia spicciola e violenza slapstick, e un protagonista che nasconde una vita segreta sotto un’apparenza ordinaria.

Questa volta, però, il risultato è meno sorprendente e più caotico. Marvin Gable, interpretato da Quan, è un agente immobiliare solare e goffo, ma con un passato da sicario alle dipendenze del fratello Knuckles (Daniel Wu), boss del crimine. Quando Rose (Ariana DeBose), ex fiamma di Marvin e traditrice del clan mafioso, ricompare con un piano di vendetta e riconciliazione, l’equilibrio del protagonista viene stravolto. La storia si sviluppa tra colpi di scena, flashback, voiceover intermittenti e parecchie botte. Peccato che, nonostante l’intrigante premessa, la pellicola cada spesso vittima delle sue stesse ambizioni.

Colpi d’amore, un San Valentino al sangue: tra risate, arti marziali e romanticismo mancato

A livello visivo, il regista esordiente Jonathan Eusebio (storico stunt coordinator di John Wick e The Bourne Ultimatum) sa chiaramente come costruire una scena d’azione. I combattimenti, spesso girati in location anonime come uffici, villette a schiera e locali vuoti, hanno momenti di brillantezza – ma vengono soffocati da un montaggio nervoso e una regia che sembra temere la violenza che mette in scena. Eppure, quando il film osa con il gore, lo fa senza mezze misure: coltelli nelle mani, penne negli occhi, denti strappati da nastro adesivo. Tutto molto sopra le righe, quasi a voler scioccare più che intrattenere. Il problema è che questi momenti risultano tanto eccessivi quanto privi di impatto emotivo, riducendo l’effetto a semplice shock visivo. Anche la struttura narrativa contribuisce alla confusione: la voce narrante di Marvin – che dovrebbe aiutare a chiarire temi e snodi – appare come una pezza posticcia per nascondere una sceneggiatura disordinata. In un momento, la narrazione passa inspiegabilmente a Rose, senza alcuna coerenza. Si ha l’impressione che il film non sappia mai davvero che tono adottare.

Ariana DeBose è Rose Carlisle in Love Hurts, diretto da Jonathan Eusebio. © Universal Studios. All Rights Reserved.

Il ritorno di Ke Huy Quan non basta a salvare una love story senza fuoco

Quan si impegna con tutto il suo carisma a costruire un Marvin credibile: un uomo in cerca di normalità, che cerca rifugio in un’esistenza apparentemente tranquilla fatta di biscotti rosa, gnomi da giardino e raccolta differenziata. Ma dietro i maglioni kitsch e l’aria da bravo ragazzo si nasconde un personaggio bloccato, poco credibile nel suo desiderio di mantenere una vita così piatta e priva di significato. Quando Rose torna a cercarlo, evocando il passato e proponendo un nuovo inizio, la scintilla tra i due dovrebbe essere il motore emotivo del film. E invece, il romanticismo resta sempre e solo suggerito, mai vissuto. DeBose, pur avendo dimostrato talento altrove (West Side Story su tutti), qui appare quasi svogliata. Il suo personaggio, descritto come una femme fatale tormentata, risulta invece abbozzato, privo di un pericolo reale.

Nemmeno gli altri personaggi riescono a dare spessore alla narrazione: Lio Tipton, nei panni della collega Ashley, riesce almeno a strappare qualche sorriso grazie alla sua cotta per un assassino poeta (Mustafa Shakir), che a sua volta viene ridotto a una gag ripetitiva. Camei curiosi – come Sean Astin, collega di Quan ne I Goonies, in un ruolo secondario da mentore con cappello da cowboy – non bastano a risollevare il ritmo del film. Marshawn Lynch e Otis André Eriksen, nei panni di due killer sopra le righe, vengono sacrificati da un montaggio che non lascia respiro all’azione. La regia di Eusebio, abituato alla costruzione fisica della scena ma non alla gestione del tono o della profondità dei personaggi, mostra i suoi limiti: l’alternanza tra ironia, romanticismo e violenza non trova mai un equilibrio vero. Il risultato è un ibrido confuso che tenta di essere Rumble in the Bronx, una commedia romantica e un omaggio all’exploitation anni ’70 – ma non riesce in nessuno di questi intenti.

Ke Huy Quan è Marvin Gable e Ariana De Bose è Rose Carlisle in Love Hurts, diretto da Jonathan Eusebio. © Universal Studios. All Rights Reserved.

Un film schizofrenico, tra nostalgia, citazionismo e sprechi di talento

A livello stilistico, Colpi d’amore cerca di pescare a piene mani dal cinema di Edgar Wright, con gag visive à la Hot Fuzz e un’estetica che vorrebbe essere pop e ipercinetica, ma manca di anima. Anche la colonna sonora, tra chitarre wah-wah e archi drammatici, sembra un tentativo forzato di evocare un mondo pulp che però non viene mai pienamente abbracciato. I combattimenti, potenzialmente il cuore pulsante del film, sono castrati da una fotografia piatta e da tagli di montaggio troppo serrati. Eusebio dimostra di conoscere gli ingredienti dell’action, ma ne dimentica completamente le dosi: manca la costruzione della tensione, l’uso efficace dello spazio, la coreografia che “respira”. Tutto viene sacrificato in nome di una velocità che non emoziona.

Alla fine, Colpi d’amore è un film che vuole dire troppo e non dice nulla. Cerca di essere una critica alla routine borghese, una storia d’amore impossibile, un viaggio di redenzione, una commedia nera, un film d’azione sopra le righe. Ma ogni volta che tenta una strada, si perde. Persino la sua durata contenuta (83 minuti) sembra un espediente per non affrontare davvero le domande che pone. Vale la pena proteggere una vita di mediocrità solo perché è “normale”? Il film dice di sì, ma non riesce a convincerci. E quando anche l’ironia fallisce, resta solo una scia di sangue e il rimpianto per ciò che Love Hurts poteva essere: una bizzarra ma riuscita lettera d’amore al cinema di genere. Invece è solo un biglietto di San Valentino scarabocchiato in fretta.

Colpi di Fortuna: recensione del film con Christian De Sica

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Colpi di Fortuna: recensione del film con Christian De Sica

  Colpi di Fortuna recensione poster E’ arrivata al termine la storica e più che decennale collaborazione tra l’attore Christian De Sica e Filmauro, regista che lo ha sempre scelto quale protagonista indiscusso dei suoi film di natale, ribattezzati poi ‘cinepanettoni’. Colpi di Fortuna recensione 3Già lo scorso anno però con Colpi di Fulmine, si era avvertito un cambiamento di rotta, nelle scelte narrative e nelle intenzioni dell’immancabile film di Natale, e con questo Colpi di Fortuna si prosegue su quello stesso binario: storie ad episodi isolate, protagonisti diversi e strizzate d’occhio a diversi generi di commendia, partendo dalla citazione del Totò de La Patente, fino al più moderno Una Notte da Leoni, che costituisce l’esempio per la struttura del primo episodio.

Protagonisti della prima storia sono Luca e Paolo, impegnati nella ricerca di una giacca in cui è conservato un biglietto milionario del lotto, dopo una notte brava di cui non ricordano nulla. Colpi di Fortuna recensione 2Il secondo episodio invece racconta di un imprenditore (De Sica) iper superstizioso, alle prese con un interprete, indispensabile per la chiusura di un importante contratto, che però porta jella. Infine è il turno di Lillo e Greg, nei panni di due fratelli: il primo ha una grande famiglia e si trova a dover accudire un fratello squilibrato e forse pericoloso.

Diviso in tre parti, Colpi di Fortuna ha come filo conduttore la fortuna, o meglio le diverse declinazioni della fortuna che si affrontano in agnuno degli episodi: può essere una vincita al lotto, una grande superstizione o un’eredità inaspettata, ma la fortuna cambia la vita a tutti i protagonisti.

Colpi di Fortuna recensioneIl film presenta una netta separazione tra i primi due episodi, dal tono demenziale, e l’ultimo, vero e proprio gioiellino di comicità semplice e immediata, realizzata grazie a due attori dalla sicura alchimia e dalle doti comiche innate. Lillo e Greg portano a casa un ottimo risultato, alzando un po’ la media del lavoro svolto dai loro colleghi di set, che si devono accontentare di misere performance e scrittura raffazzonata e approssimativa.

Colpi di Fortuna è un film squilibrato, che non riesce a salvarsi per l’unico terzo godibile che mostra, ma che pone il pubblico italiano davanti ad un grande enigma: cosa ci dobbiamo aspettare il prossimo anno dalla Filmauro?

Colpi d’Amore: intervista al regista Jonathan Eusebio

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Colpi d’Amore: intervista al regista Jonathan Eusebio

Arriva l’8 maggio distribuito da Universal Pictures Colpi d’Amore (qui la nostra recensione), il film d’esordio di Jonathan Eusebio, stunt coordinator e padawan alla corte di David Leicht, che negli ultimi anni con la sua 87North Productions sta riscrivendo le regole dell’action a Hollywood.

Con protagonisti Ke Huy Quan e Ariana DeBose, il film è un’atipica storia d’amore che contamina la rom-com con l’action e il buddy movie. Abbiamo intervistato Eusebio che ha cominciato a raccontare la sua esperienza di esordio alla regia, dirigendo due premi Oscar.

“È stato eccitante e divertente, però ero anche nervoso perché sono un regista esordiente alle prese con due Premi Oscar! Ma non potevo chiedere un cast più collaborativo e di supporto. Ho sentito questa collaborazione come un progetto davvero molto molto gratificante.”

Colpi d’Amore non è il film romantico tradizionale e si allontana dagli stereotipi. Qual’è stato il tuo processo di evoluzione della storia?

“Ho pensato che fosse prima di tutto la storia di Ke e Ari, ma anche che ci fossero molti personaggi di contorno e che volevo sviluppare, a parte l’azione, anche tutti gli aspetti che l’amore può assumere. Romantico, per se stessi, fraterno. Volevo essere sicuro che questo aspetto emotivo si vedesse in ogni personaggio, questa è stata la parte più divertente per me. Non solo siamo spinti a vedere se l’eroe conquisterà la ragazza, ma ogni emozione che si sviluppa in ogni personaggio.”

La produttrice Kelly McCormick ha dichiarato in un’intervista che gli attori, professionisti o esordienti, amano molto lavorare con te. Secondo te come mai?

“Spero che lo dicano perché pensano che sono una persona carina, ma penso sia principalmente perché sono entrato nel business del cinema in qualità di performer e poi ho cominciato la scalata verso la regia. Credo che queste esperienza mi abbia reso molto aperto e predisposto ad accogliere le idee e a lavorare collaborando con gli altri. Sento che non puoi fare un film da solo, e quindi un cast collaborativo è fondamentale. Credo sia importante far sentire tutti visti e ascoltati, per me è una parte importantissima del mio lavoro, anche quando faccio gli stunt. Li vuoi ascoltare, ma li vuoi anche far apparire al meglio di quello che possono, e questo credo sia una parte decisiva del lavoro, questo mutuo rispetto nel cercare di tirare fuori il meglio dagli altri.”

In un panorama a volte pigro, come hai gestito la storia e le sue svolte?

“Ho cercato di allontanarmi dalle formule, perché non mi piace un progetto confezionato a tavolino. Voglio solo capire che tipo di storia posso raccontare e raccontarla nel modo più autentico possibile. Nel film ci sono tutta una serie di elementi che io amo e che si vedono: i vecchi film di Hong Kong, i buddy movies, le commedie romantiche. Sono tutti lì presenti, non c’è una formula, ho qualcosa da dire e voglio che arrivi al pubblico.”

Colpi d’Amore è chiaramente una produzione 87North Productions perché rispetta tutti i canoni del marchio di fabbrica. Come ha bilanciato la tua impronta con quelle direttive?

“David Leitch è stato il mio mentore e Kelly la mia agente per tanto tempo. Il nostro modo di vedere l’action e lo storytelling è molto simile e quindi semplicemente ho fatto quello che diceva la mia sensibilità, che si allinea con quella della casa di produzione. Vuoi che sia divertente e brillante, ma allo stesso tempo, essendo un regista esordiente, ho voluto mettere nel film anche la mia personalità e la mia sensibilità nella storia.”

Dopo Richard Donner, hai diretto Ke e Sean Astin insieme, ci hai pensato mentre realizzavate le loro scene insieme?

“Io e Ke abbiamo la stessa età, sono cresciuto guardando Indiana Jones e il Tempio Maledetto a ripetizione, perché mi vedevo nel personaggio di Shorty. E questo mi ha portato ai Goonies. Per me, averli entrambi nel mio debutto alla regia è stato come un sogno che si realizza. Come un cerchio che si chiude, è una sensazione incredibile, non riesco neanche a articolare la gioia che ho provato.”

Cosa ci possiamo aspettare dalla tua carriera di regista?

“Al momento sto facendo molti incontri e ho molti appuntamenti per diversi progetti. Mi piace questo genere, quindi si tratta solo di trovare la storia giusta, amo davvero il genere delle arti marziali e quindi non lascerò questa strada molto presto. Ma voglio anche crescere a livello creativo, quindi sono molto aperto a quello che verrà.”

Colpevole d’omicidio: trama e cast del film con Robert De Niro

Colpevole d’omicidio: trama e cast del film con Robert De Niro

Legge e criminalità hanno spesso e volentieri avuto un rapporto molto stretto al cinema, il più delle volte confluendo entrambi anche all’interno degli stessi personaggi. Nel thriller del 2002 Colpevole d’omicidio questi due estremi convivono invece all’interno della stessa famiglia, tra un padre poliziotto e il figlio criminale. Diretto da Michael Caton-Jones, noto anche per i titoli voglia di ricominciare e The Jackal, il film si configura così come un complesso dramma famigliare, che spinge i personaggi a confrontarsi con aspetti di sé stessi e di quanti li circondano particolarmente imprevedibili.

Scritto da Ken Hixon, il film è basato sull’articolo Segno di un assassino, scritto per Esquire da Mike McAlary. All’interno di questo si raccontava la vera storia dell’agente Vincent LaMarca, il quale crebbe adottato dal dipartimento della polizia della sua città dopo che suo padre venne giustiziato negli anni Cinquanta per un rapimento. Cresciuto, divenuto poliziotto e padre, Vincent si trovò poi ad indagare sull’omicidio di uno spacciatore, ritrovando in suo figlio Joey il colpevole. Da qui parte il racconto del film, che va così ad esplorare il burrascoso e complesso rapporto tra padre e figlio.

Passato quasi del tutto inosservato al momento della sua uscita, raccogliendo pochi consensi al box office, Colpevole d’omicidio è invece un entusiasmante thriller che meriterebbe di essere riscoperto. Al suo interno si potranno ritrovare elementi e temi più profondi del previsto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Colpevole d’omicidio: la trama del film

Protagonista del film è Vincent LaMarca, detective della polizia di Manhattan vicino al pensionamento. Nonostante la sua gloriosa carriera, egli non gli ha mai dimenticato la propria provenienza, come anche la difficile situazione famigliare che ha caratterizzato i suoi primi anni di vita. Figlio di un criminale poi arrestato e giustiziato, Vincent è cresciuto con il desiderio di riscattare il proprio nome e grazie al suo operato sembra esserci riuscito. Improvvisamente, però, una nuova macchia minaccia di intaccare il suo status. Indagando sul brutale omicidio di uno spacciatore, Vincent si trova infatti a scoprire verità spiacevoli.

L’omicida viene infatti individuato con il nome di Joey Nova. Ben presto, Vincent si rende conto di come questi altri non sia che suo figlio Joseph. Questo nuovo episodio di cronaca nella famiglia LaMarca induce naturalmente la stampa a calcare la mano a riguardo. Eppure Vincent è convinto che ci sia qualche aspetto di quella vicenda ancora non chiarito e che potrebbe scagionare suo figlio. Nel disperato tentativo di scoprire di più e di riallacciare i rapporti con il Joey, il detective si troverà a doversi scontrare anche con i fantasmi del passato.

Colpevole d'omicidio cast

Colpevole d’omicidio: il cast del film

Ad interpretare il detective Vincent LaMarca vi è il due volte premio Oscar Robert De Niro, anche se per il ruolo era inizialmente stato considerato anche Al Pacino. Come sempre, De Niro si approcciò al personaggio in modo meticoloso, studiando l’attività dei detective ed esercitandosi anche nell’utilizzo della pistola, così da poter risultare più realistico nel maneggiarla. Accanto a lui, nel film, si ritrova anche sua figlia Drena De Niro, nei panni di Vanessa Hansen. Colpevole d’omicidio è stato il secondo film del 2002 in cui De Niro ha recitato insieme a sua figlia, l’altro è Showtime. L’attrice premio Oscar Frances McDormand è invece presente nei panni di Michelle, nuova compagna di Vincent.

Nel ruolo di Joey, il problematico figlio del protagonista, vi è l’attore James Franco. Fu lo stesso De Niro a richiedere la presenza del giovane interprete per questo ruolo, essendo rimasto colpito dalla sua performance in James Dean – La storia vera e desiderando pertanto lavorare con lui. L’attrice Eliza Dushku recita nei panni di Gina, la compagna di Joey che aiuterà Vincent nelle sue indagini. Sono poi presenti gli attori George Dzundza nei panni del collega di Vincent, RegDuffy, e William Forsythe in quelli di Spyder, pericoloso spacciatore della città. La nota attrice teatrale Patti LuPone, infine, è presente nei panni di Maggie LaMarca, ex moglie di Vincent.

Colpevole d’omicidio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Colpevole d’omicidio è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 29 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

Colpevole d’innocenza: trama e cast del film con Ashley Judd

Colpevole d’innocenza: trama e cast del film con Ashley Judd

Gli anni Novanta sono stati particolarmente importanti per il genere thriller, che ha durante questi visto riformulare i propri canoni e i limiti versi cui spingersi sempre di più. Titoli come Seven, Copycat, Il fuggitivo, Il cliente o Il rapporto Pelican sono solo alcuni esempi delle tante declinazioni che questo genere ha assunto nel tempo. Un altro celebre film di questo genere è Colpevole d’innocenza, diretto nel 1999 da Bruce Beresford su sceneggiatura di David Weisberg e Douglas Cook. Anche in questo caso, come in alcuni dei titoli poc’anzi citati, si ritrova un complesso caso da risolvere prima che sia troppo tardi.

Colpevole d’innocenza, infatti, come suggerisce anche lo stesso titolo, vede la sua trama prendere vita a partire da un errore giudiziario. Un tema più volte già trattato in quegli anni, dove la giustizia era spesso guardata con altrettanto sospetto della criminalità. Si tratta infatti di anni violenti, dove si può finire nei guai per il minimo errore. Il cinema anche in questo caso capta tutto ciò e lo traspone sul grande schermo con storie tese e cupe come questa. Lo spettatore si trova così davanti a grande intrattenimento ma anche a fare i conti con scottanti argomenti.

Come molti altri film di questo genere, anche Colpevole d’innocenza si affermò come un grande successo. A fronte di un budget di 40 milioni di dollari, il film è arrivato ad incassarne 177 in tutto il mondo. Acclamato da critica e pubblico, è ancora oggi un brillante esempio di thriller anni Novanta, con grandi interpretazioni e imprevedibili risvolti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Colpevole d’innocenza: la trama del film

Protagonista del film è Elizabeth Parsons, donna benestante e felicemente sposata con Nick Parsons. I due vivono in una casa sul mare insieme al figlio Matthew. Tutto si svolge normalmente e tranquillamente per loro, finché l’idillio non si spezza imprevedibilmente. Un giorno, infatti, Nick propone alla moglie di trascorrere il weekend in barca a vela, lasciando il figlio ad un’amica di famiglia. Durante la prima notte in mare, Elizabeth si sveglia però ricoperta di sangue, un coltello in mano e di suo marito neanche l’ombra. Raggiunta da una vedetta della Guardia Costiera, la donna si vede accusata di omicidio.

Processata e condannata ad 8 anni, nonostante il corpo del marito non sia stato mai ritrovato. Incapace però di provare la propria innocenza, l’unica speranza di Elizabeth è quella di poter riabbracciare quanto prima suo figlio. Le visite del bambino, accompagnato dall’amica di famiglia Angela, che ne è ora la tutrice, sono il suo unico sollievo. Quando però Angela le comunica che si trasferiranno a San Francisco, Elizabeth inizia a sospettare qualcosa. Grazie ad alcuni suoi contatti riesce a scoprire una terribile verità sulla scomparsa di suo marito. Decisa ad avere la sua vendetta, la donna dovrà però fare i conti con la giustizia, incarnata dal severo poliziotto Travis Lehman.

Colpevole d'innocenza cast

Colpevole d’innocenza: il cast del film

Ad interpretare Elizabeth Parsons vi è l’attrice Ashley Judd, particolarmente nota anche per i thriller Il collezionista e High Crimes – Crimini di Stato. Originariamente, però, per il ruolo erano state contattate altre attrici, tra cui Meg Ryan e Michelle Pfeiffer. Entrambe però declinarono e il ruolo venne offerto all’attrice premio Oscar Jodie Foster. Questa, tuttavia, rimase incinta prima dell’inizio delle riprese, cedendo dunque il ruolo alla Judd. Nei panni di Nick Parsons, il marito di Elizabeth, vi è invece l’attore Bruce Greenwood. Curiosamente, questi si è trovato qui a fingere la sua morte nello stesso modo di come fa anche nel film Amara vendetta.

Ad interpretare Matthew, il figlio della coppia, vi è l’attore Spencer Treat Clark, mentre l’amica di Elizabeth, Angela, ha il volto di Annabeth Gish. Di grande importanza è anche la presenza nel cast dell’attore premio Oscar Tommy Lee Jones. In quegli anni all’apice della sua carriera e interprete ricorrente in molti dei maggiori thriller del decennio, egli ottenne per recitare in Colpevole d’innocenza un compenso pari a dieci milioni di dollari. Come già avvenuto in Il fuggitivo e U.S. Marshals – Caccia senza tregua, anche qui egli interpreta il ruolo di un poliziotto impegnato nella cattura di un protagonista ingiustamente accusato di crimini. Infine, nel film sono presenti anche Jay Brazeau nei panni di Bobby Long e Roma Maffia in quelli di Margaret Sklowski.

Colpevole d’innocenza: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Colpevole d’innocenza è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 17 dicembre alle ore 21:25 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

Colpa delle stelle: Trailer italiano con Shailene Woodley

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Colpa delle stelle: Trailer italiano con Shailene Woodley

Arriva il trailer italiano del film Colpa delle stelle, il film diretto da Josh Boone, con Shailene Woodley e Ansel Elgort. In originale The Fault In Our Stars, adattamento cinematografico del romanzo di John Green, in Italia conosciuto come Colpa delle stelle. Protagonisti anche Nat Wolff, Willem Dafoe e Laura Dern.

Colpa delle stelle (The Fault in Our Stars) è il quarto romanzo scritto dall’autore John Green e pubblicato nel gennaio 2012. La storia è narrata da Hazel, una sedicenne affetta dal cancro. che è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Qui incontra e si innamora del diciassettenne Augustus, un ex giocatore di basket con una gamba amputata. Sul suo blog di Tumblr e sul suo vlog di Youtube, Green ha dichiarato che “il titolo è ispirato alla famosa frase del Giulio Cesare di Shakespeare (Atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto: “La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni”.

Colpa delle stelle: trailer esteso del film con Shailene Woodley

Colpa delle stelle: trailer esteso del film con Shailene Woodley

Arriva il trailer esteso del film Colpa delle stelle, il film diretto da Josh Boone, con Shailene Woodley e Ansel Elgort. In originale The Fault In Our Stars, adattamento cinematografico del romanzo di John Green, in Italia conosciuto come Colpa delle stelle. Protagonisti anche Nat Wolff, Willem Dafoe e Laura Dern.

Colpa delle stelle (The Fault in Our Stars) è il quarto romanzo scritto dall’autore John Green e pubblicato nel gennaio 2012. La storia è narrata da Hazel, una sedicenne affetta dal cancro. che è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Qui incontra e si innamora del diciassettenne Augustus, un ex giocatore di basket con una gamba amputata. Sul suo blog di Tumblr e sul suo vlog di Youtube, Green ha dichiarato che “il titolo è ispirato alla famosa frase del Giulio Cesare di Shakespeare (Atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto: “La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni”.

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Colpa delle Stelle: recensione del film con Shaileen Woodley

Colpa delle Stelle: recensione del film con Shaileen Woodley

Adattare un libro per il cinema non è cosa facile. Soprattutto quando il libro è così amato che i lettori lo citano parola per parola e i suoi personaggi sono vivi, nostri amici e i loro problemi e disavventure così vicine a noi. Si esce quindi con lo stupore negli occhi dalla proiezione di Colpa delle Stelle per l’impressionante somiglianza di Shaileen Woodley e Ansel Elgort con i loro personaggi Hazel Grace e Augustus Waters, nati dalla penna di John Green.

Colpa delle Stelle diretto da Josh Boone e in uscita in Italia il 4 Settembre dopo un debutto “stellare” al botteghino americano, racconta la storia di Hazel Grace (Shaileen Woodley), adolescente condannata a sopravvivere con un cancro ai polmoni, che inizia a frequentare un gruppo di supporto per accontentare i genitori. Cinica e annoiata dalla routine fatta di pillole e reality tv, incontra Augustus Waters (Ansel Elgort), un bel ex giocatore di basket con una sola gamba, amputata a causa di un tumore ora in remissione, che senza mezzi termini le fa capire che è interessato a lei. Grazie a lui Hazel torna a sorridere e nasce l’amore tra i due, un amore un po’ titubante, ma che da subito diventa l’unica ragione di vita.

Potrebbe far storcere il naso a molti, ricordando i teen drama alla Nicholas Sparks, e sicuramente a quel pubblico è indirizzato il prodotto, ma Colpa delle stelle è un film con scelte registiche intelligenti ma soprattutto con una sceneggiatura fedele al libro e funzionale, dove Josh Boone si mette a servizio della storia. Mai pesante o scontata, il film sorprende per le citazioni così precise che, se avete amato il libro, vi stamperanno un sorriso sulla bocca per tutta la durata della pellicola. Perché anche se il tema trattato porta più volte a lasciarsi andare alla commozione, in Colpa delle Stelle si ride e sorride molto.

Colpa delle StelleIl punto di forza del film è la scelta dei protagonisti, che devono reggere da soli tutto il film, e ci riescono. Lei, Shaileen Woodley, astro nascente del cinema americano era già una certezza: bravissima, bella e centrata nella parte della forte e determinata Hazel. La vera sorpresa è però Ansel Elgort, semi esordiente al suo primo vero ruolo (forse ve lo ricordate nella parte del fratello di Shaileen nella saga fantasy Divergent) e con una faccia da ragazzino che è difficile da prendere sul serio. E invece no: da subito lascia a bocca aperta per la somiglianza con Augustus Waters. Somiglianza di gesti, intendiamoci. Come sorride, come si muove, come guarda lei e come poggia la “metafora” tra le labbra: l’amato personaggio esce dalla carta e debutta sul grande schermo grazie ad un carismatico e bravissimo attore.

I fan del libro di John Green non rimarranno delusi, e se invece questo sul grande schermo sarà per voi il primo incontro con Hazel e Augustus, preparatevi ad essere rapiti da questa grande storia d’amore e ricordatevi di portare i fazzoletti!

Colpa delle stelle: prima clip e featurette con Shailene Woodley

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Arriva la prima clip e la featurette del film Colpa delle Stelle diretto da Josh Boone, con Shailene Woodley e Ansel Elgort. In originale The Fault In Our Stars, adattamento cinematografico del romanzo di John Green, in Italia conosciuto come Colpa delle Stelle. Protagonisti anche Nat Wolff, Willem Dafoe e Laura Dern.

Colpa delle Stelle (The Fault in Our Stars) è il quarto romanzo scritto dall’autore John Green e pubblicato nel gennaio 2012. La storia è narrata da Hazel, una sedicenne affetta dal cancro. che è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Qui incontra e si innamora del diciassettenne Augustus, un ex giocatore di basket con una gamba amputata. Sul suo blog di Tumblr e sul suo vlog di Youtube, Green ha dichiarato che “il titolo è ispirato alla famosa frase del Giulio Cesare di Shakespeare (Atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto: “La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni”.

Colpa delle stelle: le curiosità sul film con Shailene Woodley

Colpa delle stelle: le curiosità sul film con Shailene Woodley

Adattamento dell’omonimo e popolare romanzo per ragazzi, Colpa delle stelle è arrivato nelle sale cinematografiche nel 2014 con la regia di Josh Boone. In breve, la pellicola è diventata un grande successo in tutto il mondo, ottenendo ottimi riscontri di pubblico anche in Italia, dove è arrivata a guadagnare oltre 5 milioni di euro. A livello mondiale l’incasso ammonta ad oltre 300 milioni di dollari, a fronte di un budget di soli 12. Il merito va anche ai due giovani e apprezzati protagonisti, che hanno saputo attrarre numerosi spettatori verso questa storia d’amore e di lotta contro un destino avverso.

Tutto nasce dal romanzo pubblicato nel 2012 da John Green, divenuto in breve tempo un vero e proprio best seller, apprezzato tanto da un pubblico giovane quanto da uno più adulto. In particolare, critica e lettori sono concordi nell’indicare come elementi di successo del libro il suo trattare in modo leggero temi delicati come quello della malattia. Così facendo, Green ha offerto un nuovo punto di vista a riguardo, narrato attraverso personaggi complessi e intriganti. Per il titolo del romanzo, l’autore si è ispirato al primo atto, scena 2, del Giulio Cesare di William Shakespeare, in cui Cassio dice a Bruto: “la colpa, caro Bruto, non è delle nostre stelle, ma nostra, se siamo dei subalterni“.

Colpa delle stelle: la trama e il cast del film

Protagonisti del film sono Hazel e Gus, due giovani adolescenti, anticonformisti e dallo spiccato spirito sarcastico. Conosciutisi durante le riunioni in un gruppo di sostegno per malati di cancro, i due si innamoreranno irrimediabilmente l’uno dell’altro, decidendo di vivere la loro storia nonostante le avversità che il destino porrà sul loro cammino. Nel timore che le rispettive malattie possano separarli, i due iniziano a condividere tutte le loro passioni, tra cui il libro preferito di Hazel, intitolato Un’afflizione imperiale, scritto da Peter Van Houten. Desiderosi di incontrare quest’ultimo, i due partiranno verso una nuova avventura, coronando la loro storia d’amore. La malattia di Gus, tuttavia, si ripresenterà inesorabile, complicando il loro rapporto.

Nel ruolo dei due ragazzi protagonisti vi sono gli attori Shailene Woodley e Ansel Elgort. I due, già piuttosto noti prima del film, hanno con questo consacrato la loro popolarità. Nello stesso anno hanno inoltre recitato insieme nel film Divergent, primo capitolo di una trilogia proseguita con Insurgent (2015) e Allegiant (2016). In questa recitavano nel ruolo di due fratelli, passando invece ad essere amanti in Colpa delle stelle. La loro amicizia è stata di aiuto a ciò, permettendogli di ottenere un’ottima chimica di coppia. Per dar vita ai loro personaggi, l’attrice ha inoltre affinché Elgort leggesse il libro da cui è tratto il film, e di cui lei è una grande fan. L’attore, che non sembrava ritenere necessaria la lettura, si convinse infine a farlo per lei, pur di non deluderla.

Particolarmente desiderosa di far parte del progetto, la Woodley scrisse numerose e-mail al regista e allo scrittore del romanzo, affermando di essere pronta a qualunque cosa pur di far parte del progetto. Green, inizialmente, non credeva che l’attrice fosse adatta per il ruolo, ma dopo aver assistito al provino si ricredette immediatamente, affermando di essere stato profondamente commosso dalla sua dedizione. Per la parte, inoltre, la Woodley decise di tagliarsi realmente i capelli per il ruolo di Hazel, rifiutandosi di indossare una parrucca. L’attrice ha poi donato i propri capelli all’ospedale locale, permettendo così di realizzare con questi una parrucca per i bambini malati. Completano il cast anche gli attori Laura Dern, nel ruolo della madre di Hazel, e Willem Dafoe, nel ruolo del burbero scrittore Van Houten.

colpa delle stelle cast

Colpa delle stelle: la vera storia che ha ispirato il romanzo

Benché riadattata per poter diventare un romanzo prima e un film poi, la storia di Colpa delle stelle si basa sulla vera amicizia che legava Green ad una giovane ragazza malata di cancro. Questa è Esther Earl, nata nel 1994, a cui all’età di 12 anni venne diagnosticato un cancro alla tiroide. La ragazza visse il periodo della malattia con grande coraggio, aprendo un canale YouTube dove parlava della propria malattia e della propria vita con essa. In breve, divenne una piccola celebrità sul Web, fino al momento della sua scomparsa. La ragazza si spense infatti il 25 agosto del 2010, all’età di 16 anni.

Esther e Green si conobbero nel 2009, ad un evento dedicato alla saga di Harry Potter. Lo scrittore si trovava lì per assistere ad un’esibizione del fratello, mentre la ragazza era presente in quanto fan della saga fantasy. L’attenzione di Green fu catturata dalla bombola d’ossigeno che lei portava dietro con sé, e i due iniziarono così a parlare stringendo amicizia. I due intrapresero poi una fitta corrispondenza, scambiandosi novità, curiosità e qualunque altra cosa accadesse nelle loro vite. In seguito alla scomparsa della ragazza, per elaborare il lutto Green decise di rimettere mano al romanzo che stava scrivendo, trasformando radicalmente la storia affinché prendesse maggiormente spunto dalla vicenda di Esther.

Lo scrittore ha infatti raccontato che ciò che più lo ha ispirato nello scrivere il libro è stata l’empatia e la vitalità di Esther, la quale affrontava sempre con il sorriso la sua difficile situazione. Green non voleva però appropriarsi della sua storia, decidendo perciò di costruirne una che avesse solo dei piccoli riferimenti alla giovane. Il personaggio di Hazel, ad esempio, presenta solo alcune somiglianze superficiali con Esther. Tra queste vi sono il tipo di cancro e la necessità di girare con le bombole d’ossigeno. L’autore è inoltre convinto del fatto che se non avesse incontrato la ragazza, non avrebbe mai potuto scrivere una storia del genere, dedicando quindi a lei tutto il suo successo.

Colpa delle stelle: le canzoni, le frasi, il trailer del film e dove vederlo in streaming

La storia d’amore tra i due protagonisti è caratterizzata dal alcuni popolari brani, che caratterizzano il film e la sua malinconica atmosfera. Tra questi si annoverano Simple As This di Jake Bugg, All I Want dei Kodaline, Let Me In dei Grouplove, Wait degli M83, No One Ever Loved di Lykke Li e What You Wanted dei OneRepublic. A firmare il brano portante del film è poi il celebre cantautore britannico Ed Sheeran. La sua All of the Stars si afferma come la canzone che meglio descrive i due protagonisti e il loro struggente amore. Si tratta di una ballata romantica, ricca del talento popolare cantante che riconferma con questo brano il proprio successo tra le giovani generazioni.

Per gli amanti del film, o per chi volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Colpa delle stelle è infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Infinity. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Il film è celebre anche per via di alcune frasi divenute simbolo del difficile amore tra i due protagonisti. Grazie a queste, gli spettatori hanno potuto affezionarsi ancor di più a loro e alle loro emozioni, sentendole come proprie. Ecco allora alcune delle frasi più belle presenti nel film:

Sono innamorato di te, e non sono il tipo da negare a me stesso il semplice piacere di dire cose vere. Sono innamorato di te, e so che l’amore non è che un grido nel vuoto, e che l’oblio è inevitabile, e che siamo tutti dannati e che verrà un giorno in cui tutti i nostri sforzi saranno ridotti in polvere, e so che il sole inghiottirà l’unica terra che avremo mai, e sono innamorato di te! (Gus)

Puoi scegliere di non soffrire in questo mondo, però puoi scegliere per chi soffrire. E a me piace la mia scelta, spero che ad Hazel piaccia la propria. (Gus)

Mi sono innamorata di te come quando ci si addormenta: piano piano poi… Profondamente. (Hazel)

Se vuoi vedere l’arcobaleno, devi sopportare la pioggia. (Hazel)

È questo il problema del dolore. Esige di essere sentito. (Gus)

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Colpa delle stelle: foto della première di Londra

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Ieri 17 giugno, si è svolta presso il Mayfair Hotel di Londra una speciale proiezione di Colpa delle stelle il film diretto da Josh Boonec he uscirà in Italia il prossimo 4 settembre. Alla serata hanno partecipato gli attori Ansel ElgortNat Wolff e Laura Dern, che si sono intrattenuti con i fan sul red carpet, firmando autografi e facendo foto.

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Colpa delle stelle (The Fault in Our Stars) è il quarto romanzo scritto dall’autore John Green e pubblicato nel gennaio 2012. La storia è narrata da Hazel, una sedicenne affetta dal cancro. che è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Qui incontra e si innamora del diciassettenne Augustus, un ex giocatore di basket con una gamba amputata. Sul suo blog di Tumblr e sul suo vlog di Youtube, Green ha dichiarato che “il titolo è ispirato alla famosa frase del Giulio Cesare di Shakespeare (Atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto: “La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni”.

Colpa delle stelle: Foto della premiere con Shailene Woodley e Sam Trammel

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Si è tenuta a New York la premiére U.S.A. di Colpa delle stelle, il film diretto da Josh Boone, con Shailene WoodleySam Trammel eWillem Dafoe, che uscirà in Italia il prossimo 4 settembre.

Hanno partecipato alla serata Shailene Woodley, Ansel Elgort, Nat Wolff, Willem Dafoe, Laura Dern e Sam Trammell.  Anche John Green, l’autore del libro dal quale è stato tratto il film, si è intrattenuto sul red carpet firmando autografi e facendo foto con i numerosi fan presenti.

Colpa delle stelle colonna sonora

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Colpa delle stelle colonna sonora

Ascolta la soundtrack ufficiale dell’atteso film Colpa delle Stelle diretto da Josh Boone e interpretato da Shailene Woodley e Ansel Elgort, ancora insieme dopo aver recitare in Divergent. Le  musiche originali del film sono di Mike Mogis e Nate Walcott membri della band indie-rock statunitense dei Bright Eyes.

LEGGI ANCHE: Colpa delle Stelle recensione del film con Shaileen Woodley

Di seguito tracklist e brani:

1. All Of The Stars – Ed Sheeran
2. Simple As This – Jake Bugg
3. Let Me In – Grouplove
4. Tee Shirt – Birdy
5. All I Want – Kodaline
6. Long Way Down – Tom Odell
7. Boom Clap – Charli XCX
8. While I’m Alive – Strfkr
9. Oblivion – Indians
10. Strange Things Will Happen – The Radio Dept.
11. Bomfalleralla – Afasi & Filthy
12. Without Words – Ray LaMontagne
13. Not About Angels – Birdy
14. No One Ever Loved – Lykke Li
15. Wait – M83
16. Best Shot (Bonus Track) – Birdy & Jaymes Young

Colpa delle stelle (The Fault in Our Stars) è il quarto romanzo scritto dall’autore John Green e pubblicato nel gennaio 2012. La storia è narrata da Hazel, una sedicenne affetta dal cancro. che è obbligata dai genitori a frequentare un gruppo di supporto. Qui incontra e si innamora del diciassettenne Augustus, un ex giocatore di basket con una gamba amputata. Sul suo blog di Tumblr e sul suo vlog di Youtube, Green ha dichiarato che “il titolo è ispirato alla famosa frase del Giulio Cesare di Shakespeare (Atto 1, scena 2), dove il nobile Cassio dice a Bruto: “La colpa, caro Bruto, non è delle stelle, ma nostra, che ne siamo dei subalterni”.

Colour from the Dark: recensione del film

Colour from the Dark: recensione del film

In Colour from the Dark in un casolare sperduto nella campagna ferrarese vive una famiglia di giovani contadini: Pietro (Michael Segal), lavoratore instancabile e marito appassionato, sua moglie Lucia (Debbie Rochon), dolce e paziente, e la sorella di lei, Alice (Marysia Kay), sordomuta affetta anche da disturbi mentali. La ragazza, ormai ventenne, si comporta come fosse ancora una bambina, tanto che non si separa mai dalla sua bambola di pezza, Rosina: la usa quasi come ‘periscopio’, per sondare il mondo che la circonda. Un mondo pericoloso. C’è la guerra, il paese è occupato dai tedeschi, e chiunque offra asilo agli ebrei rischia la vita. Come il signor Giovanni (Gerry Shanahan) e la figlia Anna (Eleanor James), che hanno accolto l’ebrea Teresa (Alessandra Guerzoni) nella loro fattoria, mentre aspettano con ansia il ritorno dal fronte di Luigi (Emmet J. Scanlan), fratello di Pietro, nonché fidanzato di Anna.

Un giorno, quando Alice va a prendere l’acqua al pozzo, si intravede una strana luce che sembra sgorgare dal fondo. Il secchio rimane incastrato laggiù e deve intervenire Pietro. Nel tentativo di sbloccarlo, però, l’uomo inconsapevolmente libera una sorta di entità misteriosa destinata a cambiare per sempre tutto ciò con cui entra in contatto. Se all’inizio si assiste a veri e propri miracoli – Alice riacquista la parola, Pietro guarisce da una malformazione alla gamba che lo fa zoppicare, gli ortaggi nei campi crescono rigogliosi ad una velocità esorbitante – ben presto le cose si metteranno male. Per tutti. A cominciare dall’amabile Lucia. Tanto da richiedere l’intervento di Don Mario (Matteo Tosi). Riuscirà il giovane prete a scacciare questa forza soprannaturale malvagia e sfuggente?

Un casolare isolato, un pozzo profondo, una luce misteriosa, una bambola di pezza. Tutti gli indizi puntano all’horror. Per non parlare del soggetto alla base del film: un racconto del 1927, The colour out of space, di H.P. Lovecraft, maestro indiscusso del fantasy (horror incluso). Mentre però l’autore si concentrava su elementi fantascientifici per caratterizzare la sua storia, il regista di Colour from the dark, Ivan Zuccon – cultore di Lovecraft di lunga data, malgrado la giovane età – adatta il racconto in chiave più ‘intimista’, personalizzandolo. A partire dal teatro che fa da sfondo alle vicende: l’azione viene trasportata dalla provincia americana a quella ferrarese, che Zuccon conosce bene perché è proprio di quelle parti. Il trasferimento geografico presentava per lui un interesse particolare, quasi una sfida: offriva, infatti, la possibilità di calare il mito lovecraftiano dentro una realtà insolita, che non gli appartiene affatto, quella della tradizione cattolica italiana.

La rivisitazione di Zuccon è inoltre ambientata in un periodo molto particolare, nel pieno della seconda guerra mondiale e dell’occupazione tedesca. L’orrore vero del nazifascismo e della Storia del mondo viene dunque a fondersi con l’horror fantasy di questa piccola storia familiare. In fondo, il tema della guerra rappresenta il male dell’uomo, ed è proprio di questo che l’entità misteriosa si nutre. Tuttavia, il regista lascia in secondo piano eserciti e combattimenti, per concentrarsi sui suoi contadini. Dapprima uniti e solidali nel condurre una vita semplice e al tempo stesso faticosa, i personaggi si allontanano sempre più gli uni dagli altri, incapaci di comprendersi e riconoscersi.

“Cosa succede in una famiglia quando tutto va a rotoli?”. Questa l’intenzione ‘intimista’ che ha guidato l’adattamento cinematografico di Zuccon. Certo, non tutti avrebbero pensato all’horror come genere narrativo per trattare una crisi familiare. E, forse, agli occhi dello spettatore, non è proprio la crisi familiare a rappresentare il cuore della vicenda. Che sembra svolgersi seguendo una trama piuttosto banale, infarcita di tutti i must del film horror. Un forza malvagia arriva improvvisamente ad interrompere la tranquilla routine di una famiglia perbene, insinuandosi silenziosa nelle vite dei personaggi. Seguono possessioni più o meno demoniache, allucinazioni, morti trucide e compagnia bella. Certo, essendo un film di genere, è ovvio che vengano rispettati tutti i diktat che il genere stesso comporta. Ma con una tradizione ormai centenaria in materia di horror, ci si aspetterebbe qualcosa di più. Uno sguardo nuovo, un elemento-sorpresa in grado di stupirci davvero. E di spaventarci nel profondo.

Non bastano le musiche d’atmosfera, né le scene splatter con litri di sangue al seguito. Tutto questo ci è fin troppo familiare; ormai sappiamo prevedere ogni mossa. La regia non è sufficientemente efficace nello spiazzarci. Zuccon ha un indubbio gusto estetico e ci regala inquadrature assai suggestive, ma nel quadro complessivo del genere non ci spaventa. Forse perché l’opera vuole essere più intimista; forse perché alcuni effetti visivi risultano quasi ‘datati’ (il film è del 2008); o forse perché il ritmo non è quello classico, incalzante, cui l’horror ci ha piacevolmente abituati (e di cui si sente un po’ la mancanza).

Venduto all’estero in numerosi Paesi, Colour from the Dark esce soltanto adesso in Italia, sottotitolato, grazie al circuito di Distribuzione Indipendente.

Colour from the Dark: alla Casa del Cinema arriva l’horror made in Italy

Il regista Ivan Zuccon (collaboratore fisso di Pupi Avati) presenta il suo Colour from the dark, horror ispirato ad un racconto del maestro del fantasy H.P. Lovecraft. Con lui, gli attori Michael Segal (il protagonista, Pietro) e Matteo Tosi (nel ruolo del prete, Don Mario), il compositore Marco Werba, la co-produttrice Roberta Marrelli, e il distributore Giovanni Costantino (Distribuzione Indipendente).

Colossal: Anne Hathaway controlla un mostro gigante nel nuovo teaser trailer

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Dopo essere passata dai fasti imperiali di Pretty Pincess alle fatiche supereroistiche in lettex di Catwoman in The Dark Knight Rises – transitando nel frattempo nella giungla del glamour de Il diavolo veste Prada e nelle rivolte canore de I Miserabili – la bella e brava Anne Hathaway si prepara ora ad approdare con grinta e stile nello sci-fi grazie al nuovo Colossal, kaiju-move detto da Nacho Vigalondo di cui è ora possibile ammirare il secondo teaser trailer ufficiale.

https://youtu.be/B5J3GNsrhAo

Nel nuovo teaser trailer di Colossal è possibile notare uno stile decisamente meno cupo e più irriverente rispetto alle precedenti immagini già mostrate dell’atteso sci-fi, nel quale una sperduta Anne Hathaway si trova nella condizione di poter comandare “in remoto” dal proprio piccolo appartamento un essere mostruoso di oltre dieci metri e più situato a Seoul. Da queste poche immagini è già possibile intuire come la pellicola non nasconde, ma anzi omaggia, la propria derivazione dal celebre Pacif Rimm di Guillermo del Toro.

Anne Hathaway nelle prime immagini dello sci-fi Colossal

Colossal vede l’attrice premio Oscar recitare al fianco di Dan Stevens (Downton Abbey, La bella e la bestia) e Jason Sudeikis (Come ti spaccio la famiglia, Mother’s Day).  Tim Blake Nelson e Austin Stowell completano il cast del film che sarà scritto e diretto da Nacho Vigalondo, e che sarà presentato in anteprima al prossimo Toronto Film Festival.

La storia segue una donna che torna a vivere nel suo paese d’origine dopo aver perso il suo fidanzato a New York, solo per scoprire che è stranamente connessa con una creatura gigante che si è materializzata a Seoul e sta distruggendo la città.

Colossal è programmato per uscire nelle sale nella primavera 2017.

L’ultima volta che abbiamo visto Anne Hathaway sul grande schermo è stato in Alice Attraverso lo Specchio, sequel di Alice in Wonderland in cui l’attrice è tornata a vestire i panni della Regina Bianca.

Fonte: EW

Colossal: nuovo trailer e poster del film con Anne Hathaway

È stato diffuso online il nuovo trailer di Colossal, monster movie con Anne Hathaway, scritto e diretto da Nacho Vigalondo.

Il film, definito “Godzilla che incontra Lost in Translation“, ha come protagonista Gloria (Anne Hathaway appunto), costretta a lasciare New York dopo aver perso lavoro e fidanzato. Tornata nella città natale, scopre con sgomento di essere in qualche modo connessa mentalmente a una mostruosa creatura gigante che sta spargendo il panico a Seul. Gli eventi sfuggono ben presto al controllo e Gloria dovrà capire come mai la sua esistenza abbia così tanta influenza sul destino del mondo.

Anne Hathaway è affiancata da Jason Sudeikis, Dan Stevens, Austin Stowell e Tim Blake Nelson.

Colossal, presentato in anteprima mondiale al Toronto Film festival, uscirà negli States il 7 aprile.

Ecco il simpatico poster:

Colossal poster

Fonte

Colonne sonore: Django Unchained

Colonne sonore: Django Unchained

Django Unchained 01Quentin Tarantino si è sempre distinto tra le eccellenze nel campo delle colonne sonore, un vero maestro nella scelta delle tracce che avrebbero accompagnato, davvero tenendoli per mano, i suoi film e delle sue pellicole, in cui la musica ha un ruolo rilevante, e Django Unchained, ultimo suo lavoro, non fa che confermare questa sua grande capacità nell’intrecciare suono e immagine in un unico, uniforme filo.

Colonne sonore: Anna Karenina di Dario Marianelli

Colonne sonore: Anna Karenina di Dario Marianelli

Il loro è sempre stato un fortunato sodalizio, ma per l’ultima versione cinematografica dell’ Anna Karenina di Tolstoj la collaborazione non poteva essere più azzeccata: stiamo parlando di Joe Wright e Dario Marianelli, regista inglese e compositore italiano già uniti sotto la buona stella della letteratura con Orgoglio e Pregiudizio, nomination per la miglior Colonna Sonora agli Oscar 2006 ed Espiazione, che aveva conquistato l’ambita statuetta nel 2008 fondendo il ritmo spietato di una macchina da scrivere col lirismo dell’orchestra sul devastato campo di battaglia di Dunkirk.

Non appena si alza il sipario su Anna Karenina, appare subito evidente quanto in un film dall’architettura tanto complessa la colonna sonora fosse non un semplice orpello ornamentale ma un vero e proprio pilastro di sostegno, senza il quale difficilmente la pellicola avrebbe mai trovato la sua dimensione: messo in scena con ambizioni metateatrali in un vecchio teatro dove ciascuno pretende di presentare un’immagine  sufficientemente compiacente e artificiale per gli occhi della buona società, con i suoi personaggi intenti a danzare con costanza un walzer dell’ipocrisia per favorire il  continuo cambio di scenografie che segna il passaggio da un’ambientazione all’altra, Anna Karenina si apre con un Overture intrisa di una pomposità del tutto funzionale a presentare lo sfarzo della Russia imperiale e con esso i tratti caricaturali del fratello della protagonista, Obloskij. Si prosegue con Clerks, curioso Walzer che accompagna la catena di montaggio sempre uguale e impeccabile di un gruppo di impiegati e con She’s of the Heavens, il brano che ci introduce al candido personaggio di Kitty e all’amore non corrisposto del suo tenero spasimante Levin: il cuore della santa madre Russia inizia a scaldarsi grazie a Beroza (tema ripreso in the Girl in the Birch), tipica filastrocca del folclore popolare che con violino e balalaika vibra di vecchie e immortali glorie gitane.

Se è Interessante notare come le sonorità più squisitamente romantiche siano lasciate alle scene lontane dal palcoscenico (Beyond The Stage, Someone is Watching), quando il violino di Jack Liebeck può finalmente abbandonarsi a note più intime e meno altisonanti nel tentativo di catturare l’anima della mutevole protagonista Anna (un approccio vicino a quello perseguito dalle musiche, sempre firmate da Marianelli con la collaborazione dello stesso Liebeck, di Jane Eyre di Cary Fukunaga), un vero è proprio capolavoro è Dance With me, la memorabile danza che segna lo scoccare definitivo della scintilla fra Anna e il Conte Vronskij: pur mantenendo alcuni tratti felici del Netherfield Ball di Orgoglio e pregiudizio( dove Elizabeth e Darcy erano talmente coinvolti da riuscire a isolare il resto dei convitati danzando su una melodia più dolce e misurata), qui ci troviamo decisamente su altri livelli, con una catena di Walzer che inizia gradualmente e procede incessante fino a soffocare la protagonista e a risucchiarla in un vortice senza uscita, dove la vertigine è palpabile e il crescendo dell’orchestra sembra minacciare l’arrivo di una locomotiva impazzita per presagire il triste destino di Anna in modo Magistrale.

La sensualità del Walzer torna nuovamente a imperare in I dont’ Want you go, dove il violino continua a insinuarsi pericolosamente e a tessere la rete fra Anna e Vronskij fino ad esplodere definitivamente in too late, dove può infine avvolgere la scandalosa passione dei due amanti.

Anna Karenina è anche però la storia di Kitty e Levin, coppia altrettanto innamorata il cui legame è reso ancora più profondo perché nutrito da tenerezza e devozione:quanto sia necessaria e non ingombrante la presenza dei due giovani nell’economia della storia è evidente in Leaving home, coming home, dove l’impeto del violino riservato ad un’ Anna che abbandona il suo stesso figlio per fuggire con l’amato declina nella pacata armonia dei due giovani sposi, intenti ad esplorare quella casa che li vedrà iniziare la loro nuova vita insieme; due temi che si scontrano sul campo della medesima partitura, ma che si sostengono in perfetto equilibrio.

A Kitty è dedicata anche Masha’s song, commovente e malinconica ninna nanna che esalta tutta la dolcezza del suo personaggio e ci lascia vedere la ragazza con gli stessi occhi di Levin.

Forse la pecca più grande di questo score è di non volere focalizzarsi su un unico tema portante che possa restare a lungo nella memoria dopo la visione, ma la ricchezza della composizione è tanto esaltante che la mancanza è facilmente perdonabile.

note: candidato agli Oscar 2013, Anna Karenina ha dovuto cedere lo scettro per la miglior colonna sonora all’ost di Life Of Pi firmato da Michael Danna.

Tracce:

1. Overture

2. Clerks

3. She Is Of The Heavens

4. Anna Marches Into A Waltz

5. Beyond The Stage

6. Kitty’s Debut

7. Dance With Me

8. The Girl And The Birch

9. Unavoidable

10. Can-Can

11. I Don’t Want You To Go

12. Time For Bed

13. Too Late

14. Someone Is Watching

15. Lost In A Maze

16. Leaving Home, Coming Home

17. Masha’s Song

18. A Birthday Present

22. I Understood Something

23. Curtain

24. Seriously

Colonne sonore : Il cacciatore di giganti

Colonne sonore : Il cacciatore di giganti

La secolare tradizione storica inglese è piena zeppa di leggende folkroristike e fiabe affascinati, ma una su tutte ha sempre suscitato, sia nei grandi che nei piccini, un’ammirazione particolare. Si tratta di Jack e la pianta di fagioli, uno dei racconti più radicati della cultura normanna e trasposto per la prima volta nelle stampe cinquecentesche di Benjamin Tabat e portato alla ribalta internazionale grazie alla raccolta di racconti di Fate e Gnomi Inglesi di Joseph Jacobs. Il tema è stato rivisitato più volte nel mondo dell’illustrazione e del fumetto, ma è solo nel 1947 che per la prima volta la Disney rielaborò il racconto grazie alla figura di Topolino in Bongo e i tre avventurieri.

Nel 2001 poi Brian Henson ha realizzato un film televisivo ispirato al tema del giovane contadino che si ritrova per le mani dei fagioli incantati, capaci di far crescere una pianta che giunge sino al cielo, oltre il quale si cela un’orda famelica di giganti. Senza poi tener conto della rivisitazione apocrife de Il gatto con gli stivali del 2011 e la serie televisiva Fox C’era una volta, ecco che nel 2013, con l’uscita del nuovissimo Il cacciatore di Giganti diretto da Bryan Singer, il giovane e temerario Jack ritorna sul grande schermo, prontissimo, grazie all’aiuto della computer grafica e della stereoscopia, a farci vivere nuove emozionati avventure dove i mostri e gli uomini sono destinati a darsi battaglia. E ancora una volta in regista di X-Men, I soliti sospetti e Operazione Valchiria ritorna a collaborare con l’amico compositore, montatore e neo-regista John Ottman per tessere una colonna sonora epica e maestosa, in puro stile hollywoodiano così come il cinema Fantasy ci ha sempre abituati.

Ottman, dopo l’ esperienza di regia in Urban Legend – Final Cut, ritorna dietro il suo spartito per sprigionare una serie di composizioni che, come nel suo ormai consolidato stile, tentano di far emergere il lato più oscuro e gotico della narrazione, riproponendo una classica storia per bambini in una veste insolitamente macabra e spaventosa. D’altronde Ottman non è assolutamente digiuno dalle atmosfere dark, in quanto nel suo curriculum spiccano collaborazioni per film di genere come Biancaneve nella foresta nera, Arac Attack, Gothika, Nascosto nel buio e il recente Uknown. Il tema principale del film, Jack and Isabelle, ci inserisce subito in un universo imponente, introducendo l’antefatto narrativo sulla primigenia battaglia tra uomini e giganti e il loro conseguente esilio nel mondo di sopra. La partitura di puro stampo orchestrale affida agli ottoni e ai timpani il ruolo preponderante, per poi addolcirsi grazie al pianoforte per annunciare il preludio al futuro amore di Jack e la principessa. Il brano To Cloister, in cui il coro prende il sopravvento sulla struttura musicale, ci configura l’universo del regno in cui la storia è ambientata, un mondo fantastico ed epico come nella pura tradizione fantasy, mentre le note di Climb ci introducono nei madri del castello reale, dove gli archi fanno da guida tematica nelle varie sale e ci portano fino al trono del re.

Nel momento in cui Jack si lascia sfuggire incautamente un fagiolo caduto tra le travi del pavimento, ecco che i timpani e le melodie inquietanti di Free Appears ci delineano la mutazione biologica del seme immerso nell’acqua, anticipando lo spuntare della famelica pianta. Lo sprigionarsi del terribile ortaggio dal terreno avviene mediante tre distinti attimi musicali; un’attesa preparatoria in cui la musica è leggera ma perturbante, la crisi centrale, caotica e devastante in cui la casa di Jack viene sradicata, ed infine un tema distensivo finale di stupore e meraviglia che accompagna il risveglio del nostro eroe e la sua impressionate scoperta. L’incontro con i terribili giganti avviene mediante una partitura trascinate e confusionaria, dove coro, timpani e l’intera orchestra contribuiscono a rendere appieno un senso di orrore e di pericolo, replicato in maniera più leggera e scherzosa nel tema della Cucina, dove uno strambo cuoco gigante canta una macabra filastrocca intanto che impana maiali e uomini. Questo è forse il momento più forte in cui la musica contribuisce a rende appieno l’orrore della situazione. Durante la discesa di Jack e la principessa Isabella, ecco che il loro primo bacio viene sottolineato dai soavi archi di Firts Kiss, subito però interrotti dalle note cupe ed incombenti di The Beanstalk che segnano la discesa dei terribili mostri sulla terra.

Sicuramente però il tema più imponete di tutti è quello della battaglia finale tra uomini e giganti, dove Otman dimostra di non aver nulla da invidiare alle partiture di J.Williams o altri mostri sacri dell’epica cinematografica; possente, caotico, destabilizzante ed emozionate. Il brano All is Lost fa letteralmente tremare le ginocchia allo spettatore, che si configura una sconfitta dei nostri eroi, per poi gioire alle note distensive ed esultanti di the New King, brano finale che suggella definitivamente la vittoria dei buoni e l’amore tra Jack e Isabella. Grande prova per Otman che ci accompagna all’interno di un mondo da fiaba oscura, fatto di mostri, incubi ma anche di amori e coraggio.

1. Jack and Isabelle

2. Logo Mania

3. To Cloister

4. The Climb

5. Fee Appears

6. How Do You Do

7. Why Do People Scream?

8. Story of the Giants

9. Welcome to Gantua

10. Power of the Crown

11. Not Wildly Keen on Heights


12. Top of the World

13. The Legends Are True / First Kiss

14. Roderick’s Demise / The Beanstalk Falls

15. Kitchen Nightmare

16. Onward and Downward!

17. Waking a Sleeping Giant

18. Chase to Cloister

19. Goodbyes

20. The Battle

21. Sniffing Out Fear / All is Lost

22. The New King / Stories

Colonna Sonora The Hunger Games (2012)

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Colonna Sonora The Hunger Games (2012)

hunger games

Abbiamo visto oggi in anteprima Hunger Games La ragazza di fuoco di Francis Lawrence (qui la recensione), e in attesa che il film esca nelle sale, vi proponiamo la colonna sonora di Hunger Games. Ecco di seguito la lista della soundtrack della pellicola tratta dal primo libro di una trilogia di Suzanne Collins, campione di incassi nel box office. Colonna sonora, anch’essa degna di attenzione che è stata per molto tempo al primo posto della chart Billboard, mantenendosi stabile nella top 20 per molto tempo.

Ricordiamo qui la recensione di Hunger Games:

Ecco la lista delle tracce:

1. Abraham’s Daughter – Arcade Fire
2. Tomorrow Will Be Kinder – The Secret Sisters
3. Nothing to Remember – Neko Case
4. Safe & Sound – Taylor Swift feat. The Civil Wars
5. The Ruler and the Killer – Kid Cudi
6. Dark Days – Punch Brothers
7. One Engine – The Decemberists
8. Daughter’s Lament – Carolina Chocolate Drops
9. Kingdom Come – The Civil Wars
10. Take the Heartland – Glen Hansard
11. Come Away to the Water – Maroon 5 feat. Rozzi Crane
12. Run Daddy Run – Miranda Lambert feat. Pistol Annies
13. Rules – Jayme Dee
14. Eyes Open – Taylor Swift
15. Lover Is Childlike – The Low Anthem
16. Just a Game – Birdy

Ecco parte della nostra recensione:

Che i 74esimi Hunger Games abbiano inizio! Arriva anche in Italia il fenomeno di incassi Hunger Games, basato sul primo romanzo della saga scritta da Suzanne Collins e portata al cinema da Gary Ross.

Ogni anno a Panem, Capitol City indice gli Hunger Games, un reality all’ultimo sangue in cui 24 giovani tra i 12 e i 18 anni si sfidano in un’arena fino a che non ne rimane solo uno. I 24 giovani vengono estratti a sorte dai 12 Distretti sudditi di Capitol City, un ragazzo e una ragazza per ogni Distretto. Il giorno della mietitura, ovvero quando avviene questo spietato sorteggio, Katniss si troverà costretta ad offrirsi volontaria per salvare la sorellina Primrose, estratta a sorte trai nomi del Distretto numero 12. Sorteggiato con lei, per il Distretto 12, è Peeta, un ragazzo silenzioso che nasconde un grande segreto che potrebbe salvare la vita di Katniss.

Il film porta con sé una grande aspettativa da parte dei moltissimi fan, anche italiani, che hanno amato il libro, e come adattamento questo film diretto da Ross è decisamente fedele. Sceneggiatura e casting si adattano perfettamente ad un romanzo che sarebbe stato sacrilego tradire. Continua a leggere Hunger Games – recensione

Colonna Sonora Oblivion: ecco StarWaves degli M83

Colonna Sonora Oblivion: ecco StarWaves degli M83

Si intitola StarWaves la prima traccia della colonna sonora di Oblivion, che oggi vi facciamo ascoltare grazie a Rolling Stone che l’ha pubblicata da qualche minuto.

La soundtrack, composta da Anthony Gonzalez e Joseph Trapanese, meglio noti come gli M83, ricorda le sonorità elettroniche che hanno fatto la fortuna dello score di Tron: Legacy.

Ecco la traccia:

Colonna sonora L’Uomo d’Acciaio : ecco una preview!

Colonna sonora L’Uomo d’Acciaio : ecco una preview!

Arriva finalmente dopo la track list anche un’anteprima della colonna sonora de L’uomo d’Acciaio composta per l’occasione da Hans Zimmer, colui che è riuscito a ridare immortalità in nota a Batman e ora ci prova anche con Superman.

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