Si intitola Warrior’s
Fate, Vikings 3×03 il terzo
episodio della terza stagione della serie di successo trasmessa dal
network americano History
https://www.youtube.com/watch?v=gn0fz2qwShQ
In Vikings
3×03 King Ecbert fa visita al nuovo
accampamento vichingo quando le prime messi stanno per essere
raccolte e la sua presenza alimenta le critiche che gli sono state
mosse dai nobili; nel frattempo, le forze militari di
Wessex e dei Vichinghicontinuano
il loro assalto a Mercia ed infine a
Kattegat, la presenza di Harbard
affascinaHelga ed Aslaug, ma
Siggy nutre alcuni sospetti nei confronti di
Harbard, specialmente dopo alcuni tragici
avvenimenti a Kattegat.
Si
intitole Mercenary, Vikings
3×01, il primo episodio dell’attesissimo terzo ciclo
di puntate della serie di successo Vikings:
https://www.youtube.com/watch?v=uxkY-VgBpyw
In Vikings
3×01 Ragnar si organizza per colonizzare
Wessex e per farlo dovrà chiedere l’aiuto di
Ecbert ed allo stesso tempo essere pronto a
rompere questa alleanza prima che il suo regno possa diventare
vulnerabile e preda facile sia per i Norsemen che
per il leader di Wessex: riuscirà
Ragnar a trovare il giusto equilibrio politico per
estendere i suoi domini nell’Europa
continentale?
Guarda il promo ufficiale del gran
finale di Vikings 3×10, il decimo e
ultimo episodio che si intitolerò “The Dead” e che chiuderà
questo terzo ciclo:
Vikings è una serie
televisiva canadese di genere storico creata ed interamente scritta
da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete
televisiva History in Canada e su History negli Stati Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Il network americano della ha
diffuso il promo ufficiale di Vikings
3×08, l’ottavo episodio che si intitolerà “To
the Gates”:
https://www.youtube.com/watch?v=NSsTPRSy4hM
Vikings è una serie
televisiva canadese di genere storico creata ed interamente scritta
da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete
televisiva History in Canada e su History negli Stati Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Cresce l’attesa per la messa in
onda di Vikings 3, l’attesissimo terzo
ciclo di puntate e oggi arrivano tre nuovi promo ufficiali:
Vikings è una serie
televisiva canadese di genere storico creata ed interamente scritta
da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete
televisiva History in Canada e su History negli Stati Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Manca molto all’arrivo
di Vikings 3, l’annunciato terzo ciclo di
episodi della serie di successo di History e oggi arriva la
conferma di tre nuovi attori che entrano a far parte del cast dello
show. Si tratte degli attori Kevin Durand, Morgane
Polanski e Lothaire Bluteau.
Lothaire
Bluteau, sarà l’imperatore Carlo di Francia, un uomo
potente che vede la lotta contro i vichinghi spirituale.
Kevin Durand un vagabondo, un uomo misterioso
che non è quello che sembra. Morgane
Polanski sarà la principessa Gisla, l’elegante figlia
di Charles.
Si uniscono ai già annunciati: Ben
Robson che sarà Kalf, Travis Fimmel – Ragnar, Katheryn Winnick –
Lagertha, un conte e un uomo coraggioso, Clive Standen – Rollo, il
fratello di Ragnar, Alexander Ludwig – Bjorn e altri.
Vikings è una serie
televisivacanadese di genere storico creata ed interamente scritta
da Michael Hirst, cha ha
debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete
televisiva History. La
serie racconta, in chiave romanzata, le avventure del
guerriero vichingoRagnarr Loðbrók, interpretato
dall’attore australianoTravis Fimmel.
La serie,
ambientata in Scandinavia durante l’alto medioevo, ripropone in
chiave romanzata la storia del leggendario vichingo Ragnar
Lodbrok, dei suoi compagni e della sua famiglia.
Ragnar (Travis
Fimmel) è presentato come un giovane guerriero vichingo che anela
alla scoperta di nuove civiltà attraverso i mari, è infatti il
primo della sua gente a voler salpare verso occidente,
attraversando le acque del mare del Nord, convinto che vi sia
altro per cui valga la pena rischiare. La prima caratteristica che
distingue il protagonista dalla sua gente è la sete di conoscenza,
addirittura superiore a quella di conquista, che possiede
ugualmente. Con il suo amico, il geniale artigiano Floki (Gustaf
Skarsgård), Ragnar costruisce in segreto una nuova generazione di
Longships più veloci e sfida il governatore locale, lo jarl
Haraldson (Gabriel Byrne), un uomo avido e di vedute altrettanto
strette, per concedere incursioni nell’inesplorato sud-ovest, in
Inghilterra, attirandone così una mal celata ostilità e
l’invidia.
Ragnar tenta
ugualmente la sorte assieme a suo fratello Rollo (Clive Standen) ed
un gruppo di compagni, ma quando torna portando con se oro e vari
preziosi a testimoniare le sue corrette intuizioni e la sua
abilità, diventa uno dei guerrieri più rispettati del villaggio, ma
anche uno dei meno ben visti da Haraldson e da i suoi fedeli, con
tutto ciò che ne consegue.
Arrivano le prime scene di
Vikings 3, l’atteso terzo ciclo di
episodio della serie televisvia di successo creata ed interamente
scritta da Michael Hirst e trasmessa sulla rete televisiva History
in Canada e su History negli Stati Uniti.
Vikings è una
serie televisiva canadese di genere storico creata ed interamente
scritta da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla
rete televisiva History in Canada e su History negli Stati
Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
Ragnar è presentato come un giovane
fattore vichingo che anela alla scoperta di nuove civiltà
attraverso i mari. È infatti il primo della sua gente a voler
salpare verso occidente, attraversando le acque del mare del Nord,
convinto che vi sia altro per cui valga la pena rischiare. La prima
caratteristica che distingue il protagonista dalla sua gente è la
sete di conoscenza, addirittura superiore a quella di conquista,
che possiede ugualmente. Egli vive con la moglie Lagertha, una
fanciulla dello scudo, e i figli Bjorn e Gyda. Con il suo amico, il
geniale artigiano Floki, Ragnar costruisce in segreto una nuova
generazione di navi lunghe più veloci e sfida il governatore
locale, lo jarl Haraldson, un uomo avido e di vedute altrettanto
strette. Haraldson è contrario alle proposte di Ragnar, ma il
giovane vichingo parte comunque per l’inesplorato sud-ovest,
scatenando così una mal celata ostilità da parte dello jarl.
Quest’ultimo governa lo jarldon con l’aiuto del suo consigliere
Svein e dell’Indovino.
Tra l’equipaggio di Ragnar vi è suo
fratello Rollo, figura imponente e grande guerriero. Rollo brama la
moglie di Ragnar e prova una forte invidia per il fratello.
Infatti, mentre quest’ultimo persegue fermamente le sue ambizioni,
Rollo cerca di affrontare una gelosia che mette alla prova la sua
maturità e pianta i semi del risentimento. L’imbarcazione di Ragnar
si rivela essere una potente risorsa, in quanto conduce i
razziatori vichinghi sulle coste del regno inglese della
Northumbria. Un monastero viene facilmente attaccato ed espugnato
con una brutalità implacabile, emblematica di tutte le incursioni
vichinghe. Gli “uomini del nord” lasciano l’isola con un bottino di
ricchezze e schiavi, tra i quali vi è il monaco Athelstan, la cui
enigmatica devozione alla fede cristiana instilla in Ragnar molta
curiosità. Ritornato in patria, a Kattegat, l’equipaggio viene
fermato da Haraldson, il quale pretende che la maggior parte delle
ricchezze vadano a lui. Ragnar non può far altro che accettare, ma
riesce comunque a prendere Athelstan come suo servo. Una seconda
spedizione non provoca soltanto l’inimicizia con re Aelle di
Northumbria, ma innesca una serie di scontri sempre più violenti
con l’autocratico Haraldson, il quale accetta di duellare con
Ragnar. Quest’ultimo lo uccide e diventa il nuovo jarl. La moglie
di Haraldson, Siggy, rimane dunque vedova ed decide di lasciare
Kattegat dopo aver ucciso lo jarl Bjarni, un anziano signore scelto
da Haraldson come marito di sua figlia Thyri. Rollo, però, dice a
Siggy che potrà restare e le promette che nessuno farà del male a
lei o a sua figlia.
Presto ritorneranno gli amati
vichingi e oggi il network History, ha diffuso un
nuovo spettacolare promo di Vikings 3, lo show di successo
con Katheryn Winnick.
Vikings è una serie
televisiva canadese di genere storico creata ed interamente scritta
da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete
televisiva History in Canada e su History negli Stati Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Continuano ad arrivare contenuti
video di Vikings 3, l’atteso terzo ciclo
di episodi dello show di successo trasmesso dal network
History che oggi pubblica un nuovo promo:
Vikings è una serie
televisiva canadese di genere storico creata ed interamente scritta
da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete
televisiva History in Canada e su History negli Stati Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Cresce l’attesa per la messa in
onda di Vikings 3, terzo ciclo di episodi
dello show di successo targata History e oggi un nuovo promo
uffciale in attesa della season premiere:
Mentre cresce l’attesa per l’arrivo di Vikings
3, terzo ciclo di episodi dello show di successo
targata History che oggi ha diffuso un nuovo trailer:
Vikings è una
serie televisiva canadese di genere storico creata ed interamente
scritta da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla
rete televisiva History in Canada e su History negli Stati
Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Mentre cresce l’attesa per l’arrivo di Vikings
3, terzo ciclo di episodi dello show di successo
targata History che oggi ha diffuso un nuovo trailer:
Vikings è una
serie televisiva canadese di genere storico creata ed interamente
scritta da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla
rete televisiva History in Canada e su History negli Stati
Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Cresce l’attesa per la
messa in onda dei nuovi episodi di
Vikings 3, il terzo ciclo di episodi
dello show di successo, e oggi per ingannare l’attesa vi sveliamo
alcune anticipazioni su
In Vikings 3, il personaggio di
Kevin Durand, che aveva destato l’interesse di
Siggy, Helga ed Aslaug, si
presenterà con una mano fasciata che gronderà sangue nel secondo
episodio dello show
Vikings è una serie
televisiva canadese di genere storico creata ed interamente scritta
da Michael Hirst, che ha debuttato il 3 marzo 2013 sulla rete
televisiva History in Canada e su History negli Stati Uniti.
La serie racconta, in chiave
romanzata, le avventure del guerriero vichingo Ragnarr Loðbrók,
interpretato dall’attore australiano Travis Fimmel.
La prima stagione è andata in onda
in prima visione assoluta su History (CA) e su History (US) dal 3
marzo al 28 aprile 2013, la seconda dal 27 febbraio al 1º maggio
2014, la terza verrà trasmessa dal 19 febbraio 2015.In Italia la
prima stagione è stata trasmessa in prima visione assoluta su Rai 4
dal 28 maggio al 23 luglio 2014, la seconda verrà trasmessa da
marzo 2015, la terza è inedita.
La prima e la seconda stagione sono
state distribuite sul servizio on demand TIMvision il 4 novembre
2014, la terza è inedita.
Una delle uscite più interessanti su
Netflix nel mese di febbraio è il film
horror Viking Wolf – Il lupovichingo, di produzione svedese e diretto
dalla regista Stig Svendsen, già autrice dei
thriller Elevator e Kings Bay. Disponibile sulla
piattaforma streaming dal 3 febbraio, questo
titolo è divenuto da subito uno dei più guardati dagli utenti,
schizzando in breve al primo posto tra i film più visti attualmente
in Italia su Netflix. Ma qual è il successo dietro tale pellicola?
Primo film svedese dedicato alla figura dei lupi mannari,
Viking Wolf si configura come un omaggio ai grandi
classici del passato, con però numerosi elementi originali ricchi
di fascino.
Il lupo mannaro è stato più volte
protagonista di film per il cinema, dall’iconico Un lupo
mannaro americano a Londra (1984) sino a titoli più recenti
come Wolf – La belva è fuori (1994), Underworld (2003), Wolfman (2010) o
Licantropus (2022), lo
speciale televisivo di genere horror prodotto dai Marvel Studios. Il processo di trasformazione
che da esseri umani porta a diventare lupi feroci dotati di una
forza straordinaria ha infatti sempre avuto un forte fascino, dando
forma a quegli istinti primordiali che albergano in ognuno di noi.
Viking Wolf – Il lupo vichingo porta tale dinamica a nuovi
livelli, offrendo una versione dei licantropi particolarmente
spaventosa e brutale.
A differenza di altri titoli sui
lupi mannari, i quali hanno puntato sulla violenza intrinseca di
tali creature, il film Netflix non dimentica di mostrare anche
quanto la presenza della creatura porti dolore, perdita e senso di
angoscia nella popolazione che deve fare i conti con tale
presenza. Viking Wolf – Il lupo vichingo è
dunque un gradito ritorno del lincantropo come protagonista di un
film che ha il coraggio di osare e spaventare attraverso espedienti
che rielabora dai film precedenti ma anche da altri classici del
cinema. Prima di andarlo a vedere, però, sarà bene sapere qualcosa
di più questo film.
La trama e il cast di Viking Wolf – Il lupo
vichingo
Il film ha per protagonista la
diciassettenne Thale, la quale si è appena
trasferita da Oslo nella piccola cittadina di Nybo con la madre
poliziotta Liv, il patrigno
Arthur e la sorellina Jenny. Una
sera, Thale viene invitata a una festa, dove insieme all’amico
Jonas assiste a una brutale aggressione ai danni
della coetanea Elin, senza però riuscirea vedere
chi, o cosa, ha perpretrato quel crimine. Liv e lo sceriffo
Eiler cominciano dunque le loro indagini e, con
l’aiuto del veterinario William, trovano indizi
che indicano come dietro l’aggressione potrebbe esserci un grosso
lupo. Allo stesso tempo, però, Thale inizia a sperimentare strane
cose al chiaro di luna, segno che il pericolo per gli abitanti di
Nybo non è affatto finito ma è anzi più spaventoso di quanto si
potrebbe immaginare.
Ad interpretare tali personaggi vi è
naturalmente un cast composto da attori svedesi, dunque non
particolarmente noti al di fuori dei propri confini nazionali. La
giovane Elli Müller Osborne interpreta Thale,
mentre l’attrice Liv Mjönes è sua madre, la
poliziotta Liv. Vidar Magnussen e Mia
Fosshaug Laubacher sono invece gli interpreti del patrigno
Arturh e della sorellina di Thale, Jenny. L’attore Sjur
Vatne Brean ricopre invece il ruolo di Jonas, mentre
Silje Øksland Krohne è Elin, la ragazza aggredita
dal lupo. Completano invece il cast gli attori Øyvind
Brandtzæg e Arthur Hakalahti,
rispettivamente nei ruoli dello sceriffo Eiler e del veterinario
William.
Viking Wolf – Il lupo
vichingo: alcune curiosità sul film
Il racconto del film si svolge in
epoca contemporanea, ma si apre con un prologo su come i Vichinghi
abbiano introdotto il lupo in Norvegia circa mille anni fa. Si
gettano così le basi per un orrore proveniente dal passato,
spostando poi il tutto al presente, nella cittadina dove vivono i
personaggi che saranno protagonisti della vicenda. La regista,
insieme allo sceneggiatore Espen Aukan, ha dunque
ideato tale premessa per intrecciare i canoni del thriller con le
leggende nordiche dei vichinghi e delle maledizioni che essi
portavano con sé. Oltre a queste fonti di ispirazione e ai titoli
precedentemente citati come modelli di film sui licantropi,
Viking Wolf – Il lupo vichingo fa suo un importante
insegnamento del film di Steven
SpielbergLo squalo.
Nel corso del film della Svendsen,
infatti, a generare maggior terrore è l’idea che si ha del lupo
mannaro, che non la sua effettiva manifestazione. A lungo tale
creatura rimane nell’ombra, mostrandosi molto poco, e sono proprio
i momenti in cui si hanno meno certezze e meno si vede quelli che
risultano più funzionali a generare quel senso di paura dilagante e
invincibile. Che Lo squalo sia una fonte d’ispirazione per
questo film è reso esplicito durante la scena dell’autopsia di uno
dei personaggi. Porzioni del dialogo presente in tale scena sono
infatti riprese fedelmente da quelli che si possono ascoltare
durante l’autopsia della ragazza di nome Chrissie nel film di
Spielberg.
Un’altra fonte d’ispirazione è poi
anche il videoclip della popolarissima canzone Thriller,
di Michael Jackson. Il titolo originale del film
doveva infatti essere “Thriller“, proprio in omaggio al
video musicale diretto da John Landis. Anche se
poi il titolo è stato cambiato, rimangono alcuni riferimenti al
videoclip, come si può notare dalla scena in cui Thale si trasforma
e attacca Jonas, esplicitamente ispirata al video musicale del
brano di Jackson. Viking Wolf – Il lupo vichingo, dunque,
prende ispirazione da opere dedicate alla figura del licantropo,
specialmente se provenienti dagli Stati Uniti, ma offre una
personale rielaborazione di tale creatura, inserendola dunque
all’interno della propria mitologia nazionale.
Viking Wolf – Il lupo vichingo: il trailer del film
Netflix
Interpretato dall’attore
Moritz Bleibtreu (“Soul Kitchen”, “World War
Z”, “Vallanzasca gli angeli del male”) e da Patricia
Arquette (“Al di là della vita”, “Human Nature” e
le serie TV “Medium” e “Boardwalk Empire”), il
film è la storia di Will, attore fallito, il cui quarantesimo
compleanno viene dimenticato dagli amici e dalla moglie. Will vede
in questo la possibilità di una nuova vita e, creduto morto, si
reinventa una vita come fece Mattia Pascal. Will diventa Vijay, un
saggio indiano che dispensa massime di vita e consigli. Con un
turbante in testa e una nuova identità riesce a riconquistare
persino sua moglie, tra incontri focosi, gelosie ed equivoci…
Hai mai pensato di diventare un
altro? I tuoi amici ti chiedono sempre consigli? Vorresti
dispensare massime di vita come Vijay? Ora puoi. Grazie
all’applicazione “Vijay Yourself” tutti possiamo
essere un po’ Vijay. Officine Ubu, distributore italiano del film,
ha rilasciato una divertente applicazione Facebook con la quale
tutti possiamo indossare un turbante e diventare saggi come
Vijay!
Will Wilder
(Moritz Bleibtreu) è un ex-attore che ora si confronta solo
con un programma televisivo per bambini, dove veste i panni di un
gigantesco coniglio. Depresso, frustrato, incompreso e la goccia
arriva quando nessuno della sua famiglia, moglie (Patricia
Arquette) inclusa, sembra ricordarsi del suo 40esimo
compleanno. Grazie ad un equivoco, parenti e amici lo credono morto
e Will, invece di confessare la verità, sfrutterà l’occasione per
cambiare identità, diventando l’indiano Vijay Singh. Scoprirà di
essere più felice lui e tutti quelli che gli sono intorno ma non
solo: troverà una nuova intesa con la (ormai) ex-moglie.
Vijay, il mio
amico indiano di Sam Garbarski è una commedia
semplice, o meglio semplicistica, dove si rimane sempre un filino
sotto l’approfondimento, così da risultare ripetitivi, prevedibili
e a tratti paradossali. L’eco de Il Fu Mattia Pascal è
forte, almeno nel soggetto, ma resta solo un dettaglio della trama,
una citazione fine a se stessa, perché il tema non viene mai
condotto fino in fondo, probabilmente per scelta. Ci sono anche
altri echi pirandelliani, come le “maschere” indossate dal
protagonista, in una complessiva voglia di riscatto che rimane “in
attesa di giudizio” agli occhi dello spettatore: è lecita oppure
no?
Garbarski è riuscito
a donare all’indiano interpretato da Bleibeteu, autore di una buona
prova attoriale, una doppia dose di fascino: una estetica, più
interessante ed esotica rispetto alla “prima” versione di Will; ed
una immateriale, distaccata dal concetto esteriore, che accompagna
il personaggio durante tutto il film. Del resto, così com’è
affascinante il protagonista, lo è anche l’occasione che gli si
prospetta: uscire dalla statica quotidianità, avere una speranza di
cambiamento, ma soprattutto, sapere cosa gli altri pensano di lui.
Senza tralasciare la chicca di poter partecipare al proprio
funerale. Che si spalanchino le porte anche per il cuore allora, un
riscoprirsi affettivo che ha dell’incredibile, ma tant’è.
Pur con un andamento
che a volte sembra voler essere delicato e raffinato per forza,
Vijay, il mio amico indiano resta un prodotto
godibile, una commedia alla fine poco riflessiva per nulla basata
sui dialoghi, che fa della rappresentazione fascinosa del suo
protagonista il suo punto di forza, rimanendo però costantemente
dentro alla pagina della superficialità.
Per tutti i cinefili del mondo
Viggo Mortensen è il Re per antonomasia, non solo
perché deve la sua fama internazionale al personaggio di Aragorn
nato dalla penna del professor Tolkien, ma perché è regale in
tutto, e persino il suo modo di sorridere ricorda quello di un
affascinante e benevolo sovrano che dall’alto del suo sconfinato
potere dispensa saggezza e bellezza in ogni sua espressione.
Viggo Mortensen è
stato Aragorn, ma è stato anche un Lupo Solitario, un
artista incaricato di assassinare una donna, un padre disperato nel
mondo in rovina, un sicario mafioso, un luminare della psicoanalisi
e tantissimo altro ancora, riuscendo sempre, in ogni sua
trasformazione, a tratteggiare personaggi maschili di grande
carisma e spessore morale, nel bene e nel male.
Viggo Peter Mortensen
Jr. nasce a New York nel 1958. Americano doc vanta però
origini danesi, canadesi e norvegesi e trascorre l’infanzia in
Argentina, dove impara lo spagnolo, capacità che ne favorirà alcune
scelte artistiche nel futuro. Dopo il divorzio dei genitori
trascorre un breve periodo a Copenaghen, per poi tornare nello
stato di New York, dove si diploma alla Watertown High School a
Watertown. Si laurea in scienze politiche e letteratura spagnola,
ma si trasferisce poi in Danimarca e fa i lavori più diversi:
camionista, barista, cameriere e fioraio. Solo quando torna negli
Stati Uniti, all’inizio degli ani ’80, comincia seriamente a
pensare ad una carriera da attore.
Dopo un’esperienza
teatrale piuttosto intensa e qualche provino andato male,
Peter Weir lo sceglie per un ruolo nel suo
Witness – Il Testimone del 1985. Nell’anno precedente gli
era già capitato di recitare per Jonathan Demme e
Woody Allen (i film sono Swing Shift – Tempo
di swing e La Rosa Purpurea del Cairo) ma viene
tagliato al montaggio. Stessa sorte gli capiterà più avanti nel
1998 con La Sottile Linea Rossa di Terrence
Malick, destino che ha condiviso con moltissimi altri
attori (Edward Norton e Billy Bob
Thorton tra gli altri). Doveva interpretare il Sergente
Elias per Oliver Stone in Platoon, ma il
ruolo andò a Willem Defoe, divenuto poi suo grande
amico. Insomma l’esordio è difficile e pieno di delusioni, fino a
che nel 1991 l’esordio alla regia di Sean Penn con
Lupo Solitario gli offrirà il primo ruolo di rilievo.
Inizia un periodo di parti di rilievo in film importanti: nel ’93 è
accanto a Al Pacino nel bellissimo Carlito’s
Way, nel ’95 diventa Lucifero ne L’ultima
profezia, in cui lotta con l’Arcangelo
Gabriele/Christopher Walken, mentre nell’ anno
seguente recita accanto a Nicole Kidman in
Ritratto di Signora di Jane
Champion, nell’appassionato ruolo di Caspar Goodwood.
Oltre a partecipare all’esordio alla regia di Penn, Viggo è anche
in Insoliti Criminali, esordio dietro la macchina da presa
di un altro grande attore, Kevin Spacey.
Viggo Mortensen: il Re del cinema
contemporaneo
E’ un periodo piuttosto impegnato
per Mortensen, rispetto alle delusioni iniziali. L’attore inanella
infatti una serie di interpretazioni di rilievo: recita in
Allarme Rosso e in Soldato Jane,
e si trova a prendere parte a due remake di film del grande Maestro
Alfred Hitchcock, Il Delitto
Perfetto e Psycho. Entrambi
i film non sono molto riusciti, anche se Psycho (diretto da
Gus Van Sant) è un remake shot-for-shot
dell’originale, ma il nostro ha la possibilità di misurarsi con il
thriller e di mettere ancora una volta alla prova il suo
incredibile talento attoriale. Intanto trova il tempo di
partecipare a due commedie con due partner d’eccezione: il 28
giorni è accanto a Sandra Bullock, mentre in
A Walk on the Moon – Complice la luna è l’innamorato di
Diane Lane.
Siamo ormai nel 2000 è
la vita di Viggo Mortensen sta per cambiare
definitivamente. Peter Jackson, che ha messo in
cantiere il folle progetto di una trasposizione cinematografica del
Il Signore degli Anelli
di John Ronald Reuel Tolkien, sta cercando un
attore per interpretare Aragorn il Ramingo e per caso manda la
sceneggiatura a Viggo. L’attore, contattato appena due gironi prima
dell’inizio delle riprese stava per rifiutare l’incarico, quando
suo figlio allora ragazzino, gli chiese di accettare perché
conosceva bene la saga letteraria. Mai scelta fu più saggia!
Viggo Mortensen trova così il successo e
l’affermazione mondiale che merita, e il mondo trova il suo Re
dell’Ovest. Nei panni di Aragord, Viggo non dimentica la gavetta e
mette nel personaggio tutto se stesso: il tono riflessivo, l’ardore
in battaglia, la sopraffazione di fronte al proprio destino e la
volontà di fare del bene e di sacrificarsi per gli amici. Mortensen
porta alla luce in maniera eccelsa una delle tante straordinarie
figure cristologiche di Tolkien, restituendolo per l’eternità al
cinema e alla memoria collettiva. Dopo la Compagnia
dell’Anello nel 2001, seguono quindi Le Due Torri nel
2002 e nel 2003 Il Ritorno del Re, vera e propria
consacrazione del suo personaggio che lascia per sempre le spoglie
di Grampasso il Ramingo e diventa agli occhi della Terra di Mezzo
Aragorn figlio di Arathorn, erede di Isildur, Elessar, Gemma elfica
del suo popolo. Il trionfo di Viggo Mortensen è totale e il suo
nome e il suo volto diventano tra quelli più noti al mondo. Il suo
viso che stringe la spada Andùril campeggia da quel momento in poi
nelle camerette di tutti gli adolescenti (e non) del globo e tutti
i registi vogliono lavorare con “l’attore che interpreta
Aragorn”. La verità però è che Viggo è effettivamente una
Gemma, un uomo prezioso e un artista raro. Si dice che sul set de
Il Signore degli Anelli, Viggo abbia stretto una
grande amicizia con il suo cavallo, e lo stesso farà con il suo
compagno a quattro zampe in Hidalgo – Oceano di Fuoco,
film immediatamente successivo, tanto da portarsi a casa gli
esemplari equini. Segue Il destino di un Guerriero, altro
film cappa e spada che lo vede protagonista.
Dopo il grande successo comincia
per Mortensen un altro periodo, inaugurato dalla doppia
collaborazione con David
Cronenberg. Da Spider in poi, la filmografia
del regista di Videodrome ha preso una piega inaspettata;
cominciando ad indagare le mutazioni mentali e non più quelle
fisiche, Cronenberg trova in Mortensen il suo attore ideale. La
collaborazione con Cronenberg porta alla luce due dei film migliori
della sua filmografia, e lo stesso vale per il regista:
A History of Violence e La
Promessa dell’Assassino mostrano come Mortensen non
sia necessariamente legato allo stereotipo del “cavaliere senza
macchia”, ma come invece sappia trovare in sé ogni personaggio
richiesto dalla sceneggiatura. Per Le Promessa
dell’Assassino il consenso è così unanime tra pubblico e
critica che l’attore si guadagnò un British Independent Film Award
e un Satellite Award, fu candidato al Golden Globe e agli Oscar
2008, dove però dovette cedere il passo al Daniel
Day-Lewis de Il Petroliere.
Nel 2008 Viggo
Mortensen arriva in Italia e all’allora Festa del film di
Roma, presenta ben due film, concedendosi al pubblico per un
bellissimo incontro sul suo cinema e per una valanga di foto,
autografi, battute e risposte decise, gentili, dimostrando ancora
una volta la sua grande sensibilità di uomo e di artista. Alla
Festa Viggo presenta Appaloosa, western
sui-generis in cui è diretto da Ed Harris, che
recita al suo fianco insieme a Renée Zellweger e
Jeremy Irons, e Good, bellissimo film che
ci racconta l’altro lato del campi di concentramento, in cui Viggo
è un professore tedesco – ariano, che si trova coinvolto per
convenienza nel regime nazista, scoprendo troppo tardi che il suo
tacito consenso è costato la vita a moltissime persone di origine
ebraica, tra cui un suo caro amico professore, interpretato da
Jason Isaacs. Il film purtroppo non è uscito nei
cinema italiani ma rimane una delle più belle interpretazioni di
Mortensen.
Nel 2009 è il momento di un’altra
grande performance per il nostro Mortensen. John
Hillcoat lo sceglie per interpretare il personaggio
protagonista in The
Road, adattamento del crudo e omonimo romanzo di
Cormac McCarthy. Viggo è un padre disperato che
lotta per il figlio in un mondo in rovina. Nel 2011 arriva per lui
la terza e infelice collaborazione con David
Cronenberg. Il regista lo sceglie per interpretare Sigmund
Freud in A Dangerous
Method, e Viggo ce la mette tutta per dare corpo
al capostipite della psicanalisi, ma la sua bella performance si
scontra con un film brutto, verboso e troppo lungo.
Nel 2012
Mortensen ha partecipato al film argentino
Todos tenemos un Plan, in cui mette in
mostra il suo fluente spagnolo e presto lo vedremo in On The
Road, film tratto dal romanzo di Jack
Kerouac e diretto da Walter Salles, in
cui interpreta Old Bull Lee/William S. Burroughs.
Viggo Mortensen è
un attore, anzi una persona, che mette d’accordo tutti: i piccoli e
i grandi, i giovani e i vecchi, gli uomini e le donne. La sua
bellissima personalità traspare in maniera disarmante con i fan e
le sue doti artistiche vanno al di là della recitazione.
Compositore, pittore e bravissimo fotografo, Viggo coltiva i suoi
talenti con passione, conscio dell’importanza che l’arte ha per lo
spirito. Le sfumature caratteriali dei suoi personaggi hanno
dimostrato quanto sia importante saper fare e amare tante cose
diverse nella vita. Balzato in età avanzata alla ribalta del
successo ha offerto tantissimi ritratti eccezionali di uomini e
anime, ma nella memoria collettiva rimarrà sempre il Re
dell’Ovest.
Arriva da Deadline riferisce
che Laura Linney si è unita al cast di un nuovo
progetto con protagonista Viggo Mortensen, in cui
l’attore esordirà alla regia. Il Re dell’Occidente della Trilogia
de Il Signore degli anelli è stato protagonista
del recente film di Peter Farrelly, Green
Book, che ha vinto 3 premi
Oscar, compreso quello al miglior film.
La Linney è conosciuta per il suo
lavoro in Love Actually di Richard
Curtis, The Truman Show di Peter
Weir e Il Calamaro e la Balena di
Noah Baumbach. Mortensen ha scritto la
sceneggiatura e reciterà nel film, intitolato
Falling, e, come accennato, ne sarà anche regista.
A parte il suo recente ruolo dell’italo americano Tony Lip
Vallelonga, in Green Book, l’attore-regista è
ovviamente noto per i fantasy di Peter Jackson
tratti da Tolkien, in cui
interpreta Aragorn, ma si è costruito anche una solida carriera
lavorando con molti registi illustri, in particolare con
David Cronenberg.
Linney interpreterà la sorella del
protagonista di Mortensen, John Peterson, un omosessuale la cui
vita si scontra con quella del suo padre che disapprova il suo
stile di vita e che verrà interpretato da Lance
Henriksen, meglio conosciuto per aver interpretato Bishop
in Aliens di James Cameron. A
completare il cast di Falling ci sono Hannah Gross
(Mindhunter) nei panni di sua madre e
Terry Chen (Jessica Jones e
Almost Famous) in quelli del suo compagno.
Nella squadra produttiva, Mortensen
ha voluto Ronald Sanders al montaggio e
Carol Spier per la scenografia. Entrambi sono
frequenti collaboratori di David Cronenberg e
hanno lavorato con Mortensen in A History of
Violence e La promessa dell’assassino. Il
ruolo del direttore della fotografia sarà di Marcel
Zyskind, con il quale Mortensen ha lavorato in passato in
I due volti di Gennaio di Hussein
Amini.
Viggo Mortensen è
uno degli attori più prolifici della storia del cinema. In
trent’anni di carriera e con più di quaranta film alle spalle,
Viggo ha partecipato a tanti diversi lungometraggi che hanno fatto
la storia e che sono rimasti nell’immaginario collettivo: basti
pensare alla saga de Il signore degli anelli.
Uomo calmo e saggio, Mortensen ha
una cultura immensa: ha viaggiato per il mondo quando era bambino,
ha conosciuto tante culture diverse e parla fluentemente ben sei
lingue, oltre quella di origine. Attore versatile e concentrato,
Viggo ha sempre saputo regalare tante sfumature ai personaggi da
lui interpretati sempre con impegno.
Viggo Mortensen: i suoi film
1. Ha recitato in celebri
film. L’attore americano ha debuttato nel 1985 in Witness – Il testimone
per la regia di Peter Weir e ha proseguito la sua
carriera prendendo parte a film come Pazzie di gioventù
(1988), Non aprite quella porta – Parte 3 (1990) e
Riflessi sulla pelle (1990). Nel 1991 partecipa al film
Lupo solitario, e in seguito ai film Limite
estremo (1993), Young Americans (1993), Carlito’s Way (1993),
L’ultima profezia (1995), Allarme rosso (1995),
Ritratto di signora (1996), Daylight – Trappola nel
tunnel (1996), Soldato Jane (1997), Delitto
perfetto (1998) e Psycho (1998). Dal 2001 al 2003 si
consacra interpretando Aragorn in Il Signore degli Anelli:
La Compagnia
dell’Anello (2001), Le due torri (2002) e
Il ritorno del re
(2003). La sua carriera prosegue con Il destino di un
guerriero (2006), La promessa
dell’assassino (2007), Appaloosa (2008), The Road(2009),
A Dangerous Method
(2011), I due volti dei gennaio
(2014), Captain Fantastic
(2016) e Green Book (2018).
2. Ha scritto e diretto un
film. Nel 2020 Mortensen debutta alla regia del film
Falling – Storia di un
padre, da lui anche scritto, prodotto e interpretato. In
questo l’attore interpreta John Peterson, un uomo che si trova a
dover gestire l’anzianità del padre, con il quale egli ha da sempre
un acceso conflitto. Mortensen ha raccontato di aver ideato il film
in seguito alla scomparsa della madre, un evento che lo ha portato
a comprendere meglio anche il padre. Originariamente egli non
voleva però recitare nel film, ma si decise a farlo poiché la sua
presenza avrebbe aiutato ad ottenere i fondi necessari.
3. È stato candidato più
volte all’Oscar. Nel corso della sua carriera Mortensen ha
vinto numerosi premi cinematografici e vanta ben tre nomination al
premio Oscar come attore protagonista. La prima di queste arrivò
nel 2008 per il film La promessa dell’assassino, mentre la
seconda l’ha ottenuta nel 2017 grazie al film Captain
Fantatic. Nel 2019 viene nuovamente candidato per la sua
straordinaria interpretazione dell’italoamericano Frank “Tony Lip”
Vallelonga nel film Green Book.
Viggo Mortensen è Aragorn in Il
Signore degli Anelli
4. Ha dedicato tutto sé
stesso al ruolo. Sebbene sia stato scritturato poco tempo
prima dell’inizio delle riprese, l’attore ha imparato in fretta a
maneggiare la spada e a dare al suo personaggio tante diverse
sfaccettature. La sua interpretazione era talmente intensa che in
una fase concitata si ruppe un dente e chiese persino di
incollarglielo seduta stante per poter terminare la sequenza. Noto
è anche il suo calcio dato ad un elmo, gesto che gli procurò la
frattura di alcune dita del piede.
5. Ha ottenuto di poter
parlare elfico. Sembra che per il ruolo di Aragorn,
Mortensen si sia immedesimato davvero a fondo, a volte rimanendo
nei panni del suo personaggio anche finite le riprese, senza
accorgersene. Un aneddoto interessante riguarda una richiesta fatta
da Mortensen stesso a Peter Jackson: nella
fattispecie, Viggo chiese di poter mettere mano ad alcune parti
della sceneggiatura che comprendevano il suo personaggio, per fare
in modo che potesse parlare in elfico in alcune scene dei tre
film.
Viggo Mortensen in Green Book
6. È ingrassato notevolmente
per il ruolo. Per il ruolo del protagonista Frank
Vallelonga in Green Book, Mortensen si è trovato a
dover sostenere una preparazione fisica al ruolo piuttosto intensa.
Gli venne infatti richiesto di acquisire circa 20 chili per poter
ottenere l’aspetto possente del vero Vallelonga. L’attore, inoltre,
per prepararsi al ruolo si ritrovò a partecipare ad un tipico
pranzo italoamericano con la famiglia di Vallelonga, per una durata
complessiva di circa sei ore. Mortensen dichiarò che riuscire a
mangiare tutte le portate fu per lui la più grande sfida richiesta
per il ruolo.
7. Parla realmente in
italiano. Come anticipato, Mortensen è un attore capace di
parlare numerose lingue, tra cui proprio l’italiano. Egli ha in più
occasioni dato prova di ciò e per il ruolo di Tony Lip in Green
Book ciò tornò molto utile. Sono infatti diverse le scene in
cui il personaggio parla in italiano con i propri famigliari e così
Viggo ha potuto nuovamente dar prova di questa sua capacità,
affrontando tali scene senza alcuna preoccupazione.
Viggo Mortensen: chi è sua moglie
8. È stato sposato con
un’attrice. Durante la lavorazione del film Salvation!:
Have You Said Your Prayers Today?, conosce la cantante punk
Exene Cervenka, del gruppo statunitense X. I due
si sposano l’8 luglio 1987 e l’anno seguente, il 28 gennaio 1988
diventa padre del suo unico figlio, Henry Blake
Mortensen. Dopo la nascita di questo, si trasferisce con
la famiglia nell’Idaho. Molto riservati, i due hanno però reso nota
la separazione nel 1991 per poi divorziare il 13 marzo 1998.
Attualmente vive in Spagna con l’attrice spagnola Ariadna
Gil, a cui è legato sentimentalmente dal 2009 e che ha
conosciuto sul set del film Il destino di un guerriero.
Viggo Mortensen: Young
9. Ha girato il
mondo. Mortensen avuto una vita piuttosto movimentata. Sin
da bambino ha girato per il mondo per molti anni, vivendo per la
maggior parte del tempo in Sud America, stabilendosi in Argentina
per qualche periodo di tempo: in questo frangente, impara molto
bene lo spagnolo. Successivamente andrà in Danimarca, per poi
tornare a New York. Da adolescente inizia ad appassionarsi di
fotografia, successivamente si laurea in scienze politiche in
letteratura spagnola e diventa un young translator: infatti ha
lavorato come traduttore per la squadra di hockey svedese durante
le Olimpiadi Invernali del 1980 tenutesi a Lake Placid.
Viggo Mortensen: età e altezza dell’attore
10. Viggo Mortensen è nato
il 20 ottobre del 1958 a Manhattan, New York, Stati Uniti.
L’attore è alto complessivamente 1.80 metri.
Arrivano dal
Festival
di Cannes 2014 le parole dell’attore Viggo
Mortensen, che oltre al suo film I Due Volti
di Gennaio, ha lungamente parlato del
Signore degli anelli e sopratutto de
Lo Hobbit.
Sul Signore degli
Anelli:
Tutti quelli che dicono che era un successo
annunciato mentono. Ne abbiamo avuto prova solamente a maggio 2001,
quando sono stati mostrati 20 minuti in anteprima a Cannes. La
produzione era nei pasticci, e Peter aveva speso un mucchio di
soldi. Alla fine del 2000 le riprese erano finite ma il
secondo e il terzo film erano un disastro. Erano molto sciatti,
troppo incompleti. Servivano un mucchio di reshoot, cosa che alla
fine abbiamo fatto anno dopo anno.
Peter era un
tipo piuttosto ossessionato dalla tecnologia, ma una volta che
intendeva fare una cosa e che aveva i mezzi necessari, non si
guardava più indietro. Nel primo film sì, c’era Rivendell e Mordor,
ma c’era anche una specie di qualità organica, attori che
recitavano gli uni con gli altri, e dei veri paesaggi. Per i miei
gusti, il secondo film era più confuso, nel terzo invece c’erano
troppi effetti speciali. Fu grandioso ma il fascino del primo film
si perse nel secondo e nel terzo. Nello Hobbit le
cose sono dieci volte tanto.
Peter, penso
sia diventato come Ridley Scott, un uomo
dell’industria, con tutte le persone che dipendono da lui. Ma puoi
fare comunque una scelta, quindi ero convinto che avrebbe fatto un
altro film intimo, forse avrebbe continuanti il suo progetto sulla
nuova zelanda e la prima guerra mondiale, invece fece King
Kong.
Prima che venisse annunciato il
cast ufficiale della pellicola, era trapelata la notizia secondo la
quale Quentin Tarantino aveva offerto un ruolo a
Viggo Mortensen nel tanto atteso e già
chiacchierato The Hateful Eight. In una
recente intervista a Grantland, la star di A History of
Violence e La promessa dell’assassino ha confermato
di aver effettivamente sostenuto un provino per il film, spiegando
perché ha poi rifiutato la parte:
“In autunno non mi sono fermato
un attimo. Salivo e scendevo da un aereo in continuazione. Stavo
promuovendo Jauja e Far From Men. Sapevo, da attore ma anche da
produttore, che era necessario farlo affinché i film potessero
ottenere una certa visibilità. Quentin voleva che iniziassimo le
riprese entro la fine dell’anno, ma prima bisognava fare delle
prove tutti insieme. Non avevo proprio il tempo per poter
partecipare. É questo l’unico motivo per cui ho rifiutato. Sarebbe
stato incredibilmente divertente lavorare con lui. Penso sia
davvero intelligente. Non abbiamo mai parlato molto, anche se avevo
già partecipato ai provini per Le Iene, e infatti quando mi sono
presentato per questo nuovo film si è subito ricordato di me. Non
ricordo bene per quale parte ne Le Iene feci il provino. Forse uno
dei protagonisti. Ricordo che lessi la mia parte con Harvey Keitel.
Mi sarebbe piaciuto partecipare a The Hateful Eight, ma quando
faccio un film mi piace essere coinvolto in ogni sua fase. O ci
lavoro fino alla fine, o niente”.
I protagonisti di The Hateful
Eight saranno: Samuel L. Jackson
(Django Unchained), Kurt
Russell (Escape From New York),
Jennifer Jason Leigh (Mrs. Parker And
The Vicious Circle), Walton Goggins
(“Justified”), Demian
Bichir (A Better Life),
Tim Roth (Reservoir
Dogs), Michael Madsen(Reservoir Dogs), Bruce
Dern (Nebraska) e
Channing Tatum
(Foxcatcher). Scritto e diretto da
Tarantino, The Hateful
Eight è prodotto da Richard N.
Gladstein, Stacey Sher e Shannon
McIntosh. Harvey Weinstein, Bob
Weinstein e Georgia Kacandes sono i
produttori esecutivi, Coco Francini e
William Paul Clark i produttori associati.
La tram sarà così organizzata: a
fare da antefatto al racconto due uomini, cacciatori di taglie di
ritorno dalla cittadina di “Red rock” dove si sono recati per
ricevere il compenso di un lavoro svolto. Il viaggio dei due
si incrocia con quello di un certo Chris Mannix e di un altro
personaggio. Insieme, per ripararsi da una tempesta, si rifugeranno
in una merceria, incontrando i proprietari che però spariranno
molto presto in circostanze misteriose. Da quel momento entreranno
in scena gli altri quattro protagonisti: un generale suddista e il
suo boia, un francese di nome Bon e un cowboy chiamato Joe Cage. Il
film, come da tradizione tarantiniana, sarà suddiviso in
cinque diversi capitoli: “Last Stage to Red Rock” “Son of A Gun”
“Minnie’s” “The Four Pasggengers” “Black night, White
Hell”.
Girato in formato 70
millimetri, The Hateful
Eight segnerà una prosecuzione del rapporto di
lunga data tra il celebre regista e la Weinstein, la quale
ha collaborato a tutti i film di Tarantino da
Reservoir Dogs fino
a Django Unchained.
Il thriller sull’assassinio di JFK di
David Mamet sta prendendo forma,
con Courtney Love, Viggo
Mortensen,
Shia LaBeouf,
Al Pacino e
John Travolta che si uniscono al cast.Il
nuovo titolo “Assassination” (il film era precedentemente
intitolato “2 Days/1963”) sarà presentato agli acquirenti al
mercato cinematografico al Festiva di Cannes questa settimana, con
Arclight Films che si occuperà delle vendite
internazionali.
Ecco la sinossi ufficiale del
progetto: “1963. Durante un’udienza cruciale contro la
criminalità organizzata, il capo della mafia di Chicago ordina
l’assassinio del presidente John F. Kennedy Jr., creando una
cospirazione mortale mentre altera il destino di una
nazione. Diretto dal vincitore del Premio Pulitzer
e candidato all’Oscar Mamet (“Heist”, “Wag the Dog”), il
film è scritto da Mamet e Nicholas Celozzi, che ha
basato la sceneggiatura sul suo prozio, il boss della mafia di
Chicago Sam Giancana, che potrebbe aver svolto un ruolo
significativo nell’orchestrare l’assassinio di Kennedy.
Precedenti rapporti sul film
hanno suggerito che si concentrerà su eventi accaduti 48 ore prima
dell’assassinio, raccontando la versione della storia che
attribuisce alla mafia un ruolo importante nella trama che ha
portato al tragico misfatto.Celozzi ha basato il
materiale sui dettagli condivisi dal suo defunto zio Pepe
(fratello di Giancana), il quale ha suggerito che la mano
della mafia nell’assassinio fosse una vendetta per il presunto
snobbamento del presidente nei confronti di
Giancana e la sua campagna contro la criminalità
organizzata, nonostante la sua dipendenza dalla mafia durante le
elezioni.
Il direttore della fotografia premio
Oscar Robert Elswitt (“There Will Be Blood”), che
ha già collaborato con Mamet e Paul Thomas
Anderson, è il direttore della fotografia del film.
Il film è prodotto da Corey Large e Celozzi. I
produttori esecutivi sono John Burnham, Gary Hamilton e Pia
Patatian di Arclight Films, Jordan Nott, Bernie Gewissler e Amar
Balaggan. 308 Enterprises sta finanziando il
progetto. La produzione dovrebbe iniziare a
settembre a Vancouver.“È un onore lavorare con
tutte queste leggende“, ha dichiarato il produttore Corey
Large.
Viggo
Mortensen non esiterebbe nemmeno un secondo a rindossare i
panni del Ramingo Granpasso, ovvero Aragorn, che lo hanno reso
famoso in tutto il mondo grazie al successo del Signore
degli Anelli.
A dirlo è proprio lui,
Viggo Mortensen, che in un’intervista a Total
Film Magazine ha dichiarato che gli piacerebbe tornare nei
panni del Re di Gondor, dal momento che con qualche personaggio già
noto in più sarebbe più facile per Peter Jackson
colmare il lasso di tempo (60 anni) che corre tra gli eventi
narrati ne Lo Hobbit e quelli conosciuti nel Signore degli
Anelli.
Come Mortensen stesso ha detto,
Jackson famoso per i reshot e così potrebbe anche verificarsi
che una piccola sequenza di Aragorn venga inserita nei prossimi
film. Inoltre se questo dovesse accadere, anche Liv Tyler potrebbe,
e vorrebbe, rivesti i panni della bellissima Arwen.
Lo Hobbit: la
Desolazione di Smaug uscirà il 12 dicembre 2013 in
Italia, e Lo Hobbit: Racconto di un
Ritorno il 14 dicembre 2014.
È risaputo che Hugh Jackman non è mai stato la prima scelta
della 20th Century Fox o del regista Bryan Singer
per il ruolo di Wolverine nel primo X-Men del 2000. L’attore australiano è stato suggerito
per la parte dal premio Oscar Russell Crowe dopo che quest’ultimo aveva
rifiutato, ma tra gli attori che erano stati presi in
considerazione c’era anche Viggo Mortensen.
Nonostante i fan l’abbiamo sempre
voluto vedere nei panni di un personaggio dei fumetti, in realtà la
star de Il Signore degli Anelli non ha mai preso parte a un
cinecomic. Adesso, durante una recente ospitata all’interno del
podcast Happy Sad Confused, Mortesen ha rivelato che uno dei motivi
per cui ha deciso di non accettare la parte del celebre mutante
dagli artigli di adamantio è stato suo figlio, che aveva portato
con sé in qualità di “portafortuna” quando ha incontrato il
regista, che però non esitò a far notare al padre quanto la
versione del personaggio nel film fosse diversa rispetto ai
fumetti.
“La cosa che mi ha infastidito
in quel momento era l’impegno per più e più film che un ruolo del
genere avrebbe richiesto”, ha spiegato l’attore. “Era una
cosa che mi rendeva nervoso. Ho portato mio figlio Henry
all’incontro che ho avuto con il regista, come una sorta di guida e
insieme di portafortuna. Nella mia mente pensavo che avrebbe potuto
aiutarmi, perché ho lasciato che leggesse la sceneggiatura e
infatti mi disse: ‘Questo è sbagliato. Nei fumetti non è
così’.”
Viggo Mortensen ha continuato dicendo che
Singer ha poi chiesto a suo figlio se conosceva il personaggio:
“Lui ha risposto: ‘Sì, ma non ha quest’aspetto’. E allora per
tutto il resto dell’incontro il regista è stato lì a spiegare ad
Henry per quale motivo si stesse prendendo tutte quelle libertà
creative. Quando ce ne siamo andati, Henry mi ha chiesto se il
regista avesse cambiato le cose di cui gli aveva parlato, e io gli
ho risposto che molto probabilmente non l’avrebbe fatto. Ad ogni
modo, non avrei accettato comunque, perché non ero sicuro di
volermi impegnare in un ruolo per così tanti anni. Tuttavia, un
paio di anni dopo mi sono impegnato con Il Signore degli Anelli.
Quindi… chissà”. Alla fine la parte è stata affidata a
Jackman: il resto è storia. “Penso che sia stato
bravissimo”, ha ammesso Mortensen riguardo al modo in cui
l’attore australiano ha interpretato Logan. “Sono certo che
nessuno poteva immaginare che qualcuno lo avrebbe comunque
interpretato meglio di lui.”
L’anno scorso è stata completata da
Dean Donnelly e Joshua Oppenheimer la sceneggiatura di un film dedicato
a Dottor Strange, noto stregone Marvel nato dalla mente di Stan Lee
e Steven Ditko.
Erano anche stati fatti i nomi di
Adrien Brody e Patrick Dempsey come papabili DS,
ma la cosa si era un po’ persa. Giunge ora notizia che il
personaggio e i suoi magici poteri troveranno tanto spazio in
Thor: The
Dark World, secondo film del franchise dedicato al
martellatore nordico interpretato da Chris
Hemsworth; inoltre, il cap in Thor 2 potrebber (ri)aprire il cantiere
di un film con Strange assoluto protagonista. Si fanno già dei nomi
per chi presterà voce e volto al character Marvel: si parla del rispettabile
Joel Edgerton (Animal Kingdom) e, soprattutto, del grande Viggo
Mortensen! Stiamo alla finestra, presto se ne saprà di più!
Il film MarvelThor: The
Dark World riporta sul grande schermo Thor, il potente
vendicatore, in lotta per salvare la Terra e i Nove Regni da un
oscuro nemico più antico dell’universo stesso. Dopo i film Marvel Thor e The Avengers, Thor
torna a combattere per riportare l’ordine tra i pianeti… ma
un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Di fronte a un nemico al quale
né Odino né Asgard riescono a opporsi, Thor deve intraprendere il
viaggio più pericoloso e introspettivo della sua vita, che lo
ricongiungerà con Jane Foster e lo costringerà a sacrificare tutto
per la salvezza dell’intero universo.
Negli ultimi anni è stata prestata
molta più attenzione al modo in cui Hollywood racconta i personaggi
LGBTQ+ nei film e nelle serie tv. In passato, era abbastanza comune
per attori eterosessuali interpretare personaggi omosessuali ed
essere elogiati per quelle che venivano definite scelte di carriera
“coraggiose”.
Oggi assistiamo sempre più ad una
maggiore inclusione a livello di casting, con molti attori gay che
interpretano personaggi gay, aggiungendo forse più autenticità alle
loro performance. Uno dei titoli più recenti ad aver ricevere una
sorta di contraccolpo per le sue scelte di casting è stato
Falling, il debutto alla regia di Viggo Mortensen che vede l’attore candidato
all’Oscar interpretare proprio un uomo gay.
In un’intervista con il
Times (via
The Playlist), a Mortensen è stato chiesto proprio delle
critiche al fatto che, nel film, abbia deciso di interpretare il
protagonista Will, un uomo gay che vive a Los Angeles con suo
figlio John, il suo compagno Eric e la loro figlia, e che da sempre
ha un rapporto conflittuale con suo padre, il quale non ha mai
accettato la sua omosessualità. In risposta alle controversie, la
star de Il Signore degli Anelli e di
Green Book ha spiegato che le persone dovrebbero smetterla
di credere di sapere tutto a proposito della sua vita privata;
proprio per questo, dovrebbero smetterla di giudicare i ruoli che
decide di interpretare.
“Guarda, questi sono i tempi in
cui viviamo e penso che sia salutare che questi problemi vengano
sollevati”, ha detto Viggo Mortensen. “La risposta breve è che
non pensavo fosse un problema. Le persone poi mi chiedono: ‘E
allora Terry Chen (che interpreta mio marito nel film) è
omosessuale?’. La risposta è che non lo so. Non avrei mai il
coraggio di chiedere a qualcuno, durante un casting, se lo
sia.”
L’attore ha poi aggiunto: “E
poi… come fai a sapere qual è la mia vita? State dando per scontato
che io sia completamente eterosessuale. Forse lo sono, forse non lo
sono. E francamente non sono affari vostri. Voglio che il mio film
funzioni e voglio che il personaggio di John sia efficace. Quindi,
se non avessi pensato che fosse una buona idea, non l’avrei
fatto.”
Falling ha
debuttato al Sundance Film Festival di quest’anno ed è stato
ospitato in numerosi altri festival durante tutto l’anno.
Attualmente è in uscita in diversi mercati europei, ma deve ancora
essere annunciata una data di uscita ufficiale negli Stati
Uniti.
Viggo Mortensen
(che sta per tornare sul grande schermo con The Two Faces of
January) è in trattative per il ruolo da
protagonista nell’ indie drama Captain
Fantastic di Matt
Ross (28 Hotel Rooms).
Il film racconta la storia di un padre che, dopo aver trascorso sei
anni nei boschi remoti della zona nord occidentale del pacifico,
decide di tornare alla società, al mondo civilizzato, ma sopratutto
dai suoi sei figli, pronto ad accettare tutte le conseguenze che il
tempo e la distanza hanno creato.
Viggo Mortensen
incontrerà il pubblico nel corso dell’undicesima edizione della
Festa del Cinema di Roma, che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre.
L’attore statunitense, che ha raggiunto il successo interpretando
Aragorn nella trilogia de Il signore degli
Anelli, candidato all’Oscar® e al Golden Globe per
La promessa dell’assassino di
David Cronenberg, parlerà agli spettatori della
sua trentennale carriera mostrando le immagini dei film che lo
hanno reso noto in tutto il mondo. Già annunciati nel programma
degli Incontri ravvicinati quelli con Tom Hanks,
Meryl Streep, Oliver Stone, David Mamet, Don DeLillo, Daniel
Libeskind, Lorenzo Jovanotti Cherubini.
L’undicesima edizione della Festa
del Cinema di Roma celebrerà la leggerezza, la forza e la fantasia
di Gene Kelly, a vent’anni dalla scomparsa. L’artista americano, che
ha lasciato un segno indelebile nella storia della settima arte
grazie al suo immenso talento e alla sua incredibile versatilità,
sarà il protagonista della nuova campagna di comunicazione della
Festa. L’immagine scelta – concessa in utilizzo dal Gene Kelly
Image Trust e da Time Inc. – è uno scatto del fotografo di LIFE
magazine J. R. Eyerman, che cattura un istante magico sul set di
Singin’ in the Rain, durante le prove di una delle scene
più memorabili del film: nel corso di una festa, Gene Kelly
immagina di danzare con Cyd Charisse e la foto ritrae, con grazia e
armonia, il loro incontro onirico.
“L’immagine scelta racchiude
perfettamente il senso di eleganza e gioia che voglio attribuire
alla Festa – spiega il direttore artistico Antonio Monda –
Il gesto di Cyd Charisse e Gene Kelly ci regala una dimensione di
sogno. Voglio ricordare che questo capolavoro del cinema è
riuscito ad essere nello stesso tempo popolare e
raffinato”.
La Festa del Cinema di
Roma, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera
Detassis, si svolgerà dal 13 al 23 ottobre 2016 presso l’Auditorium
Parco della Musica e in altri luoghi della
Capitale.
“Lo sai, vero, che Aragorn non
c’è nello Hobbit? Sai che c’è un buco di 60 anni tra i romanzi?”
sono queste le parole che Viggo Mortensen disse in
risposta all’offerta di tornare nei panni di Aragorn per Lo
Hobbit. L’attore, quindi, poteva davvero essere presenta
nella trilogia di Peter Jackson, ma ha declinato
l’invito. Adesso però, tramite The Playlist, scopriamo che Viggo
vorrebbe poter partecipare al film, più che altro per curiosità
tecniche:
Sono interessato a rivedere
quel mondo, a scoprire come Peter Jackson abbia migliorato le
tecniche di ripresa che di certo avranno un impatto sull’aspetto
visivo complessivo, oltre a quello sonoro. Sono anche curioso di
capire come sia stato possibile ricavare tre film da un piccolo
volume… Jackson è un uomo brillante – sono certo che abbia prodotto
qualcosa di molto interessante.”
Resta tuttavia improbabile, per
adesso, la partecipazione di Viggo Mortensen ai
due film, ma la cosa potrebbe far felice non solo lui, ma anche i
suoi fan che vorrebbero senza dubbio vedere di nuovo in scena
Grampasso.
Lo Hobbit: La
Desolazione di Smaugè il secondo capitolo della
Trilogia di Peter Jackson tratta dall’omonimo
romanzo di J.R.R. Tolkien. La pellicola uscirà il 12
dicembre 2013 in Italia ed è scritto da Fran Walsh,
Peter Jackson, Philippa Boyens e Guillermo del
Toro. La terza parte, invece intitolata Lo Hobbit:
Racconto di un ritorno è atteso per il 14 Dicembre 2014. Il cast
del film comprende Andy Serkis, Benedict
Cumberbatch, Billy Connolly, Cate
Blanchett, Christopher Lee, Elijah Wood,Evangeline
Lilly, Hugo Weaving, Ian Holm, Ian
McKellen, Lee Pace, Luke Evans, Martin
Freeman, Richard Armitage, Stephen Fry.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Viggo Mortensen potrebbe essere uno
dei protagonisti dell’adattamento cinematografico di The two faces
of January, per il debutto alla regia di Hossein Amini
Viggo Mortensen recita principalmente
in inglese, ma parla correntemente sia in danese che in spagnolo.
Il suo ultimo film fuori dagli States è Everyone has a plan