Il DailyMail riporta la notizia che
Lea Seydoux, dopo i rumor degli ultimi mesi, si è
unita ufficialmente al cast di Bond24,
nei panni della nuova Bond Girl. Secondo il sito internet,
l’attrice inizierà a lavorare al film a partire dal prossimo
novembre, e nel frattempo la protagonista de La vita di
Adele si sottoporrà ai test di make-up per ricercare il giusto
look della nuova femme fatale, in modo da mettere d’accordo il
regista Sam Mendes e i produttori Barbara
Broccoli e Michael G. Wilson.
Bond
24 sarà diretto da Sam
Mendes su una sceneggiatura di John
Logan. Nel cast sono stati confermati Daniel
Craig, Ralfh Fiennes, Naomi Harris, Ben Whishaw. Il film
uscirà al cinema il 23 Ottobre
2015 in UK e
il 6
Novembre negli USA.
Si sa molto poco sull’annunciato
prossimo film su James
Bond, al momento conosciuto come Bond
24 che sappiamo sarà ancora una volta interpretato da
Daniel Craig e diretto dal regista di
SkyFallSam Mendes.
Ebbene oggi arrivano da IGN le prime parole sul
film dello sceneggiatore John Logan che ha parlato
di quello che spera di realizzare con il prossimo film del
franchise.
“Il mio obiettivo è quello di
scrivere un grande film, per ripartire da quello che abbiamo fatto
in Skyfall. I temi , idee e personaggi di Skyfall possono
ovviamente continuare, perché si tratta di un franchising , e si
tratta di una storia che continua . Quindi penso che ci sarano dei
legami tra Skyfall e il nuovo film . “
Parlando del suo grande amore per il
franchise , Logan dice anche che il nuovo film sarà caratterizzato
da elementi provenienti da tutta la storia di Bond .
“Sono cresciuto sui film di Bond
, il primo che ho visto è stato Diamonds Are
Forever, quando ero un bambino appena l’ho visto me ne
sono innamorato, e poi ho imparato ad amare i libri per cui prendo
– per lo più da romanzi . . . Tornare su Ian Fleming è dove ho
iniziato con Skyfall – e ci sono molti elementi dei vecchi film e
dei romanzi che saranno nel nuovo film , come abbiamo fatto in
Skyfall ” .
La pellicola è prevista per
un’uscita nelle sale nel Regno Unito il 23 Ottobre 2015 mentre
negli USA arriverà il 6 Novembre 2015.
C’è molta
attesa dietro all’annunciata lavorazione di Bond
24, ennesimo titolo del franchise di successo che
vedrà il ritorno di Daniel Craig come James
Bond e Sam Mendes alla regia. E oggi
apprendiamo via New Yorker che lo
sceneggiatore Jez Butterworth (Edge of
Tomorrow) è attualmente impegnato a Londra nella
riscrittura della sceneggiatura di John Logan
e già rimaneggiato una prima volta dalla squadra di
SkyFall, Neal Purvis e
Robert Wade. Ora lo script è passato nelle mani
di Jez Butterworth.
Bond 24 sarà diretto
da Sam Mendes su
una sceneggiatura di John
Logan. Nel cast sono stati confermati Daniel Craig, Ralfh
Fiennes, Naomi Harris, BenWhishaw, Lea
Seydoux e Dave
Bautista. Il film uscirà al cinema
il 23 Ottobre
2015 in UK e
il 6
Novembre negli USA.
Mentre cresce l’attesa per
l’inizio del riprese del prossimo Bond
24, ennesimo capitolo del franchise di successo di
James
Bond, oggi la produzione annuncia che il titolo ufficiale e il
cast sarà svelato in un evento live tra due giorni su 007.com
Le riprese del film che sarà diretto
da Sam Mendes inizieranno l’8 Dicembre.
In Bond 24 ritorneranno ovviamente
Daniel Craig, Naomie Harris, Ralph Fiennes e
Ben Whishaw, mentre sembra ufficiale l’addio di
Roger Deakins, direttore della fotografia di
Skyfall, che con il film precedente fece un lavoro a dir poco
meraviglioso. Le riprese del film inizieranno questa estate per la
regia del premio Oscar Sam Mendes su una
sceneggiatura scritta da John Kogan. A produrre ci
saranno Barbara Broccoli e Michael G.
Wilson.
Con
Skyfall, il franchise di James
Bond è entrato in una nuova dimensione: Bond
23 è stato infatti il film del franchise più
remunerativo di sempre, ha portato grandi cambiamenti all’interno
delle dinamiche della storia ed è stato il primo film di Bond a
ricevere un Oscar, quello per la miglior canzone originale (alla
cantante inglese Adele).
Per il 24esimo Bond, alla regia è
stato confermato Sam Mendes, (co)artefice del
successo del film precedente, e il regista premio Oscar, fan del
franchise, ha spiegato perchè è voluto tornare alla regia, dopo la
positiva esperienza con Skyfall.
Mendes ha detto che nel film
precedente c’erano diverse story line che avevano bisogno di una
spiegazione, e che lui in prima persona vuole sviluppare queste
nuove storie che sono state solo accennate nel film. Stiamo
parlando del nuovo M, interpretato da Ralfh
Fiennes, di Miss Moneypenny (Naomi
Harris) e anche del simpatico Q, il promettente
Ben
Whishaw.
Bond 24
sarà diretto da Sam Mendes su una sceneggiatura di
John
Logan. Nel cast sono stati confermati
Daniel Craig, Ralfh Fiennes, Naomi Harris, Ben
Whishaw. Il film uscirà al cinema il 23 ottobre del 2015
in UK e il 6 novembre negli USA.
Come sappiamo ormai da tempo, parte
delle riprese dell’attesissimo Bond24 si
svolgeranno in Italia, precisamente a Roma. Le riprese avranno
luogo dal 19 febbraio 2015 al 12
marzo dello stesso anno, e si terranno proprio nel cuore
della capitale. Le location scelte per le riprese sono tre: a
Ponte Sisto (vicino Trastevere) verrà girata una
scena di notte in cui Daniel Craig si lancerà da un elicottero; a
Borgo Vittorio (vicino al Vaticano) verrà girata
un’altra scena, sempre di notte, in cui un auto in corsa si scontra
con una Fiat500; a Corso Vittorio Emanuele II
(Lungotevere), invece, si girerà un’altra sequenza di
inseguimento, dove una macchina finirà addirittura in acqua.
Ricordiamo che sono previste
riprese anche in Campania, precisamente nell’ormai famosa location
della Reggia di Caserta.
In Bond 24 ritorneranno
ovviamente Daniel Craig,Naomie
Harris, Ralph Fiennes e Ben
Whishaw, mentre sembra ufficiale l’addio
di Roger Deakins, direttore della fotografia
di Skyfall, che con il film precedente
fece un lavoro a dir poco meraviglioso. Le riprese del film
inizieranno questa estate per la regia del premio Oscar Sam Mendes
su una sceneggiatura scritta da John Kogan. A produrre ci
saranno Barbara Broccoli e Michael G. Wilson.
Poche settimane fa è venuto a mancareRichard
Kiel, lo Squalo del franchise di James
Bond, visto in La Spia che mi Amava e
Moonraker – Operazione Spazio.
Adesso Sam Mendes,
alle prese con Bond 24, potrebbe aver
trovato un nuovo scagnozzo che possa eguagliare il timore che Kiel
incuteva con i suoi denti d’acciaio. L’attore che è sapito a bordo
del progetto ha avuto negli ultimi mesi una straordinaria
visibilità grazie a Guardiani della
Galassia, e vanta un fisico da ex Wrestler. Si
tratta di Dave Bautista.
Il ruolo potrebbe essre quello di un
personaggio chiamato Hinx. Ad agosto infatti è trapelato un casting
con il quale si cercava un attore alto più di 1,80 che
interpretasse uno scagnozzo/assassino, estremamente fisico, che
avesse un background sportivo. In pratica la descrizione
precisa di Bautista!
Bond
24 sarà diretto da Sam Mendes su una sceneggiatura
di John Logan. Nel
cast sono stati confermati Daniel Craig, Ralfh
Fiennes, Naomi Harris, BenWhishawe Dave
Bautista. Il film uscirà al cinema
il 23 Ottobre
2015 in UK e
il 6
Novembre negli USA.
Baz
Bamigboye del Daily Mail ha comunicato via Twitter che
Christoph Waltz, l’attore due volte premio Oscar
per i ruoli in Bastardi Senza Gloria e
Django Unchained, sarà il prossimo
villain di Bond 24. Si tratta dello
stesso ruolo per cui era stato in ballo tempo fa l’attore nominato
agli Oscar per 12 anni schiavoChiwetel Ejiofor.
Sempre sul Daily Mail si legge che sia Lea
Seydoux che Dave Bautista sono
ancora in attesa di conferme per i ruoli della Bond girl e per
quello dello scagnozzo, che dovrebbe quindi essere al servizio del
personaggio di Waltz.
Bond
24 sarà diretto da Sam Mendes su una sceneggiatura
di John Logan. Nel
cast sono stati confermati Daniel Craig, Ralfh Fiennes, Naomi Harris,
Ben Whishaw, Lea Seydoux e Dave Bautista. Il film uscirà al
cinema il 23 Ottobre
2015 in UK e
il 6
Novembre negli USA.
Due settimane fa vi avevamo
segnalato la notizia che il due volte premio OscarChristophWaltz avrebbe interpretato il villain
nel prossimom atteso film Bond 24,
ennesimo capitolo del franchise di successo. Ebbene oggi il
Daily Mail rivela che sarà nientemeno
che la storica nemesi di James
Bond, Ernst Stavro Blofeld.
Appenadue settimane dopola
segnalazioneinizialechedue voltepremio OscarChristophWaltzavrebbe
giocatol’antagonista principalenel prossimoBond
24, il Daily Mailè tornato erapporti cheWaltzgiocherànientemeno chela nemesi
diJames BondErnstStavroBlofeld. La produzione
dovrebbeiniziare ilsequelil mese
prossimo.
In Bond 24 ritorneranno
ovviamente Daniel Craig,Naomie
Harris, Ralph Fiennes e Ben
Whishaw, mentre sembra ufficiale l’addio
di Roger Deakins, direttore della fotografia
di Skyfall, che con il film precedente
fece un lavoro a dir poco meraviglioso. Le riprese del film
inizieranno questa estate per la regia del premio Oscar Sam Mendes
su una sceneggiatura scritta da John Kogan. A produrre ci
saranno Barbara Broccoli e Michael G.
Wilson.
Il nominato all’Oscar per
12 Anni
Schiavo, Chiwetel
Ejiofor, è tra le prime scelte della MGM
per interpretare il ruolo del cattivo nell’annunciato
Bond24, il nuovo film di James
Bond. A confermarlo è il noto sito Variety. Da quanto
apprendiamo pare che lo Studios non abbia ancora formulato
un’offerta ufficiale all’attore, ma nonostante questo sembra
intenzionata ad affidargli il ruolo di villain. Inoltre, a questa
notizia si aggiunge quella dei produttori “alla ricerca di uno
uomo di origine scandinava e una donna britannica che sarà la nuova
fiamma di James Bond“.
In Bond 24 ritorneranno
ovviamente Daniel Craig,Naomie
Harris, Ralph Fiennes e Ben
Whishaw, mentre sembra ufficiale l’addio
di Roger Deakins, direttore della fotografia
di Skyfall, che con il film precedente
fece un lavoro a dir poco meraviglioso. Le riprese del film
inizieranno questa estate per la regia del premio Oscar Sam Mendes
su una sceneggiatura scritta da John Kogan. A produrre ci
saranno Barbara Broccoli e Michael G. Wilson.
Il nuovo 007 dovrebbe uscire ad
ottobre 2015 in Europa mentre a novembre in USA.
Daedline riporta dei
rumors relativi ad una importante new entry nel cast di
Bond 24, una new entry che porterà
bellezza e italianità nel film di Sam Mendes.
Secondo Nancy Tartaglione Deadline dichiara che la ‘nostra’
Monica Bellucci potrebbe essere parte del cast in
un ruolo che per il momento non è stato ancora specificato.
Naturalmente l’annuncio prossimo
ufficiale di cast e titolo del film metterà i rumors a tacere e ci
dirà ufficialmente chi farà parte della 24esima avvenuta
dell’agente con liccenza di uccidere.
Le riprese del film che sarà diretto
da Sam Mendes inizieranno l’8 Dicembre.
In Bond 24 ritorneranno ovviamente
Daniel Craig, Naomie Harris, Ralph Fiennes e
Ben Whishaw, mentre sembra ufficiale l’addio di
Roger Deakins, direttore della fotografia di
Skyfall, che con il film precedente fece un lavoro a dir poco
meraviglioso. Le riprese del film inizieranno questa estate per la
regia del premio Oscar Sam Mendes su una
sceneggiatura scritta da John Kogan. A produrre ci
saranno Barbara Broccoli e Michael G.
Wilson.
Dite ai fan dello
Sherlock della BBC di tenersi forte: secondo
quanto riportato dal Mirror sarà infatti l’attore irlandese
Andrew Scott, interprete dell’arcinemesi di
Sherlock Holmes Moriarty nelle prime 2 serie, a interpretare il
villain nel nuovo film dedicato a James
Bond e ancora senza titolo.
Scott si unirà così ai membri
storici del cast Daniel
Craig,Ralph Fiennes, Ben Whishaw, Rory
Kinnear e Naomie Harris e alle
new entry Léa Seydoux, Dave Bautista e
Christoph Waltz.
Diretto da Sam Mendes, Bond 24
arriverà nei cinema ad ottobre 2015; la produzione ha assicurato
che il titolo ufficiale verrà rilasciato a breve.
Secondo fonti vicine al giornale,
sarebbe stata proprio la prova di Andrew come Moriarty(per la quale
gli è stato conferito un Bafta tv Award) a convincere gli
investitori delle sue potenzialità come cattivo; dicono inoltre che
l’attore sarebbe al settimo cielo data l’opportunità di dare alla
sua carriera la scossa definitiva.
Benedict
Cumberbatch e Martin Freeman hanno già
intrapreso da tempo la strada del successo, riuscirà Andrew Scott a
fare altrettanto come antagonista di James Bond?
È arrivata la conferma ufficiale che
le riprese di Bond 24 inizieranno il 6
dicembre e si estenderanno su gran parte del territorio europeo
(Austria, UK, Italia) oltre che in Marocco e nei leggendari
Pinewood Studios, mentre il cast si ritroverà a fine novembre con
Sam Mendes per una lettura dello script.
Questa notizia però si porta con se un carico di rumors che
dureranno fino alle conferme ufficiali di casting, infatti iniziano
a circolare le prime ipotesi su chi sarà il villain di questo
film e se ancora non si azzardano nomi di attori sappiamo che
probabilmente il rivale di 007 sarà un uomo possente, una sorta di
Squalo del 21 secolo.
Per quanto riguarda le Bond girl secondarie invece sono state
provinate diverse attrici scandinave mentre la partner principale
di Daniel Craig sarà sicuramente un’attrice
britannica.
Sam Mendes, accanto
a Barbara Broccoli, ha annunciato in persona il
titolo ufficiale di Bond 24, che si chiamerà
Spectre.
Le riprese cominceranno lunedì e
gireranno il mondo per sei mesi, con tappe a Londra, ovviamente, e
a Roma.
Il primo membro del cast sarà la
Aston Martin, della quale è stato presentato un nuovo modello, la
DB10. Gli altri membri del cast sono: Bew Wishaw, Naomie
Harris, Ralfh Fiennes, Andrew Scott, Rory Kinnear, Dave Bautista,
Monica Bellucci, Lea Seydoux, Christoph Waltz e last
but not leastDaniel Craig.
La sceneggiatura sarà scritta da
John Loga, Neal Purvis e Robert
Wade, il film sarà prodotto da Barbara Broccoli,
Callum McDougall e Michael G. Wilson,
alle musiche Thomas Newman, alla fotografia
Hoyte Van Hoytema. Il film sarà diretto da Sam
Mendes.
Colpo di scena nella corsa alla
regia del Bond24 che sta assumendo sempre di più i
contorni di una telenovela. Infatti, solo poche ore fa era stata
diffusa da Variety una short list di registi che
erano candidati al ruolo di regista, tra cui anche il recente
Premio Oscar Ang Lee. Ma adesso arriva invece
l’articolo di Deadline secondo il quale
sembra che Sam Mendes è ritornato in trattative
con i produttore del film, Sony e MGM, per riprendere il ruolo di
regista dopo l’abbandono di qualche mese fa.
Il regista ha già diretto il
successo mondiale Skyfall e
recentemente si era tirato fuori dal prossimo film per i conflitti
con il suo impegno a teatro. Secondo il noto sito, sembra che
i produttori del film, Michael Wilson e
Barbara Broccoli, siano pronti ad aspettare il
regista per poi produrre il film con tutta calma, dato che non c’è
una particolare fretta. Fermo restando che Sam
Mendes è la scelta più logica per questo nuovo episodio
considerato il successo del precedente, viene da chiedersi se
questo ritorno di fiamma non sia stato causato dalle reali
difficoltà di ingaggiare un nuovo regista.
Sappiamo infatti che i produttori
hanno tentato anche di sentire Christopher Nolan
in merito ad un suo possibile coinvolgimento, cosa che è tramontata
per gli impegni già ufficializzati del regista nel suo prossimo
film Interstellar. Senza contare che
oltre a Ang Lee, era stato interpellato anche
Nicolas Wending Refn, impegnatissimo anche
lui, e che quindi probabilmente la cosa più facile ed immediata è
quella di aspettare Sam Mendes e i suoi impegni
con Broadway. Non ci resta che aspettare un
annuncio ufficiale, ma considerata l’attendibilità della fonte
possiamo considerare Sam Mendes il regista di
Bond 24.
Questa è una notizia che
sicuramente farà felici tutti i fans di James
Bond. Dopo il successo di Skyfall, Sam Mendes
e Daniel Craig torneranno a lavorare insieme. Il regista
britannico dirigerà per la seconda volta le avventure dell’agente
segreto più amato del grande schermo, mentre Craig ne tornerà a
vestire i panni per la quarta volta nella sua carriera.
Il titolo provvisorio di questo
nuovo episodio è al momento Bond24.
L’uscita nelle sale cinematografiche britanniche è stata fissata
per il 23 ottobre 2015, mentre in America uscirà
il 6 novembre 2015. Alla sceneggiatura del film
metterà nuovamente mano John Logan. La notizia è
stata diffusa dai produttori storici del franchise Michael
G. Wilson e Barbara Broccoli, insieme a
Gary Barber della Metro-Goldwyn-Meyer e
Michael Lynton della Sony Entertainment. Queste le
parole di Sam Mendes nel comunicato ufficiale: “Sono
felice che, dandomi il tempo necessario per dedicarmi ai miei
impegni teatrali, i produttori hanno reso tutto possibile per farmi
tornare a dirigere Bond 24. Sono molto ansioso di prendere
nuovamente le redini e di lavorare con Daniel Craig, Michael G.
Wilson e Barbara Broccoli per la seconda volta”.
Siamo convinti che questa nuova
collaborazione tra Mendes e Craig porterà i suoi frutti.
Skyfall, infatti, incassò ben 12 milioni di euro (un vero
e proprio record per la saga), mentre in Inghilterra registrò il
più alto incasso cinematografico della storia del paese. Ci
auguriamo (e aspettiamo) pertanto lo stesso successo anche per
questo nuovo capitolo.
Del ventiquattresimo
film di James
Bond ancora si sa poco o nulla, se non che Sam
Mendes ha accettato la regia dopo l’ottima prova di
Skyfall e che John Logan
scriverà anche questo capitolo della spia cinematografica più amata
di tutti i tempi.
Oggi però Ralph Fiennes, che nella saga interpreta
Gareth Mallory, racconta a MTV News che la produzione inizierà a
muoversi ad ottobre per l’inizio delle riprese:
“Il nostro scopo è iniziare le
riprese ad ottobre e sulla trama non so ancora nulla perchè non ho
ancora visto lo script”
A far compagnia a Fiennes ci saranno
ovviamente Daniel Craig e Naomie
Harris mentre sembra ufficiale l’addio di Roger
Deakins, direttore della fotografia di Skyfall, che con il
film precedente fece un lavoro a dir poco meraviglioso.
Il nuovo 007 dovrebbe uscire ad ottobre 2015 in Europa mentre a
novembre in USA.
Arriva oggi la notizia che Bond
24, il prossimo film del leggendario franchise di
successo basato sul personaggio creato da Ian Fleming sarà girato a
Roma e a darne notizia è stato Luciano Sovena,
nuovo presidente di Roma Lazio Film
Commission:
Ho incontrato gli storici produttori della serie
su James
Bond, Barbara Broccoli e Michael G. Wilson e abbiamo discusso
del progetto. Una delle scene-chiave, tra le più spettacolari del
film, sarà un inseguimento di auto in via Quattro Fontane. Loro ci
puntano molto, sono già entusiasti all’idea. Mi auguro che il
Comune snellisca le procedure per concedere i permessi, sarebbe un
peccato perdere questa grande opportunità per colpa della
burocrazia.
Ospitare il kolossal su 007, spiega
Sovena, fa parte della strategia della Lazio Film Commission
che intende attirare nella regione le grandi produzioni straniere,
strappandole agli studios dell’Est, e incoraggiare gli indipendenti
italiani.La nostra regione ha tutti i requisiti,
ambientali e professionali, per diventare la location più ambita
del cinema.
Nessun altro dettagli è stato rivelato in merito
alle riprese. Per il 24esimo Bond, alla regia è stato
confermato Sam Mendes, (co)artefice del
successo del film precedente, e il regista premio Oscar, fan del
franchise, ha spiegato perchè è voluto tornare alla regia, dopo la
positiva esperienza
con Skyfall.
Mendes ha detto che nel film
precedente c’erano diverse story line che avevano bisogno di una
spiegazione, e che lui in prima persona vuole sviluppare queste
nuove storie che sono state solo accennate nel film. Stiamo
parlando del nuovo M, interpretato da Ralfh
Fiennes, di Miss Moneypenny (Naomi
Harris) e anche del simpatico Q, il
promettente Ben Whishaw.
Bond 24 sarà
diretto da Sam Mendes su una
sceneggiatura di John Logan. Nel cast sono
stati confermati Daniel Craig, Ralfh Fiennes, Naomi
Harris, Ben Whishaw. Il film uscirà al cinema il 23
ottobre del 2015 in UK e il 6 novembre negli USA.
Daniel Craig si è
espresso per la prima volta
su Bond24, il prossimo capitolo
della saga dedicata all’agente segreto più amato del grande
schermo, che l’attore britannico tornerà ad interpretare per la
quarta volta nella sua carriera. Durante un’intervista con
Vulture, Craig ha parlato di come sarà
Bond24 e, soprattutto, di cosa ci sarà da aspettarsi.
Questa la sua dichiarazione:
“Se le cose andranno come
devono andare, riporteremo in vita quella vecchia ironia tipica dei
film di Bond. Vogliamo fare di tutto per non dare vita a qualcosa
di davvero pasticciato. Non sono un attore che riesce a dare il
meglio di sé quando si tratta di inscenare determinati siparietti,
a meno che questi non abbiano davvero un significato rilevante ai
fini della storia. A volte penso che avrei voluto fare del mio Bond
un personaggio più comico, buffone, ma non mi riesce, e quindi non
l’ho mai fatto“.
Bond 24 sarà
diretto da Sam Mendes e vedrà
protagonista Daniel Craig per l’ultima
volta. Uscirà al cinema il 23 ottobre 2015 in
Gran Bretagna e il 6 novembre 2015 negli
States.
Sarà BOMBSHELL la
voce dello scandalo, il film con Charlize
Theron, Nicole
Kidman e Margot Robbie ad
aprire, il 21 marzo, l’undicesima edizione
del Bif&st. Il festival, quest’anno
dedicato a Mario Monicelli, si svolgerà a Bari dal 21
al 28 marzo e ospiterà l’anteprima italiana del film
di Jay Roach al Teatro Petruzzelli, nella sezione Anteprime
Internazionali.
Basato su fatti
realmente accaduti, BOMBSHELLla
voce dello scandalo racconta l’incredibile storia delle
donne che hanno spodestato l’uomo che ha contribuito a creare il
più potente e controverso impero dei media di tutti i tempi, Fox
News. Uno straordinario ritratto delle scelte coraggiose di tre
donne, molto differenti tra loro, che decidono di lottare contro un
sistema di potere e di abusi, che vigeva indisturbato.
Protagonisti del
film sono il premio Oscar® Charlize Theron,
il premio Oscar® Nicole Kidman,
il candidato Oscar® John Lithgow e
la candidata Oscar® Margot Robbie. È diretto
dal vincitore del premio Emmy® Jay
Roach ed è sceneggiato dal premio Oscar®
Charles Randolph.
BOMBSHELLla voce dello
scandalo è un’esclusiva per
l’Italia Leone Film Group in
collaborazione con Rai Cinema, e sarà in sala
dal 26 marzo con 01
Distribution. È una produzione Lionsgate in
associazione con Creative Wealth Media e Annapurna Pictures, una
produzione Bron Studios / Denver And Delilah / Gramsci / Lighthouse
Management & Media.
Ecco il trailer italiano ufficiale
di
Bombshell, il film che vede alla regia Jay
Roach e alla sceneggiatura Charles
Randolph. Protagoniste del film sono
Charlize Theron,
Nicole Kidman e Margot Robbie, con Kate McKinnon,
Connie Britton, Mark Duplass, Rob Delaney, Malcolm
McDowell e Allison Janney.
Con il Premio Oscar Charlize Theron, il Premio Oscar Nicole Kidman, il candidato al Premio Oscar
John Lithgow e la candidata al Premio Oscar
Margot Robbie, Bombshell, ispirato a
una storia vera, mostra dall’interno il più potente e controverso
impero televisivo di tutti i tempi e la vicenda delle donne che
hanno distrutto l’uomo che lo creò. Diretto dal vincitore di Emmy
Award Jay Roach e scritto dal Premio Oscar Charles Randolph.
Lionsgate ha diffuso da poco il
primo trailer ufficiale di Bombshell, il film diretto da Jay
Roach (Austin Powers, Mi presenti i
tuoi?, L’ultima parola – La vera storia di Dalton
Trumbo) che porta sul grande schermo le vicende dello scandalo
Ailes. Nel cast figurano come protagoniste Nicole
Kidman, che interpreta Gretchen Carlson, Margot
Robbie, volto di una produttrice associata, e
Charlize Theron nei panni di Megyn Kelly.
Il film racconterà quindi i
retroscena delle dimissioni di Roger Ailes dai
vertici di Fox News risalenti al 2016 dopo che l’amministratore
delegato aveva ricevuto numerose accuse di molestie sessuali ai
danni delle sue dipendenti, tra cui la Carlson, prima vittima a
denunciare in seguito al suo licenziamento.
Il film, scritto da Charles
Randolph e diretto da Jay Roach, racconta
lo scandalo in seno a Fox News, che ha portato alla caduta
di Roger
Ailes (John
Lithgow), uno dei fondatori dell’emittente. Al centro
della vicenda ci sono tre donne, tre punti di vista differenti su
una questione che, per fortuna, negli ultimi anni è diventato il
centro delle discussioni sulle dinamiche del lavoro: l’abuso
sessuale, e quindi di potere, ai danni di donne che tentano la
scalata professionale nei propri ambienti di lavoro. È quello che
ha dato origine al movimento #MeToo e che ha fatto
moltissimo rumore con il caso Weinstein, evento che ha
destabilizzato l’intero assetto produttivo hollywoodiano.
Bombshell, il punto di vista di tre
donne
Ma torniamo a Bombshell,
soprattutto alle sue tre protagoniste, che hanno determinato, in
maniera diversa, la caduta di un mito, quell’Ailes che a tutti gli
effetti rappresenta ora sopruso e potere. Gretchen
Carlson, interpretata da Nicole
Kidman, è la miccia, l’innesco di un incendio, la
prima che, messa di fronte a condizioni di lavoro sempre più ostili
e infine al licenziamento, denuncia il boss di Fox News
per i suoi abusi e le sue molestie.
La segue, non troppo da vicino,
Megyn Kelly, le cui fattezze sono state imitate e
interpretate da Charlize Theron. Kelly ha denunciato le
molestie dopo una intensa lotta, anche con se stessa; personaggio
cinico e arrivista, ma anche grande professionista, capace e
caparbia, Kelly ci mostra meglio di ogni altro personaggio del film
(ma anche della vita reale) quanto sia sottile il confine tra buoni
e cattivi, quanto sia delicato l’equilibrio tra lecito e illecito,
tra ciò che si desidera, ciò che si sopporta e ciò che si subisce,
quando si ha uno scopo da raggiungere e tanta ambizione.
Terza protagonista (e unica figura
di finzione nel film) è Kayla Pospisil,
interpretata da Margot
Robbie. Kayla è una giovane giornalista che vuole fare
carriera, si mette al servizio del sistema, lo asseconda e permette
al male di perpetrarsi semplicemente tacendo quello che le succede.
Anche lei è una vittima, per un po’ una vittima condiscendente, e
solo dopo acquisisce la dimensione, solida e attiva, di soggetto
che prende iniziativa pensante.
Queste tre storie, che si
intrecciano in una redazione ricca di chiaroscuri e di detti e
taciuti, rappresentano tre lati di un racconto che ha scosso la
Fox News ed ha spodestato Roger Ailes.
Non solo, questo caso ha smontato un sistema che ha portato poi
alla caduta di Weinstein e al disvelamento di moltissime realtà
simili; ha denunciato, in sostanza, una routine, una terribile
abitudine che vige, ancora adesso, in moltissime realtà lavorative,
a tutti i livelli, in tutti i settori.
Non ci sono buoni e
cattivi
Bombshell –
La voce dello scandalo ha il grande pregio di non
separare mai i buoni dai cattivi con una linea netta, anzi sembra
che il suo più importante obbiettivo sia proprio quello di
evidenziare la difficoltà di porsi per ogni persona, a seconda
della propria indole e della propria ambizione, di fronte a questi
fenomeni che, quelli sì, sono condannati senza mezze misure.
Per quanto riguarda invece la
restituzione dei fatti attraverso un linguaggio che vuole essere
ricercato, Bombshell frana rovinosamente
di fronte al confronto di opere simili che raccontano realtà
complesse della modernità (basti pensare a La grande
scommessa, con cui condivide lo
sceneggiatore).
Quello di Jay
Roach è un film a cui viene senz’altro riconosciuta la
propria importanza perché racconta una storia che deve essere
conosciuta, ma che di fronte al valore cinematografico vero e
proprio si vede ridimensionato, al netto delle interpretazioni
delle tre attrici protagoniste.
Giustamente elogiate per le loro
performance, Kidman, Theron e
Robbie non bastano a tenere in piedi
Bombshell che di poco si allontana dalla
cronistoria di uno scandalo, ma sicuramente aggiungono
appeal a un film che sembra destinato ad essere ricordato
solo per la storia che racconta e che esce clamorosamente perdente
a confronto con prodotti che mettono in scena vicende simili (vedi
The Morning Show).
L’ormai noto movimento
#MeToo ha scosso nel profondo l’industria dello spettacolo
e non solo. Relativamente a ciò, sono stati diversi i film che
hanno portato sul grande schermo storie di vere molestie o
intimidazioni ai danni delle donne. Uno di quelli affermatisi di
più, anche per merito del suo cast all star, è
Bombshell – La voce dello scandalo (qui la recensione). Diretto da
Jay Roach (Ti presento i
miei,L’ultima parola) e
scritto da Charles Randolph (La grande scommessa),
il film affronta un noto scandalo verificatosi ai vertici della Fox
e che ha contribuito allo scoppio del movimento poc’anzi
citato.
La Annapurna
Pictures pose dunque in sviluppo un progetto ispirato a
quella vicenda, dando dunque risalto ad un caso rivelatosi poi
tutt’altro che isolato. Complice anche la parallela realizzazione
della serie The Loudest Voice, con protagonista Russell Crowe e ispirata alla stessa storia,
Bombshell – La voce dello scandalo non ha però
ottenuto i risultati economici sperati, ma ha comunque guadagnato
pareri favorevoli da parte della critica oltre ad alcuni
prestigiosi riconoscimenti, tra cui l’Oscar al miglior trucco. Meno
apprezzate, tuttavia, sono state alcune libertà che il film si è
preso rispetto alla vera storia.
Indubbiamente si tratta di un film
da recuperare per comprendere meglio tanto il problema esposto
quanto il modo in cui questo si riflette sul privato. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera
storia. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di
Bombshell – La voce dello scandalo
Il film è basato sul noto scandalo
sessuale che ha sconvolto l’America e in particolare l’impero
mediatico della Fox New, con a capo Roger Ailes.
Proprio quest’ultimo, il cui potere era incontrastato negli uffici
della Fox, si vide nel 2016 accusato di molestie da parte di tre
donne, tutte di età diverse e con ruoli differenti all’interno
della rete televisiva. Si tratta di Megyn Kelly,
Gretchen Carlson e Kayla Popisil,
le quali stanche di un ambiente di lavoro tossico, riveleranno ciò
che serve per far tremare l’azienda. Non però senza subire
ripercussioni personali.
Come anticipato, nei panni delle tre
protagoniste femminili si ritrovano rispettivamente Charlize
Theron, Nicole Kidman e
Margot Robbie.
Il personaggio di quest’ultima, però, è l’unico a non essere
realmente esistente, ma si tratta piuttosto di una combinazione di
personalità diverse. Sia la Theron che la Robbie, poi, furono
nominate come miglior attrice e miglior attrice non protagonista
agli Oscar. Nei panni del potente Roger Ailes si ritrova invece
John Lithgow,
mentre Malcolm McDowell è Rupert Murdoch. Sono poi
presenti anche le attrici Allison Janney nei panni di Susan Estrich e
Kate McKinnon
in quelli di Jess Carr.
La vera storia dietro il film
Proprio come il bullo di Hollywood
Harvey Weinstein aveva aperto un nuovo panorama
per la produzione e l’esposizione cinematografica, l’impegno
professionale di Roger Ailes a Fox News ha
contribuito a plasmare il moderno caos dei media d’informazione.
Secondo il New York Times, quando Ailes è stato licenziato nel
2016, la rete aveva una media di 2 milioni di spettatori al giorno,
più di CNN e MSNBC messe insieme. Prima di essere assunto da
Rupert Murdoch per lanciare Fox News nel 1996,
Alies era un consulente politico repubblicano molto influente, a
cui era stato attribuito il merito di aver aiutato entrambi i
presidenti Ronald Reagan e George H.W. Bush a essere eletti.
Ma una volta passato alla
televisione, Ailes non ci mise molto a piazzare in cima alla rete
commentatori di destra aggressivi come Bill
O’Reilly e Sean Hannity. Le donne che
Ailes scelse per condurre i programmi in onda erano notoriamente
simili: bionde, magre e bianche. E, come si vede nel film, oltre al
fatto che l’amministratore delegato chiedeva che le loro scrivanie
fossero trasparenti, in modo che i telespettatori avessero la
possibilità di guardare le loro gambe, le donne della Fox hanno
anche dichiarato di essere state incoraggiate a indossare le gonne
per lo stesso motivo.
John Lithgow and Connie Britton in Bombshell – La voce dello
scandalo. Foto di Hilary B Gayle
Come si vede in Bombshell –
La voce dello scandalo, la prima vera bomba scoppia quando
l’ex co-conduttrice di Fox & Friends Gretchen
Carlson ha accusato Ailes nel 2016 di “molestie sessuali
gravi e persistenti”, sostenendo che l’amministratore delegato le
ha rovinato la carriera spostando i suoi programmi dalle fasce
orarie di prima serata una volta che lei aveva rifiutato le sue
avances. Nella sua causa, la Carlson ha rivelato una registrazione
segreta di una conversazione estremamente vile, che viene mostrata
in Bombshell.
Quando lei affrontò Ailes per il
trattamento che le aveva riservato, lui rispose: “Penso che io
e te avremmo dovuto avere una relazione sessuale molto tempo fa,
così tu saresti stata brava e migliore e io sarei stato bravo e
migliore”. Carlson sperava che il suo sforzo di rendere
pubbliche le accuse avrebbe contribuito a incoraggiare altre donne
a farlo, ma le operazioni conniventi e ostili del network hanno
contribuito a bloccare le denunce per anni. Persino Megyn
Kelly, una delle commentatrici più famose dell’emittente,
era rimasta in silenzio sulla questione.
I dipendenti di Fox News, come tanti
altri lavoratori innocenti, sono stati messi a tacere da NDA e
clausole arbitrali obbligatorie che garantivano che il cattivo
comportamento dell’azienda rimanesse sotto il tappeto, per evitare
che la vittima affrontasse gravi conseguenze finanziarie e
professionali. Detto questo, l’azione legale della Carlson ha
spinto i figli di Rupert Murdoch, Lachlan e
James, a lanciare un’indagine interna sugli affari
del CEO. Come suggerisce il film, tuttavia, questa decisione non è
stata presa per bontà d’animo; è stata piuttosto il prodotto di un
profondo disprezzo tra i fratelli e Ailes.
Kate McKinnon e Margot Robbie in Bombshell – La voce dello
scandalo. Foto di Hilary B Gayle
I commentatori hanno ipotizzato
quale sia stato l’incidente che ha spinto i figli di Murdoch a
prendere questa decisione – alcuni citano lo scandalo delle
intercettazioni telefoniche che si è ritorto contro il padre – ma
non c’è una risposta certa. Come si vede nel film, la decisione
della Carlson di rendere pubbliche le sue accuse contro Roger Ailes
è stata, per molto tempo, l’atto di un ranger solitario.
Un’atmosfera di paura e di silenzio legale aveva impedito a molte
altre vittime di farsi avanti. Anche dopo che la causa della
Carlson è venuta alla luce, la moglie di Ailes,
Beth, e la co-conduttrice di Fox News
Kimberly Guilfoyle hanno contribuito a lanciare
una campagna interna a sostegno dell’amministratore delegato.
Questo tipo di modello ha protetto
Ailes dai controlli per decenni (tre donne hanno dichiarato al New
York Magazine che il capo di Fox News le aveva molestate già negli
anni ’60). Naturalmente, però, non sarebbe stato sempre così.
Almeno 20 donne, tra cui Megyn Kelly, si sono fatte avanti con gli
avvocati di Murdoch che conducono l’indagine o, in alcuni casi, con
gli avvocati della stessa Carlson, raccontando storie di molestie.
Una donna ha dichiarato che Ailes l’aveva filmata e l’aveva usata
per ricattarla e spingere altre ignare vittime verso di lui.
Tuttavia, quell’impiegata non sarebbe stata né il personaggio di
Margot Robbie, Kayla
Pospisil, né quello di Kate McKinnon, Jess Carr,
poiché entrambi sono stati completamente inventati per il film.
Le loro posizioni nel film servono a
illustrare il fatto raccapricciante che questa terribile pratica si
abbatteva regolarmente sulle donne che non potevano o non volevano
opporsi ad Ailes. Durante questo periodo, con l’accumularsi delle
prove e del numero di accuse, la Fox è stata spinta a licenziare
Ailes. Nonostante quanto mostrato in Bombshell, tuttavia, con un
incontro tra Murdoch, i suoi figli e Ailes che suggeriva che era
stato costretto a lasciare la posizione, Ailes si dimise
formalmente da Fox News. In breve tempo è diventato consigliere
personale del Presidente Donald Trump fino alla
sua morte, avvenuta nel 2017 dopo una caduta nella sua casa in
Florida. È stato meno di un anno dopo che il magnate ha lasciato
Fox News.
Il trailer del film e dove vedere
il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Bombshell – La voce dello scandalo grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Apple iTunes, Now, Prime Video e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di giovedì 28
novembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Bomber di Paul
Cotter è una sorta di manufatto
cinematografico, di prodotto artigianale che ha in sè lo
sforzo e l’anima dell’artigiano, e che rappresenta l’esito
artistico di una riflessione profondamente umana, low-budget e
raffinata.
Al suo esordio nel lungometraggio,
il talentuoso regista britannico sceglie di raccontare e osservare
in prossimità un microcosmo familiare (padre burbero, madre docile,
figlio ipersensibile), un nucleo mobile on the road bisognoso di
tornare a comunicare, e di scoprire nel passato le ragioni che
hanno determinato i silenzi nel presente. Quelli di Alistar in
particolare, l’anziano capofamiglia mosso dalla misteriosa urgenza
di raggiungere un luogo sconosciuto nel nord della Germania, di cui
conserva soltanto una vecchia e sfocata fotografia aerea. Così,
nonostante le riserve e le continue incomprensioni, moglie e figlio
decidono di accompagnarlo in un viaggio che si rivelerà, tra un
litigio e l’altro, e tra variegate manifestazioni d’isteria,
l’occasione di riscoprire l’altro, riserva imperfetta ma
imprescindibile di affetto e verità; nonchè di espiare finalmente
un tragico errore, lontano ma sempre doloroso.
Accolto con indifferenza nel suo
paese d’origine, la Gran Bretagna, e invisibile ai più da quattro
anni (risale al 2009 la sua realizzazione),
Bomber ha però conquistato il successo di
pubblico e di critica nei maggiori festival internazionali di
cinema indipendente, manifestando una volontà ferrea e al tempo
stesso dinamica di esprimersi attraverso un’Arte fresca,
essenziale, capace di andare al cuore della rappresentazione, senza
artifici e virtuosismi. Da questo punto di vista la penuria di
fondi e mezzi a disposizione ha costituito per Cotter
un’opportunità, quella di mettere alla prova il suo potenziale di
regista e narratore in un contesto che lascia poche
prospettive, ma che di certo affina ingegno e abilità.
Il risultato è un film delizioso,
convincente e che, per le dinamiche familiari messe in scene, non
tarda a ricordare un altro stravagante viaggio in furgoncino,
quello della famiglia Hoover di Little Miss
Sunshine, dove era una bambina a innescare il motore
dell’azione, accostata da altrettante buffe e instabili
personalità, ciascuna a suo modo malinconica ed esilarante.
Qui però il corpo attoriale si restringe ulteriormente e, quasi
ridotto all’osso, manifesta senza filtri la fragilità e la bellezza
umana.
Come riportato da Deadline, i 20th
Studios hanno acquistato – sconfiggendo la concorrenza
di Netflix, Apple, Sony
e Warner Bros. – il racconto di
Kevin McMullin dal titolo
Bomb, un thriller d’azione con un
potenziale da franchise e un ruolo molto importante pensato per un
giovane attore. Ridley Scott è
in trattative per dirigere progetto, con l’accordo che con grande
probabilità andrà in porto, mentre la sua Scott Free si occuperà
della produzione. McMullin, invece, scriverà la sceneggiatura
completa per il lungometraggio.
In ogni caso, per Scott, reduce dal
successo di Napoleon, si
tratterebbe di un progetto futuro e non necessariamente il suo
prossimo come regista. Ciò alla luce del fatto che sia la
sceneggiatura che l’intero film deve ancora essere sviluppato. In
ogni caso, sappiamo che la storia ha per protagonista Frankie
Ippolito, un negoziatore di ostaggi chiamato in servizio la notte
prima del suo matrimonio a Londra. Un uomo, che si è parcheggiato
in un cantiere a Piccadilly Circus, ha con sé una bomba inesplosa
della Seconda Guerra Mondiale e afferma di voler parlare solo con
Frankie.
Da qui ha inizio una catena di
eventi che vedranno il protagonista coinvolto in un scontro
notturno per fermare l’attentatore, con cui scopre di avere dei
pregressi. Descritto come un incrocio tra Quel pomeriggio di un
giorno da cani e Speed, il racconto è dunque
ambientato nel corso di una sola notte e preannuncia ritmi
forsennati e grande tensione. Un progetto dunque molto interessante
per Scott, che non si confronta con questo genere dai tempi di
Nessuna verità (2008). In attesa di questo progetto,
rivedremo Scott come regista il prossimo anno con l’atteso Il gladiatore 2.
La recensione del film
d’animazioneBolt di Chris
Williams, Byron Howard e creato da Chris
Sanders.
Il cane Bolt è l’inconsapevole
protagonista insieme all’adorata padroncina Penny di una serie
televisiva d’azione che porta il suo nome e che si gira in
California : quando per un equivoco viene spedito a New York e
crede che Penny sia stata rapita dal perfido cattivo dello Show il
Dottor Calico , Bolt non esita a iniziare un lungo viaggio
attraverso gli States per ritornare dalla bambina : sarà un duro
scontro con la realtà , che però riuscirà a scoprire e ad amare
grazie ai suoi nuovi amici Mittens , una gatta dal cuore spezzato,
e Rhino , un criceto grandissimo fan delle avventure di
Bolt.
Regia: Chris Williams, Byron
Howard
Anno: 2008
Con le voci di:
John Travolta/Raoul Bova: Bolt; Miley Cyrus/Giulia Tarquini: Penny;
Malcolm McDowell/Stefano Mondini: Dottor Calic; Susie
Essmann/Emanuela Rossi: Mittens; Mark Walton/Roberto Stocchi:
Rhino.
Trama: Il cane
Bolt è l’inconsapevole protagonista insieme
all’adorata padroncina Penny di una serie televisiva d’azione che
porta il suo nome e che si gira in California : quando per un
equivoco viene spedito a New York e crede che Penny sia stata
rapita dal perfido cattivo dello Show il Dottor Calico , Bolt non
esita a iniziare un lungo viaggio attraverso gli States per
ritornare dalla bambina : sarà un duro scontro con la realtà , che
però riuscirà a scoprire e ad amare grazie ai suoi nuovi amici
Mittens , una gatta dal cuore spezzato , e Rhino , un criceto
grandissimo fan delle avventure di Bolt.
Bolt: recensione del film
d’animazione
Analisi: Da Lassie
a Beethoven , da Lilli e il vagabondo alla carica dei 101 , da
Balto a Red e Toby , il cinema ha sempre prediletto i nostri amici
a quattro zampe che con la loro tenerezza sanno dare speranza e
sciogliere i cuori di grandi e piccini : proprio da un cane fedele
riparte così la Disney , dopo le infelici esperienze di ” Chicken
Little ” e de ” i Robinson “, sotto la guida di quel John Lasseter
che come nuovo direttore creativo e produttore esecutivo sembra
aver fatto della salvezza della Casa di Topolino la sua
missione.
L’avventura di
Bolt non era certo iniziata sotto i
migliori auspici quando il suo creatore Chris
Sanders ( già autore di ” Lilo e Stitch ” poi
passato alla DreamWorks con ” Dragon Trainer ” ) venne escluso dal
progetto perché ritenuto non all’altezza per essere prontamente
sostituito dall’esordiente Chris Williams e da Byron Howard , con
totale rivisitazione del soggetto originale il cui risultato è un
film genuino e godibile , anche se alquanto prevedibile e privo di
particolari guizzi.
Il lungo viaggio del cane
Bolt per tornare dall’adorata padroncina
si rivela così un road movie di classica struttura Disneyana (la
quarantottesima pellicola secondo il canone ufficiale) che non
disdegna contaminazioni da universi alieni, forse non
particolarmente noti ai bambini di oggi ma certamente ai genitori
che li accompagnano : Bolt combatte battaglie molto vicine a
quelle del cane Bravo de ” l’ispettore Gadget ” , fra mirabolanti
inseguimenti con una padroncina che condivide non solo nome ( Penny
) ma anche intuito e abilità tecnologiche con la nipotina
del’ispettore, contro il perfido Dottor Calico che con tanto di
occhio verde e gatti malvagi non può non ricordare il terribile
nemico di Gadget Artiglio ; inconsapevole protagonista di
un’appassionante serie d’azione, Bolt deve fare i conti con una
mondo reale di cui ignorava l’esistenza in compagnia di
personaggi familiari ma abbastanza stereotipati: ognuno di
loro, dai piccioni di New York, cugini napoletani de “i picciotti”
del cartone della Warner “the animaniacs” che non brillano per
particolare intelligenza, alla cinica gatta Mittens che ha perso
ogni speranza nel genere umano, al criceto Rhino delizioso nella
sua ossessione per lo show televisivo ci commuove e accompagna come
vecchi amici sui quali potremo sempre contare , ma che non ci
dicono nulla di più di ciò che ci aspetteremmo da loro.
È curioso come la mancanza di
cognizione del reale e il conseguente sgretolarsi dell’illusione di
Bolt, pur fondamentali per i momenti più
divertenti della pellicola (il polistirolo velenoso su tutti) , non
vengano sfruttati a dovere nello stuzzicare l’attenzione di un
pubblico che sarebbe stato ben più partecipe nello scoprire
le carte in medias res piuttosto che con un meccanismo
immediatamente svelato, bruciando la possibilità di costruire un
piccolo novello Truman Show canino.
Nonostante l’uso della CGI e del 3D
(qui ancora non esploso come tecnica obbligatoria) ,
Bolt non è riuscito a conquistare l’Oscar
2009 contro lo splendido capolavoro della PixarWall-E , ma si è difeso egualmente dai
detrattori come un lavoro di ottima qualità, alla ricerca della
dimensione un tempo egemonica e oggi di nicchia, di una gloriosa
tradizione perduta: proprio ora che le frontiere dell’animazione si
sono aperte alle storie complesse della Pixar e all’ironia
pungente della DreamWorks,
Bolt sogna che si possa ritrovare fiducia
in quelle storie semplici che ci facevano sognare, un po’ di quella
fedeltà che lui , senza esitazione e senza chiedere niente in
cambio, riserva alla sua dolce Penny superando anche quando crede
che lei lo abbia dimenticato: se ritenete che ormai questo non
possa bastarvi, questa è un’altra questione.
La strage di Bologna
del 2 agosto 1980, che costò la vita a 85 persone, così come le
figure di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, terroristi dei
N.A.R. condannati per la strage, non erano mai stati al centro di
un lungometraggio. Ci ha pensato Giorgio Molteni – autore di
diversi film, ma noto soprattutto per aver diretto numerose fiction
(tra cui La squadra 1, Un posto al
sole, Centovetrine) – assieme a Daniele
Santamaria Maurizio. L’intento è senz’altro lodevole, specie ora
che qualcosa sembra muoversi riguardo al segreto di Stato, che
potrebbe far luce sui mandanti della strage, ancora ignoti. I mezzi
sono quelli di un film autoprodotto. Ma ciò può bastare a
giustificare le manchevolezze di questo lavoro? Purtroppo no.
Innanzitutto, non viene fatta una
precisa scelta stilistica: ci si muove fra la cinematografia di
genere (un po’ poliziottesco anni ‘70, un po’ melò romantico anni
’80), i film per adolescenti, la fiction tv e il vero dramma, la
scelta stilistica più appropriata, ma che non riesce a imporsi.
Evidente comunque l’indirizzo verso un pubblico giovane e
giovanissimo.
Conseguenza di questa scelta,
dell’intento che i registi hanno definito “didascalico”,
divulgativo, ma che possiamo dire anche commerciale, è la
semplificazione, non solo di una trama complessa – la parabola
criminale di Fioravanti e Mambro, il legame tra terrorismo di
destra, servizi segreti deviati e massoneria – ma un eccessivo
semplicismo nel soggetto. I protagonisti Giuseppe Maggio
(Alverio Fiori), Marika Frassino
(Antonella de Campo), Lorenzo De Angelis
(Tiziano Furlani), liberamente ispirati a
Fioravanti, Mambro e Ciavardini, sembrano e restano per lo
spettatore più una banda di teppisti anche piuttosto sprovveduti,
che un gruppo terroristico di cui plausibilmente si possano servire
P2 e servizi segreti deviati.
Anche la sceneggiatura – di Fernando
Felli, all’esordio – ha evidenti limiti: i dialoghi non paiono
convincenti ma stereotipati, il lessico desueto, o poco appropriato
a personaggi e situazioni, o retoricamente enfatico.
Le interpretazioni certo ne
risentono e senza dubbio non si trattava di prove facili, specie
per attori giovani come Giuseppe Maggio. L’impostazione televisiva
si sente e la sensazione della messa in scena resta alta, frenando
un vero coinvolgimento anche da parte dello spettatore. In
particolare, l’esordio della lucana Marika Frassino non
convince.
Questi elementi penalizzano molto il
prodotto, che è comunque più adatto al piccolo schermo. Coi mezzi a
disposizione ci si sarebbe forse potuti “accontentare” di
confezionare un onesto film di genere, piuttosto che avventurarsi
ad affrontare una delle pagine più drammatiche della nostra storia,
e dunque cinematograficamente molto impegnativa. Intento senza
dubbio nobile, ma il risultato non può considerarsi
soddisfacente.
Giorgio
Molteni e Daniele Santamaria Maurizio
presentano il loro lavoro sulla strage di Bologna (2 agosto 1980),
protagonisti Giuseppe Maggio e Marika
Frassino nei panni di Alverio Fiori e Antonella de Campo,
liberamente ispirati a Valerio Fioravanti e Francesca Mambro.
Perché i protagonisti non
compaiono come Fioravanti e Mambro, ma con nomi di
fantasia?
Giorgio Molteni:
“Abbiamo scelto di ispirarci agli attori reali delle vicende
narrate, ma ci sono anche personaggi di fantasia, come quelli
interpretati da Martina Colombari e Lorenzo Flaherty. Non volevamo
correre il rischio di dire false verità. Solo così abbiamo potuto
preservare la libertà di espressione. Ma ci sono le clip di
repertorio a tirare le somme di quanto realmente
accaduto”.
Daniele Santamaria
Maurizio: “Ci auguriamo che il film venga visto anche
dagli adolescenti, cui volevamo mandare un messaggio chiaro: non
intraprendere attraverso un’ideologia politica distorta, un
percorso criminale. Ecco perché ci siamo concessi delle libertà
autoriali”.
Da dove nasce l’urgenza di
questo lavoro?
D.S.M.:
“Volevamo rappresentare un fatto che cinematograficamente non
era mai stato neppure sfiorato. Uno dei più gravi del dopoguerra,
dopo Piazza Fontana”.
G.M.:
“L’urgenza è anche quella di raccontare un cinema diverso, che
non si fa quasi più, con un linguaggio molto semplice. C’è
un’attenzione per il pubblico “semplice”. Questo è un film di
nicchia, ma aspira a diventare popolare ed ecumenico”.
Come vi siete
documentati?
DSM: “Il film
poggia sulla storiografia processuale della vicenda. Bisognava
stare molto attenti, trattandosi di un processo indiziario e che
ancora oggi, pur con una sentenza definitiva, lascia aperti molti
spazi a dubbi e confutazioni. Non abbiamo voluto suggerire piste
alternative o fatti che non fanno parte della realtà processuale.
Abbiamo voluto fare un lavoro prettamente artistico, con una base
nella vicenda reale”.
Come vi siete preparati e
cosa vi ha colpito dei personaggi?
Giuseppe Maggio:
“Alverio Fiori è un personaggio abbastanza complesso, con cui
non ho caratteri in comune, per cui è stato abbastanza difficile da
interpretare. Non ho avuto l’opportunità di confrontarmi con
Valerio Fioravanti, ma ho letto di lui. È l’espressione del suo
tempo, in cui si agisce con violenza e si ottiene come risposta
altra violenza”.
Martina Colombari:
“Cinzia Cordero è una reporter. Vuole sapere la verità a tutti
i costi. Quando ficchi il naso in vicende troppo segrete o ti
spingi così in fondo – l’abbiamo visto ieri con il reporter Andrea
Rocchelli, un amico – ti puoi far male, ma lo fai perché hai la
necessità di raccontare la verità. In quegli anni ero piccina, ma i
genitori ci raccontavano cosa significa morire da innocenti. Di
fronte a ciò non ci si deve fermare”.
Lorenzo Flaherty:
“Credo sia importante fare film su questo e su altri misteri,
di cui speriamo di poter scoprire la verità. Ciò che mi ha più
stimolato del mio personaggio è il suo lato umano e la sua
determinazione nel far luce sul grande dolore legato a questo
episodio”.
Confermate che, come detto
nel film, Fioravanti e Mambro si sono sempre dichiarati estranei
alla strage?
DSM: “Mambro e
Fioravanti si sono sempre proclamati estranei a questo fatto, pur
avendo confessato i precedenti crimini. Mi risulta che non sia
stata mai chiesta la revisione del processo. Non abbiamo assunto
posizioni colpevoliste o innocentiste. Volevamo solo rappresentare
i fatti che la magistratura ha accertato. Ne sapremo di più quando
si decideranno a rimuovere il segreto di stato. Questo film va
anche in quella direzione. Speriamo che la sua diffusione inneschi
la miccia giusta per arrivare a questa conclusione”.
Perché, secondo voi, questa
storia non è mai stata raccontata?
GM: “Perché non siamo in
America. Se fai un film che affronta una tematica come questa,
rischi di smettere di lavorare. In Italia abbiamo registi di
valore, se non l’hanno mai fatto è perché probabilmente non hanno
trovato la libertà artistica – il denaro senza padrone, pulito. C’è
paura di bruciarsi con una pagina molto delicata della nostra
storia”.