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Harry Poter Wizard’s Collaction – Cofanetto da collezione edizione limitata

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La magica franchise che ha incantato i Babbani di tutto il mondo è ora disponibile in uno spettacolare Cofanetto da Collezione in Edizione Limitata. La più completa raccolta di sempre dei film di Harry Potter,

Niente The Dive per James Cameron; c’è Martin Campbell

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La 20th Century Fox ha deciso di affidare al neozelandese Martin Campbell (La maschera di Zorro, Green Lantern) la regia di The Dive, scritto

Prima di mezzanotte 2: due nuovi sceneggiatori e Brett Ratner alla regia

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La Universal Pictures ha reclutato David Elliot e Paul Lovett per riscrivere la sceneggiatura di Prima di mezzanotte 2, realizzata lo scorso

Brian Grazer e Ron Howard lavorano sull’adattamento di 1984 di George Orwell

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E’ Heat Vision a annunciare che i produttori Brian Grazer e Ron Howard (Il Codice Da Vinci) stanno lavorando con la loro casa la Imagine Entertainment e con la LBI Entertainment di Julie Yorn per portare al cinema un film tratto da 1984, il celebre romanzo scritto da George Orwell nel 1948.

Teaser Trailer per Cosmopolis di David Cronenberg con Robert Pattinson!

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Arriverà in Italia a Dicembre, ma le aspettative per il ritorno di  sono altissime. Ecco finalmente arrivare un primo teaser trailer di Cosmopolis, tratto dal romanzo di Tom DeLillo con protagonista  ,.

Prime foto di Hugh Jackman sul set di Les Miserables di Tom Hooper!

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Arrivano le prime foto di Hugh Jackman dal set londinese di Les Miserable, il nuovo film di Tom Hooper.

Uno Jackman davvero ridotto male quello immortalato sul set:

Violante Placido racconta la sua esperienza sul set di Ghost Rider: Spirito di Vendetta

Violante Placido“Un impegno che mi ha permesso di far riemergere il mio lato spericolato” Così la bella Violante Placido racconta il suo ruolo in Ghost Rider: Spirito di Vendetta, e questa volta per la sua seconda esperienza hollywoodiana dopo The American, la bella figlia d’arte ha avuto un personaggio a tutto tondo, quasi coprotagonista accanto al divo Nicolas Cage, un ruolo molto diverso da lei che in passato ha sempre usato il suo corpo in maniera diversa.

Come è stato realizzare le scene d’azione?

“Ho fatto tanto sport da ragazza (equitazione, salto a ostacoli), sono caduta da cavallo mille volte. Ma questa è stata tutta un’altra esperienza, ha tirato fuori il mio lato spericolato. Finora però al cinema il mio corpo è stato mostrato nella sua morbidezza, nella sua sensualità. Qui invece è tutto più dinamico, aggressivo, violento. Ho lavorato accanto a degli stunt veri è propri, come un giro a luna park!”.

Violante Placido, tra italia e america

Com’è stato lavorare con Cage?

“All’inizio mi intimidiva perché è particolare, un mix di nevrosi. Credevo fosse uno difficile, invece è una persona carina. Soprattutto fuori dal set: quando lavora, anche tra una scene e l’altra, è totalmente concentrato nel suo personaggio. Poi mi ha detto che si ricordava benissimo di mia madre e abbiamo parlato di cosa vuol dire venire entrambi da una famiglia di artisiti (Cage è nipote di Francis Ford Coppola, ndr)”.

Lei è una delle attrici italiane che sono riuscite a lavorare in USA di recente. Come si è sentita?
“Se da italiano ti trasferisci lì, e prendi tutte le licenze e i permessi che servono per lavorare, è più facile. Da qui, l’aspetto burocratico è complicato. Per fortuna The American è stato girato in Italia, Ghost Rider in Turchia, e così non ci sono stati problemi. Fare i permessi però ti permette anche di entrare nel circuito dei film indipendenti, e lì puoi lavorare bene.”

Nel film è una madre che fa di tutto per salvare suo figlio. Un futuro da mamma?
“Mi piacciono molto i bambini, e se avessi dei figli, vorrei essere loro complice. Ma non mi ci vedo nel ruolo di madre tradizionale. Quando sarà si vedrà”.

Ghost Rider: Spirito di Vendetta, recensione del film con Nicolas Cage

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Un teschio fiammante, una moto che ruggisce, catene infuocate affamate di cattivi: Ghost Rider torna a solcare sugli schermi in Ghost Rider: Spirito di Vendetta in 3D e sempre con le fattezze di Nicolas Cage, intrappolato nel suo corpo che condivide con un demone, lo spirito della vendetta. Questa volta però c’è un bambino da salvare, una madre da proteggere e un patto da mantenere per ritrovare la sospirata pace e forse anche l’anima irrimediabilmente venduta al diavolo nel primo episodio.

Funestato da tremendi ritardi e tanta reticenza in fase di produzione, il super (anti) eroe interpretato da Cage ritorna sulla schermo a distanza di quattro anni con Ghost Rider: Spirito di Vendetta e questa volta ci porta in Europa, dove un bambino, una sorta di ‘immacolata concezione demoniaca’ è in pericolo perché il ‘padre’ cerca di catturarlo per riscuotere il conto della vita che gli ha dato. A proteggere il bambino in primo luogo la madre, Nadia (Violante Placido), poi Moreau (Idris Elba), prete ubriaco e particolare, e infine Jhonny Blaze insieme al suo oscuro inquilino, il Rider. Dalla parte dei cattivi uno straordinario Ciaràn Hinds, corpo mortale e contenitore del potere di Mefisto, e Johnny Whitworth nei panni di Carrigan, prima sequestratore di bambini poi segugio infernale.

Ghost Rider: Spirito di Vendetta, il film

Johnny Whitworth in Ghost Rider - Spirito di vendetta (2011)
Foto di Jasin Boland – © 2011 Columbia Pictures Industries

La regia, in Ghost Rider: Spirito di Vendetta di Mark Neveldine e Brian Taylor, a tratti esasperata e invadente ci catapulta da subito in un grande video clip, come se si trattasse di un cortometraggio fatto bene o di un B-Movie costoso, mentre gli effetti visivi sono davvero notevoli, in particolar modo quelli legati al costume del Rider.

Il problema più grande di questo Ghost Rider: Spirito di Vendetta però è la sceneggiatura, approssimativa e particolarmente carente nei dialoghi. Si avverte nel sottofondo e in alcune scene particolare che il testo di partenza della storia è molto strutturato e profondo, e tocca anche temi importanti, ma tutto viene guardato da lontano, trattato con sufficienza e il risultato è un’approssimazione che impedisce di raccontare per bene la storia.

Ghost Rider: Spirito di Vendetta

Spicca e fa la sua bella figura in Nicolas Cage come non lo vedevamo da tanto tempo: folle, spietato e allo stesso tempo tormentato riesce al meglio a veicolare la grande sofferenza del suo personaggio, lacerato tra tormento, rimorso e senso di colpa, oltre che da una insaziabile fame di vendetta. Pollice verso invece per la nostra Violante, che anche se non è il più grande problema del film, risulta decisamente scarsa nell’interpretazione e poco espressiva.

Speriamo tuttavia che quest’ulteriore passo ad Hollywood riesca a farla crescere a livello professionale per portare avanti in nome dell’Italia all’estero. Bene invece il resto del cast, particolarmente idoneo a rappresentare la propria controparte nella storia.

Hunger Games: Ecco Il Gioco da tavola!

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In attesa di vedere Hunger Games, il film di Gary Ross ispirato al distopico romanzo di Suzanne Collins, oggi arriva un video dimostrativo del gioco da tavola ispirato alla saga, in cui le ragazze dovranno affrontare due minacce di non trascurabile entità: gli appuntamenti e i tentativi di omicidio ai loro danni.

Fonte: CH via Badtaste.it

Il Cavaliere Oscuro il ritorno durerà 4 ore?

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Il Cavaliere Oscuro il ritorno durerà 4 ore?

Sembra che qualche giorno fa Christopher Nolan ha mostrato ai dirigenti della Warner Bros. il suo primo montaggio del Cavaliere Oscuro – il Ritorno.  

Oggi è Kevin Sullivan di MTV a rilasciare alcuni interessanti particolari in via preliminare sulla durata del film:

Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno è pronto ed è finito, a quanto pare nella forma di un montato preliminare lungo quattro ore. Nessuna notizia ufficiale sulle reazioni del pubblico allo screening privato, comunque.

Per ora è inutile sparare alto sulla durata del film, visto che Christopher Nolan ha ancora parecchi mesi di post- produzione da fare. Tuttavia, vista la precedente esperienza del secondo capitolo della saga, dove il pre-montaggio  durava solo 15 minuti più della versione definitiva, che era lunga 152 minuti. Può forse suggerire che, fatti i dovuti calcoli, Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno potrebbe arrivare a durare più di tre ore.  Resta da verificare anche quanto la produzione ci tenga a chiudere una storia e rendere così la trilogia compiuta.

Vi ricordiamo che Il Cavaliere Oscuro – il Ritorno uscirà il 29 agosto 2012 in Italia.

 

Tower Heist: in Blu-ray e DVD dal 28 Marzo 2012.

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Tower Heist: in Blu-ray e DVD dal 28 Marzo 2012.

In occasione dell’uscita di TOWER HEIST – COLPO AD ALTO LIVELLO disponibile in Blu-ray e DVD dal 28 Marzo, la Universal presenta IL “PREMIO SPECIALE TOWER HEIST”

Titanic 3D: segui la premiere londinese su Cinefilos.it

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I fan di tutto il mondo potranno vedere il red carpet della premiere di Titanic 3D in diretta martedì, 27 marzo alle ore 18. Visitate http://www.live.titanicredcarpet.com per vedere la diretta web

Project X: una festa che spacca – Trailer Italiano

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Project X: una festa che spacca – Trailer Italiano

Project X ” segue le vicende di tre apparentemente anonimi studenti ed il loro tentativo di costruirsi una reputazione. La loro idea è tutto sommato innocente: organizzare una festa indimenticabile… purtroppo però non sono preparati per questo tipo di festa. La voce si sparge in fretta tra sogni spezzati, record abbattuti e leggende che nascono. “Project X” è un avvertimento per i genitori e per la polizia di ogni parte del mondo.

Ulteriori info nella nostra scheda: Project x

Tonino Guerra: dal Sngci un ultimo simbolico Nastro d’Argento al Poeta

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Anche i giornalisti cinematografici ricordano con il cinema e il mondo della cultura non solo italiana, un poeta e uno scrittore che lascia una testimonianza umana e intellettuale difficilmente eguagliabile.

E’ morto Tonino Guerra

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E’ morto Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore romagnolo collaboratore di tanti grandi registi, da Fellini ad Antonioni, da Rosi ai Taviani.

17 Ragazze presentato alla stampa dalla regista Muriel Coulin

17 Ragazze presentato alla stampa dalla regista Muriel Coulin

C’era solo una delle registe, Muriel Coulin, alla presentazione martedì 20 marzo del film 17 Ragazze, storia di un gruppo di adolescenti dello stesso liceo che decidono di restare incinte tutte insieme. Storia di una ribellione: contro una vita che non offre prospettive, un mondo adulto lontano e distratto, contro un vuoto e forse anche una noia che non si riesce ad arginare. Ma anche racconto appassionato di quella fase della vita in cui ci si sente pieni di energia, di sogni, ci si crede in grado di cambiare il mondo.È

intervenuta, dicevamo, Muriel Coulin, mentre sua sorella Delphine, incinta e dunque perfettamente in tema con la pellicola, proprio per precauzione medica non ha potuto volare a Roma per partecipare alla conferenza stampa. Accanto alla regista, Vieri Razzini di Teodora Film, che distribuirà la pellicola in Italia da venerdì 23 marzo in circa 35 copie. Il film è stato già presentato al Torino Film Festival, dove ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria.

La scelta delle ragazze protagoniste del film più che un atto d’amore e di ribellione, mi sembra una scelta dettata dalla noia, dall’incapacità di inventare una vita diversa, in ogni caso una scelta non molto consapevole, di disperazione per il senso di vuoto della loro esistenza.

Muriel Coulin: “Ciò che abbiamo trovato molto interessante nel fatto di cronaca del quale abbiamo letto sul giornale, accaduto realmente negli Stati Uniti (e da cui la trama del film trae ispirazione ndr), era che vedevamo la possibilità di un atto di rivolta, di ribellione e anche quella, in nuce, di un’utopia collettiva. La storia ci racconta che queste ragazze certamente non sono soddisfatte della vita che gli viene proposta nella loro piccola cittadina sull’Oceano Atlantico (…). Vogliono avere altro, non si accontentano delle possibilità che questa vita riserva loro (…).Non vogliono accettare (…) ciò che gli adulti gli propongono. Quindi sognano, s’illudono con questa utopia collettiva. In questo c’è, secondo noi, sicuramente il senso di ribellione e rivolta. Poi si può anche dissentire sul fatto che una gravidanza collettiva possa essere la maniera migliore per ribellarsi (…). L’amore poi c’è, perché alla fine ci saranno tanti bambini, e questo è un gesto di grandissimo amore”.

Dov’è successo il fatto di  cronaca cui vi siete ispirate?

M. C.: “(…) E’ successo a Gloucester nel Massachussett, negli Usa. Quando ci siamo informante, abbiamo visto che la cittadina era piuttosto simile a Lorient, (la città che si vede nel film), dove io e mia sorella siamo cresciute. Ci era sembrato che Gloucester fosse lo specchio di Lorient, ma dall’altro lato dell’Oceano Atlantico: anche quella è una cittadina delle stesse dimensioni, dove c’era un’industria della pesca fiorente e ora quasi scomparsa. Quindi, (…) non ci è sembrato così strano (…) trasporre la vicenda dagli Usa alla Francia proprio perché le condizioni geografiche e socio-economiche delle due cittadine si somigliavano moltissimo”.

In Italia il film ha avuto un divieto ai minori di 14 anni. Come si spiega secondo lei? Pensa che il film sia così “pericoloso” perché è un atto di ribellione?

M. C.: “Questo divieto in Italia mi sorprende tantissimo, nel paese dove un ex premier per il suo compleanno si è fatto regalare una minorenne per allietare la sua serata, questo divieto mi sorprende parecchio. Ma, per parlare seriamente, (…) sapete che se dite ad un adolescente di non fare qualcosa, sicuramente questa è la maniera migliore per spingerlo a farla. È  un metodo assolutamente sbagliato. A mio avviso la censura, tranne casi estremi, non è un buon metodo. (…) Siamo veramente dispiaciute che in Italia ci sia stato questo problema con la censura”.

Vieri Razzini: “(…) Abbiamo avuto la motivazione della censura e si parlava (…) di “pericolo di emulazione”(…).” Vieri Razzini legge poi le parole con cui la  Commissione Censura ha motivato il divieto: ““Il clima di suggestione tra i ragazzi e i comportamenti estremamente trasgressivi, in particolare le scene di pericolo alla guida, la scena di abuso del fumo e le condizioni particolari di salute, le difficoltà con la gestione del proprio comportamento, evidenziano la possibilità di emulazione ai minori non in grado di elaborare il senso profondo del film, che risulta invece particolarmente adatto ad un pubblico più adulto, in grado di coglierne il significato profondo”.  E così la commenta, rilevando che non si parla mai di gravidanza, ma solo di “condizione  di salute particolare: “Ognuno usa gli eufemismi che gli competono”. E parla di vera e propria “spaccatura all’interno della  Commissione”, dunque di una decisione non unanime al riguardo. Sul pericolo di emulazione dice: “Questo discorso dell’emulazione a me fa ridere a crepapelle. Con quello che passa in televisione, al cinema, su internet, in termini di violenza soprattutto – è vero, per quanto riguarda la violenza che è un virus sottile, il problema si pone – (…)  ma se ci fosse il pericolo dell’emulazione (…) a pieno andare, dovremmo essere praticamente tutti morti”.

Materialmente è semplice fare ricorso. Negli ultimi mesi è successo molte volte, ad esempio col film della Comencini. In questo modo, il film viene visto da un’altra delle nove commissioni di censura, e quasi sempre poi il divieto viene tolto. Sapete se tra oggi e venerdì (data d’uscita della pellicola ndr) un’altra commissione vedrà il film?

V. R.: “Non lo so, perché la motivazione è arrivata ieri mattina e prima di averla non si può fare ricorso. Quello che è successo però, è che a noi è stato impedito in campagna di lancio del film di usare i normali mezzi pubblicitari. (…) E’ comunque, obiettivamente, una cosa assurda e un danno. Si rimedierà probabilmente, (…) forse  riusciremo  in extremis ad andare di nuovo davanti alla Commissione di censura domani mattina, (…) ci proveremo”.

In Francia ha circolato normalmente? Che accoglienza e che target ha avuto?

M. C.: “Sì, abbiamo proiettato il film in diverse assemblee scolastiche  in una ventina di paesi molto diversi, dall’India agli Stati Uniti, e non ci sono mai stati problemi di questo genere. Gli adolescenti ai quali il film è stato mostrato, reagiscono, (…) capiscono, discutono, sanno. Le reazioni sono state anche molto costruttive. Dopo aver fatto vedere il film,  se ne è parlato, dibattuto, discusso con i ragazzi.

Nella storia originale, che è avvenuta in America, i fatti erano come sono raccontati qui, o ne avete dato una versione europea?

M. C.: “Per quanto riguarda il fatto  vero cui ci siamo ispirate, quello che sappiamo sono semplicemente le due righe che sono state pubblicate dal quotidiano Liberation, in cui si diceva che negli Usa, a Gloucester, 17 ragazze dello stesso liceo avevano deciso di restare incinte tutte insieme nello stesso anno. Questo è stato il motivo che ci ha fatto venir voglia di raccontare questa storia. Ma i personaggi che vedete nel film, la loro psicologia, l’ambiente familiare e anche questa idea di utopia collettiva sono inventati da noi e vengono molto di più dalla nostra esperienza di adolescenti, mia e di mia sorella, anche perché delle vere ragazze americane non sappiamo nulla (…). Quello che invece è quasi documentaristico è ciò che riguarda l’ambiente dei medici, degli infermieri, degli assistenti sanitari mostrato nel film, perché su questo ci siamo documentati e questa è la situazione che c’è in Francia (…)”.

Quando si fa un film non si giudicano i protagonisti, ma si racconta la loro storia. Tuttavia, questo film in un certo senso “butta a mare” in un attimo decenni di dibattiti sulle scelte consapevoli, sulla contraccezione, sul sesso sicuro. C’è una scena in particolare in cui si risolve un po’ velocemente il tema del sesso sicuro e dell’Aids. Come donne, più che come autrici, vi siete poste questo problema?

M. C.: “Sì, certo. Quando si affronta un argomento come questo (…) si sente tutto il peso della responsabilità di ciò. Quindi con mia sorella ne abbiamo parlato, eravamo molto consapevoli di quello che stavamo facendo al momento della scrittura della sceneggiatura. Perciò, riguardo la fine del film, abbiamo deciso che non potevamo fare un finale troppo rosa, positivo, perché sapevamo che con un film del genere (già siamo state accusate di fare l’apologia delle gravidanze collettive) se avessimo messo anche un lieto fine, del tutto positivo, non sarebbe stato adatto. Ma neanche un finale troppo negativo, perché comunque (…) sono nati dei bambini, nel film come nella realtà (…). Abbiamo trovato una via di mezzo (…): tutti noi nell’adolescenza abbiamo avuto un compagno di scuola, un amico (…) che fosse un personaggio un po’ mitico, o perché era più bello, o più simpatico, o perché era quello più intraprendente, colui che diventava un po’ il leader del gruppo. Noi abbiamo deciso di far scomparire questo leader (…). Il problema dell’Aids sicuramente era una delle complicazioni insite nel film (…). Quando si parla di 17 ragazzine che rimangono incinte tutte insieme, c’e la questione della gravidanza, il problema dell’aborto, l’Aids, tutte queste cose. Se avessimo voluto affrontarle tutte in maniera completa non sarebbe stato più un film, ma una soap opera, un romanzo a puntate. Avremmo dovuto fare una puntata su ogni argomento. Invece abbiamo fatto un film. Ci siamo poste il problema dell’Aids, che ci si pone ovunque e che i ragazzi sicuramente a quell’età si pongono e affrontano. (…) Noi lo abbiamo risolto così (…), con una frase che per alcuni può sembrare un po’ troppo rapida e veloce, ma c’è e resta. La ragazza si pone il problema e dà quella risposta” Una risposta che denota una certa consapevolezza da parte sua. E la regista insiste: “Non abbiamo messo da parte il problema, ma (…) non si poteva insistere troppo soltanto su questo.

Non si riflette forse abbastanza sul fatto che queste ragazze sono state abbandonate, non c’è una figura che decide di aiutarle o di accettare la loro decisione, vengono subito condannate, senza sentire le loro ragioni o proporre un’alternativa positiva a ciò che hanno fatto.

M. C.: “Il problema nasce proprio dal fatto che non si tratta di una sola gravidanza individuale, ma di 17 gravidanze, qualcosa di collettivo. Per questo gli adulti si trovano totalmente persi, presi in contropiede di fronte a questo fenomeno, perché riguarda un gruppo che giorno dopo giorno cresce. All’inizio i professori e soprattutto l’infermiera scolastica cerca di capire, di parlare con loro, ma poi la cosa sfugge di mano a tutti. Non riescono a capire. Soprattutto, a quel punto non hanno i mezzi per contenere questo fenomeno, per limitare questa esplosione di energia (…), la forza, la potenza espressa da queste ragazze che tutte insieme decidono di portare avanti questa gravidanza. Non ci sono i mezzi per costringerle: non si può costringere una minorenne ad abortire, figuriamoci 17 minorenni dello stesso liceo”.

Quali sono state le critiche più fastidiose al film in Francia?

M.C.: “L’accusa di fare l’apologia delle gravidanze collettive è stata certamente la critica che più ci ha infastidito e credo dimostri una non comprensione totale di ciò che volevamo raccontare con questo film. (…) Ciò che ci interessava in quello che abbiamo raccontato è che queste ragazze non si accontentassero. Non si accontentano dell’avvenire che viene proposto loro, in quel contesto, e decidono di trovare una soluzione per avere altro. È questa la cosa che ci è piaciuta, il fatto che ci fosse un atto di rivolta e ribellione da parte di queste ragazze (…). Certo, una gravidanza collettiva non è la soluzione del problema, anche perché, lo si vede nel film, la gravidanza è e resta un fatto personale, individuale. L’utopia della gravidanza collettiva, del crescere i bambini tutte insieme nella stessa casa poi non si realizza. Non volevamo dire: che bello tutto ciò, ma piuttosto sottolineare che le ragazzine hanno deciso di ribellarsi, non accontentarsi (…). Sicuramente la maggior parte del pubblico è composto da persone intelligenti che capiranno qual è veramente il messaggio. Per inciso, in Francia non c’è stata un’epidemia di gravidanze di diciassettenni da quando il film è uscito (…)

17 Ragazze è stato presentato a Gloucester negli Usa, dove è accaduto il fatto vero all’origine della pellicola? È arrivata la notizia del film lì?

M. C.: “Il film è stato presentato a New York la settimana scorsa. Uscirà in Usa a luglio, distribuito dalla Strange Release (…). Il distributore mi ha detto che pensava di farlo uscire a Gloucester e ha chiesto la mia opinione (…). (…) Personalmente non mi sembra  un’ idea geniale. Le ragazze del film credo siano molto diverse dalle protagoniste del fatto di cronaca. Noi abbiamo fatto un adattamento molto intimo, molto francese. (…) Non so se lo faranno, la decisione non spetta a me comunque”.

La sposa cadavere: recensione del film di Tim Burton e Mike Johnson

La recensione del film d’animazione La sposa cadavere diretto da Tim Burton, Mike Johnson. Voci originali: Johnny Depp (Victor Van Dort), Helena Bonham Carter (Emily, la sposa cadavere), Emily Watson (Victoria Everglot), Albert Finney (Finnis Everglot), Richard E. Grant (Barkis Bittern), Tracey Ullman (Nell Van Dort/Hildegarde), Paul Whitehouse (William Van Dort/Mayhew/Paul, il cameriere-testa), Michael Gough (Saggio Gutknecht), Christopher Lee (Pastore Galswells), Jane Horrocks (Ragno/Mrs. Plum), Enn Reitel (Maggot), Deep Roy (Generale Bonesapart), Danny Elfman (Bonejangles).

La Trama

I coniugi William e Nell Van Dort Victor sperano di risollevare le loro sorti economiche attraverso il matrimonio combinato tra il figlio, Victor, e la giovane Victoria Everglot. Tuttavia il ragazzo è fin troppo impacciato tanto da rischiare di mandare all’aria la cerimonia. Proprio quando formulerà il giuramento di matrimonio in un lugubre bosco, infilerà l’anello in un districato ramo e si ritroverà ad essere il marito di Emily, la sposa cadavere. Victor conoscerà il mondo dei defunti, ma avrà l’ardente desiderio di ritornare sulla terra dei vivi per sposare la donna amata. Ad ostacolare l’impresa non ci sarà solo la novella sposa cadavere, ma che un misterioso uomo che cercherà di sottrargli Victoria.

La Sposa CadavereIn un cinema dove il 3D e gli effetti speciali sono il pane quotidiano dei film, Tim Burton non rinuncia alla tecnica di animazione della stop-motion, opportunamente affiancato da una squadra di fedeli esperti.

Lo stesso Mike Johnson era già stato nel cast tecnico di Nightmare Before Christmas. Danny Elfman ha composto le colonne sonore per ben 12 film di Burton e ne La sposa cadavere le musiche, alternate a spezzoni di musical, ricordano lo stile Disney simpaticamente ripreso con la jam session degli scheletri, che ci riporta a La danza degli Scheletri (Skeleton Dance del 1929).

La sposa cadavere è una mortifera storia d’amore piena di colori

Per la sceneggiatura il regista si serve ancora di John August (la sua è la terza collaborazione con Burton) e Caroline Thompson (dopo aver sceneggiato Nightmare Before Christmas e Edward mani di forbice), nonché di Pamela Pettler (che ha collaborato anche per 9). Insieme queste tre menti conferiscono ai personaggi una spontanea comicità, in grado di reggere anche scene più ponderate.

Il grosso del lavoro si deve anche a McKinnon e Saunders, i creatori dei pupazzi, che sono stati in grado di dotarli di una notevole espressività facciale.

La sposa cadavere

Il cerchio viene chiuso da Tim Burton e dalle sue incredibili idee immaginifiche. Egli ha tratto la storia da una favola russa, rimanendone affascinato non solo per il contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti, ma anche perché rispetta la considerazione che il popolo russo ha dei defunti. Di suo ci mette le atmosfere dark-gotiche che in produzioni precedenti (Edward mani di forbice, Nightmare Before Christmas) fanno da cornice a personaggi spesso emarginati. E così, i lineamenti dello smilzo Victor ci ricordano Vincent, il bambino protagonista del cortometraggio di Burtun del 1982. O ancora, Emily, sposa cadavere, somiglia  alla bambola di pezza di Nightmare Before Christmas. Potremo trovare altre similitudini, ma è chiaro che il regista è affezionato ai suoi personaggi e alla stessa tecnica della stop-motion, tanto da affermare: “C’è qualcosa di meraviglioso nell’essere in grado ti toccare fisicamente i personaggi e farli muovere, e vedere esistere il loro mondo”.

La sposa cadavere non è la solita storia d’amore come può farci inizialmente credere, ma è la storia parallela di Victor ed Emily. Il primo intende superare l’antica tradizione del matrimonio combinato e sposare la donna che ama veramente. La seconda è emarginata dallo stesso Victor, illudendosi di poter credere in un’unione così povera di sentimento. Ma i personaggi che popolano il mondo dei morti, per quanto grotteschi, appaiono goffi e bizzarri, più spensierati durante la morte rispetto a quando erano in vita, in un mondo scandito da azioni e tradizioni meccaniche mai sentite vicine sentimentalmente.

È divertente notare come l’atmosfera del film sia grigia e cupa quando è ambientata nel mondo dei vivi, mentre è animata da colori più accesi nell’oltretomba. Che sia una visione di Tim Burton destinata a entrare nella nostro immaginario?

Paul Rudd in Admission?

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L’attore del New Jersey (visto, tra gli altri, in 40 anni vergine, Una notte al museo e Molto incinta) sta valutando la sua partecipazione ad Admission, nuovo film di Paul Weitz, scritto da  Karen Croner sulla base dell’omonimo romanzo di Jean Hanff Korelitz. Vi si narrano le vicissitudini di Portia Nathan, interpretata da Tina Fey, che lavora presso l’ufficio ammissioni di un college, la cui vita, abbastanza grigia, verrà scossa dall’incontro con uno studente particolarmente promettente e dal ritorno di fiamma per un vecchio amore: questo sarebbe proprio il ruolo di Rudd, per il quale in precedenza era circolato anche il nome di Owen Wilson. Rudd, visto recentemente in Wanderlust, apparirà prossimamente in  The Perks Of Being A Wallflower e in This Is 40, spin-off di Molto Incinta, dove l’attore riprenderà il personaggio interpretato in quell’occasione.

Fonte: Empire

Russell Crowe salirà sull’Arca?

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Dopo mesi di rumours che negli ultimi tempi si sono andati via via rafforzandosi, ora sembra sia arrivata la conferma : Russel Crowe è ufficialmente in trattative per interpretare Noè nel film dedicato da Darren Aronofsky al Diluvio Universale. L’inizio delle riprese è previsto per luglio: per allora si spera che i negoziati per la partecipazione di Crowe vadano a buon fine. Paramount e New Regency sono i finanziatori del film, sul quale resta il mistero riguardo all’angolazione dalla quale Aronofsky guarderà alla leggenda biblica.

Il regista è stato autore di una prima stesura della sceneggiatura, assieme ad Ari Handel; John Logan (Hugo) è stato incaricato di aggiustarla. Crowe è attualmente impegnato sul set de I miserabili di Tom Hooper; oltre a quello di Noè,  l’attore starebbe valutando la propria partecipazione ad Harcker, detective story incentrata su Dracula e quella, nel ruolo del cattivo, a A Winter’s Tale di Akiva Goldman. Oltre che ne I miserabili, lo vedremo prossimametne in The Man With The Iron Fists e Broken City, oltre che nel ruolo di Jor-El in Man of Steel, rilancio cinematografico di Superman firmato da Zack Snyder.

Fonte: Empire

Rob Corddry, Leslie Bibb e un figlio… infernale

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Le battute sulla ‘vita d’inferno’ cui i neogenitori sono costretti nei primi mesi di vita del bambino, costretti ad avere a che fare con una creatura che si limita a mangiare, dormire ed evacuare, esprimendosi il più  delle volte in pianti di difficile interpretazione, sono scontate e proverbiali… ma per Robb Corddry (Lo spaccacuori W., Notte brava a Las Vegas) e Leslie Bibb (I love shopping, Iron Man 2) in Hell Baby il termine ‘infernale’ assumerà un significato molto meno figurato….

I due infatti si ritroveranno ad attendere il nascituro in una casa infestata in quel New Orleans e presto scopriranno che l’infante in arrivo ha delle caratteristiche demoniache, rivolgendosi  al Vaticano per un esorcismo di prima categoria…  Hell Baby non sarà però l’ennesimo film su gravidanze o nascite infernali nello stile di Rosemary’s Baby o Il presagio:  tutto sarà tradotto in una commedia, scritta Robert Ben Grant e Thomas Lennon, già autori di Una notte al museo, che in questa occasione si cimenteranno anche dietro la macchina da presa, riservandosi, pare, anche due piccoli ruoli. Le riprese dovrebbero cominciare in aprile; nel frattempo, Corddry ha preso recentemente parte a Pain and gain di Michale Bay e apparità presto in  Seeking A Friend For The End Of The World. La Bibbs sarà invece sugli schermi nell’horror ad alta quota 7500.

Fonte: Empire

Jessica Biel nel Making of di Psycho

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Continua ad arricchirsi il casti di  Alfred Hitchcock And The Making Of Psycho: ultimo arrivo, quello di Jessica Biel, che intepreterà Vera Miles. La Biel si unisce così a Anthony Hopkins (Hitchcock), Helen Mirren (Alma Reville, moglie del regista), James D’Arcy (Anthony Perkins) e Scarlett Johansson, nel ruolo di Janet Leigh.

Vera Miles ebbe una lunga frequentazione artistica con Hitchcock, prendendo parte  all’episodio pilota  Alfred Hitchcock Presents e a Il Ladro. La sua gravidanza le impedì di recitare  in La donna che vise due volte, nel ruolo che poi andò a Kim Novak; in seguito i rapporti col regista si fecero più freddi, ma ciò non impedì a Hitchcock di chiamarla sul set di Psycho,  per il ruolo di Lila Crane, sorella del personaggio intepretato da Janet Leigh. La Miles tornò a vestire i panni del personaggio 23 anni dopo, nel sequel firmato da Richard Franklin.

Alfred Hitchcock And The Making Of Psycho è diretto da Sacha Jervasi e scritto da John McLaughlin (Black Swan), partendo da libro di Stephen Rebello. Il film, che ruota attorno ai rapporti tra Hitchcock e la moglie nel periodo in cui il regista cercava i finanziamenti per il film, si soffermerà ovviamente anche sui rapporti tra coloro che vi parteciparono: vista la relazione complicata tra Hitchcock e la Miles, c’è da pensare che per Jessica Biel il film rappresenterà un’occasione per mostrare le sue doti; nel frattempo l’attrice è attesa sugli schermi per il remake di Total Recall.

Fonte: Empire

The Lady: la conferenza stampa con Luc Besson

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Il regista Luc Besson risponde alle domande dei giornalisti alla fine dell’anteprima per la stampa del suo ultimo film The Lady presso La Casa del cinema di Roma.

Il film uscirà nelle sale italiane a partire dal 23 Marzo 2012 ed è stato distribuito in Italia dalla nuova casa di distribuzione Good Films che proprio in occasione del lancio della pellicola ha indetto la campagna “Send a Message” volta alla sensibilizzazione nei confronti della causa portata avanti da Aung San Suu Kyi per la democrazia  in Birmania.

Biancaneve e il Cacciatore – Secondo trailer italiano ufficiale

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Biancaneve e il Cacciatore – Secondo trailer italiano ufficiale

Il nuovo trailer italiano ufficiale di Biancaneve e il Cacciatore dall’11 luglio al cinema. Con Kristen Stewart, Charlize Theron e Chris Hemsworth. Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l’unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla.

Biancaneve e il Cacciatore, il film

Nel poema epico di azione e avventura Biancaneve e il Cacciatore, Kristen Stewart (Twilight) interpreta l’unica persona sulla terra ad essere più bella della regina del male (il premio Oscar Charlize Theron) che è decisa ad ucciderla. Ma quello che non avrebbe mai immaginato la regina malvagia è che la ragazza che minaccia il suo regno è stata iniziata all’arte della guerra dal Cacciatore (Chris Hemsworth, Thor) che era stato da lei inviato per ucciderla. Sam Claflin (Pirati dei Caraibi) completa il cast , interpretando il principe stregato dalla potenza e dalla bellezza di Biancaneve.

La nuova versione mozzafiato della leggendaria fiaba è opera di Joe Roth, produttore di Alice in Wonderland, del produttore Sam Mercer (Il Sesto Senso) e dell’acclamato regista televisivo e visualista d’avanguardia Rupert Sanders.

Ecco il trailer di Savannah, con Jim Caviezel

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E’ finalmente disponibile online il trailer di Savannah, il film indipendente con Jim Caviezel ispirato alla vera storia di Ward Allen, privo tuttavia di una data d’uscita.

Battleship: Sul campo di calcio – dietro le quinte!

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Scopri il nuovo dietro le quinte sottotitolato in italiano di Battleship, il nuovo film di Peter Berg con Liam Neeson, Alexander Skarsgård,

Uscite al cinema di venerdì 23 marzo 2012

The Lady – L’amore per la libertà: La storia vera di Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace 1991 e ‘orchidea d’acciaio’ del movimento per la democrazia in Myanmar. Dopo l’assassinio del padre, il generale Aung San, leader della lotta indipendentista birmana, Suu cresce in Inghilterra e sposa il professore universitario Michael Aris. Quando nel 1988 il suo popolo insorge contro la giunta militare, Suu torna nel paese natale e inizia il suo lungo scontro diretto contro il potere assoluto dei generali.

È nata una star?: In una mattina qualunque, Lucia riceve nella cassetta delle lettere una busta contenente un film porno. Dopo aver dato per caso un’occhiata alla copertina del video, si accorge che il protagonista della pellicola è Marco, il figlio di diciannove anni. Una veloce visione privata del film le rivela che le scarse doti recitative di Marco vengono compensate dalle enormi dimensioni del suo membro. Travolta dalla rivelazione, Lucia aspetta a casa il ritorno del marito Fausto, che rimane a sua volta completamente scioccato dalla notizia, cominciando a porsi una serie infinita di dubbi, dalla corruzione del mondo della pornografia alla sua stessa “mascolinità”. Improvvisamente quel figlio che entrambi avevano sempre creduto un po’ imbranato e senza alcun talento o vocazione si rivela una pornostar. Resta solo da accettare di capire come e perché.

Quijote: L’Hidalgo della Mancha rinasce a nuova vita ripercorrendo episodi canonici ed apocrifi. Gli orizzonti visivi e sonori si intrecciano fino a confondersi in incroci spazio temporali dove cavalieri erranti del passato e del presente incontrano poeti, maghi, fanciulle, imperatori.

Take Me Home Tonight: 1988. Matt si è laureato al MIT per poi comprendere che quella non era la sua strada e ora lavora come commesso in un video store. Un giorno vede entrare quella che al liceo era l’inarrivabile ragazza dei suoi sogni, Tori Frederking. Matt finge di essere nel negozio come acquirente e si spaccia con lei, che lavora in una finanziaria, come un impiegato ad alto livello di Goldman Sachs. Con l’aiuto dell’amico Barry ruba una Mercedes cercando di far colpo sulla ragazza seguendola nei due party notturni a cui si reca. Intanto la sorella gemella di Matt, Wendy, sta per accasarsi con Kyle che al fratello non è per niente simpatico.

Ghost Rider: Spirito di vendetta: In questo nuovo capitolo della saga Johnny è ancora alle prese con la maledizione del cacciatore di taglie del diavolo, ma dopo l’incontro con il leader di un gruppo di monaci ribelli sembra disposto a tutto pur di salvare un ragazzino dalle grinfie del diavolo e liberarsi una volta per tutte dalla maledizione che lo perseguita.

17 ragazze: In un piccolo centro della Bretagna, la liceale Camille Fourier, rimasta incinta, diventa in breve per le amiche di scuola un esempio e un modello. Intenzionate a fare a meno di chiunque, sia dei partner che dei genitori, diciassette ragazze dello stesso liceo decidono di avere un figlio e di crescerlo aiutandosi fra loro, possibilmente in modo assai differente da come sono state cresciute a loro volta. La gravidanza delle diciassette minorenni procede dunque contemporaneamente, lasciando interdetti la comunità e le autorità scolastiche, che non trovano ragioni né spiegazioni.

Cosa piove dal cielo?: Roberto, introverso proprietario di un negozio di ferramenta, vive da vent’anni quasi senza contatti col mondo dopo un dramma che l’ha profondamente segnato. Per caso conosce Jun (Huang Sheng Huang), un cinese appena arrivato in Argentina senza conoscere una parola di spagnolo, in cerca dell’unico parente ancora vivo, uno zio. Incapace di abbandonarlo, Roberto lo accoglie in casa: attraverso la loro singolare convivenza, troverà la strada per risolvere la sua grande solitudine, non senza aver svelato all’impassibile, eppure tenerissimo Jun, che le strade del destino hanno tali e tanti incroci in grado di svelare anche la surreale sequenza d’apertura: la mucca pezzata che piomba dal cielo.

The Raven: Nel 1849 Edgar Allan Poe vive a Baltimora in pessime condizioni economiche, elemosinando bevute nelle locande e qualche angolo nei giornali locali per pubblicare le sue poesie. Unica luce della sua esistenza è Emily, la giovane e ricca figlia di un militare in pensione, che lo scrittore è intenzionato a sposare contro il fermo volere del padre. Una notte, la polizia ritrova il cadavere di due donne, una madre e una figlia, in un appartamento chiuso dall’interno senza possibili vie di fuga. L’ispettore Emmett Fields riconosce nella scena dell’omicidio gli stessi dettagli narrati da Poe nel racconto I delitti della Rue Morgue e decide di coinvolgerlo nelle indagini. Lo scrittore diviene così suo malgrado l’unica persona in grado di interpretare gli indizi lasciati sul luogo dall’estimatore assassino.

Lo Hobbit: nuova foto di Martin Freeman e Hugo Weaving

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Ecco una nuova fotografia dal set de Lo Hobbit. L’immagine viene da un blog dedicato a Sherlock, la serie tv ispirata ai romanzi di Conan Doyle, dal momento che Martin Freeman,

Dark Shadow: ecco il poster italiano!

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Amanti della premiata ditta Burton-Depp ecco il poster ufficiale italiano di Dark Shadow! Il film, tratto dall’omonima serie tv anni ’70, vede protagonista Johnny Depp appunto

Ho cercato il tuo nome – Primo Trailer Italiano

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Basato sul bestseller di Nicholas Sparks “Ho cercato il tuo nome”, Zac Efron é il protagonista insieme a Taylor Schilling e Blythe Danner di questo dramma romantico diretto dallo sceneggiatore-regista candidato premio Oscar® Scott Hicks.

Josh Trank alla direzione di The Red Star

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Il Josh Trank del fortunato Chronicle è stato scelto dalla Warner Bros per dirigere The Red Star, l’adattamento cinematografico dell’omonima serie sci-fi scritta da

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