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Marion Cotillard è Lady Macbeth, da oggi al cinema

Marion Cotillard è Lady Macbeth, da oggi al cinema

Arriva oggi al cinema l’intenso adattamento cinematografico di Macbeth, diretto da Justin Kurzel, in cui Marion Cotillard interpreta la moglie del protagonista, la folle Lady Macbeth Ecco di seguito alcune immagini dal film che lo ritraggono:

Leggi la recensione del film

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Di seguito il trailer italiano ufficiale:

L’adattamento cinematografico dell’opera shakespeariana è presentata come “una rivisitazione di ciò che il periodo di guerra doveva essere stato per uno dei più famosi e interessanti personaggi di Shakespeare, una storia di passione e ambizione ambientata in una Scozia devastata dalla guerra medievale”. Il regista, che ha condotto una ricerca approfondita sul periodo in cui sono ambientati i fatti e sulla brutalità dei combattimenti, ha affermato: “Mi ricorda molto il Western. E un peaesaggio e un’atmosfera molto più pericolosi di quanto abbia mai visto nei precedenti adattamenti di Macbeth”.

L’australiano Justin Kurzel ha d’altra parte già dato prova della sua bravura nella rappresentazione di paesaggi desolati e cupi nel suo – pluripremiato –Snowtown.

Accanto a Fassbender (Macbeth, generale dell’esercito di Duncan) e Marion Cotillard(Lady Macbeth), nel cast anche Paddy Considine (Banquo), Sean Harris (Macduff), e David Thewlis (Duncan).

Marion Cotillard è la più bella a Cannes 2016

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Marion Cotillard è la più bella a Cannes 2016

Sarà l’aria di casa, sarà la magnifica companiga, sarà il fascino del Festival di Cannes, inarrivabile, ma ieri sera, sulla Montée des Marches della kermesse francese, Marion Cotillard era la più bella. La luminosa attrice premio Oscar ha sfilato alla premiere di Juste la fin du monde insieme al regista Xavier Dolan e al cast del film.

La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Marion Cotillard e Joaquin Phoenix sul set

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Marion Cotillard e Joaquin Phoenix sul set

Non ha ancora un titolo ufficiale il prossimo film che vede l’ormai onnipresente Jeremy Renner accanto a Marion Cotillard e Joaquin Phoenix.

Marion Cotillard di nuovo diretta da Guillaume Canet

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Dopo Piccole Bugie tra Amici, in questi giorni nelle sale italiane, Marion Cotillard, la splendida attrice francese premio Oscar per La vie en rose, verrà di nuovo diretta dal marito, l’attore e regista

Marion Cotillard di nuovo a lavoro per Arnaud Desplechin

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Marion CotillardArnaud Desplechin torna a lavoro con Les Fantomes d’Ismaël, progetto a cui sta lavorando da tempo, con una sceneggiatura già pronta. Il regista ha voluto nel suo progetto un cast di tutto rispetto formato da Mathieu Amalric, Marion Cotillard, Charlotte Gainsbourg e Louis Garrel.

Amalric è alla sua sesta collaborazione con Desplechin, mentre Marion Cotillard ha già lavorato per lui soltanto una volta. Una storia completamente nuova aspetta invece Charlotte Gainsbourg e Louis Garrel.

Il film sarà a sua volta il racconto di un film e seguirà la storia di un regista che, mentre si prepara a tornare sul set, vedrà riapparire nella sua vita, una dopo l’altra, le sue vecchie fiamme. Una storia tra il metà cinema e l’esperienza personale.

Marion Cotillard costretta a prostituirsi

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Low_Life_Marion_CotillardDall’ottima prova di Rust and Bone (De rouille et d’os) in concorso a Cannes, Marion Cottillard ritornerà in America dove ad attenderla ci sarà il set di Blood Ties. Film sceneggiato James Gray che precedentemente l’ha diretta per il film Low Life, in attesa di essere distribuito in America

Marion Cotillard alla Dior Croisiere 2016 aspettando Cannes

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Marion Cotillard alla Dior Croisiere 2016 aspettando Cannes

Mentre siamo tutti in attesa dell’inizio del Festival di Cannes 2015, oggi vi sveliamo le foto di Marion Cotillard al Dior Croisiere 2016, l’evento tenutosi al Palais Bulle Theoule sur Mer, in Francia. All’evento anche Dakota Fanning, Zoe Kravitz, Teresa Palmer, tutte in arrivo per la kermesse:

Marion Cotillard al fianco di Brad Pitt nel thriller di Robert Zemeckis

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Marion CotillardArriva da Deadline la notizia che l’attrice premio Oscar Marion Cotillard è entrata nel cast al fianco di Brad Pitt nel prossimo Spy-Thriller ancora senza un titolo di Robert Zemeckis. Al momento il film è in fase di sviluppo per la Paramount e la New Regency e prodotto da Graham King.

Scritto da Steven Knight (La promessa dell’assassino) la trama è tenuta segreta ma presumibilmente Cotillard dovrebbe girare il film dopo le riprese di Assassin ‘s Creed, anche per la New Regency (distribuito da Fox). Secondo Variety invece Brad Pitt e Zemeckis hanno chiesto allo studios di spostare la produzione ai primi mesi del 2016 per permettere a Marion di finire Assassin’s Creed e così averla nel cast e all’attore di supportare il suo film War Machine che ha recentemente trovato distribuzione su Netflix.

Marion al posto di Carla

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Marion Cotillard è stata in realtà chiamata per sostituire Carla Bruni nell’ultimo film di Woody Allen,

Mario: Illumination e Nintendo insieme per il film

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Mario: Illumination e Nintendo insieme per il film

È la stessa Nintendo ad annunciare che, grazie a una partnership raggiunta con la Illumination Entertainment, divisione d’animazione della Universal, è pronta a portare sul grande schermo con un film a cartoni animati Mario.

Si tratta del primo tentativo di portare al cinema con questo strumento il famosissimo personaggio Nintendo, che era già stato protagonista di un poco fortunato adattamento live action.

La notizia che più rassicura i fan del famoso idraulico, è che il film sarà co-prodotto dal creatore di Mario e leader della Nintendo Shigero Miyamoto, insieme al CEO della Illumination, Chris Meledandri.

A questo link trovate l’annuncio ufficiale per il film su Mario

Lo stile di animazione della Illumination (Cattivissimo Me) sembra l’ideale per portare sul grande schermo le storie di Mario, così come meritano, per la gioia di moltissimi fan.

Mario Sesti direttore editoriale del TaorminaFilmFest

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Mario Sesti è il nuovo direttore editoriale del TaorminaFilmFest. La 58esima edizione dell’evento si svolgerà quest’anno a partire dal 23 fino al 28 giugno e prevede un’anteprima il 22 a Messina,

Mario Monicelli a Venezia 72: restaurato Vogliamo i Colonnelli

Mario Monicelli a Venezia 72: restaurato Vogliamo i Colonnelli

Nel centenario della nascita di MARIO MONICELLI, autore tra i più amati del nostro cinema, la CINETECA NAZIONALE porta in prima mondiale alla 72. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, nella sezione Venezia Classici, il restauro di uno dei suoi titoli meno conosciuti: uscito nel 1973, invitato in concorso al Festival di Cannes ma “oscurato” dal successo di scandalo de La grande abbuffata, VOGLIAMO I COLONNELLI è infatti, nella fittissima filmografia monicelliana, uno tra gli episodi più dimenticati. Ispirato a fatti ben vivi nella memoria dell’epoca (dal “Piano Solo” del generale De Lorenzo al “golpe Borghese” alla dittatura militare in Grecia), il film racconta – come spiega il sottotitolo – la “cronaca di un colpo di Stato” guidato dall’onorevole Giuseppe Tritoni della Grande Destra (interpretato da Ugo Tognazzi), con la complicità di una “armata Brancaleone” di militari in servizio e in pensione.

vogliamo i colonnelli 2Più che una commedia all’italiana, un’autentica, scatenata “farsa alla Keaton“, come la definì lo stesso Monicelli in un’intervista a Sergio Toffetti raccolta nel volume Lo sguardo eclettico (Marsilio, 2011): “Con Age e Scarpelli l’abbiamo costruita prendendo spunto dai giornali che adombravano la faccenda. C’era quel generale con il monocolo, De Lorenzo, che era già una macchietta, c’era quello che voleva fare un golpe con la guardia forestale, così decidemmo di spingere al massimo e ci divertimmo, anche perché il colpo di stato in Italia non era credibile, o meglio lo era ma non lo era”. Accanto a Tognazzi, un “esercito” di caratteristi (da Antonino Faà di Bruno a Camillo Milli) e di non attori, come Giancarlo Fusco e il fondatore del “Male” Pino Zac, dà vita a una galleria di irresistibili cialtroni cui Age e Scarpelli (con un lavoro sulla “lingua destrorsa” degna dell’epopea di Brancaleone) offrono battute memorabili: dal “barracuda volante” Barbacane, trevigiano col mito del romanesco (perché “il veneto ciacola, il romano azzanna“) alla contessa d’Amatrice, al colonnello Automatikos.

Il film – proseguiva Monicelli – dovrebbe essere dato nelle scuole di cinema, perché chi vuol fare il regista deve imparare innanzitutto la farsa: chi sa fare la farsa, sa fare tutto. Perché è complicatissima: è difficile tenere i toni, dirigere gli attori, reggere i ritmi”. Oltre che una farsa, però, Vogliamo i colonnelli – come notava il suo autore in un’intervista riportata nel pressbook dell’epoca – “è un film di fantapolitica, una satira: attraverso la storia di un gruppo di militari trucibaldi, intendo mettere in guardia i cittadini contro l’inganno in cui potrebbero cadere”. Per questo – continuava Monicelli – al momento di chiudere il film la scelta era caduta su un finale amaro: “La prima idea è stata quella di un finale “positivo” con bandiere rosse vincitrici. Ma allora, ci siamo detti, è inutile fare il film. Noi volevamo, infatti, far suonare una campana. Dire allo spettatore e quindi al cittadino di fare attenzione, di essere vigilante…”

Il restauro di Vogliamo i colonnelli è promosso da CSC – Cineteca Nazionale in collaborazione con Dean film.

Mario Martone racconta il suo Eduardo Scarpetta in Qui Rido Io a Venezia 78

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Terzo film italiano in concorso a Venezia 78, Qui rido io è il racconto della vita e dell’arte di Eduardo Scarpetta da parte di Mario Martone, regista molto amato dalla Biennale che si appoggia al talento di Toni Servillo per mettere in scena uno dei geni del teatro italiano.

Nelle parole di Toni Servillo stesso, infatti, “Scarpetta è come un animale, la sua brama di vivere lo porta a predare le donne, il teatro, le tournée, i testi, in uno scambio continuo tra vita privata e palcoscenico. Questo affresco dimostra di quanta vita sia fatto il teatro e quanto teatro ci sia nella vita” e quanto, aggiungiamo, questo atteggiamento predatorio abbia reso grande l’arte di Scarpetta ma difficile la sua vita privata, come viene raccontato nel film.

La conferenza stampa di Qui Rido Io di Mario Martone a Venezia 78

L’idea del film nasce, in Martone, dall’allestimento teatrale de Il Sindaco del Rione Sanità, testo di De Filippo che ha portato anche al cinema (presentato a Venezia). Il regista afferma che “c’era un mistero che si poteva affrontare, parlando di una tribù straordinaria con al centro un genio del teatro, un patriarca amorale, che spinto dalla sua fame di riscatto e di rivalsa, si era innalzato oltre il limite, tanto da far scrivere sul muro della propria villa ‘Qui rido io‘.”

Il film si concentra sulla figura artistica e umana di Eduardo Scarpetta, che Martone descrive come “una figura mitologica e primordiale, aveva avuto figli con la moglie, con la sorella della moglie e con la nipote della moglie, li fece studiare tutti, maschi e femmine, e diventarono tutti attori, Eduardo De Filippo divenne il genio del teatro italiano che sappiamo.

Scarpetta era un divoratore, aveva divorato Pulcinella, il Teatro San Carlino dove ha visto morire Antonio Petito, e divorava la vita, i figli che non avranno mai il suo nome e la sua eredità, ma a cui trasmette misteriosamente il seme potentissimo della creatività. In tutto questo c’è anche molto dolore. Cosa potevano vivere queste donne, questi figli? Abbiamo provato a immaginarlo. Pensiamo, ad esempio, che tutti i suoi figli, legittimi e non, dovevano interpretare a un certo punto della loro infanzia Peppeniello di Miseria e nobiltà, che alla fine della commedia abbraccia il suo vero padre, Felice Sciosciammocca, cioè appunto Scarpetta. In questo c’è qualcosa di inconsciamente sadico.”

Qui rido io arriva al cinema il 9 settembre distribuito da 01 Distribution.

Leggi la recensione di Qui rido io

Mario Martone batte il primo ciak del suo prossimo film: Fuori

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Mario Martone batte il primo ciak del suo prossimo film: Fuori

Sono iniziate le riprese di FUORI, il nuovo film di Mario Martone, tratto da un soggetto di Ippolita di Majo, la sceneggiatura è firmata da Mario Martone e Ippolita di Majo. Il film è interpretato da Valeria Golino nel ruolo di Goliarda Sapienza, Matilda De AngelisElodie. Le riprese si svolgeranno a Roma per una durata complessiva di otto settimane.

FUORI è una coproduzione Italia-Francia: Indigo Film con Rai Cinema e The Apartment per l’Italia e SRAB Films per la Francia, in collaborazione con Fremantle. La fotografia è a cura di Paolo Carnera, il montaggio di Jacopo Quadri, la scenografia di Carmine Guarino e i costumi sono di Loredana Buscemi. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution.

“Nessuna persona e nessun luogo sono veri per sempre” – Goliarda Sapienza, Le certezze del dubbio.

Valeria Golino al Festival di Cannes – foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Fuori – la trama del nuovo film di Mario Martone

Una scrittrice finisce in carcere per un gesto folle e inaspettato. In prigione, l’incontro con alcune giovani detenute diventa un’esperienza di rinascita. Una volta fuori, in una torrida estate romana in cui il tempo sembra sospeso, la scrittrice continua a frequentare le donne con cui ha stretto amicizia e che ora, come lei, sono tornate in libertà. Nasce una relazione profonda e decisiva per la sua vita, un legame autentico che nessuno lì fuori riuscirà a comprendere. Questa scrittrice è Goliarda Sapienza, e questa è la sua storia, come lei l’ha raccontata.

Marine Vacth: 10 cose che non sai sull’attrice

Marine Vacth: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre per i suoi ruoli in film francesi, l’attrice e modella Marine Vacth sarà presto nota anche in Italia per il ruolo della Fata Turchina nel film Pinocchio, di Matteo Garrone. L’attrice sfoggia così una continua versatilità che, accompagnata dalla sua bellezza, le ha permesso negli ultimi anni di affermarsi nell’industria cinematografica, in particolar modo in alcuni film di odierni autori francesi.

Ecco 10 cose che non sai su Marine Vacth.

Marine Vacth: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film francesi. L’attrice debutta al cinema nel 2011 con il film Ma part du gâteau. Recita poi in Ce que le jour doit à la nuit (2012) e raggiunge una prima popolarità con il ruolo da protagonista in Giovane e bella (2013). Successivamente recita nei film Belles familles (2015), La confession (2016) e Doppio amore (2017), con cui viene ulteriormente celebrata. Sempre nel 2017 recita in Si tu voyais son coeur, mentre nel 2019 è tra le protagoniste del film Pinocchio.

2. Reciterà in una serie TV. Nel futuro dell’attrice vi è la partecipazione ad un serie TV intitolata Moloch, di genere thriller ma la cui trama è ancora segreta. La serie è attualmente in fase di riprese.

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Marine Vacth è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo seguito da 13,6 mila persone. All’interno di questo la Vacth è solita condividere scatti realizzati per servizi di moda, ma anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Marine Vacth ha un fidanzato

4. È impegnata in una relazione sentimentale. L’attrice è attualmente fidanzata con il fotografo francese Paul Schmidt. I due sono molto riservati circa la loro vita sentimentale, tenuta lontano da quella lavorativa a tal punto da non condividere nulla sui rispettivi social.

5. Ha avuto un figlio. Con il compagno l’attrice ha avuto un figlio nel marzo del 2014. L’attrice ha dichiarato che la maternità le ha permesso di scoprire nuovi aspetti del suo lavoro. Allo stesso modo però, da quel momento cerca di ritagliarsi quanto più tempo possibile per stare accanto alla famiglia.

Marine Vacth in Pinocchio

6. Ha sostituito un’altra attrice. L’attrice francese nel film Pinocchio interpreta il ruolo della Fata Turchina. Tale personaggio era inizialmente stato affidato all’attrice italiana Matilda De Angelis, la quale ha tuttavia dovuto rinunciare per via di altri impegni. A quel punto il regista ha scelto la Vacth per la purezza dei suoi tratti somatici.

7. Non ha ricevuto particolari indicazioni. Nel costruire il suo personaggio l’attrice ha dichiarato che il regista le ha suggerito di affidarsi più al racconto di Collodi, che parla da sé, che non a sue particolari indicazioni. L’unica fornitale, è stata quella di comportarsi con Pinocchio come avrebbe fatto da madre con suo figlio.

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Marine Vacth e François Ozon

8. È divenuta celebre grazie al celebre regista. La Vacth deve la sua popolarità ai ruoli nei film del regista francese Ozon, ovvero Giovane e bella e Doppio amore. In questi l’attrice interpreta ruoli da femme fatale, mostrandosi in più occasioni senza veli in scandalose scene erotiche.

9. Non si aspettava di fare scandalo. Per le scene nel film Doppio amore, sono nati numerosi dibattiti durante il Festival di Cannes, dove il film era presentato. Pur consapevole di lavorare sul filo del rasoio con Ozon, l’attrice ha dichiarato di non aspettarsi una simile accoglienza, poiché per lei le scene di sesso non hanno nulla di eccezionale, e veste la nudità come un costume di scena.

Marine Vacth età e altezza

10. Marine Vacth è nata a Parigi, in Francia, il 9 aprile 1991. L’attrice è alta complessivamente 171 centimetri.

Fonte: IMDb

Marina: recensione del film con Luigi Lo Cascio

Nel film Marina del regista fiammingo Stijn Coninx, il racconto della genesi della famosissima hit di Rocco Granata si rivela un pretesto utilizzato per narrare piuttosto l’epopea dei minatori italiani in Belgio. Nel 1946 De Gasperi firmò un accordo con il ministro belga Van Hacker che prevedeva l’acquisto di carbone ad un prezzo di mercato in cambio dell’impegno italiano di mandare cinquantamila uomini per il duro e pericolosissimo lavoro in miniera. Tra il ’46 e il ’57, in Belgio arrivano centoquarantamila italiani. Il contratto prevede cinque anni di miniera, con l’obbligo tassativo, pena l’arresto, di farne almeno uno. Anche Salvatore Granata (Luigi Lo Cascio), padre del piccolo e vivace Rocco, non trovando un’occupazione decente in Calabria, decide di partire.Dice alla famiglia che starà via solo tre anni e poi tornerà al paese arricchito ma in realtà anche lui ha l’obbligo di rimanere in Belgio per cinque lunghi anni.

Temendo le possibili infedeltà della moglie (Donatella Finocchiaro), dopo un lungo anno si fa raggiungere da tutta la famiglia. Inizia un periodo molto duro per il piccolo Rocco che si ritrova da un momento all’altro, ad essere uno straniero e a dover combattere contro i pregiudizi degli abitanti del luogo cercando faticosamente di integrarsi. Il piccolo, però, è molto determinato anche perchè ha un obiettivo da raggiungere: la musica. Il padre, che da principio accetta che il figlio coltivi la sua passione solo a livello di hobby, inizia a frapporsi con forza e violenza tra il ragazzo ed il suo sogno nel momento in cui Rocco, divenuto un giovane uomo (Matteo Simoni), è deciso a fare di questa sua passione il suo futuro lavoro. Il film è stato campione di incassi in patria ed ha vinto anche a alcuni premi ma per quanto riguarda lo stile, non si può sicuramente parlare di un film d’autore.

Stijn Coninx sipone completamente a servizio di questo romanzo di formazione sacrificando uno sguardo personale sul racconto. Il risultato è un prodotto border line che si pone al confine tra il cinema e la fiction televisiva tendendo maggiormente verso questa seconda direzione. L’aspetto emozionale è il fulcro della vicenda che si concretizza nella narrazione dello scontro generazionale (padre -figlio) e nello scontro tra diverse culture (italiani-fiamminghi). Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto Coninx tenta di evitare la facile generalizzazione mostrandoci italiani solo buoni e fiamminghi solo cattivi e ciò si dimostra uno degli aspetti positivi del film.

La storia d’amore tra Rocco ed Helena (Evelien Bosmans), creata appositamente per il film, risente molto, invece, di questa sua natura artificiosa pescando a piene mani dai cliché del genere storia d’amore contrastata. Nel complesso Marina si rivela un film gradevole, molto emozionante ma portando avanti il suo intento di mettere in scena un dramma universale, Coninx ci propone, piuttosto, la classica fiaba su di un ragazzo che riesce a realizzare i suoi sogni.

Marina Squerciati: 10 cose che non sai sull’attrice

Marina Squerciati: 10 cose che non sai sull’attrice

Di origini italiane, l’attrice Marina Squerciati si sta facendo notare per i suoi ruoli televisivi, dove ha già dato prova di buone capacità nell’adattarsi a ruoli e contesti diversi. Apparsa anche al cinema, l’attrice si è dimostrata pronta nel fare il grande salto, in attesa di un ruolo che possa consacrarne la carriera.

Ecco 10 cose che non sai su Marina Squerciati.

Marina Squerciati carriera

1. I film. Il debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2006 con il film Hold. Successivamente prende parte al film E’ complicato, dove recita accanto a Meryl Streep e Alec Baldwin. Prende poi parte a Frances Ha (2012), Sparks (2013), La preda perfetta (2014) e Central Park (2016).

2. Le serie TV. Particolarmente ricca è invece la sua carriera televisiva, che vanta partecipazioni alle serie Criminal Intent (2009), The Good Wife (2010), Blue Bloods (2011), Gossip Girl (2011-2012), The Americans (2013), Law & Order: Unità Speciale (2011-2015), Chicago Fire (2014), Chicago Med (2015), Chicago Justice (2017) e Chicago P.D., dove dal 2014 ricopre il ruolo di Kim Burgess.

Marina Squerciati social network

Marina Squerciati Social Network

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo personale verificato, seguito da 481 mila persone. All’interno di questo è possibile trovare fotografie scattate in momenti di svago o durante le pause sui set a cui l’attrice prende parte.

4. Ha un profilo su Twitter. L’attrice è inoltre attiva anche sul social network Twitter, dove ha oltre 120 mila followers. Qui la Squerciati è solita condividere aggiornamenti sui propri progetti, ma anche rilasciare notizie sulla propria vita privata o esprimere la propria opinione su notizie di attualità.

Marina Squerciati vita privata

5. E’ sposata. L’attrice è sposata con Eli Kay-Oliphant, che non ha a che fare con il mondo dello spettacolo. Verso la fine del 2016 l’attrice prende una pausa dalla serie Chicago P.D. per via della maternità, e nel febbraio 2017 la coppia dal alla luce la loro prima figlia. La nascita viene annunciata dall’attrice sul suo profilo Twitter.

Marina Squerciati Chicago P.D.

6. Ha interpretato il ruolo in più occasioni. L’attrice è celebre per il ruolo dell’agente Kim Burgess, tra i protagonista della serie Chicago P.D., dove recita accanto all’attore Jason Beghe. L’attrice ha poi ripreso il ruolo anche in altre serie ambientate nello stesso universo narrativo, ovvero Law & Order: Unità Speciale, Chicago Fire, Chicago Med e Chicago Justice.

Marina Squerciati kim burgess

7. All’inizio le era più facile ricoprire il ruolo. Nelle prime stagioni della serie l’agente Kim Burgess ha un carattere più mite, che si indurisce con il progredire della sua carriera nella polizia di Chicago. Per l’attrice risulta complesso calarsi nel nuovo carattere del personaggio, mentre si trovava più in sintonia con il modo di fare gentile delle prime puntate, poiché è quello che ha anche lei nella vita di tutti i giorni.

8. Non sa come evolverà il suo personaggio. L’attrice si è dichiarata stupita ed entusiasta dell’arco narrativo del suo personaggio, affermando tuttavia che non sa quali ulteriori strade questo intraprenderà. Gli sceneggiatori infatti tengono in gran segreto i futuri risvolti della serie, affinché anche gli attori possano vivere di volta in volta questa crescita.

Marina Squerciati patrimonio

9. Chicago P.D. è stata la sua fortuna. L’attrice ha ormai raggiunto un buono status grazie ai suoi ruoli cinematografici e televisivi, ma è con la serie Chicago P.D. che ha raggiunto degli ottimi guadagni, raggiungendo un patrimonio stimato di circa 2,5 milioni di dollari.

Marina Squerciati età e altezza

10. Marina Squerciati è nata a New York, Stati Uniti, il 30 aprile 1984. L’altezza complessiva dell’attrice è di circa 170 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Marina Occhionero: tra Studio Battaglia e Ridley Scott, l’importanza di “prendersi cura dei luoghi”

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Si chiama Marina Occhionero, l’abbiamo vista al cinema e in tv tantissime volte, e adesso, ogni martedì, per quattro martedì, farà compagnia al pubblico di Raiuno con Studio Battaglia, la fiction RAI diretta da Simone Spada e scritta da Lisa Nur Sultan, con Barbora Bobulova, Lunetta Savino e Miriam Dalmazio.

In Studio Battaglia si seguono le vicende di una famiglia di avvocatesse, madre e due figlie, mentre l’unica del gruppo a non aver seguito la carriera forense ha il volto di Marina Occhionero: chi è questa giovane donna che si chiama Viola?

“È un contraltare rispetto alla madre e alle sorelle, l’ha descritta così anche il regista, quando ho fatto il provino, come un punto di luce che lei porta, la freschezza che ha nel suo modo di approcciarsi alla vita. All’inizio può sembrare più ingenua ma poi i suoi dubbi, questo suo modo confusionario di affrontare le cose nascondono una profondità ma anche una serenità insospettati.”

Viene anche da pensare che Occhionero abbia messo del suo nel personaggio, dal momento che proprio come Viola viene da una famiglia di avvocati e ha scelto una strada diversa, quella dell’arte e della recitazione: “È stata la prima cosa che ho pensato quando ho letto la sceneggiatura.” Commenta l’attrice, in riferimento al parallelismo con il suo ruolo.

Studio Battaglia è una storia che ha per protagoniste delle donne ed è anche scritto da una donna. Com’è lavorare in un contesto in cui la voce femminile è preponderante?

“Simone Spada è un regista molto intelligente, il fatto che il femminile sia protagonista nella serie, non l’ha trattato come un’eccezionalità, ma come se fosse semplicemente una storia di persone in cui le vicende toccano le donne, ma non solo. Secondo me c’è stata una bella collaborazione tra tutte le parti chiamate in causa, dalla produzione alla sceneggiatura fino alla recitazione, e il fatto che fosse una storia di donne è passato in secondo piano. Come è giusto che sia, ormai. Dovrebbe essere la regola che venissero scritti personaggi così tridimensionali per le donne.”

Intervista a Marina Occhionero, Viola di Studio Battaglia

Marina Occhionero è un volto familiare, riconosciuto e riconoscibile grazie alla corposa mole di ruolo che ha interpretato, tra cinema e tv, oltre al fatto che continua a fare teatro. Ma nessuno tra questi tre mondi, al momento, esclude l’altro o ha un posto preponderante nella sua carriera.

“Sono fortunata perché mi sento a casa in tutti e tre i posti e non credo che potrei fare a meno di uno dei tre, soprattutto perché mi sento in un momento che è ancora di formazione e quindi è importante sperimentare tanti ruoli diversi. Questo passare da una cosa all’altra mi costringe a rimanere viva e attiva, e a continuare a ricercare. Ogni nuovo ambiente stimola l’adattamento e questo è quello che mi interessa di più in questo momento. Scelgo i progetti non tanto in base al genere, ma soprattutto in base alle persone che incontro. Loro sono la scuola più grande.”

Nel curriculum di Occhionero c’è anche una piccola collaborazione con Ridely Scott, per House of Gucci.

“(Lavorare per Scott è stato) Molto emozionante, soprattutto quando ho fatto la prova costume! C’era una disponibilità incredibile di abiti d’epoca, vedere questa macchina in moto è emozionante. Poi la mia scena è stata tagliata, ma tutto è stato emozionante, vedere lavorare Lady Gaga e attori di quel calibro lì, vedere girare le scene in una maniera diversa, il fatto che ci fossero più telecamere a girare contemporaneamente… non ci potevo credere. A parte la recitazione, per esempio, Lady Gaga riempie lo spazio in una maniera incredibile, vedere lei e gli altri attori, vedere l’attitudine che hanno è stato molto interessante.”

Come quasi tutti i personaggi pubblico, Marina Occhionero ha dei profili social personali, nei quali si racconta non solo come interprete ma anche come persona, condividendo alcune cose del suo privato.

“Credo che quando qualcuno comincia ad esporsi, facendo il nostro lavoro, è inevitabile che ci sia una responsabilità legata all’immagine che dà di sé e ai contenuti che condivide, se scegli di condividerli. Nel mio caso i miei social corrispondono anche al mio lavoro, e il mio lavoro è fatto anche di scelte di vita, per esempio, non vivere a Roma. Per poter essere in grado di lavorare bene, io ho bisogno di altre cose oltre al lavoro, altre esperienze che poi mi permettono di avere contatti umani, che a loro volta mi rendono essere un’attrice migliore.”

Quando si parla di sogni e progetti per il prossimo futuro, Marina Occhionero è molto sicura della risposta, mettendo forse da parte il sogno di bambina di studiare giurisprudenza e lavorare all’ONU, Occhionero ha adesso un sogno molto più concreto:

“Diciamo che i miei sogni sono cambiati abbastanza, per fortuna i desideri cambiano. Ma di cose che voglio fare ci sarebbe quello di trovare un posto mio, in campagna, un luogo da curare. Io credo molto nelle persone che prendono custodia dei posti e che li curano, e mi piacerebbe avere un posto mio. Credo che questo desiderio dipenda anche dal fatto che facendo l’attrice sono sempre in giro. Credo però che è una cosa che accadrà, perché credo molto negli esseri umani che hanno cura dei posti e mi piacerebbe dedicare una parte della mia vita a questo. Penso che in fondo abbia molto a che fare con il mio lavoro anche se apparentemente non sembra.”

Marina la conferenza stampa del film su Rocco Granata

Marina la conferenza stampa del film su Rocco Granata

Marina film In occasione della sua imminente uscita nelle sale cinematografiche italiane, il fiammingo Stijn Coninx, regista già candidato all’oscar nel 1993 con Padre Daens, ha presentato stamattina presso la Casa del cinema di Roma Marina, film che in madrepatria ha superato i 500.000 spettatori ed ha ottenuto il Platina Award ed il Diamond Award. Il film che è entrato a far parte dei 10 film fiamminghi più visti di tutti i tempi, narra la vicenda umana ed artistica di Rocco Granata, figlio di immigrati calabresi ed autore della celeberrima hit degli anni sessanta Marina, Marina.

In sala insieme allo stesso Rocco Granata, al regista ed ai produttori sono presenti tra gli attori principali Luigi LoCascioed il giovane Matteo Simoni, che nel film interpretano rispettivamente Salvatore, il padre di Rocco, e Rocco da giovane.

Rocco Granata prende subito parte alla conferenza stampa facendo una dedica molto significativa:

“Voglio dedicare questo film a tutti gli emigranti italiani che sono nel mondo.Ovunque vado in tourneè mi riservano un’accoglienza calorosa : non a caso sono chiamato il cantante degli emigranti!”

Viene poi chiesto a Luigi LoCascio come abbia costruito il personaggio di Salvatore, un personaggio molto duro, una sorta di padre padrone che si frappone tra Rocco ed il suo sogno di diventare un musicista. Questa volta è come se LoCascio si trovasse dall’altra parte della barricata dal momento che la maggiorparte dei ruoli da lui interpretati finroa, rimandano di più alla tipologia del figlio ribelle :

“Io non ho letto il personaggio di Salvatore come un personaggio del tutto negativo. L’ho più visto ed interpretato come un carattere autoritario ma non per cattiveria. Lui pensa di agire per il bene del figlio anche se in realtà fraintende i reali bisogni di questo ragazzo. Alla fine, infatti, si riscatta ammettendo di aver sbagliato per quanto riguarda il talento di Rocco. Credo che Marina sia un film importante soprattutto per l’affresco storico che realizza dipingendo le dure condizioni in cui vivevano i minatori italiani in Belgio. Spero possa far riflettere anche gli italiani di oggi che spesso si pongono con gli stessi pregiudizi riguardo chi viene in Italia in cerca di una vita migliore.”

Quindi interviene il regista parlando della genesi del film:

“E’ stato Rocco a cercarmi all’inizio del 2007. La sua famosissima canzone Marina stava per compiere cinquant’anni e lui voleva festeggiarla in qualche modo; era indeciso, però, se scrivere un libro o utilizzare il mezzo cinematografico per raccontare la sua storia.

MarinaAlla fine ci siamo resi conto che il racconto di Rocco si prestava di più al cinema ed abbiamo iniziato a lavorare a questo film. Quello che mi ha più affascinato del racconto di Rocco, è stato il suo essere un racconto universale.

All’inizio della storia lui è un bambino felice che si ritrova da un momento all’altro nella brutta condizione di essere uno straniero e quindi di perdere la sua identità e doversene costruire una nuova cercando di integrarsi in un ambiente diverso che spesso lo respinge. Poi c’è lo scontro con il genitore che è il secondo grande tema portante del film.

A questo punto ci voleva una storia d’amore anche per dare una spiegazione al titolo della canzone!”

Viene chiesto a Rocco Granata di svelare chi si nasconda dietro il nome Marina e se la storia d’amore raccontata nel film sia davvero accaduta :

“Quando sono arrivato in Belgio avevo circa dodici anni e guardavo molte ragazzine del quartiere dove ero andato ad abitare. Ce ne era una che mi piaceva particolarmente ed era la figlia di un negoziante del quartiere. Comunque la cosa è finita lì. Ho avuto molte storie in quel periodo ma niente di serio : ero molto concentrato sul mio lavoro e focalizzato sul sogno di diventare musicista. Marina è nata per caso da un’improvvisazione che stavo facendo alla fine di una serata in un locale. Stavo strimpellando quel motivetto quando ho visto una ragazza mora che stava parlando con un’amica sotto il manifesto pubblicitario di una marca di sigarette che si chiamavo Marina…”

Marina Abramovic: The Artist is Present, il DVD dall’11 luglio

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Arriva in homevideo l’11 luglio, per Feltrinelli Real Cinema e GA&A Productions, Marina Abramovic: The Artist is Present di Matthew Akers, dedicato a una delle

Marilyn: recensione del film con Michelle Williams

Marilyn: recensione del film con Michelle Williams

Sir Lawrence Oliver nell’estate del 1956 presenta il nuovo progetto cinematografico, Il principe e la ballerina, che lo vede coinvolto insieme a Marilyn Monroe arrivata in Inghilterra con il suo terzo marito, Arthur Miller. In quella stessa estate, il ventitreenne Colin Clark si era appena laureato a Oxford e aspirava a diventare regista.

Ma quando sul set si comincia a generare un profondo attrito, dovuto a un diverso approccio al metodo di recitazione e di vita tra Sir Lawrence e Marilyn, ella si ritroverà sempre più vicina a Colin. Pur essendo due realtà così distanti e differenti, il loro sarà un legame profondo ma allo stesso tempo effimero. La sceneggiatura è tratta dalle memorie di Colin Clark e in particolare da due libri pubblicati in periodi diversi, The price, the showgirl and me, dove sono riportate le sue esperienze sul set e inseguito, My week with Marilyn in cui viene raccontata la magica settimana che egli aveva trascorso accanto all’attrice più famosa del mondo.

Marilyn, la diva

MarilynPer essere il debutto alla regia, Simon Curtis affronta una storia importante evitando il biopic e dirigendo la camera attorno all’effetto mediatico di Marilyn e all’interno dei suoi collaboratori, rendendo onore alla sua figura leggendaria che nel corso degli anni è diventata sempre più bidimensionale e cercando di scoprire la donna. A sposare questo progetto un cast eccezionale, a cominciare da Michelle Williams (vincitrice di un Golden Globe) che interpreta una Marilyn bellissima e disarmante in tutte le sue sfumature personali, trasmettendoci i suoi disagi e le insicurezze più profonde. A seguire Kenneth Branagh perfetto nel restituire l’autoritario attore inglese di stampo teatrale a cui molto spesso viene associata la sua carriera artistica. Tiene il passo Eddie Redmayne, convincente nel ruolo di Colin conquistato e innamorato dalla sua fantasia proibita. Sempre fondamentale è Judi Dench, nel ruolo di Sybil Thorndike, un’empatica attrice che saprà mediare le divergenze artistiche del set.

Il montaggio di Adam Recht rende la storia calibrata, riesce a passare dai ritmi frenetici dello star system con cambi di passo alla commedia, a tensioni più drammatiche connotate dalla malinconia e dall’introspezione della diva. La fotografia di Ben Smithard è perfetta nel restituire la vita dentro e fuori dal set. Piccola gemma, il “tema di Marylin” composto per l’occasione da Alexander Desplat (Il discorso del Re). In sala dal 1 giugno, Marilyn è un buon film per chi volesse vedere l’altra Marilyn Monroe.

Marilyn Monroe: 10 cose che non sai sull’attrice

Marilyn Monroe: 10 cose che non sai sull’attrice

Ricordata come una delle più grandi dive della storia del cinema, Marilyn Monroe è ancora oggi un’icona senza tempo, capace di conquistare generazioni di spettatori grazie al suo fascino, alla sua ironia e al talento che la contraddistingueva. Più volte nominata come una delle prime sex symbol del mondo dello spettacolo, l’attrice si è distinta in film di grande successo, dando vita ad una carriera, seppur breve, particolarmente folgorante. Le sue qualità sono ancora oggi insuperate.

Ecco 10 cose che non sai di Marilyn Monroe.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Marilyn Monroe fisico

Marilyn Monroe: i suoi film

10. Ha recitato in alcuni tra i più celebri film della storia. La carriera cinematografica della Monroe ha inizio nel 1948 con il film Orchidea bionda, a cui seguiranno Una notte sui tetti (1950), Giungla d’asfalto (1950), ed Eva contro Eva (1950), grazie al quale ottiene maggiore popolarità. Negli anni successivi recita in ruoli di rilievo nei film Lo spaccone vagabondo (1950), L’affascinante bugiardo (1951), La confessione della signora Doyle (1952), La tua bocca brucia (1952), Gli uomini preferiscono le bionde (1953), Come sposare un milionario (1953), Follie dell’anno (1954), Quando la moglie è in vacanza (1955), Il principe e la ballerina (1957), A qualcuno piace caldo (1959), Facciamo l’amore (1960), Gli spostati (1961) e Something’s Got to Give (1962).

9. Le sono stati dedicati noti film. Data la popolarità dell’attrice, nel corso dei decenni le sono stati dedicati diversi film, dove appare come personaggio in storie incentrate su più o meno ampi episodi della sua vita. Il primo di questi titoli è Ciao Norma Jean (1976), seguito da Buonanotte, dolce Marilyn (1989). Nel 2011 viene realizzato il film Marilyn, che si concentra sulla settimana che l’attrice trascorse in Gran Bretagna per le riprese di Il principe e la ballerina. Qui la Monroe è stata interpretata da Michelle Williams, la quale venne nominata all’Oscar per la sua interpretazione. Nel 2013 uscì poi il documentario Love, Marilyn – I diari segreti, mentre prossimamente, la Monroe sarà interpretata da Ana de Armas per il film Blonde, previsto per il 2021.

8. Ha vinto prestigiosi premi. Nel corso della sua breve carriera, la Monroe ebbe modo di affermarsi grazie ad interpretazioni rimaste iconiche, vincendo per queste anche diversi prestigiosi riconoscimenti. Le venne infatti assegnato il Golden Globe come miglior attrice in un film commedia o musical per il film A qualcuno piace caldo, ottenne poi nomination al premio Bafta come miglior attrice straniera per Quando la moglie è in vacanza e Il principe e la ballerina. Nel 1954 e nel 1962 le venne infine assegnato l’Henrietta Award come miglior attrice del mondo.

Marilyn Monroe e Andy Warhol

7. Venne ritratta dal celebre artista. L’immagine di Marilyn è oggi venerata come una delle più celebri e diffuse nella cultura di massa, simbolo di bellezza eterna come anche della fragilità della vita. Tra le numerose opere che nel corso del tempo celebri artisti dedicarono all’attrice, una delle più celebri è quella realizzato da Andy Warhol. Nel 1962, il maestro della pop art dà vita ad una serie di serigrafie, dove i colori cambiano di volta in volta, dando vita a giochi cromatici particolarmente attraenti, che formano spesso un contrasto con il volto dell’attrice.

Marilyn Monroe e le sue canzoni

6. Ha inciso celebri brani. La Monroe non si affermò solo in ambito cinematografico, ma ottenne un buon successo anche come cantante. Incise infatti due album musicali con i brani della colonna sonora dei film A qualcuno piace caldo e Facciamo l’amore. Ha poi interpretato noti singoli come Bye Bye Baby, Diamons Are a Girl’s Best Friend, I Found a Dream, e I Wanna Be Loved By You, tutti presenti nei film da lei interpretati. È poi nota per aver cantato la celebre Happy Birthday, Mr. President, al compleanno dell’allora presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Marilyn Monroe frasi

Marilyn Monroe e i Kennedy

5. Ebbe rapporti con la celebre famiglia americana. Ancora oggi, non sono realmente chiari i rapporti che legavano l’attrice alla famiglia Kennedy e in particolare a John Fitzgerald e Robert. Dopo la canzone cantata dall’attrice in occasione dei festeggiamenti del 19 maggio del 1962, nel cui testo ringraziava il presidente per i traguardi da lui raggiunti, in molti sospettarono un possibile legame sentimentale. Tuttavia, la morte dell’attrice, avvenuta soltanto tre mesi dopo, rese difficile stabilire la veridicità di tali voci, ma allo stesso tempo alimentò il mistero intorno all’accaduto.

Marilyn Monroe: la sua morte

4. Il suo decesso è tutt’oggi un mistero. Il 5 agosto del 1962 l’attrice viene ritrovata priva di vita nella camera da letto della sua casa. Secondo l’autopsia eseguita dai medici, il motivo della morte era da ricondurre ad un suicidio avvenuto tramite overdose di barbiturici. Tuttavia, l’incerta ricostruzione degli eventi come anche alcune incongruenze nelle dichiarazioni dei testimoni hanno dato vita a molteplici teorie sull’evento. Il funerale si tenne l’8 agosto, e venne organizzato dall’allora marito Joe DiMaggio. Il corpo dell’attrice riposa oggi presso il Westwood Village Memorial Park Cemetery.

3. Vi furono sospetti sui Kennedy. L’inaspettata morte dell’attrice diede origine a numerosi sospetti, la maggior parte dei quali ricadono ancora oggi sulla famiglia Kennedy. Si ipotizzò ipotizzato che dietro la scomparsa della Monroe vi fosse il loro coinvolgimento, i quali, per via delle voci sulla relazione tra l’attrice e John, avrebbero temuto per la loro carriera politica. Ancora oggi, tuttavia, la verità rimane un segreto, e con il passare del tempo il mistero della morte della diva sembra destinato a dover rimanere tale.

Marilyn Monroe: le frasi e le poesie dell’attrice

2. Ha scritto poesie e pronunciato celebri aforismi. La Monroe non è soltanto una donna di fascino, ma possedeva anche una profonda sensibilità, il più delle volte dovuta tenere nascosta, che la rivela come una personalità fragile e un’acuta osservatrice delle dinamiche del mondo. Nel libro Fragments. Poesie, appunti, lettere, si possono infatti ritrovare molte testimonianze a riguardo, che permettono di scoprire lati inediti della diva.

Marilyn Monroe: età, altezza e fisico

1. Marilyn Monroe è nata a Los Angeles, il 1° giugno del 1926 ed è deceduta nella medesima città il 5 agosto del 1962. L’attrice era alta 167 centimetri, e le misure del suo corpo erano 96-58-91.

Fonte: IMDb

 

Marilyn Monroe all’asta

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A 50 anni dalla sua scomparsa alcuni scatti privati di Marilyn Monroe vengono battuti all’asta, a lei è dedicato quest’anno il poster del Festival di Cannes.

Le fotografie in questione sono del 1953, la Monroe aveva 27 anni, era nel pieno della sua breve ma scintillante carriera. Marilyn Monroe si trovava sul set di Niagara, film diretto da Henry Hathaway. Dalle prime indiscrezioni che emergono ci sarebbero, fra queste, degli scatti bollenti che ritrarrebbero Marilyn nuda, in posa per un calendario.

Marilyn ha gli occhi neri: tutto quello che c’è da sapere sul film con Miriam Leone

Una delle più brillanti e apprezzate commedie italiane degli ultimi anni è Marilyn ha gli occhi neri, dove si affronta con leggerezza, ironia ma mai superficialità un tema spinoso come i disturbi mentali. Diretto da Simone Godano – regista anche di Moglie e marito e Croce e delizia, e scritto dalla sua frequente collaboratrice Giulia Louise Steigerwalt, il film parte dunque da questo tema per porre a confronto una serie di personaggi problematici che imparano tuttavia a fare squadra e così facendo superando tutti gli ostacoli che la vita pone sul loro percorso.

Dopo aver fatto scambiare di ruolo ad una coppia di sposi in Moglie e marito e aver messo a confronto due famiglie profondamente diverse in Croce e delizia, Godano e Steigerwalt si concentrano dunque stavolta sullo scontro tra il mondo giudicato “normale” e quanti invece per via di disturbi della mente vengono lasciati indietro, soli a combattere con le proprie problematiche ma realmente comprese. Come Marilyn ha gli occhi neri c’è dunque modo di indignarsi, ma anche divertirsi e commuoversi, perché l’amore in tutte le sue forme non manca mai di trionfare.

Per chi dunque è in cerca di un titolo italiano recente, appartenente a questo genere, che valga la pena vedere, Marilyn ha gli occhi neri è senz’altro il film giusto. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori, riportando anche i premi ottenuti e la storia vera dietro al racconto proposto. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Marilyn ha gli occhi neri

Protagonista del film è Clara, talmente brava a mentire che è la prima a credere alle sue bugie. Vitale e caotica, ha più di qualche problema a tenere a freno le sue pulsioni. Diego, invece, è il suo esatto contrario: un ex chef provato dagli eventi, con varie psicosi e continui attacchi d’ira, nonché totalmente incapace di mentire. I due si ritrovano in un Centro Diurno per il rehab di persone con problemi di salute mentale. Quando lo psichiatra responsabile del centro decide di coinvolgere i pazienti in un laboratorio di cucina, Clara e Diego si ritrovano a dover cucinare per gli anziani del quartiere.

Clara, esaltata dal progetto, crea un sito per il ristorante e inizia a postare false recensioni estremamente positive. Chiama il posto Monroe, come Marylin, attrice da cui Clara è ossessionata ed a cui è convinta di assomigliare. Il Monroe diventa ben presto uno dei ristoranti più esclusivi in Italia. Tutti vogliono andarci, ma nessuno sa dove si trovi, semplicemente perché non esiste. Quando la bugia si fa troppo grande, però, Clara chiede a Diego di reggerle in gioco e mettere in piedi il vero Monroe. I guai, naturalmente, non tarderanno ad arrivare.

Marilyn ha gli occhi neri

Il cast di attori di Marilyn ha gli occhi neri e i premi vinti dal film

Ad interpretare Clara si ritrova l’attrice Miriam Leone, negli ultimi anni sempre più impegnata tra cinema e televisione con film come Diabolik e i suoi sequel e la serie I leoni di Sicilia. Nei panni di Diego vi è invece l’attore Stefano Accorsi, il quale per la sua interpretazione del problematico chef ha ricevuto numerose lodi e premi. Thomas Trabacchi è lo psichiatra Paris, mentre Mariano Pirrello è Sosia, convinto che tutti intorno a lui non siano che dei sosia, e Orietta Notari è Susanna, che soffre invece della sindrome di Tourette. Completano il cast Andrea di Casa nei panni di Chip, che crede di esser spiato, e Valentina Oteri in quelli di Gina, una ragazza con disturbi relazionali.

Oltre a vantare un simile cast di attori, Marilyn ha gli occhi neri può fregiarsi anche di diversi premi vinti o di nomination ricevute a prestigiosi premi italiani. Ai Ciak d’oro, il film ha ottenuto il premio per il Miglior attore a Stefano Accorsi, nonché le nomination come Miglior film, Miglior attrice a Miriam Leone e Migliore canzone originale a Francesca Michielin. Proprio il brano cantato da Michielin, dal titolo Nei tuoi occhi, è poi stato candidato come miglior canzone anche ai Nastri d’Argento e ai David di Donatello. Il film ha invece poi vinto il premio come Miglior Commedia al Globo d’oro.

Marilyn ha gli occhi neri storia vera

La vera storia dietro Marilyn ha gli occhi neri

Il film non è direttamente tratto da una storia vera, ma c’è stato un episodio realmente accaduto che ha parzialmente ispirato gli autori di Marilyn ha gli occhi neri. Si tratta di quello del giornalista inglese Oobah Butler, penna di Vice Magazine, che nel 2017 decise di dar vita ad una bufala ideando un ristorante in realtà inesistente, il The Shed at DulwichQuesto divenne in breve il ristorante più votato di Londra su TripAdvisor, grazie a recensioni scritte dallo stesso Butler con vari pseudonimi o da suoi amici e colleghi.

Il tema del menu falso era “stati d’animo” e Butler fotografava continuamente piatti di cibo finto creati utilizzando prodotti per la casa, tra cui schiuma da barba e pastiglie per lavastoviglie. Dopo essere diventato il ristorante più votato su TripAdvisor ed essere stato bombardato da richieste di prenotazione, Butler ha deciso di organizzare una vera e propria serata di apertura per il ristorante, servendo piatti pronti da 1 sterlina a dieci clienti selezionati, accogliendoli in un capannone vicino la propria abitazione.  La bufala è stata favorita dalla moda sviluppatasi in quegli anni per i microristoranti.

Il trailer di Marilyn ha gli occhi neri e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Marilyn ha gli occhi neri grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1 novembre alle ore 21:25 sul canale Rai 1.

Marilyn ha gli occhi neri, il Trailer Ufficiale del film con Accorsi e Leone

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Ecco il Trailer Ufficiale del nuovo film di Simone Godano Marilyn ha gli occhi neri, con protagonisti Stefano Accorsi Miriam Leone. Scritto da Giulia Steigerwalt, prodotto da Matteo Rovere, una produzione Groenlandia con Rai Cinema, il film uscirà nelle sale il 14 ottobre distribuito da 01 Distribution. Nel cast anche Thomas TrabacchiMario PirrelloAndrea Di Casa, Orietta Notari, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Marco Messeri.

Marilyn ha gli occhi neri chiuderà il prossimo 2 ottobre il Bif&st – Bari International Film Festival

Marilyn ha gli occhi neri, la trama

Lui non sa mentire, lei sa solo mentire. Una coppia improbabile alle prese con un progetto impossibile. Clara (Miriam Leone) è talmente brava a mentire che è la prima a credere alle sue bugie. Vitale e caotica, ha qualche problema a tenere a freno le sue pulsioni. Diego (Stefano Accorsi) è il suo esatto contrario, un uomo provato dagli eventi, con varie psicosi e continui attacchi d’ira.

Si ritrovano in un Centro Diurno per il rehab di persone disturbate. La prova che li attende sembra impossibile: devono gestire un ristorante del Centro evitando qualsiasi conflitto con il resto del gruppo. Peccato che non abbiano alcun tipo di attitudine per le imprese di successo. Ma i due inizieranno presto a scoprire che l’unione può portare a risultati incredibili. E chissà, magari anche all’amore.

Marilyn – Trailer Ufficiale Italiano

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Marilyn – Trailer Ufficiale Italiano

Ecco il trailer italiano My Week with Marilyn con Michelle Williams nei panni della splendida diva. All’inizio dell’estate del 1956 la star americana Marilyn Monroe metteva piede sul suolo inglese per la prima volta.

In luna di miele con il marito, il famoso drammaturgo Arthur Miller, la Monroe era andata in Inghilterra per girare Il principe e la ballerina, il film che doveva interpretare al fianco di Sir Laurence Olivier, leggenda del teatro e del cinema inglese, e che del film era il regista e il protagonista. Quella stessa estate il ventitreenne Colin Clark era per la prima volta nella sua vita su un set cinematografico. Appena laureato ad Oxford, Clark, che aspirava a diventare un regista, aveva trovato un modesto impiego sul set de Il principe e la ballerina. Quarant’anni dopo Clark ha raccontato la sua esperienza di quei sei mesi di riprese in un’autobiografia in forma di diario dal titolo The prince, the showgirl and me. Ma nel resoconto di Clark manca una settimana.E’ stato solo alcuni anni dopo che Clark ne ha rivelato il perché. Nel suo secondo libro, intitolato My Week with Marilyn, racconta infatti la vera storia della magica settimana che aveva trascorso da solo con la più grande star del mondo: Marilyn Monroe.

A tratti comico, a tratti commovente, Marilyn è un ritratto intimo della celebre icona hollywoodiana e traccia la storia del breve ma intenso legame che la star stabilì con un ragazzo in grado di capirla meglio di chiunque altro.

Marilyn – Intervista a Eddie Redmayne

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Ecco l’intervista a Eddie Redmayne, protagonista di Marylin, sull’intramondabile stella di Hollywood, la diva per eccellenza.

Marigold Hotel: recensione del fim con Judy Dench

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Marigold Hotel: recensione del fim con Judy Dench

In Marigold Hotel la vecchiaia è una brutta bestia, chi c’è arrivato lo dice, e chi ci è prossimo lo ripete. Ma che fare quando l’età e la vita sono arrivate alla loro naturale fine e ormai ‘manca poco’? Così un gruppo di pensionati si ritrovano in un fatiscente albergo indiano, con l’intento di passare lì i loro ultimi anni di vita. Ognuno di loro ha una sua propria storia e ad ognuno la colorata e caotica India regalerà esperienze, chiarezza e visione del futuro che prima sembrava preclusa.

C’è Evelyn, il filo conduttore del racconto: attraverso i suoi occhi scorgiamo la meraviglia verso la novità, verso il mistero e l’ignoto che un’avventura offre sempre a chiunque la sappia intraprendere, a qualunque età. C’è Graham, Giudice della corte suprema che torna in India alla ricerca del suo amore perduto. Ci sono Jean e Douglas, ridotti in povertà dall’impresa della figlia, che sperano di trovare qualcosa di stimolante nella loro nuova vita, ma la meraviglia pervade solo chi è disposto ad accoglierla, e così non sarà per Jean, provata fisicamente ed emotivamente dal soggiorno forzato al Marigold Hotel. E poi Muriel, scontrosa signora che subisce un’operazione all’anca e viene spedita in India per ‘saltare la fila’ e fare la riabilitazione e infine c’è chi, come Madge e Norman, proprio non vuole scendere a patti con il tempo che passa, che si sente ancora giovane e ha paura di invecchiare, quando la vecchiaia è ormai una realtà.

Marigold Hotel, il film

Marigold hotel 2011
© Searchlight Pictures

Marigold Hotel si fregia di un cast difficilmente superabile. Conduce il gruppo una bellissima Judy Dench, straordinariamente intensa e affascinante, seguita a ruota da Tom Wilkinson, Bill Nighy, Maggie Smith, insieme poi a Penelope Wilton, Celia Imrie, Ronald Pickup e il giovane Dev Patel, lo Slumdog Millionaire di Danny Boyle. John Madden ci porta in questo mondo colorato e chiassoso, glissando evidentemente sulla povertà che si trova accanto all’ostentata ricchezza e raccontandoci una storia che potenzialmente poteva essere davvero preziosa, perché va ad indagare cosa succede ai personaggi dei film dopo il film. Spieghiamoci: tutto il cinema è pervaso da gioventù e bellezza che cerca di trovare il suo posto nel mondo; il film di Madden invece racconta degli anziani che nessuno vuole e che nessuno cura, che a loro volta cercano una sistemazione per la loro nuova condizione di vecchi.

Quando le abitudini si sono sedimentate nel corso di una vita è possibile cambiarle? Quando la vita di coppia viene naturalmente interrotta dalla morte è possibile andare avanti? Quando il nostro corpo non risponde più alle intenzioni di un tempo è possibile lo stesso accettare se stessi? Ogni personaggio con la sua storia ci da una risposta, a volte semplicistica, in altri casi sofferta. Il problema di Marigold Hotel però è una sceneggiatura, basata sul racconto di Deborah Moggach, che nella parte centrale si biforca rendendo disomogenea la struttura corale del film.

La magia dell’oriente non riesce ad bucare lo schermo e il film rimane su un binario morto, nonostante gli incredibili protagonisti e la storia dalle grandi potenzialità.

Marigold Hotel: intervista al fantastico cast!

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Marigold Hotel: intervista al fantastico cast!

Ecco a voi un’interessante intevista al favoloso cast di Maringold Hotel che comprende , , , , , , . Il film è diretto da e uscirà nelle sale questo 30 Marzo.

Marigold Hotel Richard Gere nel sequel

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Marigold Hotel Richard GereE’ stato annunciato lo scorso ottobre che Marigold Hotel avrebbe avuto un seguito. Adesso, via Variety, la Fox sembra davvero intenzionata a portare avanti questa idea, tanto che nel cast del film sono stati appena confermati Richard Gere, David Strathairn e Tamsin Greig.

Ol Parker ha scritto una sceneggiatura che unirà molti dei personaggi sopravvissuti al primo film e interpretati da Judi Dench, Maggie Smith, Bill Nighy, Celia Imrie, Ronald Pickup, Penelope Wilton, Diana Hardcastle e Dev Patel.

La storia questa volta vedrà i personaggi di Maggie Smith e di Dev Patel co-dirigere l’albergo destinato a persone anziane che vogliono passare vacanze al sole, con un posto ancora da assegnare. Gere e Grieg saranno nuovi occupanti delle camere rimaste libere, mentre non sappiamo ancora che ruolo avrà Strathairn.

“Il film si è presentato a noi come un’ottima opportunità di continuare una storia che ci siamo resi conto essere appena all’inizio” ha dichiarato il regista John Madden. “Non per raccontare la stessa storia ma per capire dove queste vite di questi personaggi così diversi andassero a finire, con degli spettatori che già li conoscono e li amano”.

Fonte: Empire