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Chi è senza peccato – The Dry: trama, cast e sequel del film

Chi è senza peccato - The Dry film trama

I film di genere investigativo tratti da romanzi sono innumerevoli e il più delle volte sanno affascinare e convincere sia chi già conosce l’opera letteraria di partenza sia chi ne è totalmente ignaro. Con le loro storie dedicate a particolari casi da risolvere, questi intrigano e tengono viva l’attenzione fino all’ultima scena, offrendo enigmi e situazioni ai quali difficilmente si resta indifferenti. Film come Il silenzio degli innocenti, Assassinio sull’Orient Express, Il collezionista di ossa, Il rapporto Pelican, La ragazza nella nebbia o Millennium – Uomini che odiano le donne sono solo alcuni esempi. Un recente film simile è Chi è senza peccato – The Dry, diretto da Robert Connolly.

Questo è l’adattamento cinematografico del pluripremiato romanzo del 2016 Chi è senza peccato, scritto da Jane Harper. Il libro ha vinto numerosi premi internazionali e ha venduto più di un milione di copie in tutto il mondo. Si tratta inoltre del primo racconto dedicato alle indagini del detective Aaron Falk. Ad esso sono poi seguiti La forza della natura (2017) e L’uomo perduto (2018). Realizzato nel 2020, Chi è senza peccato – The Dry è stato uno dei film la cui distribuzione è stata ostacolata dalla pandemia di Covid-19 e in Italia è arrivato in sala solo nel novembre del 2021. Ciò non gli ha però impedito di riscuotere un buon successo.

Ora che è arrivato al cinema il suo sequel, il passaggio televisivo di Chi è senza colpa – The Dry è l’occasione giusta per recupare questo titolo, che tra grandi interpretazioni e un caso appassionante non mancherà di entusiasmare i fan del genere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Chi è senza colpa – The Dry. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, al suo finale e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Chi è senza peccato - The Dry libro

La trama e il cast di Chi è senza peccato – The Dry

Protagonista del film è Aaron Falk, un detective di polizia, che dopo 20 anni fa ritorno nella sua città natale in occasione del funerale del suo vecchio amico d’infanzia Luke. Pare che l’uomo, prima di togliersi la vita, abbia anche ucciso la moglie e il figlio. Falk accetta con riluttanza d’indagare sul caso per capire se si tratta di qualcosa di più di questo e le ricerche porteranno alla luce una vecchia e profonda ferita che ha a che fare con la morte di una diciassette amica di Luke. Falk sospetta che ci sia un collegamento tra questi due crimini e mentre si batte per dimostrare l’innocenza del suo amico, sarà costretto ad affronta il pregiudizio e la rabbia dell’intera comunità.

Ad interpretare Aaron Falk vi è l’attore Eric Bana, noto per film come Hulk, Troy e Munich. Nel ruolo di Aaron da giovane vi è invece Joe Klocek. Ad interpretare Luke Hadler da adulto vi è Martin Dingle Wall, mentre la versione da giovane è interpretata da Sam Corlett. Altro personaggio importante è Gretchen, amante di Luke, interpretata da adulta da Genevieve O’Reilly e da giovane da Claude Scott-Mitchell. Completano il cast Keir O’Donnell nel ruolo del sergente Greg Raco, Bruce Spence in quelli di Gerry Hadler e John Polson come Scott Whitlam. Bebe Bettencourt è la diciassetten Eleanor “Ellie” Deacon, mentre William Zappa interpreta suo padre Mal Deacon.

Chi è senza peccato - The Dry sequel

Il finale del film e il suo sequel: Force of Nature – Oltre l’inganno

Aaron si trova dunque a cercare una soluzione a quel caso, per capire se davvero Luke sia l’artefice di quell’omicidio-suicidio. Indagando, scopre che i proiettili usati nel crimine erano Remington, mentre Luke possedeva un fucile Winchester e ciò lo porta a sospettare che non sia l’amico il responsabile. Continuando le ricerche, Aaron arriva a sospettare un coinvolgimento del preside Scott Whitlam, il quale ammette la sua dipendenza dal gioco d’azzardo, ruba soldi dalla scuola per pagare i suoi debiti e uccide la famiglia Hadler per coprire la sua frode. L’indagine è così chiusa e i genitori di Luke ringraziano Falk per aver dimostrato l’innocenza di Luke.

Un sequel basato sul libro di Harper del 2017, Force of Nature, è stato poi annunciato in produzione nel 2022, con il titolo Force of Nature – Oltre l’inganno, uscito nelle sale italiane il 14 marzo 2024. In questo, Eric Bana riprende il ruolo di Aaron Falk, trovandosi alle prese di un nuovo caso: cinque donne partecipano a un ritiro aziendale di escursionismo nel profondo delle catene montuose vittoriane. Una delle cinque è una informatrice e scompare. Insieme all’agente della polizia federale australiana Carmen Cooper (Jacqueline McKenzie), Falk intraprenderà delle ricerche nella speranza di trovarla viva e scoprire cosa è successo.

Il trailer di Chi è senza peccato – The Dry e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Chi è senza peccato – The Dry grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 15 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

 
 

Chi è senza colpa: trama, cast e curiosità sul film con Tom Hardy

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Tom Hardy e Noomi Rapace in Chi è senza colpa. Foto di Barry Wetcher, SMPSP - © TM and2014 Twentieth Century Fox Film Corporation. All rights reserved. Not for sale or duplication.

I racconti e i romanzi di Dennis Lehane si sono sempre rivelati ottimo materiale per il cinema, dando vita a film particolarmente celebri e premiati, da Mystic River Gone Baby Gone, da Shutter Island La legge della notte. Considerato uno dei nuovi maestri del romanzo thriller statunitense, Lehane vanta dunque un’influenza particolarmente forte sull’industria audiovisiva americana. Oltre che dai libri, però, vi è un film tratto da un suo racconto breve. Si tratta di Chi è senza colpa (qui la recensione), thriller del 2014 sceneggiato dallo stesso Lehane e diretto da Michael R. Roskam, regista belga già noto per il film candidato all’Oscar Bullhead – La vincente ascesa di Jacky.

Chi è senza colpa, il cui titolo originale è The Drop, è basato sul racconto breve del 2009 Animal Rescue. All’interno di questo si svolge una cupa storia incentrata sulle attivitià criminali nel quartiere di Brooklyn. Come ogni opera tratta o scritta da Lehane, anche questo film presenta dunque una serie di elementi ricorrenti legati al mondo criminale, alle attività illecite che mandano avanti il mondo e alla tragicità dei personaggi coinvolti in tutto ciò. Interpretato da un grande cast di attori, si tratta di un film tanto teso quanto avvincente, dove bene e male sono concetti sempre più labili.

Acclamato dalla critica e affermatosi come un buon successo di pubblico, Chi è senza colpa è un thriller che gli amanti del genere non possono lasciarsi sfuggire. Forse meno noto rispetto agli altri titoli tratti dalle opere dello scrittore, non ha però nulla da invidiare ai suoi simili. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Chi è senza colpa. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Chi è senza colpa

Protagonista del film è Bob Saginowski, un ex criminale che gestisce ora un bar nei sobborghi di Brooklyn assieme a suo cugino Marv. Nonostante egli cerchi di tenersi lontano dai guai, il locale è in realtà il centro di un sistema illecito, un deposito temporaneo di denaro sporco per un gruppo di gangster locali. Bob ogni volta fa finta di non vedere e non sapere, convinto che così potrà evitare di essere coinvolto in situazioni spiacevoli, che potrebbero far nuovamente crollare la sua vita. Tuttavia egli sa di essere altrettanto colpevole, al punto di non sentirsi degno della comunione in chiesa, luogo dove si reca regolarmente.

La sua apparente tranquillità inizia però a sgretolarsi nel momento in cui si imbatte in un cucciolo di cane abbandonato in un bidone della spazzatura. Lo soccorre insieme a Nadia, sua vicina di casa. Da quel momento tra i due nascerà una reciproca attrazione, che sembra allontanare ulteriormente Bob dai malaffari. Tuttavia, una strana rapina avvenuta nel bar lo porta ad essere sotto l’osservazione sia delle forze dell’ordine che del boss ceceno proprietario del locale. Nel tentativo di uscire dalla complicata situazione, prima che sia per lui troppo tardi, Bob dovrà far luce sulla rapina, arrivando però a comprendere di non potersi fidare di nessuno.

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Tom Hardy e James Gandolfini in Chi è senza colpa. Foto di Barry Wetcher, SMPSP – © TM and2014 Twentieth Century Fox Film Corporation. All rights reserved. Not for sale or duplication.

 

Il cast del film

Protagonista del film, nei panni di Bob Saginowski, è il celebre attore Tom Hardy, conosciuto per film come Il cavaliere oscuro – Il ritorno, Revenant e Venom. Nei panni di Nadia, invece, vi è Noomi Rapace, divenuta celebre a livello internazionale per la trilogia di Millennium. I due attori sono buoni amici nella vita e cercavano da tempo un progetto per lavorare insieme. Dopo essersi imbattuti nel racconto di Lehane, decisero di sottoporlo ad una produzione. Per prepararsi ai rispettivi ruoli, i due hanno anche vsitato diversi centri di soccorso per cani. In uno di questi Hardy ha trovato un cucciolo di pit-bull a cui si è subito affezionato, decidendo di adottarlo e tenendolo con sé sul set.

Nei panni di Marv, cugino del protagonista, vi è invece l’attore James Gandolfini. Questi è noto in particolare per il suo ruolo di Tony Soprano nella serie I Soprano, anche questa ambientata nel mondo del crimine. Quella in Chi è senza colpa è l’ultima interpretazione dell’attore, deceduto prematuramente appena un mese dopo la fine delle riprese. Matthias Schoenaerts è invece presente nei panni di Eric Deeds, il vero proprietario del cane ritrovato dai protagonisti. Sono poi presenti John Ortiz ed Elizabeth Rodriguez nei panni dei detective Torres e Romsey. Poiché nessuno degli attori è newyorkese, il regista assunse un dialect coach per insegnare loro il giusto accento per risultare credibili.

Il trailer di Chi è senza colpa e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Chi è senza colpa è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 23 aprile alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

 
 

Chi è senza colpa: recensione del film con Tom Hardy

Chi è senza colpa

Presentato alla 32esima edizione del Torino Film Festival Chi è senza colpa (titolo originale The Drop) è un noir-crime diretto da Michael R. Roskam con protagonisti Tom Hardy e il compianto James Gandolfini, qui alla sua ultima apparizione cinematografica, che offre un’efficace riflessione sull’innocenza, la redenzione e ancora una volta sulla natura umana.

Chi è senza colpa è tratto da Animal Rescue, racconto di Dennis Lehane, che qui fa il suo debutto come sceneggiatore dopo che i suoi romanzi sono stati trasposti in film eccellenti prima da Clint Eastwood con Mystic River, poi da Ben Affleck con C e da Martin Scorsese con Shutter Island.

Il film narra di due cugini, Bob Saginowski (Tom Hardy) e Marv (James Gandolfini), che gestiscono un bar utilizzato dalla mafia cecena come copertura e deposito di denaro sporco. Un giorno Bob trova un cucciolo di pitbull abbandonato in un cassonetto vicino alla casa di Nadia (Noomi Rapace) con la quale, grazie alla complicità del tenero animale, inizia un rapporto d’amicizia.

Nessuno in Chi è senza colpa è veramente innocente. E nessuno è quello che appare. Marv, che è un uomo massiccio che non possiede il bar che pure porta il suo nome, avendolo ceduto ai gangster venuti dall’est, vuole riprendersi ciò che è suo di diritto anche se ciò vuole dire andare incontro a un possibile sanguinoso fallimento. Bob vorrebbe essere il classico barman amico dei clienti quando non ci è chiara fin da subito la sua natura. Ha commesso dei peccati, gravi, e il cucciolo di cane simboleggia la possibilità di una redenzione. Nella Brooklyn di Roskam si ha come l’impressione che possa accadere il peggio subito dopo aver girato l’angolo.

Chi è senza colpa ha una prima parte necessariamente lenta perché si ha bisogno di essere avvolti nella grigia atmosfera del film e di imparare a conoscere i lati del carattere dei protagonisti e di captarne le pulsioni sotterranee e una seconda parte dove la tensione raggiunge una vetta davvero ragguardevole. L’ultimo commosso sguardo di James Gandolfini in una notte drammatica è un congedo prematuro dal mondo del cinema, ma una lunga permanenza dentro al cuore degli spettatori.

 
 

Chi è Mefisto? 5 cose da sapere sul nuovo cattivo del MCU interpretato da Sacha Baron Cohen

Il segreto è svelato: i Marvel Studios hanno ufficialmente presentato Mefisto, un personaggio che i fan chiedevano di vedere fin dall’uscita di WandaVision nel 2021 (in difesa di Kevin Feige, Sacha Baron Cohen è stato scelto e ha girato le sue scene per Ironheart nel 2022).

Il cattivo ha un discreto minutaggio nel finale di Ironheart e si afferma rapidamente come una minaccia terrificante e potente. Ora ha l’anima di Riri Williams in pugno e senza dubbio ha piani ancora più sinistri più brillanti personaggi del MCU.

Sebbene il nome di Mefistofele venga spesso menzionato, non è il cattivo più noto e molti di voi potrebbero non conoscere le sue origini, i suoi poteri e le sue relazioni più importanti – con eroi e cattivi – presenti sulle pagine. Bene, ora ne avete una panoramica completa.

La storia delle origini di Mefisto

Mefisto non ha una storia delle origini definitiva, il che non sorprende, visto che l’onestà non è esattamente una delle sue caratteristiche distintive. Una versione sostiene che, quattro miliardi di anni fa, Mefisto fosse poco più di una mosca che deponeva vermi e assistette alla caduta di un Celestiale.

C’è anche un racconto che suggerisce che, dopo che Atum/il Demogorgo attaccò i demoni della Terra, l’umanità creò inavvertitamente una nuova stirpe di demoni, plasmata dai suoi desideri più oscuri. Fu allora che Mefisto nacque come il più malvagio di tutti.

Un’altra storia ancora sostiene che quando l’entità primordiale nota come Nemesis cercò di creare la vita, creò inavvertitamente creature malvagie (una delle quali divenne Mefisto). Inorridita da ciò che aveva portato all’esistenza, Nemesis si suicidò e i suoi resti divennero le Gemme dell’Infinito.

Chi sono i suoi alleati?

Mefisto ha pochi amici, ma spesso si allea con coloro che crede di poter manipolare nella sua ricerca di maggiore potere. In genere, lo si può trovare in squadra con gli altri abitanti dell’Inferno Hela, Ade, Asmodeus, Satannish e Satana.

Ognuno di questi Signori dell’Inferno governa il proprio dominio, il che significa che tutti desiderano le anime. Raramente rimangono a lungo dalla stessa parte, e l’alleanza più degna di nota di Mefisto è sicuramente quella con Thanos.

Si sono alleati un paio di volte, ma solo perché Mefisto voleva salvaguardare l’esistenza a causa del ruolo che questa gioca nel suo potere (se tutto cessa di esistere, allora non ci saranno anime da cui trarre potere).

L’importanza delle anime

In termini di poteri, Mefisto ha tutti i tratti che ci si aspetterebbe da un demone. È una minaccia degna degli Avengers e trae il suo immenso potere dalle anime che colleziona. Più diventano corrotte – come Hood in Ironheart, per esempio – più questo cattivo ne trae vantaggio.

Con queste immense capacità, Mefisto è diventato un maestro della manipolazione, immortale, quasi invulnerabile e con il potere sulla vita e sulla morte. Il tempo conta poco per lui, e l’abitudine dell’umanità a commettere atti malvagi significa che ha una scorta infinita di anime dirette verso di lui.

Tuttavia, Mefisto non è onnipotente, e il suo posto nel cosmo come “diavolo” sembra essere ciò che gli impedisce di conquistare l’intero universo. Forse è per questo che si è scontrato (ed è stato sconfitto) con così tanti supereroi nel corso degli anni…

I suoi legami con alcuni supereroi chiave

Spider-Man 4
Tom Holland in Spider-Man: No Way Home (2021) © Marvel Studios

Mefisto ha tormentato e tentato di corrompere molti supereroi, tra cui Thor, Silver Surfer e Spider-Man. Nel caso di quest’ultimo, quando zia May stava morendo, la salvò in cambio di qualcosa di ancora più prezioso di un’anima: il matrimonio di Peter Parker con Mary Jane Watson.

Creò il primo Ghost Rider e strinse l’accordo che trasformò Johnny Blaze nello Spirito della Vendetta. Il diavolo tormentò anche Scarlet Witch, giocando un ruolo chiave nel crollo, che alla fine portò ad Avengers Disassembled e House of M.

Parte del motivo per cui Victor Von Doom cadde nelle mani del male è perché Mefistofele intrappolò l’anima di sua madre all’inferno. Il cattivo ha corteggiato la Morte e gli viene persino attribuito un patto con Norman Osborn che alla fine portò lo scienziato a diventare il malvagio Goblin. Quindi, sì, è un figlio di puttana perverso.

Qual è il piano per Mefisto nell’MCU?

MefistoIronheart racconta che “The Hood” appartiene a Mefisto (un cambiamento rispetto ai fumetti, dove è legato a Dormammu). Prese l’anima di Parker Robbins in cambio del manufatto e in seguito strinse un accordo con Riri Williams per prendere la sua in cambio della resurrezione della vera Natalie.

L’interpretazione di questo personaggio nell’MCU è altrettanto potente della sua controparte nei fumetti, e il vero volto del diavolo si mostra brevemente nel riflesso del cucchiaio che tiene in mano. Quindi, cosa riserva il futuro al grande cattivo soprannaturale di Sacha Baron Cohen?

Immagino che farà parte di Midnight Sons, Ghost Rider e forse anche di quel futuro film di Scarlet Witch di cui abbiamo sentito tanto parlare. Poi, c’è la possibilità che venga preso in considerazione anche in film come Spider-Man: Brand New Day e Avengers: Doomsday.

 
 

Chi è la donna che la cameriera di Rhaenyra cerca ad Approdo del re in House of the Dragon 2×05?

House of the dragon 2x05

Attenzione SPOILER sull’episodio 5 di House of the Dragon 2

La seconda stagione di House of the Dragon vede Rhaenyra continuare a concedere a Mysaria fiducia, facendola avvicinare sempre di più alla sua cerchia. Addirittura, la Regina Nera invia la sua fidata cameriera ad Approdo del Re a cercare una donna misteriosa. Mysaria è stata introdotta nel cast della serie all’inizio della prima stagione come una prostituta che Daemon aveva preso in simpatia, dichiarando che l’avrebbe sposata e che lei avrebbe portato in grembo suo figlio. Da allora, la donna ha usato la sua intelligenza per costruire una rete di spionaggio ad Approdo del Re, era stata tanto brava da riuscire a ottenere una casa, protezione e addirittura dei servitori, ma la sua casa è stata bruciata dagli Hightower verso la fine della prima stagione.

Mysaria fugge quindi da Approdo del Re e finisce a Roccia di Drago nella seconda stagione, dove diventa complice dell’incidente di Blood & Cheese. L’abbiamo vista agire in diversi episodi e nel quinto di questa settimana, Rhaenyra discute le sue opzioni con Mysaria, e le due escogitano una sorta di piano fuori campo dopo che Mysaria dichiara che ci sono altri modi per vincere una guerra. La cameriera di Rhaenyra, Elinda, si reca ad Approdo del Re, usa una connessione la Guardia della Città per entrare attraverso i cancelli barricati e va a bussare alla porta di una donna.

La donna che Elinda vede è Dyana, che è stata aggredita da Aegon nella prima stagione

Dyana è apparsa di sfuggita nella seconda stagione, costruendo questo momento

Dyana era una ragazza introdotta nella prima stagione. Nell’episodio 8 viene aggredita sessualmente da Aegon non molto tempo prima della sua incoronazione. La ragazza è apparsa di nuovo nella stagione 2, episodio 3, dove uno dei compagni di Ulf alla taverna la tocca in modo inappropriato. L’abbiamo vista lavorare come barista, e serve anche a ricordarci della sua presenza, dato che Aegon irrompe in quella scena poco dopo. Nell’episodio 5, la sua apparizione sembra promettere qualcosa di più grande.

Cosa significa il ritorno di Dyana per House Of The Dragon?

Mysaria sta aiutando Rhaenyra a vincere una guerra d’informazione

Dopo Blood & Cheese, gran parte del conflitto politico di House of the Dragon è stata una guerra di informazioni, che sembra essere ciò che implica il discorso di Mysaria a Rhaenyra. È importante notare che la gente di Approdo del Re sta già diventando ostile poiché è stata tenuta in città, la Guardia cittadina odia Aegon e gli Hightower e spera che, alla fine, Rhaenyra tornerà per occupare la capitale. Il modo più semplice per farlo è che la gente comune la sostenga, e sembra essere questo ciò che si sta costruendo.

È uno strano metodo per farlo, poiché nella società patriarcale di Westeros, purtroppo potrebbe non avere molta influenza per una donna come Dyana esprimere il suo parere contro Aegon. Tuttavia, se si diffondessero voci sugli atti violenti del re, ciò potrebbe pesare sulla sua già sofferente reputazione, provocando una rivolta che aiuterebbe Rhaenyra a riconquistare il suo trono. La volontà della gente comune è un’arma potente e Rhaenyra vuole utilizzarla visto che, da donna, non le è stato mai insegnato a impugnare la spada.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

 
 

Chi è Jimmy Savile? Ecco perché il finale di 28 Anni Dopo ha lasciato gli spettatori britannici sconvolti

28 anni dopo
Cortesia di Sony Pictures

28 Anni Dopo presenta un finale incredibilmente inaspettato che prepara il terreno per 28 Years Later: The Bone Temple, ma nel Regno Unito si sta rivelando particolarmente divisivo e decisamente controverso. Ecco perché.

Abbiamo analizzato il finale di 28 Anni Dopo, ma in questo caso, grazie a fearhq.com spiegheremo bene il vero significato del personaggio interpretato da Jack O’Connell, come “Jimmy Crystal”.

Nel finale a sorpresa, l’attore si presenta con una parrucca bionda, una tuta sgargiante e gioielli di cattivo gusto. La sua setta indossa abiti simili e procede a eliminare gli infetti in una sequenza in stile grindhouse con lance, nunchaku e un’azione diversa da qualsiasi cosa abbiamo visto fino a quel momento.

A prima vista, si potrebbe pensare che si tratti di un gruppo di sopravvissuti molto bizzarro e squilibrato. Potrebbe anche essere vero, ma chi di voi conosce il Regno Unito saprà che la setta di Jimmy ha basato la propria apparizione su Jimmy Savile. E si sta rivelando piuttosto controversa da quelle parti.

Chi è Jimmy Savile? Era un personaggio televisivo e radiofonico britannico di spicco, rivelatosi uno dei predatori sessuali più prolifici del Regno Unito dopo la sua morte nel 2011. Abusava di bambini e adulti di entrambi i sessi, usando la sua fama e il suo impegno benefico per raggiungere individui vulnerabili.

I suoi crimini sono stati commessi in scuole, ospedali e persino in televisione. Alla fine sono state identificate 400 vittime, la più piccola delle quali aveva solo 8 anni. Lo scandalo che ne è seguito ha portato a diffuse riforme nella tutela dei minori e ha portato alla luce sistematici insabbiamenti all’interno della BBC e di altre organizzazioni.

28 giorni dopo è ambientato molto prima che Savile venisse smascherato come un abusatore, e il fatto che questi sopravvissuti siano rimasti sostanzialmente intrappolati nei primi anni 2000 (il Regno Unito è isolato dal resto del mondo quando inizia 28 anni dopo) significa che il conduttore di Jim’ll Fix It è probabilmente ancora considerato una figura amata.

“Il ruolo del personaggio di Jack O’Connell e della sua famiglia, che in realtà sostituisce la famiglia biologica che perde all’inizio del film, è quello di reintrodurre il male in quello che è diventato un ambiente compassionevole”, ha spiegato il regista Danny Boyle.

“Ho chiesto ad Alex [Garland, sceneggiatore] fin dall’inizio di spiegarmi la natura di ciascuno dei film, e lui ha detto che la natura del primo film riguarda la famiglia”, ha continuato. “Il secondo film parla della natura del male. E ne incontrerete molti di più quando sarà più appropriato parlarne nel secondo film.”

Saville era malvagio, e 28 Years Later: The Bone Temple ruota attorno a una setta che venera un’icona televisiva britannica caduta in disgrazia. In 28 anni dopo (qui la nostra recensione), sono passati quasi tre decenni da quando il virus della rabbia è sfuggito a un laboratorio di armi biologiche e ora, ancora in una quarantena imposta spietatamente, alcuni hanno trovato il modo di sopravvivere tra gli infetti. Uno di questi gruppi di sopravvissuti vive su una piccola isola collegata alla terraferma da un’unica strada rialzata pesantemente difesa.

Quando uno del gruppo lascia l’isola per una missione nel cuore oscuro della terraferma, scopre segreti, meraviglie e orrori che hanno mutato non solo gli infetti, ma anche altri sopravvissuti.

 
 

Chi è Isaac, il personaggio di Jeffrey Wright in The Last of Us?

Jeffrey Wright
Jeffrey Wright al Festival di Cannes - Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Con The Last of Us – stagione 2 attualmente in produzione, è stato recentemente annunciato che Jeffrey Wright è stato scritturato per il ruolo di Isaac, segnando la seconda volta che un attore del franchise di successo del videogioco riprende il suo ruolo nella serie televisiva della HBO. Jeffrey Wright è diventato un nome noto grazie a progetti come Westworld e Casino Royale, ma di recente ha ricevuto maggiore attenzione per il suo ruolo di Jim Gordon in The Batman e ha recitato in American Fiction, nominato agli Oscar lo scorso anno.

La prima stagione di The Last of Us, in gran parte adattata dal videogioco di Naughty Dog, segue il viaggio di Joel (Pedro Pascal) ed Ellie (Bella Ramsey) attraverso l’America infestata dagli zombie. In The Last of Us: Part II i giocatori vestiranno anche i panni di Abby (interpretata da Kaitlyn Dever), una giovane donna che ha un conto in sospeso con Joel dopo gli eventi del primo gioco (e della prima stagione). Abby fa anche capo direttamente all’Isaac di Wright e, sebbene il personaggio non abbia molto tempo sullo schermo, la sua presenza incombe sulla seconda metà della Parte II.

La scelta di Jeffrey Wright pone anche un’importante domanda su come sarà strutturata la seconda stagione. Mentre i co-creatori di The Last of Us, Neil Druckmann e Craig Mazin, hanno già confermato che la trama della Parte II sarà suddivisa in più di una stagione, la Parte II utilizza anche una narrazione non lineare per raccontare lati opposti della stessa storia e Isaac non appare fino alla seconda metà del gioco. Questa recente notizia di casting suggerisce che la serie della HBO potrebbe discostarsi dalla struttura del gioco – ma chi è veramente Isaac e perché è così importante per The Last of Us?

Come si collega il WLF a Isaac in The Last of Us?

Isaac è il comandante del Fronte di Liberazione di Washington, una delle due fazioni principali di The Last of Us: Part II. Il WLF (spesso soprannominato “Wolves”) è un gruppo militare organizzato che controlla Seattle, dove si svolge la maggior parte della seconda stagione. Isaac è uno dei membri fondatori della WLF, nata come gruppo ribelle per protestare contro la FEDRA (Federal Disaster Response Agency). Come il gruppo di resistenza di Kathleen (Melanie Lynskey), che ha rovesciato la FEDRA nella prima stagione, il WLF si è stancato del controllo autoritario e dell’abuso di potere della FEDRA.

Dopo una sanguinosa ribellione, la WLF ha cacciato la FEDRA da Seattle e Isaac è uno dei pochi leader sopravvissuti. I Lupi assunsero quindi le responsabilità della FEDRA, assicurando le linee di rifornimento attraverso la città e proteggendo la comunità. Con l’aggravarsi della minaccia di infezione, Isaac decise di reinsediare i suoi seguaci nel SoundView Sstadium, l’equivalente nel mondo del CenturyLink Stadium di Seattle. Sotto la guida di Isaac, la WLF divenne un’organizzazione paramilitare e formò una società civile, sviluppando risorse energetiche sostenibili e fornendo sicurezza dagli infetti e un’economia funzionante. In apparenza, la WLF sembrava restituire una parvenza di umanità all’America post-apocalittica. Tuttavia, con il passare del tempo, la natura brutale di Isaac iniziò a manifestarsi.

Isaac ha un passato oscuro in The Last of Us

Isaac Has The Last of Us

Sebbene la vita di Isaac prima dell’apocalisse rimanga un mistero, era un soldato del Corpo dei Marines degli Stati Uniti. Questo spiega la sua attitudine al combattimento, alla leadership, alla disciplina e, soprattutto, alla tortura e agli interrogatori. Una volta diventato leader del WLF, Isaac riuscì a reinsediare i Lupi nel SoundView Stadium, ma molti cittadini si rifiutarono di emigrare. Chiunque disobbedisse agli ordini di Isaac veniva sottoposto a pubblica esecuzione, comprese le famiglie e i bambini.

Nella Parte II, i giocatori possono scoprire i resti di Hillcrest, una piccola comunità che ha preferito l’indipendenza dal regime del WLF. Come rappresaglia per la loro sfida, Isaac guidò un assalto alla piccola città fino a quando i sopravvissuti caddero in rango. Mentre il WLF espandeva il suo dominio, Isaac cercava di ottenere il dominio totale su Seattle con il pretesto di formare una società sicura per i civili. Tuttavia, quando il giocatore incontra Isaac nel gioco, egli ha trasformato la WLF in una fazione persino peggiore della FEDRA.

‘The Last of Us: Part II’ introduce la guerra tra i Wolves e Seraphites

The Last Of Us: Part II presenta Isaac al giocatore mentre tortura un prigioniero Serafita, impostando il suo conflitto principale. Isaac combatte una battaglia persa contro i Serafiti, che il giocatore deve attraversare mentre esplora Seattle. I Serafiti sono noti anche come “Cicatrici”, soprannome che deriva dalle cicatrici che si sono autoimposti sulle guance, e sono membri di un culto religioso estremista primitivo che si contende il controllo di Seattle. Isaac ha messo in atto un regime brutale contro gli Scars, conducendo esecuzioni pubbliche e trasformando un intero hotel in una stazione WLF progettata per la tortura e gli interrogatori. Isaac ha un passato di mediazione della pace, per poi distruggerla e uccidere i suoi prigionieri.

Dopo aver catturato la leader dei Serafiti, la Profeta, l’ha tenuta prigioniera per fermare ulteriori conflitti con le Cicatrici. Tuttavia, il Profeta convinse gradualmente altri Lupi che la loro guerra era infruttuosa e distruttiva, minando l’autorità di Isacco. Egli decise quindi di giustiziare la Profeta, trasformandola in una martire e dando luogo a un’enorme battaglia tra le due fazioni che permise agli Scarsi di conquistare un territorio nella zona. I passi falsi di Isaac in materia di leadership si ricollegano ai temi generali di The Last of Us, che commentano il ciclo della violenza e della vendetta. Egli permette ad Abby di andare in missione per rintracciare Joel e cercare vendetta per la morte del padre, e rappresenta il problema più ampio che la Parte II affronta: la violenza e la vendetta sono autodistruttive e continuano un ciclo che creerà solo più devastazione.

Non è ancora chiaro come Isaac apparirà in The Last of Us – Stagione 2. Dato che la Parte II è suddivisa in più stagioni e il personaggio di Jeffrey Wright non compare fino alla seconda metà della storia, Isaac potrebbe benissimo comparire in nuove scene ambientate prima degli eventi della Parte II. In origine il personaggio aveva una presenza più significativa nella storia originale del secondo gioco, ma alla fine il suo ruolo è stato ridotto, il che significa che potremmo vedere alcuni contenuti inutilizzati della Parte II nell’adattamento della HBO. Dato che la seconda stagione potrebbe anche abbandonare la struttura narrativa non lineare del gioco e raccontare gli eventi in ordine cronologico, questo spiegherebbe una maggiore apparizione di Jeffrey Wright.

Sarà interessante vedere come l’interpretazione di Jeffrey Wright si tradurrà in televisione e se verranno apportate modifiche significative alla rappresentazione originale del personaggio nei giochi. The Last of Us – Stagione 2 è attualmente in fase di produzione e la sua uscita è prevista per il prossimo anno. Fino ad allora, i fan potranno sempre tornare ai giochi per vivere in prima persona l’esperienza del leader del WLF.

 
 

Chi è il vero villain di Agatha All Along?

Agatha All Along

Al terzo episodio di Agatha All Along, è ancora misteriosa l’identità del villain che la strega protagonista dovrà affrontare. Sappiamo che la Strada delle Streghe è piena di pericoli e minacce ma non abbiamo ancora capito, e non ci è stato detto, quale potrebbe essere il “nemico finale” contro cui si dovrà scontrare Agatha insieme alla sua congrega.

Mentre l’ultimo episodio di Agatha All Along ha fornito riferimenti ad altri emozionanti dettagli Marvel, lo show in sé è ancora avvolto dal mistero. È chiaro che la congrega sta percorrendo la Strada delle Streghe per ripristinare qualcosa, anche se questo qualcosa non è chiaro per ogni componente del gruppo. Agatha desidera riconquistare la sua magia viola e questa motivazione è il motore primario dell’azione.

Dopo tre episodi non è ancora chiaro chi sia il cattivo di Agatha All Along

Mefisto, Rio Vidal, Nicholas Scratch e altri sono stati suggeriti

Agatha All Along Aubrey Plaza
Aubrey Plaza è Rio Vidal in Agatha All Along – Disney

Sono state avanzate diverse teorie su Agatha All Along prima ancora che la serie debuttasse, e molte di queste teorie non sono ancora state provate o smentite. Il fatto è che, sfortunatamente, la serie non ha ancora fornito abbastanza contesto o informazioni per dare un senso a ciò che sta accadendo. Ci sono stati suggerimenti e anticipazioni, inclusa la conferma di Mefisto nel MCU, anche se poco di tutto questo ha ancora portato a molto. Dopo questo, non sono ancora sicuro di chi dovrebbe essere il cattivo della serie.

Qualcuno ha mandato i Sette di Salem a cercare Agatha mentre tentava di entrare nella Strada delle Streghe. Potrebbe essere stata la strada stessa o Mefisto, Nicholas Scratch, Rio Vidal o una qualsiasi delle altre teorie che sono circolate. Immergersi nella tradizione dei fumetti suggerisce una connessione familiare dovuta alla storia dei Sette di Salem, ma l’MCU ha costantemente cambiato i dettagli dei fumetti e questo non è sufficientemente decisivo. Di conseguenza, mi chiedo ancora chi dovrebbe essere il cattivo della serie.

È possibile che il cattivo principale di Agatha All Along non sia una persona o un’entità

La magia sembra avere molti volti nel MCU

Agatha All Along recensione serie
Kathryn Hahn in Agatha All Along. Foto di Courtesy of Disney – © Disney

La Marvel ha ricevuto alcune critiche per essersi trasformata in sequenze d’azione roboanti per concludere ciascuna delle sue serie e, in risposta a ciò, la minaccia generale di Agatha All Along potrebbe non essere una persona o un’entità. In seguito, il conflitto e il cattivo della serie potrebbero avere a che fare con la Strada delle Streghe e potrebbero essere collegati a tumulti o debolezze interiori. Il conflitto di Agatha riguardante la rinuncia al figlio e la perdita dei suoi poteri potrebbe portare a qualcosa di più introspettivo come conflitto finale della serie.

La Marvel ha suggerito molti possibili cattivi nella serie e probabilmente ci sarà un confronto finale in un modo o nell’altro. Tuttavia, il franchise potrebbe adottare un approccio molto più insolito con Agatha e potrebbe esplorare temi e idee. Una minaccia fisica ai personaggi principali della serie non è richiesta per una conclusione soddisfacente della stagione e il conflitto potrebbe invece essere incentrato sui punti di forza della loro stessa congrega.

Il cattivo di Agatha All Along potrebbe essere Agatha Harkness

Agatha è il vero cattivo della sua stessa serie?

Kathryn Hahn in Agatha All Along (2024)
Foto di Courtesy of Disney – © Disney

Agatha Harkness potrebbe essere il cattivo di Agatha All Along. Il personaggio ha assunto un atteggiamento sprezzante nei confronti della sua congrega, mentre la usa per potersi permettere di percorrere la Strada delle Streghe, il personaggio non ha fatto altro che cose orribili durante il suo periodo nel Marvel Cinematic Universe. Agatha non si preoccupa di nessuno tranne di sé stessa ed è disposta a fare qualsiasi cosa per riavere i suoi poteri, indipendentemente dal prezzo che deve pagare la sua congrega, come si vede dalla morte di Sharon Davis nell’episodio 3.

Questo non significa che non ci saranno altre forze malevole nella serie. Rio Vidal di Aubrey Plaza sicuramente rivelerà alcuni dettagli significativi sul suo personaggio più avanti nella stagione, il che la rivelerà come una potenziale villain (dopotutto conosciamo ormai la sua vera identità). In ogni caso, è probabile che questa rivelazione mostrerà lentamente che le motivazioni di Rio Vidal non sono malvagie, e sono le motivazioni egoistiche di Agatha la vera cattiveria al centro della serie.

Il futuro di Agatha All Along è promettente, poiché ogni episodio è stato pieno di colpi di scena emozionanti che hanno condotto a più divertenti speculazioni. La serie è appropriata per la stagione e ha mostrato la stregoneria nel Marvel Cinematic Universe in modi interessanti e inaspettati.

 
 

Chi è Desmond Hart di Dune: Prophecy? Spiegato il personaggio del soldato di Travis Fimmel

dune: prophecy Desmond Hart

Uno dei personaggi originali di Dune: Prophecy è Desmond Hart, un soldato con un programma misterioso, interpretato da Travis Fimmel. Fimmel si unisce al cast all-star di Dune: Prophecy, insieme a Emily Watson, Olivia Williams e Mark Strong, con un personaggio che contribuisce alla complessa rete di schemi politici incentrati sull’Imperium. Desmond Hart viene introdotto a metà del primo episodio della serie come un personaggio che ricorda quasi Duncan Idaho dei film di Dune. È sopravvissuto a diverse missioni su Arrakis, avendo imparato le tecniche di guerra nel deserto.

Tuttavia, c’è qualcosa di notevolmente diverso tra lui e Idaho, interpretato con fascino e carisma da Jason Momoa nel film Dune del 2021. Desmond Hart porta con sé subdoli segreti e sembra intenzionato a manipolare coloro che lo circondano. Ambientato all’incirca 10.000 anni prima nella linea temporale di Dune, i personaggi del prequel della HBO modificheranno drasticamente la portata del mondo, preparando l’Universo Conosciuto a come sarà quando nascerà Paul Atreides. Dato che non è presente nei libri, il ruolo di Desmond in questo grande schema è il più difficile da prevedere.

Desmond Hart è l’unico soldato sopravvissuto a un attacco su Arrakis

Desmond Hart arriva al palazzo dell’Imperatore su Selusa Secundus, dichiarando di essere l’unico sopravvissuto a un attacco su Arrakis. L’Imperatore credeva che l’attacco fosse stato condotto dalle forze Fremen e stava orchestrando un’alleanza con la Casa Richese per una flotta di navi che aiutasse la produzione di spezie su Arrakis, prevenendo ulteriori minacce. Desmond sostiene che l’attacco non era in realtà opera dei Fremen, ma degli alleati dell’Imperium, apparentemente come stratagemma per costringere l’Imperatore a organizzare il matrimonio di sua figlia, la Principessa Ynez.

Spiegato il legame di Desmond Hart con l’Imperatore Javicco Corrino

Desmond è arrivato a casa dell’Imperatore Javicco per conquistare la sua fiducia. L’Imperatore sembrava sapere chi fosse Desmond Hart prima di incontrarlo, ma non è chiaro se i due abbiano dei trascorsi insieme. Più tardi nell’episodio, i due si incontrano in riva al mare e discutono della situazione. Hart sostiene che Casa Richese è tra le varie minacce per l’Imperatore, il quale concorda sul fatto che non si sente a posto con il matrimonio, nonostante sia stato consigliato dal suo Verificatore, Kasha. Desmond afferma che l’attacco ad Arrakis è stato solo un sintomo di un problema più importante.

Desmond Hart suggerisce a Javicco che sta perdendo la presa sull’Imperium. Crede che sia perché i leader delle Grandi Case sono sotto il controllo dei loro Verificatori, anche se non lo dice ancora. È vero che nell’episodio Javicco va contro il suo buon senso per ascoltare Kasha, organizzando un matrimonio con un alleato inaffidabile per ottenere più forza militare. Kasha impone questo matrimonio perché sostiene Valya Harkonnen e il complotto della Sorellanza per piazzare una Sorella sul trono, che sarebbe la Principessa Ynez, dopo la sua formazione.

Il personaggio di Travis Fimmel è un cattivo in Dune: Prophecy?

Il finale dell’episodio 1 di Dune: Prophecy vede Travis Fimmel uccidere un bambino grazie a un misterioso potere, il che sembra essere un atto di cattiveria. Tuttavia, nel mondo di Dune è sempre un po’ più complicato di così. Capire cosa dice e cosa vede Javicco nell’ologramma è fondamentale per capire cosa si sa del personaggio originale. Desmond Hart non solo è sopravvissuto all’attacco degli alleati dell’Imperium che ha ucciso tutti i suoi uomini, ma è anche stato inghiottito nel sottosuolo da un sandworm ed è sopravvissuto.

È importante notare che tutti questi elementi si riferiscono anche alla visione della Madre Superiora all’inizio dell’episodio: un verme sandwich, pelle bruciata, sangue e la morte di un nobile.

Desmond Hart ha ora la misteriosa capacità di far bruciare la pelle di qualcuno e sembra farlo sia con Pruwet Richese che con Kasha. Prima di uccidere Pruwet, dichiara che gli è stato “conferito un grande potere”. È importante notare che tutti questi elementi si riferiscono anche alla visione della Madre Superiora all’inizio dell’episodio: un sandworm, pelle bruciata, sangue e la morte di un nobile. Desmond Hart potrebbe essere in qualche modo collegato al “Tiran-Arafel”, utilizzato nello show per indicare una minaccia esistenziale per l’umanità.

“Arafel” è un termine dei libri originali di Dune che si riferisce a una ‘nube-oscurità alla fine dell’universo’.

Quindi, sì e no. Il Desmond Hart di Travis Fimmel è probabilmente il cattivo di Dune: Prophecy, poiché lo show è inquadrato dalla prospettiva di Valya Harkonnen e della Sorellanza. Ma la Sorellanza, che si sta trasformando nella Bene Gesserit che il pubblico conosce in Dune, non è esattamente protagonista nemmeno in questo universo, e anche tra le sue fila si discute sulla moralità dell’ingegneria genetica dei leader mondiali. Valya e la Sorellanza cercano il controllo, mentre Desmond vuole impedirlo, ma per farlo potrebbe arrivare a estremi ancora peggiori.

 
 

Chi è Dayani Cristal: recensione del film con Gael García Bernal

Chi è Dayani Cristal

Vincitore del Cinematography Award al Sundance Festival, il documentario sarà al Festival di Roma il 10 novembre, nella sezione Alice nella città. Chi è Dayani Cristal è l’esordio alla regia di Marc Silver, già produttore e fotografo impegnato per i diritti umani, che lo ha ideato assieme a Gael García Bernal qui anche in veste di produttore.

In Chi è Dayani Cristal un corpo in decomposizione è rinvenuto dalla polizia di frontiera. Unico segno di riconoscimento: un tatuaggio con la scritta Dayani Cristal. Tre filoni narrativi ci aiutano a ricostruire la vicenda umana dello sconosciuto. Assistiamo al lavoro dell’equipe della morgue che alla frontiera cerca di dare un’identità all’uomo. Ascoltiamo testimonianze che parlano di lui. Vediamo l’attore Gael García Bernal che ripercorre il viaggio dell’uomo, fingendosi migrante e mescolandosi a chi è  diretto in Usa dall’Honduras su rotte clandestine.

Chi è Dayani Cristal, il film

Guardandolo si hanno conferme: la migrazione è dappertutto simile, simili storie e simili problemi. Alle porte degli Stati Uniti si verifica la stessa tragedia che lungo le coste siciliane e del sud Italia. La forza della narrazione documentaristica sta nel portare lo spettatore a guardare da vicino gli aspetti più aberranti del fenomeno, a vedere la crudezza di una realtà che supera ogni più terribile immaginazione.

Il regista è preciso nello scovare particolari. Su tutti, la miriade di resti umani tra cui quotidianamente lavorano gli esperti della morgue: immagini degne di uno scavo archeologico, che invece parlano di nostri contemporanei e di viaggi della speranza divenuti disperati. Pochi elementi per tentare di ricomporre puzzle, di risalire a identità che nella maggior parte dei casi restano sconosciute. La ricostruzione è condotta abilmente, svelando la verità pian piano, aggiungendo tassello a tassello, mantenendo viva l’attenzione. Mentre a Bernal e al suo viaggio – Honduras, Guatemala, attraverso il Messico sul tetto di un treno detto “la bestia”, fino al confine del deserto – è affidato il compito di emozionare. Siamo coinvolti dai racconti dei migranti – sogni, speranze, pericoli – e presi dalle immagini di paesaggi che sembrano sconfinati, mentre l’uomo si sforza di segnarne limiti e confini.

Chi è Dayani Cristal recensione

L’obiettivo del lavoro è restituire umanità e voce agli invisibili, rovesciare la prospettiva che li vede come criminali, illegali e pericolosi. Il loro calvario per raggiungere “la terra promessa”, ossia gli Usa, è paragonato alle sofferenze di Cristo, anch’egli “migrante dal cielo alla terra”.

D’indubbia forza anche la critica alle politiche Usa in materia d’immigrazione che viene in primo luogo dai funzionari statunitensi, dal personale di frontiera costretto a vivere ogni giorno questa tragedia come la propria “routine”. Sono loro a sottolineare l’insensatezza dell’operato del proprio governo, che con leggi e muri (gli Usa hanno speso molto nella costruzione di un muro alla frontiera col Messico) non ha fermato un fenomeno inarrestabile come la migrazione; denunciano il continuo aumento delle morti di migranti al confine con l’Arizona.

Chi è Dayani Cristal  è un documentario con una sua originalità e un’occasione di riflessione. Ci suggerisce un’idea efficace per portare sotto i riflettori mondiali la questione migratoria.

 
 

Chi è Clayface? Origini e poteri del presunto villain di The Batman – Parte 2

Clayface

Si vocifera che Clayface sarà il cattivo di The Batman – Parte II, sequel DC al momento in sviluppo e la cui uscita è prevista per il 3 ottobre 2025. Inizialmente, il regista Matt Reeves aveva fatto intendere che Joker (Barry Keoghan) sarebbe potuto essere il prossimo avversario dell’Uomo Pipistrello di Robert Pattinson dopo The Batman, scatenando una serie di speculazioni su come il Clown Principe del Crimine sarebbe potuto entrare nel sequel. Il dibattito sul cattivo di The Batman – Parte 2 ha però poi preso una piega diversa.

Sono infatti iniziate a circolare voci secondo cui Clayface avrà un ruolo importante in tale sequel e potrebbe addirittura essere il cattivo principale del film! L’origine e i poteri di Clayface potrebbero dunque essere stravolti per farne il prossimo nemico del Batman di Robert Pattinson. Sebbene il personaggio sia apparso in alcuni progetti DC nel corso degli anni, non è mai stato protagonista di un film DC in live action. Ecco dunque una panoramica per saperne di più sul presunto cattivo di The Batman – Parte 2, Clayface.

1Come Clayface potrebbe inserirsi nella storia di The Batman – Parte 2

clayface mostri dc

Ci sono diversi modi in cui Clayface potrebbe inserirsi nella storia di The Batman – Parte 2, come cattivo principale del film o come uno dei nemici che il Batman di Robert Pattinson incontra. Il franchise DC di Matt Reeves è ormai piuttosto radicato, quindi l’introduzione della forma mostruosa di Clayface sarebbe un’opportunità per il sequel di andare oltre e presentare alcuni elementi più fantastici. L’origine di Basil Karlo potrebbe essere legata alla distruzione di massa avvenuta grazie al piano dell’Enigmista, poiché forse l’inondazione di Gotham nel finale di The Batman lo ha sovraesposto al Re-Nu. Questo permetterebbe al sequel di basarsi sugli eventi del primo film e di avere un cattivo nato in seguito a quanto accaduto nel precedente lungometraggio.

Grazie ai poteri mutaforma di Clayface, è poi facile immaginare che si possa inserire perfettamente in un’altra storia poliziesca per The Batman – Parte 2. Sia che Reeves utilizzi la forma mostruosa del personaggio, sia che si concentri maggiormente su di lui come serial killer con una maschera speciale come nei fumetti della Golden Age, l’idea di un cattivo che può cambiare costantemente aspetto crea una sfida unica per Bruce Wayne. Rintracciare qualcuno il cui aspetto cambia continuamente metterebbe ulteriormente alla prova le sue capacità. Potrebbe anche insinuare un certo velo di paranoia in Bruce in The Batman – Parte II: Clayface potrebbe infatti assumere le sembianze di qualunque persona a lui cara.

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Chi è Blue Beetle, il supereroe protagonista del nuovo film DC

Bluee Beetle

È dal 2018 che si parla di un adattamento cinematografico per il personaggio dei fumetti Blue Beetle. Dopo cinque anni, forse ci siamo: l’Universo DC ha promesso di far uscire il film entro il 2023, prima che Gunn e Safran inizino la loro rivoluzione dentro al franchise. Il lungometraggio uscirà negli Stati Uniti il 18 agosto 2023. Jaime Reyes non è conosciuto come altri eroi della DC: ecco tutto quello che occorre sapere sul personaggio prima di vedere Blue Beetle.

1Il film rientrerà nell’Universo DC pensato da James Gunn?

James Gunn DCU 2023

Probabilmente la più grande domanda che gravita attorno a Blue Beetle – come anche è stato per The Flash e per Aquaman: The Lost Kingdom – è se il film rientrerà nel DCU pensato da James Gunn. Nel gennaio 2023, James Gunn ha annunciato sui social media i piani che lui e Peter Safran hanno in mente per il Capitolo 1 del DCU: Dei e mostri. Questa dichiarazione ha creato confusione circa le produzioni DCEU successive a The Flash, che agisce come una sorta di reset.

Il commento di Gunn su Blue Beetle fa sperare che Jaime Reyes possa continuare il suo percorso nel nuovo DCU. The Guardian riporta la rivelazione sul personaggio che James Gunn ha fatto alla stampa: “… abbiamo Shazam, che porta a The Flash, che reimposta tutto e che porta a Blue Beetle, che è totalmente scollegato. (Blue Beetle) potrebbe tranquillamente far parte del DCU

Sulla base di queste parole, possiamo dedurre che Blue Beetle sia in gran parte scollegato dai più ampi film DCEU. A differenza di film come Shazam! Fury of the Gods o The Flash, Blue Beetle sarà una storia di origine più ristretta e scollegata. Al di là del lungometraggio, probabilmente Jaime Reyes diventerà un personaggio del DCU, e il film del 2023 sarà solo la prima delle molte avventure del nuovo supereroe.

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Chi affiancherà Mark Wahlberg in Transformers 4?

Dopo aver annunciato il protagonista Mark Wahlberg di Transformers 4,  Michael Bay è tutt’ora impegnato a scovare nuovi talenti per completare il cast. Oggi, The Hollywood Reporter

 
 

Chewbacca: 10 fatti su Chewbe che non hanno senso

Chewbacca star wars

L’universo di Star Wars è immenso: in tanti hanno contribuito, ha preso forma in diversi media, ed è quindi inevitabile che ci sia qualche incoerenza. Ad esempio, per quanto riguarda l’amato Chewbacca. Il wookiee è coraggioso, feroce, e abbracciabile, e soprattutto uno dei personaggi fondamentali del cast originale. Ma, a differenza di molti altri, non ha è mai diventato davvero un personaggio compiuto, a 360°. È sempre un po’ lì, segue gli amici e li aiuta, provvede ai rinforzi, e occasionalmente pilota il Falcon per una fuga dell’ultimo minuto. Non tutto quello che riguarda Chewbacca è stato pensato nei dettagli, e ci sono alcuni fatti riguardanti il personaggio che non hanno molto senso. Tipo il fatto che ha una moglie che guarda programmi di cucina. Cose così.

1Chewbacca Accetta facilmente Rey come assistente sul Falcon

Chewbacca
Joonas Suotamo is Chewbacca, Oscar Isaac is Poe Dameron, Daisy Ridley is Rey and John Boyega is Finn in STAR WARS: THE RISE OF SKYWALKER

Non ci vuole molto tempo perché Han si metta a dare consigli a Rey, e addirittura le offra il lavoro di assistente a bordo del Millennium Falcon, suggerendo inoltre che Chewbacca avrebbe apprezzato l’idea. Il fatto è che, durante tutta la saga di Star Wars, era Chewbe ad essere stato descritto più volte come co-pilota/assistente sul Millennium Falcon. La proposta di Han, quindi, non è il massimo della gentilezza o della gratitudine nei confronti del wookiee. Inoltre, dopo la morte di Han, è proprio Rey a prendere il comando della nave, lasciando Chewbacca al ruolo di co-pilota. Sembra improbabile che Chewbe permetta ad una tizia che conosce appena di prendere il comando, a meno che sia a conoscenza di qualcosa che noi non sappiamo ancora…

Fonte: CBR:com

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Chewbacca e BB-8 protagonisti di un nuovo spot Verizon

star wars il risveglio della forza

Direttamente da Star Wars il Risveglio della Forza, Chewbacca e BB-8 sono stati scelti come testimonial del nuovo spot Verizon.

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Ecco di seguito il video:

https://www.youtube.com/watch?v=MnAiUd4_Z8E

Leggi anche: il Generale Hux e la sua relazione con Kylo Ren

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GUARDA IL NUOVO TRAILER GIAPPONESE

Star Wars Il Risveglio della Forza uscirà sul grande schermo il 18 dicembre 2015 con un cast che include il ritorno di Harrison FordCarrie FisherMark HamillAnthony DanielsPeter Mayhew e Kenny Panettiere con le nuove aggiunte John BoyegaDaisy RidleyAdam pilotaOscar IsaacAndy SerkisDomhnall GleesonLupita Nyong’oGwendoline Christie Max von Sydow.

 
 

Chevy Chase e Beverly D’Angelo di nuovo assieme in Vacation

Mentre il cast del remake di Vacation è in piena attività alla ricerca di nuovi volti da reclutare, i registi/sceneggiatori John Francis Daley e Jonathan M. Goldstein hanno comunicato la loro intenzione di voler richiamare Chevy Chase e Beverly D’Angelo per interpretare nuovamente i ruoli originali dei coniugi Clark e Ellen Griswold. La trama di questa nuova versione sulle peripezie della strampalata famiglia Griswold, vede Ed Helms come un Rusty cresciuto, intento a condurre la moglie (Christina Applegate) e la propria famiglia in una spedizione al limite dell’assurdo.

Chase e D’Angelo dovrebbero dunque comparire in ruoli cameo quando Rusty decide di fare un pit stop per visitare i suoi genitori. Inizialmente non del tutto sicuri di voler tornare, la coppia di attori sembra ora apparentemente convinta dello script su cui il progetto si basa. Daley e Goldstein si stanno preparando per dirigere il film entro questa estate, e se questo film segna il loro primo approccio con la regia, il loro lavoro di scrittura è stato già visto quest’anno in The Incredible Burt Wonderstone e sarà la base del prossimo sequel di Piovono Polpette che uscirà il 25 ottobre negli Stati Uniti.

Fonte: empire

 
 

Chevalier: il film su Joseph Bologne dal 16 giugno su Disney+

Chevalier

Disney+ ha annunciato che Chevalier, diretto da Stephen Williams e ispirato all’incredibile storia del compositore Joseph Bologne, Chevalier de Saint-Georges, debutterà in Italia venerdì 16 giugno in esclusiva sulla piattaforma streaming.

Figlio illegittimo di una schiava africana e del proprietario di una piantagione francese, Bologne (Kelvin Harrison Jr. in un’eccezionale interpretazione) diventa un celebre violinista-compositore e schermidore nella società francese, con una storia d’amore sfortunata e un litigio con Maria Antonietta (Lucy Boynton) e la sua corte.

Searchlight Pictures presenta il film di Stephen Williams Chevalier, interpretato da Kelvin Harrison Jr., Samara Weaving, Lucy Boynton, Minnie Driver, Sian Clifford, Alex Fitzalan e Ronkẹ Adékoluẹjo.  Diretto da Stephen Williams, il film è scritto da Stefani Robinson e prodotto da Ed Guiney e Andrew Lowe della Element Pictures, Stefani Robinson e Dianne McGunigle. La production designer Karen Murphy, il direttore della fotografia Jess Hall, il compositore Michael Abels, il costumista Oliver García, il montatore John Axelrad e la scenografa Lotty Sanna completano il team di produzione.

Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.

 
 

Chesil Beach: libro, trama e cast del film con Saoirse Ronan

Chesil Beach film

Se c’è una cosa che il cinema ha dimostrato più e più volte con forza durante la sua storia, è la sua capacità di porre una lente d’ingrandimento su eventi estremamente piccoli e intimi della vita umana, mostrando però l’importanza e le conseguenze che anche questi possono avere su un’intera esistenza. Su questa idea si basa anche il dramma sentimentale del 2017 Chesil Beach, diretto da Dominic Cooke, regista teatrale di gran fama qui al suo debutto cinematografico. Molto attento ai sentimenti, egli dà qui vita ad una storia che concentrandosi su un fatto privato riesce a parlare di un contesto più ampio a livello sociale e culturale.

Il film non è frutto di un soggetto originale, ma è bensì l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo del 2007 di Ian McEwan, che per l’occasione ha anche personalmente scritto la sceneggiatura. Attraverso la storia di due giovani innamorati, McEwan con le parole e Cooke con le immagini, hanno modo di raccontare le sofferenze che le tradizioni e le convenzioni sociali impongono a intere generazioni. Un’opera delicata, fortemente emotiva, che travolge e coinvolge proprio per la sua capacità di parlare di grandi questioni attraverso il minimo indispensabile. Dotato di un cast di grandi attori e di luoghi suggestivi, il film è uno dei più belli del suo anno.

Passato tuttavia in sordina, Chesil Beach merita a distanza di qualche anno di essere riscoperto, in particolare per il suo affrontare argomenti risalenti a sessant’anni fa ma ancora oggi particolarmente attuali. Molta della cultura, in particolar modo sessuale, vigente oggigiorno deriva infatti proprio dal periodo affrontato nel film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Chesil Beach: la trama del film

Il film si apre nell’Inghilterra del 1962. Florence Ponting ed Edward Mayhew sono due giovani innamorati, incontratisi per la prima volta dopo essersi diplomati nelle rispettive università. Lui è un grande appassionato di storia e di rock ‘n roll, lei invece è una violinista classica particolarmente dotata. La passione che li travolge è un affare nuovo per loro, che in breve li porta a decidere di sposarsi. Dopo aver seguito le tappe canoniche di questo percorso, dal corteggiamento alla presentazione ai reciproci genitori, i due giovani sono dunque pronti per il grande giorno, quello che automaticamente credono li introdurrà ad una nuova e florida fase della loro vita.

Durante la luna di miele a Chesil Beach, però, si trovano a scontrarsi con una serie di dubbi e timori rimasti taciuti sino a quel momento. Entrambi vergini, si ritrovano a dar vita ad un primo approccio sessuale che non va però secondo i piani. Tale evento sarà però solo l’inizio di una serie di confessioni che porteranno alla luce le profonde differenze che li dividono. La loro diversa risposta a quel fallimento, inoltre, dara vita a conseguenze che si ripresenteranno ciclicamente nel corso della loro esistenza, costringendoli a comprendere il peso delle decisioni e dei rimpianti.

Chesil Beach cast

Chesil Beach: il cast del film

Come anticipato, il film vanta un casti di attori particolarmente noto e apprezzato a livello internazionale, tra cui si ritrova anche la pluricandidata all’Oscar Saoirse Ronan. Recentemente vista in Lady Bird e Piccole donne, l’attrice aveva già lavorato in un film tratto da un romanzo di McEwan, Espiazione, ed aveva espresso il desiderio di interpretare Florence Ponting già intorno al 2010. Lo stesso scrittore affermò che considerava l’attrice la scelta più giusta per esprimere la delicatezza del personaggio. All’epoca però la Ronan era ancora troppo giovane e al suo posto era stata considerata l’attrice Carey Mulligan. Quando la produzione del film si bloccò e passarono anni, la Ronan era ormai dell’età giusta per il ruolo, che finì con l’ottenere.

Accanto a lei, nei panni di Edward Mayhew vi è l’attore Billy Howle, qui al suo primo ruolo da protagonista e poi di nuovo visto in Il gabbiano, dove recita ancora una volta insieme alla Ronan. Ad interpretare i genitori di Florence, Geoffrey e Violet Ponting, vi sono invece gli attori Samuel West ed Emily Watson, recentemente vista nella miniserie Chernobyl. I genitori di Edward, Marjorie e Lionel Mayhew, sono invece interpretati da Anne-Marie Duff e Adrian Scarborough. Tra gli altri attori si ritrovano poi Anna Burgess e Mia Burgess nei panni delle sorelle di Edward, Anne ed Harriet. Anton Lesser, principalmente noto per il ruolo di Qyburn nella serie Il Trono di Spade è invece il reverendo Woollett.

Chesil Beach: il trailer e dove vedere il trailer in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Chesil Beach è infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente, in prima visione, nel palinsesto televisivo di sabato 8 maggio alle ore 21:20 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

 

 
 

Cherry, recensione del film con Tom Holland

Cherry recensione

Con Cherry, ultima sfida cinematografica dei fratelli Anthony e Joe Russo al di fuori del Marvel Cinematic Universe (The Winter Soldier, Civil War, Infinity War e Endgame) Tom Holland offre una sensazionale prestazione nei panni di un veterano di guerra, affetto dal Disturbo Post Traumatico e caduto in una spirale di criminalità e droghe sintetiche.

La trama di Cherry

Disponibile su Apple Tv dal 12 Marzo, Cherry, basato sull’omonimo romanzo semi-autobiografico del 2018 di Nico Walker, narra la storia di un ragazzo senza nome (Tom Holland) che, finito il college e a seguito di una delusione amorosa – la partner di Cherry, Emily, è interpretata da una straordinaria Ciara Bravo, vera e propria rivelazione – decide di arruolarsi come cadetto ai tempi della guerra in Iraq. Il film segue il percorso di vita di Cherry dal 2002 fino al 2021, dall’inizio di un amore che risveglia intense passioni, passando per gli anni della guerra, che lo segneranno a vita, e i traumi che ne conseguiranno.

L’appellativo Cherry – nomignolo designato a chi nell’esercito non ha ancora avuto esperienza in prima linea – contraddistingue il personaggio interpretato da Tom Holland, il cui percorso di crescita e formazione è un vortice di sfide, timori, riflessioni, disorientamento e tossicità. La fine del college, le speranze future condivise con la compagna, l’innocenza della prima maturità, tutto viene schiacciato dagli orrori della guerra e dal disturbo post traumatico che ne deriva, che per Cherry è possibile contrastare solo con l’ausilio di sostanze stupefacenti.

Viene inoltre sottolineato il disinteresse di istituzioni e società nei confronti di individui come Cherry, soprattutto tramite la messa in scena e la scenografia; negli ospedali, i cartellini dei dottori recano la dicitura “Dottore qualcuno”, ed è così anche per i sergenti degli eserciti, mentre le insegne delle banche che rapina Cherry recitano “Banca del cavolo” o “Banca che frega gli americani”.

Un film romanzo caratterizzato da un nuovo sguardo registico

L’impianto narrativo di Cherry consta di prologo, cinque capitoli ed epilogo: la struttura apparentemente lineare del film viene però soppiantata da un impianto registico piuttosto innovativo, in cui l’approccio estetico, il ritmo del racconto e il montaggio mutano continuamente, a seconda della situazione in cui si trovano i personaggi e della loro condizione psichica. La cinepresa apre e chiude parentesi a discrezione dell’occhio registico, si insinua in maniera distorta e allucinata nelle insidie dei personaggi, prende tutto lo spazio necessario per farci sondare la profondità psicologica di Cherry.

Cherry recensioneInfatti, sebbene la materia narrativa possa a tratti sembrare derivativa, già vista (Full Metal Jacket, Point Break, Trainspotting… numerosi sono i film che hanno affrontato queste tematiche) è la continua variazione, anche di genere, a rendere Cherry un prodotto vincente ed originale : si oscilla dal war movie al dramma, con qualche tocco di love story e perfino di heist movie, declinato anche in chiave comica; Cherry è un ibrido che riesce ad ergersi a nuova modalità di racconto di una vita intera, un film-romanzo che si innesta su diverse sfumature cromatiche e di vita, nonostante una scrittura che rivela, a tratti, qualche incertezza. “Ancora non capisco che cosa fanno le persone. È come se tutto questo fosse costruito sul nulla, e non ci sia niente a tenerlo insieme”: questa battuta pronunciata da Cherry ha una chiave di lettura personale, inerente la storia del protagonista, ma si pone anche come cifra stilistica del film. Cherry è, infatti, imprevedibile, un prodotto filmico non perfettamente incasellabile, tanto quanto il suo protagonista, che viene guidato dal momento.

I capitoli dell’esistenza di Cherry si colorano di tonalità più o meno vivide di rosso, il colore della ciliegia, e la tonalità si intensifica in base ai cambiamenti interiori e temporali. E lungo questo percorso di identificazione tra uomo e frutto si staglia il percorso di maturazione del nostro protagonista, da cadetto a soldato, da soldato a tossico, poi a ladro e criminale, infine a prigioniero e Uomo; nel mezzo, un vortice incessante di guerra, traumi, indecisioni, droghe, amore. Le peripezie vissute da Cherry plasmano la sua identità, non solo

tramite grandi eventi esterni ma anche, e soprattutto, attraverso momenti di intimità, parentesi su cui i fratelli Russo ci tengono a soffermarsi, che mettono al centro la sensibilità del protagonista, suo tratto distintivo: anche nei momenti più bui e apparentemente senza possibilità di redenzione, Cherry mantiene intatta la sensibilità e l’innocenza di cui subito veniamo a conoscenza, tratto caratteriale inizialmente causa di diversi problemi, ma che poi si dimostrerà risolutivo.

Cherry: nessuno si salva da solo

Unico punto fermo nell’esistenza di Cherry è Emily. Anche Emily si presenta come un personaggio innocente – il fiocchetto bianco che porta al collo nella prima parte del film ne è il correlativo oggettivo- tuttavia viene poi risucchiata dal malessere psicofisico del compagno; anche la loro storia è una lunga ed estenuante guerra, in cui, però, la presenza dell’altro è necessaria e, sembra suggerirci il finale, potenzialmente risolutiva. Nessuno si salva da solo, e questo film ne è la conferma, fin dalla scintilla che scatta subito con Emily. I due si completano, cambiano e si smarriscono, e l’incedere della loro relazione, tanto passionale quanto disfattista, è enfatizzato da una fotografia discontinua e di grande impatto che trasmette ogni genere di emozioni percepite dai protagonisti. E, nonostante i momenti peggiori, il tunnel della droga e della criminalità, le scelte giuste o sbagliate, l’unico modo per soccombere al caos è rimanere uniti, avere una casa dove poter far ritorno.

Menzione speciale alla magnifica colonna sonora di Henry Jackman, che ci accompagna nell’iter alla scoperta della consapevolezza di Cherry fino all’ultimo brano, quel “Vissi d’arte, vissi d’amore” di Puccini, nella versione di Maria Callas, che anticipa il confronto finale fra Cherry e l’amata Emily.

 
 

Cherry Season – La stagione del cuore, trama, cast, episodi

Cherry Season - La stagione del cuore

Cherry Season – La stagione del cuore è la serie tv turca creata da Asli Zengin e andata in onda su FOX nel 2014 – 2015.

Cherry Season – La stagione del cuore: dove vederla in streaming

Cherry Season – La stagione del cuore è andata in onda nel 2015 ed è tuttora in programmazione su Mediaset. Cherry Season – La stagione del cuore in streaming è disponibile su PremiumPlay.

Cherry Season – La stagione del cuore: la trama e il cast

La serie racconta le appassionanti vicende della bella Oyku, aspirante stilista che vive con la madre e il fratello, ed il cui padre ha lasciato la famiglia quando Oyku era ancora una bambina. Oyku è innamorata sin dall’infanzia di Mete, il fratello della sua migliore amica Burcu, ma lui, purtroppo, la considera solo come una sorella.

In Cherry Season – La stagione del cuore protagonisti sono Özge Gürel nei panni di Öykü Acar, Serkan Çayoğlu nei panni di Ayaz Dinçer, Dağhan Külegeç nei panni di Mete Uyar, Nilperi Şahinkaya nei panni di Şeyma Çetin, Fatma Toptaş nei panni di Sibel Korkmaz, Ayşegül Ünsal nei panni di Meral Acar, Hakan Çimenser nei panni di Bülent Uyar, Nezih Cihan Aksoy nei panni di Olcay, Neslihan Yeldan nei panni di Önem Dinçer, Mehti Aras Aydın nei panni di Emre Yiğit, Nihal Işıksaçan nei panni di Burcu Meltem Uyar, Serkan Börekyemez nei panni di İlker Korkmaz, Tamer Berke Sarıkaya nei panni di Cem Acar, Atilla Saral nei panni di Mehmet Karaylı, Jale Arıkan nei panni di Monika Sessa, e Özge Ince nei panni di Naz Hosgor.

Cherry Season – La stagione del cuore, la prima stagione

Nella prima stagione di Öykü, una giovane ragazza il cui sogno più grande è fare la stilista, abita con la madre e il fratello, mentre il padre è scappato con l’amante quando lei era bambina. Fin da piccola è innamorata di Mete, il fratello della sua migliore amica Burcu, unica a conoscenza di questo sentimento, ma lui l’ha sempre vista come una sorella. Mete s’interessa a Şeyma, amica e vicina di casa di Öykü, gentile e buona esteriormente, ma che in realtà non esita ad approfittarsi degli altri e intrattenere relazioni con uomini più grandi solo per la loro ricchezza. Intanto, a causa di un equivoco, Öykü si ritrova a uscire con Ayaz, figlio del suo capo, la stilista Önem, e i due, nonostante gli attriti iniziali, finiscono per innamorarsi. Il serial segue anche la relazione tra Bürcu ed Emre, compagno d’università e amico di Öykü, e le storie di gelosie di Ilker e sua moglie Sibel. La storia d’amore tra Öykü e Ayaz sfocia nel matrimonio, ma timori e ansie spingono la ragazza a scappare in Italia.

Cherry Season – La stagione del cuore, la seconda stagione

Dopo le nozze con Ayaz, Öykü va a Roma a lavorare nel ristorante di Monika senza far sapere niente a nessuno; Ayaz, però, riesce a trovarla grazie a Mete. All’inizio la storia tra i due sposi sembra essere finita, ma un lungo bacio sul treno diretto verso il lago di Nemi riesce a far capire a Öykü che la storia con suo marito non è mai finita. Infine, i due diventeranno genitori di due gemelli: Özge e Serkan.

 
 

Chernobyl: recensione della serie HBO con Jared Harris

Chernobyl recensione

Prodotto da HBO e Sky Original, Chernobyl è la mini-seri del momento. Accolta in trionfo in tutto il mondo e trasmessa in Italia, su Sky Atlantic, a partire da lunedì 10 giugno (e per le 4 settimane successive), lo show racconta del disastro della centrale di Chernobyl, adottando un linguaggio che fonde dramma e thriller, in cui l’indagine alla ricerca delle cause e delle responsabilità per l’incidente viene affiancata dalla tragedia umana che l’incidente stesso ha costituito.

La storia parte dalla notte dell’incidente, il 26 aprile del 1986, e racconta delle conseguenze a breve termine, delle prime vittime, degli scienziati ignari, dei tentativi portati avanti per arginare una catastrofe che poteva essere fatale per l’Europa intera. Si conclude nelle aule del tribunale dove sono stati processati i colpevoli del disastro nucleare, il peggiore del genere che la storia ricordi, per il quale non è possibile, ancora oggi, quantificare i danni in termini di vite umane.

Creato da Craig Mazin, che ha anche firmato la sceneggiatura, Chernobyl è un oggetto prezioso. La regia, firmata da Johan Renck, è attenta, delicata, capace di caricare di tensione e anche di poesia scenari catastrofici, mette al centro della scena, soprattutto nei primi episodi, il corpo pesante, grigio e ferito della centrale stessa. Gli squarci nei suoi fianchi, sul suo tetto, sono ferite dai quali esce un veleno invisibile del quale nessuno davvero conosceva ancora la pericolosità.

Questa consapevolezza lucida e terrificante conferisce ancora maggiore tensione al racconto, e tutto passa attraverso le scelte della regia di indirizzare l’attenzione dello spettatore sui volti, quelli degli operatori impreparati, dei pompieri sfiniti, dei minatori accaldati, quei minatori protagonisti della sequenza più bella e potente dell’intera serie: nudi di fronte al caldo e alla fatica, come nudo è l’uomo di fronte a catastrofi del genere, esposto alle radiazioni che avvelenano il corpo ignaro. L’approccio così attento e delicato, anche nel tracciare immaginari catastrofici, si associa ad un eccellente lavoro sulla fotografia e soprattutto sul sound design, a cui spesso è affidato tutto l’apporto emotivo e drammatico delle scene mostrate.

Peccato solo che questa attenzione non si rispecchi anche nella scrittura che si lascia andare, soprattutto nella seconda parte, alla semplificazione della situazione politica dell’Ucraina all’epoca dell’esplosione: i cattivi finiscono per essere i rappresentanti del regime comunista, gli scienziati vittime di un potere folle che li voleva costringere al silenzio, i protagonisti eroi che si scagliano contro quell’ordine. Pare infatti che la Russia abbia male accolto la serie, annunciando la produzione di uno show sullo stesso tema che però vorrebbe rintracciare i copevoli addirittura nelle fila della CIA. Ma, lontanissimo dall’essere una presa di posizione politica, quella delle serie sembra, appunto, solo una semplificazione di una società complessa e difficilissima da leggere, soprattutto oggi, una scelta che mira quindi ad una maggiore fruibilità da parte dello spettatore.

Chernobyl recensione serie tvDiscutibile, ma anche in questo caso comprensibile, la scelta di sintetizzare la squadra di scienziati che lavorarono alle indagini sull’incidente, riassumendoli nella figura della scienziata Ulana Khomyuk che, da sola, trova la verità. Un’ulteriore semplificazione dei fatti che invece hanno necessitato di tante menti al lavoro, per ricostruire le dinamiche dell’incidente e quantificare le conseguenze.

La divisione del racconto in cinque episodi si trasforma anche un una curva di Gauss drammaturgica, in cui il picco di maestosità viene raggiunto, in crescendo dagli episodi uno e due, nel terzo, per poi scemare lentamente, ma pur su livello alti, nella quarta e quinta puntata. E tutta la sezione ascendente di questa curva vede protagonisti gli scienziati che conducono l’indagine, l’occhio attraverso cui ci viene raccontata la storia, ma tiene in primo piano l’orrore, la piccolezza e fallibilità umana di fronte a un disastro che non è stato capito, nel corso del suo svolgersi. A questa prima parte folgorante, corrisponde una seconda parte più didascalica, che si focalizza sul processo e sulle condanne ai colpevoli.

A prestare i volti a questi personaggi ci sono una manciata di attori, noti e meno noti, dai protagonisti Jared Harris, Stellan Skarsgård e Emily Watson, ai comprimari Barry Keoghan, Michael McElhatton e Jessie Buckley, interpreti intensi ed equilibrati che riescono a mettere in scena la tragedia senza crogiolarsi nell’orrore, assecondando il gusto della regia che preferisce conferire potenza e maestosità a protagonisti animati e inanimati attraverso le inquadrature, senza soffermarsi sulla miseria e sul dolore.

Nell’approccio che i creatori hanno adottato per portare sullo schermo Chernobyl, il fatto reale, raccontato con dovizia di particolari e gusto per l’indagine, scivola in secondo piano. Non c’è niente, dei fatti che sono accaduti e che vengono esposti, che non si possa leggere sulla pagina aggiornata di Wikipedia dedicata al disastro, e c’è senz’altro una grande abilità a drammatizzare a questo livello, una successione di eventi tanto dolorosa e spaventosa. Quello che davvero emerge dalle scelte dei realizzatori e che conferisce forza alla serie, sono le storie private, il sacrificio ignaro di molti, l’enormità della tragedia, la paura, la lotta, l’ineluttabilità di quanto accaduto e l’inenarrabile tragicità della conseguenza.

 
 

Chernobyl: 5 cose da sapere su questa serie tv

chernobyl serie tv

Dal 10 giugno è possibile vedere Chernobyl  in esclusiva su Sky. Questa nuova serie originale è nata dalla collazione tra Sky e HBO e s’ispirata alla tragedia nucleare di Chernobyl avvenuta il 26 aprile del 1986. Dalla catastrofe che inevitabilmente colpì gran parte dell’Europa sono già passati ben 33 anni: proprio il 26 aprile 1986 avvenne l’esplosione del reattore numero 4 della centrale di Chernobyl, a 120 chilometri da Kiev.

La serie in questione prende le mosse proprio da questa indimenticata tragedia, sviluppandosi in cinque episodi e raccontando una delle peggiori catastrofi mai provocate dall’uomo. Tutto è nattato attraverso gli atti di coraggio di quanti provarono a salvare l’Europa da un disastro inimmaginabile. Scritta da Craig Mazin, la serie è diretta da Johan Renck e nel cast vi sono Jared Harris, Stellan Skarsgård, Emily Watson, Jessie Buckley, Paul Ritter, Adrian Rawlins, Con O’Neill, Sam Troughton, Adam Nagaitis, Ralph Ineson, Mark Lewis Jones, Fares Fares e David Densik. Ecco, dunque, cinque cosa da sapere su Chernobyl.

Uno dei personaggi è stato romanzato

Chernobyl

Il personaggio di Ulana Khomyuk – interpretato da Emily Watson– è l’unico personaggio romanzato, ed è un composito di diversi scienziati coinvolti nel disastro di Chernobyl. Non è confermato che tra loro vi fossero delle donne.

Avere il personaggio composito di una donna, riflette in maniera accurata la percentuale insolitamente elevata di donne che lavorano nel campo della scienza e delle medicina nell’Unione Sovietica.

La HBO ha realizzato anche dei podcast

hbo

Parallelamente allo show, dopo la realizzazione di ogni episodio, la HBO ha pubblicato un podcast per ogni puntata, in cui il creatore/sceneggiatore Craig Mazin parla con Peter Sagal dell’episodio in questione. Durante queste puntate, Mazin ha rivelato molti dettagli dei dietro le quinte, della sceneggiatura e della produzione della miniserie. Inoltre, ha spiegato e parlato molto della storia e degli eventi reali che si sono verificati, andando oltre la trama dell’episodio e i personaggi inclusi. Questo approfondimento è stato intitolato Il Podcast di Chernobyl.

La colonna sonora di Chernobyl è composta da suoni naturali

chernobyl

Per registrare la colonna sonora adatta allo show, il compositore Hildur Guðnadóttir si è recato alla centrale elettrice dismessa di Ignalina, in Lituania.

In questa zona è stata girata gran parte della serie, e proprio qui si è recato il compositore per registrare suoni ambientali unici, grazie anche all’aiuto di uno specialista di registrazione del suono, Chris Watson, e del produttore Sam Slater.Una volta tornati in studio, hanno ascoltato ore di registrazioni, provando i suoni da loro. In seguito, il compositore ha composto la maggior parte della musica per la colonna sonora della miniserie da quelle registrazioni.

La città di Pripyat è rimasta come è stata lasciata il 27 aprile del 1986

città di Pripyat

Le autorità sovietiche, inizialmente, ordinarono una evacuazione temporanea di tre giorni con solo tre ore di anticipo e avvisarono i residenti di mettere in valigia solo i beni personali di importanza vitale. Ritenendo che sarebbero tornati a breve, la città fu sostanzialmente abbandonata sul posto.

Durante l’operazione di pulizia, tuttavia, la maggior parte dei mobili, automobili e altri oggetti personali sono stati saccheggiati e rimossi illegalmente dalla zona di esclusione. Quando la popolazione di Chernobyl fu evacuata, essi furono informati che sarebbe andati via solo per alcune settimane mentre la centrale sarebbe stata riparata. Ma, come la storia ha insegnato, questo non è successo e la città si trova esattamente come è stata lasciata nel 1986.

La serie di divide tra lingua inglese e lingua russa

Sullo schermo, gli attori parlano inglese con i loro accenti naturali senza troppi problemi in questo senso. Tuttavia, tutto il discorso che viene ascoltato attraverso mezzi artificiali – vale a dire attraverso radio, registrazioni delle chiamate telefoniche di emergenza, notiziari televisivi sovietici e gli annunci fatti attraverso i sistemi di comunicazione pubblica – è espresso in lingua russa.

Fonte: IMDb

 
 

Chernobyl Diaries – La Mutazione: trailer ufficiale

Trailer italiano del film CHERNOBYL DIARIES – La Mutazione, thriller/horror scritto e prodotto dal regista di Paranormal Activity, Oren Peli. Dal 20 giugno al cinema.

 
 

Chernobyl Diaries – La mutazione: recensione

Chernobyl Diaries - La mutazione

Arriva anche nelle nostre sale Chernobyl Diaries – La mutazione, nuova attesa creatura di Oren Peli, creatore del fenomeno, (poco fenomenale) Paranormal Activity.  Il film è tratto proprio da una storia originale di Oren Peli che  per l’occasione si è ispirato al più grave incidente nucleare della storia e prende spunto da i tragici eventi di Chernobyl e dalla famosa città fantasma Pripyat, nel cuore dell’Ucraina.

Chernobyl Diaries – La mutazione segue le vicende di sei giovani turisti che ingaggiano una guida specializzata in turismo estremo. La guida, ignorando tutti i segnali di pericolo, li porta a Pripyat città nella quale vivevano i dipendenti della centrale nucleare di Chernobyl, rimasta disabitata dopo il disastro di oltre 25 anni fa. Dopo una breve esplorazione, il gruppo, impossibilitato a ripartire, scopre di non essere solo…

Chernobyl Diaries - La mutazioneRicco di spunti interessanti, Chernobyl Diaries – La mutazione è sicuramente molto meglio del precedente film di Oren Peli, quel Paranormal Activity che era diventato quasi una moda più che un vero film dell’orrore. Sin da allora Peli aveva mostrato di saperci fare e in questo caso conferma tutte le sue potenzialità, superando se stesso e costruendo una storia ricca di fascino e suggestione nel cuore dell’Europa dell’Est. La pellicola seppur vittima di alcuni fastidiosi cliché del genere che proprio non vogliono scomparire, riesce nell’intento di suscitare inquietudine e tristezza, grazie alla buona messa in scena del viaggio nella città fantasma di Pripyat.

Le atmosfere spettrali e grigie, rimangono sempre credibili e realistiche. Ma la vera sorpresa è la buona costruzione drammaturgica del film che fa della suspence il suo asso nella manica. Il regista Brad Parker si dimostra abile nel costruire sequenza per sequenza il film, senza tralasciare i momenti di sospensione che carica al punto giusto la tensione, aiutato da un’apprezzabile e servizievole sceneggiatura. Forse l’unico punto debole del film è come già anticipato l’utilizzo di alcuni cliché del genere e dei personaggi poco approfonditi e completamente travolti dagli avvenimenti.

Chernobyl Diaries – La mutazione, nonostante questo, è un buon condensatore di tensione, adrenalina, che farà saltare  lo spettatore sulla poltrona a più riprese.

 
 

Cherif, la serie tv: trama, cast, episodi e dove vederla

Cherif serie tv

Cherif è la serie tv francese e poliziesco creata da Lionel Olenga, Laurent Scalese e Stéphane Drouet. La serie è scritta da Lionel Olenga, Marine Gacem, Mehdi Ouahab, Laure DeColbert, Robin Barataud e diretta da Vincent Giovanni, Julien Zidi, Akim Isker, Hervé Brami, Pierric Gantelmi d’Ille. E’ composta da sei stagioni di successo ed è andata in onda per la prima volta nel 2012.

Cherif: dove vederla

La serie tv Cherif è in programmazione in onda su Giallo.

Cherif, la trama e il cast

Nella serie tv il capitano alla Squadra Anticrimine di Lione, Kader Cherif ama fare il suo lavoro e se ne infischia se la cosa dovesse stupire qualcuno. Poliziotto di strada, conosce la sua città come nessuno e praticamente non lascia mai il commissariato, in quanto abita proprio di fronte. Dotato di perspicacia non comune, Cherif è solito citare frasi e aneddoti delle serie televisive poliziesche anni 70/80 a cui si ispira. Allegro e simpatico, spesso svolge le sue indagini in maniera non proprio ortodossa, ad esempio portandosi i testimoni in casa per interrogarli davanti a una tazza di tè; questi metodi non mancano di creare attrito con la sua nuova partner, il capitano Adeline Briard, figlia del direttore della polizia giudiziaria di Parigi, trasferitasi a Lione dopo il suicidio del fratello. Curiosa anche l’auto di servizio di Cherif, una Peugeot 504 coupé prelevata dal parco vetture sequestrate dalla Polizia.

In Cherif protagonisti sono Abdelhafid Metalsi nei panni di Capitano Kader Cherif, Carole Bianic nel ruolo di Capitano Adeline Briard, Aurore Erguy come Roxane Le Goff, François Bureloup nei panni di Brigadiere capo Joël Baudemont, Vincent Primault come Philippe Dejax, medico legale, Greg Germain come Jean-Paul Doucet, Direttore della polizia di Lione, Clémence Thioly come Stéphanie Giraud, Agente (episodi da 1 a 18) e Nathalie Blanc nei panni di Christelle Laurent, Agente dall’episodio 23).

Nei ruoli ricorrenti Mélèze Bouzid come Sarah Cherif, figlia di Kader Cherif, Élodie Hesme come Deborah Atlan, avvocato del foro di Lione e ex moglie di Kader Cherif, Frédéric Gorny come Pierre Clément, avvocato e compagno di Deborah Atlan (3 épisodes), Arsène Mosca come Jean-Pierre Rochmansky e Arnaud Binard come Pascal Garnier.

Curiosità sulla serie tv

Nel 2010, mediante un bando di gara, France 2 cerca nuove serie televisive. L’intento di Lionel Olenga, coideatore di Cherif insieme a Laurent Scalese e Stéphane Drouet, è di proporre una serie poliziesca divertente con degli aspetti surreali e un po’ sfalsati. Visti i buoni dati di ascolto della seconda serie, all’inizio del 2015 la rete rinnova il contratto per una terza e successivamente per una quarta stagione. In Italia va in onda su Giallo dal 4 gennaio 2016.

 
 

Cher nel cast del sequel di Mamma mia!

Cher 2017

L’icona della musica Cher sarà nel cast del sequel di Mamma mia! La Universal Picture ha iniziato la lavorazione questa estate in Agosto. Cher ha annunciato la sua presenza nel cast con un post su Twitter. Il suo ruolo deve ancora essere noto.

https://twitter.com/cher/status/919373976803205120

 

Dopo il grande successo del film del 2007 che ha incassato 600 milioni di dollari in tutto il mondo, ritorniamo sull’isola greca di Kalokairi per un nuovo musical basato sui brani originali degli ABBA. Il sequel uscirà il 20 Luglio 2018.

Nel cast torneranno Meryl  Streep nel ruolo di Donna, Julie Walters nel ruolo di Rosie, Christine Baranski nel ruolo di Tanya. Amanda Seyfriend e Dominic Cooper torneranno nei ruoli di Sophie e Sky, Pierce Brosnan, Stellan Skarsgard e il premio Oscar Colin Firth torneranno rispettivamente nei panni di Sam, Bill e Harry.

Mamma mia 2: Lily James sarà una giovane Meryl Streep

Il sequel, chiamato Mamma mia! Here we go again, si focalizza sulle vicende passate dei protagonisti. Vedremo quindi una giovane Donna interpretata da Lily James, delle giovani Rosie e Tanya interpretate da Alexa Dawes e Jessica Keenan Wynn e per finire dei giovani Sam, Bill e Harry interpretati rispettivamente da Jeremy Irvine, Josh Dylan e Hugh Skimmer.

Il film è prodotto da Judy Crayner e Gary Goetzman. Ol Parker cura la regia e la sceneggiatura basata su una storia scritta da Catherine Johnson, Richard Curtis e Parker. Benny Anderson e Bjorn Uhaeus curano la musica e partecipano anche in veste di produttori esecutivi. Tom Hanks, Rita Wilson, Phyllida Lloyd, Richard Curtis e Micky Kentish Barnes partecipano come produttori esecutivi.

Fonte: Comingsoon

 
 

Chef: Sam Keeley si unisce al cast

Dopo aver recitato in alcuni show come Misfits e Raw, Sam Keeley è stato letteralmente assalito e richiesto per diversi ruoli cinematografici di spessore certamente più elevato. Così sembra proprio che vedremo Sam recitare in Chef, al fianco di Bradley Cooper.

Leggi anche: Sienna Miller diventa Chef con Omar Sy

Il film, che potrebbe uscire nelle sale cinematografiche con un titolo diverso, narra le vicende di Adam Jones (Cooper), uno chef parigino, che dopo aver toccato il fondo a causa di scelte davvero discutibili, cerca di risollevarsi, mettendosi a capo di un ristorantino.

Sam Keeley dovrebbe interpretare il ruolo di David, un giovane che Adam assume per lavorare in cucina e che, ben presto, finirà per diventare più utile di quanto Adam stesso aveva preventivato. Keeley si aggiunge a Sienna Miller e Omar Sy.

Come detto, Keeley è davvero richiestissimo in questo periodo: potremo ammirare le sue performance in Monsters: Dark Continent (in uscita il 26 Settembre prossimo) e nel nuovo film di Ron Howard, In the heart of the sea, in uscita nelle sale italiane nel 2015.

Fonte: Empireonline.com

 
 

Chef: recensione del film con Jean Reno

Chef

Tradizionale, ricercata, tipica, all’avanguardia… quanti altri aggettivi potremmo attribuire alla cucina? Forse non c’è argomento più inflazionato al mondo: parlata ed assaggiata, la cucina è – comprensibilmente – ovunque… basti pensare agli innumerevoli programmi televisivi, e addirittura reality che ne fanno l’argomento centrale. Al cinema, dopo i vari Ricette d’amore, Ratatouille e il più recente Julia&Julie, arriva Chef, che si pone immediatamente su tutt’altro versante: inizia in una cucina e mantiene la tacita promessa di restarci.

Dunque, un’immersione inedita nel mondo dell’arte culinaria, che scopriamo competitivo come pochi altri mondi, dove si crea l’inimmaginabile, pur di non perdere una stella. Jean Reno è Alexandre Lagarde, chef pluripremiato, messo duramente alla prova dal gruppo finanziario proprietario dei suoi ristoranti. Lagarde è accusato di essere troppo retrogrado, poco aperto alle novità culinarie che invadono il mondo dell’alta cucina e totalmente inadatto ad approfittarsi del potenziale industriale della sua catena di ristoranti.

Chef, il film

La cucina che si fa business, totalmente votata al guadagno e poco attenta alla qualità dei prodotti, proprio non va d’accordo con i tradizionalisti e puristi del sapore come Lagarde, che ha passato troppo tempo teso nello sforzo di piacere a “quelli che se ne intendono”, dimenticando il piacere di cucinare per chi si ama. E’ qui che entra in gioco Jacky Bonnot (Michael Youn), trentaduenne perennemente disoccupato, devoto alla buona cucina fino all’inverosimile e dotato di un estro fuori dal comune, proprio quello necessario a salvare la fama del suo maestro. 81 minuti che scorrono tra una pietanza e l’altra, crudelmente messa sotto gli occhi dello spettatore, senza che questi possa assaporarla davvero, ma di cui si riesce quasi a sentire il profumo.

I prelibati e raffinatissimi menù del Cargo-Lagarde riempiono, dunque, l’intero film, lasciando poco spazio ai personaggi, che sembrano abbozzati e decisamente poco accattivanti. Insomma, nulla a che vedere con personalità come la Martha di Sandra Nettlebeck o Julia Child, ma una commedia di tutt’altro genere che, seppur debole nelle poche scene che non riguardano prettamente il campo culinario, scorre piacevole e perfettamente godibile. Diretto da Daniel Cohen, Chef sarà nelle sale a partire dal 22 giugno.

 
 

Chef: clip del film Jon Favreau e guerra su Twitter

ChefTwitter può essere precaria per qualcuno che non conosce il territorio, e questo è esattamente il pericolo presentato in questa clip esclusiva da Chef , un dramma culinario dello scrittore-regista Jon Favreau (Iron man), che farà il suo debutto Venerdì al Festival SXSW.

Nel film, Favreau racconta la vicenda dello chef Carl Casper, che si ritrova nel bel mezzo di uno scontro sui social media dopo aver mandato involontariamente un tweet di scherno a un critico gastronomico che gli aveva riservato un giudizio graffiante. Nella clip qui sotto, i suoi compagni di cucina (interpretati da John Leguizamo e Bobby Cannavale), lo accompagnano nella sua guerra su Twitter con il critico gastronomico. 

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Dopo l’accaduto, la vita professionale (e personale) di Casper va fuori controllo, fino a quando decide di riorganizzarsi con un furgoncino per vendere cibo, nella precisione sandwich cubani. E quello stesso furgoncino sarà a SXSW, a servire cibo per alcuni presenti al festival il Sabato, con Favreau e lo chef Roy Choi, suo consulente culinario sul set.

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Fonte: Buzzfeed

 
 

Chef la Ricetta Perfetta trailer italiano del film di e con Jon Favreau

chefArriverà nei cinema italiani il 30 luglio Chef la Ricetta Perfetta di Jon Favreau, il film che vede protagonista lo stesso regista assieme al vecchio amico Robert Downey Jr, Sofia Vergara e Scarlett Johansson.
Nel film, Favreau racconta la vicenda dello chef Carl Casper, che si ritrova nel bel mezzo di uno scontro sui social media dopo aver mandato involontariamente un tweet di scherno a un critico gastronomico che gli aveva riservato un giudizio graffiante. Nella clip qui sotto, i suoi compagni di cucina (interpretati da John Leguizamo e Bobby Cannavale), lo accompagnano nella sua guerra su Twitter con il critico gastronomico.