Da tempo si discute dell’identità
che avrà Steve Rogers in Avengers: Infinity War.
Captain America tornerà in campo, dopo aver fatto
cadere lo scudo in Civil War o ci sarà spazio solo
per Nomad?
Chris Evans, interprete del
personaggio, sta lasciando indizi che indicano la presenza di Nomad
nel film, tuttavia il regista del film, Joe Russo, è stato più
generico.
Durante una conversazione
con Fantasy Focus
Football, Russo ha parlato proprio dell’attuale direzione di
Cap e ha commentato i rumors che con insistenza vogliono Nomad nel
film.
“Ovviamente non puoi comprendere
un personaggio come Captain America senza comprendere a pieno le
tematiche che ci sono dietro, quindi volevamo porre una domanda, ma
volevamo mettere lo spettatore in una posizione in cui ci sono
dubbi sulla catena di comando.”
Insomma, secondo Russo, il film
consegnerà al pubblico lo spirito di Nomad, non proprio il
personaggio così come lo conosciamo dai fumetti.
Avengers: Infinity
War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
Parte del cast di Suicide
Squad 2 è tornato ad allenarsi per le dure prove
fisiche che attendono gli attori nel sequel di Suicide Squad, il cinecomic uscito
nelle sale un anno fa e diretto da David Ayer. La
foto che vedete qui sotto è stata scattata da Joel
Kinnaman (Rick Flag) in compagnia di Jai
Courtney (Capitan Boomerang) e, a sorpresa, Jay
Hernandez.
Come saprete, nel finale di
Suicide Squad il personaggio di Hernandez,
El Diablo, moriva dopo un’esplosione
sacrificandosi per la squadra. Il fatto che l’attore sia stato
inserito nella foto e nella sessione di allenamenti significa che
anche Diablo sarà presente in Suicide Squad
2?.
Tutto ciò che sappiamo finora sul
film è il ritorno di Will Smith e Margot
Robbie e Jared Leto, confermati nel cast,
e che Gavin O’Connor sostituirà David Ayer alla
regia.
Le riprese di Suicide
Squad 2 dovrebbero partire il prossimo autunno, sotto
la produzione di Michael De Luca (The
Social Network, Moneyball).
Ecco il secondo trailer di
Tomb Raider, in cui la giovane Lara
Croft, interpretata dal premio Oscar Alicia
Vikander, troverà il coraggio di abbracciare il suo
destino e di trasformarsi nella leggenda che tutti conosciamo.
La sinossi: “Sette anni
dopo la scomparsa del padre, Lara, 21 anni, ha rifiutato di
prendere le redini del suo impero di affari. Lavora invece come
corriere in bicicletta a Londra, mentre frequenta il college. Dopo
un po’ decide di scoprire cosa è accaduto a suo padre e viaggia
verso la sua ultima posizione conosciuta: una tomba su un’isola da
qualche parte sulla costa del Giappone. D’improvviso, la posta in
gioco non può essere più alta per Lara, che, contro gli auspici e
armata solo della sua mente affilata, della sua cieca fede e
dell’innato spirito testardo, deve imparare a spingersi oltre i
suoi stessi limiti nel suo viaggio verso l’ignoto. Se dovesse
sopravvivere a questa pericolosa avventura, potrebbe trattarsi
della sua realizzazione, e guadagnarsi il nome di tomb
raider.”
Alicia
Vikander è nota per aver
interpretato Ex
Machina, The Man From U.N.C.L.E. e ha vinto
l’Oscar per The Danish
Girl. Nel cast confermato anche Walton
Goggins.
A dirigere il nuovo film sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la
storia di una giovane Lara
Croft impegnata a sopravvivere dalla sua prima
avventura. Il produttore sarà Graham King. La
sceneggiatura del film è stata affidata a Geneva Robertson-Dworet
che lavorerà anche a Sherlock Holmes 3 e a Gotham City Sirens.
Arriverà a Febbraio nelle sale italiane Sconnessi,
il nuovo film con protagonisti Fabrizio
Bentivoglio, Ricky Memphis,
Carolina Crescentini. La ‘nomofobia’ indica “lo
stato ansioso che si manifesta quando non è possibile usare il
telefono cellulare”, un recente studio stima che a soffrirne sia
addirittura il 66% della popolazione*.
Ad affrontare quella che è
considerata una vera e propria patologia del nuovo millennio,
Fabrizio Bentivoglio, Ricky
Memphis, Carolina Crescentini,
Stefano Fresi e Antonia
Liskova, che durante un apparentemente tranquillo weekend
in montagna, si troveranno improvvisamente
Sconnessi.
Nella nuova commedia di
Christian Marazziti, sarà l’assenza di connessione
a mettere a nudo i protagonisti, con le loro insicurezze, segreti e
contrasti, dando vita a conseguenze inaspettate ed esilaranti. Nel
cast anche Eugenio Franceschini, Giulia
Elettra Gorietti, Benedetta Porcaroli e
il giovane Lorenzo Zurzolo. Sconnessi,
prodotto dalla Camaleo di Roberto Cipullo e Mario
Pezzi, arriverà nelle sale italiane distribuito da Vision
Distribution a partire dal 22 febbraio
2018.
Nel film Ettore (Fabrizio
Bentivoglio), noto scrittore, guru dell’analogico e nemico pubblico
di internet, in occasione del suo compleanno porta tutta la
famiglia nel suo chalet in montagna, e cerca di creare finalmente
un legame tra i suoi due figli, Claudio (Eugenio Franceschini),
giocatore di poker on line, e Giulio (Lorenzo Zurzolo), liceale
nerd e introverso, con la sua seconda moglie, la bella, giovane e
un po’ naif Margherita (Carolina Crescentini), incinta al
settimo mese. Al gruppo si uniscono anche Achille (Ricky Memphis),
fratellastro di Margherita appena cacciato di casa dalla moglie, e
Tea (Giulia Elettra Gorietti), giovane fidanzata di Claudio e
devota fan di Ettore. Arrivati allo chalet, trovano Olga (Antonia
Liskova), l’affidabilissima tata ucraina, con la figlia Stella
(Benedetta Porcaroli), adolescente dipendente dai social network. A
sorpresa arriva anche Palmiro (Stefano Fresi), il fratello bipolare
di Margherita e Achille, fuggito dalla casa di riposo. Quando il
gruppo rimane improvvisamente senza connessione internet, tutti
entrano nel panico…e le conseguenze saranno rocambolesche. I
segreti e le convinzioni dei protagonisti verranno presto
ribaltate, la “sconnessione” li metterà di fronte a tutte le loro
insicurezze e dovranno resettare e ripartire.
Sabato 20 gennaio 2018 a Rimini,
nella data in cui Federico Fellini avrebbe compiuto 98 anni,
inaugurerà, dopo un importante intervento di ristrutturazione
durato 6 anni e realizzato nell’ambito del progetto del Museo
Fellini, il Cinema Fulgor, ridisegnato dal premio
Oscar Dante Ferretti, che sarà presente alla festa
inaugurale. Un’apertura molto attesa, tanto da essere citato ancora
prima del taglio del nastro ufficiale come luogo di interesse per
l’anno nuovo in un recente articolo del New York Times
dedicato ai luoghi turistici top del 2018 a livello mondiale. Il
Fulgor, destinato a divenire presidio culturale e centro d’impulso
intellettuale per l’intera Regione, proietta così l’Emilia-Romagna
fra le destinazioni migliori per un turismo culturale in grado di
generare valore per l’intero territorio.
La programmazione:
rassegne, classici restaurati e anteprime italiane, come Made
in Italy, l’ultimo film di Luciano Ligabue (22
gennaio)
La programmazione del Cinema Fulgor
sarà curata dalla società Khairos srl, i cui
fondatori operano nel mondo della cinematografia da 50 anni:
un’azienda familiare allargata (fra collaboratori e soci), unita
dal suo amore per il cinema, che già porta avanti con successo la
gestione del Cinema Settebello di Rimini. Tante le partnership
attivate per portare a Rimini il meglio del cinema italiano e non
solo, con rassegne, retrospettive, e naturalmente anteprime
italiane. Si inizia già lunedì22
gennaio alle ore 21.00 quando verrà proiettato in
anteprima nazionale l’ultimo film di
Luciano LigabueMade in
Italy, in uscita nella sale italiane dal 25 gennaio.
Il film, che si ispira all’omonimo album del cantante di Correggio
uscito nel novembre 2016, sarà presentato in sala alla presenza
dello stesso regista e del produttore Domenico
Procacci. Sempre in anteprima italiana martedì 23
e mercoledì 24 gennaio dalle ore 21.00 verrà proiettato
Fabrizio De André. Principe Libero, la
mini serie in due puntate dedicata al grande cantautore genovese
co-prodotta da Rai Fiction e Bibi Film. La biopic a lui dedicata
sarà visibile sul grande schermo in tutta Italia solo in queste due
giornate, mentre approderò su Rai 1 il 13 e 14 febbraio, in
concomitanza con i due anniversari che ne racchiudono il viaggio:
quello della scomparsa, l’11 gennaio 1999, e quello della nascita,
il 18 febbraio 1940. La proiezione sarà preceduta dal concerto
omaggio a Fabrizio De Andrè del cantautore santarcangiolese Andrea
Amati, collaboratore di Francesco Baccini e Cristiano De André.
Ovviamente, accanto all’ossatura
della programmazione, rappresentata da una selezione dei migliori
film di qualità di nuova uscita, una parte importante della
proposta cinematografica del Fulgor sarà dedicata al “Maestro”. Non
solo con le retrospettive dedicate alla sua vasta cinematografia,
ma allargando la prospettiva di partenza e puntando su tre
linee temporali. La prima è quella dei film, dei registi e
delle correnti che hanno influenzato o che erano particolarmente
apprezzate da Fellini (come Roberto Rossellini, John Ford, Charlie
Chaplin, il cinema hollywoodiano, i fratelli Marx, Alfred
Hitchcock, Luis Buñuel e molti altri); la seconda invece include
quei registi a lui contemporanei, in particolar modo Michelangelo
Antonioni, Ingmar Bergman e Akira Kurosawa, con cui il Maestro si
confrontava; infine la terza sarà dedicata a tutti quei registi che
da lui sono stati maggiormente influenzati, da Stanley Kubrick a
Martin Scorsese. Tutto questo sarà possibile grazie alle
collaborazioni con importanti enti di produzione e distribuzione,
come la Cineteca di Bologna e Wanted Cinema, che permetteranno di
avere al Fulgor anche anteprime nazionali.
La ricca programmazione
cinematografica dei prossimi mesi vedrà al Fulgor la
proiezione de La Febbre dell’oro (1925), fra le prime
pellicole mute di Charlie Chaplin; Alla ricerca di Van
Gogh, distribuito in Italia dalla Wanted Cinema; una rassegna
dedicata alla Nouvelle Vague; il documentario La lucida follia
di Marco Ferrari, realizzato a vent’anni dalla scomparsa del
grande regista e presentato all’ultima Mostra del Cinema di
Venezia; una selezione di classici restaurati provenienti dal
Cinema Ritrovato di Bologna, documentari sull’arte che raccontano
le straordinarie vite di artisti come Caravaggio e Bosch,
performance teatrali, come quella di Roberto Mercadini dedicata
proprio a Federico Fellini, e la proiezione in anteprima di LA
SCUOLA: un’indagine sul ‘300 riminese diretto da Davide
Montecchi e prodotto da Meclimone produzioni cinematografiche,
Francesca Manno per Summerside International ed Elena zanni per
Khairos srl. Il documentario è una ricognizione personale alla
scoperta delle principali opere eseguite dagli allievi riminesi di
Giotto nei primi decenni del ‘300.
L’obiettivo è quello di rendere il
Fulgor in un luogo di cultura eterogeneo: il
cinema infatti è fatto di scrittura, disegno, musica, intreccia e
comprende in sé tutte le arti. In quest’ottica il Cinema Fulgor
sarò aperto tutti i giorni dal pomeriggio, e spesso anche la
mattina con proiezioni diurne dedicate alle scuole e alle
famiglie.
Gli eventi
collaterali
Questa linea si rispecchia anche
nelle idee principali che ispirano la progettazione degli eventi
paralleli a quelli della programmazione delle due sale
cinematografiche del Fulgor. Verrà offerto dunque un ricco
ventaglio di eventi che comprendano, oltre a prime visioni,
dialoghi con autori, registi ed attori, la presenza e gli
interventi formativi di persone che lavorano nel settore. A questo
proposito la società di gestione Khairos ricerca uno sviluppo
ulteriore dei progetti già imbastiti da diversi anni con le scuole
e l’Ateneo cittadino. Per farlo è stata richiesta la collaborazione
– fin dalla prima ora piena ed entusiasta – del Dipartimento di
Scienza della Qualità della Vita dell’Alma Mater, in particolare
con Roy Menarini, Docente di Cinema e Industria
culturale dell’Università di Bologna, Campus di Rimini
Tra i più conosciuti, apprezzati e
seguiti critici cinematografici italiani, Menarini da marzo sarà
colui che guiderà i primi corsi di approfondimento
che il Cinema Fulgor offrirà alla città. Saranno corsi per
appassionati e cinefili, volti a far scoprire aspetti più
approfonditi dei linguaggi cinematografici, dalle note di regia a
spunti di riflessione sulla fotografia, sulla composizione testuale
delle sceneggiature, fino ad arrivare all’analisi dei nuovi
linguaggi cinematografici sollecitati dalle serie tv.
Le sale del Fulgor inizieranno in
questa maniera ad intessere una prima ibridazione dello spazio in
cui si collocano: sì sala cinematografica ma anche salotto della
città e polo regionale di scambio e dialogo sulla cultura filmica e
delle immagini.
Sempre con l’università, e in
rapporto con operatori del settore, si vuole realizzare un grande
sogno: riportare a Rimini una delle esperienze di Festival
cinematografici tra i più apprezzati in Italia. La tensione di
tutto lo staff e la struttura sono fin da ora tese a costruire
l’ossatura per riuscire quanto prima a riattivare quella importante
esperienza culturale, capace – già dagli anni Novanta – di portare
uno spirito non solo europeo, ma mondiale. Nella rassegna di
Rimini Cinema, fin dagli anni Ottanta, era dato
grande risalto alle esperienze della cinematografia sia delle
culture medio orientali che di quelle del Sud Est asiatico e
centrale.
L’epica avventura action firmata
Warner Bros. e DC Entertainment, Justice League, sarà disponibile dal
21 Marzo nei formati DVD, Blu-ray,
Blu-ray 3D e in 4k Ultra HD, distribuito da
Warner Bros. Entertainment Italia.
Diretto da Zack
Snyder, il film presenta una invidiabile lineup di
SuperEroi DC: Ben Affleck nei panni di Batman,
Henry Cavill come Superman, Gal
Gadot nel ruolo dell’irresistibile Wonder Woman, Ezra Miller come
The
Flash, Jason Momoa nei panni di Aquaman e Ray Fisher come
Cyborg.
I Contenuti
Speciali delle edizioni Blu-ray permetteranno ai fan
di scoprire tutti i segreti della Justice League, conoscere meglio
i nuovi membri, il loro lavoro di squadra e la tecnologia che dà
loro una marcia in più. L’edizione 4k Ultra HD del fim contiene
anche il disco Blu-ray, oltre ad una scena inedita non presente nel
film al cinema.
La tecnologia 4K Ultra
HD include una serie di caratteristiche come
l’High Dynamic Range (HDR) e uno spettro di colori
più ampio. Queste innovazioni permetteranno allo spettatore di
vivere gli effetti cinematografici così come sono stati ideati dal
regista, offrendo dei colori più luminosi e vividi per
un’esperienza di home entertainment mai vista prima.
1 di 5
SINOSSI
Alimentato dalla sua rinnovata
fiducia nell’umanità e ispirato dal gesto d’altruismo di Superman,
Bruce Wayne chiede aiuto alla sua ritrovata alleata Diana Prince,
per affrontare un nemico ancora più temibile. Insieme, Batman e
Wonder Woman si mettono subito al lavoro per trovare e assemblare
una squadra di metaumani pronti a fronteggiare questa nuova
minaccia. Ma nonostante la formazione di questa alleanza di eroi
senza precedenti – Batman, Wonder Woman, Aquaman, Cyborg e Flash –
potrebbe essere già troppo tardi per salvare il pianeta da un
attacco di proporzioni catastrofiche.
Justice League DVD
Durata: 115 min ca.
Video: 16×9 1.85:1
Audio: Dolby Digital: Italiano 5.1, Inglese
5.1, Tedesco 5.1, Francese 5.1
Sottotitoli: Francese, Olandese. Non udenti:
Italiano, Inglese, Tedesco.
Contenuti speciali:
ROAD TO JUSTICE Un viaggio insieme ai creatori
della DC Comics che ripercorre i cinqunta anni della Justice
League, dalle avventure dei fumetti al loro debutto
cinematografico.
Justice League BLU-RAY
Durata: 119 min ca.
Video: 1080p High Definition 16×9 1.85.:1
Audio: DTS-HD Master Audio: Italiano 5.1,
Inglese 5.1; Dolby Digital: Polacco 5.1, Inglese 5.1, Spagnolo 5.1;
Dolby Atmos TrueHD: Inglese
Sottotitoli: Polacco, Spagnolo, Greco. Non
udenti: Italiano, Inglese.
Contenuti speciali:
SUPERMAN’S RETURN
ROAD TO JUSTICE
Un viaggio insieme ai creatori della DC Comics che ripercorre i
cinqunta anni della Justice League, dalle avventure dei fumetti al
loro debutto cinematografico.
HEART OF JUSTICE
Scopri cosa si nasconde dietro l’iconica Trinità DC
TECHNOLOGY OF THE JUSTICE
LEAGUE Scopri gli effetti tecnologici che hanno dato una
marcia in più alla Justice League
JUSTICE LEAGUE: THE NEW
HEROES Incontra i nuovi membri della Justice League
STEPPENWOLF IL
CONQUISTATORE L’attore Ciarán Hinds ed i produttori
rivelano la storia che si cela dietro il più grande nemico
dell’umanità, nonchè la maggiore sfida per al Justice League
SCENE STUDIES: REVISITING
THE AMAZONS Incontro ravvicinato con il
making of di alcune delle sequenze
action più adrenaliniche di JUSTICE LEAGUE
SCENE STUDIES: WONDER
WOMAN’S RESCUE Incontro ravvicinato con il
making of di alcune delle sequenze
action più adrenaliniche di JUSTICE LEAGUE
SCENE STUDIES: HEROES
PARK Incontro ravvicinato con il
making of di alcune delle sequenze
action più adrenaliniche di JUSTICE LEAGUE
SCENE STUDIES: THE TUNNEL
BATTLE Incontro ravvicinato con il
making of di alcune delle sequenze
action più adrenaliniche di JUSTICE LEAGUE
SUIT UP: THE LOOK OF THE
LEAGUE Ci vuole un lavoro di squadra per vestire gli eroi
più amati del Mondo
Justice League BLU-RAY
3D
Durata: 119 min ca.
Video: 1080p High Definition 16×9 1.85.:1
Audio: Dolby
Digital: Italiano 5.1, Inglese 5.1, Ceco 5.1, Ungherese 5.1,
Polacco 5.1, Russo 5.1, Turco 5.1, Francese 5.1, Portoghese 5.1,
Spagnolo 5.1, Cinese 5.1; DTS-HD Master Audio: Inglese 5.1
La pausa invernale ha fatto penare
come di consueto, ma alla fine il momento che tutti
aspettavano/temevano è arrivato: The
Flash 4×10 non potrebbe avere un titolo esplicativo
per mettere in scena il processo contro Flash, o come viene
chiamato negli Stati Uniti “Lo stato contro Bartholomew Henry
Allen”.
Adesso che DeVoe
ha “adottato” il corpo del malcapitato Dominic (e non solo…) e
usato il suo vecchio, esanime, come mezzo per incastrare senza
apparente via di scampo il protagonista, nulla può più impedirgli
di procedere col suo ancora ignoto piano. Piano, questo, che non ci
è ancora dato sapere, soprattutto in virtù del fatto che l’episodio
in questione non può non focalizzarsi sulla disgrazia abbattutasi
sul nostro eroe.
Con The Flash 4×10
la serie assume per una volta le sembianze di Daredevil,
con il piccolo particolare di aver invertito i ruoli; questa volta
è Barry a dover essere difeso, a dover dimostrare ciò che non può
dimostrare nonostante si tratti della verità. Barry appare fin da
subito travolto dagli eventi, tramortito da un qualcosa di
inaspettato e senza apparente via d’uscita, ma più di ogni altra
cosa, già rassegnato all’idea di dover sopportare ciò che in
precedenza è toccato al padre: e la storia si ripete, creando il
più triste dei parallelismi.
The Flash 4×10
L’episodio si tramuta a tutti gli
effetti in un legal drama, tra arringhe e ricerca di
prove, dove la storyline secondaria rappresentata dalla
solita minaccia meta-umana passa ancor di più in sordina. A farne
le spese ne è ovviamente l’azione, quella a cui la serie ha
abituato, ma The Flash 4×10 non manca affatto di
dinamicità e riesce a coinvolgere emotivamente con dialoghi quanto
mai seri ed interpretazioni convincenti.
The Trial of the
Flash (nella speranza che non finisca tutto a “tarallucci
e vino” risolvendosi in un solo episodio) rappresenta senza dubbio
uno degli snodi cruciali della stagione, una season 4 che
si è rivelata arricchita dall’assenza dell’ennesimo velocista e che
ha cambiato le carte in tavola della serie: dopo l’ultimo episodio
arriva in questo la conferma che ormai è inutile correre, è inutile
scappare. The Flash,
nonostante il momentaneo cambio di genere, continua a non
deludere.
Sebbene la trilogia del
Cavaliere Oscuro di Christopher
Nolan (Batman Begins, Il
cavaliere oscuro e Il cavaliere oscuro – Il
ritorno) sia stata lodata e apprezzata da parte di
critica e pubblico, rivelandosi oltretutto un enorme successo al
botteghino, Comic Book Resource ha di
recente stilato una lista in cui sono riassunti tutti i presunti
(ma non effettivi) errori del regista nel suo adattamento dei
fumetti e nella caratterizzazione del personaggio di
Batman.
Ovviamente si tratta di una astuta
provocazione, che non rispecchia poi l’oggettiva realtà di quanto
abbiamo visto in sala. I tre film risultarono infatti davvero
innovativi per l’epoca e continuano a macinare consensi.
Di seguito trovate allora le 15 cose
che Nolan potrebbe aver sbagliato nella sua trilogia su
Batman.
I cattivi
Tutti ricorderemo per
sempre il memorabile Joker di Heath
Ledger, per l’intensità dell’interpretazione e per il
lascito alle generazioni future di “villain”, eppure quanti
porteranno con sé Bane, lo Spaventapasseri, Doppia
Faccia, Ra’s Al Ghul o Talia al Ghul? Nonostante le buone
premesse, i cattivi del primo e del terzo capitolo non sembrano
aver fatto breccia nel cuore degli spettatori, forse troppo deboli
rispetto a Joker o poco caratterizzati?
Il costume di Batman
Per alcuni il costume di
Batman nella trilogia di Nolan presenta non pochi
problemi: a partire dal fatto che risulta essere l’assemblaggio di
cose e dettagli differenti senza avere una sua coerenza. In più
appare a tratti sciatta e priva di “personalità”, a detta di molti,
ed è come “guardare un tizio vestito da Batman che prova a
salvare Gotham“.
La Batmobile
Sebbene sia stata
protagonista nei precedenti adattamenti, da quello di Tim Burton a
Joel Schumacher, la Batmobile non appare così tanto spesso nella
trilogia di The Dark Knight. O almeno, i fan avrebbero voluto
vedere più di un’accozzaglia di arnesi e gadget montati su
un’automobile.
Robin
Il personaggio di Robin,
spalla di Batman, era comparso al cinema in Batman
Forever e Batman & Robin negli anni
Novanta con il volto dell’attore Chris O’Donnell. In tanti
avrebbero voluto rivederlo anche nella trilogia di Nolan, in
particolare partendo dallo sviluppo tragico di uno dei personaggi
comprimari: il John Blake di Joseph Gordon
Levitt. Nel terzo film infatti, Blake era un agente della
polizia che copriva l’identità di Batman e al
quale Bruce aveva dato le chiavi della Batcaverna rivelando poi il
suo vero nome, ovvero Robin.
La personalità di Bruce Wayne
Colpa della sceneggiatura o
dello stesso Christian Bale, Bruce Wayne nella
trilogia del Cavaliere Oscuro sembra non avere carisma. I suoi
alleati si schierano con lui soltanto perché in qualche modo
obbligati e la personalità che mostra nei film ruota attorno a
barzellette imbarazzanti e sguardi scoraggiati. L’unica piccola
emozione arriva solo dopo la morte di Rachel.
Alfred
Il fidato maggiordomo di
Bruce Wayne nella trilogia sembra ridotto ad un vecchio fastidioso,
dal cuore puro, ma che non pare aver avuto alcun impatto
significativo su Bruce e sulla sua vita. Non è bastata nemmeno
l’interpretazione di sir Michael Caine? Forse si,
forse no.
La voce di Batman
Tra gli aspetti
fondamentali della caratterizzazione del personaggio di
Batman c’è sicuramente la sua voce. E
l’interpretazione di Nolan si accompagnava al ringhio gutturale di
Christian Bale: lontana da una voce normale, a volte
incomprensibile e vittima di diversi scherzi e battute del
pubblico.
Il commissario Gordon
Prima di Nolan, i film non
avevano mai posto Jim Gordon sotto una luce
positiva, generalmente considerato inefficace ai fini della trama.
La trilogia del Cavaliere Oscuro invece presenta Gordon come un
poliziotto maleducato si, ma anche eroico. Tuttavia il
problema rimane, cioè che non è riuscito a eliminare gli ufficiali
corrotti nel suo dipartimento. La cosa più stupefacente di tutte è
che nel terzo film quasi tutti i personaggi principali sapevano che
Bruce era Batman. Gordon, un detective di livello mondiale, fu
l’ultimo a scoprirlo.
Le sequenze di combattimento
La trilogia del Cavaliere
Oscuro ha fatto sì che Batman facesse affidamento sui suoi
strumenti piuttosto che sulle sue abilità di combattimento. Batman
usa i gadget nei fumetti, ma non ne ha bisogno, come appare nei
film di Nolan, e inoltre le riprese delle sequenze action con il
montaggio non sono risultate così efficaci.
Knightfall
Soltanto in The
Dark Knight Rises c’è stato un momento in cui i fumetti
sono entrati nel film, cioè quando Bane prende per la gola Batman.
Dopo di ciò, la trama perde ogni parvenza di coesione, con Bruce
paralizzato e lasciato in una prigione. Altrettanto velocemente,
Bruce torna e sconfigge Bane. Un’occasione sprecata che avrebbe
invece mostrato cosa volesse dire avere un Batman sconfitto, come
raccontato in Knightfall.
La mancanza della trama detective
Nel corso della sua storia,
specialmente nei fumetti, Batman viene spesso definito il “miglior
detective del mondo”. Nei film precedenti a Nolan, Batman ha
risolto i puzzle presentati da Edward Nygma e sebbene il tema non
sia stato affrontato nei primi film, almeno hanno dimostrato un po’
dell’intelligenza di Bruce. La trilogia del Cavaliere Oscuro
difficilmente si è preoccupata del lavoro investigativo, un tema
centrale per i miti di Batman.
La batcaverna
In diversi film di Batman
abbiamo visto Bruce Wayne passare un sacco di tempo nella
Batcave, ma nella trilogia di Nolan, è quasi come
se il Batcave esistesse unicamente per placare i fan di Batman. In
The Dark Knight viene ricostruita in un garage sotto un cantiere
edile e in The Dark Knight Rises appare a malapena.
Gotham City
Mentre la
Gotham che conosciamo è “gotica” e oscura, la
città mostrata da Christopher Nolan è solo un punto di partenza da
ciò che dovrebbe essere in realtà. Per l’osservatore casuale, non
assomiglia a Gotham, ma solo ad un’altra città metropolitana. Dove
sono i gargoyle? Dove sono le ombre che aspettano dietro ogni
angolo?
Gli amori di Bruce Wayne
La trilogia del Cavaliere
Oscuro ha avuto tutto il tempo necessario per presentare il tema
amoroso nella vita di Bruce Wayne, tuttavia, sfortunatamente, è
rimasto addosso al personaggio di Rachel Dawes per un film e mezzo.
Dopo di che la sua storia è stata abbandonata, con Bruce che migra
verso Selina Kyle con risultati ugualmente poco entusiasmanti.
Il tono serioso ripreso poi dal DCU
Dall’uscita della trilogia
del Cavaliero Oscuro, DC e Warner Bros. hanno scelto di adottare un
approccio specifico ai film, che è quello poi offerto da Nolan. La
musica inoltre ha contribuito a “glorificare” i personaggi rendendo
i film tra i titoli di maggior successo della storia. DC sperava di
sfruttare l’onda di questo successo applicando la stessa formula a
Superman, alla Justice League e a tutti gli altri titoli,
anche se la Warner Bros. ha interpretato erroneamente l’amore che
il pubblico ha provato con Batman e ha automaticamente pensato che
la stessa sorte sarebbe toccata agli altri. Sbagliato.
L’accordo tra Disney e
Fox ha spostato ulteriormente gli equilibri del mercato
hollywoodiano, ma “nel piccolo” permetterà anche ai
Marvel Studios di avere accesso a
tutte le sue proprietà a fumetti, eccetto quelle ancora in mano a
SONY.
Ma in che modo le dinamiche del
MCU possono migliorare a
seguito di questo accordo multimilionario? Il tallone d’Achille dei
film Marvel sono sempre stati i
cattivi, ma adesso, con uno stuolo di nuovi personaggi, arrivano
anche tanti villain potenti che la Casa delle Idee
potrebbe sfruttare per il bene delle sue storie al cinema.
Ecco i villain che adesso la Marvel
può finalmente utilizzare nel MCU
Magneto
Si tratta del personaggio
di questa lista con cui gli spettatori sono più a loro agio,
l’hanno visto al cinema diverse volte, nella saga degli X-Men, con
ben due diverse interpretazioni da parte di altrettanti attori di
serie A. Ovviamente il personaggio è stato usato soltanto
all’interno dell’universo degli X-Men, ma nel MCU potrebbe avere un futuro
luminoso.
Che si stia pianificando di riavere
a bordo Fassbender o meno, il personaggio sarà senz’altro
sfruttato, soprattutto considerando le connessioni con i
Vendicatori e in particolare con Scarlett Witch che possono essere
approfondite.
Annihilus
Si tratta del leader
della Negative Zone, ed è sempre stato noto come un villain legato
ai Fantastici Quattro; è molto meno noto al pubblico rispetto a
Magneto. Annihilus è il “titolare” di una storia in cui riesce
quasi completamente ad asservire l’intero universo, dal
titolo Annihilation.
Nel 2015 il personaggio doveva
effettivamente comparire nel film dei Fantastici Quattro, ma dopo
aver schivato quel “pericolo” (dato l’esito di quel film), il
malvagio artrosiano potrebbe trovare spazio nella Fase 4 o 5 del
MCU, come nuova, incombente e
terribile minaccia.
Galactus
Ex esploratore spaziale
che si fonde con la Senzienza dell?Universo, Galactus non ha molti
villain, in casa Marvel, che possano gareggiare con
lui in fatto di grandezza. I suoi poteri vanno oltre la
comprensione; mangia letteralmente i pianeti ed è capace di
distruggere interi sistemi solari in una volta sola. Chiamarlo solo
villain potrebbe essere una semplificazione, dal momento che il
personaggio va oltre il concetto di bene e male.
Il personaggio è apparso in maniera
decisamente poco soddisfacente in Fantastici Quattro e Silver
Surfer, e resta comunque un personaggio difficile da adattare per
il grande schermo, ma i Marvel Studios hanno dimostrato di
essere in grado di fare grandi cose con le loro proprietà, quindi
anche Galactus potrebbe avere la possibilità di essere
rappresentato in maniera soddisfacente.
Kang il conquistatore
Il personaggio è un
viaggiatore nel tempo che viene dal 30° secolo. Il suo nome
è Nathanial Richards, ed è lontanamente imparentato con Reed
Richards (Mr. Fantastic), e nel corso dei secoli ha avuto molti
nomi: Iron Lad, Immortus e Rama-Tut. Potrebbe senz’altro
essere semplificato per la sua prima apparizione cinematografica,
ma resta uno dei grandi nemici dei Vendicatori, che sarebbe bello
vedere sul grande schermo.
I viaggi nel tempo potrebbero essere
un punto importante della trama di Avengers 4, per cui Kang potrebbe essere
più vicino di quanto pensiamo.
Dottor Destino
Insieme a Magneto, è il
villain più noto di questa breve lista. Interpretato due volte sul
grande schermo, in due adattamenti mediocri (a differenza del
Signore del Magnetismo) il Dottor Destino era
all’inizio Victor von Doom, regnante di Latveria. Lui è
considerato una delle persone più intelligenti del mondo ed è anche
un potente stregone. Insomma, potrebbe essere una nemesi perfetta
per i Vendicatori.
Di recente si è parlato addirittura
di uno spin off sul personaggio, ma i recenti accordi tra Fox e
Disney lasciano immaginare che, se il progetto è stato davvero
messo in cantiere, potrebbe cambiare natura, ed essere inserito
nella continuity del Marvel Cinematic Universe.
La Universal Pictures International
Italy ha diffuso due nuove clip in italiano
per L’ora più buia, il film di Joe
Wright con protagonista Gary Oldman in
odore di Oscar.
La prima clip che proponiamo vede
Churchill impegnato con il consiglio di guerra, che cerca di fargli
capire che non si può scendere a patti con i nazisti mentre hanno
il coltello dalla parte del manico e le sorti della Guerra in
pungo.
La seconda clip, di natura più
leggera, vede Churchill e la sua assistente personale (interpretata
da Lily James) alle prese con una buffa
conversazione:
L’Ora più
buia, un film Focus Features, produzione Working Title
Films. Un’avvincente ed entusiasmante
storia vera che inizia alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale e
che vede Winston Churchill (il nominato agli Oscar Gary
Oldman), pochi giorni dopo la sua elezione a Primo
Ministro della Gran Bretagna, affrontare una delle sfide più
turbolente e determinanti della sua carriera: l’armistizio con la
Germania nazista, oppure resistere per poter combattere per gli
ideali, la libertà e l’autonomia di una nazione.
Mentre le
inarrestabili forze naziste si propagano per l’Europa occidentale e
la minaccia di un’invasione si rivela imminente, con un pubblico
impreparato, un re scettico ed il suo stesso partito che trama
contro di lui, Churchill deve far fronte alla sua ora più buia,
unire una nazione e tentare di cambiare il corso della storia
mondiale.
Lucky Red ha diffuso il
secondo trailer italiano de I
primitivi, il nuovo film della casa di produzione
Aardman, lo studio di Wallace e Gromit.
I
primitivi è realizzato da Nick
Park e vede nel cast Maisie Williams
e Eddie Redmayne.
I
primitivi racconta di Dug, un
cavernicolo che diventa leader dei suoi simili per “affrontare
l’Età del Bronzo”. Secondo le prime informazioni legate al
progetto, Dug dovrebbe avere la voce di Eddie
Redmayne, premio Oscar per La Teoria del
Tutto, che vedremo al cinema in Animali
Fantastici e Dove Trovarli a partire da novembre.
Nel cast vocale anche Russell Brand.
La Aardman produce
il film in collaborazione con la DreamWorks
Animation e con Canal Plus, che aveva già
lavorato a Shaun vita da pecora – il
film.
L’ultima volta che
Park ha lavorato come regista per la Aardman
risale al 2008, quando ha diretto A Matter of Loaf and
Death, un cortometraggio di Wallace &
Gromit.
Dopo The Help,
Jessica Chastain e Octavia
Spencer tornano a lavorare insieme per un road movie in
chiave di commedia prodotto dalla Universal.
La Chastain ha scritto il
trattamento originale del film insieme a Kelly
Carmicheal, di recente assunta proprio dalla
Freckle Films dell’attrice come presidente di
produzione e sviluppo, dopo che la Carmichael ha lasciato il posto
di executive alla Weinstein Company.
Il progetto vede la Chastain e la
Spencer di nuovo insieme dopo il 2011, anno che le vide condividere
una Nomination agli Oscar come migliore attrice non protagonista
per The Help. Il premio andò alla Spencer ma anche
quest’anno le due potrebbero condividere una nomination, ma non
nella stessa categoria.
Molly’s Game: il
nuovo trailer del film con
Jessica Chastain
La stagione dei premi in corso
infatti vede Octavia Spencer molto presente nelle
categorie da non protagonista, per The Shape of
Water, mentre Jessica Chastain concorre
nelle categorie da protagonista per Molly’s Game,
esordio dietro la macchina da presa di Aaron
Sorkin.
THR riporta che il
trattamento originale è ora nelle mani di Peter
Chiarelli, che scriverà la sceneggiatura. Il film racconta
di due donne che cercando in viaggio, durante le vacanze. La
Universal ha acquistato i diritti a seguito di una fiera battaglia
contro la Fox e la Paramount.
Quest’anno vedremo la Chastain nei
panni di una misteriosa villain in X-Men: Dark Phoenix, mentre si
fanno sempre più insistenti le voci che la vogliono nel cast di
IT – Parte II.
Prima dell’arrivo al cinema degli
X-Men, della trilogia di Christopher
Nolan sul Cavaliere Oscuro e dei nuovi universi condivisi
di Marvel e
DC, le trasposizioni dei fumetti di
supereroi su piccolo e grande schermo non erano
che spettacoli goliardici mirati al semplice divertimento; privati
quindi di tutta quella serietà che invece gli autori contemporanei
hanno accentuato al fine di offrire al pubblico molto più che
esplosioni, combattimenti e battute al vetriolo.
Ma quanti attori di questa ultima
“tendenza” hanno esagerato con i loro personaggi? Quanti si sono
presi troppo seriamente? Grazie a CBR, che ha stilato una
classifica, possiamo dare uno sguardo a 15 interpreti della nuova
era del cinecomic che sono andati un po’ oltre le aspettative.
Talvolta centrando l’obiettivo, talvolta uscendo fuori strada:
Jared Leto
Si dice che nessuno, sul
set di Suicide Squad, abbia mai incontrato il
“vero” Jared Leto, tanto l’attore era entrato nel
personaggio del cinecomic di David Ayer. Ebbene
sembra che Leto, già premio oscar per Dallas Buyers
Club, si sia del tutto calato nei panni del folle villain
evaso dall’Arkham Asylum e mente dietro i maggiori
crimini di Gotham. Addirittura sembra aver mandato a Margot
Robbie, sua collega nel film, un topo.
Margot Robbie
Margot
Robbie potrebbe vincere quest’anno il suo primo Oscar
grazie alla sublime interpretazione della pattinatrice americana
Tonya Harding in I, Tonya, ma già per
Suicide Squad il lavoro di preparazione al ruolo
di Harley Quinn e la “devozione” per il
personaggio avevano lasciato intendere che l’approccio fosse stato
assoluto. La Robbie ha letto di tutto, visto serie animate,
sviluppato un suono di voce particolare molto simile a quello di
Brooklyn adottato in The Wolf of Wall Street.
Senza allontanarsi per un solo giorno dal personaggio.
Robert Downey Jr.
Prima di indossare i panni
di Tony Stark in Iron Man,
Robert Downey Jr. era stato per un po’ lontano dai
riflettori di Hollywood interpretando piccoli ruoli in produzioni
minori. La vera svolta è arrivata grazie ai Marvel Studios, che gli hanno poi permesso di
sviluppare una versione di Stark del tutto brillante e carismatica.
Difficile a volte capire se sullo schermo vedevamo Downey Jr. o il
suo alter ego, tant’è che spesso i due sembrano la stessa
persona.
Nicolas Cage
Da piccolo si faceva
chiamare Kal-El e il suo nome d’arte Cage è ripreso dal supereroe
MarvelLuke Cage.
Insomma, Nicolas Cage ha sempre amato il mondo dei
fumetti e l’ha anche incrociato al cinema grazie al ruolo in
Ghost Rider (non esattamente un successo
clamoroso), mentre avrebbe potuto essere Superman nel progetto mai
realizzato di Tim Burton.
Christian Bale
Per prepararsi a diventare
il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan,
Christian Bale ha messo su muscoli, adottato un
accento americano, anche fuori dal set durante le interviste, e
imprimendo sul personaggio quell’oscura serietà che si addiceva
alle pellicole del regista e al suo approccio al cinecomic. Forse
rimane il Batman preferito dai fan proprio per
questo.
Chris Evans
Dopo il flop di
Fantastici 4Chris Evans era
parecchio ansioso all’idea di dover interpretare di nuovo un
supereroe. Così, come impegno personale e professionale, decise di
approcciare il suo Captain America nella maniera
più serie possibile. Come? Conoscendo veterani di guerra,
allenandosi duramente con un regime alimentare serratissimo e
mettendo su molta massa muscolare.
Gal Gadot
Criticata da una parte del
web che la vedeva troppo magra e priva di forme “gentili” per
interpretare Wonder Woman, Gal
Gadot ha stupito tutti grazie alla sua incredibile
determinazione. Volitiva e bellissima, l’attrice israeliana migrata
in America si è allenata duramente per il ruolo, anche imparando
l’arte della spada.
Henry Cavill
Il supereroe più amato,
quello che meglio incarna gli ideali di pace e sacrificio, il
Superman ritratto da Henry Cavill
rispecchia la versione dei fumetti aggiungendo lo sforzo fisico
quasi inumano di trasformarsi in una perfetta macchina da
combattimento. L’attore ha svolto intense sessioni di allenamento
praticamente no-stop per gli ultimi quattro anni, da
Man of Steel a
Justice League. Ha anche adottato un
cane che ha poi chiamato Khal.
Ryan Reynolds
Arriviamo al nostro anomalo
supereroe preferito, tale perché a interpretarlo è Ryan
Reynolds: come il suo alter ego sullo schermo
Deadpool, l’attore è solito fare battute di
qualsiasi genere in ogni luogo. Che sia il web o un’intervista, o
nella vita reale di tutti i giorni, Reynolds non riesce proprio a
uscire dal personaggio. E noi lo amiamo per questo.
Hugh Jackman
Hugh
Jackman è stato il Wolverine perfetto sul
grande schermo, nonchè la rappresentazione più fedele del mutante
di casa Marvel. Per quasi vent’anni la sua
dedizione ha portato a casa i frutti del duro lavoro, fisico e
mentale, culminato con l’epilogo di Logan (forse
il più bello di tutti i titoli del franchise su Wolverine).
Edward Norton
Dimenticato da molti,
l’Hulk ritratto da Edward Norton
si discostava moltissimo da quello mostrato pochi anni prima da
Eric Bana e dall’eroe di Mark
Ruffalo nel MCU. Introspettivo, lunatico e
riflessivo, come Norton l’aveva immaginato per il cinema, Hulk fu
il risultato di attente ricerche e di uno studio sulla voce,
caratteristica più di produzioni indipendenti (dove tutto sta nella
forza dei personaggi) che di un blockbuster.
Anne Hathaway
Anne
Hathaway aveva appena perso diversi chili per interpretare
Fantine in Les Misérables di Tom Hooper
quando dovette saltare sul set di Christopher
Nolan per diventare Selena in The Dark Knight
Rises, ultimo capitolo della trilogia. Per il ruolo
riprese i chili persi, si allenò per arrivare alla forma fisica
ideale e seguì una particolare dieta calorica.
Jesse Eisenberg
C’è molto del Jesse
Eisenberg attore nevrotico e “alleniano” nel Lex
Luthor interpretato in Batman v Superman: Dawn Of
Justice. Si, perché oltre al fisico, l’attore ha
prestato il suo modo di approcciare i personaggi, i suoi tic, il
suo accento sui movimenti e le battute che lo rendono fra i giovani
più interessanti dell’industria hollywoodiana e non solo. Dicono
che per giorni Eisenberg rimanesse nei panni di Luthor anche fuori
dal set.
Tom Hiddleston
La formazione teatrale
shakespeariana di Tom Hiddleston ha influito
positivamente e pesantemente diremmo sulla performance offerta nel
MCU con il personaggio di
Loki. Per prepararsi l’attore ha discusso a lungo
con Kenneth Branagh sul set di
Thor, ha studiato le strategie delle spie durante
la seconda guerra mondiale e facendo spesso giochi mentali con i
colleghi.
Heath Ledger
Terminiamo la classifica
con la più celebre delle interpretazioni in un cinecomic
contemporaneo, ovvero il Joker ritratto da
compianto Heath Ledger nel film di
Christopher NolanThe Dark
Knight. Per prepararsi al ruolo del sociopatico villain,
l’attore si era rinchiuso per diverse settimane nel suo
appartamento, dormendo due ore ogni notte, forse addirittura (come
molti presumono) assumendo sostanze non prescritte dal medico.
Il successo della versione in live
action de Il Libro della Giungla, diretto da
Jon Favreau, ha spinto la Disney ad
annunciare un sequel che racconterà altre avventure del cucciolo di
uomo Mowgli.
Nel progetto, oltre a Favreau
alla regia, tornerà anche Justin Marks, che
ha firmato la prima sceneggiatura. Parlando con Slashfilm, lo
sceneggiatore ha spiegato che la storia che sta scrivendo prenderà
spunto da alcune idee scartate per il film d’animazione originale
del 1967:
“Nel secondo film, l’idea è di
andare avanti con il materiale di Kipling, ma anche quella di
sfruttare delle risorse Disney del film del ’67, che non sono state
utilizzate nel primo film. Se si guarda al materiale di Bill Peet
per il primo film, scartato dalla Disney, si nota che l’archivio è
pieno di cose interessanti e io e Jon ci siamo detto che abbiamo
bisogno di queste idee per il film, quindi lo abbiamo costruito a
partire da quello.”
Jon Favreau
parla de Il Libro della Giungla 2 e Il Re Leone 3D
Proprio in merito alla sceneggiatura
del film, Jon Favreau aveva dichiarato che la sua attenzione
era tutta “per Il Libro della Giungla
2 la nostra attenzione è tutta
per la storia, per la sceneggiatura, è per i personaggi e
il loro mondo che stiamo lavorando e stiamo facendo un
sacco di progressi, perché vogliamo che lo spettatore possa
sentirsi come nel primo film. Noi stessi volgiamo
sentirci non come se stessimo facendo un altro film ma
piuttosto una continuazione, perché stiamo realizzando un
altro capitolo e vogliamo sentire in contatto con
l’originale“.
Non si ha ancora una data d’uscita
per Il Libro della Giungla 2, ma con Il Re Leone in live action
previsto per la prossima estate, si suppone che si dovrà aspettare
almeno il 2019.
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi continua a far discutere, nonostante gli incassi
siano stati molto più bassi del Il Risveglio della
Forza e i fan non abbiano applaudito al film come accaduto
in passato.
Il film di Rian
Johnson continua a destare domande e richieste di
spiegazioni da parte dei fan e durante un’intervista con Empire, il
regista soddisfa una delle più grandi curiosità del film, ovvero:
perché non ci sono i cavalieri di Ren?
Questo nuovo ordine misterioso è
stato annunciato già all’inizio di Star Wars: Il Risveglio della
Forza, quando si è cominciato a parlare di Kylo Ren e
della sua origine, prima che scoprissimo che era il figlio di Leia
e Han Solo.
Tuttavia né nel film di J.J.
Abrams né in quello di Johnson, abbiamo avuto la
possibilità di scoprire qualcosa in più su questo ordine, che
sembra aver sostituito, nell’ordine dell’equilibrio tra Lato Oscuro
e Luce, i Sith.
Ecco cosa ha raccontato il regista
alla rivista: “Abbiamo un film già pieno e letteralmente non
c’era spazio per altri elementi… Credo che avrei potuto utilizzarli
al posto dei Pretoriani ma poi mi sarebbe sembrato di sprecarli
perché tutte quelle guardie dovevano morire. E se Kylo avesse avuto
delle connessioni con loro, avrebbe aggiunto delle complicazioni
che non avrebbero certo aiutato quella scena… la verità è che
semplicemente non ho visto spazio per loro nel film.”
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
IGN ha diffuso sul suo
canale Youtube il primo trailer di Suicide Squad: Hell To Pay, il nuovo
film d’animazione dell’universo DC Comics dedicato
alla squadra suicide che nell’estate del 2016 è arrivata anche al
cinema.
Il cast del film d’animazione
comprende: Vanessa Williams (Amanda Waller), Deadshot
(Christian Slater), Harley Quinn (Tara Strong), Bronze Tiger (Billy
Brown), Captain Boomerang (Liam McIntyre), Kristin Killer
Frost (Bauer van Straten) e Copperhead (Gideon Emery).
La squadra suicida dovrà affrontare
un gruppo di supervillain guidato da Zoom (played by C. Thomas
Howell), al fianco di Scandal Savage (Dania Ramirez), Professor Pyg
(James Urbaniak), Silver Banshee (Julie Nathanson), Vandal Savage e
Vertigo (Jim Pirri), Maxum Steel (Greg Grunberg), Blockbuster e
Tobias Whale (Dave Fennoy), Knockout (Cissy Jones), Darma (Natalie
Lander), Punch (Trevor Devall), Two-Face (Dave Boat) e Savage
Gunman (Matthew Mercer).
Suicide Squad: Hell To
Pay
Il film non è il solo,
d’animazione, che la Warner Bros ha in programma quest’anno,
appartenente all’universo DC. Oltre a Teen Titans Go! To The Movie,
su un versante più adulto lo studio propone Death of Superman e
Gotham By Gaslight.
Arriverà a metà Marzo Tomb
Raider, il reboot delle origini di Lara Croft che,
accantonata la super formosa Angelina Jolie, viene
incarnata questa volta dal premio Oscar Alicia
Vikander, che ci consegna una Lara più giovane e inesperta
ma fiera e coraggiosa.
Ecco la preview del nuovo trailer
che arriverà tra qualche ora:
La sinossi: “Sette anni
dopo la scomparsa del padre, Lara, 21 anni, ha rifiutato di
prendere le redini del suo impero di affari. Lavora invece come
corriere in bicicletta a Londra, mentre frequenta il college. Dopo
un po’ decide di scoprire cosa è accaduto a suo padre e viaggia
verso la sua ultima posizione conosciuta: una tomba su un’isola da
qualche parte sulla costa del Giappone. D’improvviso, la posta in
gioco non può essere più alta per Lara, che, contro gli auspici e
armata solo della sua mente affilata, della sua cieca fede e
dell’innato spirito testardo, deve imparare a spingersi oltre i
suoi stessi limiti nel suo viaggio verso l’ignoto. Se dovesse
sopravvivere a questa pericolosa avventura, potrebbe trattarsi
della sua realizzazione, e guadagnarsi il nome di tomb
raider.”
Alicia
Vikander è nota per aver
interpretato Ex
Machina, The Man From U.N.C.L.E. e ha vinto
l’Oscar per The Danish
Girl. Nel cast confermato anche Walton
Goggins.
A dirigere il nuovo film sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la
storia di una giovane Lara
Croft impegnata a sopravvivere dalla sua prima
avventura. Il produttore sarà Graham King. La
sceneggiatura del film è stata affidata a Geneva Robertson-Dworet
che lavorerà anche a Sherlock Holmes 3 e a Gotham City Sirens.
Ryan Reynolds ha
colto l’occasione del novantaseiesimo compleanno di Betty
White per farle augurare buon compleanno da
Deadpool, il suo Mercenario Chiacchierone,
personaggio che la Signora White ha dimostrato di amare molto.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una caffetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare
il barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti
con il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la sua
spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve
combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Mark Millar ha
messo gli occhi su Tessa Thompson per la sua nuova
versione in live action di Kick-Ass, quando il
progetto verrà sviluppato.
A novembre, Millar ha svelato una
nuova serie a fumetti di Kick-Ass, con cui ha
continuato il successo dei suoi personaggi, oltre a continuare a
lavorare con il cinema, visto che nel 2017 è uscito il secondo
adattamento di Kingsman, da una sua graphic
novel.
Con Kick-Ass,
l’avventura cinematografica è cominciata nel 2008, con la
pubblicazione del primo numero, seguito da altri due capitoli, e da
due adattamenti cinematografici.
Il fumetto che ha esordito a
Novembre vede protagonista Patience Lee, una
veterana con due bambini, che prende il posto di Dave
Lizewkski, e che in New Mexico indossa il costume verde e
giallo per combattere il crimine.
A quanto dichiarato su Twitter,
Millar ora pensa proprio a Tessa Thompson per
portare al cinema la sua Patience, e chissà che l’attrice, dopo
aver concluso i suoi accordi con la Marvel, in cui interpreta
Valchiria, possa essere a sua volta interessata a tornare nel mondo
dei fumetti.
Il primo Kick-Ass,
diretto da Matthew Vaughn del 2010, è stato un
successo e al fianco di Taylor-Johnson e Moretz, ha visto anche la
bellissima interpretazione di Nicola Cage nei
panni di Big Daddy.
Il sequel, del 2013, ha visto invece
nel cast Jim Carrey, che ha fatto molto parlare di
sé per via della controversa partecipazione al progetto, che a
detta sua non si era rivelato all’altezza delle sue
aspettative.
Soltanto ieri avevamo riportato la
notizia, diffusa dal reporter di Collider Jon
Schnepp, di un probabile cameo di Tom
Holland in Venom, lo spin-off prodotto
dalla Sony che porterà sul grande schermo il personaggio Marvel, eppure è proprio la fonte
dello scoop a voler fare una precisazione in merito.
“Spider-Man sarà in Venom”,
aveva dichiarato Schnepp nel video approfondimento sul film, mentre
oggi in un podcast ha specificato che “Tom Holland è stato
visto sul set di Venom in borghese, cioè senza il costume di
Spider-Man, dunque non sto dicendo che Spider-Man sarà nel film ma
che Peter Parker ci sarà. È un cameo“.
Questo non chiarisce affatto i dubbi
dei fan sul futuro tra Sony e MCU e sul modo in cui i
due universi, apparentemente separati, potrebbero un giorno
incontrarsi e creare inediti scenari cinematografici.
Venom è atteso nelle sale il 5
ottobre 2018 con la regia di Ruben
Fleischer. Nel cast anche Matt Smith,
Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny Slate, Scott
Haze e Michelle Williams.
Il personaggio è stato già portato
sul grande schermo da Sam
Raimi in Spider-Man
3 con Topher Grace nei
panni di Eddie Brock.
Il
Vegetale, per The Walt Disney Company
Italia e 3zero2, in collaborazione con
Sky Cinema.
Scordatevi il “trattore in
tangenziale”, scordatevi Fedez e compagnia, scordatevi anche il
balletto con le spalle e la dab, il Fabio Rovazzi
che arriva al cinema non è assolutamente quello che abbiamo
conosciuto in questi ultimi tempi, amato e si, anche odiato. Chi lo
avrebbe mai detto che la strada per il grande schermo passava
proprio dalla musica e da quel tipo di tormentone che fa conoscere
un personaggio dall’oggi al domani? Ma proprio così ha funzionato
per Rovazzi, che per la sua prima prova di attore si affida a
Gennaro Nunziante per debuttare sul grande
schermo.
Fabio Rovazzi non
si definisce un cantante e se si va ad analizzare il successo della
sua ascesa, una grande componente è proprio la parte visiva: le sue
canzoni infatti, senza i video clip con numeri da record su
YouTube, quasi non avrebbero ragione di essere, perché è proprio
nella creazione dei video, dal soggetto al montaggio, che il rapper
si esprime meglio. Dopotutto nasce come videomaker, prima che per
se stesso, per altri youtuber di successo. Ma allora, perché non
c’è lui alla regia del suo primo lungometraggio? Forse perché ha
capito che affidarsi ad un regista ironico come Nunziante poteva
essere la scelta più adatta per lui ma forse anche perchè sotto
tutti quei numeri e visualizzazioni, c’è un ragazzo umile che
vorrebbe semplicemente entrare nel mondo del cinema senza arroganza
o presunzione. E probabilmente la sua è stata la scelta più
saggia.
La trama de Il Vegetale
Nella commedia Il
Vegetale, Rovazzi interpreta l’omonimo Fabio, che però ha
poco in comune con lui se non nome e baffetti. Laureato in Scienze
della Comunicazione e in cerca di lavoro, Fabio affronta una
delusione dietro l’altra, tra colloqui che promettono bene e
finiscono male, fino alla ragazza che lo lascia. La sua vita cambia
quando il padre (Ninni Bruschetta), che non sente
da anni, finisce in coma in ospedale a causa di un incidente,
insieme alla nuova moglie e così Fabio è costretto a prendere le
redini nell’azienda di costruzioni e anche a prendersi cura della
nuova sorellina capricciosa Nives (Rosy Franzese).
Chiamato dal padre “il vegetale”, Fabio sarà costretto a
reinventarsi, in particolare quando gli viene proposto uno stage
misterioso fuori Milano, che accetta subito trasferendosi con Nives
in un paesino del nord, dove tra immigrati che cercano di
integrarsi, signore anziane che parlano solo dialetto, troverà
anche una bella insegnante (Paola Calliari) e un
inaspettato amico (Luca Zingaretti).
Dalla piccola e bravissima
Rosy Franzese al veterano Luca
Zingaretti che splende in una commedia, i personaggi sono
ben centrati e recitati. Lo stesso Fabio Rovazzi
riesce a caricarsi sulle spalle il peso del film da protagonista,
senza mai essere troppo caricaturale ma anzi, con una inaspettata
naturalezza. Sarà anche “merito” del fisico magrissimo, che lo ha
reso molto buffo in diversi momenti del film (come quando, con uno
strano movimento delle braccia, cerca di riunire un gregge di
pecore!). Nessun balletto, nessuna canzone, nessun amico che
compare all’improvviso in scena, il mondo musical di Rovazzi è
rimasto fuori dalla porta de Il Vegetale, cosa che
forse potrebbe deludere una fetta di pubblico, ma potrebbe anche
fargliene guadagnare altro.
Uno spaccato ironico dell’Italia
Gennaro Nunziante
applica in modo vincente la formula usata per i film di
Checco Zalone da Cado dalle Nubi
in poi, offrendoci una commedia che ritrae con ironia uno spaccato
della nostra società, la difficoltà di entrare nel mondo del lavoro
da parte dei giovani e i diversi problemi che affliggono il paese,
dai furbetti di turno a le grandi delusioni. Tra personaggi ben
caratterizzati, situazioni paradossali, l’amichevole partecipazione
di Barbara D’Urso (che rappresenta uno dei momenti
più divertenti del film) e battute ben pensate, “Il Vegetale” è un
film divertente, senza troppe pretese ma che vi farà passare 90
minuti in modo leggero.
Torna sugli schermi il 18
gennaio, Insidious: l’ultima chiave, un nuovo
capitolo della saga horror.
Insidious: l’ultima chiave – Un
mondo del terrore
Questo piccolo microcosmo orrorifico
è nato nel 2010 dalla fertile mente del regista James
Wan, ormai noto nell’ambito del cinema horror per aver
portato nuova linfa al genere, con film campioni di incassi come
Saw-L’Enigmista, The Conjuring e, appunto,
Insidious. A produrre, oltre lo stesso Wan,
sono Oren Peli (regista di Paranormal
Activity) e la Blumhouse di Jason Blum.
Dove eravamo rimasti
Nata dalla penna dello sceneggiatore
Leigh Whannell (che nei film interpreta anche Specs), la storia di
Insidious segue principalmente le vicende della medium Elise Rainer
(Lin Shaye) e dei vari casi che di volta in volta
deve affrontare. Elise ha messo su infatti una sorta di squadra
assieme ai due giovani e simpatici Specs (Leigh
Wallen) e Tucker (Angus Sampson), che la
aiutano con i loro macchinari di rilevazione.
Nei primi due capitoli Elise aiuta
la famiglia Lambert, il cui piccolo figlio Dalton sembra caduto in
un coma irreversibile, quando in realtà è stato confinato nel
cosiddetto “Altrove” da un demone maligno.
Nel terzo capitolo,
Insidious 3 – L’Inizio, la medium similmente
aiuterà Quinn Brenner a disfarsi di un’entità malefica che la ha
presa di mira.
La trama di
Insidious: l’ultima chiave
Il vero inizio della saga però, è
narrato in questo quarto capitolo. Assistiamo alla prima infanzia
di Elise Rainer e alla nascita dei suoi poteri psichici. Tornati ai
giorni nostri, un’ormai anziana Elise dovrà fare ritorno alla sua
casa natia ed affrontare i demoni, reali e spettrali, che essa
racchiude.
Un classico che ritorna
L’intera saga di Insidious ha mirato
sin dagli inizi alla rivisitazione del grande classico della casa
stregata, rileggendolo in chiave moderna e intelligente. Ma se nei
primi capitoli si faceva un uso sapiente dello spavento indotto
senza troppi effetti speciali (ma solamente giocato sulla
psicologia dello spettatore) questo quarto capitolo perde
originalità sia in fatto di narrazione che di messa in scena.
La storia è davvero troppo simile
alle precedenti, complice anche la presenza dei medesimi personaggi
(che stemperano, al solito, il clima cupo con battute già sentite)
e di un mostro quasi uguale a quelli dei capitoli di cui sopra.
A causa del buon successo del
franchise, forse gli autori non hanno voluto azzardare in eccessivi
cambiamenti stilistico-narrativi, che però questa volta finiscono
per tirare troppo per le lunghe una storia di cui già si conosce il
finale (la trama di Insidious 4 infatti è direttamente collegata ai
primi due capitoli, e questo fa perdere allo spettatore il piacere
di scoprire come andrà a finire).
Le citazioni dei grandi
classici del genere – primaria caratteristica dei primi Insidious –
sono meno sorprendenti.
Certo la coerenza narrativa c’è, la
saga funziona grazie anche ai personaggi ormai noti, ma si ha
l’impressione di assistere più ad una serie tv che ad un film a sè
stante.
Sulla scia delle vecchie saghe
horror di serie B, la visione di Insidious: L’Ultima
Chiave cela qualcosa di nostalgico. Il ricordo va
istintivamente alle innumerevoli VHS che racchiudevano le saghe di
Venerdì 13, Hellraiser e tanti
altri horror pieni di capitoli più o meno riusciti.
In questo senso, quella di Insidious
potrebbe essere una discreta “operazione nostalgia” che cavalca
l’onda incredibilmente attuale del revival anni ‘80 e di tutto ciò
che ne consegue.
La Disney ha diffuso la prima
sinossi ufficiale di Christopher Robin, il film
che rappresenterà la versione live action di Winnie the
Pooh. Potete leggerla di seguito:
Nella commovente avventura in Live
Action della Disney, Christopher Robin, il giovanotto che amava
immaginare avventure nel Bosco dei Cento Acri con un gruppo di
vivaci e amabili animali di pezza, è cresciuto e ha perso la
strada. Ora sta ai suoi amici d’infanzia avventurarsi nel nostro
mondo e aiutare Christopher Robin a ricordare il bambino adorabile
e giocherellone che è dentro di lui.
Ewan McGregor in
trattative per il ruolo di Christopher Robin per
la Disney
Al timore del film è stato chiamato
Marc Foster, stando a quanto dichiara THR, già regista
di Monster’s Ball e World War Z.
Il regista è anche colui che ha firmato Neverland – un
sogno per la vita, film con protagonisti Johnny
Depp e Kate Winslet che ha raccontato le
origini letterarie di Peter Pan attraverso la storia del suo
autore, J.M. Barry. Il film, un racconto
profondamente commovente e trascinante, conquistò pubblico e
critica e anche 7 nomination agli Oscar.
Per quanto possa sembrare complicata
l’idea di un live action su Winnie the Pooh,
considerato che i protagonisti sono giocattoli animati, il film
avrà un orientamento ben preciso, ovvero si focalizzerà su un
adulto Christopher Robin e si intitolerà proprio
Robin. La storia sarà quella di un uomo che pone
il lavoro davanti alla moglie e alla figlia, che ha abbandonato la
sua immaginazione e le tante avventure con Winnie e i suoi amici
nel Bosco dei Cento Acri.
Ecco una versione alternativa fan
made del trailer di Justice League, rimontato con l’audio
del trailer di Avengers: Infinity War. Il
risultato è straordinariamente piacevole, come potete vedere di
seguito:
Justice League è
stato diretto da Zack Snyder,
mentre Joss Whedon è entrato nella
produzione solo a fine lavoro. Nel film vedremo
protagonista Henry
Cavillcome Superman, Ben Affleckcome
Batman, Gal
Gadotcome Wonder Woman, Ezra Millercome
Flash, Jason
Momoacome Aquaman, e Ray
Fishercome Cyborg. Nel cast confermati
anche: Amber Heard, Amy Adams, Jesse Eisenberg, Willem
Dafoe, J.K. Simmons e Jeremy
Irons. I produttori esecutivi del film
sono Wesley Coller, Goeff
Johns e Ben
Affleck stesso.
Avengers: Infinity
War, i Vendicatori divisi in tre schieramenti
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe,
Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il
definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro
alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco
improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal
25 aprile in Italia.
Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i
Vendicatori contro Thanos
Nel cast torneranno tutti gli eroi
protagonisti degli ultimi dieci anni di film ambientati nel
Marvel Cinematic Universe,
da Iron Man (2008) e Black
Panther (2018).
L’azione finale
di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi è quella ambientata su Crait, con Luke che dà a
quello che rimane della Resistenza il tempo di fuggire a bordo del
Millennium Falcon, confrontandosi con Kylo Ren.
Tuttavia, gli ultimi secondi del
film sono dedicati a quel bambino sconosciuto, su Canto Bright, che
con la Forza solleva la scopa: non sappiamo chi sia, né chi sono i
suoi genitori, ma ci spiega che la Forza non è per pochi, e
soprattutto che c’è ancora speranza per l’ordine dei Jedi e per la
Galassia.
Parlando con Empire,
Rian Johnson ha spiegato che all’inizio pensava di
chiudere il film con la scena di Leia e Rey, a bordo del Falcon, ma
che ha poi deciso di aggiungere i secondi finali:
“Per me è stato molto importante
avere quella scena finale, perché così è chiaro che ciò che Luke ha
fatto non è stato soltanto per salvare quelle 20 persone ma per
ispirare un’intera galassia. La nozione che quello che stiamo
preparando, qui, è qualcosa di più grande nel prossimo capitolo. E
quando Leia dice ‘Abbiamo tutto ciò di cui abbiamo bisogno’, lei
sta parlando di tutto ciò che è a bordo del Falcon, ma anche di
quello che vediamo dopo, ovvero che ora abbiamo una galassia che ha
visto questo faro di speranza e si sta ispirando per affrontare un
buon combattimento.”
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, i cameo famosi dell’Episodio
VIII
Dopo il trionfo
ai David di Donatello 2017, per la sua straordinaria performance in
Veloce come il Vento, Stefano Accorsi è il
protagonista del nuovo spot Peugeot. L’attore è il “brand
Ambassador” del Leone, che per l’occasione si mette in gioco con
divertimento e spontaneità.
L’azienda, parte
integrante di Groupe PSA – secondo
gruppo automotive in Europa- con eccellenti risultati commerciali
in Italia conseguiti nell’anno appena concluso (+16,3% rispetto al
2016), per affrontare con energia il nuovo anno ha deciso di
realizzare una produzione cinematografica italiana, per sfruttare
al meglio la creatività e la sensibilità tipica del nostro
paese.
La campagna è
stata ideata e realizzata da Peugeot
Italia in collaborazione con Havas
Milanodal direttore creativo Francesca De Luca con i
copywriter Antonio De Santis e Rajiv Olivato e l’art Eva Rainone.
Il regista è un’altra eccellenza
italiana, Ago Panini,
già vincitore di un oro a Cannes nella
categoria “automobili”, che ha lavorato per la casa di produzione
Akita.
Una produzione
che ha visto coinvolta sul set milanese una troupe di 41 persone
che si è mossa tra le locations intorno all’elegante via Serbelloni
ed alla modernissima via Joe Colombo.
2 giorni di
shooting, 26 ore di set senza pause per approfittare al massimo
della luce diurna. Notevoli anche i mezzi di scena con 2 macchine
da presa in contemporanea, stedaycam e quad; 25 attori come
comparse e 10 auto Peugeot in scena, oltre a quella protagonista e
ad una di scorta. Infine, Debora Franchi, l’affascinante
co-protagonista dello spot insieme a Stefano Accorsi, ha recitato
in “the Comedians” con Claudio Bisio.
Peugeot ha
realizzato un “corto” di 60 secondi divertente e per certi versi
tutto da scoprire. Il debutto – anticipato da un teaser di 30” in
puro stile cinematografico – è avvenuto il 16 gennaio, in prime
time sulle principali reti televisive.
Nello spot
Stefano Accorsi è al volante di una
affascinante Peugeot 208, un’auto che, con la sua
tecnologia innovativa, sorprende tutti, anche la bella car
valet di un Hotel di lusso.
Nonostante sia
abituata a parcheggiare le auto lussuose dei clienti, la ragazza
viene conquistata dal rivoluzionario Peugeot
i-Cockpit della 208. Anzi, troverà la vettura così
irresistibile che non saprà opporsi alla tentazione di buttarsi nel
traffico, rischiando un tamponamento, evitato solo dall’intervento
della tecnologia avanzata dell’Active City
Brake, il sistema di frenata automatica anticollisione di
cui è dotata la 208.
A questo punto la
ragazza viene raggiunta da un trafelato Stefano Accorsi che, dopo
aver ripreso possesso della vettura, le fa una proposta davvero
insolita, da scoprire
La “storia” fra
Stefano e la bella car valet non finisce qui, perché si svilupperà
in altri inediti spot di 15” di futura programmazione su media tv e
digital. Gli spot tv saranno veicolati anche sui profili social
Peugeot e sul sito peugeot.it.
Per la radio è
stata realizzata una campagna multisoggetto studiata per esaltare
le caratteristiche tecnologiche della 208, come Active
City Brake, Park Assist, Retrocamera e,
ovviamente, Peugeot i-Cockpit.
Anche in questo
caso il protagonista radio è Stefano Accorsi, che si diverte in
modo molto autoironico con i fan della Peugeot 208 e della sua
tecnologia.
Si rafforza così
il rapporto del Marchio con Stefano Accorsi, una relazione che
rappresenta un caso del tutto unico nel mondo della
comunicazione.
Inizialmente,
l’attore bolognese si è avvicinato al mondo dell’automobile e a
quello Peugeot in particolare per ragioni prettamente
professionali, prima come “voce”, in seguito come “volto” in alcuni
dei più suggestivi spot promozionali del Marchio, poi come
produttore-protagonista di alcuni corti con soggetto vetture
Peugeot. Ora è l’apprezzato “Ambassador” del Leone, partecipe
attivo di numerose iniziative di comunicazione.
Amazon
Studios ha condiviso il primo trailer di Don’t
Worry, He Won’t Get Far On Foot, il nuovo film
di Gus Van Sant con protagonista
Joaquin Phoenix.
Nel cast del film compaiono
anche Jonah Hill, Rooney Mara e Jack
Black, quest’ultimo in un’inedita veste seria.
Il film racconta una parte della
vita del cartoonista John Callahan, attivo a
Portland. Callahan aveva appena
21 anni quando divenne tetraplegico, a causa di un incidente d’auto
causato da ubriachezza. Dopo l’incidente, Callahan divenne un
cartoonista del Willamette Week, un giornale di Portland.
Il suo umorismo nero gli face
guadagnare una discreta e appassionata schiera di fan, insieme a
una feroce critica a causa della sua “cattiveria” motivata, secondo
le critiche, dal suo punto di vista sulla vita da paralitico.
Callahan è morto nel 2010.
A giudicare dal titolo, il film si
avvarrà dello stesso tono umoristico e irriverente che l’artista ha
adottato nella vita e per la sua arte.
Trai prossimi titoli con
protagonista Joaquin Phoenix, ricordiamo
Mary Magdalene,
in cui l’attore interpreta il ruolo di Gesù, al fianco di
Rooney Mara, nei panni della protagonista del
titolo.
History of
Footbal La più grande storia mai giocata, un evento
televisivo mondiale targato History: 24 ore al giorno e due
settimane di programmazione in oltre 160 Paesi. E un ambasciatore
speciale: il campione del mondo spagnolo David Villa
Da Pelè a
Maradona, da Gascoigne a Zidane, da Cristiano Ronaldo a
Messi, passando per i trionfi della nazionale brasiliana
alla vittoria dell’Italia di Bearzot in Spagna
fino al dominio tedesco agli ultimi mondiali. In occasione della
Coppa del Mondo 2018, A+E Networks
International annuncia History of Football,
evento televisivo internazionale: dal 28 maggio al 10 giugno, 24
ore al giorno per due settimane, la programmazione dei canali
History di tutto il mondo sarà interamente dedicata alla storia del
calcio e ai suoi eroi.
History of
Footbal verrà trasmessa in oltre 160 Paesi, dall’Italia al
Brasile, dalla Germania al Giappone, dalla Spagna all’Argentina.
Ambasciatore speciale del canale sarà uno dei calciatori più famosi
degli ultimi anni, il campione mondiale spagnolo David Villa.
Tra le produzioni
internazionali proposte nei 14 giorni:
La grande storia dei
mondiali: Cinque documentari di un’ora ciascuno che raccontano
alcuni dei più importanti mondiali di calcio e i giocatori che ne
sono stati protagonisti, proponendo interviste esclusive, immagine
inedite e tantissime curiosità: Pelè e i ragazzi del Barsile
(il trionfo del Brasile a Messico ’70); Pavarotti, Gazza e i
leoni del Camerun (le notti magiche di Italia ’90); I tre
moschettieri (Zidane, Beckham e Ronaldo a Francia ’98); Portatemi
la testa di Diego Armando Maradona (l’incredibile carriera del
“Pibe de Oro”, culminata con la vittoria ai mondiali in Messico del
1986, quelli della “Mano de Dios” contro l’Inghilterra) e I sette
gol che hanno scioccato il mondo (la clamorosa goleada della
Germania contro il Brasile quattro anni fa).
I boss del calcio: Cinque
documentari di un’ora ciascuno dedicati agli allenatori che hanno
avuto un impatto determinante sulle squadre che hanno guidato, come
Josè Mourinho e Carlo Ancelotti.
I grandi del calcio:
testa a testa: il calcio non è solo una sfida tra due quadre. È un
duello tra campioni. O, anche, una serie di confronti tra giocatori
di epoche diverse, che appassionano e fanno litigare gli sportivi
di tutto il mondo. Si tratta di cinque documentari di 30 minuti
ciascuno che illustrano le carriere di alcuni campionissimi e le
loro prodezze: Cristiano Ronaldo contro Messi e David Villa contro
Thomas Müller. E ancora: Platini e Zidane, Beckham e Bale, Van
Basten e Klinsmann.
Oltre a questa
programmazione, che comprenderà anche i film ufficiali dei mondiali
di calcio voluti dalla FIFA, ogni Paese proporrà poi una serie di
produzioni locali che punteranno i riflettori sulla propria storia
calcistica. Ricca l’offerta di History in Italia (in esclusiva su
Sky al canale 407): dal rapporto tra fascismo e calcio alla
sconfitta contro la Nord Corea ai mondiali del ’66 alla biografia
su Vittorio Pozzo, uno degli allenatori più vincenti di sempre del
nostro calcio: due Coppe del Mondo e un’Olimpiade. Se History in
Gran Bretagna si occuperà dei principali allenatori inglesi,
l’Argentina racconterà la vita di Lionel Messi, dall’infanzia ai
successi con il Barcellona.
Infine, History of
Footbal presenterà pillole televisive dedicate alle persone che
ruotano intorno allo sport più amato al mondo: dai manager dei
calciatori agli arbitri ai tifosi. E metterà in piedi una serie di
iniziative che coinvolgeranno i social network tra cui sondaggi,
interviste con esperti e giochi.
“Come giocatore di calcio
– commenta David Villa – sono stato fortunato di vedere in
prima persona quanto il calcio influisca sulla vita di milioni di
persone. History of Football, trasmesso da un canale prestigioso
come History, è una significativa iniziativa che va incontro
proprio a tutti gli appassionati. Sono onorato di lavorare per
questo evento televisivo, perché dà anche la possibilità ai miei
colleghi non solo di parlare di quanto sia importante questo sport
ma di rivivere incredibili momenti”
“Abbiamo concepito
History of Football – spiega Patrick Vien, Executive Managing
Director di A+E Networks International – come un grande evento
televisivo dedicato ad uno dei pochi avvenimenti veramente globali
dei tempi moderni, i mondiali di calcio. History ha realizzato un
mix unico di contenuto internazionale e locale, per soddisfare ogni
richiesta e curiosità sportiva dei milioni di appassionati di
calcio”.
Torna dal 22 gennaio su Sky Uno HD
E poi c’è Cattelan, il late show condotto da
Alessandro Cattelan giunto alla quinta edizione.
Il one man show torna in TV con un appuntamento quotidiano in onda
dal lunedì al venerdì in seconda serata, una programmazione che
permetterà ad Alessandro di dedicare anche quest’anno sempre più
spazio ai “temi del giorno” e all’attualità, sempre nella chiave
ironica e leggera di #EPCC, attingendo da tendenze, tormentoni sui
social e novità al centro dell’attenzione mediatica.
E poi c’è Cattelan, ospiti
Gli ospiti restano l’elemento
centrale dello show, che in quattro anni si è accreditato come
realtà di culto nel panorama dell’intrattenimento televisivo e ha
accolto nomi del cinema, dello sport e della musica in uno “spazio
libero” dove non ci si prende sul serio e che grazie alla
complicità di Alessandro permette di mettersi davvero in gioco.
Tra gli ospiti attesi in questa
edizione Giorgia, Jean Paul Gaultier,
Zerocalcare, i Måneskin, Francesca Michielin, Fabio Rovazzi,
Antonia Klugmann, Ghali, Frank Matano e Massimo Popolizio, Beatrice
Venezi, Pierfrancesco Favino, Ruggero Pasquarelli, Elettra
Lamborghini, Jake La Furia, Regina Baresi e molti altri. A
lanciare la prima puntata, come gli anni scorsi, sarà
Cesare Cremonini, protagonista con Alessandro
dell’ormai tradizionale sketch di apertura di stagione e vero e
proprio portafortuna di #EPCC.
E poi c’è Cattelan, le puntate
Le puntate quotidiane proporranno
mezz’ora di puro divertimento e leggerezza, tra
interviste, canzoni, rubriche, gag, giochi
in studio e rivisitazioni musicali. Altro
pilastro dello show è la musica, e a scandire i tempi saranno anche
quest’anno gli Street Clerks, che tornano ad
essere la spalla perfetta del conduttore.
Sono tantissimi gli ospiti che
Cattelan ha accolto nelle prime quattro edizioni e “sottoposto” ad
interviste e giochi, attingendo anche dal panorama internazionale
con Robbie Williams e un imperdibile cameo di Ben Stiller in stile
Zoolander. Della scena italiana., ad essersi sottoposti agli
ironici trattamenti di Cattelan Laura Pausini, Cesare Cremonini,
Francesco De Gregori, Marco Mengoni, Fedez, J-Ax, Max Pezzali,
Malika Ayane, Mika, Patty Pravo, Nina Zilli, Francesca Michielin,
Francesco Renga, Elio e le Storie Tese, solo per citarne alcuni. Le
star del cinema italiano Carlo Verdone, Antonio Albanese, Marco
Giallini, Valerio Mastandrea, Miriam Leone, Marco D’Amore, Stefano
Accorsi, Claudio Santamaria, Alessandro Borghi, Luca Marinelli, gli
sportivi Roberta Vinci, Maurizia Cacciatori, Siniša Mihajlović,
Zanetti, Vieri, Bonucci, Gallinari, Claudio Marchisio, Mancini e il
campione Valentino Rossi, fino al mondo della TV e della cultura
pop, con Pif, Fabio Volo, Fabio De Luigi, Geppi Cucciari, Biggio e
Mandelli, Favij, Maccio Capatonda.
E poi c’è Cattelan, in
onda dal 22 gennaio dal lunedì al venerdì in seconda serata su Sky
Uno HD
Downsizing,
il nuovo film di Alexander Payne con Matt Damon, Kristen
Wiig, Christoph Waltz, Hong Chau, Neil Patrick Harris, Jason
Sudeikis, Laura Dern, Udo Kier.
Downsizing
(recensione)racconta
cosa accadrebbe se – come soluzione al problema della
sovrapopolazione – un gruppo di scienziati norvergesi scoprisse il
modo di ridurre gli uomini ad esseri viventi di 12 centimetri.
Ognuno capirebbe presto le nuove opportunità che il denaro potrebbe
dare in un mondo miniaturizzato. Ed è con questa promessa di una
vita migliore che Paul Safranek (Matt Damon) e sua moglie Audrey
(Kristen Wiig) – persone comuni – decidono di abbandonare la
loro vita stressata in Omaha per farsi rimpicciolire e trasferirsi
in una nuova comunità ‘ridotta’. Una scelta questa che aprirà le
porte a nuovi cambiamenti ed avventure.
Downsizing
segue le avventure di Paul Safranek (Matt Damon), un uomo ordinario
di Omaha che, insieme alla moglie Audrey (Kristen Wiig), sogna una
vita migliore. Per rispondere alla crisi mondiale causata dalla
sovrappopolazione, gli scienziati hanno sviluppato una soluzione
radicale che permette di rimpicciolire gli essere umani a pochi
centimetri d’altezza. Le persone presto scoprono che i loro
risparmi valgono di più in un mondo più piccolo e, con la promessa
di uno stile di vita lussuoso oltre ogni loro aspettativa, Paul e
Audrey decidono di correre il rischio di sottoporsi a questa
pratica controversa, imbarcandosi in un’avventura che cambierà le
loro vite per sempre.
Paramount
Pictures presenta una produzione Ad Hominem Production / Gran Via
Productions. Downsizing è un film di Alexander
Payne, interpretato da Matt Damon, Christoph Waltz, Hong Chau e
Kristen Wiig; prodotto da Alexander Payne, p.g.a. Mark Johnson,
p.g.a. Jim Taylor, p.g.a.; scritto da Alexander Payne e Jim Taylor;
diretto da Alexander Payne; produttori esecutivi: Megan Ellison,
Diana Pokorny, Jim Burke; music supervisor: Dondi Bastone; la
musica è composta e diretta da Rolfe Kent; costume designer: Wendy
Chuck; montaggio: Kevin Tent, ACE Production; scenografia: Stefania
Cella; direttore della fotografia: Phedon Papamichael, ASC,
GSC.