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Battleship: online le prime due clip!

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Arrivano le prime due clip sottotitolate di Battleship, il nuovo film di Peter Berg che uscirà in Italia il 18 aprile:

http://www.youtube.com/watch?v=Ma0ZouZHMoI&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=eIu-9H9vi7Q

Il cast vede fra gli altri Liam Neeson, Taylor Kitsch, Brooklyn Decker, Liam Neeson, Rihanna, e Alexander Skarsgard.

Il cavaliere oscuro – Il ritorno: parla il direttore della fotografia Wally Pfister!

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Wally Pfister, direttore della fotografia di Christopher Nolan per ben sette pellicole, intervistato dal British Cinematographer ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sul film e sul suo rapporto con Christopher Nolan e sul film Il cavaliere oscuro – Il ritorno di cui riportiamo alcuni estratti salienti:

Cosa ci puoi dire della tua partnership con Nolan?

La nostra collaborazione è cominciata con Memento. Ci siamo trovati subito bene, abbiamo una sensibilità cinematografica simile ed è come se vedessimo le cose come un occhio solo. E tutto ciò si è andato rafforzando nel corso degli anni tanto che siamo arrivati qui, al terzo film di Batman. Ci siamo migliorati reciprocamente, la maniera in cui analizziamo il materiale su cui dobbiamo lavorare, la profondità, il riuscire a trovare il miglior modo possibile per tradurre le immagini sullo schermo.

Batman ha avuto un incredibile successo. Come stupirete il pubblico questa volta Hai ragione, Il Cavaliere Oscuro ha fatto più di un miliardo di dollari al botteghino e così c’è un sacco di pressione per questo film. Tutti si aspettano un botto anche più clamoroso del precedente. Chris è venuto da me per parlare del progetto che doveva essere la parte conclusiva di una trilogia. Voleva che ci fosse una sorta di ponte fra Il Cavaliere Oscuro e Rises, così ho cercato di trovare una combinazione dello stile delle altre pellicole cercando, allo stesso tempo, di essere originale. I film dell’Uomo Pipistrello sono sempre stati molto cupi. Per cui abbiamo percorso parte della strada già intrapresa con gli altri, ma ci saranno anche diverse novità. Chris ha voluto esaltare l’azione. Parte del film è stata girata di nuovo in Imax e questo innalza in modo sostanziale la qualità visiva del cavaliere Oscuro – Il Ritorno.

Che ci dici del 3D? Non siamo grandi sostenitori del 3D. Riteniamo che l’Imax offra un’esperienza più immersiva. E il pubblico risponde incredibilmente bene ad esso. E’ tutto più grande, emozionante, e la gente apprezza vedere film così al cinema, piuttosto che pellicole in 3D con le immagini tutte buie. L’aspetto esaltante di questa produzione è che abbiamo avuto la possibilità di girare anche più scene in Imax: per Il Cavaliere Oscuro abbiam fatto 28 minuti di girato, per Rises siamo a 50.

Cosa ci puoi dire della trama? Non molto! E’ il prosieguo della storia del film precedente, con Batman in fuga e Gotham City alle prese con i suoi problemi. E i cittadini realizzano che hanno di nuovo bisogno dell’Uomo Pipistrello anche se ci saranno dei nuovi villain da fronteggiare. Quello che posso dire è che Chris ha messo insieme un cast davvero gradevole di persone familiari dagli altri episodi, Christian Bale, Gary Oldman, Morgan Freeman, Michael Caine e ha riunito Tom Hardy, Marion Cotillard e Joseph Gordon-Levitt, che hanno partecipato a Inception.

Qual è la sfida più grande di questa produzione? Stare al passo coi ritmi di Chris. Ama girare in maniera incredibilmente veloce e spesso ti ritrovi ad avere 15, 20 minuti di tempo per allestire l’illuminazione del set. Dovevamo essere perennemente sull’attenti.”

Il cavaliere oscuro – Il ritorno, il film

Il cavaliere oscuro – Il ritorno (The Dark Knight Rises) è un film del 2012 diretto da Christopher Nolan. La pellicola, prodotta da Legendary Pictures e Warner Bros., è il capitolo conclusivo di una trilogia iniziata nel 2005 con Batman Begins e proseguita nel 2008 con Il Cavaliere Oscuro, entrambi diretti da Christopher Nolan con protagonista Christian Bale. L’uscita nelle sale è avvenuta il 20 luglio 2012 negli Stati Uniti e il 29 agosto in Italia

A guidare il cast di all-star di Il cavaliere oscuro – Il ritorno c’è per la terza volta il vincitore del premio Oscar Christian Bale (“The Fighter”) che interpreta il duplice ruolo di Bruce Wayne/Batman. Nel film anche Anne Hathaway che intepreta Selina Kyle; Tom Hardy, nel ruolo di Bane; il premio Oscar Marion Cotillard (“La Vie en Rose”) che nel film è Miranda Tate; e Joseph Gordon-Levitt, nel ruolo di John Blake.

Roba da matti: la conferenza stampa al Teatro Valle Occupato

Il 5 Aprile il Teatro Valle Occupato, luogo di resistenza, ha ospitato un film di resistenza: Roba da matti di Enrico Pitzianti che, nel raccontare la normalità della follia si è trovato, suo malgrado, a raccontare la follia dei cosidetti “normali”.

Toro Scatenato 2: a giugno il via ai lavori!

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A giugno cominceranno le riprese di Toro Scatenato 2, per la regia di Martin Guigui (Swing). Sarà sia un sequel, sia un prequel del Toro Scatenato magistralmente diretto da Martin Scorsese

[UPDATE] The Avengers: l’anteprima per il pubblico il 17 aprile!

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[UPDATE] The Avengers: l’anteprima per il pubblico il 17 aprile!

Un’anteprima tutta per i fan! Ecco cosa stanno preparando i Vendicatori Marvel che il 17 aprile verranno proiettati sul grande schermo dell’UCI Cinemas Parco Leonardo a Roma.

On The Road: un sacco di nuove foto!

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Il sito ufficiale di On The Road ha rilasciato ben nove scatti, sia del film che del backstage.

Tratto dal romanzo cult di Jack Kerouac e diretto da Walter Salles

La fredda luce del giorno: le foto ufficiali del film con Bruce Willis e Henry Cavill

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Il re dell’action hollywoodiano, il futuro uomo d’acciaio (Man of Steel) e la fu Ellen Ripley insieme in un solo film. Sappiamo già cosa aspettarci? Ma andiamo con ordine:

Cosa ti aspetti quando aspetti: ottavo poster!

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Lionsgate ha diffuso l’ottavo poster di Cosa ti aspetti quando aspetti, frizzante commedia a tema gravidanza tratta dall’omonimo best seller di Heidi Murkoff. Diretto

Savages: ecco il trailer del film di Oliver Stone

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Savages: ecco il trailer del film di Oliver Stone

Oliver Stone si dedica di nuovo ad una storia violenta. Con Savage il regista americano mette insieme in un mix adrenalinico due trafficanti, una donna e un cartello della droga messicano.

Niente Catching Fire per Gary Ross!

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Niente Catching Fire per Gary Ross!

Il sequel di The Hunger Games, intitolato Catching Fire, resta senza regista. Il director del primo capitolo Gary Ross, infatti, si è tirato indietro. I motivi di questa scelta sono di natura

Nicole Kidman sarà Grace Kelly?

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Nicole Kidman è in trattative per vestire i prestigiosi panni dell’attrice premio Oscar e principessa di Monaco Grace Kelly in Grace of Monaco. Il film sarà diretto da Olivier Dahan (La Vie en Rose) a partire da uno script (proveniente dalla cosiddetta Black List) di Arash Amel; tratterà di quel particolare periodo a cavallo tra il 1961 e il 1962 in cui Grace, principessa dal 1956, si impegnò al fianco del marito, il principe Ranieri, per risolvere la crisi diplomatica con la Francia di De Gaulle, scaturita a causa dello statuto fiscale del Principato di Monaco. Grace of Monaco, prodotto da Pierre-Ange Le Pogam, uscirà nel 2014.

Fonte: Movieweb

Steven Seagal in Expendables 3?

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Il lavori del terzo capitolo del franchise tutto muscoli Expendables prenderanno piede in autunno, poco dopo l’uscita di Expendables 2, fissata per il prossimo agosto. In un’intervista

La Furia dei Titani: ecco i ciclopi

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La Furia dei Titani: ecco i ciclopi

Ecco una featurette de La Furia dei Titani in cui possiamo ammirare i Ciclopi in tutta la loro gigantesca potenza distruttiva.

Riusciranno Perseo/Sam Warthington e Andromeda/Rosamund Pike a scamparla?

Le riprese del sequel di X-Men: First Class partiranno a gennaio

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La 20th Century Fox ha annunciato che le riprese del sequel di X-Men: First Class (X-Men: L’inizio in Italia) avranno inizio il prossimo gennaio. L’idea

Looper: ecco il poster!

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Looper: ecco il poster!

La Sony ha rilasciato il poster di Looper, action movie fantascientifico con Bruce Willis e Joseph Gordon-Levitt; il12 aprile verrà diffuso

Roba da Matti: recensione del film

Roba da Matti: recensione del film

Nel ’78 la legge Basaglia impose la chiusura dei manicomi, istituendo servizi di igiene mentale. Con l’umiltà di chi entra in un mondo delicato per la prima volta, Enrico Pitzianti, regista e produttore di Roba da Matti, ci racconta la fragilità e la tenacia, la follia e la disarmante normalità.

In Roba da Matti, Casamatta è una residenza socio assistenziale che si trova a Quartu Sant’elena, in Sardegna , in cui vivono otto persone con disagi mentali. Come si può entrare in una realtà simile? Spesso siamo immersi nel pregiudizio e non lo sappiamo nemmeno. A Casamatta si entra come in una qualsiasi casa di persone che non conosciamo bene: con educazione ed un sorriso. Ci si fa conoscere, si cerca una frequenza comune e la si percorre. E’ così che il Signor Pitzianti, che porta con sè una telecamera, diventa semplicemente Enrico per gli inquilini della casa.

In Roba da matti Enrico è una compagnia tanto silenziosa quanto attenta… uno che ascolta la vita e a cui si riescono ad affidare, ormai, i pensieri più profondi e rivelatori. Enrico è una persona che capita in questo mondo  in un momento molto particolare: dopo 17 anni di attività, Casamatta rischia di chiudere. Un proprietario che non intende rinnovare il contratto ai matti, una denuncia assurda e la stampa mettono a dura prova inquilini, familiari e operatori. Quando si perde un tetto, c’è solo una cosa da fare: rimboccarsi le maniche e cercarsene un altro. Cosa succede quando le difficoltà incontrano sensibilità e forza? Si combatte, ogni ora, ogni giorno. Gisella Trincas, presidente dell’associazione Asarp Casamatta e sorella di una delle inquiline, è una donna tenace, affiancata da donne altrettanto tenaci: l’unione fa la forza, e una forza così è difficile da buttare giù.

A primo impatto lo spettatore, abituato com’è a film di altissimo livello formale, è parecchio infastidito dal taglio così prepotentemente documentaristico: tecnica povera e ‘attori’ che guardano continuamente in macchina da presa, parlando tranquillamente a chi sta dietro la telecamera. Verrebbe quasi da alzarsi e dire: “ma che state facendo? Un secolo di cinema non vi ha insegnato nulla?” … ma, a quel punto, si cadrebbe con estrema facilità nel ridicolo. Dopo pochi minuti, superato lo shock dell’impatto, l’occhio si abitua e l’interesse per l’inedito quanto innocente modo di raccontare prende il sopravvento.

Per una volta, per il tempo di un film, conosciamo persone e non personaggi. Ridiamo, piangiamo e sogniamo con Stefania, Cenza, Maria Antonietta, Patrizia, Sergio, Stefano, Silvana, Lorena e Pinuccio. Immersi nella sala buia, lo schermo ci illumina attraverso la normalità… e una cosa è certa: normalità che non è mai stata così straordinaria. Distribuito da Eia film, Roba da matti, sarà nelle sale a partire dal 20 aprile.

Diaz: recensione del film di Daniele Vicari

Diaz: recensione del film di Daniele Vicari

Questo sembra proprio essere, almeno per il cinema italiano, l’anno della riflessione sul ruolo e i metodi delle forze dell’ordine nella gestione dell’ordine pubblico, e più in generale del dissenso, nel nostro paese. Impossibile infatti non vedere un filo che lega questo crudo e intensissimo Diaz di Daniele Vicari ad A.C.A.B. di Stefano Sollima (dove pure c’erano riferimenti espliciti ai fatti della Diaz). Un ruolo, quello delle forze dell’ordine, di prima barriera e in molti casi unica risposta di fronte a contestazioni, dissenso e disagio sociale. E dei metodi non condivisi certo da tutta la categoria, ma che nei loro episodi più brutali e violenti, come quelli della Diaz e di Bolzaneto a Genova nel 2001, hanno dato luogo al peggiore incubo nel quale un cittadino possa incappare e uno stato di diritto impantanarsi.

È a questo incubo che Vicari ha voluto dare corpo e voce, trasponendo in un film ciò che avvenne al G8 di Genova, e in particolare in quelle pagine orribili (le uniche non documentate finora da immagini) che sono state l’assalto alla scuola Diaz e i maltrattamenti all’interno della caserma di Bolzaneto, da cui sono scaturiti due processi, ancora in corso. Nella ricostruzione dei fatti presentata nel film (fatta proprio alla luce degli atti processuali e delle sentenze d’appello dei due procedimenti) Vicari non teme e, assieme a Laura Paolucci con cui ha curato la sceneggiatura, dice tutto ciò che c’è da dire: che dopo la fine dei cortei, dopo la morte di Giuliani, in un clima ormai esasperato, il 21 luglio la polizia si lascia  andare a provocazioni, cui seguono reazioni, seppur lievi, da parte di alcuni esponenti del movimento no global, e poi la pianificazione dell’assalto alla Diaz, la notte del 21 luglio.

Non teme  di mostrarci i terribili pestaggi scatenati contro un centinaio di persone che si preparavano a dormire nella scuola, quella notte. Mostra anche chiaramente come quella furia cieca, senza alcun controllo, la si sia giustificata a posteriori, costruendo prove ad arte a carico delle persone nella scuola (come le due molotov) e infine come l’incubo sia proseguito per gli arrestati nella caserma di Bolzaneto, dove odio e furia da parte di settori delle forze dell’ordine hanno continuato a manifestarsi senza freni, sfociando in qualcosa  che è difficile non chiamare tortura. Dunque non teme di assumersi responsabilità Vicari con questa pellicola, responsabilità che invece per quegli avvenimenti nessuno si è ancora assunto (siamo al secondo grado di giudizio e molti dei reati per cui ci sono state fin qui condanne sono già prescritti).

Nel catapultarci di nuovo in quel mondo, in quei giorni, il registro scelto è crudo ed essenziale, per nulla retorico  (e che necessità ce ne sarebbe stata, d’altronde, vista la forza e l’eloquenza dei meri fatti?). Il film riesce a ricostruire perfettamente la tensione crescente e palpabile e la sensazione, comune alle vittime di quella violenza, di trovarsi in un tunnel senza uscita. Tutto ciò è reso dal regista  con degli efficaci espedienti narrativi: i fatti della Diaz e di Bolzaneto ci vengono proposti più volte, visti e vissuti dai diversi protagonisti, in un continuo andirivieni temporale che va verso il climax di quelle violenze per poi tornare indietro. L’effetto di quegli eventi e la loro portata risulta così amplificata, come anche l’angoscia che si prova nel vederli accadere di nuovo sullo schermo, e come risultarono amplificati e temporalmente dilatati nella memoria di chi li ha vissuti sulla propria pelle.

Le splendide musiche di Teho Teardo (ma anche Massive Attack, Tricky ed altri) scandiscono i tempi del film e danno il loro apporto a questa sensazione di spaesamento e sospensione che permea il lavoro. Poche le immagini di repertorio, di cui colpisce la perfetta integrazione nel tessuto narrativo, al punto che lo spettatore potrà confondere finzione e realtà.

E senza dubbio uno dei temi del film è proprio quanto la realtà in certi casi superi la finzione e quanto quest’ultima possa a sua volta amplificare e far “risuonare” maggiormente la realtà nelle coscienze di chi guarda. Tutto perfettamente in parte il cast, in cui ciascuno, anche con piccoli ruoli, offre interpretazioni intense e sentite: da Claudio Santamaria/Max Flamini, che guidò il blitz alla Diaz, a Jennifer Ulrich, che interpreta una cittadina tedesca percossa alla Diaz e poi portata a Bolzaneto, dove continua il suo calvario; da Elio Germano/Luca, cronista della Gazzetta di Bologna che è a Genova da privato cittadino, al pensionato Anselmo, anche lui vittima del blitz, interpretato da Renato Scarpa, solo per citarne alcuni.

DIAZ appare perciò anche come un atto di giustizia nei confronti delle  vittime di quelle violenze. Inoltre, ci ripropone nella sua limpida efficacia, oggi, interrogativi pesanti sulla natura della democrazia nel nostro paese, su cosa essa sia stata finora e su cosa vogliamo essa sia in futuro; sul ruolo affidato e da affidare in essa alle forze dell’ordine. Pone interrogativi, o li ripropone a chi già undici anni fa se li pose, e non dà risposte, ma fa quello che c’è da fare: guardare in faccia ciò che è stato e chiamare ogni singolo cittadino alle proprie riflessioni e responsabilità.

La domanda che sale alle coscienze dopo la visione del film è senza dubbio se e come sia possibile che i fatti raccontati accadano in un paese democratico, al giorno d’oggi e cosa si può e si deve fare affinché ciò che è successo allora non accada più. Operazione necessaria, dunque, questo lavoro di Vicari, della Fandango di Domenico Procacci che produce la pellicola, in sala dal prossimo 13 aprile, e di quanti hanno condiviso il progetto.

 

Harry Potter Wizard’s Collection: prenotabile su Amazon.it!

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Giungono ottime notizie per chi brama di possedere la favolosa edizione Harry Potter Wizard’s Collection, corredata con 31 dischi. Il cofanetto è finalmente prenotabile in esclusiva su Amazon.it che assicura la spedizione tra il 3 e il 5 di Settembre. Prevediamo che il prezzo sia abbastanza alto per questo gioiello da collezione. 

Joseph Gordon-Levitt non sarà in Django Unchained!

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Joseph Gordon-Levitt non sarà in Django Unchained!

Joseph Gordon-Levitt non sarà più nel cast di Django Unchained. La notizia arriva direttamente dell’attore  che pare  non essere riuscito a combinare tutti i suoi impegni per poter partecipare alle lunghe riprese del film di Quentin Tarantino, che si stanno svolgendo da qualche mese nella più completa segretezza.

Prossimamente lo vedremo comunque nel Cavaliere Oscuro- Il ritorno, Looper, Premium Rush.

The Avengers: Clip – L’ interrogatorio di Vedova Nera!

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The Avengers: Clip – L’ interrogatorio di Vedova Nera!

Una nuovissima clip di The Avengers con protagonista Scarlett Johansson nei panni della letale Vedova Nera / Natasha Romanova contattata dall’agente Coulson dello S.H.I.E.L.D.

Bel Ami: recensione del film con Robert Pattinson

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Bel Ami: recensione del film con Robert Pattinson

Esordio in grande stile per Declan Donnellan e Nick Ormerod, che insieme firmano la loro prima regia cinematografica con l’attesissimo Bel Ami – storia di un seduttore, nelle sale dal 13 aprile. Una carrellata di grandi star per raccontare l’ascesa dell’affascinante George Duroy (Robert Pattinson), ex soldato dalle umili origini che nella Parigi di fine ‘800 si fa largo nell’alta società francese, ottenendo così quel successo che gli permette di abbandonare la povertà del passato.

Introdotto nel mondo dell’informazione dal facoltoso Charles Forestier (Philip Glenister), George verrà aiutato dalla di lui moglie Madeleine (una straordinaria Uma Thurman), che colmerà le lacune del giovane scrivendo al suo posto gli articoli pubblicati su “La vie francaise”. Avvia un’intensa relazione clandestina con Clotilde de Marelle (Christina Ricci), per poi sposare la signora Forestier dopo la morte del marito. Ma la scalata di Duroy, soprannominato “bel ami” dalla figlia di Clotilde, non si arresta qui: le sue doti seduttive avranno la meglio anche sulla fedele e morigerata Madame Rousset (interpretata magistralmente da Kristin Scott Thomas), ulteriore pedina di un gioco alimentato dall’ambizione e da una disperata voglia di riscatto. Un gioco al quale tutto è sacrificato, anche l’amore per l’intelligente Madeleine, dal canto suo innamorata del vecchio amico di famiglia, nonché amante, Conte Voudrec. Sullo sfondo, il ritratto acuto e mai approssimativo di una società corrotta, in cui i media sono ora complici ora nemici di un governo che detiene la possibilità di invadere illegalmente un Paese arabo per le sue risorse naturali.

Bel Ami robert pattinsonBel Ami tra genio e ironia

Tratto dall’omonimo romanzo di Guy de Maupassant, Bel Ami segue le vicende di George adottando un punto di vista ironico, senza mai scadere in facili giudizi di stampo etico/morale. O perlomeno, la “condanna” del bel giovane porta con sé anche una feroce critica del mondo in cui egli vive, quell’alta borghesia che, in un modo o nell’altro, lo sostiene nella sua arrampicata sociale.

La scena della discussione con Madeleine resta tra le più significative e riuscite dell’intera pellicola: la vacuità e la grettezza del personaggio, che in fondo ha bisogno delle donne sedotte per mantenere lo status raggiunto, vengono qui messe a nudo dalle parole spietate della moglie che gli dice: “I couldn’t perceive till now the depths of your emptiness”(Non ero riuscita a percepire fino ad ora la profondità della tua vuotezza.

Scenografie sontuose, una fotografia impeccabile e le musiche firmate da Rachel Portman completano l’ottima prova di Donnellan e Ormerod che, abilmente sceneggiata da Rachel Bennette, riesce inoltre a far trapelare l’attualità delle tematiche affrontate (dalla manipolazione dei media all’importanza della celebrità).

The Amazing Spider-Man: Peter Parker incontra Gwen Stacy

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Emma Stone è stata di recente ospite al The Ellen DeGeneres Show, dve tra le altre cose ha parlato anche del suo prossimo film The Amazing Spider-Man in cui interpreta l’interesse romantico di Peter Parker/Spiderman, ovvero la bionda Gwen Stacy.

Nel cast, oltre al protagonista Andrew Garfield e alla Stone, troviamo Rhys Ifans, Sally Field, Martin Sheen, Iffran Khan, Campbell Scott, Julianne Nicholson, Emma Stone e Annie Parisse.

Ecco di seguito una clip in cui i due personaggi si incontrano per la prima volta:

Clip esclusiva di Diaz – Don’t clean up this blood

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Clip esclusiva di Diaz – Don’t clean up this blood

Ecco una clip esclusiva di Diaz – Don’t clean up this blood un film di Daniele Vicari dal 13 Aprile al cinema. Nel film Claudio Santamaria, Jennifer Ulrich, Elio Germano, Davide Iacopini,  Ralph Amoussou, Emilie de Preissac, Fabrizio Rongione, Renato Scarpa, Mattia Sbragia, Paolo Calabresi, Alessandro Roja, Rolando Ravello, Monica Birladeanu.

Ecco il video:

Total Recall: ecco il trailer italiano ufficiale in HD

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Total Recall: ecco il trailer italiano ufficiale in HD

Ecco il trailer italiano di Total Recall il remake di Atto di Forza, action movie con Colin Farrell, Kate Backinsale e Jessica Biel.

Skyfall: Tonia Sotiropoulou terza Bond girl!

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Skyfall: Tonia Sotiropoulou terza Bond girl!

Skyfall, 23mo capitolo delle avventure di James Bond, recluta una nuova Bond Girl. Si tratta della greca Tonia Sotiropoulou, nota in patria per la partecipazione a serie tv come True Love e Golden Girls; la bella attrice e modella, che ha studiato recitazione a Londra con Giles Foreman, ha così annunciato su Facebook il suo ingresso in Skyfall:

Cari amici, vi annuncio ufficialmente che ho ottenuto una parte nel nuovo film di James Bond!! Turchia, sto arrivando! Grazie a tutti per il vostro affetto e supporto! Questo è il giorno più felice della mia vita!!

La Sotiropoulou raggiunge così Daniel Craig (per la terza volta nei panni della creatura di Ian Fleming) e le due Bond Girl già presenti nel cast, Bèrènice Marlohe e Naomi Harris; qualche tempo fa, era stata provinata senza successo proprio per il ruolo della Marlohe, Séverine. A quanto pare, la produzione e il direttore del casting – come biasimarli? – non si sono dimenticati di lei tanto facilmente. La Sotiropoulou sarà impegnata dal 22 Aprile a Istanbul; girerà due o tre scene nell’arco di cinque giorni. Dovrebbe comparire nei primi minuti del film.

Scritto da Neal Purvis, Robert Wade, John Logan e diretto da Sam Mendes, Skyfall vede nel proprio cast, oltre a Craig e al suo piccolo harem, Ralph Fiennes, Javier Bardem, Judi Dench, Simon Russell Beale, Rhys Ifans e Helen McCrory. Uscirà in Italia il 31 ottobre 2012.

Fonte: Movieweb

Sherlock Holmes – Gioco di Ombre: in arrivo l’home video

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Dal nove maggio in arrivo la versione home video di Sherlock Holmes: gioco di ombre. Sarà a disposizione un’edizione Blu-Ray Combo-Pack e DVD.

Taylor Lautner in Grown Ups 2?

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Il Jacob Black di Twilight, Taylor Lautner, potrebbe entrare nel cast di Grown Ups 2: le trattative sono in corso. Diretto da Dennis Dugan e targato Sony Pictures, segue

The Amazing Spider-Man: ecco l’app della Disney

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The Amazing Spider-Man: ecco l’app della Disney

Milano, aprile 2012 – Nell’anno del 50° anniversario della nascita di Spider-Man, una grande novità targata Disney arriva in campo digitale: l’app per iPhone e iPad

The Avengers: ecco Nick Fury

The Avengers: ecco Nick Fury

di Jim Beard

È la spia più grande del mondo, un agente infaticabile, apparentemente immortale che si batte per la libertà, ma che preferisce lavorare dietro le quinte, evitando i riflettori. Vanta un’indiscussa attitudine al comando e contatti ai massimi livelli in tutto il  mondo. È stato malmenato, drogato, ha subito il lavaggio del cervello ed è stato oggetto di atti di bullismo, ma non ha mai rinunciato a lottare per ciò in cui crede. È Nick Fury, e rappresenta lo scudo fra voi e coloro che intendono privarvi della libertà.

La maggior parte della storia di Fury è riservata; per quanto riguarda il resto, siete liberi di non crederci …


L’inferno della guerra

Nato in una famiglia poverissima, Nicholas Joseph Fury si è fatto le ossa tra le dure  strade di Hell’s Kitchen, nei bassifondi di New York, un luogo che sfigura persino davanti alle trincee della Seconda Guerra Mondiale, che al loro confronto assomigliano ad un ridente luogo di vacanza. Ma Nick si è fatto strada in quel mondo difficile, riuscendo a diventare un sergente dell’esercito statunitense, nonché capo degli Howling Commandos, un gruppo di spietati combattenti, protagonisti e vincitori di tante battaglie, sia in Europa che nel Pacifico.

Quando la guerra è finita, Fury aveva più decorazioni al valore che capelli in testa, ma non gliene importava nulla: voleva solo voltare pagina. Subito dopo la guerra, i grandi capi lo hanno collocato all’interno dell’agenzia che ha preceduto la CIA, l’Ufficio dei Servizi Strategici (OSS). In quel periodo Nick si è reso conto di non invecchiare come la gente normale, grazie ad un siero chiamato Infinity Formula.

E poi ha iniziato ad indossare una benda sull’occhio, un altro souvenir della guerra.

Roba da spie

Dall’OSS, Fury è passato alla CIA, dove ha acquisito una discreta esperienza in fatto di spie e di operazioni segrete. Tony Stark, il noto industriale e fabbricante d’armi, ha convinto Fury a dirigere lo S.H.I.E.L.D., un’agenzia incaricata di affrontare i grandi problemi del mondo e dotata di una quantità di risorse e agenti che un vecchio soldato come Nick non aveva mai visto in vita sua. E lui ha trasformato quell’ufficio in una vera e propria potenza, i cui target comprendevano gruppi terroristici del calibro di HYDRA, nonché quel genere di menti malate che cercano di dominare il mondo.

Tuttavia, il periodo trascorso con lo S.H.I.E.L.D. non è sempre stato idilliaco, e Nick ne ha passate tante mentre era al comando dell’agenzia. Ma dopo ogni colpo inferto e subito,  si è sempre rimesso in piedi, riuscendo a portare a termine ogni suo compito. Si è distinto per l’enorme potere che è riuscito a conseguire, e la sua capacità di scovare i criminali era tale da fare impallidire qualsiasi altro ‘supereroe’. Lo S.H.I.E.L.D. ha nuotato nella scia di sangue lasciata da Fury: lui se ne è nutrito e l’ha respirata.

The Avengers: ecco Nick Fury

Invasione di alieni

Quando la Terra è stata oggetto di un’invasione segreta da parte degli Skrull, un gruppo di alieni mutanti, Fury si è calato nelle viscere della terra per sconfiggerli, insieme ad una squadra scelta. Poi la battaglia si è spostata nel mondo esterno, e Fury e i suoi compagni si sono immediatamente attivati, lanciando attacchi dalle basi segrete di ogni parte del globo, una particolarità dello S.H.I.E.L.D. di cui molti non erano a conoscenza.

Dopo la battaglia finale contro gli Skrull, Nick Fury ha guidato i Giovani Vendicatori e gli eroi dell’Iniziativa contro gli invasori, cambiando le sorti dei difensori della Terra. Purtroppo ha anche assistito al momento in cui Norman Osborn, l’ex criminale noto come Goblin, ha sparato il colpo fatale che ha abbattuto la regina degli Skrull, consacrando la sua popolarità agli occhi di un pubblico disperato. A quel punto Osborn ha preso il commando dello S.H.I.E.L.D. mentre  Nick Fury si è dissolto nelle tenebre, rifugiandosi ancora una volta sotto terra.

Il momento più buio prima dell’alba

Mentre Norman Osborn risplendeva sotto le luci della ribalta e il suo H.A.M.M.E.R. aveva ormai sostituito lo S.H.I.E.L.D., emulandone l’operato, Nick Fury sprofondava sempre più in basso. Secondo le notizie ufficiali, l’ HYDRA controllava segretamente l’organizzazione di spionaggio e Fury, sapendo di non poter riposare sugli allori,  si era ritirato. Ma Fury crea una nuova squadra attiva in una miriade di operazioni segrete intorno al mondo, i Guerrieri Segreti: insieme a loro, è riemerso dalle tenebre per attaccare Osborn e i suoi alleati.

Il “regno oscuro” dell’ex Goblin è terminato in un audace raid di H.A.M.M.E.R. nella mitica città di Asgard, sospesa nel cielo, al di sopra di una piccola città americana. Fury e la sua squadra ancora una volta hanno preso parte ad una delle battaglie più grandi dai tempi di quella di Bulge. Dopo aver finalmente assicurato Osborn alla giustizia, Fury ha consentito a Steve Rogers di prendere il suo posto al comando dell’intera rete di spionaggio, con la promessa di tenere sempre gli occhi ben aperti su qualsiasi evento che possa giungere a minacciare la nostra libertà.


di Chris Arrant

Nick Fury è la spia più nota del mondo dei fumetti, e per quasi 50 anni ha affrontato pericoli di tutti i tipi, prima quando combatteva al fronte nella seconda guerra mondiale,  e in seguito quando ha assunto il comando dello S.H.I.E.L.D., un’organizzazione militare segreta. Queste esperienze lo hanno imposto come una figura chiave della Marvel, una forza galvanizzante al fianco dei supereroi che si battono contro criminali, alieni, mutanti e divinità. Grazie ad un siero sperimentale chiamato Infinity Formula, che gli regala un’eterna giovinezza, è uno dei pochissimi eroi Marvel a non possedere poteri naturali, ciononostante riesce a tenere testa a chiunque, eroi e criminali.

“E’ un uomo comune ma la sua forza lo rende pari ai supersoldati e agli dei asgardiani che popolano il suo mondo”, osserva Tom Brevoort, il  vice presidente dell’editoria della Marvel. “E’ un soldato della vecchia generazione che ora ha assunto il ruolo di leader moderno. Nel panorama dello spionaggio internazionale, Nick incarna un uomo concreto, tutto d’un pezzo, sempre pronto a combattere: in pratica, l’antitesi di James Bond. E ha una bellissima benda su un occhio!”

La benda è il ricordo di una ferita di battaglia durante la seconda guerra mondiale, e ora è parte integrante della figura di Nick Fury e della sua natura determinata. Fra tutti i personaggi della Marvel, Fury ha subito diverse variazioni nel corso del tempo, assumendo svariati ruoli. La prima volta che compare sulla scena è un soldato della seconda guerra mondiale che combatte al fronte. Nel 1965 gli autori della Marvel Stan Lee e Jack Kirby gli hanno assegnato una carriera come agente della CIA.

“Mi piace l’idea che Stan e Jack abbiano prelevato il personaggio dal contesto della seconda guerra mondiale per dargli un’altra vita, dopo la guerra”, spiega Howard Chaykin, che si è occupato della storia e dei disegni di Fury per quasi  30 anni. “Questo personaggio ha avuto una vita interessante. E’ un uomo comune cresciuto nel Lower East Side di New York, e che si è fatto valere a forza di calci e pugni, per arrivare fin qui”.

Dopo il breve incarico presso la C.I.A., Fury è diventato il capo dell’organizzazione militare segreta S.H.I.E.L.D., un ruolo che gli ha consentito di allacciare rapporti con quasi tutti i supereroi dell’Universo Marvel. Ma la sua implacabile sete di giustizia qualche volta lo ha posto in conflitto con questi eroi e persino con le autorità, costringendolo a combattere, da solo,  il controverso S.H.I.E.L.D. La sua intraprendenza  – con o senza un Helicarrier al suo fianco – è ciò che conferisce valore al suo personaggio.

“Nick conserva sempre spessore e dignità, anche quando viene rimosso da un incarico prestigioso per operare da solo”, spiega Brevoort. “Si presume che sia sempre in grado di anticipare i criminali”.

Sia nella recente serie SECRET WARRIORS, che nei titoli esclusivamente dedicati a lui, Fury è dipinto come un ribelle che lavora secondo le proprie regole. Rispetto alle serie o alle storie che rappresentano meglio il personaggio di Nick Fury, sono tutti concordi nell’individuare il lavoro di Jim Steranko,  NICK FURY, AGENT OF S.H.I.E.L.D. che risale alla fine degli anni ‘60.

“Il connubio fra l’optical art tipica di quel periodo ed una grafica surreale, contrasta con la sua personalità salda come una roccia e con il contesto dello spionaggio” , afferma Brevoort.

“L’opera di Steranko è fantastica”, osserva Chaykin. “Ha cambiato il modo in cui il personaggio viene percepito dai suoi fan, nonché la considerazione dei fumetti da parte del pubblico”.

Oltre all’importante lavoro di Steranko, Howard Chaykin indica molte altre storie che mostrano tutta la potenzialità di Nick Fury.

“Trovo speciali le storie su Nick Fury disegnate da Michael Golden in MARVEL FANFARE , in cui appare in squadra con Hulk”, rivela l’artista/scrittore. “Mi piace molto anche la recente idea di Brian Michael Bendis. E’ davvero entrato nel personaggio”.

Nick Fury ha subito diverse modifiche sia nei fumetti che nei film, ma la sua personalità è sempre la stessa”, dichiara Tom Brevoort.

“Nick Fury ultimamente è l’uomo che assegna ai supereroi le loro missioni”, spiega l’editore della Marvel. “Tuttavia mi piaceva molto la versione di Nick che va in missione. Mi piace di più quando si mette in gioco in prima persona rispetto a quando si limita a comandare”.

Nonostante ora, sia al cinema che nei fumetti, il personaggio di Nick si sia stabilizzato nel ruolo del leader, i lettori sanno perfettamente che non si tira mai indietro se c’è da sporcarsi le mani, e che non è certo mai escluso dall’azione.

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