Nonostante
lo scrittore / regista Nicolas Winding Refn ha
trascorso la maggior parte della sua carriera a fare film basati
sui suoi propri scrip, questo non è un fatto esclusivo. Infatti
dal
London Evening Standard apprendiamo la notizia che
Polly Stenham, una drammaturga britannica, è stata
incaricata di scrivere la sceneggiatura per il prossimo lavoro di
Refn , un horror tutto al femminile, che si intitolerà
I Walk With The Dead .
Sembrerebbe che almeno una parte del motivo per cui il regista ha
ingaggiato una scrittrice è a causa della sua difficoltà personale
di scrivere in merito a dei personaggi femminili. LaStenham ha detto al giornale:
Ha un sacco di impedimenti nel fare film che alcune persone pensano
essere violentemente misogini.
Allora mi si avvicinò con l’idea di fare qualcosa di
diverso.
Come sottolinea il giornale, Refn ha già parlato
di questa zona debolein
passato ed ha citato le stesse parole del regista
:
Ho sempre avuto voglia di fare film di donne ma finisce sempre per
essere di uomini.Forse perché
non so come scrivere di loro.
Riguardo ad
ulteriori dettagli sulla
trama,
la Stenham rimane a denti stretti, ma ha chiarito
che
in termini di violenza e thriller psicologico l’intenzione è quella
di avere di tutto un po’. Anche se Refn ha altri
lavori in cantiere, I Walk With The Dead
potrebbe finire per essere la sua prossima fatica da
regista.
Il regista ha rivelato all’inizio di questo mese che il suo remake
di La fuga di Logan è ormai naufragato,
in modo che potrebbe finire per essere un buco nel calendario del
regista che il film horror potrebbe riempire.
Dopo
Drive, il successo di Nicolas
Winding Refn è aumentato esponenzialmente, tanto da creare
l’anno scorso a Cannes più attesa dei Coen o di
Alexander Payne con il suo Solo Dio
Perdona. Durante un’intervista con Jack Giroux,
editor di Film School Rejects, il regista danese svela qual’è
il film più dark della storia del cinema secondo la sua
visione:
D: Ti Vedremo mai fare un musical?
R: Mi piacerebbe fare un musical un giorno, ma forse voglio fare
prima una commedia romantica.
D: Beh, se dirigessi una commedia romantica sarebbe alquanto
inaspettato, ma faresti mai qualcosa del genere per sovvertire le
attese?
R: Per me il film più dark partorito dall’umanità è
Pretty Woman.
D: Davvero?
R: Pensaci bene, amico.
D: Si, magari c’è una sottotraccia dark, ma perché sei convinto
di ciò?
R: Perché se levi di torno tutto lo champagne è un film folle!
Sono riusciti a riempirlo di bollicine e a venderlo a milioni di
persone come se fosse una favoletta. E’ una delle truffe
hollywoodiane che preferisco.
D: Pensi sia stata una mossa intenzionale?
R: Non lo so, ma personalmente non penso neanche di essere così
tanto “oscuro” da fare qualcosa del genere.
L’annuncio ufficiale arriva dopo il
Festival
di Cannes, dove Nicolas Winding Refn ha
presentato in concorso il suo ultimo film, The Neon
Demon. Il regista danese si occuperà di produrre il
remake di Cosa avete fatto a Solange?, il
giallo del 1972 diretto da Massimo Dallamano e
prodotto da Fulvio Lucisano.
Refn collaborerà di nuovo con
Lucisano, con cui lavora già da molti anni e che ha curato la
distribuzione di tutti i suoi film in Italia.
Il regista di
Drive ha presentato durante il Festival
la versione restaurata di Terrore nello
spazio, prodotta proprio da Lucisano, e a seguito
dell’evento ha annunciato ufficialmente il suo coinvolgimento nel
progetto.
Primo lungometraggio
della trilogia dei cannibali diretta da Ruggero
Deodato, diventata poi un vero e proprio
cult, Ultimo mondo
cannibale (1977), il primo cannibal-movie della
storia, è in concorso a Venezia Classic in una straordinaria
versione restaurata in
4k da Minerva Pictures in
collaborazione con Midnight Factory. Con la
supervisione di Lamberto Bava, all’epoca suo aiuto
regista, è un doveroso omaggio ad un autentico maestro del cinema
di genere, scomparso nel dicembre dello scorso anno.
Regista, sceneggiatore e produttore
cinematografico Nicolas Winding Refn è
annoverato insieme a Lars von Trier e Thomas Vinterberg come uno
degli autori più significativi del cinema danese e i suoi film sono
stati proiettati e apprezzati in tutto il mondo. Ha vinto
il Prix de la mise en scène per il film
Drivealla
64ª edizione del Festival di
Cannes.
PROIEZIONE ORE 23.55 – SALA GIARDINO sarà presente, ad
introdurre il film, il regista NICOLAS WINDING REFN esperto e
amante della cinematografia di Ruggero Deodato terrà anche una
La
trama
Dalle Filippine, un aereo privato
con un gruppo di ricercatori si dirige verso le isole Mindanao,
dove lo attende un altro gruppo che sta conducendo delle ricerche
commissionate dalla Compagnia Petrolifera Americana. Il silenzio
della radio del campo denuncia una tragedia destinata a continuare:
tutti i predecessori sono stati uccisi e mangiati dai cannibali
della foresta. Robert Harper e Rolf, unici superstiti, si perdono
nel labirinto della vegetazione; poi si separano a causa di un
naufragio tra le rapide di un corso d’acqua. Harper, fatto
prigioniero dai cannibali, riesce a fuggire insieme a Palun, una
ragazza che lo ha avvicinato amichevolmente. Ricongiunti con Rolf
cercano disperatamente di fuggire.
In attesa di vedere The Neon
Demon, il regista Nicolas
Winding Refn (Drive, Solo Dio perdona) ha
rivelato che, quasi sicuramente, porterà sul grande schermo
una sorta di sequel della sua pellicola del 2009 Valhalla
Rising Regno di sangue.
Si tratta di The
Avenging Silence, uno spy thriller ambientata a Tokyo
con al centro un protagonista maschile che ricorderà molto i
personaggi dei vecchi film di Refn, tra cui – ovviamente – lo
stesso One-Eye del sopracitato Valhall Rising. Ma non
solo: come ha dichiarato lo stesso regista in una recente
intervista, questo protagonista prenderà molto anche dal pilota di
Drive e da Julian di Solo Dio perdona (entrambi
interpretati da Ryan Gosling), personaggi che
secondo Refn si assomigliano tutti tra di loro.
In attesa di ulteriori dettagli, vi
ricordiamo che TheNeonDemon, scritto da CliffMartinezePhilippeLeSourd, è un horror ambientato a
Los Angeles e incentrato sulla bellezza pericolosa. La protagonista
sarà la giovane Elle Fanning
(Maleficent).
Nicolas Winding Refn,
cineasta danese vincitore del premio per la Miglior regia al
Festival
di Cannes del 2011 con “Drive”, Mercoledì 9 marzo
accompagnato dalla moglieLiv Corfixen, incontrarà il pubblico in
una a masterclass organizzata all’Auditorium del
Maxxi.
L’incontro a cura di Mario Sesti (Fondazione Cinema per Roma)
seguirà alla proiezione del documentario “My Life Directed By
Nicolas Winding Refn”, realizzato da Liv Corfixen e distribuito
in Italia da Fulvio e Federica Lucisano per Italian
International Film, società controllata di Lucisano Media
Group, primo player integrato del settore audiovisivo nazionale.
L’edizione italiana del documentario approderà prossimamente in tv
su Sky Cinema e Sky Arte, che ne hanno acquistato i
diritti da Italian International Film.
La
proiezione dell’opera, si terràa
partire dalle 15 presso l’Auditorium del Maxxi di
Roma, seguita alle 16 dalla
masterclass della stessa Liv Corfixen e di Nicolas Winding
Refn.L’evento è a ingresso libero fino
a esaurimento dei posti disponibili in sala, e si collocanell’ambito di
CityFest, il contenitore di intrattenimento e cultura della
Fondazione Cinema per Roma.
Diretto
da Liv Corfixen, “My Life Directed by Nicolas Winding Refn” è un
documentario che racconta un momento particolare della vita di suo
marito e il suo tentativo di conciliare una carriera in rapida
ascesa come regista di fama internazionale con il suo ruolo di uomo
e di padre. Corfixen segue Refn con la sua macchina da presa mentre
l’intera famiglia si trasferisce a Bangkok con lui per sei mesi,
per accompagnarlo durante la produzione del lungometraggio “Solo
Dio perdona” (2013), distribuito in Italia da IIF così come “Drive”
(2011) e la prossima opera dell’artista danese, “The Neon
Demon”.
Riprendendo il lavoro e la vita di Refn nel corso della
lavorazione del film, fino alla premiere mondiale al Festival di
Cannes, il documentario di Corfixen rivela come non sia un compito
facile dirigere una grande produzione internazionale continuando a
occuparsi del benessere della propria famiglia, del cast e degli
ospiti in visita da Hollywood.
“Siamo felici di ospitare a Roma Liv Corfixen e Nicolas
Winding Refn”, ha commentato Federica Lucisano,
Amministratore delegato di Lucisano Media Group. “Il
documentario di Liv è un omaggio all’impegno creativo di Nicolas e
siamo quindi orgogliosi di condividerlo con i suoi fan italiani. La
distribuzione in Italia di quest’opera rafforza il nostro legame
con un regista in cui crediamo fin dai tempi del suo primo grande
successo, ‘Drive’, e in cui continuiamo a credere anche in vista
dell’uscita della sua prossima opera, ‘The Neon Demon’.‘My Life
Directed by Nicolas Winding Refn’ rappresenta un dietro le quinte
non solo di una grande opera cinematografica come ‘Solo Dio
Perdona’, ma anche il ritratto di uno dei registi più talentuosi
del nostro tempo e un grande atto d’amore da parte di una donna
verso il proprio uomo e la propria famiglia. Liv è una donna di
grande talento che reinterpreta perfettamente in chiave moderna
l’adagio secondo il quale accanto ad un grande uomo c’è sempre una
grande donna”.
Il regista Nicolas
Winding Refn, in questi giorni illustre componente della
giuria del Festival
di Cannes 2014, è in trattative con la
Sony Pictures per dirigere il
film The Bringing. La
pellicola è un horror soprannaturale basato su una sceneggiatura
scritta da Brandon e Phillip Murphy.
La storia è liberamente ispirata
alla misteriosa morte di Eliza Lam. Il corpo di La è stato
rinvenuto in una acquedotto sul tetto del Cecil Hotel a Los
Angeles, nel frebbraio del 2013. Successivamente sono stati poi
rilasciati dei video dalle telecamere di sicurezza che mostrano la
defunta Lam interagire con un’entità apparentemente invisibile.
Anche se la sceneggiatura sembra che non si concentrerà sul
personaggio di Lam, è ambientata nello stesso albergo e segue un
uomo indagato di una morte simile molto misteriosa.
A produrre il film ci sarà il
produttore di The Amazing Spider-Man 2Matt Tolmach, accanto Daniela
Cretu a della First Born Films.
Nicolas Winding Refn recentemente ha diretto il
film Solo dio perdona con protagonista
Ryan Gosling.
All’inizio di giugno vi
avevamo raccontato che Nicolas Winding Refn,
amatissimo regista di Drive, era a lavoro
su The Avenging Silence, una spy story
che l’avrebbe visto tornare dietro la macchina da presa, in cui il
protagonista sarebbe stato un antieroe cupo, silenzioso e
minaccioso, come Mads Mikkelsen in
Valhalla Rising.
Al momento il regista si è messo a
lavoro su un film di ambientazione asiatica con Neal
Purvis e Robert Wade, sceneggiatori che
hanno all’attivo ben sei film di 007, tra cui
Skyfall e
Spectre. L’incognita è se questo progetto
coincide con The Avenging Silence o se è
un altro film.
Mentre aspettiamo notizie più certe
sulla natura di questo progetto, possiamo dire invece con certezza
che Refn ha completato The Neon Demon,
horror sul lato oscuro della bellezza femminile interpretato da
Elle Fanning, Jena Malone, Keanu Reeves, Christina
Hendricks.
Vedremo il nuovo film a Cannes,
dopo la delusione di Only God
Forgives?
Prima che Gal
Gadot venisse scelta per interpretare Wonder
Woman, la Warner Bros era aperta a diverse
interpretazioni del personaggio DC Comics, per il suo esordio al
cinema. Trai tanti registi a discutere del personaggio e della
possibilità di adattarlo per il grande schermo c’è stato anche
Nicolas Winding Refn, regista di
Drive e di The Neon
Demon.
Refn, da poco su Amazon Prime Video con la sua serie
Too Old to Die Young, ha raccontato di aver
presentato alla Warner Bros il suo progetto per il personaggio di
Diana, proponendo coe protagonista la giunonica Christina
Hendrick, nota per Mad Men e che aveva
già lavorato con lui in Drive.
Durante la promozione della sua
serie Amazon, il regista è tornato sull’argomento, durante una
intervista con Collider, spiegando che
tutto quello che gli è stato proposto da Warner e DC non è mai
riuscito ad incontrare il suo interesse tanto da imbarcarsi in
un’avventura del genere.
“Adoro Hollywood. Adoro il
glamour e lo sfarzo. Amo la vanità, amo l’ego, mi concedo tutto
questo – ha spiegato Refn – ma l’approccio e le offerte
che mi sono pervenute non mi hanno mai fatto pensare che fossi la
persona giusta a realizzarle. Non significa che non succederà.
Voglio dire, mi piacerebbe fare uno di quei film tratti dai
fumetti, magari con Batgirl.
È come se molta gente fosse
ossessionata da questa idea. Se un progetto così dovesse arrivare,
lo farei solo a patto di poter realizzare la mia versione e
apportare il mio contributo. Altrimenti posso fare altre
cose.”
Al momento il progetto di
Batgirl alla Warner è fermo. La sceneggiatrice del
film è Christina Hodson, che ha firmato anche
Bumblebee, e che sta attualmente lavorando allo
script, dopo che Joss Whedonha abbandonato il
progetto nel 2017.
Nicolas Winding Refn dopo essere
stato finalmente consacrato con il premio per la regia
all’ultimo Festival di Cannes è diventato fra i più
gettonati talenti in circolo. Infatti, il regista danese
Nicolas Winding Refn intende collaborare ancora col protagonista
Ryan Gosling. Lo stesso Refn ha recentemente rilasciato alcune
dichiarazioni su un possibile remake de La fuga di Logan, sempre
con Ryan Gosling.
Le parole di Refn:
“Logan’s Run è un’idea a cui stanno pensando da anni, nel senso
che vogliono rifare l’originale. Io credo che tutto vada ripensato,
metteremo insieme un team di artisti che costruiranno un nuovo
futuro.”
Anche Gosling ha confermato che La fuga di Logan comunque non ha
ancora una data precisa:
“Joel Silver (il produttore, ndr.) ha confermato che possiamo
prenderci il nostro tempo per farlo al meglio, non abbiamo alcuna
data di scadenza.”
Per chi non lo sapesse: La fuga di Logan è tratta dal
romanzo di fantascienza del 1967, adattato nel 1976 in un film con
Michael York protagonista. Il personaggio principale era un
poliziotto adibito alla cattura di fuggitivi, i quali si
ribellavano alla legge che costringeva le persone che raggiungevano
i 30 anni di età ad abbandonare la società del futuro.
Presentato all’ultimo Festival di Cannes, The
Neon Demon, ultimo film di Nicolas Winding
Refn, arriva in sala il prossimo mercoledì 8 giugno. Il
regista, insieme alla giovane protagonista Elle
Fanning, ha presentato il film a Roma.
Film esteticamente curato e
bilanciato nei ritmi, complesso nelle tematiche affrontate e
affascinante grazie all’ambientazione spietata ed eleganteper
eccellenza, il mondo della moda, The Neon
Demon si inserisce alla perfezione nello sviluppo
narcisistico nel percorso da regista di Refn. Allievo e amico di
Alejandro Jodorowsky, dal mentore il regista
danese ha mutuato l’universo simbolico e The Neon
Demon non fa eccezione, evocando riti e simbologie
vicine all’immaginario del regista cileno. “Il triangolo
(figura geometrica ricorrente nel film, ndr) è l’idea che
simboleggia questo demone del film, un’entità che è Elle stessa.
L’idea era di usare questo bellissimo simbolo di sensibilità, ho
pensato anche alla lettura delle carte di Jodorowsky da cui mi
facevo leggere i tarocchi ogni settimana durante le riprese del
film stesso.”
Con The Neon
Demon, Refn realizza il suo terzo film in
collaborazione con Cliff Martinez, compositore che
lo accompagna da Drive. “Sono stato benedetto dal suo arrivo in
Drive – ha dichiarato Refn – abbiamo lavorato insieme in
tre film. È diventato l’anello mancante nella mia evoluzione
artistica. Abbiamo cominciato una partnership creativa, tanto che
lui lavora anche con mia moglie, è parte della famiglia, la nostra
attività artistica è legata molto intimamente. La sua musicalità fa
funzionare questi film e se trovi qualcosa che funziona non la
interrompi. È un modo di lavorare molto pratico, per esempio in
sceneggiatura scrivo ‘da qui comincerà la musica di Cliff’. Ci
penso molto mentre scrivo. A film montato glielo mostrò e gli dico
di fare ciò che vuole. Credo che questa sua capacità accentui il
film e lo renda più soddisfacente e creativamente bello.”
Il film può considerarsi un
incrocio tra Alice nel Paese delle Meraviglie e
Elizabeth Bathory, la contessa sanguinaria che faceva il
bagno nel sangue delle vergini?
“Io non faccio film, faccio
esperienze e tutto quello che la gente vede nei miei film va bene.
Si può dire di tutto, ma qualsiasi cosa dici è una parte di quello
che c’è nel film. Volevamo fare un horror, una commedia, un
melodramma, un film bello, sexy, volgare, volevamo tutto quello che
si può fare in una sola esperienza.”
Elle Fanning,
talentuosa protagonista del film, ha dichiarato: “Essendo io
stessa una teenager, penso che in realtà quello che ha detto
Nicolas è corretto. Il film è tutto quello che i teenager vogliono
trovare al cinema. Mi piacciono i film che dicono la verità e che
rompono le regole. Ti sciocca e ti sorprende.”
E in effetti The Neon
Demon è un film che sciocca, che sorprende, ma anche
che spiazza, una vera esperienza cinematografica, un cinema che osa
e che si autocompiace di quello che mostra, a testimonianza della
dedizione di Refn per il suo stesso lavoro: “Nella mia vita ho
solo due cose, mia moglie e il mio lavoro. Potrei dire anche la
famiglia e l’amante. Spero di poter fare quanti più film possibili.
Amo l’arte della creatività”.
Ma di cosa parla un film così
complesso? Dire che è ambientato nel mondo della moda mette sulla
buona strada, ma precisamente, in una maniera inedita, conturbante
e complessa, The Neon Demon parla della
bellezza: “È una delle cose su cui io e Elle abbiamo concordato
subito: la bellezza è molto complessa, ha mille sfumature, è molto
difficile parlarne. Può essere soggettiva e superficiale, ma anche
estetica, interiore. Alcune persone hanno un approccio alla
bellezza così radicale che vanno a studiarla all’università. Se
guardiamo la mitologia e le favole, bellezza è una delle parole più
ricorrenti, che sia purezza e verginità, o anche solo aspetto
fisico. Come fare un film su un argomento su cui tutti hanno
un’opinione? Tutti la capiscono e possono toccarla. Tutte le donne
del film vivono questa Odissea, gli uomini in questo film servono
per portare avanti la trama. Il ragazzo di Jesse rappresenta la
normalità, ma anche l’ipocrisia, il fotografo che è il controllo,
ma alimenta una macchina, un’industria più grande. Il portiere è il
predatore e la paura della penetrazione. Il fashion designer è
l’ossessione della bellezza, lui è come il Mago di Oz. Esauriti i
personaggi maschili, possiamo dire che restano solo le
donne.”
Da bellissima adolescente,
appena diciottenne, Elle Fanning affronta in
concetto di bellezza in maniera straordinariamente matura:
“Quando ci siamo incontrati, Nic mi ha chiesto se mi sentivo
bella. È una di quelle domande a cui non si dovrebbe dare una
risposta, perché la famiglia, gli amici, ti insegnano tutti che se
dici di sì poi appari come un narcisista. D’altra parte c’è anche
da considerare l’aspetto dell’amare se stessi e piacersi così come
si è. Si tratta di un argomento provocatorio perché c’è una linea
sottile tra il volersi bene e l’essere narcisisti. Per altro io
penso che nel film Jesse finisce con l’essere ossessionata dalla
sua bellezza, ma forse lo aveva pianificato perché non penso fosse
innocente, dall’inizio.”
Proiettato sempre verso il futuro,
Refn ha stregato gran parte dei suoi fan con i suoi primi film, su
tutti Bronson, con protagonista
Tom Hardy. Primo e unico biopic della sua carriera
fino a questo momento, il film resterà probabilmente l’ultimo
racconto biografico diretto dal regista: “È difficile per me
fare un film biografico perché sono totalmente assorbito da me
stesso per occuparmi della vita di qualcun’altro. In Bronson ho
raccontato la mia vita utilizzando un personaggio di nome Charlie
Bronson. Ma mi piace vedere le biografie, credo siano di grande
intrattenimento. Credo che la grande creatività sia essenzialmente
l’ultima forma di narcisismo.”
E da narcisista convinto, Refn
conclude: “Sono arrivato a pensare che tutti i film che ho
fatto mi hanno portato a questo. C’è un filo conduttore che ha
portato a The Neon Demon. Tutto ha a che vedere con la mia
fantasia. La mia curiosità mi ha spinto a immaginare come sarebbe
stata la mia vita se fossi nato una donna molto bella, invece di
essere nato un ragazzo non troppo bello.”
Nicolas Winding Refn, regista di
Drive, sembra aver accettato la proposta della DreamWorks: dirigere
l’adattamento di Button Man.
Button Man non è altro che una
storia a fumetti. Sceneggiata da Judge Dredd, racconta di un gruppo
di milionari che organizza un gioco al massacro, pagando dei
mercenari per eliminarsi a vicenda.
Appena Fulvio Lucisano ha visto
Drive al Festival
di Cannes è corso dal regista Nicolas Winding Refn e ha
comprato il film per l’Italia. “E’ un film bellissimo” ha
detto alla conferenza stampa romana, alla presenza del regista.
Refn, completo nero e cravattino, è stato il protagonista
dell’interessante dibattito con i giornalisti della Capitale, tutti
positivamente colpiti dal suo Drive.
“Sergio Leone faceva film sulla
mitologia americana con una sensibilità europea. Come è successo
anche a Murnoe. Il cinema raggiunge il meglio quando si verificano
queste condizioni – ha detto Refn – per me è il mix
perfetto.” “Per realizzare Drive mi sono ispirato alle
favole dei Fratelli Grimm – ha continuato – la
struttura è quella: c’è un inizio che mette in scena valori puri,
ma poi i toni si fanno cupi pur rimanendo l’esigenza di una morale
finale. All’inizio abbiamo l’illusione di questa storia d’amore, ma
poi irrompe la violenza che sconvolge lo spettatore, ed è così
reale che secondo me rappresenta la vera essenza del cinema. Io
come persona non sono violento, ma feticista si. Porto al cinema
quello che mi piacerebbe vedere!”
– Come sono cambiate per
lei le cose dopo il premio di Cannes?
“Se il premio te lo da De Niro
dicendoti che il tuo è il miglior film dell’anno, l’effetto è
notevole. Ma la vita continua, la mattina dopo mi sono ugualmente
alzato alle sei per cambiare il pannolino alla mia figlia più
piccola e sono andato al supermercato. E’ normale che se i
produttori da oggi in poi volessero una garanzia del mio talento io
direi ‘Eccola qui!’”.
– I colori del suo film, e
del suo cinema in generale ricordano molto quelli di Dario
Argento.
“Ero giovane negli anni ’80 e
quei film sono parte della mia formazione culturale. Dopo aver
realizzato i film mi rendo conto che ci sono dei riferimenti o
atmosfere che ricordano quei film, ma lo faccio
inconsapevolmente”.
– Qual è il messaggio che
vuole dare nei suoi film?
“Non sono un regista politico,
cerco solo l’emozione di ogni singolo spettatore”.
– L’amore è sempre e solo
impossibile, quasi psicopatico?
“L’amore puro è un’emozione
molto violenta, nel film c’è questo grande amore al quale si
aspira, ma non è realizzato, è impossibile”.
– Il suo film ricorda The
Driver, degli anni ’70. Si è ispirato a quello?
“In realtà l’ho visto poco
prima di cominciare le riprese. Penso che lo scrittore del romanzo
da cui è tratto Drive si sia ispirato a quel film. E’ un’influenza
indiretta”.
– A che punto è il suo
nuovo film?
“Si basa sempre su ciò che
vorrei vedere, ma in questo caso non so ancora cos’è. Lavoro di
nuovo con Ryan e poi con Kristin Scott Thomas”.
Gaumont e Wild Bunch hanno
annunciato che finanzieranno e distribuiranno la prossima impresa
registica di Nicolas Winding Refn, il regista
danese dietro a film come Drive e
Bronson. Il film si intitolerà The
Neon Demon e le riprese si terranno nei primi mesi del
2015 a Los Angeles.
Refn, che ha scritto la
sceneggiatura con Mary Laws, ha descritto il film
come un racconto horror con una giovane donna protagonista con il
tipico romanticismo:
“Una mattina mi sono alzato e
ho capito che ero circondato e dominato dalle donne. In maniera
improvvisa e forte, si è impadronito di me un desiderio folle di
fare un film horror sulla bellezza viziosa. Dopo aver fatto Drive
ed essermi follemente innamorato dell’elettricità di Los Angeles,
sapevo che dovevo tornare a raccontare la storia di The Neon
Demon.”
Anche se il cast non è stato ancora
annunciato, il comparto tecnico del film vedrà coinvolti i soliti
collaboratori di Nicolas Winding Refn:
Matthew Nweman al montaggio e il compositore
Cliff Martinez.Philippe Le
Sourd, direttore della fotografia nominato agli Oscar per
The Grandmaster, si occuperà della
fotografia del film. Con la tagline ‘i cattivi muoiono giovani’,
The Neon Demon uscirà nel 2016
Dopo Cannes 2013, Nicolas
Wending Refn arriva a Roma per presentare il suo ultimo
atteso film Solo Dio perdona (Only
Forgives God) che vede ancora una volta protagonista
l’attore Ryan Gosling, alla seconda collaborazione con
il regista dopo il premiato Drive.
Insieme a loro troviamo nel cast anche l’attrice Kristin
Scott Thomas, in un’inedita veste di madre despota.
Il regista si è dilungato sulla
scelta di Kristin Scotto Thomas, che si è interessata per prima al
progetto: “La conoscevo nei ruoli classici ma subito ho capito
che non aveva nessuno probema nel trasformarsi nella stronza che il
film richiedeva”.
Refn ha anche parlato di tutti i
riferimenti al cinema del passato che ci sono nel suo film,
arrivando a definire Solo Dio perdona una sorta di western
all’italiana, e confessando il suo amore per il nostro cinema.
Il film può vantare nel cast
Ryan Gosling, alla seconda collaborazione con
Refn, Kristin Scott Thomas, Luke
Evans, Vithaya Pansringarm e Yaya Ying.
Trama: Sullo
sfondo della Thailandia, a Bangkok, si sviluppa la storia di Julian
(Ryan Gosling), proprietario con il fratello di un club di boxe
thailandese, usato come copertura per lo spaccio di droga. A
seguito dell’assassinio del fratello, la madre Jenna (Kristin Scott
Thomas) obbliga Julian a vendicarlo. Le sue ricerche porteranno il
giovane a un poliziotto in pensione Chang, detto Angelo della
vendetta, che si erge a giudice e punitore della criminalità. Il
ragazzo lo sfida sul ring sperando di vincere, ma viene sconfitto.
Jenna allora chiederà al figlio di ucciderlo, iniziando un vortice
di sangue e vendetta.
Nicolas Maupas è
una degli attori che più si sono distinti nella serie Mare
fuori, divenuto un vero e proprio caso televisivo. Pur se
ancora alle prime armi e con pochi ma significativi ruoli dalla sua
parte, il giovane attore ha dato prova di possedere un certo
talento, che se coltivato potrà portarlo a divenire un volto
interessante della nuova generazione di attori.
Ecco 10 cose che non sai su Nicolas Maupas.
Nicolas Maupas: i suoi film e le serie TV
1. È noto per alcune serie
TV. Maupas è celebre in particolar modo per i ruoli avuti
in alcune serie TV molto popolari. Nel 2020 ottiene infatti grande
popolarità interpretando Filippo in Mare fuori, dove
recitano anche Serena Codato e
Carolina
Crescentini. Nel 2021 è invece Vittorio in
Nudes e Simone in Un professore, con protagonista
Alessandro
Gassmann. Nel 2022 riprende il ruolo di Filippo nella
seconda stagione di Mare fuori ed
interpreta Roberto nella fiction Rai Sopravvissuti, con
protagonista Lino Guanciale.
2. Ha recitato anche per il
cinema. Nel 2022 l’attore ha avuto modo di prendere parte
al suo primo film lungometraggio, Sotto il sole di Amalfi,
sequel di Sotto il sole di
Riccione. In questo egli ricopre il ruolo di Hans,
recitando accanto a Lorenzo
Zurzolo, Ludovica
Martino e Isabella
Ferrari.
3. Ha ottenuto diversi
importanti riconoscimenti. Maupas ha già ricevuto ad oggi
alcuni importanti riconoscimenti, come il Next Generation Award
come miglior attore rivelazione 2022, assegnato nel corso del
Festival del Cinema di Venezia, e l’Explosive Talent Award,
assegnato nel corso del Giffoni Film Festival. Ha poi vinto ache il
Magna Grecia Award e l’UZ Awards per la sua performance nella serie
TV Nudes.
Nicolas Maupas in Mare fuori
4. È uno dei
protagonisti. Nella serie Mare fuori, presente
anche su Netflix, Maupas ricopre il ruolo di uno dei
protagonisti. Egli è infatti l’interprete di Filippo Ferrari, detto
O’ Chiattillo, un diciassettenne milanese che durante una
vacanza a Napoli commette un errore fatale e si vede arrestato e
portato in un carcere minorile. Da prima spaesato, il giovane
imparerà poi a farsi valere e ad ottenere un certo rispetto tra gli
altri detenuti.
5. Tornerà anche nella
prossima stagione. Come già annunciato, il personaggio di
Filippo tornerà ovviamente anche nella terza stagione della serie,
attualmente in fase di riprese e la cui distribuzione è prevista
per il 2023. L’attore riprenderà dunque il suo ruolo, ormai sempre
più di rilievo all’interno di Mare fuori. Non è però ad
oggi noto quali percorsi intraprenderà Filippo nella nuova
stagione, per cui non resta che attendere l’uscita di questa per
scoprirlo.
Nicolas Maupas e Valentina Romani
6. I due attori potrebbero
avere una relazione. Nella serie Filippo e Naditza,
interpretati rispettivamente da Maupas e dall’attrice
Valentina Romani, finiscono con lo sviluppare una
relazione amorosa. Recenti foto con protagonisti i due interpreti
insieme hanno spinto i fan a pensare che i due possano avere una
relazione anche al di fuori del set. Ad oggi però non ci sono state
conferme dai diretti interessati e pertanto non si sa con certezza
se tra loro ci sia qualcosa o meno.
Nicolas Maupas e Ludovica Coscione
7. È stato fidanzato con la
nota attrice. Nell’attesa di sapere se l’attore e la
Romani stanno intraprendendo una relazione, sappiamo che Maupas è
stato legato sentimentalmente all’attrice Ludovica
Coscione, nota in particolare per la fiction Il
paradiso delle signore ma anche per il ruolo di Teresa
Polidori in Mare fuori. La loro relazione è però oggi
terminata, come dichiarato dall’attore nel corso di
un’intervista.
Nicolas Maupas è su Instagram
8.Ha un
profilo sul social network. Riccardo Mandoli è
naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo
seguito attualmente da 487 mila persone. Su tale piattaforma egli
ha ad oggi pubblicato appena un centinaio di post, tutti relativi
alle sue attività come attore o modello. Si possono infatti
ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma
anche foto promozionali dei suoi progetti. Seguendolo si può dunque
rimanere aggiornati sulle sue attività.
Nicolas Maupas: la sua biografia
9. Ha origini
francesi. Come il cognome può far immaginare, l’attore ha
origini francesi da parte di padre. Questiè infatti un grafico
francese, mentre la madre di Nicolas è una giornalista siciliana.
L’attore è cresciuto a Magenta, nella provincia milanese, dove ha
poi deciso di formarsi come interprete frequentando in particolare
l’Accademia 09, come anche una classe di recitazione presso la
Michael Rodgers Acting Studio.
Nicolas Maupas: età e altezza
10. Nicolas Maupas è nato a
Milano, nel 1999 ed ha attualmente 23 anni. L’attore è
alto complessivamente 1.85 metri.
Nicolas Cage si è
rotto una caviglia durante la lavorazione del suo ultimo film,
#211, sul set in Bulgaria. Variety riporta
l’accaduto.
Frattura della caviglia per
Nicolas Cage sul set
Non ci sono al momento dettagli
sulle dinamiche dell’incidente, ma l’attore è stato trasferito
all’ospedale più vicino prima di volare verso Los
Angeles per i trattamenti. Il tempo di recupero previsto è
di almeno due settimane, dopo le quali Nicolas
Cage potrebbe tornare sul set.
Il film è un action incentrato su
una rapina. 211 è infatti il codice della polizia per “rapina
in corso“. Non si sa ancora in che modo l’infortunio del
protagonista rallenterà la produzione del film.
Nicolas Cage è uno
di quegli attori che ormai sono entrati nell’immaginario collettivo
delle persone. Ispira simpatia, lo si perdona quando realizza
qualche film che magari non è per niente bello, ma non si può non
volergli bene, considerando anche l’incredibile talento recitativo
che possiede. All’attore americano si deve il fatto di essere
riuscito a crearsi una carriera completamente con le proprie mani,
spaziando tra i generi e concendosi anche partecipazioni ad opere
assolutamente folli.
Ecco, allora, dieci cose che
forse non sapevate su Nicolas Cage.
I film più belli della filmografia
di Nicolas Cage
Non sono molti gli horror in cui
Cage ha recitato e la maggior parte di essi sono stati realizzati
proprio in questi ultimi anni. Si tratta di Pay the Ghost – Il
male cammina tra noi (2015), Mom and Dad
(2017),Mandy (2018), Grand
Isle(2019) Il colore venuto dallo spazio (2019). Horror sono
anche due dei suoi ultimi film: Longlegs
(2024), dove recita accanto a Maika Monroe, e Arcadian (2024).
Nicolas Cage in Il mistero dei Templari – National
Treasure
Nicolas Cage ha vinto un Oscar
2. Nicolas Cage ha vinto un
Oscar. Nel corso della sua carriera, l’attore è stato
candidato a due premi Oscar per la categoria di Miglior Attore
Protagonista, riuscendo a vincere l’ambito premio nel 1996 per il
film Via da Las Vegas (per essere poi ricandidato nel 2003
per Il ladro di orchidee). Ma ha anche ricevuto quattro
candidature ai Golden Globe (Stregata dalla luna, Mi gioco la
moglie a Las Vegas, Il ladro di orchidee), vincendo nel 1996
sempre per Via da Las Vegas.
Nicolas Cage avrebbe dovuto
interpretare Superman
3. Era stato scelto da Tim
Burton per interpretare il supereroe. Negli anni Novanta,
Cage era stato designato per interpretare Superman nel film di
Tim Burton, Superman Lives. Burton
spiegò che il casting di Cage sarebbe stato “la prima volta in
cui si sarebbe creduto che nessuno avrebbe potuto riconoscere Clark
Kent come Superman, lui [Cage] avrebbe potuto cambiare fisicamente
il suo personaggio”. L’attore arrivò anche a
provare il costume del supereroe, ma
il progetto venne poi cancellato. Ha comunque avuto modo di
fare un cameo nei panni di Superman in The
Flash.
Nicolas protagonista dell’horror Longlegs
4. Si è ispirato ad un noto
cantante. Nicolas Cage era entusiasta della possibilità di
interpretare un serial killer satanico, cosa che non aveva mai
fatto nella sua lunga carriera. Per il trucco e i modi di fare del
personaggio, Cage ha poi raccontato di essersi ispirato al
musicista e cantante Marilyn Manson, che è stato
visto come un satanista durante gli anni ’90 e per la maggior parte
degli anni 2000, e ha dovuto affrontare scandali per il suo
comportamento predatorio nei confronti delle donne.
Nicolas Cage in Longlegs – Credits: NEON
5. È la prima e ultima volta
che interpreta un serial killer. Nonostante le lodi e gli
apprezzamenti ricevuti per la sua interpretazione di Longlegs,
Nicolas Cage ha dichiarato che questa sarà la sua prima, e unica,
interpretazione di un serial killer per il cinema. In un’intervista
a IndieWire, Cage ha dichiarato: “So che il telefono squillerà
a vuoto per interpretare serial killer dopo Longlegs. E non è
proprio quello che mi piace fare. Non mi piace la violenza. Non
voglio interpretare persone che fanno del male alla
gente”.
Nicolas Cage, oggi
6. Ha pagato tutti i suoi
debiti. Nel corso della sua vita, Cage rischiato più
volte di finire in bancarotta e i motivi sono piuttosto chiari: non
è in grado di tenere il portafoglio chiuso. Si dice che abbia
sperperato circa 150 milioni di dollari in acquisti particolari e
dispendiosi (tra i tanti, una collezione di animali esotici, un
teschio di dinosauro e una Lamborghini Miura). Per un periodo,
dunque, ha dovuto accettare qualsiasi ruolo gli venisse proposto
per ripagare i propri debiti. Nel 2022, Cage ha confermato di aver
finalmente saldato i suoi debiti e di voler essere più selettivo
nei suoi ruoli cinematografici.
Nicolas Cage ha origini italiane
7. Nicolas Cage è un
membro della famiglia Coppola. Nicolas Cage è nipote di
Francis Ford Coppola ed è, quindi, cugino di
Sofia Coppola, Roman Coppola
e Jason Schwartzman. Tuttavia, per evitare che
venisse subito accostato allo zio e per non avere favoritismi,
decise di farsi chiamare con il nome d’arte con cui oggi tutti lo
conosciamo, invece di usare il vero nome, ovvero Nicolas
Kim Coppola. Questa parentela, ad ogni modo, gli fa avere
delle origini italiane: Cage proviene infatti da una famiglia
italiana che ha radici in Basilicata ed
esattamente fra i comuni materani di Bernalda e
Tricarico.
8. Nicolas Cage è stato
sposato più volte. La vita privata di Nicolas Cage è
sempre stata piuttosto movimentata: l’attore, infatti, si è sposato
cinque volte. Nel 1995 ha sposato Patricia
Arquette, divorziando nel 2000, per poi sposare
Lisa Marie Presley (figlia di
Elvis e di Priscilla Presley) nel
2002 e divorziare nel 2004 (anche se si erano lasciati appena dopo
un mese e mezzo dalle nozze). Il terzo matrimonio è avvenuto nel
2004, sposando Alice Kim, una cameriera asiatica,
da cui si è separato nel 2016. Nel 2019 ha invece sposato la makeup
artist Erika Koike, ma la loro unione è durata
appena quattro giorni. Dal 2021, infine, è sposato con la
ventiseienne Riko Shibata.
9. Ha avuto figli dalle sue
molteplici relazioni. Prima del suo primo matrimonio,
l’attore aveva avuto un figlio, Weston Cage, nato
nel 1990 da una relazione con la modella Christina Fulton. Weston
ha poi seguito le orme del padre, divenendo un attore e recitando
in più occasioni accanto al padre, come in Lord of War,
Tokarev e 211 – Rapina in corso. Nel 2005, invece,
Cage e la terza moglie Alice Kim danno alla luce
Kal-el Cage, chiamato così per via della passione
di Nicolas per Superman. Nel 2022, infine, diventa padre per la
terza volta di August Francesca Coppola Cage
grazie all’attuale moglie.
L’età e l’altezza di Nicolas
Cage
10. Nicolas Cage è nato il 7
gennaio del 1964 a Long Beach, in California. La sua
altezza è di 183 centimetri.
Nicolas Cage,
protagonista del film Cuore Selvaggio, vincitore
della Palma d’oro del 1990 di David Lynch, ha
raccontato a Deadline che il defunto regista
scomparso oggi, “era un genio unico del cinema, uno dei più
grandi artisti di questo e di ogni altro tempo”.
“Era coraggioso, brillante e un
anticonformista con un gioioso senso dell’umorismo”, continua
Cage, “Non mi sono mai divertito così tanto sul set di un film
come quando ho lavorato con David Lynch. Sarà sempre oro
massiccio”.
Nel film, girato a New Orleans e in
Louisiana, Cage interpreta un personaggio simile a Elvis, Sailor,
un ex detenuto, appena uscito di prigione che si riunisce con
l’amore della sua vita, Lula, interpretata da Laura
Dern, evasa in Blue Velvet di Lynch. Il problema nelle
loro vite rimane la famigerata madre di Lula (interpretata dalla
vera madre di Dern, Diane Ladd) che invia sicari e
detective sulla striscia stradale di Sailor e Lula per riportarli
indietro. Il film ha visto la partecipazione anche di
Willem Dafoe, Crispin Glover, Harry Dean Stanton,
l’attrice di Blue Velvet ed ex partner di Lynch
Isabella Rossellini e le attrici di Twin
PeaksSherilyn Fenn e Gracie
Zabriskie.
Cuore Selvaggio ha
anche lanciato il cantante rockabilly Chris Isaak
fuori dai canoni con il singolo di successo “Wicked Game”, di cui
Lynch ha anche diretto il video musicale. “Wicked Game” raggiunse
il n. 6 nella Billboard Hot 100 nel marzo 1991.
Il film uscì in un momento di grande
zeitgeist per Lynch, dopo la vittoria della Palma d’oro e durante
l’estate immediatamente successiva alla messa in onda primaverile
della prima stagione di Twin Peaks su ABC.
Wild at Heart incassò 14,5 milioni di dollari al
botteghino nazionale.
E’ arrivato oggi al Giffoni Film
Festival la star assoluta dell’evento, Nicolas Cage. Look
trasandato e una buona dose di sicurezza, il nipote di Coppola si è
lanciato
Nicolas Cage,
ospite allo SXSW di Austin ieri, ha fatto delle dichiarazioni molto
precise su quello che per lui significa, adesso, essere famosi.
L’attore era presenta all’evento per promuovere il bel film di
David Gordon Green, Joe
(leggi la recensione), in cui
Cage offre una buona performance.
Durante
l’incontro con il pubblico, Nicolas Cage ha
raccontato di quando sognava di essere un attore, guardando i film
con James
Dean. Poi ha continuato spiegando in che modo la
critica cinematografica si è deteriorata e perchè al giorno d’oggi
“fa schifo essere famosi”.
“Ho cominciato a recitare
perchè volevo essere James Dean. L’ho visto in
Gioventù Bruciata e in La Valle
dell’Eden. Niente mi ha mai preso come Dean in quel film.
Mi ha sconvolto, e pensavo ‘questo è quello che voglio fare’.
Questo era prima che tutti avessero una cosa chiamata smartphone e
prima dell’avvento delle ‘celebutard’ (una parola, usata per la
prima volta in merito a Paris Hilton, e che è un
miscuglio di celebrity, debutante e retard. Indica le persone
famose solo per amore di essere famose, ndr). Non mi sto
lamentando, ma fa davvero schifo essere famosi adesso.”
“Ora anche l’arte della critica
cinematografica … sul LA Times, il critico che ha recensito
Il cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans
(diretto da Werner Herzog nel 2009 con Cage e
Eva Mendes, ndr), ha scritto nella recensione di
quante case ho venduto o ho comprato. Che diavolo ha a che fare la
vita privata di Lindsay Lohan con la recensione di
The Canyons? Dovrebbe essere solo tutto riguardo
al lavoro in sè. Che differenza vuoi che faccia se Bill
Clinton ha una relazione, se non ha influenzato il modo in
cui ha fatto il Presidente? … Non voglio che alcuni aspetti della
vita privata di qualcuno ne oscurino il lavoro in quanto
tale!”
Che dire, Nicolas Cage ha detto chiaramente
quello che molti, tra attori, registi, produttori e anche
giornalisti pensano. E non si può che sottoscrivere ciò che
l’attore ha dichiarato!
Fonte: Variety
Con la sua vasta filmografia, è
difficile pensare a un tipo di film a cui Nicolas Cage non
abbia preso parte. Tuttavia, c’è ancora un franchise nella sua
lista dei desideri. La star vuole essere in un film di Star
Trek.
ScreenRant riferisce che Cage ha
espresso il suo desiderio di unirsi alla Flotta Stellare in
un’intervista sul tappeto rosso dei 51esimi Saturn Awards, che si
sono tenuti lo scorso fine settimana, e che hanno visto Cage
vincitore del premio come miglior attore non protagonista in un
film per il ruolo di Dracula in Renfield dello scorso anno.
Ecco cosa ha dichiarato l’attore:
“Ci sono state un paio di telefonate. Non lo so, dovrei vedere
una sceneggiatura. Dovrebbe essere qualcosa a cui potrei davvero
aggiungere il mio sapore, avere un po’ di pop e un po’ di
scintilla. Non lo farei “Voglio fare qualsiasi cosa, perché amo
tanto il franchise. Voglio essere sull’Enterprise. Idealmente,
dovrei essere sull’Enterprise in qualche modo. Non voglio fluttuare
nello spazio fuori! Voglio essere sul ponte, ma mi devono portare
una storia.”
L’affinità di Cage con il franchise
di lunga data non sorprende. In un’intervista dell’anno scorso,
l’attore ha detto che preferirebbe essere in Star Trek piuttosto
che in Star
Wars. Allora Cage disse: “Sono un Trekkie, amico, sono
sull’Enterprise. È lì che mi muovo. Sono cresciuto guardando
William Shatner, pensavo che Chris Pine fosse fantastico nei film.
Penso che i film siano eccezionali.”
Oltre a Renfield, quest’anno abbiamo visto
Nicolas Cage anche
in Dream Scenario, film che gli è valso una
candidatura ai Golden Globe come migliore attore in una
commedia.
Ospite del popolare magazine
cinematografico Empire, l’attore di Long Beach ha parlato dei suoi
impegni a breve e medio- lungo termine, a cominciare dall’imminente
Spirit of Vengeance, che sancirà il ritorno sugli schermi di Ghost
Rider, il demone motorizzato creato dalla Marvel Comics. Nel corso dell’intervista,
Nicolas Cage ha affermato di essere favorevole a un eventuale
sequel di The Wicker Man (uscito in Italia col titolo de Il
Prescelto); in particolare, Cage ha affermato che vorrebbe essere
diretto da Hideo Nakata, regista di The Ring. Cage ha inoltre
rivelato di aver rifiutato ruoli in due dei maggiori
blockbuster dell’ultimo decennio, Il Signore degli Anelli e Matrix,
a causa dei set che l’avrebbero costretto a passare periodi troppo
lunghi lontano dalla propria famiglia.
Nicolas Cage è un uomo dai molti
talenti. Con un Academy Award, un SAG Award e un
Golden Globe, l’attore ha affrontato molti generi diversi
negli ultimi quattro decenni, il che lo ha reso il perfetto attore
da premiere al Variety Legend & Groundbreaker Awarddel Miami Film Festival. Mentre
ritirava il premio domenica sera, Cage ha riflettuto sui numerosi
progetti a cui ha lavorato, anche quelli che non sono mai stati
realizzati. Sebbene si sia dilettato nel mondo dei supereroi,
in realtà non ha mai fatto parte dell’universo cinematografico. In
merito a quello Marvel ha così
commentato.
“Devo essere
gentile con i film Marvel, perché mi sono chiamato
come un personaggio di Stan Lee di nome Luke Cage. Cosa devo
fare, mettere da parte i film Marvel? Stan Lee è il mio
padre surrealista . Mi ha
dato il nome”, ha detto l’attore quando gli è stato chiesto
dello stato dei film sui supereroi oggi. “Capisco qual è la
frustrazione. Ho capito. Ma penso che ci sia molto spazio
per tutti. Sto vedendo film come “Tár“. Vedo
tutti i tipi di film artistici e indipendenti. Penso che ci
sia molto spazio per tutti“. Quindi, alla domanda ese
vorrebbe essere nell’MCU? La sua risposta è semplice:
“Non ho bisogno di essere nell’MCU, sono Nic
Cage“.
Per quanto riguarda
i molti generi in cui Cage ha
recitato, due si distinguono come i suoi
preferiti.“Il mio preferito è il dramma
familiare dallo spirito indipendente“, ha
condiviso. “Mi piacciono i film che si svolgono a
casa e le lotte che abbiamo a casa e come stiamo cercando di avere
successo e diventare persone migliori o di soccombere alle
pressioni dell’esperienza umana. L’altro mio genere preferito,
direi, è l’horror. Alcune delle persone artistiche più
talentuose ora stanno girando film dell’orrore. Penso che tu
possa fare così tanto. Il motivo per cui la fantascienza e
l’horror sono così importanti per me è perché mi hanno dato un
formato in cui potevo esprimere alcuni dei miei sogni più surreali
e astratti con la performance
cinematografica“.
Vi ricordiamo che presto
Nicolas Cage interpreterà al cinema il conte Dracula,
nell’annunciato Renfield diretto
da Chris McKay (La guerra di domani, LEGO Batman – Il film) da una
sceneggiatura di Ryan Ridley (la serie di Ghosted, la serie di Rick
& Morty), basata su un’idea originale di Robert
Kirkman, creatore di The Walking Dead e di Invincible.
In questa mostruosa
avventura moderna del fedele servitore di Dracula,
Nicholas Hoult (Mad Max: Fury Road, la saga di
X-Men) interpreta Renfield,
il tormentato aiutante del boss più narcisista della storia,
Dracula (il premio Oscar
Nicolas Cage). Renfield è costretto a procurare le
vittime del suo padrone ed a eseguire ogni suo ordine, per quanto
spregevole. Ma ora, dopo secoli di servitù, Renfield è pronto a
scoprire se c’è una vita al di fuori dell’ombra del Principe delle
Tenebre. Se solo riuscisse a capire come porre fine alla sua
codipendenza.
Negli ultimi sei mesi, Nicolas Cage ha espresso
confusione e frustrazione per il suo cameo come Superman in
The
Flash. Questa settimana, in un’intervista rilasciata a
Deadline in occasione del SXSW,
l’attore ha invece espresso indifferenza al pensiero di tornare a
recitare per un cinecomic, dopo essere stato Ghost
Rider per ben due film. “Tornerei al genere dei
fumetti?“. si è chiesto Cage, prima di continuare con un
tiepido: “direi, mai direi mai“. Non si tratta però di
un’approvazione entusiasta di quest’idea, con Cage che si è detto
intenzionato a voltare pagina rispetto a quel mondo.
“Si è parlato molto di questo.
La mia collezione di fumetti diventa virale rapidamente, in modo
esponenziale, e mi sembra che in qualche modo abbia eclissato ciò
che leggo davvero“, ha dichiarato l’attore, “come “Il
cappotto” di Nikolai Golgol o Herman Hesse. È come se fossi ancora
bloccato a 12 anni, con il NyQuil e i biscotti al limone e
l’Incredibile Hulk n. 72“. “Dai, sono cresciuto. Non sono
più così. Il che non vuol dire che non lo apprezzi. Lo apprezzo. E
probabilmente sarò ancora disponibile a interpretare qualcosa, ma
per il momento non ci penso proprio“.
Nicolas Cage, da Pig ad
Arcadian: gli ultimi film dell’attore
Le scelte cinematografiche di Cage
negli ultimi anni – Pig, Renfield,Dream Scenario e Arcadian, che Cage era ad Austin per promuovere –
hanno rispecchiato questa mentalità. A gennaio l’attore ha
dichiarato a Deadline che intende essere più selettivo sui suoi
progetti in futuro. “Sarò più severo e rigoroso con i film che
faccio. Forse ne farò uno all’anno o uno ogni due anni, non lo
so“, ha detto. Ma in ogni caso non esclude un ritorno ai film
di fumetti e supereroi. Infatti, uno dei film che sarebbe
entusiasta di realizzare è il sequel di una delle sue uscite più
amate in questo genere.
“Sto dicendo che se arrivasse
qualcosa che ritengo abbia una certa popolarità, una certa
scintilla, che forse potrebbe essere divertente per la gente
rivisitare, come un Face/Off 2 o Ghost Rider, questo è un altro
discorso. Ma questo non significa andare a cercare un materiale
nuovo di zecca e provare qualcosa di diverso“. Non è dunque
escluso che l’attore possa un giorno tornare ad indossare i panni
di un qualche personaggio dei fumetti, ma al momento la cosa non
sembra essere nei suoi piani.
Nicolas Cage sarà il protagonista
del prossimo film di David Gordon Green, intitolato semplicemente
Joe. La storia è tratta dall’omonimo romanzo pubblicato nel 1991 da
Larry Brown, incentrata su un quasi cinquantenne, che continua a
vivere un’esistenza ai limiti tra donne e pistole, la cui vita sarà
da un quindicenne, alla disperata ricerca di una via di fuga da una
famiglia di sbandati e da una vita da vagabondo. L’incontro potrà
significare per entrambi la redenzione o la rovina. La
sceneggiatura è stata firmata da Gary Hawkins, la cui unica opera
degna di nota è stata il documentario The Rough South of Larry
Brown, dedicato allo scrittore nel 2002.
Di recente Pedro Pascal ha rivelato che stava cercando
spingere Nicolas Cage ad accettare un ruolo nel mondo
di Star
Wars, ma il leggendario attore ha rivelato il reale
motivo del perché non ha mai accettato un ruolo in carriera e non
ha intenzione di unirsi adesso allo storico franchise. Parlando con
Yahoo Entertainment in una recente intervista, Nicolas Cage ha riconosciuto che Pascal – che ha recitato insieme a Cage in The Unbearable Weight of
Massive Talent (in Italia Il talento di Mr. C) – aveva
cercato di convincerlo a entrare in una serie di Star
Wars, ma l’attore non era affatto interessato.
“No è la risposta“, ha
detto Cage. “E non sono davvero giù. Sono un Trekkie,
amico. Sono su Star
Trek … sono sull’Enterprise. È lì che mi
muovo.” Nicolas Cage ha continuato spiegando la
nuova rivelazione, dicendo che è cresciuto guardando
William Shatner recitare nella serie e lodando la
versione più recente della serie nei film di JJ Abrams, inclusa la svolta di Chris Pine nei panni di James T. Kirk.
“Sono cresciuto guardando [William] Shatner“, ha detto
Cage. “Pensavo che Pine fosse fantastico nei
film. Penso che i film siano eccezionali. Mi piacciono i
[messaggi] politici e sociologici. Per me, cos’è veramente la
fantascienza e perché è un genere così importante è che puoi
davvero dire quello che vuoi, come ti senti. Lo metti su un
pianeta diverso, lo metti in un tempo diverso o in futuro, e senza
che le persone ti saltino addosso, puoi davvero esprimere i tuoi
pensieri come Orwell o chiunque altro nel formato
fantascientifico. E Star Trek
l’ha davvero abbracciato.”
Alla fine, Nicolas Cage ha detto che non era della ”
famiglia di Star
Wars“, ma invece in quella di Star
Trek, e anche se potrebbe non apparire presto in una
galassia molto, molto lontana, forse potrebbe assicurarsi un posto
in un progetto di Star Trek in futuro. Di seguito
il video dell’intervista:
Nicolas Cage
does not want to be in The Mandalorian or the Star
Wars universe (sorry, Pedro Pascal).
“I’m a Trekkie. That’s where I roll…
I’m not in the Star Wars family. I’m in the Star Trek family.”
pic.twitter.com/958e7picw4
Nicolas Cage ha dichiarato
in una recente intervista con
Uproxx che sta seriamente pensando di ritirarsi dalla
recitazione cinematografica. Il vincitore dell’Oscar è apparso
in oltre 100 film nel corso della sua carriera e pensa di aver
“praticamente detto quello che avevo da dire con il
cinema“. Ha notato che ha già firmato offerte per
realizzare altri film (“Ho altri contratti che devo
onorare“), ma queste potrebbero essere la fine di Nicolas Cage sul grande schermo. Non ha
intenzione di abbandonare del tutto la recitazione, ma sembra
probabile un passaggio al teatro e/o alla televisione.
“Sento di averlo fatto, a questo punto –
dopo 45 anni di attività; che in oltre 100 film –
sento di aver praticamente detto quello che avevo da dire con il
cinema. E mi piacerebbe andarmene con una nota alta e dire:
‘Adios’“, ha detto Nicolas Cage. “Penso che dovrò fare forse
altri tre o quattro film prima di poterci arrivare, e poi spero di
cambiare formato e trovare qualche altro modo di esprimere la mia
recitazione.”
“Mi sarebbe piaciuto lasciare il
cinema con una nota alta, come ‘Dream
Scenario‘. Ma ho altri contratti che devo rispettare,
quindi vedremo cosa succede“, ha continuato. “Voglio
dire, sarò molto severo e molto severo riguardo al processo di
selezione che andrà avanti. Ma per poter fare un altro film,
voglio esplorare altri formati”.
Nicolas Cage ha detto di essere “molto
interessato allo streaming immersivo con la televisione a
episodi”, aggiungendo: “Ho visto cose che si possono fare
ora con i personaggi e il tempo che viene concesso loro per
esprimersi. Ho visto
Bryan Cranston fissare una valigia per un’ora in un episodio di
“Breaking Bad”. Non abbiamo tempo per farlo in un
lungometraggio, quindi forse la televisione è il prossimo passo
migliore per me. Vedremo.”
Quando Uproxx ha chiesto
all’attore se “Dream Scenario”, la commedia dark A24 ora
nei cinema, sarebbe stato “l’ultimo film” di Nicolas Cage se fosse dipeso da lui, l’attore
ha risposto: “Direi ‘Adios’. Ho fatto quello che
dovevo fare con il cinema e ora voglio andare avanti. Ma non
ci sono ancora, ma spero di esserci. Vedremo.”
Nella decisione di Nicolas Cage di ritirarsi dalla recitazione
cinematografica ci sono anche motivi familiari. “Avrò 60 anni
il mese prossimo e mio padre è morto a 75. Quindi è come se, se
sono fortunato, ho più anni di lui, ma non lo so“, ha detto
Cage. “E allora cosa farò nei miei prossimi 15
anni? Bene, cosa è importante? L’importante è che io e i
miei figli abbiamo una bambina. E se riesco a trovare uno
spettacolo a episodi da fare che rimanga in un posto da cui non
devo continuare ad andarmene, possiamo stare tutti
insieme. Questo, a livello personale, sarebbe
fantastico. Ma anch’io sono uno studente e non so se ho altro
da imparare nel cinema. Potrei avere qualcosa da imparare in
televisione.
Nicolas Cage è apparso in diversi film nel
2023, da “Dream
Scenario” a “Renfield”
e “The Retirement Plan”. Le sue prossime uscite
includono il film horror di Oz Perkins “Longlegs”
con
Maika Monroe.
Il futuro di Nicolas
Cage sembra essere ricco di supereroi. Mentre
è impegnato nelle riprese della serie di Prime VideoSpider-Noir,
arrivano voci secondo cui l’attore potrebbe riprendere il ruolo di
Ghost Rider (interpretato in Ghost Rider e Ghost Rider: Spirito di Vendetta) per
la Marvel. I Marvel Studios, come noto, hanno detenuto i
diritti di questo personaggio per anni, consentendo alla Marvel Television di utilizzare la
versione di Robbie Reyes in Agents of S.H.I.E.L.D. per un
breve periodo. Di recente, tuttavia, si è diffusa la voce che
Johnny Blaze sarebbe in procinto di fare il suo debutto nel
MCU.
Inizialmente si era detto che ciò
sarebbe potuto accadere in una “presentazione speciale
dei Marvel Studios”, ma con la
Disney che ha spostato la sua attenzione da Disney+ al grande schermo nel tentativo
di aumentare i profitti delle sale, questi piani potrebbero essere
caduti nel dimenticatoio. Lo Spirito della Vendetta sembra però
destinato a comparire da qualche parte, ma prima di ottenere una
nuova versione, potremmo rivederlo con il volto familiare di
Nicolas Cage. Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, l’attore sarebbe
infatti in “una fase ditrattative finale” per
riprendere il ruolo.
Non è stato reso noto il progetto
per il quale è stato scelto, anche se Avengers:
Doomsday e/o Avengers:
Secret Wars sono i più probabili. Quest’indiscrezione arriva
dopo che la star di Deadpool &
Wolverine, Ryan Reynolds, ha recentemente dichiarato:
“[Daredevil e Ghost Rider] erano nelle prime bozze. Avevamo
delle versioni di quella [sequenza], ma poi, per come si è
sviluppata, si è cercato di… abbiamo cercato di fare il film in
modo responsabile”.
“Se hai troppo tempo o troppi
soldi, di solito questo tipo di creatività viene ucciso. Quindi,
sì, le cose si restringono”, ha continuato l’attore. “Ma
abbiamo parlato con Nic Cage. Abbiamo provato a prenderlo, ma non
c’è stato verso. Mi sarebbe piaciuto molto”. Se
l’indiscrezione su queste nuove trattative fosse vera, ci sarebbe
dunque ancora modo di vedere Nicolas Cage riprendere il ruolo del
motociclista col teschio infuocato, un personaggio iconico che
l’attore ha contribuito a rendere ancor più popolare.