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The Shape of Water: dettagli sul film di Guillermo del Toro

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Doug Jones, attore feticcio di Guillermo del Toro, che ha lavorato con il regista messicano in Hellboy 1 e 2, in Crimson Peak e anche ne Il Labirinto del Fauno, ha rilasciato i primi dettagli in merito a The Shape of Water, il film su cui sta lavorando al momento del Toro e che lo vede di nuovo trai protagonisti.

“È un dramma ambientato nel 1963, non è un film di fantascienza, non è un film di genere ma io interpreto comunque una creatura. Sono una specie di pesce umano, un enigma, nessuno da dove vengo, sono l’ultimo della mia specie quindi è come se fossi un’anomalia naturale. Sono stato studiato e testato in una struttura governativa degli USA nel 1963, quindi durante la Guerra Fredda con la Russia, la corsa allo spazio, quindi c’è tutto un background da raccontare. Sono stato testato per cercare di misurare che tipo di potenzialità potevo avere contro il nemico, per usarmi come vantaggio militare o per i viaggi nello spazio, o per la tecnologia. Possiamo usarlo a favore degli umani? Quindi provano a tenermi segreto dai Russi.”

Una storia d’amore al centro di The Shape of Water

Jones ha poi proseguito spiegando che il centro del film è però una storia d’amore: “Intanto, c’è una storia d’amore che si sviluppa, e che coinvolgerà Sally Hawkins, la signore delle pulizie. Lei mi trova e prova simpatia per me, e quindi così si sviluppa questa storia che dovrete seguire, con tutto questo contensto intorno.”

L’attore conclude: “Il film sarà fatto con bellezza e acume, se non dovesse finire che Guillermo che torna agli Oscar, ne rimarrei davvero sorpreso.”

Il cast del film include Sally Hawkins (Blue Jasmine, Happy-Go-Lucky), il candidato all’Oscar Michael Shannon (Revolutionary Road, 99 Homes), il candidato all’Oscar Richard Jenkins (The Visitor, Olive Kitteridge), Doug Jones (Crimson Peak, Hellboy), il candidato al Golden Globe Michael Stuhlbarg (A Serious Man, Steve Jobs) e la vincitrice dell’Oscar Octavia Spencer (The Help, Gifted).

Guillermo del Toro per il remake di Viaggio allucinante

Guillermo del Toro (Il labirinto del fauno, Crimson Peak) dirigerà il film su una sceneggiatura scritta in collaborazione con Vanessa Taylor (Game of Thrones, Divergent). La pellicola sarà prodotta dallo stesso del Toro insieme a J. Miles Dale (La memoria del cuore, Scott Pilgrim vs the World).

The Shape of Water è una storia soprannaturale, ricca di elementi magici e spettrali, ambientata durante la Guerra Fredda nell’America del 1963. A proposito del film, Guillermo del Toro ha dichiarato: “Ho iniziato a lavorare a The Shape of Water più o meno nel periodo in cui ci trovavamo a Toronto per Pacific Rim. Lavorare con la Fox Searchlight ed essere supportato da questo meraviglioso gruppo di attori e di artisti mi fa sentire veramente fortunato”.

Fonte: Collider

The Shape of Water: a ruba il dildo ispirato alla creatura

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The Shape of Water: a ruba il dildo ispirato alla creatura

Gli effetti collaterali degli Oscar. Poche ore dopo aver conquistato la statuetta di Miglior Film, The Shape of Water ha messo a segno un altro imprevedibile colpo: un dildo nominato come il mostro del film di Guillermo Del Toro è andato a ruba sul sito Etsy, riuscendo a vendere tutti i 28 esemplari a 70 dollari ciascuno.

Non penso sia una rappresentazione accurata del mio mostro” ha commentato ridendo Del Toro, “Ma poco importa, è una fan art informale…di certo non ci avevo pensato quando abbiamo creato il personaggio“.

The Shape of Water: recensione del film di Guillermo Del Toro

Il cast del film include Sally Hawkins (Blue JasmineHappy-Go-Lucky), il candidato all’Oscar Michael Shannon (Revolutionary Road99 Homes), il candidato all’Oscar Richard Jenkins (The Visitor, Olive Kitteridge), Doug Jones (Crimson PeakHellboy), il candidato al Golden Globe Michael Stuhlbarg (A Serious ManSteve Jobs) e la vincitrice dell’Oscar Octavia Spencer (The HelpGifted).

“È un dramma ambientato nel 1963, non è un film di fantascienza, non è un film di genere ma io interpreto comunque una creatura. Sono una specie di pesce umano, un enigma, nessuno da dove vengo, sono l’ultimo della mia specie quindi è come se fossi un’anomalia naturale. Sono stato studiato e testato in una struttura governativa degli USA nel 1963, quindi durante la Guerra Fredda con la Russia, la corsa allo spazio, quindi c’è tutto un background da raccontare. Sono stato testato per cercare di misurare che tipo di potenzialità potevo avere contro il nemico, per usarmi come vantaggio militare o per i viaggi nello spazio, o per la tecnologia. Possiamo usarlo a favore degli umani? Quindi provano a tenermi segreto dai Russi.”

The Shape of Water: il film di Guillermo del Toro immaginato da sette illustratori italiani

Fonte: ScreenRant

The Shape of Water doveva essere in bianco e nero

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The Shape of Water doveva essere in bianco e nero

The Shape of Water di Guillermo del Toro ha aperto la strada al genere fantasy nei grandi Festival di Cinema, conquistando il Leone d’Oro all’ultima mostra di Venezia. Il film di del Toro segue un periodo particolare del regista che è riuscito a dare alla luce poco di tutto quel fervido immaginario che possiede, prevalentemente per scendere a patti con le produzioni.

Anche per The Shape of Water ci sono stati alcuni accorgimenti di produzione che hanno cambiato la forma del film e la sua confezione finale. Lo scenografo Paul Austerberry, parlando con EW, ha dichiarato che il film era in bianco e nero all’inizio, e che la Fox ha offerto più soldi per cambiare il progetto in corso d’opera.

The Shape of Water di Guillermo Del Toro: il fascino discreto della diversità

“Quando il progetto era in bianco e nero, avevamo un budget di 12 milioni. Poi la Fox Searchlight ci ha detto che se lo avessimo fatto a colori ci avrebbe dato 19.6 milioni. E pensare che abbiamo faticato anche a stare nel 19.6 milioni, quindi meglio così.”

Già nel 2014, Guillermo del Toro aveva dichiarato che, dopo Pacific Rim, si sarebbe dedicato a un progetto molto piccolo e molto strano, in bianco e nero… Qualcosa di familiare?

Lo scenografo ha poi continuato: “Ero un po’ nervoso in merito al bianco e nero, perché il colore è un elemento fortissimo con cui puoi giocare in un film. Quando vedono il film, adesso, si commenta moltissimo riguardo al colore, e sono contento che sia andata in questo modo.”

E sicuramente il colore è un elemento fondamentale del film di del Toro.

The Shape of Water recensione del film di Guillermo Del Toro

Il cast di The Shape of Water include Sally Hawkins (Blue JasmineHappy-Go-Lucky), il candidato all’Oscar Michael Shannon (Revolutionary Road99 Homes), il candidato all’Oscar Richard Jenkins (The Visitor, Olive Kitteridge), Doug Jones (Crimson PeakHellboy), il candidato al Golden Globe Michael Stuhlbarg (A Serious ManSteve Jobs) e la vincitrice dell’Oscar Octavia Spencer (The HelpGifted).

“È un dramma ambientato nel 1963, non è un film di fantascienza, non è un film di genere ma io interpreto comunque una creatura. Sono una specie di pesce umano, un enigma, nessuno da dove vengo, sono l’ultimo della mia specie quindi è come se fossi un’anomalia naturale. Sono stato studiato e testato in una struttura governativa degli USA nel 1963, quindi durante la Guerra Fredda con la Russia, la corsa allo spazio, quindi c’è tutto un background da raccontare. Sono stato testato per cercare di misurare che tipo di potenzialità potevo avere contro il nemico, per usarmi come vantaggio militare o per i viaggi nello spazio, o per la tecnologia. Possiamo usarlo a favore degli umani? Quindi provano a tenermi segreto dai Russi.”

The Shape of Water di Guillermo Del Toro: il fascino discreto della diversità

Dopo Pacific Rim (2013) e Crimson Peak (2015), due film molto importanti, ma per ovvie ragioni produttive non completamente sinceri, Guillermo Del Toro torna a dedicarsi con grinta e infinita passione a un progetto molto intimo e personale, sfornando The Shape of Water, un meraviglioso oggetto cinematografico dalla forma tanto potente quanto impalpabile, fatto della stessa essenza dell’acqua, intriso di poesia e trasudante amore per il cinema, per le fiabe e per le immagini.

The Shape of Water come La Bella e la Bestia

La storia narrata è un B&B, ovvero l’ennesima (ma riuscitissima) rivisitazione della fiaba della Bella e la Bestia, un inno alla diversità e all’orgoglio di essere diversi, rompendo a tutti i costi schemi e pregiudizi. La bestia in questione è una creatura anfibia metà uomo e metà pesce, simile per molti aspetti a quella de Il Mostro della laguna Nera (1954), mentre la bella è una timida e muta addetta alle pulizie di un centro governativo dove si effettuano studi scientifici ed esperimenti strambi, durante il periodo della Guerra Fredda.

Nel film si affronta il tema della diversità sotto ogni sfaccettatura, dalla mostruosità alla differenza di genere, dall’omosessualità al razzismo, dal classismo al bullismo. Tutto questo con una leggerezza naturale inusuale, con un tocco felice che non fa mai sentire la forzatura dello sfiorare tematiche così delicate. Ma è soprattutto una storia d’amore, una grande storia d’amore, che commuove, fa riflettere e soprattutto ricorda che l’amore può sormontare e far crollare qualsiasi barriera, fisica o mentale che questa possa essere. A tratti si avvertono anche gli echi lontani, ma sempre attuali del Romeo e Giulietta di Shakespeare.

Del Toro, proprio a proposito dell’amore afferma: “Le favole sono nate in tempi difficili e complessi, quando la speranza sembrava perduta. Ho realizzato The Shape of Water come antidoto al cinismo. Personalmente ritengo che quando parliamo di amore – quando crediamo nell’amore – lo facciamo in modo disperato. Temiamo di apparire ingenui e perfino falsi. Ma l’Amore è reale, assolutamente reale; e, come l’acqua, è la forza più gentile e più potente dell’Universo. È libero e senza forma fino a quando non fluisce nel soggetto al quale è destinato, fino a quando non lo si lascia entrare. I nostri occhi sono ciechi, ma lo stesso non si può dire della nostra anima. Riconosce l’amore in qualsiasi forma arrivi a noi”.

L’esplorazione del sesso

E insieme all’amore in The Shape of Water entra di prepotenza anche il sesso, troppe volte dimenticato o volutamente rimosso dai mercanti di fotogrammi per la paura di togliere poesia, sentimento, per il terrore smodato di andare ad infrangere quelle regole bigotte imposte da chissà chi. E invece il bisogno di contatto fisico, di vivere liberamente senza pregiudizi la propria sessualità diventa un elemento fondamentale della storia, facendo apparire i protagonisti incredibilmente vivi e quindi credibili. I corpi si spogliano, si toccano, cercano piacere e non importa se si tratti della pelle pallida di una giovane donna, delle umide squame di un pesce o del corpo che invecchia di un uomo ormai solo. Il corpo, il sesso, la riproduzione, l’anatomia, l’invecchiamento, il disfacimento, la decomposizione, sono i tanti tasselli di cui si compone questo delicato racconto.

The Shape of Water è il decimo lungometraggio del regista messicano e si inserisce tra quelli che maggiormente lo caratterizzano come uno degli autori visionari più importanti dei nostri tempi, con uno stile e una poetica così riconoscibili da riuscire ad imporli anche a livello commerciale.

Tra Tim Burton e Terry Gilliam

La cosa che più stupisce di Del Toro è che, estremamente consapevole delle sue pulsioni e istanze espressive, riesce a domarle, a tenerle addomesticate, riuscendo a narrare con stile disinvolto, senza mai eccedere o cadere nell’auto-manierismo, come purtroppo avviene per il buon caro vecchio Tim Burton, al quale, per ovvie ragioni non è possibile evitare di accostarlo. Ed è gustosissimo cogliere una stoccatina, o forse un avvertimento, o semplicemente solo un consiglio al suo macabro collega. Questo avviene nella parte iniziale del film, dove uno dei personaggi, commentando un incendio alla vicina fabbrica di cioccolato dice più o meno così: “E’ un disastro, ma l’odore del cioccolato bruciato e pur sempre meraviglioso”. E del Toro sembra anche rimanere immune dagli eccessi scriteriati incontrollabili che affliggono un altro suo collega di affabulazioni visionarie, Terry Gilliam.

The Shape of Water è un progetto relativamente economico per gli standard a cui è abituato Guillermo Del Toro sia come regista che come produttore. Infatti è costato solamente (si fa per dire)  19 milioni di dollari, grazie anche alla rinuncia a grossa parte del suo compenso, in modo da convincere la Fox Searchlight a sostenerlo nell’impresa. La pellicola si pone quasi come completamento di quella trilogia composta da La Spina del Diavolo (2001) e Il Labirinto del Fauno (2006), per la quale era prevista una naturale terza parte, ma poi mai realizzata. E al tempo stesso si nutre di elementi creati per i due capitoli di HellBoy (2004 – 2008), tanto come atmosfera, che come personaggi e creature. Si avvertono anche innumerevoli omaggi al cinema, dai mostri della Universal, ai film della Hammer, dai musical degli anni cinquanta alle pellicole di fantascienza e i B-movie.

E si coglie anche un affettuoso omaggio all’Amelie Poulain di Jean Pierre Jeunet, a cominciare dalla protagonista Elisa, interpretata da una bellissima, bravissima e sensuale Sally Hawkins, passando per la caratterizzazione del suo vecchio amico illustratore, che ricorda inequivocabilmente il pittore con le ossa di vetro del film francese.  Anche le scenografie di molti ambienti, il gusto visivo di alcune scene, i colori e la fotografia rimandano la memoria indietro nel tempo a quel film. Ma sono piccoli riferimenti, omaggi voluti e sentiti, perché la potenza espressiva e l’originalità di Guillermo del Toro sono assolutamente meravigliose e fuori discussione.

The Shape of Water accusato di violazione del copyright

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The Shape of Water accusato di violazione del copyright

The Shape of Water, il film di Guillermo del Toro trai più nominati ai prossimi Oscar 2018, sta affrontando una causa per violazione di copyright a causa della sorprendente somiglianza del film con un’opera teatrale, Let Me Hear You Whisper.

Diretto da Guillermo del Toro, il film racconta di una storia d’amore fantastica che si è rivelato uno dei film più acclamati dell’anno, a partire dalla sua presentazione alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2017, dove ha vinto il Leone d’Oro.

Nella sua corsa agli Oscar, il film ha già vinto ai PGA e ai DGA, ma questa nuvola potrebbe interrompere la sua corsa verso la statuetta, almeno quella verso la migliore regia, categoria in cui del Toro è il favorito.

Mentre la fama del film è cresciuta con l’ampliamento della distribuzione, le persone hanno cominciato a notare delle somiglianze con l’opera teatrale del premio Pulitzer, Paul Zindel. L’opera in questione parla di un’infermiera che cerca di salvare un delfino (che non parla con nessun altro se non lei) da un centro di ricerca. Si tratta di una storia molto simile a quella che vede fiorire l’amore tra Elisa e la creatura, nel film di del Toro, e ci sono quelli che credono che queste somiglianze non siano affatto casuali.

Venezia 75: Guillermo Del Toro sarà il Presidente di Giuria

Il figlio di Paul Zindel, David, che ha presentato la causa, ha scritto a Screen Rant, elencando i reclami dettagliati contro The Shape of Water. Il documento presenta molti riferimenti al produttore Daniel Kraus, data la sua manifesta ammirazione per il lavoro di Zindel e dato il suo attribuirsi la paternità dell’idea del film, lo stesso anno in cui l’adattamento di Let Me Hear You Whisper è arrivato in tv.

È stato lo stesso Kraus a portare all’attenzione di Guillermo del Toro il concept della storia, presentando al regista messicano la possibilità di realizzare il suo sogno e raccontare una storia sulla Creature della Laguna Nera.

Un attore fondamentale nella causa intentata al film è Stephen Gammell, da cui del Toro ha dichiarato di aver preso ispirazione, visto che avrebbe voluto adattare il suo Scary Stories to Tell in the Dark, e Grammell stesso ha lavorato come illustratore nella versione del 1974 di Let Me Hear You WhisperDel Toro colleziona i disegni di Gammell.

Sembra quindi difficile che il regista non fosse al corrente dell’esistenza dell’opera teatrale, tuttavia la Fox Searchlight ha dichiarato che “del Toro non ha mai visto o letto” l’opera, sottolineando che il regista è sempre molto aperto sul discutere le sue influenze.

Staremo a vedere in che modo questa storia penalizzerà, semmai lo farà, una eventuale vittoria di Guillermo del Toro e di The Shape of Water agli Oscar 2018. Sappiamo che il regista ha lavorato al progetto per moltissimo tempo e che è stato un impegno fisico e mentale notevole per lui e la sua squadra. Si spera che, se il film dovesse essere davvero penalizzato, possa esserlo a fronte di un accertato plagio e non solo di congetture.

the shape of water DGA Awards 2018

The Shape of Water: recensione del film di Guillermo Del Toro

Il cast del film include Sally Hawkins (Blue JasmineHappy-Go-Lucky), il candidato all’Oscar Michael Shannon (Revolutionary Road99 Homes), il candidato all’Oscar Richard Jenkins (The Visitor, Olive Kitteridge), Doug Jones (Crimson PeakHellboy), il candidato al Golden Globe Michael Stuhlbarg (A Serious ManSteve Jobs) e la vincitrice dell’Oscar Octavia Spencer (The HelpGifted).

“È un dramma ambientato nel 1963, non è un film di fantascienza, non è un film di genere ma io interpreto comunque una creatura. Sono una specie di pesce umano, un enigma, nessuno da dove vengo, sono l’ultimo della mia specie quindi è come se fossi un’anomalia naturale. Sono stato studiato e testato in una struttura governativa degli USA nel 1963, quindi durante la Guerra Fredda con la Russia, la corsa allo spazio, quindi c’è tutto un background da raccontare. Sono stato testato per cercare di misurare che tipo di potenzialità potevo avere contro il nemico, per usarmi come vantaggio militare o per i viaggi nello spazio, o per la tecnologia. Possiamo usarlo a favore degli umani? Quindi provano a tenermi segreto dai Russi.”

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The Shannara Chronicles: Trailer ufficiale della serie MTV

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The Shannara Chronicles: Trailer ufficiale della serie MTV

Arriva dal Comic Con 2015 il trailer ufficiale di The Shannara Chronicles lo show tratto dall’omonimo ciclo di romanzi antasy ideata da Terry Brooks e trasmessa dal network MTV che oggi annucia tre nuovi attori nel cast: Brooke Williams, Marcus Vanco (Unbroken), e Daniel MacPherson.

La prima sarà Catania: un elfo intelligente e saggio che è la migliore amica e ancella di Amberle (Poppy Drayton). Marcus sarà invece Bandon, la cui famiglia ha paura di lui a causa delle sue misteriose visioni.  MacPherson sarà Arion, l’erede al trono di Elvin. Arion è l’opposto del suo selvaggio fratello Ander (Aaron Jakubenko). Dedica se stesso a dimostrare a suo padre, il re Eventine (John Rhys-Davies) che merita la corona, ma i suoi piani sono ostacolati dalla scomparsa di Amberle.

Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

Come già confermato i primi due episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan Liebesman (Tartarughe Ninja).

ShannaraShannara è una serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e successivamente dalle Guerre delle Razze.

Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: Trailer ufficiale della serie di MTV

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Guarda il Trailer ufficiale di The Shannara Chronicles, la nuova serie televisiva targata MTV e basata sul celebre ciclo di romanzi di Terry Brooks.

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Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

Come già confermato i primi due episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan Liebesman (Tartarughe Ninja).

ShannaraShannara è una serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e successivamente dalle Guerre delle Razze.

Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: primo poster ufficiale

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The Shannara Chronicles: primo poster ufficiale

MTV ha diffuso il primo poster ufficiale di The Shannara Chronicles, l’attesissima serie tv basata sul celebre ciclo di romanzi di Terry Brooks. Il poster nella nostra gallery:

THE SHANNARA CHRONICLES: PRIMO FULL TRAILER DELLA SERIE DI MTV

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Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

Come già confermato i primi due episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan Liebesman (Tartarughe Ninja).

ShannaraShannara è una serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e successivamente dalle Guerre delle Razze.

The Shannara Chronicles: primo full trailer della serie di MTv

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The Shannara Chronicles: primo full trailer della serie di MTv

Ecco il primo full trailer per The Shannara Chronicles, la serie prodotta dal network americano MTV e basata sul celebre ciclo di romanzi di Terry Brooks.

GUARDA ANCHE: The Shannara Chronicles: Trailer ufficiale della serie MTV

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Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

Come già confermato i primi due episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan Liebesman (Tartarughe Ninja).

ShannaraShannara è una serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e successivamente dalle Guerre delle Razze.

Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: nuove foto dell’attesa serie tv Fantasy

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Il network americano MTV ha diffuso le nuove foto ufficiali di The Shannara Chronicles, l’attesissima serie fantasy basata sul noto ciclo di romanzi di  Terry Brooks.

GUARDA ANCHE: The Shannara Chronicles: Trailer ufficiale della serie MTV

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Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

Come già confermato i primi due episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan Liebesman (Tartarughe Ninja).

ShannaraShannara è una serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e successivamente dalle Guerre delle Razze.

Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: nuova featurette, ecco gli “Ellcrys”

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The Shannara Chronicles: nuova featurette, ecco gli “Ellcrys”

Guarda la nuova featurette inedita di The Shannara Chronicles, l’attesissima nuova serie tv fantasy targata MTV e che andrà in su Sky Atlantic in Italia. Oggi scopriamo gli Ellcrys:


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Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: le spettacolari location della serie fantasy [Video]

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THE SHANNARA CHRONICLES: TRAILER UFFICIALE DELLA SERIE MTV

Il network americano MTV ha diffuso una prima featurette dietro le quinte di The Shannara Chronicles, l’attesissima serie basata sul ciclo di romanzi di Terry Brooks che svela le spettacolari location dello show, girato in Nuova Zelanda.

LINK VIDEO>> https://youtu.be/5zgaKRQuXuI

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Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

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Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: i look dei personaggi [Video]

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The Shannara Chronicles: i look dei personaggi [Video]

Cresce l’attesa per il debutto di The Shannara Chronicles, la nuova serie televisiva fantasy targata MTV e che andrà in su Sky Atlantic in Italia. Oggi il network ha diffuso un nuovo contributo video dedicato ai look dei personaggi:

THE SHANNARA CHRONICLES: TRAILER UFFICIALE DELLA SERIE DI MTV

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Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

Come già confermato i primi due episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan Liebesman (Tartarughe Ninja).

ShannaraShannara è una serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e successivamente dalle Guerre delle Razze.

Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: ecco tutti i protagonisti [foto]

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The Shannara Chronicles: ecco tutti i protagonisti [foto]

Ecco nove nuove immagini ufficiali per The Shannara Chronicles, la serie prodotta dal network americano MTV e basata sul celebre ciclodi romanzi di Terry Brooks.

GUARDA ANCHE: The Shannara Chronicles: Trailer ufficiale della serie MTV

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Shannara sarà  firmata dal team creativo composto di produttori esecutivi composto da  Jon Favreau (Iron Man), Al Gough e Miles Millar (Smallville)  che si occuperanno di sviluppare lo show per il network americano. A confermare la notizia è stato il noto sito Deadline che aggiunge che Amberle è un personaggio elfico descritto come  “agile, in forma e capace, diventata la prima donna a essere accettato come uno dei Prescelti degli Elfi, il gruppo speciale che sarà responsabile per la protezione e la cura dell’albero antico Ellcrys”. 

Come già confermato i primi due episodio saranno diretti dal regista esperto, Jonathan Liebesman (Tartarughe Ninja).

ShannaraShannara è una serie di romanzi fantasy finora composta da 17 libri dell’autore statunitense Terry Brooks, scritti fra il 1977 e il 2008. Il tema unificante della serie sono le vicende della famiglia Ohmsford, erede dell’antica stirpe reale elfica Shannara, attraverso numerose generazioni. A differenza delle serie fantasy classiche, il ciclo di Shannara è ambientato sulla Terra, in un remoto futuro in cui il pianeta e la razza umana sono stati completamente trasfigurati da eventi bellici di proporzioni apocalittiche, le Grandi Guerre, e successivamente dalle Guerre delle Razze.

Il primo romanzo della serie, La spada di Shannara, fu pubblicato nel 1977 ed ebbe un enorme successo di pubblico. Il libro ricevette pesanti critiche legate alle numerose analogie con Il Signore degli Anelli di J. R. R. Tolkien. Terry Brooks ha però smentito ogni accusa di plagio.

The Shannara Chronicles: 2 minuti dietro le quinte [Video]

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The Shannara Chronicles: 2 minuti dietro le quinte [Video]

Mentre cresce l’attesa per il debutto di The Shannara Chronicles, oggi il network americano MTV ha diffuso una featurette di 2 minuti:

The Shack: Octavia Spencer sarà Dio

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La Lionsgate ha recentemente acquisito i diritti per portare sul grande schermo un adattamento di The Shack, il romanzo bestseller scritto William Paul Young. Nel giro di poco tempo, inoltre, è stato annunciato il primo membro ad entrare nel cast, l’attrice premio Oscar Octavia Spencer, che a breve rivedremo al cinema nell’imminente Insurgent. Octavia Spencer interpreterà per l’occasione Dio, Deus Ex Machina del protagonista Mackenzie Alle Philips.

Questa la trama di The Schack: Quattro anni prima degli eventi narrati nel libro, Missy, la figlia di Mackenzie Allen Philips, venne rapita nel corso di una vacanza, successivamente in una capanna abbandonata vennero ritrovare delle prove che lasciavano presupporre che Missy fosse stata brutalmente assassinata.

Nel presente, invece, il protagonista Mackezie Allen Philips riceve una lettera da parte di Dio che lo invita a tornare in quel luogo. L’uomo, andando contro ogni buonsenso, deciderà di tornare in quella capanna in cui affrontare il suo incubo peggiore. In attesa di scoprire chi altro si aggregherà al cast del film è stato ufficializzato il nome del regista: Stuart Hazeldine.

Fonte: Coming Soon

The Seventies: la serie prodotta Tom Hanks, Mark Herzog e Gary Goetzman

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The Seventies, arriva la serie in 8 puntate prodotta da Tom Hanks, Mark Herzog e Gary Goetzman – lo straordinario racconto di un decennio controverso – IN PRIMA VISIONE SU SKY ARTE HD da martedì 31 gennaio alle 21.15.

Quando abbiamo completato la serie Sixties ci siamo resi conto di non aver raccontato l’intera storia: alla fine degli ’60 Nixon era stato eletto da poco, c’era ancora la guerra in Vietnam, i Beatles erano ancora la più grande band al mondo; i semi piantati nel decennio precedente avrebbero continuato a dare i loro frutti. Sapevamo di dover continuare il nostro racconto”. Così, nella veste di produttori, Tom Hanks, Mark Herzog e Gary Goetzman spiegano la a nascita della serie The Seventies, in prima visione da martedì 31 gennaio alle 21.15 su Sky Arte HD (120  e 400 di Sky); un percorso tra le tante contraddizioni di un decennio difficile da descrivere, attraversato da guerre, terrorismo, crisi energetica, e sconvolto da una rivoluzione che ha rinnovato drasticamente il linguaggio televisivo, la musica, i costumi sessuali.

The Seventies: la serie prodotta Tom Hanks

La serie restituisce un ritratto vibrante di quegli anni; materiali di archivio, interviste a storici, giornalisti, musicisti, volti della tv, insieme ricostruiscono il clima drammatico e fecondo di quel tempo attraverso otto episodi: “The Platinum age of TV”: è negli anni ’70 che nasce la tv come la conosciamo oggi; si diffondono nuovi format, un linguaggio sperimentale e nuovi network quali ESPN e HBO portano alla ribalta volti che hanno fatto la storia della tv, anche in Italia: MASH, The Jeffersons, Mary, Tyler Moore.

Gli Stati Uniti contro Nixon”: il 1972 si apre con lo storico viaggio di Nixon nella Cina Comunista e si chiude con il suo trionfo elettorale sul senatore George Mc Govern; ma è anche l’anno del Watergate, lo scandalo legato ad intercettazioni illegali effettuate nel Comitato democratico e che vide coinvolto lo stesso presidente, costretto, due anni dopo, alle dimissioni.

War is Over”: questo episodio chiude idealmente quello della serie Sixties dedicato alla guerra in Vietnam. Nei primi anni del decennio si concentrano molti degli eventi più drammatici di quel conflitto: l’incursione in Cambogia, l’uccisione di quattro studenti nella Kent State University, il massacro di My Lai, il ritiro delle truppe americane.

 What’s Goin’ On”: esplode la musica pop con una ricchezza di voci mai sperimentata. Ma è anche il momento della disco e del punk. Eagles, David Bowie, Bruce Springsteen e molti altri irrompono nel panorama musicale.

“The State of the Union is Not Good”: l’America si trova ad affrontare la crisi energetica, la questione ambientale e questioni politiche e diplomatiche internazionali sempre più complesse in Iran e Afghanistan.

“Il terrore nel mondo”; è degli anni ‘70la nascita del terrorismo come lo conosciamo oggi. Gruppi e brigate quali l’IRA dominano in quegli anni seminando il terrore con rapimenti, attentati, dirottamenti.

La battaglia dei sessi”: la rivoluzione sessuale abbatte definitivamente i confini morali: sesso prematrimoniale, pornografia, omosessualità, ridefinizione dei ruoli di coppia cambiano la vita quotidiana americana. “Culti e delitti”: la strage ordita dalla band Charles Manson è rappresentativa di una ondata di crimini violenti, a volte spettacolari, che investe l’America in quegli anni e colpiscono i media e l’opinione pubblica.

The Serpent: recensione della serie tv con Tahar Rahim

The Serpent: recensione della serie tv con Tahar Rahim

The Serpent è una miniserie crime action Netflix divisa in 8 episodi che affronta la storia del pluriomicida francese di origini indo-vietnamite, Charles Sobhraj (Tahar Rahim), che uccise almeno una dozzina di persone nel territorio che veniva chiamato il sentiero degli hippie, nel Sud-Est Asiatico, tra Thailandia, India e Nepal, a metà degli anni ’70. Soprannominato anche “il serpente” per la straordinaria capacità di raggirare le sue vittime e di sfuggire ai controlli e alle autorità e Bikini killer perché molte delle sue vittime sono state rinvenute in succinti costumi da bagno.

The serpent: una struttura narrativa poco chiara ed efficace

La serie sminuisce continuamente il suo potenziale, messo a repentaglio soprattutto da decisioni strutturali piuttosto deboli e un’introspezione psicologica superficiale dei personaggi. Dalla visione della serie emerge come manchi un progetto narrativo coeso e supportato da una struttura e ritmo avvincenti: nel corso degli episodi, infatti, il racconto non segue un ordine cronologico degli eventi, bensì confonde e distanzia lo spettatore dalla storia. Nonostante le splendide location e alcune intuizioni interessanti nei riguardi dei personaggi, la storia non riesce a raggiungere un vero e proprio punto di svolta e lascia lo spettatore a fine visione con la sensazione di non conoscere nulla di così approfondito sul soggetto di partenza.

Se consideriamo Sobhraj il topo, Herman Knippenberg (Billy Howle)  rappresenta il gatto: egli è identificato in The Serpent come la forza trainante che vuole catturare il serial killer (con l’aiuto della moglie Angela, interpretata da Ellie Bamber, e un uomo chiamato Paul Siemons, interpretato da Tim McInnerny). Knippenberg era un diplomatico olandese coinvolto nelle indagini sulla scomparsa di due dei suoi connazionali, Henk Bintanja e Cornelia Hemker. I primi episodi di The Serpent mettono a fuoco il tono della serie: la serie ruota attorno a un freddo calcolatore sociopatico e alla controparte che ricerca la giustizia ed è costretto a scalare montagne di burocrazia e diplomazia internazionale solo per fermarlo. Rahim è il killer freddo e Howle è l’appassionato protettore. Tuttavia, la serie non si configura come un racconto giallo o poliziesco: c’è poco mistero coinvolto, e la sceneggiatura sembra volutamente disinteressata ad indagare a fondo i disturbi di del killer.

The Serpent cast

La struttura temporale della serie è pervasa da allarmante incoerenza: le vicende rimbalzano nel tempo in modo tale che è difficile stabilire un nucleo tematico e drammatico di un determinato episodio. Il livello di tensione non riesce a crescere proprio a causa della mancanza di coesione narrativa, resa visivamente tramite un montaggio altamente fuorviante.

Le domande che si hanno all’inizio di The Serpent rimangono dopo otto episodi, il che andrebbe bene se la mancanza di intuizione dello serie tv fosse sostituita dalla tensione del thriller o da una scrittura che lascia il segno.  La struttura narrativa scomposta priva la serie di qualsiasi tipo di sviluppo dei caratteri dei personaggi e impedisce che le fiorenti capacità investigative di Herman siano attraversate da qualsiasi progressione di suspense.

 The serpent serie tv

The Serpent: poca introspezione di personaggi potenzialmente interessanti

E’ difficile dalla serie dare un’interpretazione del personaggio di Sobhraj, che rimane in bilico tra omicida astuto, genio calcolatore e opportunista e l’attore Rahim risulta purtroppo poco convincente nel catturare il carisma del personaggio. Verso la fine della stagione, parte del passato di Sobhraj in Francia viene a galla, ma è ormai troppo tardi per lo spettatore per poter interessarsi alla sua backstory. È particolarmente frustrante che a Rahim sia sia finalmente permesso di interpretare un diverso tipo di minaccia negli ultimi due episodi, quando avrebbe dovuto essere cosi anche nelle precedenti sei ore.

Charles Sobhraj uccideva per mantenere uno stile di vita e al contempo punire chi pensava fosse al di sotto del suo livello. Con l’aiuto della sua assistente e fidanzata Andrée Leclerc (Jenna Coleman) e il suo alleato (Amesh Edireweera), Sobhraj riusciva a guadagnarsi la fiducia di chi sarebbe potuto scomparire senza destare troppo rumore – viaggiatori del Sud-Est asiatico appunto. Riusciva ad irretirli facendogli credere che fosse un loro alleato, prima di rubare i loro averi e identità, appropriandosi del loro passaporto per poter raggiungere la loro prossima destinazione.

Un problema è la cronologia scomposta, che divide i crimini di Sobhraj e lo sforzo per fermarlo. Lo scarto  tra crimine e punizione – con frequenti note sullo schermo che ci dicono quanti mesi o anni sono trascorsi – fanno apparire la serie molto più lunga di otto ore e ne diminuiscono il volume narrativo. I suoi crimini iniziano a sembrare stereotipati e la noia metodica di Sobhraj diventa la nostra, indebolendo la serie del crescendo tensivo che ne dovrebbe caratterizzare il genere di appartenenza. I registi Tom Shankland e Hans Herbots hanno evocato l’atmosfera solo per lasciarla scivolare via. La tendenza di The Serpent a “strisciare” da un punto all’altro senza stabilizzarsi con equilibrio denota le debolezze di una serie che non è sicura delle potenzialità del proprio soggetto di partenza.

Dopo che è stato stabilito che è guidato da un complesso di inferiorità che deriva dall’essere di razza mista (indiana e vietnamita), le profondità psicologiche di Sobhraj non vengono mai scandagliate e la performance di Rahim è esasperatamente enigmatica – a volte effettivamente convincente, altre completamente privo del carisma magnetico a cui gli altri personaggi continuano a fare riferimento e dell’umorismo sociopatico a cui la sceneggiatura accenna.

Jenna Coleman offre una performance convincente nei panni della sua fidanzata, trascinata nell’orbita di Sobharaj, incantata dalla sua aria di fiducia e ricchezza ma che si interrogherà più volte nel corso degli episodi sulla sua – di conseguenza, loro – amoralità.

The Serpent serie tv

Contro cosa agivano Sobhraj e Leclerc? Nel restituirci la storia di un criminale la cui feroce immaginazione manca di una chiara origine, la serie deve affrontare una sfida simile a quella di un’altra fortunata miniserie, “The assassination of Gianni Versace” (2018) di Ryan Murphy. Scavando a fondo, riusciamo a intuire in maniera cristallina il disgusto di Sobhraj per lo stile di vita hippie e il suo tentativo di esprimere -e tentare disperatamente di legittimare-un giudizio estetico ed etico attraverso la morte. Sembra anche disprezzare la borghesia, di questo ne otteniamo scorci più sostanziali man mano che la serie avanza e scoprendo gli eventi familiari che potrebbero averne alimentato le prime fasi di rabbia e disturbi psichici: a un certo appunto arriva addirittura ad affermare, dinanzi a un membro della famiglia:”Sono più intelligente di Cristo”. Il suo nichilismo costituisce un caso di studio piuttosto intrigante, benché non approfondito a dovere, e un interessante contrappunto ai benefattori che cercano di fermarlo  (compresi i suoi vicini, interpretati da Mathilde Warnier e Grégoire Isvarine, e una coppia di diplomatici marito e moglie, interpretati da Billy Howle e Ellie Bamber).

The Serpent sembra quindi chiaramente esimersi da introspezioni psicologiche e approfondimenti, non riuscendo ad attirare appieno l’attenzione dello spettatore. Quando diventa evidente che le domande fondamentali sul temperamento e sul modus operandi di Sobhraj sono oltre la portata di questa serie, i salti temporali iniziano ad apparirci più una distrazione che una vera e propria struttura narrativa e filmica. In sostanza, né l’individuo in particolare che il tempo e lo spazio nel quale agisce sono stati esplorati in modo convincente oltre la rappresentazione.

Molto più coinvolgente è lo scenario con fondali pittoreschi e costumi che lasciano il segno. The Serpent costituisce innegabilmente uno spettacolo d’evasione tutto sommato, adatto per chi vuole passare una serata davanti a Netflix senza troppe pretese.

The Sentinel: la spiegazione del finale del film

The Sentinel: la spiegazione del finale del film

The Sentinel, diretto da Clark Johnson nel 2006, è un thriller politico che intreccia le dinamiche del poliziesco con le atmosfere tese del film di spionaggio. Ambientato nei meandri del Secret Service americano, il film racconta un complotto per assassinare il Presidente degli Stati Uniti, visto attraverso gli occhi di un agente veterano accusato ingiustamente di tradimento. Protagonista è Michael Douglas, affiancato da Kiefer Sutherland ed Eva Longoria, in un racconto denso di sospetti, indagini interne e paranoie istituzionali. L’atmosfera è quella tipica del thriller d’ufficio in cui la fiducia tra colleghi è messa costantemente in discussione.

Il film si inserisce nel solco dei political thriller americani post-11 settembre, in cui il tema della sicurezza nazionale diventa il campo di battaglia per drammi personali e conflitti morali. In tal senso, The Sentinel richiama pellicole come In the Line of Fire di Wolfgang Petersen (anch’esso con protagonista un agente del Secret Service) o Spy Game di Tony Scott, in cui il confine tra lealtà e tradimento si fa sempre più labile. Clark Johnson costruisce la tensione attraverso una regia sobria ma efficace, mentre la sceneggiatura si concentra sui rapporti umani, in particolare sul dualismo tra i personaggi interpretati da Douglas e Sutherland, colleghi un tempo uniti e ora rivali in una corsa contro il tempo.

Tra intercettazioni, inseguimenti e segreti di Stato, The Sentinel gioca dunque con i temi classici del genere: il capro espiatorio, la caccia al traditore, la vulnerabilità delle istituzioni. Ma è anche un film sul tempo che passa e sull’integrità messa alla prova, con un protagonista costretto a fuggire per dimostrare la propria innocenza. Nel resto dell’articolo analizzeremo nel dettaglio il terzo atto del film, chiarendo come si risolve il complotto presidenziale e fornendo una spiegazione del finale, anche in relazione ai temi centrali dell’opera.

Michael Douglas e Kim Basinger in The Sentinel
Michael Douglas e Kim Basinger in The Sentinel

La trama e il cast di The Sentinel

Il film segue le vicende di Pete Garrison (Michael Douglas), un ex agente dei servizi segreti che tutti considerano un eroe perché ha salvato anni prima la vita del presidente degli Stati Uniti d’America Ronald Reagan. Per questo l’uomo è stato messo a capo della sicurezza personale di Sarah (Kim Basinger), la first lady del presidente John Ballentine (David Rasche), con cui però intrattiene anche una relazione segreta. Un giorno il suo collega Merriweather (Clark Johnson) gli confessa di essere in possesso di alcune informazioni confidenziali, ma prima che riescano a vedersi l’agente viene ucciso.

Così si sparge la voce che alla Casa Bianca ci sia una talpa, portando scompiglio e panico in tutto lo staff. Cominciano una serie di test con la macchina della verità per scovare il traditore. Quando arriva il turno di Garrison di sottoporsi al test della verità, l’uomo, troppo coinvolto dalla relazione con la first lady, non lo supera risultando un potenziale pericolo. Il detective David Breckinridge (Kiefer Sutherland), che sta indagando al caso con la giovane agente Jill Marin (Eva Longoria), decide di arrestarlo accusandolo di essere il traditore. Riuscito a scapare, Garrison dovrà in tutti i modi provare la propria innocenza.

La spiegazione del finale

Nel corso di The Sentinel, l’agente Pete Garrison riesce dunque a sfuggire alla cattura e prosegue da solo le indagini sul complotto per uccidere il Presidente. Dopo aver scoperto che il suo informatore è stato assassinato, Garrison si serve di contatti fidati per rintracciare uno dei sicari coinvolti nel piano, uccidendolo in uno scontro a fuoco. Nel suo appartamento trova poi prove che collegano l’attentato a un imminente summit del G8 a Toronto, ma quando avvisa la collega Marin, l’appartamento viene ripulito e ogni traccia del sicario e delle prove svanisce. Nel frattempo, la First Lady confessa la relazione con Garrison a Breckinridge.

Questa confessione spiega dunque il motivo del fallimento al test del poligrafo e contribuisce a riabilitare, almeno in parte, la figura dell’agente accusato di tradimento. A Toronto, Garrison e Breckinridge scoprono che il vero traditore è William Montrose, responsabile della sicurezza del summit e mai sottoposto al poligrafo. Ricattato dagli assassini – ex agenti del KGB al soldo di un cartello colombiano – Montrose è costretto a manomettere le comunicazioni del Secret Service e a condurre il Presidente in un luogo isolato. Durante l’attacco, Montrose confessa il tradimento al Presidente e si sacrifica facendosi colpire al posto suo.

Kiefer Sutherland in The Sentinel
Kiefer Sutherland in The Sentinel

Garrison e Breckinridge arrivano appena in tempo per eliminare i sicari e salvare il Presidente e la First Lady. L’ultimo attentatore, travestito da agente della polizia canadese, tenta di completare la missione prendendo in ostaggio Sarah, ma Garrison lo uccide con un colpo secco. Il Presidente è salvo, il complotto sventato, ma le conseguenze personali per Garrison non tardano ad arrivare. Il finale di The Sentinel offre una chiusura tanto tesa quanto malinconica. Il protagonista, nonostante abbia sventato un complotto presidenziale, è costretto a prendere un pensionamento anticipato a causa della sua relazione con la First Lady, che compromette l’integrità del suo ruolo.

È una conclusione che sottolinea come, nel mondo della sicurezza e della politica, le apparenze contino quanto la verità. Garrison salva la nazione, ma perde il suo posto, la sua reputazione e ogni possibilità di redenzione pubblica. Tuttavia, trova una forma di riscatto personale: Breckinridge lo riabilita agli occhi dell’agenzia e, soprattutto, i due ricuciono un rapporto segnato da sospetti e rivalità. Tematicamente, il film chiude così il cerchio sul conflitto tra lealtà istituzionale e fragilità umana.

Montrose, l’uomo insospettabile, tradisce per paura di perdere la famiglia; Garrison, l’eroe, cade in errore per amore, ma resta fedele alla sua missione. In entrambi i casi, la responsabilità personale e il sacrificio diventano il fulcro di un racconto in cui il vero nemico non è solo esterno, ma spesso interno, celato dietro la facciata delle istituzioni. Il gesto finale di Montrose, che si sacrifica per rimediare al proprio tradimento, e la solitudine con cui Garrison lascia la Casa Bianca, suggeriscono che l’onore può sopravvivere anche alla perdita, purché si abbia il coraggio di scegliere il bene comune.

The Secret Service: trailer del film con Colin Firth

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Ecco il primo trailer di The Secret Service, film che vede alla regia Matthew Vaughn alle prese con un cast di prim’ordine: Micheal CaineSamuel L. JacksonColin Firth, David Beckham, Adele, Elton John, Taylor Swift, Taron Egerton Sophie Cookson.

http://youtu.be/yyxDVCb3ky4

Qui le foto del film: [nggallery id=314]

The-secret-service-4Il cast di The Secret Service comprende attori del calibro di  Micheal CaineSamuel L. JacksonColin Firth, David Beckham, Adele, Elton John, Taylor Swift, Taron Egerton Sophie Cookson.

Il film è l’adattamento cinematografico della serie a fumetti di Mark Millar e Dave Gibbson, che vede protagonista un agente segreto britannico che recluta e cerca di formare il nipote, ragazzo ribelle e piccolo criminale dei sobborghi di Londra. L’agente porta il nipote in una scuola di spie che forma agenti segreti alla 007.

La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Vaughn, tra l’altro già regista di Kick- Ass e X-men: L’inizio, insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore, con la sua Marv-Films.

Il film è previsto nelle sale per il 14 Novembre 2014.

Fonte: CBM

The Secret Service: Sofia Boutella nel cast del film di Matthew Vaughn

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Dopo le prime foto dal set del film (vedi qui) ecco arrivare una nuova news sul cast dell’annunciato film The Secret Service diretto da  Matthew Vaughn e adattamento dell’omonima serie a fumetti scritta da Mark Millar, già autore fra gli altri di Kick-Ass. L’attrice  Sofia Boutella è entrata ufficialmente nel cast, a confermarlo è il noto sito Deadline, quindi la Boutella si unisce ai già confermati Colin Firth, Taron Egerton, Michael Caine, Samuel L. Jackson e Sophie Cookson. Nel cast anche Lady Gaga, David Beckham, Adele e Elton John.

Tutte foto del film nella nostra foto gallery:

The Secret Service vede protagonista un piccolo criminale originario dei sobborghi di Londra (interpretato da Taron Egerton) che viene reclutato dallo zio (Colin Firth) e portato in una scuola di spie che forgia raffinati e sofisticati gentlemen alla 007. Vaughn ha firmato la sceneggiatura del film insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore tramite la sua Marv Films. Il Secret Service è impostato per uscire il 14 Novembre 2014 negli USA.

The Secret Service: prime foto dal set di Colin Firth

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Sono passati pochi giorni dalla notizia che Leonardo DiCaprio era entrato nel cast del film(Leggi qui), che oggi arrivano le prime foto dal set  del nuovo film del regista di Kick-Ass, Matthew VaughnThe Secret Service, nel quale possiamo vedere due degli interpreti principali del film, l’attore premio Oscar Colin Firth e il novellino Taron Egerton:

Tutte foto del film nella nostra foto gallery:

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Il cast di The Secret Service comprende attori del calibro di  Leonardo DiCaprioMicheal CaineSamuel L. JacksonColin Firth, David Beckham, Adele, Elton John, Taylor Swift, Taron Egerton Sophie Cookson.

Il film è l’adattamento cinematografico della serie a fumetti di Mark Millar e Dave Gibbson, che vede protagonista un agente segreto britannico che recluta e cerca di formare il nipote, ragazzo ribelle e piccolo criminale dei sobborghi di Londra. L’agente porta il nipote in una scuola di spie che forma agenti segreti alla 007.

La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Vaughn, tra l’altro già regista di Kick- Ass e X-men: L’inizio, insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore, con la sua Marv-Films.

Il film è previsto nelle sale per il 14 Novembre 2014

The Secret Service: Michael Caine e spoiler nelle foto dal set

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Arriva una nuova serie di immagini dal set del prossimo adattamento di The Secret Service di Mark Millar che come già accaduto per l’adattamento di Kick-Ass alla regia c’è il regista Matthew Vaughn. Le immagini oltre a mostrarci il personaggio del leggendario attore ci rivelano anche alcune scene che potrebbero contenere grossi SPOILER.

Tutte foto del film nella nostra foto gallery:

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The Secret Service vede protagonista un piccolo criminale originario dei sobborghi di Londra (interpretato da Taron Egerton) che viene reclutato dallo zio (Colin Firth) e portato in una scuola di spie che forgia raffinati e sofisticati gentlemen alla 007. Vaughn ha firmato la sceneggiatura del film insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore tramite la sua Marv Films. Il Secret Service è impostato per uscire il 14 Novembre 2014 negli USA.

The Secret Service Sophie Cookson sarà la protagonista femminile

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The Secret Service Sophie Cookson sarà la protagonista femminile

The Secret Service-filmE’ stata scelta la protagonista femminile di The Secret Service, adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel di Mark Millar che sarà diretto da Matthew Vaughn, già autori del primo Kick-Ass. L’attrice scelta è Sophie Cookson, che debutterà per la prima volta al cinema proprio con questo atteso progetto.

Sophie CooksonVi ricordiamo che Matthew Vaughn oltre ad essere stato il regista di successi come StardustKick-Ass e X-men: l’inizio ha anche una fiorente carriera come produttore di debutti come quelli di Guy Ritchie. Infatti, è anche il produttore del reboot di Fantastic Four che sarà diretto da Josh Trank (Chronicle).

The Secret Service vede protagonista un piccolo criminale originario dei sobborghi di Londra (interpretato da Taron Egerton) che viene reclutato dallo zio (Colin Firth) e portato in una scuola di spie che forgia raffinati e sofisticati gentlemen alla 007. Vaughn ha firmato la sceneggiatura del film insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore tramite la sua Marv Films.

Tutte foto del film nella nostra foto gallery:

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The Secret Service nuove foto dal set

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Sono state diffuse online nuove immagini dal set di The Secret Service, il nuovo film del regista Matthew Vaughn. Dopo le foto di Colin Firth, questa volta tocca ai due villain del film, ossia Samuel L. Jackson e Sofia Boutella. ATTENZIONE: immagini ad alto tasso spoiler!!!

Il cast di The Secret Service comprende attori del calibro di  Leonardo DiCaprioMicheal CaineSamuel L. JacksonColin Firth, Sofia Boutella, David Beckham, Adele, Elton John, Taylor Swift, Taron Egerton Sophie Cookson.

Il film è l’adattamento cinematografico della serie a fumetti di Mark Millar e Dave Gibbson, che vede protagonista un agente segreto britannico che recluta e cerca di formare il nipote, ragazzo ribelle e piccolo criminale dei sobborghi di Londra. L’agente porta il nipote in una scuola di spie che forma agenti segreti alla 007.

La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Vaughn, tra l’altro già regista di Kick- Ass e X-men: L’inizio, insieme a Jane Goldman e ne sarà anche il produttore, con la sua Marv-Films.

Fonte: Comic Book Movie

The Secret Scripture: recensione del film con Rooney Mara

The Secret Scripture: recensione del film con Rooney Mara

The Secret Scripture è stato presentato all’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma nella Selezione Ufficiale. Era dal lontano 2011, quando uscì il dimenticabile Dream House, che il regista irlandese Jim Sheridan, famoso per opere più che notevoli come Il Mio Piede Sinistro e Nel Nome del Padre (entrambi con Daniel Day-Lewis), mancava dalla regia di un film.

C’era dunque abbastanza curiosità attorno a questo suo The Secret Scripture, adattamento cinematografico del bestseller omonimo (edito in Italia col titolo Il Segreto) scritto da Sebastian Berry e uscito nel 2008. Il film, esattamente come il libro, racconta la storia di Roseanne McNulty, rinchiusa da oltre 50 anni in un ospedale psichiatrico in Irlanda e seguita quotidianamente dal suo psichiatra, il Dr. Grene. In gran segreto, Roseanne si dedica ogni giorno alla stesura della sua autobiografia in cui ripercorre la sua vita durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale (a differenza del romanzo, dove il passato si colloca durante la guerra civile irlandese), dall’amore con il pilota Michael Eneas fino all’accusa di infanticidio che la condusse ad una vita di povertà e solitudine. Parallelamente, anche il Dr. Grene sta scrivendo un diario su Roseanne, ma le sue ricerche non coincidono con i racconti della donna…

The Secret Scripture, il film

Si rimane davvero basiti di fronte alla scarsa qualità di questo nuovo lavoro di Sheridan, un melò enfatizzato e irritante nella messa in scena, dalla regia scialba e anonima alla fotografia accesa e patinata, fino alla tediosa colonna sonora che non fa altro che marcare l’aspetto drammatico dell’intera vicenda, appesantendo la struttura generale del film, invece di alleggerirla.

Il regista, autore anche della sceneggiatura insieme a Johnny Ferguson, estrapola e stravolge i punti salienti dal romanzo originale e li unisce con una superficialità aberrante, realizzando un’opera rancida, dal linguaggio ormai sorpassato, dove una storia interessante sulla carta viene rimpastata e ingiustamente ridicolizzata, e dove risulta impossibile empatizzare con la sua sventura protagonista.

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Anche la scelta del cast si rivela fallimentare: se già è difficile immaginare che Rooney Mara (uno delle attrici più brave della sua generazione, qui totalmente vittima degli svarioni di scrittura e regia) possa diventare, in età avanzata, come Vanessa Redgrave (tristemente relegata ormai allo stesso tipo di ruolo da anni), la controparte maschile del film, formata da Theo James (The Divergent Series) e Jack Reynor (Transformers 4 – L’Era dell’Estinzione), risulta assolutamente fuori parte e incapace di reggere il confronto con la maturità che un’interprete come la Mara riesce a far trasparire ad ogni singola inquadratura, (indipendentemente dal risultato finale).

The Secret Scripture è un dramma disorganico che resta indigesto. Un delle peggiori trasposizioni cinematografiche degli ultimi anni, che proprio nell’adattamento della fonte letteraria trova il suo tallone d’Achille, trascinandosi per 108 insostenibili minuti tematiche mai realmente approfondite, auspicando a una tensione che non si concretizza mai e approdando ad un finale imbarazzante per la sua prevedibilità.

The Secret Life Of The Lonely Doll: Naomi Watts e Jessica Lange protagoniste

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Naomi Watts e Jessica Lange saranno protagoniste del film indipendente The Secret Life of the Lonely Doll, con alla regia Gia Coppola. Indigena Media, formata da Jon Avnet, Rodrigo Garcia e Jake Avnet produrrà insieme Bruce Cohen (American Beauty) e Jason Weinberg (Ray Donovan). Gia Coppola, che ha scritto e diretto il film con James Franco, Palo Alto, si baserà su una sceneggiatura scritta da Merritt Johnson.

The Secret Life of the Lonely Doll racconterà la storia di Dare Wright, che divenne nota nel 1950 grazie alla sua serie best-seller per bambini The Lonely Doll. La giornalista Jean Nathan, trovata Dare Wright in un ospedale pubblico nel Queens quattro decenni più tardi, inzia a scoprire la sua bizzarra vita di glamour e di isolamento, e la sua lotta per sfuggire all’infanzia dolorosa attraverso la sua arte. Dare Wright è morta nel 2001 all’età di 86 anni.

Fonte: Variety

The Secret Life of Pets: Trailer del nuovo film d’animazione

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The Secret Life of Pets: Trailer del nuovo film d’animazione

La Illumination EntertainmentUniversal Pictures hanno diffuso il primo trailer di The Secret Life of Pets, il nuovo film d’animazione dai creatori di Cattivissimo Me.

The Secret Life of Houdini Dean Parisot alla regia?

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Dean Parisot potrebbe dirigere il biopic dedicato alla vita di Harry Houdini. È dal 2009 che la Summit cerca di preparare una pellicola dedicata alla vita del noto illusionista statunitense.

The Secret in Their Eyes: trailer con Julia Roberts e Chiwetel Ejiofor

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Ecco il primo trailer di The Secret in Their Eyes, remake targato Usa del film del 2009 Il segreto dei suoi occhi, diretto dall’argentino Juan José Campanella. Protagonisti del film sono Chiwetel Ejiofor, Julia Roberts e Nicole Kidman. Di seguito il video:

Diretto da Billy Ray (L’Invetore di Favole), The Secret in Their Eyes racconta la vicenda di due investigatori dell’FBI, Ray (Chiwetel Ejiofor) e Jess (Julia Roberts) che scoprono che la figlia della prima è stata uccisa. Con loro lavora anche Claire (Nicole Kidman), supervisore distrettuale. Dopo tredici anni di silenzio, le indagini sull’omicidio sembrano condurre a una svolta, ma nessuno è preparato a ciò che potrebbe accadere.

Completano il cast Dean Norris (Breaking Bad), Michael Kelly (House of Cards), Don Harvey e Lyndon Smith.

Il film, che ha ambizioni di premio, prevede per ora una data d’uscita strategica negli Usa, il 23 ottobre 2015.