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Beauty and The Beast 3: anticipazioni dall’attore Austin Basis

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Beauty and The Beast 3: anticipazioni dall’attore Austin Basis

Cresce l’attesa per la messa in onda di Beauty and The Beast 3, il terzo ciclo di episodi della serie televisiva di successo trasmessa dal  network americano The CW. Ebbene oggi vi sveliamo alcune anticipazioni.

Austin Basis che interpreta J.T. Forbes ha dichiarato quanto segue:

Il collegamento romantico tra Catherine e Vincent viene ripristinato ed è fondamentale per l’arco della stagione. Tutto ciò fa parte della loro vita, che si tratti di lottare contro queste forze sconosciute, o lavorare sulla loro relazione, e la loro casa, e rendere il loro rapporto più solido e più sicuro e protetto. Ovviamente, ci sarà molta roba stravagante, roba veramente romantica, e molti alti e bassi, come al solito, ma credo che l’obiettivo sia quello di riportarli insieme per il bene, e in un modo molto romantico.

Beauty and the Beast è una serie televisiva statunitense in onda dal 2012 sul network The CW e liberamente ispirata alla serie La bella e la bestia, andata in onda sul canale televisivo CBS tra il 1987 e il 1990.

In Italia ha debuttato in prima visione il 29 maggio 2013 su Rai 2.

Beauty and the Beast 3Catherine Chandler è un’intelligente detective della squadra omicidi di New York, che lavora con la sua partner di polizia, Tess. Nove anni prima, Catherine assistette all’omicidio di sua madre da parte di due uomini armati, che avrebbero ucciso anche lei, se non fosse intervenuto qualcuno che le ha salvato la vita. Oggi, Catherine è cresciuta ed è una donna competente e forte, ma crede ancora che non fu un uomo a salvarle la vita, ma un animale. Mentre indaga su un omicidio recente, un indizio conduce al dottor Vincent Keller, un uomo che apparentemente è stato ucciso mentre prestava servizio in Afghanistan nel 2002. Si scopre, invece, che Vincent è vivo ed è lo stesso uomo che le salvò la vita. Cavia, come altri commilitoni della sua unità, di un esperimento genetico per creare il prototipo di supersoldato, nei momenti di stress l’adrenalina innesca una trasformazione a livello fisico, facendogli aumentare a dismisura forza e sensi e trasformandolo in una bestia furiosa. Quando la multinazionale a capo degli esperimenti capì di aver creato delle macchine assassine inarrestabili e incontrollabili, decise di eliminarle tutte. Vincent, scampato per pura fortuna al massacro, si è nascosto negli ultimi dieci anni. Dopo averlo incontrato e aver sentito la sua storia, Catherine fa un patto con lui: lei manterrà il suo segreto se Vincent l’aiuterà con l’omicidio di sua madre.

Beauty and The Beast 2×22: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Deja VuBeauty and The Beast 2×22, il ventiduesimo  e ultimo episodio della seconda stagione dello show di successo Beauty and the Beast con protagonisti Kristin Kreuk e Jay Ryan.

http://youtu.be/7ua2wyak7r4

Beauty and The Beast 2×22

In Beauty and The Beast 2×22, Cat (Kristin Kreuk) cerca un modo per contrastare Gabe (Sendhil Ramamurthy) e trova la sua risposta in un luogo davvero inaspettato: il diario di suo antenato, il che convince Cat del timore che l’unico modo per fermare Gabe è uccidendo Vincent (Jay Ryan)

Beauty and the Beast è una serie televisiva statunitense in onda dal 2012 sul network The CW e liberamente ispirata alla serie La bella e la bestia, andata in onda sul canale televisivo CBS tra il 1987 e il 1990. In Italia ha debuttato in prima visione il 29 maggio 2013 su Rai 2.

Catherine Chandler è un’intelligente detective della squadra omicidi di New York, che lavora con la sua partner di polizia, Tess. Nove anni prima, Catherine assistette all’omicidio di sua madre da parte di due uomini armati, che avrebbero ucciso anche lei, se non fosse intervenuto qualcuno che le ha salvato la vita. Oggi, Catherine è cresciuta ed è una donna competente e forte, ma crede ancora che non fu un uomo a salvarle la vita, ma un animale. Mentre indaga su un omicidio recente, un indizio conduce al dottor Vincent Keller, un uomo che apparentemente è stato ucciso mentre prestava servizio in Afghanistan nel 2002. Si scopre, invece, che Vincent è vivo ed è lo stesso uomo che le salvò la vita. Cavia, come altri commilitoni della sua unità, di un esperimento genetico per creare il prototipo di supersoldato, nei momenti di stress l’adrenalina innesca una trasformazione a livello fisico, facendogli aumentare a dismisura forza e sensi e trasformandolo in una bestia furiosa. Quando la multinazionale a capo degli esperimenti capì di aver creato delle macchine assassine inarrestabili e incontrollabili, decise di eliminarle tutte. Vincent, scampato per pura fortuna al massacro, si è nascosto negli ultimi dieci anni. Dopo averlo incontrato e aver sentito la sua storia, Catherine fa un patto con lui: lei manterrà il suo segreto se Vincent l’aiuterà con l’omicidio di sua madre.

Beauty and the Beast 2×19: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Cold CaseBeauty and the Beast 2×19, la diciannovesima puntata della seconda stagione della serie televisiva Beauty and the Beast, che andrà in onda sul network americano CW

http://youtu.be/X18j48QXBww

Beauty and the Beast 2×19In Beauty and the Beast 2×19,  la sorella di Cat (Kristin Kreuk), Heather (guest star Nicole Gale Anderson), arriva per una visita a sorpresa proprio nel peggior momento possibile, e esattamente quando Gabe (Sendhil Ramamurthy) sospende Cat e Tess (Nina Lisandrello) dalla squadra nel tentativo di forzare Vincent (Jay Ryan) ad uscire dal suo nascondiglio.

Beauty and the Beast 2×20: anticipazioni e promo

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Si intitolerà Ever AfterBeauty and the Beast 2×20, il ventesimo episodio della seconda stagione dello show di successo Beauty and the Beast con protagonisti Kristin Kreuk e Jay Ryan.

http://youtu.be/nYX9LXaiHVs

Beauty and the Beast 2x20Beauty and the Beast è una serie televisiva statunitense in onda dal 2012 sul network The CW e liberamente ispirata alla serie La bella e la bestia, andata in onda sul canale televisivo CBS tra il 1987 e il 1990. In Italia ha debuttato in prima visione il 29 maggio 2013 su Rai 2.

Catherine Chandler è un’intelligente detective della squadra omicidi di New York, che lavora con la sua partner di polizia, Tess. Nove anni prima, Catherine assistette all’omicidio di sua madre da parte di due uomini armati, che avrebbero ucciso anche lei, se non fosse intervenuto qualcuno che le ha salvato la vita. Oggi, Catherine è cresciuta ed è una donna competente e forte, ma crede ancora che non fu un uomo a salvarle la vita, ma un animale. Mentre indaga su un omicidio recente, un indizio conduce al dottor Vincent Keller, un uomo che apparentemente è stato ucciso mentre prestava servizio in Afghanistan nel 2002. Si scopre, invece, che Vincent è vivo ed è lo stesso uomo che le salvò la vita. Cavia, come altri commilitoni della sua unità, di un esperimento genetico per creare il prototipo di supersoldato, nei momenti di stress l’adrenalina innesca una trasformazione a livello fisico, facendogli aumentare a dismisura forza e sensi e trasformandolo in una bestia furiosa. Quando la multinazionale a capo degli esperimenti capì di aver creato delle macchine assassine inarrestabili e incontrollabili, decise di eliminarle tutte. Vincent, scampato per pura fortuna al massacro, si è nascosto negli ultimi dieci anni. Dopo averlo incontrato e aver sentito la sua storia, Catherine fa un patto con lui: lei manterrà il suo segreto se Vincent l’aiuterà con l’omicidio di sua madre.

Beautiful Minds, recensione del film di Alexandre Jollien e Bernard Campan

Beautiful Minds è un film di genere drammatico del 2021, diretto da Bernard Campan e Alexandre Jollien, che interpretano anche i due protagonisti. In uscita il 10 febbraio 2022 nelle sale italiane, il film sarà distribuito da Notorious Pictures.

Beautiful Minds: un incontro salvifico

Alexandre Jollien è un filosofo e scrittore svizzero, specializzato in filosofia greca, oltre che docente, ed è intervenuto più volte sul tema della disabilità: ha ideato, scritto e diretto Beautiful Minds assieme all’amico Bernard Campan, con cui lavora da diversi anni, compagno ideale per sostenere il soggetto di una pellicola incentrata sull’importanza e la forza della differenza: un invito a cambiare il modo in cui si giudica chi non conosciamo, per adottare una prospettiva più fluida, abbracciando l’amore incondizionato che si è rivelato risolutivo nell’esperienza quotidiana e personale di Jollien, che ha vissuto in prima persona il disprezzo di sé connaturato al personaggio da lui interpretato: un’ interiorizzazione degli sguardi negativi, che distruggono la consapevolezza della propria persona: “C’è molto disprezzo di sé quando si fissano le altre persone ogni giorno, il che è degradante. Ci vogliono anni per guarire da questo trauma. Quando hai una disabilità, quando la tua autostima è abbastanza distrutta, penso che sia stato molto catartico essere sostenuto da Bernard, da una squadra. Alla fine, viviamo grazie alla solidarietà“.

Louis (Bernard Campan) è un becchino sessantenne dalla quotidianità piuttosto metodica; tratta con fornitori e colleghi con lo stesso pragmatismo (e cura) dispensato al trucco dei cadaveri per i rispettivi funerali. In parallelo, ci viene presentato Igor (Alexandre Jollien), un uomo vicino ai 40 anni che consegna verdure biologiche su un triciclo, sfidando così quotidianamente non solo il traffico, ma anche la sua condizione di disabile – ha avuto una temporanea paralisi cerebrale alla nascita. La sceneggiatura (firmata dai due protagonisti) suggerisce rapidamente che le vite di queste due figure completamente diverse si incroceranno; non sorprende, quindi, che sia esattamente quello che succede.

E’ allora che emerge prepotentemente la volontà del regista Bernard Campan di rompere certi cliché senza perdere di vista il viaggio reciprocamente vantaggioso dei personaggi; nella maggior parte delle opere con una premessa simile, gli equivalenti di Louis mostrano un’immensa difficoltà nel trattare le particolarità della condizione fisica dei personaggi come Igor e, poco a poco, imparano tramite le differenze a essere persone migliori. Qui c’è la consueta acquisizione di nozioni benefiche per l’interlocutore e spettatore, ma in una strada a doppio senso: anche Igor si appropria – e rivela – la sua soggettività.

Beautiful Minds film

Beautiful Minds: lasciamoci abbracciare

Approcciandoci a questa visione, abbiamo tutte le ragioni per credere che Beautiful Minds sarà un film convenzionale, in cui i membri di gruppi discriminati giocano un ruolo chiave nel rendere qualcuno una persona migliore e di solito quel privilegiato proviene da una parte meno vulnerabile della popolazione. Pensate al numero di film in cui un omofobo impara il rispetto interagendo con i membri della comunità LGBTQIA+ o, in modo simile, al numero di personaggi razzisti che ricevono lezioni vivendo con uomini o donne di colore; naturalmente, il messaggio di accettazione e di cambiamento di prospettiva è importante; tuttavia, non quando questa “lezione di vita” avviene a spese della subordinazione del discriminato, in diversi casi quando diventa un mero strumento per l’evoluzione morale/spirituale/comportamentale dell’oppressore.

Beautiful Minds non crea un’opposizione così forte tra le realtà dei protagonisti. Louis sembra avere tutta la pazienza del mondo di fronte alle impertinenze ricorrenti di Igor; in nessun momento l’impresario funebre mostra una difficoltà specifica nel trattare con una persona con bisogni speciali. La presenza di Igor si attesta come emotivamente pedagogica in definitiva, ma non nel senso di abbattere un pregiudizio stretto/tattico: gli insegnamenti che elargiscono l’uno all’altro sono di natura più emotiva che comportamentale. E come regista, Bernard Campan non delimita in maniera didattica ogni passo del viaggio, rendendolo una naturale conseguenza del famigerato apprendistato.

A volte Louis sembra rassegnato alla presenza di Igor, altre volte è effettivamente entusiasta della compagnia dello straniero sulla strada. In nessun momento le motivazioni sono comunque dettagliate fino al punto di esaurire i dubbi: nel processo di avvicinamento e allontanamento dalle convenzioni, il lungometraggio costruisce un viaggio per far incontrare due solitari. La logica del road movie è spesso utilizzata in questo tipo di trama, soprattutto perché permette uno spostamento costante e un aggiornamento delle figure di supporto, che contribuiscono a modificare la storyline principale.

Beautiful Minds è una piacevole commedia drammatica del tipo da guardare e riguardare, che ricorda la potenza espressiva di Quasi Amici: la filosofia del personaggio – e della mente – di Alexandre Jollien arricchisce il testo filmico in maniera inedita e mai stucchevole, mettendo nero su bianco come la tentazione di nascondere le ferite sarà sempre controbilanciata dalla solidarietà e umanità di chi ci sta attorno, se ci lasciamo abbracciare.

Beautiful Minds, al cinema dal 10 febbraio, ecco il poster

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Beautiful Minds, al cinema dal 10 febbraio, ecco il poster

Arriva il 10 febbraio in sala distribuito da Notorious Pictures Beautiful Minds, il film di e con Berbard Campan e Alexandre Jollien.

Ecco il poster di Beautiful Minds

“Amor Fati”, diceva Nietzsche. Questa è l’ultima ricerca intrapresa da questi due uomini, che avanzano a passo lento lungo i sentieri di una saggezza colta nel cuore della vita quotidiana, nei suoi alti e bassi. Il film ripercorre il viaggio di questo “sì” all’esistenza, di questa gioia nel diventare ciò che siamo. La tragedia dell’esistenza, la morte, l’esperienza di una differenza inscritta nel cuore della carne, l’handicap, tutto diventa un trampolino di lancio, una chiamata alla gioia della solidarietà.

Salite a bordo di questo carro funebre, unitevi a questi due viaggiatori, abbandonate le vostre preoccupazioni e riponete la vostra armatura. Igor e Louis impareranno tutto sulla vita e soprattutto impareranno a vivere.

Alexandre Jollien è nato in Svizzera nel 1975 con un grave handicap cerebrale-motorio causato dal parto difficile. Ha trascorso 17 anni in un centro specializzato per handicappati, avendo difficoltà a camminare, leggere e parlare. La scoperta della filosofia gli ha cambiato la vita. Una volta diplomatosi in un istituto commerciale, studia filosofia e greco prima all’Università di Friburgo e poi a Dublino. Il suo ultimo libro Cara Filosofia, dove, attraverso una serie di lettere ai filosofi che l’hanno aiutato a superare l’angoscia dell’handicap e a costruire se stesso, racconta il suo itinerario intellettuale, ha venduto in Francia 120.000 copie nei primi cinque mesi di vita ed è stato per sette settimane al secondo posto nella classifica dei libri di saggistica più venduti.

Beautiful Deaths: ecco i poster di Game of Thrones 4

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A conclusione della quarta, sanguinosa stagione di Game of Thrones, arrivano la Beautiful Deaths, le belle morti che questa stagone, più delle altre, ci ha regalato.

CLICCA SULLA FOTO PER VEDERLE TUTTEBeautiful Deaths Game-of-Thrones 4X01

Si chiama Beautiful Deaths il ciclo di poster speciali che il disegnatore Robert Ball ha dedicato alla serie tv Game of Thrones e nei quali vengono rappresentate in maniera artistica le morti più significative, o anche le più “belle”, che la serie ha fino ad ora mostrato agli attoniti spettatori.

Il Trono di Spade (Game of Thrones) è una serie televisiva statunitense di genere fantasy creata da David Benioff D.B. Weiss, che ha debuttato il 17 aprile 2011 sul canale via cavo HBO. È nata come trasposizione televisiva del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin.

La serie racconta le avventure di molti personaggi che vivono in un grande mondo immaginario costituito principalmente da due continenti. Il centro più grande e civilizzato del continente occidentale è la città capitale Approdo del Re, dove risiede il Trono di Spade. La lotta per la conquista del trono porta le più grandi famiglie del continente a scontrarsi o allearsi tra loro in un contorto gioco di potere. Ma oltre agli uomini, emergono anche altre forze oscure e magiche.

Lo scrittore George R. R. Martin, autore della serie di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco, aveva ricevuto diverse proposte di adattamenti cinematografici della sua opera, ma aveva sempre rifiutato, dal momento che un film non sarebbe bastato a contenere la trama; un altro problema sarebbero state le numerose scene di sesso e violenza, difficilmente ammesse sul mercato cinematografico.

Fonte: Tumblr

Beautiful Creatures: recensione del film di Richard LaGravanese

Beautiful Creatures: recensione del film di Richard LaGravanese

Il regista e sceneggiatore Richard LaGravanese adatta la storia tratta dal libro Beautiful Creatures – La Sedicesima (in Italia La Sedicesima Luna edito da Mondadori) di Kami Garcia e Margaret Sthol. La storia racconta dell’amore tra una maga, Lana Duchannes e un mortale, Ethan Wate, ma ciò che ostacola la loro unione è una maledizione, antica quanto la cittadina di Gatlin, realtà chiusa e pettegola nel sud Carolina, ed un destino a cui Lana sembra non possa sottrarsi.

In Beautiful Creatures le dinamiche della storia vengono caratterizzate da una buona prima parte in dialoghi ironici sulle usanze del posto viste dall’occhio cinico ma ottimista di Ethan che assumono connotazioni sempre più sospette e dark mentre incontra e cerca di conquistare Lana, nel mentre la storia richiama il conflitti adolescenziali ma alleggeriti dall’intramontabile tema della lotta tra il bene e il male. Con il proseguire della storia si aggiungono le sfumature della redenzione che cercano personaggi come Malcom, nel aver vissuto nelle tenebre, oppure di protezione come Amma nei confronti di Ethan e Malcolm per Lana, ma il sentimento che emerge più di tutti è il sacrificio, incanalato in diverse intenzioni ma che hanno conferito una sorta di veridicità nella storia.

Tra gli attori spicca la freschezza di Alden Ehrenrich, convincente nel ruolo di Ethan, il ragazzo più popolare della scuola che sogna qualcosa di diverso grazie ai viaggi che percorre leggendo tutto ciò che gli capita a tiro e Alice Englert, conscia e forte nella veste della maga ma incerta e fragile sul suo futuro. Jeremy Irons da conferma di essere grande attore di scena, infatti, in numerosi primi piani riesce a trasmettere la promiscuità del personaggio, che trova il massimo della sua estensione nella scena della chiesa con Emma Thompson, quest’ultima, nella duplice veste di Signora Lincoln e Seraphine, ruoli chiave che riesce a differenziare grazie al lavoro sulla voce e sulla differenza di postura, tra una signora bigotta e una potente maga delle tenebre. Altro personaggio su cui c’è un profondo lavoro è quello di Ridely interpretato da Emmy Rossum, che essendo una sirena gioca molto sul look e sul modo di porsi con gli uomini, simpatiche sono le rievocazioni a Rita Hayworth e Marilyn Monroe.

LaGravanese dirige con consapevolezza e senza cercare di deludere le aspettative del best seller, mantenendo in rilievo l’essenza della storia ben equilibrata dagli effetti visivi e speciali che una storia di Maghi richiede. Un racconto posato per raccontare l’ennesima declinazione della grande storia di Giulietta e Romeo ma lungi da essere il successore di Twilight o altre saghe per teenager, ma rientrando comunque nella categoria di quelle storie d’amore tra immortali che nell’ultimo decennio sono sempre più protagoniste sul grande schermo. Sicuramente i due attori e la trama riuscirà a ritagliarsi un pubblico e un seguito di fan tutto suo. Dal 21 Febbraio al cinema.

Beautiful Creatures: primo spot tv

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Beautiful Creatures: primo spot tv

La Warner Bros. Pictures ha cominciato a trasmettere il primo spot TV di Beautiful Creatures – La Sedicesima, adattamento del romanzo firmato da Kami Garcia e Margareth Stohl.

Il cast di Beautiful Creatures – La Sedicesima  include Alden Ehrenreich, Alice Englert, Jeremy Irons, Emma Thompson, Viola Davis, Emmy Rossum, Thomas Mann e Zoey Deutch. Il film, scritto e diretto da Richard LaGravenese, racconta dell’incontro tra Ethan, un ragazzo che sogna di fuggire dalla sua piccola città, e la misteriosa Lena; i due scopriranno oscuri segreti riguardo entrambe le proprie famiglie e la loro storia e l’intera città.


Fonte: ComingSoon.Net

 

Beautiful Creatures: la sedicesima luna, ecco tre character poster

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Ecco tre character poster per Beautiful Creatures – La Sedicesima, nuova saga cinematografica che mescola fantasy e love story e che potrebbe essere, per fan e botteghini, un buon surrogato della saga di Twilight, appena conclusa.

Ecco i tre protagonisti del film: Lena Duchannes interpretata da Alice Englert, Ethan Wate interpretato da Alden Ehrenreich e la sempre pià bella Emmy Rossum nei panni di Ridley Duchannes.

Nel cast di Beautiful Creatures – La Sedicesima anche Emma Thompson, Jeremy Irons e Viola Davis. Breautiful Creatures: la sedicesima luna uscirà in Italia in prossimo 21 febbraio.

Beautiful Creatures: il trailer con Viola Davis e Emmy Rossum

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Beautiful Creatures: il trailer con Viola Davis e Emmy Rossum

Ecco il primo teaser trailer di Beautiful Creatures – La Sedicesima, film tratto dal primo romanzo della serie di best-seller nata dalle penne di Kami Garcia e Margaret Stohl. Nel film Ethan (Alden Ehrenreich), un giovane che desidera fuggire dal suo paesino, si innamora della nuova arrivata Lena (Alice Englert), e insieme scoprono oscuri segreti sulle loro famiglie e sulla loro piccola città.

Beautiful Creatures – La Sedicesima diretto da Richard LaGravenese (P.S. I Love You), vede nel cast Emmy Rossum, Viola Davis, Jeremy Irons e Emma Thompson.

Ecco il video:

Beautiful Creatures: completa il cast Jeremy Irons, riprese al via ad Aprile!

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Le riprese di Beautiful Creatures – La Sedicesima Luna dopo una gestazione di due anni, inizieranno il mese prossimo a New Orleans. Oggi la Warner Bros conferma gli attori protagonisti della nuova pellicola. Confermati i protagonisti  Jack O’Connell Alice Englert, rispettivamente nei panni di Ethan e Lena. Nelle ultime ora un’aggiunta eccellente è quella di Jeremy Irons, che va ad affiancare altri attori del calibro di Viola Davis, Emma Thompson, Emmy Rossum e Thomas Mann.

Tratto dall’omonimo romanzo fantasy per ragazzi – primo di una serie best seller scritta da Kami Garcia e Margaret Stohl – il film potrebbe così dare vita a una nuova grande saga cinematografica. La storia ruota intorno a Tra creature magiche, antichi incantesimi e una spolverata di voodoo, la saga segue la vicenda di Ethan Wate, un liceale del South Carolina: Ethan si annoia perché nella sua sonnacchiosa cittadina non accade mai niente di interessante… finché non si trasferisce lì Lena, una bellissima sedicenne in cerca di un po’ di tranquillità. Si scopre che da secoli la famiglia di Lena è tormentata da una maledizione, e che la ragazza ha poteri soprannaturali…

Il film sarà diretto da  diretto da Richard LaGravanese (P.S. I Love You) .

Beautiful Creatures: arriva la nuova saga fantasy

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Beautiful Creatures: arriva la nuova saga fantasy

Prodotto dalla Warner Bros e distribuito dalla Eagle Pictures, l’Urban fantasy Beautiful Creatures – La Sedicesima arriverà sui nostri schermi il 13 febbraio. Scritto e diretto da Richard LaGravenese, il film è tratto dall’omonimo romanzo di Kami Garcia e Margaret Stohl, il primo della collana The Caster Chronicles, e edito in Italia dalla Mondadori, con il titolo La sedicesima luna.

Al centro della storia è Ethan Wate, un adolescente in apparenza come tanti, stanco della normalità e annoiato dalla vita lenta e sempre uguale di Gatlin, piccola cittadina del Sud Carolina. Il suo unico desiderio è abbandonarla quanto prima.

Un giorno però si materializza davanti a sé il sogno ricorrente delle notti passate: una bellissima ragazza, sua coetanea, mai vista o conosciuta nella vita reale, e destinata a sconvolgergli l’esistenza. Il suo nome è Lena Duchannes e si è appena trasferita in città dal parente Macon Ravenwood, noto per i suoi atteggiamenti da eremita, e la sua esistenza nella periferia triste e desolata.

La ragazza, in difficoltà nel nuovo ambiente e tenuta a distanza da tutti, entra invece subito nel cuore di Ethan: l’unico che la capisce e che sembra legato a lei da qualche forza sovrannaturale, che gli permette di comunicare con la forza del pensiero. Tra i due nascerà ben presto un amore profondo, misterioso, ricco di sorprese sconvolgenti e costretto al limite: tra i confini del bene e del male.

Il tema di certo non è nuovo e l’accostamento alla ben più nota saga vampiresca di Twilight è quantomeno spontaneo e naturale, ma non per questo da relegare a priori nelle “brutte copie di”. A tale proposito le autrici del romanzo, scrittrici non di professione (Kami Garcia è un insegnante, la Stohl proviene invece dalle sceneggiature per videogiochi) hanno precisato che la loro storia è nata durante una semplice conversazione familiare, incentrata sul piacere della lettura e su quali vicende sarebbe bello imbattersi. Quanto emerso era la necessità di trovare su carta dei personaggi femminili forti, giovani, adatti ai propri figli, e immersi in un universo fantasy, lontano però da vampiri e mostri simili. Quel che è certo è che il libro ha convinto e incuriosito i produttori cinematografici che hanno affidato lo script e la regia a R. LaGravenese, nel 1991 candidato all’Oscar per la sceneggiatura della Leggenda del re pescatore e autore di altri soggetti importanti come quello dei Ponti di Madison County (1995) o dell’Uomo che sussurrava ai cavalli (1998). Dietro la macchina da presa l’autore statunitense si cimenta invece un numero di volte relativamente ridotto, realizzando dal ’98 ad oggi sei film, di cui i più recenti sono Freedom Writers (2007) e la commedia romantica P.S. I Love You (2007), interpretata da Hilary Swank.

Per quanto riguarda la scelta degli attori i ruoli principali sono stati assegnati all’esordiente Alice Englert e a Alden Ehrenreich, classe 1989, ingaggiato da Francis Ford Coppola in Segreti di famiglia (2009), nei panni del diciottenne Bennie, e nel suo successivo Twixt (2011). Il giovane attore è anche apparso nelle serie televisive Supernatural e CSI: Scena del crimine.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: libro, trama e cast del film

Grazie al grande successo della saga di Twilight, hanno preso vita sul grande schermo numerose storie d’amore per giovani di carattere fantasy, dove uno dei due amanti si rivelava appartenere ad una sempre diversa specie di creature fantastiche. Tra i titoli più famosi di questo genere vi è Beautiful Creatures – La sedicesima luna (qui la recensione), uscito in sala nel 2013. A dirigerlo vi è Richard LaGravanese, già celebre per aver firmato le sceneggiature di titoli come La leggenda del re pescatore, I ponti di Madison County, e P.S. I Love You. Esperto di storie d’amore al cinema, questi ha così dato vita alla vicenda di Ethan e Lena, giovani destinati tanto ad innamorarsi quanto a dover affrontare numerosi ostacoli.

La storia qui narrata è l’adattamento cinematografico di quella raccontata da Kami Garcia e Margaret Stohl nell’omonimo romanzo. Pubblicato nel 2009, questo è il primo della serie The Caster Chronicles,composta da 4 libri e un e-book. Divenuto da subito un grande successo per gli amanti del genere, questo ha infatti visto prendere vita i seguiti Beautiful Darkness, Beautiful Chaos e Beautiful Redemption. Acquisiti i diritti sul primo della serie, i produttori speravano di dar vita ad un nuovo successo cinematografico, sulla scia proprio di quello ottenuto da Twilight. Avvalsosi di un cast di grandi attori, il film è però arrivato ad un incasso di soli 60 milioni a fronte di un budget di 50.

Un risultato, questo, che non ha permesso la realizzazione dei sequel sperati. Anche come opera a sé, però, Beautiful Creatures rimane un film interessante, ricco di quel fascino e di quel mistero tanto necessari per un prodotto di questo genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: la trama del film

Al centro della storia è Ethan Wate, un adolescente stanco della normalità e annoiato dalla vita lenta e sempre uguale della sua città, Gatlin. Il suo unico desiderio è abbandonarla quanto prima. Un giorno però si materializza davanti a sé il sogno ricorrente delle notti passate: una bellissima ragazza, sua coetanea, mai vista o conosciuta nella vita reale, e destinata a sconvolgergli l’esistenza. Il suo nome è Lena Duchaness e si è appena trasferita in città dal parente Macon Ravenwood, noto per i suoi atteggiamenti da eremita, e la sua esistenza nella periferia triste e desolata. La ragazza, in difficoltà nel nuovo ambiente e tenuta a distanza da tutti, entra invece subito nel cuore di Ethan. Tra i due nascerà ben presto un amore profondo, misterioso, ricco di sorprese sconvolgenti e costretto al limite tra il bene e il male.

Beautiful Creatures - La sedicesima luna cast

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: il cast del film

Protagonista del film nei panni di Ethan Wate è l’attore Alden Ehrenreich, oggi noto per essere stato il giovane Han Solo in Solo: A Star Wars Story. La parte era originariamente stata affidata a Jack O’Connell, celebre per il film Il ribelle – Starred Up, ma questi dovette rinunciare a causa di altri impegni. Assunti i panni di Ethan, Ehrenreich si è poi trovato dinanzi a difficoltà inaspettate. La principale tra queste è stata il recitare una poesia di Bukowski, della quale non riusciva a ricordare i versi. Il regista decise tuttavia di mantenere anche nel film tale difficoltà nel personaggio, così da renderlo più umano e credibile. Alice Englert, recentemente vista nella serie Ratched, è invece interprete di Lena Duchaness. Per il film, l’attrice non si è però limitata alla recitazione, sfoggiando anche un talento per il canto. Sua è la voce del brano che si può ascoltare durante la sequenza della nevicata.

Nel cast sono poi presenti diversi noti attori di Hollywood, alcuni dei quali anche vincitori del premio Oscar. La prima di questi è Viola Davis, la quale dà vita ad Amma. Questo è la combinazione di due personaggi presenti nel libro, ovvero Amma e Marian. Per la parte, il regista desiderava attrarre un attore di grande fama, e la Davis fu da subito la sua prima scelta. Jeremy Irons è Macon Ravenwood, lo zio di Lena, mentre Rachel Brosnahan ricopre i panni di Genevieve Duchaness. Alla stessa famiglia appartiene il personaggio di Ridley Duchaness, interpretato da Emmy Rossum, celebre per i suoi ruoli in Mystic River e The Day After Tomorrow. Nonostante il suo sia uno dei personaggi principali, l’attrice appare nel film soltanto per un totale di quindici minuti. Infine, Emma Thompson ricopre il doppio ruolo di Sarafine e Mrs. Lincoln.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il romanzo in film, il regista e sceneggiatore si è curato di rimanere quanto più fedele possibile al racconto delle due autrici. Letteratura e cinema presentano però ovvie differenze di linguaggio, e come sempre è stato necessario apportare diverse modifiche, al fine di rendere la storia più adeguata ai canoni del racconto cinematografico. La prima differenza rispetto al romanzo è la presenza di una storia d’amore molto più coinvolgente tra i due protagonisti. LaGravanese ha infatti accentuato i lati dolci del loro rapporto, permettendo così una maggior presa sul pubblico. Allo stesso modo, rispetto al romanzo nel film viene spiegato quasi subito il mistero che circonda la protagonista, introducendo altrettanto presto anche l’importante personaggio di Sarafine, che nel romanzo si manifesta più tardi.

Un significativo elemento del romanzo che viene, per ovvi motivi, a perdersi nel film è quello della capacità dei due protagonisti di comunicare telepaticamente. Sarebbe stato difficile e insolito dar vita a tale espediente, che si è preferito abbandonare. Allo stesso modo, sono diversi i personaggi del libro che non sono stati inseriti nel film. Tra questi si ritrovano la bibliotecaria Marian Ashcroft, il tuttofare Boo Radley e diversi membri della famiglia di Ethan. Anche il padre di questi, che nel libro ricopre un ruolo importante, è qui assente. Infine, anche il finale presenta diverse differenze. La principale tra queste prevede che sia la stessa Lena ad allontanare Ethan, sottoponendolo ad un incantesimo che porta il ragazzo a scordarsi di lei. Ai fini del film, tale conclusione è sembrata la più adeguata, trovando il favore anche di molti dei fan del romanzo.

Beautiful Creatures – La sedicesima luna: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Beautiful Creatures – La sedicesima luna grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 25 agosto alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb, CinemaBlend

Beautiful Boy: Timothée Chalamet a caccia di Oscar nel primo teaser

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Timothée Chalamet torna a caccia di Oscar con Beautiful Boy, pellicola biografica tratta dai romanzi “Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction” scritto da David Sheff e da “Tweak: Growing Up on Methamphetamine” scritto invece da suo figlio Nic Sheff.

Nel film l’attore, già nominato lo scorso anno per la sua performance in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, interpreta Nic, tossicodipendente che attraversa un viaggio di recupero insieme alla sua famiglia, percorso non privo di difficoltà e contraddizioni.

Amazon Studios, che produce insieme alla Plan B Entertainment di Brad Pitt, ha appena rilasciato il primo teaser (che trovate qui sotto:

Timothée Chalamet dona a Time’s Up i soldi del film girato con Woody Allen

Scritto da Luke Davies (Lion) e diretto dal belga Felix Van Groeningen (sua la regia di Alabama Monroe), Beautiful Boy vede nel cast anche Steve CarellAmy RyanMaura TierneyTimothy HuttonAmy ForsythRicky Low, e Kaitlyn Dever.

L’uscita nelle sale è fissata al 12 ottobre 2018, in tempo per entrare nella corsa della Award Season del prossimo anno.

Beautiful Boy, la recensione del film con Steve Carell

Beautiful Boy: Steve Carell e Timothée Chalamet nel primo trailer

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Ecco il primo trailer di Beautiful Boy, il nuovo film Amazon Studios, tratto dai romanzi “Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction” scritto da David Sheff e da “Tweak: Growing Up on Methamphetamine” scritto invece da suo figlio Nic Sheff.

Nel cast del film, insieme ai protagonisti Steve Carell e Timothée Chalamet, anche Maura Tierney e Amy Ryan. Ecco il trailer:

Scritto da Luke Davies (Lion) e diretto dal belga Felix Van Groeningen (sua la regia di Alabama Monroe), Beautiful Boy vede nel cast anche Steve CarellAmy RyanMaura TierneyTimothy HuttonAmy ForsythRicky Low, e Kaitlyn Dever.

L’uscita nelle sale è fissata al 12 ottobre 2018, in tempo per entrare nella corsa della Award Season del prossimo anno.

Beautiful Boy, la recensione del film con Steve Carell

Beautiful Boy: recensione del film con Steve Carell

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Beautiful Boy: recensione del film con Steve Carell

Arriva alla Festa del Cinema di Roma 2018, dopo essere stato annunciato in pompa magna sin dall’inizio delle riprese, Beautiful Boy, il film diretto da Felix Van Groeningen e basato su due libri di memorie, quello di David Sheff (padre) e quello di Nic Sheff (figlio). Entrambi i volumi parlano dell’adolescenza turbolenta di Nic, preda della dipendenza da alcol e da ogni tipo di droga. Van Groeningen si avvale di Steve Carell e Timothée Chalamet per dare il volto ai suoi protagonisti, portando sullo schermo una storia unica, che abbraccia i due punti di vista, e che, nella sua semplice tragicità, è la storia di un padre che vuole a tutti i costi salvare suo figlio, ma che si scopre di volta in volta impotente di fronte al mostro della dipendenza, che attanaglia il ragazzo.

In Beautiful Boy David è un giornalista freelance di grande successo, con un figlio nato dal suo primo matrimonio, Nic, appena diciottenne. Vive a San Francisco, in una casa di legno, un ambiente stimolante pieno di libri e quadri, dipinti dalla sua nuova moglie, dalla quale ha avuto altri due bambini, entrambi devotissimi (e ricambiati) al fratellastro maggiore. Nic, giovane di belle speranza, brillante, interessato alla lettura, alla scrittura e al disegno, inciampa nell’abuso di droghe. Appena il padre scopre il vizio del figlio, cerca in tutti i modi di aiutarlo, dando origine ad un lungo circolo vizioso, in cui ogni volta sembra che il ragazzo possa davvero allontanarsi dal baratro aperto sotto i suoi piedi, ricade, per rabbia, noia o debolezza.

Certamente non estraneo alle storie dolorose (si pensi ad Alabama Monroe – Una storia d’amore), Felix Van Groeningen sceglie di raccontare tutto il percorso di Nic e David, dalla prima rehab all’ultima disperata richiesta d’aiuto del figlio al padre. Un’altalena dolorosa che determinano un ritmo ripetitivo che mina la capacità del film di entrare in connessione con lo spettatore. Una scelta poco mirata che si causa il mancato “aggancio emotivo” con il pubblico, nonostante l’utilizzo di una musica invadente che arriva puntualmente a sottolineare, come una fastidiosa tautologia sonora, lo stato d’animo che la scena di volta in volta dovrebbe generare nello spettatore.

Beautiful Boy castDi fronte alla poca incisività del film si stagliano però i due protagonisti, straordinari. Da una parte c’è l’ormai consolidato Steve Carell, che offre una performance tutta in sottrazione, ritraendo con intensità un padre addolorato e spaventato, un uomo vittima anche di un senso di impotenza devastante di fronte alla possibilità, ogni volta più concreta, di veder morire il figlio. Di fronte a lui, spalle sempre più forti e talento brillante, c’è quel Timothée Chalamet che ha fatto battere il cuore di tutti gli spettatori nella scorsa stagione cinematografica in Chiamami col tuo nome, di Luca Guadagnino. Sembra chiaro che questo film, o almeno queste performance, sono già con il collo allungato a guardare in avanti, verso la stagione dei premi.

Nella sua natura più elementare, Beautiful Boy è la storia di un padre che cerca in tutti i modi di aiutare il figlio, scoprendosi ogni volta impotente di fronte alla sua dipendenza. Un racconto che vorrebbe e potrebbe far leva su sentimenti comuni (il desiderio di un padre di proteggere sempre il proprio figlio), ma che per non rinunciare a raccontare tutti i fatti, fallisce nel raccontare le emozioni.

Beautiful Boy, il trailer

Beautiful Boy: le curiosità e la storia vera dietro il film

Beautiful Boy: le curiosità e la storia vera dietro il film

Il cinema, come noto, attraverso le sue storie mira anche a proporre importanti riflessioni su tematiche su cui è sempre bene tenere aperto un discorso. Rientrano in questa tipologia di opere quei film incentrati sulla droga e sull’effetto che questa ha sui giovani. Da un film divenuto ormai un classico di questo filone come Christian F. – I ragazzi dello zoo di Berlino fino a Ritorno dal nulla, con Leonardo DiCaprio, fino al più recente Ben is Back, sono tanti i titoli che si occupano di questa problematica. Rientra tra questi anche Beautiful Boy (qui la recensione).

Diretto nel 2018 dal belga Felix van Groeningen, celebre per il film candidato all’Oscar Alabama Monroe – Una storia d’amore, Beautiful Boy è tratto da una storia vera, riportata nelle autobiografie Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction, scritta da David Sheff, e Tweak: Growing Up on Methamphetamines, scritta dal figlio di David, Nicolas. La vicenda si concentra dunque sul difficile rapporto tra un padre e i suoi disperati tentativi di salvare la vita del figlio tossicodipendente, cercando di ricostruire il loro rapporto nel corso di questo processo.

Apprezzato per il suo realismo e per il suo tenere sempre alla base l’amore tra padre e figlio, Beautiful Boy ha dunque raccontato con tatto una difficile storia vera, ricordando l’importanza della sensibilizzazione su tale tema. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Beautiful Boy: la trama e il cast del film

Protagonista del film è Nicolas Sheff, bravo studente di 18 anni che scrive per il giornale della scuola, recita nello spettacolo teatrale di fine anno e fa parte della squadra di pallanuoto. Nic ama leggere e possiede una spiccata sensibilità artistica. Da quando ha 12 anni però, ama sperimentare le droghe e in breve da semplice adolescente che fa uso sporadico di stupefacenti, si trasforma in un vero e proprio tossicodipendente. Venuto a conoscenza della disperata situazione di suo figlio, David cercherà di accompagnare con tutte le sue forze il figlio nella difficile lotta contro l’assuefazione, nel tentativo di salvargli la vita.

Ad interpretare Nicolas vi è l’ormai celebre Thimothée Chalamet, protagonista di Chiamami col tuo nome e Dune. Per dar vita ad un credibile ragazzo tossicodipendente, l’attore ha dovuto perdere circa 8 chili. Sul set aveva anche un consulente e un medico per assicurarsi che la sua recitazione fosse realistica e autentica. Nei panni di suo padre vi è invece l’attore Steve Carell, il quale ha nuovamente dimostrato le sue doti drammatiche. Nel film sono poi presenti le attrici Maura Tierney nei panni di Karen Sheff e Amy Ryan in quelli di Vicky Sheff. Andre Royo è invece Spencer, lo sponsor di Nic.

Beautiful Boy cast

Beautiful Boy: la vera storia dietro al film

Pubblicato nel 2008, il libro scritto da David Sheff ripercorre il difficile processo di disintossicazione di Nic dalla droga e le azioni che il padre ha compiuto per aiutarlo in tale percorso. Pur operando alcuni cambiamenti e omissioni al momento di dover rendere questa storia un film, gli autori si sono preoccupati di rimanere quanto più possibile fedeli alla vera vicenda di Nic e David. Partendo dall’inizio, è vero che Nic iniziò a far uso di droghe all’età di 12 anni e all’età di 18 provò la metanfetamina. A spingerlo verso le droghe fu in particolare il divorzio dei genitori, avvenuto quando egli aveva solo 4. Un evento mai realmente superato a livello emotivo.

Inizialmente i suoi genitori negarono la possibilità che il figlio fosse un tossicodipendente, almeno fino al momento in cui non fu più possibile negare né nascondere la cosa. Come viene narrato nel film, anche David ammise di aver fatto uso di droghe in gioventù, sostenendo inoltre che se ne avesse parlato con suo figlio magari avrebbe potuto aiutarlo ad evitare questo tipo di sostanze pericolose. Ormai schiavo della droga, nei momenti di maggior declino mentale e fisico Nic arrivò anche a fuggire di casa e a prostituirsi per strada pur di poter comprare dell’altra droga. Per farlo, arrivò anche a rubare dei soldi al suo fratellino di 7 anni.

Come mostrato nel film, inoltre, più volte David si trovò a dover chiamare gli ospedali nel tentativo di sapere se suo figlio era ricoverato in overdose presso di loro. La situazione di Nic era così critica che egli rischiò quasi di perdere un braccio dopo essersi bucato con una siringa infetta. Un evento non mostrato nel film. Egli accettò infine di andare in rehab, riuscendo dopo numerose fatiche ad uscire dal tunnel della droga. Sia lui che suo padre hanno poi pubblicato dei libri a riguardo, che fungono anche da monito nei confronti dei pericoli della droga.

Beautiful Boy: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Beautiful Boy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 21 giugno alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb, HistoryvsHollywood

Beautiful Boy: il secondo intenso trailer con Steve Carell

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Beautiful Boy: il secondo intenso trailer con Steve Carell

Amazon Studios ha diffuso il secondo trailer di Beautiful Boy, il film tratto dai romanzi “Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction” di David Sheff e da “Tweak: Growing Up on Methamphetamine” del figlio Nic Sheff.

Nel cast del film, insieme ai protagonisti Steve Carell e Timothée Chalamet, anche Maura Tierney e Amy Ryan.

Dati i trascorsi di Carell e Chalamet con l’Academy, è probabile che le loro interpretazioni vengano considerate per una nomination agli Oscar 2019, cosa che non sorprenderebbe affatto. Dopotutto con Chiamami col tuo nome, il giovane attore ha dimostrato di essere un interprete brillante e sensibile, mentre Carell conferma a ogni titolo ormai il suo poliedrico talento.

Scritto da Luke Davies (Lion) e diretto dal belga Felix Van Groeningen (sua la regia di Alabama Monroe), Beautiful Boy vede nel cast Timothée Chalamet, Steve CarellAmy RyanMaura TierneyTimothy HuttonAmy ForsythRicky Low, e Kaitlyn Dever.

L’uscita nelle sale è fissata al 12 ottobre 2018, in tempo per entrare nella corsa della Award Season del prossimo anno.

Beautiful Boy, la recensione del film con Steve Carell

Fonte: Amazon Studios

Beautiful Boy per Cameron Crowe

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Vari nuovi progetti in cantiere per Cameron Crowe: tra questi, l’adattamento di Beautiful Boy: A Father’s Journey Through His Son’s Addiction di David Sheff. Il regista sarebbe inoltre interessato ad un altro libro dello stesso autore, Tweak: Growing Up On Methamphetamines, anch’esso basato su uno scontro padre – figlio sullo sfondo di una tossicodipendenza.

Beautiful Boy viene portato avanti dalla Paramount assieme alla Plan B di Brad Pitt, che hanno acquisito i diritti del libro nel 2008. Crowe è stato coinvolto fin dall’inizio, tuttavia in seguito tutto ha subito un rallentamento dopo che l’autore del libro aveva espresso il proprio disappunto per il modo in cui era stato ritratto nella sceneggiatura. Al momento, la Paramount sembra essere uscita definitivamente dal progetto, che resta nelle mani della Plan B; confermato invece il coinvolgimento di Crowe.

Fonte: Empire

Beautiful Anticipazioni: Giovedì 25 ottobre 2018

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Beautiful Anticipazioni: Giovedì 25 ottobre 2018

Le anticipazioni delle nuove puntate di Beautiful, la saop che va in onda alle ore 13.40 su Canale 5. Di seguito le anticipazioni di oggi Giovedì 25 ottobre 2018.

Nella puntata di oggi Hope rivela a Steffy il nome dell’albergo in cui Liam sta alloggiando. Steffy, senza esitare, corre subito da lui decisa ad implorare per l’ennesima volta il suo perdono. Nel frattempo anche Wyatt è andato a trovare Liam. Il giovane spera di convincere il fratellastro a non rinunciare al matrimonio con Steffy solo per un errore. Wyatt gli chiederà di perdonarla in nome del bambino che porta in grembo.

Beautiful Anticipazioni

Beautiful (The Bold and the Beautiful) è una soap opera statunitense, creata da William J. Bell e Lee Phillip Bell per la CBS, che va in onda dal 23 marzo 1987.

La soap viene trasmessa in circa 100 paesi ed è seguita da 300 milioni di spettatori in tutto il mondo ogni giorno con punte di 500 milioni, ed è la soap opera più seguita al mondo. Ha vinto negli anni 31 Daytime Emmy Awards di cui 3 consecutivi come Miglior serie drammatica del daytime (nel 2009, nel 2010 e nel 2011).

In Italia la soap è trasmessa dal 4 giugno 1990, prima su Rai 2 ed in seguito, dal 5 aprile 1994, su Canale 5.

Nell’ultima stagione, del cast iniziale del 1987 sono rimasti solo due attori: John McCook (Eric Forrester) e Katherine Kelly Lang (Brooke Logan, il personaggio più presente nella storia della soap). Altri attori che hanno fatto parte del cast sin dalla prima puntata per molto tempo sono stati Susan Flannery (Stephanie Douglas Forrester) e Ronn Moss (Ridge Forrester), entrambi hanno però lasciato il cast nel 2012 (il personaggio di Ridge è poi ritornato nel 2013, ma interpretato da un nuovo attore, Thorsten Kaye); altre attrici che hanno partecipato a gran parte degli episodi della soap sono state Darlene Conley (Sally Spectra) nel cast fisso dal 1989 al 2007 (anno di morte dell’attrice) e Hunter Tylo (Taylor Hamilton) nel cast fisso dal 1990 al 2002 e dal 2005 al 2013, con apparizioni da guest star nel 2014.

 

Beautiful Anticipazioni: Giovedì 18 ottobre 2018

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Beautiful Anticipazioni: Giovedì 18 ottobre 2018

Le anticipazioni delle nuove puntate di Beautiful, la saop che va in onda alle ore 13.40 su Canale 5. Di seguito le anticipazioni di oggi Giovedì 18 ottobre 2018.

Nella puntata di oggi Hope rivela a Steffy il nome dell’albergo in cui Liam sta alloggiando. Steffy, senza esitare, corre subito da lui decisa ad implorare per l’ennesima volta il suo perdono. Nel frattempo anche strong>Wyatt è andato a trovare Liam. Il giovane spera di convincere il fratellastro a non rinunciare al matrimonio con Steffy solo per un errore. Wyatt gli chiederà di perdonarla in nome del bambino che porta in grembo.

Beautiful Anticipazioni

Beautiful (The Bold and the Beautiful) è una soap opera statunitense, creata da William J. Bell e Lee Phillip Bell per la CBS, che va in onda dal 23 marzo 1987.

La soap viene trasmessa in circa 100 paesi ed è seguita da 300 milioni di spettatori in tutto il mondo ogni giorno con punte di 500 milioni, ed è la soap opera più seguita al mondo. Ha vinto negli anni 31 Daytime Emmy Awards di cui 3 consecutivi come Miglior serie drammatica del daytime (nel 2009, nel 2010 e nel 2011).

In Italia la soap è trasmessa dal 4 giugno 1990, prima su Rai 2 ed in seguito, dal 5 aprile 1994, su Canale 5.

Nell’ultima stagione, del cast iniziale del 1987 sono rimasti solo due attori: John McCook (Eric Forrester) e Katherine Kelly Lang (Brooke Logan, il personaggio più presente nella storia della soap). Altri attori che hanno fatto parte del cast sin dalla prima puntata per molto tempo sono stati Susan Flannery (Stephanie Douglas Forrester) e Ronn Moss (Ridge Forrester), entrambi hanno però lasciato il cast nel 2012 (il personaggio di Ridge è poi ritornato nel 2013, ma interpretato da un nuovo attore, Thorsten Kaye); altre attrici che hanno partecipato a gran parte degli episodi della soap sono state Darlene Conley (Sally Spectra) nel cast fisso dal 1989 al 2007 (anno di morte dell’attrice) e Hunter Tylo (Taylor Hamilton) nel cast fisso dal 1990 al 2002 e dal 2005 al 2013, con apparizioni da guest star nel 2014.

 

Beau Is Afraid: trailer del nuovo film Ari Aster con Joaquin Phoenix

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Il titolo di Beau Is Afraid sembra davvero sintetizzare appieno la premessa, almeno a giudicare dal primo trailer ufficiale diffuso. Il film A24 è l’ultimo del regista di Midsommar e Hereditary Ari Aster e vede Joaquin Phoenix nei panni di un ragazzo stressato che intraprende “un’odissea epica per tornare a casa da sua madre”.

Apparentemente, questa odissea implica viaggiare attraverso un mondo fantastico di papercraft e incontrare versioni di se stesso di vari periodi di tempo. Per far capire quest’ultimo punto, il film presenta una versione estremamente invecchiata di Joaquin Phoenix che è decisamente inquietante, anche se Beau Is Afraid non sembra essere così terrificante come il precedente lavoro di Aster. Tuttavia potrebbe essere solo il primo trailer, però.  Se ciò non bastasse, il film presenta anche un cast di supporto di primossimo piano , tra cui Nathan Lane, Amy Ryan, Parker Posey e Patti LuPone. L’uscita nelle sale è prevista negli USA per il 21 aprile. 

Beau ha paura: un interessante backstage del film con Joaquin Phoenix

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A24 ha rilasciato una nuova featurette backstage di Beau ha paura (qui il trailer), l’attesissimo nuovo film di Ari Aster. Beau ha paura promette di condurre il pubblico in un viaggio psichedelico dalla nascita alla morte, con Joaquin Phoenix che interpreta il personaggio principale in diverse età della vita.

Nella nuova featurette, Aster dice: “Penso a questo film da tipo dieci anni. C’è una parte di me che non riesce a credere che lo stiamo girando”. Anche se non sappiamo ancora molto della trama di Beau ha paura, Aster ha pubblicato un cortometraggio intitolato Beau nel 2011, su un uomo che ha troppa paura di lasciare il suo appartamento e che mantiene un costante contatto telefonico con sua madre. Beau ha paura sembra essere in qualche modo collegato a questo primo cortometraggio, poiché la trama ruota attorno al personaggio di Phoenix che cerca di raggiungere la casa di sua madre e sperimenta ogni sorta di cose stravaganti lungo la strada. Come dice Aster, “È come un ebreo Il Signore degli Anelli, ma sta solo andando a casa di sua madre”.

Dopo Hereditary, presentato al Sundance Film Festival nel 2018 e Midsommar, inserito fra i 10 migliori film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il pluripremiato autore di culto Ari Aster tornaa stupire il pubblico con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle e immersivo.

Scritto, diretto e prodotto da Ari Aster, Beau ha paura presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo affiancato da un cast che include Nathan Lane (vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”, “Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”, “Blade Trinity”) e la vincitrice di Grammy Patti LuPone (“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene e del male”).

Beau ha paura: le prime reazioni lo definiscono il film più sfrenato di Ari Aster

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In arrivo nelle sale italiane il 27 aprile, Beau ha paura è il nuovo attesissimo film di Ari Aster, regista di Hereditary e Midsommar, che già dal trailer ha generato forte curiosità e interesse verso quella che sembra essere una storia piuttosto folle. Le prime reazioni in arrivo dagli Stati Uniti confermano tale sensazione definendolo “il progetto più sfrenato del regista“. Stando alla sinossi ad oggi rilasciata, il film segue il personaggio titolare, interpretato da Joaquin Phoenix, un uomo ansioso che, dopo la morte di sua madre, decide di tornare a casa, incontrando una serie di incidenti surreali e soprannaturali lungo la strada.

Beau ha paura di Ari Aster è un audace mix di umorismo e horror. In parte splendido carburante da incubo esistenziale, in parte odissea comica nera come la pece, è un incredibile pilastro del suo genio artistico.”, scrive su Twitter Courtney Howard di Variety, mentre Meagan Navarro di Bloody Disgusting lo definisce come una “odissea folle, fantasiosa e oscuramente comica attraverso il senso di colpa e la repressione”. “Ho appena visto Beau ha paura. Sono così felice che esistano cineasti come Ari Aster. Tre delle ore più estenuanti, spiacevoli, orribili della mia vita. Ho bisogno di circa 2-3 mesi lavorativi per capire se mi è piaciuto tutto o l’ho odiato”, scrive invece Jess Joho del Los Angeles Times.

Quest’ultimo parere, in particolare, mette in risalto la durata del film, 3 ore, e lascia immaginare che Beau ha paura si affermerà come un titolo particolarmente divisivo, che difficilmente lascerà indifferenti i suoi spettatori. Non resta dunque che attendere la sua uscita anche nelle sale italiane per scoprire di più, dopo aver potuto avere un assaggio del tutto grazie al trailer ufficiale. Oltre a Phoenix, ricordiamo che il film è interpretato anche da Patti LuPone, Nathan Lane, Amy Ryan, Parker Posey, Richard Kind e Stephen McKinley Henderson.

Fonte: ScreenRant

Beau ha paura: la spiegazione del finale del film con Joaquin Phoenix

ATTENZIONE – L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU BEAU HA PAURA

Il terzo lungometraggio di Ari Aster, al cinema dal 27 aprile, è sicuramente avvincente per quanto sgangherato. Ci sono molti momenti esilaranti, ma anche qualche scena che meriterebbe un approfondimento e una spiegazione, dal momento che è la prima volta che Aster ci pone di fronte a un racconto così involuto, laddove i suoi film precedenti erano inquietanti ma relativamente semplici nelle loro conclusioni.

Beau ha paura ci porta invece in territori sconosciuti e il suo finale non è proprio diretto ed esplicativo. Dopo che Beau ha affrontato il mondo per tornare dalla madre, che crede morta in un incidente, si trova a fare sesso con la sua cotta d’infanzia, che però muore dopo che lui aveva raggiunto l’orgasmo. L’uomo non aveva mai fatto sesso proprio per paura di morire, e invece si trova a gestire l’improvvisa morte della sua partner e in quel momento, la madre ricompare e gli confessa che tutti i suoi incubi erano veri (compresi un fratello gemello chiuso in soffitta, un padre mostruoso con la forma di fallo gigante) e che la donna gli ha sempre mentito.

Il processo a Beau

Arrabbiato per le menzogne della madre, Beau comincia a strangolarla in un impeto di rabbia. Quando torna in sé, si interrompe improvvisamente, ma lei continua a soffocare e in un rantolo, cade di faccia su un tavolino di vetro. Sconvolto da quello che ha fatto, Beau fugge rapidamente dalla casa, stordito, con la sua espressione congelata in una smorfia di paura. Poi si imbatte in un motoscafo lungo l’argine di quello che sembra il mare, comincia una breve navigazione che lo porta, attraverso un tunnel, in una specie di stadio, dove, ad attenderlo, c’è un numeroso pubblico e persino sua madre, tornata di nuovo dalla morte.

Con Beau al centro di questo stadio, che galleggia nell’acqua, inizia un processo. Si tratta di un momento in cui tutti i suoi numerosi difetti vengono passati al setaccio. A perseguire il processo c’è il dottor Cohen, interpretato da Richard Kind in una forma rara, un amico di famiglia che, fino a questo momento, avevamo sentito solo nelle telefonate.

Il suo avvocato difensore è minuscolo in confronto, riesce a malapena ad alzare la voce quanto basta per farsi sentire prima di essere gettato sugli scogli e ucciso. È un processo farsa in cui la colpevolezza di Beau è quasi certa. Questo culmina con la barca che viene capovolta con lui che presumibilmente annega sotto di essa mentre la folla, come se fosse annoiata dall’intera faccenda, si allontana mentre scorrono i titoli di coda. È quasi deludente, come scena, considerata l’enfasi che era stata la cifra distintiva del viaggio, fino a quel momento.

Tutto è uno scherzo?

Detto questo, dovrebbe essere chiaro che il film potrebbe tranquillamente essere uno scherzo. Dalla telefonata in cui Beau viene informato della morte di sua madre alla scoperta fatta in soffitta, Aster sta sfoderando un tono di racconto che era presente in maniera sottintesa nei suoi lavori precedenti. Ha creato uno spettacolo dell’orrore esistenziale che si intreccia con l’umorismo assurdo per mettere a nudo la rottura di un uomo. Nel film, quest’uomo è Beau, e porta con sé molti traumi. Riprendendo quel punto, è chiaro che il film parla del modo in cui la vita può essere un accumulo di fallimenti che si rivelano troppo pesanti da sopportare. Si potrebbe leggere Beau come il frutto dell’immaginazione di Aster che dà vita a un personaggio basato sulle sue paure profondamente radicate. Con questo in mente, possiamo anche fare il passo successivo e ipotizzare che il film parli anche del suo rapporto con il pubblico.

Beau e Aster hanno più paura di noi

Quando Beau raggiunge la fine del suo cammino, non trova la salvezza. Ha intrapreso un viaggio da eroe quasi classico, completo dell’attraversamento di una soglia letterale per uscire dal suo appartamento, anche se in realtà non è stato realizzato nulla. Dato che Beau è costretto a guardarsi indietro e a esaminare tutto ciò che ha fatto, adesso ha anche tutta una serie di testimoni, gli spettatori, che possono sezionare e smontare ogni passo che ha fatto per arrivare dov’è.

Indipendentemente dal fatto che Beau debba essere letteralmente una versione di Aster o meno, c’è qualcosa che ogni creatore lascia di se stesso quando crea qualcosa. Ogni decisione che prendono i personaggi viene quindi passata al microscopio per essere analizzata. Mentre Beau viene quindi annientato, incapace di difendersi da tutto ciò che gli viene posto contro, Aster si umilia davanti al pubblico. Sebbene molti si siano affrettati a definire il film pretenzioso, c’è anche qualcosa di profondamente senza pretese in questo finale.

Il fatto che ci ritroviamo a vedere il pubblico apparentemente ambivalente allontanarsi, come se non gli importasse davvero di quello che è successo, è significativo. Anche dopo che il personaggio che abbiamo conosciuto è morto, la storia non è finita. C’è un’iper-consapevolezza di come tutti coloro che vi hanno preso parte (inclusi noi come pubblico) ora vivranno le proprie vite. Noi come spettatori abbiamo trascorso tre ore a dare un’occhiata nella mente di Aster proprio come nella mente di Beau. Il processo si è concluso con l’annullamento di quest’ultimo. Questa distruzione non è una risurrezione o rinascita come accadeva in Midsommar o Hereditary.

Invece, c’è una finalità, un riconoscimento da parte di Aster che tutto ciò che realizzerà può essere morto e dimenticato dagli innumerevoli membri del pubblico che se ne andranno senza mai più pensarci. Serve come confronto finale con la paura. Che si tratti di un giudizio sul proprio lavoro, sulla propria vita o su una combinazione di entrambi, questa distruzione porta con sé una desolazione. Non importa quanto uno dia di se stesso per raccontare una bella storia, come lo stesso Beau ha immaginato in vividi dettagli a metà film, c’è sempre la cupa possibilità che morirai annegato, nell’indifferenza di tutti.

Beau ha paura: Joaquin Phoenix suggerisce agli spettatori di “non assumere funghi allucinogeni”

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Arriverà nelle sale italiane dal 27 aprile il nuovo film di Ari Aster, Beau ha paura. Questo nuovo lungometraggio del regista di Hereditary e Midsommar ha già genereato forte curiosità e interesse verso quella che sembra essere una storia piuttosto folle. Le prime reazioni in arrivo dagli Stati Uniti hanno infatti confermato tale sensazione definendolo “il progetto più sfrenato del regista“. Stando alla sinossi rilasciata, il film segue il personaggio titolare, interpretato da Joaquin Phoenix, un uomo ansioso che, dopo la morte di sua madre, decide di tornare a casa, incontrando una serie di incidenti surreali e soprannaturali lungo la strada.

Proprio Phoenix ha ora scherzosamente avvisato gli spettatori di non guardare Beau ha paura se si sono ingeriti funghi allucinogeni. “Mi è stato detto da qualcuno dell’esistenza di una sfida tra amici, dove si assumono funghi allucinogeni e si va a vedere questo film“, ha detto Phoenix nel corso di un’intervista. “E volevo solo fare un annuncio di servizio pubblico e dire di non fare una cosa del genere, non prendete funghi prima di vedere questo film.” Phoenix ha poi però aggiunto: “Ma se lo fate, almeno filmatevi. Ma, seriamente, non fatelo”.

Come dimostrato dal trailer, il film sembra a tutti gli effetti essere un’esperienza visiva particolarmente affascinante, dove si mescolano tecniche di ripresa diverse tra live action e animazione. Non resta dunque che aspettare ancora qualche giorno l’arrivo in sala del film, per poter poi scoprire quanto folle di suo possa risultare, anche senza l’assunzione di funghi allucinogeni. Scritto, diretto e prodotto da Ari Aster, Beau ha paura presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo affiancato da un cast che include Nathan Lane, la candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan, con l’attrice nominata al Golden Globe Parker Posey  e la vincitrice di Grammy Patti LuPone.

Fonte: Deadline

Beau ha paura: il nuovo film di Ari Aster al cinema ad aprile

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Beau ha paura: il nuovo film di Ari Aster al cinema ad aprile

Ari Aster è tornato. Il suo nuovo, visionario e fantasmagorico Beau ha paura arriverà nei cinema italiani ad aprile con I Wonder Pictures. Protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix (“Lei”, “Joker”), un individuo paranoico che deve affrontare una strabiliante odissea per tornare a casa da sua madre in questo film audace e genialmente adrenalinico.

Dopo Hereditary, presentato al Sundance Film Festival nel 2018 e Midsommar, inserito fra i 10 migliori film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il pluripremiato autore di culto Ari Aster tornaa stupire il pubblico con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle e immersivo.

Scritto, diretto e prodotto da Ari Aster, Beau ha paura presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo affiancato da un cast che include Nathan Lane (vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”, “Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”, “Blade Trinity”) e la vincitrice di Grammy Patti LuPone (“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene e del male”).

Prodotto da A24 e da Lars Knudsen and Ari Aster, Beau ha paura uscirà nelle sale italiane ad aprile distribuito da I Wonder Pictures.

Beau ha paura, il poster italiano

Beau ha paura, la recensione del film di Ari Aster con Joaquin Phoenix

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Dopo il complesso e ambizioso Midsommar, che guardava al linguaggio del folk – horror riadattandone i criteri, Ari Aster si presenta, completamente a briglia sciolta, con il suo terzo film, Beau ha paura, in sala dal 27 aprile distribuito da I Wonder Pictures.

Accompagnato da uno sciame di critiche negative, il film con protagonista un attonito e impaurito Joaquin Phoenix non arriva nelle nostre sale con la migliore delle presentazioni, e probabilmente già soltanto la durata del film, tre ore, basterà a scoraggiare gli spettatori, a meno che non siano proprio estimatori del regista di Hereditary.

E non sarebbe poi una scelta tanto sbagliata andare a vedere il terzo film di quel regista che tanto ha fatto parlare bene di sé e che, insieme a Robert Eggers e Jordan Peele, ha dato una spinta d’autore al genere horror, con molte declinazioni e punti di vista personali. Tuttavia, Beau ha paura non si muove dentro gli argini di un genere soltanto, rivelandosi più una Odissea sotto allucinogeni, una specie di film d’avventura, un road movie a piedi (scalzi) in cui il protagonista si perde dentro le sue stesse paranoie.

Beau ha paura, la trama

E in fondo il film è questo: il racconto della vita di un uomo paranoico, dentro la sua stessa testa. Beau ha paura di ogni cosa, sembra avere una vita normale che gestisce con una immensa fatica, ma, con l’approssimarsi dell’anniversario della morte del padre, deve intraprendere un viaggio per raggiungere la casa della madre, che lui ama e teme in egual misura. Questo viaggio obbligato lo spingerà a interrompere la sua routine e a mettersi in gioco in un mondo che, in ogni sua singola manifestazione, lo atterrisce.

Una progressiva discesa nella mente di Beau

Mentre nella prima parte ci vengono dati strumenti e coordinate per capire cosa stiamo guardando, con tutte le esagerazioni, le paure, gli inseguimenti, i ritmi incalzanti e, appunto, le paranoie che sono solo nella testa di Beau, nella parte centrale il film deraglia in una fiaba, una passeggiata in un bosco esistenziale in cui moltissime contaminazioni narrative si influenzano e si mescolano, sfilacciando non solo la forma del racconto, ma anche quella del linguaggio che si contamina con segmenti animati. Se dal punto di vista linguistico e visivo siano quindi di fronte a una forma se non nuova almeno interessante, dal punto di vista narrativo siamo già completamente persi nella mente di Beau, e vengono meno tutte quelle coordinate che avevamo acquisito nella prima parte del film.

Sembra che Aster guardi al cinema di Charlie Kaufman, provando a mettere in scena situazioni surreali e bizzarre che trovano un’eco nel cinema del cineasta newyorkese, là dove in Kaufman però c’è una maggiore consapevolezza dei limiti e forse anche della potenza del racconto, oltre che una costante e innata dolcezza. Aster invece perde il senso della misura, e così abbonda, aggiunge situazioni, senza procedere organicamente con il racconto ma sovrapponendo suggestioni le une sulle altre, scivolando sempre di più in un mondo che non è più solo la rappresentazione delle paure di Beau, ma è un delirio di input, colorato e senza forma.

Il confronto con il “mostro” finale

Beau ha pauraNel terzo atto, poi, ci confrontiamo direttamente con ciò di cui Beau ha veramente paura. Tra complessi freudiani, inibizioni sessuali, incomprensioni e traumi, la paura più grande del protagonista si rivela essere proprio quella madre, il mostro di fine livello, dalla quale, per tutto il film, tenta di tornare, ma dal cui è irrimediabilmente spaventato. In questo rapporto così contraddittorio con una madre manipolatrice e effettivamente spaventosa Beau può trovare un punto di contatto con il pubblico, tra cui ci saranno sicuramente persone con un rapporto complicato con la figura materna. Ma ovviamente lui è un paranoico, e quindi tutto viene esagerato, esasperato, addizionato, sovrapponendo strati di significato su strati di metafora, con il risultato che, alla fine, lo spettatore risulta stordito e sfiancato dal fiume in piena dei pensieri di Ari Aster, che, dal canto suo, sembra estremamente compiaciuto del proprio lavoro, senza risparmiarsi niente, neppure la più piccola idea bizzarra, che sia un gemello cattivo o un mostro/padre rinchiuso in soffitta.

Un racconto a briglia sciolta

La sensazione è che, fuori dal linguaggio di genere, Ari Aster abbia perso le briglie del suo stesso racconto, dando libero sfogo al suo immaginario e così auto-sabotandosi, senza una macchina filmica che gli abbia offerto sponde e limiti per razionalizzare al meglio la sua idea che comunque è intrigante, ma disordinatamente realizzata. Ma forse lo spirito di Beau ha paura è proprio questo: la paura è irrazionale e incontrollata, non ammette ragionevolezza né limiti di azione, a maggior ragione se si annida dentro la testa di un paranoico che ha avuto paura di tutto dal momento in cui è nato, ancora prima di emettere il primo vagito.

Un enorme contenitore di idee

Più che un film ambizioso, come spesso si legge, Beau ha paura è un film contenitore, in cui Ari Aster ha riversato, senza riguardo per nulla e nessuno, idee, traumi, sensazioni, situazioni e forse anche paure personali.

È un film squilibrato, un flusso di coscienza per immagini senza però la profondità e il bisogno di riflessione e confronto che ha una vera coscienza quando si mette a nudo sullo schermo. Beau ha paura è delirio cinematografico, addizione di suggestioni e incontrollata glorificazione del proprio ego. Sicuramente si tratta di una visione ostica e per niente rassicurante, ma forse era giusto aspettarsi qualcosa del genere da Aster, perché il cinema non deve sempre per forza essere organico e rassicurante.

Beau ha paura, il trailer italiano del nuovo film di Ari Aster

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Beau ha paura, il trailer italiano del nuovo film di Ari Aster

Ari Aster è tornato. Il suo nuovo, visionario e fantasmagorico Beau ha paura arriverà nei cinema italiani ad aprile con I Wonder Pictures. Protagonista il premio Oscar Joaquin Phoenix (“Lei”, “Joker”), un individuo paranoico che deve affrontare una strabiliante odissea per tornare a casa da sua madre in questo film audace e genialmente adrenalinico.

Dopo Hereditary, presentato al Sundance Film Festival nel 2018 e Midsommar, inserito fra i 10 migliori film indipendenti del 2019 dal National Board of Review Awards, il pluripremiato autore di culto Ari Aster tornaa stupire il pubblico con un’opera che intreccia mistero e humor nero in un viaggio folle e immersivo.

Scritto, diretto e prodotto da Ari Aster, Beau ha paura presenta Joaquin Phoenix nel ruolo del titolo affiancato da un cast che include Nathan Lane (vincitore di un Emmy per “Only Murders in the Building” Tv, “The Producers – Una gaia commedia neonazista”), la candidata all’Oscar e al Golden Globe Amy Ryan (“Il ponte delle spie”, “Birdman”,“Gone Baby Gone”), con l’attrice nominata al Golden Globe Parker Posey (la serie tv “The Staircase – Una morte sospetta”, “Café Society”, “Scream 3”, “Superman Returns”, “Blade Trinity”) e la vincitrice di Grammy Patti LuPone (“American Horror Story” Tv, “L’accademia del bene e del male”).

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