Home Blog Pagina 422

The Knick: Trailer con Clive Owen della serie di Steven Soderbergh

0

The KnickCinemax ha rilasciato un nuovo trailer per The Knick, la serie tv diretta da Steven Soderbergh, con protagonista Clive Owen.

The Knick si svolge nel 1900 a New York, al Knickerbocker Hospital, dove vi lavora un chirurgo (Owen), in un’epoca in cui non ci sono antibiotici, le procedure mediche erano estremamente pericolose e il tasso di mortalità molto elevato.

Diretta dal Premio Oscar Steven Soderbergh, la serie tv è stata scritta da Jack Amiel e Michael Begler e trai i produttori esecutivi figurano Soderbergh,  Clive Owen, Michael Sugar e Gregory Jacobs.

The Knick è composta da 10 episodi, che andranno in onda a partire da venerdì 8 agosto via Cinemax. Nell’attesa, ecco il primo trailer esteso.

http://youtu.be/r_xvw-_YJSo

Fonte: Collider

The Knick: Clive Owen nelle foto promozionali della nuova serie tv

0

Arrivano i poster promozionali della nuova attesa serie con protagonista Clive OwenThe Knick, che andrà in onda con una prima stagione composta da 1o episodi sul canale via cavo USA Cinemax.

CLICCA SULL’IMMAGINE PER VEDERE TUTTE LE FOTO PROMOZIONALI: 

the-knick-cinemax-posterTra gli sceneggiatori e produttori esecutivi ci saranno Jack Amiel e Michael Begler.  The Knick si svolge a New York nel 1900 con protagonisti una serie di chirurghi talmente innovativi da ribaltare le sorti della scienza e di come la stessa chirurgia viene vista.

 

The Knick recensione della serie con Clive Owen

Dopo tanto cinema e qualche annuncio di ritiro arriva in anteprima il nuovo lavoro di Steven SoderberghThe Knick, serie televisiva period drama creata da Jack Amiel e Michael Begle e trasmessa dal network via cavo Cinemax e in arrivo in Italia grazie Sky Atlantic dall’11 novembre 2014. Protagonista l’attore Clive Owen che sarà al Festival di Roma per presentare lo show.

Soderbergh approda alla serialità televisiva dopo aver lungamente manifestato il suo interesse verso la libertà creativa che lo show televisivo può garantire.

The_Knick_Promo_PosterAmbientato nella New York del 1900, la serie televisiva parla del brillante dottor John Thackery che è costretto ad assumere la guida del reparto di chirurgia del Knickerbocker Hospital, noto semplicemente come “The Knick”, dopo l’improvviso suicidio del suo mentore, J.M. Christiansen. Thackery, medico di fama che opera con innovative tecniche di chirurgia, è tuttavia afflitto da dipendenza da cocaina. L’ospedale, gestito dalla figlia del principale finanziatore, Cornelia Robertson, tenta di porre rimedio all’indebitamento attirando pazienti benestanti, cercando di non sacrificare la qualità delle cure. Cornelia è artefice, nonostante le opposizioni di Thackery, dell’ingresso nell’equipe di chirurgia di Algernon Edwards, medico di colore formatosi in Europa.

Partendo dalle premesse, qualcuno potrebbe pensare che si tratti del classico medical drama, ambientao però all’inizio del ‘900. Niente di più sbagliato.

Lo show si dipana su due binari paralleli, seguendo una struttura che raramente in uno show tv sono abilmente bilanciati come in questo caso. Il fulcro della storia è John Thackery (Clive Owen), illustre chirurgo stacanovista, impegnato a innovare il mondo della medicina e alle prese con la sperimentazione di nuove tecniche, nuovi arnesi da sala operatoria e soprattutto nuova conoscenza dell’anatomia umana. In secondo piano c’è invece la natura umana, intesa come i rapporti che si sviluppano, si sgretolano e si ricompongono come accade proprio alle tecniche sperimentare dal protagonista. Il punto più alto del lavoro di Soderbergh è senza dubbio la messa in scena, che è di pregevole fattura, e sia gli ambienti che le atmosfere accompagnano lo spettatore con immediatezza nella New York di inizio XX secolo, facilitando anche l’approccio con la natura più medical del drama targato Cinemax. A tutto questo fanno da eco invece i movimenti di macchina e la regia di Soderbergh sempre virtuosa, ma anche servizievole e incalzante secondo le necessità.

Ciliegina sulla torta è invece la parte più macabra dello show, considerato che si parla pur sempre di amputazioni, malformazioni congenite e deformità varie, che senz’altro ingolosiranno gli appassionati più fervidi al genere Horror. Infine, va menzionata la performance del protagonista, Clive Owen, impeccabilmente a suo agio nella parte di chirurgo costretto a prendere le redini di un ospedale in continua lotta tra indebitamento e strozzinaggio.

The Knick 2: rinnovata la serie con Clive Owen e Steven Soderbergh

0

The Knick 2Cinemax conferma una seconda stagione per il sanguinolento serial con protagonista Clive Owen. The Knick 2 entrerà in produzione all’inizio del prossimo anno e conferma al timone Steven Soderbergh, regista che ha contribuito a fare grande la prima stagione.

Festival di Roma 2014: intervista a Clive Owen

The Knick recensione della serie con Clive Owen

La stagione andrà in onda nel periodo a cavallo tra autunno e estate, mentre la HBO potrebbe replicare il ‘favore’ e mandare in onda le puntate probabilmente nella sera del venerdì, come accaduto quest’anno.

 

The Knick 1×09: anticipazioni e promo

0

Si intitola The Golden Lotus, The Knick 1×09,  il nono episodio della prima stagione di The Knick, la serie TV di Steven Soderbergh con Clive Owen.

In The Knick 1×09, Un crimine eseguito a notte tarde porta una brutta luce sul Knick, forzando Robertson(Grainger Hines) ad arrivare con una corruzione. Lucy fa di tutto per ottenere la droga. Un appello del sempre più disperato Thackery per ottenere un anticipo da un venditore di medicine brevettate resta inascoltato. Gallinger inizia a perdersi quando il comportamento di Eleanor diventa più strano; Cornelia ed Edwards (Andre Holland) hanno soluzioni diverse per un problema che condividono.

 

The Knick 1×06: anticipazioni e promo della serie con Clive Owen

0

Si intitolerà Start Calling Me DadThe Knick 1×06, il sesto episodio della serie televisiva targata  Cinemax che vede protagonista l’attore Clive Owen nei panni di un pioniere chirurgo.


The Knick 1×06 In The Knick 1×06, Thackery (Clive Owen) e Bertie (Michael Angarano) testano una nuova procedura operatoria; Cornelia (Juliet Rylance) ha qualche ripensamento in merito alle sue imminenti nozze. Thackery considera un’offerta di un venditore, mentre Everett (Eric Johnson) tenta di capire come aiutare Eleanor (Mayak Kazan) a superare il suo dolore.Barrow (Jeremy Bobb), invece, ha a che fare con del vecchio merchandising. Edwards(Leon Addison Brown), infine, mette la sua carriera a rischio a causa di un incontro fortuito.

The Knick 1×07: anticipazioni e promo con Clive Owen

0

Si intitolerà Get The RopeThe Knick 1×07, il settimo episodio della nuova serie trasmessa dal network Cinemax diretta da Steven Soderbergh e interpretata da Clive Owen.

The Knick 1x07In The Knick 1×07,  L’accoltellamento di un poliziotto a opera di un uomo di colore alza la tensione razziale in strada, e in The Knick, Thackery (Clive Owen) ed Edwards (Andre Holland) sono costretti a prendere un provvedimento. Everett (Eric Johnson) torna al lavoro in una sala operatoria completamente rinnovata, mentre Barrow (Jeremy Bobb) ha paura per la salute di Junia (Rachel Korine), Cornelia (Juliet Rylance) è impressionata dall’ingenuità di Edward, mentre Lucy (Eve Hewson, la figlia di Bono) viene scortata fino a casa.

The Kitchen: recensione del debutto alla regia di Daniel Kaluuya

The Kitchen: recensione del debutto alla regia di Daniel Kaluuya

Non sono bastate le tecniche di sceneggiatura applicata del Sundance’s Screenwriting and Directing Lab a consentire agli autori di The Kitchen di trovare una voce personale e distintiva per il loro progetto. L’idea di forte critica sociale alla base del soggetto selezionato nel 2016 per il workshop promosso dal Sundance Institute è rimasta sullo sfondo di un film le cui premesse, pur importanti sulla carta, sono rimaste tali.

Dopo aver chiuso la 67esima edizione del BFI London Film Festival, il debutto alla regia di Daniel Kaluuya, attore premio Oscar per Judas and the Black Messiah, co-diretto con Kibwe Tavares, è approdato il 19 gennaio su Netflix, promosso come un thriller sci-fi ambientato in una Londra futuribile e distopica. Etichette che sembrano più una copertura di marketing che il contrassegno effettivo di un film che si ferma sulla soglia, senza cucinare, pardon, approfondire un tema sugli altri per assegnare una spinta decisiva alla trama.

Nessun ‘thrilling‘ per lo spettatore di The Kitchen

Nessun ‘thrilling‘ corre lungo la schiena dello spettatore e il contesto tecnologico che dovrebbe caratterizzare la dimensione science-fiction rimane ben inferiore alla media dell’interazione con i vari device che la maggior parte di noi esperisce quotidianamente. Lo spettatore viene invitato ad immergersi in una metropoli del futuro che, tuttavia, rimane sempre dietro le quinte.

The Kitchen film
Credit © Netflix

Ad essere mostrato è invece il residuo di un mondo troppo poco lontano dalla realtà di oggi per essere definito distopico, basti pensare che parte del film è ambientata nelle realissime banlieu parigine, con gli esterni prestati dall’architettura dell’edificio Damiers de Dauphiné. The Kitchen è il nome del quartiere che riunisce un’umanità povera e sovraffollata di una città che non vediamo mai e di cui si può solo immaginare un’asettica organizzazione basata sul denaro al di fuori del recinto abitato da miseria e vitale disordine del quartiere stesso.

Gli abitanti dei palazzi fatiscenti che più che dalla Londra del futuro sono localizzabili nelle periferie del nostro presente senza ritocchi VFX resistono agli sgomberi effettuati con crescente violenza da parte della polizia, rimanendo tuttavia relegati a una dimensione scenografica rispetto alla vicenda intimistica del protagonista, Izi, interpretato dal rapper di origine giamaicana Kano, ovvero Kane Brett Robinson, qui al suo primo ruolo da protagonista assoluto. La trama rallenta quando nella vita di Izi, occupante tutt’altro che entusiasta di The Kitchen e poco incline alla solidarietà che gli altri abitanti cercano invece di portare avanti, arriva un adolescente orfano, Benji, interpretato dal convincente Jedaiah Bannerman, attore esordiente scoperto attraverso le piattaforme social.

È a questo punto che il film quasi si arresta completamente. Il giovane Benji è l’emblema di questa sospensione, incapace di trovare un filo conduttore che possa diventare per lui destino e posto nel mondo, diviso tra il desiderio di stabilire una relazione padre-figlio e il richiamo della banda di giovani di cui non condivide le modalità di rivolta sociale ma che pure gli offrono un senso di appartenenza meno esile del suo presunto padre.

The Kitchen Izi Benji
Foto di Chris Harris
– Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Eppure il film ha avuto una gestazione lunga otto anni: a raccontarlo è lo stesso Daniel Kaluuya, autore del soggetto e co-autore della sceneggiatura originale assieme a Joe Murtagh, che ha dichiarato di aver maturato l’idea nella storica bottega del suo barbiere di fiducia, portato anche sullo schermo nel ruolo di se stesso.

Ma che cos’è davvero The Kitchen?

La scintilla nasce da una conversazione su un gruppo di ragazzini che dopo aver rubato gioielli per milioni di sterline si trovano a rivenderli per poche centinaia di pounds. La visione dei poveri che restano poveri e la perdita definitiva della capacità di assegnare e assegnarsi un valore sono i temi che danno l’avvio al film per poi perdersi in una dimensione privata che diluisce la stessa potenzialità emozionale della storia: dimenticate il cappottino rosso di Schlinder’s List, se volete visitare ‘The Kitchen‘ dovrete farlo da soli.

Ma che cos’è davvero The Kitchen? Un laboratorio sociale dove si sceglie di salvarsi insieme perché diventare l’uno destinazione dell’altro è l’unica possibilità di sopravvivenza o l’ultimo rifugio di persone disperate che come Izi attendono solo l’occasione giusta per migrare verso una ‘Buena Vida’, come si chiamano i patinati appartamenti messi a disposizione dal sistema per chi ne ha facoltà economica?

Le vicende generali degli occupanti del quartiere e quelle particolari dei protagonisti si alternano in un costante gioco sfondo-figura che non arriva mai a compenetrarle davvero l’una all’interno dell’altra se non per isolati touch points che non bastano a segnare l’evoluzione narrativa dei personaggi.

The Kitchen: Domhnall Gleeson entra nel cast del film

0
The Kitchen: Domhnall Gleeson entra nel cast del film

Si arricchisce il già nutrito cast di The Kitchen, adattamento cinematografico del noto fumetto di casa Vertigo prodotto dalla New Line Cinema.

L’ultimo arrivato potrebbe essere Domhnall Gleeson, attualmente in trattative per ricoprire il ruolo del veterano del Vietnam Gabriel O’Malley al fianco dei confermati Melissa McCarthy, Elisabeth Moss, Tiffany Haddish, e Margo Martindale.

Anche se tratto da un fumetto DC/Vertigo, il film non farà parte del DCEU. L’ambientazione rimane Hell’s Kitchen, nella New York degli anni ’70, con il racconto di un gruppo di donne e mogli di noti mafiosi irlandesi. Quando i loro mariti vengono arrestati, le protagoniste prenderanno il comando delle azioni criminali rivelandosi molto più spietate e violente di quanto lo siano mai stati i loro coniugi. 

La regia e la sceneggiatura di The Kitchen sono state affidate a Andrea Berloff (nominato all’oscar con Straight Outta Compton), mentre le riprese inizieranno il prossimo Maggio. L’uscita nelle sale invece è fissata al 20 settembre 2019.

Domhnall Gleeson e Will Gluck: intervista al protagonista e al regista di Peter Rabbit

Fonte: The Hollywood Reporter

The King’s Man – Le Origini: uno special look

0
The King’s Man – Le Origini: uno special look

The King’s Man – Le Origini, il lungometraggio targato 20th Century Studios che rivela le origini della prima agenzia di intelligence indipendente, arriverà il 29 dicembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da con Ralph FiennesGemma ArtertonRhys IfansMatthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl con Djimon Hounsou e Charles Dance

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King’s Man – Le Origini, dal 23 febbraio su Disney+

0
The King’s Man – Le Origini, dal 23 febbraio su Disney+

Disney+ ha annunciato che il film 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini debutterà su Star, all’interno di Disney+, nei mercati internazionali selezionati e su Star+ in America Latina come indicato di seguito:

9 febbraio:  Gran Bretagna & Irlanda, Giappone, Corea
23 febbraio: Germania, Svizzera, Austria, Italia, Spagna, Norvegia, Svezia, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Australia, Nuova Zelanda, Taiwan, Singapore, Hong Kong, Lussemburgo
2 marzo:  America Latina

Negli Stati Uniti, The King’s Man – Le Origini debutterà su Hulu il 18 febbraio. The King’s Man – Le Origini è il prequel dei primi due film del franchise di Kingsman diretti da Matthew Vaughn: Kingsman – Secret Service e Kingsman – Il Cerchio d’Oro.

The King’s Man – Le Origini segue un uomo che deve correre contro il tempo per fermare i peggiori tiranni e menti criminali della storia che si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente.

The King’s Man – Le Origini, recensione del film con Ralph Fiennes

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da

Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The Kingdom: la storia vera dietro il film con Jamie Foxx

The Kingdom: la storia vera dietro il film con Jamie Foxx

Il regista Peter Berg si è negli anni distinto per opere di grande intrattenimento, dove si mescola grande azione a vicende il più delle volte realmente accadute. Titoli come Lone Survivor, Deepwater – Inferno sull’oceano e Boston – Caccia all’uomo propongono esattamente queste due combinazioni, offrendo dunque ritratti appassionanti e coinvolgenti dei fatti realmente accaduti su cui tali opere si basano. Prima di questi, nel 2007 Berg ha realizzato The Kingdom, il suo quarto lungometraggio nonché il suo primo thriller d’azione, incentrato su alcuni attentati terroristici verificatisi in Arabia Saudita.

Scritto da Matthew Michael Carnahan, sceneggiatore anche di Leoni per agnelli, World War Z e City of Crime, il film non è però del tutto basato su tali eventi, quanto piuttosto una libera rielaborazione di quanto avvenuto e di quanto ne è seguito. Il tutto ruota ad ogni modo intorno a situazioni particolarmente delicate e ad altro rischio, che Berg ha saputo rendere ulteriormente coinvolgenti grazie alle due doti da regista di genere. Con il contributo di un cast di celebri attori statunitensi, The Kingdom si è dunque affermato come un valido prodotto dal buon successo.

Per quanto non siano mancate critiche riguardo la rappresentazione che nel film viene fatta degli arabi, raffigurati prevalentemente in modo negativo rispetto ai personaggi americani, il film propone anche riflessioni che si spingono al di là di una facile distinzione tra bene e male. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune curiosità relative a The Kingdom. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Kingdom Jamie Foxx

La trama di The Kingdom e il cast di attori

Meglio partire sapendo qualcosa di più sulla trama. The Kingdom ha per protagonista l’agente FBI Ronald Fleury e il suo team, composto dall’ispettrice Janet Mayes, l’analista Adam Leavitt e l’artificiere Grant Sykes. Il gruppo si deve recare a Riyadh, nell’Arabia Saudita per individuare i responsabili dell’esplosione di una bomba che ha fatto strage di civili, causando anche un pericoloso incidente diplomatico. Circondati da un clima di scetticismo e ostilità nei loro confronti, il gruppo trova un alleato nel colonnello Faris Al-Ghazi, che cercherà di aiutarli nella risoluzione del complesso caso.

Ad interpretare l’agente Ronald Fleury vi è l’attore premio Oscar Jamie Foxx, dichiaratosi affascinato sia dalla complessità del personaggio che dalle implicazioni politiche presenti nella storia. Nel ruolo di Janet Mayes vi è invece l’attrice Jennifer Garner, la quale per via delle calde temperature si trovò ad avere un mancamento sul set, cosa che fece naturalmente fermare temporaneamente i lavori. Chris Cooper e Jason Bateman interpretano invece rispettivamente Grant Sykes e Adam Leavitt. L’attore Ashraf Barhom è il colonnello Farsi Al-Ghazi, mentre Richard Jenkins interpreta il direttore dell’FBI James Grace, un ruolo inizialmente offerto a Robert De Niro.

 

La vera storia dietro al film

Come anticipato, il film è solo liberamente ispirato ad alcuni eventi realmente accaduti e a partire dai quali è stata costruita la base della storia poi proposta nella pellicola. Questi sono i bombardamenti verificati nel 1996 al complesso noto come Khobar Towers, i due bombardamenti avvenuti nel 2003 nel complesso residenziale di Riyadh, in Arabia Saudita e, infine, il massacro avvenuto nel 2004 a Khobar, svoltosi tra due industrie petrolifere e il vicino complesso residenziale. Il primo di questi vide un camion bomba fatto esplodere adiacente all’edificio n. 131, una struttura di otto piani che ospitava membri dell’aeronautica degli Stati Uniti.

The Kingdom cast

In tutto, 19 membri del personale dell’aeronautica americana sono stati uccisi e 498 persone di varie nazionalità sono rimaste feriti. Gli Stati Uniti indicarono come responsabili i membri dell’organizzazione Hezbollah Al-Hejaz, ritenendo poi l’Iran colpevole di aver altresì organizzato l’attacco. Per quanto riguarda gli eventi del 2003, invece, le bombe fatte esplodere e che hanno causato 39 morti e circa 160 feriti, sono state attribuite agli estremisti islamici, i quali portavano avanti una campagna contro l’occidente e contro la guerra del Golfo portata avanti dagli Stati Uniti.

L’ultimo attacco a cui il film si ispira è infine il massacro verificatosi nell’arco di 25 ore tra il 29 e il 30 maggio 2004. Durante questo, uomini armati dichiaratisi membri di un gruppo chiamato “The Jerusalem Squadron” hanno ucciso 22 persone e ne hanno ferite 25. I loro obiettivi erano l’edificio della Arab Petroleum Investments Corporation e l’Al-Khobar Petroleum Center, nonché un complesso residenziale per lavoratori stranieri, l’Oasis Compound, nella città del Golfo di Khobar.

Ad essere uccisi sono stati ostaggi non di fede mussulmana, mentre quelli appartenenti ad essa venivano rilasciati. Tra le persone uccise, figura anche un italiano. I terroristi sono infine stati eliminati e gli ostaggi ancora in vita liberati. Questi tre eventi sono dunque serviti come spunto per il racconto del film, incentrato proprio su problematiche simili. Il racconto proposto, però, si discosta volutamente da una rappresentazione in tutto e per tutto fedele, così da far emergere ulteriormente una serie di temi e riflessioni riguardo al tema trattato.

Il trailer di The Kingdom e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Kingdom grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video e Apple TV. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 3 luglio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

The Kingdom of Dreams and Madness: trailer inglese del doc sullo Studio Ghibli

0

slice_studio_ghibli_logo_01

Avevamo già potuto vedere il trailer di The Kingdom of Dreams and Madnessdocumentario di Sunada Mami(Ending Note) dedicato allo Studio Ghibli, quasi un anno fa, ma senza poter capire granchè data la lingua giapponese. Ora è stato pubblicato online il trailer sottotitolato in inglese, pronto per il mercato statunitense. Ve lo mostriamo:

https://www.youtube.com/watch?v=cQ0QdgnYfwk#t=52

The Kingdom of Dreams and Madness è incentrato su Hayao Miyazaki, Toshio Suzuki e Isao Takahata, ovvero i tre co-fondatori dello studio,seguendoli durante le fasi di progettazione e lavorazione di Kaze Tachinu(The WInd Rises) eKaguya-hime no Monogatari(The Tale of Orincess Kaguya).

Sunada Mami ha ricevuto inoltre i complimenti dallo studio Ghibli per essere stata praticamente un fantasma che non ha minimamente fatto sentire o pesare la sua presenza mentre lo staff dello studio era al lavoro sulle opere sopraccitate.

Fonte: orgoglionerd

The Kingdom Exodus: recensione della serie di Lars Von Trier

The Kingdom Exodus: recensione della serie di Lars Von Trier

Nei regni catturati dalla nostra fantasia, le porte non si chiudono mai del tutto. Basta un’intuizione, un appiglio per drammatizzare un’inquietudine sotterrata nei meandri del subconoscio o, nel caso di Lars Von Trier, di un’inquietante ospedale. Dopo un quarto di secolo, il regista danese è tornato fuori concorso a Venezia 79 con The Kingdom Exodus, che costituisce la terza e conclusiva stagione della celebre miniserie del regista divisa in due parti, The Kingdom (2004) e The Kingdom 2 (2007). Von Trier è pronto a scatenare ancora una volta l’inferno sull’ospedale Riget, in cui ci aveva condotti per la prima volta nel 1994, cercando di replicare su schermo quello che David Lynch aveva fatto con Twin Peaks: ricalibrare le redini della narrazione seriale, avvicinarle al concetto di visione cinematografica, che sedimenta grazie a un uso inedito della suspense e del suo ben noto humor nordico.

Oltre alla protagonista Bodil Jorgensen, il cast di The Kingdom Exodus comprende Lars Mikkelsen, Nikolaj Lie Kaas, Mikael Persbrandt, Ghita Nørby, Nicolas Bro, Søren Pilmark, Peter Mygind, Laura Christensen, Udo Kier, Tuva Novotny e David Dencik. Alexander Skarsgård figura invece come guest star. I cinque episodi di The Kingdom Exodus verranno distribuiti su Mubi.

La trama di The Kingdom Exodus

Un enorme organismo di carne e sangue si è materializzato nelle stanze e nei corridoi di The Kingdom. In una notte buia e tempestosa, la sonnambula Karen intuisce che qualcosa non va e si reca al Regno per cercare delle risposte. Al suo arrivo, scopre che l’ospedale sta soffrendo e che lei è l’unica che può liberare il Regno dal suo tormento. Nle mentre, il medico svedese Helmer Junior è stato assunto da poco nell’ospedale e, ben presto, inizia a percepire un atteggiamento denigratorio da parte dei colleghi danesi. Essendo svedese, si impunta e lancia nuovi approcci in reparto, come la totale neutralità di genere, che ha conseguenze quasi fatali tra lo staff. Ma il male incombe sull’ospedale, qualcosa di incontrovertibile sta per accadere: l’Exodus. È ora che gli spiriti che circondano l’ospedale vengano divisi in chiari e scuri, e che il cancello venga localizzato e aperto. È ora che l’aria debba essere liberata dal grande gregge che non dorme mai.

Prendete Scrubs, celebre successo seriale con Zach Braff protagonista, e conditelo del grottesco: Riget Exodus inizia con un’esilarante battuta e, per tutte le sue cinque ore di durata, continuerà a ironizzare sulla negligenza del personale dell’ospedale, sul concetto di autorità e subordinazione, incapsulando il tutto in una strampalata rivistazione di quella che una volta era la soap opera di prima serata. Certo, la fruizione dei programmi televisivi è completamente cambiata, ma Von Trier – e soprattutto il direttore della fotografia Manuel Alberto Claro – cercano di riportare lo spettatore indietro nel tempo, abbracciando il seppia come accompagnamento cromatico di uno stato dell’essere che descrive tanto i personaggi che abitano il primo livello di realtà dell’ospedale Riget, quanto i fantasmi del passato, a cui la signora Karen (Bodil Jørgensen) cerca in qualsiasi modo di riconnettersi.

Un’ospedale che è anche casa

Karen ha dei conti in sospeso non solo con il Riget, ma anche con Von Trier stesso: il suo personaggio è l’estensione del disappunto dei fan della serie, che hanno dovuto attendere 25 anni per poter intraprendere di nuovo questo percorso luciferino. In realtà, perfino Von Trier e il co-sceneggiatore Niels Vørsel avevano supposto la futura ideazione di una terza e ultima parte di The Kingdom, che si configura anche come metaforico successore del delirante La Casa di Jack (2018). Più esistenze confluiscono nella trappola narrativa di Von Trier, specchio in realtà di anime costrette nel simbolisco incessante, nella raffigurazione distorta del male che dilaga e che preannuncia conseguenze di natura cosmica per il Riget.

Tempi morti lunghissimi, improvvisi cambi di tono e cumuli di informazioni vertiginose, un costante senso di terrore: forse la vecchia magia del Riget non risuona forte tanto quanto negli anni ’90, ma con The Kingdom Exodus Lars Von Trier ci conferma che la variopinta galleria di vecchi furfanti dell’ospedale può ancora coinvolgerci e che, forse, la casa che Jack voleva tanto costruire è stata completata.

The King: Timothée Chalamet nella prima foto del film che vedremo a Venezia 76

0

Timothée Chalamet è il protagonista della prima immagine ufficiale di The King, il film che sarà presentato a Venezia 76 nella selezione del Fuori Concorso. Il film è diretto da David Michôd ed è l’adattamento di Enrico IV, Parte prima e Parte seconda ed Enrico V.

La sceneggiatura è stata firmata da Michôd e Joel Edgerton e racconta dell’ascesa al potere del giovane Enrico V (Chalamet) alla morte del padre, quando si trova ad affrontare tumulti e tensioni politiche all’interno del suo Regno. Nel cast Edgerton interpreta Sir John Falstaff, Robert Pattinson è Luigi Delfino del Viennois, Ben Mendelsohn è Enrico IV, Sean Harris è Michael Williams, Lily-Rose Depp è Caterina di Valois, Thomasin McKenzie è Philippa d’Inghilterra.

Il film verrà distribuito da Netflix nei prossimi mesi.

La prima immagine di The King

the king
The King – Steven Elder, Timothée Chalamet, Sean Harris – Photo Credit: Netflix

The King: recensione del film con Timothée Chalamet

The King: recensione del film con Timothée Chalamet

The King è una libera rilettura di una delle tante opere di William Shakespeare, l’Enrico V. È un film con un cast di attori giovanissimi, tra i quali spicca per bravura e intensità Timothée Chalamet.

In The King la storia è quella inventata dal Bardo elisabettiano, che come un arcaico Tarantino si dilettava nel comporre poesia cruenta, fatta di girandole d’intrighi, lotte di potere, inganni, violenza e sangue. Il protagonista è Hal, principe d’Inghilterra ed Erede al trono, ma ribelle per sua natura e contrario al modo di governare dell’ingiusto padre. I dissidi con il genitore lo hanno portato lontano dalla corte, a vivere nel borgo insieme alla povera gente. Quando il padre muore, Hal viene incoronato Re d’Inghilterra, prendendo il posto del fratello ucciso in battaglia. Il suo nome da sovrano è Enrico V. Inizia per lui una dura lotta per difendersi da tranelli e tradimenti che lo trascineranno a entrare in guerra con la Francia. Unico fidato amico è un burbero cavaliere di nome Falstaff.

The King, il film

Il cinema ci ha abituato ormai a continue riletture dei drammi shakespeariani, con risultati originali e magnificamente riusciti, come il Macbeth di Roman Polanski, The Tempest di Derek Jarman, o Romeo+Giulietta di Baz Luhrmann, o ancora Titus di Julie Taymor, ma non mancano progetti discutibili, che certamente non meritano di essere ricordati. The King si pone tra le trasposizioni oneste e ben condotte, senza abbondare con l’originalità o le invenzioni, rimanendo saldamente ancorato a una messinscena storicamente credibile e ai limiti della ricostruzione storica, se non per qualche modernizzazione di costume e taglio di capelli. La trovata originale e vincente consiste nell’abbassare l’età ai protagonisti della sanguinosa vicenda, rendendo filologicamente giusta la durata della vita a quei tempi e attualizzando il gioco di potere tra ragazzi poco più che adolescenti.

Nonostante la grandezza dei mezzi produttivi, molte sequenze di battaglia risultano contenute, così come appaiono poco credibili alcune decisioni strategiche. Ma probabilmente si tratta di soluzioni adatte al palcoscenico teatrale, presenti nel canovaccio originale barocco, che una volta trasportate in un contesto cinematografico stentano a mantenere una giusta coerenza.

I personaggi sono ben dipinti, dai protagonisti fino alle tante comparse. Timothée Chalamet è perfetto nel ruolo di un giovanissimo Enrico V, con il suo piglio orgoglioso, il suo sguardo sincero e la sua energica foga di combattere, nonostante la sua stazza gracile e inadatta al pugnare. Non basta una cotta di maglia e un’armatura a renderlo un feroce cavaliere pronto a uccidere, ma è proprio questa la forza dirompente del suo personaggio. Anche Joel Edgerton, tra l’altro sceneggiatore del film, è a suo completo agio con spade e asce, facendo da robusto e maturo contraltare al piccolo Re. Lily-Rose Depp ha un ruolo piccolo ma determinante nello svolgimento finale della storia. Con poche inquadrature e battute fondamentali riesce a imporre la sua bravura e a rimanere impressa nella memoria.

Nel ripercorrere liberamente i versi di Shakespeare, con The King, David Michôd costruisce The King, un film che regala una riflessione profonda sulla brama di potere e sulla guerra, magnificamente interpretato da un manipolo di attori giovanissimi e godibile anche da chi non andrebbe mai a teatro per assistere a un sanguigno dramma elisabettiano.

The King: il primo trailer del film con Timothée Chalamet

0
The King: il primo trailer del film con Timothée Chalamet

E’ stato ufficialmente rilasciato il primo trailer del film The King, diretto dal regista David Michod con protagonista assoluto Timothée Chalamet, già apprezzato in Chiamami col tuo nome.

Scritto da Michod stesso insieme a Joel Edgerton, la storia è ispirata all’opera Enrico V di William Shakespeare. Protagonista è il giovane Hal (Chalamet), riluttante erede al trono che preferisce vivere tra la sua gente piuttosto che nella corte reale. Alla morte del tirannico padre, egli si trova tuttavia a dover affrontare tumulti e tensioni politiche all’interno del suo regno. Incoronato nuovo re, con il nome di Enrico V, si vedrà così costretto ad assumere quel poter a cui sperava di sfuggire. Chiamato al dovere, il giovane Enrico dovrà così gestire il caos e le guerre ereditate dal padre, aiutato tuttavia dal suo caro amico e mentore Falstaff, interpretato da Edgerton.

Nel cast del film sono presenti anche gli attori Ben Mendelsohn, Robert Pattinson, Lily-Rose Depp e Sean Harris. The King verrà presentato in anteprima fuori concorso il 2 settembre al Festival del Cinema di Venezia, che si svolgerà dal 27 al 7 settembre. Successivamente il film otterrà una distribuzione limitata nelle sale cinematografiche statunitensi dall’11 ottobre, per poi approdare sulla piattaforma streaming Netflix dall’1 novembre 2019.

Di seguito è possibile trovare il trailer ufficiale.

Fonte: Empire

The King: Dwayne Johnson protagonista del nuovo di Robert Zemeckis

0

Il regista Robert Zemeckis è già al lavoro sul suo prossimo film. Si intitolerà The King ed avrà come protagonista l’ormai lanciassimo Dwayne Johnson. L’attore interpreterà il re hawaiano Kamehameha, all’interno di uno script scritto da Randall Wallace, famoso per aver dato vita al cult Braveheart. La figura del re Kamehameha è già epica: fu il primo a riunire tutte le isole hawaiane, seguendo una profezia che lo indicava come unico sovrano. Storicamente fece avanzare la cultura del commercio tra i suoi sudditi per competere con le navi straniere dell’Europa che cominciarono a comparire sulle sue coste, terrorizzando la popolazione.

Da anni si cercava di portare sul grande schermo questa storia e le case di produzione hanno fatto letteralmente a gara per contendersi lo script. Ad averla vinta sono stati i dirigenti della New Line e della Warner Bros, con un piccolo contributo della Seven Bucks Productionsv dello stesso Johnson. Secondo i primi dati il film non potrà entrare in lavorazione prima del 2020 a causa degli impegni del regista ma soprattutto quelli dell’attore attualmente impegnato sul set di Jungle Cruise per la Disney e già scritturato per lo spin-off di Fast and Furious. Per lui sono anni d’oro che si coronano con l’ingaggio per questo ruolo che gli permetterà di valorizzare la sua origine samoana che orgogliosamente professa in ogni uscita pubblica.

FONTE: Comingsoon.net

The King’s Speech vince Toronto

0
The King’s Speech vince Toronto

TheKingsSpeech

E’ The King’s Speech il vincitore del premio del pubblico del Toronto International Film Festival, il premio principale del festival che negli ultimi anni ha coinciso con film che sono stati candidati al Premio Oscar come miglior film (Shine, Precious) o addirittura lo hanno vinto (American Beauty, The Millionaire, La Vita è Bella – vincitore dell’oscar come miglior film straniero).

The King’s Man: ecco il titolo ufficiale del prequel di Kingsman

0
The King’s Man: ecco il titolo ufficiale del prequel di Kingsman

Disney e 20th Century Fox hanno annunciato il titolo ufficiale del prequel di Kingsman Secret Service annunciato lo scorso anno che sarà diretto da Matthew Vaughn: il film si chiamerà The King’s Man e arriverà nelle sale il 14 Febbraio 2020.

Questa la prima sinossi rivelata dagli studios:

Mentre una raccolta dei peggiori tiranni della storia e criminali si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman.

Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

Kingsman: l’espansione della saga, tra prequel e serie tv

Fonte: THR

The King’s Man – Le Origini: nuovo trailer, al cinema dal 5 gennaio

0

Diretto da Matthew Vaughn, il nuovo lungometraggio 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini arriverà il 5 gennaio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. The King’s Man – Le Origini rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

Le riprese di alcune scene di The King’s Man – Le Origini si sono svolte in location torinesi e piemontesi come il Castello di Racconigi, la Reggia di Venaria e Palazzo Reale di Torino, mentre le scene in esterno hanno toccato Lungo Po Diaz a Torino e il comune di Venaria, in via Andrea Mensa.

The King’s Man – Le Origini: nuovi poster e uno spot, in attesa dell’arrivo il sala

0

I primi due film, Kingsman: The Secret Service e Kingsman: The Golden Circle, hanno generato un forte seguito per le storie a fumetti di Matthew Vaughn, tanto che adesso siamo pronti a conoscere il passato di questa organizzazione. Si tratta proprio di quello che si prefigge di raccontare The King’s Man – Le Origini.

Con un cast completamente nuovo di attori e personaggi, sembra che questa sarà un’esperienza molto diversa ambientata nel passato. Pur sapendo che Eggsy e Harry torneranno, ora è il momento di conoscere i luoghi e i volti che hanno dato origine a tutto:

The King’s Man – Le Origini, i character poster

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da  Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini  è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King’s Man – Le origini: la storia vera dietro il film

The King’s Man – Le origini: la storia vera dietro il film

Dopo il grande successo di Kingsman – Secret Service e il suo sequel Kingsman – Il cerchio d’oro – liberamente tratti dalla miniserie a fumetti dal titolo The Secret Service, pubblicata tra il 2012 e il 2013 da Mark Millar, con le illustrazioni del noto Dave Gibbons – si pensava che il regista Matthew Vaughn avrebbe realizzato un terzo film per concludere la trilogia. Tuttavia, Vaughn ha preferito dare la precedenza a The King’s Man – Le origini, un prequel dove si racconta la storia delle le origini dell’agenzia d’intelligence supersegreta conosciuta nei primi due film.

Il film, uscito in sala nel 2021, narra dunque di come, nel corso dei primi travagliati decenni del Novecento, i Kingsman si siano formati e si siano trovati da subito contretti a fronteggiare un pericolo di enormi proporzioni. Pur se questo prequel non ha ottenuto gli incassi sperati, ostacolato in ciò dalla pandemia di Covid-19, è ora ufficialmente un lavorazione un suo sequel diretto, ad oggi noto come The King’s Man: The Traitor, ambientato durante l’ascesa al potere di Adolf Hitler, presente come personaggio anche in questo film.

In attesa di poter vedere questo sequel, è bene riscoprire il film del 2021 grazie alla sua prima trasmissione televisiva. Per gli appassionati del genere, è infatti un titolo assolutamente da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The King’s Man – Le origini. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori, alle location italiane e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

The King's Man - Le origini cast attori
Ralph Fiennes e Harris Dickinson in The King’s Man – Le origini. Foto di Photo Credit: Courtesy of 20th C/Photo Credit: Courtesy of 20th – © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

La trama e il cast di The King’s Man – Le origini

Il film racconta come è nata l’agenzia di intelligence indipendente nota con il nome di Kingsman. Le radici della società segreta affondano nella Gran Bretagna della Prima guerra mondiale, dove si forma una generazione di guerrieri d’élite. Mentre i peggiori tiranni si riuniscono per organizzare una guerra che spazzi via milioni di vite umane, Orlando Oxford, anche noto con il nome in codice Artù, recluta infatti un gruppo di agenti per intraprendere una corsa contro il tempo, prima che sia troppo tardi. Da qui nascerà un nobile codice d’onore, quello dei Kingsman, impegnato nella silenziosa difesa dell’umanità intera.

Protagonista del film, nel ruolo di Orlando Oxford, è l’attore Ralph Fiennes. Accanto a lui si ritrovano gli attori Gemma Arterton nel ruolo di Polly Wilkins, membro della rete di spionaggio di Orlando Rhys Ifans in quelli di Grigori Rasputin, medico personale dello zar e anche agente e secondo in comando del Pastore; Matthew Goode in quelli di Max Morton alsia Il Pastore; e Tom Hollander in quelli di Re Giorgio. Completano poi il cast Harris Dickinson nel ruolo di Conrad Oxford, figlio di Orlando, Daniel Brühl in quelli di Erik Jan Hanussen, occultista e e il terzo in comando del Pastore, Djimon Hounsou nel ruolo di Shola, e Charles Dance in quelli di Herbert Kitchener.

Dove è stato girato The King’s Man – Le origini? Ecco le location italiane del film

Sebbene la maggior parte delle riprese di The King’s Man – Le origini si sono svolte nel Regno Unito, molteplici sono state anche le location italiane scelte per questo progetto. In particolare, sono state effettuate riprese in Piemonte, nella città di Torino e lungo il fiume Po, oltre che all’interno di due palazzi storici, ovver la Reggia di Venaria Reale, una delle residenze sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997; e la Palazzina di caccia di Stupinigi, sito a sua volta proclamato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Infine, alcune riprese si sono svolte anche al Castello Reale di Racconigi, in provincia di Cuneo.

The King's Man - Le origini storia vera
Tom Hollander e Kristian Wanzl Nekrasov in The King’s Man – Le origini. Foto di Photo Credit: Courtesy of 20th C/Photo Credit: Courtesy of 20th – © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved.

La storia vera dietro il film

Nonostante si basi su vicende di fantasia, The King’s Man – Le origini presenta un contesto ispirato a quello effettivamente esistente nel periodo della Prima guerra mondiale. Il film, inoltre, affianca accanto ai personaggi inventati altri realmente esistiti. Si ritrova infatti il monaco Rasputin e il generale tedesco Erich Ludendorff, ma anche l’illusionista austriaco Erik Jan Hanussen. Compaiono poi il Presidente degli USA Woodrow Wilson e il re Giorgio V, ma anche l’agente segreta Mata Hari, il generale britannico Horatio Herbert Kitchener, Adolf Hitler e Vladimir Lenin. Il personaggio di Max Morton è invece basato sul soldato tedesco Frederick Duquesne.

Oltre a ciò, sono riportati nel film una serie di episodi realmente avvenuti. Le prime panoramiche delle trincee con la voce fuori campo del Pastore, e in particolare la rappresentazione delle montagne di bossoli esauriti, sono ad esempio tratte da fotografie reali della battaglia della Somme. Combattuta tra luglio e novembre 1916, senza un chiaro vincitore, costò la vita a circa 700.000 soldati britannici e francesi e a 550.000 tedeschi. Come si vede, interi battaglioni furono falciati dal fuoco delle mitragliatrici e più di un milione di proiettili furono sparati solo nella prima settimana.

L’incidente del Telegramma Zimmermann è a sua volta un fatto storico reale. La Germania propose al Messico di invadere gli Stati Uniti per tenerli fuori dall’Europa anche se fosse stata dichiarata guerra. Al Messico furono offerti i territori dell’Arizona, del Nuovo Messico e del Texas, persi durante la guerra messicano-americana. Inoltre, come si vede nel film, il telegramma inviato all’ambasciatore tedesco a Città del Messico fu effettivamente intercettato dalla Gran Bretagna, decriptato e consegnato al Presidente Woodrow Wilson, che ne attese la conferma. Alla fine il Messico, che era in piena guerra civile, rifiutò la proposta tedesca.

The King’s Man – Le origini descrive poi correttamente il primo utilizzo dei campi di concentramento da parte dei britannici durante le guerre boere. La moglie di Oxford, Emily, è vagamente basata su Emily Hobhouse, un’attivista britannica che denunciò le condizioni deplorevoli dei campi di concentramento britannici durante la Seconda Guerra Boera. Infine, a un certo punto Conrad mostra al padre una piuma bianca, data come simbolo di codardia per non aver combattuto in guerra. Si tratta di una pratica reale utilizzata dall’Ordine della Piuma Bianca, un club che umiliava pubblicamente gli uomini che dovevano prestare servizio militare.

Il trailer di The King’s Man – Le origini e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The King’s Man – Le origini grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 18 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

The King’s Man – Le Origini: il trailer ufficiale italiano

0
The King’s Man – Le Origini: il trailer ufficiale italiano

È stato diffuso il trailer ufficiale italiano di The King’s Man – Le Origini, il film che racconta le origini dei Kingsman, i servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 14 febbraio 2020.

Mentre una manica dei peggiori tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman.

Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

The King’s Man – Le Origini: il primo trailer del film prequel

0
The King’s Man – Le Origini: il primo trailer del film prequel

È stato diffuso il primo trailer di The King’s Man – Le Origini, il film che racconta le origini dei Kingsman, i servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 14 febbraio 2020.

https://www.facebook.com/KingsmanIT/videos/359392711393739/

Mentre una manica dei peggiori tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman.

Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

The King’s Man – Le Origini: il nuovo trailer del prequel di Kingsman

0

Ecco il nuovo trailer originale di The King’s Man – Le Origini, il film che racconta le origini dei Kingsman, i servizi segreti protagonisti dell’omonimo dittico cinematografico diretto da Matthew Vaughn, in arrivo in sala il 18 settembre 2020.

Mentre una manica dei peggiori tiranni e criminali della storia si riunisce per organizzare una guerra di proporzione mondiale, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Questo sarà infatti il racconto delle origini dell’agenzia di intelligence indipendente che tutti conosciamo con il nome di Kingsman. Nel cast di The King’s Man – Le Origini sono stati confermati Ralph Fiennes, Matthew Goode e Harris Dickinson, e la storia sarà ambientata molto prima degli eventi narrati nel capitolo iniziale del franchise tratto dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons.

La versione originale del trailer:

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.
The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King’s Man – Le origini, recensione del film con Ralph Fiennes

0

Dopo due avvincenti film, la saga che vede protagonista l’agenzia segreta britannica per gentiluomini si arricchisce di un nuovo capitolo che ci porta indietro nel tempo, dove tutto è cominciato: The King’s Man – Le Origini.

Matthew Vaughn torna alla regia mentre il cast, per ovvie ragioni, è rivoluzionato, ma comunque attinge dal meglio che il panorama inglese ha da offrire: Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Tom Hollander, Djimon Hounsou, Charles Dance e Harris Dickinson sono solo alcuni dei nomi coinvolti in questa rivisitazione della Storia europea prima e durante la Prima Guerra Mondiale che si prende sul serio pur palesandosi senza timore come un pur prodotto di intrattenimento. 

La trama di The King’s Man – Le origini

La trama ufficiale di The King’s Man – Le origini recita: Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli. Il film rivela la nascita della prima agenzia di intelligence indipendente. E in realtà niente di più preciso poteva essere detto per raccontare, senza spoiler, ciò che accade in due ore e 11 minuti di azione mozzafiato. 

Dopo The Secret Service e Il Cerchio d’Oro, Matthew Vaughn si risiede sulla sedia di regia, cambia registro, si allontana dai toni scanzonati del fumetti di Mark Millar da cui era partita la prima ispirazione del franchise, si toglie di dosso insomma il punto di vista irriverente del protagonista Eggsy/Taron Egerton, e indossa di volta in volta quello di Ralph Fiennes e Harris Dickinson, padre e figlio, ultimi della gloriosa famiglia degli Oxford, nobili britannici vicini alle più alte cariche dello Stato. Questo fa sì che i toni di The King’s Man – Le Origini siano molto più solenni e seri, rispetto a quello che ci si poteva aspettare, dati i film precedenti, e allo stesso tempo la storia gioca con la Storia con la S maiuscola, quella che portò il Vecchio Continente a diventare un campo di battaglia, con tre Imperi a scontrarsi e il resto del mondo a pagarne le conseguenze. 

Farsi beffe della Storia

The King’s Man – Le Origini ri-racconta la Storia, lo fa con totale sprezzo di ciò che è stato, sfruttando personaggi realmente accaduti come pedine che, posizionate in un posto o nell’altro, servono a portare avanti la sua trama, senza paura di risultare blasfemo o fastidioso: Mata Hari, Rasputin, Lenin, Re Giorgio V, Guglielmo II, Nicola II diventano materiale ditale nelle mani dello stesso Vaughn e di Karl Gajdusek che conducono la loro narrazione sfrontati e divertiti. Dopotutto la fedeltà storica non spetta al cinema, e The King’s Man – Le Origini è puro cinema d’azione e di intrattenimento, ad uno stadio così schietto e avanzato che non si può fare a meno di volergli bene.

Un cast perfettamente a suo agio

Troppo spesso ci si dimentica che il cinema è anche intrattenimento e di fronte a film così totalmente liberi di abbracciare questa loro natura spesso lo spettatore si scopre diffidente, perché la Storia è andata diversamente, perché questo o quel marchingegno non era ancora stato inventato, perché balisticamente è impossibile che questo soldato non sia morto, eppure Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, Djimon Hounsou e Charles Dance fanno un così ottimo lavoro che è facile mettere a tacere ogni perplessità.

In particolare è necessario citare lo straordinario lavoro di Tom Hollander che, pur lavorando con personaggi volutamente superficiali e macchiettisti, si cimenta con una tripla interpretazione dei sovrani europei (è lui a dare corpo a Re Giorgio V, Guglielmo II e Nicola II) conferendo ad ognuno una proprio caratterizzazione fisica e una propria personalità, nonché un proprio modo di parlare. La scelta del regista è stata quella di sottolineare che i tre sovrani erano cugini, quindi somiglianti, e così ha scelto lo stesso attore per tutti e tre. Hollander ha sfruttato questa opportunità per mostrare le sue doti troppo spesso al servizio di personaggi secondari. Anche Rhys Ifans si fa valere con un look da Rasputin spaventoso che accentua tutte le dicerie e le leggende che si costruirono all’epoca e si tramandano tutti’oggi su questo santone che ebbe il potere, si dice, di mettere in ginocchio l’Impero dello zar. 

The King’s Man – Le OriginiIl cuore di questo divertimento forsennato sono ovviamente le sequenze di lotta corpo a corpo: Ralph Fiennes forse non ci crede abbastanza, o almeno non quanto ci credere Colin Firth nei panni di Harry, nei due film originali, ma è comunque divertente vederlo alle prese con la spada che combatte senza paura, che, in pieno stile Ottocentesco, ha al suo fianco un servitore di altra etnia, fedele, letale e ironico (Djimon Hounsou). Pittoresca anche la sequenza in cui i nostri eroi fronteggiano Rasputin, il cui stile di combattimento è contaminato da passi di danza popolare, caratteristica che lascia un po’ perplessi gli avversari, insieme all’estrema difficoltà nell’uccidere il monaco russo.

Uno sfrontato divertissement

Sfacciato e irriverente, The King’s Man – Le Origini si allontana dai toni che avevano fatto amare Kingsman: The Secret Service e sequel per indossare un abito tutto suo, fatto di puro intrattenimento, senza riguardo per la Storia, i personaggi storici e nemmeno per il franchise, ma con l’unico obbiettivo, secondo chi scrive centrato in pieno, di divertire lo spettatore.

The King’s Man – Le Origini, nuovo trailer, al cinema a Dicembre

0
The King’s Man – Le Origini, nuovo trailer, al cinema a Dicembre

Il nuovo lungometraggio targato 20th Century Studios The King’s Man – Le Origini arriverà il 29 dicembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia. Il film, diretto da Matthew Vaughn, rivela le origini della prima agenzia di intelligence indipendente.

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.

The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da  Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini  è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.

The King’s Man – Le origini, la spiegazione del finale

The King’s Man – Le origini, la spiegazione del finale

Terzo capitolo della saga Kingsman, The King’s Man – Le origini sconvolge la formula consolidata nei precedenti film. Dopo il successo di Kingsman: The Secret Service del 2014, con Taron Egerton e Colin Firth, e Kingsman: The Golden Circle, il film contiene molti elementi ormai familiari e caratteristici della serie. Tuttavia, anche se i fan troveranno ancora molto da apprezzare, ci sono alcune differenze importanti con il finale di The King’s Man, così come altre caratteristiche chiave.

The King’s Man – Le origini è ambientato all’inizio del 1900, alla vigilia della prima guerra mondiale, dove un aristocratico di nome Orlando Oxford, alias il Duca di Oxford (Ralph Fiennes), viene coinvolto nei piani bellici che stanno prendendo forma in Europa. È un pacifista, avendo perso la moglie mentre lavorava per la Croce Rossa durante la guerra boera nel 1902, e da allora ha deciso di aiutare l’Inghilterra dalla sua posizione di duca per evitare il conflitto. Anni dopo, allo scoppio della prima guerra mondiale, il figlio di Oxford, Conrad (Harris Dickinson), è irremovibile nel suo desiderio di partecipare allo sforzo bellico, mentre Oxford lo trattiene, avendo promesso alla moglie morente che avrebbe tenuto il figlio lontano dal pericolo. Lavorando dietro le quinte, Oxford si consulta con il re Giorgio V (Tom Hollander), il ministro della Guerra britannico Herbert Kitchener (Charles Dance) e il suo aiutante, il capitano Morton (Matthew Goode), per aiutare a scongiurare la minaccia di un conflitto più grave, sperando di porre fine alla guerra coinvolgendo gli Stati Uniti. Nel frattempo, un consiglio segreto si riunisce su una remota scogliera in Scozia, guidato da un misterioso personaggio chiamato The Shepherd, che riunisce tutti i tipi di cattivi storici, da Mata Hari (Valerie Pachner) a Erik Jan Hanussen (Daniel Bruhl) a Grigori Rasputin (Rhys Ifans), che lavorano tutti insieme per influenzare lo sforzo bellico che alla fine porterà all’annientamento della Gran Bretagna.

In definitiva, il finale di The King’s Man – Le origini presenta probabilmente più tragedia rispetto ai due precedenti capitoli della serie. È anche indubbiamente vero che la narrazione gioca in modo spregiudicato con la storia consolidata, affrontandola con ironia e spavalderia. Tuttavia, nonostante il mix tra il tono familiare di Kingsman e una tristezza leggermente insolita, non c’è dubbio che il finale getti efficacemente le basi per il futuro dell’agenzia di spionaggio Kingsman. Ecco cosa succede nel finale di The King’s Man – Le origini e perché.

Cosa succede nel finale di The King’s Man – Le origini

Dopo l’uccisione di Rasputin, Conrad annuncia a suo padre che si arruolerà nell’esercito. Chiede il suo sostegno, ma Oxford rifiuta, poiché ciò violerebbe la promessa fatta alla madre di Conrad di tenerlo al sicuro. Conrad si arruola comunque e Oxford organizza segretamente tutto affinché lui resti al sicuro. Tuttavia, Conrad ha previsto questa eventualità e si scambia di posto con un altro soldato di nome Archie Reid (Aaron Taylor-Johnson), che poco dopo torna alla tenuta di Oxford per consegnare una lettera di Conrad. Mentre si trova in prima linea con la sua nuova identità, Conrad aiuta a intercettare informazioni da un agente britannico caduto, ferito nel caos della terra di nessuno e intrappolato lì. Dopo una battaglia con le truppe d’assalto tedesche, Conrad localizza l’agente e lo riporta nelle trincee. Tuttavia, un altro soldato scopre che Conrad si fa chiamare Archie Reid e lo uccide, pensando che Conrad sia una spia, poiché il soldato dice di conoscere il vero Archie.

La notizia della morte di Conrad sconvolge Oxford, che cade nell’alcol e nell’isolamento, non essendo riuscito a mantenere la promessa fatta alla moglie. In seguito viene incoraggiato da Polly, che gli dice che lo lascerà se non si riprende, ricordandogli la sua missione di usare i suoi privilegi per migliorare il mondo.

Oxford si ripulisce e si reca all’ambasciata americana a Londra, dove ha un breve alterco con Mata Hari, che gli fornisce informazioni sulla posizione del Pastore. Oxford, Shola e Polly si infiltrano nella scogliera in Scozia, affrontando finalmente il Pastore, che si rivela essere il capitano Mortan di Matthew Goode, una spia scozzese che rivela di essere determinato a distruggere l’Inghilterra come vendetta per l’acquisizione delle sue terre ancestrali. Andando contro la sua natura pacifista, Oxford uccide il Pastore e trova un “sex tape” di Mata Hari e del presidente Wilson. Fa consegnare il nastro al presidente, che lo getta nel fuoco, distruggendo le prove della sua infedeltà e spingendo gli Stati Uniti a entrare in guerra, ponendo fine alla prima guerra mondiale.

Chi ha fondato i Kingsman e qual è il significato del nome?

Nei momenti finali del film, Oxford riunisce tutti i protagonisti della missione nella sartoria Kingsman (che funge da luogo di incontro segreto per tutto il film), dove annuncia di aver acquistato il negozio e che questo servirà come luogo di incontro per la loro nuova organizzazione segreta di spionaggio, che il re adotta come braccio armato dei servizi segreti britannici. Oxford annuncia inoltre che ai presenti saranno assegnati nomi in codice legati al re Artù, poiché la leggenda era molto cara al suo defunto figlio Conrad. Oxford è Artù, Polly è Galahad, Shola è Merlino, Archie Reid è Lancillotto, l’ambasciatore degli Stati Uniti (Stanley Tucci) è Bedivere, mentre re Giorgio V prende il nome di Percival.

Il fondatore, a quanto pare, non è altro che il Duca di Oxford interpretato da Fiennes. Oxford diventa il primo “Arthur”, capo de facto dell’organizzazione Kingsman. In Kingsman: Secret Service, Arthur è interpretato da Michael Caine, che in realtà lavora per gli antagonisti del film. Nel sequel, Kingsman: Il cerchio d’oro, il nuovo Arthur è interpretato dal veterano Michael Gambon.

Il significato di The King’s Man – Le origini si riduce al fatto che Oxford è un gentiluomo al servizio del re Giorgio V e, per procura, della Gran Bretagna stessa. Durante tutto il film, Oxford si consulta con il re, aiutando a pianificare e plasmare il destino del paese, in questo caso contribuendo a porre fine alla guerra. Il legame con Re Artù dei soprannomi deriva dal figlio di Oxford, Conrad, che fin da piccolo amava quella storia e chiamava suo padre Arthur. In sostanza, l’uso dei nomi di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda, fino ai film moderni, è in onore del defunto Conrad. I Cavalieri di Re Artù esistevano per servire il re e la nazione stessa, rendendo The Kingsman una versione metaforica della leggenda arturiana.

Chi era il Pastore e perché voleva distruggere l’Inghilterra?

Il Pastore non era altro che il capitano Morton interpretato da Matthew Goode, aiutante del segretario alla guerra britannico Herbert Kitchener interpretato da Charles Dance. Kitchener era un personaggio storico, ritratto in modo relativamente accurato nel mondo di Kingsman, anche se mancavano molti dettagli. L’ufficiale britannico fu ucciso quando la sua nave, in viaggio verso la Russia per incontrare lo zar Nicola II, fu colpita da una mina tedesca e affondò. In The King’s Man – Le origini, la nave viene affondata da un siluro lanciato da un sottomarino dal Pastore, che era saltato dalla nave in precedenza per fingere la propria morte. Durante tutto il film, il Pastore, nei panni del capitano Morton, viene costantemente sfidato o evitato da Kitchener e Oxford, anche se apparentemente sono in rapporti amichevoli. A loro insaputa, però, Morton è in realtà il Pastore e sta essenzialmente svolgendo il proprio lavoro di spionaggio per ottenere le informazioni necessarie per aiutare a distruggere l’Inghilterra.

La sua motivazione deriva dall’antica rivalità tra Scozia e Inghilterra, che ha combattuto per il controllo del paese per secoli. Il Pastore vuole semplicemente far pagare loro i misfatti commessi nell’acquisizione della Scozia, ma non sembra avere una motivazione diretta per le sue azioni al di là del semplice odio per gli inglesi. La Scozia è entrata a far parte del Regno Unito nel 1700, quindi sembra che le azioni del Pastore siano motivate da ragioni nazionalistiche, più che personali. Come per tutti gli aspetti “storici” in The King’s Man – Le origini, gli eventi sono spesso veri, ma il modo in cui accadono e le circostanze sono modificati per includere personaggi e eventi di fantasia che servono alla narrazione del film, piuttosto che informare lo spettatore sugli eventi storici reali.

The King’s Man – Le origini è in realtà un film contro la guerra

Ciò che The King’s Man – Le origini vuole davvero dire, e la ragione principale per cui l’organizzazione si è costituita in modo ufficiale, è impedire che la guerra abbia mai luogo. Dopo aver perso il suo unico figlio in guerra, Oxford forma l’organizzazione come mezzo per rimediare ai propri fallimenti, sia nei confronti del figlio che del suo Paese. L’approccio pacifista di Oxford alla fine gli è costato tutto. Due guerre diverse in due momenti diversi gli hanno portato via la moglie e il figlio, e anche se ha affrontato quelle situazioni con cura e preoccupazione, la sua incrollabile fede nella non violenza si è rivelata inutile. Per impedire che le guerre scoppiassero, avrebbe dovuto passare all’offensiva, sconfiggendo il loro sorgere da dietro le quinte, come spia, e facendo ciò che era necessario, violento o meno, per il bene superiore.

Oxford predicava anche a Conrad l’importanza di essere civili e gentiluomini, spiegandogli come solo pochi secoli prima tali concetti sarebbero stati considerati segni di debolezza. L’evoluzione dell’uomo, così come i privilegi di alcuni, li spinge verso una vocazione più alta che va oltre la violenza primitiva. Tuttavia, nonostante tutti i suoi insegnamenti, Conrad non riusciva a liberarsi dal desiderio di andare in guerra e combattere per il suo Paese, un’azione che Oxford non poteva approvare. Il termine “Oxfords not Brogues” è stato coniato nei film originali di Kingsman e implica che un Kingsman è più raffinato, intelligente, astuto e civile rispetto alla persona media. In origine, il termine era un paragone con un tipo di scarpe indossate solo con gli abiti eleganti (Oxfords) piuttosto che con scarpe pensate per essere utilizzate in contesti più rurali o informali (Brogues). Ora, con The King’s Man – Le origini, il termine ha una sorta di doppio significato che supporta ancora quello originale, poiché si riferisce al fondatore letterale dei Kingsman e all’essere più simili a lui piuttosto che a tutti gli altri. In sostanza, significa essere un uomo migliore, un uomo civilizzato, che cerca di fermare le guerre prima che accadano, piuttosto che essere la causa del loro inizio. In sostanza, riassume perfettamente la mitologia dei Kingsman.

Il vero significato del finale di The King’s Man – Le origini

Il significato ultimo del finale di The King’s Man è la difficile situazione di essere un genitore, che vuole proteggere i propri figli (e la propria eredità) a tutti i costi, sperando di tenerli lontani da qualsiasi tipo di pericolo o sfida, in modo che possano vivere la vita migliore possibile. Tuttavia, il mondo spesso ha altri piani e i genitori devono accettare con riluttanza (e a malincuore) che i propri figli sceglieranno la propria strada, per quanto pericolosa, e che non c’è nulla che si possa fare per fermarli, nonostante tutti gli sforzi. Nel caso di Oxford, i suoi tentativi di mantenere la promessa fatta a una donna in fin di vita, oltre che di promuovere le proprie convinzioni pacifiste, non sono stati sufficienti a impedire a suo figlio di seguire il proprio desiderio di andare in guerra e combattere. Accettare che i propri figli crescano e scelgano la propria strada è il fardello più grande per un genitore, una lezione che è costata a Oxford un grande dolore e rimorso. Oxford ha scelto di affrontare la sua perdita fondando The Kingsman, un’organizzazione dedicata a fermare la guerra e i conflitti prima che possano iniziare, salvando così la vita di molti figli e figlie che sceglierebbero di marciare verso la loro rovina se quegli eventi raggiungessero la loro porta.

The King’s Man – Le Origini, il film seminerà indizi per Kingsman 3

0

Dopo Kingsman: The Secret Service del 2014 e il suo seguito del 2017, Kingsman: The Golden Circle, il regista Matthew Vaughn sta per portare la sua saga spionistico-fumettistica in una nuova era. Con il prossimo The King’s Man – Le Origini, che sarà un prequel, il terzo episodio della serie esplorerà le origini dell’agenzia di spionaggio sullo sfondo della prima guerra mondiale, lasciandosi Harry Hart e Eggsy alle spalle (per un po’) e introducendo una generazione completamente diversa di eroi: Ralph Fiennes Oxford, Harris Dickinson nei panni del figlio Conrad, Butler Shola di Djimon Hounsou e Polly di Gemma Arterton. Su Empire sono state pubblicate nuove foto che mostrano proprio questi personaggi:

Mentre The King’s Man – Le Origini approfondirà la storia della serie – ambientata all’incirca un secolo prima dei film precedenti, e includendo personaggi ed eventi della vita reale, tra cui Rasputin e l’assassinio di Francesco Ferdinando – avrà la possibilità anche di gettare le basi per il futuro del franchise.

“Abbiamo messo dei semi per quello che succederà in Kingsman 3 fin dall’inizio – conferma Vaughn – E sarà molto diverso.” Dopo aver inizialmente pianificato di assegnare la terza avventura di Harry Hart-Eggsy a un altro regista, Vaughn ora sta prendendo in considerazione l’idea di dirigere lui stesso la prossima puntata. “In realtà non so cosa voglio fare – dice – C’è la possibilità che si decida di cambiare regista per il terzo episodio, ma sto prendendo anche in considerazione l’idea di farlo io.”

The King’s Man – Le Origini: il nuovo trailer del prequel di Kingsman

Quando i peggiori tiranni e menti criminali della storia si riuniscono per organizzare una guerra per spazzare via milioni di vite, un uomo dovrà correre contro il tempo per fermarli.
The King’s Man – Le Origini è diretto da Matthew Vaughn ed è interpretato da Ralph Fiennes, Gemma Arterton, Rhys Ifans, Matthew Goode, Tom Hollander, Harris Dickinson, Daniel Brühl, con Djimon Hounsou e Charles Dance. 

Il film è prodotto da Matthew Vaughn, David Reid e Adam Bohling, mentre Mark Millar, Dave Gibbons, Stephen Marks, Claudia Vaughn e Ralph Fiennes sono i produttori esecutivi. The King’s Man – Le Origini è basato sul fumetto “The Secret Service” di Mark Millar e Dave Gibbons, il soggetto è di Matthew Vaughn e la sceneggiatura è firmata dallo stesso Vaughn & Karl Gajdusek.