Il caso Mattei
Anno: 1972 Regia: Francesco Rosi
Cast: Gian Maria Volontè
Dalla morte di Enrico Mattei,
precipitato con il suo aereo nella campagna di Bascapè (Pavia)
durante il ritorno da un viaggio in Sicilia, in circostanze ad oggi
ancora non chiare, inizia la rievocazione del periodo da lui
trascorso alla guida dell’Agip e dell’Eni. Nominato nel 1945
commissario straordinario dell’Agip, con il difficile compito di
liquidarla, svenderla a privati o a grandi compagnie, l’ingegner
Mattei riesce abilmente a mantenere la società in vita e,
addirittura, a potenziarla e renderla più efficiente, evitando in
questo modo la vendita. Nel biennio 1946-1948 nasce la rete
dell’Agip, e si hanno le prime scoperte di petrolio e metano in
diverse parti d’Italia.
Mattei, spregiudicato ma geniale,
cerca di dimostrare che può esistere un’efficiente industria
italiana degli idrocarburi e, a tale scopo, s’ingegna per offrire
ai paesi arabi ed africani produttori di greggio condizioni di
sfruttamento delle loro risorse più vantaggiose di quelle proposte
dai rappresentanti dei trust anglo-americani del petrolio.
Inimicandoseli mortalmente.
Dal connubio Francesco
Rosi-GianMaria Volonté non poteva che nascere un grande film dal
sapore storico-documentaristico su uno dei tanti misteri della
Repubblica italiana. Non a caso, il film vinse la Palma d’oro a
Cannes ex aequo con La classe operaia va in paradiso, sempre con
Volonté (regia di Elio Petri).
Questa pellicola traspone la
biografia di Enrico Mattei che fino in fondo difese l’Eni dai
settori deviati dello Stato e dalle speculazioni dei privati,
pagando però questo suo fare coscienzioso con la vita.
Partendo proprio dalla morte di
Mattei, Rosi ricostruisce il modo in cui si è giunti a quel tragico
epilogo, incentrando tutto il lungometraggio sulla figura
dell’ingegnere senza emettere giudizi di valore sull’Italia, senza
alcun tentativo di innalzarlo ad eroe, o emettendo alcuna condanna
storica di parte. La figura di Mattei viene presentata esaltandone
proprio il lato umano, la semplicità, la solitudine, il suo essere
un Davide al cospetto dei Golia rappresentati dalle istituzioni
italiane. D’altronde, con questo taglio obiettivo e genuflesso alle
esigenze della cronaca, Rosi ha raccontato molti eventi nefasti del
nostro Paese.
La sceneggiatura si attiene bene ai
fatti, anche le varie ambientazioni – in giro per l’Italia e nel
Mondo – proprio come gli spostamenti che effettuò Mattei,
rispecchiano fedelmente lo stato d’animo di Enrico.
Quanto a Volonté, Il caso Mattei è
solo uno dei tanti film d’impegno politico e sociale che l’attore
ha interpretato. Magistralmente aggiungiamo. Il fatto che intorno a
Volonté non appaiono altri attori noti o vicini al suo carisma, ne
esalta ancora di più le sue doti istrioniche, la sua abilità
mimica, anche quando i personaggi che interpreta sono miti in
sordina.