Dopo aver presentato sabato il suo
ultimo film Stronger, accompagnato dall’uomo da
lui interpretato nel film Jeff Bauman,
Jake Gyllenhaal è nuovamente tornato alla
Festa del Cinema di Roma per essere protagonista
di un Incontro Ravvicinato con il pubblico.
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Gyllenhaal presenta Stronger
Pantaloni grigi, maglia bordeaux e
capelli pettinati indietro, Jake è stato accolto da una
Sala Sinopoli stracolma e da grandi applausi ad
ogni clip mostrata, sul suo percorso artistico molto interessante.
Tra smorfie, sorrisi al pubblico e gesti dolcissimi verso
l’interprete Olga Fernando, a cui ha porto un
bicchiere d’acqua mentre traduceva le sue parole con la gola secca,
Jake è stato al centro di un incontro molto interessante e che ha
soddisfatto i tantissimi fan accorsi per lui.
Unica nota dolente: il red carpet
annunciato dagli organizzatori della Festa e poi annullato poco
prima dell’incontro, che ha lasciato molti fan delusi (ma chi era
in sala per l’incontro probabilmente ha guadagnato un autografo sul
finale).
Jake Gyllenhaal si racconta al
pubblico al #Romaff12
Sei le clip scelte dall’attore per
raccontare la sua carriera e non si poteva non iniziare se non con
il film del 2001 di Richard Kelly Donnie
Darko, ormai diventato di culto e che ha definito il suo
successo: “Rivedendomi non riesco a credere alla dimensione
delle mie guance enormi in questo film! Per quanto riguarda il
fatto che sia diventato un film di culto, penso sia dovuto al fatto
che esistono più livelli, c’è sicuramente l’aspetto
fanta-scentifico, c’è anche una storia umana che va al di là delle
convenzioni, un aspetto un pò fuori dalle righe. E questo penso che
riesca veramente a toccare profondamente le persone: quando uno
riesce a provare una emozione, un empatia, sicuramente colpisce. Il
lavoro di Richard Kelly è stato sicuramente antesignano, ma a volte
succede pure che quando un film non va bene commercialmente, alla
fine viene definito un cult movie!”
“Metto il cuore in tutto quello
che faccio e io credevo molto in quella storia, anche se ero
giovanissimo e non conoscevo molto del cinema a quell’epoca”
continua Jake, “Per me la storia aveva un valore universale e
trattava del passaggio dall’adolescenza all’età adulta in un modo
totalmente diverso dai soliti film, tra feste o ragazze. Questo
film invece corrispondeva a quello che provavo in quel momento, ai
miei sentimenti ed ero sicuro che la stessa cosa sarebbe potuta
succedere a tanti altri ragazzi, che si sarebbero rivisti nel mio
personaggio”.

La seconda clip invece è tratta da
Jarhead, film di Sam Mendes del
2005: “Sam Mendes essendo anche un regista teatrale ci ha fatto
fare prove per un mese, prima di iniziare a girare e questa, oltre
alla mia preparazione con amici dei Marines e nella marina, era un
esperienza che non avevo mai fatto ed è stato utilissimo e mi ha
permesso di entrare nel personaggio e capirlo”.
“Non c’è un genere
cinematografico in particolare che mi piace,” racconta Jake,
“Sono affascinato dall’esperienza umana e dall’inconscio, così
come quando uno sogna, si sognano sempre cose diverse, a volte si
ripetono ma non sono mai le stesse. Per questo mi piace molto
sperimentare sempre cose nuove”.
Il film forse più famoso di
Jake Gyllenhaal arriva alla terza clip, quando
appare sullo schermo insieme al caro amico Heat
Ledger in Brokeback Mountain, film del
2005 di Ang Lee e per cui vinse anche un BAFTA.
“Lavorare con Ang Lee penso che sia il sogno di ogni attore,
così quando ho sentito che stava facendo un altro film ho subito
detto che ne volevo far parte. Appena ho letto il copione mi sono
davvero commosso. C’erano diverse combinazioni di attori, alcuni
erano magari spaventati o non volevano farlo, e lui voleva solo
certe combinazioni di attori insieme: così io sarei stato preso
solo in coppia con Heat. La decisione fu totalmente sua alla fine:
ci incontrammo, ero un po’ a disagio, lui era seduto in un angolo,
parlammo un po’ e poi mi chiese di andarmene. Poi ebbi la
parte.”
“Mi hanno chiesto se avessi un
po’ di remore nell’accettare una parte del genere, ma io non
ragiono in questo modo. Per me questo ruolo non era correre un
rischio: per me dall’inizio questa era solamente una storia d’amore
e così l’ho valutata senza giudicare e senza pregiudizi”
confessa Jake riguardo all’aver interpretato un omosessuale nel
film, “I tempi sono cambiati oggi, vediamo storie tra persone
dello stesso sesso ovunque nel mondo dello spettacolo, dalla tv al
cinema, è accettata la cosa. Ma a quel tempo non era così, almeno
parlando a livello di cultura popolare. Ora sono momenti davvero
confusi: cosa sta succedendo in America adesso? Davvero non lo so,
l’attualità è caratterizzata da degrado culturale e tante paure ma
questo non fa che confermare le mie posizioni e quello in cui credo
e quello che ritengo sia giusto nel profondo del cuore. Non so se
questo film ha cambiato le cose ma sicuramente sono cambiate tante
cose dal 2005 e siamo pronti ad accettare meglio quello che è
giusto. E per giusto intendo semplicemente di amore tra due
persone.”

Il film di David
Fincher, Zodiac
del 2007 è la quarta scena mostrata al pubblico e a riguardo
l’attore ci ha svelato un aneddoto: “Abbiamo rigirato la scena
con Mark Ruffalo per tre volte e quella che
poi è andata nel montaggio finale è stata l’ultimo tentativo e a
quel punto non sapevo nemmeno più cosa stavo dicendo. A volte le
battute cambiavano però, non sono proprio capace di ripetere la
stessa cosa per due volte di seguito!”.
Monda allora gli fa notare che
invece, l’ospite del primo giorno Christoph Waltz,
non lascia nulla all’improvvisazione: “Uh, sarebbe bellissimo
lavorare con lui! Io non credo nelle regole, credo nel rispettare
il testo ma credo anche nel rispettare il momento, il partner nella
scena e il regista. Ho fatto dei film nei quali non ho dimenticato
nemmeno una virgola della sceneggiatura ed altri invece nei quali
il testo è stato abbandonato ed è stata tenuta solo l’essenza. Si
parla di improvvisazione, a volte si gira una scena e viene
perfetta ma magari poi di rigira e si cerca di improvvisare
ricostruendo tutto quello fatto. Per me l’unica parola d’ordine è
la preparazione: è l’unica struttura alla quale punto. La libertà
sta dall’altra parte della disciplina.”
Leggi anche: Stronger,
recensione del film con Jake Gyllenhaal
Per descrivere gli ultimi due
registi, Jake dice “Ang Lee non è possibile descriverlo
solo con una parola, ma è un cuore con le gambe. Mentre per David
Fincher la parola è precisione”.
La quinta clip è tratta da
Nightcrawler, film di Dan Gilroy
che è anche stato in Selezione Ufficiale alla Festa nel 2014, in
cui interpreta l’inquietante Louis Bloom: “Avevo nella mia
testa un idea precisa di chi fosse questa persona e sapevo cosa lo
spingeva a comportarsi in quel modo e lo avevo capito dai suoi
discorsi nel copione, scritto brillantemente da Gilroy. Era
evidente che questi discorsi dovevano essere pronunciati con un
certo ritmo e che dovevano essere detti in modo che si capisse che
non fossero improvvisati ma frutto di una riflessione molto attenta
di Luois. Inconsapevolmente quindi quando li pronunciavo avevo un
po’ lo sguardo fisso verso la persona davanti a me, un po’ come fa
un animale quando punta la preda.”
L’ultima clip scelta per descrivere
la carriera di Jake Gyllenhaal è tratta da
Nocturnal Animals di Tom Ford del
2016, “Si può parlare di un dolore straziante, per me questo
film è come una metafora di ciò che ti accade quando ti si spezza
il cuore”
A conclusione dell’incontro, la
clip scelta dall’attore come “Film della vita” era tratta da
La Strada di Federico Fellini:
“Questo è un film che ho nel cuore perché ancora prima che
capissi cosa fossero i film, mio padre mi disse che il film che lo
aveva convinto a voler lavorare nel cinema fu questo. Quindi dovrei
ringraziare questo film per essere qui oggi, perché se lui non
si fosse innamorato di questo film io probabilmente non sarei stato
qui e non mi sarei innamorato anche io del cinema.”
Ed è proprio il regista italiano,
il regista del passato con cui gli sarebbe piaciuto lavorare,
mentre interrogato su un regista del presente, sorprendentemente
nomina Pedro Almodovar: sarebbe una combinazione
davvero interessante!