In
principio era un nome sulle figurine delle Cioccorane, poi un
antico alleato nel passato oscuro di
Albus Silente e infine, in
Animali Fantastici e Dove Trovarli, una
minaccia al mondo magico; in Animali Fantastici: I Crimini
di Grindelwald, il mago oscuro prende il suo posto nella
storia della magia e, con le fattezze di
Johnny Depp, comincia a raccogliere accoliti
per instaurare il suo regno del terrore, che culminerà nella
Seconda Guerra Mondiale. Ma questo lo vedremo nel corso degli anni,
al cinema.
Per adesso, sappiamo che I
Crimini di Grindelwald, dal 15 novembre al cinema,
racconta della fuga e dell’inizio della scalata al potere di
Gellert. Con questo secondo capitolo della pentalogia magica,
prequel della saga di Harry
Potter, J.K. Rowling, in veste di
sceneggiatrice, racconta un altro pezzetto del suo mondo, a quei
fan che hanno ancora sete delle sue storie. E proprio per
soddisfarli, la scrittrice ordisce un intricato racconto, affollato
di trame e personaggi, tutti convergenti nel cimitero monumentale
di Père-Lachaise, a Parigi, dove è ambientato il finale della
storia.
La trama di
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald
Dopo i tumultuosi eventi del primo
capitolo, la scena si sposta in Europa. Troviamo Newt Scamander
(Eddie
Redmayne) interdetto dal Ministero a compiere viaggi
internazionali, la confusione creata a New York spinge le alte
sfere del governo magico inglese a tenere sotto controllo
l’anarchico magizoologo, che rifiuta di collaborare con gli Auror
per dare la caccia a Credence (Ezra
Miller).
Anche Silente (Jude
Law) però cerca il ragazzo. Il grande mago, che
troviamo nei panni di insegnante a Hogwarts, sa che il suo vecchio
amico Grindelwald si sta muovendo per realizzare il suo piano
malvagio, sopraffare i Babbani e far uscire violentemente i maghi
allo scoperto, ma per motivi misteriosi non può agire contro di
lui. Così pensa di incaricare Newt di mettersi lui sulle tracce di
Credence, l’Oscuriale sulle cui tracce è anche il mago oscuro.
Dal canto suo, il magizoologo, che
per caso si imbatte di Queenie (Alison Sudol) e
Jacob (Dan Fogler), desidera soltanto una cosa,
ritrovare Tina (Katherine
Waterston), l’Auror americana che gli ha rubato il
cuore. Il caso, il destino, un piano superiore, o chi per loro,
porterà tutti i protagonisti nella capitale francese, dove la
storia si svilupperà a colpi di incantesimi, bestie magiche,
identità misteriose.
David Yates
torna alla regia
David Yates torna
alla regia di un film del franchise magico, confermandosi il
perfetto operaio, senza troppa personalità, per la Warner
Bros, che continuerà a sfruttare la saga come una vera
gallina dalle uova d’oro. Ma oltre al valore genuinamente
commerciale che sicuramente ha questa nuova pentalogia, è
interessante notare come J.K. Rowling sia ancora
in grado in intessere trame e temi in maniera fitta e interessante,
nonostante, in questo film, lo faccia con poco ordine.
Il peggiore difetto di
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è
proprio la mancanza di equilibrio trai tre atti, dove la prima
parte è un mero posizionamento delle pedine della storia, con tagli
bruschi e scene che perdono i nessi di casualità, a scapito di un
ritmo blando e poco coinvolgente. E, mentre la seconda parte
comincia a farsi avvincente, è lasciato al terzo atto lo
scioglimento di tutti i nodi in una scena-spiegone, necessaria per
dare un orientamento allo spettatore, ma che spezza la tensione
nella misura in cui rallenta il climax finale (lo scontro diretto
tra buoni e cattivi).
I livelli di lettura
di Animali Fantastici: I Crimini di
Grindelwald
Sarebbe ingiusto condannare
Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald per
lo squilibrio nel racconto, perché nonostante la confusione con cui
vengono raccontati i fatti, la Rowling riesce comunque a riempire
la storia di livelli di lettura, presentandoci una galleria di
personaggi ricchi di sfumature. Nella saga di Animali
Fantastici, così come è stato in quella di Harry Potter,
il bene e il male si fondono e si toccano nell’animo di più di un
personaggio, dando vita a caratteri complessi, mai bidimensionali.
Per i personaggi positivi della Rowling il male eserciterà sempre
fascino, mentre il bene sarà sempre la “debolezza” del più cattivo
dei maghi.
Lo stesso
Newt Scamander, personaggio piccolo, lontano dalle logiche di
potere e di sottomissioni (che sia del Ministero o dei seguaci di
Grindelwald), non prende posizione, si estranea da quello che è
lo scontro, perché a lui interessano solo i suoi animali magici,
sontuose creature in CGI, sempre più belle, una meraviglia per gli
occhi, ma marginali.
Eppure anche Newt dovrà sceglie uno
lato, alla fine, quando colpi di scena, rivelazioni e scelte
avventate avranno spostato completamente gli equilibri della
storia, arricchendola di un numero di enigmi ancora maggiore e
rivelando la seconda debolezza del film: Animali
Fantastici: I Crimini di Grindelwald è un film di
passaggio, preparatorio, non autosufficiente, e per essere il
secondo capitolo di una pentalogia (cinque film) sembra davvero
troppo presto per cominciare a raccontare “storie di mezzo” e
svolte.
Johnny Depp vs Jude
Law
Oltre ai personaggi già incontrati,
trai quali Jacob e Queenie completamente privati della leggerezza
che portavano al primo film, spiccano in queste seconda avventura
una serie di volti nuovi, di grande carisma. Su tutti
Johnny Depp. Il suo Gellert è accattivante e
affascinante, e come ogni uomo che radica il suo potere nel
consenso delle masse, è un grande affabulatore, come lo era stato
in maniera diversa Voldemort, come lo sono stati i grandi dittatori
del secolo scorso, come tentano di essere anche alcuni uomini
politici della nostra contemporaneità (e in questo senso la Rowling
non rinuncia mai a offrirci il suo sguardo sulla nostra realtà
Babbana).
Contrapposto a Grindelwald, c’è il
Silente di
Jude Law, affabile e meditabondo, costretto da
un vincolo misterioso all’immobilità. Da sempre sorvegliato
speciale del Ministero, il suo Silente è già un ottimo giocatore,
ma non gestisce dall’alto le pedine come ha fatto per tutta la saga
di Harry Potter, e si trova invischiato nel gioco, anche lui
travolto dal desiderio del suo avversario di perseguire “il bene
superiore”. Lo scontro, che sappiamo avverà nell’ultimo
film, tra il Gellert di Depp e l’Abus di Law, si preannuncia
epico, la più grande battaglia che si sia mai vista nel franchise
della Rowling.
Completano il cast di new entry la
straordinaria
Zoe Kravitz, nei panni di Leta Lastrange, che
conferma un talento sfaccettato e la capacità di adattarsi a ogni
ruoli, e Callum Turner nel ruolo di Theseus
Scamander, l’inquadrato, serio, assennato fratello Auror di
Newt.
I Crimini di
Grindelwald è un film di passaggio
I ribaltamenti e le identità
segrete hanno spesso caratterizzato molte delle story line
costruite dalla scrittrice, che continua su questa strada, svelando
ancora una volta la ricchezza del suo mondo, cadendo nella trappola
che invece era stata evitata con il primo film. Se Animali
Fantastici si poteva apprezzare anche come film a se
stante, un’avventura magica con le creature di Newt al centro della
storia, I Crimini di Grindelwald è aggrappato con
ogni suo frame al mondo di Harry Potter, al quale
si ricongiungerà in futuro.
Il film mette da parte il pretesto
iniziale (le creature magiche), innesco della saga, e ne sacrifica
ogni aspetto ludico, in favore di toni cupi e di una storia
violenta, profondamente radicata nel suo tempo, l’Europa post
bellica che ha accolto i fascismi e li ha portati al potere,
svelando anche echi spaventosi di quello che accade sotto al nostro
naso, nella contemporaneità.