Super 8 J.J. Abrams Steven Spielberg: nuovo video dal set
Continuano, nel massimo della segretezza, le riprese di Super 8 a Weirton: ecco un nuovo filmato dal set del film di J.J. Abrams sviluppato assieme a Steven Spielberg!
Supacell: recensione della nuova serie Netflix
I prodotti cinematografici sui supereroi sembrano attirare sempre il pubblico. Dopo decenni di film e serie Marvel e DC , lo spettatore viene attratto dall’idea di avere un dono, un superpotere. Supacell però rappresenta un nuovo tipo di supereroi. Scritta, diretta e ideata da Rapman, la serie presenta un gruppo di mutanti, accomunati dall’essere di colore e dall’avere delle particolari abilità. Supacell è al momento formata da una sola stagione da sei episodi, ognuno di circa 50 minuti. Il cast è formato da figure già note nel panorama cinematografico: l’attore Tosin Cole (Bob Marley: one love, Doctor Who) qui interpreta Michael, mentre Calvin Demba (Kingsman: il cerchio d’oro, Last Christmas) è nel ruolo di Rodney.
Supacell: i mutanti del sud di Londra
Michael, Andre, Sabrina, Taser e Rodney vivono delle vite apparentemente normali: ognuno di loro affronta i propri demoni quotidiani, dalla mancanza di denaro, fino ai demoni passati e ad un imminente matrimonio. Tutto però sembra lentamente cambiare: in maniera quasi inconsapevole, tutti loro reagiscono a situazioni di difficoltà o di stress emotivo usando dei loro poteri.
Andre scopre di essere dotato di una super forza colpendo per rabbia uno sportello automatico, Sabrina spinge indietro il suo ex traditore con la telecinesi e Rodney, per cercare di prendere un autobus, si ritrova ad aver corso fino a Edimburgo con la sua super velocità. Ma il potere cruciale per la squadra è quello di Michael: gli spostamenti spazio-temporali. E’ così che Michael riesce a viaggiare nel futuro, per scoprire che la sua amata Dionne morirà a distanza di pochi mesi dal suo presente e, per impedirlo, dovrà allearsi con gli altri mutanti.
Ma gli incappucciati sono alla loro ricerca, per portarli nello strano centro mostrato allo spettatore dai primi attimi del primo episodio. Non è chiaro, però di cosa si tratti: i mutanti vengono usati per ricerche o qui vengono repressi i loro poteri?

I supereroi nella realtà
Il primo elemento che risalta in Supacell è la rappresentazione dei personaggi come persone totalmente normali. In molte pellicole dei supereroi, specialmente dell’universo Marvel, si tende ad individualizzare gli eroi, estraniandoli talvolta dalla realtà quotidiana. A differenza di Tony Stark, Peter Parker o Steve Rogers, questi mutanti vivono i problemi della vita “comune”: Andre ha problemi economici e non riesce a trovare un lavoro per via dei suoi precedenti penali, Sabrina spera di ottenere una promozione come infermiera senior, Rodney viene respinto dalla sua famiglia e cerca di guadagnare il necessario facendo lo spacciatore.
Inoltre, in Supacell i personaggi sembrano provenire da sfondi sociali ben diversi tra loro. Questo si nota già confrontando la realtà di rivalità tra gang che vive Taser e la tranquilla e agiata vita di città di Michael.
Un finale aperto
Questa prima stagione di Supacell lascia molte questioni in sospeso. I primi sei episodi sembrano essere stati più una sorta di preparazione per sviluppi successivi: restano aperte tutte le domande sul centro in cui vengono portati i mutanti, mostrato brevemente qui nel primo e negli ultimi episodi. Di conseguenza non si ha un effettivo scontro tra i cinque supereroi e gli “scienziati cattivi”, in particolare non si è arrivato al momento futuro che vede Michael nel primo episodio.
Tutto lascia presumere che l’obiettivo della prima stagione fosse principalmente presentare i personaggi e gettare le basi per un possibile proseguimento. Nonostante ciò, Netflix non si è ancora propriamente sbilanciata a riguardo, ne sulla possibilità di una seconda stagione ne, naturalmente, sulle tempistiche di produzione e distribuzione.

Supacell: una storia avvincente
Altro fattore interessante nella serie è l’attenzione alle inquadrature, specialmente nei primi episodi. I cinque mutanti originariamente non si conoscono, l’unica cosa che sembra accomunarli oltre il potere sembra la zona in cui vivono, il Sud di Londra, e, per alcuni, il criminale Crazy. E’ proprio nel covo di Crazy che tutti loro, meno Michael, si incontreranno. Prima di questo, però, si tende a rappresentare una sorta di forza che li attrae l’un l’altro facendoli spesso ritrovare fianco a fianco, quasi per caso. Michael incontra Rodney dal primo episodio, quando quest’ultimo gli offre della marjuana, mentre Michael e Andre vengono inquadrati in un ristorante seduti in due tavoli separati, schiena contro schiena.
Nonostante la parziale staticità della trama, dovuta a tanti nodi della storia lasciati incompiuti e irrisolti, Supacell mantiene salda l’attenzione del pubblico con l’alternarsi della quotidianità dei personaggi e diverse scene d’azione, prima tra la gang di Taser e le organizzazioni rivali, e poi contro gli incappucciati.
Suntan: trailer e poster del film di Argyris Papadimitropoulos
Ecco il trailer e il poster del film “Suntan” di Argyris Papadimitropoulos, che arriverà nelle sale italiane dal 13 luglio distribuito da Trent Film.
Il film sarà il primo appuntamento al cinema della rassegna Greek Weird Wave 10, dedicata ad alcuni dei principali esponenti della New Wave greca, e che porterà nuovamente in sala anche i film “Miserere” (20 luglio) e “L – Un uomo, un’auto e un barattolo di miele” (27 luglio), entrambi diretti da Babis Makridis e sceneggiati da Efthymis Filippou, candidato al Premio Oscar® per “The Lobster” nel 2017 e autore delle sceneggiature di “Dogtooth” (2009), “Alps” (2011) e “Il sacrificio del cervo sacro” (2017) scritte insieme al regista Yorgos Lanthimos.
La vicenda si svolge su un’isoletta greca che prende vita solo nella stagione estiva. Qui, nel turbinio della movida d’Agosto, il timido medico locale Kostis si imbatte in un gruppo di giovanissimi vacanzieri e rimane stregato dallo spirito libertino della ventenne Anna. Ciò che inizia come un’infatuazione, insieme alla riscoperta della giovinezza perduta, si trasforma lentamente in un’ossessione: Kostis, infatti, sarà disposto a fare di tutto per tenersi Anna.
Girato durante l’estate sulla minuscola isola di Antiparos, frequentata dal regista fin dall’età di 15 anni, “Suntan” ci dimostra come l’abbronzatura sia una cosa bellissima, al contempo pericolosa e che svanisce rapidamente, proprio come la giovinezza.
“Poco più che quarantenne, il protagonista Kostis è un esemplare atipico del mondo adulto” – spiega il regista Argyris Papadimitropoulos – “Non ha una famiglia sua, a differenza della maggior parte degli uomini coetanei. Proprio come loro, però, è prigioniero del proprio corpo, costretto a restare a guardarlo appassire, incapace di resistere allo spietato scorrere del tempo. Si trova di fronte a cinque ottimi esempi di giovinezza – e la giovinezza è un periodo della vita che Kostis ha superato da tempo, probabilmente mai vissuto al massimo o come avrebbe voluto. È un momento di divertimento, svago e, soprattutto, di disattenzione fisica in cui il corpo comanda. È l’età in cui si desidera di più l’euforia, il gioco, la danza, l’innamoramento e l’inseguimento delle passioni della carne.”
L’eterna estate greca fornisce lo sfondo perfetto per questa stravaganza di desiderio e tutto ciò che ne consegue: flirt, sesso occasionale, droghe, alcol e spingersi oltre i limiti per vedere fino a che punto può arrivare il tuo corpo. Nell’esplorazione dei confini del protagonista e del suo viaggio nella terra sconosciuta della fisicità, il regista dichiara di essersi imbattuto in una terra a lui sconosciuta e, un po’ ironicamente, ha finito per scoprire un genere: il coming of age di mezza età.
Sunshine: recensione del film di Danny Boyle
Sunshine è un film del 2007 diretto da Danny Boyle e con protagonisti Cillian Murphy, Chris Evans, Rose Byrne, Michelle Yeoh, Cliff Curtis e Mark Strong.
La trama del film Sunshine
Nel 2057 il Sole
si sta spegnendo e la Terra rischia l’estinzione. Per tentare di
salvarla, è stato mandato in missione un esperto equipaggio
composto da due astronauti e un gruppo di scienziati, a bordo
dell’enorme astronave Icarus II, con l’incarico di gettare e
detonare nella stella una gigantesca bomba nucleare al fine di
riattivare le reazioni nucleari all’interno del Sole ed evitarne lo
spegnimento.
A compiere la stessa missione sette anni prima, era stata mandata l’astronave Icarus I, quasi identica, di cui però si erano perse le tracce prima che raggiungesse il Sole.
Fanno parte dell’equipaggio il capitano (Kaneda), un fisico (Robert Capa), una biologa (Corazon, detta Cory), il primo ufficiale addetto alle comunicazioni (Harvey), un esperto matematico (Trey), la co-pilota (Cassie), un ingegnere (Mace) ed uno psicologo (Searle). Durante il viaggio verso il sole, il gruppo ha una serie di vicissitudini, dettate soprattutto dal nervosismo che la difficile e delicata missione scatena in loro.
Sunshine, la fantascienza secondo Danny Boyle
Sunshine è un film di fantascienza del 2007 diretto da Danny Boyle, regista, tra gli altri, di Trainspotting. La matrice del film è puramente apocalittica, essendo la storia basata su un evento tanto caro a Hollywood: la fine del Mondo causata da eventi spaziali catastrofici. Se Armageddon, uscito nove anni prima, delegò a un grosso meteorite il compito di mettere fine alle nostre vite, Sunshine si affida al graduale spegnimento del sole. Rispetto però a tanti film sul genere, lo fa da una prospettiva anticonvenzionale: puntando soprattutto sulla psiche dei protagonisti. In coloro che sono chiamati a salvarci si innesca infatti una tensione scatenata dall’istinto per la sopravvivenza.
D’altronde si sa, in
situazioni di pericolo emergono tanti difetti tipici dell’uomo, e
le diatribe tra i personaggi quasi fanno dimenticare che il
pericolo principale sia lo spegnimento del sole. Del resto lo
sceneggiatore Alex Garland – ispiratosi alla teoria della morte
termica dell’universo – ha così spiegato la sua idea: “Ciò che
mi interessava era l’idea che si potesse arrivare ad un punto in
cui la sopravvivenza dell’intero pianeta ricadesse sulle spalle di
un solo uomo, e come questo potesse dargli alla testa”.
L’egoismo dei protagonisti finisce per diventare più pericoloso del
sole stesso.
La scelta del cast da parte del regista Danny Boyle si basò su scelte decisamente etniche. Decise di scegliere un cast artistico misto e complesso, in modo da incoraggiare un processo più democratico, similmente a come era avvenuto per il film Alien di Ridley Scott. L’equipaggio venne composto con attori di nazionalità americana e asiatica, supponendo che nel futuro i programmi spaziali della NASA e il Programma spaziale cinese fossero comunque quelli più avanzati, ignorando però quelli cinesi e brasiliani pure molto avanzati, onde evitare un cast esageratamente disparato. Il produttore, Andrew Mcdonald, richiese inoltre che venisse selezionato un cast che potesse ostentare un accento americano di alto livello.
La produzione del film
La produzione del film fu funestata da iniziali problemi di finanziamento. Nel marzo 2005, dopo aver ultimato Millions (2004) il regista Danny Boyle venne preso in considerazione per dirigere 3000 Degrees, un progetto della Warner Bros. Allo stesso tempo però Boyle ricevette una sceneggiatura scritta da Alex Garland, che aveva già affiancato il regista nel 2000, con The Beach e nel 2002 con 28 giorni dopo. Assieme al produttore Andrew Mcdonald presentarono la sceneggiatura alla 20th Century Fox, che però si dimostrò riluttante a finanziare un film simile al recente remake di Solaris visti bassi incassi ottenuti dalla pellicola.
Il film venne quindi finanziato indirettamente, affidandosi alla Fox Searchlight Pictures. Il budget iniziale stimato però si aggirava sui 40 milioni di dollari, troppi anche per la Fox Seachlight, e quindi Mcdonald cercò altri finanziatori nel Regno Unito, ottenendo aiuti dall’Ingenious Film Partners.
Curiosità sul film Sunshine
Lo sceneggiatore Alex Garland per scrivere Sunshine si ispirò direttamente alla teoria della morte termica dell’universo, in particolare da un articolo che «proiettava il futuro dell’umanità in una prospettiva completamente scientifica ed atea». L’articolo era stato pubblicato da un periodico scientifico statunitense, e Garland si chiese cosa sarebbe successo se il sole fosse morto. Garland sottopose quindi la sceneggiatura al regista Danny Boyle che la accolse di buon grado, rimuginando da tempo l’idea di girare un film fantascientifico ambientato nello spazio. Boyle e Garland lavorarono sulla sceneggiatura per un anno, ideando oltre 35 progetti durante i loro esperimenti.
La storia venne inoltre scritta in parte per riflettere la brillante e «necessaria arroganza» della scienza della vita reale, nel momento in cui agli scienziati del mondo viene presentata la crisi che minaccia la Terra.
L’ambientazione temporale della trama, 50 anni nel futuro, venne scelta per non sembrare troppo distante dalla realtà odierna, ma al tempo stesso per permettere un viaggio verso il sole con tecnologia avanzata e futuristica. Vari consulenti scientifici, teorici del futuro e produttori di strumentazioni tecnologiche vennero consultati per meglio delineare una strumentazione realistica.
Boyle considerò inoltre la storia di Sunshine come un approccio controintuitivo al problema contemporaneo del surriscaldamento globale, con la morte del sole che diventa una minaccia. Originariamente, Sunshine venne pensato con un’introduzione di una voce fuori campo che racconta dei genitori che insegnano ai figli di non guardare il sole, e di come i bambini sarebbero invece stati spinti a farlo proprio dal divieto.
Boyle descrive il sole come una personalità quasi divina all’interno del film, creando una dimensione psicologica per gli astronauti a causa delle sue enormi dimensioni e della sua potenza.
Per ricreare l’ambientazione, Boyle e Garland, si affidarono anche a impiegati della NASA e a vari astrofisici. Un fisico in particolare, Brian Cox dell’università di Manchester, venne consultato per istruire gli attori, dopo che il regista aveva notato il lavoro svolto da Cox con il cast del programma televisivo Horizon. Il fisico tenne regolari lezioni ai membri del cast sulla fisica del sole.
Cox consigliò inoltre a Boyle e Garland di ridurre le dimensioni della bomba nucleare trasportata dall’astronave Icarus II, per parificarla alle dimensioni dell’isola di Manhattan, anziché delle dimensioni della Luna come inizialmente pensato.
Nel retroscena del film, la causa della morte del Sole è una Q-ball, ma secondo Cox il Sole nella realtà non sarebbe denso abbastanza per fermare una Q-Ball. Boyle ha quindi deciso di usare arbitrariamente una licenza poetica per descrivere tale scena, impossibile nella realtà.
Sunshine Cleaning – non c’è sporco che tenga: recensione
Dai produttori di Little Miss Sunshine arriva Sunshine Cleaning – Non c’è Sporco che Tenga! Pubblicità allettante per chi ha visto e inevitabilmente amato le avventure della piccola Abigail Breslin e della sua sgangherata famiglia. E senza dubbio alla pellicola diretta dalla regista neozelandese Christine Jeffs ha contribuito a creare delle aspettative negli spettatori che probabilmente sono state parzialmente deluse.
Sunshine Cleaning è la storia di due sorelle, Amy Adams e Emily Blunt, che faticano a restare a galla tra mille problemi, e nel momento di massimo bisogno trovano, grazie ad un suggerimento, una via per il guadagno: la bonifica delle scene del crimine. Alle due giovani donne si affianca un padre con aspirazioni da imprenditore, Alan Arkin, e il figlio della maggiore.
Nel
corso del loro nuovo impiego, le ragazze troveranno il modo di
affrontare il loro trauma comune, di discuterne e di trovare
finalmente una strada che possa soddisfare le loro aspirazioni. La
storia scorre senza particolari colpi di scena, in maniera
piuttosto piatta ma non statica da un punto di vista emozionale.
Senza dubbio il traino della storia è la splendida interpretazione
di entrambe le giovani attrici, che sostengono i personaggi e la
storia intera con incredibile efficacia, diventando davvero sorelle
sullo schermo.
Resta tuttavia una sensazione di non detto: il passato delle due donne che le lega al di là del legame ovvio di parentela, la paternità del bambino, i percorsi che hanno portato le protagoniste al punto dove comincia la narrazione e la natura della loro stessa personalità. Pur non rinunciando a personaggi discretamente caratterizzati come il piccolo Oscar (Jason Spevack) o Winston, il commesso con un braccio solo, il film presenta lacune nella trama e un potenziale inespresso anche a causa di un montaggio, forse, non funzionale al raggiungimento della massima capacità narrativa che a vicenda offriva.
Sunset: recensione del film di László Nemes
Presentato in concorso a Venezia 75, Napszállta (Sunset) di László Nemes, traducibile come “tramonto”, è il secondo lungometraggio del regista ungherese premio Oscar al miglior film straniero per Il figlio di Saul. Con la nuova opera Nemes segue i passi di una giovane donna, attraverso il cui sguardo osserviamo il tramonto di un epoca nell’appena sopraggiunto ventesimo secolo, in un’Europa alle soglie della prima guerra mondiale.
Nel 1913 la giovane Írisz Leiter (Juli Jakab) arriva a Budapest con il sogno di lavorare come modista nella cappelleria che apparteneva alla sua famiglia, ma viene cacciata dal nuovo proprietario. Írisz si mette allora alla ricerca del misterioso Kálmán Leiter, che sembra essere rimasto il suo ultimo legame con il passato.
Tra i film più attesi del Festival, quello di Nemes era un vero e proprio banco di prova per il giovane regista, chiamato a confermare la sua voce autoriale con l’opera seconda. Sunset si rivela invece essere un’opera al di sotto delle aspettative da un punto di vista prettamente narrativo, rivelando una sceneggiatura carente, labirintica, non in grado di portare a compimento l’intento del regista.
L’ambizione riposta in questo progetto si rivela essere una meta non pienamente raggiunta, e nella sua lunghezza (di 142 minuti), nonostante un ritmo ben sostenuto, la narrazione fatica a sciogliersi e risolversi, lasciando sospesi intrecci e risvolti criptici. Diviene così difficile anche immedesimarsi nella protagonista, nonostante la buona prova attoriale di Juli Jakab, e si costretti a rimanere al di fuori degli eventi narrati, senza riuscire a sentirsi davvero coinvolti da questi.
È guardando invece alla
metafora che Nemes vuole mettere in scena, che si trovano gli
spunti più interessanti. Írisz diviene così l’incarnazione
dell’Europa, un’Europa smarrita tra strade e personaggi a lei
ostili, che perde l’innocenza dinanzi ad una società sempre più
corrotta e depravata. Una metafora che dovrebbe portare lo
spettatore a riflettere sull’attuale situazione dell’Europa,
costantemente minacciata e dilaniata internamente.
Punto di forza del film è invece certamente l’aspetto visivo del film, girato con grande classe e gusto per la messa in scena, con una ricercata attenzione per la composizione visiva, le scenografie e i costumi. Nemes concepisce e realizza splendidi long takes e piani sequenza, che pedinano ossessivamente la protagonista all’interno di una città specchio di un continente e una società al tramonto. Il prosperare di eventi drammatici viene altresì sottolineato da una fotografia che predilige via via toni più scuri, conferendo così al tutto un senso di claustrofobia adatto al tono del film.
Un mezzo passo falso, dunque, questa sua opera seconda, che rivela la sua debolezza principale in una narrazione che tenta di ricercare le cause di degrado morale e sociale che portarono ai grandi conflitti del ventesimo secolo. Il punto di vista che il regista sceglie di adottare per far ciò, si rivela tuttavia mal strutturato e non in grado di reggere l’ambizione del film. Sunset ridimensiona così le aspettative nei confronti del suo autore, che tuttavia mette a segno alcuni nuovi colpi da maestro che fanno ben sperare per il suo futuro.
Sunset: il trailer del nuovo film di László Nemes
Selezionato per concorrere alla 75a Mostra del Cinema di Venezia, Sunset è il secondo lungometraggio di László Nemes, il regista ungherese che nel 2015 aveva esordito a Cannes con Il Figlio di Saul (dove vinse il Gran Prix Speciale della Giuria) e conquistato l’Oscar al Miglior Film Straniero.
Di seguito trovate il trailer ufficiale.
La sinossi:
Ambientato a Budapest nel 1913, il film si concentra su Irisz Leiter, una giovane donna che arriva nella capitale ungherese sperando di lavorare in un leggendario negozio di cappelli precedentemente di proprietà dei suoi defunti genitori. Quando viene allontanata, si mette alla ricerca di un uomo che possa rivelare la verità su un passato perduto. Playtime gestisce le vendite internazionali del lungometraggio, che suonerà in concorso al Festival del cinema di Venezia, prima di essere presentato come proiezione speciale al Toronto Film Festival.
Sunny, svelate le prime foto del nuovo thriller interpretato e prodotto da Rashida Jones
Apple TV+ ha annunciato che Sunny, il mistery thriller con atmosfere da commedia dark, creata da Katie Robbins (“The Affair”, “The Last Tycoon“), che è anche showrunner, e dalla produttrice esecutiva e regista Lucy Tcherniak (“Station Eleven”, “The End of the F***ing World”), Sunny è interpretata dalla candidata agli Emmy, Rashida Jones (“On the Rocks”, “The Other Black Girl”, “Quincy”), che è anche produttrice esecutiva, insieme a Hidetoshi Nishijima, Joanna Sotomura, Judy Ongg, Jun Kunimura, YOU e annie the clumsy.
Sunny: quando esce e dove vederla in streaming
Sunny in streaming farà il suo debutto il 10 luglio con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì fino al 4 settembre.
Sunny: trama e cast
Sunny vede la Jones nei panni di Suzie, una donna americana che vive a Kyoto, in Giappone, la cui vita viene sconvolta quando il marito e il figlio scompaiono in un misterioso incidente aereo. Come “consolazione” le viene dato Sunny, uno dei nuovi robot domestici prodotti dall’azienda elettronica del marito. Sebbene all’inizio Suzie non sopporti i tentativi di Sunny di riempire il vuoto della sua vita, a poco a poco i due sviluppano un’amicizia inaspettata, mentre insieme scoprono l’oscura verità su ciò che è realmente accaduto alla famiglia di Suzie, rimanendo pericolosamente invischiati in un mondo che Suzie non sapeva esistesse.
Prodotto per Apple TV+ da A24, “Sunny” è scritta e prodotta esecutivamente da Katie Robbins, attraverso la sua società Babka Pictures. Anche A24 e Rashida Jones sono produttori esecutivi della serie che è basata sul libro “Dark Manual” del pluripremiato scrittore irlandese di origine giapponese Colin O’Sullivan.
Sundowning: dettagli sul nuovo film di M. Night Shyamalan
Dopo il disastro rappresentato dal film con Will e Jaden Smith After Earth (recente vincitore di tre premi Razzie) e la sua incursione nell’anime L’ultimo dominatore dell’aria , il regista M. Night Shyamalan torna al genere thriller con Sundowning. Il film low-budget vedrà come protagonista Kathryn Hahn, apparsa ultimamente nel film di Jason Bateman Bad words: in questo nuovo lavoro di Shyamalan, Hahn dovrebbe indossare i panni di una madre single con due bambini che visitano i loro nonni prima che gli eventi che verranno narrati comincino a prendere una piega davvero pessima…
Hahn è un’attrice che è apparsa in molti film tra cui We’re the Millers e La vita segreta di Walter Mitty, nonchè presente in un ruolo nel film di Brad Bird Tomorrowland e nel This is where i leave you di Shawn Levy . Uno degli attori giovani che interpreterà uno dei figli della Hanh sarà Ed Oxenbould pronto a successiva apparizioni come protagonista nell’adattamento Disney di Alexander e il Terribile, Horrible, No Good, Very Bad Day al fianco di Jennifer Garner e Steve Carell. La storyline del film è descritta come “un fenomeno psicologico associato a un aumento di confusione e irrequietezza nei pazienti con una qualche forma di demenza: i sintomi includono inoltre agitazione e sbalzi d’umore.”
Apparentemente Shyamalan sta producendo e cercando di realizzare il film assieme a Marc Bienstock e Ashwin Rajan.
Fonte: Comingsoon.net
Sundance Film Festival: cancellato lo spinoff londinese
Il Sundance Institute ha deciso di annullare l’edizione 2015 del Sundance London, lo spinoff inglese del Sundance Film Festival. L’evento, focalizzato sui film indipendenti americani e su concerti di musica dal vivo, potrebbe, secondo gli organizzatori, ritornare nei prossimi anni.
Il Sundance London, organizzato dalle stesse personalità che si occupano del Sundance Film Festival di Park City, è stato lanciato nel 2012 presso la celebre O2 Arena nella zona di East London.
Anche se la selezione di film e concerti era decisamente di ottimo livello, il tallone d’Achille dell’evento era la location. La O2 Arena è uno spazio moderno e “cavernoso” , decisamente inadatto per ospitare un evento intimo come un festival di cinema e musica indie. La distanza dal centro di Londra è stata indubbiamente un altro grande svantaggio.
Nella scorsa edizione (21-27 Aprile) erano inclusi 21 lungometraggi, molti dei quali erano già stati proiettati a Park City. Tra questi gli indie americani Little Accidents, They Came Together, The Voices, Hits, Dinosaur 13, Drunktown’s Finest e The Case Against 8.
“Abbiamo cercato quei film che rappresentano il cinema americano, ma anche quel senso di scoperta che da sempre contraddistingue il Sundance“, ha dichiarato John Cooper (presidente Sundance Film Festival e Sundance London) a Variety.
Un altro punto di forza del Sundance London era l’interazione tra musica e film. L’anno scorso ad aprire la kermesse fu la proiezione di Axiom, film ispirato al repertorio degli Archive, band nata a South London che suonò dal vivo al festival.
Il desiderio di connettere registi e musicisti era molto sentito dal fondatore del Sundance Robert Redford. “Redford credeva profondamente nell’idea di mescolare artisti diversi per ottenere un maggior impatto, è un concetto maturato nella mente dei registi americani” ha dichiarato Cooper a Variety.
Un portavoce del Sundance Institute ha dichiarato Venerdì: “Ci è piaciuto molto interagire con la vivace realtà di registi e pubblico nel Regno Unito, ed in seguito ad un successo pluriennale con la O2 , continuiamo ad esplorare le nostre opzioni per il Sundance London. Anche se non organizzeremo eventi a Londra quest’anno, speriamo di essere in grado di tornare molto presto.“
Fonte: Variety
Sundance Film Festival 2019: la giuria e la selezione ufficiale
Il Sundance Film Festival 2019 è alle porte e dopo la lineup ufficiale annunciata lo scorso novembre, arrivano finalmente i nomi dei cinque giurati che assegneranno i premi delle categori e principali. Fra questi anche la regista di The Miseducation of Cameron Post, Desiree Akhavan e il premio Oscar Damien Chazelle.
La rassegna si terrà a Park City dal 23 gennaio al 2 febbraio. Di seguito la giuria e la selezione dei film della nuova edizione.
U.S. Dramatic Jury
- Desiree Akhavan
- Damien Chazelle
- Dennis Lim
- Phyllis Nagy
- Tessa Thompson
U.S. DRAMATIC COMPETITION
- Before You Know It – Hannah Pearl Utt
- Big Time Adolescence – Jason Orley
- Brittany Runs A Marathon – Paul Downs Colaizzo
- Clemency – Chinonye Chukwu
- The Farewell – Lulu Wang
- Hala – Minhal Baig
- Honey Boy – Alma Har’el
- Imaginary Order – Debra Eisenstadt
- The Last Black Man in San Francisco – Joe Talbot
- Luce – Julius Onah
- Ms. Purple – Justin Chon
- Native Son – Rashid Johnson
U.S. DOCUMENTARY COMPETITION
- Always in Season – Jacqueline Olive
- American Factory – Steven Bognar, Julia Reichert
- Apollo 11 – Todd Douglas Miller
- Bedlam – Kenneth Paul Rosenberg
- David Crosby: Remember My Name – A.J. Eaton
- Hail Satan – Penny Lane
- Jawline – Liza Mandelup
- Knock Down the House – Rachel Lears
- Midnight Family – Luke Lorentzen
- Mike Wallace Is Here – Avi Belkin
- Moonlight Sonata: Deafness in Three Movements – Irene Taylor Brodsky
- One Child Nation – Nanfu Wang, Jialing Zhang
- Pahokee – Ivete Lucas, Patrick Bresnan
- Tigerland – Ross Kauffman
- Untitled Amazing Johnathan Documentary – Ben Berman
- Where’s My Roy Cohn? – Matt Tyrnauer
WORLD CINEMA DRAMATIC COMPETITION
- Dirty God – Sacha Polak
- Divine Love – Gabriel Mascaro
- Dolce Fine Giornata – Jacek Borcuch
- Judy & Punch – Mirrah Foulkes
- Koko-di Koko-da – Johannes Nyholm
- The Last Tree – Shola Amoo
- Monos – Alejandro Landes
- Queen of Hearts – May el-Toukhy
- The Sharks – Lucía Garibaldi
- The Souvenir – Joanna Hogg
- This Is Not Berlin – Hari Sama
- We Are Little Zombies – Makoto Nagahisa
WORLD CINEMA DOCUMENTARY COMPETITION
- Advocate – Rachel Leah Jones, Philippe Bellaïche
- Cold Case Hammarskjold – Mads Brügger
- The Disappearance of My Mother – Beniamino Barrese
- Gaza – Garry Keane, Andrew McConnell
- Honeyland – Ljubomir Stefanov, Tamara Kotevska
- Lapü – Juan Pablo Polanco, César Alejandro Jaimes
- The Magic Life of V – Tonislav Hristov
- Midnight Traveler – Hassan Fazili
- Sea of Shadows – Richard Ladkani
- Shooting the Mafia – Kim Longinotto
- Stieg Larsson – The Man Who Played With Fire – Henrik Georgsson
- Untitled Brazil Documentary – Petra Costa
NEXT
- Adam – Rhys Ernst
- The Death of Dick Long – Daniel Scheinert
- Give Me Liberty – Kirill Mikhanovsky
- The Infiltrators – Alex Rivera
- Light From Light – Paul Harrill
- Paradise Hills – Alice Waddington
- Premature – Rashaad Ernesto Green
- Selah and the Spades – Tayarisha Poe
- Sister Aimee – Samantha Buck, Marie Schlingmann
- The Wolf Hour – Alistair Banks Griffin
- PREMIERES
- After The Wedding – Bart Freundlich
- Animals – Sophie Hyde
- Blinded by the Light – Gurinder Chadha
- The Boy Who Harnessed the Wind – Chiwetel Ejiofor
- Extremely Wicked, Shockingly Evil and Vile – Joe Berlinger
- I Am Mother – Grant Sputore
- Late Night – Nisha Ganatra
- The Mustang – Laure de Clermont-Tonnerre
- Official Secrets – Gavin Hood
- Photograph – Ritesh Batra
- Relive – Jacob Estes
- The Report – Scott Z. Burns
- Sonja – The White Swan – Anne Sewitsky
- The Sunlit Night – David Wnendt
- The Tomorrow Man – Noble Jones
- Top End Wedding – Wayne Blair
- Troupe Zero – Bert & Bertie
- Velvet Buzzsaw – Dan Gilroy
Fonte: Variety
Sundance Film Festival 2018: i dieci film migliori secondo Variety
Si è chiusa ieri l’edizione 2018 del Sundance Film Festival, la più importante e rinomata rassegna cinematografica dedicata a giovani autori e film indipendenti in cerca di distribuzione. Quest’anno a trionfare è stato The Miseducation of Cameron Post di Desiree Akhavan (vincitore del Gran Premio della Giuria), con Chloe Grace Moretz e Sasha Lane.
Nel corso della settimana però, Variety ha selezionato i suoi personali dieci titoli migliori visti durante il festival, tra cui figurano Colette (il dramma in costume con Keira Knightley e Dominic West) e Blaze, il nuovo film diretto da Ethan Hawke.
Blaze
Ethan Hawke porta al
Sundance la storia vera del musicista country Blaze Foley, nel film
interpretato da Ben Dickey. Una toccante e sentita testimonianza di
ciò che Foley ha significato per Hawke tradotta sullo schermo con
grande sensibilità.
Blindspotting
La star del musical
Hamilton, Daveed Digg è il protagonista di Blindspotting, film ad
alto tasso musicale (soprattutto di genere hip hop) diretto
da Carlos López Estrada. La storia racconta gli ultimi tre
giorni di libertà del protagonista, prima che questo venga
arrestato e rinchiuso in prigione.
Colette
Uno dei titoli più
acclamati di questa edizione: Colette, dal regista di Still Alice
Wash Westmoreland, vede protagonista Keira Knightley nel ruolo
della scrittrice teatrale vissuta a cavallo tra 800 e 900. Donna
libera, anticonformista ed emancipata, sfidò le convenzioni e le
restrizioni morali dell’epoca, contribuendo a rompere alcuni tabù
femminili. La performance della Knightley è già quotata per gli
Oscar 2019.
Come Sunday
Il regista Joshua Marston porta al Sundance il dramma targato Netflix Come Sunday, sugli sforzi di un leader cristiano evangelico di riconciliare
un nuovo modo di vedere le cose con quello che ha ha predicato
tutta la sua vita. Protagonista della pellicola Chiwetel
Ejiofor (12 anni schiavo).
Eighth Grade
Dai produttori di Lady Bird
arriva questo sorprendente lavoro diretto da Bo Burnham che la
critica ha già apostrofato come il nuovo Welcome to the dollhouse.
Protagonista della pellicola la tredicenne Elsie Fisher, qui
al suo primo ruolo cinematografico.
Hereditary
Toni Colette è la
protagonista di Hereditary, ghost-story disturbante diretta
da Ari Aster. Nel film l’attrice interpreta una donna in lotta con l’eredità distruttiva della sua defunta
madre. Tra citazioni di Shining e Rosemary’s Baby, Aster sembra
aver fatto centro conquistando pubblico e critica.
Juliet, Naked
Ethan Hawke torna, dopo
Blaze, anche in Juliet, Naked, adattamento cinematografico
dell’omonimo romanzo di Nick Hornby (Tutta un’altra musica nella
versione italiana). Insieme a lui Rose Byrne.
Our New President
Il documentario
di Maxim Pozdorovkin sembra aver colpito moltissimo la critica
presente quest’anno al Sundance. 77 minuti di riprese
semi-amatoriali che rileggono le elezioni presidenziali
americane del 2016 attraverso la lente della propaganda russa;
risultato, ovviamente, è tra il divertente e il terrificante.
Studio 54
La favolosa
discoteca newyorchese della fine degli anni ’70 fa ormai parte
della mitologia culturale americana e torna protagonista nel bel
documentario di Matt Tyrnauer
intitolato Studio 54, che rievoca i momenti della costruzione del
locale, le fotografie, gli eventi e i personaggi del show business
che vi sono passati.
Minding The Gap
Presentato tra le retrospettive di
quest’anno, Minding The Gap di Bing Liu è
un ntimo sguardo su una coppia di amici
d’infanzia girato per quasi un decennio: protagonisti due
adolescenti dell’Illinois che usano lo skateboard per sfuggire ai
problemi a casa.
Sundance Film Festival 2017: ecco tutti i vincitori
Dopo dieci giorni, il Sundance Film Festival 2017 si chiude con quasi 200 film proiettati. Di seguito trovate la cerimonia di chiusura e premiazione e a seguire tutti i film premiati.
Sundance Film Festival 2017, i vincitori
U.S. DRAMATIC COMPETITION
Grand Jury Prize: “I don’t feel at home in this world anymore.”
Audience Award: “Crown
Heights”
Directing: Eliza Hittman, “Beach Rats”
Waldo Salt Screenwriting Award: Matt Spicer and David
Branson Smith, “Ingrid Goes West”
Special Jury Award for Breakthrough
Performance: Chanté Adams, “Roxanne
Roxanne”
Special Jury Award for Breakthrough Director:
Maggie Betts, “Novitiate”
Special Jury Award for Cinematography: Daniel
Landin, “Yellow Birds”
U.S. DOCUMENTARY COMPETITION
Grand Jury Prize: “Dina”
Directing: Peter Nicks, “The Force”
Orwell Award: “Icarus”
Audience Award: “Chasing Coral”
Special Jury Award for Editing: Kim Roberts and Emiliano Battista, “Unrest”
Special Jury Award for Editing: Kim Roberts and Emiliano Battista, “Unrest”
Special Jury Award for Storytelling: Yance Ford, “Strong Island”
Special Jury Award for Inspirational Filmmaking: Amanda Lipitz, “Step”
WORLD CINEMA DRAMATIC COMPETITION
Grand Jury Prize: “The Nile Hilton
Incident”
Audience Award: “I Dream in Another Language”
Directing Award: Francis Lee, “God’s Own
Country”
Screenwriting: Kirsten Tan, “Pop
Aye”
Special Jury Award for Cinematic Visions: Jun
Geng, “Free and Easy”
Special Jury Award for Cinematography: Manu
Dacosse, “Axolotl Overkill”
WORLD CINEMA DOCUMENTARY COMPETITION
Grand Jury Prize: “Last Men in Aleppo”
Audience Award: “Joshua: Teenager vs. Superpower”
Directing Award: Pascale Lamche, “Winnie”
Special Jury Award for Masterful Storytelling: Catherine Bainbridge, Alfonso Maiorana, “Rumble: The Indians Who Rocked the World”
Special Jury Award for Editing: Ramona S. Diaz, “Motherland”
Special Jury Award for Cinematography: Rodrigo Trejo Villanueva, “Machines”
OTHER AWARDS
Next Audience Award: “Gook”
Alfred P. Sloan Feature Film Prize: “Marjorie Prime”
Fonte: sff
Sundance Film Festival 2017: domani maratona su Sky
In occasione dell’apertura del Sundance Film Festival 2017, che si terrà dal 19 al 29 gennaio a Park City, domani, giovedì 19 gennaio, Sky Cinema Cult HD propone una maratona con alcuni tra i più importanti film premiati nelle precedenti edizioni.
Spicca la prima tv del film vincitore del Gran Premio della giuria 2015 “Quel fantastico peggior anno della mia vita“. Federico Buffa sarà l’inviato speciale di Sky Cinema al Festival.
IL COMPLOTTO DI CHERNOBYL – THE RUSSIAN WOODPECKER
Si parte
alle 14.30 con il documentario IL
COMPLOTTO DI CHERNOBYL – THE RUSSIAN WOODPECKER, vincitore del
Gran premio della Giuria al Sundance 2015, che narra una scomoda
verità su Chernobyl attraverso il racconto di uno dei sopravvissuti
alla tragedia del 1986. L’artista ucraino Fedor Alexandrovich aveva
solo quattro anni e viveva nei pressi della centrale ai tempi del
disastro nucleare. La sua indagine lo porterà a scoprire un nesso
tra l’incidente e la Duga, un’antenna che aveva il compito di
filtrare le comunicazioni occidentali. Una struttura che tuttavia
non ha mai effettivamente funzionato e che, forse, potrebbe essere
collegata allo scoppio del reattore.
Station Agent
Si prosegue alle
16.00 con STATION AGENT, premio del Pubblico e Gran
Premio della Giuria 2003, che racconta le storie di tre personaggi
stralunati: un nano (Peter Dinklage) appassionato di treni, un
venditore ambulante di hot dog e una donna stravagante colpita da
una tragedia personale.
GRIZZLY MAN
Alle 17.30 è la
volta di GRIZZLY MAN, scioccante documentario diretto
da Werner Herzog che indaga il desiderio dell’uomo di prevalere
sulla natura. Si racconta la storia dell’esploratore ambientalista
Timothy Treadwell che dal 1990 al 2003 trascorse gran parte della
sua vita insieme agli orsi grizzly. Documentò la convivenza con
questi animali con più di 100 ore di filmati fino a quando,
nell’ottobre del 2003 non venne ucciso da uno di loro.
Nell’aggressione rimase uccisa anche la fidanzata che morì
accanto a lui.
PARTISAN
Alle 19.15 sarà il
momento di PARTISAN, il film vincitore del Premio Speciale
della Giuria per la Fotografia 2015 con Vincent Cassel
protagonista.
QUEL FANTASTICO PEGGIOR ANNO DELLA MIA VITA
Alle 21.00 arriva
in prima visione assoluta per l’Italia QUEL FANTASTICO PEGGIOR
ANNO DELLA MIA VITA, un emozionante film basato sul romanzo di
Jesse Andrews, vincitore del premio del pubblico e il gran premio
della giuria nel 2015, che tratta con delicatezza il tema della
malattia terminale in età giovanile. Greg è un ragazzo di talento
ma incapace di relazionarsi con il prossimo tranne che con Earl, il
suo migliore amico. All’improbabile gruppo si unirà una ragazza del
liceo malata di leucemia che cerca di affrontare con determinazione
la propria condizione.
PRECIOUS
Concluderà la maratona
alle 22.50 il vincitore assoluto dell’edizione del 2009,
PRECIOUS, che racconta la storia di una ragazza di
Harlem, semianalfabeta e vittima di violenze.
Inoltre, Federico Buffa seguirà il Sundance Film Festival come inviato speciale per Sky Cinema: il suo racconto dei film, dei personaggi, degli eventi e dei documentari che verranno presentati in questa edizione del Festival saranno al centro di due puntate dedicate di Sky Cine News, giovedì 26 gennaio e giovedì 2 febbraio su Sky Cinema Uno HD alle 21.00.
Sundance Film Festival 2017
Sundance Film Festival 2016: tutti i vincitori
The Birth of a Nation dell’attore Nate Parker ha messo d’accordo pubblico e giuria al Sundance Film Festival 2016, conclusosi proprio con il trionfo del film, comprato dalla Fox Searchlight per 17 milioni.
LEGGI ANCHE – Sundance 2016: tutti i ritratti degli ospiti
Di seguito tutti i vincitori di questa edizione del Festival:
The U.S. Grand Jury Prize:
Documentary
Weiner / U.S.A. (Directors: Josh Kriegman, Elyse
Steinberg)
The U.S. Grand Jury Prize:
Dramatic
The Birth of a Nation / U.S.A. (Director and
screenwriter: Nate Parker)
The World Cinema Grand Jury
Prize: Documentary
Sonita / Germany, Iran, Switzerland (Director:
Rokhsareh Ghaem Maghami)
The World Cinema Grand Jury
Prize: Dramatic
Sand Storm / Israel (Director and screenwriter:
Elite Zexer)
The Audience Award: U.S.
Documentary
Jim: The James Foley Story / U.S.A. (Director:
Brian Oakes)
The Audience Award: U.S.
Dramatic
The Birth of a Nation / U.S.A. (Director and
screenwriter: Nate Parker)
LEGGI ANCHE – Daniel Radcliffe scandalizza al Sundance Film Festival 2016
The Audience Award: World
Cinema Documentary
Sonita / Germany, Iran, Switzerland (Director:
Rokhsareh Ghaem Maghami)
The Audience Award: World
Cinema Dramatic
Between Sea and Land / Colombia (Director: Carlos
del Castillo, Screenwriter: Manolo Cruz)
The Audience Award:
NEXT
First Girl I Loved / U.S.A. (Director and
screenwriter: Kerem Sanga)
The Directing Award: U.S.
Documentary
Roger Ross Williams for his film Life, Animated /
U.S.A. (Director: Roger Ross Williams)
The Directing Award: U.S.
Dramatic
Daniel Scheinert and Daniel Kwan for their film Swiss Army
Man / U.S.A. (Directors and screenwriters: Daniel
Scheinert, Daniel Kwan)
The Directing Award: World
Cinema Documentary
Michal Marczak for his film All These Sleepless
Nights / Poland (Director: Michal Marczak)
The Directing Award: World
Cinema Dramatic
Belgica / Belgium, France, Netherlands (Director:
Felix van Groeningen, Screenwriters: Felix van Groeningen, Arne
Sierens)
The Waldo Salt Screenwriting
Award: U.S. Dramatic
Chad Hartigan for Morris from America / U.S.A.,
Germany (Director and screenwriter: Chad Hartigan)
A U.S. Documentary Special
Jury Award for Editing
Penny Lane and Thom Stylinski for NUTS! / U.S.A.
(Director: Penny Lane)
A U.S. Documentary Special
Jury Award for For Social Impact Filmmaking
Trapped / U.S.A. (Director: Dawn Porter)
A U.S. Documentary Special
Jury Award for Writing
Kate Plays Christine / U.S.A. (Director: Robert
Greene)
A U.S. Documentary Special
Jury Award for Vérité Filmmaking
The Bad Kids / U.S.A. (Directors: Keith Fulton,
Lou Pepe)
A U.S. Dramatic Special Jury
Award
As You Are / U.S.A. (Director: Miles
Joris-Peyrafitte, Screenwriters: Miles Joris-Peyrafitte, Madison
Harrison)
A U.S. Dramatic Special Jury
Award for Breakthrough Performance
Joe Seo for Spa Night / U.S.A. (Director and
screenwriter: Andrew Ahn)
A U.S. Dramatic Special Jury
Award for Individual Performance
Melanie Lynskey in The Intervention / U.S.A.
(Director and screenwriter: Clea DuVall)
A U.S. Dramatic Special Jury
Award for Individual Performance
Craig Robinson in Morris from America / U.S.A.,
Germany (Director and screenwriter: Chad Hartigan)
A World Cinema Documentary
Special Jury Award for Debut Feature
Heidi Brandenburg
and Mathew Orzel for their film When Two Worlds
Collide / Peru (Directors: Heidi Brandenburg, Mathew
Orzel)
A World Cinema Documentary
Special Jury Award for Cinematography
Director and cinematographer Pieter-Jan De Pue for his film
The Land of the Enlightened / Belgium (Director:
Pieter-Jan De Pue)
A World Cinema Documentary
Special Jury Award for Editing
Mako Kamitsuna and John Maringouin for We Are X /
United Kingdom, U.S.A., Japan (Director: Stephen Kijak)
A World Cinema Dramatic
Special Jury Award for Acting
Vicky Hernandéz and Manolo Cruz in Between Sea and
Land / Colombia (Director: Carlos del Castillo,
Screenwriter: Manolo Cruz)
A World Cinema Dramatic
Special Jury Award for Screenwriting
Ana Katz and Inés Bortagaray in Mi Amiga del Parque / Argentina,
Uruguay (Director: Ana Katz, Screenwriters: Ana Katz, Inés
Bortagaray)
A World Cinema Dramatic
Special Jury Award for Unique Vision and Design
Agnieszka Smoczyńska for The Lure / Poland
(Director: Agnieszka Smoczynska, Screenwriter: Robert Bolesto)
Sundance Film Festival 2016: Matt Damon e Casey Affleck per Manchester By The Sea
Al Sundance Film Festival 2016 è stato presentato Manchester By The Sea al cospetto del cast al completo Matt Damon (produttore) Casey Affleck, Kyle Chandler, Kenneth Lonergan,Lucas Hedges, Nellie Lonergan, Anna Katerina Baryshnikov. Ecco tutte le foto della premiere:
Sundance Film Festival 2015: rivelati i primi titoli, c’è anche l’Italia
Sono stati annunciati i
primi titolo del proramma ufficiale del Sundance Film
Festival 2015, il noto festival di cinema ideato da
Robert Redford per il cinema indipendente
americano. Nell’edizione 2015 c’è anche l’Italia con il film
Cloro di Lamberto
Sanfelice.
I film d’apertura saranno The Bronze (U.S. Dramatic Competition), The Summer of Sangaile (World Cinema Dramatic Competition) e How to Change the World (World Cinema Documentary Competition). Tra le grandi anteprime ci sono Slow West con Michael Fassbender e Kodi Smit-McPhee e Strangerland con Nicole Kidman e Joseph Fiennes. Z for Zachariah, nuovo film di Craig Zobel, con Chiwetel Ejiofor, Margot Robbie e Chris Pine. E ancora The Overnight, commedia losangelina con Jason Schwartzman e Stockholm, Pennsylvania, con Saoirse Ronan
I primi titoli della sezione Park City at Midnight sono It Follows, Cop Car, Hellions di Bruce McDonald, Knock Knock di Eli Roth con Keanu Reeves. Nella sezione New Frontier invece annunciati The Forbidden Room, il nuovo film di Guy Maddin con Geraldine Chaplin, Udo Kier, Charlotte Rampling; Sam Klemke’s Time Machine, documentario su un uomo che ha ripreso e messo in forma cinematografica 50 anni della propria vita.
In World Cinema Dramatic Competition c’è anche l’Italia con Cloro di Lamberto Sanfelice, opera prima con protagonisti Sara Serraiocco, Ivan Franek, Giorgio Colangeli, Anatol Sassi, Piera Degli Esposti, Andrea Vergoni.
Nella sezione Spotlight, che proprone i migliori film già visti in altri eventi come il war movie ’71, Bande de Filles (Girlhood) Eden, 99 Homes visto a Venezia, Wild Tales e il vincitore dell’Un Certain Regard di Cannes White God.
Sundance Film Festival 2013: tra Sesso e Commedie
Sundance 2024: annunciato il programma, Kristen Stewart, Jesse Eisenberg …
Il Sundance Film Festival ha annunciato il programma per la sua 40a edizione, che si svolgerà a Park City, Utah, dal 18 al 28 gennaio, con la divisione online che inizierà il 25 gennaio. Il programma include il documentario di Christopher Reeve “Super/Man, “due film ciascuno d Kristen Stewart e Jesse Eisenberg, oltre a nuovi progetti di registi che hanno lanciato la loro carriera al Sundance anni fa.
Trai registi più noti Richard Linklater (che porterà sia “Hit Man” e un episodio della serie antologica “God Bless Texas”), i fratelli Zellner (il cui “Sasquatch Sunset” strizza l’occhio al loro cortometraggio a basso budget del Sundance del 2011 ” Sasquatch Birth Journal 2″) e Steven Soderbergh (presenterà in anteprima il suo nuovo thriller, “Presence“, 35 anni dopo “Sex, Lies, and Videotape”).
Al Sundance Film Festival sarà presente anche il regista Christopher Nolan, pronto a ritirare il primo Sundance Institute Trailblazer Award, un onore destinato a rafforzare il suo profilo nella stagione dei premi, ricordando al mondo che il regista di “Oppenheimer” ha portato “Memento” a Park City, nello Utah, nel 2001. Tornano ai i registi meno noti vi segnaliamo “Half Nelson” di Ryan Fleck e Anna Boden, il cui ultimo film, “Freaky Tales” ambientato a Oakland alla fine degli anni ’80 (con Pedro Pascal), segna un ritorno alle radici del cinema indipendente dopo il loro ha lavorato nel regno dei fumetti con “Captain Marvel” del 2019.
Come sempre, l’accento è posto sulla scoperta, poiché 40 dei 101 registi che presenteranno i loro lavori al Sundance il prossimo anno sono esordienti. Si tratta di 101 registi, ma solo 82 film, poiché quest’anno il programma del festival si preannuncia leggermente più ridotto, tornando alle dimensioni dell’edizione del 2022, colpita dalla pandemia.
Il Sundance ha introdotto una piattaforma di streaming online nel 2021 e si atterrà al formato ibrido implementato per la prima volta lo scorso gennaio, elaborando il programma in modo da incoraggiare il massimo coinvolgimento di persona.
Coinvolgere direttamente il pubblico è una delle principali priorità per il direttore del festival Eugene Hernandez, ex membro del New York Film Festival. “Stiamo pensando molto a come dare ad ogni film la migliore prima impressione possibile. Ed è davvero quel successo durante quel primo fine settimana, quando il pubblico vede questi film nella stanza, che pone davvero le basi per ciò che accadrà per i premi [e la distribuzione] su tutta la linea. Ma prima di arrivarci, questi film devono raggiungere il pubblico, i critici, i curatori e gli acquirenti”, spiega Hernandez, “quindi quest’anno raddoppieremo il nostro impegno. I primi giorni servono davvero a creare un’opportunità affinché quel tipo di esperienza comunitaria di persona possa realizzarsi”.
Da parte sua, il direttore della programmazione del Sundance Kim Yutani è incoraggiato da “tutti i nuovi film entusiasmanti e distintivi che verranno lanciati questo gennaio”. Il festival ha ricevuto la cifra record di 17.435 iscrizioni da 153 paesi o territori, di cui 4.410 lungometraggi. “Non sappiamo mai cosa aspettarci all’inizio di ogni stagione di programmazione“, afferma.
Tra i film selezionati, Yutani si aspetta che il documentario “Super/Man: The Christopher Reeve Story” (che darà il via alla parte parallela del festival a Salt Lake City) sarà un successo. I due film di Kristen Stewart sono “Love Lies Bleeding” (della regista di “Saint Maud” Rose Glass) e “Love Me” (dei promettenti esordienti Sam e Andy Zuchero, vincitori del premio scientifico Alfred P. Sloan Feature Film Prize del festival). Jesse Eisenberg ha scritto, diretto e recitato in “A Real Pain”, oltre a recitare nell’ultimo film degli Zellner. Chiwetel Ejiofor appare anche da entrambi i lati della cinepresa nel suo film esordio “Rob Peace“, su un improbabile spacciatore.
Nella sezione US Dramatic Competition del festival, molti dei film – tra cui “Suncoast” di Laura Chinn e “Stress Positions” con John Early – presentano attori in gran parte sconosciuti, ma sembrano nomi dal puro talento. Altri film riprendono attori noti ma sotto una nuova luce. Ad esempio, “Between the Temples” di Nathan Silver vede Carol Kane in un ruolo da protagonista a fine carriera, mentre “Exhibiting Forgiveness” dell’artista visivo Titus Kaphar offre ruoli da vetrina ad André Holland, Andra Day e Aunjanue Ellis-Taylor.
Concorso film dagli STATI UNITI
I 10 film di questa sezione sono tutti in anteprima mondiale. Tutti e 10 saranno disponibili per lo streaming online.
Between the Temples (Regista e sceneggiatore: Nathan Silver, Sceneggiatore: C. Mason Wells, Produttori: Tim Headington, Theresa Steele Page, Nate Kamiya, Adam Kersh, Taylor Hess) — Un cantore in crisi di fede scopre che il suo mondo è capovolto quando il suo insegnante di musica della scuola elementare rientra nella sua vita come il suo nuovo studente adulto di bat mitzvah. Cast: Jason Schwartzman, Carol Kane, Dolly de Leon, Caroline Aaron, Robert Smigel, Madeline Weinstein.
Dìdi (弟弟) (Regista, sceneggiatore e produttore: Sean Wang, Produttori: Carlos López Estrada, Josh Peters, Valerie Bush) — Nel 2008, durante l’ultimo mese d’estate prima dell’inizio del liceo, un impressionabile tredicenne taiwanese Un ragazzo americano impara ciò che la sua famiglia non può insegnargli: come pattinare, come flirtare e come amare tua madre. Cast: Izaac Wang, Joan Chen, Shirley Chen, Chang Li Hua.
Exhibiting Forgiveness (Regista, sceneggiatore e produttore: Titus Kaphar, produttori: Stephanie Allain, Derek Cianfrance, Jamie Patricof, Sean Cotton) — Utilizzando i suoi dipinti per trovare la libertà dal suo passato, un artista nero sulla strada del successo viene deragliato da un visita inaspettata del padre da cui si era allontanato, un tossicodipendente in via di guarigione che cerca disperatamente di riconciliarsi. Insieme imparano che dimenticare potrebbe essere una sfida più grande che perdonare. Cast: André Holland, John Earl Jelks, Andra Day, Aunjanue Ellis-Taylor.
Good One (regista, sceneggiatrice e produttrice: India Donaldson, produttori: Diana Irvine, Graham Mason, Wilson Cameron) — Durante un viaggio con lo zaino in spalla nelle Catskills, la diciassettenne Sam si scontra con gli ego rivali di suo padre e di suo padre. amico più vecchio. Cast: Lily Collias, James Le Gros, Danny McCarthy.
In the Summers (Regista e sceneggiatrice: Alessandra Lacorazza, Produttori: Alexander Dinelaris, Rob Quadrino, Fernando Rodriguez-Vila, Lynette Coll, Sergio Lira, Cristóbal Güell) — In un viaggio che abbraccia gli anni formativi delle loro vite, due sorelle navigano nel loro padre amorevole ma instabile durante le loro annuali visite estive alla sua casa a Las Cruces, nel New Mexico. Cast: René Pérez Joglar, Sasha Calle, Lío Mehiel, Leslie Grace, Emma Ramos, Sharlene Cruz.
Love Me (registi e sceneggiatori: Sam e Andy Zuchero, produttori: Kevin Rowe, Luca Borghese, Ben Howe, Shivani Rawat, Julie Goldstein) — Molto tempo dopo l’estinzione dell’umanità, una boa e un satellite si incontrano online e si innamorano. Cast: Kristen Stewart, Steven Yeun.
Ponyboi (Regista: Esteban Arango, Sceneggiatore: River Gallo, Produttori: Mark Ankner, River Gallo, Adel “Future” Nur, Trevor Wall) — Ambientato nel corso del giorno di San Valentino nel New Jersey, una giovane prostituta intersessuale deve scappare dal La mafia dopo uno spaccio di droga va di traverso, costringendolo a confrontarsi con il suo passato. Cast: River Gallo, Dylan O’Brien, Victoria Pedretti, Murray Bartlett, Indya Moore.
A Real Pain (Stati Uniti-Polonia – Regista, sceneggiatore e produttore: Jesse Eisenberg, Produttori: Dave McCary, Ali Herting, Emma Stone, Jennifer Semler, Ewa Puszczyńska) — I cugini non corrispondenti David e Benji si riuniscono per un tour attraverso la Polonia per onorare la loro amata nonna. L’avventura prende una svolta quando le vecchie tensioni della coppia riemergono sullo sfondo della loro storia familiare. Cast: Jesse Eisenberg, Kieran Culkin, Will Sharpe, Jennifer Grey, Kurt Egyiawan.
Stress Positions (Regista e sceneggiatore: Theda Hammel, Produttori: Brad Becker-Parton, John Early, Stephanie Roush, Allie Jane Compton, Greg Nobile) — Terry Goon sta mantenendo una rigorosa quarantena nella brownstone di Brooklyn del suo ex marito mentre si prende cura di suo nipote — una modella marocchina di 19 anni di nome Bahlul, costretta a letto con la gamba completamente ingessata dopo un incidente con uno scooter elettrico. Sfortunatamente per Terry, tutti nella sua vita vogliono incontrare la modella. Cast: John Early, Qaher Harhash, Theda Hammel, Amy Zimmer, Faheem Ali, John Roberts.
Suncoast (Regista e sceneggiatrice: Laura Chinn, Produttori: Jeremy Plager, Francesca Silvestri, Kevin Chinoy, Oly Obst) — Un’adolescente che, mentre si prende cura di suo fratello insieme alla sua audace madre, stringe un’improbabile amicizia con un eccentrico attivista che è protestando contro uno dei casi medici più importanti di tutti i tempi. Ispirato da una storia semi-autobiografica. Cast: Laura Linney, Woody Harrelson, Nico Parker.
Concorso Documentari USA
As We Speak (Regista e produttore: JM Harper, Produttori: Sam Widdoes, Peter Cambor, Sam Bisbee) — L’artista rap del Bronx Kemba esplora la crescente arma dei testi rap nel sistema di giustizia penale degli Stati Uniti e all’estero — rivelando come le forze dell’ordine hanno silenziosamente ha utilizzato per decenni la creazione artistica come prova in procedimenti penali.
Daughters (Registi: Angela Patton, Natalie Rae, Produttori: Lisa Mazzotta, Justin Benoliel, Mindy Goldberg, Sam Bisbee, Kathryn Everett, Laura Choi Raycroft) — Quattro giovani ragazze si preparano per uno speciale Daddy Daughter Dance con i loro padri incarcerati, come parte di un programma di paternità unico in una prigione di Washington, DC.
Every Little Thing (Australia – Regia: Sally Aitken, Produttori: Bettina Dalton, Oli Harbottle, Anna Godas) — Nel mezzo del glamour di Hollywood e Los Angeles, una donna si ritrova in un viaggio di trasformazione mentre alleva colibrì feriti, svelando una storia visivamente accattivante e magica storia di amore, fragilità, guarigione e delicata bellezza in piccoli atti di grandezza.
Frida (Stati Uniti-Messico – Regista: Carla Gutiérrez, Produttori: Katia Maguire, Sara Bernstein, Justin Wilkes, Loren Hammonds, Alexandra Johnes) — Un viaggio intimamente crudo e magico attraverso la vita, la mente e il cuore dell’iconica artista Frida Kahlo. Raccontato attraverso le sue stesse parole per la prima volta – tratte dal suo diario, lettere rivelatrici, saggi e interviste stampate – e portato vividamente in vita da un’animazione lirica ispirata alle sue indimenticabili opere d’arte.
Gaucho Gaucho (Stati Uniti-Argentina – Registi e produttori: Michael Dweck, Gregory Kershaw, Produttori: Cameron O’Reilly, Christos V. Konstantakopoulos, Matthew Perniciaro) — Una celebrazione di una comunità di cowboy e cowgirl argentini, conosciuti come Gauchos, che vivono oltre i confini del mondo moderno.
Love Machina (Regista e produttore: Peter Sillen, Produttore: Brendan Doyle) — I futuristi Martine e Bina Rothblatt commissionano un’intelligenza artificiale umanoide avanzata chiamata Bina48 per trasferire la coscienza di Bina da un essere umano a un robot nel tentativo di continuare il loro esperimento irripetibile. storia d’amore galattica per il resto del tempo.
Porcelain War (Stati Uniti-Ucraina – Regista e sceneggiatore: Brendan Bellomo, Regia: Slava Leontyev, Produttori e sceneggiatori: Aniela Sidorska, Paula DuPre’ Pesmen, Produttori: Camilla Mazzaferro, Olivia Ahnemann) — Sotto aerei da combattimento ruggenti e attacchi missilistici, artisti ucraini Slava, Anya e Andrey scelgono di restare e combattere, lottando con i soldati che sono diventati. Trovando con aria di sfida la bellezza in mezzo alla distruzione, dimostrano che, sebbene sia facile spaventare le persone, è difficile distruggere la loro passione per la vita.
Skywalkers: A Love Story (regista, sceneggiatore e produttore: Jeff Zimbalist, produttori: Maria Bukhonina, Tamir Ardon, Chris Smith, Nick Spicer) — Per salvare la loro carriera e la loro relazione, una coppia temeraria viaggia attraverso il mondo per scalare la cima del mondo. super grattacielo ed esegui un’acrobazia audace sulla guglia.
Sugarcane (Stati Uniti-Canada – Regista: Julian Brave NoiseCat, Regista e produttore: Emily Kassie, Produttore: Kellen Quinn) — Un’indagine sugli abusi e sulla scomparsa di bambini in una scuola residenziale indiana innesca una resa dei conti nella vicina Sugarcane Reserve.
Union (registi: Stephen Maing, Brett Story, produttori: Samantha Curley, Mars Verrone) — L’Amazon Labour Union (ALU) — un gruppo di attuali ed ex lavoratori di Amazon a Staten Island a New York City — affronta uno dei più grandi e aziende più potenti nella lotta per la sindacalizzazione.
Concorso film internazionale
I 10 film di questa sezione sono tutti in anteprima mondiale. Tutti e 10 saranno disponibili per lo streaming online.
Brief History of a Family (Cina-Francia-Danimarca-Qatar – Regista e sceneggiatore: Jianjie Lin, Produttori: Ying Lou, Yue Zheng, Yiwen Wang) — Il destino di una famiglia della classe media si intreccia con quello dell’enigmatico nuovo amico del loro unico figlio in carica La politica del figlio unico in Cina, che mette sotto il microscopio i segreti non detti, le aspettative non soddisfatte e le emozioni non curate. Cast: Feng Zu, Keyu Guo, Xilun Sun, Muran Lin.
Girls Will Be Girls (India-Francia-Norvegia – Regista, sceneggiatore e produttore: Shuchi Talati, Produttori: Richa Chadha, Claire Chassagne) — In un severo collegio immerso nell’Himalaya, la sedicenne Mira scopre il desiderio e il romanticismo . Ma il suo risveglio sessuale e ribelle viene interrotto da sua madre, che non è mai diventata maggiorenne. Cast: Preeti Panigrahi, Kani Kusruti, Kesav Binoy Kiron.
Handling the Undead (Norvegia – Regista e sceneggiatore: Thea Hvistendahl, Sceneggiatore: John Ajvide Lindqvist, Produttori: Kristin Emblem, Guri Neby) — In una calda giornata estiva a Oslo, i nuovi morti si risvegliano. Tre famiglie che affrontano una perdita cercano di capire cosa significhi questa resurrezione e se i loro cari siano davvero tornati. Basato sul libro di John Ajvide Lindqvist. Cast: Renate Reinsve, Bjørn Sundquist, Bente Børsum, Anders Danielsen Lie, Bahar Pars.
In The Land of Brothers (Iran-Francia-Paesi Bassi – Registi, sceneggiatori e produttori: Raha Amirfazli, Alireza Ghasemi, Produttori: Adrien Barrouillet, Frank Hoeve, Charles Meresse, Emma Binet, Arya Ghamavian) – Tre membri di una famiglia afghana allargata ricominciano la loro vita in Iran come rifugiati, ignari che dovranno affrontare una lotta decennale per essere “a casa”. Cast: Hamideh Jafari, Bashir Nikzad, Mohammad Hosseini.
Layla (Regno Unito – Regista e sceneggiatore: Amrou Al-Kadhi, Produttore: Savannah James-Bayly) — Quando Layla, una drag queen araba in difficoltà, si innamora per la prima volta, i due si perdono e si ritrovano in una relazione trasformativa che mette alla prova chi lo sono davvero. Cast: Bilal Hasna, Louis Greatorex, Safiyya Ingar, Darkwah, Terique Jarrett, Sarah Agha.
Malu (Brasile – Regista e sceneggiatore: Pedro Freire, Produttori: Tatiana Leite, Sabrina Garcia, Leo Ribeiro, Roberto Berliner) — Malu, un’attrice volubile e disoccupata che vive con la madre conservatrice in una casa precaria in uno slum di Rio de Janeiro, ci prova ad affrontare il suo rapporto teso con la propria figlia adulta, sopravvivendo al tempo stesso grazie ai ricordi del suo glorioso passato artistico. Cast: Yara de Novaes, Carol Duarte, Juliana Carneiro da Cunha, Átila Bee. Prima mondiale. Disponibile online per il pubblico
Reinas (Svizzera-Perù-Spagna – Regista e sceneggiatrice: Klaudia Reynicke, Sceneggiatrice e produttrice: Diego Vega, Produttori: Britta Rindelaub, Thomas Reichlin, Daniel Vega, Valérie Delpierre) — Circondato dal caos sociale e politico a Lima durante l’estate del 1992 , Lucia, Aurora e la loro madre, Elena, progettano di partire e cercare opportunità negli Stati Uniti. Il loro addio implica il ricongiungimento con il loro ex padre, Carlos, aggiungendo turbolenza ai rimpianti, alle speranze e alle paure della loro partenza emotiva. Cast: Abril Gjurinovic, Luana Vega, Jimena Lindo, Gonzalo Molina, Susi Sánchez.
Sebastian (Regno Unito-Finlandia-Belgio – Regista e sceneggiatore: Mikko Mäkelä, Produttore: James Watson) — Max, un aspirante scrittore di 25 anni che vive a Londra, inizia una doppia vita come lavoratore del sesso per fare ricerche sul suo romanzo d’esordio . Cast: Ruaridh Mollica, Hiftu Quasem, Ingvar Sigurdsson, Jonathan Hyde, Leanne Best, Lara Rossi.
Sujo (Messico-Stati Uniti-Francia – Registi, sceneggiatori e produttori: Astrid Rondero, Fernanda Valadez, Produttori: Diana Arcega, Jewerl Keats Ross, Virginie Devesa, Jean-Baptiste Bailly-Maitre) — Quando un uomo armato del cartello viene ucciso, se ne va dietro Sujo, il suo amato figlio di 4 anni. L’ombra della violenza circonda Sujo in ogni fase della sua vita nell’isolata campagna messicana. Man mano che diventa un uomo, Sujo scopre che realizzare il destino di suo padre potrebbe essere inevitabile. Cast: Juan Jesús Varela, Yadira Pérez, Alexis Varela, Sandra Lorenzano, Jairo Hernández, Kevin Aguilar.
Veni Vidi Vici (Austria – Regista e sceneggiatore: Daniel Hoesl, produttore: Ulrich Seidl) — I Maynard e i loro figli conducono una vita familiare miliardaria quasi perfetta. Amon è un cacciatore appassionato, ma non spara agli animali, poiché la ricchezza della famiglia consente loro di vivere totalmente liberi da conseguenze. Cast: Laurence Rupp, Ursina Lardi, Olivia Goschler.
Concorso documentari internazionale
Agent of Happiness (Bhutan-Ungheria – Regista e produttore: Arun Bhattarai, Regista: Dorottya Zurbó, Produttori: Noémi Veronika Szakonyi, Máté Artur Vincze) — Amber è uno dei tanti agenti che lavorano per il governo bhutanese per misurare i livelli di felicità delle persone tra i remote montagne dell’Himalaya. Ma troverà il suo lungo la strada?
The Battle for Laikipia (Kenya-USA – Regista e produttore: Daphne Matziaraki, Regista: Peter Murimi, Produttore: Toni Kamau) — Le ingiustizie storiche irrisolte e il cambiamento climatico alzano la posta in gioco in un conflitto secolare tra pastori indigeni e proprietari terrieri bianchi a Laikipia , Kenya, un paradiso per la conservazione della fauna selvatica.
Black Box Diaries (Giappone-Stati Uniti-Regno Unito – Regista e produttore: Shiori Ito, Produttori: Eric Nyari, Hanna Aqvilin) — La giornalista Shiori Ito si imbarca in un’indagine coraggiosa sulla propria violenza sessuale in un improbabile tentativo di perseguire il suo colpevole di alto profilo . La sua ricerca diventa un caso emblematico in Giappone, mettendo in luce i sistemi giudiziari e sociali obsoleti del paese.
Eternal You (Germania-USA – Registi: Hans Block, Moritz Riesewieck, Produttori: Christian Beetz, Georg Tschurtschenthaler) — Le startup utilizzano l’intelligenza artificiale per creare avatar che consentono ai parenti di parlare con i loro cari dopo la loro morte. Un’esplorazione di un profondo desiderio umano e delle conseguenze della trasformazione del sogno dell’immortalità in un prodotto.
Ibelin (Norvegia – Regia: Benjamin Ree, Produttore: Ingvil Giske) — Mats Steen, un giocatore norvegese, è morto di una malattia muscolare degenerativa all’età di 25 anni. I suoi genitori piangevano quella che pensavano fosse stata una vita solitaria e isolata, quando ha iniziato a ricevere messaggi da amici online in tutto il mondo.
Igualada (Colombia-USA-Messico – Regista: Juan Mejía Botero, Produttori: Juan E. Yepes, Daniela Alatorre, Sonia Serna) — In uno dei paesi più disuguali dell’America Latina, Francia Márquez, un attivista rurale colombiano nero, sfida lo status quo con una campagna presidenziale che si riappropria del termine dispregiativo “Igualada” – qualcuno che si comporta come se meritasse diritti che presumibilmente non gli corrispondono – e ispira una nazione a sognare.
Never Look Away (Nuova Zelanda – Regista, sceneggiatrice e produttrice: Lucy Lawless, sceneggiatori e produttori: Matthew Metcalfe, Tom Blackwell) – La rivoluzionaria cameraman neozelandese della CNN Margaret Moth rischia tutto per mostrare la realtà della guerra dall’interno del conflitto , guardando il pericolo e affrontando coloro che lo perpetuano.
A New Kind of Wilderness (Norvegia – Regia: Silje Evensmo Jacobsen, Produzione: Mari Bakke Riise) — In una foresta norvegese, una famiglia vive uno stile di vita isolato nel tentativo di essere selvaggia e libera, ma un tragico evento cambia tutto, e sono costretti ad adattarsi alla società moderna.
Nocturnes (India-USA – Regista e produttore: Anirban Dutta, Regista: Anupama Srinivasan) — Nelle fitte foreste dell’Himalaya orientale, le falene ci sussurrano qualcosa. Nel buio della notte, due curiosi osservatori fanno luce su questo universo segreto.
Soundtrack to a Coup d’Etat (Belgio-Francia-Paesi Bassi – Regista e sceneggiatore: Johan Grimonprez, Produttori: Daan Milius, Rémi Grellety) — Nel 1960, Nazioni Unite: il Sud del mondo innesca un terremoto politico, i musicisti Abbey Lincoln e Max Roach fa crollare il Consiglio di Sicurezza, Nikita Khrushchev sbatte le scarpe denunciando la barra dei colori americana, mentre gli Stati Uniti inviano l’ambasciatore jazz Louis Armstrong in Congo per distogliere l’attenzione dal suo primo colpo di stato africano post-coloniale.
Sundance 2016: tutti i ritratti degli ospiti
Justin Bartha, Daniel Radcliffe, Paul Dano, Michael C. Hall, ma anche Don Cheadle, Ellen Burstyn e Mary Elizabeth Winstead sono alcuni dei volti noti che stanno partecipando in questi giorni al Sundance 2016. Eccoli nei ritratti di Variety:
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Sundance 2016: le migliori performance del Festival
Non è un segreto che il Sundance Film Festival riservi sempre belle sorprese agli appassionati di cinema. Ne è la prova Whiplash, che presentato a questo festival è arrivato poi fino agli Oscar. All’indomani della conclusione del Sundance 2016, ecco le migliori performance che sono emerse dai film presentati alla manifestazione:
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Sundance 2016: i ritratti degli ospiti
Daniel Radcliffe, Paul Dano, Michael C. Hall, ma anche Don Cheadle, Ellen Burstyn e Mary Elizabeth Winstead sono alcuni dei volti noti che stanno partecipando in questi giorni al Sundance Film Festival. Eccoli nei ritratti di Variety:
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Sundance 2016: 10 titoli da tenere d’occhio
Si sa ormai che il Sundance Film Festival è un ottimo posto dove trovare piccoli gioielli della settima arte. Da Little Miss Sunshine al recente Brooklyn, il festival di Robert Redford è sempre stata fonte di grandi e bellissime sorprese.
Di seguito potete trovare i 10 titoli più interessanti dell’edizione di quest’anno, dove speriamo di trovare il nostro nuovo colpo di fulmine.
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Sundance 2014: ecco tutti i vincitori
Da sempre rappresenta una realtà interessante e ricca di titoli che ‘rischiano’ di farsi ricordare. Moltissimi infatti sono i film che presentati al Sundance Film Festival diventano poi veri e propri cult, proprio perchè il festival di Robert Redford ha unattenzione particolare per quei prodotti realizzati al di fuori del circuito delle grandi industrie ma che valorizzano la creatività e la bravura di chi li realizza.
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Vero vincitore di
quest’anno è Whiplash, che porta a casa
il Gran Premio e il Gran Premio della Giuria, mentre doppio premio
va anche la documentario 20,000 Days on
Earth (miglior regia e il miglior montaggio per un
documentario).
Ecco di seguito la lista completa dei vincitori:
U.S. Films
- Winner of the U. S. Grand Jury Prize: Dramatic: Whiplash, directed by Damien Chazelle
- Winner of the Directing Award: U.S. Dramatic: Fishing Without Nets, directed by Cutter Hodierne
- Winner of the U.S. Grand Jury Prize: Documentary: Rich Hill, directed by Tracy Droz Tragos and Andrew Droz Palermo
- Winner of the Editing Award: U.S. Documentary: Watchers of the Sky, edited by Jenny Golden and Karen Sim
- Winner of the Waldo Salt Screenwriting Award: U.S. Dramatic: The Skeleton Twins, screenplay by Craig Johnson and Mark Heyman
- Winner of the Directing Award: U.S. Documentary: The Case Against 8, directed by Ben Cotner and Ryan White
- Winner for U. S. Documentary Special Jury award for Intuitive Filmmaking: The Overnighters, directed by Jesse Moss
- Winner of the U.S. Documentary Special Jury Award for Use of Animation: Watchers in the Sky, directed by Edet Belzberg
- Winner of the U.S. Dramatic Special Jury Award for Musical Score Musical Score: Kumiko, the Treasure Hunter, composed by The Octopus Project
- Winner of the U.S. Dramatic Special Jury Award for Breakthrough Talent: Dear White People, directed by Justin Simien
- Winner of the Cinematography Award: U.S. Documentary: E-TEAM, Ross Kauffman, Director of Photography; Rachel Beth Anderson, Ross Kauffman, Cinematographers
- Winner of the Cinematography Award: U.S. Dramatic: Low Down, cinematography by Christopher Blauvelt
Audience Awards
- Winner of the Audience Award: Imperial Dreams, directed by Malik Vitthal
- Winner of the Audience Award for World Cinema Documentary: The Green Prince, directed Nadav Schirman
- Winner of the Audience Award for World Cinema Dramatic: Difret, directed by Zeresenay Berhane Mehari
- Winner of Audience Award: U.S. Documentary: Alive Inside, directed by Michael Rossato-Bennett
- Winner of the Audience Award: U.S. Dramatic: Whiplash, directed by Damien Chazelle
World Cinema Dramatic Films
- Winner of the World Cinema Dramatic Special Jury Award for Ensemble Performance: God Help the Girl, directed by Stuart Murdoch, and starring Emily Browning, Olly Alexander, Hannah Murray, Pierre Boulanger, and Cora Bissett.
- Winner of the World Cinema Dramatic Cinematography Award: Lilting, cinematography by Ula Pontikos
- Winner of the World Cinema Dramatic Screenwriting Award: Blind, written and directed by Eskil Vogt
- Winner of the World Cinema Dramatic Directing Award: 52 Tuesdays, directed by Sophie Hyde
- Winner of the World Cinema Dramatic Grand Jury Prize: To Kill a Man, directed by Alejandro Fernandez Almendras
World Cinema Documentary Films
- Winner of the World Cinema Documentary Special Jury Award for Cinematic Bravery: We Come As Friends, directed Hubert Sauper
- Winner of the World Cinema Documentary Cinematography Award: Happiness, cinematography by Thomas Balmes and Nina Bernfeld. Directed by Thomas Balmes
- Winner of the World Cinema Documentary Editing Award: 20,000 Days on Earth, edited by Jonathan Amos
- Winner of the World Cinema Documentary Directing Award: 20,000 Days on Earth, directed by Iain Forsyth and Jane Pollard
- Winner of the World Cinema Documentary Grand Jury Prize: Return to Homs, directed by Talal Derki
Sundance Institute/Mahindra Global Filmmaking Awards
- From Vietnam and the UK, Hong Khaou for Monsoon.
- From Denmark, Tobias Lindholm for A War.
- From Australia, Ashlee Page for Archive.
- From India, Neeraj Ghaywan for Fly Away Solo.
Winner of the Alfred P. Sloan Feature Film Prize: I Origins, written and directed by Mike Cahill
Questi i premi per i cortometraggi, assegnati qualche giorno fa:
- Short Film Special Jury Award for Direction and Ensemble Acting: Burger, written and directed by Magnus Mork.
- Short Film Special Jury Award for Non Fiction: Love. Love. Love., directed by Sandhya Daisy Sundaram.
- Short Film Special Jury Award for Unique Vision: Rat Pack Rat, written and directed by Todd Rohal.
- Short Film Jury Award: Animation: Yearbook, written and directed by Bernardo Britto.
- Short Film Jury Award: Non Fiction: I Think This Is the Closest to How the Footage Looked, directed by Yuval Hamieri and Michal Vaknin.
- Short Film Jury Award: International Fiction: The Cut, written and directed by Geneviève Dulude-Decelles.
- Short Film Jury Award: US Fiction: Gregory Go Boom, written and directed by Janicza Bravo.
- Short Film Grand Jury Prize: Of God and Dogs, directed by the Abounaddara Collective.
- Winner of the 2014 Shorts Audience Award, presented by YouTube: Chapel Perilous directed by Matthew Lessner.
Sundance 2014: ecco i corti premiati
Sono stati annunciati i
premi e le menzioni speciali per la sezione cortometraggi
all’edizone 2014 del Sundance Film Festival. Di 8161 iscrizioni, 66
corti sono stati scelti per partecipare quest’anno al programma
Short Film, presentato da Youtube.
Ecco i nomi premiati dalla giuria composta da Vernon Chatman, Joshua Leonard e Ania Trzebiatowska.
Short Film Grand Jury Prize: “Of God and Dogs”/Syrian Arab Republic (Director: Abounaddara Collective)
Short Film Jury Award: U.S. Fiction: “Gregory Go Boom”/U.S.A. (Director and screenwriter: Janicza Bravo)
Short Film Jury Award: International Fiction: “The Cut”/Canada (Director and screenwriter: Geneviève Dulude-Decelles)
Short Film Jury Award: Non-fiction: “I Think This Is the Closest to How the Footage Looked”/Israel (Directors: Yuval Hameiri, Michal Vaknin)
Short Film Jury Award:
Animation: “Yearbook”/U.S.A. (Director and screenwriter:
Bernardo Britto)
Short Film Special Jury Award for Unique Vision: “Rat Pack Rat”/U.S.A. (Director and screenwriter: Todd Rohal)
Short Film Special Jury Award for Non-fiction: “Love. Love. Love.”/Russia (Director: Sandhya Daisy Sundaram)
Short Film Special Jury Award for Direction and Ensemble Acting: “Burger”/United Kingdom, Norway (Director and screenwriter: Magnus Mork)
I vincitori di questi premi sarano onorati anche durante la serata di chiusura del Sundance, durante la quale verranno assegnati tutti i premi del Festival, il prossimo 25 gennaio. La serata sarà presentata da Nick Offerman e Megan Mullally.
Fonte: indiewire
Sundance 2013: i vincitori
Si è conclusa quella che secondo i giornali è stata una edizione del Sundance Film Festival grandiosa. Il festival di quest’anno non ha solo visto sfilare grandi nomi dello
Suncoast: trailer del film in arrivo su Disney+
Disney+ ha diffuso il trailer di Suncoast, scritto e diretto da Laura Chinn, con Nico Parker, Laura Linney e Woody Harrelson. Il film originale è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival il 21 gennaio 2024 e sarà disponibile in streaming in esclusiva in Italia dal 9 febbraio su Disney+.
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Il film si basa sulla storia semiautobiografica di un’adolescente (Nico Parker) che, mentre si prende cura del fratello insieme all’audace madre (Laura Linney), stringe un’improbabile amicizia con un eccentrico attivista (Woody Harrelson) che protesta contro uno dei più importanti casi medici di tutti i tempi.
Searchlight Pictures presenta Suncoast, una produzione Freestyle Picture Company e 7 Deuce Entertainment. Il film scritto e diretto da Laura Chinn è prodotto da Jeremy Plager, Francesca Silvestri, Kevin Chinoy e Oly Obst. I produttori esecutivi sono Chris Stinson, Amy Greene e Anna Schwartz. Nel cast ci sono Laura Linney, Nico Parker, Matt Walsh, Keyla Monterosso Mejia, Scott MacArthur, Ella Anderson, Daniella Taylor, Amarr, Ariel Martin e Woody Harrelson.