A gennaio il sito We Got This
Covered aveva diffuso la voce secondo cui i Marvel Studios avrebbero lavorato
prossimamente ad un cinecomic sugli Young Avengers
introducendo Kate Bishop (la figlia di Occhio di
Falco), Hulkling, Iron Lad,
Patriot, Wiccan,
Stature e Visione (non la
versione di Paul Bettany ovviamente). La notizia trovava una
possibile conferma nelle parole di Kevin
Feige in merito ai progetti futuri dell’universo
condiviso (“Vedremo in che modo si evolveranno queste
idee…Stiamo preparando il terreno.”) ma da allora non abbiamo
più avuto aggiornamenti.
Ora è Daniel Richtman tramite Full
Circle a rivelare che lo studio starebbe sviluppando non un film,
ma una serie tv destinata alla piattaforma di Disney + e che anche
i Campioni di Los Angeles (The Campions) potrebbero essere
coinvolti nella trama insieme ad America Chavez a.k.a. Miss
America.
Sarà davvero così o l’indiscrezione non troverà nessuna conferma
ufficiale?
Vi ricordiamo che l’universo
cinematografico dei Marvel Studios si prepara ad
allargare ulteriormente i propri confini sbarcando sulla
piattaforma streming di Disney
+ a partire dal prossimo anno con alcuni prodotti
originali, come annunciato poche settimane fa durante il lancio del
servizio.
Sul palco dell’evento è salito
Kevin Feige, spiegando come “Il MCU
post-Endgame sarà estremamente diverso e focalizzato sui legami tra
Disney+ e il nostro futuro” e
annunciando le serie dedicate a Scarlet Witch e
Visione, Falcon & Winter Soldier, Loki e
Occhio di Falco.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha commentato la possibile
introduzione degli Young Avengers nella Fase 4 del
MCU. Al momento, nessun progetto (film o
serie) dedicato al gruppo di supereroi adolescenti è stato
annunciato ufficialmente. Tuttavia, sono in molti a credere che
faranno il loro debutto proprio nell’attuale fase dell’universo
condiviso (inaugurata con lo scorso gennaio con WandaVision).
A partire dai prossimi film e serie
che andranno a costituire la Fase 4, verranno introdotti una serie
di personaggi che potrebbe essere “assemblati” per formare proprio
il gruppo di supereroi noto come Young Avengers.
Tra i personaggi già introdotti figurano, ovviamente, Wiccan e
Speed, i figli di Wanda Maximoff in
WandaVision. Sul loro destino non è stato ancora chiarito
nulla: alla fine dell’acclamata serie Disney+, infatti, sono scomparsi una
volta che Wanda ha distrutto l’universo alternativo che aveva
creato per non affrontare il dolore per la perdita di Visione.
Tuttavia, la seconda scena post-credits contenuta nell’episodio
finale, ha anticipato che i due ragazzini potrebbe ancora essere
vivi.
Un altro membro degli Young Avengers
che verrà introdotto prossimamente è Kate Bishop, che sarà
interpretata da Hailee Steinfeld nell’attesia
serie Hawkeye
con Jeremy Renner. Ancora, Kalama Khan, alter ego di Ms. Marvel,
sarà interpretata da Iman Vellani in Captain
Marvel 2 e nella serie Ms. Marvel, mentre Kathryn
Newton vestirà i panni di una versione adulta di Cassie
Lang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. Infine, in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness
farà il suo debutto ufficiale il personaggio di America Chavez/Miss
America, interpretato da Xochitl Gomez.
In una recente intervista con
Entertainment
Weekly, è stato chiesto a Kevin Feige se sta
effettivamente pianificando qualcosa per questi personaggi. La
risposta del produttore è stata la seguente: “Sì. Possiamo già
vedere che la Fase 4 sta introducendo tutta una serie di nuovi
personaggi dal potenziale infinito. Sono felice di poter dire che
tutti quello che mi circondano stanno facendo un lavoro
straordinario che non vedo l’ora di poter mostrare al
mondo.”
La storia degli Young Avengers nei fumetti
È da tempo, ormai, che i fan non
fanno altro che chiedersi in che modo un potenziale film o una
potenziale serie sugli Young Avengers potrebbe
influenzare il futuro del MCU. Nei fumetti, il team è stato fondato
perché Visione pensava che sarebbe stata una buona idea avere una
squadra di Avengers di riserva nel caso in cui i Vendicatori
originali si fossero sciolti. In una delle run, alcuni membri del
gruppo vengono catturati dallo SHIELD, costringendo Captain America
e Falcon ad entrare in azione per salvargli. In seguito, i due si
uniranno ad un gruppo di resistenza noto come Vendicatori
Segreti.
Oltre a riportare sul grande schermo
Paul Rudd nei panni di Scott
Lang, Ant-Man and the
Wasp vedrà di nuovo al fianco dello scapestrato padre
la piccola Cassie Lang, che nei fumetti adempie al suo desiderio di
diventare un eroe con i Young Avengers.
Questa piega narrativa potrebbe
rappresentare il futuro del MCU, alla luce delle nuove
dichiarazioni di Kevin Feige durante la promozione del
film di Peyton Reed. A Screen Rant, Feige ha
dichiarato: “Chiaramente, tutto ciò che viene dai fumetti è
ispirazione per noi, per andare avanti. Amiamo il fatto che Cassie
nel film sia ispirata dal padre, e vuole fare del bene. Certamente,
seguiremo quel trend. Dove, quando, come, lo vedremo, ma credo
sarebbe bello.”
A Heroic
Hollywood Feige ha parlato in maniera più esplicita
di Young Avengers, e delle
serie Runaways o Cloak & Dagger:
“Sicuro… Entrambi i progetti che hai nominato sono oggetto di
conversazione da molto tempo e avranno un grande successo il tv.
Abbiamo sempre avuto piani per Power Pack. E sì, vediamo in che
modo si evolveranno queste idee. Non so ancora. E certamente questo
è il motivo per cui volevamo una Cassie molto giovane in questo
film, e che fosse ispirata da suo padre. Stiamo preparando il
terreno.”
Vedremo in che modo si svilupperà
questo nuovo progetto e in che modo soprattutto verrà inserito nel
continuum del MCU, soprattutto in vista degli annunci relativi alla
Fase 4.
Come molti di voi sapranno, i Marvel Studios hanno
rivelato i suoi ambiziosi piani per la Fase 5 e 6 durante il
Comic-Con di San Diego di quest’anno, confermando che quest’ultimo
culminerà conAvengers: The Kang
Dynasty e Avengers:
Secret
Wars. Anche
i Fantastici
Quattrosono ora ufficialmente
all’orizzonte, anche se non si è parlato degli X-Men o del progettoYoung Avengers,
nonostante siano stati per molto tempo voci ricorrenti di
possibili progetti futuri.
A
partire dall’introduzione di Cassie Lang in Ant-Mandel 2015, sembrava che l’MCU avesse posto le basi per una
squadra di Young Avengers da assemblare nel tempo. Anche di
recente, abbiamo incontrato eroi come Eli Bradley, Kate
Bishop e America Chavez, che dovrebbero formare proprio
questa squadra ma di annunci in merito al loro destino non ne sono
arrivati. Ebbene oggi a parlare di questi personaggi è stato
proprio Kevin Feige, che però come capita spesso
non si è sbottonato più di tanto, prendendo in giro anche la
potenziale squadra di giovani eroi.
“Abbiamo… stiamo in qualche modo ricordando alla gente
tutti i fantastici personaggi che abbiamo introdotto nella Fase
Quattro…e in qualche modo dove vanno quei
personaggi e come si formano i propri
cricche”. Thunderbolts
è un altro progetto di squadra all’orizzonte, il che significa che
l’MCU potrebbe avere un numero piuttosto rilevante
di squadre assemblate prima che Kang il
Conquistatore colpisca. Nella stessa intervista, a Feige è
stato chiesto cosa potrebbe riservare il futuro per Eros
di Harry Styles dopo la sua introduzione
in Eternals. “Le avventure
di Eros e Pip sono qualcosa di molto eccitante per noi”,
ha osservato il dirigente, suggerendo che ci sono piani in atto per
entrambi i personaggi. Di seguito l’intervista originale:
Tra la lista dei progetti Marvel che i fan sperano vedano la
luce, c’è stato un particolare fervore intorno agli Young Avengers. La prospettiva che
una squadra di nuovi vendicatori si riunisca in un live action ha
iniziato a essere ventilata nella Fase Quattro del franchise e,
sebbene un progetto su di loro non sia ancora stato annunciato
ufficialmente dai Marvel Studios, la scena finale del recente filmThe
Marvels ha mostrato Kamala Khan/Ms. Marvel
(Iman
Vellani) che recluta Kate Bishop/Occhio di Falco
(Hailee
Steinfeld) per la causa.
In una recente intervista con
THR, l’attrice di Cassie Lang in
Ant-Man and the Wasp:
Quantumania, Kathryn Newton, ha rivelato di essere eccitata
dalla prospettiva di tornare nel MCU per quel progetto.
“Nell’universo Marvel, si spera nella possibilità di essere un
giovane Vendicatore“, ha affermato Newton. “Speri di
esserlo. Il mio pensiero è che sono cresciuta guardando Iron Man, e
sento di essere cresciuta con quel personaggio. Quindi la mia
speranza per Cassie Lang è sempre stata quella di crescere con il
mio pubblico, sia che si tratti di persone della mia età che hanno
visto Quantumania, sia che si tratti di persone che hanno appena
iniziato a guardare i film Marvel in giovane età“.
“Io ne ho visto uno quando ero
un po’ più giovane, ma amo ancora questi film. Quindi, se avrò
l’opportunità di continuare la storia, sarà fantastico far parte di
una generazione che sta crescendo con un film. È una parte così
importante della mia vita. Ma non te lo dicono davvero. Ti dicono
una cosa generale, ma io non do nulla per scontato. Cerco solo di
arrivare a fine giornata. Finiamo un film e poi continuiamo. Ma
coglierei al volo anche l’opportunità di lavorare di nuovo con i
Marvel Studios“.
Chi sono gli YoungAvengers?
Gli Young Avengers
debuttano nell’universo Marvel nel 2005 grazie ad Allan Heinberg e
Jim Cheung, i quali danno vita a questo gruppo di supereroi
adolescenti che ha un solo sogno: seguire le orme degli Eroi più
potenti della Terra. Il team viene assemblato da Iron Lad,
ossia Nathaniel Richards, figlio di Reed e Sue
(alias Mr. Fantastic e Donna Invisibile) il quale aveva
attraversato il flusso temporale nella speranza di prevenire sia
un’apocalisse che il suo destino di diventare
Kang. Ad oggi, un progetto su questo gruppo sembra
sempre più probabile, dunque non resta che attendere maggiori
notizie.
L’ultima notizia relativa ad un
possibile arrivo degli Young Avengers risale allo
scorso giugno, quando le parole di Kevin
Feige lasciavano intendere che un film sui giovani
Vendicatori era nei progetti futuri dell’universo condiviso:
“Vedremo in che modo si evolveranno queste idee…Stiamo
preparando il terreno.”, aveva commentato il presidente dei
Marvel Studios in merito al
personaggio di Cassie Lang, apparso nel franchise di
Ant-Man e membro storico del team.
Ora però, secondo quanto riporta We
Got This Covered, gli studios sarebbero pronti per lanciarsi in
questo nuovo esperimento corale lavorando ad un cinecomic
interamente dedicato agli Young Avengers: le voci
parlano di un prossimo film dei Vendicatori con altri personaggi, e
non quelli che siamo stati abituati a vedere sul grande schermo,
che risponderebbero ai nomi di Kate Bishop
(la figlia di Occhio di Falco), Hulkling,
Iron Lad, Patriot,
Wiccan, Stature e
Visione (non la versione di Paul Bettany
ovviamente).
Ma chi sono gli Young
Avengers? Al contrario di quanto si possa immaginare, non
si tratta della stessa formazione che conosciamo in versione
“giovane” ma di una squadra completamente diversa composta da
giovani supereroi. E quale miglior occasione se non la lotta contro
Thanos per introdurre questa nuova generazione
nell’universo cinematografico Marvel? D’altronde i viaggi nel tempo
contemplano anche la possibilità di finire dritti nel futuro…
C’è effettivamente un modo per far
entrare questi personaggi in scena, e Avengers: Infinity
War potrebbe aver già gettato le basi grazie ad
una morte importante avvenuta durante gli eventi del film: saprete
– se avete visto il cinecomic –
che Thanos ha
ucciso Loki nel prologo e che il Dio
dell’Inganno dovrebbe tornare al 99% in Avengers
4, ma come? Magari reincarnadosi nel corpo di un
ragazzo che lavora con gli Young Avengers? Infinity
War ha spianato la strada ad un nuovo Kid Loki? Uno
scenario alquanto intrigante no?
Lo scorso gennaio un rumor aveva reso noto
che i Marvel Studios avrebbero iniziato a
progettare un film interamente dedicato agli Young
Avengers con personaggi mai visti prima nel MCU.
Al contrario di quanto si possa
immaginare, non si tratta della stessa formazione che conosciamo in
versione “giovane” ma di una squadra completamente diversa composta
da giovani supereroi.
Ecco 10 perfetti candidati:
1America Chavez
Uno
dei membri più interessanti del team dei Giovani Vendicatori è
America Chavez, prima supereroina latinoamericana
LGBTQA della serie, sfacciata e sicura di sé che negli ultimi anni
è diventata molto popolare tra i lettori.
Miss America, questo il suo
alter ego, viene cresciuta dalle sue madri nell’Utopian Parallel,
una realtà fuori dal tempo governata dal Demiurgo. Da lui ha
assorbito, o forse ereditato, tutti i suoi superpoteri e dopo
l’infanzia decide di fuggire di casa viaggiando attraverso diversi
universi.
Diversi segnali indicano che gli
Young Avengers fanno il loro debutto
nell’Universo Cinematografico Marvel in Ant-Man 3… o
comunque, in uno dei prossimi film dell’universo condiviso. Ma
quali sono i membri del team che vorremmo vedere sul grande
schermo?
ComicBookMovie ha avanzato 10 ipotesi:
1 Patriot
Membro fondatore dei Young Avengers che è
stato messo da parte negli ultimi anni, lijah Bradley è il nipote
di Josiah-X e di Isaiah Bradley, e quest’ultimo dovrebbe fare il
suo debutto nella serie The Falcon and the Winter
Soldier in arrivo su Disney+.
Dotato di tutte le capacità di un Super
Soldato, non pensiamo che servirà necessariamente come nuovo
Captain America del MCU, ma sicuramente sarebbe un’esplorazione
affascinante dell’eredità di un personaggio come Isaiah. Soltanto
il tempo ce lo dirà, ma è innegabile quanto ci piacerebbe vedere
Patriot far il suo debutto nel MCU il prima possibile.
Si intitolerà Ambush, Young and Hungry 1×05, il
quinto episodio della nuova serie televisiva targata NBC.
In Young
and Hungry
1×05, Sofia incoraggia Gabi ad
uscire di nuovo per superare la rottura
con Josh, ma quando quest’ultimo prende
in antipatia il nuovo ragazzo
di Gabi, Cam, la
ragazza è confusa sulla loro relazione.
Quando Josh scopre notizie soro rendenti
su Cam, Gabi rifiuta di credergli, ma
questo porta a scoprire notizie ancora più sorprendenti
su Cam; infine, Elliot prova
una serie di difficoltà a fare amicizia con gli amici
di Josh.
Debutta la nuova serie Young
and Hungry 1×01, la commedia targata ABC Family.
In Young
and Hungry 1×01, due mondi si scontrano
quando Josh, un ricco e giovane
imprenditore incontra Gabi una giovane
ed esuberante blogger che vuole fare di tutto per diventare la chef
personale dell’uomo; quando Josh chiede
a Gabi di preparare una cena romantica
per lui e la ragazza, tutto va storta
e Gabi si trova in una posizione
scomoda, ma con l’aiuto della sua migliore
amica Sofia e della governante
di Josh, Gabi riesce
a mutare la situazione e trasformarla in un’occupazione e forse
anche in una possibilità di innamorarsi.
Il 9 marzo uscirà
nelle sale italiane Young Adult, diretto dal figlio d’arte Jason
Reitman e scritto da Diablo Cody: i due tornano insieme dopo il
successo di Juno (2007). Il film, prodotto da Mandate Pictures, Mr.
Mudd e Right of Way Films, è stato girato in meno di due mesi (11
ottobre – 23 novembre 2010) tra il Minnesota e lo stato di New
York. La protagonista della storia è Mavis Gary, interpretata dal
premio Oscar Charlize Theron (Monster). Mavis è stata la
tipica reginetta americana: bellissima, brava in tutto, detestata
dalle altre ragazze. Alle porte dell’età adulta, ha lasciato la
piccola Mercury per assaggiare la vita di città, trasferendosi a
Minneapolis, dove si è affermata come ghost writer di superficiali
romanzi per ragazzi.
L’acclamato regista Jason
Reitman (Juno, Tra le nuvole) ritorna sul
grande schermo con una nuova pellicola, ancora una volta scritta
dalla sceneggiatrice premio Oscar Diablo Cody.
Anche in questa opera Reitman conferma il suo
enorme talento nella commedia dalle tinte amare, dimostrandosi fra
i registi americano più interessanti della nuova generazione.
La pellicola dal titolo
Young Adult racconta con sorprendente delicatezza
e con naturalezza le vicende di Mavis Gray, una scrittrice di libri
per ragazzi che sente di non avere alcuna identità autoriale.
Decide così di tornare nella sua vecchia città del Minnesota, in
cerca della se stessa di un tempo: incapace di crescere, vuole
riconquistare il suo vecchio ex, ora felicemente sposato. Al suo
fianco, un altro ex compagno di scuola.
Presentato al Festival di Berlino
di quest’anno, Young Adult si dimostra essere un film molto
interessante sotto tutti i punti di vista. La storia ben scritta e
soprattutto ben raccontata s’inserisce perfettamente nella
filmografia del regista che ormai è diventato uno specialista della
commedia amara, visti i fasti di Juno e
Tra le nuvole. Anche in questa pellicola
Jason Reitman conferma tutto il potenziale
dispiegato nei precedenti film, dimostrando forse una maturità
arrivata quasi al culmine del suo percorso.
Young Adult, il
film
Il regista è bravissimo a mettere
in scena un film che riesce ad arrivare in profondità al malessere
sociale che vive la protagonista, riuscendo in pieno a mostrare
perfettamente il suo sgretolamento fisico e psichico. Il suo è uno
sguardo riflessivo, che non vuole giudicare ma solo indagare a
fondo tutti gli aspetti che ruotano a torno a Mavis e che l’hanno
portata in una situazione di tremenda sofferenza. Nel suo intento,
sceneggiatrice e regista trovano lo straordinario apporto di
Charlize Theron che ritorna a un livello
attoriale elevatissimo. La sua performance dona ulteriore
profondità al personaggio, senza considerare la sua eccezionale
bellezza che gli permette di muoversi in una cornice colma di
sofferenza con straordinaria eleganza.
In Young
Adult, Reitman sorprende anche per l’abile utilizzo del
montaggio, che si sostituisce completamente al dialogo nell’intento
comico, diventando un veicolo per marcare in maniera sobria la vena
ironica del film, consentendogli di mantenere un perfetto
equilibrio fra le due nature presenti, quella ironica e quella
tragica.
Young Adult ci
regala un film che racconta l’insoddisfazione di una vita passata a
rincorrere una felicità ingannevole e che si dimostra essere
difficile da raggiungere. La vera felicità diventa quasi un
miraggio e quel che rimane è un’esistenza vuota e sofferente,
almeno fino a che non si riesce a comprendere alla perfezione il
disagio che ci attanaglia, e l’unico modo per sopravvivere è
affrontarlo, con tutto quello che ne consegue, solo così forse alla
fine si ritornerà ad essere vivi e a respirare.
Il primo ottobre arriverà al cinema
Maze Runner La Fuga, un’altra fortunata
saga young adult che torna sullo schermo. Ma, nonostante
siano gli ultimi anni che hanno visto proliferare il genere, ci
sono diversi film, accomunabili a questa etichetta, che anche
involontariamente sono entrati nella cultura popolare.
Mentre esce in DVD l’ultimo capitolo
di Hunger Games e al cinema
The Divergent Series fa fatica a risalire
la china del box office, il genere young adult sembra
arrivato al capolinea. Tuttavia c’è una schiera di progetti,
adattamenti cinematografici da libri per ragazzi e giovani adulti,
che sembra virare dai toni da melò romantico che ha posto
Hunger Games per primo e trascinare i
giovani lettori/spettatori in un mondo a metà tra il gotico e il
fantastico.
Ecco 12 adattamenti da romanzi che
aspettiamo con particolare interesse.
[nggallery id=2623]
Alcuni progetti sono in prossima
uscita, altri sono invece solo stati annunciati, ma sarà
interessante vedere arrivare questa nuova schiera di prodotti
tutti, per ora, firmati da grandi del cinema mondiale. Solo epr
citare due registi coinvolti, si parla, tra gli altri, del prossimi
film di Steven Spielberg e Tim
Burton. Che ne pensate?
Ecco tre clip
tratte da Young Adult, nuova collaborazione tra Jason Reitman e
Diablo Cody, dopo il successo di Juno. La storia parla di
un’alcolista che tenta di rimettere insieme la sua vita
Il primo trailer
ufficiale del film “Young Adult” di Jason Reitman, con Charlize Theron, Patrick Wilson, J.K.
Simmons, Elizabeth Reaser, Patton Oswalt, Emily Meade, Collette
Wolfe e Louisa Krause.
Le autorità cinesi hanno arrestato
Lu Fanxi, ex presidente di Youku
Tudou il gigante del servizio streaming cinese. I dettagli
non sono ancora noti ma resta inteso che la sua detenzione si
riferisce alle indagini di corruzione presunta e legata alla
questione che divenne pubblica lunedì scorso quando un email
interna di Heyi Film, una delle filiali di
produzione cinematografica di Youku Tudou,
venne pubblicata dalla stampa cinese.
Fonti interne a Youku
Tudou confermano a Variety che l’azienda stessa aveva allertato le
autorità circa il suo comportamento.
Lu è stata una delle figure più
importanti nella rapida crescita dello streaming video in Cina.
La serie tv NetflixYOU presenta un ampio casti di personaggi con
precisi tratti distintivi, molti dei quali possono essere collegati
a specifici segni zodiacali: vediamo quali.
1Pesci: Cary Conrad
Cary è emotivamente
consapevole e reattivo, proprio come un Pesci. Porta gli altri
uomini di Madre Linda in viaggi nella natura con
lui in modo che possano esplorare la loro mascolinità e piangere
insieme. I Pesci sono anche creativi e fantasiosi, cosa che
Cary mostra attraverso le lungaggini che farà per
creare un’atmosfera di ferocia in questi viaggi, impedendo persino
a Joe di mangiare qualsiasi cibo che non
caccia.
È
cortese e veloce a perdonare (specialmente in confronto a sua
moglie), il che ha senso perché i Pesci sono il più comprensivo dei
segni zodiacali. Anche quando combatte Joe fino
alla morte, non sembra così arrabbiato.
Netflix
ha regalato agli abbonati un regalo di Natale sotto forma di un
nuovo poster della quarta stagione di You, che
mostra Joe Goldberg interpretato da Penn Badgley che insegue il personaggio di
Tati Gabrielle. La Stagione 4 di You sarà
suddivisa in due parti che usciranno a febbraio e marzo 2023.
La data di uscita della
You –
Stagione 4 Parte 1 è fissata per il 9 febbraio 2023,
mentre You –
Stagione 4 Parte 2 uscirà il 9 marzo 2023. Dai un’occhiata
al nuovo poster di della quarta stagione di You:
“Quando un
brillante manager di una libreria incontra un aspirante scrittore,
la sua risposta diventa chiara: qualsiasi cosa”, dice la
descrizione della serie. “Usando Internet e i social media
come strumenti per raccogliere i dettagli più intimi e avvicinarsi
a lei, una cotta affascinante e imbarazzante diventa rapidamente
un’ossessione mentre rimuove silenziosamente e strategicamente ogni
ostacolo – e persona – sulla sua strada”.
Basato sulla serie di romanzi di
Caroline Kepnes, Youè incentrato
su Joe Goldberg, uno stalker tossico e delirante che ha la tendenza
a diventare estremamente ossessionato da ogni ragazza di cui si
innamora.
You è stato
sviluppato da Sera Gamble e Greg Berlanti, con
Gamble come showrunner. La serie è prodotta da
Berlanti Productions, Man Sewing Dinosaur e Alloy
Entertainment in associazione con Warner Horizon Scripted
Television. Berlanti, Gamble, Sarah Schechter, Leslie
Morgenstein, Gina Girolamo e Marcos Siega sono i produttori
esecutivi.
La serie NetflixYou è
stata rinnovata per una quinta e ultima stagione. Il prolifico
serial killer Joe Goldberg, interpretato da Penn
Badgley, avrà a disposizione una nuova e ultima storia per
mietere le sue vittime.
La stagione 5 avrà un cambio di
showrunner, con i produttori esecutivi Michael
Foley e Justin W. Lo che prenderanno il
posto di Sera Gamble, che originariamente ha
sviluppato You con
Greg Berlanti, e ha diretto lo spettacolo per le
sue prime quattro stagioni.
“Mentre faccio un passo
indietro rispetto allo showrunning quotidiano per concentrarmi su
nuovi progetti, sono immensamente grato al co-creatore e genio a
tutto tondo Greg Berlanti, Caroline Kepnes, ai miei amici di
Berlanti Productions e Alloy Entertainment, e al nostro risoluto
partner di Warner Bros e Netflix”, ha dichiarato Gamble in una nota.
“Realizzare lo spettacolo insieme ai nostri sceneggiatori,
produttori, registi, cast e troupe è stato un onore,
incredibilmente divertente. E mi sento fortunata ad aver lavorato
con un artista dotato e premuroso come Penn Badgely. Sono
orgogliosa di ciò che tutti abbiamo realizzato e mi sento
privilegiata a passare il testimone. Sono entusiasta di guardare e
supportare il team di “You” mentre portano il viaggio di Joe
Goldberg alla sua conclusione deliziosamente contorta.”
Accompagnando l’annuncio, Netflix ha anticipato il
destino di Joe, chiedendo: “Joe Goldberg avrà finalmente il suo
giorno del giudizio?”
You’re Not
You, pellicola drammatica diretta
da George C. Wolfe ed interpretata da un
cast di tutto rispetto composto da Hilary
Swank, Emmy Rossum, Ali
Larter, Josh
Duhamel, Marcia Gay
Harden, Jason
Ritter e Loretta Devine si
mostra in una clip che ne anticipa l’uscita al cinema prevista per
il prossimo 10 ottobre.
Protagonista della pellicola è Kate,
una pianista di successo, interpretata da Hilary
Swank, a cui sarà diagnosticata la SLA (Sclerosi Laterale
Amiotrofica). Al suo fianco troverà spazio Bec (Emmy
Rossum) una studentessa del college intenzionata a
diventare una cantante rock, anche se incapace a tenere
insieme i pezzi della propria vita. Le vite di entrambe, tuttavia,
saranno destinate a cambiare nel momento in cui Bec sarà assunta
per assistere Kate, impegno lavorativo che condurrà le due ad
instaurare un legame profondo e sincero non privo di confronti
costruttivi.
Arriva a settembre l’horror home invasione, You’re
Next, la cui regia è firmata da Adam
Wingard. Oggi vi presentiamo il poster italiano del
film.
You’re Next poster italiano :
Il 19 settembre arriva nelle sale
italiane distribuito da Eagle Pictures, la pellicola horror diretta
da Adam Wingard (A Horrible Way to Die) You’re next.
Partendo da uno dei generi cinematografici più spaventosi, il film
aggiunge all’horror dell’home invasion profondità,
drammaticità e un pungente realismo, portando agli estremi una
delle paure più universali del mondo: l’invasione di estranei e mal
intenzionati in casa propria. I Davison, famiglia ricca e poco
unita, decidono di festeggiare l’anniversario di matrimonio
riunendo tutti i parenti in una vecchia casa di villeggiatura. I
dissidi familiari passano subito in secondo piano quando,
all’improvviso, irrompono nella casa serial killer mascherati da
animali: nessuno conosce la loro identità, né il motivo
dell’interminabile e spaventosa carneficina che porteranno a
termine. Presentato al Toronto Film Festival 2011 con un’ottima
accoglienza e al Comic-Con di San Diego appena concluso, You’re
Next conta tra i protagonisti, la leggenda dell’horror Barbara
Crampton (Re-Animator, Omicidio a luci rosse) che ritorna
sul grande schermo per la prima volta dopo sette anni nel ruolo
della madre.
You’ll Never Find Me è un
nuovo thriller psicologico horror australiano, recentemente
distribuito su Shudder e che sta guadagnando popolarità come dramma
a camera chiusa. La trama presenta l’arrivo di una giovane donna
senza nome, conosciuta solo come la Visitatrice, nella casa mobile
di un uomo di nome Patrick, situata in un parcheggio per roulotte
un po’ losco. È la reciproca diffidenza e la paura latente che
provano l’uno per l’altra a costituire la maggior parte di
You’ll Never Find Me, fino a quando non emergono ulteriori
colpi di scena che rendono la visione ancora più agghiacciante.
Spoiler Alert
Come si incontrano Patrick e la
Visitatrice?
You’ll Never Find Me inizia
all’interno della casa mobile di un uomo che verrà poi identificato
come Patrick, il protagonista del film. Patrick è abituato a una
vita solitaria, avendo trascorso gran parte della sua esistenza da
solo, affogando i suoi dolori nell’alcol o apparendo totalmente
insensibile ad essi. È anche piuttosto abituato al tempo tempestoso
e non si lascia turbare dai rumori causati dal vento, finché
qualcuno bussa con forza alla porta di casa sua. Patrick non presta
molta attenzione e si limita a gridare a chiunque sia fuori di
andarsene e lasciarlo in pace. Dopotutto, l’uomo vive in un losco
parcheggio per roulotte dove la maggior parte delle persone
nasconde la propria identità e alcuni ragazzini problematici lo
prendono sempre di mira con i loro scherzi crudeli. Patrick crede
che il bussare sia uno degli scherzi dei ragazzini e quindi non
risponde. Tuttavia, quando il rumore continua e, cosa ancora più
importante, qualcuno parla dall’esterno, apre la porta e trova una
giovane donna in piedi sulla soglia.
La donna, di cui non si conosce il
nome, chiede a Patrick di aiutarla in quella terribile tempesta,
perché ha bisogno di un passaggio per raggiungere la città vicina e
non ha altra scelta che bussare alle porte degli sconosciuti con
quel tempo. Quando Patrick le chiede da dove viene e come è rimasta
bloccata nella tempesta, la donna dà solo alcune risposte vaghe e
sospette. Dice a Patrick che era stata al bar a bere qualcosa e poi
ammette di essere andata in spiaggia e di essersi addormentata lì,
quando l’uomo nota il suo costume da bagno. Nessuna delle sue
risposte è davvero diretta o convincente, e la sua improvvisa
comparsa a un’ora così tarda è anche qualcosa che allarma Patrick.
A coronare il tutto, il suo viso sembra familiare a Patrick, anche
se non riesce a ricordare dove l’ha vista prima, e la donna non
aiuta a risolvere il mistero. Ciononostante, Patrick fa entrare la
donna in casa sua, offrendole riparo dalla pioggia, vestiti caldi e
da bere, ma l’ambiente all’interno della roulotte non è proprio dei
migliori.
I suggerimenti e i consigli di
Patrick alla donna sembrano un po’ forzati e manipolatori, dato che
le dice che la sua auto ha bisogno di una riparazione e che quindi
la porterà al telefono pubblico più vicino. Le chiede poi di
cambiarsi i vestiti bagnati, di mettersi comoda e arriva persino a
offrirle da mangiare e da bere. Anche se queste azioni sembrano
quelle di un ospite disponibile, il fatto che Patrick la costringa
quasi a prendere queste decisioni senza darle alcuna possibilità di
scelta lo fa sembrare piuttosto strano. La giovane donna, che
rimane senza nome per tutto il film e viene chiamata solo “la
visitatrice”, ha paura di essersi cacciata in un guaio più
pericoloso della tempesta che infuria fuori, ma non riesce a
seguire i propri impulsi. Tuttavia, rifiuta di mangiare la zuppa
che Patrick le prepara e la getta in uno degli stivali vicini, ma
Patrick se ne accorge e rimane ferito dalla sua sfiducia. Ma la
mancanza di fiducia nelle storie dell’altro è reciproca, poiché
sembra sempre più probabile che entrambi abbiano qualcosa da
nascondere sul proprio passato e sulla propria vera identità. La
premessa di base di You’ll Never Find Me risiede proprio in
questa sfiducia e in questo dubbio di Patrick e della Visitatrice,
che si incontrano per caso a causa del maltempo.
Come si avverano le paure della
Visitatrice?
Una volta accettato il suo destino
di dover trascorrere un po’ di tempo con Patrick nella sua
roulotte, la Visitatrice cerca di calmare la situazione
comportandosi in modo amichevole. Si scusa per aver buttato via la
zuppa e cerca anche di saperne di più sul suo ospite. Ciò che
sembra più strano alla donna è la solitudine di Patrick e il suo
atteggiamento apparentemente indifferente al fatto di dover
trascorrere la vita da solo. Alla fine, Patrick si apre con lei,
arrivando persino a dirle che sta davvero apprezzando l’opportunità
di parlare con qualcuno. Le racconta che il vestito che le ha dato
da indossare, insieme ad alcuni orecchini e gioielli che si trovano
in bagno, appartenevano a una sua ex fidanzata. Ma questa storia
cambia in seguito, quando Patrick dice che in realtà appartenevano
a sua moglie, morta alcuni anni prima a causa di problemi di
dipendenza, lasciandolo solo al mondo.
Sebbene la donna finga di credere
alle storie e a tutto ciò che Patrick le ha raccontato, non sembra
molto convinta e mantiene chiaramente delle riserve nei confronti
del suo ospite. In un caso, dopo che l’elettricità in casa salta, i
due vanno a cercare di riparare il fusibile e i cavi all’interno
dell’abitazione. In quel momento, la Visitatrice nota del sangue
sulla schiena di Patrick, anche se non sembra provenire da alcuna
ferita o taglio sul suo corpo. Vede anche un martello tra i suoi
attrezzi, che per un attimo sembra essere coperto di sangue, ma la
giovane donna decide di mantenere le sue pretese di cordialità. Si
limita a dire a Patrick del sangue, facendo sembrare che sia
preoccupata per il suo benessere, e non fa nulla riguardo al
martello. Qualche tempo dopo, trova in bagno un paio di orecchini
chiaramente molto simili a quelli che possedeva, e questo rende la
faccenda ancora più strana. La Visitatrice se la prende con
Patrick, lo chiama ladro, insinuando che l’uomo le abbia rubato gli
orecchini, e chiede di andarsene.
Tuttavia, si rende subito conto che
il tempo tempestoso e la distanza del luogo da qualsiasi altro
centro abitato la rendono davvero impossibile. Pertanto, la
Visitatrice ricuce nuovamente i rapporti con Patrick e i due si
siedono a giocare a carte. Tuttavia, la storia prende una piega
inaspettata quando Patrick viene spaventato dal rumore di un’auto e
si precipita fuori per vedere chi sia. Nel frattempo, la donna
inizia a esplorare il resto della casa quando improvvisamente vede
il cadavere di una donna che giace nella vasca da bagno del bagno
di Patrick. Questo è sufficiente per far diventare realtà tutti i
suoi incubi e le sue paure, perché si trova davvero in una
situazione estremamente difficile.
In realtà, Patrick è un serial
killer che adescava e rapiva giovani donne per portarle a casa sua
e ucciderle. Non è chiaro se abbia rapporti sessuali con loro, ma
il suo obiettivo principale è quello di ucciderle e conservarne
alcuni trofei, per lo più sotto forma di orecchini, gioielli o
vestiti che indossavano al momento dell’omicidio. Dopo la
rivelazione, Patrick stesso afferma che il suo primo omicidio lo ha
reso dipendente da questo atto e che ha continuato a commettere
altri omicidi nascondendosi nella casa mobile nel parcheggio per
roulotte per tutto questo tempo. La posizione isolata e la natura
losca dei vicini hanno fatto sì che la polizia non fosse riuscita a
trovare Patrick per tutto questo tempo. Ma l’uomo ha sempre avuto
paura di essere finalmente catturato e crede che la polizia
arriverà a casa sua alla ricerca del serial killer da un giorno
all’altro. Quando sente delle auto immaginarie fuori dal parcheggio
per roulotte, pensa che siano auto della polizia e quindi si
affretta a controllare se la sua punizione è finalmente in arrivo.
Per quanto riguarda il modus operandi di Patrick, egli stringeva
amicizia con giovani donne nei bar o anche per strada, le portava a
casa sua e somministrava loro una forte dose di GHB, che le faceva
cadere rapidamente in stato di incoscienza.
Parlando di sua moglie, Patrick ha
raccontato di averla incontrata per la prima volta fuori da una
farmacia e di come lei gli avesse chiesto delle patatine e un
passaggio. Ora si scopre che è stato così che ha incontrato la sua
ultima vittima, la donna il cui corpo è ancora nella sua casa, e ha
descritto l’esperienza come davvero amorevole e profonda, condivisa
tra lui e la sua moglie inesistente. C’è anche una motivazione
psicologica dietro la serie di omicidi di Patrick, poiché ritiene
le donne responsabili di essere entrate nella sua vita e di essere
diventate sue vittime, considerando che sono state loro a
chiedergli di ucciderle.
Qual è la vera identità della
Visitatrice?
Una volta rivelati il motivo
segreto e la natura di Patrick, questi attacca anche la
Visitatrice, che si ritrova in una situazione di impotenza
nonostante abbia capito che il suo ospite è un assassino. Viene
semplicemente sopraffatta da Patrick, che le fa bere con la forza
la stessa dose di GHB che ha usato sulle altre vittime, e questo fa
perdere gradualmente conoscenza alla donna. Di conseguenza, anche
lei viene colpita dall’assassino, che la rende la sua ultima
vittima. Tuttavia, You’ll Never Find Me svela il colpo di
scena finale solo a questo punto, quando viene rivelato che la
giovane donna conosciuta come la Visitatrice non era mai stata
realmente presente sulla scena.
La Visitatrice era frutto
dell’immaginazione di Patrick e della sua coscienza tormentata, che
lo convincevano che una punizione era inevitabile. In realtà, la
giovane donna era stata la prima vittima dell’uomo che aveva
incontrato per strada mentre chiedeva un passaggio in auto. Una
scena che viene ripetutamente mostrata in flashback durante il
film, in cui si vede l’interno di un’auto in un giorno di pioggia,
è in realtà quella del primo omicidio di Patrick. Lui l’aveva
portata a casa sua e l’aveva uccisa con il martello, motivo per cui
la donna vedeva dei lampi di sangue sul martello e sulla sua testa.
Questo è anche il motivo per cui il Visitatore trova orecchini
simili ai suoi nel bagno dell’uomo, poiché lui l’aveva già uccisa e
aveva conservato i suoi gioielli come ricordo. Allo stesso modo,
questo è il motivo per cui Patrick trova il suo viso così familiare
eppure non riesce a collocarlo nella memoria, poiché ammette di
ricordare a malapena i volti delle sue vittime.
La presenza della Visitatrice può
essere vista come un’apparizione spettrale, venuta per vendicarsi
dell’uomo e che alla fine ci è riuscita costringendolo a bere la
soluzione di GHB. Ma in termini di thriller psicologico, sembra più
probabile che la presenza della Visitatrice fosse tutta nella mente
tormentata dal senso di colpa di Patrick, che alla fine perde il
controllo sulla sua coscienza, la quale prende il sopravvento,
spingendolo a uccidersi bevendo la soluzione.
Durante il finale di You’ll
Never Find Me, Patrick esce dal suo incubo e viene visto di
nuovo tutto solo, seduto a bere nella sua casa mobile. Qualcuno
bussa alla porta, ma quando va a vedere chi è, trova i bambini del
quartiere che gli fanno i soliti scherzi. Patrick aveva commesso il
suo ultimo omicidio solo poche ore prima, ed è la stessa donna il
cui corpo giace nella vasca da bagno. Ma nel suo stato delirante,
l’uomo aveva effettivamente bevuto la soluzione di GHB, che gli ha
gradualmente tolto la vita, e nell’ultima scena lo si sente
soffocare a morte dall’esterno della casa mobile.
Debutto al lungometraggio per la coppia australiana composta da
Indianna Bell e Josiah Allen,
You Will Never Find
Me è un film che si muove ai margini del genere, nel
punto esatto in cui l’horror psicologico incontra il dramma
dell’isolamento e la tensione da camera chiusa. Presentato in
diversi festival internazionali e nelle sale italiane dal 17
luglio, il film racconta una storia in apparenza semplice, ma che
nella sua messa in scena costruisce un universo inquieto, ambiguo,
volutamente indecifrabile.
La
vicenda si svolge tutta nel giro di una notte, dentro e attorno a
una vecchia roulotte nel retro di un campeggio semi-abbandonato.
Patrick (Brendan Rock), uomo
solitario e sfuggente, si trova improvvisamente a fare i conti con
una giovane donna (Jordan Cowan), misteriosa,
bagnata fradicia e a piedi nudi, che bussa alla sua porta in cerca
di riparo durante una violenta tempesta. L’uomo la fa entrare, e da
quel momento si avvia una lunga e soffocante attesa: chi è lei?
Cosa cerca davvero? Ma anche: cosa nasconde lui? Chi dei due è più
pericoloso?
Un ambiente claustrofobico, due personaggi ambigui
Il film si costruisce sull’essenzialità. Uno spazio chiuso, due
soli protagonisti, luci basse, dialoghi calibrati e una
pioggia incessante che accompagna ogni scena come
sottofondo minaccioso. La roulotte diventa quasi
un personaggio a sé, grazie a un lavoro sul suono che è forse la
componente più potente del film: il legno che scricchiola, il vento
che sibila, l’acqua che filtra, i respiri trattenuti. Tutto
contribuisce a creare un’atmosfera sospesa, carica
di tensione, dove nulla è detto chiaramente ma tutto sembra sul
punto di esplodere.
Bell e Allen sfruttano ogni centimetro di spazio per alimentare
un senso di oppressione crescente. I movimenti di
macchina sono sobri ma studiatissimi, la fotografia di Maxx
Corkindale scolpisce volti e ombre in modo da esaltare
l’ambiguità morale dei personaggi, e la sceneggiatura si affida al
non detto più che alla narrazione esplicita. Il risultato è un film
che funziona quasi come un esperimento: si può
tenere lo spettatore avvinto con così poco, senza jumpscare, senza
colpi di scena, ma solo con una tensione emotiva costante?
La tensione come forma narrativa
Per larga parte della sua durata, la risposta è sì. You Will Never Find Me regge su un
equilibrio fragile ma efficace: lo spettatore si ritrova in bilico
tra due personaggi che sembrano entrambi sul punto di
rivelarsi mostruosi. Il film gioca sul ribaltamento delle
aspettative, sulla sfiducia che cresce in chi guarda così come tra
i protagonisti. La giovane è una vittima o una manipolatrice?
Patrick è un uomo solitario e traumatizzato o un predatore?
Questo continuo gioco di ambiguità fa pensare a titoli come
Barbarian di Zach Cregger
o The Night House di David
Bruckner, dove la tensione deriva dalla percezione distorta
della realtà, più che da eventi concreti. I personaggi non fanno
nulla di eclatante, ma ogni parola, ogni sguardo, ogni gesto
quotidiano è investito di un peso drammatico. Il film lascia che
siano i piccoli dettagli – il modo in cui Patrick
beve, come la ragazza osserva certi oggetti, i silenzi che si
allungano – a suggerire la violenza latente.
Il problema di You Will Never
Find Me sta però nel suo terzo atto. Dopo aver costruito con
rigore una tensione psicologica che si alimenta di minimi scarti e
ambiguità, il film sceglie una svolta più visionaria e
simbolica. Il punto di vista si sposta sempre più verso la
soggettività di Patrick, e il racconto si apre a incursioni quasi
oniriche, con scelte visive forti e un crescendo sonoro che punta
all’horror sensoriale.
È
una scelta coraggiosa, ma anche rischiosa: lo
stile cambia improvvisamente, la tensione sottile si trasforma in
allucinazione. Alcuni spettatori la troveranno una conclusione
potente, altri ne usciranno disorientati. La forza narrativa che
reggeva il film nella prima ora viene in parte sacrificata per
un’esplosione emotiva che, pur coerente con le intenzioni
autoriali, appare meno incisiva proprio perché troppo distante
dall’impianto iniziale.
Una prova d’autore che lascia intravedere un futuro
promettente
Pur con i suoi limiti e la sensazione di essere un film più
riuscito nella sua promessa che nel suo compimento, You Will Never Find Me resta un debutto
interessante e ben costruito. Indianna Bell e
Josiah Allen dimostrano di conoscere il linguaggio
cinematografico e di avere un’idea chiara di cosa vogliano
raccontare. Il loro è un film che sfida l’attenzione e la pazienza
dello spettatore, e che non cerca scorciatoie per piacere.
Il talento si vede nella cura con cui viene gestita l’atmosfera,
nella direzione attenta degli attori, nella capacità di evocare una
tensione che non ha bisogno di spiegazioni. È un horror rarefatto,
più vicino alla psicologia che al sangue, e che
nel suo modo elegante e disturbante di raccontare la paura riesce
comunque a lasciare un segno.
Pochi giorni fa abbiamo assistito
tutti e con una certa commozione alle celebrazioni a Ground Zero
per il decennale dell’11 settembre 2001, il giorno in cui un
orribile attacco terroristico segnò la vita di molte persone e la
storia recente del pianeta stesso. Tra gli effetti più drammatici
che la reazione americana ha provocato negli anni successivi a
quella shoccante offensiva, proprio all’interno dei suoi confini
nazionali, ricordiamo la guerra in Iraq e la missione in
Afghanistan che ancora oggi non smette di richiedere il proprio
tributo di sangue sia tra la coalizione internazionale che tra i
civili locali.
Ma un altro e più nascosto
risultato dell’odio e della violenza nati dalla violenza e
dall’odio di quel terribile giorno, è rappresentato dal carcere per
terroristi di Guantanamo bay, a Cuba. In questi ultimi anni sono
faticosamente trapelate immagini e notizie relative agli abusi e
alle ingiustizie che vengono perpetrate in quel carcere che agisce
all’interno di un buco nero giuridico, non rispettando di fatto
nessuna convenzione, né americana ne tanto meno internazionale.
You Don’t Like the Truth: 4 giorni a Guantanamo
documentario di Luc Cote’ e Patricio Hernandez rappresenta
indubbiamente un notevole contributo alla causa, mostrandoci le
immagini salienti di quattro giorni di intensi interrogatori che
agenti dell’intelligence canadese hanno sottoposto ad un loro
concittadino di origine egiziana, Omar Kadhir, un
ragazzo di quattordici anni.
Le immagini sono state recuperate
dal circuito chiuso del carcere e solo dopo anni i legali di Omar
hanno avuto accesso a questo importante materiale documentativo. Il
film integra ai video dell’interrogatorio testimonianze e
interviste a parenti, avvocati, giornalisti e vecchi compagni di
prigionia del giovane “terrorista”. Omar Kadhir fu
catturato in Afghanistan in seguito ad un conflitto a fuoco tra
soldati americani e un gruppo di miliziani locali, morì un soldato
paramedico statunitense e Omar, in quanto unico superstite al
bombardamento della casa in cui i miliziani si rifugiavano, è stato
conseguentemente accusato di omicidio. Dopo essere stato medicato
alla buona Omar è transitato, come molti altri pseudo-terroristi,
dal carcere di Bargram dove ha subito pesanti maltrattamenti fisici
e torture quindi da lì il viaggio per Guantanamo. I giorni
dell’intervista risalgono proprio al primo periodo nell’isola
cubana e Omar mostra alle telecamere la paura ed il terrore di
essere ancora torturato.
Inizialmente egli crede che i suoi
interlocutori siano dei diplomatici del governo canadese giunti a
Guantanamo per aiutarlo ma presto capisce che non è così e che il
loro unico scopo è quello di strappargli qualche dichiarazione o
ammissione compromettente per giustificare il loro viaggio ai
propri superiori. Le preziose testimonianze di prigionieri che
hanno come lui subito una detenzione immotivata e per crimini mai
effettivamente dichiarati, sono importanti per avere un quadro
completo del problema e per disegnare con maggiore precisione il
profilo psicologico del ragazzo. Il filmato raggiunge l’apice
emotivo quando in primo piano la madre di Omar osserva, con le
lacrime agli occhi, il figlio nel video, mentre solo nell’asettica
stanza degli interrogatori piange invocandola. E ‘ qui che si
apprende l’assurdità di considerare come pericoloso terrorista un
giovane e indifeso ragazzo nato e cresciuto in Canada e trovatosi
in mezzo ad una situazione troppo grande per essere da lui
compresa, una situazione di cui lui era solo una vittima
involontaria.
You Don’t Like the Truth: 4
giorni a Guantanamo è stato presentato dal Milano Film
Festival nella sezione “Colpe di stato” e verrà riproposto giovedì
15 settembre alle ore 15 presso l’Auditorium San Fedele. Un film
che induce alla riflessione e che sopratutto in questi giorni di
ricorrenze dovrebbe aiutarci a capire che l’odio non
necessariamente deve generare altro odio.
La star di Handmaid’s
Tale, Madeline
Brewer, si unirà a Joe
Goldberg interpretato daPenn Badgley in You 5, la
quinta e ultima stagione del thriller psicologico di
NetflixYou,
ha annunciato lo streamer.
SecondoDeadline,
Madeline Brewer è pronto a unirsi a
You 5 come personaggio regolare e interpreterà
Bronte, un personaggio descritto come “un drammaturgo
enigmatico e dallo spirito libero“, che sarà il nuovo
impiegato presso la libreria di Joe
Goldberg.
Mentre i due si legano al
loro comune interesse per la “letteratura” e alle loro
relative esperienze con la “perdita“, Bronte fa emergere
la nostalgia per Joe e il suo vecchio sé, facendogli mettere in
dubbio la persona in cui si è appena trasformato.
Conosciuta per aver
interpretato il ruolo di Janine Lindo in The
Handmaid’s Tale di Hulu , Brewer è apparsa
anche in diversi film e programmi televisivi, tra
cui Orange
Is the New Black, Hemlock Grove, Cam,
The Ultimate Playlist of Noise e Space
Oddity. Inoltre reciterà nel thriller di prossima
uscita Anniversary e nel film horror
psicologico I Live Here
Now.
Cosa ci
aspettiamo dalla stagione finale di You?
Mentre i dettagli sulla
quinta e ultima stagione di You rimangono
nascosti, il pubblico può aspettarsi che la quinta stagione segua
ancora l’intensamente ossessivo Joe, la cui ossessione per
l’attuale donna da cui è attualmente paralizzato può diventare
mortale.
Un personaggio disposto ad
andare oltre – anche con misure estreme – il personaggio di Brewer
potrebbe diventare la nuova ossessione di Joe,
presumibilmente seguendo il terribile destino di Guinevere Beck
(Elizabeth Lail), Candace Stone (mbyr Childers), Love Quinn.
(Victoria
Pedretti) e Marienne
Bellamy Tati
Gabrielle).
Basato sui libri di Caroline
Kepnes, You – creato da Greg Berlanti e Sera
Gamble – vedeva nel cast anche Carmela Zumbado nel ruolo di Delilah
Alves, Jenna Ortega nel ruolo di Ellie Alves, James Scully nel
ruolo di Forty Quinn, Shalita Grant nel ruolo di Sherry Conrad, Ed
Speleers nel ruolo di Rhys Montrose, Lukas Gage nel ruolo di Adam
Pratt e altro ancora.
Tutte e
quattro le stagioni di You sono in streaming
su Netflix.
Non è stata ancora fissata alcuna finestra di rilascio per la
quinta stagione di You.
Un nuovo video
You 5,
l’annunciata quinta stagionedi
You è stato rilasciato
all’evento Tudum di Netflix, con Penn Badgley che ha offerto ai fan
un’anticipazione dell’ultima stagione. Guarda il nuovo video di You
Stagione 5 qui sotto :
You è stato
sviluppato da Sera Gamble e Greg Berlanti, con Gamble come
showrunner. La serie è prodotta da Berlanti Productions, Man Sewing
Dinosaur e Alloy Entertainment in associazione con Warner Horizon
Scripted Television. Berlanti, Gamble, Sarah Schechter, Leslie
Morgenstein, Gina Girolamo e Marcos Siega sono i produttori
esecutivi.
Nell’ottobre 2021, prima della
premiere della terza stagione, la serie è stata rinnovata per una
quarta stagione , che è stata rilasciata in due parti il 9
febbraio e il 9 marzo 2023. La stagione è interpretata anche da
Charlotte Ritchie , Tilly Keeper , Amy-Leigh Hickman , Ed
Speleers e Lukas Gage. Nel marzo 2023, la serie è stata
rinnovata per una quinta e ultima stagione.
Tratta dal bestseller di Caroline
Kepnes “Tu”. “Cosa faresti per amore?” Quando il brillante gestore
di una libreria incontra un’aspirante scrittrice, la sua risposta è
chiara: per amore farebbe di tutto. Usando Internet e i social
media come strumenti per raccogliere i dettagli più intimi della
ragazza e avvicinarsi a lei, la sua cotta irresistibile e goffa
diventa un’ossessione e lentamente decide di rimuovere qualsiasi
ostacolo, e persona, tra lui e il suo oggetto del desiderio. Nella
quarta stagione, Joe Goldberg, fingendosi “Johnathan Moore”, ora
risiede a Londra, lavora come professore di inglese presso un
istituto rispettato e conduce un’esistenza tranquilla. Ha
anche seguito Marienne in giro per l’Europa nel tentativo di
localizzarla. La sua nuova vita di solitudine, tuttavia, viene
interrotta quando inizia a legare con una cerchia di ricchi
socialiti, che iniziano a morire uno per uno mentre un serial
killer inizia a prendere di mira il loro gruppo d’élite.
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Ci sono serie televisive
caratterizzate da strutture narrative talmente solide ma rigide
che, una volta arrivate a compimento, rendono evidente anche la
difficoltà (o in certi casi addirittura l’impossibilità) a dir vita
ad un seguito che riproponga la formula del successo senza però
risultare una mera copia di quanto già visto (qualcuno ha detto
Tredici?). Ci sono però
anche serie che riescono a cambiare identità senza necessariamente
rinunciare ai propri tratti somatici di fondo. È ciò che è avvenuto
con You, la serie distribuita dal 2018 su
Netflix e divenuta nel tempo uno dei
titoli più popolari della suddetta piattaforma streaming. Giunta
ora alla sua quarta stagione (indicata anche come You 4),
questa si svela ulteriormente rinnovata tanto nell’ambientazione
quanto nel suo genere di riferimento.
Protagonista è ancora una volta il
brillante e ossessivo Joe Goldberg (Penn Badgley),
il quale ha però assunto ora l’identità di Jonathan
Moore. Reduce dal trambusto della precedente stagione, dove ha
quasi rischiato di soccombere alla follia della moglie Love
(Victoria
Pedretti), egli si trova ora a Londra, in quella che
definisce una “vacanza europea“. Nella città inglese egli
cerca di tenersi lontano dalle vecchie abitudini, lavorando come
professore di letteratura e conducendo una vita il più tranquilla e
solitaria possibile. Ma se non è lui ad andare a caccia di guai,
saranno questi ultimi a raggiungerlo Ben presto, infatti, egli si
troverà catapultato all’interno di un gruppo di amici ricchi e
potenti, tra i quali si nasconde uno spietato assassino, il quale
sembra anche a conoscenza del passato di Joe.
“Sono in uno whodunit, la forma più bassa di
letteratura”
Nuova ambientazione, nuove regole.
Sembra essere questo il principio alla base della nuova stagione di
You, o almeno dei suoi primi cinque episodi già
disponibili su Netflix (gli altri cinque arriveranno sulla
piattaforma il 9 marzo). Trasferitosi a Londra,
Joe/Jonathan deve infatti fare i conti con il genere britannico per
eccellenza in ambito narrativo, ovvero il whodunit,
codificato e reso celebre dalla scrittrice Agatha
Christie, non a caso più volte citata nel corso degli
episodi. You 4, come anticipato in apertura, cambia
dunque nuovamente identità proprio come la cambia il suo
protagonista, passando dal thriller psicologico con elementi
splatter ad un giallo da risolvere prima che sia troppo tardi. Un
cambiamento che non deve però spaventare i fan della serie: la
formula alla base delle precedenti stagioni viene camuffata ma non
eliminata.
Se è vero che il protagonista passa
dall’essere stalker all’essere vittima di uno stalker, ciò non
significa che smetterà di usare il proprio “superpotere”, il saper
osservare, a proprio vantaggio per la risoluzione del caso. Il
cambiamento di formula e tono è dunque concepito in modo
intelligente e non dovrebbe far storcere il naso, perché in fondo,
come afferma una delle studentesse di Joe/Jonathan, “i gialli
sono divertenti, ti coinvolgono e nascondono una critica sociale
dietro il rompicapo”. Questa quarta stagione si rivela infatti
una piacevole “svecchiata” nei confronti di una narrazione che in
alcuni momenti sembrava prendersi un po’ troppo sul serio. Le nuove
avventure di Joe/Jonathan appassionano e intrigano, non mancando
anche di offrire una propria critica nei confronti di una certa
classe sociale sempre più ricca, viziata ed estranea ai problemi
del mondo.
You 4 e quei piaceri inconfessabili
Se dunque è questo il nuovo genere
all’interno del quale le vicende di You 4 prendono vita,
ciò, come si diceva, non comporta la perdita di alcuni degli
elementi che hanno fatto il successo della serie. Il tutto viene
raccontato ancora una volta a partire dalla soggettività di
Joe/Jonathan, che ci accompagna lungo gli episodi con la sua voce
narrante composta da una forte acutezza di pensiero e quel tono
seducente che lo ha reso ormai un’icona. Penn Badgley porta con successo
alla luce nuove sfumature di questo suo complesso personaggio, il
quale regala anche momenti di forte comicità quando, dialogando con
sé stesso, si trova a dover tentare di frenare i propri istinti e
desideri inconfessabili. Intorno a lui, invece, si muovono una
serie di personaggi che, chi caratterizzato meglio chi meno,
contribuiscono a tenere vivo il mistero.
In ultimo, You 4 si
conferma un vero e proprio piacere da guardare, stimolando la
partecipazione dello spettatore attraverso le teorie e le deduzioni
del protagonista e spingendolo a fare attenzione ad ogni dettagli o
dialogo, in quanto non si può mai sapere quali oggetti o battute si
riveleranno indizi fondamentali per la risoluzione del caso. Ancor
di più, questa quarta stagione regala colpi di scena ben congeniati
e dal forte impatto, che soddisfano l’appetito dello spettatore e
rendono difficile il non riprodurre subito l’episodio successivo.
Certamente c’è chi potrebbe non gradire la nuova direzione
intrapresa dalla serie, ma piuttosto che ripetere quando fatto con
le precedenti stagioni, rischiando dunque di sfociare
nell’inverosimile, questa risulta un’evoluzione non scontata ma
anzi gradita.
Netflix ha rilasciato un nuovissimo
trailer di You 4, la quarta stagione per
l’imminente seconda metà della stagione, che sarà disponibile in
streaming il 9 marzo. Il video presenta Joe di Penn Badgley mentre cerca di trovare un modo
per abbattere Rhys, dopo aver finalmente appreso la sua
vera natura durante l’ultimo episodio della Parte
1.
Oltre al video, le prime foto
di You Stagione 4
Parte 2 hanno anche confermato il ritorno del personaggio
preferito dai fan di Victoria Pedretti, Love Quinn, che è
stato ucciso da Joe nel finale della terza
stagione.
You 4 è interpretato
daPenn
Badgley, Tati Gabrielle, Charlotte Ritchie,
Lukas Gage, Ed Speleers, Tilly Keeper, Amy-Leigh Hickman, Niccy
Lin, Aidan Cheng, Brad Alexander, Ozioma Whenu ed Eve
Austin.
“Dopo che la sua vita
precedente è andata in fiamme, Joe Goldberg è fuggito in Europa per
sfuggire al suo passato ‘disordinato’, adottare una nuova identità
e, naturalmente, perseguire il vero amore”, si legge nella
sinossi. “Ma Joe si ritrova presto nello strano nuovo ruolo di
detective riluttante quando scopre che potrebbe non essere l’unico
assassino a Londra. Ora, il suo futuro dipende
dall’identificazione e dall’arresto di chiunque stia prendendo di
mira il suo nuovo gruppo di amici di super-ricchi socialite…
“
Tratta dal bestseller di Caroline Kepnes “Tu”. “Cosa faresti per
amore?” Quando il brillante gestore di una libreria incontra
un’aspirante scrittrice, la sua risposta è chiara: per amore
farebbe di tutto. Usando Internet e i social media come strumenti
per raccogliere i dettagli più intimi della ragazza e avvicinarsi a
lei, la sua cotta irresistibile e goffa diventa un’ossessione e
lentamente decide di rimuovere qualsiasi ostacolo, e persona, tra
lui e il suo oggetto del desiderio.
Dopo essersi esibita con le
Barden Bellas in Pitch Perfect,
Anna Camp è pronta a interpretare due gemelle
polarmente opposte nella quinta stagione di You.
L’originale Netflix con Penn Badgley nel ruolo di Joe Goldberg, un
inguaribile romantico con tendenze da stalker, uscirà con l’ultima
stagione nel corso dell’anno. Secondo Variety, la Camp interpreterà
sia Reagan che Maddie Lockwood, le
cognate di Joe. Le descrizioni ufficiali dei personaggi
recitano:
“Raegan è l’astuta e spietata
direttrice finanziaria della Lockwood Corp che ha messo gli occhi
sul trono e schiaccerà qualsiasi avversario… sia esso familiare o
meno. Maddie, invece, si presenta come la gemella poco seria, una
mondana tre volte divorziata il cui lavoro è ‘vagamente di
pubbliche relazioni’, ma non fatevi illusioni: sotto la facciata
frivola di Maddie si nasconde un maestro della
manipolazione”.
Nelle recenti immagini del set
condivise da Digital Spy, si vedono Penn Badgley e Camp girare insieme per le
strade di New York. Tuttavia, non è chiaro chi l’attrice interpreti
nel dietro le quinte, il che potrebbe far pensare che la sua
identità nello show sia un costante mistero per gli spettatori. La
Camp non è l’unica nuova aggiunta al cast della quinta stagione di
You.
Sono stati confermati altri nomi, tra cui Charlotte Richie,
Madeline Brewer e Griffin Matthews. La scorsa settimana, Deadline
ha anche riportato che Natasha Benham, Pete Ploszek e Tom Francis
avranno ruoli di supporto.
La serie Netflix
basata sui libri best-seller di Caroline Kepnes è stata un successo
per lo streamer da quando è uscita nel 2018. Sebbene i dettagli
sulla trama della prossima stagione siano ancora riservati, la
location della prossima serie di episodi non sarà Londra. Il
personaggio di Penn Badgley tornerà a New York, il luogo in
cui ha vissuto nella prima stagione, e continuerà a costruirsi una
vita accanto alla sua attuale compagna Kate (interpretata da
Richie). Poiché Joe è ormai consapevole di non essere un brav’uomo
(una presa di coscienza che ha richiesto fin troppo tempo), nella
quinta stagione abbraccerà il suo lato oscuro una volta per
tutte.
La prossima stagione di ‘You’
risolverà anche i nodi del passato di Joe
Sebbene la ricerca dell’amore da
parte del protagonista abbia avuto diversi risvolti oscuri, Joe è
riuscito a farla franca con molti dei cadaveri e degli eventi
tragici che si sono verificati durante il suo viaggio sullo
schermo. Nella quinta stagione, il passato del personaggio tornerà
a tormentarlo quando vedrà un volto familiare durante il suo
ritorno a New York. Sebbene Badgley non abbia rivelato chi potrebbe
essere questo individuo, una clip condivisa all’evento TUDUM dello
scorso anno mostra alcune vittime dei piani di Joe delle stagioni
precedenti, tra cui il dottor Nicky (John Stamos),
ingiustamente imprigionato, e l’orfana Ellie (Jenna
Ortega).
La quinta stagione di You non ha
ancora una data di uscita. Le prime quattro stagioni sono
disponibili in streaming su Netflix.