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Incontro con i protagonisti de La Vita Facile

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In occasione dell’uscita del film La vita facile del regista Lucio Pellegrini, il “noto critico cinematografico” Johnny Palomba, ha incontrato gli attori protagonisti Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi e Vittoria Puccini nella cornice di Fandango Incontro, la nuova e moderna sede espositiva della Provincia di Roma nel cuore della Capitale, in via dei Prefetti.

Promozione alternativa: La Vita Facile

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La promozione dei film in uscita è da sempre il tallone d’Achille del nostro mercato cinematografico. Qualcuno potrebbe dire che in realtà di talloni ce ne sono molti di più, ma sembra che almeno sul versante promozionale i progetti italiani stiamo facendo grandi passi aventi. E questo è quanto è avvenuto anche per La Vita Facile, da oggi al cinema.

 

Teschio Rosso: immagine ufficiale

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Teschio Rosso: immagine ufficiale

Entertainmen Weekly ha mostrato la prima foto ufficiale di Teschio Rosso, il temibile nemico che dovrà affrontare Capitan America nel prossimo Captain America: il Primo Vendicatore.

Dopo diversi concept, ecco la versione definitiva del costume e del trucco che Hugo Weaving indosserà nel film diretto da Joe Jonston.

Julianne Moore per Paul Weitz

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Julianne Moore per Paul Weitz

Julianne Moore reciterà in Another Night di Paul Weitz; ill film già in preproduzione avanzata annovera nel suo cast anche Robert de Niro e Paul Dano.

Si tratta dell’adattamento del libro di memorie di Nick Flynn Another Bullshit Night in Suck City, storia di come il giovane protagonista, impiegato presso un centro di accoglienza per senzatetto, si troverà ad avere a che fare col padre, homeless stravagante che vorrebbe fare lo scrittore.

La Moore, che sarà al cinema dall’11 marzo con I ragazzi stanno bene insieme a Annette Bening e Mark Ruffalo, non è l’unica new entry. Con lei anche Olivia Thirlby, giovane e promettente attrice attrice che abbiamo ammirato in Juno accanto a Ellen Page. In Another Night la ragazza sarà l’interesse amoroso di Paul Dano.

Fonte: cominsoon

Brosnan per la Bier

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Susanne Bier è pronta a rimettersi a lavoro con un progetto del tutto diverso dal suo precedente: si tratta della commedia romantica All You Need Is Love. A interpretarla sarà Pierce Brosnan, che ha appena avuto del tempo libero dovuto all’annullamento del progetto nel quale era coinvolto.

Trent Reznor diventa attore?

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Trent Reznor, probabilmente ancora emozionato per aver strappato l’Oscar al più meritevole Hans Zimmer, potrebbe passare dalla sala di registrazione al set. Pare infatti che il compositore della colonna sonora di The Social Network e leader dei Nine Inch Nails voglia diventare un attore.

The Fighter: recensione del film con Christian Bale

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The Fighter: recensione del film con Christian Bale

In The Fighter Dicky, orgoglio dell’ intera cittadina per il suo passato da pugile, è ora caduto in disgrazia. Nel frattempo, suo fratello Micky è diventato a sua volta un pugile, la sua carriera è appena agli esordi ed è gestita dalla madre Alice. Nonostante il suo impressionante gancio sinistro, Micky continua a perdere sul ring.

L’ultimo combattimento affrontato da Micky finisce quasi per ammazzarlo, e a quel punto viene persuaso dalla sua ragazza, Charlene, a tentare qualcosa di estremo: dividersi dalla sua famiglia, perseguire i suoi interessi e allenarsi senza l’inquieto fratello, prigioniero della dipendenza da crack.

Questa è la storia vera di The Fighter, film raccontato con nervosi e rapidi movimenti da David O. Russell, e interpretato da un ottimo gruppo di attori, sui quali brilla uno sfolgorante Christian Bale, emaciato e sdentato tossico con manie di protagonismo. Lui è Dicky che accompagna il fratello minore, Micky, sul ring. Ad interpretare la giovane speranza del pugilato c’è Mark Wahlberg, attore ritrovato dopo la sua bella interpretazione in The Departed di Martin Scorsese, che anche qui mette in piedi un buon personaggio con una fisicità che per natura (e cultura) gli appartiene ma che con dedizione viene messa a disposizione del ruolo.

The Fighter recensione filmThe Fighter di Russell racconta con sobrietà una storia importante e potente, interessante soprattutto nella misura in cui è tratta da una storia vera e mostra la difficoltà umana laddove l’ambiente fa di tutto per far affogare l’individuo. Proprio la realtà di Lowell, la cittadina di origine dei nostri protagonisti, è lo sfondo socio-culturale all’interno del quale su muovono i giovani, le donne e i bambini che rischiano di affogare nel grande degrado che li circonda. Micky diventerà ciò che per un periodo è stato il fratello maggiore, una speranza, un orgoglio comune, un’immagine che possa in qualche modo risollevare le aspettative di quelli che nascono e crescono in quel luogo. David O. Russell come già detto non si dilunga nei drammi personali, analizza, racconta e si limita a mostrare i personaggi, le dinamiche familiari claustrofobiche e la realtà in cui questi sono incastonati.

Quello che David O. Russell racconta davvero bene invece sono gli incontri, rapidi, dinamici, ci accompagna a colpire la mascella del pugile insieme alla telecamera, ci fa combattere e ci fa vincere insieme ai personaggi. Ma il film si distingue per i fighters, i veri combattenti, questi due attori così diversi, ma che si amalgamano così bene: da un lato c’è il solido Christian Bale, mimetico fino all’inverosimile, sfodera un’interpretazione magistrale e dolente di un uomo in conflitto con se stesso; dall’altro lato troviamo Wahlberg, più giovane e meno pretenzioso che con il suo sguardo dolce e il suo fisico violento mette in piedi una bella figura di uomo in cerca di riscatto, di ragazzo pulito che non vuole finire nel dimenticatoio della sua sporca città.

A supportare queste belle interpretazioni due attrici di generazioni diverse ma che si dividono due bei ruoli, forti e allo stesso tempo molto femminili; Amy Adams e Melissa Leo regalano al pubblico due bei personaggi che contribuiscono alla buona riuscita del film. The Fighter è un buon film, forse meno bello di quanto si è tanto detto, ma sicuramente interessante e per molti aspetti anche godibile.

The Dark knight rises: notizie sulla trama!

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The Dark knight rises: notizie sulla trama!

Arrivano ulteriori informazioni e rumors sulla trama del nuovo Batman targato Christopher Nolan: The Dark Knight Rises. Secondo rumors di Badass Digest nel cast faranno parte anche  Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, entrambi in veste di Villain che vanno ad aggiungersi a Tom Hardy che interpreterà Bane. Ma non è tutto la trama potrebbe essere…

“Anne Hathaway sarà Catwoman. Non posso dirvi quale ruolo avrà all’inizio, ma sappiate che alla fine non sarà una villain, quando un’alleata di Batman. E contro chi si alleeranno i due? La Setta delle Ombre, guidata da Talia Al’Ghul. Con Bane, che è il suo braccio destro ma anche il suo possibile amante. E con Joseph Gordon-Levitt. Interpreterà Maschera Nera? La mia fonte non lo sapeva, ma sapevo già che Levitt sarebbe stato un villain e che avrebbe avuto a che fare con la Setta delle Ombre.”

Ricordiamo che uscirà il 20 Luglio del 2012.

The Dark knight rises: notizie sulla trama!

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The Dark knight rises: notizie sulla trama!

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Arrivano ulteriori informazioni e rumors sulla trama del nuovo Batman targato Christopher Nolan: The Dark Knight Rises. Secondo rumors di Badass Digest nel cast faranno parte anche  Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, entrambi in veste di Villain che vanno ad aggiungersi a Tom Hardy che interpreterà Bane. Ma non è tutto la trama potrebbe essere…

Superman: Diane Lane sarà Martha Kent!

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Superman: Diane Lane sarà Martha Kent!

La Warner Bros. Pictures e la Legendary Pictures hanno annunciato ufficialmente l’ingaggio di Diane Lane nel nuovo  Superman di Zack Snyder: interpreterà Martha Kent!Il casting di Superman sembra entrare sempre più nel vivo. Ecco l’annuncio ufficiale che sarà Diane Lane a ricoprire il ruolo della mamma umana di Clark Kent. Ecco alcune dichiarazione del regista:

“Era un ruolo molto importante da scegliere per me, perché Martha Kent è la donna i cui valori hanno aiutato a formare la personalità dell’uomo che conosciamo come Superman,”

Ricordiamo che oltre alla Lane La Lane nel film Henry Cavill sarà Superman. Nel ruolo di Pà Kent, il marito di Martha, si fanno sempre più insistenti le voci attorno a Kevin Costner, mentre per quello del villain Il Generale Zod si rumoreggia Viggo Mortensen.

Il film uscirà per il natale del 2012. A produrre c’è Christopher Nolan, Emma Thomas.

Fonte:comingsoon

Uscite al Cinema del 4 Marzo 2011

Uscite al Cinema del 4 Marzo 2011

The Fighter: Dicky Eklund è un ex pugile divenuto famoso per aver battuto Sugar Ray Leonard, ora però, essendo tossicodipendente, si limita ad allenare il fratellastro Micky Ward. Micky non ha una vita facile infatti non solo non ottiene molti successi sul ring ma per di più la sua carriera da pugile è gestita dalla dispotica madre, Alice.

Soffocato costantemente dalle pressioni familiari, dagli allenamenti del fratello e da una carriera che non sembra decollare, Micky coglie al volo l’occasione di scappare quando conosce Charlene, una barista che lo convince a staccarsi dalla famiglia per perseguire il suo sogno….
David O. Russell si ispira alla biografia di Bob Halloran e alla vera storia del pugile Micky Ward per offrirci il ritratto di un uomo che combatte contro un amore fraterno e materno troppo opprimente per riuscire ad esprimere se stesso e riuscire a realizzare il suo sogno. Ottima l’interpretazione di Christian Bale che ancora una volta riesce a modellare il suo corpo a seconda delle necessità.
Easy Girl: Olive Penderghast è una ragazza diciassettenne come tante altre, non molto popolare nel suo liceo, tanto che gli altri non ricordano neanche il suo nome. Un giorno, per difendere un suo amico, dice una piccola bugia che però le sconvolgerà la vita….afferma di aver perso la verginità con il suo amico e, quando questa bugia giunge alle orecchie della bigotta Marianne, leader di un gruppo religioso, la notizia si diffonde per tutto il liceo. Così da ragazza invisibile Olive si trasforma nella ragazza più popolare della scuola. Inizialmente Olive è divertita dalla sua popolarità, tanto che quando la sua classe inizia a studiare “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne molti la mettono a paragone con la protagonista Hester Prynne e lei si cuce una A rossa sui vestiti. Ben presto però la situazione diventa sempre più ingestibile e lei non più cosa fare.
Will Gluck gira questa brillante commedia, con protagonista la talentuosa Emma Stone, che si rifà al romanzo “La lettera scarlatta” adattandolo ai giorni nostri, con la protagonista che per ironia si ricama sui vestiti la A rossa e dove i pettegolezzi si diffondono sul web attraverso i social network. Un adolescente che sfrutta una bugia per trovare quella popolarità che crede possa renderla felice ma alla fine capisce che non ne vale la pena e che tutte le bugie vengono a galla!
Piranha 3D: ogni anno migliaia di turisti si recano al lago Victoria, in Arizona, per trascorrere le vacanze di primavera, ossia una settimana di sole, divertimenti e baldoria. Anche un regista, Derek Jones, decide di recarsi sul posto per girare alcune scene del suo prossimo film ingaggiando il giovane Jake come guida turistica. Un giorno però un terremoto provoca l’apertura di una grotta nei fondali del lago liberando una specie preistorica di piranha affamati che si pensava fossero estinti ma che invece sono sopravvissuti cibandosi gli uni degli altri. Julie Forester, sceriffo della cittadina e madre di Jake, insieme al suo vide Fallon, tenterà in tutti i modi di salvare i turisti e i suoi figli che finiscono sempre nei guai.
Alexandre Aja dirige questo nuovo film sui piranha questa volta in 3D utilizzando quindi tutti gli effetti speciali a sua disposizione. Ovviamente come nei film precedenti nella prima parte del film si ironizza sui giovani sciocchi che pensano solo a divertirsi senza preoccuparsi dei pericoli che li circondano, mentre successivamente troviamo corpi dilaniati e molto sangue, insomma scene splatter che regalano un po’ di tensione….anche se in questi film sembra tutto già visto e rivisto!
Il Gioiellino: nel 1992 Amanzio Rastelli fonda un azienda agro-alimentare di piccole dimensioni, ai cui vertici pone i suoi familiari e manager di fiducia. Pian piano l’azienda cresce e nel 2003 diventa una grande azienda quotata in Borsa che esporta i suoi prodotti in diversi continenti. Purtroppo però ha un grande problema: mancanza di soldi e un managment inadeguato. Cosa fare per risolvere la situazione? Si falsifica il bilancio, si gonfiano le vendite, si chiede aiuto ai politici….insomma tutte soluzioni illegali e non adatte che portano tutti, dai risparmiatori alle banche, a rimetterci. Così alla fine i  problemi diventano talmente grandi e tanti che finiscono per rovinare tutto.
Andrea Moaioli mette in scena i mali economici del nostro paese, dove i problemi vengono affrontati con bugie ed inganni che finiscono per peggiorare la situazione e rovinare anche le cose belle. Ottima l’interpretazione di Toni Servillo nei panni del ragioniere Ernesto e di Remo Girone nei panni di Amanzio.
Il buongiorno del mattino: Becky Fuller è una produttrice esecutiva di un tg locale del New Jersey che aspira ad una promozione che però sembra non arrivare mai. Quando viene licenziata e tutto va male, Becky non si perde d’animo e grazie al suo curriculum trova lavoro per il programma mattutino “Daybreak” dell’IBS. Incaricata di rilanciare il programma. Becky pensa di ingaggiare il famoso conduttore Mike Pomeroy per risolvere il problema. Ma purtroppo Mike si rifiuta di presentare notizie di gossip, meteo o mestieri e di lavorare con la sua odiata collega Colleen Peck, che invece è contenta di poter annunciare notizie del genere. Becky dovrà quindi risolvere i problemi con Mike e Colleen che continuano a scontrarsi sia in onda che fuori onda e per di più dovrà risolvere i suoi problemi con il suo ragazzo Adam Bennett, il produttore dello show.
Roger Michell dirige questa commedia romantica che mostra i retroscena del mondo televisivo mattutino con conduttori che tentano di sfondare e di apparire il più possibile e una giovane donna che cerca di fare carriera a tutti i costi. Troviamo non solo la bella Rachel McAdams, ma anche due superstar come Harrison Ford e Diane Keaton, impegnati in scene divertenti con battute esilaranti e continui battibecchi.
La vita facile: Luca e Mario sono due amici che hanno frequentato la scuola di medicina e si sono laureati insieme, loro vite prendo strade totalmente diverse quando Mario sposa Ginevra, la ragazza che ha fatto battere i cuori dei due amici. Luca si reca in Africa dove lavora insieme ad un infermiera in un ospedale in Kenia, Mario si afferma come chirurgo in una clinica privata a Roma. Dopo nove anni, Mario decide di partire per l’Africa e cercare così di riallacciare i rapporti col suo vecchio amico. Completamente spaesato Mario riesce a riavvicinarsi a Luca ma tutto viene nuovamente messo in crisi dall’arrivo di Ginevra….quali segreti si nascondono dietro a questo improvviso viaggio??
Lucio Pellegrini dirige questa commedia italiana tutta al maschile con Stefano Accorsi e Pierfrancesco Favino nei panni di due medici. Due personaggi che tra le difficoltà poste dal Continente nero, attraverso il sarcasmo, la comicità e l’introspezione ritrovano se stessi. La donna in questo contesto è presentata in negativo con Ginevra, interpretata dalla bella Vittoria Puccini, che è la moglie viziata e odiosa del ricco medico.

Una cella in due: due strani personaggi si trovano rinchiusi in carcere nella stessa cella: uno è Angelo Zingoni, un precario che ama Monica la quale lo considera solo un amico, arrestato dopo aver tentato di rapinare una tabaccheria; l’altro è Romolo Giovagnoli, un ricco avvocato, sposato con Ilde che quando scopre il tradimento di lui, spiffera ad un Magistrato le attività illegali del marito che viene così arrestato. Tra Angelo e Romolo nasce una bella amicizia che li porta a tentare, tra varie situazioni comiche, la fuga dal carcere. Una volta fuori i due si rincontrano dopo un paio di anni ma la situazione è cambiata: ora Mario è pieno di debiti mentre Angelo è ricco e aspetta un figlio da Monica…ma le cose ben presto cambieranno nuovamente…
Enzo Salvi e Maurizio Battista diretti da Nicola Barnaba, sono la strana coppia di questa commedia carceraria piena di gag e situazioni esilaranti.

Prima foto di The Burial di Terrence Malick

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Ancora si attende Tree of Life ma già cominciano a circolare poche immagini del sesto film del regista texano Terrence Malick, che dovrebbe intitolarsi The Burial. Per ora si sa molto poco della tra e dei personaggi, ma da questa foto si possoo vedere Ben Affleck e Rachel McAdams in atteggiamenti intimi.

Ecco l’immagine pubblicata dall’Hollywood Reporter:

http://www.bestmovie.it/wp-content/uploads/2011/03/Nuovo-film-Malick.jpg

Nel cast anche Rachel Weisz, Olga Kurylenko, Jessica Chastain, Javier Bardem, Amanda Peet e Barry Pepper.  Al momento non è stata fissata una data di uscita. Le vendite internazionali sono curate da FilmNation Entertainment. La fotografia è dell’ottimo Emmanuel Lubezk.Intanto si freme per il 27 maggio …

Harry Potter e i Doni della Morte a Trafalgar Square

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La Warner annuncia che la premiere di Harry Potter e i Doni della Morte Parte II si terrà a Trafalgar Square, nel cuore storico della città di Londra.

“Sarà la prima premiere cinematografica a Trafalgar Square: una delle piazze più celebri e riconoscibili di Londra farà da sfondo a una delle più grandi premiere mai organizzate nella capitale. Gli attori, la troupe e gli ospiti invitati all’ultima premiere di Harry Potter daranno avvio alla serata sul red carpet in Trafalgar Square davanti ai media di tutto il mondo. Nella piazza ci saranno aree riservate ai fan e ai vincitori di concorsi organizzati in tutto il mondo, che potranno incontrare gli attori e i creatori di alcuni tra i personaggi più amati di tutti i tempi. Cast e ospiti si sposteranno poi a Leicester Square per assistere alla proiezione”

Ecco alcuni commenti alla decisione, si tratta del sindaco di Londra Boris Johnson e di Josh Berger, presidente e amministratore delegato della Warner Bros Pictures UK

*”Da dieci anni seguiamo con entusiasmo sul grande schermo la battaglia tra Harry Potter e il suo acerrimo nemico Lord Voldemort, e questo film è uno dei più attesi nella storia. E’ un grande trionfo per la Gran Bretagna, e non riesco a immaginare uno sfondo migliore di Trafalgar per dare l’addio più spettacolare a questa saga.”

 *”Siamo felicissimi che il gran finale di Harry Potter e i Doni della Morte sia ospitato in una cornice tanto prestigiosa. Siamo orgogliosi della creatività delle nostre premiere, e lo spazio di Trafalgar Square renderà possibile un’esperienza magica per gli ospiti e per i fan.”

Fonte: comingsoon.net

Harry Potter e i Doni della Morte a Trafalgar Square

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La Warner annuncia che la premiere di Harry Potter e i Doni della Morte Parte II si terrà a Trafalgar Square, nel cuore storico della città di Londra.

Sandro Bondi rassegna le dimissioni

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Il Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi ha annunciato, tramite una lettere al Giornale, che presto rassegnerà le dimissioni.

Krokodyle: recensione del film di Stefano Bessoni

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Krokodyle: recensione del film di Stefano Bessoni

Kaspar Toporski è un film-maker, e nella sua idea, il coccodrillo è l’essere più perfetto che esiste al mondo. La sua vita si muove a metà tra realtà e finzione, immerso com’è nei suoi sogni ad occhi aperti, nella sua realtà immaginaria e nelle sue visioni macabre e grottesche di esseri strani che popolano le sue giornate, i suoi schizzi e le sue conversazioni.

Con una premesse di questo tipo ci accorgiamo che Krokodyle, l’ultimo lavoro di Stefano Bessoni (Imago Mortis), non è un film convenzionale, anzi lo si potrebbe definire appartenente ad un certo cinema sperimentale che sacrifica la narrazione a beneficio dell’immagine. Sebbene questo può rappresentare un limite per la godibilità del film, Bessoni riesce con un’incredibile forza visiva a portarci dentro il mondo di Kaspar, che probabilmente è in realtà il suo stesso mondo visionario.

Krokodyle, il film

Il suo personaggio, o alter-ego, si muove con impalpabile morbidezza tra un piano e l’altro, tra l’immaginazione e la realtà incontrando di volta in volta i personaggi che lui considera suoi amici: c’è Bertold, un suo collega e amico che è stato ostacolato dalla produzione nel suo ultimo lavoro con il risultato di un trattamento molto duro da parte della stampa; poi c’è Helix, affascinante fotografa, che vuole catturare la morte nella fotografia, personaggio decisamente intrigante che agli occhi di Kaspar incarna l’antico conflitto tra Eros e Thanathos che da sempre accompagna la letteratura e l’arte, e forse in maniera meno conscia, la vita di tutti i giorni. Schulz è lo scienziato pazzo, l’alchimista, confidente e amico di Kaspar, che realizza progetti e mette a punto le antiche formule alchemiche per generare la vita, passando al nostro protagonista gli oscuri segreti della sua arte.

Ognuno di questi elementi contribuisce a creare un universo affollato e claustrofobico nel quale Kaspar sembra trovarsi decisamente a suo agio, ma che a tratti inquieta lo spettatore, anche lui smarrito tra ciò che è reale e ciò che invece non lo è. La struttura del film, per dichiarazione dello stesso autore, è quella di un quaderno di appunti che comprende foto, pupazzi, animazioni, disegni, schizzi e appunti, un diario filmato della mente stessa di Kaspar, interpretato da Lorenzo Pedrotti.

Krokodyle

E proprio in Pedrotti il film trova la sua vera e propria anima, poiché è dalla sua voce che  veniamo guidati attraverso i vari capitoli della storia, una voce calma, dolce, in piacevole contrasto con  le atmosfere spesso inquietanti che Bessoni costruisce, soprattutto attraverso l’utilizzo di grandangoli e con il fondamentale contributo di Leonardo Cruciano, realizzatore degli effetti speciali, e anche produttore del film, e della scenografa Briseide Siciliano. Tra gli altri interpreti si distinguono Jun Ichikawa, nel ruolo di Helix, che con la sua delicata bellezza riesce a dare corpo e vita ad uno dei personaggi più affascinanti del film; Francesco Martino è Bertold, in questo caso forse il meno convincente, al quale è affidato la splendida citazione del film di Wim Wenders Il Cielo Sopra Berlino, e il bravo Franco Pistoni, visto già in Imago Mortis, è Schulz.

Krokodyle

Krokodyle si presenta con un film privo di narrazione, ma sarebbe più corretto dire che la sua storia non è drammatizzata, poiché è semplicemente raccontata dalla voce del protagonista che nella sua ironica deliranza farcisce il racconto di citazioni fiabesche e grottesce, dall’Alice di Carrol al Pinocchio di Collodi, il tutto accompagnato da una colonna sonora composta da brani classici tra cui il bellissimo Carnevale degli Animali già utilizzato da Terrence Malick nel suo secondo film, I Giorni del Cielo, brano che ben si associa alla sospensione temporale e spaziale che il film suggerisce.

Forte anche della splendida fotografia di Ugo Lo Pinto, Krokodyle può definirsi un coraggioso esperimento di cinema indipendente, un prodotto purtroppo poco vendibile, ma molto affascinante, macabro e ironico allo stesso tempo, animato da uno spirito di ricerca e di onestà che probabilmente il cinema italiano ha smarrito.

Bryce Dallas Howard passa alla regia

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Un Breakfast Club per la mia generazione” così Bryce Dallas Howard definisce il suo prossimo film. La novità è che la figlia di Ron Howard, proprio come il padre, si prepara a dirigere questo film per il quale ha anche scritto la sceneggiatura in collaborazione con Dane Charbeneau.

Un buon esempio di cinema italiano: Il Gioiellino

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La Leda è una delle maggiori aziende agro-alimentari del Paese: ramificata nei cinque continenti, quotata in Borsa, in continua espansione verso nuovi mercati e nuovi settori. Quello che si dice un gioiellino.

Dal ring alla sala: The Fighter

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Dal ring alla sala: The Fighter

Finalmente The Fighter arriva anche in Italia. Questo fine settimana potremmo finalmente tutti gustare la grande interpretazione di tutto il cast, parte del quale (mi riferisco a Christian Bale e Melissa Leo) è stato premiato anche con l’Oscar per il miglior attore nella categoria non protagonista.

La storia vera parla di Dicky, un uomo che è l’orgoglio dell’intera cittadina ora caduto in disgrazia, e del suo fratellastro Micky, a sua volta un puglie, la cui carriera è appena agli esordi ed è gestita dalla madre Alice. Nonostante il suo impressionante gancio sinistro, Micky continua a perdere sul ring. L’ultimo combattimento affrontato da Micky finisce quasi per ammazzarlo, e a quel punto viene persuaso dalla sua ragazza, Charlene, a tentare qualcosa di estremo: dividersi dalla sua famiglia, perseguire i suoi interessi e allenarsi senza l’inquieto fratello. Fino a che, a Micky non viene offerta l’opportunità di una vita: combattere per il titolo. Ma presto Micky capisce che avrà bisogno del fratello e di tutta la sua famiglia per poter vincere.

altLa trama è chiara: si parla di vittoria e sconfitta, non solo sul ring ma anche nella vita, e di legami, quelli familiari che a volte vanno al di là dei legami di sangue. A dirigere David O. Russell, regista e sceneggiatore, che nel 1994 ha visto premiare al Sundance Film Festival il suo primo film Spanking the Monkey, e che ha ottenuto anche due nomination agli Indipendent Spirit come miglior opera prima e migliore sceneggiatura. Il suo secondo film è stato Amori e disastri, entrato nel 1996 nella lista dei top ten di oltre trenta film. Ma si ricordano di lui anche Three Kings del ’99 e il più recente I Heart Huckabees – Le strane coincidenze della vita.

Per The Fighter, Russell ha anche ottenuto una nomination come miglior regista, statuetta andata poi al collega Tom Hooper per Il Discorso del Re la scorsa notte al Kodak Theatre. Il film si distingue per una straordinaria prova collettiva del cast, Mark Wahlberg che interpreta Micky, offre una buona prova  affiancato da un Christian Bale che offre una delle sue interpretazioni migliori nei panni del problematico ed emaciato Dicky. Anche le donne alzano la voce in questo film e Melissa Leo e Amy Adams rappresentano molto bene il ‘sesso debole’ in un mondo governato dai pugni dentro e fuori dal ring.

Il film uscirà in Italia il 4 marzo.

Jonze e Kaufman trovano i soldi

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Avevamo tempo fa accennato ad una nuova collaborazione di Spike Jonze e Charlie Kaufman, e pare che il progetto abbia finalmente trovato i finanziamenti! Per quello che riguarda l’aspetto ‘artistico’ adesso si sa anche di cosa si tratta: il film sarebbe una satira nella quale i principali leader mondiali si riuniscono per strutturare una comune agenda riguardo alcuni problemi globali, come il prezzo del petrolio o i tanti conflitti che insanguinano il pianeta.

Il Gioiellino di Molaioli presentato all’Adriano

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Il Gioiellino di Molaioli presentato all’Adriano

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Toni Servillo, Remo Girone e Andrea Molaioli sono stati i protagonisti, questa mattina, della conferenza stampa de Il Gioiellino, ultimo film dei regista de La Ragazza del Lago, che mette in scena un film a metà strada tra l’apologo morale, l’esigenza artistica con una virata sul film d’inchiesta liberamente ispirato alla vicenda del crac Parmalat.

Il Gioiellino: recensione del film con Sarah Felberbaum

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Il Gioiellino: recensione del film con Sarah Felberbaum

Un gioiellino, questa è la Leda (ne Il Gioiellino), azienda agro-alimentare estesa ai cinque continenti, quotata in borsa, e alla continua ricerca di mercati sui quali espandersi. Amanzio Rastelli, padrone dell’azienda, ha messo a capo della sua ‘creazione’ la famiglia (figlio e nipote) e alcuni amici, non troppo qualificati ma capaci e degni di fiducia. Ma il gruppo si indebita e il falso in bilancio non basta più a coprire il buco che si trasformerà in una vera a propria voragine che trascinerà sempre più a fondo Rastelli e tutti suoi collaboratori.

Il Gioiellino, diretto da Andrea Molaioli, si ispira al crac Parmalat e indirettamente a tutti quei fallimenti che hanno colpito aziende grandi e piccole, italiane e non. Molaioli, dopo La ragazza del lago, ritrova la super star Toni Servillo, questa volta in un ruolo nel quale non siamo troppo abituati a vederlo, non è un leader né colui intorno al quale gravitano tutte le attenzioni, ma si autodefinisce ‘il Capo’ ed è in qualche modo artefice della vicenda narrata. Sempre molto bravo questa volta però non può fare affidamento sulla sua incredibile mimica, ma la sua voce e la sua presenza scenica fanno il resto. Accanto a Servillo un ottimo Remo Girone nei panni di Rastelli, convincente e integerrimo, l’attore incarna secondo gli sceneggiatori la blanda schizofrenia, costitutiva della società italiana, di coloro che davanti al disastro fingono che tutto sia in ordine. A completare il terzetto di protagonisti la bella Sarah Felberbaum, che interpreta Laura, nipote di Rastelli e capace donna d’affari, scaltra e passionale.

Il Gioiellino

Molaioli conduce senza indugio un buon film, che per la prima parte risulta sinceramente godibile ma che al momento del cambio di registro, quando cioè si viene a contatto con i primi sentori di problemi finanziari, non muta il ritmo del suo racconto, dilatando i tempi e saltando i passaggi, peccando principalmente di mancanza di chiarezza nella narrazione. Il che è un gran peccato, considerando che per il resto il film aveva tutte le potenzialità per essere un prodotto davvero bello: a contribuire al suo volare artistico, oltre ai già citati grandi attori e al racconto ben condotto nella prima parte, concorrono una considerevole colonna sonora, una splendida fotografia di Luca Bigazzi e una sceneggiatura buona soprattutto nei dialoghi ricchi di una sottile ironia attribuibile soprattutto al personaggio di Servillo.

Il Gioiellino è comunque un buon film, ben confezionato, che racconta una pagina non molto felice, e forse neanche conclusa, della storia di questa grande crisi economica mondiale, e italiana.

Il Gioiellino

Carlito’s Way, il film di Brian De Palma

Carlito’s Way, il film di Brian De Palma

Carlito’s Way è il film del 1993 diretto da Brian De Palma con Al Pacino, Sean Penn, John Leguizamo e Viggo Mortensen.

 

Carlito’s Way è un film del 1993 diretto da Brian De Palma, con Al Pacino e Sean Penn. E’ solo apparentemente uno dei tanti film sulla malavita del bronx. Trattasi invece di un film sui sogni che si spezzano tragicamente, sulla voglia di liberarsi da un passato scomodo, sulle amicizie finte e di convenienza. L’interpretazione di Al Pacino è superlativa. Il ruolo di Carlito sembra essere stato inventato apposta per lui. Ottimo anche Sean Penn, nella parte del sedicente avvocato. Anche i personaggi che ruotano intorno ai protagonisti reggono bene il confronto e sono ottimi comprimari. Stupendo il finale, che lascia tristemente basiti.

Carlito’s Way, la trama

Carlito's WayLa trama. Harlem, 1975. Grazie alla bravura del suo avvocato David Kleinfeld (Sean Penn), Carlito Brigante (Al Pacino), vera leggenda negli ambienti malfamati, riesce ad uscire di carcere dopo appena 4 anni, per buona condotta e chiari intenti di voler cambiare vita. A questo scopo, rileva anche un locale ben avviato, “El Paraiso”, frequentato anche da boss di quartiere.

Le sue buone intenzioni si scontrano presto con il suo scomodo passato che lo verrà a cercare, e scoprirà che l’avvocato lo ha fatto uscire per un proprio tornaconto, diventato anche lui ormai un boss a tutti gli effetti. Nonostante ciò, cerca di coltivare il suo sogno insieme alla bella Gail, dalla quale il carcere ha allontanato. Ma la strada è in salita.

Il film è tratto da due romanzi: Carlito’s Way (1975) e After Hours (1979) di Edwin Torres. Si decise di usare il titolo del primo romanzo per evitare che la pellicola potesse essere confusa con l’omonimo film di Martin Scorsese del 1985. Nel 2005 fu girato un prequel destinato al circuito home video, intitolato Carlito’s Way – Scalata al potere. Un lungometraggio che non ha certo lasciato il segno.

La carriera del regista italo-americano Brian De Palma è caratterizzata da numerosi alti e bassi, avendo alternato film di successo a veri flop. Il primo lungometraggio di De Palma, Murder à la Mode (1968,) ottenne subito un buon successo, ma per ripetersi dovrà aspettare quasi 10 anni. Infatti, torna a far parlare di sé con il film horror Carrie, lo sguardo di Satana (1976), tratto da un romanzo di Stephen King, con John Travolta e Sissy Spacek.

Si ricordano anche Scarface (1983), sceneggiato da Oliver Stone con uno straordinario Al Pacino; Gli intoccabili (1987), con un cast all-star: Kevin Costner, Robert De Niro, Andy Garcia e Sean Connery, il quale – scelto all’ultimo dal regista, che aveva optato precedentemente per Kirk Douglas, Gene Hackman e James Stewart – vincerà un Oscar come miglior attore non protagonista; Mission Impossible del 1996 con Tom Cruise; Mission to Mars (2000), forse l’ultimo film che ha lasciato davvero il segno.

De Palma è stato anche nominato 5 volte ai Razzie Awards come peggior regista dell’anno per i film: Vestito per uccidere, Scarface, Omicidio a luci rosse, Il falò delle vanità e Mission to Mars. Sean Penn e Brian De Palma avevano già lavorato insieme in Vittime di guerra del 1989. Giancarlo Giannini è stato premiato con il Nastro d’argento per il doppiaggio di Al Pacino.

Vincere di Marco Bellocchio con Filippo Timi

Vincere di Marco Bellocchio con Filippo Timi

Vincere è un film di Marco Bellocchio uscito nel 2009, con Giovanna Mezzogiorno e Filippo Timi nei panni rispettivamente di Ida Dalser e di Benito Mussolini giovane, nonché del figlio non riconosciuto da quest’ultimo, Benito Albino. Un film da consigliare, perché ben fatto, ma soprattutto, perché ci narra una vicenda che i libri di storia e i documentari non ci hanno mai raccontato, vuoi per censura, vuoi per mancanza di prove inconfutabili. Ma a Bellocchio è bastato guardare un documentario della Rai del 2005 per restarne colpito e decidere di farne un film, dando a tanti l’opportunità di venire a conoscenza di una delle tante storie taciute del nostro Paese; storie che riguardano tanto i potenti, quanto chi li ha amati senza essere contraccambiati.

Vincere, la trama

In Vincere Benito Mussolini è da giovane un fervente socialista, pacifista, anticlericale, direttore del giornale l’Avanti. Ma dentro di sé cresce una spinta propulsiva, egoista, ambiziosa, quasi sovrumana. Una spinta che lo porta a lasciare il partito e il giornale e fondare un Movimento (i fasci di combattimento) e un proprio giornale, Il Popolo d’Italia. Partecipa pure alla Prima Guerra Mondiale. Ad accompagnarlo in questa evoluzione o involuzione (dipende dai punti di vista) c’è Ida Dalser, ragazza passionale quanto lui. Dalla loro unione clandestina ed extraconiugale nasce Benito Albino, ma entrambi vengono a poco a poco messi ai margini da quello che diventerà il Duce d’Italia. Prima li fa rinchiudere in una cascina in campagna e poi li divide facendoli rinchiudere rispettivamente in un manicomio e in un orfanotrofio. Ma la giovane Ida non si da per vinta.

Marco Bellocchio ci racconta una storia cancellata dai libri di scuola o di saggistica. La storia di una donna che ha difeso fino in fondo un amore impossibile. Una passione trasmessa allo stesso figlio, che pure non ha mai cancellato il suo vero nome. L’interpretazione degli attori principali è molto coinvolgente, tanto che riescono a trasmettere appieno allo spettatore tutti i sentimenti che i personaggi interpretati provano dentro o esternano.

La Mezzogiorno interpreta al meglio l’audacia di una donna che non vuole rinunciare al suo amore e alla sua passionalità per un uomo diventato inarrivabile; sfidando perfino le regole assurde ed opprimenti che egli aveva messo in piedi con tanto di Regime autoritario. Quanto a Timi, si immedesima ottimamente nel ruolo di un giovane Mussolini in ascesa, ha sempre uno sguardo perso e soprappensiero, che tradisce il pensiero per chissà quale nuova meta da superare dall’alto della propria instancabile ambizione. Con uguale bravura interpreta anche il loro figlio clandestino, Benito Albino, il quale fu rinchiuso in un orfanotrofio col cognome della madre. Molto ben riuscita l’imitazione del padre da parte del figlio, un’imitazione ai limiti della nevrosi. Quella nevrosi che lo porterà all’auto-distruzione.

È stato l’unico film italiano in concorso al Festival di Cannes del 2009 e premiato ai David di Donatello 2010 con otto premi su quindici candidature, fra cui quello per il miglior regista. Non ha vinto quello per il miglior film, conquistato da L’uomo che verrà, ambientato sempre durante la Seconda Guerra Mondiale.

Una parigina alla riscossa: Melanie Laurent

Una parigina alla riscossa: Melanie Laurent

Non prendere lezioni di recitazione, non imparare a memoria le tue battute, non aver paura d’essere ridicola.” Pochi i consigli che Melanie Laurent ha ricevuto dal suo mecenate cinematografico Gerard Depardieu e che con dedizione e volontà le hanno consentito di costruirsi in breve tempo un’interessante carriera.

Melanie Laurent, biografia

Parigina DOC, Melanie Laurent nasce nella capitale francese il 21 febbraio 1983, figlia di una professoressa di danza e di un doppiatore (è la voce di Ned Flanders nella versione francese de I Simpson): nonostante le velleità artistiche della famiglia il primo approccio col mondo del cinema avviene in modo assolutamente casuale a soli 13 anni, accompagnando una sua amica ad un’audizione per un ruolo in Asterix e Obelix contro Cesare; galeotto allora l’incontro con Depardieu, che dopo aver notato la giovane dietro le quinte le propose subito un ruolo, scritturandola nel suo film Un pont entre deux rives dove interpreta il ruolo di Lisbeth. Segue un periodo di intensa attività in patria con diverse pellicole, da Ceci est mon corps (2000) di Rodolphe Marconi con Louis Garrel e Jane Birkin, a Embrassez qui vous voudrez (2002), dove interpreta la fidanzata di Gaspar Ulliel, e la fiction Il partigiano Moulin.

Melanie Laurent, filmografia

Nel 2004 torna a essere diretta da Rodolphe Marconi in Le Dernier Jour, dove interpreta nuovamente la ragazza di Ulliel, stavolta messa da parte da lui per l’amore omosessuale verso un amico d’infanzia e l’anno dopo è nuovamente sugli schermi in Tutti i battiti del mio cuore di Jacques Audiard con Roman Duris, nel ruolo dell’amante di un boss della mala russa. Il 2006 è un anno importante grazie al film Je vais bien, ne t’en fais pas di Philippe Lioret dove interpreta il ruolo di Lili, diciannovenne disperata per la separazione dal fratello gemello col quale ha un fortissimo legame, prova che le fa vincere il premio Cesar e il Lumiere come migliore promessa del 2007.

Segue nel 2008 Parigi di Cédric Klapisch, opera corale dove ritrova Roman Duris, per interpretare una studentessa della Sorbona oggetto dell’ossessione del suo professore di storia (interpretato da Fabrice Luchini) che cerca di conquistarla dedicandole versi di Charles Baudelaire. Nello stesso anno recita nel disperato L’amore nascosto di Alessandro Capone, dramma dai toni inquietanti che scava nella mente distorta di Danielle (interpretata da Isabelle Huppert), ricoverata in un ospedale psichiatrico dopo l’ennesimo tentativo di suicidio: a Melanie il ruolo di Sophie, figlia odiata e respinta sin dalla nascita, algida e misteriosa che come un fantasma appare alla ricerca di risposte nella stanza di Danielle e cerca disperatamente di superare l’innaturale odio di una madre verso la sua creatura con esiti tragici.

Il 2009 sarà l’anno che finalmente le porterà la fama internazionale: Quentin Tarantino la consacra regina assoluta del suo Bastardi senza Gloria, dove interpreta l’ebrea Shoshanna Dreyfuss: ormai entrata nel mito la perfomance della Laurent, una metamorfosi di odio per una ragazza indifesa e terrorizzata, sporca del sangue dei familiari e in fuga dalle grinfie del terribile Hans Landa nelle prime scene, per diventare la proprietaria di un cinema animata da spietata sete di vendetta; con sguardo assatanato fra le fiamme, con una risata fragorosa capace di tormentare i più terribili incubi, si impone sullo schermo per realizzare la più impossibile e allettante della fantasie: uccidere Hitler e cambiare il corso della storia. «Il suo obiettivo? Uccidere Hitler – conferma Melanie Laurent – È una tipica eroina tarantiniana, una donna e una guerriera. Comincio il film in salopette e lo finisco in veletta e abito da sera. Come temperamento, mi sento molto vicina a lei: sono ebrea anch’io, e fin da ragazzina ho sognato la stessa cosa, eliminare il Fuhrer».

Dopo i fasti di Tarantino Melanie decide di concedersi la commedia Il Concerto Radu Mihaileanu e con Aleksei Guskov: qui interpreta Anne Marie Jacquet, grande violinista alla ricerca del proprio passato, che accetta di suonare Tchaikovsky insieme a una stramba orchestra di musicisti russi, cacciati dal regime sovietico e in cerca di riscatto, arrivati a Parigi grazie a uno scambio d’identità. Nel 2010 interpreta Annette Motod in Vento di primavera di Roselyne Bosch, nei panni di un’infermiera che si adopera per aiutare le famiglie ebree durante i rastrellamenti del 1942 nel quartiere della Butte Montmartre. Dopo aver terminato le riprese del suo primo lungometraggio da regista Les Adoptés, ha registrato il suo primo album musicale con il nuovo compagno Damien Rice. «Sono iperattiva, non riesco a stare ferma. Mi pare di non avere abbastanza tempo per realizzare tutto quel che ho in mente. Vacanze? Mi annoiano, al massimo riesco a prendermi un giorno solo, tutto per me, per fare shopping, comprarmi delle scarpe». La bella Shoshanna sembra inarrestabile: provate a fermarla.

Addio Jane Russell

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Si e’ spenta nella sua casa californiana di Santa Barbara, a 89 anni, Jane Russell, uno dei piu’ famosi sex symbol di Hollywood degli anni ’40 e ’50.

In arrivo Bridget Jones 3

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Renée Zelleweger potrebbe indossare nuovamente i goffi panni di Bridget Jones ad eccezione però che non sia costretta ad ingrassare per il ruolo.

Renée Zelleweger ridiventa Bridget?

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Renée Zelleweger potrebbe indossare nuovamente i goffi panni di Bridget Jones ad eccezione però che non sia costretta ad ingrassare per il ruolo.

Will Smith diventerà Giobbe?

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smith

“Joe è un uomo che vive il sogno americano. Ha una bella casa con lo steccato bianco, dei bambini e una moglie fantastica, delle belle auto. Dio e il diavolo si incontrano ogni 1000 anni per scommettere sulla vita di un uomo, e il destino del mondo è a rischio. Quello che ci capita nel corso di una vita intera, a quest’uomo capita in una settimana. E’ un dramedy, cioè, di base è una commedia, ma con un nucleo molto drammatico”.

Tarantino si da al western all’italiana

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tarantino copia

Finalmente Quentin Tarantino si è deciso ad uscire allo scoperto. Il suo prossimo progetto sarà uno spaghetti western, genere di film che da tempo sogna di fare e che a forza ha inserito in tutti i suoi film precedenti, da Le Iene ai Bastardi senza Gloria.

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