Andrew Garfield ha rivelato nell’episodio
di questa settimana del podcast “Happy Sad Confused”
che per proteggere il suo ritorno nei panni di Peter
Parker/Spider-Man per Spider-Man:
No Way Home ha significato anche mentire
spudoratamente a Emma Stone, sua co-protagonista nei film di
The Amazing Spider-Man e
all’epoca dei film anche sua compagna.
“Emma [Stone] continuava a
mandare messaggi e diceva, ‘Sei in questo nuovo film di
Spider-Man?'” Garfield ha risposto quando gli è stato chiesto
se avesse detto a Stone o Webb del suo ritorno in Spider-Man:
No Way Home. “E io ero tipo, ‘Non so di cosa stai
parlando’. Lei era tipo, ‘Stai zitto. Dimmelo e basta.’ E io,
‘Onestamente non lo so’. Ho continuato a farlo anche con lei. È
divertente.”
Andrew Garfield ha detto che in nessun momento
prima dell’uscita del film ha detto la verità a Emma Stone, aggiungendo: “E poi l’ha
visto. E mi ha detto “Sei un idiota”. Non volevo dirlo a nessuno.
L’ho preso molto sul serio. Non l’ho detto a nessuno”.
Garfield ha rilasciato la sua prima
intervista sul suo ritorno nei panni di Spider-Man a Variety,
dicendo: “Non mi aspettavo di avere mai più una conversazione
sul potenziale ruolo di Peter Parker. Mi sentivo molto eccitato
all’idea di essere di nuovo un fan. Ma ho ricevuto questa chiamata
da Amy Pascal, Kevin Feige e Jon
Watts con questa idea. Fu subito innegabile. Suonava
incredibilmente divertente, incredibilmente spirituale, eccitante e
tematicamente interessante. A un livello base, da fan di
Spider-Man, bastava solo l’idea di vedere tre Spider-Men nella
stessa cornice”.
Andrew Garfield ha interpretato per la prima
volta Peter Parker in The
Amazing Spider-Man del 2012. L’attore ha ripreso il ruolo
due anni dopo per
The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro; tuttavia,
l’incasso del film a fronte dell’enorme budget è stato considerato
una delusione e la Sony Pictures ha deciso di collaborare con i
Marvel Studios per un reboot. Ciò significa
che l’attore non ha avuto modo di completare una propria trilogia
dedicata al personaggio.
Ad ogni modo, Garfield è però
tornato nel ruolo in Spider-Man:
No Way Home del 2021 e i fan dei fumetti non vedono l’ora
di vederlo indossare di nuovo i panni del protagonista. Garfield
sta attualmente facendo parte della giuria guidata da Luca
Guadagnino (Challengers)
al Marrakech Film Festival e, durante un Q&A, ha ammesso di
aver “dovuto lavorare molto duramente per avere meno persone
che fanno domande su ‘Spider-Man’”. “Ci sto ancora
lavorando, ovviamente. È un processo imperfetto”, ha scherzato
dopo che gli è stato chiesto di parlare del suo ruolo più
famoso.
Ha aggiunto di essere comunque
“grato per quel periodo” perché “gli ha permesso di
avere più facilmente la possibilità di lavorare con persone come
Martin Scorsese subito dopo”. “Penso che Marty sia stato
probabilmente in grado di far realizzare un progetto a cui teneva
molto grazie ad ragazzo che interpretava Spider-Man come
protagonista per interpretare un prete gesuita nel Giappone del
1600. Il fatto che quel film sia stato realizzato con l’aiuto di
Spider-Man è una cosa bellissima”, ha aggiunto Garfield,
riferendosi al film di Scorsese Silence
del 2016.
Anche Guadagnino è intervenuto
definendo Spider-Man un “supereroe affascinante”,
condividendo il suo rammarico per non aver potuto lavorare a quel
franchise con Andrew Garfield. “Ricordo che quando Sam
Raimi ha diretto il suo primo film, e io avevo 28 o 29 anni, facevo
questi sogni perché sono una specie di megalomane, e desideravo che
mi fosse chiesto di farne uno”, ha rivelato. “Quindi
vorrei averti diretto in ‘Spider-Man’”.
Andrew Garfield tornerà ad interpretare Spider-Man?
Durante una recente intervista, a
Garfield è stato chiesto se si è parlato di un possibile ritorno
alla Marvel. “Sì, certo, la tua
supposizione non è infondata”, ha risposto con un sorriso.
“Se fossi al tuo posto, posso immaginare di dire: ‘Sì,
probabilmente ha avuto qualche conversazione’, sì”. Spinto ad
approfondire, Garfield ha però deciso di schivare abilmente la
domanda.
“Capisco anche questa domanda.
Capisco anche che, nella tua posizione, ti chiederai, visto che è
stato un tale successo, se ne staranno parlando. Posso immaginare
che lei lo ritenga vero”. “Mi sembra un po’ come se fosse
illegale, una specie di insider trading”, ha risposto quando
l’intervistatore gli ha chiesto se avrebbe dovuto scommettere sul
fatto che avrebbe vestito di nuovo i panni di Spider-Man. “A
prescindere da ciò che dico, potrei essere ritenuto responsabile
per questo, e non intendo commentare”.
Spider-Man:
No Way Home è sicuramente uno dei film più attesi del
2019, ma anche uno dei titoli su cui sono state fatte il maggior
numero di speculazioni ad opera dei fan. Ciò è dovuto al fatto che
il film riporterà sul grande schermo diversi personaggi dei
precedenti franchise di Spider-Man, tra cui il Doctor Octopus di
Alfred Molina e l’Electro di Jamie Foxx.
Tuttavia, due personaggi su cui non
si ha ancora una conferma ufficiale sono le precedenti iterazioni
dell’Uomo Ragno, vale a dire Tobey Maguire e Andrew Garfield. Soprattutto a quest’ultimo, è
stato chiesto veramente tante volte di commentare la sua eventuale
presenza nel film, e pare che ora l’attore sia piuttosto stanco
della situazione (anche perché Garfield ha sempre smentito il suo
coinvolgimento).
In una recente intervista con
GQ,
il protagonista di
tick, tick… Boom! ha voluto mettere un apparente veto
sull’intera vicenda, dichiarando: “Ascolta, a questo punto sono
veramente stanco. Lo scopriremo quando il film uscirà nelle sale. O
saremo tutti delusi, o saremo tutti felici. Qualcuno dirà: ‘Te
l’avevo detto’. Ma lo scopriremo soltanto quando il film arriverà
al cinema. Mi scuso in anticipo.”
Ecco alcune foto di
Andrew Garfielde
Paul
Giamatti sul set di The Amazing Spiderman
2 mentre sono alle prese con una scena che
sembra molto interessante. Mentre Rhino sembra particolarmente
arrabbiato, Spidy chiacchiera e gioca amabilmente con una sua
versione in miniatura, presenza che incuriosisce non poco riguardo
alla trama del film.
Ecco anche la trama del film: In
The Amazing Spiderman 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive
una vita molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man
e passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone);
diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha
dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di proteggerla
– ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere
sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo,
Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio
amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi
indizi sul suo passato.
Arrivano al lido finalmente, dopo
un giorno di quiete due star hollywoodiane, ovvero, Andrew
Garfield e Michael Shannon che presentano
il loro ultimo film 99 Holmes diretto da
Ramin Bahrani. Eccoli in conferenza in attesa di passare sul red
carpet per la premiere ufficiale.
99
Homes vede nel cast anche Laura Dern, Tim
Guinee, J.D. Evermore, Noah Lomax, Deneen Tyler, Donna
DuPlantier.
Siamo a Orlando, Florida. Un film
incentrato sulla crisi immobiliare. Dennis è un giovane padre di
famiglia sfrattato dalla sua casa da un agente immobiliare che
lavora per le banche: Mike, uomo affamato di potere che gira con
una pistola. Nella situazione drammatica nella quale si trova,
farebbe di tutto per riavere indietro la sua casa. Dennis finisce
per accettare di lavorare per Mike e si trova così ad avere a che
fare con la corruzione dell’industria immobiliare. Nel momento in
cui i suoi problemi finanziari iniziano a sanarsi, la sua coscienza
è ormai gravemente danneggiata e i rimorsi lo perseguitano
Vi avevamo già riferito che
Andrew Garfield è molto fiducioso nei confronti
del nuovo film su Spider-Man e che non vede l’ora di tornare a
essere “un normale spettatore”.
Adesso l’attore inglese ha
raccontato a Uproxx il avoro che aveva
cominciato a fare con Alex
Kurtzman alla sceneggiatura di The Amazing Spider-Man
3. Il film si sarebbe concentrato ovviamente sulle
nuove prospettive del personaggio che avrebbe dovuto affrontare una
realtà completamente nuova dato l’addio a Gwen e l’approcciarsi di
una nuova minaccia imponente costituita dal Goblin e dalla squadra
che voleva mettere insieme.
L’intervista si è anche orientata
verso le vicende che hanno visto la rottura tra Garfield e il
franchise della SONY, ma l’attore è stato piuttosto evasivo: “A
essere onesti, tutti i pro e i contro di ciò che è accaduto sono
vonversazioni piuttosto private di cui preferisco non parlare in
pubblico in situazioni legate alla stampa. Tutto ciò che posso dire
è che non vedo l’ora di vedere i nuovo film”.
Andrew Garfield
sarà accontentato nel 2017, quando Tom Holland
prenderà ufficialmente il suo posto, dopo la comparsata in
Captain America Civil War.
A24 ha svelato il primo trailer di We
Live in Time, il film dramma romantico con protagonisti i
candidati all’Oscar Andrew Garfield (The Eyes of
Tammy Faye) e
Florence Pugh (Oppenheimer), che sarà presentato in
anteprima mondiale al Toronto Film Festival.
Nel film del regista due volte
vincitore del BAFTA John Crowley
(Brooklyn), Almut (Pugh) e Tobias (Garfield) si
conoscono in un incontro a sorpresa che cambia le loro vite.
Attraverso le istantanee della loro vita insieme – innamorarsi
l’uno dell’altro, costruire una casa, diventare una famiglia –
viene rivelata una verità difficile che ne scuote le fondamenta.
Mentre intraprendono un percorso sfidato dai limiti del tempo,
imparano ad apprezzare ogni momento del percorso non convenzionale
che la loro storia d’amore ha intrapreso.
Scritto da Nick
Payne (The Last Letter from Your Lover), We Live
in Time è stato sviluppato da StudioCanal, che ha prodotto
il film insieme a Leah Clarke e Adam Ackland di SunnyMarch, nonché
a Guy Heeley. Benedict Cumberbatch è stato il
produttore esecutivo. Il film dovrebbe uscire contro Piece
by Piece di Morgan Neville, il film
biografico su Pharrell Williams raccontato in
Lego da Focus Features, così come titoli come
Terrifier 3 e My Hero Academia: You’re
Next.
Ecco Andrew
Garfield e Dane DeHaan sul set
diThe Amazing Spider-Man 2
a Brooklyn, dove i due, interpreti di Peter e Harry, stanno
interpretando probabilmente una sequenza che mira ad accrescere il
legame d’amicizia trai due personaggi.
Vi ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti Andrew
Garfield e Emma Stone ai
quali si aggiungono Jamie Foxx in
Electro, Shailene Woodley nei panni di
Mary Jane Watson e Dane DeHaan come
Harry Osborn. Tutte le news sul film le trovate nel nostro
speciale: The Amazing Spider-Man
2.
Mentre per tutte le info sul film
vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing
Spider-Man 2. La pellicola è diretta ancora una
volta da Marc Webb su una sceneggiatura
di Alex Kurtzman, Jeff
Pinkner, Roberto Orci ed uscirà il 2 Maggio
2014.
Trama: In The Amazing
Spider-Man 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita
molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e
passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone);
diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha
dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di proteggerla
– ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere
sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo,
Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio
amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi
indizi sul suo passato.
Andrew Garfield
sarà il protagonista del drammatico
Breathe, biopic diretto
da Andy Serkis, al suo debutto alla regia
(dopo lo slittamento di Jungle Book:
Origins al 2018),sulla
vita di Robin Cavendish, malato di polio che non si arrese
alla malattia ma fece moltissimo anche per alleviare la
sofferenza di altri pazienti.
Quando contrasse la poliomielite a
28 anni, a Robin Cavendish pronosticarono pochi mesi di vita,
al massimo un anno. Paralizzato dal collo in giù e dipendente dalla
macchina per respirare, l’uomo riuscì, contro ogni previsione, a
uscire dall’ospedale e ad affrontare con coraggio e
determinazione la sua patologia. Insieme al professore di Oxford
Teddy Hall, studiò una sedia a rotelle dotata di respiratore e
contribuì a mettere a punto altri dispositivi per migliorare le
condizioni di vita degli ammalati.
Del cast fa parte
anche Claire Foy, che interpreterà la moglie
di Cavendish. Diana Blacker. William
Nicholson scriverà la sceneggiatura.
Andrew
Garfield è lanciatissimo. Protagonista dei
prossimi Hacksaw Ridge di Mel Gibson
e di Silence di Martin
Scorsese, che usciranno per la stagione dei premi,
l’attore britannico sarà anche nel nuovo film di David
Robert Mitchell (It Follows),
Under the Silver
Lake.
Il Sony Hack ha rivelato, a suo
tempo, che Andrew Garfield era già stato fatto
fuori per The Amazing Spider-Man
3, che per un certo periodo è stato in produzione.
Inoltre, quando il franchise si è spostato verso i Marvel Studios, l’attore non è stato preso
nemmeno in considerazione per tornare nel ruolo del Tessi
Ragnatele. Umanamente si immagina che l’attore abbia ricevuto un
brutto colpo, invece, stando a quanto ha dichiarato a EOnLine,
sembra tutt’altro che contrariato.
“È stata un’esperienza
importante, una benedizione. L’ho fatto due volte e ho incontrato
artisti incredibili. Ho avuto un’esperienza selvaggia e ora lo
lascio andare, il che è davvero una cosa bella. Sono in pace con
questo personaggio e sono contento che segua il suo
corso”.
Oltre a dichiarazioni così
pacifiche, Garfield si è anche lasciato andare a un commento sul
suo successore, Tom Holland, e sul prossimo film
di Spider-Man: “Sembra davvero un bel
progetto, specialmente perché TOm Holland e un attore davvero
bravo. Era in The Impossible ed è stato incredibilmente potente,
sensibile, un magnifico attore. E poi è un ballerino, ha il corpo
giusto per il ruolo. Sono davvero contento di essere tornato solo
un fan, senza dover portare nessun peso”.
Andrew Garfield ha
avuto il grande merito di rilanciare con modesto successo, a
partire dal 2012, il franchise di Spider-Man nelle
vesti di Peter Parker nel nuovo
progetto The Amazing
Spider-Manin co-prduzione Marvel
Studiose Sony Pictures,
successo purtroppo non replicato (e, anzi, nettamente abissato) in
seguito al grande flop di publico e critica
di The Amazing Spider-Man 2,
divenuto nel 2014 il più basso incasso mai ottenuto da un film con
il protagonista Marvel.
Durante l’ultima puntata del
programma
“Actors on Actors”
di Variety Garfield, parlano con la
collega Amy
Adams circa la propria professione e alcuni
particolari aspetti del proprio lavoro, ha confessato di ripensare
con grande nostalgia ai tempi in cui vestiva i panni
di Spider-Man e di aver avuto letteralmente
il cuore spezzato nel dover abbandonare così precocemente il
personaggio tanto amato. L’attore ha infatti affermato che:
“c‘è qualcosa di veramente bello
e oscuro allo stesso tempo nell’essere quel tipo di
personaggio. Ero ancora abbastanza giovane per lottare con il
sistema delle major, dato che si tratta di società
per capitali per lo più. Ho scoperto che è un mondo davvero
molto difficile. Mi sono messo completamente al servizio della
storia per servire questo personaggio incredibile che di cui ho
sempre voluto vestire i panni fin da quando avevo tre
anni, e poi questo sogno viene compromesso e mi si spezza il
cuore“.
Nessuno potrà mai sapere cosa sia
realmente accaduto dietro le quinte e per quale vera
ragione il progetto di The Amazing
Spider-Man sia stato abortito, tuttavia i fans hanno
sviluppato nel corso del tempo ciascuno le proprie opinioni in
merito. Ciò non toglie che il Andrew Garfield
abbia decisamente sofferto a causa delle decisioni, spesso troppo
drastiche, operate dai grandi studi hollywoodiani.
Ieri, in occasione della premiere
italiana di The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di
Electro in 3D, nelle sale dal 23 aprile
distribuito da Warner Bros Pictures., Andrew
Garfield, protagonista del film nei panni di Spider-Man, è
arrivato sul red carpet in piazza della Repubblica a bordo di uno
speciale open bus ricoperto da immagini del film e accompagnato da
piccoli fan vestiti proprio come il celebre supereroe.
Come sempre ricordiamo che nel film
ritorneranno i protagonisti
Andrew Garfield e
Emma Stone ai quali si aggiungono
Jamie Foxxnel ruolo di Electro,
Dane
DeHaan come Harry Osborn, il villain
Paul Giamattie Felicity
Jones. Tutte le news sul film le trovate nel
nostro speciale: The
Amazing Spider-man 2. Mentre per tutte le
info sul film vi segnaliamo la nostra
Scheda Film: The
Amazing Spider-man 2. La pellicola è diretta
ancora una volta da Marc Webb su
una sceneggiatura di Alex
Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed
uscirà il 23 aprile 2014.
Trama ufficiale del film:
Abbiamo sempre saputo che la battaglia più importante di
Spider-Man è quella che combatte dentro di sé: la lotta tra gli
impegni quotidiani di Peter Parker, e le straordinarie
responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il
Potere di Electro, Peter Parker si ritrova a dover affrontare un
conflitto molto più grande. E’ bello essere
Spider-Man (Andrew
Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più
emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un
eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma
Stone). Ma essere Spider-Man però ha un prezzo: solo
Spider-Man può proteggere il suo concittadini newyorchesi dai
malvagi che minacciano la città. Con la comparsa di Electro
(Jamie
Foxx), Peter deve affrontare un
nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio
amico Harry Osborn (Dane
DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi
avversarsi hanno una cosa in comune: la OsCorp.
Tra gli ultimi film attesi alla
Mostra del Cinema di Venezia 2022 c’è Blonde,
che sarà presentato in anteprima questa sera, prima che il Leone
d’oro venga assegnato il 10 settembre, data conclusiva del
festival. Girato da Andrew Dominik e con
protagonisti Ana de Armas, Adrien Brody, Bobby
Cannavale, Xavier Samuel,
Julianne Nicholson e Lily Fisher,
Blonde riadatta l’omonimo best-seller di
Joyce Carol Oates, che ripercorre audacemente la
vita di una delle icone intramontabili di Hollywood,
Marilyn Monroe. Dalla sua infanzia precaria come
Norma Jeane, fino alla sua ascesa alla fama e agli
intrecci sentimentali, Blonde
confonde i confini tra realtà e finzione per esplorare la
crescente divisione tra il suo io pubblico e quello privato.
Proprio il regista del film
Andrew Dominik e Ana de Armas assieme al cast di Blonde,
approdato oggi al Lido, ci hanno parlato di questo impegnativo
progetto, a lungo in cantiere e che si propone come una
rielaborazione audace e fittizia di una delle biografie divistiche
più struggenti di sempre.
Ana de Armas ha raccontato il suo viaggio in
Blonde attraverso
le due “facce” della diva, persona e personaggio,
Norma e Marilyn. “Per la
maggior parte del tempo, sono Norma, la storia è innanzitutto sua.
Poi, ovviamente, Marilyn inizia a prendere il sopravvento. Hanno
entrambe bisogno l’una dell’altra, sono complementari. Grazie a
questo progetto ho imparato a mostrare ancora più empatia e
rispetto nei confronti degli attori che si trovano costantemente
sotto i riflettori, ho capito quanto questa situazione possa farci
male, nessuno è preparato a gestire tutta questa pressione, al
fatto che la gente proietti su di te quello che vuole. Ho imparato
anche a proteggermi ancora di più. Lei ha fatto tutto ciò che ha
potuto”.
Adrian Brody, che
nel film interpreta una rielaborazione del dramamturgo
Arthur Miller, ha poi affermato di essersi sentito
onorato di poter prendere parte a questo progetto, che denuncia
“tutto quello che hanno dovuto sopportare le donne per lungo
tempo. Sono molto consapevole della netta divisione tra
l’adulazione del pubblico nei confronti di Marilyn e di ciò che lei
voleva essere veramente, anche dal punto di vista creativo e
attoriale. Tanti artisti si sentono così, in un certo senso. Questo
tormento interiore e i traumi irrisolti del suo passato non l’hanno
mai abbandonata“.
Andrew Dominik ha
spiegato in maniera concisa quali sono stati i punti cruciali di
questo progetto, primo fra tutti la sensazione che
Marilyn fosse fisicamente presente attorno a loro
sul set di Blonde
e che anche la sua aura potesse, in qualche modo, prendere parte a
questa fantasia. “Marilyn era sul set con noi. Abbiamo girato
proprio nella stanza da letto in cui è morta, è stato così
difficile riuscire ad avervi accesso. Quando abbiamo terminato le
riprese, tutti se ne sono andati e io mi sono sdraiato sul suo
letto per dieci minuti. Ho avvertito una disperazione assoluta
nella stanza, riuscivo a sentire sia la persona, Norma, che il
personaggio, Marilyn, tutto unito in una sorta di comunicazione
psichica”.
“Non penso che il mio film sia
originale. La maggior parte del materiale (libri, ecc) che hanno
rielaborato la storia di Marilyn sono sempre fantasie rischiose.
Anche il mio film è una fantasia rischiosa. Marilyn è un
personaggio verso cui proviamo tanti sentimenti, specialmente le
donne: rappresenta la femminilità, ma anche il sentirsi incomprese,
chiamate pazze…c’é un sentimento di sorellanza tra noi e Marilyn.
Era l’Afrodite del 20esimo secolo. Aveva tutto ciò che la società
ci impartisce di desiderare, perciò nella parabola di Marilyn
possiamo capire che in realtà c’è qualcosa di sbagliato in quello
che vorremmo”.
Ma cosa significa
Marilyn per Andrew Dominik?
Perchè il regista ha avuto in mente il progetto di Blonde
da tantissimi anni? “Marilyn rappresenta la mia fantasia, la
donna che porto dentro di me, quella che Freud chiamava anima,
qualcosa di totalmente diverso da quello che lei è effettivamente
stata. Io la amo, amo la vera persona che era. Ma la vera persona è
stata la Marilyn gioiosa, quella preoccupata….una miscela di tutti
questi stati d’animo che mi fa credere, a volte, di
conoscerla”.
L’accento è stato poi posto
sull’utilizzo dei colori e del bianco e nero in base a sequenze
specifiche, proiezioni o meno di ciò che
Norma/Marilyn immagina. “Abbiamo ricreato a
colori specialmente le immagini di lei che abbiamo in mente e che
esistono. La verità è che l’uso del bianco e nero segue un’idea
precisa: il voler creare un’associazione tra ciò che conosciamo di
lei, cambiandone però il significato. Così, un ricordo romantico
che abbiamo di Marilyn, qui può non essere un’immagine romantica.
Il film è sempre dalla sua parte, gli unici sentimenti che gli
interessano sono i suoi”.
Anche il concetto e il rapporto di
Marilyn con la maternità sono parte fondante del
viaggio di Blonde
nella psiche di Marilyn: “Marilyn deve
dialogare con questa maternità mai raggiunta. Il bambino è per lei
vero tanto quanto ogni altra persona nel film, per questo dovevamo
rappresentarlo. Si muovono due forze opposte nei confronti della
maternità: da una parte, vuole rielaborare il trauma della sua
infanzia e infondere amore a una nuova creatura, dall’altro,
l’unica esperienza della maternità che ha conosciuto è stata quella
terribile di sua mamma, quindi, ha paura”.
Andrew Dominik ha
inoltre dichiarato che Blonde
non sarebbe mai potuto esistere senza Brad Pitt,
che figura come produttore del film con la sua casa di produzione
Plan B. “Brad è il migliore amico che un
regista potrebbe desiderare, è una delle ragioni fondamentali per
cui questo film esiste. Ha messo più impegno nella realizzazione di
Blonde, rispetto a tutti i film in cui ha lavorato con
me”.
Blonde
sarà disponibile su Netflix
dal 29 settembre 2022.
Il regista Andrew
Davis ha vissuto un periodo di grande successo nei primi
anni ’90 con film come Trappola in alto mare
(1992) e Il
fuggitivo (1993). Quest’ultimo, in particolare,
si è distinto per aver guadagnato oltre 400 milioni di dollari al
botteghino a fronte di un budget di soli 44 milioni, ottenendo
recensioni entusiaste e 7 nomination al premio Oscar, tra cui
quella del Miglior Film. Tale titolo viene ora riproposto
nelle sale statunitensi per il suo 30° anniversario e, durante la
promozione, Davis ha rivelato il motivo per cui ritiene che quel
film abbia avuto più successo di molti thriller moderni.
Parlando con Comicbook.com, il regista ha
infatti spiegato che secondo lui il fascino de Il
fuggitivo è la sua teatralità, mentre i thriller moderni si
concentrano troppo sul realismo. “L’incedere del film e il suo
ritmo… è un’interessante linea di demarcazione tra le cose che oggi
sono tagliate così velocemente che si fa fatica a seguire quello
che succede“, ha detto il regista, continuando poi con: “E
i personaggi borbottano quando parlano ora, è una specie di realtà…
ci sono attori che borbottano per tenersi legati alla realtà, ma
così non si riesce a capire le loro parole“.
“Il fuggitivo penso che abbia
una struttura più classica in termini di come le informazioni
vengono date alle persone e di come le si segue nel corso della
narrazione“, ha concluso Andrew Davis. Riguardo a cosa
rende rilevante il suo film ancora oggi, egli sembra poi non avere
dubbi: “Certamente si è discusso molto del ruolo delle case
farmaceutiche e del loro agire scellerato nel mettere in commercio
farmaci che fanno male alle persone. La storia di base de Il
fuggitivo è proprio questa: un medico che dice: ‘Questo Provasic fa
sanguinare la gente’ e loro devono farlo tacere perché vogliono
fare soldi. È una storia molto attuale“.
Questo non è un periodo tranquillo
per la Corona inglese e Andrew – le ombre di un
principe non aiuterà di certo Buckingham Palace. Questa
docu-serie, composta da due puntate di 90 minuti, racconta il
sexgate che ha scosso la Royal Family e ha
cambiato il destino del terzo genito della defunta Elisabetta
II. La miniserie di Crime+Investigation attraverso filmati d’epoca,
molte interviste inedite e il celebre faccia a faccia di Andrew
duca di York con la giornalista Emily Maitlis
svela la storia dietro allo scandalo sessuale che ha visto
protagonista l’ex “Altezza Reale” che da sempre nega il fatto.
Il
principe Andrew
Andrew le ombre di un
principe è un docu-serie incentrata su due narrazioni ben
diverse ma che portano però alla stessa conclusione. La prima è
quella della preparazione all’intervista di Newsnight della BBC e
la seconda, più classica, in cui si inizia con la nascita di Andrew
a Londra il 19 febbraio 1960. Il fratello minore dell’attuale Re
Carlo III, come tutti ormai sanno anche grazie alla celebre serie
di NetflixThe
Crown o i numerosi servizi dei telegiornali, era il
figlio preferito della Regina Elisabetta.
Il duca di York fin da bambino si è
sempre mostrato estroverso. Andrew non avendo un grande talento
nello studio ha puntato, fin dalla giovane età, alla carriera
militare. Dopo il diploma non si iscrisse all’università, ma alla
Britannia Royal Naval College a Dartmouth. Nel 1978 Andrew viene
arruolato nella Royal Navy e partecipa come ufficiale di marina
alla guerra di Falkland e ormai è sempre più consapevole d’essere
la riserva della famiglia reale.
Dopo la fase da militare la
docu-serie si sofferma molto sul passato da principe latin lover
detto “Andy” che faceva breccia nei cuori di tutte le donne che
incontrava o frequentava. Poi arriva la sua fase meno gossip da
pagine patinate ma da fidanzato e poi marito di Sarah Ferguson. Da
questo matrimonio, durato dal 1986 al 1996, sono nate le due
principesse Beatrice ed Eugenia. Da qui lui, ormai scapolo di
mezz’età, con la passione per le belle cose costose che però non si
addicono all’etichetta da figlio della Regina, inizia a frequentare
gente miliardaria che gli offre vacanze da sogno e soldi grazie al
suo prestigioso titolo regale.
Il
principe Andrew e le sue ombre
La prima puntata del documentario
cambia tono e inizia la parte più da cronaca nera d’inchiesta dove
si alterna Emily Maitlis e la produttrice di Newsnight e di come
Andrew ha conosciuto Jeffrey Epstein grazie all’amicizia in comune
con Ghislaine Maxwell. Grazie ad un intervento di Vicky Ward di
Vanity Fair che ancora prima del sexgate cercò di svelare chi era
veramente Epstein. La giornalista lo racconta come una sorta di
grande Gatsby ma della finanza americana che trasferiva
illegalmente i soldi in un paradiso fiscale. Un uomo da cui è
meglio stare lontani, che manipola la gente, che è lo stesso che
rivelano le sue stesse vittime che parlano, nel proseguire della
docuserie, dei raccapriccianti abusi e violenze sessuali subite.
L’episodio uno finisce con l’arresto di Epstein il 6 luglio 2019,
con l’accusa federale per traffico sessuale di minori in Florida e
New York. L’intervista di Andrew aNewsnight
La parte due di Andrew le
ombre di un principe inizia subito parlando del suicidio
in cella di Epstein il 10 agosto, neanche un mese dopo dalla sua
carcerazione. Da qui si alternano filmati del 2019 con i processi
delle donne abusate come quello di Virginia Giuffre, la ragazza
minorenne ai tempi dello scatto, della foto che incrimina il
principe e l’ormai sempre più vicina intervista di novembre di
Andrew. Il punto più alto ovviamente è Emily Maitlis, in una sala
del palazzo reale, fa domande al “Altezza Reale” sugli abusi
sessuali che ragazze minorenni hanno subito a Londra, sull’isola
privata sulle isole Vergini e nella casa newyorkese di Epstein.
L’intervento è così disastroso per
il duca di York che la giornalista appena finisce, come svela lei
stessa, scappa nella redazione del programma tv per paura che
qualcuno dell’ufficio stampa si accorga delle risposte e che
censuri o cancelli l’intera registrazione. Non succede e viene
mandata in onda, per Andrew da qui la sua vita cambia del tutto e
in peggio. La docu-serie si conclude nel 2022 con un accordo
stragiudiziale, soldi sborsati dalla famiglia reale inglese alla
vittima Virginia, e infine la Regina che revoca, al suo figlio
prediletto, i titoli regali.
Andrew – le ombre di un
principe è una miniserie che con l’uso del documentario
spiega uno degli scandali più gravi che ha compromesso la
reputazione della Corona inglese. Il punto più interessante è il
lavoro portato avanti dal team di Newsnight e tutta la storia
nascosta dietro l’intervista esplosiva del principe Andrew.
Potrebbe essere il regista
Andreas Muschietti, reduce dal successo dell’horror movie
La Madre,
ad essere ingaggiato dalla casa di produzione Universal per un
reboot de La Mummia, famosissima saga di
successo.
La decisione potrebbe essere stata
definita dopo l’abbandono del regista Len Wiseman lo scorso
agosto, ricaduta su Muschietti grazie al grande successo
ottenuto dopo l’uscita del film prodotto da Guillermo del
Toro, che ha incassato 146 milioni di dollari in tutto il
mondo.
Il film sarà prodotto da Roberto
Orci e Alex Kurtzman, ma ancora non si sa chi farà parte
del cast e la data di uscita di questo progetto. Probabilmente la
sceneggiatura sarà un vero e proprio horror, a differenza della
scorsa, che vedeva protagonista Brendan Fraser in una
commedia avventurosa, con la regia di Stephen Sommers.
Oggi, 3 Aprile 2013, si è tenuta
nella prestigiosa cornice del museo d’arte contemporanea MACRO di
Roma la presentazione della mostra monografica sul maestro del
Il film è basato su un fatto
realmente accaduto a Novocherkassk il 2 giugno del 1962 e secretato
fino agli anni ’90. Nel 1992 venne avviata la prima inchiesta. Le
vittime del massacro erano state occultate in tumuli sotto falso
nome perché non venissero mai ritrovate. I principali sospetti fra
gli alti vertici governativi erano già morti. I responsabili non
sono mai stati condannati.
Si
intitolerà 40% il nuovo film
dell’apprezzato regista Andrea Segre, reduce
dal successo dei documentari I Sogni del lago
salato e La prima Neve.
40% si
baserà su una sceneggiatura di Marco Pettenello,
Andrea Segre e sarà prodotto da Francesco
Bonsembiante con la Jolefilm, e la Mact
Productions.
Il film è prodotto con il
contributo del MiBACT ed è una co-produzione Italia/Francia,
come già accaduto con i precedenti film del regista. Al momento no
si hanno ulteriori dettagli in merito al tema trattato.
Diviso tra cinema, televisione e
teatro, l’attore Andrea Sartoretti si è negli anni
distinto per alcune scelte coraggiose, che lo hanno portato a
prendere parte a film rivelatisi poi successi di critica e
pubblico. Noto per aver ricoperto il ruolo di uno sceneggiatore
nella serie Boris, Sartoretti ha avuto modo di partecipare
anche ad importanti film internazionali e opere d’autore.
Ecco 10 cose che non sai su
Andrea Sartoretti.
Andrea Sartoretti: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film italiani. Sartoretti debutta al cinema nel 1998 con
il film Piccole anime, per poi recitare in Eccomi
qua (2003), Piovono mucche (2003), Passo a
due (2005), Mission: Impossible III (2006),
Feisbum! Il film (2009), Boris – Il
film (2011), ACAB – All Cops Are Bastards (2013),
Wax (2013), Ogni maledetto Natale (2014) e
Monte
(2016), che gli permette di ottenere numerosi riconoscimenti.
Successivamente recita in La notte è piccola per noi
(2016), Nevermind
(2018), Il destino degli uomini (2018), A Tor Bella Monaca
non piove mai (2019) e Figli (2020).
2. Ha preso parte a celebri
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attore ha preso parte a produzioni televisive come Don Matteo
5 (2006), Boris (2007-2010), con cui diventa celebre,
Romanzo criminale (2008-2010), dove ricopre il ruolo di
Bufalo, Distretto di Polizia 8 (2008), Squadra
antimafia – Palermo oggi (2012-2013), Il
bosco (2015) e Come quando fuori piove
(2018).
Andrea Sartoretti: la sua
fidanzata
3. È molto
riservato. L’attore non è solito condividere dettagli
sulla sua vita privata, a tal punto da non possedere alcun account
social. Sartoretti è stato tuttavia fotografato in compagnia di
quella che si presume sia la fidanzata, ma l’attore non ha mai
confermato né smentito le voci a riguardo, limitandosi a dichiarare
che l’amore è una cosa seria, che richiede impegno e dedizione.
Andrea Sartoretti in Figli
4. Reciterà nell’atteso
film. L’attore sarà tra i protagonisti del film
Figli, atteso per il 23 gennaio 2020 e dove reciterà
accanto agli attori Valerio Mastandrea,
Paola
Cortellesi e Stefano
Fresi. Tratto da un monologo scritto da Mattia
Torre, il film affronta con un tocco originale il mondo
della genitorialità, tra le sue gioie e le sue frustrazioni.
Andrea Sartoretti e Marco
Bocci
5. È il protagonista del
nuovo film del regista. Nel 2019 l’attore è protagonista
di A Tor Bella Monaca non piove mai, regia di
Marco Bocci, dove l’attore interpreta Romolo, ex
delinquente in cerca di una nuova vita. L’attore si è dichiarato
felice di poter prendere parte ad un progetto che parla di
periferia senza i soliti cliché, e dare vita ad un personaggio il
cui unico desiderio è la normalità.
Andrea Sartoretti in Boris
6. Ha dato vita ad un
celebre personaggio. Nella serie Boris l’attore interpreta
uno degli sceneggiatori della fantomatica fiction “Gli occhi del
cuore”. Il personaggio è diventato uno dei più celebri della serie,
e Sartoretti ha saputo dar vita ad alcuni dei momenti comici più
riusciti, conquistando pubblico e celebrità.
Andrea Sartoretti ha recitato in
Monte
7. Con il suo ruolo ha vinto
diversi premi. Nel 2016 Sartoretti è protagonista del film
Monte, del regista Amir Naderi. Qui
l’attore interpreta Agostino, un uomo che pur di proteggere la sua
famiglia sfiderà la natura avversa, impegnandosi in un’impresa
titanica. Per tale ruolo, l’attore è stato premiato con il Premio
Speciale ai Nastri d’argento 2017.
8. Ha affrontato con
dedizione le difficoltà del set. Girato sulle montagne
dell’Alto Adige, il film ha sottoposto la troupe a condizioni
estreme, tra freddo, isolamento e necessità di un’ottima condizione
fisica. L’attore ha dichiarato di non essersi lasciato abbattere da
tali ostacoli, motivato dalla storia del film e dall’importanza
delle sue tematiche.
Andrea Sartoretti è Bufalo
9. Lo considera il ruolo
della sua vita. Nella serie Romanzo criminale
Sartoretti ricopre il ruolo di Bufalo, a cui si è dichiarato
particolarmente affezionato. Questo personaggio ha infatti permesso
all’attore di raggiungere la notorietà, e la sua natura di
criminale ma anche di persona profondamente romantica sono gli
aspetti più apprezzati dall’interprete.
Andrea Sartoretti età e
altezza
10. Andrea Sartoretti è nato
a New York, Stati Uniti, il 9 ottobre 1971. L’altezza
complessiva dell’attore è di 175 centimetri.
L’Academy of Motion Picture
Arts and Sciences ha confermato che sta “conducendo una
revisione delle procedure della campagna” di promozione per le
nomination agli Oscar sulla scia della nomination all’Oscar a
sorpresa ottenuta da Andrea Riseborough per il piccolo film
indipendente To Leslie.
Lo scorso venerdì, l’Academy ha
rilasciato una dichiarazione riguardante alcune modalità di
svolgimento delle campagne di promozione, sebbene nella
dichiarazione non menzionasse specificamente To
Leslie.
“L’obiettivo dell’Academy è
garantire che la competizione degli Awards sia condotta in modo
equo ed etico e ci impegniamo a garantire un processo di
premiazione inclusivo”, si legge nella dichiarazione.
“Stiamo conducendo una revisione delle procedure della campagna
attorno ai candidati di quest’anno, per garantire che nessuna linea
guida sia stata violata e per informarci se dovessero essere
necessarie modifiche alle linee guida in una nuova era di social
media e di comunicazione digitale. Abbiamo fiducia nell’integrità
delle nostre procedure di nomina e di voto e sosteniamo autentiche
campagne di base per prestazioni eccezionali”.
To Leslie, che ha
incassato solo $ 27.000 al botteghino, è stato oggetto di esame per
la campagna mirata condotta dai suoi sostenitori per conto di
Andrea Riseborough, la protagonista.
Sin dalle nomination del 24 gennaio,
l’industria ha discusso animatamente se la campagna del film
violasse le regole e le linee guida stabilite da AMPAS. Da quando è
stato annunciato il nome di Riseborough nella
cinquina di nominate agli Oscar 2023 come migliore attrice
protagonista, sono circolate voci secondo cui questa nomination
potrebbe essere annullata. Infatti, secondo più fonti, l’Academy si
riunirà domani, proprio per discutere di questo evento. Inoltre, le
fonti rivelano anche che sebbene l’Academy sia stata inondata di
chiamate ed e-mail riguardanti l’inclusione di Riseborough, non
sono state presentate denunce formali.
Nelle settimane che precedono le
votazioni dei membri dell’Academy, non è stato intercettato nessuno
sponsor ufficiale per To Leslie, proprio perché,
in genere, film piccoli non hanno le risorse per una campagna
pubblicitaria da Oscar. Al contrario, film come
Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e Top
Gun: Maverick, con alle spalle grandi studi come
Netflix e Paramount, hanno avuto la possibilità di
una grande esposizione.
Tuttavia, Riseborough è riuscita ad
arrivare nella cinquina, “togliendo il posto” alle favorite
Viola Davis (The
Woman King) o Danielle Deadwyler
(Till). Tuttavia, la sua performance è stata
osannata da moltissimi colleghi, tra cui Edward Norton, Jane Fonda
e persino la collega candidata Cate Blanchett, che hanno elogiato
pubblicamente il lavoro dell’attrice. To Leslie è
stato diretto da Michael Morris, e sua moglie
Mary McCormack si è dimostrata determinante
nell’assemblare un esercito di sostenitori di primo piano per
Riseborough. In un’e-mail privata, che la rivista Variety è riuscita ad ottenere,
McCormick ha fornito agli amici gli strumenti e le istruzioni per
far funzionare il passaparola sul film e sulla performance al
meglio, rivolgendosi a una maling list di altissimo profilo.
Non c’è niente di sbagliato
nell’incoraggiare gli elettori dell’Oscar a guardare un film
propagandandone i meriti. Ma alcune campagne rivali affermano che
To Leslie ha utilizzato “tattiche aggressive” che
oltrepassano il limite.
E c’è un precedente per squalificare
film e artisti per aver infranto le regole. Nel 2014, Bruce
Broughton, allora membro del comitato esecutivo del ramo
musicale dell’Academy, è stato nominato per la canzone originale di
Alone Yet Not Alone. Dopo che si è
scoperto che Broughton aveva personalmente inviato
un’e-mail ai membri del ramo musicale per informarli della sua
presentazione alle votazioni, la sua nomina è stata annullata.
Nel caso di Riseborough, i critici
devono ancora trovare una “pistola fumante” che mostri una
sollecitazione diretta da Riseborough ai membri dell’Academy. Ma
altri che hanno lavorato per suo conto sono stati accusati di
violare le regole. In tal caso, ciò rende responsabile Riseborough,
che è anche produttore esecutivo di To Leslie?
Frances Fisher,
membro dell’Academy, è stata una delle sostenitrici più accese di
Riseborough, condividendo più post sulla sua performance sui social
media. Tuttavia, alcuni di quei posti potrebbero anche violare le
regole dell’Academy, in particolare la numero 11 “Riferimenti
ad altri candidati“, in cui si afferma che “qualsiasi
tattica che individui ‘il concorso’ per nome o titolo è
espressamente vietata”.
In un post dal suo account Instagram
personale datato 14 gennaio, Fisher ha scritto: “Ai miei
colleghi attori dell’Academy – Secondo Pete Hammond che scrive per
Deadline, Andrea Riseborough può ottenere una nomination all’Oscar
se 218 (su 1.302) attori nel ramo degli attori la nominano al primo
posto come migliore attrice. Sembra che Viola [Davis], Michelle
[Yeoh], Danielle [Deadwyler] e Cate [Blanchett] siano abbiano in
cassaforte la loro nomination.”
Sebbene non sia “illegale” sostenere un film o una performance che
si è apprezzata molto, nel riferimento a Yeoh, Deadwyler, Blanchett
e Davis, Frances Fisher sembra aver commesso un
errore. Ma ciò non implicherebbe direttamente Andrea Riseborough a meno che Fisher non
fosse direttamente coinvolta nel film stesso.
Ma chi ha finanziato questo sforzo
“autofinanziato”? Le campagne per gli Oscar sono sforzi costosi che
coinvolgono feste, consulenti e pubblicità che hanno prezzi
elevati. Apparentemente la campagna To Leslie era
autofinanziata. Ma ha arruolato due società di pubbliche relazioni,
Narrative e Shelter, insieme a organizzatori di eventi come Colleen
Camp, per attirare l’attenzione sul film. Chi ha pagato quei conti?
Momentum Pictures? Riseborough? Qualche terza persona?
Nelle settimane che hanno preceduto
il voto AMPAS, l’autocampagna di Andrea Riseborough ha iniziato a decollare con
l’aiuto del suo manager Jason Weinberg,
Narrative PR e Shelter PR.
Tuttavia, la maggior parte degli esperti di premi ha presunto che
l’attrice fosse troppo lontana dal poter ottenere una nomination,
dato che altri contendenti hanno ottenuto nomination ai Golden
Globe, ai SAG e ad altri importanti premi che vengono consegnati
prima e che di solito segnano la strada per gli Oscar.
Molti colleghi e amici di
Riseborough hanno promosso la sua nomina e la sua performance, e
questo non è proibito, ma bisognerebbe accertare, secondo
l’Academy, che questo tipo di sforzo congiunto non costituisca un
lavoro portato avanti da una lobby, cosa che invece l’istituzione
proibisce.
La pratica di revoca della
nomination esiste ed è stata applicata solo 6 volte in 95 anni di
storia del premio. Sebbene non ci siano prove che Andrea Riseborough abbia violato le regole
dell’Oscar, il team potrebbe aver utilizzato scappatoie per
ottenere il riconoscimento che sentiva di meritare. Gli amici di
Riseborough hanno capito che per assicurarsi una nomination,
avevano bisogno solo di 218 dei 9.579 membri AMPAS. E hanno usato
quella matematica a loro vantaggio.
La dimensione del ramo degli attori
era di 1.302 membri quest’anno, il più grande dell’Accademia. Se
ogni membro vota (e non succede mai), un candidato ha bisogno di
218 voti per assicurarsi uno slot. Se ci sono meno votanti, anche
il numero richiesto perottenre lo slot diminuisce. Ma, ancora una
volta, non c’è niente di sbagliato nel fare i conti e squalificare
Riseborough richiederebbe prove concrete che devono ancora
materializzarsi.
Se non vengono intraprese azioni di
indagine e verifica, quello che è successo con Andrea Riseborough potrebbe essere preso a
esempio anche da studi grandi, che potrebbero adottare le stesse
tattiche sfruttando il potere dei social media.
Riseborough non è la prima ad
autofinanziare la sua campagna. Sally Kirkland ha
notoriamente scritto lettere agli elettori e parlato con qualsiasi
giornalista disponibile per promuovere se stessa nella piccola
commedia drammatica Anna (1987), mentre le
famigerate pubblicità di “CONSIDER” di Melissa Leo sono state acquistate per
promuovere la sua performance in The Fighter
(2010) e intendevano mostrare il suo lato affascinante in contrasto
con il suo lavoro in quel film nei pani di una madre operaia, così
facendo si è avvicinata al limite di ciò che era consentito.
L’attrice caratterista Ann Dowd ha racimolato
circa $ 13.000 dai colleghi e dal suo conto in banca per inviare
DVD ai membri dell’Academy per il suo acclamato lavoro come manager
di un ristorante in Compliance (2012), ma non è
riuscita a ottenere una nomination.
Andrea Riseborough
attualmente può essere vista nella serie drammatica di Netflix, acclamata dalla critica,
Bloodline, e prossimamente nella
miniserie britannica National Treasure;
scritta dal vincitore del BAFTA Jack Thorne, questo film per
Channel 4 esamina l’effetto e le conseguenze di accuse di reati
sessuali fatte a un fittizio personaggio pubblico molto amato.
Andrea Riseborough
ha condiviso con i suoi colleghi attori del film di
Alejandro González Iñárritu Birdman o (L’imprevedibile
virtù dell’ignoranza) lo Screen Actors Guild Award
per straordinaria performance di un cast in un film. Il film ha
vinto quattro Oscar, tra cui quello per Miglior Film.
Andrea Riseborough, biografia
Cresciuta a Whitley Bay, una piccola
cittadina del Regno Unito sul mare, ha scritto e creato i suoi
propri mondi. All’età di nove anni, la sua insegnante di
recitazione le ha suggerito di fare un’audizione al People’s
Theatre (sede della Royal Shakespeare Company a Newcastle), e lei è
apparsa nel suo primo spettacolo. Ha anche studiato danza classica
e trascorso ogni singolo istante libero dipingendo e disegnando. Si
è assicurata la sua tessera dell’associazione degli artisti (equity
card) all’età di 18 anni.
Mentre ancora frequentava la Royal
Academy of the Dramatic Arts (RADA), ha cominciato ad avere ruoli
in telefilm e produzioni teatrali. Dopo aver lasciato la RADA, ha
interpretato lo spettacolo, vincitore dell’Oppenheimer Award, A Brief History of Helen
of Troy (Una breve storia di Elena di Troia) al Soho Theatre,
diretto da Gordon Anderson, ed è stata nominata Miglior Attrice
Esordiente ai Theatre Goers’ Choice Awards del 2005. Il primo ruolo
cinematografico di Andrea Riseborough è stato in
Venus (2006) di Roger Michell, interpretato dalla sua
buona amica Jodie Whittaker e da Peter O’Toole.
Ha recitato per sei mesi al
National Theatre in Burn di Deborah Gearing,
Chatroom di Enda Walsh e Citizenship di Mark
Ravenhill, tutti diretti da Anna Mackmin. E’ stata onorata con un
premio Ian Charleson per la sua interpretazione nella messa in
scena della Royal Shakespeare Company di Peter Hall di Measure
for Measure (Misura per misura).
Andrea Riseborough filmografia
Andrea Riseborough
si è imbarcata nel suo primo ruolo da protagonista in una serie
televisva con Party Animals, con Matt Smith, Raquel
Cassidy, e Andrew Buchan.
Mike Leigh le ha poi offerto un
ruolo nel suo film La felicità porta fortuna –
Happy-Go-Lucky. Ha fatto il film e dopo ha recitato
al Royal Court Theatre in The Painand the Itch
di Bruce Norris, per il quale è stata nominata come Miglior Attrice
Non Protagonista ai Theatre Goers’ Choice Awards del 2007.
Andrea
Riseborough ha poi interpretato il ruolo di Margaret
Thatcher nel telefilm Margaret Thatcher – The Long Walk to
Finchley, diretto da Niall McCormick, per il quale ha ricevuto
una nomination ai BAFTA; è stata la protagonista del cortometraggio
Love You More, diretto da Sam Taylor-Johnson e scritto da
Patrick Marber; ha interpretato il film indipendente di Avie Luthra
Mad Sad & Bad; e il ruolo della protagonista nella
miniserie The Devil’s Whore, sulla Guerra Civile Inglese
del 17mo secolo, diretta da Marc Munden.
A teatro, ha recitato in A Couple of Poor,
Polish-Speaking Romanians di Dorota Maslowska, al The
Soho Theatre; e nella produzione del Donmar Warehouse di
Ivanov, con Kenneth Branagh e Tom
Hiddleston. Ha debuttato sul palcoscenico USA in The Pride
di Alexi Kaye Campbell, diretto da Joe Mantello.
Tra i suoi crediti cinematografici
ci sono: Non lasciarmi di Mark Romanek;
We want sex di Nigel Cole;
Brighton Rock di Rowan Joffe; W.E. –
Edward e Wallis di Madonna, nel ruolo di Wallis Simpson;
Resistance di Amit Gupta, con il suo collega in
Animali notturni Michael Sheen;
Disconnect di Henry Alex Rubin; Oblivion di Joseph
Kosinski, con Tom Cruise; Welcome to the Punch di
Eran Creevy; The Silent Storm di Corinna
McFarlane; Hidden dei fratelli Duffer; attualmente in
post-produzione il film di Jonathan Dayton e Valerie Faris
Battle of the Sexes, nel quale interpreta
Marilyn Barnett insieme a Emma Stone nel ruolo di Billie Jean King;
e Doppio gioco di James Marsh, con
Clive Owen, per il quale Andrea Riseborough ha
vinto il British Independent Film Award (BIFA), l’Evening Standard
British Film Award, e il London Critics’ Circle Film Award come
miglior attrice.
Andrea Riseborough
ha guadagnato sempre più prestigio negli ultimi anni, partecipando
tanto ad acclamati film quanto a celebri serie TV. Il suo valore
d’interprete è maturato notevolmente nel corso dell’ultimo
decennio, dove si è potuta affermare grazie alla sua versatilità e
al suo carisma, recitando in alcuni tra i titoli più celebri del
cinema o della televisione.
Ecco 10 cose che non sai di
Andrea Riseborough.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Andrea Riseborough: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice ottiene un primo ruolo di rilievo
nel film La felicità porta fortuna (2008), per poi
affermarsi ulteriormente con Non lasciarmi (2010), con
Carey
Mulligan, W.E. – Edward e Wallis (2011),
Disconnect
(2012), Doppio
gioco(2013) e Oblivion
(2013), con Tom
Cruise. Successivamente continua a recitare in film
popolari come Birdman (2014),
con Michael
Keaton, Hidden – Senza via di scampo
(2015), Animali notturni
(2016), con Amy
Adams, La battaglia dei
sessi (2017), Morto Stalin, se ne fa un altro
(2017), Mandy (2018), Nancy (2018)
e The Grudge (2020), con Damián
Bichir.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Tra i primi ruoli noti in
televisione dell’attrice vi è quello di Kirsty MacKenzie nella
serie Party Animals (2007). Successivamente guadagna
popolarità con Bloodline (2016), dove recita accanto a
Ben
Mendelsohn, per poi recitare nell’episodio
Crocodile della serie Black Mirror
(2017). Di recente ha invece preso parte alla serie Waco
(2018), mentre nel 2020 è la protagonista Emma Lynwood in
ZeroZeroZero,
con Dane
DeHaan.
8. Ha prodotto un suo film
da interprete. Nel 2018 l’attrice decide di ricoprire per
la prima volta il ruolo della produttrice per il film
Nancy, nel quale interpreta la protagonista.
Particolarmente legata al progetto sin da quando le fu proposto, la
Riseborough decise infatti di aiutare economicamente la sua
realizzazione, aggiungendosi al team di produzione.
Andrea Riseborough: chi è il suo
fidanzato
7. È molto riservata
riguardo la propria vita personale. Negli anni l’attrice
ha fatto in modo di non divulgare dettagli della propria vita
sentimentale e personale, tenendosi così alla larga dai riflettori
della mondanità. Di lei si sa che ha avuto all’incirca fino al 2016
una relazione con Joel Appell, di cui però non si sa altro.
Attualmente, invece, non è chiaro se l’attrice abbia o meno una
nuova relazione.
Andrea Riseborough in Black
Mirror
6. Ha posto una sfida ai
produttori. Nell’episodio Crocodile, l’attrice è
Mia Nolan, una donna in grado di avere accesso alle memorie di
alcuni suoi intervistati. Originariamente, il personaggio
protagonista era scritto per essere un uomo, ma dopo che la
Riseborough lesse il copione, e si interessò alla parte, pose ai
produttori la sfida di cambiarlo in un protagonista donna. Questi
accettarono, affidando all’attrice la parte.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Andrea Riseborough in
Oblivion
5. Non ricorda con piacere
l’esperienza fatta per il film. Da quando l’attrice ha
preso parte al film di fantascienzaOblivion, ha
dichiarato che non prenderà mai più parte ad un blockbuster. Ha
infatti raccontato di come l’esperienza sul set sia stata tremenda
per lei, sentendosi continuamente a disagio per via dei dubbi di
molti sul suo aspetto fisico e su come questo non fosse
propriamente in linea con il canone.
Andrea Riseborough in Birdman
4. Ha particolarmente
apprezzato la sua scena con Naomi Watts. Nel pluripremiato
Birdman, l’attrice ricopre il ruolo di Laura, una delle
interpreti dello spettacolo organizzato dal protagonista. In
particolare, è rimasta celebre la sua scena dove si scambia un
appassionato bacio con l’attrice Naomi
Watts. Ricordando il momento, la Riseborough ha
affermato di essersi sentita totalmente a suo agio a condividere
tale momento con la Watts, con la quale ha un’ottima intesa.
Andrea Riseborough in
ZeroZeroZero
3. Le location della serie
l’hanno aiutata con il suo personaggio. Parlando della
serie ZeroZeroZero, l’attrice ha raccontato di come aver girato le
scene nelle vere location in cui la storia viene ambientata sia
stato un grande aiuto per la sua interpretazione. Ciò le ha infatti
permesso di calarsi in contesti sempre nuovi e realistici, potendo
così rendere tale anche il proprio personaggio.
2. È rimasta affascinata
dal romanzo. La serie ZeroZeroZero è la
trasposizione dell’omonimo libro di Roberto
Saviano. L’attrice ha raccontato di come, prima di leggere
la sceneggiatura sia rimasta affascinata da tale scritto e dalle
verità che esso porta alla luce. Fu proprio per via di come tale
storia la colpì che accetto di ricoprire il ruolo della
protagonista femminile.
Andrea Riseborough: età e
altezza
1. Andrea Riseborough è
nata a Wallsend, in Inghilterra, il 20 novembre 1981.
L’attrice è alta complessivamente 166 centimetri.
Andrea Riseborough affiancherà i due premi Oscar Meryl
Streep e Julia Roberts in Osage County,
le cui riprese cominceranno in autunno. Il nome di
Andrea Riseborough non è ancora noto ai più, ma
l’attrice inglese si appresta a diventare una stella in ascesa
nell’olimpo hollywoodiano.
Dopo averla vista in Non
lasciarmi di Mark Romanek e, soprattutto, nel ruolo di Wallis
Simpson in W.E. di Madonna, la Riseborough affiancherà Tom
Cruise in Oblivion. Nel frattempo, nella sua agenda si
inserisce un impegno di primo piano, come informa Indiewire: è stata appena
annunciata la sua partecipazione a Osage
County, accanto a due grandi nomi di Hollywood,
ovvero Meryl Streep e Julia Roberts.
Il progetto, sostenuto dalla
Weinstein Company e diretto da John Wells, è basato sul romanzo di
Tracy Lett, già adattato in uno spettacolo teatrale premiato ai
Tony Award. La storia ha inizio quando il padre del clan Weston
scompare in una notte d’estate, e tutta la famiglia si riunisce
nella casa natale in Oklahoma, dove vengono alla luce segreti a
lungo celati. La Streep interpreterà la madre Violet, una matriarca
dipendente dalle droghe con l’inclinazione a svelare grossi
segreti, mentre la Roberts interpreterà la maggiore delle tre
figlie, Barbara, in crisi a causa del marito che la tradisce con
una studentessa. Infine la Riseborough sarà Karen, la figlia minore
di Violet. Le riprese del film inizieranno in autunno. A produrre,
George Clooney e Grant Heslov.
Siamo in un periodo storico
del cinema in cui le produzioni cinematografiche stanno lavorando
sulla ricerca di mezzi da impiegare nel processo produttivo. Il
tema principale del dibattito moderno è sull’intervento delle
tecnologie digitali e del loro utilizzo nei film. Questo si è
accentuato nel momento in cui diversi registi famosi si sono
schierarsi con o contro queste tecnologie.
Poco tempo fa, avevamo affrontato
il tema delle produzioni
cinematografiche. Quest’oggi vi proponiamo un intervista allo
stesso giovane produttore italiano che ci ha illustrato in maniera
dettagliata quali sono i principali ostacoli per produzioni di
questo genere.
Andrea Marotti ha
una casa di produzione, la Film Maker, con sede a Roma e
specializzata in film di genere, dal thriller, all’horror fino al
fantasy. Questa azienda è una produzione cinematografica
indipendente che lavora molto in funzione di coproduzioni e la
commercializzazione attraverso canali distributivi alternativi.
-Andrea, è vero o è
leggenda che determinati aspetti, come l’ideazione di effetti
visivi e mezzi di scena, richiedono una fase di produzione
diversa?
<<È vero che la
realizzazione di qualunque effetto visivo dovrebbe sempre iniziare
con una accurata pianificazione e pre-visualizzazione. La cultura
produttiva predominante ancora oggi nell’industria italiana e
internazionale in relazione agli effetti visivi è quella del “lo
aggiustiamo in post-produzione”, ovvero (…) concentrare tutta
l’attenzione sulla preparazione delle riprese e di rimandare alla
post-produzione e agli effetti visivi tutto quello che in ripresa
non è perfettamente riuscito. Le nuove tecnologie digitali, se
utilizzate in modo consapevole, consentono di realizzare delle
pre-visualizzazioni,(…) molto accurate attraverso le quali il
regista e il produttore possono prevedere il risultato dell’impiego
di una tecnica piuttosto che di un’altra e possono quindi stabilire
in anticipo quale è la strada migliore e più economica per arrivare
all’effetto voluto. La difficoltà sta nell’inserire queste tecniche
all’interno di una pipeline (flusso di lavoro) coordinata e
funzionale, (…) senza alterazioni e perdite di informazione dalle
pre-visualizzazioni, al montaggio fino agli effetti
visivi.>>
-In un
processo come questo, quali difficoltà si incontrano e come
cambiano le aspettative del pubblico?
<<La principale
difficoltà che incontriamo è di natura culturale: la maggior parte
dei produttori non ha alcuna preparazione tecnica o tecnologica e
quindi fatica a capire la portata dei benefici che l’approccio
digitale può portare. È difficile cambiare la mentalità del
“aggiustiamolo in post”.
D’altra parte invece le
aspettative del pubblico sono sempre maggiori: nell’ultimo decennio
i primi dieci maggiori incassi cinematografici a livello globale
sono sempre stati film di effetti visivi. E quasi sempre questi
film hanno innalzato il livello qualitativo e quindi l’aspettativa
del pubblico.>>
-Dando una rapida occhiata
a tutti i film che hai prodotto, si denota come nella tua
filmografia ci sia una linea editoriale. Qual è il motore di base
nell’accettare queste proposte?
<<La linea editoriale
degli ultimi anni è stata determinata innanzitutto dalla presenza
di effetti visivi e dalla possibilità di applicare l’innovazione
tecnologica ai film che ho prodotto. Ma ovviamente trovare una
bella storia e gli interpreti giusti, dal regista al cast fino alla
crew, per raccontarla è sempre l’ambizione
principale.>>
-Una delle caratteristiche
fondamentali della Film Maker, sono le coproduzioni. La tua casa ha
numerosi partner, in Italia, Argentina, Canada e molte altre
ancora. Quanto valore hanno le collaborazione nei mercati
internazionali?
<<Sono fondamentale. Le
nostre partnership internazionali ci hanno consentito di finanziare
progetti che il mercato italiano non avrebbe mai avuto né la forza
né la volontà di realizzare. Lo stesso concetto lo stiamo
applicando alla realizzazione di un network internazionale di
effetti visivi, utilizzando le tecnologie e i software gestionali
per consentire agli artisti digitali di non dover emigrare per
poter lavorare su dei film di livello internazionale. Attraverso
questo network siamo per esempio riusciti a lavorare alla
realizzazione di effetti visivi di alto livello su dei film di
produzione USA, ma dai nostri studi di Roma.>>
-Parlando nello specifico,
Hidden 3D rappresenta la prima coproduzione italo-canadese
per un film in 3D, come è stata l’esperienza nelle due realtà
produttive?
<<Essendo anche il
produttore del film ovviamente non ho avuto problemi ad applicare i
concetti di design visualizzazione e pipeline digitale a questa
produzione. Il risultato è stato che la stereografia del film
risulta essere tecnicamente perfetta e che il film, pur nella sua
relativa riuscita artistica, resta un piccolo capolavoro tecnico e
produttivo.>>
-Stai per affrontare
anche il genere di fantascienza avendo acquisito i diritti del
classico a fumetti L’Eternauta. Puoi dirci di più al
riguardo?
<<È sicuramente il
progetto al quale sono più legato da un punto di vista emotivo e
personale. La scomparsa del mio amico e coproduttore argentino del
film, Oscar Kramer, ha lascito un grande vuoto che
solo ora, dopo oltre un anno dalla sua scomparsa, sia io che i suoi
soci argentini stiamo iniziando ad affrontare. È un film che si
farà, ci vorranno ancora uno o due anni per vederlo nascere, ma
sarà un grande progetto che lascerà una traccia
indelebile.>>
-Hai coprodotto Dracula
3D di Dario Argento, che è stato selezionato anche per il
Festival
di Cannes 2012, quali sono state le difficoltà
maggiori?
<<Dario è un grande
artista che è abituato a realizzare le sue riprese di istinto,
senza pianificazione ne limitazioni o costrizioni tecniche.
Conciliare questo approccio puramente artistico alle necessità
tecniche della stereoscopia e degli effetti visivi è stata
sicuramente la sfida maggiore. I team della stereoscopia (DBW) e
degli effetti visivi (Film Maker) hanno collaborato strettamente e
insieme abbiamo sperimentato nuove soluzioni tecniche che hanno
consentito a Dario di essere relativamente libero di girare quel
che la sua arte e il suo istinto gli hanno
suggerito.>>
La storia di Andrea
Marotti è l’esperienza esemplare di un italiano che
si afferma in un paese straniero e che insieme mantiene e
incrementa le relazioni con la terra d’origine. Diplomatosi in uno
dei più prestigiosi licei romani, ha frequentato l’Università in
California, dove si è subito distinto come allievo brillante, tanto
da essere scelto per una spedizione di alto interesse scientifico
in Antartide.
Tornato in Italia, dopo aver
lasciato un’impronta profonda nel panorama musicale italiano con la
fondazione di un locale diventato presto il punto di riferimento
per i nuovi cantautori italiani, è passato al campo cinematografico
occupandosi di effetti visivi, a riprova della sua versatilità e
del suo talento poliedrico.
In questo ambito ha conseguito in
pochi anni brillantissimi successi, grazie alla sua peculiare
capacità di unire una rarissima perizia tecnica nel realizzare al
computer progetti visivi e visionari che stimolino l’immaginazione,
con una non minore conoscenza delle ultime innovazioni
tecnologiche, e soprattutto con una sensibilità artistica e umana
che riesce a dare anima e un senso imprevisto a ogni film\ai film
di cui si occupa.
Il suo lavoro risulta
così essenziale per garantire a un prodotto filmico un vero
successo di critica e di pubblico. Successo riscosso sia in Italia
che negli USA, dove si è trasferito nel 2014 e dove risiede
tutt’ora. Sul fronte italiano basti citare la Nomination al David
di Donatello per i VFX del film
Dracula 3D di Dario
Argento e da ultimo la vincita del David di
Donatello 2017 per i Migliori Effetti Visivi del film di
Matteo RovereVeloce come il
Vento.
E sul fronte americano ha dato un
apporto essenziale a film come Nightcrawler (con Jake Gyllenhaal, nominato agli Oscar 2015), il
pluripremiato It Follows, e importanti
film come Monumental (con Jeremy
Irons e Maria Bello) e (con
Samuel L. Jackson e William
Hurt). Ora e produttore esecutivo per i
VFX della casa di produzione e post-produzione
TUNNEL Inc. a Santa Monica, per la quale sta
producendo importanti film.
Cittadino del mondo, contribuisce
efficacemente a rendere sempre più positiva e ammirata l’immagine
degli Italiani negli USA, e soprattutto crea una vera preziosa
sinergia tra i due paesi, tessendo una rete importante di
collaborazioni e di relazioni professionali.
Alla cerimonia della 49esima
edizione dei
Premi César,
i più importanti premi del cinema francese, Andrea Laszlo
De Simoneha vinto il Premio Césarper la migliore musica originale diAnimal Kingdom (Le Règne Animal), film di
genere di Thomas Cailley.
Un risultato ancora più
importante se si pensa che Andrea è il primo italiano nella storia
a ricevere un premio in questa categoria.
Anche per questo grande è stata la
sorpresa quanto immensa la soddisfazione. Nelle parole di
Andrea Laszlo De Simone che ritira il premio c’è tutta la sua
emozione:Questo film è stata un’esperienza
incredibile per me, è un film politico: c’è l’avventura, c’è il
dramma, c’è tutto in questo film! Grazie agli attori che mi
hanno ispirato, non è facile da spiegare, non è semplice fare la
musica per un film. È il mio secondo film ed è incredibile per me,
sono davvero emozionato!
Animal Kingdom (Le Règne
Animal) è stato il lungometraggio con più
nomination – dodici in tutto – e ieri sera ha vinto altri quattro
César. Dopo aver ottenuto un notevole successo al botteghino in
Francia, arriverà nelle sale italiane dal 20 giugno.
L’umanità rappresentata nel film è
immersa nel caos e assiste al risveglio del suo lato animale.
L’intensità del lavoro risiede in un viaggio emotivo, divertente e
al tempo stesso commovente, tra un padre e suo figlio.
Un film attraverso cui Thomas
Cailley con la complicitá della musica di Andrea Laszlo De Simone
eleva l’esperienza cinematografica verso nuovi orizzonti, lontani
dalle solite distopie.
Una colonna sonora che fonde
elementi acustici, elettronici e classici: una composizione
musicale potente, condotta sulle tonalità del film, sul suo
naturalismo e sulla narrazione di una mitologia universale.
Andrea anche questa volta ha
prodotto, suonato e registrato nella poetica solitudine del suo
Ecce Homo Studio di Torino completando il tutto
con arrangiamenti per una piccola orchestra di archi, strumenti a
fiato e voci.
Il risultato è una colonna sonora
originale che è un’esperienza viva, sensuale e organica.
La colonna sonora
diLe Règne Animal,
uscita il 4 ottobre per Ekleroshock in
Francia, Usa, Canada, Belgio e Uk e per 42 Records
in Italia e nel resto del mondo, contiene anche “Il Regno
animale” una nuova canzone del cantautore diventato in questi
anni un vero artista di culto non solo in Italia, ma anche in
Francia. La versione fisica in una edizione limitata di
500 copie in vinile trasparente si può acquistare direttamente al
link: https://www.42records.it/prodotto/andrea-laszlo-de-simone-le-regne-animal
Andrea Guglielmino, critico, giornalista cinematografico,
scrittore e sceneggiatore , torna sulla testata a
fumetti ‘Samuel Stern’ dopo il successo del numero
8 della serie, ‘Il secondo girone’, disegnato
da Stefano Manieri e risultato tra i più
apprezzati della serie.
In attesa di dare un seguito a
questa storia – sarà la sua prossima fatica, sempre per i disegni
di Manieri – Guglielmino scrive ‘Il quinto
comandamento’, in uscita il 29 gennaio in tutte le edicole, con
i disegni enigmatici e affascinanti di Annapaola Martello.
L’albo affronta un episodio
particolare del passato della vita di Padre Duncan, il prete amico
fraterno del titolare di testata, e tocca due temi scottanti:
l’eutanasia e il terrorismo, includendoli
nella mitologia che circonda il libraio ed esorcista di Edimburgo.
In questa prospettiva, il comandamento ‘non uccidere’ assume un
significato dilemmatico e conflittuale, che porrà i protagonisti
ancora una volta di fronte a scelte complicate.
Guglielmino ha pubblicato nel corso
del 2021 il fumetto di successo ‘Garibaldi Vs.
Zombies’ per Emmetre Edizioni, di cui è in lavorazione il
prequel, oltre al saggio di antropologia del cinema
‘Terminator – Il tempo è una macchina’ per Golem Libri.
Sempre per Bugs, è stato inoltre presente su Samuel Stern
Extra ‘ i 4 cavalieri’, uscito a ottobre, con la storia
breve ‘Lo Zahir’ e uno special scritto a quattro mani con il
giornalista di ‘Repubblica’ e ‘Gedivisual’ Francesco
Fasiolo sui bonellidi horror tra gli anni ’90 e i 2000,
che non ha mancato di suscitare interesse.
“Rispetto a ‘Il secondo girone’ –
dichiara l’autore – questa è una storia dal taglio più ‘realistico’
e intimista, sempre nell’ambito di una serie horror sovrannaturale,
che ha richiesto molto lavoro sui dialoghi e sulle sfumature. Non è
una storia d’azione ma di pensieri e sentimenti. La parte più
difficile è stata cercare di renderli credibili. Come sempre ho
molte ispirazioni cinematografiche, da Mare
Dentro di Alejandro Amenábar a Nel nome del
padre di Jim Sheridan, ma anche pittura, musica e
altri fumetti: ci sono Go Nagai, Grünewald e Fabrizio De
Andrè. È comunque una storia meno citazionista del mio solito e più
incentrata sui personaggi e sul loro sviluppo. Annapaola Martello
l’ha illustrata magnificamente e in modo molto personale. Ha
lavorato in regime di autonomia e io non dovevo fare altro che
ammirare le sue soluzioni, perfette per la trama”.
Apprezzata attrice spagnola,
Andrea Duro ha conquistato popolarità
internazionale grazie alla soap opera Il segreto, per poi
affermarsi grazie a progetti di simil rilievo. Tra cinema e
televisione, ha svelato le sue doti affermandosi per carisma e
presenza scenica, continuando a reinventarsi grazie a ruoli sempre
diversi.
Ecco 10 cose che non sai di
Andrea Duro.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Andrea Duro: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi spagnoli. L’attrice è particolarmente nota
nel suo paese per aver fatto parte del cast dei film Il
cacciatore di zombie (2012), Ghost Academy (2012),
Al final todos mueren (2013),Por un puñado
de besos (2014), En apatia (2014), Los miércoles
no existen (2015), Pasaje al amenecer (2016) e La
maldición del guapo (2020).
9. È nota per una serie di
film tratti da romanzi. La Duro ha guadagnato particolare
popolarità recitando nelle pellicole Tres metros sobre el
cielo (2010), Tengo ganas de ti (2012) e Perdona
si te llamo amor (2014). Tali film sono tutte trasposizioni
dei romanzi dello scrittore italiano Federico Moccia.
8. È nota per i suoi ruoli
televisivi. A far guadagnare una buona popolarità
all’attrice sono state inizialmente le soap opera Fisica o
chimica (2008-2011) e Il segreto (2012), dove ha
interpretato Enriqueta. Successivamente ha recitato in serie come
Olmos y Robles (2015), Amar en tiempos revueltos
(2014-2015), Perdoname, Señor (2017) e La cattedrale del
mare (2018), con Aitor
Luna. È stata poi tra le protagoniste di Velvet
Collection (2017-2019).
Andrea Duro è presente su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 625 mila persone. All’interno
di questo è solita condividere prevalentemente foto di sé stessa in
diversi momenti della sua quotidianità, da quelli relativi allo
svago a quelli maggiormente inerenti i suoi progetti
lavorativi.
6. Condivide molte
curiosità. All’interno del suo profilo, la Duro è inoltre
solita condividere diverse curiosità personali con i suoi fan.
Molto presenti sono infatti post relativi ai luoghi da lei
visitati, libri letti o film visti. Non mancano poi anche immagini
realizzati per servizi fotografici di moda.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Andrea Duro: chi è il suo
fidanzato
5. Ha una relazione con un
modello. A partire dal 2019 l’attrice ha reso nota la sua
relazione con il modello cubano Juan Betancourt. A parte qualche
loro post di coppia sui rispettivi profili Instagram, tuttavia, i
due non sembrano molto disposti a rivelare particolari dettagli
sulla loro vita privata. Hanno infatti da subito tenuto i
riflettori dei rispettivi mestieri lontani il più possibile da
questa.
4. Ha avuto una storia con
un calciatore. Precedentemente alla relazione con
Betancourt, l’attrice ha frequentato il calciatore Javier
Hernández, noto per aver fatto parte della squadra del Manchester
United. I due hanno condiviso la passione per il calcio, sport del
quale la Duro è una fan sfegatata. In seguito, tuttavia, hanno
annunciato di essersi separati, senza fornire motivazioni
ufficiali.
Andrea Duro in Il segreto
3. Ha interpretato un
apprezzato personaggio. Nella soap Il segreto,
l’attrice ha ricoperto il ruolo di Enriqueta, ex prostituta in
cerca di una seconda possibilità a Puente Viejo. Il personaggio si
è in particolare affermato per il suo carattere forte, e per aver
saputo trarre vantaggio dal proprio fascino, usandolo come arma nei
confronti degli altri.
Andrea Duro in La cattedrale del
mare
2. Ha un ruolo centrale
nella serie. L’attrice è tra le protagonista della serie
La cattedrale del mare, girata nel 2018 ma in arrivo solo
nel maggio del 2020 sugli schermi italiani. Qui la Duro interpreta
Aledis, figlia maggiore di un avido mercante intento a venderla per
soldi. Ribelle di natura, questa riuscirà a fuggire per poter
vivere una vita molto diversa da quella che avrebbe mai potuto
immaginare.
Andrea Duro: età e altezza
1. Andrea Duro è nata a
Madrid, in Spagna, il 14 ottobre 1991. L’attrice è alta
complessivamente 168 centimetri.
Una nuova generazioni di talentuosi
attori si sta affermando nel panorama cinematografico italiano. Tra
questi nuovi talenti in ascesa c’è anche Andrea
Carpenzano, un giovanissimo attore romagnolo diventato
famoso per la serie Immaturi.
Ma adesso scopriamo insieme
tutto quello che c’è da sapere su Andrea
Carpenzano.
Andrea Carpenzano filmografia
10. Nato il 24
agosto 1995 a Lugo, in provincia di Ravenna, in Emilia Romagna,
Andrea Carpenzano intraprende la sua carriera nel mondo del cinema
e della tv quasi per caso. Nel 2015 accompagna un’amica alle
audizioni per un ruolo minore in un film e viene notato dal
regista che offre invece a lui una parte.
9. Il suo primo
vero ingaggio, infatti, risale proprio al 2015 quando viene scelto
dal regista Francesco Bruni per il suo nuovo film
Tutto Quello Che Vuoi.
Andrea Carpenzano in Tutto Quello Che Vuoi
Il film, tratto dal romanzo
Poco Più di Niente di Cosimo Calamini,
racconta la storia di Alessandro (Andrea
Carpenzano), un ragazzo di ventidue anni, che accetta il
lavoro di accompagnatore di un anziano poeta di ottantacinque anni,
Giorgio (Giuliano Montaldo), malato di Alzheimer.
I due hanno più di sessant’anni di differenza, appartengono a
generazioni lontane anni luce tra loro e vedono il mondo in modo
completamente diverso. Eppure, nonostante siano così
anagraficamente lontani, i due trovano il modo di comunicare,
trovando affetto e conforto l’uno nell’altro. Alessandro grazie ai
consigli di Giorgio riesce a riavvicinarsi al padre e Giorgio
trascorre serenamente gli ultimi giorni di vita che gli
restano.
Quella di Tutto Quello Che Vuoi è
una storia dolce e struggente, un ottimo debutto per Andrea
Carpenzano che per la sua interpretazione, riceve il Premio
Guglielmo Biraghi ai Nastri D’argento
2017.
Andrea Carpenzano film e serie
tv
8. Nello stesso
anno d’uscita di Tutto Quello Che Vuoi (2017), il
giovane Andrea lavora anche a un altro progetto molto importante.
Viene infatti scelto da Claudio Amendola in persona per partecipare
al suo nuovo film dal titolo Il Permesso – 48 Ore Fuori.
Il film racconta la storia di Luigi
(Claudio
Amendola), Donato (Luca
Argentero), Rossana (Valentina Bellè)
e Angelo (Giacomo Ferrara), quattro detenuti che,
ottenuto un permesso speciale, escono dal carcere di Civitavecchia
per sole 48 ore allo scadere delle quali dovranno tornare dietro le
sbarre; se non lo faranno saranno considerati degli evasi. Durante
questi due giorni di libertà, impariamo a conoscere le loro storie,
i loro drammi familiari, gli amici e gli amori perduti e sopratutto
il motivo per cui sono finiti al fresco.
Andrea Carpenzano e Max Tortora in La Terra
dell’Abbastanza
7. Nel 2018, un
anno dopo il suo debutto cinematografico, Andrea Carpenzano recita
in altre due produzioni italiane. La prima riguarda un
cortometraggio, diretto da Valerio Rufo, dal
titolo Via Lattea; il secondo progetto è invece un
film, dal titolo La Terra dell’Abbastanza, diretto da
Fabio e Damiano D’Innocenzo.
Opera prima dei fratello
D’Innocenzo, presentata a Festival di Berlino 2018 nella sezione
Panorama, la pellicola racconta la storia di Mirko (Matteo
Olivetti) e Manolo (Andrea Carpenzano),
due migliori amici che vivono alla periferia di Roma. Vivono
entrambi con genitori single e in condizioni ai limiti della
povertà; vanno ancora a scuola e si arrangiano con lavoretti
occasionali per sbarcare il lunario. Tuttavia i ragazzi condividono
lo stesso sogno, una vita fatta di agi, piena di soldi e donne
bellissime, una vita completamente diversa da quella che sembrano
destinati a vivere. Una sera, tuttavia, i ragazzi si trovano
invischiati in un brutto affare; mentre fanno una rapina a mano
armata, uccidono un uomo e vengono coinvolti con la mafia locale.
Quell’omicidio consegna i due ragazzi nelle mani del boss di zona
che li usa per i suoi loschi affari. La loro vita quindi cambia ma
in peggio e presto i ragazzi si ritrovano intrappolati in una
spirale di sangue e oscurità.
Andrea Carpenzano in Il
Campione
Andrea Carpenzano nel film Il Campione
6. L’ultimo
progetto cinematografico a cui Andrea Carpenzano ha lavorato è il
film Il
Campione, del 2019, esordio alla regia di
Leonardo D’Agostini.
Il film racconta la storia di
Christian (Andrea Carpenzano), un giovane
calciatore di talento ma dal temperamento assai imprevedibile. Dopo
il suo ultimo colpo di testa, il coach decide di assegnargli un
tutor che lo assista e tenga a bada il suo brutto carattere. Ecco
che a Christian viene assegnato Valerio (Stefano
Accorsi), un professore un po’ timido e solitario,
l’esatto opposto del giovane campione. Tra i due, così diversi tra
loro, volano subito scintille ma ben presto la loro relazione si
trasforma il reciproco affetto e rispetto.
Questo è senza dubbio il ruolo che
ha consacrato il talento cinematografico di Andrea, nonché quello
più amato dal pubblico, soprattutto dai giovani. Si tratta,
infatti, di un film di formazione, profondo ed emotivo, un film che
parla d’amicizia e di crescita interiore.
Andrea Carpenzano in Immaturi
Andrea Carpenzano in Immaturi – La Serie
5. Oltre a essere
diventato una delle nuove stelle del cinema italiano, Andrea è
riuscito a sfondare anche sul piccolo schermo. Nel 2018 ha
partecipato alla serie televisiva Immaturi – La
Serie, diretta da Rolando Ravello.
Ispirata al primo film
Immaturi,
diretto da Paolo
Genovese, la serie racconta di un gruppo di ex
compagni di scuola che alla soglia degli quarantanni si trova a
dover ripete l’esame di maturità, annullato dal Ministero della
Pubblica Istruzione. L’intera classe dovrà quindi rifrequentare
l’anno scolastico e prepararsi all’esame, mantenendo allo stesso
tempo immutate le proprie vite. Il gruppo di quarantenni si trova
quindi a dover fare un tuffo obbligato nel passato e a dover anche
interagire con le nuove generazioni di adolescenti.
4. Nonostante la
sua giovane età, Andrea Carpenzano è molto diverso dai suoi
coetanei. All’età di soli 25 anni, Andrea ama la
tranquillità e il silenzio; se l’idea di svago dei ragazzi
della sua età è la discoteca, per il giovane Carpenzano non c’è
niente di meglio di una lunga passeggiata nella natura.
3. Sappiamo che la
sua carriera è iniziata un po’ per caso ma in realtà ad Andrea il
mondo del cinema è sempre piaciuto. In più di un’occasione,
infatti, l’attore ha dichiarato di non aver mai pensato di poter
fare un giorno l’attore ma di aver immaginato invece di finire a
lavorare dietro la macchina da presa. Andrea da ragazzo
sognava di lavorare come montatore.
2. Un po’ come
tutti gli artisti, anche Andrea non ha mai avuto un bel
rapporto con la scuola. Nonostante abbia sempre fatto in
modo di superare l’anno scolastico, studiare non è mai stato nelle
sue corde. Ciò che l’ha aiutato ad arrivare al diploma è stato
principalmente il rapporto con i professori; nonostante non fosse
una cima a scuola, ha sempre avuto insegnanti dediti al proprio
lavoro che l’hanno aiutato a superare i momenti difficili.
1. Tra le sue
passione, oltre ovviamente al cinema, c’è il calcio e la Roma.
Andrea Carpenzano è un tifosissimo della Magica e
ovviamente dell’ex capitano Totti, suo unico grande eroe.
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