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Il pezzo mancante: recensione del documentario

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Il pezzo mancante: recensione del documentario

Il pezzo mancante, in concorso al 28° Torino Film Festival, parla della famiglia Agnelli, ma vuole farlo in maniera particolare.  Il documentario del navigato Giovanni Piperno non si muove come un’inchiesta giornalistica, né va alla ricerca di una rappresentazione della famiglia come un pezzo d’Italia, e nemmeno cerca di mostrare i fasti di quella che è stata per un secolo la famiglia più importante d’Italia. Quello che il film cerca di fare, e con successo, é raccontare allo spettatore la sensazione dei lutti, i dolori e le angosce di una famiglia che ha nascosto, a se stessa prima ancora che al pubblico, tutto ciò che non era forte, elegante e sicuro come la Fiat, un’azienda dominata dalla gerarchia.

Gli Agnelli sono una casta i cui membri non possono sbagliare, dove tutti coloro che non sono abbastanza forti devono essere cancellati: il pezzo mancante è la parte più sensibile della famiglia, quella che si è fermata a riflettere su ciò che l’azienda stava facendo. Il pezzo mancante è l’equilibrio, soprattutto quello mentale di chi ha messo in conto di non potersi mai lasciarsi prendere dal sentimentalismo, «Gianni non ha mai mostrato il dolore che portava dentro per la morte del figlio», così Taki Theodoracopulos. Ma non si tratta del caso sporadico di un personaggio, anche Susanna, sorella preferita dell’Avvocato, viene ricordata come una donna che aveva represso i suoi sentimenti. Il pezzo mancante ogni tanto esce fuori, e così fanno capolino l’immagine del fratello Giorgio, intelligente, sveglio, troppo sensibile, rinchiuso in  un manicomio in svizzera dove morirà nel 1964. O come un figlio troppo simile allo zio, Edoardo, sul quale si concentra gran parte del film. Penetrante, accorto, molto sensibile anche lui, come lo zio con cui ha condiviso la triste fine, Edoardo era appassionato delle culture del mondo, andava spesso in medio oriente, salutava tutti, camminava tra la gente, non aveva paura di essere rapito, cercava qualcosa in più del «mito dell’accumulo del denaro, vera malattia dei giorni nostri».

Gelasio Gaetani, caro amico di Edoardo, ripercorre i suoi ricordi per tutto il film con i commenti che si aggiungono a quelli di altri amici e parenti della famiglia torinese, tra cui le parole sentite di Marta Vio, compagna d’amore di Giorgio. Il trade union stilistico del film sono piccoli spot e filmati del ‘CineFiat’, che intervengono di tanto in tanto come veri e propri break nella storia, inquietanti e particolari così come gli stacchetti realizzati con l’animazione al computer, e i lunghi carrelli laterali di una fabbrica e una famiglia che non si è fermata mai.

Peccato che il film ogni tanto si perda dimenticando di mostrare quei pezzi degli Agnelli, forse meno di spicco, che avrebbero potuto essere la chiave tra i personaggi che tutti conosciamo bene e i ‘pezzi mancanti’. Ma i tempi sono giusti e le immagini sembrano voler parlare da sole.

Tutti per Uno – il cast racconta

È stato un pezzo di Francia a Roma ad ospitare la conferenza stampa del film Tutti per uno di Romain Goupil. Il Centro culturale San Luigi dei Francesi era, infatti, la cornice ideale per accogliere il regista e la protagonista femminile, Valeria Bruni Tedeschi, giunta con un po’ di ritardo a causa di problemi logistici.

Olivia Wilde e Ben Barnes in The Words

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La bella Olivia Wilde e Ben- Principe Caspian -Barnes si sono uniti al cast del thriller drammatico The Words.

Shia LaBeouf rivela:”Ecco perchè Megan non è in T3″

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All’inizio delle riprese di Transformers 3, aveva destato grande scalpore l’esclusione di Megan Fox dal film che ne avevo in qualche modo consacrato l’immagine di sex symbol mondiale.

Box Office USA 30 maggio 2011

Box Office USA 30 maggio 2011

Le novitá sbaragliano il botteghino USA di questa settimana: The Hangover part II e Kung-Fu Panda 2, alla prima settimana di uscita,

Box Office ITA del 30 maggio 2011

Dopo un interessante testa a testa, Pirati dei Caraibi 4 mantiene il primato, ma staccando di poco l’ottimo debutto di Una notte da leoni 2. Nel frattempo, The Tree of Life beneficia degli effetti della Palma d’Oro…

Pirati dei Caraibi 4: Oltre i confini del mare si conferma nuovamente al primo posto al box office italiano,  raccogliendo altri 2,2 milioni di euro: la pellicola disney arriva così a quota 11,2 milioni, ma sorprende il brusco calo di spettatori rispetto al weekend d’esordio: con oltre 900 sale a disposizione e il sovraprezzo 3D, Jack Sparrow stacca di poco la banda sgangherata di Una notte da leoni 2, che sorprende con un ottimo boom d’esordio. La commedia di Todd Phillips ha incassato 2,1 milioni da venerdì a domenica, per 3,1 milioni complessivi nei cinque giorni (raccolti in quasi 400 sale in meno rispetto ai Pirati):  il film sfiora dunque il totale dell’episodio precedente, che aveva chiuso in Italia con 3,7 milioni.

Come prevedibile, The Tree of Life risente della Palma d’oro conquistata a Cannes la settimana scorsa: il film di Terrence Malick guadagna dunque una posizione e incassa più di quanto fatto nel weekend d’esordio, con 389.000 euro che gli consentono di superare il milione complessivo (1.108.000 euro per la precisione).

Fast and Furious 5 scende al quarto posto con altri 248.000 euro e arriva a quota 10,4 milioni, mentre Red (176.000 euro) giunge a 2,4 milioni complessivi.

Calano anche Mr Beaver (143.000 euro) e Beastly (93.000 euro), che arrivano rispettivamente a 576.000 euro e 1,3 milioni.

Dopo il Gran Premio della Giuria, Il ragazzo con la bicicletta guadagna due posizioni e incassa 86.000 euro al suo secondo weekend, per 246.000 euro totali. Gli ultimi due posti della to10 sono occupati da Habemus Papam (48.000 euro) e Thor (38.000 euro), arrivati a 5,5 e 7,4 milioni complessivi.

Le altre new entry, oggetto di una minima distribuzione, si piazzano dunque fuori dalla top10: è il caso ad esempio di The Housemaid (34.000 euro) e Corpo Celeste (29.000 euro), rispettivamente dodicesimo e tredicesimo.

Super 8: intervista a Steven Spielberg e J.J. Abrams!

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Super 8: intervista a Steven Spielberg e J.J. Abrams!

 

Empire ha avuto l’occasione di intervistare in esclusiva Steven Spielberg e J.J. Abrams  sul loro film Super 8.  Nel video parlano dell’esperienza di lavorare insieme  a questo progetto e svelano alcuni dettagli sul film.

Transformers: Dark of the Moon ecco la Ferrari!

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Sul forum del sito di Michael Bay sono apparse alcune indiscrezioni sulla Ferrari 458 presente nel film. Innanzitutto non si chiamerà Mirage come qualcuno sosteneva,

Robert Pattinson sul set di Cronenberg

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Domenica 29 maggio, Robert Pattinson è stato fotografato sul set di Cosmopolis in Canada, con tanto di costume di scena.

Leonardo Pieraccioni torna sul set

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Iniziano oggi a Forte Village Resort (Cagliari) le riprese di FINALMENTE LA FELICITÀ il nuovo film di Leonardo Pieraccioni, nelle sale a Natale distribuito da Medusa Film.

The Girl with the Dragon Tattoo Trailer!

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The Girl with the Dragon Tattoo Trailer!

E’ stato rilasciato il primo atteso trailer di The Girl with the Dragon Tattoo  di David Fincher che da il via alla nuova  trilogia cinematografica tratta dalla serie di best seller di Stieg Larsson nota come la trilogia di Millennium.

Super 8: spettacolare clip!

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Super 8: spettacolare clip!

E’ stata rilasciata una nuova clip di Super 8, riguardante lo spettacolare incidente del treno.

Hobbit: prima foto del Bianco Consiglio

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Hobbit: prima foto del Bianco Consiglio

Che Peter Jackson fosse un gran mattacchione era risaputo, basti pensare alla sua trasformazione fisica in un hobbit durante e dopo le riprese de Il Signore degli Anelli.

Todd Philipps parla di un possibile Una notte da leoni 3!

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Todd Philipps parla di un possibile Una notte da leoni 3!

Visto l’ottimo andamento di Una notte da leoni 2 al box office, si è iniziato a parlare di un possibile terzo capitolo, Una Notte da Leoni 3. Ecco alcune dichiarazioni in merito rilasciate dal regista e ideatore Todd Philips, su alcune ipotesi di location papabili per la terza parte. Se faremo un terzo film, se ci fossero il pubblico e il desiderio per farlo, penso che ci sia già una chiara idea di dove dovremmo spostarci e certamente non sarà lo stesso template che avete visto in questi due film. Come potete immaginare avevamo ovviamente pensato a una trilogia fin dall’inizio. Il terzo sarebbe un capitolo conclusivo. Il massimo che posso dire è che non ne ho parlato con gli attori ma non ho intenzione di seguire il template già collaudato, sarebbe un’idea nuova.

Jamie Chung, invece ipotizza quale possa essere la nuova località protagonista:

Probabilmente Amsterdam. Se pensate alle città più folli e divertenti del mondo, sarebbero Las Vegas, Bangkok e Amsterdam.

Al contrario Philips non si è lasciato andare e ha scherzato sulla scelda della prossima città:

La decisione verrà presa da una commissione come quella olimpica, che valuta le città candidate e vola per il mondo fra donne e tangenti per decidere il vincitore.

Fonte: Latinoreview via badtaste

Nauta di Guido Pappadà: il cast racconta

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Alla conferenza stampa per l’opera prima Nauta, del regista napoletano Guido Pappadà, presso il cinema Quattro Fontane di Roma, sono presenti tutti gli attori David Coco, Luca Ward, Elena Di Cioccio, Massimo Andrei, Paolo Mazzarelli, Giovanni Esposito, i produttori e il regista stesso. Il clima rilassato e goliardico tra i protagonisti del filmconquista tutta la sala.

Uscite al cinema dell’1 e del 3 giugno 2011

Uscite mercoledì 1 giugno – Zack & Miri – Amore a primo sesso: Zack (Seth Rogen) e Miriam (Elizabeth Banks) condividono uno squallido appartamento alla periferia di Pittsburgh, oltre ad un rapporto d’amicizia estremamente schietto e gioviale che dura dagli anni del liceo.

Entrambi vicini ai trent’anni, continuano a vivere di piccoli lavori insignificanti con cui non arrivano neanche a pagarsi le bollette, e di storie occasionali. Una sera, durante una festa di riunione coi vecchi compagni di liceo, Zack e Miri ritrovano Bobby Long, ex-stella del football e ragazzo più ammirato della scuola, diventato nel frattempo il partner di un famoso attore di gay porn californiano. Quest’ultimo riconosce Miri come la protagonista dalle mutande imbarazzanti di un filmato ripreso di nascosto che ha già fatto il pieno di contatti in rete. La serata fa venire a Zack un’idea: darsi al porno amatoriale su internet per sbarcare il lunario.

Consigliabile a chi cerca una commedia spensierata, ricca di equivoci, e protagonisti che in fondo hanno grattacapi quotidiani comuni a tanti di noi.

Paul: In viaggio dall’Inghilterra al ComiCon di San Diego, due amici decidono di completare il loro giro americano con un tour dei più noti siti di avvistamento alieni. E proprio in quei deserti avvisteranno un alieno di nome Paul in un incontro ravvicinatissimo. Nonostante l’epiteto cristiano, Paul è evoluzionista convinto, oltre ad essere il classico extraterrestre dalla pelle grigia e gli occhi allungati, avere tutti i poteri che gli extraterrestri hanno nei film ed essere in viaggio verso il punto di incontro con i suoi simili presso una grande montagna. La motivazione di tutto è semplice e la più classica possibile: è arrivato negli anni ‘40 e da quel momento ha collaborato come consulente con il governo e l’industria dell’entertainment fornendo spunti narrativi a tutti (Spielberg compreso) in modo che la Terra si abituasse alla sua immagine e non fosse scioccata un giorno dallo scoprirne l’esistenza. Ora però è braccato dai servizi segreti e i due nerd di ritorno dal ComiCon sono la sua unica speranza di ritornare sul suo pianeta. Ci riuscirà?

Milo su Marte: Milo (Seth Green), nove anni, scopre quanto abbia bisogno della sua mamma (Joan Cusack) quando questa viene rapita dai marziani che hanno intenzione di rubare il suo “essere mamma” per i loro piccoli. L’impresa di Milo per salvare sua madre comprenderà viaggiare come clandestino in una navicella spaziale, navigare in un elaborato pianeta su più livelli e affrontare la nazione aliena e il loro capo (Mindy Sterling). Con l’aiuto di un esperto di tecnologia terrestre sotterraneo chiamato Gribble (Dan Fogler) e di una ragazza marziana ribelle chiamata Ki (Elisabeth Harnois), Milo deve trovare la strada per tornare dalla sua mamma.

ESP – Fenomeni paranormali: Lance Preston e la sua troupe televisiva si occupano di documentare, in stile reality, luoghi infestati da fantasmi o presunti tali. Per una puntata decidono di rinchiudersi dentro il vecchio, abbandonato ospedale psichiatrico di Collingwood, dove fenomeni inspiegabili vengono segnalati da anni. Tutto in nome di una buona televisione. Così entrano dentro l’edificio per l’intera notte e cominciano l’indagine paranormale, catturando tutto sulla macchina fotografica. Ben presto si rendono conto che l’edificio non è solo infestato da qualche presenza, ma che l’essere “paranormale” non ha alcuna intenzione di lasciarli uscire. Si ritrovano persi in un labirinto di corridoi senza fine, terrorizzati dai fantasmi delle ex pazienti. Ben presto cominciano a interrogarsi sulla loro sanità mentale, scivolando sempre più in profondità negli abissi della follia e, alla fine, scoprono la verità nascosta dietro l’oscuro passato…

Garfield, il supergatto: La malvagia super-eroina Vetvix ha attaccato il pianeta Dorkon e ha rubato un’invenzione che la renderebbe capace di conquistare e sottomettere sia il Mondo dei Fumetti che quello dei Cartoni.
Questa temibile arma, è in realtà un miscelatore a livello molecolare (chiamato anche pistola Moscram) che, colpendo qualcosa con i suoi raggi, può mescolare insieme le molecole di due oggetti qualsiasi … o anche di due persone qualsiasi! I malcapitati che vengono Moscram-miscelati, cadono inevitabilmente sotto il controllo di colui che li ha colpiti con la pistola Moscram, riducendosi a degli zombie senza alcuna volontà personale.
Per caricare la pistola, però, Vetvix ha disperatamente bisogno del cristallo Klopman che Garzooka ha rubato e con il quale è fuggito nel Mondo dei Cartoni. Vetrix è sulle tracce di Garzooka e, se dovesse riuscire ad impossessarsi del cristallo, anche tutti gli abitanti del Mondo dei Cartoni sarebbero in grave pericolo: una volta colpiti dai raggi Moscram, diventerebbero inevitabilmente suoi schiavi.
Tutto questo potrebbe essere evitato se Garfield riuscisse a trovare la volontà, e la forza, di unirsi al suo alter ego (il supereroe Garzooka) in una feroce quanto inevitabile battaglia per salvare i due mondi. Riuscirà il nostro super esperto della pennichella pomeridiana a dimenticare, o anche accantonare per un breve periodo, i suoi prelibati spuntini per unirsi ad una onorata causa?

La polvere del tempo: A., Regista americano di origine greca, si reca a Cinecittà per ridare il via a un film di cui aveva improvvisamente interrotto le riprese senza fornire spiegazioni. Il film racconta la storia di Eleni, sua madre, che nella vita ha amato due uomini ed è stata a sua volta riamata nonostante la vita e le vicende politiche l’abbiano in passato separata a lungo da loro. Gli eventi che hanno segnato la seconda metà del Ventesimo Secolo, a partire dalla morte di Stalin, vengono rivisitati con trasferimenti nel tempo e nello spazio. Si passa dal Kazakistan alla Siberia, dall’Italia alla Germania agli Stati Uniti. Si tratta di un flusso di ricordi che si fanno presente mentre la vita di A. è turbata dalla separazione dalla moglie e dalla scoperta del dolore che attraversa l’animo della figlia adolescente.

Un gradito ritorno quello del regista greco Théo Angelopulos, a 7 anni dal suo ultimo film, nel cast grandi nomi: Willem Dafoe, Bruno Ganz e Michel Piccoli.

Tutti per uno: Nel 2067, Milana ricorda il periodo della sua prima infanzia, quando passava i pomeriggi coi compagni della scuola elementare a creare un piccolo commercio di dvd pirata e a rubare liquirizie dai negozi. In quegli anni, le nuove politiche d’immigrazione francesi causano l’espulsione di molti clandestini e lei, nata in Cecenia e arrivata a Parigi a tre anni senza documenti, rischia di dover abbandonare presto i suoi amichetti. Ma quando i bambini si rendono conto della situazione, si organizzano per tutelare la loro amica. In modo particolare Blaise, il giovanissimo leader della piccola banda, si impegna dapprima facendo in modo che la famiglia accolga Milana in casa sua, e poi organizzando una vera sparizione di grande richiamo per i media.

Venerdì 3 giugno – Four lions: Storia in salsa comica e buffa di un gruppo di amici jihadisti britannici che abbracciano la causa della guerra santa e sono pronti a morire per la propria fede.

Esordio coraggioso per Christopher Morris, che tratta con comicità ed ironia un tema delicato qual è quello del Terrorismo islamico. Morris promette dunque bene, almeno per quanto concerne il coraggio nel trattare con discreta comicità un tema delicato.

Nauta: Bruno, antropologo e professore universitario, apprende che sull’isola di La Galite si è verificato uno straordinario quanto misterioso fenomeno naturale. Risvegliatosi dallo stato di apatia in cui è caduto per la crisi con l’amatissima moglie Sara, decide di riprendere gli studi relativi ad alcune antiche testimonianze storiche del fenomeno e, ottenuti in qualche modo dei finanziamenti, mette insieme una spedizione, che parte alla volta di La Galite alla ricerca della perfetta armonia tra l’uomo e la natura. Il gruppo è formato da Davide, burbero capitano e vecchio amico di Bruno, Max il suo nuovo marinaio, Laura, giovane biologa, e Lorenzo, esperto di sport estremi e provetto sommozzatore. Su tutti domina “Mariella”, lo splendido e antico yacht a vela di Davide. Durante i tre giorni di traversata l’equipaggio, costretto all’intimità forzata tipica della navigazione, vive prima una fase di reciproca diffidenza e poi una di grande apertura, dove tutte le anime della compagnia si svelano, ma, soprattutto, in maniera morbida ed emozionante, il mare, i paesaggi ed il legame strettissimo con la natura indirizzano il gruppo a rapporti sempre più semplici e diretti, facendo crescere in loro il desiderio di scoprire davvero il segreto del fenomeno. Il viaggio cambierà le loro vite.

Nauta: recensione del film con Luca Ward

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Nauta: recensione del film con Luca Ward

Nauta, film statico ed estetico. Un’opera, quella del regista Guido Pappadà, sul sogno, con una struttura lineare atta a dare spazio alle immagini, tutte giocate sui toni del giallo e del blu. Bruno, circa quarant’anni, antropologo e professore universitario, grazie alla telefonata di Paolo, un vecchio amico, apprende che sull’isola di La Galite si è verificato uno straordinario fenomeno naturale. Risvegliatosi dallo stato di apatia in cui è caduto per la crisi con l’amatissima moglie Sara, mette insieme una spedizione, che parte alla volta dell’isola alla ricerca della perfetta armonia tra l’Uomo e la Natura. Durante la traversata, su uno splendido e antico yacht a vela, le anime della compagnia, dopo un primo momento di diffidenza, si sveleranno.

Nauta, il film

Nauta è  un film on the road, o meglio “on the sea”, dal finale romantico. Un estetismo curato nei minimi dettagli a scapito, purtroppo, di un mancato approfondimento di alcuni temi, esaminati con troppa superficialità. La New Age è trattata come un prodotto da supermercato, il rapporto tra Uomo e Natura non viene approfondito e alla nuova consapevolezza non ci si arriva attraverso questo legame, ma attraverso una solitudine catartica.

Il regista napoletano, alla sua opera prima, gioca molto con la differenza tra notte e giorno, luce e oscurità. La notte, onirica e immaginifica, è consacrata all’incontro di queste anime inquiete che popolano lo yacht. All’oscurità è legata l’empatia, il contatto profondo tra esseri umani. La sensualità e la delicatezza delle tenebre sono bruscamente interrotte dall’accecante e fastidiosa luminosità del giorno. Il buio tende a nascondere le miserie umane, al contrario la luce le illumina in maniera quasi pornografica.

Gli attori, attraverso il proprio personaggio, ben riproducono i limiti della società moderna, primo fra tutti il rifiuto di sentire anche il minimo dolore, l’incapacità di rimanere nell’attrito, di mettersi in discussione e di abbandonarsi alla relazione con se stessi. La più difficile da sostenere.

Pappadà cerca, attraverso un finale romantico, ma un po’ banale, di risvegliare una consapevolezza verso questi difetti ponendo l’accento sull’importanza di non perdere la capacità di sognare e sulla necessità di una continua ricerca dell’armonia.

Reds di Warren Beatty

Reds, Anno: 1981 – Regia: Warren Beatty – Cast: Warren Beatty, Diane Keaton, Jack Nicholson, Gene Hackman.

Storia di John Reed, cronista americano appena tornato dal Messico dove aveva seguito la rivoluzione socialista di Pancho Villa. Appassionatosi a quella causa politica, va a vivere a New York con Louise, ma dopo un po’ decide di partire per la Russia dove è in corso la rivoluzione bolscevica. Tornato da quell’entusiasmante nuova esperienza, vorrebbe impiantare i valori della solidarietà e dell’uguaglianza nella sua conservatrice America, riuscendo anche a fondare un partito comunista americano. Torna così in Russia, per ottenere l’ufficializzazione del suo partito da parte dei Soviet; ma si renderà presto conto che la realtà è molto più dura di quanto pensasse, trovando ostacoli anche e soprattutto all’interno dello stesso partito comunista.

Se non fosse stato per la prima ora alquanto sonnacchiosa e per l’eccessiva lunghezza (oltre 3 ore), il film poteva essere davvero un capolavoro, per intensità dei due attori protagonisti, che del resto non sono certo una scoperta: Warren Beatty e la Keaton. Di spessore la prova di Jack Nicholson, che veste benissimo i panni del cinico e del disilluso, e di Gene Hackman, nei panni di Pete Van Wherry.

Questo, dei pochi film da regista di Warren Beatty, è senza dubbio il più riuscito. Il regista si è ispirato al libro dello stesso Reed: I dieci giorni che sconvolsero il mondo del 1919, autentico diario e cronistoria dei viaggi e dei cambiamenti politici in atto in quegli anni. Reds ricevette non a caso molti riconoscimenti, in particolare a Beatty alla regia, e a Jack Nicholson e Maureen Stapleton come attori non protagonisti. Diane Keaton vinse l’italiano David di Donatello ’92 come migliore attrice straniera.

Monsters: recensione del film di Gareth Edwards

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Monsters: recensione del film di Gareth Edwards

Monsters è il film del 2010, opera prima scritta e diretta da Gareth Edwards, che ne ha curato anche fotografia, scenografia ed effetti visivi. La prima impressione che si ha di Monsters è quella di trovarsi di fronte all’ennesimo disastre-movie a basso costo fotocopia dei vari successi recenti di Cloverfield e District 9. Ma non appena si fa scivolare via questa prima impressione quello che viene alla luce è la curiosità per questo film, realizzato con pochissimi mezzi e post-prodotto quasi interamente a casa del regista.

La pellicola racconta che sei anni fa, una sonda della NASA, di ritorno sulla Terra con campioni di forme di vita aliena, precipitò in America Centrale. Presto, nuove forme di vita presero a svilupparsi nella zona, e da allora metà dell’attuale Messico è stato messo in quarantena come “zona infetta”. Ancora oggi americani e messicani lottano contro mostruose creature che cercano di uscire dall’area. La storia del film ha inizio quando un fotografo statunitense accetta di scortare la figlia del suo capo attraverso la zona infetta fino alla salvezza, al confine con gli USA.

Monsters recensione filmSeppur con qualche riserva, il film è strutturato discretamente bene, con un buon montaggio che fa scivolare via la prima mezzora con un decenti ritmo. Notevoli gli effetti speciali, soprattutto dopo aver appreso che  sono realizzati dal regista Gareth Edwards a casa sua. Questo giovane, alla sua opera prima, è un piccolo genio della computer grafica, che recentemente ha deciso di passare alla regia. A quanto si apprende dal film, anche in regia sa il fatto suo. Il film è una di quelle opere prime che costruiscono dei presupposti interessanti per il futuro di nuove leve, come negli ultimi anni è successo per il Duncan Jones di Moon.

In Monsters Edwards riesce nell’intento di raccontare una semplice storia d’amore ambientata in un’America latina ostile all’uomo, che ospita creature mostruose e imprevedibili. Il punto forte è quello di essere riuscito a creare un buon equilibrio fra la storia dei due personaggi ed il loro viaggio farcito di incontri “mostruosi”, che li porterà alla salvezza, lasciando intravedere anche buone capacità di costruzione della suspence.

Monsters non è certo un capolavoro del genere, ma ha del potenziale che ha già mostrato in gran parte del globo, ricevendo un ottimo riscontro di pubblico e critica. Come ormai abitudine in Italia il film arriva con un paio d’anni di ritardo rispetto al resto del Mondo. Il film è una buona palestra per Edwards che potremo vedere di nuovo all’opera nel suo prossimo, impegnativo, rilancio del franchise Godzilla.

Nastri D’Argento 2011 – le cinquine

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Nastri D’Argento 2011 – le cinquine

Nella splendida cornice di Vill Medici a Roma, si è tenuta ieri sera la cerimonia che proclama ogni anno i candidati ai Nastri d’Argento, i premi della critica italiana al cinema nostrano.

Garfield 3D: recensione del film

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Garfield 3D: recensione del film

Quando il “Mondo dei Cartoni” incontra il “Mondo dei fumetti” in un’avventura interdimensionale, la trovata non può che funzionare. Quando poi il protagonista è il famoso gatto sornione Garfield, c’è da aspettarsene delle belle.

Questa la nuova idea del regista Mark. A.Z. Dippè, che dopo il 2007, il 2008 e il 2009 torna a realizzare una nuova pellicola sul gattone tigrato. Sempre lui, Garfield, il gatto che passa le sue giornate a mangiare e a dormire, con quelle caratteristiche fisiche dell’americano da “divano” che ha scelto di attribuirgli il suo creatore fumettista Jim Davis: “E’ semplicemente un essere umano dentro un abito da gatto”. In questa nuova avventura Garfield è contornato dai suoi amici, il gatto Nermal e il cagnolino Odie e dalla sua fidanzata gattina Arlene, alla quale Garfield ha poco tempo da dedicare preso continuamente a mangiare hot dog strapieni di ketchup .

Ma avverrà qualcosa che sconvolgerà la vita dei cartoni e contro ogni aspettativa, anche quella  di Garfield: un supereroe dei fumetti, Garzooka, un gatto super palestrato molto somigliante al panciuto Garfield, arriverà nel “Mondo dei cartoni” portando brutte notizie. Vetvix, una malvagia super-eroina sta per atterrare sul pianeta dei cartoni per conquistarlo e rendere tutti degli zombie al suo servizio.

Garfield, icona dei fumetti, apparso per la prima volta il 24 gennaio 1978 sullo United Features Syndacate e protagonista di tanti episodi, di serie animate televisive, di videogiochi, lungometraggi, torna in 73 minuti di divertente animazione, accompagnata dalle musiche di Kenneth Burgomaster  e prodotta dall’Animation Picture Company e dalla Paws Inc.

Voyage of Time di Malick avrà la voce di Brad Pitt

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Dopo avervi anticipato alcune indiscrezioni sui prossimi progetti di Terrence Malick ecco arrivare una nuova notizia riguardante i suo documentario IMAX  Voyage of Time.

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: Voldemort poster!

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Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2: Voldemort poster!

Dopo i Character poster di Ron, Harry ed Hermione, ecco giungere quello di Voldemort interpretato dal bravissimo Ralph Finnes. Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 uscirà il 13 luglio in Italia, in 2D, 3D e IMAX 3D.

Tutto quello che sappiamo su Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2

Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 è diretto da David Yates da una sceneggiatura di Steve Kloves.  Il film è la seconda di due parti cinematografiche basate sul romanzo del 2007 Harry Potter ei Doni della Morte di JK Rowling . È il sequel di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1 (2010) e l’ottavo e ultimo capitolo della serie di film di Harry Potter. La storia conclude la ricerca di Harry Potter degli Horcrux per  distruggere Lord Voldemort e fermarlo una volta per tutte.

Il film è interpretato da un cast corale composto da Daniel Radcliffe nei panni di Harry Potter e Rupert Grint ed Emma Watson nei panni dei migliori amici di Harry, Ron Weasley e Hermione Granger, insieme a Helena Bonham Carter, Robbie Coltrane, Warwick Davis , Ralph Fiennes , Michael Gambon, John Hurt , Jason Isaacs, Gary OldmanAlan Rickman, Maggie Smith, David Thewlis e Julie Walters.

Orlando Bloom nella Terra di Mezzo

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Orlando Bloom è tornato sul set de Lo Hobbit, a calpestare la terra (di Mezzo) che l’ha reso famoso, ormai dieci anni fa.

Cinefilos ai Cinepatici

Cinefilos ai Cinepatici

Domani alle ore 16.00 e a mezzanotte il nostro Caporedattore Chiara Guida sarà ospite del programma televisivo ‘I Cinepatici’, in onda su ‘Coming Soon Television’ (digitale terrestre o in streaming video su www.comingsoon.it).

Tutti per uno: recensione del film di Romain Goupil

Tutti per uno: recensione del film di Romain Goupil

E’ una storia più che attuale quella dell’ultimo film di Romain Goupil, in uscita nelle sale italiane il 1 giugno. Tutti per uno (titolo  originale Les Mains en l’air –  Mani in alto) tratta infatti il tema dell’immigrazione e della gestione delle politiche migratorie da parte dei paesi europei. In particolare, della Francia.  Al centro della vicenda, un gruppo di bambini che frequentano le scuole elementari di Parigi. Sono molto amici, tra loro ci sono anche Youssef e Milana/Linda Doudaeva, due bambini stranieri clandestini. Cominciano i rimpatrii dei sans-papiers: Youssef è il primo del gruppo, assieme alla sua famiglia , e quella di Milana forse sarà la prossima. La vicenda avrà un esito imprevisto e dal sapore dolce-amaro per Milana. Affiatati e spontanei paiono i piccoli attori, accanto a un’intensa Valeria Bruni Tedeschi, allo stesso Goupil nel ruolo del marito Luc, e a Hippolyte Girardot in un cameo. Lodevole l’intenzione di porre all’attenzione del pubblico il tema dell’immigrazione, ma la pellicola non coinvolge a pieno.

Il regista mette molti elementi in gioco: i bambini e il loro mondo, la loro maniera di far fronte all’emergenza, davanti all’incapacità degli adulti; gli adulti, coi loro molteplici punti di vista sull’argomento, la scarsa capacità di comunicare in modo costruttivo tra loro; il personaggio di Cendrine, donna e madre, con la sua visione delle cose; il ruolo delle istituzioni, della polizia; una cornice temporale futura – il 2067 in cui Milana adulta racconta, ricordandoli, i fatti avvenuti nel 2009 – che racchiude l’intera vicenda. Tali elementi, però, sono spesso non approfonditi, suggeriti, accennati. E forse è proprio questo approccio, che riguarda la scrittura di Tutti per uno, la sceneggiatura che non permette di essere partecipi fino in fondo, di appassionarsi. Ci si muove in superficie, con un’ottica un po’ naïf, retorica, come rivelano alcune ingenuità della trama.

Il mondo degli adulti, poi, non risulta ben delineato. I personaggi secondari sono debolmente caratterizzati: sono voci,  cenni, echi di società, che se approfondite, avrebbero forse chiarito la lettura del fenomeno da parte del regista e messo in moto maggiori riflessioni. Allo stesso modo, le ragioni dell’accoglienza, sostenute da Cendrine – e attraverso di lei dal regista – non sono ben circostanziate, così come, nonostante la scelta di introdurre l’elemento ceceno (Milana e la sua famiglia vengono proprio dalla Cecenia), non si fa mai cenno esplicito alla questione cecena, alle scelte politiche di Putin, o in generale, alle motivazioni che spingono persone di altri paesi a venire in Francia, in Italia, in Germania ecc…  Prevale un generico umanitarismo e la constatazione che la politica e la burocrazia non tengono conto dei legami affettivi tra le persone.

Altra scelta sospesa, quella di inserire la vicenda in una cornice futura, il 2067. Ma, del 2067 non si sa nulla. Tutti per uno è una pellicola d’impegno, dunque, che vuole conciliare toni da commedia a temi d’attualità anche drammatici, ma che non riesce del tutto a portare lo spettatore “nella vicenda”. Presentata al Festival di Cannes, dove ha riscosso un buon successo, è distribuita in Italia da Teodora Film e Spazio Cinema.

Elio racconta la voce di Paul

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In maglietta nera dei Ramones, il gruppo rock che adora e che «lo protegge da lassù», jeans e scarpe da ginnastica, Elio, leader dell’omonima band Elio e le storie tese

Kate Beckinsale e Jessica Biel nel nuovo Atto di Forza!

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Total Recall, nuovo adattamento di Atto di Forza, entra nel vivo della sua pre-produzione.

Transfomers 3: ecco due nuovi spot!

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Michael Bay tramite il suo sito ufficiale ha rilasciato due nuovi spot di Transfomers 3. Il film uscirà fra un mese e mezzo in tutto il mondo.

Anna Torv di Fringe al Fantasy Horror Award!

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Sci Fi Universal, lo spazio dedicato alla fantascienza e all’ignoto in onda solo su Steel (Premium Gallery sul DTT), è il principale media partner della seconda edizione del Fantasy Horror Award (Orvieto, 3-5 giugno 2011)

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