Il network americano della
SyFy The Magicians, il nuovo
show tv adattamento dell’omonimo romanzo di Lev
Grossman.
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Il pilot della nuova serie è
diretto da Mike Cahill (Another
Earth). Lo show è prodotto da Sera
Gamble eJohn McNamara, mentre
protagonisti sono Jason Ralph (Quentin)
,Stella Maeve (Julia), Arjun
Gupta (Penny), Hale Appleman (Eliot),
Summer Bishil(Margo), e Sosie
Bacon (Alice).
Il finale del thriller di Netflix con Colman DomingoThe Madness
vede il protagonista Muncie Daniels dimostrare finalmente
la sua innocenza. Creato dal drammaturgo Stephen
Belber, The Madness segue la vita di
Muncie che si sgretola rapidamente dopo aver scoperto un cadavere
in una baita isolata vicino alla sua casa in affitto nel bosco.
Muncie è stato incastrato per l’omicidio di un uomo di nome
Mark Simon, una figura di spicco online e capofila
di un gruppo di suprematisti bianchi chiamato The
Forge.
Nel corso degli otto episodi di
The Madness, Muncie deve evitare di essere
incastrato per l’omicidio di Simon e destreggiarsi in una rete
oscura di personaggi potenti che desiderano farlo tacere. Muncie
cerca l’aiuto della sua famiglia per ripararsi dall’implacabile
Julia Jayne. Dopo che Muncie riesce a liberarsi di
Jayne, si ritrova a dover fare i conti con Rodney
Kraintz, un investitore silenzioso della società
Revitalize. Cerca anche di sistemare i problemi familiari con il
figlio Demetrius e l’ex moglie Elena, che è stata quasi uccisa da
Julia nel tentativo di proteggere Muncie. Alla fine, Muncie si
ritrova faccia a faccia con l’uomo che ha cercato di farlo tacere e
deve fare una scelta cruciale: lasciarlo vivere o ucciderlo.
Chi era Mark Simon, alias
Brother14?
Mark Simon era il
vicino apparentemente amichevole alla guida del camion che ha
incontrato Muncie nel primo episodio di The
Madness. Muncie scopre che Simon era un noto suprematista
bianco che aveva un seguito di oltre 5 milioni di persone online ed
era il leader del gruppo terroristico interno noto come The
Forge. Era pagato da Stu Magnusson e Revitalize per
spingere i politici a votare in un certo modo, influenzare le
elezioni e influenzare il consenso pubblico a scopo di lucro. In
breve, Simon era uno strumento prezioso utilizzato da Revitalize e
Brother14 è il suo alias online che ha raccolto un seguito e un
fandom prima della sua morte.
Chi ha ucciso Mark Simon?
Mark Simon è stato
ucciso da Ant, un membro di Profane Discord, e Don Sloss Jr, un ex
militare che è stato assunto da Revitalize per uccidere Mark. Erano
loro i due uomini che indossavano passamontagna all’inizio di
The Madness e hanno tentato di uccidere Muncie nel
bosco. Muncie ha pugnalato uno di loro al collo con la sua penna
prima di essere incastrato per l’omicidio dopo averlo denunciato
alla polizia locale, che ha iniziato a sospettare immediatamente di
lui. Nonostante i vari tentativi di incastrare Muncie per il
brutale omicidio di Mark Simon, le identità dei
due assassini mascherati sono state alla fine svelate.
Chi ha incastrato Muncie Daniels
per l’omicidio di Mark Simon?
Julia Jayne era una
tramite che lavorava per Rodney Kraintz, che si rivela essere un
investitore nella società Revitalize. Julia assunse Don e Ant per
uccidere Mark per conto di Rodney Kraintz. Poiché Muncie si trovava
nel posto sbagliato al momento sbagliato, lo incastrarono per
convenienza. Questo viene spiegato a Muncie durante il suo ultimo
confronto con Kraintz, che si definisce un “ingranaggio della
macchina” e facilmente sacrificabile. Inizialmente Muncie credeva
di essere stato preso di mira per essere incastrato a causa del suo
ruolo di attivista e collaboratore della CNN e per essere il figlio
di un famigerato attivista. Alla fine, Muncie è stato incastrato
dalle circostanze.
Come Muncie Daniels ha riabilitato
il suo nome ed è stato scagionato
Muncie è finalmente riuscito a
scagionarsi dall’omicidio di Mark Simon ed è stato
legittimamente in grado di riabilitare il suo nome. Spinge Julia a
commettere un errore dopo che lei ha ripetutamente cercato di
ucciderlo e ha quasi ucciso membri importanti della sua famiglia.
Avendo finalmente battuto Julia al suo stesso gioco, Muncie è stato
in grado di mettere in atto una serie di eventi che si sono
conclusi con la sua morte. Unendo questo alle prove trovate nella
sua auto e sul suo computer portatile, l’uomo dimostra la sua
innocenza al pubblico dopo una lunga e ardua lotta.
Verso la fine di The
Madness, Muncie finalmente si fa strada fino alla persona
responsabile di averlo incastrato per l’omicidio di Mark Simon in
primo luogo: Rodney Kraintz. Muncie lotta con la decisione se
seguire o meno Kraintz una volta scoperto dove si trova. Suo
figlio, Demetrius, spinge Muncie a ricorrere alla violenza come un
modo per porre fine a questa situazione da incubo una volta per
tutte e per vendicarsi di Kraintz per aver minacciato la sua vita e
la sua famiglia. Una scena cruciale mostra Muncie che punta una
pistola alla testa di Kraintz ma alla fine Muncie non è in grado di
premere il grilletto, scegliendo la strada più alta, a differenza
di suo padre.
Muncie sapeva che non sarebbe stato
in grado di uccidere Rodney Kraintz senza correre il rischio di
morire. Muncie aveva provato di tutto per impedire che la sua
situazione andasse oltre e aveva scelto di porre fine alle cose
alle sue condizioni, senza dover far definire il suo obiettivo da
un omicidio. Di conseguenza, Muncie racconta a Lucie (ex moglie di
Mark Simon) la verità che circondava Kraintz, che a sua volta la
racconta ai membri della Forge. Un membro in particolare della
Forge decide di vendicarsi, uccidendo Rodney Kraintz stesso, anche
dopo che il procuratore distrettuale aveva respinto le accuse.
Qual è il vero significato di The
Madness?
I temi centrali di The
Madness sono riassunti in modo abbastanza chiaro nelle
scene finali della serie. Muncie ce lo spiega nella sua
dichiarazione al mondo sulla CNN prima di allontanarsi
definitivamente dalla sua vita pubblica. Muncie definisce l’intero
circuito dei media, sia quelli basati su Internet che quelli delle
reti di trasmissione tradizionali, un grande circo. Denuncia la
follia del sistema e come tutti ne siano vittime e apparentemente
non riescano a sfuggirgli ora che il mondo è troppo coinvolto.
Muncie si allontana dalla “follia” e sceglie di riconcentrare la
sua energia e il suo prezioso tempo su ciò che ha trascurato di
più: la sua famiglia.
Come dimostra il titolo del finale
della serie, “No More Madness“, Muncie non sta solo
mettendo fine alla situazione folle in cui si è trovato, ma anche
alla follia del suo piccolo ruolo nel pericoloso e “selvaggio”
mondo dei media e della politica. Muncie sta in definitiva
appendendo le sue credenziali mediatiche per sempre e mira a
riparare i suoi tesi rapporti con la sua famiglia, il che sembra
rimediare agli errori che suo padre ha commesso anni prima. Il
mondo ha richiesto a Muncie di sacrificare troppo del suo vero sé,
motivo per cui alla fine sceglie di mettersi tutto alle spalle.
La serie thriller cospirazionista
di Colman Domingo su Netflix,
The Madness, presenta molti argomenti realistici e di
scottante attualità e personaggi molto vicini a noi. Creata dal
drammaturgo Stephen Belber, autore di The Laramie Project
e dell’acclamazione di Tape, The Madness segue la
vita di Muncie Daniels che si sta rapidamente disfacendo dopo aver
scoperto un cadavere in un capanno remoto vicino alla sua casa in
affitto nei boschi. Muncie crede di essere stato incastrato
per l’omicidio di un uomo di nome Mark Simon, figura di
spicco online e leader di un gruppo di supremazia bianca chiamato
The Forge.
The Madness arriva mesi
dopo il dramma carcerario da Oscar Sing Sing di Domingo,
in mezzo a una marea di nuove serie thriller guidate da star come
The Agency di Michael Fassbender e The Day of the
Jackal di Eddie Redmayne. Domingo è noto soprattutto
per il suo lavoro ispirato in film comeRustine per la sua
interpretazione vincitrice di un Emmy inEuphoria.
Il suo ruolo principale di Victor Strand nella serie
fantascientifica distopica Fear the Walking Dead ha
offerto un primo assaggio delle sue capacità meno utilizzate come
attore fisico, che vengono messe in mostra anche in The
Madness.
Tutti gli 8 episodi di The
Madness sono ora disponibili in streaming in esclusiva su
Netflix.
The Madness non è basato su una
storia vera, ma rappresenta un’ingiustizia reale
The Madness è una serie
fittizia con messaggi per il mondo reale
Sebbene The Madness tragga
molta ispirazione dalla realtà, o almeno da persone e ideologie
basate sulla realtà che si trovano nel clima sociale e politico
americano moderno, la serie limitata di Netflix non è basata su una
storia vera. Sebbene Muncie sia un collaboratore della CNN
nella serie, non è basato su una persona in particolare e
la sua storia è completamente fittizia. Lo stesso vale per i vari
personaggi secondari che vengono in aiuto di Muncie per dimostrare
la sua innocenza e per le varie forze potenti e pericolose che
mirano a incastrarlo.
Mark Simon, altrimenti noto come
Brother14 in The Madness, non è direttamente ispirato a
una persona in particolare, ma il suo personaggio è certamente
ispirato a gruppi ideologici estremi della vita reale. Radicando la
serie in una realtà fin troppo familiare, The Madness
offre commenti sociali e critiche culturali attraverso le
esposizioni e i dialoghi della serie. In questo modo, la
storia di Muncie funge da scenario cautelativo e quasi
ipotetico sul potere, il controllo e la politica dei media
nell’attuale panorama americano. In definitiva, però, The
Madness è un’opera puramente narrativa.
The Madness è un
commento sulla politica sociale e sulla salute del mondo
The Madness offre un ritratto
delle ideologie americane estreme e delle dinamiche del
potere
The Madness presenta i
temi più scottanti che dividono gli americani di oggi, alcuni
mainstream e altri decisamente fuori dal coro, e caratterizza
alcune sacche estreme di pensiero radicale di attualità in un
formato drammatizzato. The Madnesscontiene
molti commenti da masticare sull’acceso e fragile stato
dell’attuale panorama sociale e politico degli Stati Uniti.
Alla fine, The Madness si sforza di
promuovere un mondo più sicuro e più sano attraverso la lotta di
Muncie per l’innocenza e la redenzione come padre di famiglia. La
serie riesce a evitare di schierarsi su questi temi e offre un
ritratto delle estreme differenze di potere e delle dinamiche di
classe nel mondo di oggi.
L’impero televisivo di
Taylor Sheridan si sta allargando con l’annuncio
di The Madison, una serie western di
prossima realizzazione che si propone come spinoff di Yellowstone. Spesso confusa con la serie
sequel di Yellowstone,
di cui si parla da tempo e che è ancora in lavorazione, The
Madison seguirà la famiglia Clyburn che si trasferisce nel
Montana dopo la morte del patriarca. Molti dettagli relativi allo
show rimangono nebbiosi, ma la star Michelle Pfeiffer è stata
confermata come protagonista della nuova serie.
Lo stato attuale dell’universo di
Yellowstone è oscuro, e anche se la serie originale si
prepara al tramonto alla fine del 2024, il franchise western è in
crescita. Gli spinoff preesistenti, come 1883 e
1923 (che
sta iniziando una
seconda stagione), hanno dimostrato che l’interesse era alto
anche al di fuori della serie originale, e questo ha stimolato la
corsa a dare il via libera a quanti più progetti possibili. Anche
se gli aggiornamenti su The Madison si susseguono, molte
cose sono ancora sconosciute.
Con la produzione della serie già
in corso, le ultime notizie confermano che nuovi membri del cast si
sono uniti a The Madison. Per contribuire a dare corpo
all’ensemble in crescita, Kevin Zegers, Rebecca Spence,
Alaina Pollack e Danielle Vasinova hanno ottenuto ruoli
importanti. Sebbene non si conoscano ancora tutti i
dettagli, Zegers interpreterà Cade, il vicino di casa di Stacy
(Michelle Pfeiffer), ex custode della sua nuova
casa. Rebecca Spence interpreta Liliana Weeks, una delle amiche di
Stacy di New York, mentre Pollack è la figlia di Abigail (Beau
Garrett), Macy. Infine, Danielle Vasinova interpreterà Kestrel, una
ranchera del Montana con origini indigene.
Tra i nuovi arrivati ci sono:
Kevin Zegers (Air Bud) nel ruolo di Cade
Rebecca Spence (Princess Cyd) nel ruolo di Liliana
Weeks
La Vasinova è apparsa in precedenza
nell’universo di Yellowstone come Ata Waipa nel
1923.
Il Madison è
confermato
La serie è stata annunciata
nell’agosto 2024
I nuovi show di Taylor Sheridan
spuntano fuori abbastanza di frequente, ma l’annuncio di The
Madison nell’agosto del 2024 ha contribuito a chiarire un po’
di confusione sul curriculum in espansione del creatore televisivo.
Tra dettagli sulla storia e potenziali indizi sul casting, è stato
anche rivelato che l ‘ultima opera di Sheridan è separata
dal sequel di Yellowstone,
anch’esso in lavorazione. Nonostante la confusione iniziale, è
stato confermato che The Madison è uno spinoff di
Yellowstone. Le riprese sono iniziate intorno all’ottobre
2024, ma non si conosce ancora la tempistica.
L’uscita di The
Madison è prevista per il 2025.
Dettagli sul cast di The
Madison
Michelle Pfeiffer arriva al 33° Annual Environmental Media
Association Awards Gala. Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
Michelle Pfeiffer sarà la
protagonista
Sebbene non sia ancora chiaro il
cast completo di The Madison, lo spinoff ha ottenuto la
sua protagonista.
Michell Pfeiffer era stata scelta per il ruolo di protagonista
e ora si è unita ufficialmente alla serie. La Pfeiffer
interpreterà il ruolo di Stacy Clyburn, ma non è chiaro come il suo
casting influenzerà le altre potenziali star. Dal 2023 si
vociferava che Matthew McConaughey avrebbe fatto
la sua apparizione nel franchise di Yellowstone, ma da
allora è stato riferito che McConaughey è probabilmente escluso.
Nel frattempo, Kurt Russell era stato corteggiato
per un ruolo da protagonista, ma il suo status è incerto dopo il
casting della Pfeiffer.
Nonostante questa confusione, altri
membri del cast sono stati aggiunti all’ensemble, tra cui
la star diSuits
Patrick J. Adams nel ruolo del
banchiere d’investimento Russell McInthosh. Elle Chapman
interpreterà la moglie di Russell, Paige McInthosh, mentre Beau
Garrett sarà la mamma single Abigail Reese. Amiah Miller è stata
scelta come figlia maggiore di Abigail, Bridgette. Matthew Fox, ex
allievo diLost , interpreterà Paul, un uomo all’aperto e
indipendente. Ben Schnetzer sarà Van, un gentile ranchero vicino di
casa di Stacy.
Altri nomi si sono aggiunti al cast
nel dicembre 2024, con Kevin Zegers
(Air Bud) che
interpreterà il ruolo di Cade, il vicino di casa di Stacy
che era il custode della sua nuova casa nel Montana. Rebecca Spence
(Princess Cyd) interpreterà Liliana Weeks, un’amica di
Stacy di New York. Alaina Pollack (On Call) è stata
scritturata per il ruolo di Macy, la giovane figlia di Abigail.
Infine, Danielle Vasinova, attrice di 1923 , interpreterà
un ranchero di nome Kestrel, di origine indigena.
Peter Segal, già regista di Agente
Smart – Casino totale, si prepara a dirigere anche The Machine, la
action comedy che vede come protagonista Vin Diesel.
Arriverà il 21 marzo
nelle sale USA The Machine, nuovo
sci-fi/thriller targato UK. Il film, di cui di seguito grazie a
Empire vi mostriamo i primi cinque minuti, non
sembra adatto ai cuori fragili, si preannuncia con buone dosi di
splatter.
Il filmè ambientato in un mondo
futuristico attanagliato da una nuova guerra fredda. La Gran
Bretannia e nel film la pallida ombra di quello che era un tempo, e
lo scienziato Vincent McCarthy (Toby Stephens) è
al lavoro per cercare di aiutare le persone coinvolte nella guerra,
insieme all’Intelligenza Artificiale Ava (Caity
Lotz), la “macchina” del titolo, capace di negoziare la
pace ma anche di combatterela guerra. Naturalmente, con la
complicità dei potenti, la pace non sarà cosa facile e McCarthy ha
i suoi piani per cercare di aiutare suo figlia malata, proprio
grazie a questa macchina intelligente.
Ecco, a questo link, i primi cinque minuti del film, che
dopo l’uscita il 21 marzo, sarà disponibile in DVD e Blu Ray a
partire dal 31, sempre negli USA.
Dopo l’acquisizione della Lucas Film da parte della
Disney per la ‘modica’ cifra di 4 miliardi di dollari,
George Lucas dicharò che avrebbe utilizzato la
somma per realizzare il The Lucas Museum of Narrative Art, un museo
interattivo che, scopriamo adesso, avrà sede a Chicago. L’edificio
sorgerà tra Soldier Field e McCormick Place e costerà circa 700
milioni di dollari. “Chicago è il posto giusto per questo
museo, ma la decisione è stata molto difficile per me a causa delle
mie profonde radici nella Bay Area” ha dichiarato Lucas.
Il museo, che esporrà di tutto, dai
dipinti originali di Norman Rockwell all’originale
modello del Millennium Falcon è stato così definito nel comunicato
ufficiale:
The Lucas Museum of Narrative
Art sarà un punto di raccolta per vivere l’esperienza dell’arte
narrativa e l’evoluzione del cinema, dall’illustrazione al mezzo
digitale del futuro. La collezione del museo, offerta dal fondatore
George Lucas, eporrà un secono e mezzo di materiale che ha
profondamente cambiato la cultura moderna. La collezione di
partenza verrà accresciuta con l’acquisizione di nuovi lavori da
parte del Lucas Museum of Narrative Art.
Ecco, in esclusiva per Coming Soon, il primo poster e una clip di
The Love Punch, una commedia romantica
atipica che vede protagonisti una coppia d’assi inedita:
Pierce Brosnan e Emma Thompson.
Il film uscirà il prossimo 23 maggio in un numero limitato di
cinema e grazie a CS.net possiamo mostrarvi in anteprima una clip e il
poster del film, scritto e diretto da Joel
Hopkins.
The Love
Punch racconta la storia di Richard (Pierce
Brosnan) e Kate (Emma Thompson), una
coppia divorziata che, dopo essere stati derubati della loro
pensione da un uomo d’affari senza scrupoli, si riunisce per
cercare di rubarla a sua volta. In un turbine di appropriazioni
indebite, bancarotta e pensioni rubate, si riscopre un vecchio
amore ambientato in Francia. Il film è stato presentato con grande
soddisfazione al TIFF, dove è stato accolto con grandi risate e
moltissimi applausi.
Abbiamo visto da poco Pierce Brosnan in
Non Buttiamoci Giù, mentre Emma
Thompson ci ha regalato momenti di grande emozione nel suo
ultimo Saving Mr. Banks, grazie ad una
interpretazione da incorniciare.Fonte: CS
Arriva il primo trailer della nuova
serie tv sci-fi The Lottery che andrà in
onda a partire dal 20 Luglio su Lifetime negli USA. Ambientato nel
2015 la serie racconta di un mondo in cui le donne hanno smesso di
avere figli. Nel cast della serie Marley Shelton,
David Alpay, Martin Donovan,
Lesley-Ann Brandt,Michael
Graziadei e Louise
Lombard.
Di conseguenza la serie racconterà
dell’uomo in via d’estinzione e di un ultimo tentativo di
fertilizzare 100 embrioni per garantire il futuro della razza
umana. Per far questo verrà indetta una lotteria
a livello nazionale per scegliere i surrogati.
Si intitolerà Mr. Torino, The Lottery
1×09, il nono episodio della prima stagione
di The Lottery, la serie Tv
avveniristica di Lifetime.
In The Lottery 1×09,
Vanessa (Athena Karkanis) affronta
Darius sui suoi piani e lo sorprende tentando di sovvertirli.
Mentre Allison (Marley Shelton) e Kyle
(Michael Graziadei) incontrano i MayTwo e scoprono che sono
sovvenzionati da un potente sponsor che può aiutarli a salvare
Elvis. Il presidente (Yul Vazquez), intanto, scopre l’affaire fra
Gabrielle (Shelley Conn) e Perry (Karissa Stapler) e l’affronta e
le chiede quali siano le sue ragioni.
Truth To Be Told è il titolo
di The Lottery 1×08, l’ottavo
episodio della prima stagione di The
Lottery, la serie TV di Lifetime ambientata in un
futuro apocalittico
In The Lottery
1×08, Alison (Marely Shelton) segue
un’indagine con James (David Alpay) che
lavora sotto copertura, ma l’indagine si trova a un punto
morto. Vanessa (Athena Karkanis) scopre
il piano di Darius (Martin Donovan) di
prendere il comando della lotteria. Nel
frattempo,Kyle (Michael Graziadei) scopre la
vera agenda
di MayTwos e Perry tenta
di aiutare Angela mentre si trova nell’ultima fase della
competizione della lotteria.
Si intitolerà
Genie, The Lottery 1×04, il quarto episodio della
nuova serie televisiva The Lottery che andrà in onda sul
network americano Lifetime.
In The Lottery
1×04, Vanessa ha dei ripensamenti sulla
lotteria ed esprime le sue perplessità
a Darius ed
al Presidente; intanto, Darius e Vanessa scoprono
il colpevole dietro il rapimento e l’uccisione del diplomatico,
mentre Alison e James decidono
di mettere in quarantena Kyle per poter
approfondire ulteriormente lo studio delle anomalie riscontrate nel
suo sangue, che potrebbero portare ad una cura per
l’infertilità.
Dopo Victoria e Abdul, il celebre regista
inglese Stephen Frears torna a dirigere con The Lost
King, storia ispirata alla realtà, rocambolesca e appassionata,
tra commedia e dramma, di una comune signora borghese, Philippa
Langley, e di come sia riuscita a ingaggiare un gruppo di
archeologi e a finanziare gli scavi per cercare la tomba di re
Riccardo III. Il film fa parte della sezione Grand Public della
diciassettesima Festa del Cinema di Roma.
The Lost King, la
trama
Philippa Langley,
Sally
Hawkins, è un’impiegata di mezza età, divorziata dal
marito, Steve
Coogan, e con due figli. Dopo aver assistito a teatro
al Riccardo III shakespeariano, comincia a vedere il re
seduto su una panchina sotto casa sua. È spinta quindi da questa
presenza ad indagare meglio la figura del sovrano tra i più
discussi della storia inglese, da sempre dipinto come deforme,
malvagio e sanguinario, usurpatore del trono britannico. Leggendo e
confrontandosi con i membri della Richard III Society, di cui entra
a far parte, Philippa si convince che Riccardo III non fosse
affatto un sanguinario, e forse neppure gobbo, come lo descrivono
le cronache, e parte alla ricerca della sua tomba.
Il suo corpo, infatti,
non è stato ancora ritrovato. Con incrollabile determinazione
contatta gli enti locali e l’Università di Leicester, dove pensa si
trovi il corpo, affinché finanzino lo scavo. Philippa ha infatti
individuato un parcheggio dove, all’epoca del re, sorgeva la chiesa
di Greyfriars, poi demolita, accreditata da alcuni studiosi come
probabile luogo di sepoltura di Riccardo III. Vista la diffidenza
degli ambienti accademici, che la considerano una pazza visionaria
senza alcuna cognizione scientifica, indice una sottoscrizione
pubblica, grazie alla quale partono i lavori. Il loro esito le darà
ragione?
The Lost King, una
storia vera
Philippa Langley,
la cui vicenda ha ispirato il film, è la fondatrice della sede
scozzese della Richard III Society. Scrittrice e produttrice
con una passione per “le storie che mettono alla prova la nostra
concezione delle verità stabilite” – per usare le parole con le
quali ella si descrive – ha raccontato la storia della ricerca di
Riccardo III in diversi libri. Nel 2015 è stata nominata Membro
dell’Impero Britannico – (MBE) Member of the Most Exellent Order of
the British Empire – dalla Regina Elisabetta II.
Per il suo ritorno dietro
la macchina da presa, Stephen Frears, amato ed eclettico
regista britannico, nato in quella Leicester in cui è ambientato
questo suo nuovo lavoro, sceglie lo stesso team che lo aveva
accompagnato per un altro suo film di successo,
Philomena. Per The Lost King si avvale
infatti della scrittura di Steve Coogan e Jeff Pope.
Sceglie anche qui Steve Coogan come interprete, proprio come era
accaduto allora, e soprattutto racconta ancora di una ricerca sul
filo della storia, protagonista una donna tenace, come lo era la
Philomena interpretata da JudiDench. L’eroina di tutti i giorni di
questa nuova avventura è però esile e minuta. È una sognatrice, ma
caparbia e determinata. Le dà corpo efficacemente Sally
Hawkins.
The Lost King fa
riflettere con ironia ed eleganza
Il nuovo film di
Stephen Frears tocca temi importanti, come la malattia e più
in generale, l’essere differenti, difformi rispetto a una supposta
“normalità”. Elementi che portano spesso, oggi come ai tempi di
Riccardo III, allo stigma e al pregiudizio da parte dell’altro e
della società. È in questo essere differente che la protagonista si
sente affine al re tanto vituperato. È per sé stessa, oltre che per
la memoria storica del personaggio, che desidera riabilitarlo.
Sarebbe per lei una doppia vittoria. Anzi tripla, se si considera
che si tratta di una donna e, come viene sottolineato nel film, le
donne devono lottare assai più degli uomini per farsi valere, in
ambienti spesso eminentemente maschili come quello
universitario.
Non mancano infatti,
neppure stoccate sarcastiche alle istituzioni e agli ambienti
accademici. Ambienti elitari, snob, ormai votati al profitto, più
che alla ricerca, alla formazione e alla divulgazione del sapere.
Frears fa riflettere anche sui meccanismi che fanno la
storia, spesso scritta dai vincitori e crudele coi vinti, fino a
distorcerne, almeno in parte, le caratteristiche. Per il regista la
speranza per il futuro è dunque fuori dai circoli d’élite, dalle
istituzioni e dai consessi d’intellettuali, tra la gente comune,
appassionata e combattiva, come la protagonista; tra le brave
persone, come suo marito; tra i bambini e i ragazzi delle
scuole.
Lo stile di The Lost
King è quello cui il regista britannico ci ha abituato: curato
ed elegante, come le musiche di Alexandre Desplat, che accompagnano la vicenda. Allo
stesso tempo è sornione, divertito ed eccentrico. Il regista
accentua la componente ironica e a volte sarcastica, inserendo
perfino quel velo di surreale che si accorda molto bene allo
spirito britannico. Riesce a integrarlo perfettamente nella
narrazione, nella quale non stona affatto. Rende così il film un
godibile ibrido tra giallo, commedia brillante e dramma, in una
sintesi tra generi, che solo i grandi maestri sanno
operare.
Arriva in prima visione su Sky The Lost
King,film Sky
Original diretto dall’acclamato ed eclettico regista inglese
Stephen Frears, che in Italia sarà in esclusiva mercoledì
6 dicembre 2023 alle 21.15 su Sky Cinema Due (alle 21.45 anche su
Sky Cinema Drama), in streaming solo su NOW e disponibile on
demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in
4K.
Frears torna a lavorare con il team creativo di
Philomena, i candidati all’OscarSteve Coogan e Jeff
Pope,per raccontare
l’affascinante storia vera della scoperta dei resti di Riccardo
III, avvenuta nel 2012 grazie a Philippa Langley. Nel cast Sally
Hawkins nei panni della protagonista, Steve Coogan in
quelli di John Langley e Harry Lloyd che interpreta Riccardo
III.
La trama di
The Lost King
Tratto da un’incredibile storia vera, il racconto
di una donna che ha portato alla scoperta della vera storia di re
Riccardo III e al ritrovamento delle spoglie mai rinvenuteper 500 anni. Dovrà però lottare per difendere la maternità
della sua conquista.
Rendendo omaggio ad una donna che ha rifiutato di
essere incasellata dagli altri, che è stata ignorata ma è riuscita
lo stesso ad affermare sé stessa, il film esplora i fatti al di là
del mito, rivelando un Re molto diverso dal perfido personaggio
raffigurato da Shakespeare.
Due pescatori congolesi
recuperano uno zaino contenente oltre 100 ore di registrazione che
testimoniano la spedizione di un gruppo di criptozoologi scomparsi.
È questo l’incipit di The Lost Dinosaurs di
Sid Bennet, regista britannico non estraneo al
fantasy d’avventura grazie alla miniserie tv Prehistoric
Park. La storia è quella di un gruppo di esploratori della
British Cryptozoological Society partiti alla volta dell’Africa
sulle tracce della creatura mitologica Mokele Mbembe (l’equivalente
africano del mostro di Loch Ness), accompagnati da una troupe e
provvisti di micro-telecamere; in seguito ad un incidente ai danni
dell’elicottero, i protagonisti si ritroveranno coinvolti loro
malgrado in un’avventura a contatto con i luoghi ignoti e le
creature preistoriche dell’oscura e misteriosa giungla
congolese.
Servendosi dell’ormai ben nota
tecnica del found footage, portata al successo nel mondo del
cinema da pellicole assai più affascinanti e meglio riuscite come
The Blair Witch Project,
Cloverfield e il più recente The
Bay, Sid Bennett realizza un film
aggrovigliato, a metà tra il documentario e il classico
d’avventura, che lascia lo spettatore alquanto perplesso, incapace
di cogliere quali siano le reali intenzioni comunicative della
vicenda.
Non bastano qualche
sequenza d’azione accattivante ed alcuni lievi picchi di tensione a
rendere The Lost Dinosaurs un prodotto di
qualità. Il difetto maggiore di questa pellicola decisamente troppo
ambiziosa è quello di che voler sembrare, senza riuscirsi, la
ricostruzione di un’avventura meravigliosa impreziosita
dall’analisi del rapporto contrastante tra un padre e suo figlio.
Mentre i dinosauri, che vengono presentati sia come aggressivi ma
anche come creature docili, generano terrore ed eccitazione, gli
eventi che costruiscono l’esplorazione si muovono parallelamente
all’analisi dei rapporti del capo Jonathan Marchant
(Richard Dillane) con suo figlio adolescente Luke
(Matt Kane) e con il suo braccio destro, il
collega e amico Charlie (Peter Brooke),
personaggio al quale verrà destinato nello svolgersi degli
avvenimenti uno sviluppo prevedibile e banale.
Tra aggressioni animali ed
inseguimenti nella giungla, il film non riesce a donare abbastanza
respiro a quest’altro lato della storia; i profili dei personaggi
restano pertanto solo accennati e le loro dinamiche risultano
paradossali ai fini della narrazione.
Considerato il low budget, gli
effetti speciali creati dalla Jellyfish Pictures (premiata con il
BAFTA) sono da ritenere sicuramente discreti, anche se siamo ben
lontani dalla manignificenza a cui il maestro Spielberg ci ha
abituati con il suo Jurassic Park. Per il
resto, la regia eccessivamente caotica di Sid
Bennet contribuisce a dimostrare che il found
footage è un genere che va maneggiato con cura, specie se la
posta in gioco è alta come il tema trattato in questo film: provare
a far passare per verosimile ed attendibile l’esistenza di creature
estinte 65 milioni di anni fa.
Una trama poco coinvolgente ed una
sovrabbondanza di tematiche sviluppate in malo modo contribuiscono
a rendere The Lost Dinosaurs una
pellicola che si dimenticherà nell’attimo stesso in cui scorreranno
i titoli di coda.
L’uscita nei cinema italiani è
fissata per il 18 luglio.
L’avventura è vera.
Gli eroi un po’ meno.The Lost Citytrailer
con Sandra Bullock e Channing Tatum, è da marzo 2022 solo al
cinema.
La trama The Lost
City
In The Lost City
Loretta Sage (Sandra
Bullock), solitaria scrittrice di successo, ha
trascorso la sua carriera scrivendo popolari romanzi d’amore e di
avventure ambientati in luoghi esotici. Il protagonista dei suoi
racconti è il bellissimo modello di copertina Alan (Channing
Tatum), che nelle pagine di questi libri
incarna l’eroe “Dash”. Mentre è in tour per promuovere il suo nuovo
libro con Alan, Loretta viene rapita da un eccentrico miliardario
(Daniel
Radcliffe) convinto che lei possa condurlo al tesoro
dell’antica città perduta, descritta così bene nel suo romanzo.
Alan, spinto dalla voglia di dimostrare a tutti che può essere un
eroe anche nella vita reale, si mette in viaggio per salvarla.
Coinvolta in un’epica avventura nella giungla, l’improbabile coppia
sarà costretta ad andare d’accordo per sopravvivere, ma soprattutto
per trovare l’antico tesoro prima che sia perso per sempre.
In attesa del trailer arrivano le
prime immagini della commedia d’azione e avventura The
Lost City conSandra
Bullock,
Channing Tatum e Daniel Radcliffe. Diretto da Adam Nee e Aaron
Nee e scritto Oren Uziel e Dana
Fox e Adam Nee e Aaron Nee, The
Lost City si basa sulla storia di Seth
Gordon. Prodotto da Liza Chasin, Sandra
Bullock,Seth Gordon. Nel cast
protagonisti sono
Sandra Bullock,
Channing Tatum,
Daniel Radcliffe, Da’Vine Joy Randolph, Oscar Nuñez, Patti
Harrison e Bowen Yang.
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La trama
The Lost City
racconta la storia di un’autrice di romanzi rosa (Sandra Bullock),
molto schiva e abituata a vivere in solitudine. Un bel giorno la
donna è costretta a un tour promozionale con il modello (Channing
Tatum) che appare sulle copertine dei suoi libri. I due verranno
coinvolti in un tentativo di rapimento che li trascinerà in piena
giungla e finiranno così per vivere realmente un’avventura
romantica e bizzarra proprio come quelle narrate dalla scrittrice
nei suoi romanzi.
La Paramount
Pictures ha deciso di anticipare l’uscita della loro
annunciata nuova commedia The
Lost City che vede protagonisti Sandra Bullock e
Channing Tatum.La
pellicola ora uscirà tre settimane prima del previsto, lo Studios
ha annunciato che la data di uscita si sposta dal 15 aprile al 25
marzo 2022.
In precedenza, il film doveva
uscire nella settimana che lo vedeva competere con
Animali fantastici: I segreti di Silente, il
terzo capitolo del franchise Warner
Bros. di Animali fantastici, basato sul
libro dell’autrice di Harry
PotterJK Rowling. Il
fine settimana del 25, invece, è al momento libero da competitors
di un cerco calibro.
Il film della Paramount
(precedentemente intitolato The
Lost City of D) segue una scrittrice di
romanzi rosa solitaria (Sandra
Bullock) in un tour per il suo ultimo
libro con il suo modello di copertina (Channing
Tatum), che viene travolta da un
tentativo di rapimento che li porta in un avventura dai contorni
spietati nella giungla. Si dice che il film sia sulle corde del
classico di Robert ZemeckisRomancing the
Stone con Michael Douglas e Kathleen
Turner.
The Lost City, il
film
Aaron e Adam Nee hanno
scritto la sceneggiatura di The
Lost City che si basa su una bozza
precedentemente scritta da Dana Fox e Oren Uziel, che hanno diretto
il film. Nel cast oltre ai due protagonisti ci sono anche
Patti Harrison, Oscar Nunez, Da’Vine Joy Randolph
e Daniel Radcliffe.
Sandra Bullock) ha prodotto la pellicola
tramite la sua società Fortis Films insieme a Liza Chasin di 3dot
Productions e Seth Gordon di Exhibit A. The
Lost Citysarà seguito nel programma di
rilascio della Paramount da titoli tra cuiSonic the
Hedgehog 2 (8 aprile), Top
Gun: Maverick (27
maggio), Transformers: Rise of the
Beasts (24
giugno), Secret
Headquarters (12 agosto)
e Mission: Impossibile
7 (30 settembre).
Il cinema d’avventura è stato
rilanciato sul grande schermo nel 1981 grazie al film I predatori dell’arca
perduta, che ha fatto riscoprire agli spettatori
il fascino che tale genere può vantare, tra personaggi eroici,
ambientazioni esotiche e missioni da portare a termine. Nel tempo
tali caratteristiche sono state riproposte anche da innumerevoli
altri film, che hanno cercato di cavalcare l’onda dell’entusiasmo
per tale genere. Uno tra i più recenti esempi di questo filone è il
film del 2022 The Lost City (qui la recensione), diretto da
Aaron e Adam Nee.
Il film, in realtà, è un remake non
ufficiale di All’inseguimento della
pietra verde, film del 1984 di Robert
Zemeckis che a sua volta si rifaceva a quei canoni del
cinema d’avventura riproposti dal film su Indiana Jones. Vi
aggiungeva però in più l’elemento romantico, che The Lost
City ripropone. Nonostante le somiglianze, il film dei
fratelli Nee presenta una comicità e un senso dell’avventura che
non mancheranno di entusiasmare gli appassionati del genere. In
più, si ritrovano all’interno del film una serie di partecipazioni
inaspettate che rendono il tutto ancor più stravagante e
divertente.
Ora che è arrivato su Netflix, The Lost City sta
guadagnando nuova popolarità ed è subito diventato uno dei titoli
più visti sulla piattaforma. Si tratta dunque dell’occasione giusta
per riscoprire questa divertente commedia. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle location dove è stato
girato. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di The Lost City
Protagonista del film è l’autrice di
romanzi rosa di successo, Loretta Sage, i cui
racconti sono sempre ambientati in luoghi esotici e hanno come
protagonista maschile Dash, classico eroe
belloccio che ha il volto nella vita reale del modello
Alan. La vita di Loretta viene però stravolta
quando si ritrova rapita da Fairfax, un
miliardario che crede che la scrittrice conosca il modo per
giungere nella città perduta, che lei stessa descrive in un suo
romanzo, e dove si troverebbe un ricco tesoro. Alan, deciso a
dimostrare che non presta solo il volto a un eroe, ma lo è anche
nella realtà, cercherà di salvare Loretta e mettersi sulle tracce
del tesoro prima che Fairfax lo trovi.
Ad interpretare Loretta Sage vi è
l’attrice premio Oscar Sandra Bullock,
mentre a dare volto al modello Alan vi è Channing Tatum.
Originariamente il ruolo era stato pensato per Ryan
Reynolds, ma per via di altri impegni non ha potuto
prendere parte al progetto. A dare volto al malvagio Fairfax vi è
invece Daniel
Radcliffe, celebre per aver interpretato Harry Potter
nell’omonima saga fantasy e qui chiamato a misurarsi con un ruolo
da villain. A dare volto al villain di fantasia ideato da Loretta
vi è invece l’attore Stephen Lang, noto per essere
l’antagonista della saga di Avatar. Recita nel film anche
Brad Pitt, nei
panni dell’ex Navy SEAL Jack Trainer.
Sandra Bullock and Channing Tatum star in Paramount Pictures’ “THE
LOST CITY.”
Le location di The Lost
City: ecco dove è stato girato il film
Questa commedia avventurosa
vantaalcuni scenari mozzafiato: foreste verdi e traboccanti di
alberi, un vulcano pronto a eruttare, grotte e una cascata
sbalorditiva. Mentre le scene subacquee sono state girate nei
Pinewood Studios della Repubblica
Dominicana e il vulcano è stato realizzato con l’uso di
CGI, il resto delle scene esterne del film sono state girate dal
vivo nella provincia di Samana della Repubblica
Dominicana. Ad esempio, dopo essere sfuggiti al Fairfax di
Daniel Radcliffe, i due protagonisti corrono nella
giungla, si arrampicano sulle scogliere e si nascondono lì mentre
si dirigono verso la città.
Le scene nella giungla sono state
girate principalmente a Portillo, nota soprattutto
per la sua spiaggia – parte della costa di Las
Terrenas – mentre l’ambientazione nella giungla si trova
oltre la sabbia bianca. Il sito di scavo di Abigail Fairfax,
costruito dalla troupe del film, e il complesso sono invece stati
girati a West Grove, una piantagione di cocco. Il
villaggio dove Loretta e Alan si rifuggiano è stata ricreato nel
villaggio di Altos de Chavón, che è stato preso a
modello dai villaggi mediterranei del XVI secolo. Altos de Chavón
non è lontano dal resort Casa de Campo nella
Repubblica Dominicana.
La zona della cascata in cui Loretta
scopre la tomba di Kalaman è invece stata girata al Salto
de Socoa, che si trova nel Parco Nazionale di Los
Haitises. La cascata stessa è circondata dalla giungla e
l’acqua scende in un laghetto chiuso. Il Salto de Socoa ha anche
villaggi vicini e una valle che offre una vista mozzafiato. Le
scene ambientate nella grotta sono invece state girate in diverse
location: la Grotta Iguabonita e le grotte
del Parco Nazionale di Los Haitises. Infine, la scena
della spiaggia è stata girata nella regione di Las
Terrenas, nella provincia di Samana.
L’area è la visione perfetta di un periodo di relax, con spiagge
sabbiose, un bellissimo oceano blu e palme.
Il trailer di The Lost
City e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
The Lost City grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV,Prime Video, Paramount+ e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.
I due fratelli
Nee, Aaron e Adam, escono al cinema con la loro
nuova
pellicola dal titolo The Lost City. Attivi già
da diversi anni e noti per aver scritto e diretto storie
avventurose se non sentimentali, come Band of
robbers del 2015, che immagina Tom Sawyer e Huck Finn
da grandi, o The last romantic del 2006, e
hanno anche in cantiere Masters of the universe, che sarebbe
previsto per il 2024, sul mitico He-Man dal caschetto biondo che
negli anni 80 gridava «Per il potere di Grayskull».
Con The Lost
City assistiamo ad un noto format, in cui una coppia
mal assortita e certamente abituata a un ambiente urbano, si trova
nella giungla a lottare per sopravvivere.
I protagonisti di The Lost
City
I due in questione sono
gli avvenenti
Sandra Bullock e
Channing Tatum: lei è Loretta Sage, vedova depressa,
che insieme all’adorato marito studiava le civiltà antiche
dell’America Centrale, e con cui sognava un giorno di potersene
partire alla scoperta e all’esplorazione. Lui è Alan Caprison, il
modello delle copertine dei libri in stile romanzo Harmony che
Loretta si è trovata a scrivere con reticenza come ripiego dopo la
morte del suo consorte. A motivare il traballante umore di Loretta,
c’è la sua solida agente Beth (Da’Vine Joy
Randolph) che con vigore e affaticato entusiasmo cerca di
farle comprendere l’importanza del suo lavoro, nonostante i dubbi
contenuti erotici con cui deve arricchire i suoi racconti.
Il sensuale personaggio
maschile creato da Loretta è Dash, la cui muscolosa immagine è
appunto quella del modello interpretato da Tatum che, dotato di
scarso intelletto e invaghito della Bullock, è convinto di poter
veramente incarnare il personaggio eroico senza macchia e senza
paura descritto da lei nei libri.
Durante la presentazione
del suo ultimo romanzo, inguainata in una tutina di paillettes
fucsia presa con orgoglio a noleggio da Beth, Loretta cerca di
andarsene stancamente e furtivamente, tallonata da Alan/Dash che
cerca di parlarle, capirla e scusarsi. Se non che, viene rapita da
Abigail Fairfax (Daniel
Radcliffe), ricco e psicolabile ammiratore dei suoi
libri, ma soprattutto dei dettagli in merito a succulenti tesori
nascosti dalle civiltà che fanno da sfondo alle passionali vicende
oggetto del suo estro.
Una rocambolesca missione
di salvataggio
E così si parte tutti
insieme per una rocambolesca missione di salvataggio, recupero,
fuga e chi più ne ha più ne metta, dove ha il tempo di fare la
propria comparsa un Brad Pitt spassoso come solo lui sa essere e
che, con l’avanzare dell’età, ama interpretare sempre più con
gusto.
La prima parte del film è
decisamente godibile, con trovate e scambi di battute che davvero
funzionano. È incredibile quanto
Channing Tatum sia a proprio agio nell’alternanza tra
l’esibizione della muscolatura e la sua stessa presa in giro, non
perdendo mai di credibilità, anzi: riuscendo a tenere saldo il
personaggio anche quando latita l’alchimia con
Sandra Bullock. Il susseguirsi della storia,
ambientata nell’umida selva della Repubblica Dominicana, incalza
tentando di dare qualche motivazione in più ai personaggi, ma resta
vagamente in superficie. Rimangono sicuramente ben fatte tutte le
linee comiche proposte, anche per il modo in cui vengono portate
avanti da tutti gli attori: anche e soprattutto
Daniel Radcliffe.
È chiaro che si tratti di
un film il cui focus è stato evidentemente puntato sulla forza di
alcune trovate che hanno senza alcun dubbio un’ottima presa e si
appoggiano su interpreti di tutto rispetto. A pagarne un po’ le
spese è la scrittura che soffre di lacune, per cui sarebbe stato
più coinvolgente qualche maggiore approfondimento. Certo, non se ne
soffre esageratamente, perché il risultato finale è guadagnato a
pieni voti grazie al buon ritmo e al brillante uso del grottesco
che tanto ci piace e che è da sempre la leva per dissacrare ogni
riferimento quando non regge più.
Amazon Studios
ha diffuso il trailer ufficiale di The Lost City of
Z, il film diretto dal regista James Gray
e che vedrà protagonisti nel cast Charlie Hunnam e
Robert Pattinson
The Lost City of Z
uscirà il 21 Aprile negli USA. Nel cast del film anche
l’attrice Sienna Miller(Foxcatcher, G.I. Joe: The Rise of
Cobra).
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Il romanzo racconta di Percy
Fawcett (interpretato nel film da Hunnam), un esploratore inglese
realmente esistito che durante la sua ultima spedizione nel 1925,
si addentrò nella foresta amazzonica per non farne più ritorno.
The Lost City of
Z
Il progetto, per lungo
tempo accarezzato dal regista Grey, ha visto avvicendarsi per il
ruolo del protagonista prima Brad Pitt e poi
Benedict Cumberbatch, prima di finire nelle mani
di Charlie Hunnam.
Nuovo trailer ufficiale rilasciato da Amazon
per The Lost City of Z, il film di
James Gray con Charlie
Hunnam nei panni dell’esploratore britannico Percy
Fawcett e un cast formato da Robert
Pattinson, Tom Holland
e Sienna Miller.
Tratto dal romanzo non di fiction di David
Grann, il film ricostruisce le avventure di Fawcett
nel cuore dell’Amazzonia per scoprire
estudiare antiche civiltà. L’uomo aspira a
trovare la mitica El Dorado, sfidando l’opinione della
comunità scientifica di inizio Novecento, con l’appoggio della
famiglia e del suo aiutante (Pattinson).
The Lost City of Z parteciperà al
prossimo Festival di Berlino. Uscirà in Usa il 21 aprile
Sembra davvero inarrestabile
Benedict Cumberbatch. Dopo aver smentito le voci
che lo volevano tra i protagonisti di Star
Wars Episodio VII, arriva adesso la notizia,
diffusa da Deadline, che l’interprete della serie
tv Sherlock sarebbe in trattative per ricoprire il ruolo
principale nel film The Lost City of
Z.
Si tratta dell’adattamento
cinematografico dell’omonimo romanzo scritto nel 2009 da
David Grann (in Italia è stato pubblicato con il
titolo Z. La città perduta). Protagonista
del libro è Percy Fawcett, un esploratore inglese
esistito realmente, che scomparve misteriosamente nel 1925, durante
una spedizione nella foresta amazzonica. Secondo Deadline,
Cumberbatch dovrebbe interpretare il ruolo di Fawcett. La pellicola
sarà diretta da James Gray, regista di Two
Lovers e The Immigrant.
Prossimamente
vedremo Benedict Cumberbatch in ben
quattro pellicole: August – Osage
County di John
Wells, Lo Hobbit – La desolazione di
Smaugdi Peter
Jackson, 12 Years a
Slavedi Steve
McQueen e The Fifth
Estate di Bill Condon.
Arriva in prima tv su
Sky
The Lost City, lunedì 28 novembre
alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K, in streaming su NOW e
disponibile on demand, anche in qualità 4K. Diretto da
Aaron Nee e Adam Nee, THE
LOST CITY è un’adrenalinica adventure-comedy dai
risvolti sentimentali con un cast stellare, composto da
Sandra Bullock,
Channing Tatum,
Daniel Radcliffe, Da’Vine Joy Randolph, Brad Pitt, Oscar Nuñez,
Patti Harrison e Bowen Yang,
La trama di The Lost
City
Loretta Sage (Sandra Bullock),
solitaria scrittrice di successo, ha trascorso la sua carriera
scrivendo popolari romanzi d’amore e di avventure ambientati in
luoghi esotici. Il protagonista dei suoi racconti è il bellissimo
modello di copertina Alan (Channing Tatum), che nelle pagine di
questi libri incarna l’eroe “Dash”. Mentre è in tour per promuovere
il suo nuovo libro con Alan, Loretta viene rapita da un eccentrico
miliardario (Daniel Radcliffe) convinto che lei possa condurlo al
tesoro dell’antica città perduta, descritta così bene nel suo
romanzo.
Alan, spinto dalla voglia di
dimostrare a tutti che può essere un eroe anche nella vita reale,
si mette in viaggio per salvarla. Coinvolta in un’epica avventura
nella giungla, l’improbabile coppia sarà costretta ad andare
d’accordo per sopravvivere, ma soprattutto per trovare l’antico
tesoro prima che sia perso per sempre.
Supereroi come Batman, Superman e
Wonder Woman sono senza dubbio i più noti
dell’universo DC Comics. Questo comprende però una ricchissima
varietà di personaggi spesso poco o per nulla noti, i quali hanno
però a loro volta una storia da raccontare. Tra quelli che sono poi
riusciti ad ottenere un loro adattamento cinematografico vi è il
gruppo noto come I Perdenti. Nel 2010, infatti, questi sono stati
portati sul grande schermo con il film The
Losers (qui la recensione), diretto dal
regista francese Sylvain White e con una
sceneggiatura di Peter Berg (noto
per Hancock) e
James Vanderbilt (noto per The Amazin
Spider-Man).
Ad affascinare tali personalità del
cinema vi è stata in particoalre la natura atipica dei membri del
gruppo Perdenti. Questi non possiedono veri e propri poteri, ma
hanno capacità che li rendono i migliori nel loro campo. Tali
personaggi sono apparsi per la prima volta nel 1969, con
un’ambientazione fissata alla Seconda guerra mondiale. Dal 2003 al
2006, invece, il gruppo è stato aggiornato alla contemporaneità, e
proprio su questa seconda loro versione si basa il film. In
particolare, The Losers adatta gli eventi dei primi due
volumi, Ante Up e Double Down.
Accolto con grande interesse, anche
per via del suo cast di celebrità, The Losers non ha
tuttavia ottenuto il successo sperato, finendo ben presto nel
dimenticatoio. A distanza di un decennio è però un film da
riscoprire, tanto per la stravaganza dei personaggi quanto per la
qualità dell’azione. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e
al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
The Losers: la trama del film
Protagonisti del film sono un gruppo
di soldati delle forze speciali dell’esercito americano, composto
dagli esperti Roque, Pooch,
Jensen e Cougar. A guidarli vi è
Clay, colonnello dai modi di fare stravaganti e
controversi. Dopo aver svolto con profitto una delicata missione
suicida in Bolivia, seguendo le direttive del comandante, un
misterioso uomo che si fa conosciuto semplicemente come
Max, i soldati scelti si rendono conto di essere
divenuti vittime di un pericoloso raggiro. Il loro mandante,
infatti, ha dato ordine di uccidere tutti affinché non vi siano
testimoni che possano raccontare i retroscena della missione.
Per una serie di coincidenze più o
meno fortuite, il gruppo riesce però a salvarsi e, dopo aver finto
la loro morte, si nascondono nel paese senza lasciare tracce. Qui
decidono di assumere il nome di I Perdenti, giurando vendetta per
quel tradimento. Quando la misteriosa Aisha
al-Fadhil offre ai soldati l’occasione di tornare in
incognito in America, in cambio della testa di Max, Clay si vede
costretto ad accettare l’offerta e condurre i suoi uomini in una
missione di vendetta ad alto tasso adrenalinico. Lungo il percorso
incontreranno naturalmente non pochi pericoli, che li
costringeranno a mettere in campo tutte le loro abilità.
The Losers: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare i
protagonisti si ritrovano diversi noti attori di Hollywood, alcuni
dei quali celebri per altri film di supereroi. Nel ruolo del
colonnello Franklin Clay, ad esempio, si ritrova Jeffrey Dean
Morgan. L’attore, già noto per avere interpretato il
Comico in Watchmen, affermò di aver avuto meno problemi
con Clay, dichiarando di aver avuto molto più spazio per
l’improvvisazione. Il personaggio, inoltre, aveva un carattere
molto meno nichilista di quello del Comico, cosa molto apprezzata
da Morgan. Accanto a lui, nel ruolo del capitano William Roque vi è
invece Idris Elba, il
quale per il ruolo si è allenato nei combattimenti con il coltello,
acquisendo anche il fisico necessario a poter interpretare
personalmente molte delle sue scene.
Chris Evans,
che l’anno seguente a questo film sarebbe diventato Captain
America, è invece Jake Jensen. L’attore ha particolarmente
apprezzato questo personaggio, il quale gli ha permesso di
cimentarsi con aspetti più comici e scanzonati rispetto a quelli
precedentemente interpretati. Gli ultimi due membri del gruppo,
Pooch e Cougar, sono invece interpretati da Columbus
Short e Oscar Jaenada. L’attrice Zoe Saldana,
celebre per essere Gamora nel Marvel Cinematic Universe, è invece
Aisha al-Fadhil. In preparazione per il ruolo, Saldana ha
partecipato ad allenamenti fisici e nell’uso delle armi.
All’attrice è stato inoltre richiesto di guadagnare un paio di
chili, poiché ci si aspettava che portasse armi in giro per otto
ore al giorno. L’atotre Jason Patric, infine,
interpreta il villain Max.
The Losers: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Nell’adattare i nuovi fumetti
dedicati a questo gruppo di personaggi, gli autori decisero di non
inserire nel film troppi eventi, preferendo lasciarne fuori alcuni
da eventualmente riprendere in un sequel. I produttori e il regista
speravano infatti di poter dar vita ad ulteriori lungometraggi
dedicati a I Perdenti, cavalcando la nascente onda del successo dei
cinecomic. Il film, tuttavia, guadagnò appena 30 milioni al box
office, deludendo dunque ogni aspettativa. A pesare sull’insuccesso
vi è stata anche l’uscita in quel periodo di un film simile quale
A-Team. Dato dunque questo risultato, i produttori
decisero di non dar vita ad un The Losers 2. Liberi da
tale impegno, gli attori protagonisti hanno poi assunto i ruoli da
supereroi per cui sono celebri oggi.
È possibile fruire di
The Losers grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerd 22 aprile alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Una specie di
A-Team senza i piani ben riusciti, The
Losers arriva nelle sale italiane e probabilmente non
colpirà tanto come i suoi protagonisti che picchiano duro senza
prendersi troppo sul serio.
Basato sul fumetto omonimo di
Andy
Diggle, il film The Losers
racconta di un gruppo d’élite delle forze speciali americane che
viene mandato nella giungla Boliviana in una missione di ricerca e
distruzione. La squadra: Clay (Jeffrey
Dean Morgan), Jensen (Chris
Evans), Roque (Idris
Elba), Pooch (Columbus Short) e
Cougar (Óscar Jaenada) si trova a essere
l’obiettivo di un tradimento letale istigato dall’interno da un
potente nemico conosciuto solamente col nome Max (Jason
Patric). Approfittando del fatto che si presume siano
morti, gli uomini combattono strenuamente per dimostrare la propria
innocenza e anche saldare il conto con Max. A loro si aggiunge la
misteriosa Aisha (Zoe
Saldana), una bella agente con un suo piano e in grado
di cavarsela egregiamente.
The Losers, il film
Seppure con un referente cartaceo di
tutto rispetto, la serie a fumetti della Vertigo, The
Losers si rivela un film tutto adrenalina, povero di
spunti e con una trama da fiera della banalità. Il tradimento, la
vendetta, il doppio gioco si trovano ad infarcire una storia che si
dipana per 98 minuti che sembrano estremamente lunghi. Una regia da
video game e musiche a tutto volume non fanno altro che aumentare
l’effetto d’eccesso che trasuda dall’intero film, dai personaggi,
degli stereotipi che cadono a grappoli ad ogni battuta, dalla
patinata grossolanità delle immagini.
Una fotografia da rivista, a tratti
sporcata ma sempre eccessivamente sgargiante regala al pacchetto
quel tocco kitsch che negli anni ’80 si addiceva a film come
Commando, dove i nemici sono numerosi e pappe-molli mentre il buono
è solo e invulnerabile, ma ovviamente, senza il Governator. Al
posto di
Arnold Schwarzenegger abbiamo un’allegra
combriccola capitanata dallo spaccone Jeffrey Dean Morgan e dalla bella e pericolosa
Zoe-Saldana, con un pizzico di Chris Evans imbranato che davvero non sembra
in grado di esserlo per davvero. Un film per l’estate forse, poco
pretenzioso e sicuramente che avrà un suo target giovanile, ma
senza dubbio da accostare a quei film senza i quali saremmo vissuti
lo stesso, se non meglio.
Uscito originariamente nel 2010 e
con un cast all-star che comprende Idris Elba,
Jeffrey Dean
Morgan, Zoe Saldana e
un Chris Evans
pre-Capitan America, la commedia d’azione The
Losers (qui la recensione) – diretto dal
regista francese Sylvain White – aveva il
potenziale per essere un grande successo. Invece, ha finito per
essere un gioiello per lo più dimenticato. Col tempo, però, il film
ha trovato una nuova legione di spettatori che, a distanza di oltre
dieci anni, stanno riscoprendo per la prima volta questa frenetica
storia di tradimento e vendetta.
Il titolo del film si riferisce a un
gruppo di agenti speciali delle operazioni segrete –
Clay (Morgan), Roque (Elba),
Jensen (Evans), Pooch
(Columbus Short) e Cougar
(Óscar Jaenada) – che iniziano la narrazione con
una missione per distruggere il complesso di un signore della droga
boliviano. Dopo che il raid va storto, però, l’elicottero di
estrazione su cui dovevano trovarsi viene fatto esplodere dalla
persona che dà loro gli ordini, un uomo misterioso conosciuto solo
come Max (Jason Patric). Non solo
i The Losers sono inorriditi dal fatto che uno dei loro superiori
abbia cercato di ucciderli, ma l’elicottero era anche pieno di
bambini che la squadra aveva salvato dal complesso.
Tradita e data per morta, la squadra
decide che la mossa migliore è quella di nascondersi fino a quando
non avrà la possibilità di recuperare la propria identità e
vendicarsi. Ben presto scoprono di non essere gli unici a dare la
caccia a Max. Mentre si trovano in Bolivia, incontrano
Aisha (Saldana), che ha le sue ragioni per volere
la morte del loro ex superiore. Con le risorse di Aisha riescono a
rientrare di nascosto negli Stati Uniti e a rintracciare il loro
obiettivo grazie a un losco affare di armi da un miliardo di
dollari che lui sta orchestrando. Tuttavia, prima che il gruppo
riesca a catturare il loro uomo, devono superare diversi ostacoli
al loro piano.
I The Losers fanno un grande passo
avanti nella loro ricerca quando Jensen ottiene un hard disk rubato
a Max. Non solo scoprono che contiene 400 milioni di dollari
destinati a un affare nucleare sul mercato nero, ma apprendono
anche che l’intera operazione in Bolivia era una montatura di Max.
Aveva sempre avuto intenzione di usare il gruppo per uccidere lo
spacciatore e poi eliminarli per coprire le sue tracce. Lo
spacciatore, si apprende, era venuto a conoscenza dell’affare della
bomba atomica di Max e rappresentava un potenziale ostacolo.
Questa sarebbe una rivelazione
abbastanza sorprendente, ma non è nulla in confronto a ciò che
Jensen scopre quando scava più a fondo nei file della chiavetta.
Contiene informazioni sulle finanze dello spacciatore, tra cui
l’identità del suo parente più prossimo: la figlia Aisha. Questa
notizia è una sorpresa per la squadra, soprattutto per il
caposquadra Clay, che ha instaurato un rapporto fisico piuttosto
intenso con Aisha. Sebbene la squadra non si sia mai fidata
completamente di lei, è chiaro che non si aspettavano di ritrovarsi
come pedine nel suo gioco.
La rivelazione chiarisce anche al
pubblico che tipo di persona è Aisha. L’unico obiettivo del
personaggio è vendicarsi dell’omicidio del padre e tutto il resto –
i The Losers, la sua nascente storia d’amore con Clay, qualsiasi
parvenza di moralità – per lei non è altro che un mezzo per
raggiungere un fine. Quando Clay le fa notare che suo padre era un
uomo terribile, lei risponde semplicemente: “Non importa”. In un
film pieno di personaggi moralmente discutibili, Aisha è forse
quella che si trova più saldamente nella zona grigia. Tuttavia, il
suo tradimento non è l’ultimo, né il più estremo, che la squadra
deve affrontare.
Dopo la fuga di Aisha, la squadra si
dirige verso il luogo dell’affare di Max con l’intenzione di porre
fine ai suoi nefasti piani una volta per tutte. Ma quasi subito
dopo l’arrivo, la squadra si rende conto di essere stata incastrata
e Roque si rivela un traditore. “Dopo il fiasco di Miami, ho
fatto un accordo, Clay”, dice, riferendosi al tentativo della
squadra di dirottare un furgone blindato che credevano contenesse
Max. Tuttavia, quando hanno aperto il furgone, hanno scoperto che
Aisha aveva mentito e che conteneva solo un disco rigido.
All’epoca, Roque era furioso e invitò Clay a uccidere Aisha e ad
abbandonare la loro missione di vendetta.
Quando Clay lo implora di ricordare
la loro vendetta contro Max, Roque risponde: “No, non voglio
che paghi, rivoglio la mia vita. Ok? Rivoglio la mia vita“.
Clay gli disse che se voleva andarsene, poteva farlo. Tuttavia,
Roque non aveva modo di farlo legittimamente. La squadra è
ufficialmente morta e ha dovuto attraversare di nascosto il confine
per rientrare negli Stati Uniti. Sebbene Roque volesse chiaramente
abbandonare tutto, senza soldi e senza un’identità ufficiale, le
sue opzioni erano limitate.
Il fiasco di Miami ha anche messo in
luce una grossa frattura tra Clay e Roque. Mentre Clay, nel
profondo, è guidato dalla sua moralità, Roque è spinto
dall’autoconservazione. Quando Clay si è rifiutato di bruciare
Aisha e di abbandonare la missione di vendetta contro Max, Roque è
andato nel posto che aveva più senso: direttamente da Max per
scambiare i suoi ex compagni di squadra con denaro e un posto nella
sua operazione.
Dopo il tradimento di Roque, le cose
sembrano particolarmente difficili per i Perdenti rimasti. Max è in
procinto di acquistare le sue bombe atomiche sul mercato nero e le
sue forze di sicurezza hanno schierato la squadra pronta per essere
giustiziata. Tuttavia, all’ultimo momento, ricevono un importante
aiuto da Aisha e dal suo lanciarazzi. Può sembrare uno sviluppo
strano, visto che l’ultima volta che la squadra l’ha vista si sono
scambiati colpi di pistola, ma come dice il vecchio detto: “Il
nemico del mio nemico è mio amico”. Aisha rafforza
ulteriormente la sua determinazione nella penultima scena del
film.
Dopo essere stati liberati, i
Perdenti uccidono il traditore Roque e disarmano la bomba atomica
che Max minacciava di far esplodere. Tuttavia, l’uomo stesso riesce
a sfuggire alla cattura. Quando le acque si calmano, Clay riceve
una telefonata dalla mente criminale, che termina dicendo: “Ci
vediamo presto, Max”. Clay invita Aisha a unirsi a loro per
continuare la ricerca dell’uomo che tutti vogliono morto. Anche se
non dice esplicitamente che spera che si riaccenda anche la loro
relazione, lei sembra cogliere questa speranza e gli dice:
“Quando tutto questo sarà finito e lui sarà morto, io e te
finiremo quel ballo”.
Sebbene Aisha abbia mentito al
gruppo in diverse occasioni, alla fine sembrano aver raggiunto una
distensione. Finché tutti hanno in mente gli stessi obiettivi, le
motivazioni personali di ognuno sono un po’ irrilevanti. L’attrice
si dimostra persino disposta a collaborare con loro, aiutando Pooch
a ricongiungersi con la moglie incinta nei momenti finali del film.
Questa nota finale e la dinamica che si instaura costituiscono
un’ottima premessa per un sequel. Sfortunatamente, questo non si è
mai concretizzato.
Ci sarà mai un sequel di
The Losers?
Considerando la natura irrisolta del
finale e il fatto che The Losers è stato adattato
dai primi due volumi di una serie a fumetti in più volumi, sembra
molto probabile che il film sia stato originariamente prodotto con
l’intenzione di realizzare un sequel. Quindi, cosa è successo? In
un’intervista del 2018 di Fandom a Morgan, l’attore ha rivelato:
“Ci sono storie di ogni tipo su ciò che è andato storto con
quel film e sono per lo più cose di studio/produttori, e niente a
che fare con il film stesso”.
Sebbene Morgan non abbia chiarito
con esattezza il motivo per cui un sequel non si è mai
concretizzato, questi problemi dietro le quinte, uniti al fatto che
il film ha guadagnato poco più di 29 milioni di dollari al
botteghino a fronte di un budget di 25 milioni, sono molto
probabilmente la risposta. Morgan ha persino osservato: “Non è
stato promosso come avrebbe dovuto, ad essere onesti”. C’è la
possibilità di avere un sequel ora che il film sta trovando un
nuovo pubblico? Anche se Morgan ha detto che sarebbe disposto a
interpretare di nuovo Clay durante la sua intervista a Fandom, la
prospettiva sembra piuttosto improbabile.
Rob Zombie ha rilasciato in rete la prima immagine ufficiale di
The Lords of Salem, il suo horror low budget prodotto da Jason
Blum, Steven Schneider, e Oren Peli, lo stesso team artefice del
successo di Paranormal Activity.
Il lungometraggio a sé stante
racconterà la sanguinosa guerra dietro al Fosso di Helm, la
fortezza descritta ne Il Signore degli Anelli: Le Due
Torri, e la storia dell’uomo dal quale prende il nome:
Helm Hammerhand, il leggendario re di Rohan che ha trascorso gran
parte del suo regno bloccato in un assedio prolungato e
costoso.
Il veterano regista di anime Kenji
Kamiyama, che ha diretto la serie anime Ultraman prodotta da
Netflix, dirigerà il film da una sceneggiatura di
Jeffrey Addiss e Will Matthews (The Dark Crystal: Age of
Resistance). Joseph Chou (Blade Runner: Black Lotus) si
occuperà della produzione.
Sebbene il team di registi sia
nuovo del franchise cinematografico de Il Signore degli
Anelli, il progetto dovrebbe essere collegato ai sei film
della Terra di Mezzo del regista Peter Jackson basati sui libri di
J.R.R. Tolkien. Philippa Boyens,
che ha vinto un Oscar per la sceneggiatura de Il Signore
degli Anelli: Il Ritorno del Re, sarà consulente del
progetto, che si baserà proprio sulla Trilogia per quello che
riguarda l’aspetto estetico della messa in scena.
Il progetto non sarà collegato alla
serie tv in produzione presso gli Amazon Studios,
ma si sa che con quella progetto in stato avanzato, New
Line e Warner vogliono fare del loro film una priorità,
con l’animazione già affidata alla Sola
Entertainment e il casting vocale già in fase avanzata.
Dal momento che i sei lungometraggi ambientati nella Terra di Mezzo
hanno incassato oltre 5,8 miliardi di dollari in tutto il mondo, la
Warner Bros. non vorrebbe perdere troppo terreno rispetto al
colosso dello streaming.