Tramite il proprio profilo
Instagram, Dwayne Johnson ha
condiviso la sua reunion, nel backstage degli Oscar, con Brendan Fraser,
vincitore del premio Oscar come miglior attore per The Whale. Fraser e
Johnson avevano infatti recitato insieme nel 2001 nel film
La mummia – Ilritorno, dove
l’ex wrestler compariva sul finale nel ruolo del Re Scorpione. Ora,
a distanza di oltre vent’anni, i due si sono rincontrati in quella
che è stata una serata particolarmente importante per Fraser,
tornato alla ribalta dopo anni di ruoli di scarso rilievo.
In allegato al video, Johnson ha
anche scritto la seguente didascalia: “Un momento di chiusura
del cerchio molto bello qui con il mio amico di lunga data Brendan
Fraser e i suoi figli. Il primissimo film della mia carriera
a Hollywood è stato La mummia – Il ritorno, di cui Brendan era il
protagonista. Molti critici e cinici scommettevano contro di me in
quel momento, ma Brendan mi ha accolto a braccia aperte ed è stato
di grande aiuto. Non dimentico mai le persone gentili. Adesso, anni
dopo, Brendan vince il suo Oscar come MIGLIORE ATTORE in “The
Whale” e io sono diventato famoso per aver indossato un marsupio.
Congratulazioni, fratello, goditi i tuoi fiori.”
Un bel momento, dunque, che dimostra
una volta di più l’affetto che i colleghi nutrono per Fraser. Già
in seguito alla standing ovation che Fraser aveva ricevuto alla
premiere del film al Festival di Venezia, nel settembre 2022,
Johnson aveva ringraziato
pubblicamente l’attore per averlo aiutato in La mummia – Il
ritorno. Johnson ha in quell’occasione dichiarato:
“[Brendan Fraser] mi ha supportato facendomi entrare nel suo
franchise con il mio primo ruolo in assoluto, che ha dato il via
alla mia carriera a Hollywood. Faccio il tifo per tutto il tuo
successo fratello e congratulazioni al mio amico Darren
Aronofsky“. Qui di seguito si può vedere il video pubblicato
da Johnson.
Non è un’illusione: esistono ancora
film per bambini che hanno una morale. Abbandonati gli effetti
speciali e l’uso abbondante del 3D, questi rari prodotti hanno lo
scopo di mandare un messaggio ai pargoletti che guardano il cartone
animato. Non importa, dunque, se la qualità dei disegni non è la
migliore sulla piazza, né che il colore non è splendente come
pochi: l’unica cosa che conta, è far riflettere chiunque sia
predisposto alla visione. Brendan e il segreto di
Kells, film d’animazione degli irlandesi di Tomm
Moore e Nora Twomey è, decisamente, uno
di questi. La storia è quella del piccolo Brendan, un orfano
cresciuto con uno zio troppo impegnato a fare l’abbate del piccolo
paesino di Kells e a difenderlo dall’attacco dei Normanni, per
accorgersi della bellezza delle cose semplici, quotidiane,
naturali.
Quando arriva in città Padre Aidan,
il bambino scopre l’importanza della scrittura come possibilità di
raccontare (e, quindi, tramandare) ai posteri la storia e la
cultura di un popolo. La fantasia e i sentimenti, però, non vanno
mai dimenticati: ecco perché Aisling, la fata della foresta, la
bambina dai capelli lunghi come Rapunzel, aiuta Brendan nella sua
missione. Il tempo passa, Padre Aidan muore, il piccolo Brendan
diventa un giovane uomo, e il sapere del libro inizia a fare il
giro del mondo….
Davvero molto bello Brendan e il
segreto di Kells, film d’esordio del disegnatore Tomm
Moore che, matita alla mano, ha concepito un modo carino,
divertente e colorato, per spingere ogni spettatore ad uscire dal
guscio per affrontare le proprie paure. Anche quando sembra che
tutto sia perduto, infatti, non bisogna mai dimenticare che la
bellezza è racchiusa in ogni cosa, per quanto piccola possa essere.
Come Mia e il Migù, anche Brendan
e il segreto di Kells è un film basato sul valore degli
affetti, sul rispetto della natura e sulla gioia di vivere. Una
piccola perla in 2D che, con la musica di 2001: Odissea nello
spazio, ci invita a (ri)guardare il nostro mondo con occhi
nuovi e ad assaporarne ogni piccolo frammento.
Pochi attori sanno
veramente regalare sostanza, spessore al ruolo dell’uomo comune: a
colui che potresti incontrare in fila al supermercato, oppure avere
come anonimo vicino di casa. Martin Freeman èa nostro avviso uno di questi
attori. Forse il migliore insieme a Paul Giamatti. Come aveva già confermato con
Sherlock e Fargo,
può inoltre esplicitare i lati più oscuri e controversi di tali
personaggi. Era quindi con malcelata trepidazione che attendevamo
di vederlo interpretare un normale padre di famiglia in
Breeders, serie arrivata negli Stati Uniti grazie
a FX e di cui sono già state trasmesse due stagioni da dieci
episodi.
L’idea di partenza non
potrebbe essere più semplice in quanto racconta la vita quotidiana
di una coppia con due figli ancora piccoli, ovvero le difficoltà
che due genitori possono incontrare dovendo gestire una famiglia
nella Londra di oggi. Accanto a Freeman nel ruolo di Paul troviamo
Daisy Haggard, la quale col personaggio di Ally
affronta al meglio il primo vero ruolo da protagonista.
Nato da un’idea dello
stesso Freeman,Breeders riesce
con ammirevole adesione al reale nell’intento di mescolare commedia
e dramma: basta vedere il pilot della prima stagione
intitolato No Sleep, interamente incentrato sulla
difficoltà di riuscire a dormire quando i tuoi pargoli proprio non
vogliono saperne. Sviluppato attraverso trovate di sceneggiatura
che conducono a un finale tanto parossistico quanto esilarante,
l’episodio riesce a far sorridere lo spettatore a proposito di
momenti e situazioni che in un altro contesto potrebbero risultare
tutt’altro che divertenti. Ed è proprio questa la forza che lo show
sviluppa nel corso delle due stagioni: pur mantenendo molto spesso
toni lievi Breeders abbraccia con pienezza la
scelta di mostrare psicologie e personalità problematiche,
contraddittorie, umanissime coi loro difetti anche notevoli. Il
Paul interpretato da Freeman è ad esempio un padre amorevole e
pieno di buone intenzioni che però non sempre riesce a comprendere
quello che attraversano i propri figli, in particolar modo il
primogenito Luke.
Un perfetto equilibrio tra commedia e dramma
Cresciuto da genitori
depositari di valori passati, difficilmente adattabili al presente,
l’uomo nel corso delle puntate diventa sempre più consapevole del
divario creatosi tra lui e il figlio maggiore, e ciò si trasforma
in una fonte di frustrazione che pian piano mina le sue certezze.
In particolare nella seconda stagione – che inizia dopo un ellisse
temporale di qualche anno – Paul dovrà fare definitivamente i conti
con l’incapacità di gestire emozioni anche contrastanti. Ed ecco
che allora Breeders si mostra per quello che
veramente è: un dramma familiare travestito da commedia, il quale
episodio dopo episodio rivela la sua vera natura spingendo lo
spettatore a confrontarsi con personaggi che sono specchi fedeli e
non conciliatori del nostro modo di comportarci, di risolvere
oppure ignorare i problemi che ci si presentano.
Breeders è quanto di più sincero e attuale sia
stato prodotto in questi anni sul tema della famiglia e delle sue
dinamiche interne: oltre a Freeman gli altri due creator
Chris Addison e Simon Blackwell –
coinvolti anni fa in un’altra serie di culto come The Thick of
It – hanno ideato una serie che sa intrattenere mettendo in
scena il quotidiano e con la stessa elevata dose di efficacia
stimola il pubblico a riflettere su quanto la nostra vita di tutti
i giorni sia composta da scelte, errori, rimpianti, dubbi, piccoli
successi e grandi ipocrisie. L’uso sapiente di flashback sparsi nei
vari episodi mostra anche come Paul e Ally all’inizio della loro
relazione avessero sogni, piani e idee che poi si sono
confrontati/scontrati con la realtà della vita, con i compromessi e
le scelte che si deve fare per il bene comune, in particolar modo
quello dei propri figli. E questo rende lo show ancor più
malinconico, se non addirittura struggente. Perché ciò che conta in
fondo è arrivare a fine giornata sapendo di aver fatto il
possibile. Anche quando potrebbe non bastare.
Breeders affronta problemi e situazioni fortemente
legati al nostro presente: religione, sessualità, isolamento,
educazione ed altri temi principali diventano occasione di
confronto tra i personaggi protagonisti, attraverso una narrazione
che sviluppa conflitti il cui terreno di scontro rimane sempre e
comunque il nucleo familiare. Impossibile non affezionarsi e
parteggiare per Paul e Ally, genitori imperfetti e adulti
probabilmente ancora incompiuti. Le interpretazioni perfette di
Haggard e di Freeman dotano i rispettivi personaggi di innumerevoli
sfumature, lasciando trasparire dietro il gesto più piccolo e
comune l’enorme peso psicologico ed emotivo del ruolo di
genitori.
Due figure tratteggiate
con una precisione difficilmente riscontrabile nella fiction
odierna. Se non soprattutto, è senza dubbio anche grazie ai due
attori protagonisti che Breeders è uno show da non
perdere. Che siate genitori o anche soltanto figli, capirete
qualcosa in più su come funziona una famiglia. E, possiamo
garantirvelo, lo farete con un sorriso a denti stretti…
Giovane e promettente, Brec
Bassinger ha negli ultimi anni conquistato la televisione,
affermandosi per i suoi ruoli in alcune note serie televisive. Oggi
è protagonista di Stargirl,
che al suo debutto ha fatto guadagnare all’attrice ulteriori lodi.
In attesa di vederla maturare sempre di più, è possibile lasciarsi
conquistare dalla forza del suo carisma.
Ecco 10 cose che non sai di
Brec Bassinger.
Brec Bassinger: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie TV. All’inizio della sua carriera, la Bassinger si
fa notare per l’interpretazione di Emma Hawking in I fantasmi
di casa Hathaway (2013-2014). Diventa poi ulteriormente
popolare grazie a Bella e i Bulldogs (2015-2016), dove
ricopre il ruolo della protagonista Bella Dawson. Negli anni
continua a recitare per il piccolo schermo con titoli come
Vampiro per caso (2015), School of Rock
(2016-2018), All Night (2018), Chicken Girls
(2018) e Legends of Tomorrow
(2020), con Brandon
Routh. In quest’ultimo interpreta il ruolo di Courtney
Whitmore, alla quale verrà poi dedicata la serie da solista
Stargirl
(2020-in corso).
9. Ha recitato per il
cinema. Nel 2018 l’attrice debutta anche sul grande
schermo con i thriller Killer Under the Bed e 47
Meters Down: Uncaged. Grazie a questi film ha dimostrato di
potersi cimentare con successo anche in generi totalmente diversi
da quelli con cui è diventata celebre. Prossimamente reciterà
invece nella commedia Saturday at the Starlight, con
Abigail
Breslin.
Brec Bassinger è su Instagram e
Twitter
8. Ha un account su
Instagram. L’attrice è presente sul celebre social network
con un profilo seguito da 1,6 milioni di persone. All’interno di
questo è solita condividere prevalentemente immagini relative al
proprio lavoro, come i dietro le quinte o altre curiosità generali.
Così facendo, la Bassinger può sponsorizzare i propri progetti. Non
mancano poi anche fotografie scattate in momenti di svago.
7. È anche su
Twitter. Con oltre 100 mila follower, l’attrice è
particolarmente attiva anche sul social network Twitter. Anche qui,
è solita condividere notizie relative ai propri progetti, ma
intrattiene anche un maggior rapporto con i propri fan,
condividendo con loro riflessioni e curiosità.
Brec Bassinger ha il diabete
6. Le è stata diagnosticata
tale malattia. All’età di 8 anni all’attrice viene
rivelato di possedere il diabete di tipo 1. Tenuto sotto controllo,
questo non è particolarmente pericoloso, e permette comunque alla
Bassinger di vivere una vita normale. Nel corso degli anni, si è
poi unita alla campagna JDRF One Walk per la raccolta fondi per la
ricerca in merito a tale tipo di malattia.
5. È la prima interprete
americana del personaggio. Comparso già all’interno delle
serie Smallville e Legends of Tomorrow, il
personaggio aveva fino ad ora avuto in entrambi i casi interpreti
canadesi. La Bassinger, oltre ad essere la prima a ricoprire il
ruolo in una serie interamente dedicata al personaggio, è anche la
prima attrice statunitense a vestirne i panni.
4. Non ha guardato le
precedenti versioni. Nel dar vita alla sua Stargirl,
l’attrice ha affermato di non aver riguardo le sue precedenti
versioni televisive. Ciò è motivato anche dal fatto che queste
raffiguravano il personaggio in età adulta, mentre la versione
della Bassinger è quella di una ragazza liceale, dunque
profondamente diversa.
3. Ha convinto tutti al
provino. Durante i casting per il ruolo di Stargirl, i
produttori rimasero particolarmente colpiti dalla performance
dell’attrice, affermando che in pochi minuti questa era stata in
grado di trasmettere l’entusiasmo, l’ottimismo e lo humor che
caratterizzano anche il personaggio, risultando perciò idonea a
ricoprirlo.
Brec Bassinger su Listal
2. Vi è una pagina a lei
dedicata sul celebre sito. Su Listal, portale dove si
possono trovare numerosi e variegati elenchi riguardanti personaggi
famosi, film, libri, album musicali e molto altro, è possibile
ritrovare anche una pagina dedicata all’attrice. Qui vengono
elencati non solo i suoi dati personali, ma anche i suoi progetti e
una serie di curiosità a lei legate.
Brec Bassinger: età e altezza
1. Brec Bassinger è nata a
Saginaw, in Texas, Stati Uniti, il 25 maggio 1999.
L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.
Ecco il trailer di
Breath, l’opera prima di Andy
Serkis da regista che aprirà il 61esimo BFI London Film
Festival. La prima del film si svolgerà il 4 ottobre all’Odeon
di Leicester Square, mentre l’uscita ufficiale è prevista per il 27
ottobre.
Ecco il trailer che racconta la
storia d’amore tra i genitori di Jonathan
Cavendish co-fondatore, con Serkis stesso, della
compagnia che produce il film, The
Imaginarium.
Clare
Stewart, direttrice del BFI, ha dichiarato:
“Siamo orgogliosi di aprire la
61a edizione del BFI London Film Festival con una pellicola che è
un simbolo per un notevole talento britannico: il debutto registico
di Andy Serkis, performance imponenti di un cast stellare guidato
da Andrew Garfield e Claire Foy e una storia con
una risonanza universale che è anche profondamente personale per il
produttore Jonathan Cavendish. Breathe non è solo una storia
d’amore ispiratrice, è anche un film su due spiriti davvero
indomabili che hanno sfidato le probabilità e gli scettici per
aprire la strada per il cambiamento”.
Protagonisti del film sono
Andrew Garfield e Claire Foy
(The
Crown).
Arriva in prima visione
suSky Cinema Uno il 9 agosto alle 21.15
in streaming su NOW e disponibile on
demand, Breaking News A Yuba County, un film diretto da
Tate Taylor e scritto da Amanda
Idoko, con Allison Janney,
Mila Kunis, Awkwafina e con la partecipazione di
Matthew Modine e Ellen Barkin. Il premio Oscar
Allison Janney, è la protagonista di questa
black-comedy costruita con arguzia sull’equilibrio precario
tra verità, apparenza e credibilità che racconta come l’attenzione,
la fama e i misfatti possano essere una vera propria combinazione
micidiale. In un mix di satira, impertinenza, simpatia e mistero,
una galleria di personaggi memorabili cerca di scoprire cosa sia
successo a Karl Buttons.
Chi è il colpevole e perché?
E chi lo sa la farà franca – o avrà un primo piano in TV? Quando
suo marito Karl (MATTHEW MODINE) scompare, Sue Buttons (ALLISON
JANNEY), una sottovalutata moglie di periferia, si ritrova ad
essere una celebrità locale quando si imbarca in una ricerca, nella
piccola contea di Yuba County, per trovarlo. Nel tentativo di
prolungare la sua nuova fama, Sue si imbatte in situazioni
esilaranti mentre il suo mondo si capovolge. Avrà a che fare con
un’aspirante criminale (AWKWAFINA), un’implacabile poliziotta
locale (REGINA HALL) e dovrà fare i conti con la sua sorellastra
(Mila
Kunis) – una giornalista locale alla disperata ricerca
di una storia – e con il fratello fannullone di suo marito (JIMMI
SIMPSON) e la sua aiutante (WANDA SYKES), tutti uniti nella ricerca
della verità dietro la scomparsa di Karl Buttons.
BREAKING NEWS A YUBA COUNTY
in prima visione lunedì 9 agostoalle
21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on
demand. E grazie a extra, il programma fedeltà di Sky,
i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno prima
di tutti on demand nella sezione extra.
Nel 2018 il regista James McTeigue, noto
per aver firmato il cult V per Vendetta e per le sue incursioni nel thriller
d’azione, torna dietro la macchina da presa con Breaking
In, un film che mescola suspense e adrenalina, rientrando
nel filone dei cosiddetti home invasion. Questa pellicola
rappresenta un ritorno alle atmosfere tese e ai ritmi serrati che
avevano già caratterizzato altri lavori di McTeigue, seppur con un
impianto narrativo più contenuto e domestico. A differenza di
produzioni più complesse e stilizzate, come Ninja
Assassin, qui il regista si concentra su un ambiente ristretto
e su una dinamica famigliare, cercando di costruire la tensione con
un uso mirato dello spazio e del tempo.
Il genere home invasion, da
sempre fertile terreno per l’horror e il thriller, si presta a
riflessioni sul concetto di sicurezza domestica e sul ribaltamento
dei ruoli tra vittime e aggressori. In questo senso,
Breaking In si inserisce sulla scia di film come
The Strangers, Panic Room e You’re Next, ma lo fa adottando una prospettiva
originale: al centro della vicenda non c’è solo la difesa della
casa, ma una madre disposta a tutto pur di proteggere i suoi figli.
L’elemento survival è quindi particolarmente marcato, con
una protagonista interpretata da Gabrielle Union
che diventa eroina d’azione, costretta a usare ingegno e
determinazione per ribaltare una situazione di svantaggio.
Nel corso dell’articolo analizzeremo
più nel dettaglio la trama e il cast del film, concentrandoci in
particolare sul finale e sul suo significato all’interno del
racconto. Breaking In si presenta infatti come un
thriller che, pur muovendosi all’interno di schemi narrativi noti,
cerca di introdurre spunti personali e una visione familiare del
coraggio. La spiegazione del finale permetterà di comprendere
meglio le scelte della protagonista e il messaggio che il film
intende trasmettere.
Protagonista del film è
Shaun Russell (Gabrielle Union).
Dopo l’omicidio del padre Isaac, la donna torna nella casa
d’infanzia insieme ai suoi due figli, Jasmine e
Glover (Ajiona Alexus e
Seth Carr), con l’intenzione di sistemare
l’eredità e vendere la proprietà isolata. La casa è dotata di un
sofisticato sistema di sicurezza, inizialmente disattivato ma
riattivato poco dopo il loro arrivo. Ciò che Shaun ignora è che
quattro criminali – Eddie (Billy
Burke), il loro leader, insieme a Peter
(Mark Furze), Sam (Levi
Meaden) e Duncan (Richard
Cabral) – si sono già introdotti nell’abitazione.
Mentre i figli vengono presi in
ostaggio all’interno, Shaun rimane fuori e riesce a sfuggire a
un’aggressione, immobilizzando uno dei malviventi nei boschi.
Utilizzando il sistema di interfono, Shaun scopre che i criminali
sono alla ricerca di una cassaforte contenente quattro milioni di
dollari, somma che credono il padre abbia nascosto prima di
morire. Con il tempo che scorre – la polizia interverrà solo
dopo 90 minuti dal taglio della linea telefonica – Shaun dovrà
superare ogni limite per salvare i suoi figli e sopravvivere
all’incubo.
La spiegazione del finale del
film
Nel terzo atto di Breaking
In, la tensione raggiunge il suo apice quando Shaun riesce a
penetrare nella casa e avvia un rischioso piano di salvataggio.
Dopo aver dato istruzioni alla figlia Jasmine, la protagonista
affronta i criminali con astuzia, cercando di guadagnare tempo e
confondere le loro intenzioni. Quando però Eddie minaccia i
bambini, Jasmine lo conduce alla cassaforte, mentre Shaun torna con
Peter, tenendolo in ostaggio con un coltello alla gola. Tuttavia,
Eddie uccide Peter senza esitazione, rivelando che ciò che cercava
era in realtà una chiavetta USB contenente un codice d’accesso.
Con il denaro finalmente in mano,
Eddie decide di eliminare ogni prova, pianificando di bruciare la
casa con i bambini dentro. Shaun riesce a creare una distrazione
attivando la musica con un telecomando di sicurezza, dando così il
via a una frenetica sequenza d’azione. Il climax culmina sul tetto
della casa, dove Shaun affronta Duncan e Sam. Dopo una breve
colluttazione, Shaun riesce a far cadere Sam dal tetto,
uccidendolo, e recupera le chiavi del suo camion. Nel frattempo,
Jasmine riesce a liberarsi insieme al fratellino, e i tre si
ricongiungono.
Nella fuga, Shaun investe Duncan, ma
Eddie spara alle gomme del camion, costringendoli a tornare alla
casa. L’illusione di essere finalmente al sicuro svanisce quando
Eddie attacca Justin, il marito di Shau appena giunto sul posto.
Lei allora, in un’ultima mossa disperata, minaccia di dare fuoco al
denaro per fermarlo. Eddie sembra arrendersi, ma Duncan lo pugnala
a morte per poi tentare di violentare Shaun e Jasmine. Proprio
quando la situazione sembra senza via d’uscita, Shaun riesce a
reagire e ad ucciderlo con il suo stesso coltello. La polizia
arriva poco dopo, e la famiglia può riunirsi in un abbraccio
liberatorio.
Il finale di Breaking
In è dunque una dichiarazione esplicita del tema centrale
del film: la resilienza e la forza di una madre disposta a tutto
per proteggere la propria famiglia. Shaun non è un’eroina
addestrata o una combattente professionista, ma una donna comune
che, di fronte a una minaccia estrema, riesce a superare i propri
limiti. La battuta finale – “Hai scelto la casa sbagliata”
– non è solo una rivendicazione di sopravvivenza, ma anche
un’affermazione d’identità: il nemico ha sottovalutato la forza di
chi è motivato dall’amore e dall’istinto di protezione. In questo
senso, il film rovescia la tradizionale dinamica del thriller
domestico, mostrando una figura femminile che non solo resiste, ma
vince.
Metaforicamente, Breaking
In rappresenta inoltre una lotta per il controllo del
proprio spazio vitale. La casa, normalmente simbolo di sicurezza,
viene violata e trasformata in un campo di battaglia. Shaun
riappropriandosi progressivamente dell’ambiente – dai sotterranei
al tetto, fino all’ultima stanza – si riappropria anche del suo
ruolo di madre e di figura dominante. Il film propone così una
lettura più intima e sociale: non si tratta solo di fuggire o
combattere, ma di difendere ciò che si è costruito, anche a costo
della propria vita.
Entertainment Tonight ha mostrato nuove immagini inedite dal set
di Breaking Dawn: Parte I. A seguire un altro video ci mostra le
dichiarazioni che i protagonisti, Robert Pattinson e Kristen Stewart , hanno
rilasciato in merito al film (anche alla scena di sesso) e agli
altri loro progetti.
Il film è diretto da Bill Condon, e nel cast ci sono anche Nikki
Reed, Kellan Lutz, Jackson Rathbone, Peter Facinelli, Elizabeth
Reaser, Michael Sheen e Dakota Fanning.
Ecco i video:
Avremo un’anticipazione di 15 minuti del film al Festival
Internazionale del film di Roma, dove a presentare la pellicola
sarà presente Nikki Reed.
Arriverà nelle sale italiane il
14 Novembre, con due giorni d’anticipo rispetto alla data d’uscita
negli Stati Uniti, e con molta probabilità sarà una delle anteprime
mondiali più attese del Festival di Roma, che si terrà dal 9 al 17
Novembre nella capitale.
E’ una
delle serie più seguite della televisione, parliamo ovviamente
di Breaking Bad, e oggi il
protagonista Walter White ha compiuto un
altro passo verso l’immortalità. Infatti, un giocato con le
fattezze del personaggio interpretato da Bryan Cranston ha
fatto un giro in volo arrivando addirittura nello spazio. A farlo è
stato Tv Tag che ha anche ripreso ogni cosa, e di seguito potrete
trovare il video del suo viaggio. Walt ha raggiunto
una di 153 Km/h e temperature fino a -54 °C,
raggiungendo un’altezza massima di quasi 25,908 metri.
Arrivano da People sette fan art dedicati
alla serie cult Breaking Bad e che richiamano le
atmosfere di serie animate molto note come The
Simpsons e i Minipony, o da Disney
e dal videogames GTA.
Breaking
Bad è una delle serie più note della storia recente
della televisione americana e dopo gli innumerevoli omaggi che vi
abbiamo segnalato ecco arrivare una raccolta di scene memorabili
dello show però in versione Grand Theft Auto
V:
Ottime notizie per i fan di
Breaking Bad: a quanto pare il creatore e
showrunner della serie pluripremiata con Bryan
Cranston e Aaron Paul sta lavorando ad un
adattamento cinematografico la cui destinazione non è ancora chiara
(ovvero se verrà distribuito in sala o in tv). Per ora
scarseggiano ulteriori dettagli sul progetto, come non è stato
ancora confermata la sua identità, dunque sapremo a breve se si
tratterà di un prequel proprio come Better Call
Saul o di un sequel, oppure se torneranno o meno gli
attori della serie originale.
Tutto ciò che sappiamo è che
Vince Gilligan, secondo quanto riportato da più
fonti, scriverà la sceneggiatura e figurerà nelle vesti di
produttore esecutivo. È anche probabile che alla fine dei
giochi assumerà il comando dell’operazione dirigendo il
film. Per quanto riguarda le riprese, sembra che il set sia
pronto a partire già nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking Bad segna il
primo titolo di Gilligan in seguito al nuovo accordo triennale
firmato a luglio con Sony TV. Le fonti parlano di un contratto da
50 milioni di dollari che fa affiancare la figura del produttore a
nomi del calibro di Shonda Rhimes e Ryan
Murphy.
Soltanto due giorni fa veniva
diffusa la notizia, non del tutto ufficiale ma ora confermata,
dell’inizio della produzione del film su
Breaking Bad scritto e probabilmente diretto
dallo showrunner della serie originale Vince
Gilligan, mentre ora – come riportato da Slash Film –
scopriamo che si tratterà di un sequel vero e proprio dedicato al
personaggio di Jesse Pinkman.
L’ex “discepolo” di Walter White e
co-protagonista dello show creato da Gilligan tornerà quindi sullo
schermo sempre interpretato da Aaron Paul.
Sul progetto si sa ancora poco,
tranne il fatto che Gilligan scriverà la
sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore
esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà
il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto
riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già
nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking
Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al
nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti
parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare
la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda
Rhimes e Ryan Murphy.
Il film dedicato a Breaking
Bad arriverà su Netflix prima di quanto immaginiamo. Il film, che
sarà intitolato El Camino: A Breaking Bad Movie,
vedrà la luce del sole su Netflix a partire dal’11 ottobre. Nel
film ci sarà anche Aaron Paul che torna nel ruolo
di Jesse Pinkman.
La sinossi ufficiale recita: “Il
fuggitivo Jesse Pinkman scappa dai suoi padroni, dalla legge e dal
suo passato.”
Come precedentemente riportato, il
film è stato scritto e diretto da Vince Gilligan,
il creatore di Breaking Bad, e andrà in onda su
AMC dopo la sua premiere su Netflix. Durante la sua corsa iniziale,
la serie è andata in onda sulla rete via cavo dal 2008 al 2013.
Non è chiaro se Bryan Cranston, che
ha interpretato il personaggio principale di Walter White nella
serie, apparirà nel film. Mark Johnson, Melissa
Bernstein, Charles Newirth, Diane Mercer e Aaron Paul
stanno producendo con la Sony Pictures Television.
Il sequel di Breaking
Bad in forma di film verrà distribuito da Netflix. Variety concorda con altre fonti
illustri il seguito della famosa serie tv AMC sarà trasmesso su
Netflix prima della messa in onda sulla rete via cavo. Questa è la
strategia opposta rispetto allo show originale, infatti la serie è
stata presentata in anteprima su AMC nel 2008 prima di essere
disponibile successivamente nel servizio di streaming.
AMC, Netflix e il produttore Sony
Pictures Television hanno rifiutato di commentare la notizia.
I dettagli della trama del film
sono tenuti sotto stretto riserbo. È stato
precedentemente riportato, tuttavia, che il film sarà
interpretato da Aaron Paul che torna nei panni di
Jesse Pinkman e che sarà ambientato nel periodo successivo al
finale della serie originale. Il creatore della serie originale
Vince Gilligan sta scrivendo il film e lo
dirigerà.
Non è noto se Bryan
Cranston, che interpretava il personaggio principale
Walter White nella serie,
apparirà nel film. Cranston in precedenza ha confermato che il
film era in fase di sviluppo, ma non si è mai pronunciato in merito
al suo eventuale coinvolgimento.
Secondo il New Mexico Film Office,
un film intitolato Greenbrier sarà girato ad
Albuquerque tra novembre a metà febbraio prossimo. La descrizione
ufficiale del film riporta: “Greenbrier racconta la fuga di un
uomo rapito e la sua ricerca di libertà.” I fan della serie
ricorderanno che Pinkman è stato rapito da una banda di neonazisti
e costretto a continuare a cucinare la metanfetamina finché non è
riuscito a scappare con l’aiuto di Walter White.
Questo progetto, che sarà girato
proprio nella cittadina dove era ambientata la serie, potrebbe
essere in realtà il film che tutti i fan aspettano, il racconto
ulteriore delle avventure di Jesse Pinkman.
Come confermato dall’Hollywood
Reporter, un altro volto noto di Breaking Bad
tornerà anche nel film intitolato El Camino e in
arrivo su Netflix il prossimo 11 Ottobre: si tratta di
Matt Jones, che nella serie originale interpretava
l’amico e partner nel traffico di droga di Jesse Pinkman
Badger recitando in una dozzina di episodi.
La sua ultima apparizione risale al
finale di stagione insieme a Skinny Pete.
Gran parte dei lavori si è svolta in
New Mexico, secondo le indiscrezioni circolate in rete, mentre
dovrebbe essere certo il ritorno dei due protagonisti Bryan
Cranston e Aaron Paul nei rispettivi
panni di Walter White e Jesse Pinkman. Vi ricordiamo inoltre che
questo lungometraggio di due ore sarà il primo titolo dell’accordo
triennale siglato da Gilligan con Netflix, con le fonti che parlano
di un contratto da 50 milioni di dollari.
Qualche giorno fa è arrivata la
conferma dell’inizio della produzione del film
su Breaking Bad scritto e
probabilmente anche diretto dallo showrunner della serie
originale Vince Gilligan, e del fatto che si
tratterà di un sequel vero e proprio dedicato al personaggio
di Jesse Pinkman.
L’ex “discepolo” di Walter White e
co-protagonista dello show creato da Gilligan tornerà quindi sullo
schermo sempre interpretato da Aaron Paul. Ma
dell’altro protagonista che ne sarà? Ovviamente chi ha visto la
serie sa che il personaggio interpretato da Bryan
Cranston muore nell’ultimo episodio, tuttavia l’attore si
è detto disponibile a comparire nel film:
“Mi faranno vedere su una lapide
o qualcosa del genere? Non ne ho idea, non ho ancora letto né visto
una sceneggiatura. Presumo che stia succedendo qualcosa, o forse
no. Ma certo che mi piacerebbe fare un film di Breaking Bad. Non
ora, perché sono impegnato con uno spettacolo a Broadway, almeno
fino marzo….poi chissà“.
Sul progetto si sa ancora poco,
tranne il fatto che Gilligan scriverà la
sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore
esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà
il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto
riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già
nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking
Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al
nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti
parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare
la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda
Rhimes e Ryan Murphy.
Per
tutti i fan nostalgici della serie culto Breaking
Bad oggi arriva l’applicazione
YB, scaricabile da Itunes per iPhone che permette di inviare ai propri contatti
che a loro volta l’hanno scaricata alcune frasi dette da Jesse
Pinkman, ovvero Aaron Paul. Per chi non lo
conoscesse Jesse è ill coprotagonista della nota serie
televisiva che vede nel cast anche Bryan Craston.
Il nome YB per tutti i fan sarà ovviamente un riferimento molto
chiaro, ma per chi non lo sapesse YB sta epr Yo Bitch,
un’espressione che Pinkman utilizza spesso nel corso della
serie.“ YB” è gratuita e si può scaricare qui.
e lo stesso Aaron Paul ha pubblicizzato la sua
diffusione sul proprio account Twitter.
Breaking Bad – Reazioni
collaterali (Breaking Bad) è una serie televisiva
statunitense ideata da Vince Gilligan e trasmessa dall’emittente
via cavo statunitense AMC dal 20 gennaio 2008 al 29 settembre
2013.
La serie ha ricevuto eccellenti
recensioni da parte della critica, principalmente per la
sceneggiatura, la regia e le interpretazioni di Bryan Cranston ed
Aaron Paul. Nel 2013 il Writers Guild of America ha
nominato Breaking Bad la tredicesima serie meglio
scritta di tutti i tempi. Sempre lo stesso anno, Guinness
World Records l’ha nominata la serie con la più alta
valutazione di tutti i tempi, citando la quinta stagione con il
punteggio di 99/100 secondo Metacritic.[2] Ha vinto anche numerosi premi, tra cui
quindici Emmy Award, cinque Satellite Award, nove Saturn Award, sei
WGA Award, cinque TCA Award, due Golden Globe, tre Screen Actors
Guild Award, un PGA Award, un DGA Award e due Critics’ Choice
Television Award.
Uno spot del Super
Bowl riunisce le star di Breaking Bad Walter White, Jesse Pinkman e
Tuco Salamanca. La serie, conclusa nel 2013, è una tragica storia
che segue un insegnante di scuola superiore che lotta contro un
cancro e decide di diventare produttore di metanfetamina. Il suo
spin-off, Better Call Sall, ha dimostrato che
l’interesse per il franchise continua a sopravvivere ancora
oggi.
Eppure, mentre sembrava che la
storia di questi personaggi fosse ormai finita e mentre credevamo
di aver detto addio per sempre a Jesse Pinkman in Better
Call Saul, ecco che per lo spot del Super Bowl LVII
dedicato alle PopCorners, Bryan Cranston, Aaron Paul e Raymond Cruz
tornano in character!
Sembra che le prime novità sul film
sequel di Breaking Bad siano in arrivo, ma non
sono quelle che ci aspettiamo. Al Sun Valley Film Festival di
venerdì, la star della serie Aaron Paul non ha
confermato che è stato coinvolto nel prossimo sequel del film, che
sarà trasmesso per la prima volta su Netflix e
poi su AMC, come già riportato lo scorso febbraio, ma ha detto
di essere stato aperto a riprendere il suo ruolo di Jesse
Pinkman.
Sembra un’affermazione molto strana, visto che sembrava
confermato che il film avrebbe seguito la vita di Jesse dopo gli
eventi del finale di stagione, che vedono Walter morire e il suo
giovane amico scappare. Cosa che ha spiegato lo stesso
Aaron Paul: “Nel caso in cui non abbiate visto
la serie tv, Walter muore, quindi… deve esserci Jesse”.
Non è noto se Bryan
Cranston, che interpretava il personaggio principale
Walter White nella serie, apparirà nel film. Cranston in precedenza
ha confermato che il film era in fase di sviluppo, ma non ha
confermato se sarebbe stato coinvolto o no.
Secondo il New Mexico Film Office,
un film intitolato Greenbrier sarà girato ad
Albuquerque tra novembre a metà febbraio prossimo. La descrizione
ufficiale del film riporta: “Greenbrier racconta la fuga di un
uomo rapito e la sua ricerca di libertà.” I fan della serie
ricorderanno che Pinkman è stato rapito da una banda di neonazisti
e costretto a continuare a cucinare la metanfetamina finché non è
riuscito a scappare con l’aiuto di Walter White.
Durante un’intervista
rilasciata al HuffPost Live l’attore Aaron
Paul ha parlato un po’ di Breaking
Bad e dello spin-off Better Call
Saul, in relazione alla possibilità di vedere ancora
Walter White. A soppressa l’attore ha detto che forse c’è ancora
qualche episodio inedito in serbo:
Non so se questa notizia debba ancora essere nascosta, ma
stiamo pensando a una nuova stagione.
Subito dopo l’attore ha poi
confermato che si trattava solo di uno scherzo:
Dai, su, ragazzi è solo uno
scherzo.
Breaking
Bad è una serie
televisiva statunitense ideata da Vince
Gilligan e trasmessa dall’emittente via cavo
statunitense AMC dal 20 gennaio2008 al 29
settembre 2013.
La serie ha
ricevuto eccellenti recensioni da parte della critica,
principalmente per la sceneggiatura, la regia e le interpretazioni
di Bryan Cranstoned Aaron Paul. Nel 2013 il Writers
Guild of America ha nominato Breaking Bad la
tredicesima serie meglio scritta di tutti i tempi.[1] Sempre
lo stesso anno, Guinness World Records l’ha nominata la
serie con la più alta valutazione di tutti i tempi, citando la
quinta stagione con il punteggio di 99/100
secondo Metacritic. Ha vinto anche numerosi premi, tra
cui dieci Emmy Award, cinque Satellite Award,
nove Saturn Award, sei WGA Award, quattro TCA Award,
due Golden Globe, tre Screen Actors Guild Award,
un PGA Award, un DGA Award e due Critics’
Choice Television Award.
In Italia,
dove è stata trasmessa anche con il titolo Breaking Bad –
Reazioni collaterali, è andata in onda in prima visione sul
canale satellitare AXNdal 15 novembre 2008 al 9 novembre
2013 e dal 2010 in chiaro su Rai 4.
Il misterioso tweet congiunto di
Aaron Paul e Bryan Cranston sta
letteralmente facendo impazzire i fan di Breaking
Bad, la serie che ha consacrato i due attori e che tornerà
al cinema con un film-sequel vero e proprio dedicato al personaggio
di Jesse Pinkman.
Una sola parola, “Presto“,
allegata alla foto di due asini. Cosa avrà voluto dire
l’indimenticabile coppia del piccolo schermo? Forse anticipare, o
confermare, l’attesa reunion tra Walter White e il suo discepolo?
Chi conosce gli eventi dello show creato da Vince
Gilligan sa che il personaggio interpretato
da Cranston muore nell’ultimo episodio,
quindi resta da capire in che modo potrebbe tornare in azione.
Tempo fa lo stesso Cranston si era
detto disponibile a comparire nel film, sebbene all’epoca non
conoscesse i dettagli:
“Mi faranno vedere su una lapide
o qualcosa del genere? Non ne ho idea, non ho ancora letto né visto
una sceneggiatura. Presumo che stia succedendo qualcosa, o forse
no. Ma certo che mi piacerebbe fare un film di Breaking Bad. Non
ora, perché sono impegnato con uno spettacolo a Broadway, almeno
fino marzo….poi chissà“.
Sul progetto si sa ancora poco,
tranne il fatto che Gilligan scriverà la
sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore
esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà
il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto
riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già
nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking
Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al
nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti
parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare
la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda
Rhimes e Ryan Murphy.
Aaron Paul e
Bryan Cranston sanno come alimentare le
aspettative dei fan di Breaking Bad, e quanto pare
ogni voce su una possibile reunion di Jesse Pinkman e Walter White
nel film-sequel sembrerebbe fondata.
Così, dopo le immagini pubblicate
qualche giorno fa su Twitter e Instagram, gli attori hanno
replicato con questa foto che trovate qui sotto e che li mostra
finalmente insieme mentre camminano a piedi nudi su un
torrente.
Cosa avranno voluto dire? E quel
“Sooner” è presagio di una futura reunion oppure soltanto
una crudele strategia di marketing per promuovere il film?
Chi conosce gli eventi dello show
creato da Vince Gilligan sa che il personaggio
interpretato da Cranston muore nell’ultimo
episodio, quindi resta da capire in che modo potrebbe tornare
in azione.
Tempo fa lo stesso Cranston si era
detto disponibile a comparire nel film, sebbene all’epoca non
conoscesse i dettagli:
“Mi faranno vedere su una lapide
o qualcosa del genere? Non ne ho idea, non ho ancora letto né visto
una sceneggiatura. Presumo che stia succedendo qualcosa, o forse
no. Ma certo che mi piacerebbe fare un film di Breaking Bad. Non
ora, perché sono impegnato con uno spettacolo a Broadway, almeno
fino marzo….poi chissà“.
Sul progetto si sa ancora poco,
tranne il fatto che Gilligan scriverà la
sceneggiatura e figurerà nelle vesti di produttore
esecutivo. È anche probabile che alla fine dei giochi assumerà
il comando dell’operazione dirigendo il film. Per quanto
riguarda le riprese, sembra che il set sia pronto a partire già
nelle prossime settimane in New Mexico.
Va ricordato che questo speciale
lungometraggio di due ore di Breaking
Bad segna il primo titolo di Gilligan in seguito al
nuovo accordo triennale firmato a luglio con Sony TV. Le fonti
parlano di un contratto da 50 milioni di dollari che fa affiancare
la figura del produttore a nomi del calibro di Shonda
Rhimes e Ryan Murphy.
Breaking Bad è una
delle più celebri serie televisive degli ultimi anni, da molti
considerata la migliore in assoluto e tra le più viste di sempre.
Divenuta in breve un vero e proprio culto, si è affermata per la
precisa costruzione dei suoi personaggi e per i suoi intrecci
orchestrati a dovere. Amata da critica e pubblico, si è più volte
vista riconoscere alcuni tra i più prestigiosi riconoscimenti
dell’ambito televisivo. Ecco 10 cose che non sai di
Breaking Bad.
Breaking Bad trama
1. È stata ideata da Vince
Gilligan. La trama della serie ruota intorno al
personaggio di Walter White, professore di chimica
che si scopre malato di cancro ai polmoni. Nel disperato tentativo
di lasciare alla sua famiglia un’eredità con cui poter vivere,
White decide di sfruttare le sue conoscenze di chimica per
realizzare e vendere metanfetamina. L’incontro con uno suo ex
studente ora spacciatore, Jesse Pinkman, gli
permetterà di introdursi ancor di più nel pericoloso mondo del
crimine.
Breaking Bad cast
2. Ha un cast di attori
pluripremiati. Protagonista assoluto nel ruolo di Walter
White è l’attore Bryan Cranston, a cui si affianca Aaron
Paul nei panni di Jesse Pinkman. Tra gli altri membri
del cast principale si hanno Anna Gunn, nel ruolo
di Skyler White, moglie di Walter, Dean Norris, in
quello dell’agente DEA Hank Schrader, Bob Odenkirk, che interpreta l’avvocato Saul
Goodman, Giancarlo Esposito, nei panni del
temibile Gustavo Fring, e Jonathan Banks in quelli
del sicario Mike Ehrmantrau.
3. Jesse Pinkman doveva
comparire solo nella prima stagione. Originariamente il
piano dell’ideatore era quello di eliminare il personaggio di Jesse
Pinkman alla fine della prima stagione. La sua morte avrebbe reso
ancor più forte il cambiamento caratteriale di Walter White.
Tuttavia Gilligan rimase così impressionato dall’interpretazione di
Aaron
Paul che si convinse a mantenere il personaggio
per l’intera serie.
4. Bryan Cranston non era
la prima scelta per il ruolo. La produzione era restìa
all’idea di affidare il ruolo del protagonista all’attore Bryan Cranston, conosciuto fino a quel momento
per le sue interpretazioni comiche. Il ruolo fu proposto così agli
attori
John Cusacke
Matthew Broderick, i quali tuttavia declinarono
entrambi l’offerta. Gilligan fu a quel punto libero di affidare il
ruolo a Cranston.
5. L’autore non voleva
attori famosi. L’idea di Gilligan era quella di non
selezionare attori particolarmente noti per i vari personaggi della
serie. Egli preferì infatti affidarsi ad attori meno conosciuti,
affinché il pubblico non fosse distratto dalla loro persona e
potesse concentrarsi sul solo personaggio.
Breaking Bad Netflix
6. È disponibile in
streaming. La serie è disponibile in tutte e cinque le sue
stagioni sulla piattaforma di streaming Netflix,
dove risulta essere la più vista di tutto il
catalogo. Netflix
ha acquisito i diritti della serie dopo che questa era inizialmente
stata trasmessa dall’emittente statunitense AMC.
Breaking Bad El Camino
7. È stato realizzato un
film sequel. L’11 ottobre 2019 debutta sulla piattaforma
streaming Netflix
il film El Camino – A Breaking Bad Movie. Il film è ambientato
subito dopo gli eventi avvenuti nel finale della serie, e si
concentrerà su cosa è accaduto al personaggio di Jesse
Pinkman, interpretato nuovamente da Aaron Paul.
Breaking Bad episodi
8. È composta da 5
stagioni. Vince Gilligan aveva già in mente una durata
precisa della serie, volendo evitare che si rischiasse di andare
troppo per le lunghe perdendo in qualità. La serie è dunque
composta da cinque stagioni, per un totale di 62 episodi. Il
sessantaduesimo elemento della tavola periodica è, non a caso, il
Samario, usato spesso nelle cure contro il cancro.
Breaking Bad stagione 6
9. Non è stata mai
realizzata. Per anni la produzione ha tentato di
convincere Gilligan a realizzare una sesta stagione della serie,
sull’onda del successo di critica e pubblico. L’autore si è
tuttavia sempre rifiutato, e la sesta stagione non è mai stata
realizzata. Nel 2019 è tuttavia stato realizzato un film unico
ambientato subito dopo gli eventi del finale.
Breaking Bad stagione 5
10. Ha vinto numerosi
premi. La quinta stagione della serie è in assoluto tra le
più premiate. Tra i numerosissimi premi ricevuti, si registrano il
premio Emmy come migliori attori a Bryan Cranston, Aaron Paul e Anna Gunn; il
premio per la miglior sceneggiatura e quello per la miglior serie
drammatica.
Mentre la serie si è conclusa da un
pezzo, il successo di Breaking Bad e di
Walter White continua a crescere tanto che i fan producono
quotidianamente per la rete contenuti divertente che omaggiano lo
show AMC. Ebbene oggi arriva quello dedicato al “prodotto” di
Walter White in versione Rap:
Breaking Bad – Reazioni
collaterali (Breaking Bad) è una serie televisiva
statunitense ideata da Vince Gilligan e trasmessa dall’emittente
via cavo statunitense AMC dal 20 gennaio 2008 al 29 settembre
2013.
La serie ha ricevuto eccellenti
recensioni da parte della critica, principalmente per la
sceneggiatura, la regia e le interpretazioni di Bryan Cranston ed
Aaron Paul. Nel 2013 il Writers Guild of America ha
nominato Breaking Bad la tredicesima serie meglio
scritta di tutti i tempi. Sempre lo stesso anno, Guinness
World Records l’ha nominata la serie con la più alta
valutazione di tutti i tempi, citando la quinta stagione con il
punteggio di 99/100 secondo Metacritic. Ha vinto anche numerosi
premi, tra cui quindici Emmy Award, cinque Satellite Award, nove
Saturn Award, sei WGA Award, cinque TCA Award, due Golden Globe,
tre Screen Actors Guild Award, un PGA Award, un DGA Award e due
Critics’ Choice Television Award.
In Italia è andata in onda in prima visione sul canale
satellitare AXN dal 15 novembre 2008 al 9 novembre 2013 e dal 2010
in chiaro su Rai 4.