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Viggo Mortensen fu la prima scelta di Bryan Singer per Wolverine?

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viggo-mortensenViggo Mortensen sarebbe potuto essere Wolverine. A quanto pare l’attore, all’epoca del primo film degli X-Men, era stato approcciato da Bryan Singer per interpretare l’amatissimo personaggio diventato poi l’icona del franchise e imprescindibile dalla figura di Hugh Jackman.

Ecco come Mortensen ha raccontato l’incontro con Singer:

“Mi era stato offerto il ruolo di Wolverine nel primo film, credo che all’epoca sarebbe stato per il franchise. Era prima di ttenere la parte ne Il Signore degli Anelli. Mi ricordo che all’incontro c’era mio figlio, che all’epoca aveva dieci anni ed era un grandissimo esperto di fumetti. Venne con me e quando Bryan mi mostrò le idee e gli storyboard, lui cominciò a dire “Ah quindi cambierai questo e quell”. Credo che all’epoca i tempi di produzione coincidevano con altri, e ho dovuto dire di no”.

Ma non è stata l’unica volta in cui Viggo Mortensen ha dovuto rifiutare un ruolo da cinefumetto:

“Mi sono stati offerti due ruoli differenti nell’ultimo film di Superman, ma ho dovuto rifiutare per altri impegni”.

Chissà che non arrivi prima o poi il momento per Viggo di sbarcare nel mondo del cine-fumetto!

MP

Viggo Mortensen e Peter Farrelly di nuovo insieme dopo Green Book

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Dopo aver lavorato insieme nell’acclamato Green Book, vincitore di tre premi Oscar nel 2019 (incluso miglior film), Viggo Mortensen e Peter Farrelly torneranno a lavorare insieme per un nuovo progetto di Skydance. La notizia è stata riportata da Variety.

Il progetto in questione sarà The Greatest Beer Run Ever, adattamento dell’omonimo romanzo di Joanna Molloy e John “Chickie Donohue che verrà pubblicato il prossimo Novembre. La fonte specifica che nel film Mortensen non interpreterà il protagonista, ma avrà bensì un ruolo di supporto.

La storia del romanzo è basata su un’esperienza vissuta dallo stesso Donohue, a metà fra tragedia e commedia. Nel 1967 decise di partire per New York e andare a bersi una birra con i suoi amici che stavano combattendo in Vietnam. La sceneggiatura del film porterà la firma dello stesso Farrelly insieme a Brien Currie e Pete Jones.

La storia vera che ha ispirato Green Book con Viggo Mortensen, vincitore di tre premi Oscar

In attesa di nuovi dettagli sul progetto, ricordiamo che oltre a Green Book, Peter Farrelly è noto per aver diretto – insieme al fratello Bobby – commedie quali Tutti pazzi per Mary, Io, me & Irene e Amore a prima svista. In Green Book, ispirato alla storia vera  di Don Shirley e Tony Lip, viene raccontata l’amicizia tra un buttafuori italoamericano e un pianista afroamericano nell’America negli anni ’60.

Viggo Mortensen e David Cronenberg torneranno a lavorare insieme

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Viggo Mortensen e David Cronenberg torneranno a lavorare insieme

In una recente intervista con GQ, Viggo Mortensen ha confermato che lui e il regista David Cronenberg torneranno a lavorare insieme. Cronenberg ha diretto Mortensen per ben tre volte: nell’acclamato A History of Violence del 2005, ne La promessa dell’assassino del 2007 (grazie al quale Mortensen ottenne la sua prima nomination agli Oscar come miglior attore protagonista) e in A Dangerous Method del 2008.

Cronenberg non dirige un film dal 2014, anno di uscita di Maps to the Stars, e attualmente è al lavoro su due nuovi progetti cinematografici e anche su una serie tv. Adesso, grazie alle dichiarazioni di Mortsensen, sappiamo che uno dei due progetti destinati al grande schermo vedrà finalmente l’attore statunitense e il regista canadese tornare a lavorare insieme.

Mortensen, impegnato nella promozione del suo debutto alla regia, il drammatico Falling, in cui interpreta un personaggio omosessuale (scelta che ha generato alcune polemiche), ha rivelato a GQ quanto segue: “Io e David abbiamo qualcosa in mente. Si tratta di una cosa che ha scritto molto tempo fa e che non è ancora riuscito a realizzare. Adesso l’ha sistemata e vuole finalmente dirigerla. Speriamo di poter iniziare quest’estate. Senza anticipare nulla, direi che è una sorta di ritorni alle sue origni.”

Le parole di Viggo Mortensen fanno inevitabilmente pensare al body horror, genere di cui David Cronenberg è non solo ritenuto il maestro ma anche il pioniere (basti pensare ad alcuni dei suoi primissimi lavori, come Il demone sotto la pelle del 1975). Sulla possibilità che il regista torni quindi a cimentarsi con il genere che gli ha regalato la fama internazionale, Mortensen ha spiegato: “Sì, è uno scenario molto interessante. Il film sarà una sorta di noir… uno strano noir. Bello, ma al tempo stesso inquietante. Naturalmente, rispetto ai suoi esordi, David è migliorato tantissimo, sia dal punto di vista tecnico che in termini di sicurezza personale.”

In attesa di nuovi dettagli, ricordiamo che Falling ha debuttato al Sundance Film Festival dello scorso anno ed è stato ospitato in numerosi altri festival durante tutto il 2020. Il film è stato distribuito già in diversi mercati europei, mentre negli Stati Uniti arriverà il prossimo 5 febbraio, sia in sala che on demand.

Viggo Mortensen di nuovo Aragorn in Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum? Ecco le sue “condizioni”

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Viggo Mortensen potrebbe mai tornare a imbracciare Anduril sul grande schermo? A maggio siamo venuti a conoscenza per la prima volta dei piani della Warner Bros per Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum, un nuovo film ambientato nel periodo esattamente precedente all’inizio della trilogia originale, un film interpretato e diretto da Andy Serkis.

Philippa Boyens e Fran Walsh, che hanno scritto i film precedenti, scriveranno la sceneggiatura, insieme a Phoebe Gittins e Arty Papageorgiou (Il Signore degli Anelli: La Guerra dei Rohirrim). Il regista Peter Jackson, nel frattempo, sta producendo il progetto. Immaginiamo che almeno alcuni volti familiari vengano presi in considerazione per unirsi a Serkis nel prequel. Considerando che, sulla carta, Aragorn dovrebbe essere uno dei protagonisti del film, è possibile che Viggo Mortensen torni al ruolo?

GQ (via SFFGazette.com) ha chiesto all’attore se fosse disponibile a tornare nel franchise. “Certo. Non so esattamente quale sia la storia, non ne ho sentito parlare. Forse ne sentirò parlare prima o poi”, ha detto Mortensen. “Mi piace interpretare quel personaggio. Ho imparato molto interpretandolo. Mi è piaciuto molto. Lo farei solo se fossi adatto in termini, sai, dell’età che ho adesso e così via.”

Viggo Mortensen potrebbe mai tornare a imbracciare Anduril sul grande schermo?

“Lo farei solo se fossi adatto al personaggio. Sarebbe sciocco farlo altrimenti”, ha concluso.
L’attore è ovviamente invecchiato rispetto alla trilogia. In una conversazione separata con The Hollywood Reporter, Viggo Mortensen ha condiviso cosa sarebbe necessario per riportarlo nella Terra di Mezzo.

“Non ho letto una sceneggiatura. Quindi non lo so”, ha iniziato. “La sceneggiatura è la cosa più importante per me a meno che non sia al verde, non abbia soldi e sia fortunato a trovare un lavoro. Quindi dipende.”

Ian McKellen
Foto di Aurora Leone © Cinefilos.it

Viggo Mortensen, non è l’unico attore della trilogia del Signore degli Anelli a dire che sarebbe disponibile a tornare, anche Sir Ian McKellen ha recentemente condiviso sentimenti simili quando gli è stato chiesto se avrebbe interpretato di nuovo Gandalf.

Spiegando di aver sentito “movimento nella terra di Tolkien“, il leggendario attore ha scherzato: “Non mi sono rasato per mesi… Ma non c’è sceneggiatura, non c’è offerta, non c’è piano.” Quanto alla questione se fosse disposto a tornare, rise: “Se fossi vivo”.

Si prevede che questo progetto sarà il primo di molti ambientati nella Terra di Mezzo, con l’idea di rivisitare volti familiari in modi nuovi. Le storie potrebbero presentare gli stessi attori, ma sarebbe più naturale un recasting… che renderebbe la vita molto difficile ai nuovi prescelti!

Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum uscirà nelle sale nel 2026.

Viggo Mortensen ancora ‘sulla strada’

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Anche l’affascinante Viggo Mortensensi aggiungerà al cast che darà vita alla prima trasposizione cinematografica del libro cult scritto da Jack Kerouac nel 1957, On The Road.

 

Viggo Mortensen alla Festa di Roma 2024: la nuova regia e The Hunt of Gollum

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In occasione del premio alla carriera e della presentazione del suo nuovo film da regista, The Dead Don’t Hurt, Viggo Mortensen ha partecipato alla Festa di Roma 2024. Ecco la nostra intervista sul red carpet.

Leggi la recensione di The Dead Don’t Hurt di e con Viggo Mortensen

Vivienne Le Coudy è una donna indipendente, che stringe una relazione con l’immigrato danese Holger Olsen e si trasferisce con lui a Elk Flats, Nevada. Quando Olsen decide di combattere nella Guerra Civile, Lascia Vivienne a cavarsela da sola, in un luogo controllato dal corrotto sindaco Rudolph Schiller e dal suo spregiudicato socio in affari Alfred Jeffries.

L’attore e regista ha diretto interpretato e scritto il film che vede protagonista Vicky Krieps.

Viggo Mortensen tornerà ad interpretare Aragorn?

Come noto Peter Jackson tornerà nella Terra di Mezzo come produttore di un nuovo film de Il Signore degli Anelli che sarà diretto dall’attore di Gollum, Andy Serkis. Il film, il cui titolo è “Il Signore degli Anelli: The Hunt for Gollum“, è previsto per l’uscita nelle sale nel 2026. Nella stessa intervista, Viggo Mortensen ha detto la sua su un suo possibile ritorno nei panni di Aragorn.

Non so esattamente quale sia la storia, non l’ho saputo”, ha detto. “Forse alla fine ne sentirò parlare. Mi piace interpretare quel personaggio. Ho imparato molto interpretandolo. Lo farei solo se fossi adatto in termini di età e così via, se fossi adatto al personaggio. Sarebbe stupido farlo altrimenti”.

 

Viggo diventa Freud per Cronenberg

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Una variazione non da poco nel cast dell’annunciato The Talking Cure, il film di David Cronenberg

VIEW Conference torna dal 15 al 18 ottobre a Torino

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View Conference 2013VIEW Conference, la più importante kermesse europea sulla cultura transmediale, ritorna a Torino dal 15 al 18 ottobre insieme all’immancabile rassegna di cinema digitale VIEWFest, 11-13 ottobre, e i suoi attesi pulripremiati ospiti internazionali.

Anche quest’autunno, Torino diventerà la capitale internazionale dell’infotainment e dell’audiovisivo: il Centro Congressi Torino Incontra sarà teatro degli imperdibili appuntamenti della 14ª edizione di VIEW Conference da martedì 15 a venerdì 18 ottobre 2013, che sarà anticipata dal più importante festival di cinema digitale, il VIEWFest, al cinema Massimo di Torino da venerdì 11 a domenica 13 ottobre: una settimana in omaggio ai mestieri e agli strumenti della creatività digitale.

Con numerosi eventi aperti al pubblico l’edizione 2013 di VIEW Conference offre quest’anno l’opportunità di incontrare i guru mondiali degli effetti speciali, della creatività, dell’animazione e tanto altro legato al cinema digitale e al mondo in evoluzione dei videogame.

L’ospite d’onore sarà il pluripremiato premio Oscar John Knoll, punto di riferimento mondiale della grafica digitale, che oltre a essere direttore creativo della Industial Light & Magic, ha realizzato gli incredibili effetti speciali del futuristico film campione d’incassi “Pacific Rim” diretto da Guillermo del Toro. Nei primi anni ’90 Knoll e suo fratello Thomas hanno inventato il programma di grafica ormai da tutti conosciuto, Adobe Photoshop.

A VIEW la grande animazione è di casa con una grande anteprima italiana: i registi Cody Cameron e Kris Pearn presentano “Piovono Polpette 2”, nelle sale italiane solo dal prossimo 25 dicembre 2013; inoltre, il direttore tecnico Disney•Pixar Sandra Karpman illustrerà il lavoro realizzato per il film capolavoro “Monsters University”; mentre Lucia Modesto, Character Technical Director Supervisor – PDI/Dreamworks Animation, esporrà l’attività di animazione facciale creata  per i film “Turbo” e “I Croods”.

E poi ancora Roger Guyett il mago degli effetti speciali del blockbuster “Star Trek – Into the darkness”; Erik Nash, supervisiore degli effetti visivi del film MarvelIron Man 3”, Parag Havaldar, Software Architect di Sony Imageworks che illustrerà il suo lavoro per film come “Il Grande e Potente Oz” e “The Amazing Spider-Man”, il video game evangelist Marco Mazzaglia e tanti altri ancora.

VIEW è anche un’opportunità per professionisti e studenti di aggiornarsi e acquisire nuove conoscenze grazie alla partecipazione ai numerosi workshop organizzati: si segnala in particolare quello tenuto da Lucia Modesto sul rigging per l’animazione e il workshop di Paul Debevec (Direttore Associato di Graphics Research all’USC Institute for Creative Technologies) sul Photo Realism e Computer Animation.

Anche per questa edizione VIEW non ha rinunciato ai concorsi per premiare i talenti internazionali: il VIEW SOCIAL CONTEST, dedicato a film, cortometraggi, video musicali e pubblicità legati a temi sociali come la discriminazione, l’immigrazione o la violenza alle donne; il VIEW AWARD per cortometraggi animati e ITALIANMIX per opere dedicate all’Italia, ai suoi simboli e alle sue eccellenze.

“Giungere alla quattordicesima edizione di VIEW con i grandi ospiti di sempre per noi tutti è un grandissimo traguardo e ne siamo più che entusiasti.”– ha dichiarato Maria Elena Gutierrez – “Anche quest’anno il panel di VIEW raccoglie premi Oscar come John Knoll e i protagonisti del campo dell’animazione 3D, degli effetti visivi, del grafic-design, dei videogame e del cinema digitale delle etichette internazionali e non solo. Torino diventa così meta di professionisti, appassionati, studenti oltre alla digital; tutti riuniti per condividere esperienze, idee, conoscenze, trarre ispirazione, apprendere e perché no lasciarsi stupire.”

Si rinnova inoltre la collaborazione con il SIGGRAPH presentando l’anteprima europea del Computer Animation Festival 2013.

VIEW Conference è realizzata grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, Regione Piemonte, Città di Torino.

VIEW Conference e VIEWFest danno appuntamento al 2013!

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Con 60 ospiti pluripremiati e oltre 6000 visitatori, molti dei quali internazionali, VIEW Conference si è conclusa all’insegna del successo, confermandosi la più importante conferenza europea

VIEW Conference 2016: le anteprime mondiali dell’edizione

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VIEW Conference 2016: le anteprime mondiali dell’edizione

VIEW Conference 2016, la più importante conferenza italiana ed europea, dedicata alla grafica digitale, all’industria dello spettacolo e alla cultura transmediale, per la sua diciasettesima edizione invita a Torino chi ha fatto la storia della cultura digitale insieme a chi sta scrivendo il futuro dell’innovazione e della realtà virtuale.

La direttrice Maria Elena Gutierrez ha presentato oggi in conferenza stampa il programma e le novità della keremesse che si terrà presso il Centro Congressi Torino Incontra dal 24 al 28 ottobre:Il 2016 segna il 17° anniversario di VIEW Conference, che ogni anno porta i migliori professionisti di animazione, effetti visivi e videogiochi, e tutta l’industria della grafica digitale in genere a Torino. Siamo emozionati e onorati di annunciare il più ampio e diversificato panel di ospiti di sempre come premi Oscar, registi, sound designer, sceneggiatori, game designer, musicisti, supervisori degli effetti visivi e ricercatori. Particolarmente emozionante quest’anno sarà l’esplorazione di VIEW del tema più caldo della grafica digitale in questo momento: la Realtà Virtuale.”

Per il suo 17° anno Torino, grazie a VIEW Conference 2016, ospiterà la cinque giorni di incontri, workshop, tavole rotonde e sessioni interattive. Grande novità per l’edizione 2016 è il Bootcamp Videogiochi che da lunedì 24 a mercoledì 26 offrirà la grande opportunità ai talenti e start up italiane di mostrare i propri lavori ad esperti internazionali e investiori del settore. Un innovativo Acceleration Program e Investment Pitch per I videogiochi. VIEW Conference 2016 è realizzata grazie al sostegno di Compagnia Di San Paolo, Fondazione CRT, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino e di Città di Torino.

Attesissimi quest’anno sono gli eccezionali Keynote diVIEW Conference 2016 tenuti dal gotha di ciascun settore, tra questi:

  • Donald Greenberg – Direttore del programma di grafica digitale alla Cornell University, con ricerche supportate da Pixar, DreamWorks, Microsoft, Intel, Oculus, Valve e Autodesk, e con fondi governativi. Greenberg porterà la discussione su quanto sia necessario rendere la VR reale con applicazioni anche in campo medico. Greenberg è uno dei pionieri della computer grafica insieme a Pat Harahan, Alvey Ray Smith ed Ed Catmull.
  • Brad Lewis – Produttore del secondo film animato dei Warner Animation Groups, Cicogne in missione nelle sale italiane dal 20 ottobre, discuterà in ateprima a Torino della creazione del film.
  • Mentre Byron Howard regista di Zootropolis e Rapunzel – L’Intreccio della Torre arriverà direttamente dai Walt Disney Studios per presentare il suo ultimo successo e raccontare i cinque anni di lavoro che hanno portato alla realizzazione della storia di Judy e Nick.
  • Saranno presenti anche Mike Mitchell e Walt Dohrn, rispettivamente regista e co-regista dell’animazione DreamWorks Trolls, in Italia solo dal 27 ottobre, per discutere il dietro le quinte della creazione di questo soffice e colorato mondo
  • Victoria Alonso –  Produttore Esecutivo dei Marvel Studios, la donna al comando degli action movies più amati di sempre per dare uno sguardo a quello che è il Metodo Marvel.

Grande l’attesa per l’anteprima mondiale del Google Day Dream con Brian Pullen VR Designer di Google per scoprire insieme i dietro le quinte della creazione della prima innovativa piattaforma VR mobile high end di Google. Infatti lo storytelling immersivo avrà un ruolo importante questo anno a VIEW che mostrerà in anteprima anche le nuova Google Spotlight story:  Rain or Shine con il produttore Luke Youngman e il regista Felix Massie e Pearl con la giovane ma talentuosa Production Designer Tuna Bora.

Inoltre con il talk dedicato Virtual Reality- Jump Into the Story Maureen Fan, CEO e Co-fondatrice di Baobab Studios, illusterà le nuove possibilità date dal VR per l’animazione per coinvolgere lo spettatore.

VIEW Conference 2016

Lo Storytelling immersivo non è solo animazione ma anche live action e VIEW quest’anno ha l’onore di opitare il talk di Rob Bredow, Chief Technology Officer di Lucasfilm che con ILMX Lab mostrerà tutti gli esperimenti condotti per la creazione di Star Wars.

La realtà virtuale non è solo intrattemnimento ma grazie alla sua applicazione in diversi campi sono in corso grandissime innovazioni. Un esempio ne è l’applicazione medico scientifica e a VIEW sarà possibile saperne di più con il talk Neuroscience and Video Games: A New Class of Medicine con Adam Gazzaley e Matt Omernick co-fondatori di Akili Interactive Labs

Il mondo dei videogiochi verrà inoltre indagato in tutte le sue sfaccettature con panel e speech dedicati per scoprire gli ingredienti e le lezioni necessarie per programmare un successo come ad esempio The Room, presentato da Barry Meade Co-fondatore di Fireproof Studios, Adam Volker di Moonboot Studios oltre ai panel The Future of the Games e Storytelling in VR and Games.

VIEW da sempre guarda al futuro, anche dei mezzi di comunicazione, come la TV Online, che con il suo evolversi sfida i creatori di contenuti. A parlarne sarà Kevin Lin, CEO di Twitch la piattaforma che offre ai creatori e produttori un nuovo interattivo modo di audience engagement televisivo.

La line-up è densa e ricca per i tantissimi artisti presenti e anche quest’anno non si scherza con l’animazione a cominciare da Byron Howard che sarà presente anche durante la proiezione del film d’animazione sabato 23 per il VIEWFest e sarà protagonista di un imperdibile workshop rivolto agli studenti sul “DNA del character design Disney”.

Grande risalto poi ovviamente alle future uscite animate, come Kubo e La Spada Magica, nelle sale italiane a novembre 2016 che vedrà gli interventi del supervisore degli effetti speciali Steve Emerson e dello sceneggiatore Marc Haimes

Non mancano infine dei panel dedicati ai grandi successi animati e non del 2016. Grande protagonista la Disney Pixar, con ben due incontri sull’animazione e gli effetti di Alla Ricerca di Dory, con John Halstead, e Il Viaggio di Arlo con il direttore alla fotografia Sharon Calahan. Inoltre per Sony Picture Animation sarà presente uno dei grandi nomi dello scenario internazionale David Feiss che a VIEW terrà anche il workshop I Fondamenti dello Storyboard.

Infine a chiudere questa speciale edizione non poteva mancare la presentazione dell’animazione più irriverente dell’anno che sta facendo discutere il mondo: Sausage Party, nelle sale italiane dal 31 ottobre, ne parlerà Conrad Vernon, co-Regista.

Anche gli effetti speciali nella produzione live action avranno il loro spazio, con degli incontri sui VFX, computer grafica e sulla creazione degli universi di Star Wars: Il Risveglio della Forza con il celebre Roger Guyett VFX Supervision di ILM, Capitan America: Civil War con Russel Earl VFX Supervisor di ILM, Il Libro della Giungla, grazie al talk del due volte premio Oscar Rob Legato, VFX Supervisor, di Alice Attraverso lo Specchio, con Troy Saliba, e Deadpool.

VIEW Conference per il suo 17° anno offre un’imperdibile edizione, garantendo come sempre il meglio della scena internazionale da cui sarà possibile anche imparare grazie ai numerosi workshop, momenti unici di apprendimento e scambio fertile. In particolare quest’anno l’artist manager di Sony Pictures J.C. Cornwell terrà una sessione di Portfolio Review con sessione di recruitment.

Un’opportunità unica per i talenti italiani e non solo che potranno appunto portare i loro lavori nella sezione dedicata al recruitment che vede la partecipazione anche della Illumination Mac Guff (creatori di Cattivissimo Me).

Ad anticipare VIEW sarà il festival del cinema digitale VIEWFest, che presenta un interessante programma di film d’animazione e incontri, tra cui la prima italiana di “Kubo e la Spada Magica” di Laika Animation presentata dal supervisore agli effetti visivi Steve Emerson. Il co-direttore di SIGGRAPH Computer Animation Festival 2016, Jason RM Smith, presenterà l’anteprima italiana del SIGGRAPH 2016 Traveling Electronic Theater. In programma anche la proiezione a VIEWFest del cortometraggio animato della Pixar “Piper”, la nuova breve animazione in VR “Pearl” del premio Oscar Patrick Osborne, e il cortometraggio animato VR di Baobab, “Invasion!”.

VIEWFest si terrà dal 21 al 23 ottobre al Cinema Massimo di Torino, la sala ufficiale del Museo Nazionale del Cinema.

Insomma, anche quest’anno il festival si conferma un evento assolutamente imperdibile per tutti gli appassionati della cultura digitale. Il programma completo è disponibile sul sito  www.viewconference.it.

View Conference 2015: Kim White e le sfide dell’illuminazione alla Pixar

In occasione della View Conference 2015 di Torino, abbiamo avuto modo di chiacchierare con Kim White, direttore della fotografia per la Pixar Animation Studios. Dal 1997 in Pixar, con titoli come A Bug’s Life, Toy Story 2 e 3, Alla Ricerca di Nemo, Monsters & Co. e Ratatouille nel curriculum, c’è Kim White dietro la magnifica illuminazione dell’ultimo film di animazione campione di incassi Inside Out.

Come è stato lavorare ad Inside Out e quali sono state le sfide maggiori?

Lavorare ad Inside Out è stata la vera sfida perché andavamo a lavorare su qualcosa di non reale. Per quanto riguarda l’illuminazione e i colori abbiamo voluto creare una netta differenza tra il mondo umano e quello della mente, per non confondere lo spettatore: diciamo che era il nostro obiettivo primario. Con il mondo umano è stato facile, avevamo dei riferimenti e siamo andati nei luoghi fisici, come ad esempio a San Francisco, mentre per il mondo fantastico della mente di Riley abbiamo dovuto dare sfogo alla nostra fantasia per far corrispondere colori e luci a l’umore, un lavoro di team straordinario. Poi non è stato semplice avere un personaggio come Gioia che era fonte di luce lei stessa: una bella sfida!

View Conference 2015 Kim WhiteCome supervisor delle luci, qual’è il tuo ruolo principale e quanto è cambiato il tuo lavoro negli anni?

Sono in Pixar da tantissimi anni e la cosa più importante del mio lavoro è la flessibilità. Le tecnologie cambiano, si evolvono e noi dobbiamo farlo con esse. Il mio lavoro è strettamente collegato a gli altri reparti e ovviamente con il regista: da direttore della fotografia sono passata ad essere responsabile del reparto luci, un evoluzione del mio ruolo dovuta proprio alle nuove tecnologie. Il mio obiettivo è quello di aiutare la narrazione con la luce in modo da guidare lo spettatore nella storia, influendo anche sulla sua percezione di essa. Si può illuminare di più un oggetto per farlo risaltare, saturare dei colori o ad esempio dare vita a scenari che senza le giuste luci risulterebbero piatti.

Qual è il tuo cartone animato preferito, magari quello che ti ha avvicinato a questa professione?

È una domanda difficilissima! Sicuramente tutti i grandi classici Disney hanno fatto parte della mia infanzia, sono cresciuta con essi ed erano dei mondi che mi meravigliavano ogni volta. I colori, i personaggi, le canzoni, tutta la storia dell’animazione è qualcosa di importantissimo per noi in Pixar. Prendiamo spunto e ispirazione da essi: una cosa che abbiamo fatto anche con Pete Docter per Inside Out!inside-out-light

VIEW Conference 2014: aperti i bandi per partecipare

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VIEW Conference 2014VIEW Conference 2014, la più importante conferenza italiana dedicata all’animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: VIEW Award, VIEW Social contest, VIEW Award Game e ITALIANMIX. La prossima edizione di VIEW Conference si terrà dal 14 al 17 ottobre 2014.

— VIEW AWARD:

VIEW Award è un concorso per cortometraggi realizzati tra il 2012 e il 2014 con animazioni 2D/3D o effetti speciali digitali: le categorie del VIEW Award includono Miglior Cortometraggio, Miglior Design, Miglior Personaggio e Migliori Effetti Speciali Digitali. Tutti i partecipanti nelle varie categorie concorrono automaticamente per il VIEW Award. I vincitori saranno inseriti nella raccolta in dvd “BEST of VIEW” che verrà successivamente proposto da alcuni degli importanti festival partner di VIEW Conference. I vincitori del premio principale riceveranno 2.000 Euro.

— VIEW SOCIAL CONTEST:

Celebrando il potere della tecnologia al servizio della società, il contest si suddivide in quattro diverse categorie: Miglior Gioco, Migliore Art Design, Migliore Architettura, Miglior Musica. Il vincitore del premio principale riceverà 1,000 Euro.

— VIEW AWARD GAME:

Le categorie di questo contest sono Miglior Gioco, Migliore Art Design, Migliore Architettura, Miglior Musica. Sono ammessi progetti individuali o di gruppo per qualunque piattaforma e di qualunque formato.

— ITALIANMIX:

Questo contest promuove opere video innovative, originali e creative di qualunque genere e in qualunque tecnica, realizzate da registi italiani oppure che abbiano l’Italia come oggetto, tema o ambientazione. I lavori selezionati saranno anche inseriti nel programma di VIEWFest e nella raccolta in dvd “BEST of VIEW”.

I vincitori dell’edizione 2013 sono stati:
Miglior corto per VIEW Award: Shave It di Fernando Maldonado e Jorge Tereso  http://vimeo.com/63528500
Miglior corto per VIEW Social: Fight for Everyone di Persistent Peril  http://vimeo.com/60999448

Tutti i vincitori dei contest verranno annunciati nel corso di VIEW Conference 2014, in programma dal 14 al 17 ottobre. Tutti i corti che saranno selezionati verranno proiettati nel corso del nostro festival del cinema digitale, VIEWFest, che seguirà la VIEW Conference dal 17 al 19 Ottobre a Torino.

Ogni anno, VIEWFest, evento internazionale ed evoluzione italiana di Resfest, celebra il cinema in 3D e l’animazione. L’appuntamento precede la VIEW Conference, che riunisce molti dei migliori professionisti nel campo degli effetti visivi, dell’animazione, del sound design, della produzione e dello sviluppo di videogiochi, che condividono le loro esperienze con i partecipanti alla conferenza.

La scadenza per partecipare a tutti i contest è fissata per il giorno 31 agosto 2014. Visitate il sito ufficiale di VIEW Conference all’indirizzo  http://viewconference.it per scaricare i form e per avere maggiori dettagli.

View Conference 2013: premi in denaro per i contest!

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view_conferenceLa più importante conferenza italiana dedicata all’animazione digitale ha aperto i bandi per partecipare a quattro diversi contest: VIEW AWARD, VIEW SOCIAL CONTEST,

View Conference 2013: Erik Nash di Iron Man 3 primo nome

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E’ il supervisore agli effetti visivi di Iron Man 3 Erik Nash il primo nome annunciato per l’edizione 2013 del View Conference di Torino. Nell’ultimo blockbuster prodotto dalla Marvel, Tony Stark/Iron Man parte in missione per scovare il nemico che ha distrutto il suo mondo.

Il supervisore degli effetti visivi di Digital Domain Erik Nash ci guiderà nel processo di creazione della drammatica e folle scena in cui Iron Man riesce a salvare 13 passeggeri in caduta libera precipitati dopo un attacco all’Air Force One, sequenza basata sulle immagini “live action” di paracadutisti. I partecipanti potranno inoltre conoscere lo sviluppo creativo di dozzine di nuove armature (tra cui un nuovo Mark 42), di un Air Force One realizzato tutto in grafica digitale e un all-CG Air Force One e di “estremisti ad accensione automatica.

Erik Nash, Supervisore degli effetti visivi, Digital Domain

La carriera di Erik Nash abbraccia tre decenni e decine di film. È stato due volte nominato agli Oscar, per “Io, Robot” e “Real Steel”. Il suo nome come supervisore degli effetti visivi appare nei titoli di film come “Iron Man 3”, “Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo”, “Armageddon”, “Regole d’onore”, “Fratello, dove sei?”, “Pianeta Rosso” e “La mia super ex-ragazza”. In precedenza, Erik è stato direttore della fotografia per gli effetti visivi in “Apollo 13”, “Reazione a catena”, “Star Trek: Nemesis”, “xXx”, “Stealth” e “Titanic”. All’inizio della sua carriera Erik è stato operatore di macchina per gli effetti visivi in “Star Trek: Il Film” e ha lavorato per otto stagioni come principale cameraman per gli effetti visivi nella serie televisiva “Star Trek: The Next Generation” e “Star Trek: Deep Space Nine”. Il suo lavoro su Star Trek gli è valso due Emmy Awards. Erik è membro della Academy of Motion Picture Arts & Science

Vi ricordiamo che Iron Man 3 sarà in 2D, 3D e IMAX e uscirà in USA il 3 maggio 2013. Diretto da Shane Black vede protagonisti Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Guy Pearce, Don Cheadle, Rebecca Hall, Paul Bettany, Ben Kingsley e Jon Favreau.

La sinossi ufficiale del film:

Iron Man 3 porta l’insolente ma brillante industriale Tony Stark / Iron Man a confrontarsi con un nemico la quale portata non conosce confini. Quando Stark trova il suo mondo personale distrutto dalle mani del suo nemico, intraprende una straziante missione per trovare i responsabili. Questo viaggio, in ogni momento, metterà alla prova il suo coraggio. Con le spalle al muro, Stark riesce a sopravvivere grazie ai suoi dispositivi, affidandosi al suo ingegno e ai suoi istinti per proteggere coloro che sono più vicini a lui. Lottando per tornare indietro, Stark scopre la risposta alla domanda che lo ha segretamente perseguitato: è l’uomo che fa l’armatura o è l’armatura che fa l’uomo?

VIEW Conference 2013: edizione da record

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View Conference 2013Da sempre VIEW Conference si rivolge principalmente al mondo giovanile: per i temi trattati (dal cinema d’animazione alla computer grafica, dai videogiochi all’arte digitale), per le modalità (anteprime, making of, laboratori con grandi ospiti internazionali), ma soprattutto per l’attenzione all’aspetto formativo, che è andata crescendo di anno in anno, permettendo all’evento di divenire non solo un appuntamento imperdibile per i massimi esperti dell’industria digitale, ma anche uno spazio privilegiato e unico nel panorama italiano, di formazione nell’ambito del digitale.

 Come già era accaduto lo scorso anno, anche per quest’edizione di VIEWFest e VIEW Conference si è deciso di non limitare l’intervento formativo di VIEW agli spazi convenzionali – il Cinema Massimo e il Centro Congressi Torino Incontra – ma di estenderlo, portando i talenti di VIEW direttamente nelle scuole. In totale, più di 800 studenti hanno aderito alle proposte di VIEW Conference e VIEWFest.

Per la buona riuscita dell’iniziativa è stato fondamentale l’apporto e il sostegno dell’assessora ai Servizi Educativi della Città di Torino Maria Grazia Pellerino, che ha riservato un contributo specifico per l’organizzazione di una serie di laboratori formativi che sarebbero stati impossibili senza il suo intervento.

I workshop organizzati sono stati molti e su diversi argomenti, spaziando dai laboratori manuali a quelli dedicati all’approfondimento di un determinato software.

I registi di “Piovono Polpette 2”, Cody Cameron e Kris Pearn, hanno giocato con le creature metà cibo e metà animali del loro film insegnando ai bambini come creare i loro foodimal personali. Insieme ai due registi, i partecipanti al workshop si sono divertiti a dare vita a simpatiche creature utilizzando banane, fragole, pomodori, cetrioli e limoni, con l’ausilio di stuzzicadenti e puntine da disegno.

Emanuele Micheli, ingegnere e designer, responsabile della Scuola di Robotica di Genova, (un’associazione no profit che ha come scopo la promozione della cultura mediante attività di istruzione, formazione, educazione e divulgazione delle arti e delle scienze coinvolte nel processo di sviluppo di questa nuova scienza)  ha condotto un  workshop rivolto agli studenti delle Scuole Elementari, Medie Inferiori e Superiori. Il laboratorio “Costruisci il tuo Robot” prevedeva la costruzione di piccoli robot, in grado di interagire con le persone in azioni molto semplici. I bambini coinvolti hanno potuto assemblare i robot e sono stati guidati nel compiere i loro primi passi nel mondo della programmazione.

Le proiezioni riservate ai ragazzi durante il VIEWFest hanno visto partecipare con successo anche gli artisti Pixar Dan Scanlon e Sandra Karpman, che hanno risposto alle domande degli studenti sulla creazione del film Pixar “Monsters University”.

Il comico e sceneggiatore David Misch, ironico e illuminante, si è concesso al pubblico raccontando regole e principi della commedia, offrendo un punto di vista ravvicinato sulle “viscere” della commedia, tra cui la regola del 3 (“Perché le cose sono più divertenti in tre? Davvero, perché? Voglio dire, perché???”), il rapporto tra la commedia e la logica (suggerimento: sono acerrimi nemici), i calcoli sulla tempistica; gli spunti comici e perché nasconderli a volte è il modo migliore per ottenere una risata, perché il vostro corpo è esilarante, il “dolore” delle battute; i “placebo” della commedia, e come la meccanica delle barzellette – tensione e risoluzione, riconoscimento degli esempi, depistaggio e sorpresa – fornisca un modello per tutto l’umorismo.

Lucia Modesto di Dreamworks Animation ha spiegato i trucchi che stanno alla base dei controlli di animazione. La particolarità di questo workshop è stato l’utilizzo di materiali semplici e di uso comune per costruire un modello articolato al fine di valutare il range di movimento richiesto, e poter così definire in specifico i controlli di animazione necessari, in ordine di priorità.

Lucia Modesto ha illustrato le modalità di valutazione dei controlli di animazione (per rigger e animatori) creando un piccolo modello reale e articolato e individuando i controlli di animazione necessari per lo specifico modello.

Dario Passariello di Autodesk ha tenuto una serie di lezioni sull’utilizzo di 3D Studio Max e sull’integrazione con Mudbox per creare un’animazione avanzata, andando ad analizzare anche nello specifico le tecniche di animazione e di modellazione booleana.

Daniele Angelozzi ha svelato i segreti del programma di modellazione avanzata Zbrush  per  la creazione di un impianto per la stampa 3D, partendo da forme semplici e sfruttando diverse caratteristiche come dynamesh, l’inserimento di meshbrushes, retopology e strumenti di remeshing.

Fabrizio Arzani di Escape Studios ha accompagnato i presenti alla scoperta dei segreti del “camera mapping”, mostrando come creare una ripresa fotorealistica a partire da un’immagine fotografica, utilizzando l’allineamento della geometria e delle telecamere a un backplate e creando poi una mappatura tramite il punto di vista della videocamera.

 Luca Deriu di PlaySys, in collaborazione con il fisico Massimo Temporelli, ha proposto una panoramica sui nuovi orizzonti che si stanno aprendo per la grafica tridimensionale: software evoluti, processi di elaborazione ottimizzati e sistemi hardware di nuova generazione danno la possibilità di anticipare il mercato del futuro. La semplicità della modellazione poligonale, trova oggi non solo la finalizzazione del proprio processo produttivo nel render fotorealistico, tramite software come V-Ray o iRay, ma anche la possibilità di scolpire oggetti in tempi brevi e con costi accessibili. La nuova frontiera della stampa 3D infatti offre grandissime possibilità di progettazione, creazione, manipolazione e miglioramento dei prodotti che vedremo sul mercato.

Appuntamento imperdibile è stato anche quello con il “game evangelist” Marco Mazzaglia e la sua vita tra i giochi scoprendo la “gamification”, l’utilizzo di tecniche di game design ed elementi di gioco che si sta diffondendo in molti contesti, dalla formazione in alcune scuole alle multinazionali; durante il workshop Mazzaglia ha parlato di come funziona la gamification e di cosa vuol dire lavorare sulla motivazione e sulle personalità dei singoli giocatori. Per spiegare le sue teorie, il game evangelist ha interagito con i presenti, chiamandoli sul palco per provare la resa emozionale di diversi videogiochi.

Una menzione speciale va al Masterclass della durata di 6 ore tenuto da Paul Debevec, dal titolo “Illuminazione, aspetto e animazione per attori digitali fotorealistici”.

Nel corso del workshop Debevec si è  concentrato sulla modellazione basata sulle immagini e sulle tecniche di rendering, con successive specializzazioni in High Dynamic Range Imaging, misura della riflettanza, animazione facciale e illuminazione basata sulle immagini attraverso la registrazione della luce nel punto in cui l’attore deve andare, lo studio della geometria del volto e modellazione delle texture, la ricostruzione dettagliata dell’aspetto della pelle e l’elaborazione della scansione facciale.

Nella seconda parte è stata analizzata approfonditamente l’animazione guidata attraverso diversi casi di studio, tra cui “Il curioso caso di Benjamin Button”, “Avatar”, “Tron: Legacy” e molti altri lavori di Paul Debevec.

Da segnalare anche l’incontro con Parag Havaldar sulla stereoscopia nella produzione di film, che ha proposto una riflessione comparativa sulla tecnologia necessaria per la produzione di contenuti stereoscopici parlando anche della creazione di contenuti stereoscopici per progetti interamente in CG, la generazione di un “altro” occhio rispetto a quello tradizionale di una videocamera, e i problemi che sorgono con un contenuto stereoscopico nativo.

Troy Saliba ha tenuto un workshop sulla pianificazione della ripresa, seguendo il processo di realizzazione di un film dalle miniature al fotogramma finale, con particolare attenzione alla differenza di pianificazione tra film live-action, lavori di animazione e  cortometraggi.

Matthias Winckelmann, freelance motion designer e regista, e Carlo Costacurta, graphics designer, hanno parlato del  workflow tra CINEMA 4D e After Effects CC per il motion design e gli effetti speciali, dimostrando la facilità con cui si possono scambiare file native 3D e il metodo di aggiornamento degli elementi di una scena lavorando in parallelo con CINEMA 4D Lite e After Effects.

Un successo senza precedenti per questo specifico calendario di VIEW, che conferma ancora di più la valenza formativa dell’evento, al punto che è già in programma un nuovo appuntamento, previsto per febbraio su specifica richiesta degli organizzatori di Giovedì Scienza.

Volete far parte del programma della prossima edizione di VIEW Conference? Mandateci le vostre idee per conferenze e i workshop. All’indirizzo seguente troverete i moduli per sottoporre le vostre proposte:

http://viewconference.it/papers-workshop

Se invece avete realizzato, tra il 2013 e il 2014, un cortometraggio con animazioni 2D/3D o con effetti visivi, inviatecelo per concorrere al VIEW Awards 2014.  Presentarsi è semplice: basta compilare il modulo che trovate all’indirizzo

http://viewconference.it/view-awards-2014?lang=it

Vi aspettiamo dal 14 al 17 Ottobre 2014 per la nuova VIEW Conference!

View Conference 2013 John Knoll primo Keynote Speaker

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View Conference 2013Il nuovo Chief Creative Officer (direttore creativo) della Industrial Light & Magic sarà presente alla principale conferenza italiana dedicata alla grafica digitale.

“Siamo profondamente onorati e incredibilmente entusiasti di annunciare che John Knoll, uno dei personaggi più importanti nel mondo degli effetti visivi e della grafica digitale, sarà il nostro relatore principale per l’edizione 2013”, dice il direttore di VIEW Conference Maria Elena Gutierrez. “John presenterà il lavoro della Industrial Light & Magic (ILM) sul sorprendente film “Pacific Rim” di Guillermo del Toro e condividerà la sua esperienza con i partecipanti di VIEW durante la nostra conferenza annuale, in programma dal 15 al 18 ottobre”.

Alla ILM, Knoll ha guidato il lavoro dello studio, vincitore di numerosi premi, sui progetti della LucasFilm di “Star Wars” per gli episodi I, II, e III, e sui primi due capitoli della saga Disney dei “Pirati dei Caraibi”. E’ stato progettista di grafica digitale nel film del 1989 di James Cameron “The Abyss” e, più recentemente, supervisore degli effetti visivi per la ILM nei film premio Oscar “Hugo Cabret” (regia di Martin Scorsese), “Rango” (regia di Gore Verbinski) e “Avatar” (regia ancora di James Cameron), solo tre dei 35 film per i quali è accreditato.

Nel 2007 Knoll ha ricevuto un Oscar e un premio BAFTA per il film “Pirati dei Caraibi: La maledizione del forziere fantasma”. Inoltre, Knoll ha ricevuto in carriera cinque nomination agli Oscar, quattro ai BAFTA, nove ai VES con due vittorie per gli effetti visivi. Da lungo tempo veterano alla ILM, e parte del “brain trust” della compagnia, Knoll è diventato nel 2013 il primo direttore creativo dello studio.

“Inoltre, di particolare interesse per tutti i partecipanti a VIEW Conference è da ricordare che nei primi anni ’90 John Knoll e suo fratello Thomas hanno inventato il programma, ormai da tutti conosciuto, Adope PhotoShop”, dice Gutierrez. “Non riesco a pensare ad un programma di grafica più influente nel mondo dei computer”.

“Ogni anno cerchiamo di rendere VIEW Conference, organizzato nella nostra bella e barocca  Torino, qualcosa che i nostri partecipanti ricorderanno per il resto della loro vita”, aggiunge Gutierrez. “Quest’anno non ho alcun dubbio che faremo proprio questo, e anche di più”.

Sono già aperte le iscrizioni per la 14^ edizione di VIEW Conference, che ogni anno riunisce circa 8.000 tra studenti e professionisti del settore provenienti dall’Italia, dall’Europa e non solo per godersi il programma della conferenza, ogni volta sempre più curato, concreto e fonte di ispirazione. VIEW Conference segue in calendario l’annuale appuntamento con il VIEWFest, l’evoluzione italiana di Resfest.

John Knoll

VIEW Conference 2013 chiude con numeri da record

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 View Conference 2013La computer grafica si è confermata la protagonista assoluta della settimana torinese appena conclusa, come testimoniano i numeri da record fatti registrare dalla 14^ edizione di VIEW Conference: 8.000 visitatori, numerosi dei quali provenienti dall’estero, oltre 50 ospiti eccellenti, workshop e seminari tutti esauriti. La lectio magistralis di apertura, tenuta da John Knoll, papà di Photoshop e punto di riferimento mondiale degli effetti visivi e della grafica digitale, ha registrato un’altissima affluenza di pubblico in sala e numerosi persone in coda fuori ad ascoltarlo. La chiusura dei lavori è stata opera ai due maghi dell’animazione Cody Cameron e Kris Pearn, registi dell’attesissimo film di Natale della Sony Pictures Animation ‘Piovono Polpette 2’, che hanno divertito il pubblico con la loro spiritosa presentazione animata da ciboanimali.

‘E’ stata una settimana densa di appuntamenti, con un panel di relatori eccellenti, all’avanguardia nei loro campi, che hanno illustrato le più innovative tecniche grafiche e digitali applicate al mondo dell’arte e dello spettacolo. Grazie a VIEW Conference Torino è stata, per una settimana meta di professionisti, appassionati, della digital community e di studenti, provenienti non solo dall’Italia ma anche da tutto il mondo. – ha commentato Maria Elena Gutierrez, direttore di View Conference- Tutti qui riuniti per condividere esperienze, idee, conoscenze, trarre ispirazione, apprendere e perché no lasciarsi stupire’.

VIEW è un evento essenziale per la città di Torino e per la nostra regione –dichiara l’assessore alla Cultura, al Patrimonio linguistico e Politiche giovanili della Regione Piemonte, Michele Coppola- E’ una manifestazione che ha saputo crescere nel tempo, varcare i confini nazionali e diventare fulcro dell’innovazione tecnologica e qui da appuntamento ogni anno ai suoi. VIEW costituisce un’importante vetrina del nostro Paese all’estero ed è un onore per noi contribuire alla sua realizzazione anche per il prossimo anno’.

La quattordicesima edizione di VIEW Conference, tenutasi presso il Centro Congressi Torino Incontra da lunedì 14 a venerdì 18 ottobre 2013, ha visto il susseguirsi di seguitissimi talk, workshop e seminari con i nomi più importanti dello scenario mondiale come Paul Debevec, il quarantenne “maestro della luce di Hollywood”, pioniere della computer grafica e capo dell’Institute for Creative Technologies in California, Roger Guyett, il mago degli effetti speciali del blockbuster “Star Trek – Into the Darkness”; i maghi delle App e dei videoclip musicali come, Adam Volker, direttore creativo di Moonbot Interactive, Max Whitby, CEO di Touch Press e vincitore di due premi BAFTA, Massimo Guarini di Ovosonico, società italiana salita alla ribalta internazionale con il videogioco Murasaki Baby e tantissimi altri eccezionali relatori.

‘Con i grandi ospiti di sempre, per noi tutti VIEW Conference 2013 è stato un grandissimo traguardo e ne siamo più che entusiasti’–ha proseguito Maria Elena Gutierrez- abbiamo dato spazio alla formazione e alla ricerca di nuovi talenti con workshop, seminari e concorsi offrendo a professionisti e studenti la straordinaria possibilità di imparare da alcuni dei più importanti registi, animatori, artisti e designer al mondo. Per una settimana Torino è stata la capitale della cultura transmediale’.

VIEW Conference premia anche il talento degli addetti ai lavori mettendo in palio ogni anno diversi premi, il VIEW SOCIAL CONTEST, dedicato a film, cortometraggi, video musicali e pubblicità legati a temi sociali come la discriminazione, l’immigrazione o la violenza alle donne; il VIEW AWARD per cortometraggi animati e ITALIANMIX per opere dedicate all’Italia, ai suoi simboli e alle sue eccellenze.

 ‘Quest’anno il VIEW Award 2013 è andato per la prima volta a degli autori non europei, gli argentini Ferdinando Maldonado e Jorge Tereso dello studio 3dar, selezionati da una giuria di qualità per la grafica innovativa, accattivante e super colorata utilizzata per la realizzazione del loro corto Shave It. (http://vimeo.com/63528500). Il cortometraggio ci ha colpito per il ritmo incalzante e l’originalità della storia accompagnata dall’italianissima colonna sonora di Viva la pappa col pomodoro’ –ha concluso la Gutierrez.

VIEW Conference, quest’anno è stata anticipata dal più importante festival di cinema digitale, il VIEWFest, al cinema Massimo di Torino da venerdì 11 a domenica 13 ottobre; tre giorni di film, cortometraggi, video e tributi con in programma una selezione d’incredibili anteprime nazionali, da Piovono Polpette 2 al corto I Puffi – La leggenda di Smurfy Hollow, fino alla esclusiva italiana del docu film Google and World Brain e la proiezione del film Disney·Pixar Monsters University con la presenza del regista Dan Scanlon che ha risposto alle domande degli studenti e del pubblico in sala e tanto altro!

VIEW Conference è realizzata grazie al contributo della Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Torino, Regione Piemonte, Città di Torino.

VIEW Conference 2012: Genndy Tartakovsky presenta Hotel Transylvania!

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La VIEW Conference è orgogliosa di annunciare che il regista Genndy Tartakovsky presenterà il suo ultimo lavoro, il lungometraggio d’animazione film Hotel Transylvania, durante la conferenza 2012, in programma a Torino dal 16 al 19 ottobre.

View Conference 2012 e ViewFest: Digital Movie Festival: ecco tutte le date!

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Comunicate  le nuove date di VIEW Conference 2012 e VIEWFest, Digital Movie Festival. 

VIEW Comics Contest a VIEW Conference 2014

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view_conferenceview_conferenceVIEW Conference 2014La quindicesima edizione di VIEW Conference, conferenza italiana dedicata alla grafica digitale, si svolgerà a Torino dal 14 al 17 Ottobre 2014, e sarà seguita da VIEWFest, rassegna di cinema digitale, dal 17 al 19 ottobre. 

Quest’anno l’evento propone un nuovo concorso: l’oppotunità di narrare la storia di VIEW attraverso un fumetto. È possibile scegliere uno qualsiasi delle passate edizioni di VIEW Conference dal 2010, 2011, 2012 o 2013; sul sito in interet si possono trovare tutti gli spunti per creare il fumetto!

Il premio è di 500 Euro e il concorso scade il 31 agosto. Il fumetto deve essere spedito in formato cartaceo o digitale all’indirizzo info [at] viewconference.it

Sempre con deadline il 31 agosto ci sono altri concorsi banditi da VIEW Conference: VIEW AWARD, VIEW SOCIAL CONTEST, VIEW AWARD GAME e ITALIANMIX.

Sul sito internet è inoltre possibile proporre degli interventi e dei workshop per la prossima edizione: c’è tempo fino al 31 luglio per candidarsi come speaker per l’edizione 2014 o per proporre e richiedere temi e speakers!

Vietato Morire: recensione del film di Teo Takahashi

Vietato Morire: recensione del film di Teo Takahashi

In Vietato Morire Quattro storie che s’incrociano all’interno della comunità di recupero per la tossicodipendenza di Villa Maraini. Sullo sfondo di una Roma scarna e reale i personaggi affrontano l’insormontabile muro dell’abbandono sociale; gli operatori sociali, spesso ex tossicodipendenti, non possono che vegliare sulle tragedie degli utenti avendo come unica fioca speranza la consapevolezza di alleviare il dolore sulla strada di un remoto e spesso inconquistabile futuro di redenzione.

L’opera prima di Teo Takahashi è la scelta di un docu-fiction in cui alterna o meglio intreccia fatti reali, documentati dagli operatori sanitari di Villa Maraini, e relazioni inventate come la storia d’amore tra Patrick e Arianna. Lo spettatore si trova di fronte un vero e proprio mix tra un documentario, in cui gli attori interpretano se stessi portando in scena la loro esperienza di vita e  testimoniando come le varie generazioni sono spinte verso la droga. Quindi il giovane regista romano ci mostra sentimenti quali la rabbia, la depressione o la sfiducia totale nella realtà lasciando che le persone-attori con sguardo in camera raccontano il loro passato e come sono arrivati a Villa Maraini. La fiction viene utilizzata per innescare i sentimenti tra i protagonisti, legami semplici e naturali che servono per tracciare un percorso che va dalla ricerca della speranza verso un nuovo futuro. Gi attori principali Patrick Romhalho e Arianna Di Cori ci mostrano la loro fragilità nel mantenere delle regole con se stessi e di come ogni minimo sentimento possa far cadere tutto il lavoro che si tenta di costruire.

Vietato Morire è caratterizzato da un forte intervento di montaggio realizzato da Andrea Scarecella e lo stesso regista, segnando la differenza tra le riprese pulite, che giocano su raccordi caratterizzati dalla messa a fuoco e quelle della fiction in cui le inquadrature che vengono ripetute, invertite, velocizzate e caratterizzate da una fotografia satura restituiscono una percezione disturbata del ricordo dello sballo. Inoltre, le inquadrature vengono costantemente punteggiate dalla musica dei De Roma Nostra, Assalti Frontali e Fracicus.

Teo Takahashi ci fornisce un racconto senza essere pretenzioso nelle posizioni o nelle retoriche del giusto e sbagliato con le scelte di vita della comunità. Molto bella è poco verbosa è la parte finale dei titoli di coda in cui gli operatori sanitari, ex tossici, testimoniano in breve il lavoro che svolgono e il ruolo della droga nella società e di come intacca la vita di chiunque.

Vietato Morire da 55′ verrà distribuito nel circuito di Distribuzione Indipendente a partire dal 15 febbraio e dal 22 Febbraio sarà possibile trovare la versione di 70′ su Own Air.

Vietato Morire: l’incontro con il regista e i protagonisti del documentario

Ieri mattina, alla Casa del Cinema di Roma, è stato presentato il documentario Vietato Morire, esordio alla regia di Teo Takashi in cui vengono raccontate quattro storie che si incontrano all’interno della comunità di recupero per la tossico dipendenza di Villa Maraini a Roma. Presenti in sala a rispondere alle domande della stampa, il distributore, il regista Teo Takahashi, il cast e gli operatori sociali della Villa.

Teo quale è l’urgenza e cosa ti ha spinto a fare un film del genere?

Innanzitutto vorrei ringraziare Marcello Romani (il cantante di strada che canta per l’intero film n.d.a.) senza il quale questo progetto non sarebbe nato e Fernando Alba che si è occupato della post produzione audio che con la sua mano e bravura artistica mi ha aiutato molto con la realizzazione del film.

Più che un urgenza o una spinta emotiva c’è la necessità di raccontare uno stato di cose, che non può non interessare la maggior parte della mia generazione, forse è stata anche una necessità egoistica. Sicuramente è stato un evento nel realizzarsi, un alchimia particolare in tutti i giorni delle riprese tra la villa e noi della troupe.

Teo quanto è costato il film? Come è stato organizzato e ci sono stati problemi?
Il film è stato prodotto da Adrea Pirri Ardizzone, un mio amico che produceva video rap e underground, ci siamo trovati ad un certo punto in cui lui voleva fare un film e io raccontare questa storia. Il film è costato sui sei mila euro contando anche la post produzione ed ha avuto i problemi produttivi come è normale che si vengano a creare nelle produzione indipendenti, ma le abbiamo superate con la buona volontà e il coscienzioso utilizzo delle nuove tecniche che abbiamo il privilegio di poter sfruttare.

Quanto c’è di costruito e quanto invece ti sei fatto sorprendere dalla realtà, per raccontare queste storie?
Pasolini diceva “Il Cinema è il linguaggio scritto della realtà” questo per dire che la realtà non sempre è una cosa esterna a noi che possiamo solo catalogare, sfruttare ed osservare senza far nulla, molte volte diventa proprio un ingrediente vivo, cosciente e coscienzioso dell’opera, per cui c’è stato un enorme lavoro da parte di tutti gli attori e dico attori perché quello che si vede sullo schermo non è una semplice registrazione di una realtà che sta lì ferma da riprendere, bensì riprende una prova attoriale non indifferente, tranne per pochi casi, le persone con cui ho lavorato non avevano alcun esperienza della recitazione eppure hanno dimostrare come la creatività e l’arte sono presenti all’interno della parte passionale delle persone, serve solo una sorta di detonatore ad attivarla.

Il personaggio di Cristiana Gaggioli non era presente nella proiezione di 55′ per la sala, cosa che invece sarà possibile vedere nella versione da 70′ nella on Demand su Own Air, e aggiunge:

Io sono la parte più costruita se vogliamo, non faccio parte dell’ambiente, di villa Maraini, sono un’attrice che ha studiato e posso dire che comunque tutti hanno fatto vedere loro stessi, non hanno finto una narrazione quella è la realtà di Villa Maraini, che io ho potuto vedere come reale perché il primo giorno in cui Teo ha spiegato le sue intenzioni di girare, è stata la prima volta che sono entrata in un centro di accoglienza e l’impatto è stato molto diffidente e anche per i tossicodipendenti, il giorno dopo è cambiato tutto, perché grazie a Teo, è bastato contattare un po’ l’anima, la loro e la mia e tutto è cambiato, erano persone non diverse dalla realtà di tutti i giorni. Questo documentario lo dimostra, è una realtà durissima con cui tutti noi siamo costretti a fare i conti.

Teo, Il cinema di Pasolini, se e quanto ha influito nel tuo cinema?
Pier Paolo Pasolini è una personalità che ha influenzato completamente l’Italia che viviamo, visto che sto tentando di fare questo mestiere sto cercando di seguire dei filoni più aperti, era indispensabile accogliere l’insegnamento di questo maestro, infatti l’insegna che si vede nel film, è la targa che si trova all’idroscalo di Ostia. Quindi si l’influenza è innegabile.

Teo, nel film c’è anche una frase di Paul Morrisey, quando lo ha visto?
È uno dei registi che ha collaborato con Andy Warrol e faceva parte della factory, un nostro amico è il suo aiuto regista, abbiamo dato il documentario facendoci dare le sue impressioni e opinioni.

Teo questa è una realtà che un ragazzo della tua generazione è interessato a conoscere, ma perché Villa Maraini?

Villa Maraini è un posto assolutamente fuori dall’ordinario soprattuto nel circuito della disintossicazione, è un posto straordinario perché si adopera “la filosofia della riduzione del danno”,

peculiarità che ti interessa non appena entri nel centro, poiché non prevede una cura unica per tutti ma una cura individuale, è uno sviluppo, che progredisce con chi chiede e ha bisogno di aiuto. Questa è una delle caratteristiche che si respira in maniera tangibile nel centro.

Teo come è stato l’impatto con gli operatori quando hai proposto il progetto?

Abbiamo fatto un gruppo ed è stato subito accettato senza alcun problema, dimostrando come le cose possano essere funzionali e funzionino, c’è stato un grande entusiasmo e partecipazioni da parte di tutti, molti ragazzi hanno collaborato, Antono D’annucci ha fatto da fonico, la risposta al film è stata immediata e positiva.

L’ambientazione introno a te è casuale, oppure si ricollega all’invisibilità?
Operatori di Villa Maraini: No è tutto reale, noi abbiamo cominciato nel 1992 alla Stazione Termini su dieci ragazzi che vedevamo otto erano tossicodipendenti tutto quello che Teo ha firmato è uno spaccato di quello che noi abbiamo visto e viviamo tutti i giorni, oggi sta migliorando la situazione ma ancora c’è da fare. Abbiamo sposato questo progetto proprio per far vedere, Teo lo ha visto, e noi lo abbiamo aiutato a raccontarlo. Da un cortometraggio di otto giorni è diventato un film di un mese e mezzo, dando la stima anche ai ragazzi che sono lì ancora oggi.

Teo il finale è aperto, perché?

Il finale è aperto perché la realtà è aperta, è una questione individuale e inconscia, le problematiche del documentario sono abbastanza grandi per poterle risolvere.

Arianna Di Cori anche tu hai un passato nella villa?

Si, anche io sono stata nella villa e ho conosciuto questa realtà, e per me così come tutti quelli che hanno partecipato a questo film il ritrovarsi a Villa Maraini con questa veste, molto diversa, è stato molto importate anche come crescita personale e io personalmente essendone uscita, so che restano le ferite che siamo riusciti a comunicare è qualcosa che non si chiude in nessun caso, non si può porre una fina definita e per questo il finale per me è giusto aperto.

Patrick Romhalho per te come è stato vivere questo film e fare questo viaggio attoriale?

Per me è stato interpretare me stesso, mi sono appassionato a questo progetto Teo ci ha proposto questa racconto che non ci ha pesato, anzi ci ha uniti. È nata anche una spinta a frequentare di nuovo villa Maraini.

Per il distributore “Distribuzione Indipendente”, avete pensato al futuro di questo film?

I nostri film hanno una vita molto lunga perché a differenza delle circuitazioni classiche escono ad una data e continuano ad essere proiettati per mesi e mesi, costruendo grazie all’appoggio di Cineclub, Cine Circoli e Cinema d’essay una continua visione.
Noi siamo deboli per le multisale, le grandi produzioni e distribuzioni, ma siamo abbastanza forti in determinati spazi o mezzi, quali il DVD, che vengono utilizzati male, sfruttiamo diversi canali per cercare di creare quella vetrina indispensabile e importantissima per tutti i giovani e non, talenti che con una logica non sana della distribuzione italiana non hanno possibilità di emergere. Abbiamo una porta a Los Angeles e una piccola a Pechino dove presenteremo otto opere da marzo a luglio. Quello che stiamo cercando di fare è creare delle strade parallele,  perché questi film nelle periferie e province animano la vita culturale dei centri urbani.
Questa pellicola in particolare ha un messaggio molto forte e profondo, benché non c’è una rivoluzione a cui molti giovani aspirano, c’è un contenuto e un punto di vista non ordinario, questo è buono e importante, noi  scegliamo molte opere tra l’horror, commedie, gialli ma la profondità e i contenuti molto spesso mancano, qui no.

Progetti Futuri?

Teo Takahashi: Pensavo a qualcosa di fantascientifico perché andiamo verso un assetto del potere Orwelliano…

Patrick Ramhalho: Sto cercando di riprendere la mia vita, ho delle passioni, faccio tatuaggi sono diplomato come fonico, sto cercando lavori.

Arianna di Cori: Sicuramente rimanere coinvolta in progetti di questo tipo, non sono sempre un attrice, però vorrei continuare su questo filo in generale, proporre cose che abbiano un valore e che possano comunicare qualcosa.

Operatori Villa Maraini: sta andando a presso alla crisi, tutto questo lavoro non viene ricompensato dallo Stato e ci mette sempre in difficoltà, le persone soffrono per la crisi mondiale e non possono aiutare le persone che sta male, noi stiamo combattendo anche con la regione Lazio che non ci risponde, poi molti lavoratori non sono retribuiti, stiamo cercando finanziatori per mantenere in vita il centro.

Il 20 Febbraio 2010 ci sarà una proiezione in una sala del circo di Distribuzione Indipendente, una cena con la proiezione del documentario e tutto l’introito sarà devoluto a Villa Maraini.

 

VIDEOQUEER: il concorso per corti a tematica LGBTI

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videoqueer 2014Riparte il concorso per cortometraggi VIDEOQUEER che mette in palio 1000 euro, organizzato dal Florence Queer Festival. Il concorso, dedicato a raccontare l’universo gay, lesbico e transgender, è gratuito e aperto a tutti. C’è tempo fino al 15 luglio 2014 per inviare le opere.

I corti selezionati entreranno a far parte del programma della dodicesima edizione del Florence Queer Festival che si svolgerà a Firenze dal 21 al 27 novembre 2014.

Il corto vincitore, scelto dal pubblico in sala, si aggiudicherà un premio di 1.000 euro e sarà premiato durante la serata di chiusura del festival, il 27 novembre al cinema Odeon di Firenze.

BANDO CONCORSO VIDEOQUEER 2014:

L’iscrizione al concorso è GRATUITA.

Possono partecipare esclusivamente cortometraggi realizzati dopo il 1° gennaio 2011.

Le opere inviate, pena l’esclusione dovranno:

– avere una durata massima di 30 minuti (inclusi i titoli di coda);

– non costituire messaggi pubblicitari;

– essere in lingua italiana o essere sottotitolate in lingua inglese.

Premio 1.000 €

Per partecipare al concorso è necessario compilare il form online (www.florencequeerfestival.it/?page_id=5223) e seguire le istruzioni per l’invio del materiale.

Scadenza invio opere 15 luglio 2014

Il Florence Queer Festival è organizzato dall’associazione Ireos – Centro Servizi Autogestiti per la Comunità Queer di Firenze, in collaborazione con Arcilesbica Firenze e Music Pool, con il contributo di Fondazione Sistema Toscana – Mediateca Regionale e il patrocinio del Comune di Firenze. Direzione artistica: Bruno Casini e Roberta Vannucci, organizzazione generale Silvia Minelli

Info:

347.8553836

[email protected]

www.florencequeerfestival.it

Info stampa:

[email protected]

Videogames al cinema: ecco tutti gli adattamenti [video]

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Videogames al cinema: ecco tutti gli adattamenti [video]

Tra fumetti e videogames, il cinema non è mai stato così impregnato di cultura pop come negli ultimi anni. Di seguito vi mostriamo un supercut realizzato da Cineplex in cui appaiono tutti i film tratti da un prodotto videoludico. Che ve ne pare?

Fonte: MP

Videofoniamo Vico : cerimonia di chiusura

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Videofoniamo Vico : cerimonia di chiusura

videofoniamo vicoSi è concluso questa mattina presso la Scuola Media Filippo Caulino di Vico Equense (NA) il concorso VIVI – Videofoniamo VICO, lanciato lo scorso 16 febbraio e promosso dall’Associazione Onlus Amici di Media Duemila. Presenti all’incontro con i ragazzi c’erano il messamediologo Derrick de Kerckhove, la Dott.ssa Maria Pia Rossignaud, presidente dell’Associazione e principale promotore del progetto, e l’Architetto Antonio Irlando, autore di un libro che già dal titolo, “Vico Equense che bellezza”, è chiaramente dedicato alle bellezze storico-artistiche e paesaggistiche del posto. L’incontro, presieduto anche dalla Preside dell’istituto, Alberta Maresca, e dal professor Eustachio Striano, è stato seguito con interesse e allegria da un pubblico di giovanissimi studenti già in odore di vacanze estive.logo video ok

“Siamo davvero felicissimi di aver partecipato a questa iniziativa, non potevo immaginare una fine d’anno più bella!” La Preside Maresca, giustamente entusiasta della partecipazione dei suoi studenti, è stata anche la principale responsabile del successo dell’iniziativa, avendo continuamente stimolato i ragazzi ad una partecipazione attiva, con la costante assistenza del professor Striano. Oltre alla scuola anche le associazioni locali hanno fatto la loro parte, soprattutto la neonata associazione giovanile PSC – Portatori Sani di Cambiamento, che ha presentato un lavoro molto interessante.

Videodrome: recensione del film di David Cronenberg

Videodrome: recensione del film di David Cronenberg

Videodrome è il film di David Cronenberg del 1983 con protagonisti nel cast James Woods, Sonja Smits, Deborah Harry, Leslie Carlson, Jack Creley, Peter Dvorsky e Lynne Gorma

  • Anno: 1983
  • Regia: David Cronenberg
  • Cast: James Woods, Sonja Smits, Deborah Harry, Leslie Carlson, Jack Creley, Peter Dvorsky, Lynne Gorma

VideodromeTrama: Max Renn è il proprietario di CIVIC TV, piccola rete televisiva dedita alla trasmissione di programmi dal contenuto violento. Affrancato dai vincoli morali dei grandi network, Renn è alla continua ricerca di format inediti, tali da colpire per singolarità, licenziosità e depravazione un pubblico sempre più assuefatto.

Si imbatte così in Videodrome, una frequenza pirata, votata all’esclusiva diffusione di immagini brutali di maltrattamento, tortura, coercizione ed omicidio. Da subito molto interessato, Renn si impegna a rintracciarne i produttori, intenzionato anche a procurasi del materiale da poter distribuire attraverso CIVIC TV. Determinato, ed attratto sempre più da efferatezza ed irrazionalità, Renn si troverà presto proiettato in una dimensione in cui realtà e finzione si scambiano arbitrariamente e spietatamente i ruoli, svelando disegni cospirativi, filo-governativi, volti a servirsi di Civic TV per la diffusione di Videodrome, canale di promozione di un verbo mediatico di controllo e coartazione.

Analisi: La lungimiranza e l’innegabile estro di David Cronenberg, mirabile visionario ed acutissimo precursore, hanno ammantato Videodrome di una straordinaria attualità. Seppur velato da un delirio ricorrente ed ossessivo, il profilo dell’analisi di David Cronenberg, è infatti facilmente leggibile. Lo sguardo del regista, lucido e consapevole, si sofferma sul potere dell’immagine, in una società che si scopre sempre più vincolata all’arena mediatica. La relazione collettività-media è poi serrata sapientemente da un modello commerciale privo di scrupoli che invece di essere ripudiato compiutamente ed universalmente è accreditato strumento in grado di dar forma alle ossessioni del singolo, rifiutate nel privato, ma riconosciute come rappresentazione del reale nei media.

In questo quadro, David Cronenberg conforma Max Renn ad immagine e somiglianza dello spettatore medio, conferendogli, a rafforzare la sua implicazione, il ruolo di addetto ai lavori. Renn, chiarendo fin da subito le sue inclinazioni in materia di trasmissioni televisive, chiede a gran voce programmi che, privati di trama e contenuto, siano semplice consumo di immagini. L’immagine, proposta al pubblico senza alcun riferimento logico-temporale, attraversa facilmente i labili filtri di uno spettatore che, posseduto dal bisogno di evasione, preferisce ascoltare le rivendicazioni della propria insoddisfazione piuttosto che reclamare un’indipendenza di scelta e di pensiero. Il rapporto, privo di qualsiasi finalità ultima, con il dolore e quindi la passiva accettazione alla visione di programmi espressamente violenti, si estrinseca nel tentativo ultimo di provare che si è ancora in grado di sentire qualcosa,in carne e coscienza.

La carne invece, maltratta, seviziata e torturata, per David Cronenberg non può che mutare, vessata dalle feroci contaminazioni con media ed elettronica, si fa videoparola nel braccio armato di Renn, diventato in conclusione messo accidentale ed inconsapevole del Videodrome. Videodrome è un film allucinato e funesto, in cui Cronenberg paventa, con evidente preoccupazione, la possibilità di un controllo catodico sull’individuo. Pervaso da atmosfere cupe, acuite da una fotografia serrata ed ambientazioni spesso claustrofobiche, Videodrome sembra voler essere di ammonimento, riproducendo sapientemente la tanto temuta da Cronenberg narcotizzazione collettiva.

Videodrome: curiosità e significato del film di David Cronenberg

Videodrome: curiosità e significato del film di David Cronenberg

Sin dagli anni Settanta il regista canadese David Cronenberg si è posto all’attenzione internazionale con la sua personalissima idea di cinema, fondata su quello che è oggi noto come il genere del body horror. In questo, si esplora il terrore dell’uomo di fronte alla mutazione del corpo, all’infezione e alla contaminazione della carne con elementi esterni, il più delle volte appartenenti ad ambiti mostruosi o tecnologici. Tra i suoi titoli più celebri si annoverano Il demone sotto la pelle, La mosca e Brood – La covata malefica. Uno dei suoi massimi capolavori è però anche il titolo del 1983 Videodrome (qui la recensione), vero e proprio manifesto della fusione tra uomo e tecnologia.

Da Cronenberg anche scritto, il film è stato anche un vero e proprio innovatore del movimento indipendente della Hollywood degli anni Ottanta. In particolare, il regista ha raccontato di aver trovato le idee per la storia qui narrata da proprie vicende personali, in particolare dai problemi affrontati con la censura e dalla dilaganta esposizione alla violenza televisiva. Ancora oggi Videodrome è osannato come un cult senza tempo, capace perfettamente di raccontare le derive mediatiche e fisiche presenti nel nostro contemporaneo. In quest’opera si può infatti ritrovare tutto il desiderio di perversione, violenza e sesso oggi onnipresente nel vissuto di ognuno di noi.

Apprezzato per la regia, gli effetti speciali e l’atmosfera cupa e macabra, Videodrome fu un insuccesso al box office, ma nel tempo la sua influenza culturale è cresciuta progressivamente. Oggi, per gli amanti del genere e non, è un titolo decisamente imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al significato complessivo. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Videodrome: la trama del film

Protagonista del film è Max Renn, il proprietario di Civic Tv, una piccola stazione televisiva che trasmette spesso video pornografici e contenuti violenti. Un giorno come un altro, Max viene contattato dall’amico e tecnico televisivo Harlan, il quale gli rivela di aver captato un segnale satellitare che trasmette un programma intitolato Videodrome: si tratta di uno show brutale che mostra scene di torture e violenze a sfondo sessuale. Interessato a voler aggiungere Videodrome nella programmazione di Civic Tv, Max si mette alla ricerca dei produttori dello show, ma finisce per trovarsi in un vortice di allucinazioni, omicidi e complotti governativi.

Videodrome: il cast del film

Ad interpretare il protagonista Max Renn vi è l’attore James Woods, il quale proprio grazie a questo ruolo ottenne notorietà internazionale. Woods si era dichiarato grande fan dei precedenti film di Cronenberg, acconsentendo dunque a recitare nel suo nuovo progetto. Accanto a lui, nei panni della seducente speaker radiofonica Nicki Brand vi è l’attrice Deborah Harry, qui al suo primo ruolo di rilievo. Proprio per via delle sue poche esperienze precedenti, la Harry venne aiutata da Woods con suggerimenti sulla recitazione. Completano poi il cast gli attori Peter Dvorsky nei panni di Harlan e Jack Creley in quelli del misterioso profeta televisivo Brian O’Blivion. Sonja Smith è invece Bianca O’Blivion.

Videodrome significato

Videodrome: il significato del film

Con Videodrome Cronenberg rifletté sulle distorsioni della realtà operate dalla televisione già in atto in quegli anni e che hanno oggi raggiunto nuovi picchi. Nel momento in cui Max inizia ad essere sempre più morbosamente attratto dal canale che dà il titolo al film, egli viene da prima metaforicamente e poi letteralmente invaso dai contenuti di questo. Lentamente, il protagonista si ritrova a sperimentare un totale misconoscimento della realtà oggettiva, andando piuttosto incontro ad un’alterazione data dalla televisione che si propone però come nuova realtà assoluta. Si verifica dunque un’incapacità di distinguere il reale da ciò che è manipolato.

Max perde dunque la propria coscienza divenendo a tutti gli effetti una pedina di un sistema più grande e apparentemente non sovvertibile. Attraverso tali orrorifiche metafore, Videodrome diventa dunque un manifesto dell’influenza che sempre più la televisione ha avuto sull’essere umano e sulla realtà nel corso della sua storia. Già nel 1983 dunque Cronenberg notava le derive e le perversioni dei contenuti trasmessi, capaci di assuefare e rendere passive intere generazioni di spettatori. Raccontando tutto ciò attraverso gli elementi a lui congeniali del body horror, il regista ha così dato vita ad un’opera ancora oggi terribilmente attuale.

Videodrome: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Videodrome grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 24 settembre alle ore 21:15 sul canale Italia 2.

Fonte: IMDb, Criterion

Videodrome: al via il remake?

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Da tempo giravano voci riguardo alla possibilità di un remake per Videodrome ed  in questi giorni sembra arrivata la conferma, dal momento che l’ Universal Pictures ha ingaggiato anche il regista Adam Berg per dirigerlo.

Videocracy – Basta apparire: il film diretto da Erik Gandini

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Videocracy – Basta apparire: il film diretto da Erik Gandini

Videocracy – Basta apparire è il film del 2009 diretto da Erik Gandini: “Lo spettacolo è il Capitale a un tal grado di accumulazione da divenire immagine”

Videocracy – Basta apparire, la trama:  Il film documenta alcuni aspetti della tv italiana, delle reti mediaset, i provini e i tentativi compiuti da un ragazzo per diventare un’icona dello spettacolo televisivo. Vengono raccontate le vicende del fotografo/ricattatore Fabrizio Corona e dello scopritore di talenti Lele Mora.

Videocracy – Basta apparire, l’analisi

Videocracy – Basta apparire è un invisibile. Ha avuto un passaggio al festival di Venezia, e ci si aspetterebbe ora di vederlo regolarmente distribuito per le sale del nostro paese. Non è così. I cinema che lo proiettano attualmente nella Capitale, nel giorno in cui scrivo (3 ottobre 2009)  sono appena due.

Perché, dunque, questo film è un “invisibile”? Presto detto. Il film parla di qualcosa che scotta: il potere delle immagini, e nello specifico delle immagini televisive. Insomma, della videocrazia. Ragioni sufficienti per far sì che tanto mamma RAI quanto Mediaset si siano rifiutate di mandare in onda il trailer del film, e adesso sono poche le sale che lo proiettano.

Del resto, è normale che dia fastidio un film che si scaglia contro il mondo delle immagini in particolare televisive e sul potere che esse esercitano nei confronti di: a) un qualsiasi giovane della provincia italiana che sogni una carriera al di là del tubo catodico; b) vip quando sono fatti oggetto di gossip e dunque ricattabili; c) tutti, dal produttore di programmi televisivi al fruitore degli stessi.

Di questo meccanismo perverso, dello strapotere delle immagini, qualcuno ha saputo approfittare: il fotografo Fabrizio Corona, la cui vicenda di ricattatore dei vip tramite immagini compromettenti viene raccontata nel film. Corona si autodefinisce come moderno Robin Hood che ruba ai ricchi per dare a se stesso. E c’è poi Lele Mora, lo scopritore di talenti amico di Corona, nonché dell’attuale premier, che mostra orgoglioso il suo telefonino con immagini di croci celtiche, fasci littori, e in sottofondo l’mp3 di “Faccetta nera”. È un uomo di potere, di crazia, anzi della videocrazia, del governo delle immagini: per diventare/essere una persona di strepitoso successo in televisione occorre conoscerlo.

Per essere invece una presentatrice del meteo di Rete4, quello successivo al tg di Emilio Fede, occorre passare per il “Billionaire”, la discoteca di Flavio Briatore. E ci sono poi i provini per le veline della trasmissione “Striscia la notizia”…

In Videocracy – Basta apparire diretto dal bergamasco esule in Svezia Erik Gandini c’è tutto questo e anche altro. Vi si mostra infatti con chiarezza come le immagini, e in particolare le immagini della televisione dei nostri tempi siano non solo uno strumento di condizionamento per le masse e i singoli aspiranti divi televisivi, ma anche per coloro che divi lo sono già. Lo spettacolo, parafrasando Debord, è un insieme di relazioni che si costruiscono a ogni livello della nostra società, e che dette relazioni sono influenzate dalle immagini che la videocrazia propone impone dispone.

Tutto insomma è determinato dalle immagini. Invadenti. Sfacciate. Suadenti. Quando seducono l’everyman con la promessa di paradisi concreti, immanenti, ultraedonistici, del warholiano quarto d’ora di celebrità.

Le reti televisive esercitano dunque un potere che manipola le coscienze instillandovi i propri sogni di edonismo. Di questo potere gli ambasciatori sono in Italia sia la RAI, ma specialmente Mediaset, il cui fondatore e azionista di maggioranza è l’attuale capo del governo Silvio Berlusconi, l’uomo politico che incarna al meglio il legame tra le immagini e il potere, attraverso l’uso che ha fatto e continua a fare di entrambe.

Le immagini del film sono non di rado sgranate o altre volte comunque sporche, pastose, usurate, come se ci trovassimo a riprendere con una telecamera ciò che passa sullo schermo televisivo. Mi viene di accostare le immagini sgranate ai  “retini” in bella vista dei fumetti giganti di Roy Lichtenstein, stadio primordiale della vita delle immagini, e le immagini sporche e usurate a quelle di Warhol: immagini già passate, fagocitate dallo/sullo schermo, digerite e instillate nel cervello dell’everyman spettatoriale.

Videocracy – Basta apparire di Gandini tocca dunque dei temi scottanti, coi quali è necessario fare i conti, ma purtroppo alla sua operazione (che comunque, ripeto, è lodevole nella scelta dei temi e per la chiarezza con i quali essi sono esposti) manca una maggiore quantità di mordente, o la volontà di addentrarsi in maniera più profonda in quelli che sono i meccanismi profondi che reggono tutto lo strapotere mediatico di cui si parla nel film, quali sono le sue dinamiche al di là di quei casi narrati nel film e che al pubblico italiano sono già tristemente noti (Corona, Mora, etc).

Video: Steven Spielberg guarda le nomination agli Oscar del 1976

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Tutti ormai lo vediamo come il padrone di casa durante la cerimonia degli Academy Awards, ma com’era Steven Spielberg all’inizio della sua carriera? Un video esclusivo ci mostra come un giovanissimo

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