Disney+ ha diffuso il trailer
di Suncoast, scritto e diretto da Laura
Chinn, con Nico Parker,
Laura Linney e
Woody Harrelson. Il film originale è stato presentato
in anteprima mondiale al Sundance Film Festival il 21 gennaio 2024
e sarà disponibile in streaming in esclusiva in Italia dal 9
febbraio su Disney+.
Il film si basa sulla storia
semiautobiografica di un’adolescente (Nico Parker) che, mentre si
prende cura del fratello insieme all’audace madre (Laura
Linney), stringe un’improbabile amicizia con un
eccentrico attivista (Woody
Harrelson) che protesta contro uno dei più importanti
casi medici di tutti i tempi.
Searchlight Pictures presenta
Suncoast, una produzione Freestyle
Picture Company e 7 Deuce Entertainment. Il film scritto e diretto
da Laura Chinn è prodotto da Jeremy Plager, Francesca Silvestri,
Kevin Chinoy e Oly Obst. I produttori esecutivi sono Chris Stinson,
Amy Greene e Anna Schwartz. Nel cast ci sono Laura Linney,
Nico Parker, Matt Walsh, Keyla Monterosso Mejia, Scott MacArthur,
Ella Anderson, Daniella Taylor, Amarr, Ariel Martin e Woody
Harrelson.
La Summit Entertainment e la
Lions Gate Entertainment potrebbero presto fondersi in un’unica
casa di produzione. A rivelarlo è Bloomberg. Per chi non conoscesse le due case
la Summit ha raggiunto il successo grazie al franchise Twilight,
mentre la seconda oltre ad avere un parco film di tutto rispetto,
produce anche serietv come Mad Men.
Arriva il 29 aprile su NetflixSummertime, la
nuova serie originale Made in Italy della piattaforma di streaming
che porta un po’ d’estate nelle case di quelli che, per la maggior
parte, vedranno la bella stagione solo attraverso i ricordi degli
anni passati e le finestre aperte su un cielo che diventa sempre
più blu, man mano che ci si avvicina a giugno.
Liberamente ispirato a
Tre Metri Sopra il Cielo di
Federico Moccia,
Summertime mantiene soltanto l’argomento
del materiale originale, ovvero gli amori giovanili, e trasporta
tutte la narrazione sulla riviera adriatica, a Cesenatico,
all’inizio della stagione balneare. Inoltre i protagonisti ultra
tradizionali della racconto originale vengono sostituiti da un
gruppetto di simpatici protagonisti “aggiornati” ai tempi.
Ispirato a Tre Metri Sopra il Cielo
La protagonista è
Summer, una liceale molto centrata, studiosa e
curiosa, afro-italiana, che odia l’estate, nonostante il nome,
perché le ricorda l’assenza del papà, trombettista jazz che nella
bella stagione è sempre in giro per concerti e trascura lei, la
sorellina e la madre, che a suo tempo rinunciò anche lei alla
passione per la musica per stare con le figlie e permettere al
padre di continuare la carriera artistica.
I migliori amici di
Summer sono Edo e
Sofia, lui introverso, spiritoso e dolce, lei
tutta pepe, sveglia e simpatica. A questo terzetto di partenza si
uniscono Alessandro, motociclista a livello
agonistico, in crisi con se stesso e con la sua passione. È l’anima
delle feste, popolare tra i ragazzi che vogliono essere suoi amici
e la ragazze che sgomitano per la sua attenzione. Il suo migliore
amico è Dario, meccanico di grande talento che
sogna di essere arruolato nella scuderia di Ale, una volta che
l’amico farà il grande salto.
I comprimari più interessanti dei protagonisti
Quante volte ci troviamo di fronte
ad un film in cui l’eroe senza macchia porta avanti la sua quest
con granitica convinzione, attorniato da spalle comiche o
personaggi secondari molto più interessanti di lui? È proprio
questo che accade in Summertime in cui
Summer ed Ale, i protagonisti che si innamorano tra mille
difficoltà e diffidenze, sono molto meno interessanti dei
personaggi secondari Sofia, Dario e Edo.
Tuttavia la storia, nell’arco degli
otto episodi, si sviluppa mettendo al centro del racconto, di volta
in volta, uno dei ragazzi, indagando i suoi sentimenti, i suoi
percorsi, la sua situazione familiare che presenta sempre qualche
difficoltà o “anomalia”, i suoi rapporti con gli altri. Insomma, la
storia di Summer e Ale è solo il centro di un intreccio di vite,
piccole e grandi, che si intrecciano nel corso di un’estate.
I colori e l’atmosfera dell’estate
Visivamente,
Summertime adotta una palette satura,
vivace, che restituisce, come fossimo in una pubblicità patinata,
un’immagine brillante e festosa della costiera adriatica. Ragazzi
che corrono in spiaggia, tutti giovani e belli, feste in piscina,
allegria, musica e romantici amori estivi. Una scelta che gioca sul
sicuro con gli stereotipi del racconto per ragazzi, di cui Netflix
sembra farsi grande promotore, visto che le sue produzioni
originali sono quasi univocamente dirette ad un target
adolescenziale.
Se da una parte
Summertime centra il bersaglio
restituendo allo spettatore quell’aria di mare e salsedine, la
spensieratezza e la fugace bellezza degli amori estivi, non è in
grado di conferire autenticità ai personaggi, nessuno dei quali è
particolarmente ispirato né come scrittura né come interpretazione.
Gli interpreti, tutti molto belli e per la maggior parte alla loro
prima volta davanti alla macchina da presa (Ludovico
Tersigni è il più famoso del gruppo), compensano la
mancanza di esperienza con la spontaneità in rari e preziosi
momenti, ma le parole che pronunciano sono frutto di una
costruzione artificiosa di un linguaggio giovanile che non esiste,
una unione finta di contenuto e forma che non trova una
corrispondenza nella realtà e allontana i personaggi dallo
spettatore.
I dialoghi stereotipati di Summertime
In particolare il personaggio di
Sofia, che insieme a Summer doveva essere quello di rottura con la
tradizione del romanzo di partenza (dal momento che una è nera e
l’altra lesbica), parla per aforismi e stereotipi come fosse un
libro stampato, cosa che non rende affatto giustizia alla
freschezza e spontaneità della bella interprete Amanda
Campana.
Summertime ci farà rimpiangere senza
dubbio l’estate che non avremo mai, quella in cui saremo costretti
a non avvicinarci, a non baciarci, a non giocare scherzare ballare
e bere, ma allo stesso tempo riesce a restituirne l’atmosfera e la
leggerezza.
Arriva su
Netflixil
4 maggioSummertime 3, la terza e ultima
stagione della saga che racconta le avventure estive di
Summer, Ale, Edo, Sofia e Dario, con i loro amori,
i loro sogni e gli ostacoli che quando sei giovane e un po’ perso,
sembrano insormontabili. Tutto sulle spiagge di Cesenatico, tra
mare, sole, ombrelloni e tanta voglia di divertirsi.
Tutto era cominciato
nella prima estate della pandemia, gli abbonati Netflix
si sono trovati ad avere a che fare con una nuova dipendenza quando
Summertime arrivò sullo streamer, e adesso che
l’avventura si conclude, non possiamo fare a meno di sentire un po’
di amarezza nell’aria.
Summertime 3, cosa succede nella stagione
conclusiva?
In questo terzo ciclo,
Summer si trova alle prese con un giovane affascinante e misterioso
che scoprirà essere un musicista, Ale invece dovrà fare i conti con
la sua carriera da pilota, oltre a dover rivalutare
la sua storia con Lola, e mentre Dario sembra trovare la sua
strada, Edo ha un segreto da nascondere ai suoi genitori. Intanto
Sofia sente molto la mancanza di Summer e la sua carriera da
fotografa sembra prendere una piega inaspettata. Intorno ai
protagonisti, le vicende di tutti i comprimari si intrecciano per
arricchire la storia di quella che ormai è diventata un’amatissima
saga italica, liberamente ispirata a Tre metri sopra al
cielo.
Francesco Lagi (ep. 7,8), Marta
Savina (ep. 1,2,3) Alessandro Tonda (new
entry alla regia ep.4,5,6) si avvicendano alla regia di
questi nuovi episodi che concludono in maniera ideale le parabole
dei giovani promettenti che abbiamo conosciuto due anni fa. Sempre
al servizio della storia, con pochi guizzi e molta concretezza nel
concentrarsi su ciò che hanno davanti, i registi di
Summertime 3 sembrano trovare un linguaggio comune
che mette al centro i protagonisti.
E ancora una
volta sono i giovani interpreti che si rubano la scena a vicenda,
ognuno con il loro percorso di crescita che li porterà a prendere
finalmente decisioni importanti per la loro vita futura.
Quello che lo show Netflix fa benissimo e riportare al centro magnetico
del racconto Summer e Ale, ancora una volta interpretati daCoco Rebecca Edogamhe e Ludovico Tersigni, non più come coppia
romantica, ma proprio come ombelico delle varie storie che si
intrecciano. Dopotutto furono loro il collante che aveva creato,
all’inizio di questa avventura, questo gruppo così insolito e ricco
di creatività e percorsi diversi.
La confezione di
Summertime 3 è la replica di quello che ci era
stata offerta nei primi due cicli, con una fotografia satura,
colori sgargianti, un’atmosfera molto vivace e allegra, la classica
scenografia da estate adriatica, forse stereotipata ma sicuramente
efficace per trasmettere il mood di una stagione che, nonostante
alcuni momenti di difficoltà dei protagonisti, è ancora una volta
governata dall’allegria, (moltissimo) dalla musica e dall’ottimismo
che vuole per tutti i giovani protagonisti un futuro
promettente.
Andrea Lattanzi star di Summertime
3
Tra tutti, nel cast,
spicca però il lavoro fatto da Andrea Lattanzi: il
suo Dario è cresciuto molto nel corso di questa trilogia, e lo
scopriremo nel ciclo in oggetto alle prese con responsabilità e
circostanze che si dimostra all’altezza di saper gestire. Forse non
fa sempre la cosa giusta, ma è sempre in grado di correggere il
tiro, ammettere l’errore, dare l’aiuto richiesto e tendere la mano
in cerca di sostegno.
Summertime
3 arriva su Netflix
per l’ultima volta il 4 maggio, preannunciandosi come una compagnia
perfetta per un’estate in arrivo, predisponendo gli animi ad un
periodo vacanziero finalmente un po’ più lontano dall’incubo della
pandemia.
Ludovico Tersigni
e Amparo Piñero Guirao sono trai protagonisti di
Summertime 2, che è disponibile su Netflix dal 3 giugno. Ecco cosa hanno raccontato i
due attori della serie diretta da Francesco Lagi e
da Marta Savina.
Tornano i protagonisti della prima
stagione, Summer (Coco Rebecca Edogamhe),
Ale (Ludovico
Tersigni), Dario (Andrea Lattanzi),
Sofia (Amanda Campana), Edo
(Giovanni Maini), Blue (Alicia Ann Edogamhe),
Giulia (Romina Colbasso) a cui si aggiungono
Lola (Amparo Pinero Guirao), Rita
(Lucrezia Guidone) e Jonas (Giovanni Anzaldo). Nei
ruoli degli adulti il pubblico ritroverà
Isabella (Thony) e Antony
(Alberto Boubakar Malanchino), rispettivamente la mamma e il papà
di Summer e Blue, Laura (Maria Sole Mansutti) e
Maurizio (Mario Sgueglia) ovvero la mamma e il
papà di Ale, mentre Miguel (Jorge Bosch) sarà il
nuovo allenatore del ragazzo, e Loris (Giuseppe
Giacobazzi), il papà di Edo, avrà al suo fianco la fidanzata
Wanda (Marina Massironi).
Negli ultimi anni si è verificato
un acceso ritorno della cultura degli anni Ottanta, manifestatasi
in particolare attraverso la serie NetflixStrangerThings. Dal cinema
ai fumetti, dall’abbigliamento alle atmosfere, dai giochi da tavolo
a numerosi altri immaginari ormai parte della cultura popolare,
tutto questo si è ripresentato con grande gioia del pubblico,
sempre più coinvolto in questo tipo di narrazioni. In questo filone
si colloca anche il film del 2018 Summer of
84, film horror indipendente diretto dal trio di
filmmaker François Simard, Anouk Whissell e
Yoann-Karl Whissell, conosciuti anche come i
Roadkill Superstars.
Similmente a Stranger
Things, anche questo film vede un gruppo di ragazzini alle
prese con eventi più grandi di loro, che li porteranno ad una
maturazione precoce che li cambierà per sempre. Prendendo spunto
anche da opere come Stand by me, La finestra sul
cortile e da Fright Night, i registi hanno così
costruito un racconto che si muove tra mistero, paura e il coraggio
di affrontare quest’ultima. Presentato con successo al Sundance
Film Festival, Summer of 84 ha raccolto ampi consensi di
critica e pubblico, affermandosi come uno dei titoli più
interessanti relativi al ritorno degli anni Ottanta.
Rapidamente intorno al film si è
generato un notevole seguito che lo ha portato ad ottenere
ulteriori successi. Summer of 84 è infatti stato
indicato come uno dei migliori horror del suo anno, venendo anche
nominato ai Saturn Award come miglior film indipendente. Per gli
amanti del genere, dunque, un’opera da non perdere assolutamente.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Summer of 84: la trama del film
Ambientata nell’estate del 1984, la
storia si svolge nella cittadina di Cape May, la quale è sconvolta
da una serie di brutali omicidi di adolescenti commessi da un unico
spietato serial killer, rinominato Cape May
Slayer. Il caso, ormai sulla bocca di tutti, suscita in
particolare l’interesse di DaveyArmstrong, ragazzo di quindici anni e figlio del
reporter che segue attivamente il caso. Più che spaventato dal
killer, Davey ne è incuriosito e insieme ai suoi amici
Dale, Curtis e
Tommy desidera scoprire chi si celi dietro il
mostro di Cape May. Conducendo delle indagini per gioco, i quattro
ragazzini arriveranno a scoprire qualcosa di sconvolgente.
Davey si convince infatti che
l’assassino altri non sia che il suo misterioso vicino di casa,
Wayne Mackey. In particolare, dopo la scomparsa di
un ragazzo visto qualche giorno prima in casa di Mackey, tale
convinzione sembra ormai una certezza. I quattro amici iniziano
dunque a spiare il vicino di casa, scoprendo una serie di dettagli
molto strani, dall’acquisto di numerosi materiali da giardinaggio
alle inspiegabili corse notturne dell’uomo. Per Davey è però
necessario trovare una prova certa della sua colpevolezza e
deciderà per tanto di introdursi segretamente in casa dell’uomo. Da
qui, inizieranno però i veri pericoli.
Summer of 84: il cast del
film
Ad interpretare i giovani
protagonisti del film vi sono una serie di attori poco noti ma già
con diverse esperienze recitative alle spalle. A partire da
Graham Verchere, interprete del protagonista Davey
Armstrong. Egli era già stato visto nelle serie The Good
Doctor e Fargo, come anche nel recente film
Stargirl. Grazie a Summer of 84 ha però
conosciuto una prima fama internazionale. Accanto a lui, nei panni
di suo padre Randall vi è l’attore Jason
Gray-Stanford, celebre per la serie Detective
Monk ma anche per aver dato voce a Radish nell’anime
Dragon Ball. Shauna Johannesen è invece
Sheila, madre di Davey.
Nei panni degli amici del
protagonista si ritrovano gli attori Caleb Emery
nei panni di Dale, Cory Gruter-Andrew in quelli di
Curtis e Judah Lewis in quelli di Tommy.
Quest’ultimo è noto in particolare per aver recitato nei film
Point Break, La
babysitter e Qualcuno salvi ilNatale. Tierra Skovbye recita invece
nel ruolo di Nikki, una ragazza che si unisce alle indagini dei
protagonisti. L’attrice è meglio nota per la sua interpretazione di
Robin in C’era una volta. In ultimo, nei panni del
misterioso vicino Wayne Mackey vi è l’attore Rich
Sommer, celebre per essere stato Harry Crane in Mad
Men, e distintosi qui per aver costruito un personaggio
quantomai ambiguo.
Summer of 84: le citazioni, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Come il già citato Stranger
Things, anche Summer of 84 è ovviamente ricco di
citazioni e riferimenti alla cultura degli anni ’80. Tra i più
evidenti si annovera la scena in cui i protagonisti si spostano in
bicicletta ascoltando il brano Cruel Summer. Si tratta di
un omaggio al film Karate Kid, dove il protagonista Daniel
LaRusso pedala ascoltando quella stessa canzone. In un’altra scena,
invece, Tommy è visto bere una bottiglia di MacReady’s Whiskey, un
riferimento al film La cosa, dove il protagonista MacReady
è più volte visto bere del whiskey. Un ultimo esplicito riferimento
è la frase “ho un gran brutto presentimento”, pronunciata
da Dale, ma già sentita nel 1977 nel film Star
Wars.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su une delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Summer of 84 è
infatti disponibile nel catalogo di Rai Play. Per
vederlo, basterà eseguire l’accesso gratuito al servizio, avendo
così modo di guardare il film in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente, in prima
TVassoluta, nel palinsesto televisivo
di lunedì 7giugno alle
ore 21:20 sul canale Rai 4.
Netflix rilascia oggi il trailer di Summer
Job, il primo reality show italiano originale prodotto da
Banijay Italia che debutterà il 16 dicembre in tutti i Paesi in cui
il servizio è attivo.
Le prime immagini video
presentano i 10 giovani concorrenti del reality: Angelica, Gian
Marco, Lavinia, Marina, Matthias, Melina, Pietro, Pit, Samuele e
Sofia. I partecipanti saranno accompagnati da Matilde Gioli, che li guiderà e supporterà nel
superare le numerose sfide che dovranno affrontare durante gli 8
episodi.
10 concorrenti tra i 18 e
i 23 anni vengono scelti per trascorrere una vacanza da sogno in
una villa paradisiaca in Messico, sulla riviera Maya. Feste e
divertimento sembrano l’unica cosa a cui dovranno pensare. Quello
che non sanno, però, è che, per continuare l’avventura e vivere la
vacanza più incredibile della loro vita, dovranno fare qualcosa che
non hanno mai fatto in vita loro: lavorare. Dopo le prime 24 ore in
cui potranno godersi tutti i comfort messi a disposizione,
scopriranno infatti che tutto ha un costo e che per vivere
un’avventura esotica da sogno il prezzo da pagare sarà affrontare
la loro prima esperienza lavorativa. Per raccogliere il budget
settimanale e continuare il divertimento, dovranno lavorare in
alcune delle attività locali della riviera sotto la supervisione e
il giudizio di boss molto esigenti. Divisi in gruppi da 2 o 3
persone ciascuno, si cimenteranno, ogni settimana, in diversi
summer jobs (camerieri/e, assistenti al rifugio per animali,
addetti/e alla manutenzione e al giardinaggio…). Coloro i quali non
porteranno a termine il lavoro assegnatogli dal datore di lavoro o
non lo faranno con impegno e dedizione, non riceveranno la busta
paga a fine settimana e saranno a rischio eliminazione.
Romina Ronchi è capo
progetto del reality show, diretto da Angelo Poli e scritto da
Sonia Soldera, Giovanni Piccione, Marco Cappellini con Marco
Matteo, Stefano Martinelli, Gabriella Nocera, Alessandro
Tassone.
Ecco i concorrenti di Summer
Job:
Angelica – Ha 21 anni ed è pugliese. Le piace molto
la moda. Ama distinguersi dalle altre ragazze con la sua forte
personalità.
Gian Marco – Ha 22 anni, è sardo e vive a Milano. Si
è appena laureato in Fashion Design. I suoi amici lo chiamano “Il
Baronetto” o “Briatore”. Si definisce un amante del bello.
Lavinia – Ha 19 anni e vive da sola a Milano. Ha
finito il liceo ma si è presa una pausa per decidere cosa vuole
fare da grande.
Marina – Ha 20 anni e ha origini filippine. Sta
vivendo il suo anno sabbatico da quasi due anni. Se dovesse
riassumere la sua vita in tre parole sarebbero queste: aperitivi,
viaggi e feste.
Matthias – Ha 18 anni e viene dal Veneto. Si è
diplomato a Londra in un college privato. Non ha mai lavorato.
Melina – Ha 21 anni, è di Torino ma ha origini
brasiliane. È una ragazza molto esuberante.
Pietro – Ha 20 anni. Apparire per lui è fondamentale.
In particolare, ama i suoi boccoli. Per Pietro lavorare e sprecare
tempo in cose che non gli piacciono è “crudele”.
Pit – Ha 21 anni. Ama il calcio, di cui
apprezza la competizione. Non ha mai ricevuto un due di picche da
una ragazza.
Samuele – Ha 19 anni e viene da Cuneo. È figlio
dell’ex pallavolista Luigi Mastrangelo. Si definisce un atleta, ma
è anche crypto trader. Non vuole rispondere a nessuno, preferisce
essere il capo di se stesso.
Sofia – Ha 20 anni e
abita a Centocelle, un quartiere periferico di Roma. La madre è
peruviana. Non ama le regole, vuole solo vivere la vacanza al
massimo.
L’estate, l’amore, la musica. Sono
questi i tre grandi protagonisti spirituali di Summer
(Leto), film del regista russo Kirill Serebrennikov,
e presentato in concorso al Festival di Cannes
2018. Tre protagonisti spirituali incarnati da
altrettanti protagonisti fisici, ognuno con le proprie
caratteristiche e i propri obiettivi.
Ambientato nei primi anni ottanta a
Leningrado, nel pieno della scena rock underground, Summer
(Leto) segue le vicende di Viktor Tsoi (Teo
Yoo), giovane musicista in cerca di successo. L’incontro
con il suo idolo Mike (Roman Bilyk) e sua moglie
Natasha (Irina Starshenbaum) lo cambierà per
sempre, facendogli intraprendere il suo personale percorso verso la
leggenda.
Il regista russo, già celebrato a
Cannes per il suo Parola di Dio, si cimenta qui
con un fil biografico di formazione che si intreccia con
l’atmosfera di repressione vigente nella Russia degli anni ottanta,
nel pieno del tramonto del regime di Brezhnev e dell’Unione
Sovietica. Il contrasto tra l’ordine imposto dalle autorità e il
disordine ricercato dai giovani musicisti mette subito in chiaro lo
scontro vigente tra generazioni totalmente agli antipodi.
Da questo contesto corale il
regista si addentra poi nel particolare del rapporto che vede
protagonisti Viktor, Mike e Natasha. Sulla scia dei più famosi
triangoli amorosi visti al cinema, seguire l’avvicendarsi degli
eventi che li vedono coinvolti diventa un piacere tanto per
l’occhio quanto per l’orecchio. Fotografato in uno splendido bianco
e nero, che sottolinea l’atmosfera cupa del periodo, Summer
(Leto) vive di immagini accattivanti, merito anche degli
eleganti movimenti di macchina che il regista confeziona. Al
grigiore dell’atmosfera si contrappone la vivacità di una colonna
sonora basata sul miglior rock del periodo, che regala così al film
un ritmo irresistibile. Le numerose canzoni che si riscontrano nel
corso della narrazione diventano per questa elemento
imprescindibile, in grado di dettare ritmi e toni che rendono
speciale quanto si sta guardando.
Nonostante si possa avvertire in
alcuni momenti una leggera stanchezza nel respiro della pellicola,
una serie di sequenze surreali risollevano il tutto, regalando
intrattenimento e dinamismo di grande originalità visiva. È proprio
in questi momenti, in cui il regista si allontana dal formato
tradizionale del biopic, che l’equilibrio tra ordine e disordine
sembra spezzarsi in favore di quest’ultimo, e proprio grazie a ciò
questi si affermano come i migliori momenti di Summer
(Leto).
In mezzo alla confusione e alla
musica a tutto volume, il regista non dimentica tuttavia di fornire
la giusta importanza all’interiorità dei protagonisti, seguendoli
nei loro tormenti e cercando di indagare i loro pensieri e
desideri. Ben lontano in questi casi dalle trovate visive più
stravaganti, Serebrennikov si avvale ancor più della luce, del
contrasto tra bianco e nero per svelare esternamente i suoi
personaggi. Egli riesce a catturare la loro innocenza e la loro
allegria, proprio nel momento in cui queste sono maggiormente messe
in crisi.
Film dal gran gusto per la
sperimentazione di linguaggi, Summer (Leto) è
a suo modo un profondo inno all’amore e alla spensieratezza che
solo l’estate sa regalare. È un’opera che dialoga direttamente
con lo spettatore, coinvolgendolo attraverso espedienti che tengono
viva l’attenzione e regalando il ritratto di una generazione senza
tempo che ha lottato costantemente per la propria affermazione,
rinnegando una società vecchia e sterile nella quale era
impossibile trovare la propria voce.
La Warner Bros Italia ha
diffuso tre nuove clip in italiano di Sully, il
film diretto da Clint Eastwood e interpretato da
Tom Hanks che arriverà in sala il 15 dicembre.
Ecco le clip:
Sully:
trailer italiano del
film di Clint Eastwood con Tom
Hanks
Il film, biopic dedicato alla
figura del pilota di linea “Sully” Sullenberger, uscirà nei cinema
statunitensi il 9 settembre 2016, mentre in Italia il 15 dicembre
2016 proiettato anche nel circuito IMAX, che in Italia comprende le sale di
Pioltello e Afragola.
La storia racconterà l’impresa del
capitano che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo
nell’Hudson, salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento
trasformò il capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo
dell’Hudson, poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che
minacciarono di rovinare la sua vita.
Con Tom Hanks, nel
cast della pellicola anche Aaron Eckhart
(Il cavaliere oscuro, Attacco al potere)
e Laura Linney (che torna a lavorare con
Eastwood dopo Potere Assoluto e
Mystic River). Completano il cast Sam
Huntington, Autumn Reeser, Jerry Ferrara, Jeff Kober, Holt
McCallany, Chris Bauer. La sceneggiatura è opera di Todd
Komarnicki. Il film sigla la prima collaborazione tra due icone del
cinema moderno, Tom Hanks e Clint
Eastwood.
Ecco il trailer italiano di
Sully, il nuovo film del premio Oscar
Clint Eastwood che
questa volta si avvale di uno dei più grandi attori del cinema
hollywoodiano: Tom Hanks. Il film è stato girato
quasi completamente in IMAX con le nuove cineprese digitali Arri
Alexa 65.
Dal momento che Tom
Hanks è atteso alla prossima Festa del Film di Roma, non
sarebbe azzardato ipotizzare che il film potrebbe essere presentato
nella Capitale.
Di seguito il video:
Sully
uscirà nei cinema statunitensi il 9 settembre 2016, mentre in
Italia il 15 dicembre 2016 proiettato anche nel circuito IMAX, che in Italia comprende le sale di
Pioltello e Afragola.
La storia racconterà l’impresa del
capitano che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo
nell’Hudson, salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento
trasformò il capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo
dell’Hudson, poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che
minacciarono di rovinare la sua vita.
Con Tom Hanks, nel
cast di Sully, anche Aaron
Eckhart e Laura Linney. Il film
sigla la prima collaborazione tra due icone del cinema moderno,
Tom Hanks e Clint
Eastwood.Fonte: WB
Il canale Youtube della Warner Bros ha diffuso il
trailer IMAX di Sully, nuovo film di
Clint Eastwood con
protagonista Tom Hanks.
Potete vederlo di seguito:
Sully:
trailer italiano del
film di Clint Eastwood con Tom
Hanks
Sully,
biopic dedicato alla figura del pilota di linea “Sully”
Sullenberger, uscirà nei cinema statunitensi il 9 settembre 2016,
mentre in Italia il 15 dicembre 2016 proiettato anche nel circuito
IMAX, che in Italia comprende le sale di
Pioltello e Afragola. La storia racconterà l’impresa del capitano
che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo nell’Hudson,
salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento trasformò il
capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo dell’Hudson,
poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che minacciarono
di rovinare la sua vita.
Con Tom Hanks, nel cast di Sully anche
Aaron Eckhart (Il cavaliere oscuro,
Attacco al potere) e Laura Linney (che torna a lavorare con
Eastwood dopo Potere Assoluto e
Mystic River). Completano il cast Sam
Huntington, Autumn Reeser, Jerry Ferrara, Jeff Kober, Holt
McCallany, Chris Bauer. La sceneggiatura è opera di Todd
Komarnicki. Il film sigla la prima collaborazione tra due icone del
cinema moderno, Tom Hankse Clint Eastwood.
Warner Bros Pictures e Village
Roadshow Pictures hanno svelato la data d’uscita di
Sully, nuovo biopic diretto da
Clint Eastwood che vede questa volta
protagonista Tom Hanks, nei panni del
capitano Sully Sullenberger.
Sully
uscirà nei cinema statunitensi il 9 settembre 2016, proiettato
anche nelle sale IMAX.
La storia racconterà l’impresa del
capitano che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo
nell’Hudson, salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento
trasformò il capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo
dell’Hudson, poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che
minacciarono di rovinare la sua vita.
Con Hanks, nel cast di Sully, anche
Aaron Eckhart e Laura
Linney. Il film sigla la prima collaborazione tra due
icone del cinema moderno, Tom Hanks eClint
Eastwood.
Torna al cinema, dopo il successo
commerciale e di critica di American Sniper con Bradley Cooper, il decano del cinema, il
solido Clint Eastwood che si affida a Tom Hanks per raccontare un altro eroe
americano: il capitano Chesley
Sullenberger, detto Sully, che nel
2009 fu artefice di quello che è diventato noto come il “Miracolo
sull’Hudson”.
Sully – il
Miracolo sull’Hudson
Il 15 Gennaio 2009, il capitano
Sully, appena decollato dall’aeroporto di La
Guardia, effettua un atterraggio di emergenza a seguito di un
bird strike, ovvero uno scontro con uno stormo di uccelli
che mette fuoriuso entrambi i motori dell’aereo di linea. Il sangue
freddo, l’esperienza, l’intuito del capitano, unito alla perfetta
assistenza del suo secondo, Jeff
Skiles, e di tutto l’equipaggio, hanno permesso a
Sully di far ammarare l’aereo nel centro delle gelide acque
dell’Hudson, salvando la vita a tutte e 155 anime presenti sul
volo. Il gesto eroico del capitano viene però contestato dalla
compagnia assicurativa della compagnia di volo, che accusa Sully di
eroismo ingiustificato, sostenendo che era possibile un ritorno in
aeroporto o un atterraggio più sicuro su una pista in New
Jersey.
Sully: eroe
riluttante
Il racconto di Clint Eastwood si focalizza sulle
testimonianze, sul processo, sui dubbi di un uomo integerrimo e
preparato che sembra dubitare di se stesso nonostante una nazione
intera lo elogia come grande eroe. Il racconto cinematografico di
Eastwood si muove tra presente, fatto di camere d’albergo, incubi
ricorrenti, interrogatori, corse nel freddo di New York e
telefonate, con il passato recente, circoscritto alla cabina
dell’aereo, in cui Sully e il suo secondo, interpretato da Aaron Eckhart, hanno preso le decisioni che
hanno salvato la vita ai passeggeri.
Elogio all’eroe
americano
E come, alla fine, sarà la
variabile umana a fare la differenza, e a portare a casa le vite
dei passeggeri, anche in Sully è il carisma, il
talento, l’umanità di Tom Hanks a rappresentare il punto di fuoco
intorno a cui Clint Eastwood costruisce il suo
equilibrio. Basandosi su una trama estremamente esile, il regista
premio Oscar riesce a costruire un racconto pieno di pathos, di
emozione, che restituisce allo spettatore un grande coinvolgimento
emotivo. Peccato per l’apologia nazionalista, il rimarcare un
“americanesimo” che sembra ormai fuori dal tempo e un sogno
americano che ha ormai fallito troppe volte per essere ancora
sostenuto. Che è poi la stessa falla che si è riscontrata nel
finale del pur riuscito American Sniper.
Tom Hanks è un
Sully straordinario
Il buon vecchio Clint Eastwood però compie ugualmente un
miracolo di regia, cadenzando i tempi, centellinando le emozioni,
permettendo a Tom Hanks di risplendere nel ruolo
di uno straordinario uomo comune, un uomo che fa bene il suo
lavoro, come lui stesso non faceva ormai da tanto tempo.
La Warner Bros Italia ha diffuso il
poster italiano ufficiale di Sully, nuovo
film di Clint Eastwood con protagonista
Tom Hanks. Potete vederlo di seguito:
Sully:
trailer italiano del
film di Clint Eastwood con Tom
Hanks
Sully,
biopic dedicato alla figura del pilota di linea “Sully”
Sullenberger, uscirà nei cinema statunitensi il 9 settembre 2016,
mentre in Italia il 15 dicembre 2016 proiettato anche nel circuito
IMAX, che in Italia comprende le sale di
Pioltello e Afragola. La storia racconterà l’impresa del capitano
che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo nell’Hudson,
salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento trasformò il
capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo dell’Hudson,
poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che minacciarono
di rovinare la sua vita.
Con Tom Hanks, nel cast di Sully anche
Aaron Eckhart (Il cavaliere oscuro,
Attacco al potere) e Laura Linney (che torna a lavorare con
Eastwood dopo Potere Assoluto e
Mystic River). Completano il cast Sam
Huntington, Autumn Reeser, Jerry Ferrara, Jeff Kober, Holt
McCallany, Chris Bauer. La sceneggiatura è opera di Todd
Komarnicki. Il film sigla la prima collaborazione tra due icone del
cinema moderno, Tom Hankse Clint Eastwood.
Negli ultimi anni, l’acclamato
attore e regista Clint Eastwoodha
realizzato una serie di film incentrati sulle nuove figure eroiche
degli odierni Stati Uniti. American Sniper, il più
recente Richard Jewell e anche
15:17 – Attacco al
treno rientrano in questa categoria, con protagonisti che
si sono trovati al momento giusto nel posto giusto, dimostrando
capacità non a tutti proprie. Tra questi film vi è però anche il
magnifico Sully (qui la recensione), da Eastwood
diretto nel 2016 basandosi sull’autobiografia Highest Duty: My
Search for What Really Matters del pilota Chesley
Sullenberger, scritta insieme all’autore e giornalista
Jeffrey Zaslow.
Il regista si concentra dunque una
volta di più su figure umane, uomini ordinari ma capaci di atti di
eroismo unici, che li rendono veri e propri fari di speranza in un
mondo sempre più cupo. Per Eastwood è qui inoltre importante
ribadire come spesso questi nuovi eroi vengano poi massacrati
medialmente o sottoposti a processi in cui si dubita delle loro
capacità. Avviene qui come in Richard Jewell, con il
regista che dunque propone anche una forte critica nei confronti di
queste istituzioni apparentemente colpevoli di reprimire
personalità di questo tipo. Lucidissimo nel raccontare questa
vicenda, Eastwood realizza dunque con Sully uno dei suoi
migliori film degli ultimi anni.
Il regista va infatti ricercando un
forte realismo, ponendosi dalla parte di chi quell’esperienza l’ha
vissuta e inglobando nel film molteplici punti di vista, che
permettano di osservare l’evento da più prospettive, ricavando così
un racconto quanto più possibile alla realtà dei fatti. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori, ma anche alla storia
vera e alle differenze tra questa e il lungometraggio.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Sully
Iil 15 gennaio del 2009 sembra un
giorno come un altro per l’esperto pilota di linea Chesley
Sullenberger, detto Sully, il quale
decolla dall’aeroporto di New York con un aereo con a bordo 155
persone tra equipaggio e passeggeri. Immediatamente dopo la
partenza, però, il velivolo si scontra con uno stormo di uccelli, i
quali causano la rottura dei due motori. In poco tempo e senza
possibilità di errore, Sully deve decidere cosa fare, sperando di
riuscire a portare in salvo tutti i presenti sul mezzo. L’unica
soluzione possibile sembra essere un ammaraggio nel fiume Hudson.
Una decisione di cui Sully dovrà farsi carico sia nell’immediato
che in seguito, dimostrando la correttezza delle sue decisioni.
Ad interpretare Chesley Sullenberg
vi è l’attore Tom Hanks, il
quale per prepararsi al ruolo ha trascorso diverso tempo a contatto
con il vero Sully, apprendendo da lui quanto c’era da sapere sulla
storia e cercando di acquisire il suo modo di fare. L’attore
AaronEckhart, realmente in possesso di una licenza
come pilota, interpreta il co-pilota Jeff Skiles, mentre Laura Linney è
Lorraine Sullenberg, moglie di Sully. Fanno parte del cast anche
gli attori Anna Gunn con il ruolo della
dottoressa Elizabeth Davis, Mike O’Malley con
quello di Charles Porter e Ann Cusack nei
panni di Donna Dent. L’attore Holt McCallany,
infine, interpreta Mike Cleary.
La vera storia di Sully
Sullenberger e le differenze con il film
Comandante del volo US
Airways 1549, Chesley Sullenberg, accompagnato dal primo
ufficiale Jeff Skiles, decolla dall’aeroporto
LaGuardia di New York con destinazione Charlotte. Poco dopo la
partenza, tuttavia, l’aereo colpisce un grande stormo di oche del
Canada. L’impatto prima danneggia i motori e pochi secondi dopo li
mette fuori uso. L’aereo è senza potenza nei motori sopra New York,
una delle città più popolose del pianeta. Determinando rapidamente
che non sarebbe stato in grado di raggiungere un qualsiasi
aeroporto e dopo aver contattato i controllori di volo,
Sullenberger decide quindi di far ammarare l’aereo sulle acque del
fiume Hudson.
Sullenberger e Skiles hanno
pochissimi minuti per tentare l’ammaraggio e la manovra va a buon
fine, tutti i 155 passeggeri a bordo si salvano, con pochissimi
feriti lievi. Sullenberger è l’ultimo a lasciare l’aereo, dopo
essersi assicurato che tutti i passeggeri e l’equipaggio fossero
riusciti a mettersi in salvo. Da quel momento, viene considerato da
tutti un eroe, ma nonostante l’acclamazione e la gratitudine nei
suoi confronti, viene sottoposto ad un’indagine dalla National
Transportation Safety Board, un’agenzia investigativa, con
l’obiettivo di stabilire se la decisione da lui presa fosse
realmente l’unica possibile. Le simulazioni di volo effettuate
mostrarono infatti che si sarebbe potuto atterrare negli aeroporti
di LaGuardia o di Teterboro.
La validità di tali simulazioni
venne però rigettata durante l’udienza della NTSB atta a giudicare
l’operato dell’equipaggio: esse infatti erano state condotte da
piloti che non dovevano affrontare alcun reale pericolo, che erano
stati precedentemente istruiti sul compito da affrontare e che ciò
nonostante hanno dovuto impiegare numerosi tentativi per riuscire a
portare a termine il compito con successo. L’aggiunta di un tempo
di reazione di 35 secondi ha reso impossibile simulare gli
atterraggi con successo, stabilendo che quella di Sully era davvero
l’unica scelta possibile. Successivamente, Sullenberg ha ricevuto
prestigiosi onori, prima di ritirarsi in pensione nel 2010.
Le differenze tra il film e la storia vera
Nel raccontare tale vicenda,
Eastwood ha cercato di rimanere quanto più fedele possibile a
quanto riportato da Sullenberg. Ha così inserito nel film dettagli
su cosa ha causato problemi all’aereo e le operazioni compiute dal
capitano durante la manovra di ammaraggio. Ha inoltre deciso di
mostrare questo momento da più punti di vista, effettuando le
riprese nei veri luoghi in cui l’evento si è svolto e includendo
anche i testimoni dell’accaduto. Tuttavia, il film calca un po’ la
mano sull’indagine svolta nei confronti di Sully. Nella realtà,
egli non ha mai avuto dubbi sulla manovra eseguita quale unica
possibilità di salvezza e il processo nei suoi confronti è stato
più un controllo “di routine”.
Tuttavia, nella realtà il processo è
durato molto più a lungo di quanto raccontato nel film. Ci sono
voluti ben 15 mesi prima che gli investigatori federali sugli
incidenti concludessero che il capitano Chesley “Sully”
Sullenberger e il copilota Jeff Skiles avevano preso la decisione
giusta. Inizialmente, come mostrato nel film, le simulazioni
mostravano il contrario ma quando poi è stato aggiunto il “fattore
umano”, oltre ad un certo tempo di riposta da parte dei due piloti,
le simulazioni hanno mostrato come la scelta compiuta dai due fosse
realmente l’unica possibile e il fatto che tutto sia svolto senza
nessun morto li ha confermati quali veri e propri eroi.
Il trailer di Sully e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Sully grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Google Play, Apple TV, Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 18 ottobre alle ore
21:00 sul canale Iris.
Il canale Youtube della RoadshowFilms ha diffuso una
nuova featurette di Sully, nuovo film di
Clint Eastwood con
protagonista Tom Hanks.
Potete vedere il video di seguito:
Sully:
trailer italiano del
film di Clint Eastwood con Tom
Hanks
Sully,
biopic dedicato alla figura del pilota di linea “Sully”
Sullenberger, uscirà nei cinema statunitensi il 9 settembre 2016,
mentre in Italia il 15 dicembre 2016 proiettato anche nel circuito
IMAX, che in Italia comprende le sale di
Pioltello e Afragola. La storia racconterà l’impresa del capitano
che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo nell’Hudson,
salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento trasformò il
capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo dell’Hudson,
poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che minacciarono
di rovinare la sua vita.
Con Tom Hanks, nel cast di Sully anche
Aaron Eckhart (Il cavaliere oscuro,
Attacco al potere) e Laura Linney (che torna a lavorare con
Eastwood dopo Potere Assoluto e
Mystic River). Completano il cast Sam
Huntington, Autumn Reeser, Jerry Ferrara, Jeff Kober, Holt
McCallany, Chris Bauer. La sceneggiatura è opera di Todd
Komarnicki. Il film sigla la prima collaborazione tra due icone del
cinema moderno, Tom Hankse Clint Eastwood.
Il canale Youtube della Warner Bros ha diffuso i
primi due spot tv di Sully, nuovo film di
Clint Eastwood con protagonista Tom
Hanks. Potete vederli di seguito:
Sully:
trailer italiano del
film di Clint Eastwood con Tom
Hanks
Sully,
biopic dedicato alla figura del pilota di linea “Sully”
Sullenberger, uscirà nei cinema statunitensi il 9 settembre 2016,
mentre in Italia il 15 dicembre 2016 proiettato anche nel circuito
IMAX, che in Italia comprende le sale di
Pioltello e Afragola. La storia racconterà l’impresa del capitano
che il 15 gennaio 2009 fece ammarare il suo aereo nell’Hudson,
salvando la vita a tutti i passeggeri. L’evento trasformò il
capitano in un eroe e venne soprannominato il Miracolo dell’Hudson,
poi però Sully venne sottoposto a delle inchieste che minacciarono
di rovinare la sua vita.
Con Tom Hanks, nel cast di Sully anche
Aaron Eckhart (Il cavaliere oscuro,
Attacco al potere) e Laura Linney (che torna a lavorare con
Eastwood dopo Potere Assoluto e
Mystic River). Completano il cast Sam
Huntington, Autumn Reeser, Jerry Ferrara, Jeff Kober, Holt
McCallany, Chris Bauer. La sceneggiatura è opera di Todd
Komarnicki. Il film sigla la prima collaborazione tra due icone del
cinema moderno, Tom Hankse Clint Eastwood.
Venerdì 12 maggio alle ore 15.30,
l’Aula Magna di Giurisprudenza presso l’Università Roma Tre,
ospiterà un’imperdibile appuntamento per tutti gli appassionati di
scienza e arte: “Sullo Spazio. Scienza e
Bellezza”, incontro in ricordo dello scrittore e
giornalista Pietro Greco – faro per la
comunicazione della scienza in Italia – organizzato
dall’Associazione culturale Amore e Psiche e dall’
Associazione di promozione sociale La Scuola che
verrà.
Giunto al terzo appuntamento, il
tema di quest’anno ruoterà intorno al concetto di spazio, inteso
come spazio cosmico, fisico, ambientale rappresentativo di ciò che
viviamo e ci circonda, interiore.
L’incontro è realizzato in
collaborazione con il Dipartimento di Matematica e Fisica
dell’Università Roma Tre, il Master La Scienza nella pratica
giornalistica, Netforpp, (Network europeo per la psichiatria
psicodinamica), l’Associazione culturale L’Arte della Memoria e con
il patrocinio della Fondazione Roma Sapienza.
Tra scoperte scientifiche
rivoluzionarie e appassionanti riflessioni umanistiche, i relatori
racconteranno lo spazio attraverso la propria disciplina,
percorrendo la strada dell’interdisciplinarità che Pietro Greco ha
indicato e strenuamente sostenuto durante la sua lunga carriera di
divulgazione scientifica. In un dialogo dove passione e riflessione
si intrecciano, l’obiettivo è quello di mostrare come arte e
scienza non possano in realtà essere separate perché entrambe
frutto delle capacità propriamente umane di intuire, riflettere e
immaginare.
Ovviamente ci sarà spazio
anche per il punto di vista cinematografico sull’argomento
principale dell’incontro. Portavoce della settima arte nel corso
dell’evento
Daniela Ceselli, sceneggiatrice: Lo spazio e
il cinema, un’avventura che inizia dentro un luogo chiuso, immerso
nella penombra: la sala cinematografica. Si proiettano delle
immagini in movimento, le persone vi assistono; il cuore batte, lo
stupore domina. Ogni corpo spettatoriale occupa il suo spazio e
guarda altri corpi, volti, spazi, cieli e città, condividendone
l’illusione di realtà; un’esperienza diversa dalla quotidianità, in
condizione di ipermotricità ed iperattenzione; emozione più
intrattenimento. Una fabbrica, un treno, un viaggio sulla luna, una
nave che si stacca dal porto, un inseguimento forsennato, il mare
in tempesta e la Monument Valley: la macchina da presa fa i conti
con lo spazio, lo misura, lo ritaglia, lo inventa, lo scandisce:
l’inquadratura ed il campo, le grandezze scalari, l’angolo di
ripresa, la luce. La relazione spaziale tra ciò che è ripreso e la
posizione della camera nel momento in cui riprende, ma anche il
profilmico della messa in scena, la profondità di campo, i limiti
del quadro. Ciò che vediamo e ciò che non vediamo sullo schermo,
fuori campo, ma intuiamo o immaginiamo.
L’incontro sarà moderato da Maria
Nicolaci, Fisica e sociologa della scienza presso l’Università di
Milano Bicocca, che dialogherà con Elena Pettinelli, Fisica presso
l’Università Roma Tre, Paola Vittorioso, Biologa molecolare
dell’Università Sapienza, Lorenzo Ciccarese, Responsabile Area
conservazione biodiversità terrestre dell’ ISPRA, Franco
d’Agostino, Assiriologo ,direttore del dipartimento degli Studi
Orientali della Sapienza, Annelore Homberg, Psichiatra e
psicoterapeuta presso Netforpp Europa, Camilla Ariani, Architetto e
Urbanista presso la Sapienza, Daniela Ceselli, sceneggiatrice e
docente presso Roma Tre, Giuseppe Benedetti, insegnante di lettere
presso il Liceo Classico Tasso e infine Federica Di Folco, Storica
dell’arte presso l’ Accademia Italiana Roma.
L’attore Sullivan
Stapleton si è distinto negli anni per i suoi ruoli da
duro in celebri film e serie TV. Passando con naturalezza dal
grande al piccolo schermo, Stapleton è infatti riuscito a
costruirsi una discreta fama e un buon seguito, che gli permettono
ancora oggi di lavorare a pieno ritmo all’interno dell’industria.
Ecco 10 cose che non sai di Sullivan
Stapleton.
Sullivan Stapleton: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in alcune
celebri serie TV. Nel corso della sua carriera l’attore ha
conquistato una crescente popolarità partecipando ad episodi di
serie come Neighbours (1998), Blue Heelers –
Poliziotti con il cuore (1996-2003), The Secret Life of
Us (2003-2005), con Joel
Edgerton,Rush – Corsa all’oro (2008) e
Satisfaction (2007-2009). È poi diventato noto grazie al
ruolo del sergente Damien Scott nella serie Strike Back
(2010-2018) e di Kurt Weller in Blindspot
(2015-2019).
9. Ha preso parte a noti
film. Dopo aver debuttato sul grande schermo con il film
River Street – La frode (1996), l’attore partecipa a film
come Al calare delle tenebre (2003), I ragazzi di
dicembre (2007), con Daniel Radcliffe,
The Condemned – L’isola della morte (2007), con Rick
Hoffman, Animal Kingdom (2010), con
Ben
Mendelsohn e Guy
Pearce, The Hunter
(2011), con Willem
Dafoe e Sam
Neill, Gangster
Squad (2013), con Sean
Penn, e 300 – L’alba di un
impero (2014), dove è protagonista accanto all’attrice
Eva
Green e Rodrigo
Santoro. Nel 2017 torna al cinema con Renegades –
Commando d’assalto.
Sullivan Stapleton è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 318 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in
momenti di svago, di luoghi da lui visitati o di momenti quotidiani
in compagnia di famigliari o amici. Non mancano inoltre anche
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Sullivan Stapleton: chi è sua
moglie
7. Ha sposato una sua
collega. Sul set della serie Neighbours l’attore
conosce Carla Bonner, con la quale intraprende una
relazione sfociata poi nel matrimonio, tenuto per lo più lontano
dai riflettori. Particolarmente riservati, i due evitano infatti di
condividere dettagli della propria vita sentimentale. Tuttavia,
annunciano nel 2007, dopo due anni e mezzo di unione, di essersi
separati.
6. Ha una nuova
compagna. Attualmente Stapleton frequenta l’attrice
Alexis Kelley, nota per essere apparsa in serie
come Master of None e Blacker. I due hanno in più
occasioni confermato la propria relazione tramite alcuni post sui
rispettivi profili Instagram. Nonostante ciò, anche loro si sono
dimostrati attenti a cosa condividono, evitando di attirare troppo
i riflettori sulla propria vita privata.
Sullivan Stapleton in 300 – L’alba
di un impero
5. Ha interpretato un
celebre condottiero. Nel film 300 – L’alba di un impero, sequel del celebre 300 con Gerard Butler, l’attore ricopre il ruolo di
Temistocle, politico e militare ateniese realmente vissuto tra il
530 e il 459 a.C. Il personaggio viene in particolare raffigurato
nel corso della dura guerra che contrappose la Grecia alla Persia,
guidata dal re Serse.
4. Ha firmato un contratto
per più film. Nell’accettare il ruolo di protagonista del
film, l’attore firmò un contratto che lo prevedeva come
protagonista non solo di quel film, ma anche di un potenziale
sequel. Il finale aperto lascia infatti spazio ad un terzo capitolo
della trilogia. Ad oggi, tuttavia, non si hanno notizie in merito e
per ora la produzione di un terzo capitolo non sembra essere in
atto.
3. Ha dovuto perdere peso
per il film. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare,
all’attore è stato chiesto di perdere circa dieci chili di grasso e
muscoli, poiché dando vita ad un ateniese era necessario che
risultasse più asciutto fisicamente. Gli ateniesi erano infatti
notoriamente più esili rispetto agli spartani da un punto di vista
fisico. Stapleton ha comunque dovuto esercitarsi per sfoggiare
addominali scolpiti, richiesti per la parte.
2. Non si aspettava che il
film fosse così dialogato. Nell’assumere il ruolo di
Temistocle l’attore pensava che avrebbe dato vita per la maggior
parte a scene di guerra e lotta, prevedendo dunque poche battute da
dover recitare. Invece, poiché il suo personaggio è anche un noto
politico, molte sono le scene di dialogo e contrattazione politica
presenti nel film.
Sullivan Stapleton: età e
altezza
1. Sullivan Stapleton è
nato a Melbourne, Australia, il 14 giugno 1977. L’attore è
alto complessivamente 185 centimetri.
Warner Bros e Legendary Pictures
hanno reclutato Sullivan Stapleton (Animal Kingdom) per 300: The
Battle of Artemisia, prequel dell’acclamato 300: l’attore
australiano, 35 anni, avrà la fondamentale parte Temistocle. Tempi
felici, quindi, per Stapleton, che nel 2012 sarà sugli schermi con
Gangster Squad al fianco si mostri sacri quali Sean Penn, Nick
Nolte e Josh Brolin. Ancora senza proprietario l’antagonista del
greco, il persiano Serse; tuttavia, pare che di questo ruolo possa
farsi carico Rodrigo Santoro, già Serse in 300. Artemisia sarà
interpretata da Eva Green (The Dreamers), nel progetto da un paio
di mesi. The Battle of Artemisia, scritto da Zack Snyder (regista
di 300) e Kurt Johnstad per la regia di Noam Murro, è l’adattamento
della graphic novel Xerses di Frank Miller. Il titolo è ancora
provvisorio.
Finalmente disponibile il trailer
ufficiale e alcune nuove immagini di Sulle
Nuvole, la storia di amore e musica che
vede l’esordio alla regia di Tommaso Paradiso con
protagonisti Marco Cocci e Barbara
Ronchi. Il film sarà nelle sale cinematografiche il 26, 27
e 28 Aprile, distribuito da Warner Bros. Pictures. Nel cast anche
Paolo Briguglia, Sergio Romano e Bettina
Giovannini.
Sulle Nuvole
è un’intensa storia d’amore e musica.Nic Vega (Marco
Cocci) ha un passato di successo nella musica, con alle spalle una
gloriosa carriera da cantante e una grande storia d’amore chiusa da
anni. Ormai in crisi da tempo, quando realizza di aver perso tutto
– fama, amici e ispirazione – Nic decide di tornare da lei,
Francesca (Barbara Ronchi), irrompendo così nella sua vita serena e
felice.Potranno i ricordi riaccendere l’amore e la
passione di una volta?
Il soggetto e la sceneggiatura sono
di Chiara Barzini, Luca Infascelli e Tommaso Paradiso.
Sulle Nuvole è una produzione
Warner Bros. Entertainment Italia e
Cinemaundici e sarà al cinema il 26, 27 e
28 Aprile, distribuito da Warner Bros.
Pictures.
Sono terminate le riprese di
Sulle
Nuvoleprimo progetto che vede alla regia
Tommaso Paradiso. Le riprese del film hanno avuto
una durata di sette settimane e si sono svolte interamente a Roma.
Protagonisti del film sono Marco Cocci,Barbara Ronchi e Paolo
Briguglia.
Scritto da Tommaso Paradiso, Luca
Infascelli, Chiara Barzini, Sulle Nuvole è prodotto da Cinemaundici
e Warner Bros Italia.
Sulle
Nuvole è un’intensa storia d’amore e musica.Nic Vega (Marco Cocci) ha un passato di successo nella musica,
con alle spalle una gloriosa carriera da cantante e una grande
storia d’amore chiusa da anni. Ormai in crisi da tempo, quando
realizza di aver perso tutto – fama, amici e ispirazione – Nic
decide di tornare da lei, Francesca (Barbara Ronchi), irrompendo
così nella sua vita serena e felice.Potranno i ricordi
riaccendere l’amore e la passione di una volta?
Proprio di recente con il film
Tár,
interpretato da Cate Blanchett
e presentato all’edizione 2022 della Mostra del
Cinema di Venezia, la figura della direttrice d’orchestra è
tornata in auge. Un ruolo complesso, faticoso, tanto da conquistare
quanto poi da mantenere. Se oggi alle donne è possibile ricoprire
tale ruolo, lo si deve i particolare ad Antonia
Brico, che agli inizi del Novecento inseguì il sogno di
ricoprire tale posizione fino a concretizzarlo nonostante gli
innumerevoli ostacoli incontrati lungo il percorso. Proprio a lei e
alla sua storia è stato dedicato un film, dal titolo Sulle
ali della musica, scritto e diretto da Maria
Peters nel 2018.
Si tratta di una co-produzione tra
il Belgio e i Paesi Bassi, quest’ultimo patria della Brico. Il
film, mai distribuito in Italia, ripercorre dunque i primi anni di
vita della direttrice d’orchestra, le sue vicende personali e le
battaglie che ha dovuto affrontare per poter realizzare i propri
sogni. In Sulle ali della musica si fondono
dunque musica e vita, proponendo un appassionante racconto che
permette di svelare di più su una figura femminile fondamentale non
solo per il suo contesto ma per l’intera storia delle conquiste di
genere.
Sulle ali della
musica è dunque un titolo che, grazie al suo passaggio
televisivo, merita di essere scoperto da un pubblico più vasto,
permettendo così alla storia della Brico di mostrarsi in tutta la
sua continua attualità. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla storia vera su cui si basa il
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Antonia Brico, che è solo una bambina quando
arrivata in America dai Paesi Bassi con i suoi genitori, all’inizio
del ‘900. Mentre impara ad adattarsi al nuovo contesto, Antonia
sogna di diventare direttrice d’orchestra. Nessuno, tuttavia,
sembra prenderla sul serio riguardo questa sua ambizione. In un
mondo conservatore e maschilista, è infatti difficile per una donna
far valere il proprio talento artistico. Di conseguenza, Antonia si
trova a dover sfidare tutto e tutti per essere ammessa alla Berlin
Philharmonic Orchestra ed inseguire così il suo sogno. Tuttavia,
con il profilarsi all’orizzonte dell’amore della sua vita, sarà
chiamata a dure scelte.
Ad interpretare la protagonista,
Antonia Brico, vi è l’attrice Christanne de
Bruijn. Si tratta di un’interprete attiva prevalentemente
nel proprio paese d’orige e dunque sconosciuta a livello
internazionale. Sulle ali della musica è il film
per cui è principalmente nota. Recitano poi accanto a lei
Benjamin Wainwright nei panni di Frank Thomsen e
Annet Malherbe e Raymon
Thiry rispettivamente nei panni della madre e del padre di
Antonia. Gli attori Scott Turner Schofield e
Seumas F. Sargent ricoprono invece i ruoli di
Robin Jones e Mark Goldsmith. L’attore tedesco Richard
Sammel, visto in Bastardi senza gloria,
ricopre invece il ruolo di Karl Much.
Quella di Antonia
Brico è una storia forse non nota ai più, ma estremamente
significativa quando si parla dell’inseguire i propri sogni ad ogni
costo, trovando il modo di superare ogni ostacolo pur di poterli
vedere realizzati. La vicenda di Antonia ha dunque inizio a
Rotterdam, nei Paesi Bassi, dove nasce nel 1902 col nome di Antonia
Louisa Brico da madre olandese non sposata. In seguito ricevette il
nome di Wilhelmina Wolthuis dai suoi genitori adottivi e insieme a
loro migrò negli Stati Uniti d’America nel 1908, stabilendosi in
California. Da subito la bambina si rivela essere un prodigio della
musica, portando avanti con successo le proprie lezioni di
pianoforte.
Quando, nel 1919 lasciò la Technical
High School di Oakland, era già una pianista esperta e aveva già
fatto esperienze di direzione d’orchestra. All’Università della
California di Berkeley Brico lavoro come assistente del direttore
del San Francisco Opera. Dopo la laurea, ottenuta nel 1923, studiò
pianoforte con molti insegnanti, soprattutto con Zygmunt Stojowski.
Nel 1927 si iscrisse alla Universität der Künste di Berlino e, nel
1929, ottenne il master class in direzione d’orchestra, divenendo
così il primo statunitense ad ottenere tale riconoscimento.
Successivamente, decise di dedicarsi alla direzione d’orchestra e
nel 1930 si trasferì a Berlino per studiare direzione con i famosi
direttori d’orchestra Karl Muck e Fritz Zweig.
Iniziò in questi anni a subire la
discriminazione e l’ostilità di alcuni colleghi e critici, che non
accettavano il fatto che una donna potesse ricoprire tale ruolo. La
cosa però non le impedì di proseguire il suo percorso e nel mese di
luglio 1938 divenne la prima donna a dirigere la New York
Philharmonic. Nel 1942 si è poi stabilita a Denver, dove nel 1948
venne nominata direttrice della Denver Community Symphony. Continuò
naturalmente ad apparire come direttrice ospite in orchestre di
tutto il mondo, tra cui anche la Japan Women’s Symphony. Dopo aver
ottenuto ogni successo possibile e aver aperto la strada alle donne
per il ruolo di direttrici d’orchestra, Antonia Brico morì nel 1989
a 87 anni, dopo una lunga malattia.
Il trailer di Sulle ali
della musica e dove vedere il film in streaming e in
TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente presente nel palinsesto televisivo di
martedì 23 aprile alle ore 21:30
sul canale Rai 1. Di conseguenza, per un limitato
periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai
Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il
momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma,
completamente gratuita, per trovare il film e far partire la
visione.
C’è da dire che, dai tempi di
Romanzo criminale, serie cult che lo lanciò 4 anni fa nei panni del
Freddo, Vinicio Marchioni ne ha fatta di strada. Dal
molto apprezzato 20 sigarette di Amadei, menzione speciale a
Venezia 2010 nella sezione Controcampo, all’ultima creazione di
Francesco Bruni, Scialla! una
piacevole sorpresa che ha messo d’accordo critica e pubblico. Ora,
l’attore romano torna con una pellicola indipendente, opera prima
di Emiliano Corapi prodotta da Andrea Petrazzi: Sulla strada di
casa.
Sulla strada di
casa, nelle sale venerdì, segue il dramma di Alberto,
piccolo imprenditore ligure costretto a fare i conti con le
difficoltà economiche attraversate dalla sua azienda. Per salvarla,
s’improvvisa corriere per un’organizzazione criminale del sud,
tacendo alla moglie – Donatella Finocchiaro – i
reali motivi dei frequenti viaggi. Ma, alla vigilia di una
partenza, un altro gruppo di malviventi s’introduce nella sua
villa, ricattandolo con il sequestro della famiglia. Per rivedere
moglie e figli, Alberto dovrà consegnare a loro il carico illecito
che sta per trasportare.
Riflessione amara sulla precarietà
che affligge il nostro Paese, il lungometraggio firmato da Corapi
mette a fuoco un problema centrale: quello della ricerca, della
conservazione e, a volte, della perdita della propria identità. Lo
fa mostrandoci il crollo di un uomo “normale”, incensurato,
prototipo dell’italiano medio che si ritrova a far parte di un
gioco più grande di lui, mettendo da parte i valori in cui si è
sempre riconosciuto. L’interpretazione di Marchioni è asciutta, senza fronzoli, e
perfettamente riuscita nel suo intento di restituire la mediocrità
e la piccolezza del personaggio di Alberto.
Lo stesso dicasi di Daniele
Liotti, del tutto a suo agio nei panni di Sergio, una
sorta di alter-ego in negativo del protagonista. I due sono in un
certo senso uniti dal comune disagio, familiare o lavorativo, che
li ha spinti a farsi complici di un mondo a loro estraneo. Ottimo
anche Massimo Popolizio, che conferma con poche
scene la sua duttilità, irriconoscibile nella parte del boss
calabrese, e buona anche la prova della
Finocchiaro (anche se forse il personaggio di
Laura meritava di essere maggiormente approfondito).
Le musiche di Giordano
Corapi sono efficaci nel riprodurre sonoramente la
tensione che scandisce le scene. Distribuito dalla Iris
Film, Sulla strada di casa è stato realizzato con poco:
meno di 300mila euro, non avendo ricevuto i finanziamenti
(richiesti) del Ministero e di Rai Cinema. Viene
da chiedersi il perché.
Trailer ufficiale e le prime
immagini di Sulla
stessa onda, film originale Netflix in associazione con
Mediaset, prodotto da
Cinemaundici, disponibile su Netflix dal 25 marzo
2021.
Sulla
stessa onda è scritto e diretto da Massimiliano
Camaiti, al suo esordio come regista in un lungometraggio, e vede
come protagonisti principali Elvira Camarrone, Christian
Roberto, Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e Vincenzo
Amato. Il film è stato girato interamente in Sicilia, a
Palermo e San Vito Lo Capo, per 6 settimane di riprese.
Ispirata a un esperimento reale che ha
scioccato il mondo e all’omonimo e acclamato film tedesco, la serie
“L’onda” segue un gruppo di adolescenti ribelli. Sognando un futuro
migliore, creano una comunità che presto si trasforma in un
fenomeno di massa. Ma quella che all’inizio sembrava una ribellione
giocosa e idealistica nei confronti dell’ordine costituito prende
rapidamente una piega terrificante… “L’onda” diventa ben presto una
potenza inarrestabile.
Ecco un estratto dell’incontro con
il cast di Sulla
stessa onda, il nuovo film Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 25 marzo.
Sulla
stessa onda è scritto e diretto da Massimiliano
Camaiti, al suo esordio come regista in un lungometraggio, e vede
come protagonisti principali Elvira Camarrone, Christian
Roberto, Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e
Vincenzo Amato.
Il film è stato girato interamente
in Sicilia, a Palermo e San Vito Lo Capo, per 6 settimane di
riprese.
Ispirata a un esperimento reale che ha
scioccato il mondo e all’omonimo e acclamato film tedesco, la serie
“L’onda” segue un gruppo di adolescenti ribelli. Sognando un futuro
migliore, creano una comunità che presto si trasforma in un
fenomeno di massa. Ma quella che all’inizio sembrava una ribellione
giocosa e idealistica nei confronti dell’ordine costituito prende
rapidamente una piega terrificante… “L’onda” diventa ben presto una
potenza inarrestabile.
Disponibile dal 25 marzo su Netflix, Sulla stessa
ondaè un primo assaggio d’estate che la piattaforma
ci offre in attesa della bella stagione.
La trama di Sulla stessa onda
Il mare dell’Isola di
Favignana e un corso di vela estivo fanno da cornice alla delicata
storia d’amore di Sara (Elvira Camarrone) e
Lorenzo (Christian Roberto), giovani protagonisti
della pellicola. Lui è un giovane istruttore di vela, lei
un’allieva piuttosto preparata e che sa il fatto suo. Tra
punzecchiature e giochi di sguardi alternati, scatterà la scintilla
tra i due una notte d’estate. A estate finita, però, si torna in
città, a Palermo, e i due dovranno fare i conti con difficoltà
familiari e un ostacolo imprevisto: la distrofia muscolare di Sara,
malattia degenerativa, con cui la giovane protagonista dovrà
imparare a convivere. La malattia condiziona non
solo la vita quotidiana di Sara, ma anche il rapporto con gli
affetti a lei vicini, sottotrame che verranno efficacemente
indagate nel secondo atto della pellicola. La potenza dell’unione
tra i due risulterà vincente contro un male che li vuole tenere
imprigionati a terra, che vuole impedire di cavalcare l’onda dei
loro sentimenti. Cercheranno quindi di vivere il tempo “pensando
a cosa altro potremmo fare insieme”, affidandosi alla purezza
dei sentimenti che gli permette di vivere la loro storia d’amore
fino all’ultimo respiro.
Una Sicilia egregiamente
fotografata da Michele Paradisi fa da sfondo alla storia
d’amore dei giovani protagonisti. È una Sicilia acquatica,
caratterizzata da una palette cromatica tenue e contemporaneamente
vivace, come lo sono Sara e Lorenzo. Lo sguardo registico abbraccia
il realismo poetico: la storia di Sara e Lorenzo sembra vivere
attraverso quadri impressionisti, che catturano le suggestioni
dell’atmosfera sicula e del loro amore. La macchina da presa indaga
il rapporto dei due in punta dei piedi, con uno sguardo come dalla
porta accanto: non è mai invasiva, petulante; al contrario,
accarezza l’amore dei nostri giovani protagonisti per raffigurarlo
nella sua purezza più assoluta. Si apprezza inoltre un uso dei
dialoghi e del linguaggio molto discreto, rarefatto, che segue la
linea estetica generale della pellicola.
Sono la semplicità e
l’essenzialità le note distintive della scrittura e della regia di
questo film, che si rivelano essere anche la chiave tramite cui
librarsi nel sentimento amoroso e godere di ogni piccolo istante,
per combattere il dolore della malattia. La loro storia d’amore è
una favola acquatica, che si staglia tra le onde spumeggianti del
mare e l’esplorazione dei luoghi della città tramite l’amore che si
intensifica. La passione per la vela diventa linguaggio comune,
esperienza interiore che vive nella condivisione, riscatto nei
confronti degli ostacoli che la vita ci pone davanti. Gli occhi
sinceri di Sara e Lorenzo conducono la narrazione, che parte dal
genere del “teen movie” ma si ritaglia poi una propria posizione
originale all’interno del panorama cinematografico italiano, che
denota un’idea di regia ben definita, lontana dagli stereotipi
connessi alla tematica della malattia e della storia d’amore. Un
genere poco praticato dal cinema attuale italiano, ma che sembra
trovare una propria dimensione con un’opera prima ben calibrata e
definita.
Il male che diventa terapia
Il concetto di terapia è
affrontato da diversi punti di vista nella pellicola ed è la chiave
di svolta della narrazione, più focalizzata sulla meraviglia delle
piccole cose e della condivisione piuttosto che sul decorso della
malattia. La prima terapia con cui Sara ha a che fare è quella
fisica, affrontata in un centro di riabilitazione dove incontrerà
ragazzi affetti da diversi disturbi, che diventeranno compagni
anche di vita, sostegno morale e speranza rigeneratrice anche nei
momenti più bui; c’è poi la terapia affettiva, lo scambio e
arricchimento reciproco con i familiari, la migliore amica e infine
il primo grande amore di Sara, Lorenzo: terapia, in questo caso,
sublimata dalla passione condivisa che è stata, e sempre sarà,
rifugio terapeutico a sua volta: la barca a vela, la decisione di
partecipare a un’ultima, finale, regata, il coraggio e un pizzico
di incoscienza che servono per sentirsi bene accompagneranno Sara
fino all’ultimo.
Il male diventa cura, se
affrontato col giusto sguardo, quello di Sara e Lorenzo. Sono
interpreti giovanissimi, eppure che esprimono tutta il vigore della
loro terra e dei loro caratteri, restituendoci due performance
attoriali davvero incisive. La malattia di Sara diventa motivo per
una crescita interiore di tutti i personaggi principali,
caratterizzati da un arco di trasformazione ben definito: è motivo
di riscoperta dei personaggi, di resa dei conti coi fantasmi del
passato e ricongiungimento di rapporti frammentati. È un film di
sguardi, reciproca conoscenza e conoscenza anche delle famiglie dei
ragazzi.
Donatella Finocchiaro,
Corrado Invernizzi, Vincenzo Amato, Manuela Ventura ci regalano
performance convincenti nei ruoli degli affetti familiari dei
ragazzi. Ci vengono presentate famiglie con delle crepe interne
rilevanti, genitori che non hanno paura a mostrare le proprie
fragilità, ma che riescono comunque a trovare un appiglio, a
risollevarsi e a riscoprirsi – come individui e poi nuclei
familiari- tramite i figli. Sono figli che, forse, hanno imparato
un po’ ad essere genitori tramite le sfide che la vita gli ha messo
dinanzi e che mostrano senza riserve la genuinità del loro
rapporto, l’intensità che li contraddistingue come individui e la
forza, il coraggio, derivante dall’attività sportiva praticata, che
ne ha forgiato il carattere e il percorso di vita.
Debutta oggi su NetflixSulla
stessa onda, il film italiano Originale Netfli di
Massimiliano Camaiti con Elvira Camarrone, Christian
Roberto, Donatella Finocchiaro, Corrado Invernizzi e con
Vincenzo Amato.
Sulla
stessa onda è un film NETFLIX in
associazione con MEDIASET una produzione
CINEMAUNDICI
La fine dell’estate, un’isola in
Sicilia, un corso di vela. Sara e Lorenzo s’incontrano e
s’innamorano immediatamente. Lui è il giovane istruttore, lei
l’alunna più testarda. Per entrambi è il primo amore, quello in cui
le emozioni viaggiano sempre più veloci. La magia sembra però
finire una volta tornati a casa, a Palermo. Sara diventa
inaspettatamente sfuggente e ogni tentativo di Lorenzo di
ricontattarla cade nel vuoto. Ma non è l’abituale fine di un amore
estivo, Sara nasconde un segreto. Un piccolo problema fisico al
campus, un forte crampo a Palermo e la notizia dell’aggravamento
della sua distrofia muscolare piomba nella vita della ragazza. Il
corso di vela è stato il suo ultimo momento di totale
spensieratezza… se tutto presto dovrà finire, che senso ha
continuare a vivere il suo amore per Lorenzo? In un viaggio pieno
di rischi, incoscienza e coraggio, Sara e Lorenzo saranno costretti
a crescere in fretta per rendere eterno ogni momento della loro
storia.
Note di regia
Una storia d’amore giovanile viene
travolta dalla notizia della malattia di uno dei due protagonisti.
Sulla stessa onda è senza dubbio un film di genere. Ma se un film
di genere racconta, ovviamente, tematiche comuni al genere di
appartenenza, le scelte stilistiche al suo interno possono
divergere e allontanare enormemente una storia dall’altra. Un film
di genere può diventare “unico” e personale.
Durante la scrittura di questo film
ho stampato e attaccato al muro due fotografie: una di Luigi Ghirri
e una di Massimo Vitali. Nella foto di Ghirri, come quasi sempre,
non c’è nessuno: solo una passerella posata sulla sabbia che
taglia in due l’inquadratura e va dritta verso l’acqua; in quella
di Vitali, una moltitudine di persone sono assiepate, una sopra
l’altra, in riva al mare. Le due foto sono state la mia nota visiva
per non abbandonare mai la voglia di raccontare una storia dove due
solitudini, dopo essersi incontrate, cercano di allontanarsi dalla
folla che li circonda alla ricerca dell’intimità necessaria per
vivere pienamente il loro amore.
Quali erano quindi la distanza e la
prospettiva da utilizzare per raccontare visivamente queste
emozioni? Con il d.o.p., Michele Paradisi, abbiamo cercato di
catturare l’atmosfera dentro la quale far muovere i nostri
personaggi effettuando le scelte stilistiche che più ci
permettessero di supportare la storia. La luce che riflette sulla
sabbia, sul mare, sulle maioliche dei pavimenti delle case, che
rimbalza per terra per poi tornare su ad illuminare i volti dal
basso. Le linee verticali, orizzontali e oblique che tagliano
spesso il fotogramma. I totali, a volte dei campi lunghissimi, che
si aprono a fine scena posizionando i personaggi all’interno di un
contesto più vasto, come a voler “ricollocare” le problematiche
dei nostri protagonisti. Infine, l’apporto della Sicilia che con le
sue spiagge, i suoi monti, i suoi palazzi malridotti, porta la
storia in una
dimensione quasi atemporale.
L’aspetto décalé di tutto quello che troviamo su quest’isola
aiuta, a mio giudizio, ad assottigliare eventuali barriere
generazionali e dona al film un sapore nostalgico per un pubblico
anche più maturo.
I protagonisti del film si
ritrovano ad affrontare la loro prima storia sentimentale e allo
stesso tempo una malattia spaventosa: la distrofia muscolare.
Prendendo la malattia in una fase non ancora acuta, avevo la
possibilità di concentrare le mie attenzioni sulle ricadute
psicologiche più che sui problemi fisici. Avevo più spazio per
raccontare relazione fra i due ragazzi.
Esiste qualcosa emozionalmente più
forte dell’amore?
L’emotività del film doveva venire dalla risposta a questa
domanda.
In questo contesto, era importante
che i due attori avessero realmente l’età dei protagonisti in modo
che l’ingenuità e la purezza di un primo amore fossero credibili.
Ma una volta scelti, Elvira e Christian, durante la preparazione
del film, recitano senza riuscire ad entrare nei personaggi. La
situazione non migliora con l’avvicinarsi delle riprese. Tanto che
l’organizzatore mi consiglia, per la prima settimana, di girare con
due macchine per avere più ciak possibili. A tre giorni
dall’inizio del film, lascio i ragazzi da soli nella sala prove.
Quando torno, li trovo contentissimi, commossi.
Dal bar accanto, hanno passato un
pezzo che li ha totalmente sbloccati. In mia assenza hanno provato
una scena che, secondo loro, è venuta benissimo. Li guardo
dubbioso, la rifanno, sorrido contento. Quel pezzo, Promise di Ben
Howard, è stato sempre ascoltato sul set prima delle scene emotive
ed oggi è diventato il brano di punta della nostra colonna
sonora.
Sulla scia di Edgar
Wright, che ha abbandonato il timore di
Ant-Man della Marvel per divergenze creative,
ecco altri 10 registi che hanno lasciato (o sono stati rimpiazzati)
film ambiziosi che si sono rivelati, quasi sempre, grandi successi
di pubblico.
Da Tim Burton con
Maleficent, fino a Anthony
Mann con Spartacus, ecco i 10
registi, 11 con Wright, che hanno lasciato dei progetti solidi per
divergenze o perchè sostituiti dalla produzione.