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RomaFF12: intervista a Vanessa Redgrave e Carlo Nero

RomaFF12: intervista a Vanessa Redgrave e Carlo Nero

In occasione della presentazione del suo film documentario abbiamo avuto il piacere di intervistare Vanessa Redgrave e Carlo Nero, l’attrice e interprete inglese, questa volta nei panni di regista, insieme al figlio ha presentato SEA SORROW – IL DOLORE DEL MARE.

SEA SORROW – IL DOLORE DEL MARE segna il debutto alla regia di Vanessa Redgrave in collaborazione con il figlio Carlo Nero, qui in veste di produttore del film. L’opera, ricca di spunti di riflessione e meditazione, è stata girata in Grecia, Libano, Italia, Calais e Londra, e in essa Vanessa Redgrave si mette sulle tracce della storia passata e presente dei rifugiati in Europa.

Redgrave ripercorre episodi della sua storia personale, in particolare di quando all’età di due anni dovette fuggire da Londra agli albori dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale; o ancora del periodo da studentessa in cui si dedicò al volontariato in aiuto dei rifugiati ungheresi; per finire con il viaggio intrapreso in Libano per incontrare un bambino palestinese di tre anni che si trovava in un campo per rifugiati.

Il laburista Lord Alf Dubs riflette sulla sua fuga dai nazisti e del suo arrivo a Londra come rifugiato dalla Cecoslovacchia grazie all’operazione Kindertransport e spiega la ragione per cui è tanto dedito all’assistenza ai minori rifugiati attraverso il suo continuo impegno affinchè essi ottengano in Inghilterra la protezione che spetta loro di diritto. L’impegno di Alf è stato di ispirazione per molte persone in Inghilterra, spingendole a dare il loro contributo in aiuto dei minori rifugiati.

Sir Peter Sutherland, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per le Migrazioni, ha espresso in modo chiaro e risoluto che i governi europei non devono interrompere le convenzioni stipulate in merito alla possibilità di asilo per i rifugiati. Ralph Fiennes, Emma Thompson e Simon Coates hanno contribuito alla realizzazione di alcune scene del film incentrate sui rifugiati; mentre la coraggiosa Juliet Stevenson, che ha passato nove mesi lavorando per i bambini di Calais assieme alle associazioni Help Refugees, Citizens UK e Safe Passage, ha espresso in pubblico il suo pensiero durante un comizio tenutosi a Parliament Square.

La pellicola include anche scene ispirate all’opera La Tempesta di Shakespeare, in cui Fiennes interpreta il ruolo di Prospero. Assieme alle interpretazioni artistiche, il film include testimonianze reali e attuali di rifugiati sopravvissuti ai recenti conflitti moderni e alle persecuzioni che affliggono il Medio Oriente e l’Africa.

RomaFF12: Incontro Ravvicinato con Nanni Moretti

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Nanni Moretti sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico. Il cineasta, da quarant’anni lucido osservatore e intransigente critico della nostra società e delle sue derive culturali e politiche, ripercorrerà assieme agli spettatori la sua lunga avventura sul grande schermo, che lo ha visto incarnare, con successo, numerosi ruoli: quello di regista-attore di tutti i suoi film (da Ecce bombo a Caro Diario, da La stanza del figlio a Mia madre), di interprete (da Il portaborse a Caos calmo), ma anche quelli di produttore ed esercente, di spettatore e giurato di festival.

RomaFF12: Incontro Ravvicinato con Jake Gyllenhaal

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Sarà la giornata dell’incontro Ravvicinato con Jake Gyllenhaal quella di Oggi domenica 29 Ottobre 2017. Infatti alla Festa del cinema di Roma l’attore statunitense incontrerà il pubblico presso la sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. Gyllenhaal parlerà della sua carriera che lo ha visto interpretare ruoli complessi e profondamente diversi fra loro in film come Donnie DarkoI segreti di Brokeback MountainEnd of Watch – Tolleranza zeroPrisonersLo sciacallo – Nightcrawler e Animali notturni.

L’attore ieri ha sfiato sul red carpet per presentare il suo ultimo film Stronger insieme al vero protagonista della storia,

RomaFF12: Ian McKellen incontra il pubblico

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RomaFF12: Ian McKellen incontra il pubblico

Alle ore 17.30 presso la 3 e Google Cinema Hall, Ian McKellen, straordinario attore shakespeariano, vincitore di un Golden Globe e di due Tony Award, candidato a due premi Oscar, sarà protagonista di un Incontro Ravvicinato con il pubblico alla Festa del Cinema. L’interprete inglese si è fatto conoscere in tutto il mondo come Magneto, nella saga cinematografica degli “X-Men”, e nei panni di Gandalf, nelle trilogie de “Il Signore degli Anelli” e de “Lo Hobbit”.

McKellen condividerà con gli appassionati il suo profondo amore per il cinema, in particolare per il genio comico di Jacques Tati. Alle 19.30, l’attore sarà al MAXXI per presentare il documentario McKellen: Playing the Part, basato sull’intervista esclusiva di quattordici ore realizzata da Joe Stephenson, durante la quale l’attore inglese parla della sua vita: dall’educazione in Wigan alla fama internazionale, passando all’attivismo gay. Nel doc viene utilizzato raro materiale d’archivio: fotografie inedite, filmati esclusivi dei primi lavori a teatro e scene di vita riproposte sul grande schermo.

RomaFF12: I, Tonya con Margot Robbie

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RomaFF12: I, Tonya con Margot Robbie

Sarà presentato in sala Petrassi al RomaFF12 I, Tonya di Craig Gillespie che porta sul grande schermo la storia vera della pattinatrice di fama mondiale Tonya Harding. Conosciuta per il temperamento focoso, Tonya fu protagonista di una carriera eccezionale e di uno degli scandali più grandi della storia degli Stati Uniti.

Nel cast del film Margot Robbie, Sebastian Stan, Julianne Nicholson, Allison Janney, Bobby Cannavale, Caitlin Carver.

RomaFF12: Detroit di Kathryn Bigelow

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RomaFF12: Detroit di Kathryn Bigelow

Sarà presentato oggi nell’ambito della Festa di Roma 2017 Detroit, nuovo e atteso film di Kathryn Bigelow.

Protagonisti sono John Boyega, Will Poulter, Anthony Mackie, Hannah Murray e Jack Reynor.

Tratto da una storia vera, narra le vicende avvenute a Detroit dal 23 al 27 luglio 1967: le rivolte scoppiate tra le strade della città americana in seguito a un raid della polizia in un bar notturno privo di licenza nel quale alcuni afroamericani festeggiavano il ritorno dal Vietnam di due amici. La tensione culminò nel blitz all’Algiers Motel: tre afroamericani vennero uccisi e altri sette e due donne bianche vennero brutalmente pestati da alcuni agenti. La sommossa che si scatenò come reazione a questi misfatti causò in cinque giorni la morte di 40 persone e più di 1000 feriti.

Detroit arriva nelle sale a 50 anni da quello che è considerato uno dei più grandi scontri razziali della storia degli Stati Uniti.

RomaFF 12: Last Flag Flying di Richard Linklater

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RomaFF 12: Last Flag Flying di Richard Linklater

Sarà proiettato nella terza giornata della Festa del cinema di Roma, Last Flag Flying di Richard Linklater. Per il suo ultimo film, il regista, considerato uno dei più importanti autori del nuovo cinema statunitense, si è ispirato all’omonimo romanzo di Darryl Ponicsac: nel 2003, trent’anni dopo aver servito insieme in Vietnam, l’ex medico della marina Larry “Doc” Shepherd incontra di nuovo i suoi compagni, l’ex marine Sal Nealon e il reverendo Richard Mueller, per dare degna sepoltura al figlio di Doc, un giovane marine rimasto ucciso nella guerra in Iraq. Con l’aiuto dei suoi vecchi amici, Doc intraprende un viaggio verso la East Coast per riportare il figlio a casa.

Last Flag Flying, il film

In merito al film il regista ha rivelato. Ricordo chiaramente le mie prime impressioni, 12 anni fa, dopo la lettura del romanzo “Last Flag Flying” di Darryl Ponicsac. Subito pensai “ma questo è un film!”. In quel momento la guerra in Iraq si era già rivelata un disastro e il libro batteva molto sui paralleli tra il Vietnam e l’Iraq. Quello che mi colpì di più però erano questi tre personaggi, Doc, Sal e Mueller. Amavo questi ragazzi e avevo voglia di scavare nelle loro vite per creare un ritratto di questi tre veterani del Vietnam di mezza età. Feci un primo tentativo di adattare il libro per il grande schermo nel 2006, ma quella prima versione, ambientata nel 2005, non funzionò.

C’era un problema di tempistiche. La cultura di allora non era pronta ad affrontare la questione della guerra in Iraq, che avevamo tutti davanti agli occhi e di cui non si vedeva la fine. Quando pensi alla storia dei film di guerra, realizzi che i migliori di solito arrivano dopo molti anni, quando la gente è pronta a esaminare i fatti. Quando fu chiaro che il film non sarebbe stato realizzato, ricordo di aver detto a Darryl “prima o poi lo faremo”. Alla fine abbiamo ripreso in mano il progetto un paio di anni fa, riscrivendo gran parte della sceneggiatura.

Ricordo di aver pensato “invece di trattare l’attualità, potremmo strutturarlo come un film storico, ambientandolo nel dicembre del 2003, ai tempi della caccia a Saddam Hussein”. Pensammo che la gente ricordasse quel momento, così che la storia si fondasse su una realtà condivisa, che era proprio l’intento originale del libro.

RomaFF 12: Jake Gyllenhaal presenta Stronger

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RomaFF 12: Jake Gyllenhaal presenta Stronger

Terzo giorno per la Festa del cinema di Roma, e terza star del cinema di Hollywood. Infatti l’attore Jake Gyllenhaal sfilerà sul red carpet per presentare al pubblico di Roma, Stronger, sua ultima fatica.

Diretto da David Gordon Green e scritto da John Pollono Stronger vede protagonisti oltre a  Jake Gyllenhaal, anche Tatiana Maslany, Miranda Richardson, Clancy Brown, Lenny Clarke.

Tratto dall’omonimo romanzo di Jeff Bauman & Bret Witter, il film racconta la vicenda di un uomo comune che ha appassionato il mondo intero e lo ha reso un simbolo di speranza dopo l’attentato del 2013 alla maratona di Boston. Il percorso eroico e profondamente personale di Jeff metterà alla prova i suoi legami familiari, definirà l’orgoglio di una comunità e gli darà il coraggio per superare enormi avversità, mentre tenterà di ricostruire la sua vita al fianco della compagna Erin.

La sfida di questo film è stata per me creare qualcosa che risultasse reale e sincero. Rimanere rispettoso della verità, ma non limitarmi ad una semplice ricostruzione. Voglio che il pubblico si senta catapultato nella vita di queste persone, che si innamori di loro. Credo che le persone saranno inspirate dal complesso percorso di Jeff e dall’incredibile amore e sostegno che ha ricevuto da Erin, dalla sua famiglia e da tutte le persone di Boston. E se guardando il film si renderanno conto che c’è gente che si prenderà cura di loro nel momento in cui una tragedia o una grossa delusione colpirà le loro vite, questo mi renderà felice.

RomaCinemaFest 2012: i primi nomi presenti al Festival

Ad una settimana dall’inizio del Festival Internazionale del Film di Roma (9 – 17 novembre 2012), il direttore artistico Marco Müller annuncia una prima lista

Roma: Una scuola alla deriva (La scuola è finita)

Roma: Una scuola alla deriva (La scuola è finita)

Non si tratta solo del titolo del nuovo film di Valerio Jalongo, ma di una realtà. La scuola, la sua rilevanza come guida nel percorso della crescita dell’alunno è finita. Il regista ieri mattina al Festival di Roma ci ha presentato il suo nuovo film in concorso al festival, per il qualeha osservato e raccolto, storie e testimonianze in un video diario, dal primo appello all’ultimo giorno di scuola, per tre anni, per tentare di capire il motivo per cui tra bocciature e abbandoni più di un terzo degli studenti si perde per strada e non arriva mai al diploma.

Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

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Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

Netflix ha diffuso il trailer ufficiale di Roma (recensione), l’acclamato film del premio Oscar Alfonso Cuarón, vincitore del Leone d’Oro a Venezia 75.

Il progetto ad oggi più personale del regista e sceneggiatore premio Oscar Alfonso Cuarón (Gravity, I Figli degli uomini, Y Tu Mama Tambien), ROMA segue le vicende di Cleo (Yalitza Aparicio), una giovane collaboratrice domestica di una famiglia della classe media che vive nel quartiere di Roma a Città del Messico. Con un’artistica lettera d’amore alle donne che lo hanno cresciuto, Cuarón attinge alla propria infanzia per creare un vivido ed emozionante ritratto di conflitto domestico e gerarchia sociale nel pieno delle turbolenze politiche degli anni ’70. Il primo progetto di Cuarón dal rivoluzionario Gravity (2013).

Roma avrà un’uscita esclusiva in un numero limitato di sale nelle città di Los Angeles, New York e in Messico dal 21 novembre. Altre uscite cinematografiche nelle città americane, a Toronto e Londra seguiranno il 29 novembre insieme ad altri importanti mercati e territori internazionali, che continueranno ad aggiungersi a partire dal 5 dicembre. Il film sarà distribuito a livello mondiale su Netflix il 14 dicembre accompagnato da un’espansione del numero di sale negli Stati Uniti e nei mercati internazionali. Nel complesso, il film sarà distribuito nelle sale di oltre 30 paesi in tutto il mondo, con proiezioni anche nel formato 70mm.

Roma: recensione del film di Alfonso Cuaron – Venezia75

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Roma: recensione del film di Alfonso Cuaron – Venezia75

Raccontando i suoi ricordi, Alfonso Cuaron torna al cinema (e su Netflix) con Roma, il suo nuovo, maestoso film, presentato in Concorso a Venezia 75. Definito dallo stesso regista “il più autobiografico che potessi realizzare”, il film è basato sulla ricostruzione dei suoi ricordi d’infanzia a Città del Messico, con la famiglia, la domestica, e sullo sfondo il Paese in tumulto.

Tre storie in una che raccontano di fratture: Cleo, la domestica, che resta incinta e abbandonata dall’uomo al quale si è concessa; la padrona, donna dell’alta borghesia apparentemente eccentrica che si trova a dover badare a quattro figli dopo l’abbandono del marito; il Paese che affronta le rivolte interne, in quegli anni ’70 che furono uno dei periodi più bui della storia del Messico. Intorno a queste tre ferite, Cuaron imbastisce la sua danza di immagini, in un bianco e nero troppo pulito per il realismo della storia. Così facendo però il regista premio Oscar fugge dal pericolo di scimiottare i grandi maestri italiani, su tutti Rossellini e Fellini (che però cita esplicitamente), e racconta un’epopea di rinascita, in cui, come in un grande romanzo storico, il privato si fa specchio del pubblico, in cui è immerso.

La costruzione maniacale della scenografia, la scelta dei luoghi e delle esperienze che affrontano i protagonisti ricalcano i ricordi di Alfonso, che riprende tutto con devozione e attenzione. Allo stesso tempo il regista infonde nel film il suo sguardo, con inquadrature studiate, lente, movimenti elementari che raccontano l’estrema semplicità della vita messa in scena, una vita che nasce dall’acqua e lì termina, rinascendo ancora una volta, riportata a riva dal continuo fluire liquido del tempo.

Venezia 75: Alfonso Cuaron presenta il suo nuovo film, Roma

Sull’acqua si aprivano il teaser e il trailer del film, sull’acqua si apre anche il film e attraverso l’acqua la vita e la morte prendono possesso dell’esistenza di Cleo, che solo nel finale trova davvero la sua dimensione e sceglie la sua famiglia, il suo posto. In questo modo, come sunto tra il dramma sociale e quello privato, la donna interpretata da Yalitza Aparicio rimargina la sua ferita, prendendo coscienza di sé, facendo pace con il suo dolore. Questa esplosione di emozione arriva effettivamente come un’onda e travolge tutto ciò che incontra, compreso il film stesso che da lì e fino alla fine acquista una nuova luminosità.

Il futuro si presenta roseo, il passato un ricordo, si ritorna alla quotidianità, alle faccende e alla casa rimessa a nuovo dopo l’abbandono del capofamiglia. Tutti riprendono il proprio posto nella routine, e sembra quasi di vederlo, nel finale, con lo sguardo all’insù, l’azzurro splendente del cielo oltre il bianco e nero, attraversato da scie di aerei che portano chissà quali storie.

Roma: presentato Animal Kingdom, miglior esordio dell’anno!

Roma: presentato Animal Kingdom, miglior esordio dell’anno!

E’ una pellicola australiana, girata da un regista esordiente che sorprente non poco. Dopo l’inizio con discreti presupposti, ecco arrivare la pellicola australiana che è  state eletta come miglio ersordio dell’anno. Di sicuro non delute le aspettative.

Presentatoin programma, fuori concorso, al Festival di Roma questa mattina, già Vincitore del Premio della Giuria al Sundance, si mostra all’altezza delle premesse. In film ricco di spunti e di omaggi ad un certo cinema alla Scorsese, che riesc a convincere e a soprendere lo spettatore nol momento giusto. Talentuoso esordio del regista che mostra tutto il suo talento nelle scene più difficili senza mai perdere di vista l’opera nel complesso. Un film che certamente farà ne sentiremo parlare e che rincontreremo magari a Febbraio.

Roma: omaggio al grande Ugo Tognazzi

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L’OMAGGIO AL GRANDE UGO TOGNAZZI DA’ IL VIA ALLA QUINTA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA – Il Festival del cinema di Roma ha esordito nel migliore dei modi, con un omaggio al grande Ugo Tognazzi. Sua figlia Maria Sole Tognazzi ha voluto ricordare suo padre, scomparso da vent’anni, con un docu-film affettuoso e autentico: Ritratto di mio padre.

Roma: Martin Scorsese presenterà La dolce vita

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Martin Scorsese a Roma per la dolce vita – In occasione del cinquantesimo anniversario del capolavoro di Fellini, il 30 ottobre alle ore 18.00 presso la Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica, sarà presentato in anteprima mondiale il restauro digitale de La Dolce Vita. L’evento vedrà la presenza del regista premio Oscar Martin Scorsese.

Roma: in arrivo Aaron Eckhart, Michael Pitt e Jesse Eisenberg

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Roma: in arrivo Aaron Eckhart, Michael Pitt e Jesse Eisenberg

Dopo Keira Knightley, Eva Mendes e Valeria Solarino, il red carpet del Festival di Roma si appresta ad accogliere tre maschietti: sono infatti in arrivo Aaron Eckhart, Michael Pitt e Jesse Eisenberg.

Il primo sarà a Roma per presentare il film di John Cameron Mitchell, ‘Rabbit Hole’, prodotto e interpretato da Nicole Kidman. Michael Pitt arriverà sul red carpet del Festival come uno dei protagonisti di ‘Boardwalk Empire’, serie prodotta da Martin Scorsese che ha accettato di girare la puntata pilota che il Festival proietterà il 3 novembre alle 19.30 nella Selezione Ufficiale (Fuori Concorso).

Infine, Jesse Eisenberg sarà a Roma per ‘The Social Network’ di David Fincher, il film che racconta la parabola di Facebook, dalla sua fondazione alla causa da 600 milioni di dollari indetta contro uno dei suoi creatori, Mark Zuckerberg. La pellicola è in programma lunedì primo novembre alle 22.30 nella sezione Spettacolo – Eventi Speciali.

Roma: il trailer ufficiale del nuovo film di Alfonso Cuarón

Roma: il trailer ufficiale del nuovo film di Alfonso Cuarón

Leone d’oro a Venezia 75, Roma è il nuovo film di Alfonso Cuarón presentato in anteprima alla scorsa Mostra del Cinema e in arrivo su Netflix il 14 dicembre (e in uscita limitata nelle sale).

Di seguito il trailer ufficiale.

Roma, la recensione del film di Alfonso Cuaron

Dopo il successo di Gravity Alfonso Cuaron ritorna con Roma, pellicola che vede protagonisti Yalitza Aparicio, Marina de Tavira, Nancy Garcia, Jorge Antonio, Veronica Garcia, Marco Graf, Daniela Demesa, Carlos Peralta, Diego Cortina Autrey.

Roma, il film più personale mai realizzato finora dal regista e sceneggiatore Alfonso Cuarón, narra un anno turbolento nella vita di una famiglia borghese, nella Città del Messico degli anni Settanta. Cuarón, ispirato dalle donne della sua infanzia, offre una raffinata ode al matriarcato che ha plasmato il suo mondo. Vivido ritratto dei conflitti interni e della gerarchia sociale al tempo dei disordini politici, ROMA segue le vicende di una giovane domestica, Cleo, e della sua collaboratrice Adela, entrambe di origine mixteca, che lavorano per una piccola famiglia nel quartiere borghese di Roma. Sofia, la madre, deve fare i conti con le prolungate assenze del marito, mentre Cleo affronta sconvolgenti notizie che minacciano di distrarla dalla cura dei quattro figli della donna, che lei ama come fossero suoi.

Mentre cercano di costruire un nuovo senso di amore e di solidarietà, in un contesto di gerarchia sociale dove classe ed etnia si intrecciano in modo perverso, Cleo e Sofia lottano in silenzio contro i cambiamenti che penetrano fin dentro la casa di famiglia, in un paese che vede la milizia sostenuta dal governo opporsi agli studenti che manifestano. Girato in un luminoso bianco e nero, ROMA è un ritratto intimo, straziante e pieno di vita dei modi, piccoli e grandi, con cui una famiglia cerca di mantenere il proprio equilibrio in un periodo di conflitto personale, sociale e politico.

Roma: il trailer italiano del nuovo film di Alfonso Cuaron

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Roma: il trailer italiano del nuovo film di Alfonso Cuaron

Netflix Italia ha diffuso il trailer italiano di Roma, il nuovo film di Alfonso Cuaron che vedremo in anteprima alla 75° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Di seguito il video:

https://www.youtube.com/watch?v=ajyxVQdIFJc&feature=youtu.be

Roma stando a quanto dichiarato da Alberto Barbera, durante la conferenza stampa di Venezia 75, è una storia autobiografica con una lunghissima produzione, dovuta alla ricerca e alla ricostruzione storica. Il film si concentra su degli eventi che hanno segnato l’adolescenza di Cuaron stesso, ma che a quanto pare sono anche rappresentativi di un’epoca. Nella didascalia al video su Instagram, il regista ha infatti scritto: ci sono periodi nella storia che segnano la società e momenti nella vita che ci trasformano, come individui.

Alfonso Cuaron in Concorso a Venezia 75 con Roma

Roma: il film di Alfonso Cuarón in sala il 3, 4 e 5 dicembre

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Roma: il film di Alfonso Cuarón in sala il 3, 4 e 5 dicembre

Disponibile su Netflix a partire dal 14 dicembre, Roma, film di Alfonso Cuarón vincitore del Leone d’Oro a Venezia 75, arriverà al cinema il 3, 4 e 5 dicembre.

Roma: trailer del film di Alfonso Cuarón

Messico, 1970. Roma è un quartiere medioborghese di Mexico City che affronta una stagione di grande instabilità economico-politica. Cleo è la domestica tuttofare di una famiglia benestante che accudisce marito, moglie, nonna, quattro figli e un cane. Cleo è india, mentre la famiglia che l’ha ingaggiata è di discendenza spagnola e frequenta gringos altolocati. I compiti della giovane domestica non finiscono mai, e passano senza soluzione di continuità dal dare il bacio della buonanotte ai bambini al ripulire la cacca del cane dal cortiletto di ingresso della casa: quello in cui il macchinone comprato dal capofamiglia entra a stento, pestando i suddetti escrementi.

Perché nel Messico dei primi anni Settanta tutto coesiste: la nuova ricchezza come la merda degli animali da cortile, il benessere ostentato dei padroni e la schiavitù “di nascita” dei nullatenenti. Tutto convive in un sistema contradditorio ma simbiotico in cui le tensioni sociali non tarderanno a farsi sentire, catapultando il recupero delle terre espropriate in cima all’agenda dei politici in cerca di consensi.

Roma, recensione del film di Alfonso Cuaron

Roma: Festival del cinema all’insegna del caos!

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Roma: Festival del cinema all’insegna del caos!

In tremila tra attori, registi, tecnici e addetti ai lavori di cinema, tv e spettacolo hanno occupatola cavea dell’auditorium impedendo l’uso del redcarpet.
A presiedere il tappeto rosso molti volti noti, come Carlo Verdone, Cristina Comencini, Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, i produttori Riccardo Tozzi, Angelo Barbagallo e Andrea Occhipinti, Rocco Papaleo, Kim Rossi Stuart, Elio Germano, Neri Marcorè, Mimmo Calopresti, gli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia, Beppe Fiorello, Monica Guerritore, uniti dalla parola d’ordine della manifestazione: “Tutti a casa”.

Roma: Festival del cinema all’insegna del caos!

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In tremila tra attori, registi, tecnici e addetti ai lavori di cinema, tv e spettacolo hanno occupatola cavea dell’auditorium impedendo l’uso del redcarpet.
A presiedere il tappeto rosso molti volti noti, come Carlo Verdone, Cristina Comencini, Paolo Virzì e Micaela Ramazzotti, i produttori Riccardo Tozzi, Angelo Barbagallo e Andrea Occhipinti, Rocco Papaleo, Kim Rossi Stuart, Elio Germano, Neri Marcorè, Mimmo Calopresti, gli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro Petraglia, Beppe Fiorello, Monica Guerritore, uniti dalla parola d’ordine della manifestazione: “Tutti a casa”.

Roma: Eva Mendes e Keira Knightley aprono il Festival

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Eva Mendes e Keira Knightley aprono la quinta edizione del Festival Internazionale del film di Roma e parlano di tradimenti e gelosia.  Le due dive hanno presentato all’Auditorium del Parco della Musica la pellicola in concorso per la selezione ufficiale dal titolo ‘Last Night’ della regista iraniana/americana Massy Tadjedin. Il film è una storia romantica tra amore e sensuale attrazione, ma anche tradimenti e morbosa gelosia.

 

Roma: Eva Mendes e Keira Knightley aprono il Festival

Keira_Knightley_Eva_Mendes

Eva Mendes e Keira Knightley aprono la quinta edizione del Festival Internazionale del film di Roma e parlano di tradimenti e gelosia.  Le due dive hanno presentato all’Auditorium del Parco della Musica la pellicola in concorso per la selezione ufficiale dal titolo ‘Last Night’ della regista iraniana/americana Massy Tadjedin. Il film è una storia romantica tra amore e sensuale attrazione, ma anche tradimenti e morbosa gelosia.

 

Roma: 1 novembre arrivano Springsteen e The Social Network

Roma: 1 novembre arrivano Springsteen e The Social Network

In Concorso Una vita tranquilla di Claudio Cupellini e Rabbit Hole, diretto da John Cameron Mitchell .Al Festival di Roma arriva Bruce Springsteen per l’anteprima europea di The Promise: the Making of Darkness on the Edge of Town. Diretto da Thom Zimny, collaboratore scenico e archivista personale di Springsteen da dieci anni, il film racconta la nascita di un album epocale per la musica: “Darkness on the Edge of Town” e sarà proiettato in concorso per L’Altro Cinema | Extra alle 21.00 in Sala Sinopoli.

Roma Web Fest ecco la giuria

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roma web fest logoMancano pochi giorni al nuovo ed innovativo Roma Web Fest, il primo festival internazionale delle Web-series, vi farà scoprire il mondo del Web come non lo avete mai visto. Vere e proprie fiction e serie realizzate per essere fruite attraverso la “rete” oppure sui display dei dispositivi mobili, verranno visionate, proiettate e votate, per poi essere premiate durante il Festival che si terrà presso il Teatro Golden, Via Taranto 36, il 27, 28 e 29 Settembre.

Viene comunicata la Giuria:

Luca Argentero (Attore e produttore); Carlo Principini (autore, produttore e direttore artistico della Pubblispei); Massimo Gaudioso (Sceneggiatore); Cristina Priarone (Direttore Generale Roma Lazio Film Commission); Marco Bonini (Attore, sceneggiatore e produttore cinematografico) Ivo Mei (Scrittore e giornalista); Massimo Arcangeli (Segretario Generale Agis Anec); Rossella Izzo (Attrice, Doppiatrice, Direttrice del doppiaggio e Regista); Marco Poccioni (Produttore Rodeo Drive).

Presidente di giuria:

Michael Ajakwe Jr, direttore artistico e fondatore del Los Angeles Web Fest.

 Non solo proiezioni ma tavole rotonde, incontri con autori ed editori, tra film-maker, produttori e aziende, fashion blogger, visibilità, tutto questo e altro ancora, convergerà all’interno del nuovo Festival dedicato interamente al nuovo modo di comunicare:  Il Web.

Gli appuntamenti davvero imperdibili sono Le Anteprime il 27 alle 18:30, dove saranno presentati i nuovi possibili protagonisti del web, ma soprattutto vi aspettiamo sabato sera alle 21:00 con i Protagonisti indiscussi delle web serie, realizzatori dello spot virale del Roma Web Fest (http://www.youtube.com/watch?v=w0qzA5H5g9I) , che presenteranno prodotti inediti a sorpresa. Una lista lunga decine di nomi. Un incontro mai realizzato prima. Il tutto coronato dall’intervento dei direttori artistici dei web fest di Los Angeles, Vancouver, Marsiglia e Melbourne. Questi ultimi saranno presenti anche domenica mattina a partire dalle undici per incontrare i giornalisti e ascoltare le proposte dei giovani film maker italiani.

Infine domenica alle 17:30 si terrà l’evento di Premiazione  del Roma Web Fest

Il Roma Web Fest è patrocinato dal Mibac, dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’Anica, dalla Lazio film Commission, dall’Anec, dall’Anem, dall’Agis, dall’Agiscuola e da RAI FICTION. Inoltre collabora con la Giffoni Academy, con Altaroma, L’accademia del lusso, lo IED e Romeur.

Janet De Nardis (Direttore Artistico) e Maximiliano Gigliucci (Direttore Generale) ricordano che tra i molti premi per i vincitori dei primi cinque premi andranno di diritto alle finali dei festival gemellati per creare vere occasioni di lavoro a livello internazionale.

Premio miglior film: Marsiglia

Premio miglior Produttore: Los Angeles

Premio miglior Regia: Vancouver

Premio migliori effetti speciali: Hong Kong

Premio miglior soggetto/sceneggiatura: Melbourne

Il Festival è aperto dalle 10,00 alle 22,00

Accesso libero a tutti quelli che si accreditano sul sito http://www.romawebfest.it cliccando sul banner accrediti entro il 24 settembre.

Senza accredito il costo del biglietto e’ 15 Euro al giorno.

27  Settembre ore 18,30 evento “anteprime”.

28 Settembre ore 17,30 evento Fashion film e Fashion blogger!

28 Settembre ore 20,30 evento “Virale” con i principali protagonisti delle web series italiane e molte SORPRESE.

29 Settembre ore 17,30 evento “Premiazioni”.

Ai vincitori sarà consegnato la prestigiosa statuetta realizzata dalla poliedrica artista, stimata internazionalmente, Erika Calesini.

Roma Web Fest al via

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roma web fest logoE’ partito ieri il Roma Web Fest con un incredibile successo di pubblico. Alle 9.30 all’ingresso del teatro una folla di centinaia di giovanissimi  aspettava l’apertura del il primo festival italiano interamente dedicato alle Web-series.

La rassegna di prodotti nativi della rete è stata inaugurata con la tavola rotonda presieduta dal Prof Mario La Torre, (Università di Roma La Sapienza – Referente Mibac, DG Cinema), Le dinamiche finanziarie delle web series. Molti gli interventi al panel da Cristina Loglio a Gianmarco Committeri a Leonardo Ferrara.

Rilevante è stato l’intervento dell’Onorevole Michele Baldi che ha annunciato: “Siamo i pionieri di una nuova rivoluzione”, per la prima volta, attraverso un emendamento approvato il 26 Settembre, le webseries sono state inserite all’interno della nuova legge regionale  sull’audiovisivo.  Dunque oggi il prodotto web serie può essere finanziato con fondi pubblici. Una rivoluzione. Un passo avanti da Giganti!  Siamo i secondi in Europa (dopo la Francia che è sempre all’avanguardia) a non considerare le web serie un prodotto di serie B.

Hanno concluso il panel Luca Vecchi e  Claudio Di Biagio che hanno presentato alla platea il nuovo progetto “Dylan Dog-Vittima degli eventi”, raccontando la loro esperienza sul crowfounding, e con un ironico tocco personale, hanno sollevato la difficile questione del reperimento di fondi per questo genere di progetti creativi.

I ragazzi delle scuole, si sono appassionati al workshop con i ragazzi della Buoncostume. Simone Laudiero e gli altri ragazzi del famoso gruppo comico hanno spiegato alle giovani menti come si realizza una web serie.

Parallelamente  alle tavole rotonde, nelle sale gremite di persone, sono state proiettate le web series finaliste.

Ancora Proiezioni nel pomeriggio e un’altra tavola rotonda “Le web serie sono diventate Grandi?”. Il panel Presieduto da Janet De Nardis, Direttore Artistico del Festival, ha focalizzato l’attenzione sulla crescita esponenziale che le web series hanno acquistato nel corso di quest’ultimo periodo e dell’importanza di includere e di percepire le webseries come un vero e proprio prodotto dell’ audiovisivo. Il panel composto da Daniele Borgia, di Fox, Ludovico Bessegato della Cross Productions, Emiliana De Blasio,  Matteo Bruno dei Freaks, Gino Zagari Anec e Manlio Castagna, vice direttore artistico del Giffoni Film Festival, ha riscontrato al pari di quello precedente un successo di pubblico inaspettato.

Grandissimo riscontro ha suscitato la sessione di pitching, in cui in un lasso di tempo cronometrato i filmmaker hanno avuto l’opportunità di presentare i loro progetti ad alcune delle più importanti produzioni cinematografiche Italiane.

Ultime ma non meno importanti le Anteprime che sono state proiettate dalle 18,30. Giovani talenti, ma anche registi esperti, hanno mostrato e presentato i loro nuovissimi lavori . Il tutto introdotto da due presentatori d’eccezione Janet De Nardis e Maximiliano Gigliucci.

Questo è solo l’inizio ancora molte le sorprese attendono il pubblico durante questa nuova giornata, nuove tavole rotonde, nuove proiezioni, ma soprattutto il tanto atteso Evento Fashion Film in cui le Fashion blogger si sfideranno a colpi di Flash Fashion Film.

Non Tralasciamo ovviamente l’evento delle proiezioni speciali “Virale” che si terrà alle 21:00. I “ grandi” delle web series presenteranno i loro progetti speciali.

Il Roma Web Fest è patrocinato dal Mibac, dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’Anica, da Roma e Lazio Filmcommission, dall’Anec, dall’Anem, dall’Agis, dall’Agiscuola e da RAI FICTION. Inoltre collabora con la Giffoni Academy, con Altaroma, L’accademia del lusso, lo IED e Romeur.

Roma Web Fest : ecco il festival della web serie made in Italy

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roma web fest logoIl primo festival ufficiale italiano delle Web-series, il Roma Web Fest ( www.romawebfest.it ), ha realizzato un video promozionale che vede come protagonisti molti dei più noti autori di Web-series, da Freaks! ai Jackal di Lost in Google, da Facce da Scuola ai The Pills.

Janet De Nardis, presentatrice e attrice, è la fondatrice e direttrice artistica del festival più innovativo del momento. Un’idea geniale che ha saputo colmare un vuoto di creatività nel mondo del cinema e della televisione italiana. “Il web è il veicolo migliore di tutti i tempi per dare sfogo all’inventiva e la necessità di un mezzo per selezionare e veicolare i prodotti migliori era evidente”, afferma Maximiliano Gigliucci direttore generale del festival.

Le Web-series sono prodotti di fiction, seriali, realizzati per essere fruiti attraverso il web oppure sui display dei dispositivi mobili. Hanno episodi brevi, a volte anche di pochi minuti, in genere non superiori ai 15. Nella maggior parte dei casi sono realizzate con budget molto bassi (spesso auto-prodotte), ma anche senza vincoli editoriali, e permettono a una nuova generazione di autori (professionisti e non) di esprimersi liberamente e di farsi notare.

Le Web-serie continuano a crescere in quantità e qualità mese dopo mese e promettono di avere un forte impatto sul cinema e la fiction tradizionale, al punto che sempre più emittenti e case di produzione tra cui Indigo film (produttrice della Mamma imperfetta), Rai Fiction, Magnolia Fiction, Fandango, Italia 2, Deejay Tv, hanno cominciato a interessarsi ad esse.

Il video  virale realizzato per fare parlare del Roma Web Fest nasce da un’idea de la Buoncostume, un quartetto di autori che hanno firmato tra le altre cose Camera Cafè e le web-series Kubrick – Una storia porno, Faccialibro e Di come diventai fantasma e zombi.

La storia del video è molto semplice. Il Roma Web Fest cerca qualcuno che realizzi un video promozionale, e così si rivolge a chi le web-series le fa: gli autori. Nessuno di loro però vuole prendersi questa responsabilità: chi non sa come farlo, chi non ha tempo, chi semplicemente non ha voglia. Ognuno sul momento accetta ma poi trova il modo di passare la palla a qualcun altro, in un continuo scaricabarile telefonico.

Si comincia con La Buoncostume, che scarica subito il problema su Claudio di Biagio e Canesecco (al secolo Matteo Bruno) di Freaks!, che si rivolgono a Le cose brutte (il prequel di Kubrick – Una storia Porno). Poi la patata bollente passa a David Rea (protagonista di Stuck), al videoblogger Daniele Doesn’t Matter e agli autori di Soma, la Malatesta Film. Infine è il turno di Nirkiop, protagonisti di Facce da Scuola, dei The Jackal di Lost in Google, The Washer e Gay Ingenui, e infine e dei The Pills. Ogni segmento è una clip autonoma realizzata dai protagonisti nel rispettivo stile.

E qual è il potere del web lo spiega Alfredo Felco dei The Jackal: “La capacità di spedirsi i file video restando comodamente a casa propria rende possibile l’impossibile: unire decine di autori troppo pigri per incontrarsi di persona e girare davvero uno spot serio”.

E infatti il vorticoso scaricabarile è un’espediente per fare una rassegna dei protagonisti del variegato panorama delle web-series italiane, e vederli tutti riuniti in una cavalcata di quattro minuti. Ed è un modo per il Roma Web Fest di farsi conoscere rivolgendosi direttamente a chi le web-series le fa – usando i canali, gli strumenti e i linguaggi che il Festival intende raccontare.

Nel video si affiancano vere e proprie superstar del web come i The Jackal, i Freaks!, Nirkiop e Daniele Doesn’t Matter, realtà già affermate con diversi milioni di visualizzazioni sul web. Ma anche professionisti della televisione e del cinema che hanno deciso di sbarcare in rete, come gli autori di Stuck, di Soma, delle Cose Brutte e la stessa Buoncostume. Oltre al caso dei The Pills, che sono attualmente in lavorazione su una seconda stagione prodotta da Fandango.

“Stiamo in fissa” dichiara scherzosamente Claudio Di Biagio dei Freaks! “Che anche solo in piccola parte, abbiamo contribuito a dare una spinta alla creazione di tante realtà come le web-series, che sono una cosa fica e allo stesso tempo una cosa che la maggior parte delle persone non ha ancora capito che sono.”

Il Roma Web Fest è gemellato con i Web Fest di Los Angeles, Vancouver, Merbourne, Hong Kong e Marsiglia ed è patrocinato dal Mibac, dall’Anica e dalla Lazio film Commission. I vincitori del festival andranno di diritto alle finali dei festival gemellati per creare vere occasioni di lavoro a livello internazionale.

Il Roma Web Fest, che si svolgerà nei giorni 27/28 e 29 settembre a Roma presso il teatro Golden, e’ un’occasione in più per fare capire il valore di questi prodotti innovativi e per creare un punto di incontro, confronto e scambio tra film-maker, produttori e aziende dove tutti sono sullo stesso piano, proprio come nella Rete.

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E’ stato prorogato sino al prossimo 25 agosto alle ore 18:00 il termine per le votazioni al concorso del Roma Web Fest che si svolgerà presso il Teatro Golden di Roma dal 27 al 29 settembre 2013. Il termine per iscrivere le web serie resta invariato al giorno 30 luglio 2013 ore 18:00.

Il Comitato Tecnico del Roma Web Fest, visto il bando di concorso del 20 maggio 2013, sentite le ragioni di molti videomaker che hanno richiesto un prolungamento del periodo delle votazioni ha stabilito che:

a)      il termine per le iscrizioni delle web serie resterà invariato al 30 luglio con i medesimi requisiti previsti dal bando di concorso.

b)      Le votazioni per le Web Series sono prolungate fino al termine delle 18:00 del 25 agosto 2013.

c)      Per i Fashion Film la scadenza resta invariata al 10 settembre, sia per le iscrizioni che per le votazioni.

Roma Tre Film Festival: dal 2 all’8 maggio al Palladium

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Roma Tre Film Festival: dal 2 all’8 maggio al Palladium

Roma Tre Film FestivalSi svolge al Teatro Palladium di Roma, dal 2 all’8 maggio 2016, l’undicesima edizione del Roma Tre Film Festival. Quest’anno il Festival, ideato e diretto da Vito Zagarrio, si avvale di prestigiose collaborazioni: il Premio Solinas, la Fondazione Cinema per Roma, il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici, la Libera Università del Cinema, il Kino, l’Ambasciata della Palestina in Italia.

Come nella tradizione, il Roma Tre Film Festival ha una sezione dedicata ai corti degli studenti dei DAMS italiani, e un’altra riservata alle produzioni filmiche di Roma Tre; ma ha anche un’idea di alta formazione, attenta alle professioni del cinema, a Maestri del cinema di differenti generazioni, a eventi speciali di vario genere. Da segnalare una retrospettiva di film derivanti da sceneggiature vincitrici del Premio Solinas; una serie di Master Class di registi, sceneggiatori e fotografi; una conversazione con Gabriele Mainetti, fresco vincitore di molti David di Donatello con Lo chiamavano Jeeg Robot, cui il Festival attribuisce il “Premio Palladium”.

Si può assistere a film in uscita (I ricordi del fiume dei fratelli De Serio), o a film riproposti (come Seconda primavera di Calogero). E poi altri eventi: una serata dedicata alla Palestina, la scoperta di un film muto di Antonio Leonviola (musicato live dall’Orchestra dell’Università di Parma, diretta da Luca Aversano), uno spettacolo teatrale dei detenuti di Civitavecchia, l’inaugurazione di un progetto in collaborazione con la Fondazione Cinema per Roma, dedicato ai mestieri del set, un omaggio finale a Elena Sofia Ricci, attrice ed ora anche regista teatrale.

Dunque cinema, teatro, musica e video si intrecciano in un festival attento alle contaminazioni; sguardi retrospettivi e sguardi al futuro si sposano nell’ambizione di fare del Roma Tre Film Festival, un evento importante nella cultura italiana.

TUTTE LE INFO E PROGRAMMA

Roma riscalda i motori: il cast di Fast X arriva per la conferenza stampa mondiale

A Roma i motori si riscaldano. È in una cornice luminosa, con i raggi del sole che filtrano dalle nuvole scure, che il cast di Fast X viene accolto per la conferenza stampa mondiale svoltasi in Capitale. Ad ospitare l’evento, organizzato in grande dalla Universal Pictures, è il Cinema Barberini recentemente ristrutturato che per l’occasione ha sistemato a festa la sua coloratissima sala 5. Il parterre di attori vanta nomi altisonanti: Helen Mirren, Rita Moreno, Charlize Theron, Brie Larson, John Cena, Jordana Brewster, Michelle Rodriguez, Tyrese Gibson, Sung Kang, Nathalie Emmanuel, Daniela Melchior, Scott Eastwood, Alan Ritchson, Jason Statham e infine lui… Vin Diesel.

Che entra per ultimo con i suoi soliti occhiali da sole. Non manca, ovviamente, colui che ha diretto questo nuovo, rocambolesco, capitolo: Louis Leterrier. Si siedono, sorridono, osservano i giornalisti. L’entusiasmo per il nuovo film, che sta per chiudere una saga che dura da oltre vent’anni, è palpabile. Noi eravamo lì, a partecipare ad una press conference che, non sapevamo, si sarebbe rivelata un vero spasso, con il mattatore Vin Diesel a regalare al suo pubblico qualche minuto di show e divertimento. L’atmosfera che si respira è davvero adrenalinica, potente, forte… quasi quanto Fast X. Il quale, ricordiamo, arriva nelle nostre sale il 18 maggio.

Fast X, il lascito di Fast & Furious e l’affetto di Vin Diesel

A prendere per primo la parola è proprio il regista, il quale racconta di essere legato al franchise sin dal primo capitolo: “Il bello del franchise di Fast & Furious è che fin dall’inizio è ambientato in location in cui ci sono acrobazie reali e un cast internazionale straordinario. Sono cresciuto come fan e ho imparato a fare cinema grazie a Fast & Furious. Diventarne il regista mi fa portare rispetto alla saga che è stata, e che è da sempre.” Poche, semplici parole in cui si evince tutta la gratitudine di Leterrier per essere entrato a far parte di questa incredibile Fast Family, che fra l’altro dirà addio ai fan con l’undicesimo e ultimo capitolo. È infatti questo l’inizio dell’ultima corsa.

Ma quello che per diverse ragioni è il più riconoscente e orgoglioso di Fast & Furious è Vin Diesel, uno dei veterani della saga. Fast & Furious (2001) non solo gli ha dato il migliore – e compianto – amico Paul Walker, ma lo ha reso uno degli attori più amati con l’iconico personaggio di Dominc Toretto. Tanto che i suoi colleghi, in conferenza, lo chiamano Dom, non Vin. Vin Diesel guarda al film come un padre fiero del percorso fin qui tracciato e tutti coloro che hanno fatto parte di questo mondo sono un po’ i suoi figli. “La prima cosa che voglio è che la gente si goda il cast più incredibile e meraviglioso. Tutte le persone che sono qui hanno portato così tanto a questo franchise e a questa mitologia. Quindi, la prima cosa che vorrei dire è: godetevi questo cast straordinario.”

E poi continua: “Quando siamo andati a girare il film, fin dal primo giorno e ogni singolo giorno sul set ci siamo ricordati che era un miracolo star girando il decimo capitolo. Ci sono stati così tanti momenti incredibili e non riesco a isolarne nessuno, perché quando vedo il film sono colpito da tutti. Ogni contributo, ogni lavoratore che ne ha preso parte, ogni persona dello studio e, naturalmente, il regista che abbiamo… tutto insieme ti lascia una sensazione e delle emozioni che si elevano al di sopra di un normale film.”

Onore agli stunt, l’omaggio di Michelle Rodriguez e Jordana Brewster

Un pensiero va poi agli stuntman. La saga di Fast & Furious è sempre stata pregna di scene d’azione e, come ben si sa, sono proprio gli stuntman a esibirsi in coreografie spesso anche pericolose. Fast X ne è pieno, come i suoi predecessori, ma per realizzare delle sequenze così visivamente elettrizzanti non si può non pensare a questa categoria di lavoratori. È stata proprio Michelle Rodriguez, la Letty di Dom, – che nei film di action scene ne ha molte – a ricordarlo: “A dire il vero, ritengo che il mondo degli stunt dovrebbe essere più amato e, in generale, penso che sia necessaria una categoria all’interno dell’Academy. Molti hanno perso la vita durante il lavoro e non si dà abbastanza amore a queste bellissime persone che ci regalano lo spettacolo.”

Delle sequenze di combattimento la mia parte preferita è la coreografia. Come attori entriamo in scena e realizziamo una coreografia straordinaria l’uno con l’altro, mentre le controfigure volano fuori dalla finestra. È davvero forte comunque!” A farle eco è la collega Jordana Brewster: “Mi piace la coreografia, è come una danza che si impara per giorni e che si mette in mostra il giorno delle riprese.”

E infine… i premi Oscar

Oltre ai vecchi personaggi, sono saliti sul treno in corsa una serie di altri attori, e alcuni di loro sono nuovi al mondo di Fast. Fra questi c’è Brie Larson. La sua Tess, figlia di Signor Nessuno, fa il suo debutto proprio in Fast X e per l’attrice premio Oscar è stata davvero una grande emozione. “Ho sempre voluto fare parte di questa saga. Quando ho ricevuto la chiamata in cui mi dicevano che ero stata presa, sono andata a casa di Vin Diesel e ho conosciuto la sua incredibile famiglia e i suoi figli. Tutti mi chiedevano: che cosa porterai a questo franchise? Per fortuna i suoi figli mi hanno aiutato tantissimo. Mi hanno dato tutti un pezzo per diventare Tess (…). In special modo la figlia più grande che, quando l’ho vista, indossava una giacca che trasmetteva delle vibrazioni così intense. Lei è molto intelligente, bella. Alla fine ho deciso di basare il personaggio su di lei!

E dopo la spiegazione di Brie Larson, arriva la parte più comica della conferenza, in cui le risate hanno rimbombato per tutta la sala. È Helen Mirren a iniziare, spiegando come è riuscita a far parte della saga (Mirren è entrata nel franchise nel 2017 con Fast & Furious 8): “Ho supplicato per far parte di tutto questo. Sono andata da Vin Diesel e mi sono inginocchiata… ma non per quella ragione!”, inizia proprio con il botto, mentre sorride divertita per poi continuare e tornare sul discorso stunt. “Sono completamente d’accordo con Michelle. Gli stunt, gli organizzatori , dovrebbero avere l’Oscar senza dubbio. Fast & Furious dipende dalla creazione degli stunt. (…) Sono molto coraggiosi. (…) È un lavoro straordinario. Come attrice, posso dire che amo lavorare con questo tipo di persone. Sarò ripetitiva ma… parlano tutti in continuazione di famiglia con Fast & Furious, ed è davvero una famiglia. Guardateci… siamo una famiglia disfunzionale e affettuosa e quello che ci tiene uniti è l’amore. L’amore nel fare film, l’amore verso i colleghi. E non penso che nella storia del cinema ci sia qualcosa di simile.”

La segue a ruota Rita Moreno, altra new entry. “Ero così nervosa (di entrare a far parte del film ndr). Questa è una famiglia! E quando vedi una famiglia non puoi entrarci dentro solo perché sei affascinante. Una delle cose più belle successe è che Louis (Leterrier ndr) mi ha permesso di improvvisare in alcuni momenti, facendomi vivere delle emozioni in maniera del tutto inaspettata. C’è una scena in cui io e Dom (nel film il nipote ndr) ci abbracciamo davvero come madre e figlio. E tutto quello a cui pensavo era: Mio Dio. Milioni di donne vorrebbero essere al mio posto! Ma vorrei dire a Helen… non ero inginocchiata. Ero lì perché sono dannatamente ambiziosa.”

E per far capire la potenza – e la fama – della saga di Fast & Furious, Moreno racconta un simpatico aneddoto che l’ha vista protagonista proprio a Roma, dove l’attrice è arrivata prima con la figlia per potersi godere la città: “Mia figlia e io siamo venute qualche giorno prima dell’evento a Roma e una sera eravamo in un ristorante. A un certo punto, qualcuno al tavolo ha detto: Sei Rita Moreno. E io ho risposto: sì. E lui mi ha detto: di West Side Story? E io gli ho detto di sì. Allora lui ha chiamato tutti i camerieri per dirgli che ero quella di West Side Story, ma la loro reazione è stata: Aah, bene. Non avevano idea di chi fossi! Quindi per salvarmi dalla situazione e non perdere la faccia di fronte a mia figlia gli ho detto perché fossi qui. Gli ho spiegato che ero in questo film e che avevo questa scena con Dom. Beh… sono impazziti!” E il pubblico con lei al racconto, perché immaginarsi la scena di Rita Moreno è stato davvero spassoso.

A concludere la conferenza stampa di Fast X, in cui un po’ tutti ci sentivamo, arrivati a quel punto, parte integrante della famiglia (Vin Diesel ha fatto alzare i giornalisti ben due volte per applaudire e gioire con lui), è stata Charlize Theron, che è tornata sul discorso action del film, su alcune sequenze in rapporto alla collega Rodriguez e sul suo personaggio, già visto nelle precedenti pellicole: “Succede molto all’inizio di Fast X, ma avevamo poco tempo per provare perché io ero impegnata anche in un altro film. Ma le basi c’erano. Poi mi hanno chiesto se riuscissi a combattere. Ricordo di essere entrata nella palestra e di aver visto Michelle completamente sudata che era arrivata prima di me e ho detto: Oh cavolo! Abbiamo avuto dei momenti davvero belli. Michelle, comunque, è una delle stronze più toste che ho affrontato e io vengo dal Sud Africa! Ma è stato davvero tutto molto divertente.”

Roma nun fa la stupida

Roma nun fa la stupida

Eh, quanto tempo è passato da Venezia. C’era il sole, eravamo freschi di vacanze, mentre ora un gelido inverno batte alle porte e noi ripensiamo stringendoci nei nostri cappotti a quella lontana estate spensierata. Sento una vocina. Mi pare che scandisca le esatte parole: “Ma che cazzo stai addì che non era nemmeno un mese fa”. E in effetti…

5Fatto sta che ora c’è il Festival di Roma e noi siamo tornati. Che poi mi hanno redarguito dalla mia redazione (quella seria) che non si chiama più Festival ma Festa, che io poi vorrei sapè che cazzo c’avemo da festeggià ‘noi romani’ che sta città nemmeno c’ha il sindaco. Comunque, al di là di ciò, c’è una sottile sfumatura che differenzia i Festival estivi come Cannes e Venezia dalla maestosa kermesse capitolina, un non so che difficile da spiegare con termini razionali a chi non è dentro al nostro ambiente. Ci proverò con le parole più sincere che mi escono dar frìccico der core: il Festival di Roma è un inesauribile sfranticamento di cazzo. Anzi, no la Festa. Sentite, chiamiamola Sfranticamentodicazzo di Roma e non se ne parli più, eh? Così è più semplice per tutti.

E, per essere chiari, no, non dipende dalla qualità dei film e dalla scelta degli ospiti. Ci potrebbero pure essere Sam Raimi che presenta Spider-Man 4 con il ritorno di Tobey Maguire, Stanley Kubrick resuscitato grazie al potere di Cthulhu o Sasha Grey in performance multitasking live, per i romani lo Sfranticamentodicazzo è tale a prescindere. Tra parentesi, dopo le prime edizioni ricche di grandi star che sfilavano sul red-carpet, piano piano l’offerta s’è abbassata parecchio, come quell’anno che tutti erano convinti che dovesse arrivare Christian Bale e lo avvistavano come il mostro di Loch Ness nelle situazioni più improbabili (dalla proiezione per il pubblico ar cesso al chioschetto del kebab. Il che portò alla nascita del popolare hashtag #gentecheavvistachristianbale) mentre quello se ne stava in panciolle a casa sua ridendo della nostra provinciale ingenuità e pensando ‘questi ancora credono a Batman’.

6Che poi fu anche l’anno in cui il premio a Scarlett Johansson per la sua sexy prova vocale in Her lo ritirò Valerio De Paolis, che è un distributore di tutto rispetto, per carità, ma non ha esattamente lo stesso fascino sinuoso, diciamo. Che poi a Cannes e Venezia si fatica e pure parecchio – anche se le malelingue dicono che stamo sempre a festeggià. Il che è pure vero, ma lo facciamo la sera, dopo la fatica. E nessuno rompe le balle a chi lavora in banca se la sera dopo che s’è sparato una dieci ore di conti e servizi si va a fare una birra o quattro zompi in discoteca – però se non altro quasi sempre abbiamo una sistemazione agevole e vicina al luogo di lavoro. Oddio, agevole dipende dai casi. A casa di Vì nell’ultima Venezia la doccia era sostituita dal pozzo delle anime de I Predatori dell’arca perduta. Ma vabbè.

7A Roma no. L’Auditorium è infatti un luogo magico, simile al Monte Fato, che si trova chiaramente su un piano parallelo dell’Esistenza e ha la caratteristica di essere scomodo da raggiungere in qualsiasi parte della città si abiti, a meno che, naturalmente, non si abiti dentro l’Auditorium stesso. Leggenda narra che a ogni edizione alcune anime ne vengano risucchiate e non facciano più ritorno. Attorno, l’immenso “mare delle tenebre e tutto ciò che in esso vi è di esplorabile” (cit.). Ovvero il kebabbaro di cui sopra (che compare una volta l’anno come il paesino di Brigadoon), e il bar col sushi, che incredibilmente non mi ha ancora mai fatto vomitare. Quindi in sostanza sei impegnato come in un Festival ma con tutti gli svantaggi di lavorare nella tua città – nel senso che ti tocca comunque pensare alla spesa e a pagare le bollette, non se scappa, almeno in teoria – una trasferta senza trasferta, senza contare le ore di buco tra gli impegni mattinieri e quelli serali che, essendo improbabile tornare a casa e poi riuscire (da casa mia è un’ora ad andare e una a tornare, per dire), 1vengono di solito impiegate in atti vandalici come pisciare le tavolette dei bagni e tirare sassi all’omino della Hag vestito da tazzina di caffè, che funge anche da monito per i più lamentosi. C’è sempre chi fa un lavoro più demmerda del tuo.

In compenso, ci sono cartelli con la scritta ‘Auditorium’ in ogni parte della città, anche le più lontane e marginali, con delle frecce che indicano direzioni a cazzo. Tanto vi si accede solo in quel periodo dell’anno (dai, non me dite che c’andate a vedè i concerti a dicembre che non è credibile) e solo tramite un binario fatato nascosto tra le fermate di Colli Albani e Furio Camillo, un po’ come il treno che porta Harry Potter a Hogwarts a inizio anno scolastico. E nonostante tutto, lo Sfranticamento di cazzo Internazionale del Film di Roma diventa bello, come tutte le cose, quando lo condividi con la gente giusta. E quindi è bello ritrovarvi tutti qui, io, voi e Vì, sulle pagine virtuali di questi blogghettino che durante Venezia ha fatto faville. Il nome non lo cambiamo, Sticazzi al sugo (sì, mi rigioco le battute, come nella miglior tradizione dei sequel), anche perché tutti lo conoscete così e in fondo continua a essere vero che a Venezia non ci vivremmo, pure se stàmo a Roma. E se la vita se fa amara, se compràmo na chitàra. Cantate con noi?

(Ang)

Ben trovati gioiosi lettori, felice di essere di nuovo qui a rallegrarvi la kermesse con il mio compare Ang, e ringrazio anche lui perché mi ha ricordato l’esperienza della doccia veneziana, l’esperienza più traumatica della mia vita dopo aver visto Johnny Depp che s’è magnato Geronimo Stilton (ringraziamo sempre Marco Lucio Papaleo per quest’associazione che ha fatto giustamente il giro della rete).

Ma che ce frega, adesso siamo nella città Eterna, dove sicuramente ‘na doccia per bene me la farò: se non altro per queste previsioni allarmistiche, che ipotizzano scrosci tempestosi che ci risucchieranno tutti in vortici acquitrinosi direttamente dentro i tombini, io ho già preso un vestito da2 Tartaruga Ninja, ‘nsia mai che per una volta hanno ragione e me trovo direttamente a fa salotto co’ Splinter.

Detto questo, indovinate da dove scrive la vostra eroina? Ma da un treno! Essì, anche quest’anno torno si a un festival casalingo, ma siccome sono la donna con la valigia ho pensato di venire anche qui da una stazione per non perdere l’abitudine. Che poi se stai comodo sono cazzi. Ma quale comodità, detto tra noi? Ve lo ha già anticipato Ang, se Venezia è il periodo demmerda del cambio stagione, la Festa di Roma è quella della stagione che è cambiata o non è cambiata è uguale, tanto viviamo un posto irreale che cambia latitudine e longitudine da un giorno all’altro, come sottolineano appunto i precisi cartelli posti in ogni dove, dei quali vi parlava Ang. La cosa più agghiacciante è che questo festival è capitolino in tutto è per tutto, con quella romanità caciarona, con quel ‘famose un giro e fingiamo che abbiamo firmato lo script di un qualsiasi filmetto che presentano in una sottosezione di una sezione’, ‘imbucamose a qualche prima’, per cui è impossibile preventivare l’affluenza, pianificarti delle proiezioni, capire se magnerai o i tavoli del Red – uno dei pochi altri posti che dispensano cibo passabile – saranno sempre pieni della stessa gente che tu hai visto qualche settimana prima nella fila per comprare i biglietti del concerto dei Modà. Allo stesso modo, imprevedibile la gestione dell’accesso alle sale. Che non basta l’accredito, maccheseimatto? Spesso se perdi una proiezione stampa e vuoi recuperare un film perché, no ma giustamente, dovresti pure recensirlo, se non hai preso i biglietti la mattina all’alba non puoi minimamente entrare in alcune sale dove è presente anche il pubblico. Madonna quanto non fa una piega questo ragionamento! Infatti fa ‘na piaga. La mia, che ogni volta devo correre e implorare qualcuno della biglietteria a darmi biglietti che altri magari prendono a cazzo perché tanto li danno e poi cestinano accuratamente, anche con un senso di perverso piacere. Spero tantissimo che quest’anno si siano passati ‘na mano sulla coscienza e abbiano cambiato prassi. Spero eh.

3Comunque ma quanto è bello tornare da mamma Festa di Roma, a passeggiare amenamente tra gli stand dove non regalano una mazza, a cercare un posto dove anche solo sniffare del cibo, a pregare per un pc libero nell’acquario della sala stampa dove se ti va bene puoi persino trovare i Rocher, ma sul computer ehh non garantisco eh! Sugli ospiti, sulla programmazione, non mi esprimo, ne ha già parlato Ang, per cui vi dico solo che c’è Alaska, perché dopo Everest le freddure ce devono stà. E infatti sono già pronta con plaid e borsa dell’acqua calda per seguire il film Lo chiamavano Jeeg Robot con Santamaria (non è un attore, è un’esclamazione), diretto da Gabriele Mainetti, anche questa opera prima. Te pare? ‘Tutto brulica di opere prime’, è una congiura! Mi sto attrezzando a regalarvi anche la mia, di opera prima, l’opera prima o poi faccio una strage.

Ah poi ho già intravisto la borsa del Festival di quest’anno: per chi non lo sapesse è un gadget che regalano agli accreditati, e che si caratterizza per la gara delle organizzazioni del festival a chi la fa più brutta. Quella 2015 è fantastica: pare la borsa della spesa che te danno alla Coop, spero almeno dentro ci sia qualcosa da magnà a km zero, tipo er kebab der kebabbaro (tutto torna), che più km zero di quello c’è l’erba attorno al red carpet.

Va bene, corro in stazione a prendere il treno. Ovviamente il binario è l’8/9.

(Vì)

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