Ecco il trailer di Paura 3D, l’ultimo film diretto dai Manetti Bros (Marco e Antonio) che si addentrano nella stereoscopia e cercano di portare sullo schermo un horror dall’eloquente scopo
Wall-E: alcune foto…di famiglia!
Il due volte premiato dall’Academy Andrew Stanton ha condiviso con il sito HeroComplex alcune foto di famiglia delle sue “creature” e noi ve le riproponiamo: ecco infatti
Iron Man 3: nuove foto dal set… c’è Iron Patriot!
Aaron Sorkin: “Steve Jobs come i Beatles”
Aaron Sorkin sta lavorando alla sceneggiatura di Steve Jobs, uno dei due biopic dedicati al defunto guru Apple attualmente in lavorazione. L’altro, diretto da Joshua Michael Stern, vedrà Ashton Kutcher nei panni del protagonista (qui i primi scatti dell’ex di Demi Moore truccato a dovere). Sorkin, intervistato alla AllThingD Conference, ha parlato dello script che sta realizzando, che prende le mosse dalla biografia scritta da Walter Isaacson. Ecco i passi salienti di quanto dichiarato dallo sceneggiatori di The Social Network:
Walter Isaacson ha scritto una biografia fantastica, ma quando le biografie diventano film è davvero difficile andare a rompere la struttura “dalla culla alla tomba”. Io cercherò invece di identificare alcuni punti di frizione interessanti per drammatizzarli […] Una delle esitazioni che ho avuto quando mi è stata fatta al proposta è che sarebbe stato un po’ come scrivere dei Beatles, con tutte quelle persone là fuori che sanno tutto di lui e che lo riveriscono […] E’ presto per giudicare il personaggio, ma per me dovrà essere un eroe. Devo trovare le parti di lui che mi piacciono, devo essere in grado di difenderlo […] Tutto ciò che posso dire a questo stadio preliminare è che ogni volta che sullo schermo compare la scritta “quella che segue è una storia vera” si dovrebbe pensare a un dipinto e non a una fotografia.
Sorkin ha chiuso con un’illuminante considerazione sulla scelta dell’attore che andrà a interpretare Steve Jobs: Gli attori possono simulare molte cose, ma non l’intelligenza.
Steve Jobs uscirà nel 2013. Presto inizieranno a circolare i nomi dei papabili “simulatori d’intelligenza”.
Fonte: CNet
Star Trek 2: Simon Pegg parla del ruolo di Benedict Cumberbatch!
Simon Pegg ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti sul Villain ne l sequel Star Trek 2 ancora diretto da J.J. Abrams. L’attore smentisce le notizie sulla possibilità di vedere nel film Khan. Nelle ultime settimane si era intensificato il rumors su quale dei personaggi avrebbe potuto interpretare la new entry Benedict Cumberbatch. Ecco le dichiarazioni di Pegg:
Non è Khan, si tratta di un mito, tutti ne parlano, ma non è lui. Non è l’ennesimo alieno di cattivo umore. E’ una specie…di…cosa…davvero interessante, ma ovviamente non posso parlarne.
Per ulteriori notizie sul film vi ricordiamo il nostro speciale Star Trek 2
Fonte: Telegraph via Badtaste.it
Il Mundial Dimenticato – recensione
In Il Mundial Dimenticato tra il 1938 e il 1950 le manifestazioni sportive si fermano per la seconda guerra mondiale. Così fa anche il calcio, che quindi non fa disputare i mondiali nel 1942 e nel 1946. Anche se, da un racconto di Osvaldo Soriano, sembra trapelare un’altra verità: nel 1942 nella terra lontanissima di Patagonia, nel sud dell’Argentina, si sono disputati i mondiali di calcio, con alcune squadre europee, e la squadra dei Mapuche, gli indios argentini. Questa “scoperta” solletica la curiosità di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, documentaristi esperti, e con un interesse particolare per il calcio giocato, visto che precedentemente avevano realizzato documentari sui Mondiali e alcune monografie di atleti, che partono per andare a vedere se tutto fosse solo un’intuizione geniale dello scrittore o celasse un minimo di verità.
Il quantitativo minimo di realtà di Il Mundial Dimenticato, che è un mockumentary in piena regola, risiede nella spontaneità degli intervistati, vecchietti che ricordano i bei tempi, e che magari avrebbero davvero voluto che invece della guerra, ci si disputasse la supremazia tra nazioni giocando per la coppa Rimet. L’inganno è perfetto e ben calibrato, tanto che ricorda un’altra opera che è addirittura stata selezionata prima a Cannes e poi nella cinquina degli Oscar per il miglior documentario, Exit through the gift shop, del celebre street artist di cui nessuno ha mai visto il volto, il britannico Banksy. In quel caso però, il mockumentary attorno allo street artist francese inventato era un mezzo per portare in scena un vero documentario sulla street art e vedere all’opera artisti come Obey, Space Invader e lo stesso Banksy.
In questo caso il mockumentary è perfettamente ricostruito: filmati di repertorio, alcuni targati Istituto Luce, per gentile concessione, alcuni ex atleti accondiscendenti che hanno dissertato sul metodo Mapuche, diventato anche un video viral sul web ad opera dell’agenzia pubblicitaria Tbwa che ha ingaggiato Gianluigi Buffon, prestatosi con un visibile divertimento a raccontare quanto questo metodo lo avesse aiutato ad esempio durante i mondiali in Germania. Insomma, Il mundial dimenticato è una vera opera dell’ingegno, studiata a tavolino, con molto materiale e molti argomenti; il calcio infatti è un pretesto per parlare ad esempio delle popolazioni Mapuche, una minoranza etnica con una lunga storia alle spalle sia in Cile che in Argentina, di cinema perchè ha un ruolo molto importante per lo sviluppo della storia il ritrovamento delle bobine di quello che fu l’operatore dei mondiali.
C’è quindi, come dicono i registi, una “messa in scena” di un documentario, un racconto della realtà reso film di finzione. Un’opera crossmediale e moderna che mette in gioco tutte le nuove tecniche di comunicazione e messa in scena, il film è stato girato totalmente in digitale e non è stato ancora “gonfiato” in pellicola, quindi gli effetti di invecchiamento e di adeguamento del materiale moderno ad un cinegiornale degli anni ’30 sono un risultato della lavorazione in postproduzione momento in cui si è inserito anche un contributo in grafica 3D nel film. Insomma un piccolo film che racchiude in sé molti film, un paio di generi e qualche decennio di tecnica cinematografica, un mix riuscito che svela soprattutto la passione e l’amore per il racconto cinematografico dei due registi.
I tre Marmittoni: il trailer italiano
Chernobyl Diaries – La Mutazione: trailer ufficiale
Il Dittatore: recensione del film di Sacha Baron Cohen
C’è chi lo disprezza, chi lo idolatra, chi invece lo considera un attore come un altro. Sacha Baron Cohen non ha fatto altro, nella sua carriera cinematografica, che dividere e far discutere, con le sue particolari messe in scena, e con la sua grandissima abilità di creare personaggi che per più motivi sono di rottura con l’ambiente in cui vengono calati.
Precedentemente Cohen aveva messo alla berlina la stampa e la moda, realizzando due film decisamente sopra le righe, con Borat e Bruno. Ora si dedica invece alla presa in giro, non solo di tutte le dittature mediorientali, ma anche delle cosiddette democrazie occidentali, facendo particolare riferimento agli Stati Uniti ovviamente. Ne Il Dittatore, Cohen è l’ammiraglio generale Haffaz Aladeen, sovrano assoluto di un piccolo stato mediorientale e nemico giurato della democrazia. Nel suo regno egli è sovrano assoluto, governando con la più cieca negligenza e la più totale noncuranza del suo popolo. Ovviamente in molti lo vogliono morto e così Aladeen si procura dei sosia che come compito hanno quello di “farsi sparare in testa al suo posto”. Un suo viaggio negli Stati Uniti lo porterà a conoscere altre realtà e soprattutto a riconsiderare la sua concezione di dittatura, democrazia e amore.
Il Dittatore, il film
Il Dittatore scritto e prodotto da Sacha Baron Cohen è forse il suo prodotto meno riuscito, dal momento che viene a mancare in questo caso la componente più graffiante e superflua del suo cinema, ovvero l’oscenità e la volgarità totali. Pur non essendo un film privo di queste caratteristiche, Il Dittatore si muove prevalentemente negli schemi della narrazione tradizionale e solo in alcuni momenti presenta delle trovate davvero anticonformiste che fanno riferimento al mondo contemporaneo, come il discorso conclusivo di Aladeen. Divertente invece è il riferimento secondario al mondo dello spettacolo hollywoodiano e alla sua “commerciabilità”: diversi attori prestano il nome (alcuni anche il volto) a battute irriverenti e scostumate che esalteranno sicuramente il pubblico.
Il Dittatore si basa esclusivamente sul suo protagonista: Sacha Baron Cohen si cala nel personaggio, lo aiuta a nascere e a venir fuori dalla storia, regalandogli tic, manie, caratteristiche e nevrosi in maniera del tutto verosimile e trasformando il suo accento solo come un grande attore riesce a fare. Nel cast del film anche Sir Ben Kingsley che aveva di recente incrociato la strada di Cohen in Hugo Cabret di Scorsese, e che qui interpreta il cospiratore zio del dittatore; Anna Faris, nei panni di una energica ambientalista e femminista americana; John C. Reilly e Megan Fox in piccoli ruoli.
Sotto testi (neanche troppo) sottointesi si sprecano e il film va avanti, giustamente, per la modesta durata di 84 minuti, senza il classico lieto fine lasciando addosso la sensazione che infondo sono davvero poche le cose che possono cambiare al mondo, e tra questa non figurano gli uomini.
Teaser trailer e nuove immagini di Les Misérables!
Gemma Arterton in Runner Runner
Gemma Arterton nel thriller di Brad Furman. Gemma Arterton, già vista in Prince of Persia e Tamara Drewe e a breve nei panni di Gretel in Hansel e Gretel, interpreterà la ragazza del personaggio di Justin Timberlake nel film Runner Runner.
La pellicola si incentrerà sulla storia di un giovane che diventa braccio destro di un boss delle scommesse on-line, interpretato da Ben Affleck. Le riprese cominceranno alla fine di giugno presso Puerto Rico.
Gong Li nel film su Marco Polo
Marion Cotillard per Asghar Farhadi
L’attrice sarà diretta da Farhadi. Marion Cotillard, in concorso a Cannes con Rust and Bone, sarà diretta dal regista iraniano Premio Oscar Asghar Farhadi; la pellicola
Prometheus: le prime recensioni
Online le prime impressioni sul film Prometheus. La premiere mondiale dell’attesissima pellicola di Ridley Scott si terrà domani a Londra, ma ecco già spuntare le prime opinioni sul film, ad opera di Justin Chang di Variety , Todd Mccarthy dell’Hollywood Reporter e Mark Adams di ScreenDaily. I tre articoli esprimono pareri contrastanti, ma tutti concordano nel definire il film come uno spettacolo tecnicamente portentoso, in cui però non tutto funziona.
Spiega McCarthy:
E’ una festa per gli occhi in 3D, ma ha dei problemi nel mescolare con equilibrio le ipotesi filosofiche sulle origini delle specie e l’obbligo morale nei confronti della saga di Alien di proporre scene sanguinolente. Il terzo film fantascientifico di Ridley Scott, dopo Alien nel 1979 e Blade Runner nel 1982, non rivuluzionerà ancora una volta il genere, nonostante sia ambizioso e serio quanto i precedenti, ma propone altrettanto spettacolo visivo, azione e attacchi improvvisi di mostri per conquistare il pubblico di tutto il mondo assetato di emozioni.
[…] Mano a mano che il numero di personaggi si assottiglia, il quoziente di scene rivoltanti e orrorifiche aumenta […]
Questo progetto è nato come prequel di Alien ma si è trasformato in qualcosa di diverso. Sfortunatamente, più il film si avvicina al suo culmine, più una serie di elementi si allineano come per gettare le basi di un sequel, soprattutto nel finale che sembra una sorta di teaser trailer di un potenziale prossimo episodio.
Chang invece commenta: In Prometheus, una missione per scoprire le origini della vita umana si affida a immagini familiari di morte e devastazione. Estremamente curato sul piano visivo, il primo film fantascientifico di Ridley Scott in tre decenni dai tempi di Blade Runner rimane con i piedi per terra sul piano narrativo, accennando costantemente all’esistenza di una intelligenza superiore senza mai dimostrarne molta a prescindere.
[…] Una differenza principale tra questo film e il suo precessore è a livello di volume. Incoerentemente sostenuto da una colossale colonna sonora orchestrale, il film non presenta i silenzi e il senso di minaccia che rendevano Alien così elegantemente snervante. Prometheus è un contenitore di chiacchere popolato da personaggi tipici che recitano stancamente brevi frasi quando non sono impegnati a smentire cinicamente o difendere con entusiasmo il loro credo in una potenza superiore. La struttura stessa del film serve a spargere, piuttosto che costruire, tensione […]. Scott e la sua troupe compensano in qualche modo con un design visivamente intricato e immersivo che non si risparmia in fastosità futuristiche o splatter prostetico. […] Barlumi di coinvolgimento provengono anche dalle idee quasi provocatorie di creazione contro creatore, e dello scontro tra essi, che forniscono al film una dimensione filosofica difficile da esplorare con completezza a causa della semplice struttura da space-opera.
[…] Tecnicamente, Prometheus è magnifico. E’ stato girato in 3D senza che il regista si facesse limitare nella concezione o nell’esecuzione, e così il film assorbe e utilizza questo processo con totale naturalezza.
Mark Adams: Ridley Scott è un maestro quando si tratta di visualizzare l’ambientazione delle sue storie, ed è chiaro sin dalle maestose sequenze con cui si apre Prometheus, nelle quali la sua cinepresa attraversa un pianeta alieno (ottenuto mescolando splendide vedute Islandesi con la CGI) […]
Ecco una cosa che Prometheus non è: un clone di Alien. Alien, nonostante possa sembrare lento contro l’attuale stile di montaggio, era un film che abbracciava completamente la sua natura di horror nello spazio, e dopo aver costruito lentamente un momento centrale straordinariamente splatter diventava un monster movie girato splendidamente prima della memorabile battaglia finale di Sigourney Weaver. Invece, mentre Prometheus ha dei momenti che effettivamente colpiscono, non riesce mai a tuffarsi completamente nel genere horror, sviluppando invece l’aspetto scientifico piuttosto che l’azione, e contrappuntando il film di momenti che meravigliano e scuotono.
[…] Gli effetti sono realizzati in maniera egregia, e il direttore della fotografia Dariusz Wolksi propone alcuni momenti davvero splendidi (il 3D è molto semplice da guardare, e non sembra mai troppo scuro), mentre le scenografie di Arthur Max e i costumi di Janty Yates aiutano il film nel dare un senso realistico di epica fantascientifica. Un film di Ridley Scott è sempre girato perfettamente, montato con intelligenza e semplice da guardare, e Prometheus non è diverso in questo senso.
La recensione più negativa arriva invece da Isabelle Regnier, su Le Monde:
Immerso in una melassa spirituale che fonde cristianesimo e paganesimo new wave, il film cita 2001, Star Wars, Wall•E, gli zombie di Romero, persino Mars Attacks e AI, senza fare nulla di speciale. I pochi spunti che contiene la sceneggiatura, in particolare una serie di conflitti latenti tra i personaggi, rimangono soltanto abbozzati.
[…] Nel suo ruolo di un uomo pagato profumatamente per il suo lavoro, Ridley Scott finisce per percorrere la classica traccia commerciale. La sua missione: risuscitare il franchise di Alien e dare al pubblico una specie di copia di qualcosa che gli piace, e nulla più.
Ricordiamo nel cast del film Prometheus diretto da Ridley Scott troviamo Michael Fassbender, Idris Elba, Charlize Theron, Noomi Rapace, Guy Pearce, Logan Marshall-Green, Sean Harris, Rafe Spall.
Nel film Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della razza umana.
Un medium nel nuovo film di Wes Anderson
Mission Impossible: protocollo Fantasma
Video Sponsorizzato – James Franco e i Fact Checkers Unit ep.6
Los Angeles, CA (20 maggio, 2012)
Oggi SXM e Samsung Electronics Co., Ltd, leader globale nelle comunicazioni ha lanciato un episodio bonus per sponsorizzare la
web-serie “Fact Checkers Unit”, con l’attore James Franco.
In questo episodio intitolato ‘James Franco is Preggers,’ ai Fact Checkers viene data una fotografia in cui Franco sembra essere incinta/o. Dopo ulteriori indagini scoprono che in realtà può trasformarsi in qualsiasi forma tra cui l’attore candidato all’Oscar Seymour Cassel, l’attore Tommy goliath Lister ‘Tiny’ e “Terra Nova” star Allison Miller.
La pluripremiata serie “Fact Checkers Unit” è sponsorizzato da Samsung Mobile che promuove il prossimo Galaxy 5.3 e l’aggiornamento Suite Premium che i Checkers utilizzano nel corso delle loro missioni.
Samsung offrirà anche un aggiornamento Suite Premium GALAXY Nota per gli utenti di tutto il mondo per offrire un’esperienza d’uso maggiore del dispositivo. Il pacchetto Premium Suite comprende software avanzato per prendere appunti applicazioni, strumenti di produttività avanzate, e un aggiornamento del sistema operativo Android 4,0. L’aggiornamento è partito dalla Germania il 10 maggio e sarà progressivamente implementato in altri paesi.
Ecco il video sponsorizzato da samsung
Gillian Anderson torna al soprannaturale
Dopo aver indissolubilmente legato il suo nome ad X-Files, Gillian Anderson non è riuscita a replicare lo stesso successo al cinema; l’attrice ci riprova, tornando a tematiche soprannaturali, in I’ill follow you down, che la vedrà recitare a fianco di un altro illustre ‘disperso’: Haley Joey Osment, la cui ultima apparizione di rilievo risale ad A.I. del 2001, e che negli ultimi anni ha fatto costantemente parte del cast di doppiatori dei videogiochi della saga di Kingdom Hearts.
I’ll follow you down ruota attorno alle vicende di uno scienziato, interpretato da Rufus Sewell, che scompare misteriosamente nel corso di un viaggio di affari, lasciando moglie e figlio (Anderson e Osment); lo stesso figlio, assieme al nonno (Victor Garber) scoprirà però qualcosa che sembra suggerire che il padre sia in effetti ancora vivo. Il film è scritto e diretto dal regista canadese Richie Mehta. La Anderson sarà prossimamente sugli schermi in Shadow Dancer, a fiando di Clive Owen e Andrea Riseborough in Shadow Dancer, film sui terroristi dell’IRA girato da James Marsh.
Fonte: Empire
Iron Man 3: Robert Downey Jr. sul set
Ecco un video, postato da Badtaste.it, in cui si riesce a vedere per brevi secondi l’amatissimo Robert Downey Jr. affaccendato sul set di Iron Man 3.
A volte ritornano: Zach Galligan
Dopo il successo dei due Gremlins, Zach Galligan aveva fatto perdere le proprie tracce, rimanendo certo in attività, ma prendendo parte a film che non hanno mai raggiunto il grande pubblico. Hatchet 3 sancirà il ritorno sul set di un film con ambizioni un filo superiori.
In Hatchet 3, Galligan avrà il ruolo dello Sceriffo Fowler; la serie è incentrata sul solito killer mostruoso, invincibile e sanguinario che terrorizza una palude della Louisiana; i fan del genere si sono divisi tra coloro che l’hanno derubricato come un campionario di luoghi comuni e quelli che invece se ne sono fatti concquistare dal suo essere un omaggio al genere.
Galligan sul set troverà una serie di ‘facce’ note al pubblico del genere: tra gli altri, Kane Hodder (che è stato Jason in vari capitoli della saga di Venerdì 13), Danielle Harris (che ha invece partecipato a qualche episodio del ciclo di Helloween) Derek Mears (intreprete del remake di Le colline hanno gli occhi e di Friday the 13th), Caroline Williams (Non aprite quella porta 2). I primi due capitoli della saga sono stati diretti da Adam Green; la regia del terzo sarà invece curata dall’ex cameraman BJ McDonnell, sebbene Green sarà comunque coinvolto.
Fonte: Empire
Red Lights: quattro character poster del film con Robert DeNiro
Robert De Niro, Sigourney Weaver, Cillian Murphy e Elizabeth Olsen sono i volti che campeggiano sui quattro character poster di Red Lights, thriller d’azione in uscita
Tre nomi per il casting di Hunger Games: Catching Fire
Taylor Kitsch (John Carter, Battleship), Garrett Hedlund (TRON: Legacy, On The Road) e Armie Hammer (The Social Network, Biancaneve) sono i nomi di tre giovani attori che, si
Nuova commedia per Jason Bateman
In attesa del lancio del musical Rock of Ages, il regista Adam Shankman non resta cone le mani in mano ed è già pronto ad avviare il suo prossimo progetto una commedia dai risvolti drammatici intitolata This Is Where I Leave You. Jason Bateman è in corso di trattative per partecipare al cast; colloqui sono in corso anche con Zac Efron, Goldie Hawn e Leslie Mann.
La sceneggiatura è stata curata da Jonathan Tropper (già autore di un remake di Harvey che ha attratto l’interesse di Spielberg): la storia vede tre fratelli ebrei tornare a casa in occasione della morte del padre. La tradizione ebraica vuole che i riti funebri si prolunghino per una settimana: la vicinanza forzata costringerà i tre – e la loro madre (il cui ruolo dovrebbe andare Goldie Hown) ad affrontare i loro problemi irrisolti. Il cast comprenderà anche Jason Sudeikis e Malin Akerman.
Fonte: Empire
Project X – Una festa che spacca: recensione del film
In Project X – Una festa che spacca Due adolescenti hanno un problema: sono invisibili. Nessuno li conosce a scuola, nessuno sa i loro nomi, non vengono invitati alle feste, per le ragazze della loro età sono praticamente inesistenti. Il giorno del loro compleanno però decidono di cambiare le loro sorti e di organizzare loro stessi una festa che muterà per sempre il loro destino. Il party si rivelerà un vero e proprio successo, con tanto di scenette lesbo, musica a tutto volume, quartiere e casa sfasciati e alcool a fiumi. La festa si rivela un successone ai limiti dell’incredibile, tanto che gli stessi organizzatori stentano a credere a ciò che sono riusciti a realizzare.
La prima annotazione da fare su Project X – Una festa che spacca è che il film non vince certo per originalità: la trama è scontata mentre lo stile è ripreso pari passo da Cloverfield, anche se i due elementi combinati riescono a sposarsi bene per ritmo a svolgimento della vicenda, anche se in definitiva sembra essere una sorta di raccolta di leggende metropolitane che circolano intorno alle feste di adolescenti. La nota negativa del film è sicuramente il messaggio che lascia: vuoi diventare popolare? Distruggi casa, la mercedes di papà e mezzo quartiere e sicuramente raggiungerai il tuo scopo. Non aiuta nemmeno la reazione di un padre, che definire accomodante è dire poco.
Sicuramente però il film non vuole avere nessuno scopo educativo, oltre a quello esclusivamente ludico, per cui il risultato, privo di qualsiasi fine è sicuramente godibile nella sua iperbole narrativa, molto divertente e trova due perfetti protagonisti Thomas Mann e Oliver Cooper, accerchiati da una galleria di ritratti umani tanto divertenti quanto improbabili. Il film riscuote a buon diritto molto successo senza troppe pretese e strizzando l’occhio a quel cinema un po’ sconsiderato ma tanto amato dai giovani e giovanissimi degli anni ’90.
David Cronenberg vuole ancora Pattinson
Freschi di collaborazione per Cosmopolis, David Cronenberg e Robert Pattinson potrebbero tornare a lavorare insieme anche in occasione del nuovo film del regista: il successo arriso alla pellicola tratta dal film di De Lillo ha infatti convinto Cronenberg a mettere già in cantiere il suo prossimo film, Maps To The Stars; il regista ha dichiarato in proposito di volere nel progetto Viggo Mortensen e lo stesso Pattinson.
In una recente intervista, Cronenberg ha ammesso di non essere ancora riuscito a raccogliere i fondi per il film ma di essere fiduciolo. La sceneggiatura è già stata scritta da Bruce Wagner; Maps To The Stars è un progetto al quale Cronenberg pensa già da qualche tempo, avendolo provato a realizzare già cinque anni fa, senza successo: si tratta comunque di un film di realizzazione abbastanza complicata, come lo è stato anche Cosmopolis. La vicenda è incentrata su due attori bambini le cui vite sono rovinate dal lato più oscuro di Hollywood: Cronenberg vorrebbe girarlo a Los Angeles, e sarebbe la prima volta che girerebbe un film negli USA, ma è preoccupato dai costi eccessivi richiesti dal girare in alcune città americane.
Fonte: Empire
Andre Benjamin come Jimi Hendrix: foto dal set
Michelle Pfeiffer in trattative per Malavita
Pochi giorni dopo essersi assicurato la presenza di Robert De Niro, Luc Besson sta portando a termine un altro ‘colpo’ per il cast di Malavita, la sua nuova commedia nera: Michelle Pfeiffer è stata infatti ufficialmente contattata per prendere parte al progetto. Pfeiffer, attualmente sugli schermi in Dark Shadows, avrebbe la parte della moglie di De Niro, che oltre ad aver sposato un boss criminale, è anche affetta di piromania (la tendenza a dare fuoco agli oggetti).
Besson e il co-sceneggiatore Michael Caleo hano steso la sceneggiatura partendo dal romanzo Badfellas di Tonino Benacquista, che segue le vicende ina nota famiglia mafiosa trasferita in Francia nel corso di un programma di protezione testimoni; i problemi sorgono quando il richiamo delle vecchie abitudini diventano irresistibili e i protagonisti tornano alle abituali pratiche criminali. Besson è intenzionato a girare il film nel prossimo agosto, in Normandia.
Fonte: Empire
Prometheus: featurette sulla nave spaziale
Ecco una nuova featurette di Prometheus che si concentra sulla nave spaziale che conduce gli eroi sventurati del film su questo sconosciuto Pianeta. Il film, diretto da Ridley Scott e interpretato da Charlize Theron, Noomi Rapace, Michael Fassbender, Idris Elba, uscirà in USA il prossimo 8 giungo.
Ecco il video:
Ricordiamo nel cast del film Prometheus diretto da Ridley Scott troviamo Michael Fassbender, Idris Elba, Charlize Theron, Noomi Rapace, Guy Pearce, Logan Marshall-Green, Sean Harris, Rafe Spall.
Nel film Un gruppo di scienziati è in viaggio verso un lontano pianeta alla ricerca delle origini dell’uomo. Gli astronauti, però, entrano in contatto con un’entità che potrebbe causare l’estinzione della razza umana.
Cambio di titolo per One Shot con Tom Cruise
Cambio di denominazione per One Shot, film diretto da John Craven e interpretato da Tom Cruise, la cui uscita sugli schermi è prevista per il prossimo 28 dicembre: il nuovo titolo farà diretto riferimento al personaggio interpretato da Cruise.
Al momento non sono state ancora offerte motivazioni ufficiali per il cambio, tuttavia è probabile che si sia voluto creare un legame più diretto tra il film e il personaggio, uscito dalla penna dello scrittore Lee Child, il cui lavoro è stato adattato per il grande schermo da Christopher McQuarrie. La storia vedrà Reacher / Cruise coinvolto nella vicenda di un soldato accusato della morte di cinque pesone. Rosamund Pike, Robert Duvall, Richard Jenkins, David Oyelowo e Werner Herzog completano il cast.
Fonte: Empire









