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Bruce Dern riceverà il Modern Master Award al SBIFF

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Bruce Dern riceverà il Modern Master Award al SBIFF

Il Santa Barbara International Film Festival onorerà Bruce Dern con il Modern Master Award durante l’edizione di quest’anno, che si terrà dal 30 gennaio al 9 febbraio. La cerimonia di premiazione di quest’anno si terrà l’8 febbraio all’Arlington Theatre.

“Siamo profondamente grati e riconoscenti verso Bruce Dern che ha voluto accettare questo premio. Non è solamente un Modern Master, ma è un eroe”, questo quanto dichiarato da Roger Durling, direttore esecutivo del SBIFF.

Emma Thompson, all’inizio segnalata come personaggio a cui sarebbe potuto andare il premio, ha dovuto declinare l’invito perchè impegnata a Londra per la messa in scena della versione della Filarmonica di New York dello Sweeney Todd di Stephen Sondheim.

Il Modern Master Award è un premio molto prestigioso. Venne istituito per offrire un riconoscimento ad un personaggio che avesse contribuito ad accrescere la cultura attraverso il suo impegno nell’industria cinematografica.

Fonte: Variety

Tom Hiddleston Ben Kingsley e Mark Strong nello spot Jaguar

Tom Hiddleston Ben Kingsley e Mark Strong nello spot Jaguar

Tom hiddleston ben kingsley e mark strongLa casa automobilistica britannica Jaguar ha pubblicato lo post Rendezvous che vede protagonisti gli attori Tom Hiddleston Ben Kingsley e Mark Strong nel video a tema “British Villains”. A dirigere lo spot niente meno che Tom Hooper. Il video che introduce la Jaguar F -Type Coupé ruota intorno al’assunto che gli inglesi hanno sempre interpretato i migliori cattivi nella storia del cinema e punto di riferimento di questa bravura è l’intelligenza, unita al fascino, all’irrequietezza e alla sicurezza di sè. E’ proprio Sir Ben Kingsley che pone la domanta all’inizio dello spot: “Avete mai notato come nei film di Hollywood, tutti i cattivi siano interpretati da inglesi ?”

Tom Hooper ha anche prodotto Rendezvous con la sua Smuggler Films. Le musiche sono composte da Alexandre Desplat, che ha già lavorato con Hooper per Il Discorso del Re.

Lo spot è stato realizzato dalla Jaguard per lo spazio pubblicitario del SuperBowl, ma i 60 secondi sono già finiti on line. Eccoli di seguito:

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Fonte: Variety

Jonah Hill fa il verso a Joaquin Phoenix in Her [Video]

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Jonah Hill fa il verso a Joaquin Phoenix in Her [Video]

Ecco la divertente parodia di Her del Saturday Night Live, dove Jonah Hill fa il verso al personaggio interpretato da Joaquin Phoenix. Al suo fianco nella divertente clip Michael Cera.

Guarda anche: Jonah Hill e Leonardo DiCaprio rifanno Jack e Rose

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Guarda anche: The Wolf of Wall Street ecco tutti i ‘fuck’

La parodia è stata trasmessa il 26 Gennaio, il giorno in cui l’attore insieme a Leonardo DiCaprio hanno rifatto Jack & Rose nella famosa scena di Titanic.

Leggi la nostra recensione: The Wolf of Wall Street recensione del film con Leonardo DiCaprio

Jonah Hill-Her

The Wolf of Wall Street: un’ora di extra nel Blu-Ray

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The Wolf of Wall Street: un’ora di extra nel Blu-Ray

Circa l’esistenza di un extended cut di The Wolf of Wall Street, film firmato Martin Scorsese che nella sua incarnazione finale ha sfiorato le tre ore di durata se ne era già parlato ai tempi dell’ufficializzazione del final cut. Ma la conferma della sua release ufficiale sembra essere arrivata solo oggi attraverso le parole dei produttori Joey McFarlandRita Aziz.

I due, interrogati circa i contenuti extra contenuti nella versione home video dell’ultima fatica partorita dal duo ScorseseDi Caprio, si sono sbilanciati sostenendo la possibilità di inserire nel Blu-Ray/DVD un’ora aggiuntiva di riprese che porterebbero il film a superare le 4 ore.

Tali contenuti, tuttavia, non modificherebbero in alcun modo l’andamento del film essendo, principalmente, solo versioni estese di sequenze già presenti nella pellicola distribuita nei cinema.

Joey McFarland si è così pronunciato: “Penso che abbiamo ottime sorprese per voi, ad essere onesto il film non sarà molto differente nella sua versione estesa, è solo una versione più lunga in alcune scene.”

Se, quindi, siete rimasti soddisfatti del risultato del final cut di The Wolf of Wall Street non vi resta che attendere la messa in commercio della sua versione home per poter gustare la pellicola nella sua versione originale.

The Wolf of Wall Street è scritto da Terence Winter e diretto da Martin Scorsese. Nel film accanto a Leonardo DiCaprio ci sono Jonah Hill, Margot Robbie, Matthew McConaughey, Kyle Chandler, Rob Reiner, Jon Bernthal, Jon Favreau e Jean Dujardin.

Questa la trama del film: Jordan Belfort, uno dei broker di maggior successo nella storia di Wall Street, viene condannato a 20 mesi di carcere dopo aver rifiutato di collaborare alle indagini su di un massiccio caso di frode atto a svelare la diffusa corruzione vigente negli anni ’90 a Wall Street e nel mondo bancario americano. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro autobiografico di Jordan Belfort. La pellicola segna la quinta collaborazione tra Martin Scorsese e Leonardo DiCaprio.

Fonte: Collider

Grace di Monaco: il trailer italiano

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Grace di Monaco: il trailer italiano

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In seguito allo slittamento che ne ha causato l’esclusione dagli imminenti Academy Awards e dopo essere stato selezionato nella categoria fuori concorso come film di apertura del Festival di Cannes 2014Grace di Monaco, biopic dedicato all’immensa Grace Kelly, si mostra nel suo primo trailer ufficiale in lingua italiana.

Qui di seguito vi proponiamo il video pubblicato attraverso il canale Youtube di LuckyRed, distributrice italiana del film.

In Grace di Monaco Nicole Kidman interpreterà la principessa più amata di sempre, quella Grace Kelly che, da musa di Alfred Hitchcock, rinunciò alla carriera di attrice per coronare la storia d’amore col principe Ranieri di Monato, interpretato nella pellicola da Tim Roth.

Ad affiancare i due attori sotto la direzione del regista e sceneggiatore francese Oliver Daham nel cast risultano anche Paz VegaFrank Langella, Milo Ventimiglia, Derek JacobiParker Posey.

Grace di Monaco giungerà nei cinema nostrani il prossimo 15 maggio.

Fonte: EveryEye

Star Wars Episodio VII: lo script è top secret

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Perdete ogni speranza o voi che siete in trepidante attesa di una, anche minima, fuga di notizie in merito allo script di Star Wars Episodio VII, ennesimo capitolo della leggendaria saga ideata da George Lucas, nonché primo realizzato sotto la supervisione della Disney, neo proprietaria della Lucas Film.

J.J. Abrams, regista e sceneggiatore attualmente impegnato nella stesura della sceneggiatura di questo settimo episodio, è intervenuto in un’intervista rilasciata a The Daily Telegraph sottolineando la riservatezza che caratterizza queste prime fasi del progetto. Circa eventuali possibilità di spoiler Abrams si è così pronunciato:

“C’è un qualcosa di puro nel non conoscere ogni piccolo dettaglio [di una storia prima del tempo]. Stiamo vivendo un periodo d’informazione istantanea in cui percepiamo un senso di diritto nei confronti di questa informazione. Penso che sia giusto ricordare che non c’è nulla di sbagliato nel pazientare”. Ed ancora: “Stavo lavorando allo script di Star Wars oggi e le persone nel mio ufficio hanno coperto tutte le finestre con della carta nera. Penso che volessero essere sicuri che nessuno potesse vedere cosa stessi facendo. Mi è sembrato leggermente eccessivo.”

Ciò che traspare dalle parole di J.J. Abrams è dunque la conferma dell’assoluto regime di segretezza in cui procedono i lavori in vista di questo Star Wars Episodio VII. Che i fan si mettano l’anima in pace, la Disney è pronta ad agire come un sergente di ferro al fine di evitare eventuali fughe di notizie. L’unico dato sinora certo resta la data di esordio del film prevista per il 18 dicembre 2015.

Fonte: Comic Book Movie

Matthew McConaughey a Roma presenta Dallas Buyers Club: “Superare i propri limiti non è sinonimo di arte”

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“La parte più difficile nel partecipare a Dallas Buyers Club è stata probabilmente il fatto di riuscire a realizzare il film”. Il protagonista di Dallas Buyers Club Matthew McConaughey ha raccontato oggi alla stampa romana il suo film, la sua esperienza, il suo momento d’oro (tra premi arrivati e altri che forse arriveranno), ma ha anche parlato di possibilità e di capacità, di volontà nel cambiare le cose e del problema dell’HIV come un tema ancora attuale e di cui discutere.

Di nuovo in forma, dopo la disastrosa ma necessaria perdita di peso, Matthew McConaughey non è apparso come quei protagonisti che cercano la battuta, che ringraziano tutti e che sono sempre e per forza sorridenti. Deciso nei commenti, preciso nelle risposte, articolato nel raccontare la sua esperienza sul set e le decisioni della sua vita, l’attore è riuscito a fare qualcosa che poche personalità dello spettacolo riescono a fare: rendere interessante una conferenza stampa. Ecco alcune delle risposte che ha dato, a partire da una breve spiegazione della genesi di un film particolarmente complesso da realizzare.

“La sceneggiatura ha girato per 20 anni ed è stata rifiutata per 137 volte. E’ stato difficilissimo trovare i soldi per fare il film, e anche cinque settimane prima delle riprese ci sono venuti a mancare i soldi. Quindi la parte più difficile è stata quella di riuscire a farlo. Per me la cosa più difficile è stata che Ron Woodroof è pieno di rabbia, si scontra con tantissime opposizioni, la morte in primis, poi contro la FDA. La mia sfida principale è stata quella di rappresentare le sfumature della rabbia cercando di non rendere una interpretazione ripetitiva.”

-Quando è entrato a far parte del progetto?

“Le sceneggiatura mi è arrivata 5 anni fa. Non c’era nessuno coinvolto, nemmeno il regista. Così sono stato il primo a decidere di parteciparvi, dopo averla letta ci ho scritto sopra ‘questa sceneggiatura ha le zanne’ e avevo assolutamente intenzione di realizzare il film, ma ogni anno slittavamo e non si riusciva mai a prendere in mano la situazione. L’anno in cui ho deciso che avrei voluto farlo, era gennaio, ho detto ‘in autunno girerò questo film’ e qualcuno ha cominciato a mettere in dubbio la cosa, ma io ho insistito. I soldi sono stati difficilissimi da trovare, ma quell’anno ho incontrato il regista Jean-Marc Vallée che ha detto di voler partecipare. Non abbiamo mollato nonostante le difficoltà, ma noi eravamo determinati. E così all’improvviso sono venuti i soldi, ma cinque settimane prima delle riprese abbiamo avuto la brutta sorpresa che i soldi erano spariti. Poi abbiamo deciso di farlo lo stesso. Non avevamo materialmente i soldi ma avevamo le spalle coperte, e così abbiamo deciso di farlo. E’ stata la nostra determinazione a far si che il film venisse realizzato.”

-E’ stato nominato agli Oscar insieme ai suoi colleghi di The Wolf of Wall Street.

“Ho lavorato a The Wolf of Wall Street solo per pochi giorni, sono stati nominati Jonah Hill, e Leonardo DiCaprio, che ha ricevuto tantissime nomination…(sorride) Vi racconto un piccolo aneddoto: quando ho saputo che Martin Scorsese mi voleva incontrare, mi sono ricordato che all’Università di cinema studiavo i film di Scorsese. Dopo 20 anni stavo andando verso casa sua. E mi sono detto ‘io 20 anni fa studiavo i suoi film’, fuori da casa sua mi sono detto ‘mi stanno portando davvero a casa di Scorsese per un film?’, è stata una cosa fantastica! Inoltre le prime cose che ho notato una volta conosciuto è che prima di tutto ha una profondissima conoscenza del cinema, poi che ama tantissimo le parti divertenti. Mi è stato offerto questo ruolo piccolissimo. Io mi sono documentato e ho improvvisato alcune cose, e a lui è piaciuto tutto tantissimo. Dopo un po’ non ci parlavamo nemmeno più, ci capivamo a mugugni, in termini musicali. Abbiamo girato quella scena ed è stato davvero divertente.”

-Cosa pensa de La Grande Bellezza che è il film italiano nominato?

“Non ho visto il film ma ho incontrato il regista, ci siamo salutati e ci siamo detti una cosa che in questi casi non si dice mai ‘ci vediamo agli Oscar!'”

-La sua carriera ha preso una piega decisamente interessante, molto diversa dai suoi inizi. Cosa è cambiato? Le scelte, i ruoli offerti o è una sua maturazione artistica?

“Credo sia una combinazione dei tre elementi. Qualche anno fa ero molto soddisfatto della mia carriera, ma sentivo che volevo qualche cosa in più. Ho deciso quindi di ricalibrare il rapporto con il mio lavoro. Avevo una vita più avventurosa della mia carriera, il che è bene, ma ho cercato di dare una scossa alla mia vita professionale. Mi arrivavano tante sceneggiature che leggevo, ma volevo offerte diverse, volevo un ruolo che mi spaventasse e che mi facesse mancare il terreno sotto i piedi. Ho detto di no ad un sacco di cose: commedie, film d’azione, film romantici. Mia moglie disse che prima o poi si sarebbe esaurito il filone, e così è stato, per un po’ non mi è arrivato nulla. Ma ho considerato che potevo permettermi di non lavorare per un po’, nel frattempo sono diventato papà e per circa un anno non mi è stato offerto nulla mentre mi dedicavo a mio figlio. A questo punto sono diventato una buona idea per alcuni registi, come è accaduto per William Friedkin per Killer Joe, o per Steven Soderberg che mi ha chiamato per Magic Mike, che mi hanno pensato in un altro ruolo. C’è stato quindi non un re-branding, ma una specie di cancellazione del marchio che avevo. Ora ho superato i 40 anni, e un uomo comincia a questa età ad avere nuove idee e nuove aspirazioni. La cosa importante per me è stata la famiglia. Quanto più un uomo si sente sicuro in casa, tanto più può allontanarsene e volare verso nuove sfide. Ho chiuso la mia casa di produzione e la mia casa discografica e ho deciso che volevo essere solo un attore da ingaggio”.

– Cosa spaventava i produttori che dicevano no al film?

“Rifiutato 137 volte. Tutti quelli che investono soldi in un film, in particolare gli Studios, vogliono fare buona arte, ma vogliono anche guadagnarci dei soldi. Quando la riga di presentazione del film dice: film d’epoca, dramma sull’HIV, eroe omofobico. Queste cose fanno dire ai produttore ‘i soldi non li prenderò mai’.”

-Come ha fatto a perdere tutto questo peso mantenendosi in salute e mantenendo l’energia per affrontare un ruolo così intenso?

“La perdita di peso è stata per me un compito molto difficile e metodico. Da militante. Sono andato da un medico che mi ha detto quanto peso dovessi e potessi perdere, circa 20 chili. Mi sono dato quattro mesi, quindi circa 1,5 / 2 chili a settimana. Ho vissuto da eremita, chiuso in casa, circondato dalle cose delle quali si sarebbe circondato il personaggio del film. La cosa sorprendente di questa fase è stata che quanto più perdevo energia dal collo in giù, tanta più ne guadagnavo dal collo in su. Prima di tutto avevo bisogno di meno ore di sonno, mi svegliavo ogni mattina alle 4, qualunque fosse stata l’ora in cui andavo a letto. L’energia che perdevo dal corpo, si accumulava nella testa, come è accaduto a Ron Woodroof. Più perdeva forze nel fisico, più l’energia della sua mente combatteva per vivere ancora.”

-Ruolo cruciale per la sua nuova vita d’attore?

“Credo che siano stati tanti ruoli, quello che ricevo dalle persone è che forse il lavoro degli ultimi anni mi rappresenta bene nel cambiamento. Il primo ruolo forse è stato Lincoln Lawyer, che è piaciuto ed è andato bene al botteghino. Per quello che mi riguarda un ruolo, un film non sono una destinazione. Io amo molto più il processo di realizzazione del film piuttosto che vedere il film. Ho l’ossessione di scoprire chi è il mio personaggio.

-Caratteristica di Ron Woodrof che è rimasta?

“Una delle grandi lezioni che ho imparato da Ron è che se vuoi una cosa devi fartela da solo.”

-Che rapporto ha avuto con gli altri attori sul set?

“Conoscevo Jennifer Garner perchè avevo lavorato con lei prima. Non conoscevo Jared Leto prima del film, e ci siamo incontrati veramente solo alla fine delle riprese. Sul set io ho incontrato Rayon, e lui Ron. Non avevamo tempo, interesse nè voglia di chiacchierare di noi personalmente, e questo è straordinario perchè quando ci sono queste caratteristiche vivi in una bolla, dove esiste solo il film e il tuo personaggio e dove guardi tutto dall’interno verso l’esterno. Nei 25 giorni in cui abbiamo girato abbiamo solo lavorato, il resto non ci interessava.

-Hollywood ha sempre amato le trasformazioni fisiche. La candidatura sarebbe arrivata anche senza i 23 chili in meno?

“La capacità che ha un uomo di superare i suoi limiti non rappresenta per forza una buona arte. Spingersi tanto oltre può essere segno di espressione del sè, ma non è necessariamente arte. Il fatto che io avessi perso tutto quel peso, può avere avuto il valore di uno shock, ma quando vedi il film non vedi una storia su ‘Matthew McConaughey che è diventato secco’, ma su Ron Woodroof. Quando vedi il film vedi lui, il personaggio. Dopo la prima scena io stesso mi sono detto ‘mamma mia sembro un rettile’ ma dopo mi sono perso seguendo le vicende del personaggio. E’ evidente che è una storia vera e lui è un uomo reale. E il pubblico percepisce questo, e questo non vale solo per me, anche per gli altri attore, anche per Jared.”

-Come sta vivendo l’attesa per la magica notte degli Oscar?

“Non vivo in un’atmosfera di aspettativa, mi sto godendo questo periodo e il fatto che parlo del film. Il film va avanti e mi precede, è una cosa molto diversa della promozione. Dallas Buyers Club parla da solo. Io potrei parlarne per altri 100 anni, non mi stancherei mai soprattutto perchè è un film realizzato con meno di 5 milioni, perchè ha avuto una storia difficile e perchè non sono solo io, ma è anche Jared Leto, è la sceneggiatura e il film stesso che sono tutti candidati. Sono molto orgoglioso di questo.”

-Il problema delle cause farmaceutiche e delle cure alternative che impatto ha avuto negli USA?

“Nel 1986 l’HIV era una patologia che i medici non sapevano cosa fare. Davano l’AZT alle persone, perchè si erano accorti che poteva funzionare perchè aveva funzionato anche con alcuni malati di cancro, solo che non avevano capito che insieme al virus uccideva anche tutto il resto. I medici non avevano alternativa, semplicemente non sapevano cosa fare. La cura dell’HIV non era nemmeno in cima alla lista delle priorità. Ron Woodroof ha fatto rumore e così la FDA ha dovuto prendere atto che ci fosse il problema. Lui sapeva che c’erano delle medicine alternative e sapeva che alcune funzionavano. In alcuni casi quelle medicine potevano funzionare. Lui ha fatto rumore, ha fatto sentire la sua voce ma in tribunale ha perso, ma ha sollevato il problema e grazie a lui il Congresso prendesse coscienza dell’importanza di far andare avanti le pratiche e la ricerca per la cura contro l’HIV. Per quanto riguarda le cure alternative, la materia è insidiosa. Se una persona è affetta da una patologia terminale perchè impedire di provare, ma ci sono anche altri problemi diversi. Quando medicina e business si scontrano ci sono sempre zone grigie. L’importanza di Dallas Buyers Club è che rimane attaccato alla pelle delle persone perchè parla proprio di questo, di cose ancora attuali.”

-Come è stato accolto il film nella comunità gay?

“Da quello che so la comunità gay ha accolto molto bene il film. Molte persone sono venute da me a dirmi, ah si io mi ricordo quel periodo, ho perso un fratello, ho perso un amico. All’epoca l’argomento era un tabù, una vergogna essere affetti dalla malattia. Oggi mi rendo conto che magari alcune persone che non ci sono più e che conoscevo possono essere morte per l’HIV ma lo nascondevano. Questo film può essere importante anche per le nuove generazioni che non hanno idea di come erano le cose l’epoca. Oggi dal punto di vista medico si è fatta molta strada, e si può parlare di HIV senza problemi, una volta si era bollati ed emarginati. Per cui è ancora importante parlarne.”

Matthew Mcconaughey-RomaDallas Buyers Club diretto da Jean-Marc Vallee  comprende nel cast Matthew McConaughey, Jennifer Garner, Jared Leto, Steve Zahn, Dallas Roberts, Griffin Dunne, Denis O’Hare, e Bradford Cox. La storia è quella vera di Ron Woodroof, un elettricista a cui nel 1986 viene diagnosticata l’AIDS, e a cui rimangono sei mesi di vita. Deciso a non arrendersi, l’uomo tenta una cura alternativa con farmaci sperimentali.

Procede la causa Quentin Tarantino-Gawker Media

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Dopo avervi riportato la decisione di Quentin Tarantino di intentare causa a Gawker Media (qui la notizia), colpevole di aver contribuito alla diffusione online dello script di The Hatetfull Eight, ci giunge fresca di giornata la replica della testata all’autore statunitense.

La risposta arrivataci attraverso la pubblicazione online di un editoriale dal provocatorio titolo “Quentin Tarantino fa causa alla Gawker per il link ad uno script che egli stesso vuole Online”, richiama la volontà del regista di diffondere ufficialmente lo script nella rete in seguito all’abbandono del progetto (qui la notizia).

Il post, suddiviso in sei punti, giustifica l’operato dell’azienda sostenendo che “Qualcuno di sconosciuto alla Gawker lo avrebbe pubblicato su un sito web chiamato AnonFiles e che qualcun’altro ignoto alla Gawker lo avrebbe pubblicato su un sito differente chiamato Scribd” sostenendo poi che “Lo scorso giovedì Gawker ricevette una soffiata da un lettore informandoli che lo script era online su AnonFiles, dopodichè Gawker pubblicò l’articolo riportando che lo script era apparso nella rete.”

Inoltre Gawker ha voluto sottolineare di non essere stata citata per violazione di copyright, ma per “aver contribuito alla violazione di copyright per aver linkato un sito utilizzato per la violazione diretta del copyright”.

Si è poi precisato che “La notizia del fatto che (lo script) fosse online derivasse da un’episodio dichiarato dallo stesso Tarantino” precisando che il loro riferimento al link “era una comune ed inevitabile componente del nostro lavoro: mettere le persone al corrente di notizie ed informazioni che stuzzicano la loro curiosità.

Fonte: Hollywood Reporter

Scorsese alla Berlinale con un documentario

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La già corposa line up del prossimo 64th Festival Internazionale del Cinema di Berlino si è recentemente arricchita di un’ulteriore opera. Secondo notizie dell’ultima ora, infatti, Martin Scorsese, reduce dal successo di The Wolf of Wall Street, presenterà nel corso della famosa kermesse il suo ultimo documentario, il cui titolo non è stato ancora reso pubblico.

Il documentario, nel corso del quale si approfondirà la storia editoriale del New York Review of Books, è stato realizzato a quattro mani in collaborazione con David Tedeschi, già editor del documentario George Harrison: Living in The Material World (2011) e del film concerto Shine a Light (2008).

Per chi non ne fosse a conoscenza, il New York Review of Books è una rivista edita negli Stati Uniti a partire dal 1963 la cui linea editoriale prevede l’apertura di una discussione culturale circa i libri considerati maggiormente rilevanti. Dovremo dunque attendere l’apertura della Berlinale che si terrà tra il 6 ed il 16 febbraio per poter lanciare un primo sguardo a questo interessante documentario. Qualora vogliate approfondire il programma del Festival qui potrete trovare la selezione dei film che saranno presentati nel corso delle serate. Qui invece troverete la lista dei nomi che andranno a comporre la giuria del Festival.

Fonte: Hollywood Reporter

Festival di Locarno 2014: retrospettiva sulla Titanus

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Festival di Locarno 2014: retrospettiva sulla Titanus

Festival-di-locarno-2014La Retrospettiva della 67a edizione del Festival del film Locarno (6–16 agosto 2014) sarà dedicata alla casa di produzione italiana Titanus.

Il Festival di Locarno torna a omaggiare una grande casa di produzione, dopo la retrospettiva del 1984 dedicata alla Lux. Il programma vuole riscoprire in tutta la sua ampiezza, grazie alla stretta collaborazione con l’odierna Titanus, il ruolo della casa di produzione fondata nel 1904 da Gustavo Lombardo, dalle origini fino a oggi.

La Titanus è stata l’equivalente della Metro Goldwyn Mayer e della 20th Century Fox per il cinema americano, case con cui ha avviato negli anni Sessanta numerose coproduzioni. L’ampia rassegna si concentrerà sul periodo d’oro del cinema italiano, dal dopoguerra agli anni Settanta, e presenterà sia film già entrati nella memoria sia opere più rare. Il pubblico del Festival avrà la possibilità di vedere i grandi melodrammi con la coppia Nazzari-Sanson diretti da Matarazzo, le serie Pane amore e Poveri ma belli dirette da Comencini e Risi, ma anche i film più rivelatori di grandi autori come Fellini, Visconti, Lattuada, Olmi, Pietrangeli, Zurlini, e dei maestri di genere quali Bava, Margheriti, Freda, Mastrocinque, ritrovandovi infine le presenze dei maggiori interpreti italiani, da Sordi a Mastroianni e Gassman, da Sophia Loren e Gina Lollobrigida a Claudia Cardinale.

Il Direttore artistico Carlo Chatrian dichiara:“L’idea di raccontare la storia del cinema italiano attraverso la sua più grande “fabbrica di sogni” si collega direttamente a quel percorso di rilettura del passato, volto a rompere steccati e pregiudizi consolidati che caratterizza la programmazione del Festival. Guardare all’universo Titanus è gettare uno sguardo a quel laboratorio dove il cinema popolare e quello d’autore si confondono e si nutrono vicendevolmente. L’idea di spettacolo che sta alla base della spinta creativa di Lombardo padre e figlio è trasversale ai generi e alle epoche, trova una sua unità nel senso di una narrazione capace di rappresentare un paese senza eliminarne le diversità. È specchio di un’Italia la cui identità è frutto di un continuo processo di ricostruzione, pensato a partire da linee di frattura che non vengono mai camuffate. Un’Italia capace anche di proiettarsi oltre i suoi confini e pensare collaborazioni ambiziose con le major americane o con altre grosse società di produzione francesi. La retrospettiva 2014, frutto di un lungo lavoro di ricerca e di una imprescindibile collaborazione tra varie istituzioni, intende scoprire quei fili affascinanti, e in gran parte inesplorati, che nell’universo Titanus intrecciano spettacolo popolare e ricerca artistica. Siamo sicuri che lo scudo che, col suo inconfondibile motivo musicale, apre i film della Titanus diventerà anche per gli spettatori d’oggi una sigla memorabile.”

La retrospettiva e la relativa pubblicazione sono a cura dei programmatori e storici cinematografici Sergio M. Germani e Roberto Turigliatto. La retrospettiva, sostenuta per il secondo anno dalla Posta Svizzera, è organizzata in collaborazione con la Cineteca di Bologna, depositaria del Fondo Titanus, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, coeditore del volume, l’Istituto Luce Cinecittà e la Cinémathèque suisse di Losanna.

Numerose le istituzioni europee e americane che riprenderanno il programma: la Cineteca di Bologna, la Cineteca Nazionale, il Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Cinémathèque suisse, Les Cinémas du Grütli di Ginevra, il Filmpodium di Zurigo, la Film Society of Lincoln Center di New York, l’American Cinematheque e la USC School of Cinematic Arts di Los Angeles.

 Presentato inoltre il manifesto della 67a edizione del Festival del film Locarno, ideato dallo studio di Londra/Lugano Jannuzzi Smith.

“La Piazza Grande è uno straordinario soggetto, ma è anche uno dei luoghi più fotografati della Svizzera. Fin da subito abbiamo intuito che bisognava cercare l’immagine nel “tempo”, piuttosto che in un nuovo “punto di vista”.
La proiezione sta per finire e già si vedono i titoli di coda. Le facciate delle case si illuminano di mille colori. Le luci delle uscite di sicurezza proiettano un’insolita fascia rossa. La cabina di proiezione diventa una navicella spaziale in procinto di decollare, infuocata dalle luci dei ristoranti che man mano riprendono la loro attività. E quella straordinaria distesa di persone che ogni sera assiste silenziosa allo spettacolo del cinema si rianima in una grande festa popolare.
Niente di più che una manciata di secondi senza regia o coreografia. Senza trucchi o manipolazioni, solo calibrando esposizione e diaframma, la Piazza Grande ci regala un suo nuovo volto.”
Michele Jannuzzi

Benedict Cumberbatch nel Thriller Blood Mountain

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Secondo quanto riportato da Variety, Benedict Cumberbatch sarà il protagonista di Blood Mountain, Thriller diretto da Sergei Bodrov (“Mongol,” “Seventh Son”) e prodotto da Lawrence Bender (“Pulp Fiction,” “Bastardi Senza Gloria,” “Kill Bill”), Nicola Horlick e James Gibb; la sceneggiatura è stata scritta da Jonathan W. Stokes  e rivista da John Romano.

Blood Mountain racconterà la storia di un mercenario, privato dei suoi uomini in seguito a un’imboscata e costretto a scortare da solo uno dei terroristi più ricercati al mondo, attraverso un territorio ostile, per assicurarlo finalmente alla giustizia.

La produzione dovrebbe partire ad aprile, ma ulteriori notizie sul progetto non sono ancora state rese disponibili.

Fonte: Variety

 

Il Mago di Oz sarà celebrato agli Oscar

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Il Mago di Oz sarà celebrato agli Oscar

Il Mago di Oz

Da poche ore è giunta inaspettata una notizia assolutamente gradita per tutti i nostalgici desiderosi di viaggiare ancora una volta oltre l’arcobaleno per approdare nuovamente nel Mondo di Oz.

Per festeggiare l’anniversario dei 75 anni dall’esordio al cinema de Il Mago di Oz, storica pellicola diretta da Victor Fleming ed interpretata dall’indimenticabile Judy Garland, nel corso degli 86th Academy Awards avrà luogo un omaggio al film ispirato al primo dei quattordici libri di Oz nati dall’inventiva di L. Frank Baum.

A confermare la notizia un’affermazione ufficiale da parte dei produttori Craig Zadan Neil Meron:

“Siamo lietissimi di celebrare il compleanno di uno dei film più amati di tutti i tempi nel corso degli Oscar di quest’anno.”

Il Mago di Ozd’altronde, non è nuovo ai salotti degli Oscar, già nel 1939 ricevette ben 6 nomination all’agognata statuetta quali: miglior film, migliore fotografia, migliore scenografia, migliori effetti speciali, miglior colonna sonora e migliore canzone, riuscendo, tuttavia, a trionfare solo nelle ultime due categorie.

Over The Raimbow, storica colonna sonora del film scritta da Harold Arlen e resa immortale dalla stessa Judy Garland è da allora una delle canzoni più note del panorama musicale e cinematografico.

Per poter scoprire quale sarà l’omaggio offerto a Il Mago di Oz non ci resta che attendere il prossimo 2 marzo, data in cui gli Oscar avranno luogo presso il Dolby Theatre.

Fonte: Hollywood Reporter

X-Men days of future past due cover banner

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Dopo la carrellata, durata 25 ore, delle cover di Empire dedicate ai 24 personaggi di X-Men days of future past (più una tutta per il regista Bryan Synger) ecco che abbiamo ricostruito, affiancando le stesse, due cover banner in cui si ricostruisce anche il paesaggio alle spalle dei personaggi, che nella seconda parte divente decisamente apocalittico.

La trama di X-Men giorni di un futuro passato, tratta dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.

Vi ricordiamo che nel cast sono confermatissimi Hugh Jackman, Ian McKellen, James McAvoy, Halle Berry, Jason Flemyng, Jennifer Lawrence, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Peter Dinklage e Patrick Stewart. Il film è ispirato ai fumetti di Chris Claremont e John Byrne dal titolo: ”Uncanny X-Men” # 141 e 142 nel 1981. Tutte le info sul film nella nostra scheda: X-Men: giorni di un futuro passato. Tutte le news sul film invece sono nel nostro speciale: X-Men.

The Zero Theorem Trailer del film di Terry Gilliam

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The Zero Theorem Trailer del film di Terry Gilliam

Guarda il Trailer internazionale del nuovo atteso film di Terry GilliamThe Zero Theorem che vede protagonisti un cast d’eccezione composto da Christoph Waltz, Tilda Swinton, Ben Whishaw, Mélanie Thierry, David Thewlis e Lucas Hedges.

Leggi anche: The Zero Theorem recensione del film di Terry Gilliam

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The Zero TheoremTrama: In un futuro dominato dalle corporazioni, la popolazione è controllata attraverso videocamere, dalla figura umana chiamata Management. Qohen Leth è un hacker che lavora rinchiuso in casa, interrotto saltuariamente da Bainsley, una donna tentatrice che lo invita a fare del sesso virtuale, mentre Bob, un bambino prodigio figlio di Management, lo invita a continuare il suo lavoro senza distrazioni. Qohen cercherà di scoprire la ragione dell’esistenza umana e della condizione sociale attuale

Tutte le foto del film:

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Pitch Perfect 2: Elizabeth Banks debutta alla regia

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Pitch Perfect 2: Elizabeth Banks debutta alla regia

Arriva da The Hollywood  Reporter la notizia che l’attrice Elizabeth Banks  presto debutterà dietro la macchina da prese per dirigere il sequel di Pitch Perfect 2, commedia che lei stesso ha prodotto ed interpretato qualche anno fa. Pitch Perfect 2 continuerà quindi ad esplorare il lato comico del mondo musicale e della concorrenza spietata tra gruppi.  Probabilmente a breve saranno annunciati anche le due protagoniste del primo film, ovvero Anna Kendrick e Rebel Wilson, mentre al momento non c’è una data certa per l’uscita al cinema.

Pitch Perfect 2 sarà sceneggiato da Kay Cannon , che ha anche scritto il primo capitolo. La sceneggiatrice insieme alla Banks produrranno il film al fianco di Paul Brooks , Jeff Levine e Max Hendelman con Scott Niemeyer produttore esecutivo .

 

Vi ricordiamo che Elizabeth Banks presterà la sua voce nel film The Lego Movie oltre ad essere fra le protagoniste della commedia Walk of Shame. Inoltre presto riprenderà il ruolo di Effie Trinket in The Hunger Games Il canto della rivolta parte 1 di Francis Lawrence.

Voices (Pitch Perfect) è un film del 2012 diretto da Jason Moore con Anna Kendrick protagonista.

Trama: Beca è una ragazza piuttosto alternativa che inizia il suo anno di matricola alla Barden University con un’idea ben precisa: abbandonare dopo il primo anno e trasferirsi a Los Angeles per diventare una DJ di successo, il suo sogno. Lì incontra Jesse, anche lui appassionato di musica e i due iniziano a lavorare insieme alla radio dell’università. Spinta dal padre, professore di letterature comparate all’università, cerca di partecipare alle attività del campus per farsi delle amiche. Un giorno nello spogliatoio Beca canta sotto la doccia e Chloe la sente. Lei cerca di farle fare il provino per il suo gruppo a cappella, riuscendoci. Beca viene presa nel gruppo delle Barden Bella’s capitanato dalla ferrea Aubrey, mentre Jesse viene preso dall’altro gruppo maschile a cappella del college, i Ritmonelli. L’affiatamento con le altre ragazze, ognuna con il suo carattere e i suoi problemi, all’inizio stenta a decollare, pian piano però le cantanti cominciano a conoscersi e soprattutto a trovare l’intesa musicale, ecco che il gruppo allora spicca il volo verso la grande musica. L’obiettivo è il Lincoln Center di New York, dove ogni anno si tiene il campionato nazionale di cori tra college. Beca dimostrerà il proprio valore di musicista anche all’interno di un gruppo non solo come DJ, dopo varie incomprensioni, il rapporto con Jesse avrà un lieto fine.

Vijay Il Mio Amico Indiano recensione del film

Vijay Il Mio Amico Indiano recensione del film

vijay il mio amico indiano recensione

Will Wilder (Moritz Bleibtreu) è un ex-attore che ora si confronta solo con un programma televisivo per bambini, dove veste i panni di un gigantesco coniglio. Depresso, frustrato, incompreso e la goccia arriva quando nessuno della sua famiglia, moglie (Patricia Arquette) inclusa, sembra ricordarsi del suo 40esimo compleanno. Grazie ad un equivoco, parenti e amici lo credono morto e Will, invece di confessare la verità, sfrutterà l’occasione per cambiare identità, diventando l’indiano Vijay Singh. Scoprirà di essere più felice lui e tutti quelli che gli sono intorno ma non solo: troverà una nuova intesa con la (ormai) ex-moglie.

 vijay il mio amico indiano recensioneVijay, il mio amico indiano di Sam Garbarski è una commedia semplice, o meglio semplicistica, dove si rimane sempre un filino sotto l’approfondimento, così da risultare ripetitivi, prevedibili e a tratti paradossali. L’eco de Il Fu Mattia Pascal è forte, almeno nel soggetto, ma resta solo un dettaglio della trama, una citazione fine a se stessa, perché il tema non viene mai condotto fino in fondo, probabilmente per scelta. Ci sono anche altri echi pirandelliani, come le “maschere” indossate dal protagonista, in una complessiva voglia di riscatto che rimane “in attesa di giudizio” agli occhi dello spettatore: è lecita oppure no?

Garbarski è riuscito a donare all’indiano interpretato da Bleibeteu, autore di una buona prova attoriale, una doppia dose di fascino: una estetica, più interessante ed esotica rispetto alla “prima” versione di Will; ed una immateriale, distaccata dal concetto esteriore, che accompagna il personaggio durante tutto il film. Del resto, così com’è affascinante il protagonista, lo è anche l’occasione che gli si prospetta: uscire dalla statica quotidianità, avere una speranza di cambiamento, ma soprattutto, sapere cosa gli altri pensano di lui. Senza tralasciare la chicca di poter partecipare al proprio funerale. Che si spalanchino le porte anche per il cuore allora, un riscoprirsi affettivo che ha dell’incredibile, ma tant’è.

Pur con un andamento che a volte sembra voler essere delicato e raffinato per forza, Vijay, il mio amico indiano resta un prodotto godibile, una commedia alla fine poco riflessiva per nulla basata sui dialoghi, che fa della rappresentazione fascinosa del suo protagonista il suo punto di forza, rimanendo però costantemente dentro alla pagina della superficialità.

Marvel Universe Live: dietro le quinte dello Show

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Marvel Universe LiveArriva il dietro le quinte del Marvel Universe Live, show di casa Marvel che dal 10 Luglio porterà tutti i supereroi in giro per gli Stati Uniti d’America. La manifestazione dopo aver riscosso successo in madre patria rivolgerà il suo interesse nel mondo. Nel dietro le quinte possiamo vedere le prime immagini della manifestazione.

Le coreografie sono curate da Andy Armstrong (il coordinatore delle controfigure in Thor) mentre la regia è di Shanda Sawyer su una sceneggiatura di Adam Wilson e Melanie Wilson LaBracio. Ulteriori info sullo show le potete trovare qui.


Fonte: CS

Buon Compleanno Elijah Wood

Buon Compleanno Elijah Wood

Parliamoci chiaro: Elijah Jordan Wood rimarrà negli annali come il mite-eppur-coraggioso Frodo Baggins della trilogia de Il signore degli anelli, con quei boccoli scuri e i piedoni pelosi da hobbit. Ma se il personaggio creato da Tolkien – e reso immortale una volta per tutte da Peter Jackson – è oggi un’icona pop tra le più amate, è merito anche degli occhioni blu di Elijah. O no?

È vero, Mr Wood è esploso nel 2001 con l’Anello & Compagnia bella, ma ricordiamoci che recita ufficialmente dall’età di 8 anni. Dopo aver preso lezioni di pianoforte (chissà se gli è tornato utile per il suo ultimo film, Grand Piano), essersi cimentato in qualche spettacolo scolastico, e aver fatto il baby-modello nella sua città natale (Cedar Rapids, Iowa), nel 1988 Elijah si trasferisce a Los Angeles con la famiglia e lì debutta come si deve. Compare, infatti, in un video di Paula Abdul diretto da un certo David Fincher, per poi aggiudicarsi una particina in Ritorno al futuro II. Iniziano, quindi, gli anni Novanta e il ragazzino appare in una miriade di titoli di vario genere: La strada per il paradiso, Amore per sempre, Le avventure di Huck Finn, L’innocenza del diavolo, Flipper, solo per citarne alcuni.

Un vero stacanovista. Entrato a pieno regime nell’adolescenza,  il giovanotto passa finalmente a ruoli un po’ più adulti, che lo portano ad affrontare tempeste di ghiaccio (con Ang Lee) e meteoriti impazziti (colpa di Mimi Leder ), per non parlare dei parassiti che infettano tutto il suo liceo (il solito Robert Rodriguez!). Elijah comunque se la cava, ed è un bene perché a breve arriverà il momento della svolta quella vera. Siamo nel 2000 e Peter Jackson ha deciso di portare sul grande schermo la saga dell’Anello del potere, viaggio epico in una Terra di Mezzo popolata da mille creature e insidiata da mille pericoli. Wood viene scelto per il ruolo dell’eroe più eroico della trilogia, l’hobbit Frodo, che, un po’ ingenuamente, accetta di imbarcarsi nell’impresa impossibile di riportare l’anello incriminato nella tana del lupo (o dell’Occhio, che dir si voglia).

Il trittico firmato da Jackson è un successo mondiale e Elijah diventa una superstar, come del resto tutti gli altri membri del folto cast. Oltre alla fama, il giovane si porta a casa un tatuaggio col numero “9” (condiviso con tutti quelli della Compagnia) e, per gentile concessione del regista, una copia del famigerato anello + Pungolo  (la sua spada intercetta-orchi) + un paio di prostetici dei suoi piedi da hobbit. Certo, non sono propriamente i trofei che esporresti sul camino di casa, ma, in mancanza di un Oscar, per ora il signorino si deve accontentare. Grazie all’avventura tolkeniana, Wood è ormai un nome su cui puntare, e negli anni successivi lo troviamo in vari progetti, tutti molto diversi – per genere e portata – dal blockbuster che lo ha catapultato nello star-system. Ecco quindi che il suo faccino compare in pellicole d’autore un po’ indie, come Se mi lasci ti cancello, Hooligans e Ogni cosa è illuminata; ma è anche in Sin City (seconda collaborazione con Rodriguez), in Bobby e in Oxford Murders.

Nel 2012 Elijah fa una toccata e fuga nella sua Hobbiville per un cameo ne Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato, dove torna a vestire i panni (e i piedi) di Frodo. Ma la sua vita non è tutta casa & Contea. Wood fa anche il produttore (ha una società, la SpectreVision, che sforna horror) e si occupa di musica: nel 2005 ha fondato la sua etichetta discografica e da un po’ si diletta anche come DJ (nei club lo conoscono col nickname Wooden Wisdom o , ehm… DJ Frodo). Una curiosità: nel 2006 è comparso in una singolare classifica, quella della rivista Autograph Collector Magazine, che lo ha piazzato al settimo posto nella top 10 dei migliori firmatori-di-autografi (?!?). Noi, invece, oggi lo piazziamo al primo posto nella rubrica Buon Compleanno. HAPPY BIRTHDAY ELIJAH!

Box Office USA del 27 Gennaio

ridealong_articoloResiste al primo posto il buddy movie all black, una simpatica eccezione alla norma, Ride along, con IceT nelle vesti di geloso fratello poliziotto, che questa settimana incassa 21 milioni di dollari, portando il suo totale a 75. Segue, risalendo di una posizione, Lone survivor, con Mark Whalberg, che incassa quasi 13 milioni di dollari per un totale di 94. La terza posizione è invece occupata dal film di animazione The nut job, che incassa 12 milioni di dollari per un totale di 40.  Il quarto posto è del film Frozen, ormai ben oltre la decima settimana di presenza tra i dieci film più visti al box office americano, con un incasso settimanale di 9 milioni di dollari per un totale di 348. La quinta posizione è invece del film Jack Ryan: Shadow Recruit, che non sembra convincere molto il pubblico: incassa infatti 9 milioni di dollari portando il suo totale a 30. Il sesto posto se lo aggiudica I,Frankenstein nuovo adattamento del classico di Mary Shelley che sembra avere come unica caratteristica interessante Aaron Eckhart nel ruolo della creatura: il film ha incassato 8 milioni di dollari. Dal settimo posto in giù troviamo invece un’accoppiata da Oscar che però non attira pubblico in sala: American Hustle nonostante premi e candidature, resiste in classifica dei dieci film più visti nelle sale nordamericane da quasi due mesi, ma sempre nelle zone basse, e con un incasso, questa settimana di 7 milioni di dollari per un totale di 127. L’altro super candidato ma poco vittorioso al box office è The wolf of Wall Street, che incassa 5 milioni di dollari per un totale di 98, restando in ottava posizione. Relegato alla (molto) bassa classifica è anche un altro mastodonte da premi: August and the Osage County, super cast, molte candidature, poco incasso: in cinque settimane solo 26 milioni di dollari di cui 5 questa settimana. Chiude la classifica Devil’s due, horror dal marketing irruento che ha incassato quasi tre milioni di dollari questa settimana per un totale di 13.

La prossima settimana usciranno: il remake di RoboCop, che molti attendono, e molti attendono con preoccupazione, The lego movie, un film con un cast stellare: Monuments men, con, tra gli altri: Bill Murray, George Clooney, Matt Damon.

Guy Ritchie e Warner Bros per un franchise su King Arthur

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Guy RitchieEra il lontano 2010 quando il regista Guy Ritchie (Sherlock Holmes e Snatch) parlò dell’interesse di portare sul grande schermo un nuovo adattamento fedele alla leggenda di Re Artù. Ebbene, da allora del film si sa pochissimo, ma oggi arriva un aggiornamento da Deadline, che riporta la notizia che ci sono stati dei tentativi da parte di Warner Bros di mettere in progetto di un franchise sulle gesta di Re Artù, che potrebbe portare a ben sei lungometraggi separati.

Secondo il noto sito Joby Harold  ha già sviluppato la sceneggiatura del primo film che lui stesso produrrà insieme a Akiva Goldsman, Tory Tunnell e Lionel Wigram. Sappiamo inoltre che un privo tentativo doveva basarsi sul lavoro di Thomas Mallory intitolato “La Morte di Arthur” che a sua volta è diviso in otto volumi.

Vi ricordiamo che  presto Guy Ritchie sarà al cinema con l’atteso The Man From UNCLE con protagonisti Henry Cavill, Armie Hammer, Alicia Vikander, Elizabeth Debicki, Jared Harris, Hugh Grant e Luca Calvani.

Tutte le foto nella nostra foto gallery:

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La trama: sullo sfondo della guerra fredda, l’agente della CIA Solo e l’agente del KGB Kuryakin devono mettere da parte le ostilità tra i due team e collaborare per cercare di fermare una misteriosa organizzazione criminale avente lo scopo di destabilizzare il fragile equilibrio mondiale attraverso l’utilizzo di armi tecnologiche e nucleari. L’unica speranza è rappresentata dalla figlia di un noto scienziato tedesco scomparso, la chiave per infiltrarsi all’interno dell’organizzazione. Nel cast dei confermati Henry Cavill (Man of Steel), come Napoleon Solo, Armie Hammer (The Social Network) come Illya Kuryakin ed e Hugh Grant (Cloud Atlas) come Waverly. Nel cast anche Alicia Vikander (Anna Karenina), Elizabeth Debicki (Il grande Gatsby) e Jared Harris (Sherlock Holmes: Gioco di ombre).

Dell serie originale, Robert Vaughn era Napoleon Solo e David McCallum interpretava Illya Kuryakin; i due erano agenti speciali della United Network Command for Law Enforcement (U.N.C.L.E.) che combattevano contro le forze della Technological Hierarchy for the Removal of Undesirables and the Subjugation of Humanity (T.H.R.U.S.H.).

La sceneggiatura è scritta da Guy Ritchie e Lionel Wigram, che sono anche i produttori insieme a John Davis (Chronicle) e Steve Clark-Hall (RocknRolla, Sherlock Holmes). David Dobkin invece è il produttore esecutivo.

 

Snowpiercer il sito italiano è on line

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SnowpiercerE’ arrivato sul web il sito ufficiale italiano di Snowpiercer, attesissimo film che arriverà da noi il 27 febbraio.

Se volete un assaggio di questa entusiasmante pellicola, prima che vi lasci senza fiato con tutta la sua potenza ed intensità quando il 27 febbraio arriverà nei cinema, eccovi accontentati…E’ online il nuovo sito italiano ufficiale di Snowpiercer: www.snowpiercer.it che permette di gustare e assaporare, fin da ora, l’incredibile e avvincente atmosfera che caratterizzerà il film in tutta la sua durata.

Di seguito ecco il prequel animato del film:

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Leggi la nostra recensione del film

Il film, basato sulla graphic novel francese “Le Transperceneige”, è ambientato in un futuro in cui, dopo un esperimento fallito per fermare il riscaldamento globale, l’era glaciale uccide tutta la vita sul pianeta, tranne che per gli abitanti che si trovano sul Snowpiercer, un treno che viaggia in tutto il mondo ed è alimentato da un motore in moto perpetuo.  Sul treno cominciano a nascere divergenze sociali, e ha inizio una ribellione. Il film al momento non ha una data d’uscita fissata ne negli USA ne in Italia.

Nel cast del film diretto da Bong Joon-Ho ci sono Chris Evans, Song Kangho, Tilda Swinton, Jamie Bell, Octavia Spencer, Ewen Brewmner, Alison Pill, John Hurt e Ed Harris.

 

A Long Way Down trailer internazionale del film con Aaron Paul

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a long way down posterLa Lionsgate ha diffuso un trailer internazionale di A Long Way Down, un film diretto da Pascal Chaumeil e basato sul romanzo di Nick Hornby, in cui i quattro protagonisti della storia sono interpretati da Pierce Brosnan, Toni Collette, Aaron Paul e Imogen Poots, ai quali si aggiungono Rosamund Pike, Sam Neill e Tuppence Middleton.

Il film racconta la particolare, divertente e commovente storia di quattro persone che per caso si ritrovano tutte su un tetto di un palazzo a New York durante la vigilia di Capodanno. Tutti e quattro vogliono suicidarsi, ma l’incontro reciproco sembra salvare loro la vita.

Purtroppo non esiste ancora una data USA per il film, quindi temiamo che avere una data italiana per il momento sia quasi impossibile.

Ecco il trailer:

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Fonte: CS

Quentin Tarantino fa causa al sito che ha pubblicato lo script

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Quentin TarantinoE’ Deadline a riportare l’ennesima puntata della vicenda  che vede protagonista il regista Quentin Tarantino  e la sua ultima sceneggiatura che sarebbe dovuto diventare il film The Hateful Eight. Il noto sito infatti oggi riporta la notizia che il regista ha fatto causa a Gawker Media, il sito che ha diffuso lo script in questione. Al momento il sito dovrebbe essere accusato di violazione di copyright ai danni di Quentin Tarantino, l’imputazione sembrerebbe quella di aver superato i limiti del giornalismo avendo diffuso la sceneggiatura integrale del regista, attraverso un articolo e dei link da cui è possibile accedere alla sceneggiatura. Questa è, pare, l’azione che si reputa illegale commessa dal sito.

Leggi anche: The Hateful Eigh: dettagli dallo script online di Quentin Tarantino

Secondo chi ha letto lo script il film avrebbe raccontato la storia di due cacciatori di taglie Samuel L. Jackson e Michael Madsen (con ogni probabilità) e il loro ritorno a casa, in una città chiamata Red Rock, a riscuotere le taglie. I due sulla strada di casa avrebbero incontrato un sudista ed insieme ad un prigioniero si rifugiano in una merceria per ripararsi da una tempesta. Ma in questa merceria trovano un quartetto con accapo un generale sudista, che altri non è che un boia. I tre arriveranno allo scontro con la banda. La pellicola è descritto un western d’insieme con personaggi molto importanti sia per  Madsen che per Bruce Dern.

 

 

50 Sfumature di Grigio il teaser poster italiano

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Ecco la verisone italiana del primo teaser poster di 50 Sfumature di Grigio in cui Mr. Grey (Jamie Dornan) appare di spalle in un elegante completo, neanche a dirlo, grigio:

50 Sfumature di Grigio teaser poster italiano

Nel cast, oltre a Jamie Dornan nei panni di Christian Grey e a Dakota Johnson nei panni di Anastasia Steele, anche Luke Grimes nel ruolo di Elliot, Victor Rasuk  che nel film sarà Josè intimo amico di Anastasia, Jennifer Ehle, mamma della protagonista, Marcia Gay Harden, mamma di Mr. Grey, Rita Ora che sarà Mia, e Max Martini.

Il film, riadattato per il grande schermo da Kelly Marcel e diretto da Sam Taylor-Johnson, parla della storia di Anastasia, studentessa americana di ventun anni  che perde la testa per  un giovane imprenditore, Christian Grey, bellissimo e misterioso. La ragazza prova in tutti i modi di non pensare a lui, convinta di non poter avere un futuro insieme, ma il destino le giocherà un brutto scherzo. Grey, infatti, entrerà nel negozio dove lavora e la inviterà ad uscire. Entrambi sono attratti l’un l’altra da una sensazione indescrivibile, e si faranno travolgere dalla passione.

Il film uscirà negli States il giorno di San Valentino del 2015.

Elysium: recensione blu-ray

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Elysium: recensione blu-ray

Arriva in blu-ray Elysium, l’ultimo film del regista di District 9Neill Blomkamp e che vede protagonisti Matt Damon e Jodie Foster in un futuro lontano e in un mondo distopico.

Commento all’edizione: il blur-ray di casa Sony risalta subito agli occhi per la nuova frontiera dell’ultra HD intrapresa dal colosso nipponico. Infatti, la masterizzazione di Elysium è un vero fiore all’occhiello, grazie al formato panoramico ad alta definizione 2.40:1 che vanta un master di partenza a 4 K, ovvero una risoluzione vicina al 4096×2304. L’edizione è davvero di pregevolissima fattura ed è in gran parte dovuta alla scelta di editare alcuni titoli di un certo tipo con questa nuova frontiera che inevitabilmente conferisce alla visione una nuova e più completa esperienza. Le immagini di Elysium offrono una nitidezza e un’incisività senza eguali. Inoltre, posseggono una capacità di dettaglio incredibile. Corredato di un’ottima qualità anche la traccia audio in italiano, con un DTS-HD dolby digital 5.1 che completa alla perfezione l’esperienza visiva del prodotto. Vera specialità invece sono in contenuti, veri e propri contenitori di qualità, soprattutto per ciò che riguarda la lavorazione del film e lo sviluppo. L’edizione di Elisyum per queste e molte altre ragioni rimane davvero un fiore all’occhiello dell’home video in Italia.

Vi ricordiamo che Elysium è diretto dal regista (pupillo di Peter Jackson e autore di Dristict 9) Neill Blomkamp e comprende nel cast oltre al protagonista Matt Damon anche Jodie Foster, Sharlto Copley, William Fichtner, Alice Braga e Diego Luna. Fanno parte del cast anche gli attori Adrian Holmes,  Carly Pope, , Faran Tahir,  Jose Pablo Cantillo,, Maxwell Perry Cotton, Michael Shanks, Ona Grauer,  Talisa Soto, Terry Chen, Wagner Moura.

Trama: Nell’anno 2159, esistono due classi di persone: i ricchi abitanti che vivono in una stazione spaziale immacolata, chiamata Elysium, e gli altri, che vivono su una terra sovrappopolata e in rovine. Il segretario Rhodes (Jodie Foster) è un duro ufficiale governativo che non si fermerebbe davanti a nulla pur di imporre le leggi anti-immigrazione e preservare lo stile di vita lussuoso dei cittadini di Elysium. Ciò non impedisce agli abitanti della terra di tentare di entrare, con ogni mezzo necessario. Quando lo sfortunato Max (Matt Damon) viene messo all’angolo, accetta di partecipare a una missione impossibile che, se avesse successo, non solo salverebbe la sua vita, ma potrebbe portare uguaglianza tra questi mondi opposti.

Lei trailer italiano del film di Spike Jonze

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Lei trailer italiano del film di Spike Jonze

Ecco, in esclusiva per Repubblica, il primo trailer italiano di Lei (Her), di Spike Jonze. Il film, come vi abbiamo già riferito, è doppiato da Micaela Ramazzotti che prenderà il ruolo (solo voce) di Scarlett Johansson. Ecco di seguito il video:

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Ad un primo ascolto il risultato del doppiaggio non è malvagio. La Ramazzotti riesce abbastanza bene a dare idea di una voce che è anche corpo e quindi concretezza, pur non comparendo mai. Vedremo come se la caverà “sulla lunga distanza”del film intero.

Risordiamo che il film ha già portato a casa un meritato Golden Globe per la migliore sceneggiatura assegnata a Spike Jonze.

Ecco le 5 nomination di Lei:

MIGLIOR FILM – Produttori: Megan Ellison, Spike Jonze e Vincent Landay
MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE – Spike Jonze
MIGLIORI SCENOGRAFIE – K.K. Barrett (Production Design); Gene Serdena (Set Decoration)
MIGLIOR COLONNA SONORA ORIGINALE – William Butler e Owen Pallett
MIGLIOR CANZONE ORIGINALE – “The Moon Song” Musica di Karen; Testo di Karen e Spike Jonze

Lei di Spike Jonze uscirà nei nostri cinema il 13 marzo 2014.

Leggi tutti i vincitori dei Golden Globes 2014

Leggi tutti i nominati agli Oscar 2014

Leggi la nostra recensione di Lei

 

Pop Corn da Tiffany puntata 143 podcast

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Pop Corn da Tiffany puntata 143 podcast

Pop Corn-da-TiffanyEcco il podcat della puntata numero 143 di Pop Corn da Tiffany. Questa sera, a partire dalle 21.30 su Ryar Web Radio, Emanuele Rauco, Francesca Vennarucci, Simone Dell’Unto e Riccardo Iannaccone (alla regia e non solo) ci parleranno del cinema di questa settimana.

Intervengono in puntata Daniele Gaglianone, regista del documentario La Mia Classe, presentato all’ultima Mostra di Venezia. Si parlerà poi di The Counselor – Il Procuratore, ultimo film di Ridley Scott con Michael Fassbender, Brad Pitt, Javier Bardem, Penelope Cruz e Cameron Diaz e poi di buon cinema, in questi giorni sugli schermi, con C’era una volta a New York e Nebraska. Chiuderà la puntata la rubrica Nerd Herd dedicata ai remake “chi non piacciono a nessuno” partendo da Carrie Lo Sguardo di Satana, uscito la scorsa settimana al cinema. Infine l’appuntamento fisso con Spoilerman di Riccardo e I cineastri di Simone.

Qui il link al podcast.

Nexo Digital posta il teatro al cinema: gli appuntamenti

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Nexo Digital posta il teatro al cinema: gli appuntamenti

Tom Hiddleston-coriolanus Nexo DigitalMentre volge al termine il primo ciclo di appuntamenti Nexo Digital che si concluderà domani, martedì 28 gennaio, con l’Hamlet interpretato da Rory Kinnear (elenco sale http://www.nexodigital.it/1/id_339/National-Theatre-Live—Hamlet.asp), Nexo Digital è lieta di annunciare l’arrivo al cinema di altri 4 nuovi titoli d’eccellenza del National Theatre di Londra.

A partire dall’11 marzo arriva infatti in sala la nuova stagione del più importante teatro di Londra per proporre sul grande schermo in lingua originale e con sottotitoli in italiano (elenco delle sale e dettagli sulla programmazione a breve disponibile su www.nexodigital.it) quattro titoli attesissimi richiesti a gran voce dal pubblico e dalla critica: L’Othello di Nicholas Hytner con Adrian Lester e Rory Kinnear (11 marzo); Coriolanus con Tom Hiddleston (8 aprile); War Horse reso celebre dal film di Steven Spielberg (6 maggio); Re Lear del regista Premio Oscar Sam Mendes con Simon Russell Beale (24 giugno).

L’idea di fondo del progetto è quella di permettere a coloro che normalmente non hanno accesso al National Theatre di Londra di gustarne le produzioni in diverse parti del mondo. Per questa ragione nelle giornate delle riprese cinematografiche gli attori tendono a dare il meglio di sé sul palcoscenico: sanno che si tratta delle performance in assoluto più viste tra quelle portate in scena, performance che saranno tra l’altro conservate negli archivi del Teatro per la memoria dei posteri. Performance che faranno cioè la storia del National.

Gli spettacoli del National Theatre al cinema vengono inoltre arricchiti da “extra” di grande interesse come  interviste con registi e attori, scambi di battute con esperti, dietro le quinte, dettagli inediti. Tutti speciali cui gli spettatori a teatro non possono naturalmente accedere.

Ecco il calendario della stagione:

Othello | 11 Marzo

Nicholas Hytner e Adrian Lester uniscono nell’Othello i loro talenti per una rappresentazione agile, lucida e avvincente che mette in scena un Otello appena sposato con una giovanissima Desdemona. Ogni scetticismo sulla contemporaneità della rappresentazione lascia spazio all’efficacia di un thriller psicologico in grado di mettere in scena i sentimenti che muovono la tragedia proprio come li concepì Shakespeare. Hytner insomma fa sì che tutto cambi senza che nulla cambi; ecco allora un pub di Londra, musica pop a tutto volume, riunione in un tetro fortino di cemento armato, la base britannica a Cipro. Il tutto coronato da un cast perfetto.

Coriolanus | 8 aprile

La tragedia di Shakespeare Coriolanus affronta, nel corso dei suoi 5 atti, il tema sempre attuale della manipolazione politica e della vendetta. Ispirato a Le vite parallele di Plutarco e al testo di Tito Livio Ab urbe condita, Coriolanus fu composto dallo scrittore inglese tra il 1607 e il 1608. Oggi è portato in scena con un eccezionale Tom Hiddleston (The Avengers, War Horse) nel ruolo di Coriolano e con Mark Gatiss (Doctor Who, Sherlock della BBC) in quello Menenius.

War Horse | 6 maggio

 War Horse è basato sull’omonimo romanzo di Michael Morpurgo. Pubblicato nel 1982, il romanzo è divenuto uno spettacolo teatrale messo in scena con grande successo a Boadway e a Londra. La sua popolarità ha spinto Steven Spielberg a farne un film capace di conquistare 6 nomination all’Oscar. La rappresentazione teatrale mette in scena sentimenti universali e senza tempo e con la potenza dell’arte e la forza del movimento li fa vivere sul palcoscenico; il tutto accompagnato dalla spettacolarità fantasiosa della South Africa Handspring Puppet Company che per l’occasione ha realizzato cavalli in scala reale, coi loro corpi di teste, fianchi e tendini di cavi di ferro.

Re Lear | 24 giugno

Shakespeare deriva il materiale per questa sua tragedia dall’antica mitologia britannica. Il vecchio Re Lear, prossimo ad abdicare, decide di dividere il regno tra le tre figlie sulla base dell’amore che sapranno dimostrargli. Le prime due gli offrono altisonanti dichiarazioni di affetto mentre la preferita racconta con estrema sincerità e senza falsa enfasi il suo amore. Irritato, Lear la ripudia. Si renderà però ben presto conto del suo errore, come racconta il Premio Oscar Sam Mendes che torna così al National Theatre di Londra per dirigere Simon Russell Beale nella celebre tragedia.

Box Office ITA del 27 gennaio 2014

Box Office ITA del 27 gennaio 2014

Ottimo esordio in testa al box office per The Wolf of Wall Street, seguito dal buon debutto di Tutta colpa di Freud e l’altra new entry A spasso con i dinosauri.

L’atteso The Wolf of Wall Street ha conquistato il box office italiano con un ottimo incasso, piazzandosi in testa alla classifica con ben 3,8 milioni di euro. Il film di Martin Scorsese candidato a 5 Oscar ha conquistato il pubblico italiano, ottenendo una media stellare di quasi settemila euro. Un vero successo per la pellicola con Leonardo DiCaprio, considerando le 3 ore di film e il conseguente numero limitato di spettacoli nelle 560 sale disponibili.

Buon debutto anche per Tutta colpa di Freud, che apre in seconda posizione con 2 milioni incassati in oltre 350 copie. La commedia di Paolo Genovese ottiene un’ottima media per sala di 5400 euro e punta a un passaparola molto positivo.

Terzo posto ma incasso discreto per A spasso con i dinosauri, che nonostante il sovrapprezzo 3D  incassa 1,5 milioni in 500 copie disponibili (aumentate nelle giornate di sabato e domenica).

Il Capitale Umano scende in quarta posizione con altri 700.000 euro, giungendo a 4,5 milioni complessivi alla sua terza settimana di programmazione.

Dopo l’esordio in testa del primo weekend, The Counselor – Il Procuratore precipita al quinto posto perdendo oltre il 50% rispetto al debutto. Il film di Ridley Scott raccoglie altri 646.000 euro per 2,7 milioni totali.

Segue Un Boss in Salotto, arrivato a ben 11,8 milioni complessivi con altri 571.000 euro.

Le due posizioni successive sono occupate da due new entry che ottengono risultati piuttosto deludenti.
Infatti l’horror I, Frankenstein debutta con 442.000 euro in 210 sale, registrando una media di poco superiore ai duemila euro, mentre la commedia che sfoggia un cast di veterani di Hollywood, Last Vegas, non va oltre 404.000 euro in 212 copie.

Chiudono la top10 The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca (338.000 euro) e American Hustle – L’apparenza inganna (299.000 euro), giunti rispettivamente a 4,6 milioni e 4,4 milioni.

Il Segnato due clip in italiano del film

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Il Segnato due clip in italiano del film

Il-segnato-recensioneEcco due clip in italiano del film Il Segnato con Andrew Jacobs, Molly Ephraim e diretto da Christopher Landon.

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Il franchise di successo Paranormal Activity sembra non avere fine e arriva anche in Italia l’annunciato spin-off intitolato Il segnato, in originale Paranormal Activity: The Marked Ones. La pellicola, nata abbastanza inspiegabile da una costola  del primo capitolo Paranormal Activity di Oren Peli, è diretta da Christopher Landon e vede nel cast protagonisti Andrew Jacobson, Molly Ephraim, Richard Cabral, Carlos Pratts, Eddie J. Fernandez. Ancora una volta a produrre la pellicola la Paramount Pictures con l’apporto da produttore di Oren Peli.

La storia inizia nel Giugno del 2012 ad Oxnard, in California. Dopo la morte di una donna nell’appartamento sotto al quale si sta tenendo una festa, alcuni partecipanti decidono di tirare fuori la telecamera ed indagare. Nel farlo, scoprono un oggetto associato ai rituali di magia nera ed il protagonista della storia, Jesse, trova delle foto che lo ritraggono: i giorni successivi il ragazzo si ritroverà con un morso non umano sul braccio, e sarà solo l’inizio. CONTINUA A LEGGERE LA RECENSIONE