Il prossimo 27 aprile
arriverà nelle sale l’ultimo lavoro di Fabrizio Cattani,
Maternity Blues.
Il film, presentato alla 68ma Mostra Internazionale d’Arte
Il cast di American Pie: Ancora
insieme racconta l’esperienza del primo giorno sul set del
nuovo film, che vede il ritorno del cast al completo di American Pie. Al
cinema nel 2012.
Peter Berg (Hancock) produce e dirige Battleship, un epico film di azione e avventura che si svolge in mare, in cielo e sulla terraferma e che narra della lotta per la sopravvivenza da parte degli umani contro una forza aliena superiore.
Basato sul classico gioco Hasbro, la battaglia navale, Battleship vanta star quali Taylor Kitsch e Brooklyn Decker nei panni di Sam, fisioterapista e fidanzata di Hopper; Alexander Skarsgård, nei panni del fratello maggiore di Hopper; l’Ufficiale Comandante Stone della USS Samson; Rihanna nei panni di Raikes, compagna al college di Hopper e specialista di armi nella USS John Paul Jones, e la star internazionale Liam Neeson nei panni del superiore di Hopper e Stone (e padre di Sam), l’Ammiraglio Shane.
Ecco il video dietro le quinte con i commenti dei realizzatori:
Non sarà tecnologicamente sofisticato come Iron Man né potente come Thor, ma Captain America possiede qualità uniche che lo rendono l’icona patriottica dell’universo Marvel, nonché il leader indiscusso dei Vendicatori.
Creato dai fumettisti Joe Simon e Jack Kirby, nel periodo di crescente tensione generato dall’entrata in guerra degli Stati Uniti, Captain America ha inaugurato un nuovo tipo di supereroe: un soldato che difende il suo Paese, dotato di tali e tante capacità da sfiorare l’umana perfezione.
Inizialmente Captain America era la forza trainante che gli Alleati contrapponevano alle Potenze dell’Asse della Seconda Guerra Mondiale; negli anni successivi è diventato il fulcro dei cosiddetti ‘Vendicatori’ la squadra composta dai supereroi della Marvel …niente male per un ragazzo di nome Steve Rogers, nato durante la Depressione nella Lower East Side di Manhattan.
“E’ lui il collante del gruppo”, spiega l’artista Steve Epting, disegnatore sia di Vendicatori che di Captain America. “I Vendicatori sono un’élite di supereroi e “Cap” ne è l’esponente più esemplificativo”.
Nonostante sia entrato a far parte della squadra non prima della quarta edizione di Vendicatori, nel 1964, Captain America si è presto affermato come il prototipo della squadra, ed è considerato parte integrante della cosiddetta ‘triade’ costituita da Iron Man e Thor, che detiene la leadership del gruppo.
“I primissimi Vendicatori erano piuttosto eterogenei”, spiega Tom Brevoort, che presso la Marvel svolge il ruolo di Vice Presidente della Divisione Editoriale nonché Editore Esecutivo. “Infatti abbiamo costruito un’intera serie su questa loro eterogeneità, dal titolo VENDICATORI: GLI EROI PIÙ POTENTI DELLA TERRA, realizzata anni fa da Joe Casey e Scott Kolins. Anche se non sembra ci sia molto in comune fra un dio asgardiano, un mostro scatenato e un geniale uomo d’affari, Captain America è riuscito ad amalgamare la squadra, diventando un punto di riferimento intorno al quale gli altri personaggi potevano esprimere le loro capacità. E ovviamente quando Stan Lee, nel tentativo di semplificare l’universo Marvel, eliminando [dai Vendicatori] tutte le pubblicazioni dedicate ai singoli personaggi, Captain America è rimasto. A quel punto è diventato un po’ il simbolo della squadra, e ha formato nuove reclute quali Occhio di Falco, Quicksilver e Scarlet, trasformandoli nei Vendicatori. Ha saputo sempre tener viva la fiamma”.
Lo scrittore storico di CAPTAIN AMERICA, Mark Waid, spiega la presenza di questo super soldato fra i Vendicatori da un diverso punto di vista, sottolineando l’importanza della sua personalità all’interno del gruppo.
“Quando Captain America si è unito ai Vendicatori, era l’unico a non avere ancora una serie o un libro dedicati; all’epoca infatti compariva solo in Vendicatori, quindi in un certo senso si identifica con questa serie”, spiega Waid. “Portando le sue abilità in un gruppo in cui i leader si alternavano, il cui spirito collaborativo era pari alla loro vena polemica, Cap si è presto affermato come il capo ideale dei Vendicatori”.
Così come è stato raccontato sia dai fumetti che dal recente film in cui è protagonista, Captain America da soldato è diventato leader, e fra i Vendicatori si è distinto al punto tale da diventare il termine di paragone delle altre squadre di supereroi persino all’esterno della cosiddetta ‘Casa delle Idee’ (Marvel).
“Cap è il leader per antonomasia, una fonte di ispirazione sia per gli altri personaggi che per il cast creativo dei fumetti”, afferma Brevoort. “Penso che dipenda dal fatto che nonostante non abbia superpoteri, è in grado di tenere testa a chiunque, senza mai indietreggiare, con un atteggiamento degno di rispetto. Combatte in prima linea, è sempre al centro dell’azione, non dà ordini dietro le quinte. E nonostante tutti i suoi conflitti interiori, quando Cap entra in azione, non ha dubbi. Si lancia istintivamente nella missione da svolgere, forte del proprio codice etico. E’ un duro che si adopera per il bene comune.”
I fumetti hanno
mostrato una varietà di leader di supereroi, dall’incombente
Professor X delle prime pubblicazioni di UNCANNY X-MEN, alla
leadership di Iron Man durante l’assenza di Captain America qualche
anno prima: tuttavia “Cap” ha uno stile unico che gli consente di
unire e motivare chiunque.
“Captain America ama guidare le truppe, verso il nemico, sfidando qualsiasi paura”, spiega Steve Englehart, che negli anni ’70 ha ridefinito il personaggio rendendolo più adatto alla moderna generazione. “Captain America ha una personalità che non esita di fronte ad un compito da svolgere. E’ un leader nato mentre altri personaggi come Iron Man o Thor, pur essendo valorosi, non possiedono l’innata attitudine al comando di Steve Rogers”.
Captain America è apprezzato per la sua affidabilità ed esperienza. Creato nel 1941, è uno degli eroi più ‘anziani’ della Marvel, essendo nato quasi vent’anni prima degli altri Vendicatori. Esponente di ciò che il giornalista televisivo Tom Brokaw definisce ‘la più grande generazione d’America’, è riuscito a restare al passo coi tempi, senza essere considerato antiquanto per via della sua longevità. Ma c’è un motivo per questo.
“Stan Lee era riuscito a prevenire questo problema, definendo Cap come un uomo che non appartiene al proprio tempo”, dice Brevoort, alludendo al fatto che Captain America resta ibernato per decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale. “Perciò, sin dall’inizio dell’era Marvel, abbiamo visto Cap destreggiarsi fra le stravaganze del mondo moderno, e questo lo rende un individuo con cui è possibile identificarsi al di là della sua fama leggendaria. Cap ha continuato ad adattarsi ai tempi che cambiano. La sua essenza è sempre la stessa ma ora non agisce nello stesso modo in cui faceva dieci o vent’anni fa. Cap non rappresenta un determinato momento del suo Paese, bensì la promessa e la potenzialità americane, una versione migliore e idealizzata dell’America. E’ come quella vecchia battuta di Cap scritta da Frank Miller in DAREDEVIL: BORN AGAIN: ‘Non sono fedele a niente, Generale, se non al sogno”.
La solida convinzione nei confronti del suo Paese è ben illustrata nel blockbuster del 2011 “Captain America: il primo vendicatore”, l’ultimo capitolo di una serie di film della Marvel che culmineranno prossimamente con “The Avengers”.
“Il suo ritratto in Captain America: il primo vendicatore’ era molto preciso”, dichiara Waid. “Lo mostrava un po’ meno navigato rispetto ai fumetti e questo è un bene. Generalmente lo identifichiamo in un anziano statista per via della sua lunga presenza nel mondo, mentre la sua versione cinematografica si ispira ai suoi esordi. Nel film non è un leader consolidato, è ancora più soldato che generale”.
Considerata la sua longevità nel mondo dei fumetti, i filmmaker di “Captain America: il primo vendicatore” dispongono di molto materiale per i film successivi. Sia come membro di una squadra, sia come eroe solitario, Captain America vanta una serie di storie classiche che spaziano nel tempo, arrivando ai giorni nostri. Mark Waid ha scritto oltre cinquanta pubblicazioni del personaggio, dal 1995 ad oggi, e quando gli è stato chiesto quali sono i momenti migliori di Captain America, torna alle origini.
“A parte le storiche pubblicazioni di Joe Simon e Jack Kirby che hanno generato la prima serie del 1941, il materiale che mi ha influenzato maggiormente, come lettore, è stato quello di Steve Englehart”, rivela Waid. “Englehart è riuscito a collocare il personaggio in un contesto unico, tipicamente americano. Le sue vicende ruotavano intorno all’odierno contesto socio-politico. Prima di Englehart, generalmente le storie di Captain America potevano essere interpretate da qualsiasi personaggio, mentre Steve è stato il primo a rendere l’unicità di Cap, enfatizzando l’incarnazione del sogno americano e lo spirito del suo Paese”.
L’editore Tom Brevoort è stato al timone di Captain America per anni, sfruttando la sua vasta conoscenza del passato del personaggio per suggerire la strada da seguire. Grazie alla sua profonda comprensione di Cap, Brevoort ha un approccio cinematografico che identifica tutti i momenti clou di ogni decade vissuta da questo eroe.
“Cap si è adattato ad ogni decennio in cui è stato pubblicato”, spiega Brevoort. “Quindi, sia quando incarna il leader a caccia di nazisti degli anni ’40, o l’uomo fuori dal tempo degli anni ’60, oppure il capitano in cerca di se stesso degli anni ‘70, fino al riflessivo eroe dell’11 settembre all’inizio del nuovo millennio, il suo personaggio rivela un lato importante di sé”.
Per quanto riguarda il futuro di Captain America nei fumetti, la prospettiva non si limita ad una serie dedicata esclusivamente a lui, ma anche ad un libro sul gruppo e alla sua presenza assicurata nella squadra dei Vendicatori le cui avventure escono settimanalmente. Rispetto alle previsioni di Captain America nel 2012, Brevoort ha promesso un suo ritorno alle origini.
“Captain America ha ancora molto da dare come eroe d’azione”, rivela Brevoort. “Ultimamente Steve ha incarnato maggiormente il ruolo di un Generale, dopo il suo ritorno dal regno dei morti, seguendo in qualche modo la scia di Norman Osborn. Nei mesi a venire vedremo Cap tuffarsi nella mischia, di nuovo in prima linea, con un ruolo fisicamente molto attivo in cui si darà da fare per risolvere le varie emergenze, facendosi valere nelle sue missioni”
Sia nei fumetti, che al cinema, che sul piccolo schermo, Captain America continua a rappresentare un supereroe a difesa della libertà, non solo in America, ma nel mondo intero e oltre.
di Jim Beard
Sentinella della libertà.
Super Soldato. Leggenda vivente della Seconda Guerra
Mondiale. Un uomo fuori dal tempo.
Captain America è tutte queste cose, e molto di più. Molto, molto di più. A dispetto di tutto, si batte contro gli oppressori degli innocenti e contro chi osa minacciare la nostra libertà, anche se spesso non riceve neanche una parola di gratitudine. Steve Rogers si è elevato dal suo umile background, per indossare il manto della libertà che gli Stati Uniti hanno tanto lottato per ottenere, e continuare a difendere.
La vita stessa di Cap è un esempio di eroismo e di patriottismo: e questo è sufficiente affinché gli altri eroi lo guardino con rispetto, suscitando persino l’ammirazione di chi ha più poteri di lui. Tante e tante volte è stato il simbolo a cui i nostri campioni si sono ispirati per combattere e difendere la libertà e la giustizia.
Il progetto di un uomo
Il Dottor Abraham Erskine sceglie il gracile Steve Rogers fra altri candidati apparentemente più idonei, come cavia per il suo esperimento del super soldato; è da questo progetto, il Progetto Rinascita, che nasce un nuovo campione: Captain America. Dopo aver indossato il tipico costume rosso, bianco e blu, impugnato uno scudo indistruttibile ed essersi sottoposto ad un duro addestramento militare, Steve si lancia coraggiosamente in battaglia, in patria e oltreoceano, per aiutare a cambiare le sorti del suo Paese, l’ America, nella Seconda Guerra Mondiale. Poco dopo, un giovane di nome Bucky si unisce a lui nella speranza di emergere vincitori da questo conflitto.
Captain America è presente in molti
campi di battaglia della seconda guerra mondiale, impegnato in
missioni individuali o al fianco degli Invaders, una squadra di
supereroi in tempo di guerra. In quei giorni si fa molti nemici,
fra tutti il diabolico Teschio Rosso e il malvagio Barone Zemo, ma
Cap li sconfigge tutti fino a quando in un giorno fatidico, una
battaglia contro Zemo costerà la vita a Bucky. Dopo essersi
schiantato al Polo Nord con un aereo dell’HYDRA,
Captain America si ritrova ibernato in
animazione sospesa. La guerra finisce senza di lui e Steve dorme
per anni, ignaro dei grandi cambiamenti che avvengono nel
mondo.
La sua seconda vita
Attualmente i potenti Vendicatori, una moderna squadra di eroi, scoprono qualcosa di straordinario, proprio mentre stanno cercando un nemico: si tratta di Captain America, bloccato nel ghiaccio. Dopo averlo rianimato, gli eroi informano questo veterano della seconda guerra mondiale dei vari cambiamenti avvenuti nel mondo, e lo accolgono nel gruppo. E Cap si dimostra talmente valoroso da meritare lo status di membro fondatore, un onore che il capitano accoglie con il massimo rispetto. Spesso conduce la squadra in battaglia, sulla Terra, nello spazio e persino in altre dimensioni, e ogni volta agisce con dignità e autorevolezza, confermandosi un indispensabile membro della squadra. Captain America è anche entrato a far parte dello S.H.I.E.L.D., un’agenzia di intelligence governativa guidata dal suo vecchio commilitone Nick Fury.
Anche se queste alleanze sono utili ad inserirlo nel nuovo mondo, Steve continua a pensare con nostalgia alle persone del suo passato, ormai morte da tempo. La sofferenza per aver perso Bucky lo induce a cercare nuovi compagni, fra cui il giovane Rick Jones che diventa un nuovo Bucky e poi Falcon, che per molti anni sarà al suo fianco, nella buona e nella cattiva sorte.
Lo stress del lavoro
Nel corso dell’attuale
carriera, Captain America vive situazioni
davvero estreme. Come simbolo dell’America e Vendicatore a tempo
pieno, Steve sperimenta situazioni stressanti che
traumatizzerebbero qualsiasi uomo comune. Le sue ferme convinzioni
vengono messe continuamente alla prova.
Dopo una missione particolarmente impegnativa contro l’Impero Segreto, Steve abbandona la sua identità di Captain America per diventare Nomad, un eroe senza patria. In un’altra occasione, il governo americano sequestra il mantello di Captain America per donarlo ad un altro uomo. Ma costi quel che costi, Cap riesce sempre a tornare, per portare a termine, infaticabilmente, le sue missioni.
La minaccia rossa
Il nemico peggiore di Captain America risponde al nome di Teschio Rosso. Dopo essere stato un fattorino d’albergo nella Germania nazista, Teschio si è votato al male, esortato da Adolf Hitler, e da quel momento è diventato un efferato manipolatore ed assassino. Cap combatte il Teschio per tutta la durata della seconda guerra mondiale e lo mette con le spalle al muro innumerevoli volte, ma altrettante volte questo essere malvagio riesce a sopravvivere per continuare a tormentare il buon Capitano in ogni occasione.
Durante una battaglia leggendaria, il corpo ormai invecchiato di Teschio Rosso alla fine lo tradisce, e muore, ma i suoi perfidi piani continueranno a perseguitare Captain America. Il Teschio trasferisce la sua coscienza in altri corpi, persino in un clone di Steve Rogers stesso, e oggi le sue macchinazioni vivono in Sin, la sua diabolica figlia.
La morte e la nuova vita
Dopo la strana apparizione del Soldato Bianco, un agente russo che si rivelerà essere Bucky, ancora vivo, Captain America si ritrova a battersi contro il suo collega Vendicatore Iron Man, nel corso della cosiddetta “Guerra Civile” fra i supereroi della Terra. Al culmine della lotta, Cap, dopo essere stato arrestato per aver guidato la resistenza contro l’ordine governativo che imponeva la registrazione di tutti gli eroi in costume, viene assassinato. Steve Rogers muore sui gradini di un tribunale, tragicamente ucciso da un macchinoso complotto ordito dalla sua antica nemesi, il Teschio Rosso.
Bucky, ormai libero dal condizionamento russo che gli imponeva di essere un killer, prende il mantello e lo scudo di Captain America per proseguire la missione di Steve. Infine scopre che la coscienza di Steve è sopravvissuta, e con l’aiuto dei Vendicatori e di altri eroi, Bucky riesce a salvare il suo amato mentore e riportarlo in vita. Steve opera brevemente come agente sotto copertura ma presto assume nuovamente l’identità per cui è nato: Captain America.
I nuovi Vendicatori
Con il ritorno di Steve nei panni di Captain America, i Vendicatori riemergono dalle ceneri, dando vita ad una nuova alleanza eroica. All’inizio, nella nuova squadra, Bucky veste i panni di Cap mentre Steve opera dietro le quinte al fianco dei Vendicatori Segreti; ad un certo punto però, il vero e autentico Captain America ritrova il suo posto fra i più potenti eroi della Terra, guidandoli ancora una volta in battaglia, contro nuove e numerose terribili minacce.
di Chris Arrant
Ecco il trailer del
film che vede protagonista la giovane Juno Temple,
già vista nei panni della Regina Anna ne I tre moschettieri di
Anderson e che a breve sarà anche ne Il Cavaliere Oscuro Il
Ritorno.
In Little Birds, la Temple interpreta una ragazza che con un’amica (Kay Panabaker) decide di lasciare Los Angeles.
Nel film anche Kate Bosworth.
Ecco il trailer:
Ormai esperto di film per ragazzi, Steve Carell si rimette in gioco nell’adattamento cinematografico di Alexander and the Terrible, Horrible, No Good, Very Bad Day.
Già adattato per televisione e teatro, dalla penna di Judith Viorst il romanzo racconta la terribile, orribile, pessima giornata di Alexander, testimone di un’assurda serie di episodi sfortunati che comincerà dal momento del suo risveglio. Steve Carell si calerà nel personaggio di Ben, il padre dello sventurato Alexander.
Diretto da Lisa Cholodenko (Tutti stanno bene) e affidato il copione a Rob Lieber, il film sarà prodotto dalla Twentieth Century Fox e la 21 Laps di Shawn Levy.
(fonte: empire)
Ecco ei nuovi wallpaper personalizzatiper The Avengers. Ognuno è dedicato ad un vendicatore, ma ci sono anche quelli per gli agenti SHIELD e per il cattivissimo Loki.
Dopo la colorata Biancaneve di Tarsem Sight, i cinema aspettano ancora la versione dark della storia raccontata da Rupert Sanders in cui Charlize Theron nella parte della regina cattiva assolda un cacciatore (Chris Hemsworth) per catturare la giovane Biancaneve (Kristen Stewart).
Intanto SlashFilm ha pubblicato un video realizzato per mostrarci i bellissimi costumi del film realizzati dalla maestra Colleen Atwood, già premio Oscar per Alice in the Wonderland, Memorie di una Geisha e Chicago:
Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l’unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla. Ma quello che non avrebbe mai immaginato la regina malvagia è che la ragazza che minaccia il suo regno è stata iniziata all’arte della guerra dal Cacciatore (Chris Hemsworth, Thor) che era stato da lei inviato per ucciderla. Sam Claflin (Pirati dei Caraibi) completa il cast , interpretando il principe stregato dalla potenza e dalla bellezza di Biancaneve.
La nuova versione mozzafiato della leggendaria fiaba è opera di Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland, del produttore Sam Mercer (Il Sesto Senso) e dell’acclamato regista televisivo e visualista d’avanguardia Rupert Sanders.
Ancora in attesa dei Vendicatori a
breve al cinema, si fa già un gran parlare di Iron
Man 3 in cui ritroveremo Robert Downey Jr, Scarlett Johansson, Gwyneth Paltrow e Don
Chandle.
Dopo una lunga attesa va finalmente definendosi il progetto Walt Disney dedicato ai retroscena di una delle sue opere di maggior successo, Mary Poppins. Il copione, nelle manidi Kelly Marcel, svela la lunga e travagliata contrattazione tra il magnate della casa cinematografica e la scrittrice P.L. Travers, ostile all’idea di mettere in scena il suo racconto.
Assegnata la direzione a John Lee Hancock, è la volta del cast: secondo le ultime dichiarazioni Tom Hanks sarebbe in trattative per il ruolo di Mr. Walt Disney mentre la scrittrice P.L. Travers, che prima si ipotizzava potesse essere interpretata da una Maryl Streep fresca di oscar, avrebbe il volto di Emma Thompson.
Saving Mr. Banks con protagonista Tom Hanks nei panni di Walt Disney, diretto da John Lee Hancock (The Blind Side, Alamo-Gli Ultimi eroi) e scritto da Kelly Marcel e Sue Smith.
Il film narra la storia dei problemi affrontati da Walt Disney – per ben 14 anni – per portare sullo schermo il romanzo di Pamela L. Travers, Mary Poppins, e della difficoltà nel convincere l’autrice a cederne i diritti. Saving Mr. Banks segue la realizzazione di questo classico, in fase di sviluppo, lavorazione e uscita. Mary Poppins, coi suoi 5 Oscar e lo stratosferico successo di pubblico, sarebbe poi diventato uno dei fiori all’occhiello della Disney. Nonostante questo, la bisbetica Travers odiò la pellicola, incluse le straordinarie sequenze animate. Del cast fanno parte, oltre a Tom Hanks, Emma Thompso, Colin Farrell, Bradley Whitford, Jason Schwartzman e Paul Giamatti. La release statunitense è fissata per il 20 dicembre 2013. Inoltre, qualora non l’abbiate fatto, vi consigliamo di dare uno sguardo al trailer italiano di Saving Mr Banks.
(fonte: collider)
Per tutti quelli che pensavano che Christopher Nolan potesse piegare la sua vena autoriale per aprire ad un pubblioc più ampio il suo prossimo film, arrivano le prime smentite.
Tre settimane di dominio del box office del Nord america non fanno che alimentare l’attesa per Hunger Games, che, appunto, per la terza settimana detiene il primo posto in classifica del box office statunitense, aggiungendo altri 33.5 milioni di dollari all’incasso di queste tre settimane, orami un vorticoso 303 milioni di dollari. In seconda posizione troviamo la nuova uscita quasi una tradizione: American pie: the reunion, che questa settimana incassa 21 milioni di dollari. In terza posizione si attesta la riedizione in 3D di Titanic, che grazie forse all’anniversario, un po’ di cattivo gusto, con il quale alcuni discendenti hanno intrapreso la stessa traversata degli avi, sperando in un risultato migliore, riemerge, è il verbo giusto, in terza posizione con un incasso di ben 25.7 milioni di dollari che daranno quindi uno scossone alla terza posizione definitiva dei film più visti. In quarta posizione, resiste Wrath of titans, che incassa altri 15 milioni di dollari alla seconda settimana di ucita, raggiungendo un totale di quasi 59 milioni di dollari. La prima versione cinematografica che vedremo quest’anno, quella di Tarsem Singh e del suo Mirror, che troviamo a metà classifica, dopo tre settimane di uscita con un incasso di 11 milioni settimanali e 36 totali. In sesta posizione c’è 21 Jump street, che supera la quarta settimana di classifica e i 110 milioni totali di incasso, si potrebbe dire niente male di sicuro per una produzione non ad altissimo budget. In settima posizione si ferma The Lorax, che scende la classifica nonostante il suo incasso totale sia un ragguradevole 198 milioni di dollari. L’ottava posizione è occupata, signori e signore, addirittura da un quasi documentario, Salmon fishing in the Yemen, di Lasse Hallstrom, che è stabile nella posizione ma comunque incassa altri 975 mila dollari. In nona posizione invece troviamo John Carter, la prima prova in non animation di Andrew Stanton della Pixar che incassa meno di un milione di dollari e comunque ha un totale di 68 milioni. Chiude la classifica il grande Denzel Washington che trascina Safe house, di cui è protagonista oltre la nona settimana di classifica e un incasso che arriva a 125 milioni di dollari. La prossima settimana usciranno: l’atteso nuovi film dei fratelli Farrelly The tree stooges, Cabin in the woods, che si appresta a diventare un titolo molto interessante, perlomeno per le critiche indiscrete che arrivano, e The lady, un bio pic di Luc Besson, lo stesso del Quinto elemento, che dedica un’ora e mezza e forse più a una delle personalità più importanti di questo inizio di secolo: Aung San Suu Kyi.
Come già anticipato più
volte Terrence Malick
dopo il successo di Tree Of life sembra sia diventato uno dei
registi più prolifici e pronti a debuttare fra un paio di anni con
numerosi film. Fra questi gli ultimi due in cantiere
sono Knight of the
Cups e Lawless entrambi
con protagonisti Christian
Bale, Cate
Blanchett e Natalie Portman.
L’attrice newyorkese affiancherà Liam Neeson in Third Person, nuovo lavoro di Paul Haggis. Il regista di Nella valle di Elah e The Next Three Days ha recentemente parlato del film, in cantiere ormai da qualche anno, che seguirà tre storie d’amore parallele in varie città del mondo – New York, Parigi e Roma – che finiranno per intersecarsi. La Wilde e Neeson dovrebbero essere protagonisti della storia ambientata e New York. Haggis avrebbe intenzione di dare il via alle riprese in agosto.
Fonte: Empire
Dopo l’Uomo Ragno, la Sony si prepara a rilanciare un altro successo sul grande schermo, a pochi anni distanza dai precedenti: a subire il trattamento sarebbe ora La Mummia; a scrivere il film è stato chiamato John Spaihts, co-sceneggiatore di Prometheus, che ha dichiarato in proposti di voler coniugare l’oscurità dell’idea originale, portandola nel contempo a un livello di epicità mai raggiunto nei film precedenti.
Il ciclo precedente, inaugurato nel 1999, ha visto protagonisti Brendan Frasee e Rache Weisz nei primi due capitoli e Rob Cohen e Maria Bello nel terzo (a questi va aggiunto Il Re Scorpione, spin-off del 2002) : l’idea fu di rinnovare, virandolo verso un mix di avventura e commedia, il mito cinematografico della mummia, uno dei mostri classici della Universal, portato sullo schermo per la prima negli anni ’30 da Boris Karloff, poi oggetto di una serie di seguiti negli anni ’40, fino a un primo remake nel 1959, protagonisti Christopher Lee e Peter Cushing.
Fonte: Empire
Dopo aver ottenuto una cera notorietà con la serie vampiresa True Blood, Alexander Skarsgard aveva decisamente abbandonato il genere horror (lo abbiamo visto in Melancholia e attualmente in Battleship) ; l’attore sembra ora in procinto di tornare sul luogo del delitto, col ruolo di protagonista in Hidden. Scritto e diretto dai gemelli Matt e Ross Duffer, il film avrà come protagonista una famiglia che si barrica in un bunker sotterraneo dopo che un certo evento (non ci sono ancora dettagli in merito) ha cominciato ad avere effetti deleteri sugli esseri umani. Trai prossimi lavori di Skarsgard, vi sono Disconnect, incentrato su Internet, il thriller The East, il dramma famigliare What Maisie Knew.
Fonte: Empire
Dopo aver partecipato ai due horror firmati Rob Zombie, Malcom McDowell torna in un remake, stavolta per la regia di Stephen C. Miller (che dopo aver diretto qualche horror poco memorabile sarà presto sugli schermi col più ambizioso The Aggression Scale) : quello di Silent Night, Deadly Night, il cui originale risale al 1984. Il film originale vdeva protagonista Billy, un giovane traumatizzato da bambino dopo aver visto il padre assassinato da un uomo vestito da Babbo Natale;
Billy finirà per lui stesso per diventare un serial killer con lo stesso travestimento, andando in giro ad uccidere coloro che lui giudica ‘cattivi’. All’epoca il film venne praticamente bandito e ritirato velocemente dalle sale per il modo in cui demoliva il concetto di ‘spirito natalizio’… il caso volle che nel primo weekend di programmazione, Silent Night superò un altro ‘piccolo’ film appena uscito, intitolato A Nightmare On Elm Street… Tuttavia ciò non impedì l’uscita di alcuni sequel, dei quali il terzo fu diretto da Monte Hellman. Nel remake, McDowell avrà la parte del poliziotto che si metterà a caccia del maniaco; il titolo del film dovrebbbe essere semplicemente Silent Night.
Fonte: Empire
Il regista di Animal Kingdom avrebbe finalmente sciolto le riserve sul suo prossimo lavoro: intitolato Rover, sarà anche scritto dal regista e vedrà Joel Edgerton (già protagonista proprio del precedente film di Michod) nella parte di un uomo alla disperata ricerca della sua auto rubata, importantissima per ciò che vi si nasconde… Dopo il successo di Animal Kingodm, Michod pur tenendosi lontano dal grande schermo non è rimasto con le mani in mano, girando il corto Bear con Nash Edgerton (fratello di Joel), ottenendo vasti riconoscimenti in occasione del recente Sundance Festival.
Fonte: Empire
Dopo aver collaborato col regista in occasione del terzo episodio dei Transformers, l’attore di origine coreana sarà nuovamente coinvolto in un progetto di Michael Bay, con Pain and Gain. Stavolta non si tratterà però del classico film tutto azione e adrenalina in Bay – style, ma di una commedia nera.
Jeong sarà sul set assieme Dwayne Johnson e Mark Wahlberg, nel film due culturisti che finiranno in una storia di rapimenti ed estorsioni; sul ruolo di Jeong non vi sono ancora dettagli; della partita saranno anche Ed Harris, Tony Shalhoub, Rebel Wilson, Rob Corddry e Anthony Mackie. Le riprese sono appena cominciate e non vi sono ancora date certe per l’uscita sugli schermi. Trai prossimi impegni di Jeong, che è tra l’altro laureato in medicina e che si è fatto conoscere prima con alcuni ruoli in serie tv e poi in film come i due capitoli della serie di Una notte da leoni, vi è la partecipazione a Turbo, prossimo film di animazione della DreamWorks: ovviamente la sua sarà una partecipazione solo ‘vocale’, prestando la voce a uno dei protagonisti.
Fonte: Empire
Titanic 3D trionfa nel weekend pasquale, seguito dal buon debutto di Biancaneve. La Furia dei Titani scende al terzo posto, mentre le altre novità ottengono risultati interessanti.
Il fine settimana di Pasqua ha assicurato un po’ di respiro al botteghino italiano, non solo grazie alle festività, ma anche per via del maltempo, in virtù del quale molti italiani hanno preferito andare al cinema rinunciando forzatamente alle gite di stagione.
Trionfa nettamente Titanic 3D, che apre in testa alla classifica con ben 2,3 milioni di euro. Un ritorno al passato per uno dei classici più amati del cinema, che ha attirato il pubblico italiano nelle sale dopo 15 anni con la ‘novità’ della riconversione 3D. Il capolavoro di James Cameron, arrivato alla strepitosa quota di 40 milioni di euro anni fa, si appresta dunque ad aggiornare in positivo il suo incasso. Malgrado la durata imponente del film, Titanic 3D è indubbiamente il vincitore del weekend pasquale.
Biancaneve debutta in seconda posizione con 1,8 milioni di euro raccolti in cinque giorni. La rilettura della celebre fiaba per la regia di Tarsem Singh ottiene un buon risultato presentandosi come film per tutta la famiglia, e può confidare in un passaparola piuttosto incoraggiante.
La Furia dei Titani scende al terzo posto con 970.000 euro e giunge a 2,8 milioni totali in dieci giorni. Impietoso il confronto con il primo capitolo: Scontro tra Titani aveva sfiorato i 3 milioni complessivi già nel primo fine settimana di sfruttamento.
Continua la sua inarrestabile
tenuta Quasi amici, che scende al quarto
posto (fuori dal podio per la prima volta dopo sette settimane!)
con 800.000 euro e arriva a ben 11,8 milioni totali.
Quinta posizione per Buona giornata, che
supera i 2 milioni con altri 740.000 euro, mentre
Pirati! Briganti da strapazzo apre al
sesto posto con un risultato deludente: lanciato in modo massiccio
(ben 450 sale!) il film di animazione incassa soltanto 872.000 euro
in cinque giorni e con tanto di sovrapprezzo 3D.
Buon risultato invece per un’altra new entry: Act of Valor apre al settimo posto con 700.000 euro (930.000 euro da mercoledì a domenica). Segue Romanzo di una strage, che con altri 436.000 euro arriva a 1,2 milioni totali.
Chiudono la top10 E’ nata una star? (330.000 euro) e The Raven (270.000 euro), giunti rispettivamente a quota 2,5 milioni e 1,6 milioni.
Da segnalare infine il risultato di Piccole bugie tra amici: il film di Guillaume Canet, distribuito in Italia con due anni di ritardo, sfiora i 200.000 euro complessivi nelle sole 90 sale in cui ha esordito.