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Andrew Garfield ha mentito anche a Emma Stone sul suo ritorno a Spider-Man

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Andrew Garfield ha rivelato nell’episodio di questa settimana del podcast “Happy Sad Confused” che per proteggere il suo ritorno nei panni di Peter Parker/Spider-Man per Spider-Man: No Way Home ha significato anche mentire spudoratamente a Emma Stone, sua co-protagonista nei film di The Amazing Spider-Man e all’epoca dei film anche sua compagna.

“Emma [Stone] continuava a mandare messaggi e diceva, ‘Sei in questo nuovo film di Spider-Man?'” Garfield ha risposto quando gli è stato chiesto se avesse detto a Stone o Webb del suo ritorno in Spider-Man: No Way Home. “E io ero tipo, ‘Non so di cosa stai parlando’. Lei era tipo, ‘Stai zitto. Dimmelo e basta.’ E io, ‘Onestamente non lo so’. Ho continuato a farlo anche con lei. È divertente.”

Andrew Garfield ha detto che in nessun momento prima dell’uscita del film ha detto la verità a Emma Stone, aggiungendo: “E poi l’ha visto. E mi ha detto “Sei un idiota”. Non volevo dirlo a nessuno. L’ho preso molto sul serio. Non l’ho detto a nessuno”.

Garfield ha rilasciato la sua prima intervista sul suo ritorno nei panni di Spider-Man a Variety, dicendo: “Non mi aspettavo di avere mai più una conversazione sul potenziale ruolo di Peter Parker. Mi sentivo molto eccitato all’idea di essere di nuovo un fan. Ma ho ricevuto questa chiamata da Amy Pascal, Kevin Feige e Jon Watts con questa idea. Fu subito innegabile. Suonava incredibilmente divertente, incredibilmente spirituale, eccitante e tematicamente interessante. A un livello base, da fan di Spider-Man, bastava solo l’idea di vedere tre Spider-Men nella stessa cornice”.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

Fonte: Variety

Andrew Garfield ha “dovuto lavorare duramente per avere meno domande su Spider-Man”

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Andrew Garfield ha interpretato per la prima volta Peter Parker in The Amazing Spider-Man del 2012. L’attore ha ripreso il ruolo due anni dopo per The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro; tuttavia, l’incasso del film a fronte dell’enorme budget è stato considerato una delusione e la Sony Pictures ha deciso di collaborare con i Marvel Studios per un reboot. Ciò significa che l’attore non ha avuto modo di completare una propria trilogia dedicata al personaggio.

Ad ogni modo, Garfield è però tornato nel ruolo in Spider-Man: No Way Home del 2021 e i fan dei fumetti non vedono l’ora di vederlo indossare di nuovo i panni del protagonista. Garfield sta attualmente facendo parte della giuria guidata da Luca Guadagnino (Challengers) al Marrakech Film Festival e, durante un Q&A, ha ammesso di aver “dovuto lavorare molto duramente per avere meno persone che fanno domande su ‘Spider-Man’”. “Ci sto ancora lavorando, ovviamente. È un processo imperfetto”, ha scherzato dopo che gli è stato chiesto di parlare del suo ruolo più famoso.

Ha aggiunto di essere comunque “grato per quel periodo” perché “gli ha permesso di avere più facilmente la possibilità di lavorare con persone come Martin Scorsese subito dopo”. “Penso che Marty sia stato probabilmente in grado di far realizzare un progetto a cui teneva molto grazie ad ragazzo che interpretava Spider-Man come protagonista per interpretare un prete gesuita nel Giappone del 1600. Il fatto che quel film sia stato realizzato con l’aiuto di Spider-Man è una cosa bellissima”, ha aggiunto Garfield, riferendosi al film di Scorsese Silence del 2016.

Anche Guadagnino è intervenuto definendo Spider-Man un “supereroe affascinante”, condividendo il suo rammarico per non aver potuto lavorare a quel franchise con Andrew Garfield. “Ricordo che quando Sam Raimi ha diretto il suo primo film, e io avevo 28 o 29 anni, facevo questi sogni perché sono una specie di megalomane, e desideravo che mi fosse chiesto di farne uno”, ha rivelato. “Quindi vorrei averti diretto in ‘Spider-Man’”.

Sebbene ciò non sia successo, i due hanno comunque recentemente lavorato insieme in After the Hunt, il prossimo film di Guadagnino che vede tra i protagonisti anche Julia Roberts, Ayo Edebiri, Michael Stuhlbarg e Chloë Sevigny.

Andrew Garfield tornerà ad interpretare Spider-Man?

Durante una recente intervista, a Garfield è stato chiesto se si è parlato di un possibile ritorno alla Marvel. “Sì, certo, la tua supposizione non è infondata”, ha risposto con un sorriso. “Se fossi al tuo posto, posso immaginare di dire: ‘Sì, probabilmente ha avuto qualche conversazione’, sì”. Spinto ad approfondire, Garfield ha però deciso di schivare abilmente la domanda.

Capisco anche questa domanda. Capisco anche che, nella tua posizione, ti chiederai, visto che è stato un tale successo, se ne staranno parlando. Posso immaginare che lei lo ritenga vero”. “Mi sembra un po’ come se fosse illegale, una specie di insider trading”, ha risposto quando l’intervistatore gli ha chiesto se avrebbe dovuto scommettere sul fatto che avrebbe vestito di nuovo i panni di Spider-Man. “A prescindere da ciò che dico, potrei essere ritenuto responsabile per questo, e non intendo commentare”.

Andrew Garfield è stanco di commentare le voci su Spider-Man: No Way Home

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Spider-Man: No Way Home è sicuramente uno dei film più attesi del 2019, ma anche uno dei titoli su cui sono state fatte il maggior numero di speculazioni ad opera dei fan. Ciò è dovuto al fatto che il film riporterà sul grande schermo diversi personaggi dei precedenti franchise di Spider-Man, tra cui il Doctor Octopus di Alfred Molina e l’Electro di Jamie Foxx.

Tuttavia, due personaggi su cui non si ha ancora una conferma ufficiale sono le precedenti iterazioni dell’Uomo Ragno, vale a dire Tobey Maguire e Andrew Garfield. Soprattutto a quest’ultimo, è stato chiesto veramente tante volte di commentare la sua eventuale presenza nel film, e pare che ora l’attore sia piuttosto stanco della situazione (anche perché Garfield ha sempre smentito il suo coinvolgimento).

In una recente intervista con GQ, il protagonista di tick, tick… Boom! ha voluto mettere un apparente veto sull’intera vicenda, dichiarando: “Ascolta, a questo punto sono veramente stanco. Lo scopriremo quando il film uscirà nelle sale. O saremo tutti delusi, o saremo tutti felici. Qualcuno dirà: ‘Te l’avevo detto’. Ma lo scopriremo soltanto quando il film arriverà al cinema. Mi scuso in anticipo.”

Spider-Man: No Way Home, quello che sappiamo

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale italiane il 16 dicembre 2021.

Andrew Garfield e Paul Giamatti sul set di The Amazing Spiderman 2

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Ecco alcune foto di  e Paul Giamatti sul set di The Amazing Spiderman 2 mentre sono alle prese con una scena che sembra molto interessante. Mentre Rhino sembra particolarmente arrabbiato, Spidy chiacchiera e gioca amabilmente con una sua versione in miniatura, presenza che incuriosisce non poco riguardo alla trama del film.

Ecco le immagini e la nostra gallery del film:

 

Come sempre ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti  e  ai quali si aggiungono  in Electro, ​​ nei panni di Mary Jane Watson,  come Harry Osborn e infine il villain Paul Giamatti. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spiderman 2.

Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-Man 2La pellicola è diretta ancora una volta da  su una sceneggiatura di   ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Ecco anche la trama del film: In The Amazing Spiderman 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di  proteggerla – ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.

Fonte: Fan Girl

Andrew Garfield e Michael Shannon presentano 99 Homes [Video]

Arrivano al lido finalmente, dopo un giorno di quiete due star hollywoodiane, ovvero, Andrew Garfield e Michael Shannon che presentano il loro ultimo film 99 Holmes diretto da Ramin Bahrani. Eccoli in conferenza in attesa di passare sul red carpet per la premiere ufficiale.

http://youtu.be/O4gl6MIaYyA

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Andrew Garfield99 Homes vede nel cast anche Laura Dern, Tim Guinee, J.D. Evermore, Noah Lomax, Deneen Tyler, Donna DuPlantier.

Siamo a Orlando, Florida. Un film incentrato sulla crisi immobiliare. Dennis è un giovane padre di famiglia sfrattato dalla sua casa da un agente immobiliare che lavora per le banche: Mike, uomo affamato di potere che gira con una pistola. Nella situazione drammatica nella quale si trova, farebbe di tutto per riavere indietro la sua casa. Dennis finisce per accettare di lavorare per Mike e si trova così ad avere a che fare con la corruzione dell’industria immobiliare. Nel momento in cui i suoi problemi finanziari iniziano a sanarsi, la sua coscienza è ormai gravemente danneggiata e i rimorsi lo perseguitano

Andrew Garfield e il lavoro per The Amazing Spider-Man 3

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Andrew Garfield e il lavoro per The Amazing Spider-Man 3

Vi avevamo già riferito che Andrew Garfield è molto fiducioso nei confronti del nuovo film su Spider-Man e che non vede l’ora di tornare a essere “un normale spettatore”.

Adesso l’attore inglese ha raccontato a Uproxx il avoro che aveva cominciato a fare con Alex Kurtzman alla sceneggiatura di The Amazing Spider-Man 3. Il film si sarebbe concentrato ovviamente sulle nuove prospettive del personaggio che avrebbe dovuto affrontare una realtà completamente nuova dato l’addio a Gwen e l’approcciarsi di una nuova minaccia imponente costituita dal Goblin e dalla squadra che voleva mettere insieme.

L’intervista si è anche orientata verso le vicende che hanno visto la rottura tra Garfield e il franchise della SONY, ma l’attore è stato piuttosto evasivo: “A essere onesti, tutti i pro e i contro di ciò che è accaduto sono vonversazioni piuttosto private di cui preferisco non parlare in pubblico in situazioni legate alla stampa. Tutto ciò che posso dire è che non vedo l’ora di vedere i nuovo film”.

Andrew Garfield sarà accontentato nel 2017, quando Tom Holland prenderà ufficialmente il suo posto, dopo la comparsata in Captain America Civil War.

Andrew Garfield e Florence Pugh nel trailer di We Live in Time

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Andrew Garfield e Florence Pugh nel trailer di We Live in Time

A24 ha svelato il primo trailer di We Live in Time, il film dramma romantico con protagonisti i candidati all’Oscar Andrew Garfield (The Eyes of Tammy Faye) e Florence Pugh (Oppenheimer), che sarà presentato in anteprima mondiale al Toronto Film Festival.

Nel film del regista due volte vincitore del BAFTA John Crowley (Brooklyn), Almut (Pugh) e Tobias (Garfield) si conoscono in un incontro a sorpresa che cambia le loro vite. Attraverso le istantanee della loro vita insieme – innamorarsi l’uno dell’altro, costruire una casa, diventare una famiglia – viene rivelata una verità difficile che ne scuote le fondamenta. Mentre intraprendono un percorso sfidato dai limiti del tempo, imparano ad apprezzare ogni momento del percorso non convenzionale che la loro storia d’amore ha intrapreso.

We Live in Time, con Andrew Garfield e Florence Pugh

Scritto da Nick Payne (The Last Letter from Your Lover), We Live in Time è stato sviluppato da StudioCanal, che ha prodotto il film insieme a Leah Clarke e Adam Ackland di SunnyMarch, nonché a Guy Heeley. Benedict Cumberbatch è stato il produttore esecutivo. Il film dovrebbe uscire contro Piece by Piece di Morgan Neville, il film biografico su Pharrell Williams raccontato in Lego da Focus Features, così come titoli come Terrifier 3 e My Hero Academia: You’re Next.

Andrew Garfield e Dane DeHaan sul set di The Amazing Spiderman 2

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Andrew Garfield e Dane DeHaan sul set di The Amazing Spiderman 2

Ecco Andrew Garfield e Dane DeHaan sul set di The Amazing Spider-Man 2 a Brooklyn, dove i due, interpreti di Peter e Harry, stanno interpretando probabilmente una sequenza che mira ad accrescere il legame d’amicizia trai due personaggi.

Vi ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti Andrew Garfield e Emma Stone ai quali si aggiungono Jamie Foxx in Electro, ​​Shailene Woodley nei panni di Mary Jane Watson e Dane DeHaan come Harry Osborn. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-Man 2.

Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-Man 2. La pellicola è diretta ancora una volta da Marc Webb su una sceneggiatura di  Alex Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed uscirà il 2 Maggio 2014.

Trama: In The Amazing Spider-Man 2, per Peter Parker (Andrew Garfield), vive una vita molto la occupata – tra prendere i cattivi come Spider-Man e passare il tempo con la persona che ama, Gwen (Emma Stone); diplomato ormai ha lasciato le scuole superiore e non ha dimenticato la promessa fatta al padre di Gwen di  proteggerla – ma questa è una promessa che semplicemente non può mantenere sempre. Le cose cambieranno per Peter quando un nuovo cattivo, Electro (Jamie Foxx), emerge dagli abissi della città, e un vecchio amico, Harry Osborn (Dane DeHaan), ritorna, e fa riemergere nuovi indizi sul suo passato.

Andrew Garfield diretto da Andy Serkis in Breathe

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Andrew Garfield sarà il protagonista del drammatico Breathe, biopic diretto da Andy Serkis, al suo debutto alla regia (dopo lo slittamento di Jungle Book: Origins al 2018), sulla vita di Robin Cavendish, malato di polio che non si arrese alla malattia ma fece moltissimo anche per alleviare la sofferenza di altri pazienti.

Quando contrasse la poliomielite a 28 anni, a Robin Cavendish pronosticarono pochi mesi di vita, al massimo un anno. Paralizzato dal collo in giù e dipendente dalla macchina per respirare, l’uomo riuscì, contro ogni previsione, a uscire dall’ospedale e ad affrontare con coraggio e determinazione la sua patologia. Insieme al professore di Oxford Teddy Hall, studiò una sedia a rotelle dotata di respiratore e contribuì a mettere a punto altri dispositivi per migliorare le condizioni di vita degli ammalati.

Del cast fa parte anche Claire Foy, che interpreterà la moglie di Cavendish. Diana Blacker. William Nicholson scriverà la sceneggiatura.

Andrew Garfield è lanciatissimo. Protagonista dei prossimi Hacksaw Ridge di Mel Gibson e di Silence di Martin Scorsese, che usciranno per la stagione dei premi, l’attore britannico sarà anche nel nuovo film di David Robert Mitchell (It Follows), Under the Silver Lake.

Fonte

 

Andrew Garfield contento di non essere più Spider-Man

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Andrew Garfield contento di non essere più Spider-Man

Il Sony Hack ha rivelato, a suo tempo, che Andrew Garfield era già stato fatto fuori per The Amazing Spider-Man 3, che per un certo periodo è stato in produzione. Inoltre, quando il franchise si è spostato verso i Marvel Studios, l’attore non è stato preso nemmeno in considerazione per tornare nel ruolo del Tessi Ragnatele. Umanamente si immagina che l’attore abbia ricevuto un brutto colpo, invece, stando a quanto ha dichiarato a EOnLine, sembra tutt’altro che contrariato.

Spider-Man“È stata un’esperienza importante, una benedizione. L’ho fatto due volte e ho incontrato artisti incredibili. Ho avuto un’esperienza selvaggia e ora lo lascio andare, il che è davvero una cosa bella. Sono in pace con questo personaggio e sono contento che segua il suo corso”.

Oltre a dichiarazioni così pacifiche, Garfield si è anche lasciato andare a un commento sul suo successore, Tom Holland, e sul prossimo film di Spider-Man: “Sembra davvero un bel progetto, specialmente perché TOm Holland e un attore davvero bravo. Era in The Impossible ed è stato incredibilmente potente, sensibile, un magnifico attore. E poi è un ballerino, ha il corpo giusto per il ruolo. Sono davvero contento di essere tornato solo un fan, senza dover portare nessun peso”.

Leggi anche – Spider-Man: Jon Watts parla di Tom Holland e di Captain America Civil War

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Leggi anche – Spider-Man: i cinque momenti più imbarazzanti di zia May

Spider-Man è previsto per il 2017, alla regia ci sarà Jon Watts e Tom Holland sarà il nuovo protagonista con Marisa Tomei nei panni di zia May.

Fonte:  ET Online

Andrew Garfield con il cuore spezzato dopo Spider-Man

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Andrew Garfield con il cuore spezzato dopo Spider-Man

Andrew Garfield ha avuto il grande merito di rilanciare con modesto successo, a partire dal 2012, il franchise di Spider-Man nelle vesti di Peter Parker nel nuovo progetto The Amazing Spider-Man in co-prduzione Marvel Studios Sony Pictures, successo purtroppo non replicato (e, anzi, nettamente abissato) in seguito al grande flop di publico e critica di The Amazing Spider-Man 2, divenuto nel 2014 il più basso incasso mai ottenuto da un film con il protagonista Marvel.

Ciò ha portato i vertici produttivi a sciogliere precocemente il progetto prima di affidare il ruolo al giovane Tom Holland in Captain America Civil War e nell’attesissimo Spider-Man Homecoming.

Andrew Garfield diretto da Andy Serkis in Breathe

Durante l’ultima puntata del programma Actors on Actors” di Variety Garfield, parlano con la collega Amy Adams circa la propria professione e alcuni particolari aspetti del proprio lavoro, ha confessato di ripensare con grande nostalgia ai tempi in cui vestiva i panni di Spider-Man e di aver avuto letteralmente il cuore spezzato nel dover abbandonare così precocemente il personaggio tanto amato. L’attore ha infatti affermato che: “c‘è qualcosa di veramente bello e oscuro allo stesso tempo nell’essere quel tipo di personaggio. Ero ancora abbastanza giovane per lottare con il sistema delle major, dato che si tratta di società per capitali per lo più. Ho scoperto che è un mondo davvero molto difficile. Mi sono messo completamente al servizio della storia per servire questo personaggio incredibile che di cui ho sempre voluto vestire i panni  fin da quando avevo tre anni, e poi questo sogno viene compromesso e mi si spezza il cuore“.

Nessuno potrà mai sapere cosa sia realmente accaduto dietro le quinte e per quale vera ragione il progetto di The Amazing Spider-Man sia stato abortito, tuttavia i fans hanno sviluppato nel corso del tempo ciascuno le proprie opinioni in merito. Ciò non toglie che il Andrew Garfield abbia decisamente sofferto a causa delle decisioni, spesso troppo drastiche, operate dai grandi studi hollywoodiani.

Andrew Garfield arrivato alla premiere con tanti piccoli fan [Foto]

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Ieri, in occasione della premiere italiana di The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro in 3D, nelle sale dal 23 aprile distribuito da Warner Bros Pictures., Andrew Garfield, protagonista del film nei panni di Spider-Man, è arrivato sul red carpet in piazza della Repubblica a bordo di uno speciale open bus ricoperto da immagini del film e accompagnato da piccoli fan vestiti proprio come il celebre supereroe.

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The Amazing Spider-man 2, il film

Come sempre ricordiamo che nel film ritorneranno i protagonisti Andrew Garfield e Emma Stone ai quali si aggiungono Jamie Foxx nel ruolo di Electro, ​​Dane DeHaan come Harry Osborn, il villain Paul Giamatti e Felicity Jones. Tutte le news sul film le trovate nel nostro speciale: The Amazing Spider-man 2Mentre per tutte le info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda Film: The Amazing Spider-man 2La pellicola è diretta ancora una volta da Marc Webb su una sceneggiatura di  Alex Kurtzman, Jeff Pinkner, Roberto Orci ed uscirà il 23 aprile 2014.

Trama ufficiale del film: Abbiamo sempre saputo che la battaglia più importante di Spider-Man è quella che combatte dentro di sé: la lotta tra gli impegni quotidiani di Peter Parker, e le straordinarie responsabilità di Spider-Man. Ma in The Amazing Spider-Man 2: Il Potere di Electro, Peter Parker si ritrova a dover affrontare un conflitto molto più grande. E’ bello essere Spider-Man (Andrew Garfield). Per Peter Parker, non c’è niente di più emozionante che oscillare tra i grattacieli, sapere di essere un eroe, e passare del tempo con Gwen (Emma Stone). Ma essere Spider-Man però ha un prezzo: solo Spider-Man può proteggere il suo concittadini newyorchesi dai malvagi che minacciano la città. Con la comparsa di Electro (Jamie Foxx ), Peter deve affrontare un nemico molto più potente di lui. E con il ritorno del suo vecchio amico Harry Osborn (Dane DeHaan), Peter si rende conto che tutti i suoi avversarsi hanno una cosa in comune: la OsCorp.

Andrew Dominik e Ana de Armas presentano Blonde, in concorso a Venezia 79

Tra gli ultimi film attesi alla Mostra del Cinema di Venezia 2022 c’è Blonde, che sarà presentato in anteprima questa sera, prima che il Leone d’oro venga assegnato il 10 settembre, data conclusiva del festival. Girato da Andrew Dominik e con protagonisti Ana de Armas, Adrien Brody, Bobby Cannavale, Xavier Samuel, Julianne Nicholson e Lily Fisher, Blonde riadatta l’omonimo best-seller di Joyce Carol Oates, che ripercorre audacemente la vita di una delle icone intramontabili di Hollywood, Marilyn Monroe. Dalla sua infanzia precaria come Norma Jeane, fino alla sua ascesa alla fama e agli intrecci sentimentali, Blonde confonde i confini tra realtà e finzione per esplorare la crescente divisione tra il suo io pubblico e quello privato.

Proprio il regista del film Andrew Dominik e Ana de Armas assieme al cast di Blonde, approdato oggi al Lido, ci hanno parlato di questo impegnativo progetto, a lungo in cantiere e che si propone come una rielaborazione audace e fittizia di una delle biografie divistiche più struggenti di sempre.

Ana de Armas ha raccontato il suo viaggio in Blonde attraverso le due “facce” della diva, persona e personaggio, Norma e Marilyn. “Per la maggior parte del tempo, sono Norma, la storia è innanzitutto sua. Poi, ovviamente, Marilyn inizia a prendere il sopravvento. Hanno entrambe bisogno l’una dell’altra, sono complementari. Grazie a questo progetto ho imparato a mostrare ancora più empatia e rispetto nei confronti degli attori che si trovano costantemente sotto i riflettori, ho capito quanto questa situazione possa farci male, nessuno è preparato a gestire tutta questa pressione, al fatto che la gente proietti su di te quello che vuole. Ho imparato anche a proteggermi ancora di più. Lei ha fatto tutto ciò che ha potuto”.

Adrian Brody, che nel film interpreta una rielaborazione del dramamturgo Arthur Miller, ha poi affermato di essersi sentito onorato di poter prendere parte a questo progetto, che denuncia “tutto quello che hanno dovuto sopportare le donne per lungo tempo. Sono molto consapevole della netta divisione tra l’adulazione del pubblico nei confronti di Marilyn e di ciò che lei voleva essere veramente, anche dal punto di vista creativo e attoriale. Tanti artisti si sentono così, in un certo senso. Questo tormento interiore e i traumi irrisolti del suo passato non l’hanno mai abbandonata“.

Andrew Dominik ha spiegato in maniera concisa quali sono stati i punti cruciali di questo progetto, primo fra tutti la sensazione che Marilyn fosse fisicamente presente attorno a loro sul set di Blonde e che anche la sua aura potesse, in qualche modo, prendere parte a questa fantasia. “Marilyn era sul set con noi. Abbiamo girato proprio nella stanza da letto in cui è morta, è stato così difficile riuscire ad avervi accesso. Quando abbiamo terminato le riprese, tutti se ne sono andati e io mi sono sdraiato sul suo letto per dieci minuti. Ho avvertito una disperazione assoluta nella stanza, riuscivo a sentire sia la persona, Norma, che il personaggio, Marilyn, tutto unito in una sorta di comunicazione psichica”.

Non penso che il mio film sia originale. La maggior parte del materiale (libri, ecc) che hanno rielaborato la storia di Marilyn sono sempre fantasie rischiose. Anche il mio film è una fantasia rischiosa. Marilyn è un personaggio verso cui proviamo tanti sentimenti, specialmente le donne: rappresenta la femminilità, ma anche il sentirsi incomprese, chiamate pazze…c’é un sentimento di sorellanza tra noi e Marilyn. Era l’Afrodite del 20esimo secolo. Aveva tutto ciò che la società ci impartisce di desiderare, perciò nella parabola di Marilyn possiamo capire che in realtà c’è qualcosa di sbagliato in quello che vorremmo”.

Ma cosa significa Marilyn per Andrew Dominik? Perchè il regista ha avuto in mente il progetto di Blonde da tantissimi anni? “Marilyn rappresenta la mia fantasia, la donna che porto dentro di me, quella che Freud chiamava anima, qualcosa di totalmente diverso da quello che lei è effettivamente stata. Io la amo, amo la vera persona che era. Ma la vera persona è stata la Marilyn gioiosa, quella preoccupata….una miscela di tutti questi stati d’animo che mi fa credere, a volte, di conoscerla”.

L’accento è stato poi posto sull’utilizzo dei colori e del bianco e nero in base a sequenze specifiche, proiezioni o meno di ciò che Norma/Marilyn immagina. “Abbiamo ricreato a colori specialmente le immagini di lei che abbiamo in mente e che esistono. La verità è che l’uso del bianco e nero segue un’idea precisa: il voler creare un’associazione tra ciò che conosciamo di lei, cambiandone però il significato. Così, un ricordo romantico che abbiamo di Marilyn, qui può non essere un’immagine romantica. Il film è sempre dalla sua parte, gli unici sentimenti che gli interessano sono i suoi”.

Anche il concetto e il rapporto di Marilyn con la maternità sono parte fondante del viaggio di Blonde nella psiche di Marilyn: “Marilyn deve dialogare con questa maternità mai raggiunta. Il bambino è per lei vero tanto quanto ogni altra persona nel film, per questo dovevamo rappresentarlo. Si muovono due forze opposte nei confronti della maternità: da una parte, vuole rielaborare il trauma della sua infanzia e infondere amore a una nuova creatura, dall’altro, l’unica esperienza della maternità che ha conosciuto è stata quella terribile di sua mamma, quindi, ha paura”.

Andrew Dominik ha inoltre dichiarato che Blonde non sarebbe mai potuto esistere senza Brad Pitt, che figura come produttore del film con la sua casa di produzione Plan B. “Brad è il migliore amico che un regista potrebbe desiderare, è una delle ragioni fondamentali per cui questo film esiste. Ha messo più impegno nella realizzazione di Blonde, rispetto a tutti i film in cui ha lavorato con me”.

Blonde sarà disponibile su Netflix dal 29 settembre 2022.

Andrew Davis, regista di Il fuggitivo, spiega il problema dei thriller moderni

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Il regista Andrew Davis ha vissuto un periodo di grande successo nei primi anni ’90 con film come Trappola in alto mare (1992) e Il fuggitivo (1993). Quest’ultimo, in particolare, si è distinto per aver guadagnato oltre 400 milioni di dollari al botteghino a fronte di un budget di soli 44 milioni, ottenendo recensioni entusiaste e 7 nomination al premio Oscar, tra cui quella del Miglior Film.  Tale titolo viene ora riproposto nelle sale statunitensi per il suo 30° anniversario e, durante la promozione, Davis ha rivelato il motivo per cui ritiene che quel film abbia avuto più successo di molti thriller moderni.

Parlando con Comicbook.com, il regista ha infatti spiegato che secondo lui il fascino de Il fuggitivo è la sua teatralità, mentre i thriller moderni si concentrano troppo sul realismo. “L’incedere del film e il suo ritmo… è un’interessante linea di demarcazione tra le cose che oggi sono tagliate così velocemente che si fa fatica a seguire quello che succede“, ha detto il regista, continuando poi con: “E i personaggi borbottano quando parlano ora, è una specie di realtà… ci sono attori che borbottano per tenersi legati alla realtà, ma così non si riesce a capire le loro parole“.

Il fuggitivo penso che abbia una struttura più classica in termini di come le informazioni vengono date alle persone e di come le si segue nel corso della narrazione“, ha concluso Andrew Davis. Riguardo a cosa rende rilevante il suo film ancora oggi, egli sembra poi non avere dubbi: “Certamente si è discusso molto del ruolo delle case farmaceutiche e del loro agire scellerato nel mettere in commercio farmaci che fanno male alle persone. La storia di base de Il fuggitivo è proprio questa: un medico che dice: ‘Questo Provasic fa sanguinare la gente’ e loro devono farlo tacere perché vogliono fare soldi. È una storia molto attuale“.

Andrew – le ombre di un principe, la recensione

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Andrew – le ombre di un principe, la recensione

Questo non è un periodo tranquillo per la Corona inglese e Andrew – le ombre di un principe non aiuterà di certo Buckingham Palace. Questa docu-serie, composta da due puntate di 90 minuti, racconta il sexgate che ha scosso la Royal Family e ha cambiato il destino del terzo genito della defunta Elisabetta II. La miniserie di Crime+Investigation attraverso filmati d’epoca, molte interviste inedite e il celebre faccia a faccia di Andrew duca di York con la giornalista Emily Maitlis svela la storia dietro allo scandalo sessuale che ha visto protagonista l’ex “Altezza Reale” che da sempre nega il fatto.

Il principe Andrew

Andrew le ombre di un principe è un docu-serie incentrata su due narrazioni ben diverse ma che portano però alla stessa conclusione. La prima è quella della preparazione all’intervista di Newsnight della BBC e la seconda, più classica, in cui si inizia con la nascita di Andrew a Londra il 19 febbraio 1960. Il fratello minore dell’attuale Re Carlo III, come tutti ormai sanno anche grazie alla celebre serie di Netflix The Crown o i numerosi servizi dei telegiornali, era il figlio preferito della Regina Elisabetta.

Il duca di York fin da bambino si è sempre mostrato estroverso. Andrew non avendo un grande talento nello studio ha puntato, fin dalla giovane età, alla carriera militare. Dopo il diploma non si iscrisse all’università, ma alla Britannia Royal Naval College a Dartmouth. Nel 1978 Andrew viene arruolato nella Royal Navy e partecipa come ufficiale di marina alla guerra di Falkland e ormai è sempre più consapevole d’essere la riserva della famiglia reale.

Dopo la fase da militare la docu-serie si sofferma molto sul passato da principe latin lover detto “Andy” che faceva breccia nei cuori di tutte le donne che incontrava o frequentava. Poi arriva la sua fase meno gossip da pagine patinate ma da fidanzato e poi marito di Sarah Ferguson. Da questo matrimonio, durato dal 1986 al 1996, sono nate le due principesse Beatrice ed Eugenia. Da qui lui, ormai scapolo di mezz’età, con la passione per le belle cose costose che però non si addicono all’etichetta da figlio della Regina, inizia a frequentare gente miliardaria che gli offre vacanze da sogno e soldi grazie al suo prestigioso titolo regale.

Il principe Andrew e le sue ombre

La prima puntata del documentario cambia tono e inizia la parte più da cronaca nera d’inchiesta dove si alterna Emily Maitlis e la produttrice di Newsnight e di come Andrew ha conosciuto Jeffrey Epstein grazie all’amicizia in comune con Ghislaine Maxwell. Grazie ad un intervento di Vicky Ward di Vanity Fair che ancora prima del sexgate cercò di svelare chi era veramente Epstein. La giornalista lo racconta come una sorta di grande Gatsby ma della finanza americana che trasferiva illegalmente i soldi in un paradiso fiscale. Un uomo da cui è meglio stare lontani, che manipola la gente, che è lo stesso che rivelano le sue stesse vittime che parlano, nel proseguire della docuserie, dei raccapriccianti abusi e violenze sessuali subite. L’episodio uno finisce con l’arresto di Epstein il 6 luglio 2019, con l’accusa federale per traffico sessuale di minori in Florida e New York.

L’intervista di Andrew a
Newsnight

La parte due di Andrew le ombre di un principe inizia subito parlando del suicidio in cella di Epstein il 10 agosto, neanche un mese dopo dalla sua carcerazione. Da qui si alternano filmati del 2019 con i processi delle donne abusate come quello di Virginia Giuffre, la ragazza minorenne ai tempi dello scatto, della foto che incrimina il principe e l’ormai sempre più vicina intervista di novembre di Andrew. Il punto più alto ovviamente è Emily Maitlis, in una sala del palazzo reale, fa domande al “Altezza Reale” sugli abusi sessuali che ragazze minorenni hanno subito a Londra, sull’isola privata sulle isole Vergini e nella casa newyorkese di Epstein.

L’intervento è così disastroso per il duca di York che la giornalista appena finisce, come svela lei stessa, scappa nella redazione del programma tv per paura che qualcuno dell’ufficio stampa si accorga delle risposte e che censuri o cancelli l’intera registrazione. Non succede e viene mandata in onda, per Andrew da qui la sua vita cambia del tutto e in peggio. La docu-serie si conclude nel 2022 con un accordo stragiudiziale, soldi sborsati dalla famiglia reale inglese alla vittima Virginia, e infine la Regina che revoca, al suo figlio prediletto, i titoli regali.

Andrew – le ombre di un principe è una miniserie che con l’uso del documentario spiega uno degli scandali più gravi che ha compromesso la reputazione della Corona inglese. Il punto più interessante è il lavoro portato avanti dal team di Newsnight e tutta la storia nascosta dietro l’intervista esplosiva del principe Andrew.

Andres Muschietti per il reboot de La mummia

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Andres Muschietti per il reboot de La mummia

 Potrebbe essere il regista Andreas Muschietti, reduce dal successo dell’horror movie La Madre, ad essere ingaggiato dalla casa di produzione Universal per un reboot de La Mummia, famosissima saga di successo.

La decisione potrebbe essere stata definita dopo l’abbandono del regista Len Wiseman lo scorso agosto, ricaduta su Muschietti grazie al grande successo ottenuto dopo l’uscita del film prodotto da Guillermo del Toro, che ha incassato 146 milioni di dollari in tutto il mondo.

Il film sarà prodotto da Roberto Orci e Alex Kurtzman, ma ancora non si sa chi farà parte del cast e la data di uscita di questo progetto. Probabilmente la sceneggiatura sarà un vero e proprio horror, a differenza della scorsa, che vedeva protagonista Brendan Fraser in una commedia avventurosa, con la regia di Stephen Sommers.

Fonte: The Hollywood Reporter

Andrej Tarkovskij – il potere del cinema: la mostra

Andrej Tarkovskij mostra

Oggi, 3 Aprile 2013, si è tenuta nella prestigiosa cornice del museo d’arte contemporanea MACRO di Roma la presentazione della mostra monografica sul maestro del

Andrei Konchalovsky a Venezia 77 con Cari Compagni

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Andrei Konchalovsky a Venezia 77 con Cari Compagni

Andrei Konchalovsky ha presentato il Concorso alla 77° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Cari Compagni, il suo ultimo film, in cui è protagonista Julia Vysotskaya, sua compagna anche nella vita.

Il film è basato su un fatto realmente accaduto a Novocherkassk il 2 giugno del 1962 e secretato fino agli anni ’90. Nel 1992 venne avviata la prima inchiesta. Le vittime del massacro erano state occultate in tumuli sotto falso nome perché non venissero mai ritrovate. I principali sospetti fra gli alti vertici governativi erano già morti. I responsabili non sono mai stati condannati.

Andrea Segre a lavoro su 40%, il nuovo film

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Si intitolerà 40% il nuovo film dell’apprezzato regista Andrea Segre, reduce dal successo dei documentari I Sogni del lago salato e La prima Neve.

40% si baserà su una sceneggiatura di Marco Pettenello, Andrea Segre e sarà prodotto da Francesco Bonsembiante con la Jolefilm,  e la Mact Productions. 

Il film è prodotto con il contributo del MiBACT ed è una co-produzione Italia/Francia, come già accaduto con i precedenti film del regista. Al momento no si hanno ulteriori dettagli in merito al tema trattato.

Andrea Sartoretti: 10 cose che non sai sull’attore

Andrea Sartoretti: 10 cose che non sai sull’attore

Diviso tra cinema, televisione e teatro, l’attore Andrea Sartoretti si è negli anni distinto per alcune scelte coraggiose, che lo hanno portato a prendere parte a film rivelatisi poi successi di critica e pubblico. Noto per aver ricoperto il ruolo di uno sceneggiatore nella serie Boris, Sartoretti ha avuto modo di partecipare anche ad importanti film internazionali e opere d’autore.

Ecco 10 cose che non sai su Andrea Sartoretti.

Andrea Sartoretti: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film italiani. Sartoretti debutta al cinema nel 1998 con il film Piccole anime, per poi recitare in Eccomi qua (2003), Piovono mucche (2003), Passo a due (2005), Mission: Impossible III (2006), Feisbum! Il film (2009), Boris – Il film (2011), ACAB – All Cops Are Bastards (2013), Wax (2013), Ogni maledetto Natale (2014) e Monte (2016), che gli permette di ottenere numerosi riconoscimenti. Successivamente recita in La notte è piccola per noi (2016), Nevermind (2018), Il destino degli uomini (2018), A Tor Bella Monaca non piove mai (2019) e Figli (2020).

2. Ha preso parte a celebri produzioni televisive. Nel corso della sua carriera l’attore ha preso parte a produzioni televisive come Don Matteo 5 (2006), Boris (2007-2010), con cui diventa celebre, Romanzo criminale (2008-2010), dove ricopre il ruolo di Bufalo, Distretto di Polizia 8 (2008), Squadra antimafia – Palermo oggi (2012-2013), Il bosco (2015) e Come quando fuori piove (2018).

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Andrea Sartoretti: la sua fidanzata

3. È molto riservato. L’attore non è solito condividere dettagli sulla sua vita privata, a tal punto da non possedere alcun account social. Sartoretti è stato tuttavia fotografato in compagnia di quella che si presume sia la fidanzata, ma l’attore non ha mai confermato né smentito le voci a riguardo, limitandosi a dichiarare che l’amore è una cosa seria, che richiede impegno e dedizione.

Andrea Sartoretti in Figli

4. Reciterà nell’atteso film. L’attore sarà tra i protagonisti del film Figli, atteso per il 23 gennaio 2020 e dove reciterà accanto agli attori Valerio Mastandrea, Paola Cortellesi e Stefano Fresi. Tratto da un monologo scritto da Mattia Torre, il film affronta con un tocco originale il mondo della genitorialità, tra le sue gioie e le sue frustrazioni.

Andrea Sartoretti e Marco Bocci

5. È il protagonista del nuovo film del regista. Nel 2019 l’attore è protagonista di A Tor Bella Monaca non piove mai, regia di Marco Bocci, dove l’attore interpreta Romolo, ex delinquente in cerca di una nuova vita. L’attore si è dichiarato felice di poter prendere parte ad un progetto che parla di periferia senza i soliti cliché, e dare vita ad un personaggio il cui unico desiderio è la normalità.

Andrea Sartoretti in Boris

6. Ha dato vita ad un celebre personaggio. Nella serie Boris l’attore interpreta uno degli sceneggiatori della fantomatica fiction “Gli occhi del cuore”. Il personaggio è diventato uno dei più celebri della serie, e Sartoretti ha saputo dar vita ad alcuni dei momenti comici più riusciti, conquistando pubblico e celebrità.

Andrea Sartoretti ha recitato in Monte

7. Con il suo ruolo ha vinto diversi premi. Nel 2016 Sartoretti è protagonista del film Monte, del regista Amir Naderi. Qui l’attore interpreta Agostino, un uomo che pur di proteggere la sua famiglia sfiderà la natura avversa, impegnandosi in un’impresa titanica. Per tale ruolo, l’attore è stato premiato con il Premio Speciale ai Nastri d’argento 2017.

andrea-sartoretti-monte

8. Ha affrontato con dedizione le difficoltà del set. Girato sulle montagne dell’Alto Adige, il film ha sottoposto la troupe a condizioni estreme, tra freddo, isolamento e necessità di un’ottima condizione fisica. L’attore ha dichiarato di non essersi lasciato abbattere da tali ostacoli, motivato dalla storia del film e dall’importanza delle sue tematiche.

Andrea Sartoretti è Bufalo

9. Lo considera il ruolo della sua vita. Nella serie Romanzo criminale Sartoretti ricopre il ruolo di Bufalo, a cui si è dichiarato particolarmente affezionato. Questo personaggio ha infatti permesso all’attore di raggiungere la notorietà, e la sua natura di criminale ma anche di persona profondamente romantica sono gli aspetti più apprezzati dall’interprete.

Andrea Sartoretti età e altezza

10. Andrea Sartoretti è nato a New York, Stati Uniti, il 9 ottobre 1971. L’altezza complessiva dell’attore è di 175 centimetri.

Fonte: IMDb

Andrea Riseborough: l’Academy annuncia una “revisione in corso” per la nomination agli Oscar 2023

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L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha confermato che sta “conducendo una revisione delle procedure della campagna” di promozione per le nomination agli Oscar sulla scia della nomination all’Oscar a sorpresa ottenuta da Andrea Riseborough per il piccolo film indipendente To Leslie.

Lo scorso venerdì, l’Academy ha rilasciato una dichiarazione riguardante alcune modalità di svolgimento delle campagne di promozione, sebbene nella dichiarazione non menzionasse specificamente To Leslie.

“L’obiettivo dell’Academy è garantire che la competizione degli Awards sia condotta in modo equo ed etico e ci impegniamo a garantire un processo di premiazione inclusivo”, si legge nella dichiarazione. “Stiamo conducendo una revisione delle procedure della campagna attorno ai candidati di quest’anno, per garantire che nessuna linea guida sia stata violata e per informarci se dovessero essere necessarie modifiche alle linee guida in una nuova era di social media e di comunicazione digitale. Abbiamo fiducia nell’integrità delle nostre procedure di nomina e di voto e sosteniamo autentiche campagne di base per prestazioni eccezionali”.

To Leslie, che ha incassato solo $ 27.000 al botteghino, è stato oggetto di esame per la campagna mirata condotta dai suoi sostenitori per conto di Andrea Riseborough, la protagonista.

Sin dalle nomination del 24 gennaio, l’industria ha discusso animatamente se la campagna del film violasse le regole e le linee guida stabilite da AMPAS. Da quando è stato annunciato il nome di Riseborough nella cinquina di nominate agli Oscar 2023 come migliore attrice protagonista, sono circolate voci secondo cui questa nomination potrebbe essere annullata. Infatti, secondo più fonti, l’Academy si riunirà domani, proprio per discutere di questo evento. Inoltre, le fonti rivelano anche che sebbene l’Academy sia stata inondata di chiamate ed e-mail riguardanti l’inclusione di Riseborough, non sono state presentate denunce formali.

Nelle settimane che precedono le votazioni dei membri dell’Academy, non è stato intercettato nessuno sponsor ufficiale per To Leslie, proprio perché, in genere, film piccoli non hanno le risorse per una campagna pubblicitaria da Oscar. Al contrario, film come Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale e Top Gun: Maverick, con alle spalle grandi studi come Netflix e Paramount, hanno avuto la possibilità di una grande esposizione.

Tuttavia, Riseborough è riuscita ad arrivare nella cinquina, “togliendo il posto” alle favorite Viola Davis (The Woman King) o Danielle Deadwyler (Till). Tuttavia, la sua performance è stata osannata da moltissimi colleghi, tra cui Edward Norton, Jane Fonda e persino la collega candidata Cate Blanchett, che hanno elogiato pubblicamente il lavoro dell’attrice. To Leslie è stato diretto da Michael Morris, e sua moglie Mary McCormack si è dimostrata determinante nell’assemblare un esercito di sostenitori di primo piano per Riseborough. In un’e-mail privata, che la rivista Variety è riuscita ad ottenere, McCormick ha fornito agli amici gli strumenti e le istruzioni per far funzionare il passaparola sul film e sulla performance al meglio, rivolgendosi a una maling list di altissimo profilo.

Non c’è niente di sbagliato nell’incoraggiare gli elettori dell’Oscar a guardare un film propagandandone i meriti. Ma alcune campagne rivali affermano che To Leslie ha utilizzato “tattiche aggressive” che oltrepassano il limite.

E c’è un precedente per squalificare film e artisti per aver infranto le regole. Nel 2014, Bruce Broughton, allora membro del comitato esecutivo del ramo musicale dell’Academy, è stato nominato per la canzone originale di Alone Yet Not Alone. Dopo che si è scoperto che Broughton aveva personalmente inviato un’e-mail ai membri del ramo musicale per informarli della sua presentazione alle votazioni, la sua nomina è stata annullata.

Nel caso di Riseborough, i critici devono ancora trovare una “pistola fumante” che mostri una sollecitazione diretta da Riseborough ai membri dell’Academy. Ma altri che hanno lavorato per suo conto sono stati accusati di violare le regole. In tal caso, ciò rende responsabile Riseborough, che è anche produttore esecutivo di To Leslie?

Frances Fisher, membro dell’Academy, è stata una delle sostenitrici più accese di Riseborough, condividendo più post sulla sua performance sui social media. Tuttavia, alcuni di quei posti potrebbero anche violare le regole dell’Academy, in particolare la numero 11 “Riferimenti ad altri candidati“, in cui si afferma che “qualsiasi tattica che individui ‘il concorso’ per nome o titolo è espressamente vietata”.

In un post dal suo account Instagram personale datato 14 gennaio, Fisher ha scritto: “Ai miei colleghi attori dell’Academy – Secondo Pete Hammond che scrive per Deadline, Andrea Riseborough può ottenere una nomination all’Oscar se 218 (su 1.302) attori nel ramo degli attori la nominano al primo posto come migliore attrice. Sembra che Viola [Davis], Michelle [Yeoh], Danielle [Deadwyler] e Cate [Blanchett] siano abbiano in cassaforte la loro nomination.”

Sebbene non sia “illegale” sostenere un film o una performance che si è apprezzata molto, nel riferimento a Yeoh, Deadwyler, Blanchett e Davis, Frances Fisher sembra aver commesso un errore. Ma ciò non implicherebbe direttamente Andrea Riseborough a meno che Fisher non fosse direttamente coinvolta nel film stesso.

Ma chi ha finanziato questo sforzo “autofinanziato”? Le campagne per gli Oscar sono sforzi costosi che coinvolgono feste, consulenti e pubblicità che hanno prezzi elevati. Apparentemente la campagna To Leslie era autofinanziata. Ma ha arruolato due società di pubbliche relazioni, Narrative e Shelter, insieme a organizzatori di eventi come Colleen Camp, per attirare l’attenzione sul film. Chi ha pagato quei conti? Momentum Pictures? Riseborough? Qualche terza persona?

Nelle settimane che hanno preceduto il voto AMPAS, l’autocampagna di Andrea Riseborough ha iniziato a decollare con l’aiuto del suo manager Jason Weinberg, Narrative PR e Shelter PR. Tuttavia, la maggior parte degli esperti di premi ha presunto che l’attrice fosse troppo lontana dal poter ottenere una nomination, dato che altri contendenti hanno ottenuto nomination ai Golden Globe, ai SAG e ad altri importanti premi che vengono consegnati prima e che di solito segnano la strada per gli Oscar.

Molti colleghi e amici di Riseborough hanno promosso la sua nomina e la sua performance, e questo non è proibito, ma bisognerebbe accertare, secondo l’Academy, che questo tipo di sforzo congiunto non costituisca un lavoro portato avanti da una lobby, cosa che invece l’istituzione proibisce.

La pratica di revoca della nomination esiste ed è stata applicata solo 6 volte in 95 anni di storia del premio. Sebbene non ci siano prove che Andrea Riseborough abbia violato le regole dell’Oscar, il team potrebbe aver utilizzato scappatoie per ottenere il riconoscimento che sentiva di meritare. Gli amici di Riseborough hanno capito che per assicurarsi una nomination, avevano bisogno solo di 218 dei 9.579 membri AMPAS. E hanno usato quella matematica a loro vantaggio.

La dimensione del ramo degli attori era di 1.302 membri quest’anno, il più grande dell’Accademia. Se ogni membro vota (e non succede mai), un candidato ha bisogno di 218 voti per assicurarsi uno slot. Se ci sono meno votanti, anche il numero richiesto perottenre lo slot diminuisce. Ma, ancora una volta, non c’è niente di sbagliato nel fare i conti e squalificare Riseborough richiederebbe prove concrete che devono ancora materializzarsi.

Se non vengono intraprese azioni di indagine e verifica, quello che è successo con Andrea Riseborough potrebbe essere preso a esempio anche da studi grandi, che potrebbero adottare le stesse tattiche sfruttando il potere dei social media.

Riseborough non è la prima ad autofinanziare la sua campagna. Sally Kirkland ha notoriamente scritto lettere agli elettori e parlato con qualsiasi giornalista disponibile per promuovere se stessa nella piccola commedia drammatica Anna (1987), mentre le famigerate pubblicità di “CONSIDER” di Melissa Leo sono state acquistate per promuovere la sua performance in The Fighter (2010) e intendevano mostrare il suo lato affascinante in contrasto con il suo lavoro in quel film nei pani di una madre operaia, così facendo si è avvicinata al limite di ciò che era consentito. L’attrice caratterista Ann Dowd ha racimolato circa $ 13.000 dai colleghi e dal suo conto in banca per inviare DVD ai membri dell’Academy per il suo acclamato lavoro come manager di un ristorante in Compliance (2012), ma non è riuscita a ottenere una nomination.

Andrea Riseborough: film e biografia dell’attrice britannica

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Andrea Riseborough: film e biografia dell’attrice britannica

Andrea Riseborough attualmente può essere vista nella serie drammatica di Netflix, acclamata dalla critica,  Bloodline, e prossimamente nella miniserie britannica National Treasure; scritta dal vincitore del BAFTA Jack Thorne, questo film per Channel 4 esamina l’effetto e le conseguenze di accuse di reati sessuali fatte a un fittizio personaggio pubblico molto amato.

Andrea Riseborough ha condiviso con i suoi colleghi attori del film di Alejandro González Iñárritu Birdman o (L’imprevedibile virtù dell’ignoranza) lo Screen Actors Guild Award per straordinaria performance di un cast in un film. Il film ha vinto quattro Oscar, tra cui quello per Miglior Film.

Andrea Riseborough, biografia

Cresciuta a Whitley Bay, una piccola cittadina del Regno Unito sul mare, ha scritto e creato i suoi propri mondi. All’età di nove anni, la sua insegnante di recitazione le ha suggerito di fare un’audizione al People’s Theatre (sede della Royal Shakespeare Company a Newcastle), e lei è apparsa nel suo primo spettacolo. Ha anche studiato danza classica e trascorso ogni singolo istante libero dipingendo e disegnando. Si è assicurata la sua tessera dell’associazione degli artisti (equity card) all’età di 18 anni.

Mentre ancora frequentava la Royal Academy of the Dramatic Arts (RADA), ha cominciato ad avere ruoli in telefilm e produzioni teatrali. Dopo aver lasciato la RADA, ha interpretato lo spettacolo, vincitore dell’Oppenheimer Award, A Brief History of Helen of Troy (Una breve storia di Elena di Troia) al Soho Theatre, diretto da Gordon Anderson, ed è stata nominata Miglior Attrice Esordiente ai Theatre Goers’ Choice Awards del 2005. Il primo ruolo cinematografico di Andrea Riseborough è stato in Venus (2006) di Roger Michell, interpretato dalla sua buona amica Jodie Whittaker e da Peter O’Toole.


Ha recitato per sei mesi al National Theatre in Burn di Deborah Gearing, Chatroom di Enda Walsh e Citizenship di Mark Ravenhill, tutti diretti da Anna Mackmin. E’ stata onorata con un premio Ian Charleson per la sua interpretazione nella messa in scena della Royal Shakespeare Company di Peter Hall di Measure for Measure (Misura per misura).

Andrea Riseborough filmografia

Andrea Riseborough si è imbarcata nel suo primo ruolo da protagonista in una serie televisva con Party Animals, con Matt Smith, Raquel Cassidy, e Andrew Buchan.

Mike Leigh le ha poi offerto un ruolo nel suo film La felicità porta fortuna – Happy-Go-Lucky. Ha fatto il film e dopo ha recitato al Royal Court Theatre in The Pain and the Itch di Bruce Norris, per il quale è stata nominata come Miglior Attrice Non Protagonista ai Theatre Goers’ Choice Awards del 2007.

Andrea Riseborough ha poi interpretato il ruolo di Margaret Thatcher nel telefilm Margaret Thatcher – The Long Walk to Finchley, diretto da Niall McCormick, per il quale ha ricevuto una nomination ai BAFTA; è stata la protagonista del cortometraggio Love You More, diretto da Sam Taylor-Johnson e scritto da Patrick Marber; ha interpretato il film indipendente di Avie Luthra Mad Sad & Bad; e il ruolo della protagonista nella miniserie The Devil’s Whore, sulla Guerra Civile Inglese del 17mo secolo, diretta da Marc Munden.

A teatro, ha recitato in A Couple of Poor, Polish-Speaking Romanians di Dorota Maslowska, al The Soho Theatre; e nella produzione del Donmar Warehouse di Ivanov, con Kenneth Branagh e Tom Hiddleston. Ha debuttato sul palcoscenico USA in The Pride di Alexi Kaye Campbell, diretto da Joe Mantello.

Tra i suoi crediti cinematografici ci sono: Non lasciarmi di Mark Romanek; We want sex di Nigel Cole; Brighton Rock di Rowan Joffe; W.E. – Edward e Wallis di Madonna, nel ruolo di Wallis Simpson; Resistance di Amit Gupta, con il suo collega in Animali notturni Michael Sheen; Disconnect di Henry Alex Rubin; Oblivion di Joseph Kosinski, con Tom Cruise; Welcome to the Punch di Eran Creevy; The Silent Storm di Corinna McFarlane; Hidden dei fratelli Duffer; attualmente in post-produzione il film di Jonathan Dayton e Valerie Faris Battle of the Sexes, nel quale interpreta Marilyn Barnett insieme a Emma Stone nel ruolo di Billie Jean King; e Doppio gioco di James Marsh, con Clive Owen, per il quale Andrea Riseborough ha vinto il British Independent Film Award (BIFA), l’Evening Standard British Film Award, e il London Critics’ Circle Film Award come miglior attrice.

Andrea Riseborough: 10 cose che non sai sull’attrice

Andrea Riseborough: 10 cose che non sai sull’attrice

Andrea Riseborough ha guadagnato sempre più prestigio negli ultimi anni, partecipando tanto ad acclamati film quanto a celebri serie TV. Il suo valore d’interprete è maturato notevolmente nel corso dell’ultimo decennio, dove si è potuta affermare grazie alla sua versatilità e al suo carisma, recitando in alcuni tra i titoli più celebri del cinema o della televisione.

Ecco 10 cose che non sai di Andrea Riseborough.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Andrea Riseborough ZeroZeroZero

Andrea Riseborough: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice ottiene un primo ruolo di rilievo nel film La felicità porta fortuna (2008), per poi affermarsi ulteriormente con Non lasciarmi (2010), con Carey Mulligan, W.E. – Edward e Wallis (2011), Disconnect (2012), Doppio gioco (2013) e Oblivion (2013), con Tom Cruise. Successivamente continua a recitare in film popolari come Birdman (2014), con Michael KeatonHidden – Senza via di scampo (2015), Animali notturni (2016), con Amy Adams, La battaglia dei sessi (2017), Morto Stalin, se ne fa un altro (2017), Mandy (2018), Nancy (2018) e The Grudge (2020), con Damián Bichir.

9. Ha preso parte a produzioni televisive.  Tra i primi ruoli noti in televisione dell’attrice vi è quello di Kirsty MacKenzie nella serie Party Animals (2007). Successivamente guadagna popolarità con Bloodline (2016), dove recita accanto a Ben Mendelsohn, per poi recitare nell’episodio Crocodile della serie Black Mirror (2017). Di recente ha invece preso parte alla serie Waco (2018), mentre nel 2020 è la protagonista Emma Lynwood in ZeroZeroZero, con Dane DeHaan.

8. Ha prodotto un suo film da interprete. Nel 2018 l’attrice decide di ricoprire per la prima volta il ruolo della produttrice per il film Nancy, nel quale interpreta la protagonista. Particolarmente legata al progetto sin da quando le fu proposto, la Riseborough decise infatti di aiutare economicamente la sua realizzazione, aggiungendosi al team di produzione.

Andrea Riseborough: chi è il suo fidanzato

7. È molto riservata riguardo la propria vita personale. Negli anni l’attrice ha fatto in modo di non divulgare dettagli della propria vita sentimentale e personale, tenendosi così alla larga dai riflettori della mondanità. Di lei si sa che ha avuto all’incirca fino al 2016 una relazione con Joel Appell, di cui però non si sa altro. Attualmente, invece, non è chiaro se l’attrice abbia o meno una nuova relazione.

Andrea Riseborough in Black Mirror

6. Ha posto una sfida ai produttori. Nell’episodio Crocodile, l’attrice è Mia Nolan, una donna in grado di avere accesso alle memorie di alcuni suoi intervistati. Originariamente, il personaggio protagonista era scritto per essere un uomo, ma dopo che la Riseborough lesse il copione, e si interessò alla parte, pose ai produttori la sfida di cambiarlo in un protagonista donna. Questi accettarono, affidando all’attrice la parte.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Andrea Riseborough Birdman

Andrea Riseborough in Oblivion

5. Non ricorda con piacere l’esperienza fatta per il film. Da quando l’attrice ha preso parte al film di fantascienza Oblivion, ha dichiarato che non prenderà mai più parte ad un blockbuster. Ha infatti raccontato di come l’esperienza sul set sia stata tremenda per lei, sentendosi continuamente a disagio per via dei dubbi di molti sul suo aspetto fisico e su come questo non fosse propriamente in linea con il canone.

Andrea Riseborough in Birdman

4. Ha particolarmente apprezzato la sua scena con Naomi Watts. Nel pluripremiato Birdman, l’attrice ricopre il ruolo di Laura, una delle interpreti dello spettacolo organizzato dal protagonista. In particolare, è rimasta celebre la sua scena dove si scambia un appassionato bacio con l’attrice Naomi Watts. Ricordando il momento, la Riseborough ha affermato di essersi sentita totalmente a suo agio a condividere tale momento con la Watts, con la quale ha un’ottima intesa.

Andrea Riseborough in ZeroZeroZero

3. Le location della serie l’hanno aiutata con il suo personaggio. Parlando della serie ZeroZeroZero, l’attrice ha raccontato di come aver girato le scene nelle vere location in cui la storia viene ambientata sia stato un grande aiuto per la sua interpretazione. Ciò le ha infatti permesso di calarsi in contesti sempre nuovi e realistici, potendo così rendere tale anche il proprio personaggio.

2. È rimasta affascinata dal romanzo. La serie ZeroZeroZero è la trasposizione dell’omonimo libro di Roberto Saviano. L’attrice ha raccontato di come, prima di leggere la sceneggiatura sia rimasta affascinata da tale scritto e dalle verità che esso porta alla luce. Fu proprio per via di come tale storia la colpì che accetto di ricoprire il ruolo della protagonista femminile.

Andrea Riseborough: età e altezza

1. Andrea Riseborough è nata a Wallsend, in Inghilterra, il 20 novembre 1981. L’attrice è alta complessivamente 166 centimetri.

Fonte: IMDb

Andrea Riseborough con Julia Roberts e Meryl Streep in Osage County

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Andrea Riseborough affiancherà i due premi Oscar Meryl Streep e Julia Roberts in Osage County, le cui riprese cominceranno in autunno. Il nome di Andrea Riseborough non è ancora noto ai più, ma l’attrice inglese si appresta a diventare una stella in ascesa nell’olimpo hollywoodiano.

Dopo averla vista in Non lasciarmi di Mark Romanek e, soprattutto, nel ruolo di Wallis Simpson in W.E. di Madonna, la Riseborough affiancherà Tom Cruise in Oblivion. Nel frattempo, nella sua agenda si inserisce un impegno di primo piano, come informa Indiewire: è stata appena annunciata la sua partecipazione a Osage County, accanto a due grandi nomi di Hollywood, ovvero Meryl Streep e Julia Roberts.

Il progetto, sostenuto dalla Weinstein Company e diretto da John Wells, è basato sul romanzo di Tracy Lett, già adattato in uno spettacolo teatrale premiato ai Tony Award. La storia ha inizio quando il padre del clan Weston scompare in una notte d’estate, e tutta la famiglia si riunisce nella casa natale in Oklahoma, dove vengono alla luce segreti a lungo celati. La Streep interpreterà la madre Violet, una matriarca dipendente dalle droghe con l’inclinazione a svelare grossi segreti, mentre la Roberts interpreterà la maggiore delle tre figlie, Barbara, in crisi a causa del marito che la tradisce con una studentessa. Infine la Riseborough sarà Karen, la figlia minore di Violet. Le riprese del film inizieranno in autunno. A produrre, George Clooney e Grant Heslov.

Andrea Marotti si racconta tra film di genere e co-produzioni

Andrea Marotti si racconta tra film di genere e co-produzioni

Andrea MarottiSiamo in un periodo storico del cinema in cui le produzioni cinematografiche stanno lavorando sulla ricerca di mezzi da impiegare nel processo produttivo. Il tema principale del dibattito moderno è sull’intervento delle tecnologie digitali e del loro utilizzo nei film. Questo si è accentuato nel momento in cui diversi registi famosi si sono schierarsi con o contro queste tecnologie.

Poco tempo fa, avevamo affrontato il tema delle produzioni cinematografiche. Quest’oggi vi proponiamo un intervista allo stesso giovane produttore italiano che ci ha illustrato in maniera dettagliata quali sono i principali ostacoli per produzioni di questo genere.

Andrea Marotti ha una casa di produzione, la Film Maker, con sede a Roma e specializzata in film di genere, dal thriller, all’horror fino al fantasy. Questa azienda è una produzione cinematografica indipendente che lavora molto in funzione di coproduzioni e la commercializzazione attraverso canali distributivi alternativi.

-Andrea, è vero o è leggenda che determinati aspetti, come l’ideazione di effetti visivi e mezzi di scena, richiedono una fase di produzione diversa?

<<È vero che la realizzazione di qualunque effetto visivo dovrebbe sempre iniziare con una accurata pianificazione e pre-visualizzazione. La cultura produttiva predominante ancora oggi nell’industria italiana e internazionale in relazione agli effetti visivi è quella del “lo aggiustiamo in post-produzione”, ovvero (…) concentrare tutta l’attenzione sulla preparazione delle riprese e di rimandare alla post-produzione e agli effetti visivi tutto quello che in ripresa non è perfettamente riuscito. Le nuove tecnologie digitali, se utilizzate in modo consapevole, consentono di realizzare delle pre-visualizzazioni,(…) molto accurate attraverso le quali il regista e il produttore possono prevedere il risultato dell’impiego di una tecnica piuttosto che di un’altra e possono quindi stabilire in anticipo quale è la strada migliore e più economica per arrivare all’effetto voluto. La difficoltà sta nell’inserire queste tecniche all’interno di una pipeline (flusso di lavoro) coordinata e funzionale, (…) senza alterazioni e perdite di informazione dalle pre-visualizzazioni, al montaggio fino agli effetti visivi.>>

-In un processo come questo, quali difficoltà si incontrano e come cambiano le aspettative del pubblico?

<<La principale difficoltà che incontriamo è di natura culturale: la maggior parte dei produttori non ha alcuna preparazione tecnica o tecnologica e quindi fatica a capire la portata dei benefici che l’approccio digitale può portare. È difficile cambiare la mentalità del “aggiustiamolo in post”.

D’altra parte invece le aspettative del pubblico sono sempre maggiori: nell’ultimo decennio i primi dieci maggiori incassi cinematografici a livello globale sono sempre stati film di effetti visivi. E quasi sempre questi film hanno innalzato il livello qualitativo e quindi l’aspettativa del pubblico.>>

-Dando una rapida occhiata a tutti i film che hai prodotto, si denota come nella tua filmografia ci sia una linea editoriale. Qual è il motore di base nell’accettare queste proposte?

<<La linea editoriale degli ultimi anni è stata determinata innanzitutto dalla presenza di effetti visivi e dalla possibilità di applicare l’innovazione tecnologica ai film che ho prodotto. Ma ovviamente trovare una bella storia e gli interpreti giusti, dal regista al cast fino alla crew, per raccontarla è sempre l’ambizione principale.>>

-Una delle caratteristiche fondamentali della Film Maker, sono le coproduzioni. La tua casa ha numerosi partner, in Italia, Argentina, Canada e molte altre ancora. Quanto valore hanno le collaborazione nei mercati internazionali?

<<Sono fondamentale. Le nostre partnership internazionali ci hanno consentito di finanziare progetti che il mercato italiano non avrebbe mai avuto né la forza né la volontà di realizzare. Lo stesso concetto lo stiamo applicando alla realizzazione di un network internazionale di effetti visivi, utilizzando le tecnologie e i software gestionali per consentire agli artisti digitali di non dover emigrare per poter lavorare su dei film di livello internazionale. Attraverso questo network siamo per esempio riusciti a lavorare alla realizzazione di effetti visivi di alto livello su dei film di produzione USA, ma dai nostri studi di Roma.>>

-Parlando nello specifico, Hidden 3D rappresenta la prima coproduzione italo-canadese per un film in 3D, come è stata l’esperienza nelle due realtà produttive?

<<Essendo anche il produttore del film ovviamente non ho avuto problemi ad applicare i concetti di design visualizzazione e pipeline digitale a questa produzione. Il risultato è stato che la stereografia del film risulta essere tecnicamente perfetta e che il film, pur nella sua relativa riuscita artistica, resta un piccolo capolavoro tecnico e produttivo.>>

-Stai per affrontare anche il genere di fantascienza avendo acquisito i diritti del classico a fumetti L’Eternauta. Puoi dirci di più al riguardo?

<<È sicuramente il progetto al quale sono più legato da un punto di vista emotivo e personale. La scomparsa del mio amico e coproduttore argentino del film, Oscar Kramer, ha lascito un grande vuoto che solo ora, dopo oltre un anno dalla sua scomparsa, sia io che i suoi soci argentini stiamo iniziando ad affrontare. È un film che si farà, ci vorranno ancora uno o due anni per vederlo nascere, ma sarà un grande progetto che lascerà una traccia indelebile.>>

-Hai coprodotto Dracula 3D di Dario Argento, che è stato selezionato anche per il Festival di Cannes 2012, quali sono state le difficoltà maggiori?

<<Dario è un grande artista che è abituato a realizzare le sue riprese di istinto, senza pianificazione ne limitazioni o costrizioni tecniche. Conciliare questo approccio puramente artistico alle necessità tecniche della stereoscopia e degli effetti visivi è stata sicuramente la sfida maggiore. I team della stereoscopia (DBW) e degli effetti visivi (Film Maker) hanno collaborato strettamente e insieme abbiamo sperimentato nuove soluzioni tecniche che hanno consentito a Dario di essere relativamente libero di girare quel che la sua arte e il suo istinto gli hanno suggerito.>>

Andrea Marotti dal David agli USA

Andrea Marotti dal David agli USA

La storia di Andrea Marotti è l’esperienza esemplare di un italiano che si afferma in un paese straniero e che insieme mantiene e incrementa le relazioni con la terra d’origine. Diplomatosi in uno dei più prestigiosi licei romani, ha frequentato l’Università in California, dove si è subito distinto come allievo brillante, tanto da essere scelto per una spedizione di alto interesse scientifico in Antartide.

Tornato in Italia, dopo aver lasciato un’impronta profonda nel panorama musicale italiano con la fondazione di un locale diventato presto il punto di riferimento per i nuovi cantautori italiani, è passato al campo cinematografico occupandosi di effetti visivi, a riprova della sua versatilità e del suo talento poliedrico.

In questo ambito ha conseguito in pochi anni brillantissimi successi, grazie alla sua peculiare capacità di unire una rarissima perizia tecnica nel realizzare al computer progetti visivi e visionari che stimolino l’immaginazione, con una non minore conoscenza delle ultime innovazioni tecnologiche, e soprattutto con una sensibilità artistica e umana che riesce a dare anima e un senso imprevisto a ogni film\ai film di cui si occupa.

Veloce come il ventoIl suo lavoro risulta così essenziale per garantire a un prodotto filmico un vero successo di critica e di pubblico. Successo riscosso sia in Italia che negli USA, dove si è trasferito nel 2014 e dove risiede tutt’ora. Sul fronte italiano basti citare la Nomination al David di Donatello per i VFX del film Dracula 3D di Dario Argento e da ultimo la vincita del David di Donatello 2017 per i Migliori Effetti Visivi del film di Matteo Rovere Veloce come il Vento.

E sul fronte americano ha dato un apporto essenziale a film come Nightcrawler (con Jake Gyllenhaal, nominato agli Oscar 2015), il pluripremiato It Follows, e importanti film come Monumental (con Jeremy Irons e Maria Bello) e (con Samuel L. Jackson e William Hurt). Ora e produttore esecutivo per i VFX della casa di produzione e post-produzione TUNNEL Inc. a Santa Monica, per la quale sta producendo importanti film.

Cittadino del mondo, contribuisce efficacemente a rendere sempre più positiva e ammirata l’immagine degli Italiani negli USA, e soprattutto crea una vera preziosa sinergia tra i due paesi, tessendo una rete importante di collaborazioni e di relazioni professionali.

Andrea Laszlo De Simone è il primo italiano a vincere un premio Cesar

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Alla cerimonia della 49esima edizione dei Premi César, i più importanti premi del cinema francese, Andrea Laszlo De Simone ha vinto il Premio César per la migliore musica originale di Animal Kingdom (Le Règne Animal), film di genere di Thomas Cailley.

Un risultato ancora più importante se si pensa che Andrea è il primo italiano nella storia a ricevere un premio in questa categoria.

Anche per questo grande è stata la sorpresa quanto immensa la soddisfazione. Nelle parole di Andrea Laszlo De Simone che ritira il premio c’è tutta la sua emozione: Questo film è stata un’esperienza incredibile per me, è un film politico: c’è l’avventura, c’è il dramma, c’è tutto in questo film!  Grazie agli attori che mi hanno ispirato, non è facile da spiegare, non è semplice fare la musica per un film. È il mio secondo film ed è incredibile per me, sono davvero emozionato!

Animal Kingdom (Le Règne Animal) è stato il lungometraggio con più nomination – dodici in tutto – e ieri sera ha vinto altri quattro César. Dopo aver ottenuto un notevole successo al botteghino in Francia, arriverà nelle sale italiane dal 20 giugno.

L’umanità rappresentata nel film è immersa nel caos e assiste al risveglio del suo lato animale. L’intensità del lavoro risiede in un viaggio emotivo, divertente e al tempo stesso commovente, tra un padre e suo figlio.

Un film attraverso cui Thomas Cailley con la complicitá della musica di Andrea Laszlo De Simone eleva l’esperienza cinematografica verso nuovi orizzonti, lontani dalle solite distopie.

Una colonna sonora che fonde elementi acustici, elettronici e classici: una composizione musicale potente, condotta sulle tonalità del film, sul suo naturalismo e sulla narrazione di una mitologia universale.

Andrea anche questa volta ha prodotto, suonato e registrato nella poetica solitudine del suo Ecce Homo Studio di Torino completando il tutto con arrangiamenti per una piccola orchestra di archi, strumenti a fiato e voci.

Il risultato è una colonna sonora originale che è un’esperienza viva, sensuale e organica.

La colonna sonora di Le Règne Animal, uscita il 4 ottobre per Ekleroshock in Francia, Usa, Canada, Belgio e Uk e per 42 Records in Italia e nel resto del mondo, contiene anche “Il Regno animale” una nuova canzone del cantautore  diventato in questi anni un vero artista di culto non solo in Italia, ma anche in Francia. La versione fisica in una edizione limitata di 500 copie in vinile trasparente si può acquistare direttamente al link:  https://www.42records.it/prodotto/andrea-laszlo-de-simone-le-regne-animal

Andrea Guglielmino scrive per Samuel Stern “Il quinto comandamento”

Andrea Guglielmino, critico, giornalista cinematografico, scrittore e sceneggiatore , torna sulla testata a fumetti ‘Samuel Stern’ dopo il successo del numero 8 della serie, ‘Il secondo girone’, disegnato da Stefano Manieri e risultato tra i più apprezzati della serie.

In attesa di dare un seguito a questa storia – sarà la sua prossima fatica, sempre per i disegni di Manieri – Guglielmino scrive ‘Il quinto comandamento’, in uscita il 29 gennaio in tutte le edicole, con i disegni enigmatici e affascinanti di Annapaola Martello.

L’albo affronta un episodio particolare del passato della vita di Padre Duncan, il prete amico fraterno del titolare di testata, e tocca due temi scottanti: l’eutanasia e il terrorismo, includendoli nella mitologia che circonda il libraio ed esorcista di Edimburgo. In questa prospettiva, il comandamento ‘non uccidere’ assume un significato dilemmatico e conflittuale, che porrà i protagonisti ancora una volta di fronte a scelte complicate.

Guglielmino ha pubblicato nel corso del 2021 il fumetto di successo ‘Garibaldi Vs. Zombies’ per Emmetre Edizioni, di cui è in lavorazione il prequel, oltre al saggio di antropologia del cinema ‘Terminator – Il tempo è una macchina’ per Golem Libri. Sempre per Bugs, è stato inoltre presente su Samuel Stern Extra ‘ i 4 cavalieri’, uscito a ottobre, con la storia breve ‘Lo Zahir’ e uno special scritto a quattro mani con il giornalista di ‘Repubblica’ e ‘Gedivisual’ Francesco Fasiolo sui bonellidi horror tra gli anni ’90 e i 2000, che non ha mancato di suscitare interesse.

“Rispetto a ‘Il secondo girone’ – dichiara l’autore – questa è una storia dal taglio più ‘realistico’ e intimista, sempre nell’ambito di una serie horror sovrannaturale, che ha richiesto molto lavoro sui dialoghi e sulle sfumature. Non è una storia d’azione ma di pensieri e sentimenti. La parte più difficile è stata cercare di renderli credibili. Come sempre ho molte ispirazioni cinematografiche, da Mare Dentro di Alejandro Amenábar a Nel nome del padre di Jim Sheridan, ma anche pittura, musica e altri fumetti: ci sono Go Nagai, Grünewald e Fabrizio De Andrè. È comunque una storia meno citazionista del mio solito e più incentrata sui personaggi e sul loro sviluppo. Annapaola Martello l’ha illustrata magnificamente e in modo molto personale. Ha lavorato in regime di autonomia e io non dovevo fare altro che ammirare le sue soluzioni, perfette per la trama”.

Andrea Duro: 10 cose che non sai sull’attrice

Andrea Duro: 10 cose che non sai sull’attrice

Apprezzata attrice spagnola, Andrea Duro ha conquistato popolarità internazionale grazie alla soap opera Il segreto, per poi affermarsi grazie a progetti di simil rilievo. Tra cinema e televisione, ha svelato le sue doti affermandosi per carisma e presenza scenica, continuando a reinventarsi grazie a ruoli sempre diversi.

Ecco 10 cose che non sai di Andrea Duro.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Andrea Duro La cattedrale del mare

Andrea Duro: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi spagnoli. L’attrice è particolarmente nota nel suo paese per aver fatto parte del cast dei film Il cacciatore di zombie (2012), Ghost Academy (2012), Al final todos mueren (2013), Por un puñado de besos (2014), En apatia (2014), Los miércoles no existen (2015), Pasaje al amenecer (2016) e La maldición del guapo (2020).

9. È nota per una serie di film tratti da romanzi. La Duro ha guadagnato particolare popolarità recitando nelle pellicole Tres metros sobre el cielo (2010), Tengo ganas de ti (2012) e Perdona si te llamo amor (2014). Tali film sono tutte trasposizioni dei romanzi dello scrittore italiano Federico Moccia.

8. È nota per i suoi ruoli televisivi. A far guadagnare una buona popolarità all’attrice sono state inizialmente le soap opera Fisica o chimica (2008-2011) e Il segreto (2012), dove ha interpretato Enriqueta. Successivamente ha recitato in serie come Olmos y Robles (2015), Amar en tiempos revueltos (2014-2015), Perdoname, Señor (2017) e La cattedrale del mare (2018), con Aitor Luna. È stata poi tra le protagoniste di Velvet Collection (2017-2019).

Andrea Duro è presente su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 625 mila persone. All’interno di questo è solita condividere prevalentemente foto di sé stessa in diversi momenti della sua quotidianità, da quelli relativi allo svago a quelli maggiormente inerenti i suoi progetti lavorativi.

6. Condivide molte curiosità. All’interno del suo profilo, la Duro è inoltre solita condividere diverse curiosità personali con i suoi fan. Molto presenti sono infatti post relativi ai luoghi da lei visitati, libri letti o film visti. Non mancano poi anche immagini realizzati per servizi fotografici di moda.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Andrea Duro: chi è il suo fidanzato

5. Ha una relazione con un modello. A partire dal 2019 l’attrice ha reso nota la sua relazione con il modello cubano Juan Betancourt. A parte qualche loro post di coppia sui rispettivi profili Instagram, tuttavia, i due non sembrano molto disposti a rivelare particolari dettagli sulla loro vita privata. Hanno infatti da subito tenuto i riflettori dei rispettivi mestieri lontani il più possibile da questa.

4. Ha avuto una storia con un calciatore. Precedentemente alla relazione con Betancourt, l’attrice ha frequentato il calciatore Javier Hernández, noto per aver fatto parte della squadra del Manchester United. I due hanno condiviso la passione per il calcio, sport del quale la Duro è una fan sfegatata. In seguito, tuttavia, hanno annunciato di essersi separati, senza fornire motivazioni ufficiali.

Andrea Duro in Il segreto

3. Ha interpretato un apprezzato personaggio. Nella soap Il segreto, l’attrice ha ricoperto il ruolo di Enriqueta, ex prostituta in cerca di una seconda possibilità a Puente Viejo. Il personaggio si è in particolare affermato per il suo carattere forte, e per aver saputo trarre vantaggio dal proprio fascino, usandolo come arma nei confronti degli altri.

Andrea Duro in La cattedrale del mare

2. Ha un ruolo centrale nella serie. L’attrice è tra le protagonista della serie La cattedrale del mare, girata nel 2018 ma in arrivo solo nel maggio del 2020 sugli schermi italiani. Qui la Duro interpreta Aledis, figlia maggiore di un avido mercante intento a venderla per soldi. Ribelle di natura, questa riuscirà a fuggire per poter vivere una vita molto diversa da quella che avrebbe mai potuto immaginare.

Andrea Duro: età e altezza

1. Andrea Duro è nata a Madrid, in Spagna, il 14 ottobre 1991. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

Andrea Carpenzano: 10 cose che non sai sull’attore

Andrea Carpenzano: 10 cose che non sai sull’attore

Una nuova generazioni di talentuosi attori si sta affermando nel panorama cinematografico italiano. Tra questi nuovi talenti in ascesa c’è anche Andrea Carpenzano, un giovanissimo attore romagnolo diventato famoso per la serie Immaturi.

Ma adesso scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Andrea Carpenzano.

Andrea Carpenzano filmografia

10. Nato il 24 agosto 1995 a Lugo, in provincia di Ravenna, in Emilia Romagna, Andrea Carpenzano intraprende la sua carriera nel mondo del cinema e della tv quasi per caso. Nel 2015 accompagna un’amica alle audizioni per un ruolo minore in un film e viene notato dal regista che offre invece a lui una parte.

9. Il suo primo vero ingaggio, infatti, risale proprio al 2015 quando viene scelto dal regista Francesco Bruni per il suo nuovo film Tutto Quello Che Vuoi.

Andrea Carpenzano in Tutto Quello Che Vuoi
Andrea Carpenzano in Tutto Quello Che Vuoi

Il film, tratto dal romanzo Poco Più di Niente di Cosimo Calamini, racconta la storia di Alessandro (Andrea Carpenzano), un ragazzo di ventidue anni, che accetta il lavoro di accompagnatore di un anziano poeta di ottantacinque anni, Giorgio (Giuliano Montaldo), malato di Alzheimer. I due hanno più di sessant’anni di differenza, appartengono a generazioni lontane anni luce tra loro e vedono il mondo in modo completamente diverso. Eppure, nonostante siano così anagraficamente lontani, i due trovano il modo di comunicare, trovando affetto e conforto l’uno nell’altro. Alessandro grazie ai consigli di Giorgio riesce a riavvicinarsi al padre e Giorgio trascorre serenamente gli ultimi giorni di vita che gli restano.

Quella di Tutto Quello Che Vuoi è una storia dolce e struggente, un ottimo debutto per Andrea Carpenzano che per la sua interpretazione, riceve il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D’argento 2017.

Andrea Carpenzano film e serie tv

8. Nello stesso anno d’uscita di Tutto Quello Che Vuoi (2017), il giovane Andrea lavora anche a un altro progetto molto importante. Viene infatti scelto da Claudio Amendola in persona per partecipare al suo nuovo film dal titolo Il Permesso – 48 Ore Fuori.

Il film racconta la storia di Luigi (Claudio Amendola), Donato (Luca Argentero), Rossana (Valentina Bellè) e Angelo (Giacomo Ferrara), quattro detenuti che, ottenuto un permesso speciale, escono dal carcere di Civitavecchia per sole 48 ore allo scadere delle quali dovranno tornare dietro le sbarre; se non lo faranno saranno considerati degli evasi. Durante questi due giorni di libertà, impariamo a conoscere le loro storie, i loro drammi familiari, gli amici e gli amori perduti e sopratutto il motivo per cui sono finiti al fresco.

Andrea Carpenzano e Max Tortora in La Terra dell'Abbastanza
Andrea Carpenzano e Max Tortora in La Terra dell’Abbastanza

7. Nel 2018, un anno dopo il suo debutto cinematografico, Andrea Carpenzano recita in altre due produzioni italiane. La prima riguarda un cortometraggio, diretto da Valerio Rufo, dal titolo Via Lattea; il secondo progetto è invece un film, dal titolo La Terra dell’Abbastanza, diretto da Fabio e Damiano D’Innocenzo.

Opera prima dei fratello D’Innocenzo, presentata a Festival di Berlino 2018 nella sezione Panorama, la pellicola racconta la storia di Mirko (Matteo Olivetti) e Manolo (Andrea Carpenzano), due migliori amici che vivono alla periferia di Roma. Vivono entrambi con genitori single e in condizioni ai limiti della povertà; vanno ancora a scuola e si arrangiano con lavoretti occasionali per sbarcare il lunario. Tuttavia i ragazzi condividono lo stesso sogno, una vita fatta di agi, piena di soldi e donne bellissime, una vita completamente diversa da quella che sembrano destinati a vivere. Una sera, tuttavia, i ragazzi si trovano invischiati in un brutto affare; mentre fanno una rapina a mano armata, uccidono un uomo e vengono coinvolti con la mafia locale. Quell’omicidio consegna i due ragazzi nelle mani del boss di zona che li usa per i suoi loschi affari. La loro vita quindi cambia ma in peggio e presto i ragazzi si ritrovano intrappolati in una spirale di sangue e oscurità.

Andrea Carpenzano in Il Campione

Andrea Carpenzano nel film Il Campione
Andrea Carpenzano nel film Il Campione

6. L’ultimo progetto cinematografico a cui Andrea Carpenzano ha lavorato è il film Il Campione, del 2019, esordio alla regia di Leonardo D’Agostini.

Il film racconta la storia di Christian (Andrea Carpenzano), un giovane calciatore di talento ma dal temperamento assai imprevedibile. Dopo il suo ultimo colpo di testa, il coach decide di assegnargli un tutor che lo assista e tenga a bada il suo brutto carattere. Ecco che a Christian viene assegnato Valerio (Stefano Accorsi), un professore un po’ timido e solitario, l’esatto opposto del giovane campione. Tra i due, così diversi tra loro, volano subito scintille ma ben presto la loro relazione si trasforma il reciproco affetto e rispetto.

Questo è senza dubbio il ruolo che ha consacrato il talento cinematografico di Andrea, nonché quello più amato dal pubblico, soprattutto dai giovani. Si tratta, infatti, di un film di formazione, profondo ed emotivo, un film che parla d’amicizia e di crescita interiore.

Andrea Carpenzano in Immaturi

Andrea Carpenzano in Immaturi - La Serie
Andrea Carpenzano in Immaturi – La Serie

5. Oltre a essere diventato una delle nuove stelle del cinema italiano, Andrea è riuscito a sfondare anche sul piccolo schermo. Nel 2018 ha partecipato alla serie televisiva Immaturi – La Serie, diretta da Rolando Ravello.

Ispirata al primo film Immaturi, diretto da Paolo Genovese, la serie racconta di un gruppo di ex compagni di scuola che alla soglia degli quarantanni si trova a dover ripete l’esame di maturità, annullato dal Ministero della Pubblica Istruzione. L’intera classe dovrà quindi rifrequentare l’anno scolastico e prepararsi all’esame, mantenendo allo stesso tempo immutate le proprie vite. Il gruppo di quarantenni si trova quindi a dover fare un tuffo obbligato nel passato e a dover anche interagire con le nuove generazioni di adolescenti.

Nella serie, insieme al giovanissimo Andrea Carpenzano, ci sono attori molti famosi del cinema e della televisione come Ricky Memphis, Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu, Nicole Grimaudo, Maurizio Mattioli, Sabrina Impacciatore e Daniele Liotti. Immaturi – La Serie, nonostante il grande cast, è stata purtroppo cancellata dopo una sola stagione da otto episodi.

Andrea Carpenzano vita privata e curiosità

4. Nonostante la sua giovane età, Andrea Carpenzano è molto diverso dai suoi coetanei. All’età di soli 25 anni, Andrea ama la tranquillità e il silenzio; se l’idea di svago dei ragazzi della sua età è la discoteca, per il giovane Carpenzano non c’è niente di meglio di una lunga passeggiata nella natura.

3. Sappiamo che la sua carriera è iniziata un po’ per caso ma in realtà ad Andrea il mondo del cinema è sempre piaciuto. In più di un’occasione, infatti, l’attore ha dichiarato di non aver mai pensato di poter fare un giorno l’attore ma di aver immaginato invece di finire a lavorare dietro la macchina da presa. Andrea da ragazzo sognava di lavorare come montatore.

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2. Un po’ come tutti gli artisti, anche Andrea non ha mai avuto un bel rapporto con la scuola. Nonostante abbia sempre fatto in modo di superare l’anno scolastico, studiare non è mai stato nelle sue corde. Ciò che l’ha aiutato ad arrivare al diploma è stato principalmente il rapporto con i professori; nonostante non fosse una cima a scuola, ha sempre avuto insegnanti dediti al proprio lavoro che l’hanno aiutato a superare i momenti difficili.

1. Tra le sue passione, oltre ovviamente al cinema, c’è il calcio e la Roma. Andrea Carpenzano è un tifosissimo della Magica e ovviamente dell’ex capitano Totti, suo unico grande eroe.

Segui la vita privata e professione di Andrea sul suo profilo ufficiale Instagram.

 

Fonte: Wiki, IMDB, Cinematographe

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