The Wave –
L’onda è il film del 2008 diretto da Dennis
Gansel, tratto dall’omonimo romanzo di Todd Strasser,
a sua volta basato sull’esperimento sociale denominato La
Terza Onda (The Third Wave)
La trama del
film L’onda: Germania, giorni nostri. In un liceo
tedesco, all’inizio dell’anno scolastico, è consuetudine
organizzare una settimana a tema; al prof. Reiner Wenger,
insegnante liberal-progressista molto apprezzato dagli studenti,
viene affidato suo malgrado il corso di autarchia e non il solito
corso sull’anarchia di cui era da anni il titolare indiscusso.
Dopo aver superato un iniziale
dissenso decide di dedicarsi all’argomento proponendo agli studenti
un insolito esperimento e facendo questo partendo da una semplice
domanda: è possibile che nella Germania contemporanea possa
ripetersi un fenomeno di assuefazione di massa ad un regime
totalitario come avvenne 70 anni prima con il nazismo?
Di fronte all’ironica e scettica
reazione della classe il prof. Wenger dà il via al suo esperimento
didattico, inscenare all’interno del gruppo una fantomatica
dittatura basata su rigide gerarchie, disciplina e annullamento
totale di una qualsiasi forma di individualismo. Nonostante le
titubanze di alcuni, gli studenti seguono eccitati la proposta del
professore il quale, in seguito a democratiche elezioni, viene
eletto leader del movimento. Sempre ascoltando il parere della
maggioranza il gruppo sceglierà una propria divisa ( jeans e
camicia bianca ) per omologare ogni singolo componente della
classe, verranno affiancati gli studenti più bravi con quelli dal
rendimento più scarso, si stilerà un rigido regolamento interno (
parlare a voce alta e solo per alzata di mano ) e si sceglieranno
un nome ed un simbolo: l’onda. Quindi, sempre per favorire un
processo di riconoscimento e identificazione interna al gruppo, si
concorda un saluto comune, il gesto dell’onda eseguito con il
braccio destro.
In poco tempo la maggioranza della
classe si fa coinvolgere oltre modo dall’esperienza dell’onda e
sfruttando le moderne tecnologie come internet o più semplici
bombolette spray diffonderà il simbolo del movimento sulla rete e
su ogni muro o monumento della città. Il gruppo mostrerà una
progressiva tendenza a chiudersi in se stesso evitando
intromissioni esterne e discriminando coloro che non ne fanno parte
ma sviluppando in proporzione inversa una straordinaria solidarietà
cameratesca soprattutto a difesa dei più deboli. Lo stesso loro
leader, il prof. Wenger, verrà inizialmente catturato dai risultati
sorprendenti dell’esperimento modificando in parte proprie
abitudini e comportamenti ma presto realizzerà il pericolo a cui
può portare un eccessivo coinvolgimento nel progetto. Quando si
deciderà ad interrompere l’esperimento capirà che forse potrebbe
essere troppo tardi.
The Wave – L’onda,
l’analisi
The Wave – L’onda
diretto da Dennis Gansel è tratto da un racconto che da vent’anni è
lettura obbligata nelle scuole tedesche “Die Welle” di Morton Ruhe.
Questo racconto costituisce un’opera di fantasia ma che trae spunto
da un fatto realmente accaduto in California negli anni ’60:
l’esperimento sociologico in questione, infatti, venne svolto dal
prof. Ron Jones nel 1967 alla Cubberley High School di Palo Alto e
con risultati sorprendenti; Gansel e il suo co-sceneggiatore Peter
Thorwarth hanno fatto di tutto per acquisirne i diritti.
Dennis Gansel non è nuovo nel
trattare il tema del totalitarismo e del nazismo nel suo specifico,
basta ricordare il lungometraggio da lui diretto “ NApoLA – I
ragazzi del terzo Reich” che nel 2003 vinse il premio federale come
migliore sceneggiatura e altri vari riconoscimenti tra cui il
premio come miglior film al Festival europeo del cinema di
Viareggio. Questa sensibilità e questo interesse verso i motivi che
possono portare un intero popolo a seguire un’ideologia o comunque
un movimento criminale come quello hitleriano nascono, in Gansel,
dai racconti della nonna che come altri ottanta milioni di tedeschi
fu attratta dal nazionalsocialismo e da Hitler in quanto: “ …era
riuscito a far sentire i suoi seguaci tutti uguali, uniti verso lo
stesso obbiettivo…”, come racconta il regista stesso. The
Wave – L’onda si presuppone specificamente questo scopo
ossia dimostrare come un leader ed un’ideologia totalitaria basata
sul rispetto di regole rigide e comuni, sull’omologazione assoluta
dei suoi membri, sulla rinuncia totale alla propria singola
identità ed a ogni forma di particolarismo o di egoismo personale
in nome di un identità comune ed unica, possa, anche nei giorni
nostri, raccogliere consenso e successo. Il film invita a
riflettere su come una società vuota e sterile come quella
contemporanea, priva di modelli o ideali da seguire, rappresenti un
terreno molto fertile per chi volesse conseguire un vasto consenso
popolare incentrato su valori teoricamente nuovi e comuni.
I giovani studenti, protagonisti
di The Wave – L’onda, palesano le solite e
sottovalutate problematiche adolescenziali: conflittualità interne
alla famiglia, mancanza di dialogo con i propri genitori, rifiuto
del mondo degli adulti e sopratutto una disperata ricerca di
qualcosa a cui credere e a cui aggrapparsi nel nulla che li
circonda e da cui si sentono oppressi. Tim, il ragazzo più timido e
indifeso della classe, rappresenta il caso più estremo di quanto
appena detto: “l’onda” diverrà ben presto per lui una ragione di
vita, un’occasione irrinunciabile per potersi sentire finalmente
parte di un gruppo, per poter trovare nell’autoidentificazione in
quel simbolo e nel suo leader un modo per riempire quel “vuoto” che
nessuno capisce e che i suoi genitori ignorano.
La completezza ed il valore reale
di The Wave – L’onda è, a mio avviso, il
saper esporci e rappresentarci sia i lati più apprezzabili di
questo esperimento (come la difesa dei membri più deboli o
l’annullamento delle discriminazioni interne) che le sue
degenerazioni che solo due studentesse, Karo e Mona
(Jennifer Ulrich e Amelie Kiefer) sapranno
intravedere rifiutando di proseguire con quell’esperienza. Esse
percepiranno da subito l’eccessivo fanatismo che guida il resto del
gruppo e che porterà i suoi membri a chiudersi e discriminare
coloro che non ne fanno parte; un pericolo che il prof. Wenger
realizzerà solo dopo aver a sua volta subito il fascino di tale
esperienza, un fascino tanto forte da scalfire anche la sua solida
e coriacea anima progressista e anarcoide.
The Wave – L’onda
è un film di ragazzi ma per tutti, un film dal forte peso sociale
che come pochi altri nell’ultimo decennio ha avuto la capacità di
trasmettere un messaggio tanto forte e chiaro e soprattutto
di alzare le antenne riguardanti i pericoli che questa società da
reality e letterine televisive incorre con la sua vacuità e
mancanza di valori. Attori sconosciuti ma perfettamente integrati
nella parte, una colonna sonora basata su un rock aggressivo per “
il forte impatto che riesce ad avere, per la potenza con cui
trascina i giovani d’oggi…” come sostiene lo stesso Gansel e
soprattutto la capacità del film di mantenersi all’interno di una
sfera apolitica in quanto come afferma ancora il regista “ …nel
film si accenna alla politica ma l’onda va ben oltre
l’ideologia…”.