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Cambio di data per The Bourne Legacy

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Cambio di data per The Bourne Legacy

The Bourne Legacy, rilancio della saga portata al successo da Matt Damon, che vedrà stavolta Jeremy Renner vestire i panni del protagonista, cambia data di uscita, ritardandola di una settimana, al 10 agosto. Il motivo principale è che l’originaria data di uscita sarebbe coincisa con quella di un altro action movie, peraltro molto più atteso, ossia il remake di Total Recall; l’anticipazione permette inoltre al film di distanziarsi ulteriormente dall’uscita nelle sale di The Dark Knight, permettendogli così di reggere meglio la concorrenza del terzo capitolo delle avventure del Cavaliere Oscuro. The Bourne Legacy dovrà ora affrontare la concorrenza di film di genere molto diverso, come la commedia The Campaign, con  Wioll Ferrell e Zach Galifianakis political e con Hope Springs, con Meryl Streep, Steve Carell e Tommy Lee Jones.

Fonte: Comingsoon.Net

Dylan O’Brien entra in The Internship

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Dylan O’Brien entra in The Internship

Dylan O’ Brien, giunto alla notorietà con la serie di MTV Teen Wolf, entra nel cast di The Internship, commedia firmata 20 Century

Michael Kenneth Williams entra in 12 Years A Slave

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Il regista di Shame prosegue nell’opera di assemblaggio del cast del suo prossimo film: dopo Michael Fassbender, Brad Pitt e Chiwetel Ejiofor è la volta di Michael Kenneth Williams, conosciuto soprattutto per i ruoli televisivi di Omar in The Wire e Chalky White in Boardwalk Empire. Williams interpreterà uno schiavo ribelle; la storia è incentrata sulle vicende di un cittadino afroamericano libero, chiamato a New York con l’inganno e ridotto in schiavitù e della lotta della moglie per ritrovarlo e liberarlo: il film è tratto dall’omonimo libro di Solomon Northup, uscito nel 1853.

Fonte: Comingsoon.Net

Kristen Schaal nel sequel di Piovono Polpette

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Affermatasi come doppiatrice nel settore dell’animazione (ha partecipato, tra gli altri a Shreck e vissero felici e contenti e Toy Story 3) Kristen Schaal aggiunge alla sua lista di partecipazioni vocali il seguito di Piovono Polpette. La notizia arriva a smuovere un pò le acque sul progetto, riguardo al quale, a parte la certa realizzazione, era stato comunicato poco altri.

La Schaal dovrebbe dare voce a un… orango. Nel film ritroveremo i protagonisti del primo capitolo (Bill Hader, Anna Faris ed Andy Samberg il cast vocale) lasciare la cittadina di Swallow Falls dopo la catastrofe climatico / mangereccia del primo capitolo; tuttavia la popolazione della cittadina si troverà ad affrontare un altro tipo di minaccia, costituita da alimenti ‘senzienti’ particolarmente ostili e il nostro eroe & co. verranno richiamati a salvare la situazione. A condividere la sedia del regista sranno Cody Cameron e Kris Pearn; la Sony punterebbe a far uscire il film nel febbraio 2014.

Fonte: Empire

Un thriller per Rob Reiner

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Il prossimo lavoro del regista di Misery non deve morire e Non è mai troppo tardi sarà un thriller psicologico, la cui sceneggiatura è stata sviluppata da David Murray: protagonista uno psichiatra che avrà a che fare con un paziente molto pericoloso; secondo quanto è dato di sapere, le atmosfere del film potrebbero ricordare quelle di Cape Fear.

You belong to me sarà il primo thriller diretto da Reiner dai tempi di Misery non deve morire, uno degli adattamenti più riusciti di un romanzo di Stephen King, complice la magistrale interpretazione di Kathy Bates: viste  le premesse, quella del ritorno di Reiner a un cinema dai climi più tesi potrebbe essere un’ottima notizia. Il regista avrebbe intenzione di avviare le riprese in autunno, a New York, anche se ancora niente è stato deciso riguardo al cast: oltre al paziente e lo psichiatra, i ruoli chiave della storia sono quelli della moglie e della figlia di quest’ultimo e del fratello del primo.

Fonte: Empire

The Amazing Spider-Man Premiere Roma: le nostre video-interviste

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The Amazing Spider-Man Premiere Roma: le nostre video-interviste

Ecco le nostre video-interviste al cast e ai produttori di The Amazing Spiderman sul red carpet romano. Presenti alla serata Andrew Garfield, Emma Stone e Rhys Ifans e insieme a loro i produttori Matt Tolmach e Avi Arad. Presenta alla premiere anche il regista Marc Webb che purtroppo ci è stato portato via dal fiume di security presente sul red carpet.

Ecco il video:

Il Kino sotto le stelle a Roma: Metropolis di Fritz Lang

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Il Kino sotto le stelle a Roma: Metropolis di Fritz Lang

 

Dalla sua residenza estiva, presso il parco di San Sebastiano, all’interno della manifestazione Roma Vintage, il Kino, cineclub con bistrot di Roma ribadisce la sua origine cinefila proponendo il 25 Giugno la proiezione di un classico della storia del cinema: Metropolis di Fritz Lang. La pellicola, del 1927, film muto che fu sonorizzato successivamente da Giorgio Moroder e da Philip Glass, è uno dei primi esempi di film di fantascienza di lunga durata.  In questa occasione, si rispetterà l’usanza del cinema prima del sonoro: il film verrà sonorizzato live dai due musicisti jazz Leonardo Cesari alla batteria ed elettronica e Daniele Pozzovio al pianoforte. L’ingresso per la serata è di 5 euro. Nelle prossime serate il Kino tornerà invece ai giorni nostri proponendo i corti finalisti del premio Solinas “Talenti in corto” (che l’anno scorso portò alla ribalta il corto “Sotto casa“) , il 4 Luglio, mentre il 10 Luglio ci sarà una proiezione a sorpresa di capolavori del cinema italiano selezionati dall’associazione formata da addetti ai lavori del cinema 100 autori.

Tarantino, vampiri e supereroi: la carriera di Mary Elizabeth Winstead

Non ancora trentenne (classe 1984), Mary Elizabeth Winstead ha già accumulato una discreta carriera, almeno sotto il profilo quantitativo: tuttavia fino ad ora, nonostante la sua partecipazione a qualche pellicola di ‘culto’, oltre a che a Grindhouse: Death Proof di Tarantino, l’attrice originaria di Rocky Mountain (North Carolina), non sembra ancora aver avuto la vera e propria ‘occasione della vita’ per mettersi realmente in luce. La svolta potrebbe però essere dietro l’angolo, dopo il ruolo di primo piano ottenuto nel prequel de La Cosa di Carpenter e con la prossima partecipazione ad Abraham Lincoln: Vampire Hunter.

Ultima di cinque figli, Mary Elizabeth Winstead trascorre l’infanzia in un sobborgo di Salt Lake City; la sua prima passione, è il canto, cui si aggiungerà in seguito la danza, attività che però sara costretta ad abbandonare perché troppo alta. Un’esperienza che le tornerà utile in seguito, quando nel 2008 girerà Make It Happen, film ‘danzereccio’ uscito solo per il mercato dell’home video. Attorno ai tredici anni, Mary Elizabeth decide di dedicarsi alla recitazione: il ‘battesimo’ sulle scene avviene addirittura a Broadway, in una breve apparizione in Joseph and the amazing technicolor dreamcoat, cui seguiranno varie apparizioni televisive, in serie come Il tocco di un angelo  e del suo spin-off Terra Promessa. Il primo ruolo importante è quello di Jessica Bennet nella soap Passion, sul cui set resterà un anno. Dopo un altro paio di esperienze sul piccolo schermo e una parte secondaria nella commedia  Checking Out,  Mary Elizabeth ottiene primo ruolo di rilievo: è la ‘cattiva’ di Sky High, commedia della Disney incentrata su un’accademia per giovani supereroi, del cui cast fanno parte, tra gli altri Kurt Russell (che poi ritroverà sul set di Grindhouse: Death Proof di Tarantino) e Kelly Preston: la commedia ottiene un buon riscontro di critica e pubblico, è un divertente quanto disimpegnato omaggio al genere supereroistico, per quanto abbia qualche caduta di tono (ad esempio nel voler citare, oltre ai vari supereroi americani, anche i Power Rangers): la Winstead si trova tutto sommato a suo agio in un personaggio totalmente ‘calligrafico’ e il cui compito è di caratterizzare, in un’iperbole che sconfina nella farsa, i classici luoghi comuni del ‘cattivo da fumetto’.

Tarantino, vampiri e supereroi: la carriera di Mary Elizabeth Winstead

Quello dei supereroi, sembra essere una sorta di file rouge nella carriera dell’attrice: nei primi anni 2000 infatti, viene presa in considerazione per il ruolo di Wonder Woman nel il film dedicato alla  Justice League, (il gruppo di supereroi nel quale militano, tra gli altri, Superman, Barman e Lanterna Verde), un progetto messo in cantiere ormai da anni, ma che per varie vicissitudini non ancora trovato una realizzazione compiuta.  Il 2010 è l’anno di Scott Pilgrim Vs The World, del quale la Winstead è la protagonista femminile, a fianco a Michael Cera: come Sky High, la pellicola rappresenta un omaggio al mondo dei supereroi e dei fumetti, ma molto più originale e divertente: il protagonista si troverà costretto ad affrontare uno ad uno tutti gli ex della ragazza di cui si è innamorato, unitisi in una sorta di supergruppo; il film, basato sull’omonima serie a fumetti, è un mix spassoso che, nonostante il colossale flop al botteghino, ha progressivamente consolidato il suo status di ‘film di culto’ dopo l’uscita in dvd. La Winstead  è stata poi una possibile candidata per il ruolo di Maria Hill nel recente Avengers, poi andato a Coby Smulders.

Mary Elizabeth WinsteadChiusa la parentesi dedicata ai supereroi, facciamo un passo indietro e torniamo a seguire la carriera di Mary Elizabeth dopo Sky High: è a questo punto infatti che comincia un’altra importante fase della sua carriera, segnata dalla proficua collaborazione con i produttori James Wong e Glen Morgan: si comincia col terzo capitolo di Final Destination , che ottiene buone performance al botteghino, giudizi ambivalenti da parte dei critici e che con Sky High ha in comune il fatto di essere un omaggio a un ‘genere’ e ai suoi meccanismi. Meno fortunato è il successivo Black Christmas, che però le fa ottenere una nomination premio di ‘Scream Queen’ agli Scream Awards. Siamo nel 2006, e la Winstead partecipa finalmente al suo primo film ‘di livello’: è nel cast corale Bobby di Emilio Estevez; l’anno successivo è la volta di Grindhouse: Death Proof di Tarantino, dove fa parte del gruppo di ragazze preso di mira dal maniaco stradale Kurt Russell. Il film è di quelli ‘importanti’, per quanto sia una pellicola in cui il regista porta quasi all’esasperazione certe sue ‘fisse’ (come ad esempio la chilometrica sequenza iniziale a base di chiacchiere interminabili), e che quindi diventa un ‘oggetto’ indirizzato soprattutto ai suoi più fedeli seguaci, non ottenendo i risultati di alti film della sua carriera. La sua prova successiva è al fianco di Bruce Willis, nel ruolo della figlia John McClane nel quarto film della saga di Die Hard.

Mary Elizabeth WinsteadIl resto, è storia recente: Mary Elizabeth Winstead partecipa al prequel de La Cosa di Carpenter, firmato da Matthijs van Heijningen a fianco di Joel Edgerton, in un ruolo da protagonista assoluta: il film uscirà in Italia a fine luglio; successivamente la vedremo in Abraham Lincoln Vampire Hunter, tratto dall’omonimo libro di Seth Grahame-Smith, in cui sarà la moglie del protagonista, interpretato da Benjamin Walzer:  due film che sembrano costituire uno snodo cruciale per la carriera della Winstead, e che ci permetteranno di capire se il suo futuro resterà legato a produzioni ‘di genere’, o se l’attrice, non ancora trentenne, sia destinata a più ampi orizzonti. Un’ulteriore occasione per mostrare le proprie capacità sarà Smashed, (presentato nel corso dell’ultima edizione del Sundance e in attesa di trovare una distribuzione), film drammatico incentrato su una coppia che ha fondato il proprio legame sulla dipendenza dall’alcohol, e sulla strada presa da questa relazione quando la protagonista decide di disintossicarsi. L’attrice ritroverà poi Jason Schwartzman e Aubrey Plaza – coi quali aveva recitato in Scott Pilgrim –  sul set di A glimpse inside the mind of Charles Swan III di Roman Coppola. Infine parteciperà all’horror The Darkness, film diretto da Daniel Stamm, ispirato a Giro di vite di Henry James.

Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno: il Full trailer italiano in esclusiva per la Nokia!

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Ecco il trailer in esclusiva per Nokia de Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno. Il video, già visto in originale, è ora stato doppiato e tradotto così da darci un’idea dei doppiaggi ai

Chucky! Si gira… a settembre le riprese de La bambola assassina 6

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Buone nuove per i fan de La bambola assassina: le riprese del sesto capitolo delle truculente avventure di Chucky, intitolato Curse of Chucky, avranno inizio a settembre. Curse of Chucky sarà diretto da Don Mancini, sceneggiatore di molti film della serie nonché regista del quinto (Il figlio di Chucky, 2004). L’unica notizia sul cast è che Brad Dourif (Dune) tornerà a dar voce al bambolotto killer. Curse of Chucky non approderà nei cinema, ma uscirà direttamente DVD. La storia vedrà Chucky portare distruzione e morte all’interno di un nucleo familiare riunito per un funerale. Pare ci sia l’intenzione di smorzare i toni parodici delle ultime avventure del bambolotto per recuperare le atmosfere più genuinamente horror degli albori. Un’impresa non facile; il mancato passaggio in sala, poi, è fin troppo eloquente sulla fiducia riservata al progetto.

Fonte: Collider

Scemo e più scemo 2, Jeff Daniels ottimista

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Scemo e più scemo 2, Jeff Daniels ottimista

Qualche giorno fa Jim Carrey ha annunciato la sua dipartita dal progetto Scemo & più scemo 2, sequel del fortunato film demenziale diretto dai fratelli Farrelly

Ribelle – the Brave: una nuova immagine

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Ribelle – the Brave: una nuova immagine

Ecco una nuova immagine di Ribelle – The Brave, il prossimo atteso film Pixar, che avremo la possibilità di vedere in anteprima alle giornate del cinema di Riccione.

Christopher Nolan, basta Batman! Parola della moglie Emma Thomas

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E’ ormai cosa nota che Il cavaliere oscuro – Il ritorno sarà l’ultima esperienza con l’uomo pipistrello per il regista Christopher Nolan e per il cast che ha reso

Ecco il poster di Paddington, dai produttori di Harry Potter

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Vi proponiamo un poster di Paddington, adattamento cinematografico della serie di libri per bambini Paddington Bear, realizzata dall’inglese Michael Bond a partire dalla fine degli anni ’50.

Al centro della storia c’è un orsetto ghiotto e gentile che emigra dal Perù all’Inghilterra e viene adottato da una famiglia britannica, i Brown. Il film, realizzato con un mix di live action e computer grafica, farà perno sull’amicizia tra l’orsetto protagonista e il figlio dei Brown. Lo scettro del regista è andato a Paul King (Bunny and the Bull), considerato da alcuni il nuovo Tim Burton. Paddington, che uscirà nel 2014, è stato affidato alle mani sapienti dei produttori di Harry Potter. Ecco il poster!

Fonte: Bleeding Cool

Anteprima a Roma di The Amazing Spider-man: Red Carpet!

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Anteprima a Roma di The Amazing Spider-man: Red Carpet!

Ieri sera si è tenuta la premiere a Roma dell’attesissimo film The Amazing Spider-Man, che ha visto la partecipazione del regista Marc Webb, degli attori Andrew Garfield,Emma Stone e Rhys Ifans. Ecco tutte le foto sul red carpet:

Camille Redouble: recensione del film di Noémie Lvovsky

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Camille Redouble: recensione del film di Noémie Lvovsky

In Camille Redouble Camille (Noémie Lvovsky), una quarantenne apparentemente felice, viene improvvisamente lasciata dal marito Eric (Samir Guesmi) per una ragazza più giovane. L’uomo con cui aveva avuto una figlia a sedici anni, da sempre perdutamente innamorato di lei e con il quale pensava di passare tutta la vita, diventa ad un tratto un estraneo agli occhi della donna, uno sconosciuto, un ipocrita. Decisa a non farsi demoralizzare, Camille accetta l’invito per una festa e passa la notte di capodanno con le sue amiche storiche, ma, complici l’alcool, la musica e la confusione, sviene proprio alla fine del countdown. Al suo risveglio la ragazza si trova in ospedale e, con sua enorme sorpresa, scopre che l’anno appena cominciato è il 1985 e che lei non è più una donna matura con una separazione alle spalle, bensì una sedicenne che può ancora decidere le sorti della sua vita.

Camille si trova così a rivivere il suo passato: l’incontro con le sue migliori amiche e, soprattutto, con il ragazzo che diventerà il padre di sua figlia. In un primo momento, conscia del dolore che l’uomo le procurerà venticinque anni dopo, cerca in tutti i modi di evitare Eric, ma i suoi tentativi si rivelano vani e la forza dell’attrazione avrà la meglio su quella della ragione.

Camille Redouble di Noémie Lvovsky, quest’ultima nel doppio ruolo di regista e protagonista, è una commedia piuttosto divertente che sottolinea una volta di più una convinzione comune: nessuno sfugge al proprio destino. Camille, infatti, chiamata a rivivere un preciso momento della sua vita, si trova nella posizione di poter modificare alcuni eventi: la morte prematura della madre, l’incontro con un uomo che la lascerà o il concepimento di una figlia a sedici anni; ma i suoi sforzi non bastano e tutto si ripete esattamente com’è scritto nei suoi ricordi.

L’intenzione lodevole di Camille Redouble, che, in fondo, sostiene l’inutilità del famoso “senno di poi”, purtroppo non riesce a concretizzarsi del tutto. Nonostante la buona interpretazione degli attori, la trama sembra concentrarsi un po’ troppo sulla relazione tra Camille e Eric e lo spettatore, già dal loro primo incontro nel 1985, è certo di vedere una sorta di lieto fine.

Uno sliding doors senza contropartita, un “cosa sarebbe successo se…” che resta privo di risposte. L’impressione più forte, in generale, è che la regista abbia voluto fare un film che rispondesse più ad una sua esigenza personale che ad un interesse generale. Camille Redouble, però, nonostante al primo impatto possa sembrare la semplice esternazione del pensiero di una donna nostalgica, si rivela, alla distanza, un prodotto pieno di spunti. Le diverse vicende di cui è intriso affiorano infatti poco a poco e la regia non manierata dà ancora più forza alla storia.

Un film solo apparentemente leggero. A chi si chiederà, dopo i titoli di coda, mentre si accendono le luci in sala, come ha fatto questo film a partecipare al festival di Cannes, consiglio di aspettare una settimana prima di rispondersi.

Green Movie Film Fest 2012: il programma!

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Green Movie Film Fest 2012: il programma!

Il cinema racconta l’ambiente e il sociale Roma dal 4 al 6 luglio 2012 Casa del Cinema – Largo Mastroianni, 1 Ingresso libero Dal 4 al 6 luglio, a Roma presso la Casa del Cinema, avrà luogo la prima edizione del Green Movie Film Fest.

Il Console Italiano: recensione del film

Il Console Italiano: recensione del film

Per la regia di Antonio Falduto, Il console italiano è un film indipendente che affronta in modo ambizioso l’annoso ma sottovalutato dramma del traffico di donne africane. E’ l’Africa, insieme a Giuliana De Sio, la protagonista di un film italiano, ma dal sapore decisamente internazionale che vede l’ambiente africano invadere prepotentemente lo schermo e fare da sfondo al giro di vite dei personaggi. Il caso vuole che Giovanna Bruno, console italiano a Cape Town, allo scadere del mandato, si imbatta nella graziosa e giovane Palesa Kubeka (Lira Kohl) alla disperata ricerca del suo fidanzato, il fotogiornalista Marco Borghi, scomparso in circostanze misteriose.

Il console italiano, il film

Quando il console si rifiuta di aiutarla, tra le due donne si innalza un muro di incomprensione e di diffidenza; Giovanna, la classica donna in carriera, sagace e razionale, aveva vissuto da ragazza una travolgente storia d’amore con Marco, che poi aveva interrotto bruscamente. Eppure lo scottante e doloroso ricordo di quell’amore, a distanza di anni, ancora le impedisce di trovare la pace interiore e di vedere le cose nella giusta ottica. Un po’ mordace ed arida nei confronti di Palesa, intraprende così un’ostinata quando assurda ricerca personale e solitaria del suo amato, durante la quale scopre che Marco stava indagando su un traffico illecito di esseri umani. Ancora una volta gli eventi la condurranno verso Palesa e, grazie a una serie di reciproche rivelazioni (la ragazza racconta a Giovanna di aver incontrato Marco dopo essere sfuggita al racket della prostituzione), le due donne si scopriranno meno diverse di quanto immaginavano: caparbie, ostinate, dai vissuti dissimili, ma accomunate da un profondo senso di solitudine.

Un film, Il console italiano, che cerca di far luce sulla tragica e ingiusta realtà vissuta da molte donne africane, ma anche sulla generale drammaticità dell’esistenza umana, attraverso una donna che tramite l’irrefrenabile legame con l’ambiente esterno, trova il modo di raccontare il suo dramma personale, di affrontare le proprie paure, di fidarsi degli altri, insieme alla scoperta di una realtà altra.

Il console italiano alterna sequenze emotive e personali – corredate da un evocativo commento musicale e intimi primi piani e particolari – a sequenze più narrative, la cui nota musicale investigativa sembra ricondurlo al poliziesco nostrano, ma in versione più soft. A fare da raccordo c’è l’invasiva e crudele mamma Africa in tutta la sua carica emotiva ambientale, e nella sua viscerale contraddittorietà.

Un prodotto filmico che convoglia alcuni momenti di ilarità nella forte drammaticità della storia raccontata, dall’evidente carattere televisivo – complice la forzatura e lo stile laccato e forse un po’ troppo melò dei dialoghi – , che pecca un po’ di innaturalezza e artificio nell’accostamento delle storie delle due donne. Nel complesso un apprezzabile tentativo di virare la direzione mainstream a cui di recente il cinema italiano ci ha abituato.

Jessica Alba sul set di Machete Kills: le foto!

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Poco dopo l’annuncio che Charlie Sheen interpreterà il Presidente in Machete Kills, Jessica Alba ha pubblicato via Twitter cinque nuove immagini scattate durante

Maremetraggio 2012: punta tutto su Michele Alahaique

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Maremetraggio, festival internazionale di cortometraggi ed opere prime, si svolgerà quest’anno a Trieste dal 1° al 7 luglio e dedicherà un intero spazio a Michele Alhaique, giovane e promettente attore romano.

Aaron Eckhart: Presidente nel thriller Olympus has Fallen

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Aaron Eckhart: Presidente nel thriller Olympus has Fallen

Aaron Eckhart vestirà i panni del Presidente degli Stati Uniti nel thriller Olympus has fallen, film di Antoine Fuqua, realizzato da Nu Image / Millennium Films. La produzione di  Olympus has fallen, scritto da Creighton Rothenberger e Katrin Benedikt, dovrebbe iniziare nel mese di settembre, anche se pare che sia  in corso una procedura per accelerare i tempi, così da poter concorrere con White House Down della Sony Pictures,  film che tratta un’analoga tematica. Eckhart, recentemente apparso sul grande schermo con The Rum Diary, sarà di nuovo nelle sale il 23 Febbraio 2013 con  I, Frankenstein.

 

 

Ufficiale: il film su Need For Speed uscirà nel 2014!

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Ufficiale: il film su Need For Speed uscirà nel 2014!

Arriva il comunicato ufficiale della DreamWorks Pictures sull’acquisizione da parte dello Studio dei diritti di produzione di Need For Speed, famoso videogioco di corse che potrebbe segnare l’inizio di una nuova saga. Ecco il comunicato:

DREAMWORKS STUDIOS ACQUISISCE DA EA I DIRITTI DI NEED FOR SPEED, GEORGE GATINS HA SCRITTO L’ADATTAMENTO DELLA SERIE DI VIDEOGAME LOS ANGELES, California – 22 Giugno 2012 Oggi è stato annunciato, congiuntamente da Stacey Snider CEO e Co-Presidente di Dreamworks e da Frank Gibeau Presidente EA degli Studios, l’acquisizione da parte di DreamWorks Studios dei diritti cinematografici della celebre serie Need for Speed, ceduti da EA.

I fratelli George e John Gatins hanno sviluppato la storia originale e George ne ha scritto la sceneggiatura. Essa è basata sulla serie di Need for Speed, ma non su di un gioco specifico. La produzione sarà a cura di EA con John Gatins e Mark Sourian. A ScottWaugh (Act of Valor) è stato dato l’incarico di dirigere e il progetto subirà un trattamento preferenziale in Dreamworks con l’inizio della produzione previsto per i primi mesi dell’anno prossimo, e l’uscita prevista invece nel 2014.

L’adattamento del film sarà frenetico e adrenalinico, radicato nella tradizione della cultura dei film automobilistici degli anni ’70, ma allo stesso tempo estremamente fedele allo spirito del videogame. Con Need for Speed, le macchine sono grandiose, le corse sono intense e la storia è carica di colpi di scena.

“Sono emozionato all’idea di poter tornare nelle file della creatività con John e George Gatins e i miei partner di EA e di poter dar vita ad un copione coinvolgente basato su videogame epico che sembra essere fatto apposta per farci un film” ha affermato Steven Spielberg, presidente di Dreamworks. “Questo è davvero un grande progetto per Dreamworks e siamo veramente grati a Frank Gibeau, Pat O’Brien, Kevin Maher, John e George per averci scelto per larealizzazione”.

“George, John e EA ci hanno proposto una storia irresistibile che crediamo si trasformerà presto in una fantastica e divertente serie cinematografica” ha affermato Stacey Snider, CEO e Co-Presidente di DreamWorks. “Con un così grande seguito in tutto il mondo, siamo davvero esaltati di poter fare un film che renda giustizia alla popolare serie di videogiochi”.
“Siamo entusiasti di essere in affari con il nostri amici Steven Spielberg, Stacey Snider e tutto il team DreamWorks,” ha affermato Frank Gibeau, Presidente delle Label EA. “Sono il partner perfetto per portare Need for Speed sul grande schermo, dando così vita al film d’azione che ci siamo sempre immaginati”.

“E’ fantastico lavorare con un team che condivide non solo il nostro amore per le auto, ma anche la passione per la realizzazione esperienze di intrattenimento ad alto tasso di adrenalina. Questa collaborazione sarà decisamente valorizzata con il team di Dreamworks, e rappresenta un traguardo eccezionale per la serie di Need for Speed” ha affermato Patrick Soderlund, Vice Presidente Esecutivo della Label Games di EA. “Lavorare con John e George per sviluppare il copione è davvero stata un’esperienza incredibile” ha poi aggiunto Pat O’Brien, Vice Presidente di EA Entertainment.

Need For Speed è stato il primo videogame di corse automobilistiche nel panorama delle aziende di videogiochi e la serie di EA che ha venduto di più. Dall’uscita del primo titolo, la serie ha venduto più di 140 milioni di unità in tutto il mondo, con un ricavo di circa 4 miliardi di dollari, rendendola una delle serie più grandi nella storia dei videogames.

Need For Speed funge anche da riunione sia per George che per John Gatings con la Dreamworks. George era produttore esecutivo del film “Lei è troppo per me” del 2010 e John ha collaborato con DreamWorks scrivendo e dirigendo il film “La strada per la vittoria” del 2005. Egli ha anche scritto il copione di “Real Steel” e ha anche lavorato sulla stesura del sequel. Recentemente ha anche scritto la sceneggiatura di “Flight” in uscita nel 2012
e prodotto da Paramount. EA, John e George Gatins sono rappresentati da UTA, che ha negoziato l’affare.

Christian Bale dice addio a Batman!

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Christian Bale dice addio a Batman!

Come già noto, il terzo e ultimo capitolo di Batman targato Nolan, chiuderà la trilogia e anche l’esperienza di tutto il cast del film. Christian Bale a questo proposito, recentemente intervistato ha rilasciato divertente battuta sulla sua esperienza!

” Indossando la tutta di Batman ho provato tutti i tipi di disagio, il caldo, il sudore e il mal di testa. Ma quando si sta seduti a guardare il film, alla fine della giornata si finisce per dire ‘‘Questa roba è fo********te figa!’ ‘ Quindi, lo farò.” Mi mancherà “

Nuove foto di Knight of Cups: Terrence Malick e Christian Bale sul set!!

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Arrivano nuovi scatti dal set di Knight of Cups, nuovo atteso film di Terrence Malick. Le foto ritraggono Christian Bale e Wes Bentley mentre recitano. Questa volta è finito nel mirino delle foto anche Terrence Malick, che di rado si riesce ad immortalarlo sul set.ì  Vi ricordiamo che il film parla di un uomo alla ricercìa dell’amore e della verità. Nel cast anche Cate Blanchett e Natalie Portman.

Tutte le altre foto su: Justjared

Un biopic su Josh Hamilton per Casey Affleck!

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Un biopic su Josh Hamilton per Casey Affleck!

Casey Affleck dirigerà un biopic sul giocatore di Baseball Josh Hamilton. Il film, che verrà sceneggiato dallo stesso regista, racconterà la vita di un personaggio molto noto e amato negli Stati Uniti, dal suo esordio all’età di 18 anni alla discesa nel tunnel della droga fino al ritorno in campo nel 2005.

Il produttore Basil Iwanyk ha così commentato il progetto, che verrà coprodotto dallo stesso Hamilton insieme alla moglie: “Penso davvero che la storia di questo ragazzo sia una delle più ispiratrici che abbia mai letto. Sembra fatta apposta per un film: ha la qualità mitica di The Natural, la visione della fede di The Blind Side – e la fede è un elemento fondamentale nella nostra storia, e il romanticismo di Walk the Line. Casey ha colto in pieno questi elementi nella sua visione del film. È un’odissea straordinaria che lo porta dal fondo della dipendenza dalla droga, l’allontanamento dalla famiglia, la sospensione della carriera, a una spettacolare rinascita della sua vita, la fede, il matrimonio e la carriera nella major league.”

fonte: badtaste.it

Colin Firth e Cate Blanchett per Barbra Streisand!

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Colin Firth e Cate Blanchett per Barbra Streisand!

Colin Firth e Cate Blanchett saranno i protagonisti di Skinny And Cat, nuova pellicola romantica che sarà diretta da Barbra Streisand.

Il film, scritto da Linda Yellen, è stato descritto come un’epica storia d’amore e racconterà la relazione fra lo scrittore Erskine Caldwell e la giornalista Margaret Bourke White, che fu sua collaboratrice per la stesura di tre libri e sua moglie per diversi anni.

Dopo ben 16 anni di assenza, Skinny and Cat segnerà quindi il ritorno di  Barbra Streisand  dietro la macchina da presa(l’ultima volta era stata per la commedia “l’amore ha due facce” del 1996).

Le riprese inizieranno nel gennaio 2013.

fonte: The Press Association

Niente Iron Man 3 per Andy Lau!

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Niente Iron Man 3 per Andy Lau!

Diversamente da quanto annunciato nelle scorse settimane, Andy Lau non sarà in Iron Man 3. L’attore avrebbe infatti rifiutato la parte( un ruolo chiave all’interno della pellicola) per motivi personali: “Secondo i media Cinesi Lau ha rifiutato la parte a causa della nascita del suo primo figlio con la moglie Carol Chu il 9 maggio. L’Oriental Morning Post di Shanghai sostiene che i produttori hanno contattato Lau, ma questi ha rifiutato. Ora i favoriti per la parte sono gli attori cinesi Chen Daoming e Wu Xiubo. Uno dei produttori del film, il CEO della DMG Entertainment Group Dan Mintz, avrebbe rivelato alla stampa che uno dei personaggi cinesi del film verrà interpretato da un attore sopra i 40 anni e con una buona capacità di linguaggio in inglese.”

Sul personaggio che Lau avrebbe dovuto interpretare, il produttore ha dichiarato: “L’uomo rappresenta il settore tecnologico della Cina, e utilizzerà gli eroi in armatura prodotti in Cina per aiutare Iron Man per sconfiggere “il Mandarino”, visto come un terrorista sia dai cinesi che dagli americani.”

Iron Man 3 uscirà il 3 maggio 2013.

 

Take Shelter: ecco il trailer italiano!

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Take Shelter: ecco il trailer italiano!

Finalmente, se pur con notevole ritardo, Take Shelter arriverà nelle nostre sale il 29 giugno 2012.

Ecco il trailer italiano del film con Jessica Chastain e Michael Shannon:

 

 

 

The Amazing Spider-man Premiere Roma: Fotogallery!

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The Amazing Spider-man Premiere Roma: Fotogallery!

Questo pomeriggio, al St. Regis Hotel di Roma, si è tenuta la conferenza stampa dell’attesissimo film The Amazing Spider-Man, che ha visto la partecipazione del regista Marc Webb, degli attori Andrew Garfield, Emma Stone e Rhys Ifans e dei produttori Matt Tolmach ed Avi Arad. Di seguito vi riportiamo il transcript integrale della conferenza stampa. Ecco tutte le foto per ingrandirle cliccate sopra.

 

 

Emma Stone, Andrew Garfield e Rhys Ifans presentano The Amazing Spider-man a Roma!

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Questo pomeriggio, al St. Regis Hotel di Roma, si è tenuta la conferenza stampa dell’attesissimo film The Amazing Spider-Man, che ha visto la partecipazione del regista Marc Webb, degli attori Andrew Garfield, Emma Stone e Rhys Ifan s e dei produttori Matt Tolmach ed Avi Arad. Di seguito vi riportiamo il transcript integrale della conferenza stampa.

Marc Webb, qual è stato il tuo approccio al personaggio di Spider-Man per realizzare il film?

Marc Webb: Io credo che Spider-Man sia un personaggio iconico e leggendario. Se consideriamo la sua storica tradizione nel mondo dei fumetti, la sua posizione è diversa rispetto a Harry Potter. Spider-Man ormai è in giro da cinquant’anni e offre tantissime storie da raccontare. La nostra è una storia diversa che ha attirato subito il mio interesse, per esempio spiega cosa è successo ai genitori di Peter Parker. Ho cercato di adottare un tono più naturalistico, ed è stato importante capire il personaggio in maniera realistica, partendo dalla perdita dei suoi genitori: questo mi ha consentito di esplorare temi nuovi e inediti.


Per The Amazing Spider-Man ti sei ispirato in particolare al fumetto Ultimate Spider-Man? Quali sono state le tue fonti?

Marc Webb: Credo che esista un aspetto iconico della figura di Spider-Man che deve essere rispettato, ma bisogna anche costruire dei nuovi aspetti della storia da offrire al pubblico. Ultimate Spider-Man ha costituito una grande ispirazione per diverse dinamiche: abbiamo parlato molto con Andrew Garfield del fumetto. Il film è stato complesso, volevamo realizzare un’opera indipendente. Per Gwen Stacy abbiamo preso diversi elementi della versione originale del personaggio. Insomma, il nostro film non è un adattamento filologico della serie Ultimate Spider-Man.

Avete avvertito la pressione di rispettare i vostri personaggi? Qual è il vostro rapporto con i fan?

Emma Stone: Ovviamente da parte nostra c’è una grandissima responsabilità nei confronti dei fan di Spider-Man, ed è qualcosa su cui ho riflettuto fin dall’inizio. Da bambina avevo letto i fumetti di Spider-Man ma non conoscevo Gwen Stacy, ho cominciato a scoprirla davvero grazie al film. The help mi ha permesso di imparare come svolgere il miglior lavoro possibile per dar vita ai miei personaggi. Non potevo soddisfare tutti i fan di Gwen, ma potevo solo fornire la mia personale versione del personaggio.

Andrew Garfield: Io credo che i fan di Spider-Man siano il pubblico più importante. Se riuscissimo a soddisfare innanzitutto loro avremmo già ottenuto un bel risultato, perché questo farebbe sì che il personaggio viva davvero. Ho sentito una fortissima pressione in questo costume, ma era una pressione fantastica. È stato positivo che fossi un fan di Spider-Man, perché provo una profonda empatia per i fan di Spider-Man.

Come avete sviluppato il tema del senso di responsabilità di Spider-Man?

Marc Webb: Mi piace l’idea del personaggio che si evolve lentamente, comprendendo pian piano i vari aspetti di se stesso. Ci sono varie parti della storia che permettono a Peter di imparare varie lezioni, e in alcuni casi si tratta di eventi importanti. Mi piace l’idea di lasciare al personaggio lo spazio per crescere nei prossimi film.

Rhys, come hai costruito il personaggio di Lizard? Sei d’accordo che misceli aspetti dei villain di Batman e di Shakespeare?

Rhys Ifans: Innanzitutto, Bat chi? Sia Mark che io volevamo presentare il dottor Connors non come un semplice scienziato pazzo: all’inizio infatti è una persona con un’etica, che vuole portare benefici all’umanità e conosceva molto bene la famiglia di Peter Parker. C’è una sorta di magia dietro la scrivania dello scienziato, come nel caso del dottor Jekyll e mister Hyde. Abbiamo voluto mostrare cosa accade dietro questa scrivania: abbiamo di fronte un uomo che guadagna il braccio ma perde la testa. C’è un topos shakespeariano in cui il villain si rivolge direttamente al pubblico, spiegando cosa prova e come agirà; questo elemento nel film è trasferito alla macchina da presa, e voi siete il pubblico. Il villain può così avere momenti di soliloquio per chiarire le sue scelte morali.

Marc Webb: È stato divertente seguire il percorso del personaggio, abbiamo compiuto una profonda introspezione su di lui. Connors non è solo un cattivo, ma è un personaggio in cui la parte malvagia emerge pian piano, mentre lui in realtà tenta di portare dei benefici all’umanità. È stato interessante esplorare la sua pazzia.

Marc, come hai gestito l’intreccio fra cinema e fumetto e come ti sei confrontato con la versione di Sam Raimi?

Marc Webb: Credo che Sam Raimi abbia fatto un bellissimo lavoro nel rimanere fedele alla versione originale di Stan Lee. C’è un linguaggio cinematografico nei fumetti, simile agli storyboard, e Sam ha fatto un ottimo lavoro, ma noi volevamo utilizzare un linguaggio diverso. Ci siamo ispirati ad alcune immagini dei fumetti per il linguaggio visivo, ma non ritengo possibile replicare in tutto i fumetti. Quello che ci vuole è trovare attori coscienti e spontanei, impegnati a fornire un ritratto realistico dei personaggi, e questo è il tono che abbiamo scelto. I fumetti invece tendono ad avere un altro approccio, sono dimostrativi da un punto di vista visivo, mentre noi volevamo avere più sfumature e abbiamo puntato soprattutto sulle interpretazioni degli attori.

Una domanda per i produttori: quanto è stato impegnativo un film come The Amazing Spider-Man?

Avi Arad: Siamo un team molto unito e l’impegno verso Spider-Man dura da dodici anni, coinvolgendo persone che hanno amore e rispetto per il fumetto. Ci ha fatto molto piacere avere un cast innamorato dal personaggio: abbiamo delle foto di Andrew con il costume di Spider-Man a tre anni di età, e anche Emma si è immersa nel suo personaggio. Se metti insieme tutti questi ingredienti, la lavorazione diventa facile.

Matt Tolmach: La scelta del 3D ha cambiato la natura della regia e della lavorazione: all’inizio è stato difficile perché il 3D è una tecnologia innovativa, ma è stato anche un processo affascinante. Il 3D è una nuova forma di narrazione, un modo per avvicinare il pubblico ai personaggi

L’eroismo di Peter Parker sta anche nella sua capacità di rinunciare a qualcosa, come l’amore di Gwen, per il bene della comunità. Cosa ne pensi? E cosa pensa il cast degli esperimenti genetici?

Andrew Garfield: Non avevo capito il mio amore per Spider-Man fino a quando non ho iniziato le riprese, è un leader, e spiega cosa vuol dire avere 16 anni. È stato importante capire che aveva un impulso eroico prima ancora dei suoi poteri, e questo è un elemento chiave del personaggio. La sua forza interiore non corrisponde a quella esteriore: questo mi ha ispirato moltissimo quando ero un ragazzino emaciato, in realtà sono ancora un ragazzino emaciato. Peter Parker mette da parte i propri bisogni per gli altri, ha una grande empatia per le vittime, derivante anche dalla sua esperienza personale relativa alla perdita dei propri genitori. In questo modo diventa il protettore di un’intera comunità, e questo destino è parte della sua storia. Il suo senso dell’umorismo gli è necessario per superare gli eventi tragici, lui mette da parte anche la propria vita privata. Per quanto riguarda gli esperimenti genetici, se è possibile fare le cose in modo umano per aiutare gli altri, senza far male agli animali, allora non ci vedo niente di male.

Rhys Ifans: Il dottor Connors ed il suo alter-ego Lizard hanno un profondo legame emotivo con Peter Parker e a lui come al pubblico danno un avvertimento: gli sviluppi della scienza a volte sono così rapidi che spesso non ci danno il tempo di comprenderne gli effetti in termini morali. Spesso ci sono elementi che fanno sì che questi sviluppi siano piegati a interessi di parte. È una forma di presunzione quella del dottor Connors quando diventa Lizard.

Emma Stone: La ricerca sulle cellule staminali produce risultati positivi, ma ci sono anche aspetti politici coinvolti in questo tema, e non avendo le idee ben chiare la mia opinione non dovrebbe essere resa pubblica (ride).

È stata dura preparasti fisicamente per questo ruolo e ci sono stati migliori di altri? 

Andrew Garfield: Avevo tre anni la prima volta che mi sono mascherato da Spider-Man, era un momento fantastico. Mettermi la tuta per questo film è stato molto diverso, avvertivo un’enorme pressione, tanti soldi che giravano, e volevo assicurarmi di fare la cosa migliore per il personaggio. Per me era importante recuperare la stessa emozione anche su un grande set, e per fortuna ho potuto sentirmi libero di sperimentare e divertirmi come quando ero bambino, perché questo fa parte del personaggio. L’ho preso molto seriamente, era una cosa importante e ce l’ho messa tutta. Ci sono stati anche momenti di leggerezza e di gioia, un cast incredibile, e sono stato orgoglioso di trovarmi con questi attori fantastici, soprattutto Sally Field, un’equipe strepitosa.

E quale rapporto avevi con il fumetto di Spider-Man da piccolo?

Rhys Ifans: Non ero uno dei più grandi fan dei fumetti, ma quando mi hanno dato il ruolo ho avuto un ricordo chiarissimo del mio incontro con Spider-Man da bambino, a sette anni: mi hanno dato un fumetto che sul retro aveva una maschera di Spider-Man di carta da tagliare e colorare che potevi indossare. Penso di aver indossato quella maschera prima ancora che nascesse Andrew, peccato che é durata poco…

Nella scena in cui sei rincorsa da Lizard, il tuo volto esprime veramente terrore, anche se in realtà non c’era il personaggio di Lizard, creato con la CGI. in quella specifica scena ed in generale quando reciti, da dove prende le emozioni?

Emma Stone: Ero nello stanzino terrorizzata da Lizard, che doveva dirmi qualcosa del tipo “Sento l’odore della tua pelle”, allora ho chiesto a Rhys di ripetere qualcosa e ha detto delle cose agghiaccianti, ha fatto una cosa sorprendente; è stato anche divertentissimo, tutti ricordano quel giorno sul set. Credo che la cosa fondamentale sia lavorare con attori che ti sostengono e ti aiutano, sono un’enorme fonte di ispirazione. Con dei partner sul set riesci a tirare fuori il meglio di te, proprio come succede nella vita. Ci sono attori invece che sono come delle isole lontae, non riesci a raggiungerli.

Rhys, sul set eri quello con più esperienza. Non ti sei sentito come una sorta di guida per i due attori più giovani?

Rhys Ifans: Non mi sono sentito come un faro, sono sempre stato colpito dalle performance di questi due giovani attori incredibili. È stato fantastico lavorare con loro, erano sempre molto impegnati dal punto di vista fisico ed emotivo.

Come mai avete dato molta importanza alla vicenda dei genitori di Peter Parker?

Marc Webb: Quando ho pensato all’abbandono dei genitori, mi sono reso conto che questo lo avrebbe spinto a non fidarsi del mondo; da qui viene fuori il suo sarcasmo, è un meccanismo di difesa. Questa è stata la base da cui sono partito. È la storia di un ragazzino alla ricerca del proprio padre, ma che alla fine trova se stesso: questi elementi sulla sua identità sono stati molto interessanti. La perdita dei genitori gli lascia un grande vuoto, così come il dottor Connors avverte un grande vuoto per l’assenza del suo braccio.

Andrew Garfield: Peter Parker è un orfano, essere abbandonato è la maggior ingiustizia che possa capitare ad un essere umano, specialmente un bambino. Lo stress post-traumatico accompagna il mio personaggio, e soprattutto nel periodo dell’adolescenza è una cosa difficile da gestire. La perdita dello zio, i problemi legati al primo amore, la lotta con Lizard sono esperienze molto impegnative, ma il fatto di essere un orfano dà a Peter la forza per affrontare tutto questo. Spider-Man è un eroe fallace che però tutti noi amiamo moltissimo.

In che modo il personaggio di Spider-Man è entrato a far parte della società americana?

Marc Webb: Stan Lee ha creato qualcosa di trascendentale con questo personaggio. In lui c’è una componente utopica: Spider-Man è il guardiano, l’amico del quartiere, ha un costume colorato, e i bambini avvertono un legame quasi primordiale nei suoi confronti. Non so perché sia così, ma Stan Lee ha toccato delle corde universali. Spider-Man è l’unico supereroe il cui costume copre tutto il corpo e non lascia vedere il colore della pelle; chinque potrebbe immedesimarsi in Spider-Man e quindi a maggior ragione c’è un’universalità in questo personaggio, come dimostrano anche le attestazioni di affetto da tutti i paesi del mondo.

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