Un membro della troupe di The
Lone Ranger, film Disney con Johnny
Depp, è morto per arresto cardiaco mentre era immerso in
una vasca piena d’acqua; la stava preparando per una sequenza
subacquea. Inutile il tempestivo elisoccorso. Lo studio ha
confermato la tragedia (senza render noto il nome dello sventurato)
con queste righe:
“Ci dispiace confermare che un
membro della troupe di The Lone Ranger è morto dopo il trasporto in
un ospedale locale. In questo momento i nostri cuori e pensieri
sono con la sua famiglia, gli amici e i colleghi, e l’indagine su
questa sciagura avrà tutto il nostro appoggio”
In The
Lone Ranger, Johnny
Depp interpreta il guerriero indiano Tonto, fedele
amico del protagonista il cui ruolo è stato affidato ad
Armie Hammer. Depp e Hammer saranno affiancati da un
cast di stelle internazionali tra cui Tom
Wilkinson, nominato due volte dall’Academy Award per
“Michael Clayton” e per “In the Bedroom”, vincitore di un Emmy e di
un Golden Globe; William Fichtner, il
vincitore di un Emmy, Barry Pepper; James
Badge Dale; Ruth Wilson, star televisiva
in “Jane Eyre” e “Luther”;
Helena Bonham Carter, due nomination all’Oscar e sei
nomination ai Golden Globe (“Il discorso del re” “Alice in
Wonderland”). L’uscita del film è prevista per il 31 maggio
2013.
The
Lone Ranger è un emozionante film d’avventura intriso
di azione e humor, in cui il famoso eroe mascherato torna a
rivivere attraverso nuovi occhi. Il guerriero indiano Tonto
(Johnny
Depp) racconta la storia di John Reid
(Armie
Hammer), uomo di legge che divenne leggenda,
trascinando il pubblico in un’avventura fatta di imprese epiche e
rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nella lotta
all’avidità e alla corruzione.
The
Lone Ranger è scritto da Ted Elliott e Terry Rossio
(“Pirati dei Caraibi”), Eric Aronson e Justin Haythe. Mike Stenson,
Chad Oman, Ted Elliott, Terry Rossio, Eric Ellenbogen ed Eric
McLeod sono i produttori esecutivi della pellicola.
Le riprese
di Scary Movie 5 sono iniziate
da appena due settimane ed ecco che già arriva la prima immagine
del film in cui vediamo insieme due dei
protagonisti, Charlie
Sheen e Lindsay Lohan.
Dopo le dichiarazioni che
Guillermo del Toro aveva rilasciato al
Comic-con di San Diego nel quale sosteneva che il suo nuovo film
non sarebbe stato riconvertito in 3D, perché la stereoscopia
limitava la portata di Pacific
Rim sembrava una vera sorpresa l’annuncio della Warner
Bros di pochi giorni fa della riconversione in 3D della pellicola.
Ora arrivano le dichiarazioni dello stesso regista che spiega il
cambio di opinione sulla riconversione, sostenendo che non tutte le
scene saranno riconvertite in 3D e lo stesso processo che in genere
dura poche settimana durerà invece ben 40 settimane e che le scene
completamente in Computer grafica verranno realizzate in 3d
nativo.
Uo chiesto (e ottenuto) che mi
venisse concesso del budget extra da dare alla ILM in modo che le
scene completamente in computer grafica vengano realizzate in 3D
nativo. Sembra che le premesse a questa riconversione che ha
spiazzato molti siano molto buone. Vi ricordiamo che la pellicola è
attesa negli USA per il 12 Luglio del 2013.
Quando legioni di mostruose
creature, note come Kaiju, iniziano a sorgere dai mari, avrà inizio
una guerra che porterà via milioni di vite e consumerà per anni le
risorse dell’umanità. Per combattere i giganteschi Kaiju verrà
sviluppato uno speciale tipo di arma: degli imponenti robot,
chiamati Jaegers, controllati simultaneamente da due piloti le cui
menti vengono collegate tramite un ponte neuronale. Ma anche gli
stessi Jaegers sono quasi indifesi di fronte agli implacabili
Kaiju.Ormai sull’orlo della sconfitta, le forze di difesa
dell’umanità non avranno altra scelta se non quella di mandare
avanti due improbabili eroi – un ex pilota in declino (Charlie
Hunnam) e un’apprendista inesperta (Rinko Kikuchi) – uniti per
pilotare un leggendario, ma al contempo obsoleto Jaeger del
passato. Insieme, rappresenteranno l’ultima speranza dell’umanità
contro l’imminente apocalisse.
Secondo Comicbookmovie altri
due volti nuovi si sono aggiunti al cast del sequel MarvelThor: The
Dark World. Si tratta di Clive
Russell e Richard
Brake, il primo ha preso parte a Sherlock Holmes:
gioco di ombre e a Game of Thrones, il secondo(nella foto) invece
uccise i genitori di Bruce Wayne in Batman Begins. Invece, non è
stato rivelato con quali ruoli prenderanno parte al film,
attualmente in fase di riprese in Gran Bretagna. Per ulteriori info
sul film vi ricordiamo il nostro speciale Thor: The Dark
World
Il film MarvelThor: The
Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente
vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un
oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor
torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma
un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale
né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il
viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, che lo
ricongiungerà con Jane Foster e lo costringerà a sacrificare tutto
per la salvezza dell’intero universo.
Dopo un po’ di giorni dall’uscita
del trailer arriva un nuovo sorprendente poster de Lo Hobbit: un
viaggio inaspettato, con protagonista assoluto Bilbo, interpretato
da Martin Freeman.
Stando alle ultime indiscrezioni,
Melissa McCarthy (nomination come miglior attrice
non protagonista agli Oscar 2012 per l’interpretazione in Le amiche
della sposa), sarebbe in trattative per entrare a far parte del
cast di Una Notte
da Leoni 3. Per quanto i dettagli riguardo al suo
ruolo siano ancora segreti, si tratterà probabilmente di un cameo o
di un ruolo minore come quello riservato a Mike Tyson in Una notte
da leoni 2. Il cast di Una notte da leoni 3 vanta già interpreti
come Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis, Gillian Vigman,
Jamie Chung e Sasha Barrese, le ultime tre nei panni delle mogli
dei protagonisti.
La Disney ha ufficialmente
annunciato l’inizio delle riprese di Saving Mr.
Banks, film che racconterà di come Walt Disney riuscì
ad ottenere da Pamela Lyndon Travers i diritti per Mary Poppins,
dopo quattordici anni di tentativi.
A vestire i panni di Walt Disney
sarà
Tom Hanks, mentre John Lee Hancock si occuperà della
regia. Il film, intitolato Saving Mr.
Banks con ovvio riferimento al personaggio
interpretato da David Tomlinson, si basa su uno script di Kelly
Marcel (creatore della serie TV “Terra Nova”) e vanta
interpreti come Emma Thompson e Colin Farrell.
Saving Mr.
Banks con protagonista
Tom Hanksnei panni di Walt
Disney, diretto da John Lee Hancock (The Blind
Side, Alamo-Gli Ultimi eroi) e scritto da Kelly
Marcel e Sue Smith.
Il film narra la storia dei
problemi affrontati da Walt Disney – per ben 14 anni – per portare
sullo schermo il romanzo di Pamela L. Travers,
Mary Poppins, e della difficoltà nel convincere l’autrice a cederne
i diritti. Saving Mr.
Banks segue la realizzazione di questo classico, in
fase di sviluppo, lavorazione e uscita. Mary Poppins, coi suoi 5
Oscar e lo stratosferico successo di pubblico, sarebbe poi
diventato uno dei fiori all’occhiello della Disney. Nonostante
questo, la bisbetica Travers odiò la pellicola, incluse le
straordinarie sequenze animate. Del cast fanno parte, oltre a
Tom Hanks,
Emma Thompso,
Colin Farrell, Bradley Whitford, Jason Schwartzman
e Paul
Giamatti. La release statunitense è fissata per il 20
dicembre 2013. Inoltre, qualora non l’abbiate fatto, vi consigliamo
di dare uno sguardo al trailer italiano
di Saving MrBanks.
Secondo le ultime
indiscrezioni, sarebbe in arrivo il remake americano di
Bittersweet Life, film sudcoreano uscito nel 2005
e presentato fuori concorso al 58° Festival di Cannes.
Snitch, action thriller diretto da Ric
Roman Waugh e basato sul documentario Frontline, uscirà nelle sale
statunitensi il 22 febbraio 2013, come annunciato dalla
Lionsgate.
è stato diffuso online il nuovo
trailer internazionale per vita di Pi, attesissimo film in 3D
diretto da Ang Lee.
Nel film, che vanta nel cast anche
Gerard Depardieu, Adil Hussain e Irrfan Khan, si narrerà la storia
di un ragazzo rimasto bloccato bloccato per 227 giorni su una
barca insieme ad una tigre, una iena, una zebra e un orango.
Silent Hill: Revelation 3D arriverà
nei cinema italiani in tempo per la notte di Halloween( il 31
ottobre) poco dopo l’uscita americana il 27 ottobre. Nell’attesa,
ecco alcune inquietanti nuove immagini del film di Michael J.
Bassett con protagonista l’attrice australiana Adelaide
Clemens(Wolverine, Parade’s End).
Sono arrivate in questi giorni le prime foto
di Jim Carrey dal set di Kick-Ass
2, che vede l’attore americano nei panni del
Colonnello. Scritto da Matthew Vaughn e Jeff Wadlow, il film
uscirà il 28 giugno 2013 negli USA e vedrà ritornare nel cast Aaron
Johnson e Chloe Moretz. Potete vedere tutte le foto qui sotto:
Tornano i protagonisti
dell’irriverente commedia d’azione sui supereroi del 2010 diventata
in breve tempo un cult cinematografico. In Kick-Ass
2 la ragazza assassina Hit Girl
(Chloë
Grace Moretz) e il giovane vigilante Kick-Ass
(Aaron
Taylor-Johnson) stanno entrambi cercando di vivere
come due normali teenager con i nomi di Mindy e Dave. Preoccupato
del diploma di fine anno e di un futuro alquanto incerto, Dave crea
la prima squadra di supereroi “mondiali” insieme a Mindy.
Sfortunatamente però la ragazza viene scoperta nei panni di Hit
Girl, ed è costretta a ritirarsi, restando sola ad affrontare il
terrificante mondo della scuola, popolato da malvagie studentesse.
Nel frattempo Red Mist sta creando la propria squadra per far
pagare ai suoi acerrimi nemici – Kick-Ass e Hit Girl – per ciò che
hanno fatto a suo padre…
Cine1 ha pubblicato un nuovo poster per Le 5
Leggende (Rise of the Guardians), il nuovo film
d’animazione della Dreamworks diretto da Peter Ramsey che uscirà a
novembre nelle sale italiane. Potete vederlo qui sotto:
Nell’attesa che 007: Skyfall
arrivi nelle sale il 31 ottobre, è stato lanciato un nuovo spot
proporzionale Heineken, sponsor ufficiale del film, con Daniel
Craig e Berenice Marlohe. Potete vederlo qui sotto:
Jorma Taccone dirigerà Spy Guys,
nuova action-comedy targata New Line Cinema. Taccone, attore,
regista, sceneggiatore e autore TV, ha debuttato come regista
cinematografico con MacGruber (2010), commedia ispirata all’omonimo
sketch del Saturday Night Live. Spy Guys ruoterà attorno alle
avventure di un agente CIA che, recatosi in Europa per il
matrimonio di un amico, viene incastrato diventando improvvisamente
un nemico degli Stati Uniti.
Adam Sztykiel si occuperà della sceneggiatura; in produzione Andy
Samberg, John Rickard, il regista di Vicini del terzo tipo Akiva
Shaffer e lo stesso Taccone. Non si sa ancora niente sul cast e i
tempi di realizzazione.
Incidente pericoloso sul set di
Trouble with the Curve. L’attore protagonista, Justin Timberlake
stava per andare in ipotermia a causa della temperatura bassissima
che c’era sul set, ma la sua collega e compagna di set, Amy Adams,
visto il volto quasi cianotico di Justin non ha esitato a operargli
una respirazione bocca a bocca, salvandogli così la vita.
Tutta colpa di una scena in
cui Timberlake era immerso in un ruscello, le cui acque erano ad
una temperatura di poco inferiore ai 10 gradi.
Il film Baywatch ha
finalmente trovato il regista: Robert Ben Garant, co-creatore e
co-protagonista della serie Reno 911! e co-sceneggiatore di Una
notte al museo (2006). Il Baywatch per il grande
Arriva in Italia Le
Belve, ultimo film di Oliver Stone tratto dall’omonimo romanzo di
successo del 2010 scritto quasi di getto da Don
Winslow. A Winslow si deve anche la sceneggiatura, scritta
a sei mani con Shane Salerno e lo stesso
Stone.
Le Belve ruota
intorno alla droga, allo spaccio d’erba ad alti livelli a confine
tra California e Messico e si muove tra dei narcotrafficanti
messicani senza scrupoli e un trio di piccoli spacciatori che
lavorano in proprio. O (sta per Ophelia), Chon e Ben sono un
terzetto particolare: vivono insieme, hanno un legame profondo,
condividono ogni cosa, dai loro corpi ai loro pensieri alle loro
ricchezze, e si arricchiscono con il traffico di erba in tutto il
Paese, seguendo una sola regola: non dar fastidio a nessuno.
Le Belve, il
film di Oliver Stone
La loro erba è la migliore in
circolazione e così degli uomini sbarrano loro la strada, provando
a fermare la loro ascesa. Sono gli uomini di Elena, il boss, o
meglio la “Reina” dei narcotrafficanti messicani, colei che non ha
rivali. La situazione però si complica quando i due giovani non
vogliono stare al patto propostogli dagli scagnozzi della Reina, e
così lei prenderà dei provvedimenti per farsi obbedire.
Olive Stone non si smentisce e mette insieme
una storia di violenza, un po’ pulp, che ricorda moltissimo i suoi
lavori precedenti ma che forse testimonia un po’ la perdita di
smalto da parte del regista. Le Belve ha una trama esile e dilatata
su una durata superiore al dovuto, così che il risultato finale è
un film un po’ noioso che poteva essere risolto con più ritmo e
mordente in 90 minuti, al posto del 131 del montaggio finale.
Il filo conduttore de Le
Belve, al di là del nodo narrativo che ruota intorno alla
droga, dovrebbe essere senza dubbio il concetto di “belva”, che da
il titolo al film (e al romanzo), che varia a seconda del campo
visivo in cui ci troviamo: sono belve degli assassini senza
scrupoli, assetato di soldi e potere, ma forse anche dei ragazzi
che hanno un modo tutto loro di concepire l’amore fisico e
spirituale. Il concetto, seppure importante, viene appena
accennato, lasciando in ombra quella che poteva essere la questione
più interessante del film. Le Belve è un film
tipicamente stoniano, chi non ama i regista resti pure a casa.
Il quinto capitolo
della saga demenziale Scary Movie uscirà nelle sale USA ad aprile;
diretto da Malcolm D. Lee, prenderà in giro, come al solito, un
sacco di film. Una corsia preferenziale l’avrà
Roman Polanski dirigerà
l’adattamento cinematografico di Venus in Fur, successo di Broadway
e off-Broadway firmato David Ives. Il noto regista d’origine
polacca si metterà subito a lavorare alla sexy black comedy visto
che la sceneggiatura dell’altro progetto che ha in cantiere, un
film dedicato all’affaire Dreyfus, non è ancora pronta. Venus in
Furs sarà girato in francese; nel cast, Louis Garrel e Emmanuelle
Seigner, già diretta da Polanski in Frantic (1988) e Luna di fiele
(1992).
La sceneggiatura di Venus in Fur
sarà realizzata a quattro mani dal regista e da David Ives, il già
menzionato autore della piece d’origine. Le riprese avranno inizio
a novembre a Parigi.
Il film MarvelThor: The
Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente
vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un
oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor
torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma
un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale
né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il
viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, che lo
ricongiungerà con Jane Foster e lo costringerà a sacrificare tutto
per la salvezza dell’intero universo.
Arriva finalmente la data di uscita
ufficiale e definitiva de Il
Grande Gatsby, nuovo film di Baz
Luhrmann con un cast d’eccezione, Leonardo DiCaprio, Carey
Mulligan, Tobey Maguire, Isla Fisher, Jason Clarke e Joel Edgerton.
La pellicola è stata rimandata qualche tempo fa all’estate 2013,
ora arrivano conferme che il film uscirà il 10 maggio 2013
Il
Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al
cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra
scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale
del film qui.
Il film racconta la storia di un
aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest
Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in
cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In
cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di
casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay
Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della
baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’
allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei
super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi
testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori
impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di
drammaticità.
In I Bambini di Cold
Rock, Cold Rock è una cittadina tra i monti segnata da
tragici eventi di bambini che scompaiono senza lasciare indizi o
testimonianze utili per ritrovarli. Con il tempo si è andata
consolidando una leggenda, “l’uomo alto” è colui che porta via i
bambini che non fanno più ritorno. In Julia Denning è un’infermiera
che all’interno della comunità cerca di fare del suo meglio per
quei pochi che sono rimasti. Durante la notte viene svegliata dai
dei rumori notturni la sua preoccupazione è diretta al figlio che
misteriosamente è scomparso, nel tentativo di cercarlo per la casa
s’imbatte con l’uomo alto e comincia l’inseguimento per tentare di
riportare David a casa. Il Tenente Dodd e lo sceriffo della città
cominciano la caccia alla ricerca dell’uomo e delle risposte. Chi
è? Che cosa ne fa di questi bambini?
Pascal Laugier si è fatto notare al
pubblico durante il Festival di Toronto nel 2008 con il film dal
nome Martyrs, un horror che ha fatto breccia nel
cuore degli appassionati del genere.
Con I Bambini di Cold
Rock si cimenta con il thriller, prendendo un fatto
di cronaca nera frequente in America, ossia la denuncia di
scomparsa e rapimento dei bambini, e contornarla con un aura
soprannaturale e quasi fantastica che gravita intorno al ruolo di
questo enigmatico uomo.
La sceneggiatura è a stretto
contatto con il lavoro di montaggio, di fatti l’incipit del film si
rileverà essere un cambio sul punto di vista, che all’interno del
film sono spesso frequentati dal regista. Laugier nello scrivere il
percorso della storia si sofferma molto sulle possibili riletture
in un’altra angolazione, con il risultato che si comprende la
direzione del film solo dopo che lo si è visto con un’altra
consapevolezza. Gioca molto sui fotogrammi in più per lasciare la
suspense e tutta la grammatica necessaria per far vivere l’ansia
nello spettatore, ma ciò che tradisce questo schema è la voce
interna. Oltre ad essere raccontato in voice over da una delle
co-protagoniste di Jessica Biel (The Illusionist), Jenny
(Jodelle Ferland – Twilight: Eclipse) c’è
un doppio se non terzo autore nel film, ossia il lavoro di
montaggio che molto spesso suggerisce, con delle volute panoramiche
o campi totali, strutture di sceneggiatura che insinuano il dubbio
nello spettatore da non credere fino in fondo ai personaggi e il
terzo autore dovrebbe essere il tenente Dodd (Stephan
McHattie – The Watchmen) che essendo un federale
incaricato a risolvere il caso, ha uno sguardo esterno e quindi
diffidente su tutta la comunità di Cold Rock.
A parte gli interrogativi di
sceneggiatura che si susseguono durante la visione del film, nel
finale le motivazioni non reggono fino infondo, vengono sviscerati
in maniera troppo utopistica che non sposa l’intera immagine che si
è avuto per il film. L’intenzione mancata è forse da attribuire a
un misto di generi: horror per alcune sequenze, thriller per
determinati risvolti e impegnato socialmente per il tema del film,
che non sono stati approfonditi nel tempo giusto.
La regia di Laugier rimane comunque
esteticamente bella da vedere, fa entrare in scena come un
personaggio della storia questa cittadina fittizia che viene
perlustrata in ogni situazione e a cui lo scenografo Jean André
Carrière (Il mistero di Sleepy Hollow) da una sorta di
aura tenebrosa che viene sposata dalla fotografia di Kamal Derkaoui
(Martyrs) con una luce fredda e per alcuni ambienti
asettica; inoltre gli inseguimenti sono quasi tutti dei piani
sequenza in cui Jessica Biel sa tenere bene il livello emotivo.
Gli attori sono tutti entrati nel
ruolo e gli unici dubbi sono dovuti a delle incongruenze, ma il
personaggio e le conseguenze che vivono emergono bene.
I Bambini di Cold Rock
sarà al cinema questo weekend, consigliato a chi ama i thriller non
troppo pretenziosi.
Per tutti i cinefili del mondo
Viggo Mortensen è il Re per antonomasia, non solo
perché deve la sua fama internazionale al personaggio di Aragorn
nato dalla penna del professor Tolkien, ma perché è regale in
tutto, e persino il suo modo di sorridere ricorda quello di un
affascinante e benevolo sovrano che dall’alto del suo sconfinato
potere dispensa saggezza e bellezza in ogni sua espressione.
Viggo Mortensen è
stato Aragorn, ma è stato anche un Lupo Solitario, un
artista incaricato di assassinare una donna, un padre disperato nel
mondo in rovina, un sicario mafioso, un luminare della psicoanalisi
e tantissimo altro ancora, riuscendo sempre, in ogni sua
trasformazione, a tratteggiare personaggi maschili di grande
carisma e spessore morale, nel bene e nel male.
Viggo Peter Mortensen
Jr. nasce a New York nel 1958. Americano doc vanta però
origini danesi, canadesi e norvegesi e trascorre l’infanzia in
Argentina, dove impara lo spagnolo, capacità che ne favorirà alcune
scelte artistiche nel futuro. Dopo il divorzio dei genitori
trascorre un breve periodo a Copenaghen, per poi tornare nello
stato di New York, dove si diploma alla Watertown High School a
Watertown. Si laurea in scienze politiche e letteratura spagnola,
ma si trasferisce poi in Danimarca e fa i lavori più diversi:
camionista, barista, cameriere e fioraio. Solo quando torna negli
Stati Uniti, all’inizio degli ani ’80, comincia seriamente a
pensare ad una carriera da attore.
Dopo un’esperienza
teatrale piuttosto intensa e qualche provino andato male,
Peter Weir lo sceglie per un ruolo nel suo
Witness – Il Testimone del 1985. Nell’anno precedente gli
era già capitato di recitare per Jonathan Demme e
Woody Allen (i film sono Swing Shift – Tempo
di swing e La Rosa Purpurea del Cairo) ma viene
tagliato al montaggio. Stessa sorte gli capiterà più avanti nel
1998 con La Sottile Linea Rossa di Terrence
Malick, destino che ha condiviso con moltissimi altri
attori (Edward Norton e Billy Bob
Thorton tra gli altri). Doveva interpretare il Sergente
Elias per Oliver Stone in Platoon, ma il
ruolo andò a Willem Defoe, divenuto poi suo grande
amico. Insomma l’esordio è difficile e pieno di delusioni, fino a
che nel 1991 l’esordio alla regia di Sean Penn con
Lupo Solitario gli offrirà il primo ruolo di rilievo.
Inizia un periodo di parti di rilievo in film importanti: nel ’93 è
accanto a Al Pacino nel bellissimo Carlito’s
Way, nel ’95 diventa Lucifero ne L’ultima
profezia, in cui lotta con l’Arcangelo
Gabriele/Christopher Walken, mentre nell’ anno
seguente recita accanto a Nicole Kidman in
Ritratto di Signora di Jane
Champion, nell’appassionato ruolo di Caspar Goodwood.
Oltre a partecipare all’esordio alla regia di Penn, Viggo è anche
in Insoliti Criminali, esordio dietro la macchina da presa
di un altro grande attore, Kevin Spacey.
Viggo Mortensen: il Re del cinema
contemporaneo
E’ un periodo piuttosto impegnato
per Mortensen, rispetto alle delusioni iniziali. L’attore inanella
infatti una serie di interpretazioni di rilievo: recita in
Allarme Rosso e in Soldato Jane,
e si trova a prendere parte a due remake di film del grande Maestro
Alfred Hitchcock, Il Delitto
Perfetto e Psycho. Entrambi
i film non sono molto riusciti, anche se Psycho (diretto da
Gus Van Sant) è un remake shot-for-shot
dell’originale, ma il nostro ha la possibilità di misurarsi con il
thriller e di mettere ancora una volta alla prova il suo
incredibile talento attoriale. Intanto trova il tempo di
partecipare a due commedie con due partner d’eccezione: il 28
giorni è accanto a Sandra Bullock, mentre in
A Walk on the Moon – Complice la luna è l’innamorato di
Diane Lane.
Siamo ormai nel 2000 è
la vita di Viggo Mortensen sta per cambiare
definitivamente. Peter Jackson, che ha messo in
cantiere il folle progetto di una trasposizione cinematografica del
Il Signore degli Anelli
di John Ronald Reuel Tolkien, sta cercando un
attore per interpretare Aragorn il Ramingo e per caso manda la
sceneggiatura a Viggo. L’attore, contattato appena due gironi prima
dell’inizio delle riprese stava per rifiutare l’incarico, quando
suo figlio allora ragazzino, gli chiese di accettare perché
conosceva bene la saga letteraria. Mai scelta fu più saggia!
Viggo Mortensen trova così il successo e
l’affermazione mondiale che merita, e il mondo trova il suo Re
dell’Ovest. Nei panni di Aragord, Viggo non dimentica la gavetta e
mette nel personaggio tutto se stesso: il tono riflessivo, l’ardore
in battaglia, la sopraffazione di fronte al proprio destino e la
volontà di fare del bene e di sacrificarsi per gli amici. Mortensen
porta alla luce in maniera eccelsa una delle tante straordinarie
figure cristologiche di Tolkien, restituendolo per l’eternità al
cinema e alla memoria collettiva. Dopo la Compagnia
dell’Anello nel 2001, seguono quindi Le Due Torri nel
2002 e nel 2003 Il Ritorno del Re, vera e propria
consacrazione del suo personaggio che lascia per sempre le spoglie
di Grampasso il Ramingo e diventa agli occhi della Terra di Mezzo
Aragorn figlio di Arathorn, erede di Isildur, Elessar, Gemma elfica
del suo popolo. Il trionfo di Viggo Mortensen è totale e il suo
nome e il suo volto diventano tra quelli più noti al mondo. Il suo
viso che stringe la spada Andùril campeggia da quel momento in poi
nelle camerette di tutti gli adolescenti (e non) del globo e tutti
i registi vogliono lavorare con “l’attore che interpreta
Aragorn”. La verità però è che Viggo è effettivamente una
Gemma, un uomo prezioso e un artista raro. Si dice che sul set de
Il Signore degli Anelli, Viggo abbia stretto una
grande amicizia con il suo cavallo, e lo stesso farà con il suo
compagno a quattro zampe in Hidalgo – Oceano di Fuoco,
film immediatamente successivo, tanto da portarsi a casa gli
esemplari equini. Segue Il destino di un Guerriero, altro
film cappa e spada che lo vede protagonista.
Dopo il grande successo comincia
per Mortensen un altro periodo, inaugurato dalla doppia
collaborazione con David
Cronenberg. Da Spider in poi, la filmografia
del regista di Videodrome ha preso una piega inaspettata;
cominciando ad indagare le mutazioni mentali e non più quelle
fisiche, Cronenberg trova in Mortensen il suo attore ideale. La
collaborazione con Cronenberg porta alla luce due dei film migliori
della sua filmografia, e lo stesso vale per il regista:
A History of Violence e La
Promessa dell’Assassino mostrano come Mortensen non
sia necessariamente legato allo stereotipo del “cavaliere senza
macchia”, ma come invece sappia trovare in sé ogni personaggio
richiesto dalla sceneggiatura. Per Le Promessa
dell’Assassino il consenso è così unanime tra pubblico e
critica che l’attore si guadagnò un British Independent Film Award
e un Satellite Award, fu candidato al Golden Globe e agli Oscar
2008, dove però dovette cedere il passo al Daniel
Day-Lewis de Il Petroliere.
Nel 2008 Viggo
Mortensen arriva in Italia e all’allora Festa del film di
Roma, presenta ben due film, concedendosi al pubblico per un
bellissimo incontro sul suo cinema e per una valanga di foto,
autografi, battute e risposte decise, gentili, dimostrando ancora
una volta la sua grande sensibilità di uomo e di artista. Alla
Festa Viggo presenta Appaloosa, western
sui-generis in cui è diretto da Ed Harris, che
recita al suo fianco insieme a Renée Zellweger e
Jeremy Irons, e Good, bellissimo film che
ci racconta l’altro lato del campi di concentramento, in cui Viggo
è un professore tedesco – ariano, che si trova coinvolto per
convenienza nel regime nazista, scoprendo troppo tardi che il suo
tacito consenso è costato la vita a moltissime persone di origine
ebraica, tra cui un suo caro amico professore, interpretato da
Jason Isaacs. Il film purtroppo non è uscito nei
cinema italiani ma rimane una delle più belle interpretazioni di
Mortensen.
Nel 2009 è il momento di un’altra
grande performance per il nostro Mortensen. John
Hillcoat lo sceglie per interpretare il personaggio
protagonista in The
Road, adattamento del crudo e omonimo romanzo di
Cormac McCarthy. Viggo è un padre disperato che
lotta per il figlio in un mondo in rovina. Nel 2011 arriva per lui
la terza e infelice collaborazione con David
Cronenberg. Il regista lo sceglie per interpretare Sigmund
Freud in A Dangerous
Method, e Viggo ce la mette tutta per dare corpo
al capostipite della psicanalisi, ma la sua bella performance si
scontra con un film brutto, verboso e troppo lungo.
Nel 2012
Mortensen ha partecipato al film argentino
Todos tenemos un Plan, in cui mette in
mostra il suo fluente spagnolo e presto lo vedremo in On The
Road, film tratto dal romanzo di Jack
Kerouac e diretto da Walter Salles, in
cui interpreta Old Bull Lee/William S. Burroughs.
Viggo Mortensen è
un attore, anzi una persona, che mette d’accordo tutti: i piccoli e
i grandi, i giovani e i vecchi, gli uomini e le donne. La sua
bellissima personalità traspare in maniera disarmante con i fan e
le sue doti artistiche vanno al di là della recitazione.
Compositore, pittore e bravissimo fotografo, Viggo coltiva i suoi
talenti con passione, conscio dell’importanza che l’arte ha per lo
spirito. Le sfumature caratteriali dei suoi personaggi hanno
dimostrato quanto sia importante saper fare e amare tante cose
diverse nella vita. Balzato in età avanzata alla ribalta del
successo ha offerto tantissimi ritratti eccezionali di uomini e
anime, ma nella memoria collettiva rimarrà sempre il Re
dell’Ovest.
Le parti live-action di Avatar sono
state girate in Nuova Zelanda e si sono buone possibilità che le
cose non cambino per i sequel. Tuttavia, golosissime agevolazioni
fiscalipotrebbero dirottare le riprese dei prossimi capitoli del
franchise in Cina. Per avere accesso agli sgravi, però, la
produzione deve reclutare degli attori cinesi. Un problema? Niente
affatto, dal momento che James Cameron aveva già pensato a qualche
Na’vi con gli occhi a mandorla. Sentiamolo:
“Possiamo tranquillamente avere
Na’vi cinesi. E [nelle sequenze live-action] ci possono essere
cinesi che parlano inglese. Stiamo progettanto un futuro per
Avatar e, se
proviamo a immaginarcelo, non è strano prevedere la presenza di
cinesi su Pandora”
Insomma, si cade sul morbido.
Ricordiamo che l’uscita di Avatar 2 è
prevista per il 2015. Sicura la realizzazione di Avatar 3, molto
probabile quella di un quarto capitolo.
Casey Affleck
entra nel cast di Race to the South Pole, prodotto da suo fratello
Ben e Matt Damon. La pellicola racconterà la vera storia di due
esploratori, Roald Amundsen e Robert Falcon Scott, che, all’inizio
del XX secolo, si lanciarono verso l’ancora inesplorato Polo Sud;
in competizione l’uno contro l’altro! La spuntò per poche settimane
Amundsen. Lo sconfitto Falcon Scott non riuscì nemmeno a far
ritorno in Gran Bretagna per farsi consolare: perse infatti la vita
durante il viagio di ritorno. Casey Affleck si calerà proprio nei
panni dell’intrepido avventuriero inglese. Non si sa se Ben Affleck
e Matt Damon scenderanno nell’agone anche come registi, o se invece
resteranno soltanto in produzione. L’ultimo gettone davanti alla
macchina da presa per Casey Affleck risale al 2011, con Tower Heist
– Colpo ad alto livello di Brett Ratner.