E’ morto ieri sera a Sellia Marina, in
provincia di Catanzaro, il regista Vittorio De Seta, uno dei più
grandi documentaristi italiani, nato a Palermo nel 1923.
L’esordio avviene nel 1961 con Banditi a Orgosolo, sul fenomeno del
banditismo sardo, premiato come migliore opera prima al festival di Venezia.
Morto Vittorio De Seta
Conferme per i sequel de L’alba del pianeta delle scimmie e X-men l’inizio!
Durante la cerimonia dei premi Gotham Indipendent Film Awards, tenutasi ieri, il presidente della 20th Century Fox, Tom Rothman ha avuto modo di rilasciare alcune dichiarazioni a Comingsoon.net, in merito ai sequel de L’alba del pianeta delle scimmie e X-men l’inizio. Il produttore ha confermato la decisione della Fox di proseguire con entrambi i franchise, e che l’idea è quella di coinvolgere ancora una volta i registi Rupert Wyatt e Matthew Vaughn nella regia dei due sequel.
“Entrambi i film avevano degli script fantastici, e quindi al momento dobbiamo concentrarci sulle sceneggiature dei due sequel,” ha spiegato. “Stiamo lavorando duramente sugli script, e la speranza è quella di proseguire”.
Tutto quello che sappiamo su X-Men – L’inizio
Il film X-Men – L’inizio, prequel della trilogia cinematografica dedicata ai personaggi della Marvel, gli X-Men (X-Men, X-Men 2, X-Men – Conflitto finale), narra le vicende di Charles Xavier (Professor X), Erik Lehnsherr (Magneto) e del loro primo tentativo di formare una scuola per i ragazzi mutanti.
Nel cast di X-Men – L’inizio protagonisti Michael Fassbender, James McAvoy, Jennifer Lawrence, Rose Byrne, Nicholas Hoult, January Jones, Oliver Platt, Kevin Bacon, Edi Gathegi, Lucas Till, Alex Gonzalez, Morgan Lily, Jason Flemyng, Caleb Landry Jones, Corey Johnson, Glenn Morshower, Matt Craven, Laurence Belcher, Bill Milner, Zoë Kravitz, Demetri Goritsas, James Remar, Rade Sherbedgia, Ray Wise.
Tratto dall’omonimo fumetto della Marvel, il film racconta della giovinezza di due amici che scoprono di avere poteri speciali, Charles Xavier e Erik Lensherr; del loro lavorare assieme, con altri mutanti, contro la più grande minaccia che il mondo abbia affrontato; del loro allontanarsi causa un dissidio che li vedrà diventare arcirivali con i nomi di Professor X e di Magneto. Il film è ambientato negli anni ’60, all’alba dell’era spaziale, l’epoca di JFK. Un periodo storico all’insegna della Guerra Fredda, in cui l’intero pianeta era minacciato dalle crescenti tensioni fra Stati Uniti e Russia. L’era in cui il mondo scoprì l’esistenza dei mutanti.
Fonte: comingsoon.net
Summit e Lionsgate pensano alla fusione?
La Summit Entertainment e la
Lions Gate Entertainment potrebbero presto fondersi in un’unica
casa di produzione. A rivelarlo è Bloomberg. Per chi non conoscesse le due case
la Summit ha raggiunto il successo grazie al franchise Twilight,
mentre la seconda oltre ad avere un parco film di tutto rispetto,
produce anche serietv come Mad Men.
Midnight in Paris: recensione del film di Woody Allen
Midnight in Paris è il film del 2011 scritto e diretto da Woody Allen e con protagonisti nel cast Owen Wilson, Rachel MacAdams, Adrien Brody, Tom Hiddleston, Michael Shwwn, Marion Cotillard e Lea Seydou Una commedia brillante e surreale sullo sfondo della città dell‘amour, una Parigi travolgente, esteticamente mozzafiato, con le sue luci, le sue strade, i suoi inimitabili luoghi.
Midnight in Paris, in uscita nelle sale il prossimo 2 Dicembre, è l’omaggio del grande regista Woody Allen alla sua amata Parigi, un amore indimenticabile sbocciato durante le riprese di Ciao Pussycat, suo debutto come sceneggiatore e attore cinematografico. Un amore sconfinato per un luogo da amare e da sognare, un amore degenerato inevitabilmente in rimpianto. Perché, come ha detto lo stesso Allen, «se non vivessi a New York, Parigi sarebbe la mia città di adozione» e perché Parigi non si può non amare. Allo stesso modo, Gil, protagonista di questa stupefacente pellicola, si ritrova improvvisamente a Parigi con la sua fidanzata Inez, al seguito dei genitori di lei.
Vagando per la città sogna
ad occhi aperti, vuole essere libero, coltivare la sua passione per
la scrittura nonostante l’insistenza della fidanzata a proseguire
nel suo talentoso e molto più remunerativo lavoro da sceneggiatore.
Pressato, vorrebbe rifuggire la realtà, dedicarsi al suo libro,
scrivere sulle orme dei suoi grandi idoli americani degli anni
Venti.
Finché, una notte, alla scoccare della mezzanotte, Gil viene invitato da alcuni sconosciuti a salire su di una macchina. Ed è qui che inizia il viaggio di Gil nella Parigi del passato. Tra un locale ed un altro conosce la coppia Fitzgerald, gli artisti Salvador Dalì e Pablo Picasso, il suo adorato Hemingway. Ma soprattutto conosce Adriana, bella e sensuale, della quale si innamora perdutamente. Eppure Gil capisce che l’amore non può vivere in un non presente.
Dopo un viaggio nella
Belle Epoqué parigina, tanto sognata da Adriana, Gil sceglie di
tornare nel presente e di restarci, lasciando la sua amata a vivere
nel passato del passato assieme a famosi pittori. In fondo, come
osserva lui stesso, in qualsiasi passato si scelga di vivere ci
sarà sempre un rimpianto per un passato ritenuto migliore.
Stanziarsi nel presente significa, invece, annullare
l’insoddisfazione per la vita e seguire i propri istinti e le
proprie passioni.
Gil sceglierà quindi di alimentare la sua libertà, di ancorarsi infine ad una Parigi intrisa di magia, posto speciale dove poter camminare anche sotto la pioggia assaporando ogni magnifico squarcio di questa stupenda città.
Ligabue Campovolo Il film 3D
Il 7 dicembre esce in 300 sale italiane Ligabue
Campovolo – IL FILM 3D. Grazie alla spettacolarità del live,
all’innovativa tecnica usata per le riprese 3D e alla potenza
dell’audio (mixato negli studi di George Lucas in California), il
film trasporta gli spettatori all’interno della trascinante
esperienza dell’evento estivo che Luciano ha organizzato il 16
luglio a Reggio Emilia.
Sherlock Holmes 2 – Spot Italiano
In un nuovo e dinamico ritratto del
personaggio piu’ famoso di Arthur Conan Doyle, “Sherlock Holmes”
Holmes e il suo fidato socio Watson sono alle prese con la loro
ultima sfida. Rivelando delle capacita’ di combattimento letali
quanto il suo leggendario intelletto, Holmes combattera’ come non
ha mai fatto prima per sconfiggere un nuovo nemico e sventare un
piano letale che potrebbe distruggere il paese. Il misterioso
action-adventure “Sherlock Holmes” e’ capitanato dall’acclamato
regista Guy Ritchie, per la Warner Bros. Pictures e Village
Roadshow Pictures. Robert Downey Jr. incarna il leggendario
detective, e Jude Law recita la parte del fidato collega di Holmes,
Watson, un dottore e veterano di guerra che e’ un formidabile
alleato di Sherlock Holmes. Rachel McAdams recita il ruolo di Irene
Adler, l’unica donna ad aver mai battuto Holmes e che ha mantenuto
un rapporto tempestuoso con il detective. Mark Strong e’ il loro
misterioso nuovo avversario, Blackwood. Kelly Reilly veste i panni
dell’oggetto del desiderio di Watson, Mary.
Molto Forte, Incredibilmente Vicino – Trailer Italiano
Basato sull’omonimo
romanzo di grande successo di Jonathan Safran Foer, Molto Forte,
Incredibilmente Vicino racconta la storia del viaggio di un ragazzo
da una perdita devastante alla scoperta di se stesso, sullo sfondo
gli eventi tragici dell’11 Settembre. L’undicenne Oskar Schell è un
bambino veramente straordinario: un inventore, un Francofilo ed un
pacifista. Dopo aver trovato una chiave misteriosa che apparteneva
a suo padre, morto nell’attentato alle torri gemelle a New York, si
imbarca in un viaggio straordinario, una ricerca immediata e
segreta attraverso le cinque contee di New York. Mentre Oskar si
aggira per la città, incontra una variegata umanità, ognuno un
sopravvissuto a modo suo. In fine, il viaggio di Oskar termina dove
è iniziato, ma con il conforto e la consolazione dell’esperienza
umana più forte: l’amore.
Uscite al cinema del 2 dicembre 2011
Midnight in Paris: Gil,
sceneggiatore hollywoodiano con aspirazioni da scrittore, e la sua
futura sposa Inez, sono in vacanza a Parigi con i piuttosto
invadenti genitori di lei. Gil è già stato nella Ville Lumiêre e ne
è da sempre affascinato. Lo sarà ancor di più quando una sera, a
mezzanotte, si troverà catapultato nella Parigi degli Anni Venti
con tutto il suo fervore culturale.
Box Office ITA del 28 novembre 2011
Breaking Dawn – Parte 1 si conferma al primo posto anche al secondo week-end, seguito da Anche se è amore non si vede e Real Steel. Fine settimana positivo per le new entry…
Come si poteva ben immaginare, The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 1 mantiene saldamente la prima posizione anche al suo secondo fine settimana: tuttavia, il calo è notevole (oltre -60%), poiché le fans si sono precipitate in massa nel week-end d’esordio, come accade quando si registrano esordi esorbitanti. Negli ultimi tre giorni, infatti, il penultimo capitolo sulla saga vampiresca incassa 2,2 milioni di euro, giungendo a 13,3 milioni in dodici giorni.
Apre al secondo posto
Anche se è amore non si vede: la commedia
di Ficarra e Picone ha alquanto insidiato Edward Cullen & co.,
chiudendo il week-end con 2,1 milioni (nei cinque giorni il film ha
raccolto complessivamente 2,4 milioni).
Buon esordio anche per Real Steel, che si
piazza in terza posizione con 998.000 euro.
Il week-end si è rivelato molto
positivo per le nuove uscite, che occupano anche le posizioni
successive.
Happy Feet 2 debutta infatti al terzo
posto con 922.000 euro: l’esordio della pellicola animata è
tuttavia inferiore al capitolo precedente, che nel 2007 aveva
debuttato con 1,2 milioni e senza sovraprezzo 3D.
Quinta posizione per Tower Heist: colpo ad alto
livello, che esordisce con 597.000 euro.
Seguono dunque pellicole in calo, come Scialla!, giunto a 1,5 milioni con altri 482.000 euro, e Il Re Leone 3D, che con altri 354.000 euro arriva a quota 3,6 milioni: un risultato decisamente positivo per il cult disney, le cui copie in stereoscopia a disposizione sono drasticamente diminuite per far spazio a Happy Feet 2.
Anonymous scende all’ottavo posto giungendo a 1,1 milioni con altri 338.000 euro, mentre Immortals precipita in nona posizione, raccogliendo altri 304.000 euro per 3,8 milioni complessivi.
Chiude la top10 Miracolo a Le Havre che, dopo aver conquistato i festival internazionali, ottiene la migliore media per sala al suo esordio in Italia: uscito in sole 63 sale, il film di Aki Kaurismäki incassa infatti 273.000 euro.
E’ in edicola La Storia del Cinema per chi ha Fretta
Addio a Ken Russell
E’ morto all’età di 84 anni Ken Russell, il
famoso regista e sceneggiatore britannico. A dare la notizia è
stato il figlio tramite The Telegraph, che tramite Twitter ha
diffuso la notizia.
Nato a Southampton nel 1927, Russell ha raggiunto una buona notorietà internazionale nel 1969 con il suo ‘Women in Love’ (Donne in Amore), adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di D.H.Lawrence, che vede confrontarsi Glenda Jackson e Oliver Reed. Il film, considerato scandaloso per l’epoca poiché tra le altre cose comprende una scena di combattimento tra due uomini nudi, ottenne però un buon successo di critica arrivando a portare a casa diverse nomination agli Oscar, tra cui la miglior regia per Russell. L’unico premio che venne assegnato al film fu il riconoscimento come migliore attrice alla Jackson.
Tra gli altri film si ricordano Tommy, I Diavoli, l’Ultima Salomè in cui da libero sfogo alle sue visoni oniriche e grottesche e Whore (puttana). Regista barocco ed eccentrico, con uno spiccato disprezzo della logica con scarti onirici a lui devono gran parte della loro ispirazione altri grandi nomi come David Lynch e Michel Gondry.
Hayao Miyazaki si impegna in un film sull’attualità
47 Ronin: first look per Keanu Reeves
Ecco un first look di Keanu Reeves sul set del remake 47 Ronin in cui l’attore appare in costume tradizionale giapponese. Tutti i film del film originale tremano ma a quanto sembra
Si è concluso il Festival di Gijon
Rachel Weisz in The Railway Man
Rachel Weisz interpreterà Patricia “Patti” Wallace in The Railway Man di Jonathan Teplitzky. Il film, tratto dall’autobiografia di Eric Lomax, si dividerà tra il racconto delle terribili esperienze belliche del giovane Lomax (interpretato da Jeremy Irvine), torturato e schiavizzato dai giapponesi durante il secondo conflitto mondiale, e quello dei tormenti del Lomax maturo (Colin Firth), incapace di suturare le ferite del passato e desideroso di vendetta.
Patricia lo convincerà a intraprendere un viaggio per riconciliarsi con i suoi aguzzini. La sceneggiatura è stata scritta da Franck Cottrel Boyce e Andy Paterson. Le riprese, che avranno inizio nel prossimo febbrario, si svolgeranno nel Regno Unito, in Thailandia e in Australia. The Railway Man sarà nelle sale nel 2013.
Breaking Dawn provoca attacchi epilettici?
J.P. Jeunet dirigerà The Selected Works of T.S. Spivet
Woody Allen: la commedia come analisi ironica della società moderna
Trasporre le proprie angosce interiori, ridicolizzare i valori materiali e carnali dell’ipocrita società moderna, questo, e altro, è il Cinema del Re della commedia Woody Allen, instancabile regista che sforna film interessanti con un vigore creativo invidiabile unico. Ben 45 sono i lungometraggi da lui diretti a partire dal lontano 1966 e per un arzillo settantasettenne che non ha la minima intenzione di smettere può anche trattarsi di modo per esorcizzare la sua ingombrante paura di invecchiare che ormai lo perseguita, per sua stessa ammissione, da quando ha varcato la mezza età.
Woody Allen nasce il 1º dicembre 1935 a Brooklyn (New York) con il nome di Allan Stewart Königsberg, in una famiglia di origini europee, di modesta condizione sociale e di religione ebraica, tutti elementi che tratterà spesso nei suoi film, in modo diretto e indiretto, ma sempre con grande autoironia. A tre anni ha il suo primo contatto col cinema, quando la madre lo porta al cinema per vedere Biancaneve e i sette nani (1937), film che affascina e segna indelebilmente il piccolo Woody. Da allora, frequenta sovente le sale cinematografiche e ha rivelato che da ragazzo il suo film preferito era La fiamma del peccato (1944) di Billy Wilder. Poco interessato allo studio (per la disperazione dei genitori), è un appassionatissimo scrittore di gag e barzellette, che spedisce ai giornalisti umoristici Walter Winchell e Earl Wilson. Le riviste, entusiaste del materiale ricevuto, decidono di contattare l’autore e di trovargli un agente, David O. Alber, che inizia a far pubblicare gli scritti di Allen su diversi giornali pagandolo 25 dollari alla settimana.
Nel 1952, all’età di diciassette anni, assume lo pseudonimo di Woody Allen, in onore del celebre clarinettista jazz Woody Herman, e scrive battute per colossi dello spettacolo come Ed Sullivan e Sid Caesar. Due anni dopo, nel 1954, viene assunto dalla rete televisiva nazionale ABC, della quale diventa l’autore di punta, scrivendo per celebri programmi come il The Ed Sullivan Show e The Tonight Show.
Tra fallimenti negli studi universitari (i genitori insistevano affinché si laureasse, ma non ci riuscì) e sentimentali (ventenne aveva già due divorzi alle spalle), tra gli anni ’50-’60 Allen scrive sceneggiature di grande successo per Tv e teatro, guadagnando anche discretamente.
Nel 1965 firma la sua prima sceneggiatura cinematografica: Ciao Pussycat, diretto da Clive Donner, nel quale appare in un ruolo minore accanto a Peter Sellers, Peter O’Toole, Romy Schneider, Capucine ed Ursula Andress. Nel 1966 realizza il suo primo lungometraggio, Che fai, rubi? E’ l’inizio di un’epoca per il cinema americano e mondiale.
I primi film di Woody Allen sono commedie ironiche, divertenti, stravaganti, talvolta sgangherate, spesso parodie di film famosi, di successo. Riprova di ciò è proprio il film che segna il suo esordio come regista: Che fai rubi? Edizione americana del film giapponese Kizino Kizi (La chiave delle chiavi), trasformata nella storia di due bande rivali che danno una frenetica caccia a una ricetta di insalata. Avventura alla James Bond parodiata da Woody Allen, girata in Giappone con tutti attori nipponici.
Anche il secondo film prosegue sul tema della refurtiva: Prendi i soldi e scappa (1969). Un tipetto timido di Baltimora, interpretato dallo stesso Woody Allen, cerca di vincere il suo complesso di inferiorità con una carriera di criminale. Ma non ne ha la vocazione e da vita a una serie di buffe gag.
Il terzo film, Il dittatore dello stato libero di Bananas (1971), si dedica invece alla parodia delle dittature militari latinoamericane. Il lungometraggio ha diverse debolezze, ma offre una simpatica e gradevole storia buffa e spensierata.
Tra i film che ebbero maggiore successo nella prima fase della sua carriera, troviamo il quarto Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere, del 1972. Qui Woody Allen da’ sfogo ad ansie e dubbi interiori relativi al sesso, ponendosi vari quesiti sottoforma di sei episodi molto originali. Affronta tabù e temi vari, senza mai scadere nella volgarità,pur parlando sempre ed esplicitamente di sesso. Alcune scene hanno fatto epoca, come quella che lo ritrae, nell’ultimo episodio, mascherato da spermatozoo. Seguono Il dormiglione (1973) e Amore e guerra (1975).
Woody Allen: la commedia come analisi ironica della società moderna
Intervallati dall’inusuale drammatico Interiors (1978), arrivano alla fine degli anni ’70 i film della svolta. Arrivano infatti Io e Annie e Manhattan. Le pellicole consolidano le collaborazioni con Diane Keaton, con la quale ebbe una relazione e che è stata protagonista dei cinque film successivi del regista.
Io e Annie è palesemente autobiografico. Narra i difficili rapporti di un attore comico ebreo (Alwy, interpretato dallo stesso Woody Allen) newyorkese con Annie Hall, la ragazza di cui si è innamorato. I due si frequentano e si amano per un certo periodo. Poi, dopo un viaggio in California, decidono, seppur a malincuore, di lasciarsi. Ma Alwy fa fatica a dimenticarla. Il film vinse ben quattro premi Oscar. Poi arrivò Manhattan, che può essere considerato la sua prima critica sociale di un certo spessore contro la società moderna. La commedia, che pecca di staticità e lentezza, è di fatti una critica all’America di fine anni ’70, eccessivamente alle prese con dei canoni e dei valori da sconfessare e smontare, su tutti l’istituzione del matrimonio. Woody Allen dipinge una società frenetica, insicura, la deride e la schernisce, ridicolizza i personaggi principali, il loro affannarsi ad essere moderni e anticonformisti a tutti i costi. La più normale finisce per essere la giovanissima Tracy, che avrebbe tutte le giustificazioni per essere stravagante e invece è la più posata tra i protagonisti.
Seguiranno i meno noti Stardust Memories (1980) e Una commedia sexy in una notte di mezza estate (1982). Quest’ultimo segnerà l’inizio della lunga collaborazione con Mia Farrow, che sarà sua moglie per diversi anni. Arrivano poi i pittoreschi Zelig (1983) e Broadway Danny Rose (1984). Il primo ironizza il conformismo, il secondo il cinismo del mondo dello spettacolo. Con Hannah e le sue sorelle, Woody Allen torna a parlare del suo rapporto con le donne, incarnato dall’insicuro Mickey alle prese con Hannah (Farrow) e le due sue sorelle (Wiest e Hershey). Torna poi alla fantasia, con la commedia romantica La rosa purpurea del Cairo (1985), seguito da una serie di film di minore successo: il difficile drammatico Settembre (1987), l’autobiografico Radio days (1987) e Un’altra donna (1988).
Ben riuscito e sofisticato è invece Crimini e misfatti (1989), nel quale Woody Allen recita con Martin Landau e Mia Farrow, e nel quale rappresenta una commedia che sconfina nel dramma prima e nel giallo poi. Nella società cinica in cui viviamo, Woody Allen sembra volerci dire che “il delitto paga” e resta impunito. Questo resterà tra i film più originali e riusciti del regista newyorkese, il quale negli anni successivi, come vedremo, riprenderà i temi che hanno caratterizzato il suo cinema fino ad allora: rapporti disastrosi con le donne, ansie, cinismo del mondo moderno, tradimenti, dubbi religiosi, ridicolo anticonformismo. Il canovaccio di questa pellicola sarà anch’esso ripreso anni dopo, con Match Point.
Gli anni ’80 si concluderanno con New York stories (1989), mentre negli anni ’90 arrivano una serie di film (uno all’anno) che però non lasciano particolarmente il segno: Alice (1990), Ombre e nebbia (1991), Mariti e mogli (1992, che segna anche la fine della lunga collaborazione con la Farrow), Misterioso omicidio a Manhattan (1993, che di contro, segna il ritorno della Keaton), Pallottole su Broadway (1994), La dea dell’amore (1995) e Tutti dicono I love you (1996). Più complesso e originale è invece Harry a pezzi (1997). Se è vero che anche in questo film Woody Allen ironizza sull’amore e sull’amicizia, ma soprattutto sul sesso e sui tradimenti, lo fa attraverso una storia dinamica e divertente, come se Woody Allen volesse dire al pubblico che il suo brio e la sua originalità non si sono di certo assopiti, così come la sua voglia di mettere in gioco le proprie idee, i suoi disastri sentimentali, i suoi atteggiamenti buffi. Tra una gag e l’altra, intrecci esilaranti, disastri amorosi vari, rapporti sessuali occasionali, il film procede piacevolmente, in una sorta di psico-analisi per Woody Allen, in chiave ovviamente autoironica. Harry a pezzi è stato uno dei candidati al premio Oscar 1998 per la migliore sceneggiatura originale, dopo essere stato anche presentato fuori concorso al Festival di Venezia il 26 agosto 1997.
Gli anni ’90 si chiuderanno con Celebrity (1998) e Accordi e disaccordi dell’anno successivo con Sean Penn, film dedicato agli artisti stravaganti jazz (il suo genere musicale preferito) degli anni ’30. Il Terzo millennio si apre con una serie di film non esaltanti ma che comunque inglobano spunti di buon cinema: Criminali da strapazzo (2000), La maledizione dello scorpione di giada (2001), Hollywood Ending (2002), Anything Else (2003), Melinda e Melinda (2004). Nel 2005 arriva Match Point, che riprende il costrutto di Crimini e misfatti: una commedia sentimentale che si complica al punto di sfociare nel dramma e infine nel giallo irrisolto. Il film segna il ritorno alla creatività per Woody Allen, con un lungometraggio che lascia il segno e che rimane impresso nella mente dello spettatore. Macth Point resta per lui uno spartiacque degli anni 2000, poiché nella seconda metà del decennio tornerà ai soliti temi, con film dai buoni spunti ma anche vuoti nella sceneggiatura. Continua nella sua consueta prolificità: Scoop (2006), Sogni e delitti (2008), Vicky Cristina Barcelona (2008), Whatever Works – Basta che funzioni (2009), Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni (2010).
Escludendo i film da lui stesso diretti, Woody Allen ha anche partecipato come semplice attore in diversi lungometraggi: il primo e forse più famoso è Provaci ancora Sam (1972), commedia con riferimenti parodistici a Casablanca. Poi arrivarono: Il prestanome (1976), film sul Maccartismo; Re Lear (1987), drammatico-fantastico poco riuscito; Storie di amori e infedeltà (1991), commedia tipicamente alleniana; Gli imbroglioni (1999); gli irriverenti Una spia per caso (2000) e Ho fatto solo a pezzi mia moglie (2001).
E adesso? Neanche a dirlo, il buon Woody Allen sta girando un altro film, Nero Fiddled, che dovrebbe uscire l’anno venturo. Girato a Roma, oltre ad Alec Baldwin, Penelope Cruz, Ellen Page, Jesse Eisenberg, e lo stesso Allen, vede anche la collaborazione degli italiani Riccardo Scamarcio, Isabella Ferrari, Sergio Rubini, Ornella Muti, Massimo Ghini, Antonio Albanese, Alessandra Mastronardi, Alessandro Tiberi e Flavio Parenti. Con un cameo pure per Roberto Benigni, il quale, secondo quanto ha fatto trapelare in un’intervista al Tg3, vestirà i panni di Leopoldo, un tranquillo impiegato dalla vita ordinaria che verrà scambiato per un celebre attore. Per gli impazienti però, niente paura. Il regista americano sta per tornare sugli schermi il prossimo 2 dicembre con una delicata commedia sentimentale: Midnight in Paris, ambientata nella città romantica per antonomasia. Insomma, Allen non ha proprio alcuna intenzione di smettere. Fortunatamente, aggiungiamo noi.
Cinefilos.it ai Cinepatici
Al via il Festival di Torino
Dal 25 novembre al 3 dicembre, con repliche dei film il 4, torna nel capoluogo sabaudo il Torino film festival, l’annuale appuntamento con il cinema d’autore e di qualità, che quest’anno riempie le centrali sale Massimo di via Montebello, Greenwich Village di via Po e Reposi di via XX settembre. Si parte al Teatro Regio, il 25 sera, con il direttore Gianni Amelio, la madrina Laura Morante e la consegna del Gran Premio Torino, riconoscimento per chi si è distinto nel corso degli anni nella Settima Arte, che quest’anno vede insignito il regista Aki Kaurismaki. Il film d’apertura è L’arte di vincere / Moneyball di Bennett Miller, con Brad Pitt e Philip Seymour Hoffman.
Tanti i film in programma: in totale sono 218 titoli, di cui 36 italiani, 32 anteprime mondiali, 21 internazionali, dieci europee e settanta italiane. Tra i titoli più attesi, I più grandi di tutti, ultima fatica di Carlo Virzì, Wrecked di Michael Greenspan, Into the abyss di Werner Herzog, The descendants di Payne con George Clooney.
Da non dimenticare gli omaggi ad Eugene Green, Sion Sono e Dorian Gray e la rassegna Figli e amanti in cui Antonio Albanese, Ascanio Celestini, Michele Placido, Kim Rossi Stuart e Sergio Rubini presenteranno i loro film di culto.
Un discorso a parte merita la retrospettiva su Robert Altman, con proiezione di tutti i film del regista statunitense, di tutti gli episodi di serie televisive che ha diretto (a cominciare da Bonanza e Alfred Hitchcock present) e dei documentari. Ospiti collaboratori e colleghi del regista, e in parallelo è allestita una mostra con foto, locandine e memorabilia su Robert Altman presso il Museo del cinema alla Mole Antonelliana, di scena fino a fine gennaio.
Il Torino film festival chiude la sera del 3, con l’anteprima italiana di Albert Nobbs di Rodrigo Garcia con Glenn Close e la prima mondiale di Twixt di Francis Ford Coppola, ritorno al genere horror gotico del regista vent’anni dopo Bram Stoker’s Dracula.
Sito ufficiale della manifestazione sotto www.torinofilmfest.org
John Carter: foto ufficiali del film!
La Disney ha reso pubbliche alcune foto dell’atteso film JOHN CARTER diretto da Andrew Stanton, che uscirò nelle sale dal 9 MARZO 2012.
Aaron Sorkin scriverà il biopic su Steve Jobs?
Dopo le indiscrezioni di qualche tempo fa, secondo cui la Sony avrebbe chiesto ad Aaron Sorkin di scrivere la sceneggiatura del biopic dedicato a Steve Jobs, arrivano le prime conferme dell’interessato il quale ha recentemente affermato di essere fortemente interessato al progetto, dichiarando che, a prescidere da chi lo scriverà, è destinato ad essere un grande film.
Un pò cinicamente, si potrebbe affermare che Steve Jobs continua ad essere un grande uomo d’affari anche dopo la sua dipartita: l’idea di una film a lui dedicato è praticamente partita nei giorni successivi alla sua morte, complice anche la biografia uscita nelle librerie poche settimane dopo. La Sony è stata la più veloce ad accapararsi i diritti: per il protagonista, sono finoa circolati i nomi di Noah Wyle (il dottor Carter di E.R.), che ha già interpretato Jobs in un film per la tv, e di George Clooney. Se Sorkin dovesse effettivamente accettare l’incarico, sarà indubbiamente agevolato dall’amicizia personale che lo legava al fondatore della Apple.
Fonte: COLLIDER
Ben Whishaw sarà Q nel prossimo film di James Bond
Dopo varie indiscrezioni, sembra arrivata la conferma che Ben Whishaw (Il Profumo, The International) interpreterà il ruolo di Q in Skyfall, prossimo capitolo della serie di 007. Vedremo quindi all’opera il trentenne britannico nel fornire a James Bond i proverbiali gadget come penne esplosive, orologi che spruzzano gas, macchine iperaccessoriare e così via.
Il ruolo, sebbene spesso non di primaria importanza ai fini della storia, è sempre stato estremamente caratterizzante per i film della saga di 007 (il momento della presentazione dei vari ‘aggeggi’ è in effetti un appuntamento fisso, e uno dei più attesi dagli spettatori): per ben 17 volte è stato interpretato da Dennis Llewelyn, che legò indissolubilmente il suo nome al personaggio; il testimone è poi passato a un ‘mostro sacro’ come l’ex Monty Python John Cleese. La scelta di Winshaw segna una rivoluzione nella resa cinematografica del personaggio, che finora era sempre stato interpretato da attori anziani nel ruolo del ‘navigato istruttore’, rendedolo forse più adeguato ai nostri tempi, per i quali in effetti l’idea di un giovane ‘ipertecnologico’ risulta molto più credibile.
Fonte: EMPIRE
Il remake di Alba Rossa finalmente sugli schermi
A tre anni di distanza dalla lavorazione, dopo innumerevoli rimandi, intoppi e complicazioni, sembra che le porte delle sale cinematografiche siano state finalmente aperte a Red Dawn, remake dell’omonimo film degli anni ’80. La pellicola, girata nel 2009 vede protagonisti Chris Hemsworth (che nel frattempo ha avuto modo di farsi conoscere dal grande pubblico con Thor), Jeffrey Dean Morgan, Josh Peck, Adrianne Palicki ed è diretta da Dan Bradley (che debutta alla regia dopo aver fatto il coordinatore degli stunt man e il regista di seconda unità per le saghe di Bourne e Spiderman e per Quantum of Solace tra gli altri).
Il film è rimasto a lungo nei magazzini, in parte per il contenzioso sollevato dalla MGM (per la quale uscì la prima versione). Come si ricorderà, l’originale, diretto da John Milius, raccontava di un’improvvisamente invasione sovietica degli Stati Uniti, e della resistenza di un gruppo di studenti sulle montagne. Inizialmente il nuovo ‘inavsore’ era la Cina, ma ragioni di opportunità politico-economica hanno portato in sede di editing a ‘trasformare’ il nemico nel Corea del Nord. Secondo le ultime notizie, Red Dawn dovrebbe uscire sugli schermi il 2 novembre del 2012.
Fonte: EMPIRE
Antonio Banderas e Salma Hayek a Roma per Il Gatto con gli Stivali
Arriva il prossimo 16 dicembre su circa 400
schermi Il Gatto con gli Stivali, ultima
creatura DreamWorks e spin-off del famosissimo Shrek. A presentare
il film alla stampa romana oggi c’erano i doppiatori Antonio
Banderas e Salma Hayek, accompagnati dal regista del film
Chris
Miller.
Star Trek Sequel: J.J. Abrams conferma l’interesse per Benicio Del Toro!
Intervistato da MTV Movies, il regista J.J. Abrams ha confermato l’interesse per Benicio del Toro e la possibilità che possa essere lui l’attore che interpreterà il villain nel sequel di Star Trek. Il regista non ha comunque rivelato quale sarà la sua parte, :
Al momento siamo solo in trattative, ne stiamo discutendo. Anzi, non siamo nemmeno in trattative formali, ne stiamo solo discutendo. Ma vorrei moltissimo lavorare con lui. Sono anni che voglio lavorare con lui, e questa mi è sembrata un’ottima opportunità. E’ troppo presto per parlare di quale sarà il suo ruolo, ma è un bravissimo attore, molto versatile. Potrebbe fare qualsiasi cosa, tranne interpretare Uhura. A quello non crederei.
MedFilmFestival: premio alla carriera all’attore Omar Sharif!
Giornata di premiazioni – domani con la
consegna del Premio alla Carriera all’attore Omar Sharif e ultime
proiezioni – domenica – per la XVII edizione del Medfilmfestival,
manifestazione storica della Capitale che dal 19 novembre scorso ha
rinnovato l’appuntamento di Roma con i protagonisti del cinema del
Mediterraneo.