Arriva uno degli eventi sportivi più attesi della stagione americana: il Super Bowl e con esso anche molto spot inediti dei prossimi film in uscita, tra i più attesi: Cowboys and Aliens, Priest e Wolrd Invasion. Per vedere gli spot.
Super Bowl 50: Helen Mirren nell spot della Budweiser
Anche Helen Mirren ha preso parte alle pubblicità realizzate appositamente per il Super Bowl 50, evento che mette sempre in moto una incredibile macchina del marketing.
L’attrice premio Oscar nel pubblicizzare la famosa birra Budweiser, mette in guardia gli spettatori contro l’abuso di alcol.
Ecco il video:
https://www.youtube.com/watch?v=Rb2VXVmUga4
Vedremo Helen Mirren al cinema dall’11 febbraio in L’ultima parola – la vera storia di Dalton Trumbo, al fianco di Bryan Cranston.
Super Bowl 50: ecco chi ha vinto la gara degli spot cinematografici
Il cinema di blockbuster, per tradizione, utilizza la vetrina del Super Bowl per pubblicizzare, con spot tv e trailer, le prossime uscite, in genere sempre film ad alto budget, considerando anche l’alto costo che quel particolare spazio pubblicitario ha. Di seguito trovate la classifica degli spot che hanno generato più risposta mediatica da parte dei social.
Al primo posto si posizione Captain America Civil War, che ha avuto il maggior numero di interazioni, poi arriva Deadpool, con il più alto traffico di condivisioni su Facebook e a sorpresa Kung Fu Panda 3 vince invece la battaglia su Youtube.
Ecco il grafico:
Super Bowl 50: Christopher Walken nello spot della Kia Optima
Testimonial d’eccezione per la Kia Motors che si affida alla leggenda del cinema Christopher Walken per la promozione della sua Optima.
https://youtu.be/9r0FrXXKeiA
Super Bowl 50: anche Jeff Goldblum per le pubblicità speciali
Il sempre affascinante Jeff Goldblum ha partecipato alla pubblicità speciale di Apartments.com realizzata in occasione del Super Bowl 50 che si svolgerà domenica 7 febbraio.
Ecco lo spot di seguito:
https://www.youtube.com/watch?v=L6OmHbZ2vHs
Vedremo Jeff Goldblum al cinema in Independence Day Resurgence, il chiacchierato sequel del film ancora una volta diretto da Roland Emmerich, a partire dal il 24 giugno 2016 dopo vent’anni dal primo film.
Super Bowl 2019: ecco quali trailer potrebbero arrivare
Non esiste occasione migliore della finale del Super Bowl per lanciare i trailer dei più attesi della stagione, appuntamento imperdibile per i tifosi dei Los Angeles Rams o dei New England Patriots e per gli appassionati di cinema che andrà in onda il prossimo 3 febbraio sulle reti di CBS.
Ma cosa possiamo aspettarci in termini di contenuti esclusivi e footage inediti? A grande richiesta, e anche un po’ prevedibile viste le strategie passate, l’arrivo del nuovo trailer di Avengers: Endgame: se facciamo riferimento allo scorso anno, i Marvel Studios avevano inserito uno spot di 30 secondi di Infinity War durante la finale del Super Bowl, e quella pausa pubblicitaria venne seguita da 17,6 milioni di spettatori su Facebook e YouTube. Praticamente il record assoluto per un qualsiasi spot dell’evento sportivo. Lo discorso vale Captain Marvel, che uscirà nelle sale il 6 Marzo, al quale la CBS potrebbe aver riservato un posto d’onore.
Super Bowl 2019 – le previsioni per i trailer
Per quanto riguarda la concorrenza DC, la Warner Bros. dovrebbe continuare la campagna marketing del suo primo cinecomic del 2019, Shazam!, ma non è escluso che possa arrivare addirittura del materiale su Wonder Woman 1984 (la cui release è fissata a Giugno) sfruttando la scia positiva di Aquaman o sul Joker di Todd Phillips con Joaquin Phoenix, le cui riprese sono terminate il mese scorso.
Sempre la Disney ha in programma diversi film che il pubblico attende con particolare interesse, da Toy Story 4 a Star Wars: Episodio IX (che però è ancora in fase di lavorazione, quindi il massimo a cui potremmo aspirare è un breve teaser che annunci il titolo ufficiale del film). Senza dimenticare i live action di Dumbo, Aladdin, Il Re Leone e soprattutto Frozen 2.
Altri film di respiro internazionale perfetti per i break pubblicitari della finale potrebbero essere IT: Capitolo 2 (seconda parte in uscita a settembre 2019 con James McAvoy, Jessica Chastain, Bill Hader e Bill Skarsgård), Hobbs and Shaw (spin-off di Fast & Furious con protagonisti Dwayne Johnson e un cast stellare), Men in Black: International (con gli attori del MCU Chris Hemsworth e Tessa Thompson), John Wick 3, Detective Pikachu, il reboot di Hellboy, Dragon Trainer 3, Alita Battle Angel e Godzilla: King of the Monsters.
Fonte: Cinemablend
Super Bowl 2016: ecco i film che avranno uno spot tv durante la partita
Il prossimo 7 febbraio gli Stati Uniti si uniranno davanti alle loro tv per guardare il Super Bowl 2016. L’evento è atteso non solo dagli amanti dello sport ma anche dagli appassionati di cinema, che sanno quanto possa essere ambito lo spazio pubblicitario durante la partita. Ma quali studi potranno sborsare 5 milioni di dollari per uno spot tv da 30 secondi? Sicuramente ci sarà Deadpool, per il quale è prevista anche una promozione sul posto da parte di Ryan Reynolds e TJ Miller, ma la Fox ha investito anche su X-Men Apocalypse e su Independence Day Resurgence.
Per quanto riguarda la Universal, sicuramente ci saranno nuove immagini da The Hunstman’s Winter War e da Tartarughe Ninja 2: fuori dall’ombra, anche se in rete si specula su Bourne 5.
Per quanto riguarda la Disney, sicuramente ci saranno spot di Captain America Civil War, tra gli altri, mentre non è previsto nessuno spazio per Sony e Warner Bros, il che vuol dire nessuno nuovo footage di Suicide Squad e Batman v Superman Dawn of Justice.
Fonte: The Hollywood Reporter
Super Bowl 2014: Schwarzenegger si allena per Bud
Anche l’attore ed ex governatore della
California, si prepara in vista della finale del
Super Bowl 2014 del 2 febbraio che
assegnerà il titolo di campione della National Football League,
solo che la sua acconciatura è al limite dell’imbarazzo.
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Il video che sta facendo il giro della rete l’ex Terminator e Conan si allena con una racchetta da ping pong per lo scontro finale. Lo spot è firmato da Bud, una delle birre più note negli USA, con cui l’attore ha firmato un contratto multimilionario. Infatti, l’attore ha incassato 3 milioni di dollari per circa 30 secondi di spot commerciale.
Leggi anche: Terminator Genesis le riprese ad aprile
Vi ricordiamo che Arnold Schwarzenegger sarà presto nel terzo capitolo de I Mercenari 3, oltre all’annunciato reboot del franchise di Terminator.
Leggi anche: I Mercenari 3 primo teaser internazionale
Per coloro che non conoscono il Super Bowl: Il Super Bowl è l’incontro finale che assegna il titolo di campione della National Football League (NFL), la lega professionistica statunitense di football americano. Negli USA viene considerato come l’incontro che assegna il titolo di campione del mondo di questo sport, ed è, preso singolarmente, l’evento sportivo più importante dell’anno, in grado di paralizzare per un giorno l’intera nazione davanti al teleschermo, ed è quasi considerato come un giorno di festa nazionale. Si tiene solitamente nell’ultima domenica di gennaio o nella prima di febbraio, e registra abitualmente negli Stati Uniti gli ascolti televisivi più alti in assoluto. Il Super Bowl utilizza i numeri romani per identificare l’annata della finale, piuttosto che l’annata in cui si svolge. Inoltre avviene nell’anno successivo rispetto alla stagione corrente. Per esempio il Super Bowl VIII che è stato disputato il 13 gennaio 1974 va a chiudere la stagione 1973, quindi la squadra vincitrice sarà campione per la stagione 1973 nonostante il Super Bowl sia stato giocato nel 1974.
Super Bowl 2014: James Franco nello spot Ford
Manca poco all’inizio del Super Bowl 2014, e nell’attesa di questi pochi minuti vi proponiamo lo spot di James Franco. L’attore è il protagonista della campagna di Ford. Possiamo vedere il teaser dello spot in cui Franco è seduto accanto a una tigre:
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Lo Spot del Super Bowl
2014 di Ford parlerà delle nuove tecnologie ibride.
Il costruttore americano ha infatti rilasciato per ora solo un
breve teaser del filmato che andrà in onda pochi secondi prima del
calcio d’inizio della partita. La vettura al centro dello spot
sarà la nuova Ford Fusion Hybrid che
sarà presentata dal comicoRob Riggle che descriverà con
numerosi aggettivi non proprio ortodossi la propria vettura ibrida,
paragonandola anche ad un grifone, con testa da aquila e corpo da
leone.
Super Bowl 2014 Spot: Laurence Fishburne ritorna come Morpheus per Kia
Nuovo spot dall’attesissimo Super Bowl, e questo nuovo video segna un ritorno graditi di Laurence Fishburne come Morpheus dal franchise The Matrix, l’occasione è per promuovere la nuova Kia K900, la nuova berlina di lusso della casa automobilistica coreana. Uno spot che costa alla casa ben 4 milioni di dollari per la messa in onda che dura solo 3o secondi. Lo spot intero invece dura 90 secondi.
Guarda anche: Scarlett Johansson censurata: ecco lo spot
L’attore nello spot riprende anche una delle battute del cult del 1999: “Scegliete la chiave blu e tornerete al lusso come lo conoscete, scegliete la chiave rossa e non guarderete mai più il lusso allo stesso modo”.
Guarda anche: Tom Hiddleston Ben Kingsley e Mark Strong nello spot Jaguar
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Matrix è un film del 1999 scritto e
diretto da Lana e Andy Wachowski. È un film di fantascienza che ha vinto
numerosi premi, tra cui 4 Oscar. Il titolo deriva dall’inglese
matrix ovvero matrice di numeri, elementi di tipo tabellare
derivanti da strutture matematiche, molto utilizzate in informatica
per associare dati, o sistemi di dati, tra loro. In questo caso la
matrice rappresenta una sorta di cyberspazio o realtà simulata
creata dalle macchine. Il film è uscito nelle sale negli Stati
Uniti il 31 marzo 1999 e il 7 maggio successivo nelle sale
italiane. Ha avuto due sequel, Matrix Reloaded e Matrix
Revolutions, che però, sebbene campioni d’incassi, hanno ricevuto
parecchie critiche negative da parte della cinematografia e del
pubblico a causa delle loro trame questa volta davvero troppo
visionarie e irreali.
Super 8: spettacolare clip!
E’ stata rilasciata una nuova clip di Super 8, riguardante lo spettacolare incidente del treno.
Super 8: recensione del film di JJ Abrams
Nell’estate del 1979, un gruppo di amici in una piccola cittadina dell’Ohio è testimone di un incidente ferroviario mentre sta girando un film in Super 8 nei pressi del luogo del disastro. Subito i ragazzi sospettano che l’incidente non sia stato tale e, subito dopo, strane sparizioni e misteriosi eventi iniziano ad avere luogo nella loro città. Lo sceriffo cercherà di vederci chiaro, scoprendo qualcosa di molto più spaventoso di quanto non avessero osato immaginare.
L’aspettativa che ha accompagnato Super 8 ne ha fatto senza ombra di dubbio uno dei titoli più attesi dell’estate cinematografica (Americana) del 2011. C’è una forza impressionante dietro a questa operazione, lo si percepiva sin dalle battute iniziali e ancora di più la si apprende guardando il film.
Un sentimento profondo, ingenuo e leale nei confronti del cinema e nella voglia di far cinema che caratterizza ogni giovane ragazzo che sogna di poter un giorno raccontare attraverso le immagini le sue fantasie, le sue paure, le sue incertezze. Sin da subito la dichiarazione d’intenti di J.J. Abrams era apparsa molto chiara: realizzare un’opera su di sé e sul cinema che da bambino lo aveva affascinato. Quel cinema di ragazzi desiderosi di avventurarsi fra i mille problemi di un’adolescenza difficile da affrontare dove il senso di comunità, del lavoro,dell’amore e della famiglia vengono messi alla prova da eventi straordinari, spaventosi e fantastici: tradotto in una parola la straordinaria visione spielberghiana del mondo.
E il film di J.J. Abrams ci riesce in pieno. Il regista è abile a cogliere l’essenza di quel modo di raccontare, di quel modo di guardare al mondo con occhi diversi.
Ma non è solo quello. Forse il merito più grande del film è quello di sapersi esprimere anche in maniere molto personale senza dover rinunciare all’idea di fondo. Per quanto la storia e le dinamiche dei personaggio rispecchino in pieno l’epoca spielberghiana, allo stesso tempo Abrams riesce nell’intento di fornire una propria e personale identità alla pellicola.
Gli omaggi di partenza sono si film come E.T. e Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma ben presto i vari riferimenti si allargano ad un universo che coinvolge direttamente il regista, quindi sarà la volta di un’idea di cinema che abbiamo già visto in pellicole come Cloverfield o in serie televisive quali Lost e Fringe, che fanno parte del repertorio di Abrams, contaminando il film di varie anime come in precedenza aveva fatto in maniera impeccabile con Star Trek.
Forse uno dei limiti
del film è proprio questo: non riuscire in pieno a trovare quella
sintesi perfetta che
J.J. Abrams ci ha abituati a vedere sullo
schermo. Quella sorta di equilibrio che bilancia tutto il film
fra momenti comici, tristi, romantici e spaventosi,
rendendolo una narrazione contaminata ma ben delineata.
A parte questo piccolo neo Super 8 risulta essere di grande fattura sotto tutti i punti di vista. Partendo dalle musiche di Michael Giacchino, alle scenografie, ai costumi, finendo agli attori, su tutti la talentuosa Elle Fanning. Super 8 non fa altro che regalarci un bel film nostalgico, confermando il grande talento di J.J. Abrams, a detta di molti tra i più bravi giovani “menestrelli” di Hollywood.
Super 8: prime foto dal set!!
Sono iniziate a Weirton le riprese di Super 8: ecco alcune nuove immagini dal set del misterioso nuovo film di J.J. Abrams sviluppato assieme a Steven Spielberg. E al cast si aggiunge AJ Michalka!
Super 8: posticipato a Settembre!
La Universal Pictures Italia comunica che il nuovo atteso film del regista J.J. Abrams -Super 8- uscirà nelle sale italiane il prossimo 30 settembre 2011!! A quanto pare si è deciso di posticipare di molto la prima data d’uscita, visto che il film era programmato per il 10 Giugno.
Super 8: locandina vintage e nuova clip!
Ecco una suggestiva locandina di
Super 8, diretto da J.J. Abrams e prodotto da Steven Spielberg. Oltre alla nuova locandina
è stata pubblicata una nuova clip del film
Super 8: intervista a Steven Spielberg e J.J. Abrams!
Empire ha avuto l’occasione di intervistare in esclusiva Steven Spielberg e J.J. Abrams sul loro film Super 8. Nel video parlano dell’esperienza di lavorare insieme a questo progetto e svelano alcuni dettagli sul film.
Super 8 J.J. Abrams Steven Spielberg: nuovo video dal set
Continuano, nel massimo della segretezza, le riprese di Super 8 a Weirton: ecco un nuovo filmato dal set del film di J.J. Abrams sviluppato assieme a Steven Spielberg!
Super 8 – Edizione Blu-ray – recensione
Per gli appassionati di fantascienza e
per i nostalgici del cinema degli anni ’80, domani 25 gennaio
arriva in Blu-Ray e Dvd Super 8, il film campione d’incassi nel
2011 frutto della collaborazione tra J.J. Abrams alla regia e
Steven Spielberg come produttore.
Supacell: recensione della nuova serie Netflix
I prodotti cinematografici sui supereroi sembrano attirare sempre il pubblico. Dopo decenni di film e serie Marvel e DC , lo spettatore viene attratto dall’idea di avere un dono, un superpotere. Supacell però rappresenta un nuovo tipo di supereroi. Scritta, diretta e ideata da Rapman, la serie presenta un gruppo di mutanti, accomunati dall’essere di colore e dall’avere delle particolari abilità. Supacell è al momento formata da una sola stagione da sei episodi, ognuno di circa 50 minuti. Il cast è formato da figure già note nel panorama cinematografico: l’attore Tosin Cole (Bob Marley: one love, Doctor Who) qui interpreta Michael, mentre Calvin Demba (Kingsman: il cerchio d’oro, Last Christmas) è nel ruolo di Rodney.
Supacell: i mutanti del sud di Londra
Michael, Andre, Sabrina, Taser e Rodney vivono delle vite apparentemente normali: ognuno di loro affronta i propri demoni quotidiani, dalla mancanza di denaro, fino ai demoni passati e ad un imminente matrimonio. Tutto però sembra lentamente cambiare: in maniera quasi inconsapevole, tutti loro reagiscono a situazioni di difficoltà o di stress emotivo usando dei loro poteri.
Andre scopre di essere dotato di una super forza colpendo per rabbia uno sportello automatico, Sabrina spinge indietro il suo ex traditore con la telecinesi e Rodney, per cercare di prendere un autobus, si ritrova ad aver corso fino a Edimburgo con la sua super velocità. Ma il potere cruciale per la squadra è quello di Michael: gli spostamenti spazio-temporali. E’ così che Michael riesce a viaggiare nel futuro, per scoprire che la sua amata Dionne morirà a distanza di pochi mesi dal suo presente e, per impedirlo, dovrà allearsi con gli altri mutanti.
Ma gli incappucciati sono alla loro ricerca, per portarli nello strano centro mostrato allo spettatore dai primi attimi del primo episodio. Non è chiaro, però di cosa si tratti: i mutanti vengono usati per ricerche o qui vengono repressi i loro poteri?

I supereroi nella realtà
Il primo elemento che risalta in Supacell è la rappresentazione dei personaggi come persone totalmente normali. In molte pellicole dei supereroi, specialmente dell’universo Marvel, si tende ad individualizzare gli eroi, estraniandoli talvolta dalla realtà quotidiana. A differenza di Tony Stark, Peter Parker o Steve Rogers, questi mutanti vivono i problemi della vita “comune”: Andre ha problemi economici e non riesce a trovare un lavoro per via dei suoi precedenti penali, Sabrina spera di ottenere una promozione come infermiera senior, Rodney viene respinto dalla sua famiglia e cerca di guadagnare il necessario facendo lo spacciatore.
Inoltre, in Supacell i personaggi sembrano provenire da sfondi sociali ben diversi tra loro. Questo si nota già confrontando la realtà di rivalità tra gang che vive Taser e la tranquilla e agiata vita di città di Michael.
Un finale aperto
Questa prima stagione di Supacell lascia molte questioni in sospeso. I primi sei episodi sembrano essere stati più una sorta di preparazione per sviluppi successivi: restano aperte tutte le domande sul centro in cui vengono portati i mutanti, mostrato brevemente qui nel primo e negli ultimi episodi. Di conseguenza non si ha un effettivo scontro tra i cinque supereroi e gli “scienziati cattivi”, in particolare non si è arrivato al momento futuro che vede Michael nel primo episodio.
Tutto lascia presumere che l’obiettivo della prima stagione fosse principalmente presentare i personaggi e gettare le basi per un possibile proseguimento. Nonostante ciò, Netflix non si è ancora propriamente sbilanciata a riguardo, ne sulla possibilità di una seconda stagione ne, naturalmente, sulle tempistiche di produzione e distribuzione.

Supacell: una storia avvincente
Altro fattore interessante nella serie è l’attenzione alle inquadrature, specialmente nei primi episodi. I cinque mutanti originariamente non si conoscono, l’unica cosa che sembra accomunarli oltre il potere sembra la zona in cui vivono, il Sud di Londra, e, per alcuni, il criminale Crazy. E’ proprio nel covo di Crazy che tutti loro, meno Michael, si incontreranno. Prima di questo, però, si tende a rappresentare una sorta di forza che li attrae l’un l’altro facendoli spesso ritrovare fianco a fianco, quasi per caso. Michael incontra Rodney dal primo episodio, quando quest’ultimo gli offre della marjuana, mentre Michael e Andre vengono inquadrati in un ristorante seduti in due tavoli separati, schiena contro schiena.
Nonostante la parziale staticità della trama, dovuta a tanti nodi della storia lasciati incompiuti e irrisolti, Supacell mantiene salda l’attenzione del pubblico con l’alternarsi della quotidianità dei personaggi e diverse scene d’azione, prima tra la gang di Taser e le organizzazioni rivali, e poi contro gli incappucciati.
Suntan: trailer e poster del film di Argyris Papadimitropoulos
Ecco il trailer e il poster del film “Suntan” di Argyris Papadimitropoulos, che arriverà nelle sale italiane dal 13 luglio distribuito da Trent Film.
Il film sarà il primo appuntamento al cinema della rassegna Greek Weird Wave 10, dedicata ad alcuni dei principali esponenti della New Wave greca, e che porterà nuovamente in sala anche i film “Miserere” (20 luglio) e “L – Un uomo, un’auto e un barattolo di miele” (27 luglio), entrambi diretti da Babis Makridis e sceneggiati da Efthymis Filippou, candidato al Premio Oscar® per “The Lobster” nel 2017 e autore delle sceneggiature di “Dogtooth” (2009), “Alps” (2011) e “Il sacrificio del cervo sacro” (2017) scritte insieme al regista Yorgos Lanthimos.
La vicenda si svolge su un’isoletta greca che prende vita solo nella stagione estiva. Qui, nel turbinio della movida d’Agosto, il timido medico locale Kostis si imbatte in un gruppo di giovanissimi vacanzieri e rimane stregato dallo spirito libertino della ventenne Anna. Ciò che inizia come un’infatuazione, insieme alla riscoperta della giovinezza perduta, si trasforma lentamente in un’ossessione: Kostis, infatti, sarà disposto a fare di tutto per tenersi Anna.
Girato durante l’estate sulla minuscola isola di Antiparos, frequentata dal regista fin dall’età di 15 anni, “Suntan” ci dimostra come l’abbronzatura sia una cosa bellissima, al contempo pericolosa e che svanisce rapidamente, proprio come la giovinezza.
“Poco più che quarantenne, il protagonista Kostis è un esemplare atipico del mondo adulto” – spiega il regista Argyris Papadimitropoulos – “Non ha una famiglia sua, a differenza della maggior parte degli uomini coetanei. Proprio come loro, però, è prigioniero del proprio corpo, costretto a restare a guardarlo appassire, incapace di resistere allo spietato scorrere del tempo. Si trova di fronte a cinque ottimi esempi di giovinezza – e la giovinezza è un periodo della vita che Kostis ha superato da tempo, probabilmente mai vissuto al massimo o come avrebbe voluto. È un momento di divertimento, svago e, soprattutto, di disattenzione fisica in cui il corpo comanda. È l’età in cui si desidera di più l’euforia, il gioco, la danza, l’innamoramento e l’inseguimento delle passioni della carne.”
L’eterna estate greca fornisce lo sfondo perfetto per questa stravaganza di desiderio e tutto ciò che ne consegue: flirt, sesso occasionale, droghe, alcol e spingersi oltre i limiti per vedere fino a che punto può arrivare il tuo corpo. Nell’esplorazione dei confini del protagonista e del suo viaggio nella terra sconosciuta della fisicità, il regista dichiara di essersi imbattuto in una terra a lui sconosciuta e, un po’ ironicamente, ha finito per scoprire un genere: il coming of age di mezza età.
Sunshine: recensione del film di Danny Boyle
Sunshine è un film del 2007 diretto da Danny Boyle e con protagonisti Cillian Murphy, Chris Evans, Rose Byrne, Michelle Yeoh, Cliff Curtis e Mark Strong.
La trama del film Sunshine
Nel 2057 il Sole
si sta spegnendo e la Terra rischia l’estinzione. Per tentare di
salvarla, è stato mandato in missione un esperto equipaggio
composto da due astronauti e un gruppo di scienziati, a bordo
dell’enorme astronave Icarus II, con l’incarico di gettare e
detonare nella stella una gigantesca bomba nucleare al fine di
riattivare le reazioni nucleari all’interno del Sole ed evitarne lo
spegnimento.
A compiere la stessa missione sette anni prima, era stata mandata l’astronave Icarus I, quasi identica, di cui però si erano perse le tracce prima che raggiungesse il Sole.
Fanno parte dell’equipaggio il capitano (Kaneda), un fisico (Robert Capa), una biologa (Corazon, detta Cory), il primo ufficiale addetto alle comunicazioni (Harvey), un esperto matematico (Trey), la co-pilota (Cassie), un ingegnere (Mace) ed uno psicologo (Searle). Durante il viaggio verso il sole, il gruppo ha una serie di vicissitudini, dettate soprattutto dal nervosismo che la difficile e delicata missione scatena in loro.
Sunshine, la fantascienza secondo Danny Boyle
Sunshine è un film di fantascienza del 2007 diretto da Danny Boyle, regista, tra gli altri, di Trainspotting. La matrice del film è puramente apocalittica, essendo la storia basata su un evento tanto caro a Hollywood: la fine del Mondo causata da eventi spaziali catastrofici. Se Armageddon, uscito nove anni prima, delegò a un grosso meteorite il compito di mettere fine alle nostre vite, Sunshine si affida al graduale spegnimento del sole. Rispetto però a tanti film sul genere, lo fa da una prospettiva anticonvenzionale: puntando soprattutto sulla psiche dei protagonisti. In coloro che sono chiamati a salvarci si innesca infatti una tensione scatenata dall’istinto per la sopravvivenza.
D’altronde si sa, in
situazioni di pericolo emergono tanti difetti tipici dell’uomo, e
le diatribe tra i personaggi quasi fanno dimenticare che il
pericolo principale sia lo spegnimento del sole. Del resto lo
sceneggiatore Alex Garland – ispiratosi alla teoria della morte
termica dell’universo – ha così spiegato la sua idea: “Ciò che
mi interessava era l’idea che si potesse arrivare ad un punto in
cui la sopravvivenza dell’intero pianeta ricadesse sulle spalle di
un solo uomo, e come questo potesse dargli alla testa”.
L’egoismo dei protagonisti finisce per diventare più pericoloso del
sole stesso.
La scelta del cast da parte del regista Danny Boyle si basò su scelte decisamente etniche. Decise di scegliere un cast artistico misto e complesso, in modo da incoraggiare un processo più democratico, similmente a come era avvenuto per il film Alien di Ridley Scott. L’equipaggio venne composto con attori di nazionalità americana e asiatica, supponendo che nel futuro i programmi spaziali della NASA e il Programma spaziale cinese fossero comunque quelli più avanzati, ignorando però quelli cinesi e brasiliani pure molto avanzati, onde evitare un cast esageratamente disparato. Il produttore, Andrew Mcdonald, richiese inoltre che venisse selezionato un cast che potesse ostentare un accento americano di alto livello.
La produzione del film
La produzione del film fu funestata da iniziali problemi di finanziamento. Nel marzo 2005, dopo aver ultimato Millions (2004) il regista Danny Boyle venne preso in considerazione per dirigere 3000 Degrees, un progetto della Warner Bros. Allo stesso tempo però Boyle ricevette una sceneggiatura scritta da Alex Garland, che aveva già affiancato il regista nel 2000, con The Beach e nel 2002 con 28 giorni dopo. Assieme al produttore Andrew Mcdonald presentarono la sceneggiatura alla 20th Century Fox, che però si dimostrò riluttante a finanziare un film simile al recente remake di Solaris visti bassi incassi ottenuti dalla pellicola.
Il film venne quindi finanziato indirettamente, affidandosi alla Fox Searchlight Pictures. Il budget iniziale stimato però si aggirava sui 40 milioni di dollari, troppi anche per la Fox Seachlight, e quindi Mcdonald cercò altri finanziatori nel Regno Unito, ottenendo aiuti dall’Ingenious Film Partners.
Curiosità sul film Sunshine
Lo sceneggiatore Alex Garland per scrivere Sunshine si ispirò direttamente alla teoria della morte termica dell’universo, in particolare da un articolo che «proiettava il futuro dell’umanità in una prospettiva completamente scientifica ed atea». L’articolo era stato pubblicato da un periodico scientifico statunitense, e Garland si chiese cosa sarebbe successo se il sole fosse morto. Garland sottopose quindi la sceneggiatura al regista Danny Boyle che la accolse di buon grado, rimuginando da tempo l’idea di girare un film fantascientifico ambientato nello spazio. Boyle e Garland lavorarono sulla sceneggiatura per un anno, ideando oltre 35 progetti durante i loro esperimenti.
La storia venne inoltre scritta in parte per riflettere la brillante e «necessaria arroganza» della scienza della vita reale, nel momento in cui agli scienziati del mondo viene presentata la crisi che minaccia la Terra.
L’ambientazione temporale della trama, 50 anni nel futuro, venne scelta per non sembrare troppo distante dalla realtà odierna, ma al tempo stesso per permettere un viaggio verso il sole con tecnologia avanzata e futuristica. Vari consulenti scientifici, teorici del futuro e produttori di strumentazioni tecnologiche vennero consultati per meglio delineare una strumentazione realistica.
Boyle considerò inoltre la storia di Sunshine come un approccio controintuitivo al problema contemporaneo del surriscaldamento globale, con la morte del sole che diventa una minaccia. Originariamente, Sunshine venne pensato con un’introduzione di una voce fuori campo che racconta dei genitori che insegnano ai figli di non guardare il sole, e di come i bambini sarebbero invece stati spinti a farlo proprio dal divieto.
Boyle descrive il sole come una personalità quasi divina all’interno del film, creando una dimensione psicologica per gli astronauti a causa delle sue enormi dimensioni e della sua potenza.
Per ricreare l’ambientazione, Boyle e Garland, si affidarono anche a impiegati della NASA e a vari astrofisici. Un fisico in particolare, Brian Cox dell’università di Manchester, venne consultato per istruire gli attori, dopo che il regista aveva notato il lavoro svolto da Cox con il cast del programma televisivo Horizon. Il fisico tenne regolari lezioni ai membri del cast sulla fisica del sole.
Cox consigliò inoltre a Boyle e Garland di ridurre le dimensioni della bomba nucleare trasportata dall’astronave Icarus II, per parificarla alle dimensioni dell’isola di Manhattan, anziché delle dimensioni della Luna come inizialmente pensato.
Nel retroscena del film, la causa della morte del Sole è una Q-ball, ma secondo Cox il Sole nella realtà non sarebbe denso abbastanza per fermare una Q-Ball. Boyle ha quindi deciso di usare arbitrariamente una licenza poetica per descrivere tale scena, impossibile nella realtà.
Sunshine Cleaning – non c’è sporco che tenga: recensione del film con Abigail Breslin
Dai produttori di Little Miss Sunshine arriva Sunshine Cleaning – Non c’è Sporco che Tenga! Pubblicità allettante per chi ha visto e inevitabilmente amato le avventure della piccola Abigail Breslin e della sua sgangherata famiglia. E senza dubbio alla pellicola diretta dalla regista neozelandese Christine Jeffs ha contribuito a creare delle aspettative negli spettatori che probabilmente sono state parzialmente deluse.
Sunshine Cleaning è la storia di due sorelle, Amy Adams e Emily Blunt, che faticano a restare a galla tra mille problemi, e nel momento di massimo bisogno trovano, grazie ad un suggerimento, una via per il guadagno: la bonifica delle scene del crimine. Alle due giovani donne si affianca un padre con aspirazioni da imprenditore, Alan Arkin, e il figlio della maggiore.
Nel
corso del loro nuovo impiego, le ragazze troveranno il modo di
affrontare il loro trauma comune, di discuterne e di trovare
finalmente una strada che possa soddisfare le loro aspirazioni. La
storia scorre senza particolari colpi di scena, in maniera
piuttosto piatta ma non statica da un punto di vista emozionale.
Senza dubbio il traino della storia è la splendida interpretazione
di entrambe le giovani attrici, che sostengono i personaggi e la
storia intera con incredibile efficacia, diventando davvero sorelle
sullo schermo.
Resta tuttavia una sensazione di non detto: il passato delle due donne che le lega al di là del legame ovvio di parentela, la paternità del bambino, i percorsi che hanno portato le protagoniste al punto dove comincia la narrazione e la natura della loro stessa personalità. Pur non rinunciando a personaggi discretamente caratterizzati come il piccolo Oscar (Jason Spevack) o Winston, il commesso con un braccio solo, il film presenta lacune nella trama e un potenziale inespresso anche a causa di un montaggio, forse, non funzionale al raggiungimento della massima capacità narrativa che a vicenda offriva.
Sunset: recensione del film di László Nemes
Presentato in concorso a Venezia 75, Napszállta (Sunset) di László Nemes, traducibile come “tramonto”, è il secondo lungometraggio del regista ungherese premio Oscar al miglior film straniero per Il figlio di Saul. Con la nuova opera Nemes segue i passi di una giovane donna, attraverso il cui sguardo osserviamo il tramonto di un epoca nell’appena sopraggiunto ventesimo secolo, in un’Europa alle soglie della prima guerra mondiale.
Nel 1913 la giovane Írisz Leiter (Juli Jakab) arriva a Budapest con il sogno di lavorare come modista nella cappelleria che apparteneva alla sua famiglia, ma viene cacciata dal nuovo proprietario. Írisz si mette allora alla ricerca del misterioso Kálmán Leiter, che sembra essere rimasto il suo ultimo legame con il passato.
Tra i film più attesi del Festival, quello di Nemes era un vero e proprio banco di prova per il giovane regista, chiamato a confermare la sua voce autoriale con l’opera seconda. Sunset si rivela invece essere un’opera al di sotto delle aspettative da un punto di vista prettamente narrativo, rivelando una sceneggiatura carente, labirintica, non in grado di portare a compimento l’intento del regista.
L’ambizione riposta in questo progetto si rivela essere una meta non pienamente raggiunta, e nella sua lunghezza (di 142 minuti), nonostante un ritmo ben sostenuto, la narrazione fatica a sciogliersi e risolversi, lasciando sospesi intrecci e risvolti criptici. Diviene così difficile anche immedesimarsi nella protagonista, nonostante la buona prova attoriale di Juli Jakab, e si costretti a rimanere al di fuori degli eventi narrati, senza riuscire a sentirsi davvero coinvolti da questi.
È guardando invece alla
metafora che Nemes vuole mettere in scena, che si trovano gli
spunti più interessanti. Írisz diviene così l’incarnazione
dell’Europa, un’Europa smarrita tra strade e personaggi a lei
ostili, che perde l’innocenza dinanzi ad una società sempre più
corrotta e depravata. Una metafora che dovrebbe portare lo
spettatore a riflettere sull’attuale situazione dell’Europa,
costantemente minacciata e dilaniata internamente.
Punto di forza del film è invece certamente l’aspetto visivo del film, girato con grande classe e gusto per la messa in scena, con una ricercata attenzione per la composizione visiva, le scenografie e i costumi. Nemes concepisce e realizza splendidi long takes e piani sequenza, che pedinano ossessivamente la protagonista all’interno di una città specchio di un continente e una società al tramonto. Il prosperare di eventi drammatici viene altresì sottolineato da una fotografia che predilige via via toni più scuri, conferendo così al tutto un senso di claustrofobia adatto al tono del film.
Un mezzo passo falso, dunque, questa sua opera seconda, che rivela la sua debolezza principale in una narrazione che tenta di ricercare le cause di degrado morale e sociale che portarono ai grandi conflitti del ventesimo secolo. Il punto di vista che il regista sceglie di adottare per far ciò, si rivela tuttavia mal strutturato e non in grado di reggere l’ambizione del film. Sunset ridimensiona così le aspettative nei confronti del suo autore, che tuttavia mette a segno alcuni nuovi colpi da maestro che fanno ben sperare per il suo futuro.
Sunset: il trailer del nuovo film di László Nemes
Selezionato per concorrere alla 75a Mostra del Cinema di Venezia, Sunset è il secondo lungometraggio di László Nemes, il regista ungherese che nel 2015 aveva esordito a Cannes con Il Figlio di Saul (dove vinse il Gran Prix Speciale della Giuria) e conquistato l’Oscar al Miglior Film Straniero.
Di seguito trovate il trailer ufficiale.
La sinossi:
Ambientato a Budapest nel 1913, il film si concentra su Irisz Leiter, una giovane donna che arriva nella capitale ungherese sperando di lavorare in un leggendario negozio di cappelli precedentemente di proprietà dei suoi defunti genitori. Quando viene allontanata, si mette alla ricerca di un uomo che possa rivelare la verità su un passato perduto. Playtime gestisce le vendite internazionali del lungometraggio, che suonerà in concorso al Festival del cinema di Venezia, prima di essere presentato come proiezione speciale al Toronto Film Festival.
Sunny, svelate le prime foto del nuovo thriller interpretato e prodotto da Rashida Jones
Apple TV+ ha annunciato che Sunny, il mistery thriller con atmosfere da commedia dark, creata da Katie Robbins (“The Affair”, “The Last Tycoon“), che è anche showrunner, e dalla produttrice esecutiva e regista Lucy Tcherniak (“Station Eleven”, “The End of the F***ing World”), Sunny è interpretata dalla candidata agli Emmy, Rashida Jones (“On the Rocks”, “The Other Black Girl”, “Quincy”), che è anche produttrice esecutiva, insieme a Hidetoshi Nishijima, Joanna Sotomura, Judy Ongg, Jun Kunimura, YOU e annie the clumsy.
Sunny: quando esce e dove vederla in streaming
Sunny in streaming farà il suo debutto il 10 luglio con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuovi episodi ogni mercoledì fino al 4 settembre.
Sunny: trama e cast
Sunny vede la Jones nei panni di Suzie, una donna americana che vive a Kyoto, in Giappone, la cui vita viene sconvolta quando il marito e il figlio scompaiono in un misterioso incidente aereo. Come “consolazione” le viene dato Sunny, uno dei nuovi robot domestici prodotti dall’azienda elettronica del marito. Sebbene all’inizio Suzie non sopporti i tentativi di Sunny di riempire il vuoto della sua vita, a poco a poco i due sviluppano un’amicizia inaspettata, mentre insieme scoprono l’oscura verità su ciò che è realmente accaduto alla famiglia di Suzie, rimanendo pericolosamente invischiati in un mondo che Suzie non sapeva esistesse.
Prodotto per Apple TV+ da A24, “Sunny” è scritta e prodotta esecutivamente da Katie Robbins, attraverso la sua società Babka Pictures. Anche A24 e Rashida Jones sono produttori esecutivi della serie che è basata sul libro “Dark Manual” del pluripremiato scrittore irlandese di origine giapponese Colin O’Sullivan.
Sundowning: dettagli sul nuovo film di M. Night Shyamalan
Dopo il disastro rappresentato dal film con Will e Jaden Smith After Earth (recente vincitore di tre premi Razzie) e la sua incursione nell’anime L’ultimo dominatore dell’aria , il regista M. Night Shyamalan torna al genere thriller con Sundowning. Il film low-budget vedrà come protagonista Kathryn Hahn, apparsa ultimamente nel film di Jason Bateman Bad words: in questo nuovo lavoro di Shyamalan, Hahn dovrebbe indossare i panni di una madre single con due bambini che visitano i loro nonni prima che gli eventi che verranno narrati comincino a prendere una piega davvero pessima…
Hahn è un’attrice che è apparsa in molti film tra cui We’re the Millers e La vita segreta di Walter Mitty, nonchè presente in un ruolo nel film di Brad Bird Tomorrowland e nel This is where i leave you di Shawn Levy . Uno degli attori giovani che interpreterà uno dei figli della Hanh sarà Ed Oxenbould pronto a successiva apparizioni come protagonista nell’adattamento Disney di Alexander e il Terribile, Horrible, No Good, Very Bad Day al fianco di Jennifer Garner e Steve Carell. La storyline del film è descritta come “un fenomeno psicologico associato a un aumento di confusione e irrequietezza nei pazienti con una qualche forma di demenza: i sintomi includono inoltre agitazione e sbalzi d’umore.”
Apparentemente Shyamalan sta producendo e cercando di realizzare il film assieme a Marc Bienstock e Ashwin Rajan.
Fonte: Comingsoon.net