Proseguiamo il cammino che ci
porterà sino alla notte del 2 marzo. La fatidica data si avvicina,
e mano a mano che il tempo scorre l’ansia continua a salire. I film
candidati sono già stati annunciati, quindi ora tutti ci stiamo
chiedendo: chi saranno i fortunati vincitori di questa edizione che
ha svelato non poche sorprese? Gravity e
American Hustle hanno ottenuto entrambi 10
candidature, seguiti da 12 Anni Schiavo con
9; La Grande Bellezza è in gara nella
categoria Miglior Film Straniero, mentre c’è delusione per quanto
riguarda i fratelli Coen e sorprendono The Dallas
Buyers Club e Nebraska. Ma noi
siamo qui per concentrarci esclusivamente sulla Miglior
Sceneggiatura Originale, quindi ecco a voi le
nomination!
Iniziando da uno dei film più
nominati dalla stagione, candidato per la miglior sceneggiatura
troviamo American Hustle – L’Apparenza
Inganna (Warren Singer e David O.
Russell). Ma non prendiamo il titolo letteralmente: in questo
caso l’apparenza non inganna! Dopo The
Fighter e Il Lato Positivo
infatti, David O. Russell ci regala un’altra
pellicola decisamente riuscita, una commedia amara, tinta di
elementi degni di un grande spy-movie, con una regia curata e
brillante, la quale racconta la storia vera di un ineffabile e
brillante impostore, Irving Rosenfeld (Christian Bale) che,
insieme all’amante Sydney Prosser (Amy Adams), viene
obbligato a lavorare per un agente dell’FBI,
Richie DiMaso (Bradley Cooper), il quale catapulterà la
coppia in un mondo tanto pericoloso quanto affascinante. I
tre mettono in scena un’operazione per smascherare truffatori,
mafiosi e politici corrotti, ma la moglie di Irving, Rosalyn,
rischierà di far cadere ogni speranza di riuscita. Una storia
quindi con dell’ottimo potenziale, accompagnata inoltre da una
sceneggiatura pressoché perfetta diretta su un cast pazzesco, in
cui ognuno dà il meglio di sé, e da un’atmosfera che richiama
evidentemente il cinema di Martin Scorsese.
AMERICAN HUSTLE LEGGI LA
RECENSIONE
C’era una volta Jasmine (Cate
Blanchett), una donna mondana sposata con un importante uomo
d’affari (Alec Baldwin), che però era anche un truffatore.
La fine del loro matrimonio porterà la donna non solo alla
bancarotta, ma anche ad un esaurimento nervoso. Per cercare di
stare meglio Jasmine si trasferirà dalla sorella Ginger (Sally
Hawkins) a San Francisco, instaurando una convivenza non
proprio facile. Dopo il pessimo To Rome With
Love quindi Woody Allen abbandona i film
cartolina per tornare a raccontare una storia di donne, creando una
nuova eroina imperfetta che sicuramente il pubblico non
dimenticherà facilmente. La nuova commedia-drammatica di Woody
Allen ha tutte le carte in regola per rappresentare il grande
ritorno del regista sul grande schermo, in parte anche grazie alla
magnifica interpretazione della Blanchett, candidata agli Oscar
proprio per questo ruolo, che riesce a rendere perfettamente il
ritratto della donna straziata la cui vita è andata in frantumi,
mascherando a volte il dolore con un briciolo di comicità, con un
ritmo serrato e dialoghi sempre eccellenti, come ormai è marchio
storico del regista.
BLUE JASMINE LEGGI LA
RECENSIONENebraska (Bob
Nelson) è invece il racconto di un viaggio di un padre, Woody
Grant (Bruce Dern), con il figlio David (Will Forte),
affrontato dopo che il padre aveva ricevuto una lettera nella quale
gli si annunciava di aver vinto un premio di notevole importanza.
Partendo quindi da Billings in Montana i due si ritroveranno ad
avere la possibilità di cancellare le ostilità e le distanze che
erano andate creandosi negli anni. L’atmosfera che regala il nuovo
film di Oscar Alexander Payne è resa molto suggestiva
sicuramente grazie all’incredibile bianco e nero, ma anche ad una
sceneggiatura molto intima e soffusa, tra il riso-amaro, con
qualche battuta decisamente divertente ma che non potrà non
commuovere il pubblico. Si può dire quindi che si tratti di un
piccolo gioiello in bianco e nero, malinconico, ironico, con la
presenza di un ottimo cast nel quale spicca Bruce Dern. C’è
comunque da riflettere sul fatto che Nebraska non è di certo un
film per tutti, è un film “piccolo”, causa l’assenza di attori
commerciali, ma anche proprio per l’argomento stesso trattato e per
la lentezza con la quale scorre, aggiungiamoci un’ambientazione
laterale e periferica e otterremo una miscela sicuramente poco
adatta al grande pubblico.
NEBRASKA LEGGI LA
RECENSIONE
Anche The Dallas Buyers
Club (Craig Borten & Melisa Wallack)
parla di un viaggio, un viaggio ambientato negli anni ’80 agli
esordi dell’epidemia dell’AIDS, e racconta la vicenda vera di un
uomo texano, Ron Woodroof (Matthew McConaughey), malato di
AIDS. All’epoca questa diagnosi era come una condanna a morte, ma
Ron non si arrende, e seguendo un corso di medicina alternativa
conosce Rayon (Jared Leto) un transessuale che lo aiuterà a
rimanere in vita anche grazie a medicinali alternativi scoperti in
Messico, che verranno importati negli USA per essere venduti agli
altri malati. Il film ha ricevuto ottime critiche a livello
mondiale, dovute sicuramente in parte alle straordinarie
interpretazioni dei due protagonisti, McConaughey e Leto, omaggiate
dai due Golden Globes. Ma non solo per l’interpretazione, la
pellicola è stata apprezzata al Toronto International Film
Festival 2013 anche per la sceneggiatura e la regia di
Jean-Marc Vallée. Ricordiamo anche che il film è stato
presentato al Festival di Roma 2013, dove ha vinto per la
migliore interpretazione maschile (McConaughey), portando a casa
anche il premio del pubblico.
DALLAS BUYERS CLUB LEGGI LA
RECENSIONE
Ultimo film in gara nella categoria
Miglior Sceneggiatura Originale è Lei (Her),
scritto e diretto da Spike Jonze, che racconta della storia
d’amore tra Theodore (Joaquin Phoenix), un ragazzo solitario
che si guadagna da vivere scrivendo lettere per gli altri, data
l’incomunicabilità con la quale convive l’uomo della Los Angeles di
un futuro non troppo lontano, e un pc con la voce di Micaela
Ramazzotti nella versione italiana (Scarlett Johansson nella versione
originale). La pellicola, che ora corre agli Oscar oltre anche
nelle categorie di Miglior Film, Miglior Canzone Originale, Miglior
Scenografie e Miglior Colonna Sonora, era stata presentata in
concorso allo scorso Festival di Roma, dove si è aggiudicata
il premio del web per il miglior film. Lei è sicuramente,
assieme ad American Hustle, uno dei film
favoriti, e anche giustamente, considerando anche tutto l’impegno
che Jonze ha messo nella sceneggiatura, una sceneggiatura
articolata, spericolata, divertente, ma anche così poetica da
lasciar senza fiato.
LEI LEGGI LA
RECENSIONE