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Il regista di Avatar e Titanic, James Cameron, ha segnato un altro record!

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Attraverso il suo profilo via Twitter, ha informato i suoi fan di essere sceso sul fondale marino più profondo al mondo, la Fossa delle Marianne. Si tratta di una profondità di due chilometri superiore all’altezza del monte Everest. 

Melissa Leo nel cast di Oblivion!

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Melissa Leo nel cast di Oblivion!

Continua il casting del Fantascientifico Oblivion, che sarà interpretato fra gli altri da Tom Cruise e diretto da Joseph Kosinski. Oggi si aggiunge alla rosa degli attori già confermati Melissa Leo, apprezzata nel ruolo di madre-manager in The Fighter. Fra gli altri nel film ci sono già Andrea Riseborough, Olga Kurylenko e Morgan Freeman. Ricordiamo che la storia vede un uomo, addetto alla manutenzione su una Terra contaminata, alle prese con un capovolgimento delle sue convinzioni, dopo l’incontro con una donna misteriosamente precipitata sulla superficie.

Niente ComicCon 2012 per Il Cavaliere Oscuro: il ritorno!

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Niente ComicCon 2012 per Il Cavaliere Oscuro: il ritorno!

Era da una settimana che alcune voci davano per certo l’approdo al ComicCon 2012 che si terrà a San Diego dal 12 Luglio, del Cavaliere Oscuro il ritorno. Oggi arriva la smentita ufficiale via Twitter di Hitfix.com, che assicura con assoluta certezza che “Il Cavaliere Oscuro il ritorno non verrà presentato.

Molti speravano che il terzo capitolo del film segnasse per la prima volta l’approdo di Christophern Nolan alla manifestazione di successo. Ora non ci resta che attendere il nuovo trailer del film che secondo alcune fonti dovrebbe uscire presto. Ulteriori info sulla pellicola nella nostra scheda: Il Cavaliere oscuro: il ritorno.

 

 

Iron Man 3: cosa bolle in pentola

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Mentre sale l’attesa per I Vendicatori, al cinema il prossimo 25 aprile, arrivano già notizie e conferme sul futuro cinematografico di Tony Stark/Iron Man.

Oltre ad annunciare l’inizio delle

Quella casa nel bosco – trailer italiano

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Trailer italiano di Quella casa nel bosco, horror diretto da Drew Goddard in uscita nelle sale italiane il 20 aprile. M2 Pictures distribuzione

The Cabin in the Woods uscita 20 Aprile 2012

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L’opera prima di  (già produttore e sceneggiatore di Cloverfield e delle serie tv Alias e Lost), The Cabin in the woods, avrà il titolo di Quella casa nel bosco e uscirà il 20 Aprile in tutta Italia.

Out Of The Furnace: anche Billy Bob Thornton nel cast

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Continuano a riempirsi le caselle del cast di Out The Furnace, classico film ‘di vendetta’, con protagonista Christian Bale: ultimo acquisto, Billy Bob Thornton, che raggiunge Zoe Saldana e Casey Affleck sul set diretto da Scott Cooper (Crazy Heart); altro nome avvicinato recentemenre al progetto è stato quello di Forest Whitaker.

Protagonista della storia è Slim (Bale), che appena uscito di carcere, tenta di rifarsi una vita sposando il suo amore della vita (Saldana). L’idillio si interromperà bruscamente quando il fratello di Slim (Affleck) verrà ucciso, portando Bale a cercare vendettà. Whitaker è in predicato di recitare il ruolo dell’assassino, ma il vero cattivo della situazione sarà Thornton (per la parte si era inizialmente parlato di Viggo Mortensen).

Fonte: Empire

Dark Shadow: due spot tv

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Dark Shadow: due spot tv

Dopo il trailer ecco due divertenti spot di Dark Shadow, l’ultimo film della coppia Burton/Depp. Nel film accanto a Johnny, anche Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter, Jackie Earle Haley,

Oscar Isaac seduce Elizabet Olsen in Teresa Raquin

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L’attore originario del Guatemala, visto in Drive e prossimamente nel nuovo capitolo della saga di Jason Bourne, interpreterà il ruolo di Laurent nel nuovo film tratto dal romanzo di Emile Zola. Elizabeth Olsen, sarà la giovane Teresa, intrappolata in un matrimonio infelice con l’egoista Camille (Tom Felton) combintano dalla sua accentratrice zia (Jessica Lange, che nella parte è subentrata a Glenn Close).

Teresa intraprenderà così un’appassionata storia d’amore con Laurent, artista ‘dannato’ e suo amico d’infanzia, col quale pianificherà l’uccisione del marito per poter coronare finalmente una storia d’amore felice; i due dovranno però fare i conti con l’onnipresente zia, che farà di tutto per ostacolarli.

Fonte: Empire

Michael K Williams sarà Ol’ Dirty Bastard

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Michael K Williams si è fatto conoscere in serial come The Wire e Boardwalk Empire, collezionando nel frattempo un ampio numero di ruoli (per lo più ‘di contorno) sul grande schermo: tra i film cui ha partecipato si possono ricordare almeno The Road e Brooklyn Finest. Il suo nome è stato recentemente affiancato a Django Unchained, remake tarantiniano del successo mondiale di Corbucci; nel frattempo, Williams sarà protagonista del biopic dedicato ad Ol’ Dirty Bastard, leggendario rapper fondatore dei Wu-Tang Clan, trai gruppi fondamentali del genere.

Il film, intitolato Dirty White Boy, seguirà le vicende dell’artista nell’ultima parte della sua vita quando, dopo aver passato tre anni in carcere, vedrà la sua carriera rilanciata grazie a Jarred Weisfield, un assistente di produzione dell’etichetta VH1 poco più che ventenne, che riuscirà a riportare in auge il rapper, nonostante i suoi problemi mentali e l’abuso di droga, che lo porteranno alla morte nel 2004, all’età di 35 anni. La sceneggiatura è stata scritta da Brent Hoff, che ha lavorato alla VH1, conoscendo entrambi i protagonisti della storia; la regia è stata affidata a Joaquin Baca-Asay, già direttore della fotografia in We own the night (I padroni della notte).

Fonte: Empire

Chloe Moretz: la nuova Carrie?

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Risale a un paio di mesi fa la notizia delle trattative in corso di Kimberly Peirce, regista di Boys Don’t Cry, per dirigere il remake di Carrie, tratto dall’omonimo romanzo che lanciò la carriera di Stephen King, precedentemente portato sullo schermo da Brian de Palma, con Sissy Spacek protagonista. Mentre la regista sembra effettivamente aver chiuso l’accordo, arriva ora il momento della difficile scelta della protagonista, che dovrà confrontarsi con la Spacek, che all’epoca interpretò alla perfezione la diafana e remissiva Carrie, pronta a trasformarsi in un’autentica furia vendicatrice.

Tra le aspiranti al ruolo sembra essere in pole position Chloe Moretz (Let me in, Hugo), che in effetti vanta anche una certa somiglianza con la Spacek; altro nome circolato è stato quello di Haley Bennett,  che vanta però un’esperienza sensibilmente inferiore rispetto a quella della Moretz, anche se la vremo presto in una pellicola ‘di peso’ come Lawless di Terence Malick. l progetto si trova comunque ancora nelle fasi embrionali. In Carrie (sottotitolo: Lo sguardo di Satana), si narra di un’adolescente alle prese con la propria maturazione fisica, i primi turbamenti senitmentali, e tutti i problemi tipici dei caratteri sensibili e remissivi di fronte alla spietatezza del mondo scolastico.

La ragazza, che dopo aver subito la sua dose di umiliazioni quotidiane a scuola, deve avere a che fare casa con una madre invasata e fanatica religiosa (nell’originale interpretata da Piper Laurie, nel remake si starebbe pensando a Julianne Moore o Jodie Foster), sviluppa poteri telecinetici, che la porteranno a compiere una strage in occasione del ballo della scuola di fine anno, trasformato da alcune studentesse nell’occasione dell’umiliazione definitiva della protagonista. La trasposizione fattane da De Palma si ricorda come uno dei migliori adattamenti della narrativa di Stephen King; il fatto che questo remake sia diretto dalla Peirce, che in Boys Dont’ Cry mostrò di saper ben tradurre sullo schermo i tormenti dell’adolescenza, fa comunque ben sperare.

Fonte: Empire

The Twilight Saga: Breaking Dawn – parte 2: il teaser trailer

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The Twilight Saga: Breaking Dawn – parte 2: il teaser trailer

Ecco il teaser trailer dell’atteso finale della saga di Twilight, Breaking Dawn parte 2. Nelle poche e frammentate scene possiamo vedere cosa succede a Bella dopo la sua trasformazione, avvenuta nel finale della parte 1 e soprattutto come la ragazza ormai immortale percepisce il suo corpo nuovo.

Al suo fianco sempre Edward.

Ecco il video:

Le vite degli altri: recensione del film premio Oscar

Le vite degli altri: recensione del film premio Oscar

Le vite degli altri è il film premio Oscar del 2006 di Florian Henckel Von Donnersmarck con protagonisti Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme.

Anno: 2006

Regia: Florian Henckel Von Donnersmarck

Cast: Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme

Le vite degli altriA Berlino Est, nel 1984, gli uomini di cultura che possono lavorare senza scendere a patti con il regime comunista sono ormai pochissimi. Tra essi il drammaturgo e scrittore Georg Dreyman (Sebastian Koch) e la sua compagna, l’attrice Christa-Maria Sieland (Martina Gedeck), spiccano proprio per la fama di cui godono nonostante la situazione politica.

Tale stato di cose, però, è destinato a mutare quando il ministro della Cultura si innamora di Christa-Maria: infatti il politico, per averla tutta per sé, fa mettere sotto sorveglianza Dreyman nel tentativo di “toglierlo di mezzo”. Trovare delle prove che dimostrino l’avversione del drammaturgo al regime diventa quindi il compito principale dell’inflessibile agente Gerd Wiesler, nome in codice HGW XX/7 (Ulrich Mühe).

Quest’ultimo, cresciuto nella Stasi con il solo obiettivo di scovare possibili traditori, addestrato ad agire come una macchina e a pensare seguendo unicamente le regole del regime, una volta ricevuto l’incarico, riempie la casa di Dreyman di microfoni e inizia una sorveglianza serrata per incastrare il drammaturgo. Il suo insinuarsi nelle vite degli altri, però, porta con sé un effetto imprevisto: Wiesler, freddo e rigoroso simbolo di un regime che alla sua gente non concede nulla più che la mera sopravvivenza, grazie al contatto con la poesia, la passione e l’amore che abitano la vita di Dreyman, comincia a conoscere la coppia, a “coprire” gli indizi che potrebbero portarla alla rovina e a rischiare in prima persona per cercare di salvare la loro felicità e la loro vita.

Le vite degli altri, opera prima e meritatamente pluripremiata di Florian Henckel Von Donnersmarck, è un film che lascia senza fiato e in cui ogni elemento viene dosato perfettamente. Il clima di terrore e sospetto, reso con le immagini di una Berlino grigia, fredda e inospitale, trova il suo complementare nel clima di sicurezza della casa di Dreyman, il rifugio degli intellettuali, un luogo accogliente dalla luce invitante, calda. La corruzione, l’ottusità e l’immoralità, impersonificate dagli uomini di potere, hanno come contropartita l’onestà e la coerenza, incarnate dagli uomini di cultura.

Il vero fulcro di Le vite degli altri resta però il processo che vede la vita dell’agente Wiesler, eroe anonimo, povero di beni e sentimenti, dall’anima riarsa, assorbita dal dovere e dal lavoro, intrecciarsi a quella del drammaturgo, piena di idee, progetti, pensieri, amore.

Le vite degli altri

Le vite degli altriIl lento modificarsi dell’agente della Stasi, il suo insinuarsi in una vita non sua e il suo sforzo per proteggere quella vita agognata sono, infatti, il cuore del film.

Il sacrificio silenzioso di HGW XX/7 è un tradimento ai danni del comunismo, un cambio di alleanze e una scelta consapevole e coraggiosa compiuta per salvare un uomo che è riuscito a toccargli l’anima. 

Ed è proprio questo cambio di schieramento che il regista sottolinea in una delle scene finali, quando, con un movimento di macchina veloce, brusco, sposta l’inquadratura da un agente della Stasi che chiede esplicitamente a Wiesler da che parte sta, al volto del protagonista,  impassibile ma allo stesso tempo mutato, poiché conscio delle proprie scelte.

Le vite degli altri è un film assolutamente da vedere. E rivedere. E rivedere ancora.

Le vite degli altri in streaming su infinity

L’uomo invisibile: recensione del film horror di James Whale

L’uomo invisibile: recensione del film horror di James Whale

L’uomo invisibile è il film Horror del 1933 diretto da James Whale e con protagonisti nel cast Claude Rains, Gloria Stuart, William Harrigan, Henry Travers, Una O’Connor, Forrester Harvey, Holmes Herbert, Dudley Digges, Harry Stubbs e Donald Stuart.

L’uomo invisibile è stato realizzato per la prima volta nel 1933 grazie all’elegante regia dell’inglese James Whale e, nonostante i numerosi remake e i sequel girati nel corso degli anni, rimane comunque un vero e proprio masterpiece cinefilo nonché il migliore per quanto riguarda l’uso degli effetti speciali e l’interpretazione degli attori.

Cavalcando l’onda degli horror prodotti dalla Universal negli anni ’30, che vedevano protagonisti i vari mostri del nostro immaginario (Dracula, L’uomo Lupo, Frankenstein…) il produttore Carl Laemmle Jr. accettò di investire su un soggetto nato dalla penna dello scrittore di culto H.G.Wells, già autore della famosa Guerra dei mondi e dell’omonimo romanzo da cui è stato tratto il film, che concepì quest’idea geniale quanto inquietante: uno scienziato, il dottor Jack Griffin, alla ricerca di un’idea rivoluzionaria che potesse consacrare la sua fama a livello mondiale, scopre un siero per rendere invisibili gli oggetti e, senza pensarci due volte, lo prova su se stesso.

Diventa così invisibile, e in un primo momento si trova costretto a dover scappare dalla grande città ritirandosi in campagna per continuare in pace le ricerche, al fine di sintetizzare un antidoto. Ma l’uomo cambia atteggiamento e, pian piano, decide di utilizzare a suo vantaggio questa forte condizione di disagio instaurando un vero e proprio regime del terrore basato sui subdoli vantaggi della sua condizione…

Wells si dichiarò soddisfatto della versione cinematografica portata sul grande schermo da Whale dichiarandola fedele al romanzo originale; il merito va pure al creatore degli effetti speciali John P. Fulton, che riuscì in tempi così lontani dai nostri a creare degli effetti speciali all’avanguardia che accrescono lo stato di culto del film e lo distinguono da pellicole quasi – coetanee (come L’uomo Lupo del 1941) i cui effetti speciali risultano invece grossolani e ad oggi “datati”. L’idea di base è originale sia per quanto riguarda l’aspetto “morale” che per la forte connotazione meta cinematografica.

L'uomo invisibile

Sul grande schermo, che è il regno e lo spazio del visibile, irrompe improvvisamente un anti-eroe invisibile, creando una contraddizione con tutte le teorie critiche che insistono sulla forza dell’immagine e sul piacere voyeuristico che questa provoca nello spettatore. Il dottor Griffin non compare mai con il suo vero volto umano sullo schermo: solo nella sequenza finale, attraverso un’abile sovrapposizione di fotogrammi, appare il vero volto dell’attore Claude Rains, che ha caratterizzato però per tutto il film il personaggio dello scienziato pazzo affetto da manie di onnipotenza, sfidando addirittura una clinica forma di claustrofobia che gli rendeva proibitivo indossare la tutina nera di velluto ideata da Fulton per renderlo… invisibile.

Rains fu imposto ai capi della Universal (che avrebbero voluto Boris Karloff per la parte) proprio dal regista e compatriota Whale; Rains non fu la prima scelta dei piani alti perché per l’attore si trattava della prima incursione cinematografica, visto che proveniva da una lunga gavetta teatrale.

Il personaggio del dottore, poi, non è così piatto come può sembrare: in realtà è un personaggio sfaccettato e con un “lato oscuro” discretamente pronunciato che, in un primo momento, si abbandona all’avidità e alla tracotanza per le quali viene punito con la condanna all’invisibilità permanente: dopo aver realizzato e metabolizzato la sua nuova condizione, ne prende coscienza, diventa nuovamente padrone di sé e decide di votarsi, definitivamente, al male continuando a perseguire il suo ideale di potere.

L'uomo invisibile filmCi troviamo di fronte a un antieroe non privo di un velato sense of humor (come accadeva nel romanzo di Wells), che apre un discorso sulle infinite e deturpanti modificazioni del corpo che verrà poi proseguito, con profitto, da David Cronenberg negli anni ’80 con le sue pellicole a metà tra lo sci-fi e lo splatter, come La Mosca che riprende le tematiche affrontate ne L’uomo invisibile.

C’è addirittura chi ha provato a paragonare la “deformità” del dottor Griffin con quella (reale e invalidante) di Joseph Merrick,  l’Elephant Man protagonista dell’omonimo film di Lynch: solo che in quest’ultimo il cappuccio indossato dall’uomo serve a nascondere le sue deformità, lasciando aperti solo due spiragli per gli occhi che si affacciano impauriti sul mondo; mentre invece nel film di Whale lo scienziato pazzo utilizza tutta una serie di “maschere”, bende, travestimenti vari – occhiali da sole compresi – per riaffermare sé stesso e la sua identità psico-fisica sul grande schermo e sul “palcoscenico” della vita.

Un altro importante dettaglio da sottolineare, infine, è la valenza inquietante della neve che ritorna sia all’inizio che alla fine del film: essa è un presagio di morte, così silenziosa, remota e rarefatta, proprio come accadeva nel racconto dell’irlandese James Joyce The Dead tratto dal suo romanzo capolavoro Gente di Dublino.

Ecco Russell Crowe come Javert sul set di Les Miserables

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E’ online la primissima foto che ritrae Russell Crowe nei panni di Javert sul set londinese di Les Miserables

Spirit – cavallo selvaggio: recensione del film di Kelly Asbury e Lorna Cook

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Spirit – cavallo selvaggio è il film d’animazione del 2002 diretto da Kelly Asbury e Lorna Cook che vede nel cast delle voci Matt Damon/Giorgio Borghetti (Spirit); James Cromwell/Massimo Rossi (il colonnello); Daniel Studi/Fabio Boccanera (Piccolo Fiume)

Spirit – cavallo selvaggio – Amicizia, amore, libertà.

Spirit – cavallo selvaggio – Amicizia, amore, libertà. Questo non è soltanto un film d’animazione, ma è forse la trasposizione cinematografica dell’amicizia e dell’amore più autentici, la ricerca incessante di una libertà negata , la voglia di rischiare per la conquista di un sogno.

Spirit cavallo selvaggioLa trama di Spirit – cavallo selvaggio – Spirit è un cavallo che vive allo stato brado con il suo branco e che un giorno, dopo essersi spinto a ridosso di un accampamento di soldati, viene catturato. I tentativi di domarlo si rivelano però del tutto vani. Spirit è uno stallone nato libero ed è pronto a dimenarsi con tutte le sue forze pur di non essere montato. Così, con l’intento di renderlo debole, Spirit viene legato ad un palo e lasciato senza cibo né acqua per giorni.

Nel frattempo un indiano, Piccolo Fiume, fatto prigioniero, viene anche lui messo al palo ma, l’indomani, grazie ad un coltello, riesce a liberarsi e a far scappare Spirit. L’animale viene condotto ad un campo indiano dove conosce Pioggia, una cavalla di proprietà di Piccolo Fiume, e della quale si innamora. Ma qui Spirit rifiuta, ancora una volta, di farsi montare.

Ed allora l’umano decide di lasciarlo andare, restituendogli la sua libertà. La cattura improvvisa di Spirit e l’attacco dei soldati porteranno però Piccolo Fiume e lo stesso Spirit a combattere fianco a fianco. Fin quando, dopo essersi lasciato finalmente cavalcare, Spirit tornerà ad assaporare la libertà e, certo di lasciarsi dietro un’amicizia profonda (quella di Piccolo Fiume), ritroverà, assieme a Pioggia, nella natura selvaggia la sua vera vita. Per sempre.

Spirit - cavallo selvaggio

Ciò che colpisce in Spirit – cavallo selvaggio  è la capacità di raccontare, attraverso una storia semplice ma intensa, il valore dell’amicizia tra uomo e animale, nonché il senso profondo della libertà.

In Spirit – cavallo selvaggio gli unici dialoghi sentiti sono quelli tra uomini mentre, abilmente, si sceglie di non far parlare direttamente i cavalli e di esprimere i loro sentimenti/pensieri attraverso i testi delle canzoni. Il risultato è un’avventura che finisce con l'”accarezzare” il cuore degli spettatori, suscitando indimenticabili emozioni.

Curiosità sul film Spirit – cavallo selvaggio

  • La pellicola è stata presentata fuori concorso al 55º Festival di Cannes
  • Ha ricevuto una nomination al Premio Oscar come miglior film d’animazione nel 2003.
  • La tecnica usata è quella dell’animazione 2D, ma è stata usata anche l’animazione 3D per gli sfondi e i paesaggi immensi.

La colonna sonora di Spirit – cavallo selvaggio è stata curata da Hans Zimmer e Bryan Adams. Di seguito, le tracce contenute nell’album:

  1. Here I Am (End Title)
  2. I Will Always Return
  3. You Can’t Take Me
  4. Get Off My Back
  5. Brothers Under The Sun
  6. Don’t Let Go (feat. Sarah McLachlan)
  7. This Is Where I Belong
  8. Sound The Bugle
  9. Run Free
  10. Homeland
  11. Rain
  12. The Long Road Back
  13. Nothing I’ve Ever Known

Nella versione italiana le canzoni di Spirit – cavallo selvaggio e la traduzione dei testi è stata affidata a Zucchero. Di seguito, le canzoni in italiano:

  1. Sono Qui
  2. Sempre Tornerò
  3. Non Mi Avrai
  4. Levati Di Dosso
  5. Suona Il Corno
  6. Non Mi Avrai Reprise
  7. Sempre (E Per) Sempre
  8. Fratelli Sotto il Sole

Scusate il ritardo: recensione del film di Massimo Troisi

Scusate il ritardo: recensione del film di Massimo Troisi

Scusate il ritardo è il film di Massimo Troisi del 1983 con protagonisti oltre a Massimo Troisi anche Lello Arena, Giuliana De Sio, Lina Polito, Olimpia Di Maio, Franco Acampora.

  • Regia: Massimo Troisi
  • Cast: Massimo Troisi, Lello Arena, Giuliana De Sio, Lina Polito, Olimpia Di Maio, Franco Acampora.

Trama: Vincenzo è un giovane napoletano disoccupato, petulante e imbranato, che vive in famiglia all’ombra del fratello maggiore Alfredo, più rispettato e considerato di lui dalla madre e dalla sorella. Tra un battibecco e l’altro, Vincenzo deve pure sorbirsi le pene d’amore del depresso Tonino, il quale lo chiama per sfogarsi anche per strada sotto la pioggia.

Ma qualcosa di bello accade nella sua monotona vita: si invaghisce di un’ex compagna di scuola della sorella, Anna, con la quale passa le notti nella casa di un anziano professore zitello che vive nel suo condominio. Questi incontri però finiscono per essere solo l’occasione per mettere in scena le differenze tra i due, con Anna che vorrebbe maggiori attenzioni mentre Vincenzo è introverso e schivo.

Scusate il ritardo, il secondo film da regista 

Scusate il ritardoAnalisi: Scusate il ritardo è il secondo film da regista di Massimo Troisi. Pare si chiami così per il lasso di tempo trascorso dal film d’esordio (Ricomincio da tre, 1981), ma anche per le difficoltà del protagonista nell’esprimere i propri sentimenti alla donna amata. Questo lungometraggio può essere considerato tanto il più amato dal pubblico, quanto il più riuscito del regista. Troisi inscena infatti il meglio del proprio repertorio, imponendosi come nuova maschera, con caratteristiche proprie, senza alcun tentativo di imitare i classici della comicità napoletana del dopoguerra e diventando così egli stesso un classico, oggetto di imitazioni da parte di altri comici che lo hanno succeduto.

In questa storia Troisi mette in campo un napoletano atipico, lontano dagli stereotipi che vedono il partenopeo giullaresco o vulcanico. Anzi Vincenzo è chiuso e malinconico, restio ad esternare qualsiasi sentimento Massimo Troisi è stato una grande novità del cinema italiano degli anni ’80-inizio ’90, una novità che come una cometa si è bruciata in fretta. Ha ideato e portato a teatro prima, e sul grande schermo poi, degli specifici tratti caratteriali, inimitabili e inconfondibili mimiche facciali e gestualità, che il pubblico ha fin da subito amato, specie i giovani.

Scusate il ritardoA spalleggiarlo Lello Arena – nei panni del depresso Tonino – già partner di Troisi in Ricomincio da tre e in No, grazie, il caffè mi rende nervoso, e insieme a Enzo De Caro nel trio comico La Smorfia.

Ad interpretare Anna è invece Giuliana De Sio, attrice molto richiesta negli anni ’80, che invece nei decenni successivi ha lavorato più per teatro e tv. A concludere il cast la simpaticissima Olimpia Di Maio nei panni della madre di Vincenzo, Lina Polito nelle vesti della sorella Patrizia e Franco Acampora che interpreta il fratello tutto d’un pezzo Alfredo.

Scusate il ritardo incassò 3 miliardi e mezzo al botteghino. Ottenne numerosi premi tra cui il David di Donatello per il miglior attore non protagonista a Lello Arena e per la migliore attrice non protagonista a Lina Polito. Troisi si aggiudicò invece la Maschera d’Argento, il Premio UBU, il Biglietto d’oro per l’incasso della stagione 1982-1983 e il Premio De Sica.

Terminator: recensione del film di James Cameron

Terminator: recensione del film di James Cameron

Terminator è il film culto del 1984 diretto da James Cameron e con protagonisti nel cast Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Michael Biehn, Paul Winfield e Lance Henriksen.

  • Anno: 1984
  • Regia: James Cameron
  • Cast: Arnold Schwarzenegger, Linda Hamilton, Michael Biehn, Paul Winfield, Lance Henriksen

Terminator: la trama

1984. Un cyborg proveniente dal 2029 fa il suo arrivo a Los Angeles attraverso un viaggio temporale con lo scopo di uccidere una certa Sarah Connor, una mite ragazza che si mantiene agli studi lavorando come cameriera in un diner. La donna è infatti destinata a diventare la madre di John Connor, capo della resistenza contro un regime dispotico delle macchine. Insieme al cyborg arriva nella Los Angeles contemporanea un altro essere proveniente dal futuro, è un uomo, Kyle Reese, inviato nel 1984 proprio da John Connor per proteggere la donna.

Il cyborg è dotato di sembianze umane, con tessuto esterno organico, e non conoscendo l’identità della vittima designata inizia ad uccidere sistematicamente le omonime di Sarah seguendo l’elenco telefonico di Los Angeles. Seguendo la notizia degli omicidi ad un notiziario, Sarah si accorge che potrebbe essere la prossima vittima. Inizia così per Sarah, aiutata da Kyle, una corsa contro il tempo per sfuggire dalle grinfie del Terminator.

Terminator l’icona di fantascienza degli anni 80′

Terminator (The Terminator) è un film del 1984 diretto da James Cameron, primo di un fortunato ciclo cinematografico che vede ad oggi tre sequel.

Ciò che rende il film avvincente è senza dubbio la trama, scritta a quattro mani dallo stesso Cameron insieme Gale Anne Hurd. Una storia di intrecci temporali e continui flash-back che rischiano di far smarrire lo spettatore comune, ma non gli amanti del genere, i quali hanno finito irrimediabilmente per innamorarsi della saga. Benché abbia ormai quasi trent’anni questa pellicola appare tutt’oggi ancora moderna, tanto per la storia quanto per gli effetti utilizzati, principalmente frutto del truccatore Stan Winston, responsabile anche di un’altra icona dello Sci-Fi anni ’80: Predator.

TerminatorIl ruolo di Terminator fu affidato ad Arnold Schwarzenegger che apparirà anche nei due sequel successivi, prima di diventare Governatore della California, e che concederà un piccolo cameo in Terminator Salvation. L’attore americano di origine austriaca, che già si era messo in luce con Conan il barbaro, grazie a questo ruolo divenne una star hollywoodiana, generando un autentico mito cinematografico in sole 17 battute! Infatti per tutto il film, il cyborg venuto dal futuro parla solamente diciassette volte.

L’imponenza fisica di Swarky gli consentiva naturalmente di essere adatto al ruolo e abbastanza inquietante, tuttavia l’attore si allenò per diversi mesi allo scopo di rendere plausibile e realistico il suo modo di utilizzare le armi. I suoi sforzi furono premiati in quanto nel novembre del 1984 gli venne dedicata la copertina della rivista specialistica Soldier of Fortune nella quale veniva elogiato proprio il realismo con cui Arnold impugnava le armi nel film.

In realtà Arnold Schwarzenegger, in un primo momento, era stato scritturato per la parte di Kyle Reese, ma letta la sceneggiatura l’attore convinse Cameron a dargli la parte del cattivo. Nella sceneggiatura iniziale il Terminator doveva avere un fisico normale per potersi confondere meglio con le persone e per quel ruolo era stato previsto l’attore Lance Henriksen, il quale ha comunque una parte nel film: è il poliziotto che inizialmente indaga sui misteriosi omicidi delle varie Sarah Connor.

Il film è costato solo 6,5 milioni di dollari a fronte di un incasso a livello mondiale di circa 78 milioni di dollari, mentre per il sequel – Terminator 2 – Il giorno del giudizio – le spese di produzione si sono aggirate intorno ai 100 milioni. Il regista James Cameron si è ritagliato un cameo nel primo film: è l’uomo nella pizzeria dove Sarah capisce di essere sotto tiro che sta in piedi accanto al telefono pubblico.

Linda Hamilton, che interpreta Sarah Connor, si ruppe una caviglia poco prima della produzione del film, tuttavia la produzione non si interruppe nè aspettò e sue esigenze, imponendole di fasciare la ferita per mettersi in condizione di recitare le scene di inseguimento a piedi.

Nel 2008 il film è stato inserito nella lista del National Film Registry statunitense, ente preposto alla conservazione di pellicole ritenute, per motivi vari, di particolare interesse.

Inhumane resources – recensione

Inhumane resources – recensione

Anno: 2012

Regia: Michele Pastrello

Cast: Mariasole Michielein, Isacco Tognon, Michela Virago, Alessandro Serio, Marzio Dias

Con questo corto Michele Pastrello continua a trattare tematiche sociali di strettissima attualità mediante il filtro di generi cinematografici completamente inusuali rispetto all’argomento affrontato.

Sebbene il regista veneto sia ascritto al genere horror, possiamo dire, com’egli stesso ha dichiarato, che da esso si sia smarcato già nel 2008 in occasione di 32 e che solo il primo corto sia prettamente affine a tale categoria. Se infatti con 32 il nostro ha trattato la questione ecologista dell’edilizia selvaggia che deturpa l’ambiente, e con Ultracorpo ha invece affrontato il delicato tema dell’Omofobia, con Inumane resources parla del Capitalismo quale filosofia opprimente della nostra società attuale, nonché della prevaricazione e dell’arrivismo dominanti nel mondo del lavoro, che stanno spingendo le persone a un tutti contro tutti.

Pastrello utilizza il filtro del genere fantascientifico. I quattro personaggi del film appaiono come cyborg pronti ad uccidersi l’uno l’altro, portano abiti eleganti, ma picchiano come sanguinosi lottatori senza scrupoli. Il corto si apre con una citazione di George Orwell, tratta da 1984:

«Ma ogni cosa era a posto, ora, tutto era definitivamente sistemato. La lotta era finita. Egli era uscito vincitore su se medesimo. Amava il Grande Fratello».

Un intreccio cinema-letteratura con cui il regista ha aperto anche i suoi corti precedenti.

Uscito in esclusiva su www.sugarpulp.it, dove sarà visibile per alcuni giorni, Inhumane resources sarà disponibile sul sito www.inhumaneresourcesfilm.com. Oltre alla regia e alla produzione, Pastrello ha firmato in modo eccellente anche la sceneggiatura, il montaggio e il suono. Gli attori protagonisti, tutti esordienti, sono: Mariasole Michielein, Isacco Tognon, Michela Virago, Alessandro Serio e Marzio Dias.

Hunger Games. Che i giochi abbiano inizio!

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Hunger Games. Che i giochi abbiano inizio!

Che i giochi abbiano inizio e che vinca il migliore! Che prevalga il più forte e che – a Cesare quel che è di Cesare – alla fine vinca lo Stato, trionfi il potere, predomini la potente dispotica mano del tiranno di Capitol. E che il popolo abbia il suo spettacolo! Ladies and gentlemen, benvenuti a Hunger Games!

Biancaneve e il Cacciatore: full trailer Italiano

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Biancaneve e il Cacciatore: full trailer Italiano

Biancaneve e il Cacciatore (Snow White & the Huntsman) è un film del 2012 diretto da Rupert Sanders e interpretato da Kristen Stewart, Chris Hemsworth, Charlize Theron e Sam Claflin. Il film è un adattamento in chiave fantasy della nota favola di Biancaneve e i sette nani ed uscirà negli Stati Uniti il 1º giugno 2012. In Italia il film sarà distribuito a partire dal 11 luglio 2012.

Biancaneve e il Cacciatore, il film

Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l’unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla. Ma quello che non avrebbe mai immaginato la regina malvagia è che la ragazza che minaccia il suo regno è stata iniziata all’arte della guerra dal Cacciatore (Chris Hemsworth, Thor) che era stato da lei inviato per ucciderla. Sam Claflin (Pirati dei Caraibi) completa il cast , interpretando il principe stregato dalla potenza e dalla bellezza di Biancaneve.

La nuova versione mozzafiato della leggendaria fiaba è opera di Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland, del produttore Sam Mercer (Il Sesto Senso) e dell’acclamato regista televisivo e visualista d’avanguardia Rupert Sanders.

Madagascar 3: Ricercati in Europa – Full Trailer Italiano

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Madagascar 3: Ricercati in Europa – Full Trailer Italiano

Madagascar 3 – Ricercati in Europa (Madagascar 3: Europe’s Most Wanted) è un film del 2012 diretto da Conrad Vernon e Eric Darnell. Il film è il secondo sequel del film Madagascar. Il film sarà distribuito nelle sale statunitensi l’8 giugno 2012, mentre l’uscita nelle sale italiane avverrà il 22 agosto 2012. Il primo trailer del film in lingua originale è stato rilasciato il 7 dicembre 2011, mentre il teaser trailer italiano è stato diffuso il 20 dicembre 2011. Il poster italiano è stato invece diffuso online il 21 marzo 2012.

The Campaign: prima foto ufficiale della commedia con Will Ferrell e Zach Galifianakis

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E’ stata rilasciata la prima foto ufficiale di The Campaign, commedia politica di Jay Roach (Ti presento i miei) con Will Ferrell, Zach Galifianakis

I fratelli Grimm e l’incantevole strega: recensione del film

I fratelli Grimm e l’incantevole strega: recensione del film

I fratelli Grimm e l’incantevole strega è il film fantasy del 2005 di Terry Gilliam con protagonisti Matt Damon (Will “Wilhelm” Grimm); Heath Ledger (Jake “Jacob” Grimm); Peter Stormare (Mercurio Cavaldi); Lena Headey (Angelica); Jonathan Pryce (Generale Delatombe); Monica Bellucci (la regina).

I fratelli Grimm e l’incantevole strega, la trama: Will e Jacob sono due giovani imbroglioni che si guadagnano da vivere cacciando streghe e spettri che disturbano i villaggi vicini, terrorizzati questi dagli eventuali malefici di cui potrebbero rimanere vittime. In realtà essi stessi, con l’aiuto dei loro due fedeli scagnozzi, puntualmente supportati da una reale legenda, mettono in scena grida e apparizioni alle quali far seguire il loro intervento, lautamente pagato. Ma il loro imbroglio è presto scoperto; i due, perché non vengano uccisi, saranno così costretti a porsi al servizio delle truppe francesi per aiutare gli abitanti di un lontano villaggio, alle prese con terribili sparizioni.

I fratelli Grimm e l’incantevole strega, l’analisi

Un progetto intrigante e indiscutibilmente interessante; realizzare un parallelo tra una secolare tradizione fiabesca, quella dei fratelli Grimm, e una realtà creata ad hoc da un appassionato di gotico e di aspetti dark, proiettata nelle credenze e nelle leggende proprie del Settecento. Con I fratelli Grimm e l’incantevole strega, Terry Gilliam mette in scena una pellicola i cui propositi sono all’altezza delle aspettative di un regista già noto con Brazil e La leggenda del re pescatore. Ma proprio i suoi precedenti costringono ad una valutazione che non recepisce le medesime lodi.

I fratelli Grimm e l’incantevole strega, sebbene nasca da un’idea stuzzichevole e interessante, si trasforma negli ormai rivisti e già visti baracconi hollywoodiani, di cui tanto si nutre quel cinema destinato ad un pubblico ancora immaturo e scevro di capolavori cinematografici, ignaro dei precedenti di un regista dal quale non ci si aspetta una simile caduta di stile. La complessità e l’originalità della trama, che si traduce in circa cento venti minuti di pellicola, si perdono in scenette e dialoghi la cui portata costringe a stemperare l’entusiasmo iniziale, disilludendo di gran lunga le aspettative, confermate da un magro riscontro al box office. La stessa struttura del film d’altronde fa parlare di se, sebbene non in termini positivi.

I fratelli Grimm e l'incantevole strega film

La rivisitazione della foresta incantata, spoglia e meno terribile di quello che ci si immagina, non è certamente tra le migliori messe in scena, con effetti speciali che relegano il film ad un pubblico non più adulto; alberi che camminano, viscidi insetti che infestano i dintorni del castello stregato, uomini-lupo le cui sembianze terrene sono appena percepibili. La scelta degli interpreti è altrettanto discutibile; calzante Heath Ledger nelle vesti del distratto e sognatore Jacob, decisamente poco convincente Matt Demon, meno malleabile nel svestirsi completamente dal ruolo dell’affascinante brave man in cui si è solito vederlo, nonché l’apparizione di Monica Bellucci, alla cui indiscutibile bellezza non sembra pero corrispondere una interpretazione che possa eguagliarsi in meriti.

In linea con l’idea iniziale una nota di merito va all’abilità con la quale sono stati realizzati i riferimenti folkoristici che animano il film, durante il quale molteplici sono i richiami alle fiabe dei due fratelli; dai fagioli magici di Jacob bambino alla rana che viene baciata dalla principessa, dall’omino di marzapane che fuoriesce dal pozzo alla storia di Raperonzolo con la quale viene associata la terribile strega, dai fratelli Hansel e Gratel alla fiaba della Bella addormentata, con il bacio di vero amore con il quale viene svegliata Angelica dall’incantesimo di eterna bellezza.

Questo I fratelli Grimm e l’incantevole strega, un’idea di fondo brillante e divertente, della cui indiscutibile firma di un grande regista come Terry Gilliam ci si sarebbe aspettati una realizzazione che non cadesse però nel banale e nel mediocre.

The Rum Diary: omaggio di Johnny Depp all’amico Thompson

Chissà cosa avrebbe pensato Thompson nel vedere la trasposizione della sua avventura The Rum Diary. Di certo avrebbe dissentito sul titolo italiano The rum Diary- Diario del Desiderio, e con i suoi toni pungenti e sfacciati avrebbe emesso qualche giudizio di sprezzante disaccordo. O forese no, si sarebbe solo divertito nell’osservare quanto gli altri avessero appreso e ritenuto dalla sua avventura Portoricana.

Il mostro della laguna nera: recensione del film cult

Il mostro della laguna nera: recensione del film cult

Il mostro della laguna nera è il film cult del 1954 diretto da Jack Arnold con protagonisti nel cast di Richard Carlson, Julie Adams, Richard Denning, Antonio Moreno, Nestor Paiva, Whit Bissell, Bernie Gozier e Henry A. Escalante.

  • Anno: 1954
  • Regia: Jack Arnold
  • Cast: Richard Carlson, Julie Adams, Richard Denning, Antonio Moreno, Nestor Paiva, Whit Bissell, Bernie Gozier, Henry A. Escalante.

Il mostro della laguna neraL’ombra della minaccia nucleare, il costante stato d’ansia dovuto alla possibile diffusione di radiazioni d’ogni tipo, partorirono, durante gli anni cinquanta, un campionario ricchissimo di creature che presero vita sui grandi schermi dell’epoca: tra ragni giganti, mostri ed alieni, il genere horror/fantascientifico conobbe uno dei suoi periodi più floridi, producendo pellicole che avrebbero influenzato tutto il cinema di genere successivo.

Il mostro della laguna nera diretto da Jack Arnold, regista di punta di un certo cinema d’intrattenimento spesso sostenuto da budget limitati, rappresenta una delle opere più celebri di quel periodo. La vicenda narra di una spedizione di paleontologia lungo il Rio delle Amazzoni e della conseguente scoperta, da parte di un gruppo di scienziati, di una laguna rimasta immutata sin dalla preistoria, abitata da un terribile esemplare di uomo-pesce che non tarderà a seminare il panico.

Il mostro della laguna nera

Da questa semplice premessa assistiamo allo svolgersi di una caccia al mostro esotica che rappresenta un gioiello di ritmo, regia ed innovazione: girato in bianco e nero ed in formato stereoscopico, uno dei primi ad utilizzare una tecnologia 3D, il film è tutt’oggi in grado di sorprendere per l’incredibile perizia tecnica utilizzata nelle riprese sott’acqua, durante cui la creatura, impersonata da ben tre attori differenti (il subacqueo Ricou Browning, Ben Chapman e lo stuntman Tom Hennessy), è mostrata in tutta la naturalezza del suo habitat, perfettamente credibile nelle sue movenze animali, nonostante il costume di gomma e lattice utilizzato possa strappare, al giorno d’oggi, qualche sorriso.

Il mostro della laguna neraTra imprudenti nuotate nella laguna in un primo momento e scienziati interessati alla cattura del mostro dopo, il film calibra perfettamente l’alternarsi di sequenze di tensione ad altre caratterizzate da una sottile ironia, utilizzate per descrivere una serie di personaggi sì macchiettistici, ma tutti funzionali allo svolgersi della trama: dalla ragazza in pericolo, oggetto primario del desiderio del mostro, al capo della spedizione interessato alla creatura, passando poi per il goliardico capitano dell’imbarcazione, sino alla psicologia tutta eroica del ricercatore il cui unico fine, come in ogni classico di genere che si rispetti, diverrà presto l’eliminazione della creatura e la salvezza della donna. Gli attori, tutti perfettamente calati nelle loro parti, offrono prove del tutto convincenti, aiutati da ruoli talmente ben scritti e delineati che donano alle loro performance, e all’intera pellicola, quell’aria da cult senza tempo che solo i grandi classici possono vantare.

La visione di questo piccolo grande film è obbligatoria per chiunque voglia assaporare un modo di fare cinema che, solo in apparenza, risulta datato: tra gli infiniti clichè rintracciabili nella pellicola, difatti, si nascondo trucchi e trovate che quasi sempre gli horror odierni saccheggiano, utilizzandoli però in maniera ben più irritante e mediocre.

Owen Wilson incontra il Primo Ministro della Malesia!

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Con un esilarante tweet, Ben Stiller ha postato una foto ritraente il compagno di mille avventure Owen Wilson in compagnia del Primo Ministro malese Najib Razak

Prima foto di Lawless di John Hillcoat

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E’ stata rilasciata la prima foto ufficiale di Lawless…ma i fan di Terrence Malick resteranno delusi: non si tratta infatti di uno scatto dal set di uno dei due progetti

I mercenari 3: riprese al via in autunno!

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Deve ancora uscire il secondo capitolo de I mercenari, e già si parla del terzo. Uno dei protagonisti della serie, Randy Couture, ha dichiarato in un’intervista che le riprese di I Mercenari 3 avranno inizio in autunno. Sylvester Stallone, propulsore del prodotto, è riuscito quindi a convincere la produzione a tuffarsi senza nemmeno una pausa in un terzogenito. I mercenari 2 sarà nei cinema il prossimo 17 agosto, per la regia di Simon West; nel cast, Sylvester Stallone, Jason Statham, Bruce Willis, Liam Hemsworth, Arnold Schwarzenegger, Randy Couture, Jean-Claude Van Damme, Chuck Norris e Jet Li. Nel cast de I mercenari 3 potrebbero fare graditissimo ingresso ossi duri del calibro di Wesley Snipes, Kurt Russel e Steven Seagal; si parla anche di Gina Carano, ex lottatrice vista in Knockout di Soderbergh.

Vi ricordiamo che il cast de I Mercenari 3 vede Sylvester StalloneArnold SchwarzeneggerJason StathamHarrison FordMel Gibson, Terry Crews, Dolph Lundgren, Antonio Banderas, Kellan Lutz, Randy Couture, Victor Ortiz, Kelsey Grammer, Glen Powell Jr., Ronda Rousey, Wesley Snipes

A dirigere questo bel gruppo di eroi ci sarà Patrick Hughes che avrà a disposizione un budget di 90 milioni di dollari. La trama del film: ne I Mercenari 3, Barney (Sylvester Stallone), Christmas (Jason Statham) e il resto della squadra si trovano faccia a faccia con Conrad Stonebanks (Gibson), un vecchio amico di Barney e co-fondatore del gruppo di Mercenari. Stonebanks però si allontanò dal gruppo, constringendo Barney ad ucciderlo, o almeno così si pensava. Lui invece è riuscito a eludere la morte, e ora è tornato per cercare di mettere fine al gruppo che lui stesso ha fondato. Ma Barney ha piani diversi.

Fonte: Movieweb

Nuove IMMAGINI di Jennifer Lawrence in casa alla fine della strada

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 A un paio di giorni dal rilascio della prima foto di Jennifer Lawrence in House at the End of the Street, ecco che arrivano altre due immagini

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