Scritto da
Michael Finch e Karl Gajdusek,
The November Man si basa sul romanzo
There are No Spies di Bill Granger. Alla regia
Roger Donaldson.
November Man è un film di genere spy
thriller basato sul romanzo There Are No Spies di Bill Granger,
settimo romanzo della serie “November Man”, pubblicato nel 1987.
Tra gli interpreti principali ci sono Pierce Brosnan, Olga
Kurylenko, Luke Bracey e Bill Smitrovich, mentre la sceneggiatura è
stata scritta da Michael Finch and Karl Gajdusek. Il film è diretto
da Roger Donaldson, celebre per The Recruit e The Bank Job. In
precedenza ha lavorato con Brosnan in Dante’s Peak.
Sono entrambi reduci da film
molto fortunati e potrebbero fare squadra per un nuovo film,
intitolato Demolition e incentrato sulla
vita di un uomo che si sgretola dopo la morte di sua moglie. Sono
Jean-Marc Vallée e Jake
Gyllenhaal, regista e attore che potrebbero presto
collaborare. Vallée è il regista di Dallas Buyers
Club, film indipendente e dalla difficilissima
realizzazione che ha portato a casa due Oscar per le migliori
interpretazioni maschili. Gyllenhaal invece viene dalla fortunata
performance di Prisoners, anche questo,
un progetto che da piccolo che era è diventato un grandissimo
successo di pubblico e critica, fino ad ottenere una nomination
agli Oscar per la migliore fotografia.
Demolition è la storia di un
banchiere che vede andare in frantumi la sua vita dopo la morte
della moglie, e che prenderà una misteriosa strada dopo aver
incontrato uno sconosciuto.Fonte: CS
Grande emozione al
Carcere di Rebibbia Femminile di Roma, dove il 4 giugno si è svolta
l’anteprima della seconda parte di “Open the Door”, il
documentario diretto dall’artista iraniano Shahram
Karimi. Prodotto da Senza Frontiere Film
Festival, la pellicola è stata girata all’interno del
carcere da Karimi con la collaborazione di Luca
Lancise, con il fattivo coinvolgimento delle detenute, che
raccontano le loro emozioni attraverso immagini e testimonianze
dirette estratte dalla loro realtà quotidiana.
Dopo il primo video realizzato nel
2013 nel Carcere maschile di massima sicurezza di Spoleto,
quest’anno “Apri la Porta – Open the Door
part II” ha permesso a Shahram Karimi di proseguire il suo
viaggio negli istituti di detenzione, facendolo entrare nel carcere
di Rebibbia femminile. Alla proiezione ha assistito un pubblico
d’eccezione, composto dalle detenute che hanno lavorato al video
con il regista, un piccolo gruppo di loro compagne di reclusione,
il direttore del Carcere Ida Del Grosso, l’educatrice Critina
Dimitri e Fiamma Arditi, organizzatrice del festival. Prima della
proiezione il saluto del regista, che dopo aver ringraziato i
suoi collaboratori, ha detto: “Non vorrei parlare del mio
lavoro, perchè è il mio lavoro che parla”,
eha descritto l’intensità della sua
esperienza, facendo riferimento all’arricchimento personale
che essa gli ha consentito di acquisire.
Luca Lancise, cha ha
affiancato Karimi nel lavoro di regia, ha poi sottolineato
come questo cortometraggio oggi può rappresentare
“la prima porta che si apre, la prima
barriera che si abbatte”.
Il video parte da
immagini bucoliche che ritraggono la vita delle detunute nel
giardino del carcere, a forte contrasto con le scene successive in
cui la detenzione è rappresentata da sole immagini di lunghi
corridoi, di sbarre alle finestre, dello sbattere rumoroso e
metallico dei cancelli. Da una porta che si chiude inizia il
viaggio nella sensibilità delle detenute, attraverso le loro parole
e le loro emozioni prosegue in un percorso che culmina nelle anime
di queste donne. Il concetto di libertà mentale e morale esula
dalla loro detenzione fisica, e accanto alla nostalgia per la
famiglia, i figli, la casa emerge il desiderio di raggiungere una
vera autonomia e libertà. Attraverso la catarsi che avviene in
carcere si ottiene una consapevolezza dei propri errori e una
speranza di riscatto in una nuova vita futura.
A proiezione conclusa, grazie anche
agli interventi delle detunete presenti in sala, sono emerse
profonde riflessioni collettive su tematiche universali, prima fra
tutte la libertà. Infatti la direttrice del
carcere Ida Del Grosso si è dichiarata soddisfatta
del lavoro realizzato definendolo
“un’opera d’arte, ma anche una sfida
perchè il carcere non limiti mai la speranza”.
Il documentario verrà presentato al
pubblico alla Casa del Cinema il 5 giugno, la prima delle tre
giornate della settima edizione del festival SENZA
FRONTIERE/withoutborders che proseguirà
fino a sabato 7 giugno. L’ideatrice Fiamma Arditi
parla di “un film festival dedicato agli esseri umani, dove
gli esseri umani raccontano le loro storie”. Il Senza
Frontiere quest’anno si fa portavoce di racconti unici tutti al
femminile che esaltano la forza, l’energia e la sensibilità delle
donne emozionando il cuore dello spettatore.
Quel che sapeva
Maisie è un adattamento cinematografico dell’omonimo
romanzo di Henry James, edito a fine anni ’80. La collaudata
accoppiata alla regia composta da Scott McGehee e
David Siegel (Suture,
I segreti del lago, Parole d’amore) si affida
all’abile e capace sceneggiatura di Carroll
Cartwright e Nancy Doyne ai quali per
primi è venuta l’idea di lavorare sul romanzo di James.
In Quel che sapeva
Maisie la piccola Maisie (Onata
Aprile) ama tantissimo i suoi genitori, peccato loro si
siano separati e non siano quelle che si potrebbero definire “due
persone consuetudinarie”. La madre di Maisie, Susanna (Julianne
Moore), è un’eccentrica rock star con manie di
persecuzione e un carattere instabile; il padre, Beale
(Steve Coogan) è un elegante quanto impegnatissimo
mercante d’arte sempre preso con i suoi viaggi di lavoro. La
piccola è costretta sua malgrado ad essere sballottata tra una casa
e l’altra e di conseguenza ad assistere alla guerra senza limiti
tra i due scapestrati genitori.
Quel che sapeva
Maisie, il film
Quel che sapeva
Maisie è un intenso racconto che allo spettatore è
mostrato, quasi sempre, attraverso gli occhi, lo sguardo della
piccola quanto incredibile protagonista interpretata splendidamente
dalla nuova stellina Onata Aprile. Una storia che non dice nulla di
particolarmente nuovo e originale, si parla di un classico caso di
“affidamento congiunto”, uno dei primi al tempo del romanzo, una
consuetudine oggi. Nonostante questo la forza del film è il
concentrarsi sui sentimenti, gli stati d’animo, le emozioni vissute
e spesso soppresse dalla piccola Maisie, vittima della follia e
della irresponsabilità degli adulti. Quello con i genitori è un
rapporto particolare, quasi inesplicabile, un amore vero e sincero
che però contrasta con l’incapacità di assicurare alla bambina una
vita ed una quotidianità anche solo vagamente normale. La
profondità di base, ricercata attraverso dialoghi semplici e una
struttura narrativa essenziale, tiene in piedi un film che emoziona
e coinvolge lo spettatore, il quale accompagna emotivamente Maisie
nella sua odissea alla ricerca della normalità. Detto di Onata
Aprile, nel film primeggiano altri ottimi interpreti su cui ci
permettiamo di elevare la notevole performance di Julianne Moore,
semplicemente stupenda nella parte dell’umorale madre
irresponsabile, a cui la Moore conferisce uno spessore incredibile
con la sua innata capacità di alternare eccessi di gioia ad altri
di ira.
Quel che sapeva
Maisie, film che uscirà nelle sale italiane a partire
dal prossimo 26 giugno, è un toccante ritratto di una società
contemporanea a volte folle e senza guide, in cui l’egocentrismo e
l’individualismo imperante si lasciano dietro, spesso, vittime
piccole ed innocenti le quali vorrebbero solo vivere una vita
normale.
Trama: L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
La
regia di Ant-Man sembra un posto
desiderato da tutti e accettato da nessuno. Il vuoto lasciato in
casa Marvel da Edgar
Wright sembra difficilissimo da riempire, tanto che allo
Studio ancora cercano, dopo due settimane, un sostituto che possa
prendere in mano il progetto che era nelle mani di Wright dal 2006.
I maggiori siti americani (The Wrap, The Hollywood
Reporter) avanzano nuove ipotesi, e adesso nel mirino dei
possibili candidati sono finiti Peyton Reed e
David Wain.
Coinvolto da subito nel progetto,
Michael Douglas ha espresso il suo disappunto in
merito alla partenza di Wright dal progetto. “Sono davvero
contrariato – ha dichiarato l’attore – Sono un grande fan
di Edgar e dei suoi film. E’ una situazione davvero deludente. E’
accaduto tutto molto a ridosso delle riprese. Non credo che ci sia
abbastanza tempo per recuperare la situazione. Il mio cuore è
vicino a Edgar, è stato coinvolto nel progetto per moltissimo
tempo. Ma ha abbastanza talento da farci sentire molte altre volte
il suo nome, sarà per lui una piccola vendetta.”
Vi ricordiamo
che Ant-Manavrò come
protagonisti Paul
Rudd, Evangeline
Lilly, Michael
Peña, Corey Stoll,
con Patrick
Wilson e Michael Douglas. Si
baserà su una sceneggiatura co-scritto con Joe
Cornish e Edgar
Wright.Ant-Man è
prevista per il 17 Luglio 2015.
Benedict
Cumberbatch è un cavaliere dalla scintillante armatura che
difende gli amici dalle persone scortesi, parola di Keira
Knightley, sua co-star in The Imitation
Game. L’attrice ha infatti raccontato che un
giornalista decisamente poco elegante l’ha pesantemente insultata
in merito al suo aspetto e alle sue doti recitative. Tutto questo
via radio. Ma il soggetto in questione, il recensore
Mark Kermode, non ha fatto i conti con
Benedict, che era a portata d’orecchio e ha prontamente difeso
l’onore della collega e amica con un pugno (amichevole) sul braccio
dello scortese giornalista.
“Quando ci siamo incontrati gli
ho chiesto ‘davvero hai dato un pugno al giornalista?’- ha
dichiarato la Knightley – e lui mi ha risposto ‘C***o se l’ho
fatto!’. Tutti dovrebbero avere amici così.”
E noi diciamo bravo Benedict, così
si fa!
The Imitation
Game è diretto da Morten Tyldum, e
vede nel cast accanto a Benedict Cumberbatch anche
Keira Knightley, Matthew Goode, Mark Strong e
Charles Dance.
Il film racconterà del lavoro
di Turing durante la Seconda Guerra Mondiale al servizio
dell’Impero Britannico per decifrare il codice Enigma e avere così
una marcia in più sull’esercito tedesco.
Il film non ha ancora una data
d’uscita qui in Italia.
Mark Hamill sta
rientranod velocemente nel mood per interpretare di nuovo Luke
Skywalker, e così, partecipando allo Star
Wars Weekend 2014, l’attore si è felicemente prestato ad
un incontro, immaginario, tra il suo personaggio e il Joker di
Batman.
Nel cast del film sono stati
confermati gli illustri ritorni di Mark Hamill, Carrie
Fisher, Peter Mayhew e Harrison
Ford, mentre i personaggi nuovi di questa nuova trilogia
avranno i volti di John Boyega, Daisy
Ridley, Adam Driver, Oscar Isaac, Andy Serkis, Domhnall
Gleeson, Lupita Nyong’o, Gwendoline
Christie e Max von Sydow. Nel
film inoltre vedremo anche l’atteso ritorno del Millennium Falcon e
di R2 D2.
Ormai non dovrebbe essere più una
novità o una notizia che fa scalpore, ma è innegabile che la
separazione tra Antonio Banderas e
Melanie Griffith, bi-decennale coppia nella vita e
sullo schermo, abbia fatto chiacchierare. Ebbene i due attori si
separano dopo 18 anni di matrimonio, stando alle fonti, a causa di
differenze inconciliabili.
La coppia si era conosciuta sul set
di Too Much e da allora aveva fatto
coppia fissa, dando alla luce anche una bimba, adesso 17enne,
Stella. La loro collaborazione sul grande schermo si è ripetuta poi
diverse volte, come nel debutto alla regia della Griffith in
Crazy in Alabama, del 1999 e nel recente
sci-fi spagnolo Autòmata.
Probabilmente Banderas aveva
sviluppato, nell’ultimo periodo, una predilezione per la vita di
campagna (vedi professione fornaio) che Melanie non riusciva a
sopportare!
Dopo la
storia straziante di Solomon Northup, Chiwetel
Ejioforsi cimenterà in un altra storia vera, l’adattamento
di un romanzo in sviluppo alla New Regency. Si tratta di
Marching Powder, scritto da Rusty Young
e Thomas McFadden e sottotitolato “A True
Story of Friendship, Cocaine, and South America’s Strangest
Jail”.
Il giornalista Rusty
Young si è interessato alla storia di Thomas
McFadden, uno spacciatore inglese condannato che gestiva
il traffico di stupefacenti dall’interno di una prigione di
San Pedro in Bolivia. Incuriosito dal personaggio, Young è andato a
trovarla in carcere e qui è nata una particolare e inaspettata
amicizia raccontata nelle pagine del libro.
Vedremo presto Chiwetel
Ejiofor in Z for Zachariah, in fase di
post produzione, e in Triple Nine, al
momento in ripresa, diretto da John Hillcoat.
Inoltre IMDb segnala anche che l’attore è ufficialmente trai
papabili villain del prossimo Bond
24.
Jeremy Renner è pronto per un’altra
missione impossibile. L’attore di The
Avengers ha confermato a Yahoo!Tv che
riprenderà il ruolo di William Brandt in Mission
Impossible 5 e tornerà a fare squadra (ovviamente)
con Tom Cruise e anche con Simon
Pegg, che pure ha confermato la sua presenza nel quinto
film sulle avventure di Ethan Hunt. Mission Impossible
5 è previsto per il 25 dicembre 2015.
Quando gli è stato chiesto se lui
avesse potuto avere un ruolo nella seconda stagione di True
Detective, Jeremy Renner ha risposto: “E’
davvero improbabile, sarò impegnato con Avengers 2 e con Mission Impossible
5, e voglio fare un altro film di Bourne. E’ difficile che riesa a
trovare il tempo. E va bene, mi sarebbe piaciuto, ma sono tutte
cose di alto livello, problemi che mi fa piacere avere. Anche se
avessi voluto farlo davvero, e non è così, non avrei
potuto.”
Renner, con Cruise e Pegg, è stato
trai protagonisti di Mission Impossible Protocollo
Fantasma, diretto da Brad Bird e
uscito nel dicembre del 2011. Il film ha incassato 694.7
milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 145 milioni.
Supponiamo che nella squadra tornerà anche Paula
Patton, ma non cisono certezze per il momento.
Mission Impossible
5 sarà diretto da Christopher
McQuarrie, sceneggiatore di Edge of
Tomorrow e già regista per Tom
Cruise in Jack Reacher.
Da molto tempo alla
Disney si pensava ad un franchise dedicato a John Carter, l’altro
personaggio, insieme a Tarzan, uscito dalla mente di Edgar
Rice Burroughs. L’iniziativa, cominciata con il film del
2012 che vede protagonista Taylor Kitsch, è andata
però a monte a causa degli scarsissimi risultati al box office del
film, e così la Disney ha spostato la sua attenzione ad un altro
franchise “spaziale”…
Adesso Andrew
Stanton ci offre via twitter un assaggio di quello che
poteva essere il film intitolato John Carter and the Gods of
Mars, titolo estrapolato dal secondo romanzo della saga
letteraria di Burroughs. Ecco il logo.
Nonostante il fallimento di
quest’impresa, Stanton resta comunque molto impegnato e al momento
si trova nella difficile posizione di realizzare
Finding Dory, un sequel (di
Alla Ricerca di Nemo) che dovrà tenere
testa ad uno dei tanti capolavori d’animazione Disney Pixar.
Arriva un nuovo spot inedito del
film
Apes Revolution – Il pianeta delle
scimmie l’atteso il sequel diretto
da Matt Reeves e che vede
protagonisti Andy Serkis, Jason Clarke, Gary Oldman,
Keri Russell, Toby Kebbell, Kodi Smit-McPhee, Enrique Murciano,
Kirk Acevedo e Judy
Greer.
Questa la trama del film
Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie: La
crescente nazione delle scimmie guidata da Caesar è minacciata da
una banda di umani sopravvissuti al devastante virus diffuso dieci
anni prima. Raggiunta una fragile pace, essa sarà molto breve,
ed entrambe le parti si troveranno sul’orlo di una guerra che
deciderà quale sarà la specie dominante sulla Terra.
Andy Serkis ritorna nel ruolo di Caesar. Faranno parte
del cast di
Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie anche
Jason Clarke (Zero Dark
Thirty, Public Enemies, The Great
Gatsby),
Gary Oldman (The Dark Knight
Rises, The Harry Potter film series),
Keri Russell (The
Americans, Mission Impossible III), Toby
Kebbell (The Prince of Persia, Wrath of the
Titans, Rock N Rolla), Kodi
Smit-McPhee (Let Me
In, ParaNorman), Enrique
Murciano (Traffic, Black Hawk
Down), Kirk Acevedo (The Thin Red Line)
e Judy Greer (The
Descendants, Three Kings, 13 Going on
30).
Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie arriverà al
cinema in Italia il 30 Luglio.
Dopo l’annuncio del registe che
sarà al timone dell’atteso film su Doctor
Strange, si intensifica il toto attori per scegliere
chi interpreterà il ruolo da protagonista del film. Oggi è Deadline a
confermare che lo Studios sta componendo una short list di papabili
candidati e tra questi ci sono due nomi di primo piano come quello
di Tom Hardy e Benedict
Cumberbatch.
Cumberbatch ormai
è uno degli attori più richiesto dopo le sue performance nella
serie di successo Sherlock e in
Star Tre Into Darkness. Il secondo è uno
degli attori più bravi e apprezzati ad Hollywood e presto lo
vedremo protagonista nel film Mad Max: Fury
Road.
Anche se non c’è una data ufficiale
per l’uscita del film su Doctor
Strange, la Marvel ha occupato due date nel
calendario che attualmente non sono state assegnate a nessun
progetto: 8 Luglio 2016 e 5 Maggio 2017. Ed è probabile che
il film occuperò una di queste due date.
Doctor Strange sarà diretto
da Scott Derrickson, registra degli Horror di
successo Sinister e The
Exorcism of Emily Rose,e si
baserà su una sceneggiatura scritta da Thomas Dean
Donnelly e Joshua Oppenheimer.
Il Dottor
Strange (Doctor Strange), alias Stephen
Strange, è un personaggio dei fumetti creato
da Stan Lee e Steve Ditko nel 1963,
pubblicato dalla Marvel Comics. L’idea di creare un personaggio
esperto di magia nera fu di Ditko.
È un personaggio
che orbita nell’universo Marvel dei supereroi,
sebbene i suoi poteri non consistano – come più spesso avviene – in
straordinarie capacità fisiche o mentali, ma nell’utilizzo
della magia: infatti Strange è definito il “mago supremo” o
“signore delle arti mistiche”.
Anche se
tecnicamente non è ancora ufficiale, sappiamo che Channing
Tatum sarà il nuovo Gambit nella saga degli
X-Men. Ebbene oggi l’attore ha parlato della cosa
a Mtv rivelando alcuni dettagli in più sui
piani.
“Creativamente, stiamo
iniziando ad andare avanti. Ovviamente non c’è niente di
[ufficiale]”…”Ci sono solo conversazioni e sogni in questo momento,
davvero.”
Le prime notizia confermate anche
da una delle produttrici del franchise Fox ci dicono che il
personaggio sarà introdotto in X-Men Apocalypse per poi
avere un film singolo. L’attore a tal proposito chiarisce e
conferma invece l’idea che prima vedremo un film su Gambit e poi il
personaggio nel film corale:
“Abbiamo parlato di essere
prima autonomi, e in realtà stiamo cercando di cambiare la cosa e
non fare il classico film di supereroe. Perché Gambit non è il
tipico eroe. Lui è un ladro. Quindi spero che cambiare un p’ le
cose e fare qualcosa di “altro”.
Vi ricordiamo che come sappiamo
ormai da tempo, grazie alle rivelazioni fatte da Simon
Kinberg all’ultimo WonderCon, X-Men
Apocalypseavrà luogo,
storicamente, a cavallo fra Giorni di Un Futuro
Passatoed il
primo X-Men. In virtù di ciò,
interrogato circa la possibilità di rivedere nella pellicola alcuni
personaggi iconici quali Ciclope, Jean Grey e
Tempesta, Brian Singer ha risposto con
un laconico “Sì, esattamente“.
In un secondo momento,
anche Simon Kinberg ha preso la parola,
commentando così le possibilità che si apriranno in seguito
ad X-Men Giorni di Un Futuro
Passato.
Il film su Gambit da solista invece
è stato solo annunciato, quindi, non si hanno ulteriori
notizie.
Oggi è il D-Day,
il giorno per celebrare lo storico sbarco in Normandia delle Forze
Alleate che avvenne il 6 Giugno 1944, dai cui inizio il declino
delle forza naziste e il declino del Terzo
Reich. Il
D-Day è stato anche uno dei momenti più toccanti che il
cinema e la televisione hanno raccontato con potenza e
drammaticità, e oggi nel 7oesimo anniversario lo ricordiamo
in questa nostra photogallery con le immagini dei film e le serie
più significative sul D-Day: [nggallery
id=803]
Lo sbarco in Normandia (nome in
codice operazione Neptune parte della più
ampia operazione Overlord), fu la più grande invasione
anfibia della storia, messa in atto dalle
forze alleate per aprire un secondo
fronte in Europa e invadere così la Germania
nazista. Lo sbarco avvenne sulle spiagge della Normandia, nel
nord della Francia, alle 6:30 del mattino di martedì 6 giugno
1944, data nota come D-Day. Nelle settimane seguenti le
operazioni continuarono con la campagna terrestre (battaglia di
Normandia), che ebbe lo scopo di rafforzare ed espandere
la testa di ponte nella Francia occupata, fino alla
liberazione di Parigi (25 agosto) e la ritirata dei
tedeschi oltre il fiume Senna (completata il 30
agosto).
Dopo questa
prima fase la strategia alleata prevedeva di sconfiggere
completamente le forze tedesche schierate ad ovest, avanzare in
profondità per liberare l’Europa occupata e concorrere, in
cooperazione con l’Armata Rossa, in avanzata da est, all’invasione
della Germania e alla distruzione del Terzo Reich.
Arriva in DVD e
Blu-Ray12
Anni Schiavo, il film di Steve
McQueen che ha vinto 3 Premi Oscar 2014
come Miglior film, Miglior attrice non
protagonista e Miglior sceneggiatura non
originale. Arricchiti da contenuti speciali, il DVD e BLU-RAY
DISC sono disponibili da giugno a noleggio e dal 3
settembre in vendita.
12 Anni
Schiavo è tratto dall’incredibile storia vera di un
uomo e della sua battaglia per la sopravvivenza e la libertà.
Stati Uniti, 1841. Solomon Northup
(Chiwetel Ejiofor), un nero nato libero, viene rapito e venduto
come schiavo. Misurandosi con la più feroce crudeltà personificata
dal mercante di schiavi Epps (Michael Fassbender), ma anche con
gesti di inaspettata gentilezza, lotta per non perdere la sua
dignità di uomo. Nel dodicesimo anno della sua odissea, l’incontro
con un abolizionista canadese (Brad Pitt) cambierà per sempre la
sua vita. A 150 anni dalla fine dello schiavismo, l’acclamato
regista di “Hunger” e “Shame” narra con coraggio la storia vera e
universale di un eroe semisconosciuto, dichiarando: “La storia di
Northup può rinfrescarci la memoria e aiutarci a capire come il
passato si riflette nel presente”.
Si svolgerà dal 10
al 16 Giugno 2014 la XVIII edizione di LE VIE DEL CINEMA DA CANNES A
ROMA, la storica rassegna che
porta i film della Croisette nella Capitale, pochi giorni dopo la
chiusura del principale festival cinematografico del
mondo.
La manifestazione è organizzata
dall’ANEC Lazio con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione
Artistica di Roma Capitale e
dell’Assessorato alla Cultura e
Politiche Giovanili della Regione Lazio, e in collaborazione con i Venice Days – Giornate Degli
Autori.
In programma oltre 20 lungometraggi tra i più importanti visti
a Cannes: titoli provenienti da
Concorso, Fuori Concorso, Un Certain Regard, Cannes Classic e
Quinzaine des Réalisateurs, tutti proposti in anteprima assoluta e in versione originale con
sottotitoli italiani.
Le proiezioni si terranno in quattro
sale di Roma: Alcazar, Eden
Film Center, Greenwich e Quattro
Fontane. Eccezionalmente previste
per questa 18^ edizione, le repliche dei film anche in alcune sale
del Lazio: Cinema Palma di Trevignano (Roma), Cinema Oxer di
Latina, Cinema Moderno di Rieti e Cinema Etrusco di Tarquinia
(Viterbo).
Anche quest’anno gli spettatori
potranno vedere molti dei film premiati: a cominciare dal vincitore
della Palma
d’oro e
del premio
FIPRESCI della critica
internazionale, WINTER
SLEEPdel regista
turco Nuri Bilge
Ceylan, un intenso ed emozionante
viaggio nell’animo umano, tra Bergman e Cechov.
Direttamente dal palmarés
anche LEVIATHAN di Andrei Zvyagintsey (già Leone d’oro per Il ritorno),
vincitore del Premio per la migliore sceneggiatura,
e MOMMY, nuova conferma del grande talento del
giovanissimo canadese Xavier
Dolan, che ha ottenuto
il Premio Della
Giuria.
Non meno attesi gli altri titoli del
Concorso offerti al pubblico: da DEUX JOURS, UNE NUIT dei fratelli Dardenne, che stavolta dirigono una star internazionale
come Marion
Cotillard, aJIMMY’S HALL di Ken Loach,
sulla storia vera del “comunista” irlandese Jimmy Gralton. E
ancora SILS
MARIA di Olivier Assayas, col suo confronto tra le dive Juliette Binoche
e Kristen Stewart sullo sfondo delle Alpi
svizzere, RELATOS
SALVAJES (Wild Tales)di Damián
Szifrone, scatenata commedia nera
argentina prodotta da Almodovar, e TIMBUKTU diAbderrahmane
Sissako, che tra rigore e
sorprendente ironia racconta la follia quotidiana del
fondamentalismo.
Dal Fuori Concorso arriva invece il
commovente GUI
LAI (Coming Home),
il film che riunisce il regista Zhang Yimou e la sua musa per
eccellenza, Gong
Li.
Da Un Certain Regard non poteva
mancare il film vincitore PARTY GIRL di Marie Amachoukeli, Claire
Burger, Samuel Theis,
premiato anche con la Caméra
d’Or come migliore opera
prima di tutto il festival; mentre arriva da Cannes Classic il cortometraggio VOCE UMANA di Edoardo Ponti,
straordinaria prova d’attrice per Sophia Loren,
che qui si confronta con uno dei monologhi più celebri del ‘900,
scritto da Jean Cocteau e già portato sullo schermo da Anna
Magnani.
Piccolo solo per durata, ma salutato
con grande favore, un altro corto italiano, LIEVITO MADRE di Fulvio Risulto,
terzo classificato alla Cinéfondation.
Confermata l’attenzione per la
Quinzaine des Réalisateurs, sezione autonoma che garantisce uno
sguardo attento alle novità ma anche ai grandi autori. Tra i titoli
in programma segnaliamo LES
COMBATTANTS (Love at
First Fight)
di Thomas
Cailley, vincitore dei premi
Label Europa Cinemas, Sacd e Art Cinema Award; il nuovo film del
grande documentaristaFrederick
Wiseman, NATIONAL GALLERY, dedicato al celebre museo londinese; il ritorno
del maestro John
Boorman con QUEEN AND COUNTRY, racconto di formazione autobiografico
nell’Inghilterra degli anni ’50; il
travolgente PRIDE di Matthew Warchus, ispirato ad una storia vera e salutato da una
delle standing ovation più lunghe del festival; e per gli amanti
del brivido il nuovo, disturbante film del
belga Fabrice Du
Welz, ALLÉLUIA, e la
versione restaurata di NON
APRITE QUELLA PORTA (The
Texas Chainsaw Massacre)
di Tobe
Hooper, che dopo quarant’anni non
smette di far paura.
INGRESSI e PROMOZIONI: Intero: 7 euro. Ridotto: 6 euro (riservato a:
Studenti universitari, over 60, iscritti SNCCI). In più, con la Fidelity card, ogni 5
ingressi 1 è in omaggio.
Dal nuovo
tour in autobus alla scoperta delle più famose location della città
ai rinomati cinema d’essai e al ricco calendario di rinomati film
festival, Miami è un punto di riferimento dell’eccellenza
cinematografica che regale esperienze senza precedenti. Per
celebrare la longeva ed illustre storia del grande schermo, Greater
Miami Convention & Visitors Bureau (GMCVB) ospita la terza edizione
di Miami Film Month che, sino al 30
giugno, propone una vasta gamma di attività ed eventi.
Miami Film Month offre a visitatori
e residenti un posto in prima fila per godersi la variegata cultura
cinematografica della città, a prezzi scontati e presso i cinema
che aderiscono all’iniziativa. L’offerta include proiezioni a 8
dollari presentando il coupon di Miami Film Month, disponibile sul
sito www.MiamiFilmMonth.com. Tra i
cinema aderenti troviamo:
Bill Cosford Cinema
Coral Gables Art Cinema
Miami Beach Cinematheque
O Cinema Wynwood
O Cinema Miami Shores
Tower Theater
Tre festival cinematografici hanno
collaborato con GMCVB per organizzare eventi che celebrino il Miami
Film Month. Miami Jewish Film Festival Summer Matinee Series
prevede la proiezione del film “Il Prigioniero di Amsterdam” (1940)
il 22 giugno, alle ore 15:00, presso il museo ebraico di
Florida-FIU, Miami Beach. I biglietti possono essere acquistati sul
sito internet: www.JewishMuseum.com.
Il 25 giugno, a partire dalle ore
19:30, Miami Short Film Festival proporrà un cocktail
event con proiezione di film presso il Paragon
Cinemas 13, a Coconut Grove. La proiezione metterà in luce i più
importanti ed influenti cineasti di Miami. I biglietti sono
disponibili sul sito internet: www.MiamiFilmMonth.
Naturalmente, la magia del cinema
si fa sentire tutto l’anno a Greater Miami and the Beaches.
La destinazione ospita una ricca serie di festival da gennaio fino
a dicembre, tra i quali:
FIU Media Arts Film Festival (MAFF) – 14 giugno 2014
Brazilian Film Festival – 16-24 agosto 2014
Miami Fashion Film Festival – 11-14 settembre 2014
DocMiami International Film Festival – 12-13 settembre
2014
Miami International Children’s Film Festival – ottobre
2014
Italian Film Festival – 9-14 ottobre 2014
Miami Short Film Festival – 5-12 dicembre 2014
Borscht Film Festival – dicembre 2014 (bi-annuale)
CAJE Miami Jewish Film Festival – 15-29 gennaio 2015
Miami and Beaches Environmental Film Festival – date da
confermare
Women’s International Film Festival – marzo 2015
Miami International Film Festival – 6-15 marzo 2015
Miami Gay& Lesbian Film Festival – 24 aprile- 3 maggio
2015
Miami International Science Fiction Film Festival – date da
confermare
Miami Israel Film Festival – date da specificare
Miami Wildlife Conservation Film Festival – date da
confermare
Optic Nerve Film Festival – date da confermare
Una vera esperienza in stile Miami
Film Month non sarebbe completa senza una visita alle location in
cui si realizza la magia del cinema. Miami Film Tour Bus offre uno
sguardo dietro le quinte dei luoghi che hanno reso la destinazione
un importante centro di produzione cinematografica, insieme ad una
proiezione speciale dei lungometraggi più significativi.
Il programma per giugno è il
seguente:
Domenica, 8 giugno – “Paraiso” presso
Corables Art Cinema
Sabato, 14 giugno – “The Beach
Chronicles” e “Rising Tide: A Story of Miami Artists” presso O
Cinema Wynwood
Domenica, 29 giugno – “Two Much” con
Antonio Banderas, Melanie Griffith e Daryl Hannah a Miami
International Film Festival/Cosford Cinema
Domenica, 22 giugno – “Goldfinger” a
Miami Beach Cinematheque
Come promotrice di Miami Film
Month, GMCVB lancia un concorso attraverso il quale gli
appassionati di cinema potranno vincere due posti per Miami Film
Tour Bus e per assistere alle proiezioni speciali dei film. Per
partecipare, visitate la pagina Facebook:www.facebook.com/VisitMiami.
“I riflettori sono puntati su
Greater Miami and the Beaches perchè scrittori e produttori sono
alla ricerca di una destinazione realmente diversa per i loro
progetti di produzione”, ha dichiarato William D. Talbert III,
CDME, Presidente e Amministratore Delegato di GMCVB. “Con le nostre
spiagge, i suggestivi paesaggi urbani, i numerosi luoghi che
riflettono il nostro patrimonio culturale e i quartieri moderni,
nuovi ed emergenti, la nostra destinazione è lo sfondo ideale per
raccontare qualsiasi storia. Grazie a Miami Film Month, la ricca
scena artistica di Miami, costantemente in crescita, è pronta per
mostrare il suo primo piano migliore”.
Per ulteriori informazioni sugli
eventi di Miami Film Month, visitate il sito
internet: www.MiamiFilmMonth.com.
Miami Museum Month fa parte del
programma Temptations promosso da GMCVB,
che propone iniziative che promuovono il meglio che Miami ha da
offrire durante tutto l’anno e ai prezzi più convenienti. Gli
altri programmi Temptations includono: Miami Cruise Month, Shop
Miami Month, Miami Sports Month, Miami Museum Month, Miami Film
Month, Miami Spa Month, Miami Spice Restaurant Month, Miami
Attractions Month e Miami Live Month.
Josh Boone è al
lavoro sull’adattamento cinematografico di un classico di
Stephen King: The Stand.
Il progetto è piuttosto ambizioso, perché oltre al timore di poter
deludere tutti gli appassionati del grande Stephen
King, si aggiunge quello di dover riportare sul grande
schermo una storia raccontata in un romanzo di circa 900
pagine.
Ma a Boone
piacciono le sfide importanti e infatti, in una recente intervista
ha spiegato che sarà fatta “una versione di tre ore vietata ai
minori di 17 anni con un cast di seria A a bordo.”
Nonostante il lavoraccio che gli
aspetta, il regista si è mostrato entusiasta di poter fare un film
tratto dal libro di uno degli scrittori da lui più amati:
<< Sarà straordinario,
sono piuttosto eccitato>> – ha esultato Josh
Boone – <<è la cosa più eccitante che ho fatto
in vita mia, una cosa folle. Ho conosciuto tanti attori nella mia
vita ma quando ho incrociato Stephen King, l’ho abbracciato con le
lacrime agli occhi. Significa cosi tanto per me. Ho imparato tutto
quello che c’è da sapere sulla scrittura da lui. Non ho letto
sceneggiature né libri su come scrivere una
sceneggiatura>>.
Se parte con un simile entusiasmo,
Boone, non potrà che fare un ottimo lavoro!
La casa di produzione
Millenium Entertainment ha finalmente diffuso il
trailer ufficiale di Are You Here, una
commedia esilarante diretta da Matthew Weiner,
creatore della serie Tv Mad Men.
Ricordiamo che il film,
interpretato dal trio Zach Galifianakis, Owen Wilson e Amy
Poehler, uscirà nelle sale americane il 22 agosto.
In attesa di vederlo sbarcare anche
in Italia, gustiamoci il trailer ufficiale:
La casa produttrice di giocattoli
Hot Toys, ha diffuso le prime immagini dei nuovi
action figures de I Guardiani della
Galassia e come se non bastasse ha svelato
l’ultimissima versione dell’action figure di
Thor.
A noi sembrano tutti molto
realistici, voi cosa ne pensate?
Trama: L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
Ecco altre foto dal set di
Hunger Games il Canto della Rivolta, in
cui riusciamo a distinguere Josh Hutcherson e
Woody Harrelson impegnati nelle riprese. Dalle
foto si vede anche l’edificio del Municipio del Distretto 2 in
rovina: [nggallery id=342]
Nella storia, nata dalla penna di Suzanne Collins, la
Dormer interpreterà Cressida, una regista cinematografica e
reporter che, insieme alla sua troupe formata dai fratelli Castor e
Pollux, avrà un ruolo importante nell’ultima parte del racconto che
vede protagonista Katniss. Sarà interessante vedere come la bella
attrice apparirà nel film, considerando che nella migliore
tradizione di Capitol City, il suo look è a dir poco eccentrico.
Cressida è descritta infatti come una donna dalla testa rasata,
tatuata con rampicanti verdi.
In Hunger Games il Canto della
rivolta Parte I e II ritroviamo i personaggi dei primi due film e
incontriamo tanti nuovi volti. Il cast è composto
da: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam
Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Donald Sutherland,
Willow Shields, Jena Malone, Sam Claflin, Natalie Dormer, Evan
Ross, Julianne Moore, Gwendoline Christie, Mahershala Ali,
Patina Miller, Wes Chatham, Elden Henson, Omid Abtahi, Misty
Ormiston, Kim Ormiston, Robert Knepper.
Qui la trama del romanzo: Il canto
della rivolta. Hunger Games (Mockingjay) è un romanzo di
fantascienza del 2010 scritto da Suzanne Collins, il terzo della
trilogia degli Hunger Games, in cui prosegue il racconto di Katniss
Everdeen e la futuristica nazione di Panem. In seguito agli eventi
vissuti nel primo romanzo, Hunger Games, una ribellione contro
Capitol City divampa nei distretti, e Katniss e il suo compagno
Peeta Mellark sono costretti a ritornare nell’arena in occasione di
un’edizione speciale degli Hunger Games. I maggiori temi includono
sopravvivenza, controllo governativo, ribellione e interdipendenza
contro indipendenza. Il romanzo è stato pubblicato negli Stati
Uniti il 24 agosto 2010, mentre in Italia è stato pubblicato l’11
maggio 2012.
Dodici anni dopo il folgorante
L’Appartamento Spagnolo, torna dietro la macchina
da presa Cédric Klapisch per raccontare al
pubblico come sono cresciuti, come sono diventati, e dove sono
arrivati i suoi personaggi. Rompicapo a New York
chiude l’ideale “Trilogia di Xavier” che, ovviamente, vede
protagonista Xavier (Romain Duris), ex
universitario giramondo, che adesso ritroviamo alle prese con la
vita da adulto.
Alla fine del film Bambole
Russe abbiamo assistito alla nascita della fiabesca storia
d’amore con l’inglese Wendy (Kelly
Reilly), culminata con una convivenza decennale e
coronata dalla nascita di due figli. Ma la vita mette sempre alla
prova le persone, e mentre assiste alla fine inesorabile del suo
matrimonio, Xavier riceve un altro annuncio shock: sua moglie ha
deciso di trasferirsi a New York per seguire il suo nuovo amore,
uno sceneggiatore col quale è pronta a sposarsi. Xavier, per amore
dei suoi figli, lascia Parigi trasferendosi nella Grande Mela e
cominciando così una nuova vita, che assume sempre più la forma di
un rompicapo.
Rompicapo a New York, il film
Klapisch, con questo terzo e ultimo
atto cinematografico, confeziona una commedia intelligente e fresca
che ci aggiorna sulla condizione di quella generazione che ha
vissuto, e respirato, il concetto di globalizzazione e
cosmopolitismo, adattandosi ma allo stesso tempo restandone un po’
vittima.
Il regista decide, per questo film,
di abbandonare la “sua” Europa e di ambientare le nuove avventure
dei quattro protagonisti in un caotico “non- luogo” come New York:
un melting pot culturale perfetto, una moderna Babilonia
dove sembra difficile farsi accettare in un primo momento, ma che
ha come punto di forza proprio il suo innato cosmopolitismo, che la
spinge ad essere forse uno dei pochi luoghi al mondo dove tutto è
possibile. Come dice Woody Allen, infatti, certe
cose sembrano accadere solo a New York: e forse proprio per questo
motivo i complicati legami sentimentali messi in atto tra i quattro
europei hanno senso e ragion d’essere, esistono perché prendono
spunto- e si nutrono pure- dalla linfa vitale di una città in
continuo movimento, in grado di offrire una gamma infinita, e
sfaccettata, di opportunità perfino per chi (come Xavier) si trova
costretto a dover ricominciare a scrivere la propria vita, come un
romanzo al quale tocca aggiungere un nuovo, enigmatico, capitolo
che ha il sapore dell’ignoto e dell’imprevisto.
Ecco le foto di The
Imitation Game che vi abbiamo mostrato ieri in HD,
grazie al sito Bleeding Cool. Nelle
foto possiamo vedere meglio Benedicth Cumberbatch
nei panni di Alan Turing, Keira Knightley in
quelli di Joan Clarke, Allen Lech (Downton
Abbey) che interpreta John Cairncross e sullo sfondo
Matthew Goode come Hugh Alexander.
Il film racconterà del lavoro
di Turing durante la Seconda Guerra Mondiale al servizio
dell’Impero Britannico per decifrare il codice Enigma e avere così
una marcia in più sull’esercito tedesco.The
Imitation Game non ha ancora una data d’uscita qui in
Italia.
Come sempre più spesso accade, i
trailer e i video promozionali dei film non sempre contengono scene
che vedremo nella pellicola al cinema, e questa cosa è maggiormente
vera se consideriamo X-Men Giorni di un Futuro
Passato, che è arrivato al cinema dopo una
lunghissima promozione e tantissimo materiale già visto.
La trama di X-Men – Giorni di un futuro passato, tratta
dall’omonimo fumetto del 1981, ripercorre un arco temporale
ambientato in un imprecisato futuro in cui gli USA sono dominati
dalla Sentinelle, mentre i mutanti vivono confinati in campi di
concentramento. Kitty Pride torna indietro nel tempo e impedisce
dal passato che gli eventi precipitino a tal punto da trasformare
la vita dei mutanti del futuro in un inferno di reclusione.
Il film
Rompicapo a New York uscirà il prossimo
12 Giugno in circa 40 copie. Alla Conferenza stampa di
presentazione del film era presente il regista Cédric
Klapisch, nominato più volte ai premi Cesar (9
nominations) vincendone uno per la miglior sceneggiatura non
originale per Aria di Casa. Tutti però lo ricordano per la
“Trilogia di Xavier”, cominciata ad inizio anni 2000 con il film
L’appartamento spagnolo (2002) e Bambole Russe (2005) per
poi tornare alla regia con Rompicapo a New York, ultimo
pezzo finale del puzzle.
Klapish ha fatto passare parecchio
tempo tra il secondo film e quest’ultimo perché, in primis, non
pensava di realizzare un sequel del film precedente, finché non ha
pensato che sarebbe stato bello- sia per lui che per gli attori e
gli sviluppi della storia- aspettare più tempo, quasi una decina
d’anni, per realizzarlo.
La prima domanda ruota intorno allo
sfondo dell’America cosmopolita delle frontiere aperte: un panorama
discordante rispetto all’odierna situazione francese (la vittoria
dell’estrema destra). Per Klapish, la situazione francese- non
isolata- è un caso anomalo, forse legato al fatto che la gente
crede che una chiusura nazionalista, una chiusura, possa essere un
modo per migliorare la situazione odierna.
In realtà, il mondo cosmopolita gira
in favore della globalizzazione spaventando molte persone, e
portando a tali conseguenze. Quando ha iniziato a lavorare su
L’Appartamento Spagnolo c’erano grandi speranza nei
confronti dell’Europa Unita, finalmente unica e in grado di
allontanare qualunque tipo di conflitto. Oggi, purtroppo, tutti la
vedono come una speranza tradita, ecco perché pullulano gli
euroscettici.
Per Klapish, la cosa più difficile è
stata girare a New York: pensava fosse un’esperienza più semplice,
invece si è scontrato con una macchina produttiva completamente
diversa, con la quale si è scontrato- uscendone però vincitore.
Un’altra difficoltà è stata quella di riuscire a seguire,
attraverso la sceneggiatura, le storie complicate e diverse dei
vari protagonisti, le evoluzioni e le strade che i personaggi hanno
intrapreso.
Gli attori protagonisti, una decina
d’anni fa, erano poco noti, quasi degli esordienti: oggi sono
invece delle star internazionali.
E proprio riguardo ai personaggi e
all’occhio particolare e personale che il regista ha riservato ai
loro destini, Klepish sottolinea che, certamente, dietro c’è un
grande amore- da parte sua-per i personaggi, gli attori e il
progetto: inoltre ammirava lo stile visivo- ed espressivo- di un
protagonista che costituisce anche la voce narrante del discorso,
permettendo di affrontare nuovi ambiti espressivi. Tutti e tre i
film raccontano le storie tramite diversi livelli di struttura:
prima viene la storia personale di Xavier, poi la cronaca di questa
generazione cresciuta con il concetto di mobilità, di movimento
intrinseco sia a livello sociale, che morale e sentimentale. Questi
ragazzi sono cresciuti, accompagnandosi, col discorso di
globalizzazione e con l’evoluzione rapida di un mondo.
Nel film
Klepish dichiara che la scrittura si confronta con i fantasmi del
futuro, e non del passato: per lui fin dalla scrittura del primo
film, si è avvicinato- a livello stilistico- a Proust, che ha
tentato di raccontare ciò che aveva vissuto. Questo è un elemento
importante per uno scrittore (Proust- Xavier-Klapish stesso) poiché
passato, presente e futuro vivono in una sorta di strana coesione
scandita da una strana percezione del tempo come flusso di
coscienza personale.
Alcuni fanno notare come i film di
Klepish siano molto pittorici (privilegiano i colori) e attenti
alla colonna sonora: il regista collabora con gli stessi
compositori da ben sette film, ed entrambi sono completamente
diversi ed hanno un approccio diverso alla musica; oggi la tendenza
vede una scomparsa della melodia nei film e un’attenzione invece al
suono, con la scelta di brani già esistenti.
Per Klepish c’è una differenza
fondamentale tra il vivere la propria vita e raccontarla: si crea
un’enorme dilemma tra le due realtà, dove la tendenza è quella di
cercare di avvicinare, sempre di più, due aspetti forse diversi ma
che vivono correndo due binari paralleli. La finzione ha bisogno
del dramma per crescere e per cambiare, per evolversi, ma tutti, in
fin dei conti, ci aspettiamo (regista incluso) un Happy
Ending. Klepish si è forse concentrato, nel corso della sua
carriera, soprattutto su questo concetto di globalizzazione basato
su un concetto- forte- di Europa unita e cosmopolita, capace di
influenzarsi continuamente e di rinnovarsi tra vecchio e nuovo,
senza recidere- o prescindere- le forti radici culturali sulla
quale è costruita.
Qualcuno fa notare che il film ha un
finale forse troppo incline al tipico Happy Ending finale
da film americano, decostruendo quindi la struttura tipica di una
commedia francese: per il regista il film nasce come una creatura
ibrida, a metà strada tra la Francia e gli Stati Uniti, e il finale
non è tanto incline al classico lieto fine da cinema americano,
quanto una commistione tra le due culture che si mescolano insieme
creando un curioso mash up unico.
Alla domanda se ci sarà, in futuro,
un nuovo capitolo sulle avventure dei protagonisti della trilogia,
Klepish replica che molto probabilmente per adesso non ci sarà un
nuovo capitolo sulla saga… al massimo dovranno passare altri dieci,
sperando che ci siano nuovi stimoli e nuovi spunti per raccontare
altre storie.
Non è il Festival di cinema più
antico del mondo (quel primato lo detiene Venezia) ma è senza
dubbio la manifestazione dedicata alla settima arte più glamour e
più raffinata che ci sia. Il Festival
di Cannes ha sempre attirato a sè grandi nomi e nelle foto
raccolte dal Post si possono vedere le più
belle immagini degli uomini e le donne di cinema più famosi di
sempre arrivare alla croisette tra flash, autografi, baci abbracci
e un tuffo in piscina. Per vedere tutte
el foto clicca qui
Il Festival di Cannes (Festival de
Cannes è la denominazione ufficiale dal 2002, in precedenza
Festival International du Film de Cannes) è un festival
cinematografico che si svolge annualmente, a maggio, per la durata
di due settimane circa, nella città di Cannes.
Poiché garantisce una formidabile copertura da parte dei media,
al Festival garantiscono la loro presenza molte star del cinema che
si mostrano alla passerella (Montée des Marches) dell’ingresso
nella sala delle proiezioni. Molti produttori scelgono questa
occasione per lanciare le loro ultime realizzazioni e per vendere i
diritti a distributori che vengono da tutto il mondo.
Arriva online un nuovo trailer
internazionale di Sex Tape, la nuova
commedia di Jake Kasdan con protagonisti
Cameron Diaz e Jason Segel.
Come molti di voi già
sapranno, il lancio di Sex
Tape, commedia che vedrà nuovamente riunita la
coppia Cameron Diaz–Jason
Segel (già protagonisti di Bad
Teacher), era stato originariamente programmato per
il 25 luglio prossimo, ma si sa che
il mercato è in continua evoluzione e lo scorso venerdì è arrivato
l’annuncio che la pellicola vedrà la luce con una settimana
d’anticipo: il prossimo 18 luglio.
Questa decisione puramente
strategica in quanto se la data di lancio originaria avrebbe
costretto Sex
Tapea confrontarsi con
l’Hercules interpretato
da Dwayne
Johnson, Lucydi Luc
Besson e Step Up: All In,
questo cambio di piani porterà la pellicola a scontrarsi al
botteghino con Jupiter Ascending,
film diretto da Andy e Lana
Wachowski, l’horror The Purge:
Anarchyed il film d’animazione
Planes 2: Missione Antincendio.
Nel film Segel e la Diaz
interpretano una coppia di sposi che, dopo essersi temporaneamente
sbarazzati dei loro pestiferi figli, decidono di concedersi un
week-end all’insegna della trasgressione, e finiscono per
registrare un video sexy.
Il mattino dopo però, dopo essersi
svegliati, scoprono che il nastro è scomparso, ed iniziano una
estenuante e forsennata ricerca per evitare che la loro intimità
finisca nelle mani di estranei.
Relativity Media ha diffuso online
il trailer ufficiale di The Best of Me,
film con protagonista James Marsden, il Ciclope
degli X-Men, che si è ritrovato a sostituire l’attore Paul
Walker, morto lo scorso anno in un incidente d’auto.
The Best of
me sarà basato su un romanzo di Nicholas
Sparks e verrà diretto da Michael Hoffman
su sceneggiatura di Will Fetters e J.
Mills Goodloe.
Nella primavera del 1984, quando
frequentavano il liceo, Amanda e Dawson si erano innamorati:
profondamente, irrevocabilmente. Nonostante appartenessero a due
mondi opposti, il loro amore sembrava tanto grande da sfidare le
regole della vita di Oriental, la cittadina del North Carolina dove
erano cresciuti. Dawson, segnato dalla violenza della sua famiglia,
pensava che il sentimento per Amanda lo avrebbe riscattato da un
destino di solitudine e infelicità. Per lei, Dawson era uno spirito
libero e appassionato, tutto quello che la sua rigida educazione di
ragazza perfetta le aveva negato. Ma alla fine di quell’ultima
estate, imprevedibile e fulminea come un temporale d’agosto, le
loro strade si erano bruscamente divise. Ora, venticinque anni
dopo, Amanda e Dawson si ritrovano a Oriental per il funerale di
Tuck, il vecchio amico che un tempo aveva dato rifugio alla loro
giovane passione. Nessuno dei due ha avuto la vita che sperava… e
nessuno dei due ha dimenticato il primo sconvolgente amore che li
aveva cambiati per sempre. Mentre eseguono le ultime volontà di
Tuck, espresse in due lettere, scoprono in quelle pagine verità
impensabili su chi è rimasto, chi se n’è andato e soprattutto sul
loro legame. Costretti ad affrontare ricordi dolorosi, Amanda e
Dawson verranno a conoscere i veri motivi delle scelte fatte nel
passato.