È un momento d’oro per l’attore
Colman Domingo, fresco di nomination all’Oscar per
il film Rustin. Prossimamente lo si ritroverà
nei film Il colore
violae Drive-Away
Dolls, mentre è di poche ore fa la notizia che è stato
scelto per interpretare Joe Jackson nel biopic su Michael
Jackson, dal titolo Michael.
C’è però ora un nuovo importante progetto nel futuro dell’attore ed
è un biopic sul cantante e musicista Nat King
Cole. Domingo interpreterà dunque il leggendario Nat King
Cole in un film musical tratto da una sceneggiatura da lui stesso
co-scritta, come ha appreso Variety in esclusiva, e allo stesso
tempo il film rappresenterà il suo debutto alla regia.
“Ci sto lavorando in silenzio da
qualche anno“, ha dichiarato durante un episodio del Variety Awards
Circuit Podcast. “È qualcosa che non vedo l’ora di mettere
insieme con alcuni grandi partner“. Non si sa ancora su quale
periodo si concentrerà il film di Domingo. Uno dei momenti più
significativi della vita di Cole è stato il 10 aprile 1956: mentre
si esibiva davanti a un pubblico di soli bianchi a Birmingham, in
Alabama, un gruppo di quattro uomini bianchi lo aggredì. Dopo che
le autorità arrestarono gli uomini, il cantante tornò sul palco e i
membri del pubblico rimasti gli tributarono una standing ovation di
10 minuti.
Cole è stato uno dei musicisti più
popolari e influenti del XX secolo. Ha iniziato la sua carriera
come vocalist jazz e pop alla fine degli anni ’30, registrando
oltre 100 canzoni in cima alle classifiche della storia della
musica, in particolare “Unforgettable“, “Smile” e
“Let There Be Love“, e vendendo oltre 50 milioni di
dischi. Nel 1990 i Grammy Awards hanno conferito a Cole un premio
postumo alla carriera e nel 2000 è stato inserito nella Rock and
Roll Hall of Fame. Raccontare la vita di Cole sarà dunque per
Domingo un tassello molto importante nella sua carriera,
un’occasione che l’attore sa di dover gestire con grande cura.
Deadline ha annunciato che
l’action thriler Collide, scritto e
diretto dall’inglese Eran Creevy, con
protagonisti Felicity
Jones e Nicholas Hoult, uscirà
il 3 febbraio 2017 nelle sale americane. Il film, recuperato dalla
Opern Road Films dopo la bancarotta di Relativity
Media, doveva originariamente uscire il 19 agosto, prima di
essere spostato a data da destinarsi.
Felicity Jones e Nicholas Hoult
interpretano Juliette e Casey, una coppia americana in difficoltà.
Juliette deve sottoporsi a un trapianto di rene, Casey è costretto
a ritornare al crimine e a ricongiungersi con il suo boss, il
tedesco Geran (Ben Kingsley), per realizzare
un colpo. Casey dovrà, inoltre, vedersela sulle strade tedesche
anche con il boss mafioso rivale incarnato da Anthony
Hopkins.
Un momento di
incontro e dialogo tra direttrici e direttori della fotografia di
diverse generazioni, tra professionisti del settore e studenti: la
presentazione del Collettivo Chiaroscuro, tenutasi
la sera di sabato 29 giugno presso Il Lanificio di Roma, è stata
questo e molto altro. Una festa dalla grande partecipazione per
celebrare la nascita dell’associazione, che ad oggi conta 74
componenti, ma anche un momento utile a condividere i progetti e
gli obiettivi che il CCS si propone.
A partire dal più
importante, la formazione. Alla serata sono stati infatti presenti
gli allievi di alcune delle più illustri scuole di cinema (CSC,
Gian Maria Volontè, Roma Film Academy, Rossellini, Rufa, Naba, Shot
Academy, IED, LAC – Laboratori d’Arte Cinematografica), a cui ampio
spazio è stato dedicato grazie ad un Q&A con alcuni soci, tra
cui il Presidentedel Collettivo
ChiaroscuroPaolo Carnera, la Vicepresidente Daria
D’Antonio, Francesca Amitrano, Emilio Costa, Debora Frizzi,
Fabrizio Lucci, Maura Morales, Stefano Paradiso e Sara
Purgatorio.
Collettivo Chiaroscuro LOGO
«Una delle
ragioni per cui abbiamo fondato il Collettivo Chiaroscuro è per
raccontare a voi studenti come siamo riusciti a costruire delle
immagini, cosicché possiate imparare più in fretta di noi e
diventare delle direttrici e dei direttori della fotografia
migliori». Queste le parole di Paolo Carnera, che in più
occasioni ha sottolineato quanto sia fondamentale il dialogo con i
giovani, una vera e propria mission per l’associazione.
«Collettivo
Chiaroscuro è nato perché c’era un vuoto: non esisteva uno
strumento di comunicazione tra di noi. Era fondamentale quindi
incontrarsi e conoscersi. Sapevamo meglio quello che facevano i
nostri colleghi stranieri rispetto a ciò che facevamo noi. Perciò
abbiamo creato un collettivo: perché abbiamo bisogno di una
struttura collegiale per lavorare. In quest’ottica infatti non
credo di essere un presidente, ma un portavoce. Il trasferimento
dell’esperienza è il centro di questo collettivo, sia tra noi
colleghi, che con i giovani. La comunicazione è importante anche
con i colleghi degli altri reparti, perché l’immagine si costruisce
insieme e la collaborazione che c’è sul set deve continuare prima e
dopo. Vogliamo inoltre raccontare l’attualità della fotografia
italiana: si parla sempre della fotografia del passato, del nostro
grande cinema, ma esiste anche il presente. Ed è necessario per
creare un ponte verso il futuro. Ma soprattutto il collettivo serve
a non restare in silenzio di fronte alla crisi del nostro cinema.
Chiaroscuro deve essere un baluardo a difesa del cinema: uniti con
i nostri colleghi affinché quest’arte continui ad esistere»
dichiara ancora Carnera.
Tanti gli altri
argomenti affrontati assieme agli aspiranti professionisti, dalle
qualità che deve avere un buon direttore della fotografia al
rapporto tra tecnica e sensibilità. Non sono mancati inoltre
momenti di riflessione sulla difficoltà delle donne in questo
campo, considerata l’attenzione che l’associazione pone e vuole
continuare a porre in merito al tema, a partire dalla forte
composizione femminile interna al proprio organico.
CCS – FOTO DI GRUPPO – Foto di Pamela Stinga
Giunta la
presentazione ufficiale del Collettivo e del suo Manifesto, oltre
al Presidente, sono saliti sul palco il Vicepresidente
Luca Ciuti, Alessandro Chiodo, Martina Cocco, Stefano De Pieri,
Sara Purgatorio e Carlo Rinaldi per illustrare i progetti
dell’associazione strutturata fluidamente in diversi gruppi di
lavoro, presentare il sito che è un portale ricco di risorse e
contributi dei membri del CCS, e raccontare il funzionamento dei
profili social e il podcast di Chiaroscuro, già disponibile su
Spotify con confronti con i professionisti della categoria.
La serata di
presentazione del Collettivo Chiaroscuro, che ha visto in direzione
artistica Timoty Aliprandi, uno dei direttori
della fotografia del CCS, è stata organizzata anche grazie al
prezioso contributo e sostegno degli sponsor, tra cui figurano
Adcom, Angénieux, Arri, Canon, Cartoni, Daylight, D-Vision
Movie People, Edizioni Artdigiland, Flat Parioli, Fowa, Frame by
frame, Kiwii, Leitz, M74, Panalight, Reel One, REC, Sony, TAV
(Trans Audio Video).
Si terrà sabato 29 giugno, alla
presenza dei membri fondatori,
la serata di presentazione ufficiale di Collettivo
Chiaroscuro – CCS –The Art of Italian Cinematography and
Beyond, associazione di direttori della
fotografia italiana che si uniscono per fare squadra e raccontare
il loro mestiere. “Consapevoli
che il cinema è un’arte collettiva, siamo nati con lo scopo di
aprire nuovi canali di comunicazione con i nostri colleghi di tutte
le altre discipline. Nel percorso che vogliamo intraprendere
avvertiamo la necessità di rafforzare il dialogo e le sinergie sia
sul piano del linguaggio, sia sui piani della creatività visiva e
delle possibilità del racconto.” Si legge così nel manifesto
dell’associazione, e noi di Cinefilos.it abbiamo raggiunto al
telefono Luca Ciuti, direttore della fotografia e
Vicepresidente di Collettivo Chiaroscuro – CCS per
farci raccontare la genesi e il futuro di questa
avventura.
Luca Ciuti, direttore della fotografia e
Vicepresidente di Collettivo Chiaroscuro – CCS
Attivo da vent’anni nel
mondo del cinema, della tv, dello spettacolo dal vivo tra Italia e
Regno Unito, Ciuti ha illustrato la nascita del collettivo, ma
anche quelle che sono le motivazioni, le necessità e le intenzioni
di una categoria imprescindibile per la settima arte.
“Il collettivo nasce dalla
necessità di tanti direttore
della fotografia, che negli anni ci siamo avvicinati e
conosciuti. Alcuni di noi durante il lockdown del 2020 abbiamo
sfruttato la possibilità del riposo forzato per riunire la maggior
parte dei rappresentati di questa categoria in Italia. Eravamo 130
direttori della fotografia nella stessa chiamata zoom! Molti
di quelli sono confluiti nel collettivo, grazie a quella prima
esperienza di scambio, siamo riusciti a unirci e a trovare un
accordo con una serie di agenzie di rappresentazione di categoria
che hanno deciso di rappresentarci. La cosa è inedita in Italia ed
è stata possibile perché alcuni di noi, compreso me, abbiamo
vissuto all’estero e rientrando qui abbiamo trovato difficoltà a
confrontarci con un mercato in cui bisognava fare sempre un gioco a
ribasso. È un problema quando il tuo lavoro è anche la tua
passione, ti senti messo alle strette. Ma questa esperienza ci ha
dato forza e ci ha fatto capire che avevamo bisogno di fare
squadra.”
Un’idea nata nell’inattività del primo lockdown
Dal primo incontro in
lockdown sono stati fatti poi passi da gigante: un nucleo
di circa trenta membri ha cominciato a costruire l’idea di
un’associazione che avesse nel nome la parola “collettivo”.
“Volevamo dare un’idea molto precisa – spiega Luca
Ciuti – Non volevamo appoggiarci esclusivamente sulla
forza dei membri più conosciuti e famosi, ma anche aprirci a tante
altre realtà. Ci sono tantissimi colleghi bravissimi di ogni genere
e età che lavorano nel tessuto industriale italiano, che realizzano
tanti bei prodotti e progetti, dal più commerciale al più
artistico, che meritano visibilità.”
Luca Ciuti – Foto di Arianna Genghini
Uno scambio di esperienze
Un primo scopo del
Collettivo Chiaroscuro – CCS è quindi lo scambio, a
qualsiasi livello, di esperienze tra colleghi. Ma anche la
formazione avrà un ruolo importante nel futuro dell’associazione.
“Vogliamocrescere insieme, fare formazione per
i soci e per chi non appartiene al gruppo. Organizzare masterclass,
poter permettere a tutti i soci di condividere il sapere, ma anche
una necessità di cominciare a parlarsi in maniera continuativa. Per
una questione legata alla natura del lavoro, le strade dei
direttori della fotografia non si incrociano quasi mai, noi
vogliamo creare una comunicazione” ha dichiarato Luca
Ciuti.
L’associazionismo di categoria
all’estero, in Europa, è molto forte, e l’intenzione e di replicare
quel modello anche per l’Italia, dove fino a qualche tempo fa si
immaginava un mondo chiuso su se stesso: “La mentalità si sta
evolvendo e si sta avendo un ricambio generazionale. Abbiamo
cominciato a cambiare rotta. Viviamo in una società in cui ci si
basa spesso sulla gerarchia, sicuramente è una realtà, ma, ad
esempio, il nostro Presidente, Paolo Carnera, un gigante dalla
carriera lunghissima, ha atteggiamento diverso, è una grandissimo
professionista con un talento incredibile che professionalmente ha
sempre saputo rinnovarsi e stare al passo con i tempi.
Paolo ci tiene ad avere un
rapporto con i giovani, mentre i racconti del centro sperimentale
che ho frequentato dicevano una cosa diversa: i grandi maestri
erano distanti dai giovani perché avevano paura di essere
scavalcati, ma è un falso mito! Se condivido il mio sapere con gli
altri posso solo fare del bene, non esiste che gli altri mi rubino
il lavoro per questo. Il lavoro di direttore della fotografia per
natura possiede una componente discrezionale e artistica che non si
può “rubare”, il resto è tecnica, e si impara. Se non hai una verve
artistica personale diventi un bravo artigiano, ma difficilmente
sei un artista con una personalità.”
Luca Ciuti – Foto di Stefano Sacchi
Creare una narrazione legata ai direttori della fotografia
Un altro scopo del Collettivo Chiaroscuro – CCS è creare una narrazione
introno a questa professione: “All’interno del
collettivo ci siamo divisi i compiti e io ho l’onere di gestire il
gruppo della comunicazione anche attraverso la gestione del sito.
Sentivo la necessità di creare un portale che diventasse un
riferimento della direzione della fotografia in Italia, ho sempre
sentito la mancanza di una letteratura e di una narrativa che
raccontasse il nostro mestiere. Se sei anglosassone, francese, hai
la possibilità di accedere al sapere attraverso pubblicazioni e
siti che da noi non esistono. Ci sono alcuni articoli qua e là e
sono sempre legati a brand o compagnie di prodotti. Noi stiamo
cercando di fare questo adesso, creare una narrazione”
chiarisce Luca Ciuti, per poi addentrarsi nel
dettaglio.
“Ad esempio: Paolo (Carnera) fa
dei film bellissimi ma è difficile trovare articoli in cui gli
viene chiesto come lavora. Magari ci sono dei brand che offrono al
direttore della fotografia delle attrezzature e quindi vogliono
parlare di quei prodotto, lenti, luci o camere. Ma in questo tipo
di articoli manca la componente artistica del lavoro. Secondo noi,
è giusto che si sappia come ci si approccia a questo mestiere, è
giusto che gli studenti sappiano com’è l’interno dell’industria del
Paese in cui vivono. Abbiamo deciso di investire tanto nella
comunicazione e nella narrazione del nostro lavoro.”
In Italia manca una letteratura relativa alla direzione della
fotografia
La missione principale è dunque
creare una letteratura intorno al lavoro di direttore della
fotografia: “‘Vogliamo darci e aprirci agli altri. Non vogliamo
nasconderci, stare all’interno di un luogo chiuso, vogliamo poterci
interfacciare con gli altri, con i collaboratori degli altri
reparti, vogliamo fare rete. C’è una grande voglia di condivisione:
quando abbiamo fondato l’associazione eravamo 27, dopo un mese
eravamo già saliti a 60, ora siamo 74 direttori della fotografia,
tutti attivi, e abbiamo altri nomi che vogliono associarsi. A
dicembre scorso ci siamo incontrati per un aperitivo, eravamo circa
50 persone e io non ho mai visto così tanti DOP tutti insieme:
avevo davanti a me la storia del cinema italiano e accanto a loro,
giovanissimi che sono alle prime armi, e tutti si trattavano da
pari. Tutti erano accessibili e desiderosi di condividere, ognuno
di noi ha portato le proprie esperienze.”
L’ultima edizione dei David di Donatello, in cui i direttori della
fotografia, ma anche costumisti, scenografi e tutti gli altri
mestieri del cinema sono stati premiati lontani dalla platea e dal
calore dei loro colleghi, ci ha dato forse il polso della
situazione: è possibile che proprio la mancanza di racconto e
letteratura rispetto alla direzione della fotografia e alle altre
eccellenze che contribuiscono in maniera fondamentale e creare un
film (o una qualsiasi altra opera audiovisiva), abbia contribuito a
pensare che fosse una buona idea premiare i mestieri del
cinema lontani dal palcoscenico principale, insieme a
registi e attori?
Luca Ciuti – Foto di Arianna Genghini
Luca Ciuti: “L’assenza di narrazione produce un
vuoto”
“È esattamente questo il punto
– secondo Luca Ciuti– ho sempre
sostenuto che in Italia ci sia stata una sorta di distrazione nei
confronti delle professioni dovuta alla carenza di letteratura. Io
sono un allievo di Giuseppe Rotunno, un mito, un maestro
assoluto, mi ha insegnato tutto quello che so, è giustissimo
parlare di lui, così come, ad esempio, di Vittorio
Storaro. Sono i massimi esponenti della fotografia
italiana, dei geni, ma negli anni sono cresciute tante altre
generazioni di DOP, sono stati fatti tantissimi altri bei film,
magari non tutti sono arrivati all’Oscar, ma il valore c’è sempre
stato in maniera continuativa – prosegue Ciuti – Agli
occhi del pubblico è come se avessimo perso importanza, perché
nessuno ci racconta. L’assenza di narrazione produce un vuoto, e il
vuoto produce indifferenza. Noi vogliamo colmare questo vuoto con
una narrazione su di noi nella contemporaneità.”
C’è tanto da raccontare…
C’è tanto da raccontare, perché ogni
tipo di situazione che i DOP illuminano (spot, film, concerto,
serie tv, spettacolo dal vivo) è una storia diversa. Lo scopo del
collettivo è evidentemente legato pure a questo aspetto di
narrazione. Così, il sito del Collettivo Chiaroscuro – CCS servirà anche a questo,
sarà una rappresentazione personalizzata dei membri, in cui ognuno
avrà uno spazio, una scheda personale, con lavori svolti e contatti
disponibili, per essere visibile, riconosciuto e
raccontato.
“The Art of Italian Cinematography and
Beyondnon è solo uno slogan, ma un impegno
a superare i confini tradizionali della nostra arte, esplorare
nuove frontiere e abbracciare il futuro del
cinema.”
Siamo lieti di
annunciare l’arrivo della presentazione ufficiale di
Collettivo Chiaroscuro – CCS, che si terrà la sera
di Sabato 29 giugno presso Il Lanificio di Roma in
occasione di un evento promosso dai membri del collettivo.
Collettivo
Chiaroscuro è stato fondato all’inizio del 2024 da un gruppo di
autrici e autori
della fotografia italiani con la volontà di costruire un luogo
di dialogo sul presente e il futuro della nostra cinematografia.
Oggi il Collettivo Chiaroscuro è composto da 74 direttrici e
direttori della fotografia di generazioni diverse, con una
significativa presenza di giovani e una forte componente femminile.
Collettivo Chiaroscuro è al tempo stesso
un’associazione e un luogo di scambio di esperienze, di
trasmissione dei saperi e delle conoscenze, nonché di
sperimentazione sull’immagine cinematografica. Il nostro intento è
dimostrarci aperti a tutti i colleghi italiani e stranieri, con la
volontà di contribuire poi alla formazione di nuovi talenti.
La serata si
articolerà in più momenti, a partire dall’accoglienza dei soci, per
passare quindi a un’importante fase di dialogo con le studentesse e
gli studenti delle scuole di cinema, che incontreremo pubblicamente
per la prima volta, con infine l’esposizione del Manifesto e degli
obiettivi di Collettivo Chiaroscuro ai nostri ospiti, associazioni,
direttori della fotografia, sponsor, amici e professionisti del
settore.
Consapevoli che il
cinema è un’arte collettiva, siamo nati con lo scopo di aprire
nuovi canali di comunicazione con i nostri colleghi di tutte le
altre discipline. Nel percorso che vogliamo intraprendere
avvertiamo la necessità di rafforzare il dialogo e le sinergie sia
sul piano del linguaggio, sia sui piani della creatività visiva e
delle possibilità del racconto.
Chiaroscuro si
propone di agire attraverso la continua rottura degli schemi
tradizionali, sfruttando le possibilità offerte dalle nuove
tecnologie e stimolando la ricerca attraverso un costante scambio
di informazioni con industrie, laboratori, fornitori di materiale
tecnico e studi di effetti visivi. Vogliamo anche praticare un
continuo approfondimento culturale e artistico, mantenendo uno
sguardo aperto sia alla grande tradizione del nostro passato, sia
alle molteplici esperienze delle cinematografie di tutto il
mondo.
The Art of
Italian Cinematography and Beyond non è solo uno slogan, ma un
impegno a superare i confini tradizionali della nostra arte,
esplorare nuove frontiere e abbracciare il futuro del cinema.
LE
DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE E DEI DUE
VICEPRESIDENTI:
Daria
D’Antonio (Vicepresidente)
«Spero che con
il tempo il nostro collettivo possa diventare sempre di più un
luogo di scambio, confronto e sperimentazione aperto alle colleghe
e ai colleghi di tutte le generazioni. Condividere le esperienze e
le conoscenze arricchirà e migliorerà il nostro lavoro»
Luca Ciuti
(Vicepresidente)
«Collettivo
Chiaroscuro è un gruppo di direttrici e direttori della fotografia
che si sono uniti spinti dalla volontà di confrontarsi, parlare e
raccontarsi tra loro e con il mondo esteriore, per dare sfogo a
quella voglia di scambio di conoscenze e di esperienze di tutti e
per tutti, con la volontà di offrire spazio e ascolto a ognuno
indipendentemente dal genere, età ed esperienza».
Paolo
Carnera (Presidente)
«Abbiamo
fondato il Collettivo per colmare il vuoto di comunicazione tra
colleghi autrici e autori della fotografia italiani, per
rappresentare la fotografia cinematografica italiana contemporanea,
per parlare con i giovani e progettare il futuro, per essere pronti
ad affrontare ogni sfida cinematografica italiana e
internazionale».
Dopo il tour europeo che ha previsto
anche proiezioni virtuali e Q&A live con i registi, e dopo la
Settimana del pubblico del Premio LUX (10-16
maggio) che ha offerto la possibilità di guardare i film
nominati online, i voti degli spettatori europei e dei membri del
Parlamento Europeo sono stati sommati: con una cerimonia che si è
tenuta nel corso di una sessione plenaria del Parlamento Europeo a
Strasburgo (Francia) il Presidente del Parlamento Europeo,
David Maria Sassoli, ha annunciato il film
vincitore di fronte ai membri del Parlamento, ai partner invitati e
ai rappresentati dei film nominati Bartosz
Bielenia, protagonista di CORPUS CHRISTI,
Kasper Dissing, produttore
di UN ALTRO GIRO, e Alexander
Nanau, regista di COLLECTIVE.
Nel corso della premiazione, il
regista Alexandr Nanau ha dichiarato che il premio va innanzitutto
alle vittime e alle loro famiglie, ancora in attesa di un
riconoscimento ufficiale da parte della Romania. Il premio, ha
detto, serve a ribadire che “vogliamo combattere la corruzione e
vogliamo una stampa libera”
Il Premio LUX del Pubblico unisce i
voti del pubblico e dei membri del Parlamento. E’ promosso dalla
European Film Academy e dal Parlamento Europeo, in partnership con
la Commissione Europea e Europa Cinema.
Considerato uno dei maestri del
moderno cinema d’azione e neo noir, Michael Mann
ha negli anni firmato celebri film come Heat – La sfida e Nemico pubblico. Uno
dei suoi titoli più apprezzati è però
Collateral, diretto nel 2004 a
partire da una sceneggiatura di Stuart Beattie. Si
tratta di un teso thriller notturno, dove la vita di due personaggi
è destinata ad intrecciarsi in modo imprevedibile, dando vita ad un
pericoloso gioco tra la vita e la morte. Presentato fuori concorso
alla 61ᵃ Mostra di Venezia, il film riscosse ampi consensi e
venendo elogiato come uno dei migliori del suo anno.
La storia qui narrata prende vita da
una suggestione avuta da Beattie mentre si trovava ad essere
passeggero di un taxi. Da qui prese infatti vita la situazione che
vede un autista di tale mezzo alle prese con quello che si rivela
essere un pericoloso serial killer. Dopo anni di tentativi, lo
sceneggiatore è infine riuscito a veder realizzata la sua idea. Dar
forma al film non è però stata impresa da poco. Essendo interamente
ambientato di notte, ha infatti richiesto che le riprese si
svolgessero soltanto dopo il calar del sole e prima del suo
sorgere. Il regista ha inoltre scelto di utilizzare appositi filtri
per far guadagnare alla pellicola un’atmosfera particolarmente
cupa.
Con questo film Mann ha inoltre
sperimentato l’utilizzo di riprese in digitale, donandogli solo in
seguito il suo aspetto di vecchia pellicola di celluloide
granulosa. Nominato poi a due premi Oscar, Collateral è
ancora oggi considerato uno dei thriller migliori dal nuovo
millennio ad oggi. Una storia ricca di tensione e colpi di scena,
con grandi personaggi affidati a grandi attori e una regia
quantomai impeccabile. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di
Collateral
La vicenda qui narrata si svolge
nella notturna Los Angeles, dove per l’autista di taxi Max
Durocher sembra essere una giornata lavorativa come
un’altra. Dopo aver avuto come passeggera la procuratrice
distrettuale Annie, dalla quale riesce ad ottenere
il suo numero, egli si ritrova ingaggiato da un misterioso
passeggero di nome Vincent, il quale lo paga
affinché Max lo porti in giro per tutto il resto della notte.
Allettato dai soldi offertigli, il taxista accetta ben volentieri,
salvo poi pentirsene amaramente. Ben presto, infatti, scoprirà che
quello seduto dietro di lui è un pericoloso sicario, che nel corso
della notte dovrà uccidere una serie di persone.
Si tratta di testimoni collegati ad
un’inchiesta su un gruppo di narcotrafficanti, e Vincent ha il
compito di impedire che questi parlino di ciò che sanno. Max si
ritrova così ostaggio del killer, divenendo involontariamente anche
suo complice. Allertata la polizia, sul caso inizierà ad
investigare il detective Fanning, ma nell’attesa
di soccorsi lo sfortunato autista si troverà a dover gestire da
solo quella situazione. Dissuadere Vincent dal compiere ciò che
deve sembra impossibile, e per sopravvivere egli dovrà allora
ricorrere a mezzi estremi e imprevedibili.
Collateral: il cast del
film
Come precedentemente affermato, tra
i maggiori pregi del film vi sono le intense interpretazioni degli
attori coinvolti. A ricoprire il ruolo del sicario Vincent vi è
l’attore Tom Cruise.
Consapevole della capacità del suo personaggio di risultare
estremamente anonimo e dimenticabile agli occhi degli altri,
l’attore ha deciso di prepararsi al ruolo fingendosi postino per
circa un mese. Grazie al trucco previsto per Vincent, questi è
riuscito a passare del tutto inosservato, senza essere mai
riconosciuto. Egli si è inoltre sottoposto ad un intensivo
addestramento per imparare a maneggiare nel modo più realistico
possibile diverse armi da fuoco. Accanto a lui, nel ruolo del
detective Fanning vi è invece Mark Ruffalo,
il quale allo stesso modo si esercitato nell’utilizzo dell’armi, al
fine di risultare un poliziotto più credibile.
L’attore Jamie Foxx dà
invece vita al taxista Max, un ruolo per il quale si è preparato
lavorando per la compagnia di trasporti pubblici di Los Angeles. Ha
così avuto modo di imparare ad essere un autista particolarmente
convincente. Per la sua interpretazione, infatti, è in seguito
stato nominato al premio Oscar come miglior attore non
protagonista. Jada Pinkett
Smith interpreta la procuratrice Annie, costruendo
questa grazie alla frequentazione di alcuni veri avvocati, dai
quali ha potuto apprendere le caratteristiche del mestiere. Nel
film sono poi presenti gli attori Javier Bardem
nei panni dello spacciatore Felix, un ruolo che gli ha richiesto
solo due giorni di riprese, e Peter Berg in quelli
di Richard Weidner.
Collateral: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Collateral è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 24
ottobre alle ore 21:225 sul canale
Nove.
Dimenticate tutto ciò che pensate di
sapere su Collateral di Michael Mann e
consideratelo un film sulla cultura del lavoro e sulla vita del XXI
secolo, inquadrato attraverso la lente della guida dei taxi e
dell’omicidio su commissione. Attraverso questa lettura, il titolo
può essere inteso come un riferimento agli esseri umani come danni
collaterali. Mann ha esplorato un tema simile in Insider – Dietro la verità, un film candidato a sette
premi Oscar che racconta di un informatore che smaschera un’azienda
produttrice di tabacco per aver reso le sue sigarette volutamente
più coinvolgenti.
In Collateral, lui
e lo sceneggiatore Stuart Beattie hanno
semplicemente affrontato la questione in modo più indiretto e
orientato all’azione. La trama è abbastanza facile da seguire e da
descrivere: il killer Vincent (Tom
Cruise) costringe il tassista Max (Jamie
Foxx) a portarlo in giro per Los Angeles di notte
mentre cancella i nomi dalla sua lista di omicidi da compiere. Dal
punto di vista tematico, però, il film possiede molto di più. Vale
dunque la pena di riesaminarlo con un’interpretazione più profonda
in mente, in quanto si tratta di un film con molto sottotesto.
Emerge nei dialoghi, nei ruoli dei
personaggi e nei colpi di scena della trama: tutti elementi che
vanno nella direzione di un esame metaforico del fallimento del
sogno americano per gli individui della classe operaia come Max, e
della potenziale rottura dell’ordine sociale per mano di
professionisti dai colletti morali grigi come
Vincent. Collateral ha però anche altri due
personaggi chiave: il procuratore federale Annie (Jada
Pinkett Smith) e il detective della polizia di Los
Angeles Ray (Mark
Ruffalo). Annie e Ray rappresentano la legge e
l’ordine, che Vincent minaccia con una risolutezza pari a quella
del suo abito e dei suoi capelli.
La spiegazione del finale del
film
Collateral entra
nel suo terzo atto con un incidente d’auto. Dopo aver girato con
lui tutta la notte, uccidendo persone, Vincent ha messo sottosopra
l’intera vita e la visione del mondo di Max, così Max ricambia il
favore passando con il rosso e ribaltando il taxi. A spingere Max
al punto di rottura è il monologo che Vincent pronuncia poco prima,
in cui smonta il sogno di Max di possedere un giorno la sua
azienda, la Island Limos. All’inizio del film, abbiamo visto come
Max tenesse una cartolina di un’isola tropicale nell’aletta
parasole sopra il suo posto di guida.
È la classica immagine che un
impiegato potrebbe avere sul calendario a muro per ispirarsi
durante le fatiche del lavoro. L’ufficio di Max, per così dire, è
un ufficio su ruote. Il suo è un lavoro mobile, o a distanza, prima
che fosse di moda. Uscito nel 2004, Collateral
pone Max come il volto del secolo a venire, qualcuno il cui lavoro
non prevede pensione o sussidi sanitari e il cui capo è solo una
voce alla radio, fin troppo pronta a “estorcere un lavoratore”,
come dice Vincent. Vincent suggerisce di sindacalizzare, ma Max si
dice che questo lavoro è temporaneo.
L’unico problema è che lo fa da 12
anni. Questo lo lascia bloccato in una routine in cui non fa altro
che parlare del suo sogno ad altre persone. Con Annie instaura un
buon rapporto, per cui è disposto a condividerlo con lei e le
regala persino la cartolina, che lo lascia con il biglietto da
visita di lei al suo posto. Tuttavia, con Vincent, Max è più cauto,
forse perché Vincent riesce a vedere attraverso tutte le sue
sciocchezze da eterno sognatore.
Foxx ha vinto l’Oscar come miglior
attore per la sua interpretazione nel 2004 in Ray, ma ha
anche ricevuto una nomination come miglior attore non protagonista
per il suo ruolo di Max in Collateral. In un certo
senso, Max è un personaggio più comprensibile perché è un uomo
comune, non un vero e proprio genio della musica. Lo stesso si
potrebbe dire di uno dei bersagli di Vincent, il proprietario di un
jazz club di nome Daniel (Barry Shabaka Henley),
che ha conosciuto Miles Davis e ha trascorso la notte più bella
della sua vita suonando con lui, prima di essere arruolato in
guerra e veder naufragare il suo sogno di diventare un
musicista.
A sentire Ida (Irma P.
Hall), la madre di Max, lui sta già vivendo il suo sogno.
Lei pensa che lui abbia messo in piedi la sua società di limousine
e porti in giro persone famose, perché questa è l’immagine che lui
le lascia trarre dalle loro interazioni. “Max non ha mai avuto
molti amici”, rivela Ida a Vincent in ospedale. “Parla
sempre con se stesso allo specchio. È malsano”. Anche se la
cultura di Internet non era ancora onnipresente e la tecnologia che
vediamo in Collateral è quella dei telefoni
cellulari e delle chiavette.
Questo lato del carattere di Max ha
in qualche modo anticipato l’ascesa dei social media e la tendenza
delle persone a curare pubblicamente il proprio io per un pubblico
attento che può esistere o meno. Parlando dell’area della Grande
Los Angeles come microcosmo del Paese, Max dice: “17 milioni di
persone… e nessuno si conosce”. Vede il mondo cambiare e dice:
“Dobbiamo trarne il meglio, improvvisare, adattarci
all’ambiente”. Tuttavia, la sua idea di ciò consiste
nell’eseguire freddamente i compiti e le persone.
L’illusione del progresso
Nel corso di
Collateral, vediamo Max entrare in contatto con il
Vincent che è in lui, riutilizzando le battute che ha sentito dal
personaggio di Cruise per farsi valere. All’inizio, quando Vincent
dice a Max: “Sei uno di quei ragazzi che fanno invece di
parlare”, c’è una punta di scherno, perché sappiamo che questo
non è vero per Max. Aspettando che le stelle si allineino e che
tutto sia “perfetto”, Max è diventato uno dei plebei descritti da
Vincent che, dopo oltre dieci anni, è ancora bloccato nello
“stesso lavoro, stesso posto, stessa routine”.
Anche se è sempre in movimento,
sempre in movimento, sempre al lavoro, Max in realtà sta solo
girando in tondo per Los Angeles, senza fare progressi nel suo
sogno. Questo è ciò che porta Vincent a vestirlo finalmente prima
che Collateral esca dal taxi per due persone, dove
Max lo accompagna in giro, e passi al sistema di trasporto di massa
della metropolitana, dove entrambi sono passeggeri. Per Max, è una
devastante sconfitta personale quando Vincent dice:
“Un giorno. Un giorno il mio
sogno si realizzerà. Una notte ti sveglierai e scoprirai che non è
mai successo. Tutto si è rivoltato contro di te, e non lo farà mai.
Improvvisamente, sarai vecchio. Non è successo e non succederà mai.
Perché tanto non l’avreste mai fatto. Lo relegherete nella memoria
e poi vi rilasserete nel vostro lettino Barca, ipnotizzati dalla TV
diurna per il resto della vostra vita. Non parlarmi di omicidio. È
bastato un anticipo su una Lincoln Town Car. O quella ragazza. Non
puoi nemmeno chiamare quella ragazza. Che c***o ci fai ancora alla
guida di un taxi?”.
Descritto in vari modi come
“sociopatico cazzuto” e “superassassino mangiatore di carne”,
Vincent rappresenta il professionista orientato all’obiettivo,
spinto a raggiungere il successo a prescindere da chi lo ferisce.
Le ultime parole che escono dalla sua bocca prima che Max lo superi
improbabilmente alla fine di Collateral sono:
“Lo faccio per vivere”. Fino alla fine, Vincent è
concentrato sul suo lavoro, escludendo tutto il resto, persino
l’empatia umana di base. Per sua stessa ammissione, è
“indifferente” alle condizioni degli altri.
Come osserva Max, a Vincent mancano
“le parti standard che dovrebbero essere presenti nelle
persone”. È un lavoratore a contratto, un assassino, che opera
nel settore privato e non riceve alcun congedo per malattia
retribuito. “Non conosco le persone”, afferma Vincent. Il
suo attuale capo, Felix Reyes-Torrena (Javier
Bardem), non sa nemmeno che aspetto abbia. Non hanno
mai avuto una conversazione faccia a faccia, il che permette a Max
di fingersi Vincent e di opporsi a un altro capo che è pronto ad
eliminare il suo dipendente non appena quest’ultimo gli sottopone
un problema.
Il problema è che Vincent ha perso
la sua lista, tutte le informazioni sui suoi obiettivi, grazie a
Max che l’ha gettata dal lato di un ponte pedonale sull’autostrada.
Poiché Vincent è solo un appaltatore indipendente e non un vero e
proprio dipendente, Reyes-Torrena si aspetta che risolva le cose da
solo. Il destino di Vincent è preannunciato all’inizio di
Collateral con l’aneddoto che condivide su un
tizio che è morto in metropolitana e ha girato per sei ore prima
che qualcuno se ne accorgesse. Questo avviene subito dopo aver
definito Los Angeles “troppo estesa, disconnessa”, una
frase che potrebbe tranquillamente riferirsi alla società moderna
in generale.
La società e l’individuo
Con i suoi capelli cotonati e il
pizzetto, il personaggio di Ruffalo, Ray, sembra quasi una copia di
un altro film di Mann. Collateral lo costruisce
come un raggio di speranza e si pensa che stia per arrivare in
soccorso, ma invece la sua morte diventa il momento ‘All Is Lost’
della sceneggiatura. Per Vincent, un personaggio motivato dal
successo a scapito della vita umana, questo ragazzo con un
distintivo viene a malapena considerato. Ecco perché spara a Ray
come se nulla fosse, come se volesse infrangere casualmente
l’intera legge nella forma di un solo uomo.
Che cos’è la morte di una persona
rispetto al genocidio del Ruanda e ai sei miliardi di persone sul
pianeta? Questa è la mentalità che Vincent porta con sé negli
uffici del Procuratore degli Stati Uniti alla fine di
Collateral. La sua presenza lì mette in pericolo
il tessuto stesso della società. Max può vedere il crollo in tempo
reale; è al telefono con l’ultimo obiettivo a sorpresa di Max,
Annie, e guarda Vincent che la cerca attraverso le finestre. Solo
quando Max si fa avanti e il sognatore entra in azione, riesce a
evitare la morte di Annie e la sua.
In Collateral la
macchina da presa assume spesso una prospettiva divina, guardando
dal cielo notturno il taxi di Max mentre si muove per le strade. La
legge non salverà la situazione laggiù; è troppo facile
infrangerla. E come vediamo in Collateral, suonare
il clacson per chiedere aiuto attira solo l’attenzione dei
rapinatori. “Consolati sapendo che non hai mai avuto
scelta”, gli dice Vincent. Eppure, alla fine, Max ha una
scelta. Può essere il cambiamento che vuole vedere. In
Collateral, la responsabilità di far ripartire il
proprio sogno e di preservare l’ordine non ricade su forze esterne
o istituzioni, ma sull’individuo.
Uno dei temi più delicati che si
possano affrontare nel mondo del cinema è certamente quello
dell’elaborazione del lutto. Ognuno si relaziona con un evento
drammatico come questo in modi sempre differenti, ma ciò che
accomuna tutti è il senso di smarrimento e la rabbia che si
generano nel proprio animo. Nel 2016 due film in particolare si
sono dedicati a tale argomento: Manchester by the Sea e
Collateral Beauty (qui la recensione). Se il primo
affronta il tema in modo particolarmente delicato e intimista, il
secondo è invece un racconto che sfocia nel fantastico, affrontando
il tutto da un punto di vista magico.
Diretto da David
Frankel, noto per film come Il diavolo veste Prada
e Io & Marley, il film è
inoltre a suo modo una rielaborazione del Canto di Natale
di Charles Dickens. Le figure dei tre fantasmi del
Natale presente in quel racconto vengono qui rielaborate per
assumere nuovi significati, più confacenti al tema del film. Da ciò
prende dunque vita un film corale dove ogni personaggio è
strettamente legato agli altri. Collateral Beauty, in
realtà, non ha trovato pareri critici favorevoli al momento della
sua uscita, specialmente per via di alcune banalità narrative che
svalutano in parte l’intero film.
Per chi però apprezza storie strappa
lacrime, sono questi difetti su cui si potrà chiudere un occhio e
la presenza di un ricco cast di star di Hollywood aiuta a far ciò.
Pur al netto dei suoi difetti, Collateral Beauty è un film
da scoprire se si è in cerca di emozioni forti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e al significato del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Collateral Beauty: la
trama e il cast del film
Protagonista del film è
Howard Inlet, direttore di un azienda
pubblicitaria, profondamente depresso a causa della perdita
prematura di sua figlia. Whit,
Claire e Simon, suoi amici e
collaboratori capiscono che il suo stato d’animo sta diventando un
problema per l’azienda: dopo aver perso sua figlia, a Howard non
importa perdere tutto il resto. Gli amici per questo, assumono
un’investigatrice privata per capire cosa l’amico stia passando e
cercare di aiutarlo. Quest’ultima, Sally scopre che l’uomo invia
strane lettere indirizzate ad “Amore”,
“Tempo” e “Morte”. Superato lo
sconcerto, decidono di assumere attori che incarnino questi stati
d’animo per organizzare incontri con Howard e rispondere agli
interrogativi presenti nelle sue lettere. Intanto Howard decide di
frequentare un gruppo di sostegno e conosce
Madeleine, che ha a sua volta perso una
figlia.
Ad interpretare il protagonista
Howard Inlet vi è l’attore Will Smith,
subentrato a Hugh Jackman, prima scelta dei
produttori. Per Smith questo è stato un film estremamente
importante, poiché lo ha aiutato a relazionarsi meglio con la morte
del padre, avvenuta in quello stesso periodo. Accanto a lui, nel
ruolo di Madeleine vi è invece l’attrice Naomie Harris,
la quale ha ricevuto diversi riconoscimenti per questa sua
interpretazione. Ad interpretare Whit, Claire e Simon, i colleghi
di Howard, vi sono invece gli attori Edward Norton,
Michael Peña e
Kate Winslet.
L’attrice Keira Knightley
interpreta Aimee Moore, alias Amore, Helen Mirren è
Brigitte, alias Morte, e Jacob Latimore è Raffi,
alias Tempo. I tre attori si sono preparati ai rispettivi ruoli
ricercando il modo più ideale per caratterizzare i concetti che
rappresentano.
Collateral Beauty: il
significato del film
Con “bellezza collaterale”
si intende sottolineare quel qualcosa di bello e positivo presente
anche nei momenti di maggior sofferenza. Si tratta di una bellezza
che si genera per caso ne contesti negativi e che se colta può
alleviare il peso di chi è afflitto dal dolore. La bellezza
collaterale, però, non è facile da notare e spesso si tende dunque
a concentrarsi solo sugli aspetti negativi e a guardare il tutto
attraverso questo filtro distorto. Tutto ciò viene spiegato
all’interno di Collateral Beauty, dove il protagonista è
appunto afflitto da un dolore indicibile come quello della perdita
della figlia piccola. Per permettergli di superare questo stato di
negatività, i suoi colleghi lo aiutano dunque a trovare il modo di
vedere anche la bellezza collaterale.
Attraverso il dialogo e con lo
scontro con Amore, Tempo e Morte, Howard impara dunque ad elaborare
quel dolore e a reagire contro di esso. Ciò che per il protagonista
è importante capire è di come anche nel tragico evento capitatogli
si può ritrovare qualcosa di buono a cui aggrapparsi per andare
avanti. Questo buono, nello specifico di Howard, è il realizzare
che pur nella sua breve vita sua figlia è stata felice, ha avuto
due genitori che l’hanno amata e le hanno donato tutto ciò di cui
aveva bisogno. Il ricordo della felicità della bambina è dunque ciò
che aiuta Howard ad andare avanti, vivendo anche per lei e non
gettando via la propria esistenza come stava facendo. Allo stesso
modo, tutti gli altri personaggi troveranno nella loro fonte di
dolore anche la possibilità di nuova gioia.
Collateral Beauty: le
frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete.Collateral
Beauty è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Apple iTunes, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video e Now. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 28
aprile alle ore 21:00 sul canale
Iris.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
La cosa importante è cogliere
la bellezza collaterale che è il legame profondo con tutte le
cose. (Madeleine)
Desideriamo l’amore, vorremmo
avere più tempo e temiamo la morte. (Howard)
Io sono l’Amore… Non cercare di vivere senza di me!
(Aimee Moore)
Io sono il Tempo! Sono un regalo! E tu lo butti via!
(Raffi)
La gente scrive continuamente all’universo. Quasi nessuno
riceve risposte personali. Ma tu sì! (Brigitte)
La Warner Bros
Italia ha diffuso il trailer ufficiale italiano
di Collateral Beauty, il nuovo film
di David Frankel al cinema da gennaio 2017.
Nel cast di Collateral Beauty
protagonisti Will Smith, Edward Norton, Keira
Knightley, Michael Peña, Naomie Harris, Jacob Latimore, il
premio Oscar Kate Winslet e il premio
Oscar Helen Mirren.
Il cast del film comprende
Will Smith, Edward Norton,
Keira Knightley, Michael Peña,
Naomie Harris, Jacob Latimore,
Kate Winslet e Helen
Mirren. La regia è stata affidata a David
Frankel.
Il dramma, co-prodotto
e co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un
manager pubblicitario di New York (Smith) che
cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo
a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non
convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno
imprevedibili e inaspettati.
Collateral Beauty
uscirà negli Stati Uniti il 16 dicembre 2016,in contemporanea
con Rogue One – A Star
Wars Story, atteso primo spin-off della saga di
Star Wars con protagonista la candidata
all’Oscar Felicity Jones.
La Warner Bros Italia ha
diffuso il primo trailer italiano di Collateral
Beauty, il nuovo film diretto da David
Frankel, regista de Il Diavolo Veste
Prada. Nel cast del film vediamo protagonista
Will Smith, affiancato da volti noti e amati del cinema mondiale,
da Helen Mirren e Edward Norton,
passando per Keira Knightley e Kate
Winslet.
Il cast del film comprende
Will Smith, Edward Norton,
Keira Knightley, Michael Peña,
Naomie Harris, Jacob Latimore,
Kate Winslet e Helen
Mirren. La regia è stata affidata a David
Frankel.
Il dramma, co-prodotto e
co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un
manager pubblicitario di New York (Smith) che
cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo
a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non
convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno
imprevedibili e inaspettati.
Collateral
Beauty uscirà negli Stati Uniti il 16 dicembre
2016,in contemporanea con Rogue One – A Star
Wars Story, atteso primo spin-off della saga di
Star Wars con protagonista la candidata
all’Oscar Felicity Jones.
Guarda il live streaming della
Premiére Europea di Collateral Beauty, il
nuovo film del regista Premio Oscar David
Frankel al cinema dal 4 gennaio
2017.
A partire dalle 18.45 potrai
seguire in diretta streaming, grazie al player che trovi di
seguito, la presentazione londinese della
pellicola. Sceneggiato e prodotto da Allan Loeb (“Wall Street:
il denaro non dorme mai”, “21”, San
Andreas), COLLATERAL BEAUTY può
contare su di un cast straordinario. Guidato dal candidato
all’Oscar Will Smith (Suicide Squad, Focus – Niente è come sembra,
Zona d’ombra, Io sono leggenda) con le attrici Premio Oscar® Kate
Winslet (“Titanic”, “The Reader”,”Steve Jobs”, Carnage, “Se mi
lasci ti cancello”) ed Helen Mirren (“La Regina – The Queen”,
“Il debito”, Arturo), la candidata all’Oscar Keira Knightley (The
Imitation Game, “Orgoglio e Pregiudizio”, The Edge Of Love),
Edward Norton (Birdman, Fight Club, American History X), Naomie
Harris (Spectre), Michael Peña
(Ant-Man, Gangster Squad).
Il cast del film comprende
Will Smith, Edward Norton,
Keira Knightley, Michael Peña,
Naomie Harris, Jacob Latimore,
Kate Winslet e Helen
Mirren. La regia è stata affidata a David
Frankel.
Il dramma, co-prodotto
e co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un
manager pubblicitario di New York (Smith) che
cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo
a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non
convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno
imprevedibili e inaspettati.
Collateral Beauty
uscirà negli Stati Uniti il 16 dicembre 2016,in contemporanea
con Rogue One – A Star
Wars Story, atteso primo spin-off della saga di
Star Wars con protagonista la candidata
all’Oscar Felicity Jones.
Dopo la severa accoglienza negli
Stati Uniti, arriva il 4 gennaio al cinema Collateral
Beauty, dramma sull’elaborazione del lutto che vede
protagonista Will Smith, circondato da un gruppo
di attori di serie A, tutti orchestrati e diretti da David
Frankel.
Dopo una tremenda tragedia
personale, Howard (Will
Smith) non riesce più a trovare un senso alla sua
esistenza. Si chiude in se stesso e comincia a interrogarsi sul
significato dell’universo, arrivando persino a scrivere delle
lettere al Tempo, alla Morte e all’Amore. Grazie ai suoi amici e
colleghi, preoccupati per lui e per le sorti dell’azienda che
Howard aveva contribuito a creare, l’uomo riuscirà ad avere un
confronto con queste entità universali e a trovare il suo modo di
vedere la “bellezza collaterale”.
Collateral Beauty
delude le aspettative
Capita spesso che ad aspettarsi
grandi cose da un film ci si trovi poi delusi e a questa logica non
sfugge certo Collateral Beauty che riesce
puntualmente a disattendere ogni tipo di aspettativa riposta in una
storia drammatica, diretta da un regista che ha dato prova di saper
gestire i ritmi narrativi (vedi Il Diavolo Veste
Prada), ambientata a New York nel periodo
di Natale, con un cast di attori premiati, dotati e amati. Ebbene,
il film di Frankel comincia a deragliare
dall’inizio, da quando un gruppo di attori noti e carismatici è
costretto a pronunciare dei dialoghi improbabili, e poco importa
che siano Kate Winslet o Edward Norton, la credibilità della loro
espressione non può nulla contro l’approssimazione con cui i
personaggi vengono fatti interagire. E le cose non cambiano quando,
con il forzato procedere della vicenda, questo cast si allarga
arrivando a scomodare anche pesi massimi come Helen
Mirren.
Avvezzo alla commedia, lo
sceneggiatore Allan Loeb non riesce a trovare un
tono, un’equilibrio all’interno di una storia in bilico tra
realismo tragico e storia fantastica, tema romantico e
rassicurante, che si sposa alla perfezione con il periodo dell’anno
in cui è ambientato il film. Sembra quasi che lo sceneggiatore
scopra con lo spettatore quello che piano piano accade e che non
sappia dove andare a parare fino alla fine, quando la storia trova
la sua schematica, inquadrata e naturale conclusione. E lo stesso
vale anche per David Frankel che, pur avendo
dimostrato grande abilità a gestire i ritmi della commedia, con il
dramma, o meglio, con questo dramma in particolare è praticamente
privo di qualsiasi ispirazione, tanto che non riesce nemmeno a
sfruttare la naturale magia di una New York
innevata e addobbata a festa.
Il cast sprecato di
Collateral Beauty
Il 2016 non è stato certo un anno
clemente per Will Smith, che dopo le critiche per Suicide Squad, si è trovato a gestire anche la
pessima accoglienza a Collateral Beauty. L’attore,
pur avendo mostrato notevoli doti in passato, qui assume un’aria
contrita e monotona che non rende giustizia né a lui come
interprete né al dolore devastante che prova il suo personaggio.
Per non parlare del resto del cast che sembra sprofondare, anche se
con grande stile, in una serie di dialoghi surreali. La Mirren
riesce comunque a uscirne meglio degli altri, ma è presto detto se
alle spalle si hanno tanti anni di esperienza e un talento
smisurato, complice anche un ruolo vagamente più intenso rispetto a
quello dei suoi colleghi, in particolar modo Keira Knightley e Edward Norton, che loro malgrado ricoprono il
nodo narrativo più debole della storia. A completare il cast, ci
sono Michael Pena, Jacob Latimore
e Naomi Harris.
Pur lasciando spazio a riflessioni
sui temi esistenziali e universali che mette al suo centro,
Collateral Beauty non può neanche definirsi
un’occasione persa, dal momento che non riesce a prendere una
direzione, rimanendo sospeso tra realtà, finzione e magia, tanto
che la rivelazione finale non solo non coglie di sorpresa, ma viene
recepita con pigrizia dallo spettatore che percepisce
l’approssimarsi della fine del film come una liberazione. Più che
bellezza collaterale, che in definitiva resta un mistero, il film
si ritrova a fare i conti con i danni collaterali che potrebbero
esserci alle carriere dei protagonisti, alcuni reduci da prove
difficili (come Smith) altri che hanno scelto
decisamente un titolo sbagliato per tornare a farsi vedere al
cinema (Norton).
Consigliato a un pubblico semplice
e facilmente raggirabile, Collateral Beauty è un
pasticcio drammatico, che finisce per svilire il serissimo
argomento che tratta e, con un po’ di fortuna, finirà presto nel
dimenticatoio dei film brutti.
ComingSoon.net ha
diffuso un nuovo poster di Collateral Beauty in
cui possiamo vedere tutto il cast del film diretto da David
Frankel capitanato dal protagonista Will
Smith.
Il cast del film comprende
Will Smith, Edward Norton,
Keira Knightley, Michael Peña,
Naomie Harris, Jacob Latimore,
Kate Winslet e Helen
Mirren. La regia è stata affidata a David
Frankel.
Il dramma, co-prodotto e
co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un
manager pubblicitario di New York (Smith) che
cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo
a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non
convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno
imprevedibili e inaspettati.
Collateral Beauty
uscirà negli Stati Uniti il 16 dicembre 2016,in contemporanea
con Rogue One – A Star
Wars Story, atteso primo spin-off della saga di
Star Wars con protagonista la candidata
all’Oscar Felicity Jones.
Il dramma, co-prodotto e
co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un
manager pubblicitario di New York (Smith) che
cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo
a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non
convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno
imprevedibili e inaspettati.
Il film Collateral
Beauty ha cominciato la fase di produzione che vedrà
David Frankel tornare dietro la macchina da
presa.
Il dramma, co-prodotto e
co-finanziato da Village Roadshow, racconta la storia di un
manager pubblicitario di New York (Smith) che
cade in depressione a seguito di una pesante tragedia. Per aiutarlo
a riprendersi, i suoi colleghi pensano a un piano decisamente non
convenzionale, i cui effetti sul protagonista risulteranno
imprevedibili e inaspettati.
Campione di incassi al botteghino,
Collateral Beauty del premio Oscar
David Frankel (Io & Marley, Il diavolo
veste Prada) e interpretato dal due volte candidato
agli Academy Awards Will Smith
(Independence Day, La ricerca della felicità, Zona
d’ombra) arriva dal 19 aprile in Digital Download e
dal 4 Maggio in DVD e BLU-RAY distribuito da Warner Bros.
Entertainment Italia.
Il film racconta come un manager di
successo si ritrova a mettere in dubbio l’universo e a scrivere tre
lettere indirizzate ad Amore, Tempo e Morte. Collateral
Beauty vanta un cast stellare: accanto a Will Smith,
Edward Norton (Birdman, Fight Club), Keira Knightley
(Pirati dei Caraibi, The Imitation Game), Michael Peña
(Sopravvissuto – The Martian), Naomie Harris
(Moonlight, Spectre), Jacob Latimore (Maze Runner – Il
labirinto) e i premi Oscar Kate Winslet (Titanic, Se mi
lasci ti cancello) e Helen Mirren (The Queen – La Regina,
Il diritto di uccidere).
La trama di Collateral Beauty
A seguito di una tragedia
personale, Howard Inlet (Will Smith), un importante pubblicitario
di New York, decide di vivere la sua vita senza più l’entusiasmo di
una volta. A quel punto, alcuni suoi amici escogitano un piano
drastico per evitare che perda interesse in ogni cosa. Questo
dramma mostra come una perdita dolorosa possa rivelare anche
momenti di bellezza, e come costanti quali amore, tempo e morte
possano intrecciarsi in una vita vissuta appieno.
Collateral Beauty DIGITAL
DOWNLOAD
Dal 19 Aprile COLLATERAL
BEAUTY sarà disponibile per l’acquisto in Digital Download
su tutte le piattaforme digitali: iTunes, Google Play, TIMvision,
Chili, Wuaki, PlayStation Store, Microsoft Film & TV. Dal 4
Maggio il film sarà disponibile anche per il noleggio su Infinity,
Premium Play e SKY Primafila.
Collateral
BeautyDVD
Lingue: Italiano,
Inglese, Francese (Dolby Digital 5.1), Inglese 5.1 ADS. Sottotitoli: Francese, Greco, Olandese. Non
Udenti: Italiano, Inglese.
Contenuti speciali: A MODERN FABLE: Discovering
Collateral Beauty – Il cast e il team rivelano come il
film li abbia ispirati a guardare alle loro vite sotto una nuova
luce.
Collateral
Beauty BLU-RAY
Lingue: Italiano,
Inglese, Francese (Dolby Digital 5.1), Inglese 5.1 ADS. Sottotitoli: Francese, Greco, Olandese. Non
Udenti: Italiano, Inglese.
Video: 1080p High Definition 16×9 2.4:1
Contenuti speciali: A MODERN FABLE: Discovering
Collateral Beauty – Il cast e il team rivelano come il
film li abbia ispirati a guardare alle loro vite sotto una nuova
luce.
Colin Trevorrow è
impegnato nella regia di Jurassic World Fallen
Kingdom ma il suo prossimo film sarà Star
Wars Episodio IX. Per quanto felice di essere entrato
a far parte della famiglia Lucasfilm, il regista
ha lamentato l’impossibilità, adesso di comportarsi semplicemente
da fan nei confronti del franchise.
Parlando con Empire, Colin
Trevorrow ha dichiarato: “Sfortunatamente, Gli Ultimi
Jedi di Rian Johnson è il primo film di Star Wars che non sarò in
grado di guardare come un membro del pubblico. Ho avuto il
privilegio con Il Risveglio della Forza. Mi sono seduto al cinema
con i miei figlio e cominciato a ridere con l’opening crawls. Con
Rogue One è stato lo stesso. Ma
quel tempo è finito. Star Wars non è più qeulal esperienza per me.
Se c’è qualcosa di triste in merito a questo, è che non posso più
fare in quel modo.”
Chiaramente essendo adesso coinvolto
nella fase produttiva, la saga diventa un lavoro e non più solo un
divertimento. Speriamo che sappia svolgerlo al meglio!
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
La Universal Pictures unirà
nuovamente le forze con Colin Trevorrow, regista
dell’atteso Jurassic
World: Dominion, per un nuovo film incentrato sul mito
della città perduta di Atlantide. La notizia è
stata riportata in esclusiva da Deadline:
Trevorrow sarà coinvolto nel progetto anche in qualità di
produttore insieme alla sua Metronome Film Co.
Descritto come un thriller, il film
di Trevorrow tenterà un nuovo tipo di approccio alla leggendaria
storia della città perduta che tutti conosciamo, fonte di
ispirazione nel corso degli anni per tantissimi film mitologici o
di fantascienza, come il celebre classico d’animazione Disney del
2001 Atlantis – L’impero perduto.
Nel report della fonte si legge:
“A differenza delle precedenti incarnazioni della mitica città
come regno sottomarino, la storia di Atlantide ad opera di
Trevorrow sarà ambientata in un continente perduto nell’Oceano
Indiano, tra l’Africa, l’India e l’Oceania. È una civiltà
multiculturale con una propria tecnologia avanzata”.
Al momento non sono stati rivelati
ulteriori dettagli sul progetto, ma sappiamo che la sceneggiatura
porterà la firma di Dante Harper, noto per aver
lavorato a film quali
Edge of Tomorrow, Alien:
Covenant e
Rogue One: A Star Wars Story. Il film nasce da un’idea
dello stesso Trevorrow in collaborazione con Matt Charman
(Il ponte
delle spie).
Colin Trevorrow si dedicherà al
film su Atlantide dopo aver terminato i lavori con Jurassic World:
Dominion
Colin Trevorrow si
dedicherà al progetto su Atlantide una volta che saranno terminati
i lavori su Jurassic
World: Dominion. Le riprese dell’atteso terzo capitolo
della trilogia reboot del noto franchise sui dinosauri dovrebbero
ufficialmente ripartire il prossimo luglio a Londra. Ricordiamo che
il film, che dovrebbe arrivare al cinema l’11 giugno 2021, vedrà
nel cast, oltre a Chris Pratt e Bryce
Dallas Howard, anche i “veterani” Sam
Neill, Laura
Derne Jeff Goldblum.
Colin Trevorrow avrà l’onore
e l’onere di dirigere Jurassic Park 4. La
notizia arriva dopo che erano state da tempo fissate le date di
inizio riprese e di uscita del film.
Colin Salmon (Alien vs Predator), che
interpretavo un personaggio di nome One nel primo film della saga
di Resident Evil uscito nel 2002, ha dichiarato che parteciperà
alle riprese nel quinto episodio
Celebre per il suo ruolo da
protagonista in una nota serie TV, l’attore Colin
O’Donoghue ha negli anni dato prova di possedere una buona
versatilità prendendo parte a progetti particolarmente diversi tra
loro. In breve, è diventato uno dei volti più noti e apprezzati
della televisione presso il grande pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Colin O’Donoghue.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Colin O’Donoghue: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in un noto
film horror. L’attore ha debuttato sul grande schermo con
il ruolo di Michael Kovak in Il rito (2011), dove
recita accanto al celebre Anthony Hopkins. Negli
anni successivi O’Donoghue recita poi in Storage 24
(2012), The Dust Storm (2016), Carrie Pilby
(2016) e What Still Remains (2018). Prossimamente tornerà
al cinema con il fantasy Fairytale.
9. È protagonista di una
nota serie TV. Dopo aver debuttato con un ruolo nel film
Home for Christmas (2002), l’attore continua a recitare
per il piccolo schermo in alcuni episodi di serie come Love Is
the Drug (2004), Fair City (2005), The
Clinic (2006-2008) e I Tudors (2009), con Jonathan Rhys
Meyers. Dal 2012 diventa popolare grazie al ruolo di
Capitan Uncino nella serie C’era una
volta, dove recita fino al 2018 accanto all’attrice
Jennifer
Morrison. Nel 2020 recita poi in The Right
Stuff, interpretando il personaggio di Gordon Cooper.
Colin O’Donoghue è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 1,2 milioni di persone.
All’interno di questo O’Donoghue è solito condividere fotografie
scattate sui set da lui frequentati, condividendo curiosità o
momenti di svago insieme ai suoi colleghi. Particolarmente presenti
sono poi anche foto promozionali dei suoi progetti, come anche
immagini di vario tipo.
Colin O’Donoghue: chi è sua
moglie
7. Si è sposato dopo una
lunga relazione. Nel 2009 l’attore ha annunciato le nozze
con Helen, di professione insegnante. I due avevano una relazione
sin da quando avevano 18 anni, e, specialmente in seguito
all’accresciuta popolarità dell’attore, hanno mantenuto una profilo
di coppia particolarmente privato, evitando così l’esposizione ai
media.
6. Hanno avuto due
figli. Molto poco si sa della vita privata della coppia,
restia a mischiare questa con l’ambiente mondano frequentato da
O’Donoghue. Tra i pochi annunci pubblici rilasciati dai due,
tuttavia, vi è quello della nascita dei due figli, avvenuta
rispettivamente nel 2013 e nel 2017.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Colin O’Donoghue in C’era una
volta
5. Ha ottenuto diversi premi
con la co-protagonista. Grazie al suo ruolo nella serie,
O’Donoghue ha ottenuto tre nomination ai Teen Choice Awards, in
coppia con l’attrice Jennifer Morrison, con la
quale condivide molte scene. Nel 2016 hanno infine vinto il premio
intitolato “Choice TV Liplock”, ovvero al miglior bacio. Ciò è
stato un ulteriore segno dell’apprezzamento del pubblico nei
confronti dell’attore.
4. Non era previsto che
ottenesse tanto rilievo nella serie. L’attore ha ricoperto
per la prima volta il ruolo di Capitan Uncino a partire dalla
seconda stagione della serie. Inizialmente, il personaggio era
previsto soltanto per pochi episodi, ma dato l’ottimo riscontro di
pubblico i produttori hanno deciso di mantenerlo, facendo di lui
uno dei protagonisti.
3. Si è ispirato ad un
celebre gruppo per il look del personaggio. Per il suo
Capitan Uncino, l’attore ha voluto stravolgere il look generalmente
associato al personaggio. D’accordo con i produttori, O’Donoghue ha
costruito lo stile del personaggio a partire da quello della
celebre band i Depeche Mode. Tra le fonti di
ispirazione vi è però anche il pirata del film La storia
fantastica (1987).
2. Gli è stato difficile
lasciare il personaggio. Nel 2018 l’attore ha concluso il
suo lavoro nella serie, dovendo pertanto abbandonare il personaggio
di Capitan Uncino. O’Donoghue ha affermato che non è stato semplice
lasciare, dopo sei anni, il ruolo che l’ha reso celebre, ma di
essere soddisfatto della conclusione trovata al suo arco
narrativo.
Colin O’Donoghue: età e
altezza
1. Colin O’Donoghue è nato a
Drogheda, Irlanda, il 26 gennaio 1981. L’attore è alto
complessivamente 178 centimetri.
L’attore Colin
Morgan è oggi famoso in particolare per il ruolo di
Merlino nella serie dedicata al personaggio, ma negli anni ha dato
prova di versatilità ricoprendo spesso ruoli diversi per genere e
carattere. Di recente, Morgan ha intrapreso anche la scalata verso
il successo cinematografico, partecipando ad alcuni film di grande
incasso. Ecco 10 cose che non sai di Colin
Morgan.
9. È noto per i ruoli
televisivi. Tra i primi, e più fortunati, ruoli che
l’attore ricopre vi è quello di Merlino per la serie
Merlin, andata in onda dal 2008 al 2012. Sempre nel 2008
recita nel decimo episodio della quarta stagione di Doctor Who, con David
Tennant, mentre negli ultimi anni ha fatto parte del
cast di The Fall – Caccia al serial killer (2014-2016),
Humans (2015-2018), dove recita nel ruolo di Leo, accanto
alle attrici Gemma
Chan e Carrie-Anne
Moss, e The Living and the Dead (2016). Nel
2019 recita nel quarto episodio della terza stagione di The Crown,
con protagonista Olivia
Colman.
Colin Morgan non è su
Instagram
8. Non è presente sul social
network. L’attore ha affermato di non possedere alcun
profilo su Instagram, non apprezzando il modo in cui la piattaforma
porta ad un eccessiva esposizione mediatica. È tuttavia possibile
trovare su questa alcune fan page a lui dedicate, la più seguita
delle quali vanta 26,8 mila followers. All’interno di questa, è
possibile ritrovare gli ultimi aggiornamenti legati all’attore, sia
riguardanti i suoi progetti sia legati alla sua vita al di fuori
dal set.
Colin Morgan: chi è la sua
fidanzata
7. Ha una lunga relazione
sentimentale. A partire dal 2010 Morgan vive una relazione
con l’attrice Katie McGrath, celebre per il ruolo
di Lena Luthor in Supergirl. I due si sono conosciuti sul
set della serie Merlin, e da quel momento sono diventati
una solida coppia del mondo dello spettacolo. Negli anni, hanno poi
manifestato la volontà di non condividere dettagli della loro vita
privata, dichiarandosi entrambi contrari al mondo dei social
media.
Colin Morgan in Doctor Who
6. Ha avuto un ruolo nella
celebre serie. Nel 2010 l’attore partecipa al decimo
episodio della quarta stagione di Doctor Who, intitolato
Midnight. Nella puntata in questione, il dottore organizza
un viaggio verso il pianeta che dà il nome al titolo, e per
raggiungerlo riempie un particolare autobus corazzato, all’interno
del quale si può ritrovare anche Morgan, nei panni di Jethro Cane,
figlio ribelle di una famiglia invadente.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Colin Morgan in Merlin
5. Desiderava ardentemente
di far parte dello show. Parlando della serie che lo ha
reso celebre, l’attore ha raccontato di aver spinto molto per poter
ottenere un colloquio per la parte del protagonista. Ad
affascinarlo della serie, era infatti la possibilità di misurarsi
con luoghi lontani e situazioni appartenenti al mondo del
fantasy.
4. Voleva dar vita ad un
Merlino diverso dal canone. Nel ricoprire il ruolo del
mago Merlino, Morgan desiderava poter infrangere l’idea che si ha
spesso del personaggio, di un uomo anziano e dalla lunga barba
grigia. Il suo Merlino è invece un giovane goffo alle prime armi
con la magia, e dar vita a questo percorso di crescita era
l’aspetto che più lo affascinava del personaggio.
3. È entusiasta del
finale. Conclusasi con la quinta stagione, la serie ha
portato a termine il viaggio del personaggio. Nel ricordare il
finale, l’attore racconta di essersi emozionato molto al momento
delle riprese, e di considerarlo il miglior modo con cui la serie
potesse terminare, tanto per il protagonista quanto per i
personaggi intorno a lui.
Colin Morgan in Legend
2. Ha avuto un ruolo di
rilievo. Nel film Legend, dove Tom
Hardy interpreta entrambi i malavitosi gemelli Kray,
Morgan ricopre il ruolo di Frankie Shea, personalità di bel
aspetto, incaricato come autista dei Kray. Il suo personaggio, pur
se non tra i principali, avrà particolare importanza all’interno
del film.
Colin Morgan: età e altezza
1. Colin Morgan è nato a
Armagh, Inghilterra, il 1° gennaio 1986. L’attore è alto
complessivamente 183 centimetri.
Colin Firth è
tra i più apprezzati interpreti attualmente in attività, dotato di
un fascino unico che gli ha permesso di vedersi spianata la strada
verso il successo. Negli anni si è dimostrato valido interprete
tanto di commedie quanto di film più drammatici, senza disdegnare
ruoli in celebri film action. Premiato con l’Oscar, Firth continua
ancora oggi a regalare grandi soddisfazioni ai suoi fan, con la
critica ne ha in più occasioni apprezzato la versatilità.
Ecco 10 cose che non sai di
Colin Firth.
Colin Firth: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore ha debuttato al cinema nel 1984
con il film Another Country, per poi recitare in
Valmont (1989) Il paziente inglese (1996), con
cui ottiene una prima notorietà. Nel 1998 recita in Shakespeare
in Love, che gli permette di ottenere una più ampia fama, per
poi consacrarsi con il film Il diario di Bridget Jones
(2001). Da quel momento recita in film come La ragazza con
l’orecchino di perla (2003), Love Actually – L’amore
davvero (2003), Che pasticcio, Bridget Jones! (2004),
Nanny McPhee – Tata Matilda (2005), Un marito di
troppo (2008), Mamma Mia! (2008), Dorian
Gray (2009) e A Single Man (2009), con cui ottiene la
sua prima nomination agli Oscar. Nell’ultimo decennio l’attore ha
poi recitato in celebri film come A Christmas Carol
(2009), Il discorso del
re (2010), La talpa
(2011), Gambit – Una truffa a
regola d’arte (2012), Magic in the
Moonlight (2014), Kingsman – Secret
Service (2014), Genius
(2016), Bridget Jones’s
Baby (2016), Kingsman – Il cerchio
d’oro (2017), Il ritorno di Mary
Poppins (2018), Kursk (2018)
e 1917 (2019).
2. Ha recitato anche in
televisione. Nel corso della sua carriera l’attore ha
partecipato da interprete a diversi film per la televisione, tra
cui Tumbledown (1988), Conspiracy – Soluzione
finale (2001), Born Equal (2006) e
Celebration (2007). Ha inoltre partecipato anche alla
miniserie Orgoglio e pregiudizio (1995).
3. Si è distinto come
produttore. Nel corso della sua carriera l’attore ha
inoltre prodotto diversi documentari come In Prison My Whole
Life (2007) e The People Speak Up (2010), nonché dei
film Il diritto di uccidere (2015), Loving (2016)
e The Happy Prince – L’ultimo ritratto di Oscar Wilde
(2018).
Colin Firth: la vita privata
dell’attore
4. Ha avuto diverse
relazioni. Sul set del film Valmont l’attore
conosce l’attrice Meg Tilly, con la quale avrà una
relazione dal 1989 al 1994 e un figlio nato nel 1990.
Successivamente ha una relazione con l’attrice Jennifer
Ehle, conosciuta sul set della serie Orgoglio e
pregiudizio.
5. Si è sposato.
Nel 1997 l’attore ha sposato la produttrice e regista italiana
Livia Giuggioli, con cui ha due figli, nati
rispettivamente nel 2001 e nel 2003. I due, tuttavia, annunciano la
separazione nel dicembre del 2019.
Colin Firth e i premi Oscar
6. Ha vinto l’ambito
premio. L’attore riceve nel 2010 la sua prima nomination
come miglior attore protagonista ai premi Oscar per il film A
Single Man, senza tuttavia riportare la vittoria. L’anno
successivo, tuttavia, l’attore viene nuovamente nominato come
miglior attore protagonista, per il film Il discorso del
re, vincendo in questo caso il prestigioso premio.
Colin Firth è cittadino
italiano
7. Ha ricevuto la
cittadinanza. L’attore, sposato per molti anni con una
donna italiana, ha da sempre reso noto il suo amore per il Bel
Paese. Nel 2017 riceve la cittadinanza italiana, avendola chiesta
per i venti anni di matrimonio con la moglie. Inoltre, Firth parla
correntemente l’italiano.
Colin Firth in Orgoglio e
pregiudizio
8. Ha recitato nella celebre
serie televisiva. Nel 1995 l’attore acquista maggior
popolarità recitando nel ruolo di Fitzwilliam Darcy, nella serie TV
Orgoglio e pregiudizio. La serie fu particolarmente
apprezzata per la sua fedeltà al testo della Austen, e mise
nuovamente in mostra le doti attoriali di Firth.
Colin Firth: il suo 2019
9. Ha nuovi progetti in
programma. Nel 2019 l’attore svolge un ruolo di rilievo
nell’apprezzato film di Sam Mendes, 1917.
Allo stesso tempo ha preso parte alle riprese dei film Il
giardino segreto e Supernova, entrambi previsti per il
2020.
Colin Firth età e altezza
10. Colin Firth è nato a
Grayshott, in Inghilterra, il 10 settembre 1960. L’altezza
complessiva dell’attore è di 187 centimetri.
Dopo le immagini di Renee
Zellweger con il pancione, ecco arrivare anche i primi
scatti di Colin Firth dal set allestito a Londra di
Bridget Jones’s Baby.
Non si conosce ancora molto della
trama del film ma da quello che suggerisce il titolo il film
dovrebbe ovviamente ruotare intorno alla gravidanza e alla
maternità di Bridget.
In una precedente intervista ad
Access Hollywood, l’allora in lizza per la regia Peter
Cattaneo rivelò: “Posso dirvi che Bridget e Mark non
possono avere figli… Così fa il grosso errore di tornare da Daniel
Cleaver il tempo necessario per rimanere incinta. Penso che la
lasci, lei è rimasta piantata e… indovina chi va a
salvarla?“.
Tra le principali novità del cast
di Bridget Jones 3, diretto da
Sharon Maguire, già regista dell’originale
Il diario di Bridget Jonesnel 2001,
ci sono l’abbandono di Hugh Grant (scontento
della sceneggiatura) e l’arrivo di Patrick
Dempsey. Resta invece al suo posto Colin
Firth nei panni di Mark Darcy. Per ora, l’uscita del
film in Gran Bretagna è fissata per il mese
dinovembre 2016.
Il prossimo film di uno dei registi
più acclamati della storia ha appena ricevuto un grosso
aggiornamento. Un nuovo report di Deadline ha rivelato che Colin Firth, noto soprattutto per i
suoi ruoli in Kinsgman:The
Secret Service, A Single
Man e Il discorso del re,
si è unito ufficialmente al cast del
film evento senza titolo di Steven Spielberg, che sta producendo
con la Universal. Firth si unisce a
Emily Blunt, la cui prima aggiunta al cast era stata
annunciata all’inizio di giugno. L’uscita del film sugli UFO,
ancora senza titolo, è prevista per il 15 maggio 2026. Spielberg si
riunirà allo sceneggiatore di Jurassic
ParkDavid Koepp, incaricato di
scrivere la sceneggiatura del progetto, che segnerà la prima
collaborazione tra i due dopo Indiana Jones e il Regno del Teschio di
Cristallo del 2008.
Nonostante non abbiano lavorato
insieme per più di 16 anni, sia Spielberg che Koepp si sono tenuti
occupati nel frattempo. Recentemente Koepp è tornato nel mondo di
Indiana Jones e ha collaborato come sceneggiatore
all’ultimo capitolo con Harrison Ford, Indiana Jones e il
quadrante del destino, diretto da
James Mangold. Spielberg è stato
accreditato come produttore del progetto. Il regista premio Oscar
ha lavorato di recente a diversi grandi progetti, tra cui
Ready Player One,
The Fabelmans e West Side
Story. Anche se sarà sempre conosciuto come la prima
persona che ha dato vita a Indiana Jones e Jurassic
Park, due franchise che sono rimasti i più iconici e
riconoscibili di tutti i tempi.
Cosa hanno fatto ultimamente le
star del nuovo film di Spielberg?
Firth sarà sempre conosciuto per
aver vinto l’Oscar per la sua interpretazione ne Il discorso
del re nel 2010 e per la sua interpretazione nominata
all’Oscar in A Single Man l’anno precedente, ma
ultimamente è stato anche impegnato. Di recente ha recitato accanto
a Olivia Colman in Empire of
Light e a Matthew Macfadyen
in Operation Mincemeat. Per quanto
riguarda la Blunt, solo pochi mesi fa è stata vista nelle sale al
fianco di Ryan Gosling in
The
Fall Guy, mentre nell’ultimo anno ha recitato in
Pain Hustlers e Oppenheimer. Il film di
Steven Spielberg sull’evento UFO, ancora
senza titolo, uscirà il 15 maggio 2026.
Spike Lee vuole nel suo remake di Old Boy un cattivo
d’eccezione. Secondo Twitch infatti il ruolo di Adrian è stato
offerto a Colin
Firth, ma non si sa ancora se il neo Academy Award Winner
Il bravissimo e sempre più
richiesto Colin Firth è in trattative per interpretare il ruolo
protagonista nel remake di Gambit. La regia sarà affidato a Michael
Hoffman , già abituato a dirigere grandi attori da The Last Station
in cui gestisce un cast di prima grandezza.
Il sito Deadline riporta che
il premio Oscar Colin Firth è in trattative
per interpretare il ruolo da protagonista nel prossimo film di
Woody Allen che non ha ancora un
titolo. La notizia arriva a poco meno di una settimana di distanza
da quella che voleva Emma Stone ingaggiata per il ruolo
femminile da protagonista. Della trama non si sa ancora nulla, ma
sembra che Allen si voglia spostare a girare nel sud della Francia,
continuando così il suo tour per le capitali europee, dopo
Barcellona, Parigi e Roma.
Blue
Jasmine, ultimo film di Allen per il quale si sono
appena concluse le riprese, vede nel cast Alec Baldwin,
Cate Blanchett, Bobby Cannavale, Louis C.K., Andrew Dice Clay,
Sally Hawkins, Peter Sarsgaard e Michael
Stuhlbarg e uscirà al cinema negli USA il prossimo 26
luglio.
Colin Firth , che abbiamo visto da
poco in Gambit, è anche in trattative per il prossimo film da
regista di Matthew Vaughn, The Secret Service.
Colin Firth sarà il protagonista della
prossima serie originale di Sky e Peacock
“Lockerbie“, che racconta il disastro aereo del
1988 in cui persero la vita 259 passeggeri e membri
dell’equipaggio.
Il 21 dicembre 1988, il volo Pan Am
103 esplose sopra Lockerbie, in Scozia, 38 minuti dopo il decollo.
Oltre alle 259 vittime a bordo del volo, altri 11 residenti
morirono quando l’aereo cadde sopra la tranquilla cittadina.
L’attore premio Oscar Colin Firth interpreterà il dottor Jim
Swire, che ha tragicamente perso la figlia Flora in
quell’evento e che da allora lavora con la moglie Jane per cercare
di ottenere giustizia per le famiglie delle vittime.
“Sulla scia del disastro e
della morte di sua figlia Flora, il dottor Jim Swire (Firth) è
nominato portavoce delle famiglie delle vittime del Regno Unito,
che si sono unite per chiedere verità e giustizia“, si legge
nella descrizione ufficiale dello show. “Viaggiando attraverso
i continenti e le divisioni politiche, Jim intraprende un viaggio
implacabile che non solo mette a repentaglio la sua stabilità, la
sua famiglia e la sua vita, ma che ribalta completamente la sua
fiducia nel sistema giudiziario. Mentre la verità si sposta sotto i
piedi di Jim, la sua visione del mondo viene lasciata per sempre
sporca. Esplorando gli eventi del disastro e le sue conseguenze,
Lockerbie fornisce un resoconto intimo di un uomo, un marito e un
padre che rischia tutto in memoria di sua figlia e nella ricerca
incessante della verità e della giustizia.”
Basata sul libro di Swire e Peter
Biddulph “The Lockerbie Bombing: A Father’s Search for
Justice“, la serie limitata Lockerbie in cinque parti è una
coproduzione tra i produttori di “Downton Abbey”
Carnival Films, che fa parte degli Universal
International Studios, e Sky Studios. Il drammaturgo scozzese
David Harrower (“Blackbird”, “Knives in Hens”)
sarà lo scrittore principale, mentre Maryam Hamidi
(“Vigil”) sarà la scrittrice ospite di un episodio. Otto
Bathurst, regista di “Peaky
Blinders“, sarà il regista principale, mentre Jim Loach (“Save
Me”) dirigerà un episodio.
La produzione di
“Lockerbie” inizierà all’inizio dell’anno. Tra i
produttori esecutivi figurano Gareth Neame e Nigel
Marchant per Carnival Films, Sam Hoyle
per Sky Studios e David Harrower, Liz Trubridge, Jim
Sheridan, Kirsten Sheridan e Oskar Slingerland. Hamidi è
produttore associato e Brian Kaczynski è produttore.
Lockerbie sarà
disponibile su Sky e sul servizio di streaming NOW
nel Regno Unito, in Irlanda, Italia, Germania, Svizzera e Austria,
e su Peacock negli Stati Uniti. NBCUniversal Global TV Distribution
si occupa delle vendite internazionali.