Il primo trailer di The
Mummy ha generato interesse e curiosità in merito a un
progetto che sembra molto ben strutturato in un Universo
Condiviso, così come è già accaduto per i supereroi. La
cosa che ovviamente genera più curiosità è il fatto che la mummia
in questione, questa volta, sarà una donna, interpretata da
Sofia Boutella.
La scena post-credits di
X-Men Giorni di un Futuro Passato
Parlando con CinemaBlend, il regista
Alex Kurtzman ha raccontato l’origine del suo
personaggio e ha spiegato perché ha deciso di cambiare sesso a uno
dei mostri più antichi e affascinanti del cinema. “C’è stato un
momento in cui ho avuto un ripensamento sul design che mi piaceva
per una versione maschile della Mummia. E in quella versione di The
Mummy, era previsto che la mummia fosse nata con la pelle colorata
e che a quel tempo questo fosse stato motivo di maltrattamenti e
bullismo. Lo scopo era quello di costruire una storia del
personaggio che potesse rendercelo in qualche modo simpatico, con
cui il pubblico potesse entrare in sintonia (…) Stavo seguendo
questa strada, poi ho visto la fine di X-Men Giorni di un Futuro
Passato. C’era il personaggio di Oscar Isaac che era interpretato
da un ragazzo, e aveva esattamente lo stesso design che avevo in
mente io. E così ho pensato che non potevo farlo. Ma poi mi è
venuto in mente che avevo già considerato l’idea di una
protagonista donna, e così ho deciso che avrei cominciato tutto
dall’inizio.”
Chiaramente poi il design del
personaggio di Oscar Isaac, che abbiamo visto in
X-Men Apocalypse, è cambiato decisamente, ma
l’assaggio di En-Sabah Nur nella
scena post credits di X-Men – Giorni di un futuro passato è
bastata a far cambiare idea a Kurtzman. L’esito
sembra comunque interessante e la Boutella ha già mostrato di
essere un’attrice di talento e di grande presenza scenica.
Una recente notizia riportata
da Deadline
annuncia che Greg Berlanti avrebbe firmato
per dirigere un remake della famosa pellicola La
piccola bottega degli orrori diretta
nel 1986 da Frank Oz e
interpretata da Rick Moranis sulla basse del
noto musical omonimo realizzato da Alan
Menken e Howard Ashman. Il progetto
di una ritrasposizione cinematografica sarebbe stata affidata allo
sceneggiatore Matthew Robinson e per il
momento non è dato sapere se includerà nuovi numeri musicali in
aggiunta ai celebri motivi presenti nell’opera originale.
Il progetto del remake
de La piccola bottega degli
orroridovrebbe riprendere dunque lo
spirito off-Brodway del progetto originale, attraverso una sapiente
amalgama fra ritmi rock e un’estetica da B-movie anni ’60, sulla
scia ovviamente del guru Roger Corman.
Nella storia
originale Seymour
Krelborn, dipendente di un negozio
di fiori, diventa una celebrità grazie alla coltivazione di
una pianta sconosciuta e bizzarra che cresce rapidamente fino a
diventare gigantesca. Sconosciuta al resto del mondo, la
pianta è in realtà un essere alieno senziente che mangia carne
umana, mentre il povero Seymour vorrebbe usare la creatura
solo per eliminare i soggetti a lui indesiderati. Originariamente
il film era stato concepito con una sequenza conclusiva alquanto
tragica che mostrava un autentico attacco alieno in massa contro la
Terra, finale che poi venne scartato e sostituito con una più
hollywoodiana e digeribile “happy-end” in seguito alle reazioni
negative delle proiezioni di prova.
Nella versione
originale la voce della pianta carnivora era quella del celebre
cantante e baritono afroamericano Levi
Strubbs. Al momento non si conosce inoltre la tecnologia
che verrà impiegata per animare la pianta aliena, se in
animatronico oppure in CGI.
Nel 2012 La piccola
bottega degli orrori è stato restaurato e pubblicato
in edizione DVD, ed ora non resta che attendere lo sviluppo di
questo possibile remake di cui al momento non si hanno a ancora
notizie certe al di fuori di quelle appena annunciate.
Secondo quanto riportato
da VarietyWalton
Goggins avrebbe recentemente firmato per entrare
ufficialmente nel cast del reboot di Tomb Raider,
interpretato dalla promettente Alicia
Vikander nei panni della nota eroina-archeologa inglese e
diretto dal norvegese Roar Uthaug. Stando
alle notizie fatte trapelare Goggins dovrebbe vestire i panni del
villain principale della nuova pellicola, forte soprattutto della
propria esperienza televisiva maturata
con Justified – oltre che con
Vice Principali della HBO – e
soprattutto grazie al recente ruolo di Chris
Mannix in The Hateful
Eight di Quentin Tarantino.
I fan di Tomb
Raider sembrano aver accolto con molto piacere l’annuncio
di un Walton
Gogginsnelle vesti di cattivo
maximo del film, soprattutto alla luce di un progetto che si
preannuncia ricco di aspettative e di sorprese. Solo il tempo dirà se il nuovo Tomb Raider
sarà un successo certificato al botteghino, ma dato che il
recente riavvio della serie a partire dal videogioco originale
ha dimostrato di essere un successo tra i fan duri a morire, pare
che il destino del film sarà quantomeno in linea con queste
aspettative.
A dirigere il nuovo film sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la storia di una
giovane Lara Croft impegnata a
sopravvivere dalla sua prima avventura. Il produttore
sarà Graham King per conto di una
co-produzione fra MGM, GK
Films e Warner Bros
Pictures.
È stato diffuso il primo teaser
trailer di Baywatch, il film con protagonisti
Dwayne Johnson, Zac Efron e
Alexandra Daddario che si basa sulla celebre serie
tv con protagonisti i bagnini con il costume rosso. Di seguito il
video che preannuncia, tra poche ore, il trailer ufficiale.
Nel cast di
Baywatch sono stati confermati
Dwayne Johnson, Zac Efron, Alexandra Daddario, Kelly
Rohrbach, Ilfenesh Hadera e Priyanka
Chopra.
Il film ha una data d’uscita
fissata per il 19 maggio 2017.
La pellicola è diretta
da Seth Gordon (Come ammazzare il
capo e vivere felici). La sceneggiatura, invece,
porta la firma di Damian Shannon e Mark
Swift. Alla produzione ci sono Dwayne Johnson,
Dany Garcia, Michael Berk, Douglas Schwartz e Greg
Bonnan.
Durante una visita sul set
di Transformers The Last Knight avvenuta
quest’estate, il produttore Lorenzo
Bonaventura è stato interrogato dalla stampa circa i
numerosi progetti di spin-previsti dalla Paramount
Pictures nei prossimi anni nei confronti del
franchise proprietario della Hasbro, tra cui
la pellicola dedicata a Bumblebee programmata
per il 2018 e Transformers 6
in uscita entro il 2019. A tal proposito
Bonaventura ha voluto rassicurate la stampa e i fan che il quinto
capitolo della saga sarà sicuramente connesso in un modo o
nell’altro con ognuno dei progetti derivati che verranno messi in
cantiere.
Parando in modo particolare della
realizzazione di Transformers The Last
Knight, Bonaventura ha
dichiarato che “ci sono due o tre aspetti di questo film
che probabilmente, in un modo veramente
significativo, rivedremo anche in futuro, oltre a un sacco di
piccole cose. Ma in verità non stiamo facendo questo film con
l’intento di fornire una basa per le future pellicole. Questo è
quello che sto cercando di dire. Se si pensa troppo al
futuro si smette di pensare a questo film. Tuttavia in questa
pellicola , le due linee della mitologia in un certo senso ti danno
la libertà di giungere in un sacco di posti diversi che
possono riguardare o meno direttamente un altro film. E’ l’apertura
di un grandissimo universo legato a ciò che è Transformers,
riguarda il luogo da dove sono venuti e come ci rapportiamo nei
loro confronti“.
In verità dalle parole di
Bonaventura non emerge necessariamente il fatto
che Transformers The Last
Knightcostituirà per forza una base
di partenza per tutti i futuri prodotti legati al franchise, anche
se è stato chiarito dallo stesso Michael Bay
che molti degli spin-off potrebbero assumere i connotati di
pseudo-sequel o pseudo-prequel, così come le numerose sequenze in
flashback relative alla storia della Terra appaiono come appigli
più che evidenti per eventuali elaborazioni future della serie. Vi
sono inoltre moltissimi bozze già elaborate
per Transformers
6 e Transformers 7 che mostrano
chiare connessioni con Transformers The Last
Knight.
Secondo quanto riportato
da Deadline
dopo l’adesione di Alex Wolff
e Rhys Darby il cast del reboot
di Jumanji si arricchisce di una nuova
personalità d’eccezione quale Tim Matheson,
star della serie televisiva West
Wing – Tutti gli uomini del presidente oltre che
presenza fissa del cinema hollywoodiano all’intento di classici
quali Una 44 magnum per l’ispettore
Callaghan e Animal House. Le
indiscrezioni riportano che Matheson sarebbe stato ingaggiato per
interpretare un ruolo di supporto nei panni di un vecchio uomo di
nome Vreeke del quale però non si conoscono
ancora dettagli definiti né tantomeno in che modo il personaggio si
potrà inserire all’intento della narrazione.
Nominato per ben due vuole
agli Emmy Awards grazie al ruolo del
vicepresidente americano John
Hoynes in the
Wing, Tim Matheson entra a far
parte di un cast ricco e variegato capitanato dal muscoloso e
iperattivoDwayne
Johnson oltre che dal collega Kevin
Hart, il tutto all’intento di un progetto che
vede Jumanji rivivere sul grande schermo
nell’era 2.0.
Tim Matheson è
recentemente apparso in diversi episodi di Burn
Notice, oltre ad interpretare magnificamente il ruolo del
controverso presidente Ronald Regan nel film
televisivo Killing Regan prodotto
da National Geographic Channel.
Il film originale Jumanji del 1995
guadagnò $ 262.700.000 in tutto il mondo al box office, con $
65.000.000 di budget di produzione. Tra gli attori, oltre al
grande Robin Williams, abbiamo avuto il
piacere di vedere Kirsten
Dunst (Spider Man, Marie
Antoinette, Intervista col
vampiro), Bonnie Hunt (Rain
Man, Jerry Maguire, Il Miglio Verde) e Bebe
Neuwirth (Fame).
Il remake di Jumanji uscirà
nelle sale americane il 22 dicembre 2017. Ted
Field e Mike
Weberne saranno i produttori esecutivi. Il film
originale era tratto dall’omonimo albo illustrato per bambini
scritto da Chris Van Allsburg nel 1981.
Il nuovo film permetterà allo spettatore
di rituffarsi nuovamente nella giungla
di Jumanji, con The
Rock compagni raffiguranti gli avatar di quattro
bambini impegnati in una versione aggiornata del famoso gioco
dal momento che tutto l’universo in cui i personaggi verranno
immersi li porterà all’interno del regno dei
videogiochi.
Protagonistasarà Dwayne Johnson. Nel cast
anche Jack Black, Kevin Hart, Karen
Gillan e Nick Jonas.
Nella giornata di mercoledì 7
dicembre 2016 la rivista Entertainment
Weeklyha eletto ufficialmente il
41enne Ryan Reynolds Entertainer of the
Year 2016 grazie al suo
rivoluzionario modo di porsi in relazione con il pubblico mediante
la sua straordinaria e irriverente interpretazione in Deadpool.
Venuto a conoscenza del prestigioso riconoscimento e dopo averlo
accettato con grande onore e piacere, Reynolds ha così commentato
la notizia: “sapevo che grazie
a questo ruolo avrei avuto modo di parlare con il cuore ai fan
di Deadpool, e sapevo anche che loro l’avrebbero apprezzata
sicuramente. In realtà però ritengo di essere solo
arrivato in un momento fortunato. Quando abbiamo realizzato il
film eravamo proprio al picco della nuova era dei supereroi, in
particolare nel senso che i supereroi sono stati tutti
rappresentati in un modo o nell’altro, spesso spingendo molto più
sulla natura muscolare che non sulla psicologia e sul carattere.
Deadpool è arrivato e ha buttato tutti a culo
all’aria!“.
Ryan
Reynolds ha confessato che prova un certo effetto
nell’essere l’Entertainer of the
Year 2016, soprattutto per il fatto
che la nomina gli è stata consegnata sia sulla base dell’innovativa
struttura narrativa usata in Deadpool sia per
il modo con cui l’attore si è approcciato ai fan del
personaggio. Deadpool, malgrado sia stato
solo il quinto film di maggiore successo fra il pubblico degli
appassionati è anche l’unico live-action ad aver ottenuto tale
popolarità, in quanto gli altri sono stati prodotti di animazione
(Alla ricerca di Dory, Pets) o
considerati a partite da un intero cast (Captain America
Civil War e Il Libro della Giungla).
In realtà l’elezione
di Ryan
Reynolds a Entertainer of the
Year 2016 non era affatto
scontata, in quanto alcune voci davano per certa la nomina
di Beyonce, forte del
cortometraggio Limonade
e l’album omonimo 2016. Altri papabili sarebbero
stati Lin-Manuel Miranda per il suo
straordinario lavoro attoriale e musicale a cavallo fra cinema,
tatro e tv, oltre a Kate McKinnon per il suo
lavoro a SNL, senza poi dimenticare la
possibilità di un premio all-cast che avrebbe visto ancora una
volta Game of Thrones in pole position.
In seguito agli esiti di botteghino
non proprio felici ottenuti da X-Men
Apocalypse e la scadenza simultanea dei contratti
di Jennifer Lawrence, Michael
Fassbender e JamesMcAvoy
sembrava che il franchise di X-Men fosse
destinato quantomeno a entrare in un periodo alquanto oscuro e
incerto. Nonostante ciò secondo alcune notizie pubblicate dalla
rivista canadese Le
Journal de Montréalsembrerebbe che
la 20th Century Fox abbia deciso di
rompere ogni indugio e di rilanciare nuovamente, aprendo alcuni
uffici di produzione presso i MELS Studios
di Montreal in modo da dare il via a un nuovo
progetto facente parte dell’universo
degli X-Man, il quale dovrebbe entrare nella
fase di pre-produzione a gennaio 2017 per poi
dare il via libera alle riprese non oltre maggio
2017.
A proposito di questo possibile
progetto legato a un nuovo film
sugli X-Men il presidente dei MELS
StudiosMichel
Trudel ha dichiarato: “le riprese inizieranno a maggio e occuperanno gli Studios 2
e 3 della MELS per diversi mesi. Abbiamo avuto due mesi e mezzo di
trattative con il personale della Fox … Siamo
molto soddisfatti del fatto che abbiano accettato di tornare a
Montreal. Hanno avuto un buon riscontro durante le precedenti
esperienza di ripresa nei nostri studi e sono stati molto
soddisfatti del nostro personale tecnico di stanza
in Quebec“.
Anche se Michel
Trudelnon specifica affatto quale
film verrà girato negli studi della MELS, le pellicole alle quale
fa riferimento sono i due precedenti capitoli della saga,
ovvero X-Men Giorni di un Futuro Passato
e X-Men Apocalypse. Queste parole possono
dunque indurre a pensare che effettivamente la 20th
Century Fox sia intenzionata a proseguire all’intento
del franchise degli X-Men, così come avevano
fatto pensare alcune voci circolate negli scorsi mesi circa gli
sforzi per riunire il magico
trio Lawrece-Fassbender-McAvoy all’interno di
una nuova pellicola ambientata negli anni ’90 quale seguito
di Apocalypse. In realtà c’è anche chi
ritiene che la nuova produzione annunciata per il maggio 2017 in
Canada altro non sia che il progetto di New
Mutants di cui il produttore Simon
Kinberg aveva parlato alcuni mesi orsono, annunciandone la
partenza entro la primavera del 2017. Ciò non toglie comunque che
forse Fox abbia deciso di dare inizio alla realizzazione delle due
pellicole simultaneamente, risparmiando dunque sul costo degli
studi da impiegare per le riprese.
Secondo le ultime indiscrezioni
New Mutants il film sarà un horror in
cui Stephen
King incontra John Hughes.
Ricordiamo che la squadra ufficiale
di New Mutants è formata da Cannonball, Magic,
Wolfsbane, Mirage e Sunspot.
Quest’ultimo l’abbiamo già visto in X-Men Giorni di un
futuro passato interpretato da Adan
Canto, che potrebbe essere un ottimo punto di partenza per
il casting del film.
Scritto da Scott
Neustadter & Michael H.
Weber e diretto da Josh
Boone, New Mutants dovrebbe
entrare in produzione il prossimo anno.
Durante una recente intervista
rilasciata a ComicBook.com
l’attore Alan Tudyk ha avuto modo di parlare
del proprio ingresso all’intento dell’universo dello
spin-off Rogue One A Star
Wars Story, nel quale presta la voce (e le sembianze
tramite motion capture) all’androide
imperiale K-2SO, in seguito requisito e
riprogrammato dai servizi segreti ribelli capitanati dal
capitano Cassian Andor (interpretato da Diego
Luna).
Parlando in particolare dello
sviluppo del personaggio di K-2SO all’interno
di Rogue One e delle sue interazioni con gli
altri protagonisti, Alan Tudyk ha
affermato: “il capitano Cassian Andor
e K-2SO sono
finiti in questa strana relazione e hanno sviluppato un loro
feeling. Lui e Cassian sono a tutti gli effetti una squadra.
In principio Kaytoo non è molto entusiasta di
tutte queste nove persone che salgono a bordo, anche perché
lui preferisce portare a termine la missione solo con Cassian e
nessun altro. Anche quando Jyn si unisce
alla comitiva la sua reazione è alquanto contrariata“.
Approfondendo in particolare il rapporto
fra K-2SO e il
capitano Cassian, Tudyk afferma che “se
il capitano gli dice di fare qualcosa l’androide la fa perché è
legato proprio a lui, malgrado abbia le proprie differenze di
opinioni. In realtà è un personaggio molto devoto alla causa e alle
persone che la perseguono“.
Nell’universo di Rogue
One, secondo quanto descritto da Alan
Tudyk, si viene dunque a creare una forte sinergia fra
tutti i personaggi di questo universo “derivato”, in quanto
“credo che ognuno abbia la propria forma
di devozione all’interno di questo film, ogni personaggio
agisce sempre in relazione agli altri per uno dopo più grande. E’
qualcosa di diverso e interessante. In ultima analisi, sono tutti
dedicati al compimento della missione, si riuniscono da tutti
questi luoghi differenti e ciascuno con il
proprio background e all’interno di un unico luogo per
compiere un compito comune. Ognuno pensa ‘abbiamo
faticato insieme per fare qualcosa in questo posto e
allora facciamola!’. Quando diventa evidente che queste
persone risultano utili solo se stanno assieme, allora il
capitano Cassian Andor fa in modo di legarle
fra loro“.
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris
Weitz, Rogue One a Star Wars
Story è un film prequel ambientato negli anni
tra La Vendetta dei
Sith e Una Nuova Speranza.
L’uscita in Italia è prevista per il 14 dicembre 2016. Nel
cast del film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Riz
Ahmed, Diego Luna, Forest
Whitaker, Jiang Wen e Ben
Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III
e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star
Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella
storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno
sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco
di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
Tramite il proprio
account Vero il regista Zack
Snyder ha postato un interessante video raffigurante un
insolito trailer mashup che unisce il
suo Batman V Supermancon
l’universo di Star
WarsIl Risveglio della Forza
attraverso un montaggio divertente quanto realistico. Già in
precedenza Snyder aveva avuto modo di pubblicare alcune immagini
una serie di
foto mashup dedicate ad alcune visionarie connessioni tra i
personaggi provenienti dai due film, subito seguito dal
collega J.J.Abramsche
aveva reso pubblico un video nel quale
la Batmobile realizzata per la trilogia
dell’Uomo Pipistrello diretta da Christopher
Nolan compariva sullo sfondo assieme a
un Millennium Falcon.
https://youtu.be/lsZm9rNkJ9Y
Contemporaneamente alla
pubblicazione da parte di Zack
Snyder del trailer mashup nel
quale Batman V
Supermane Star
WarsIl Risveglio della
Forzasi legano fra loro attraverso
in ottimo lavoro di montaggio, Henry Cavill
ha postato sul proprio accountTwitterun
richiamo proprio al suddetto video intitolato Dark
Side Knight v Superjedi Down of the Alleance nel quale
sono dunque presenti moltissime immagini provenienti da entrambe le
pellicole. La novità è costituita dalla presenza di spade laser che
vengono messe a disposizione di entrambi i personaggi, oltre che
alcuni estratti che mostrano la Morte
Nera e anche degli X-Wings
.
La decisione da parte
di Zack Snyderdi
realizzare questo divertente trailer mashup nasce sicuramente dalla
voglia di attirare l’attenzione dei fan e soprattutto replicare una
delle attività grassroots più in voga nell’era di internet, ovvero
i fan-made trailer. Ci si augura che anche
altri registi possano seguire l’esempio di Snyder, chissà forse lo
stesso David
Ayer attraverso un’interessante interazione
fra Suicide
Squade il nuovo Rogue One A Star Wars
Story.
Zack Snyder,
esattamente come il
collega J.J.Abramsè un
grande appassionato degli universi da cui sono tratti i suoi film,
perciò sembra che il regista abbia voluto in parte rimediare alle
numerose critiche al malcontento generati dall’uscita
di Batman V
Supermanattraverso uno spirito
autoironico, giocando col materiale da lui stesso prodotto e
divertendosi a passare da un mondo narrativo all’altro senza troppi
pensieri.
Reduce dal grandissimo successo, di
critica e di pubblico, di Arrival (da noi a
Gennaio), Denis Villeneuve si sta adesso dedicando
a Blade Runner 2049, sequel del cult di
Ridley Scott e attualmente in produzione.
Il regista ha concesso un’intervista
alla rivista francese Allocine, a cui ha riferito che il suo scopo è
quello di differenziarsi il più possibile dall’originale di
Scott, pur seguendone le orme. A questo scopo è
importante infatti che ci siano volti nuovi nel film, e la scelta
di Ryan Gosling (The Nice Guys),
Lennie James (The Walking Dead) e
Jared Leto (Suicide Squad) contribuisce
sicuramente allo scopo. Tuttavia nel film comparirà anche
Harrison Ford, che riprende il ruolo leggendario
di Rick Deckard. Ebbene, secondo le dichiarazioni
di Villeneuve, Blade Runner 2049 non
rivelerà la vera natura del detectice: non sapremo con
certezza se Rick è un essere umano o no.
Stando alle congetture dei fan,
sulla base dell’aspettativa di vita dei Nexus 6
(quattro anni appena), Deckard dovrebbe essere in realtà un uomo,
ma la tecnologia potrebbe aver fatto dei progressi, e così Rick
potrebbe essere stato giovato da una tecnica diversa che gli
avrebbe concesso una innaturale lunga vita per un replicante,
ammesso che lo sia.
Nel cast del film figurano
Ryan Gosling, Harrison Ford, Robin Wright,
Ana de Armas, Sylvia Hoeks, Carla Juri, Mackenzie Davis, Barkhad
Abdi, Dave Bautista, David Dastmalchian, Lennie
James, Hiam Abbass e Jared
Leto.
La
sceneggiatura del sequel, ambientato diverse decadi dopo
l’originale pellicola del 1982, è affidata a Hampton
Francher e Michael Green e segue la
storia originale scritta da Francher e David
Peoples basata sul romanzo di Philip K.
DickIl Cacciatore di
Androidi.
Produttori esecutivi del film sono Frank Giustra e Tim
Gamble, CEO di Thunderbird Film. Lo stesso Ridley Scott
sarà produttore esecutivo della pellicola così come Bill
Carraro.
“Sono sempre stato attratto dai film
sci-fi con una forte impronta visiva in grado di trasportare lo
spettatore in dei mondi paralleli unici e il primo Blade Runner è
senza dubbio il miglior film del genere di tutti i
tempi– commentaDenis
Villeneuve, regista della
pellicola, che aggiunge – Ridley Scott è stato geniale nel fondere
lo sci-fi col noir per creare un viaggio irripetibile nella
condizione umana. Il nuovo Blade Runner segue la pellicola
originale qualche decade dopo“.
Cinque andate, una da trovare. È
questo il conto delle Gemme dell’Infinito che
mancano all’appello nell’Universo Cinematografico Marvel. Ma dove può
nascondersi la Gemma mancante, quella
dell’Anima?
Ecco delle ipotesi su dove si
nasconde l’ultima Gemma dell’Infinito
Su Ego
Kevin
Feige ha dichiarato che entro la Fase tre, prima di
Infinity
War, sapremo dove si trovano tutte le
Gemme. E se quella mancante fosse il motore da cui
deriva il potere di Ego il Pianeta Vivente? James
Gunn potrebbe rivelarci qualche sorpresa.
Dove sono i Gladiatori
Nonostante le tante dichiarazioni e i tanti dettagli che
conosciamo di Thor
Ragnarok, intorno al film c’è anche tanto mistero che,
legato soprattutto alle sue intersezioni con Planet
Hulk, potrebbe regalare qualche sorpresa nell’arena dove,
sappiamo, Hulk e Thor si
scontreranno contro i gladiatori più potenti dell’universo.
Con Hela
Thor
Ragnarok è il film che ha più probabilità in assoluto
di mostrarci la sesta Gemma. E se questa fosse
nelle mani della potentissima Hela, villain contro cui si scontrerà
il Dio del Tuono nel film?
Wakanda
Perché no? Ogni
Gemma potrebbe essere custodita in un film/presso
un personaggio diverso, e così anche T’Challa potrebbe avere
il
Attilan
La residenza degli
Inumani poteva essere un’interessante collocazione per la
Gemma dell’Anima. Peccato che l’appartenenza di
questi personaggi alla tv (è stata annunciata ufficialmente la
serie in coproduzione con la ABC) ne esclude quasi
completamente il coinvolgimento nel MCU.
Atlantis
L’Easter Egg di
Namor presente in
Iron Man 2 non si è mai trasformato concretamente,
nemmeno nel rumor di un film sul Sub-Mariner. Resta però un bel
personaggio con molto potenziale, che potrebbe essere coinvolto e
chiamato in causa per una ragione importante. Si tratta comunque di
un’altra soluzione improbabile.
Mephisto
Anche se è stato
nominato nella serie Agents of SHIELD, speriamo
che il personaggio possa far parte del Marvel Cinematic
Universe. E perché non dargli un ruolo di tutto
rispetto, dal momento che Strange ha introdotto magia e misticismo
nello stesso?
La Dimensione Oscura
Strange ha evitato la sua “espansione”
alla fine del suo film, ma è indubbio che l’immortalità di
Dormammu, all’interno di questa Dimensione, possa
avere a che fare con i poteri della Gemma
dell’Anima. Che ne pensate?
Kamar-Taj
L’Universo di Doctor Strange si sposa alla perfezione a
custodire oggetti magici e manufatti antichi. E se la Gemma
del Tempo può giacere nascosta e al sicuro a Kamar-Taj,
perché non può farlo anche la Gemma
dell’Anima?
Nelle mani di Thanos
Alla fine di Age of Ultron, Thanos decide
di occuparsi da solo della ricerca delle
Gamme dell’Infinito. Mentre i Vendicatori erano intenti a litigare tra
loro, il Titano Pazzo potrebbe aver già cominciato la sua
caccia!
Nascosta da Tony Stark
La
Gemma potrebbe venir fuori anche in un contesto
meno magico/mistico, magari in Spider-Man
Homecoming. E se Tony, memore dei suoi errori e delle
sue colpe con la creazione di Ultron, avesse messo
le mani sulla Gemma dell’Anima e l’avesse tenuta
nascosta?
Alla Oscorp
Se la
Gemma può venir fuori in Spider-Man
Homecoming, allora è plausibile che sia nascosta alla
Oscorp, azienda che conosciamo bene e che potrebbe
nascondere numerosi segreti che aspettano solo di essere scoperti
dal buon Peter Parker.
Cancerverse
Cancerverse può essere un ottimo posto
per nascondere la Gemma. Se la Marvel, come sembra,
deciderà di allargare gli orizzonti, allora questo potrebbe essere
il posto giusto. Qui potrebbero essere chiamati in ballo anche
altri personaggi come Adam Warlock e Richard
Rider.
A Casa Quill, sulla Terra
Sappiamo che in Guardiani
della Galassia Vol 2 gli eroi passeranno anche dalla
Terra. E se è plausibile che Ego il Pianeta Vivente, che si è detto
essere il padre di Peter Quill, può avere la
Gemma, allora può averla messa al sicuro anche
sulla Terra, magari incastonata sull’anello di fidanzamento della
mamma di Peter. Che ne pensate?
Con Howard il Papero
James
Gunn ha una spiegazione per ogni cosa che fa, e quindi,
per quanto possa sembrare improbabile anche questa collocazione, il
regista potrebbe aver scelto Howard come protagonista della scena
post credits di
GotG per un motivo specifico. Oppure lo ha fatto solo
perché è fan di Howard!
Alla fine di Avengers Age
of Ultron abbiamo visto, nella scena mid-credits, che
Thanos impugna il Guanto dell’Infinito privo di
Gemme e decide di occuparsi lui della ricerca delle stesse.
Secondo le nostre recenti scoperte,
la Gemma dello Spazio, il
Tesseract, è ad Asgard; la Gemma della
Mente si trova sulla fronte di Vision (e
da essa derivano i poteri di Scarlet Witch nel
MCU); la Gemma della
Realtà, l’Aether, si trova dal
Collezionista; la Gemma del
Potere è custodita dalla Nova Corp;
infine la Gemma del Tempo è nel cuore dell’Occhio
di Agamotto, sulla Terra, custodita da Doctor Strange.
Avengers Infinity
War promette di essere il film Marvel più grande di
sempre… fino a che non ce ne sarà un altro anche più imponente.
Quale potrebbe essere la sfida per i Vendicatori dopo che avranno
affrontato Thanos?
Ecco 15 villain che potrebbero
venire dopo Avengers Infinity War
[nggallery id=3034]
Di Infinity War si
sa che Thanos sarà il villain, cosa che ci è stata anticipata
addirittura nel 2012, con la scena post-credits di The
Avengers.
Ma dopo aver sconfitto (perché non
sappiamo a che prezzo ma sappiamo che i Vendicatori alla fine
trionferanno) il Titano Pazzo, le possibilità per la
Marvel sono molteplici. Si
potrebbe procedere cambiando rotta e optando per storie più
concentrate sui personaggi, alla Guardiani della Galassia
per esempio, oppure continuare sulla via tracciata dell’action a
tutti i costi e scegliere altri formidabili nemici dal vastissimo
ventaglio di possibilità che offrono i fumetti Marvel.
Avengers Infinity
War arriverà al cinema il 4 Maggio 2018.
Christopher Markus e Stephen McFeely si
occuperanno della sceneggiatura del film, mentre la regia è
affidata a Anthony e Joe
Russo.
Che a Michael Bay
piacciano le esplosioni cinematografiche non è un segreto, ma a
quanto pare il regista di Transformers L’Ultimo
Cavaliere adora anche quelle reali. Parlando a
Slashfilm, il regista ha raccontato di come durante la
produzione del suo ultimi film, Transformers L’Ultimo
Cavaliere appunto, ha “rotto” i computer della
Industrial Light & Magic, che si occupa degli
elaborati effetti visivi del film. A quanto pare però non si tratta
di un caso isolato…
“Finiamo sempre per rompere i
computer della Industrial Light & Magic. La ILM ha creato il
modello più pesante a cui abbia mai lavorato, hanno dovuto chiudere
l’azienda per un weekend perché i computer saltavano (…) Dipende
dal peso dei modelli. Sono modelli densissimi, con così tanti
pixel. Per esempio, un modello pesante è quello di un edificio che
crolla. Devono costruire un vero edificio, realistico, con i vetri
che riflettono… ogni vetro viene gestito da una parte del software.
E se si muovono, cadendo… i computer si impallano. In questo film
avremo modelli ancora più pesanti, ma i loro computer sono ogni
anno più veloci. La ILM ve lo può spiegare molto meglio di me.
Sostanzialmente devono scollegare tutti i computer per poter
gestire i modelli, perché sono troppo densi. Non possono gestirli
in altra maniera. Normalmente ci vorrebbero dei mesi per farlo, ma
chiudendo l’azienda per un weekend e concentrando la potenza di
tutti i computer possono farlo in un weekend. Anche con questo film
romperemo sicuramente qualche computer.”
La storia ruoterà intorno a
Optimus Prime che scopre che è stato lui la causa della distruzione
di Cybertron. Per riportare ilpianeta in vita, avrà bisogno diun
misterioso artefatto, qualcosa che avrà a che fare con Merlino, il
mago di Re Artù.
Il sito aggiunge che Merlino ha
ricevuto i suoi poteri magici proprio da un Transformers e in
qualche modo l’artefatto in questione è legato a questa cosa. Anche
se non ci sono ulteriori dettagli, sembra quasi scontato che il
misterioso artefatto sia Excalibur, la prodigiosa spada di
Artù.
Per quanto riguarda invece i
personaggi, Bumblebee è ora il leader degli Autobot che fanno base
nelle Badlandsin South Dakota.
Anche i Dinobots torneranno insieme
a quelli che il sito chiama mini-dinobots. Conosceremo anche
The
Creator, un nuovo Transformers inglese, Cogman che diventa una
Aston Martin e Squeaks che invece è una Vespa. Megatron intanto
sarà di nuovo un jet fighter.
Mark Wahlberg torna
ad interpretare Cade Yeager e sarà affiancato da Isabela
Monernei panni di Izabella, protagonista femminile, e da
Jerrod Carmicheal, in un ruolo non specificato. Si
unisce al cast Laura
Haddock.
Transformers l’Ultimo
Cavaliere uscirà nelle sale americane il 23 giugno
2017 e dovrà competere con Wonder Woman
della Warner Bros.
Transformers l’Ultimo Cavaliere sarà
diretto ancora una volta da Michael Bay su una
sceneggiatura di Art Marcum, Matt
Holloway (Iron Man) e
Ken Nolan (Black Hawk
Down).
Arriverà il prossimo 2 febbraio al
cinema Smetto Quando Voglio Masterclass, il sequel
di Smetto Quando Voglio, del 2014 diretto da
Sydney Sibilia, che vede tornare la mitica
banda di ricercatori spacciatori e produttori di metanfetamina.
Repubblica.it ha diffuso in esclusiva il primo
trailer.
Smetto Quando Voglio
Masterclass: il trailer del film
A seguire la sinossi ufficiale del
film e il poster:
La banda dei ricercatori è
tornata. Anzi, non è mai andata via. Se per sopravvivere Pietro
Zinni e i suoi colleghi avevano lavorato alla creazione di una
straordinaria droga legale diventando poi dei criminali, adesso è
proprio la legge ad aver bisogno di loro. Sarà infatti l’ispettore
Paola Coletti a chiedere al detenuto Zinni di rimettere su la
banda, creando una task force al suo servizio che entri in azione e
fermi il dilagare delle smart drugs. Agire nell’ombra per ottenere
la fedina penale pulita: questo è il patto. Il neurobiologo, il
chimico, l’economista, l’archeologo, l’antropologo e i latinisti si
ritroveranno loro malgrado dall’altra parte della barricata, ma per
portare a termine questa nuova missione dovranno rinforzarsi,
riportando in Italia nuove reclute tra i tanti “cervelli in fuga”
scappati all’estero. La banda criminale più colta di sempre si
troverà ad affrontare molteplici imprevisti e nemici sempre più
cattivi tra incidenti, inseguimenti, esplosioni, assalti e
rocambolesche situazioni come al solito…
“stupefacenti”.
Tornano nel film alla regia
Sibilia e nel cast Edoardo Leo, Valerio
Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo
Lavia,Pietro Sermonti,Neri
Marcorè e Valeria Solarino.
Il film è il secondo capitolo di
quella che sarà una trilogia. “La mia generazione è cresciuta
guardando saghe cinematografiche e mi divertiva molto immaginare
cosa sarebbe successo immergendo la commedia all’italiana, nella
sua accezione più classica, in una trilogia” ha dichiarato
Sibilia.
Dopo il teaser di Spider-Man
Homecoming, ecco il secondo trailer italiano di
Cinquanta Sfumature di Nero, con tutt’altri toni e
personaggi. La Universal Pictures International Italy che ha
diffuso il video, annuncia che il film con Dakota
Johnson e Jamie Dornan arriverà in sala
il 9 febbraio 2017, in prossimità della festa di San
Valentino.
Cinquanta Sfumature di
Nero: secondo trailer italiano
Di seguito le immagini dal set del
film:
[nggallery id=2522]
Cinquanta Sfumature di
Nero arriverà nel febbraio del 2017, mentre la chiusura
della trilogia, Cinquanta Sfumature di Rosso, è
programmata per il 2018.
Il film però vedrà una squadra
creativa completamente cambiata, visto che Sam
Taylor-Johnson, regista, e Kelly Marcel,
sceneggiatrice, si sono tirate indietro. Il loro posto è stato
preso da James Foley, che ha diretto 12 episodi di
House of Cards, e da Niall
Leonard, marito della James, autrice dei romanzi, che è
invece stato incaricato di scrivere entrambi i film.
Nel film torneranno Dakota Johnson (Anastasia Steele),
Jamie Dornan (Christian Grey),
Eloise Mumford (Kate), Rita Ora
(Mia Grey), Max Martini (Taylor), Luke
Grimes (Elliot Grey) e Victor Rasuk (José
Rodriguez). Si aggiungono al cast anche Kim
Basinger (Elena Lincoln), Eric Johnson
(Jack Hyde), Tyler Hoechlin (Boyce Fox) e
Bella Heathcote (Leila Williams).
Di seguito la trama del romanzo:
Mentre Christian combatte con i suoi demoni interiori, Anastasia
deve scontrarsi con la rabbia e l’invidia delle donne che sono
venute prima di lei.
Dicembre, tempo di pandori, di
lucine, di Natale e di classifiche. Oggi vi riproponiamo la
classifica – top 25 – dei migliori film dell’anno secondo il
prestigioso IndieWire.
Ecco la TOP 25 per il 2016
[nggallery id=3033]
Molti dei titoli in classifica hanno
già conquistato dei riconoscimenti importanti, ancora prima che la
vera e propria stagione dei premi entri nel vivo. Ad esempio,
Moonlight ha conquistato i Gotham Awards, oppure
La la Land ha vinto nella categoria principale dei
New York Film Critics 2016. Ancora Manchester By The
Sea è stato eletto miglior film dell’anno dai National
Board of Review.
Inoltre molti dei titoli che sono
stati inseriti in classifica non sono stati ancora distribuiti
nelle sale italiane. Basti pensare al già citato La la
Land, presentato a Venezia, vincitore del Toronto Film
Festival e principale concorrente per gli Oscar, che arriverà da
noi soltanto a partire da gennaio 2017.
Che ve ne pare? Quali dei titoli in
classifica non ancora distribuiti in Italia volete maggiormente
vedere?
Si è concluso da qualche giorno il
primo ciclo di appuntamenti per il Harry Potter Film
Concert Series. Questa prima tappa ha portato il mondo
magico di Hogwarts direttamente sullo schermo
dell’Auditorium della Conciliazione in anteprima
nazionale, a Roma, con la proiezione del primo episodio della saga:
Harry Potter e la Pietra Filosofale . Le
proiezioni a Roma, del 2 – 3 e 4 dicembre, hanno anticipato le date
di Milano previste per Febbraio e Aprile 2017.
84 elementi
d’Orchestra guidati dal Direttore californiano Justin Freer a eseguire dal vivo le
musiche del cinque volte premio Oscar John
Williams, live, mentre le immagini venivano normalmente
proiettate sullo schermo. Un coinvolgimento così forte da parte
dello spettatore per le note di Williams che sono
divenute quasi lo spettacolo principale, rispetto al film
stesso.
Harry Potter, il cine-concerto: la
magia della musica
Il confine tra il presiedere a un
concerto e la proiezione di un film – in questi casi – è sottile.
Tanto che la visione è stata supportata dai sottotitoli, che hanno
aiutato a seguire i dialoghi nei momenti di maggiore enfasi, quando
la musica dal vivo sovrastava ogni cosa, come nel caso della scena
degli Scacchi dei Maghi o dello scontro finale con
Voldemort e il professor Raptor:
è qui che avviene la magia vera e propria, poiché la bravura dei
maestri diventa colonna portante dell’evento per la gioia delle
orecchie dei presenti. La forza degli strumenti e della musica è
riuscita a rinnovare l’interesse in un film che, visto milioni di
volte dai fan accorsi all’evento, poteva anche risultare noioso.
Proprio sul finale, infatti, quando incalza l’Hedwig’s Theme, i veri appassionati restano
incantati dalle note, dalle dita veloci sugli strumenti, dallo
spettacolo dal vivo, il vero evento.
Oltre 4 minuti di
applausi per i veri protagonisti della serata, terminata poi fuori
dall’enorme sala con un simpatico siparietto da parte di due
Cosplayer che hanno interpretato un duello magico
tra Harry e Draco Malfoy. Grande
successo e tutto esaurito dunque per i 3
appuntamenti che si sono susseguiti nel passato fine settimana, con
la promessa che lo spettacolo venga ripetuto a Milano e negli anni
a venire con gli altri episodi della saga.
La Lucky Red ha
diffuso l’elenco delle ultime acquisizioni per la distribuzione
italiana. Sempre mantenendo alta la qualità dei film proposti, la
Lucky Red porterà al cinema numerose pellicole,
alcune tra le più attese dell’anno che sta per arrivare.
Ecco il listino Lucky
Red
IL NUOVO FILM di WOODY ALLEN
Con un titolo e una trama ancora da svelare, l’infaticabile maestro
newyorkese dirige, nei panni dei protagonisti, il premio Oscar Kate
Winslet e il poliedrico Justin Timberlake.
ELLE di Paul Verhoeven
Il film più applaudito dalla critica al Festival
di Cannes, con protagonista una superba Isabelle Hupper. In
corsa per la Francia per l’Oscar 2017 come Miglior Film
Straniero.
ANGEL HAS FALLEN
Terzo capitolo della saga Attacco al Potere, torna Gerard Butler
nei panni dell’agente dei servizi segreti Mike Banning, pronto a
difendere il Presidente degli Stati Uniti (interpretato stavolta da
Morgan Freeman) e l’Air Force One.
MOONLIGHT di Barry Jenkis
Dai produttori di 12 anni schiavo e Selma, il film che ha scaldato
la platea del Festival di Toronto e ha aperto la Festa del cinema
di Roma. Un vero e proprio caso al Box Office americano, che si
candida ad essere uno dei protagonisti della corsa agli Oscar di
quest’anno.
I, TONYA di Craig Gillepsie
L’incredibile storia vera della pattinatrice Tonya Harding,
interpretata da Margot Robbie, che dopo essere stata diretta da
Martin Scorsese in The Wolf of Wall Street, ha
conquistato le platee di tutto il mondo con il ruolo da
protagonista in Suicide Squad.
DEN OF THIEVES di Christian
Gudegast
L’autore di Attacco al potere 2 e Speed racer porta in scena una
storia ricca di colpi di scena: una gang di rapinatori capitanata
da Gerard Butler alle prese con un elaborato piano per svaligiare
una banca inaccessibile. Niente però sarà come sembra.
MAZINGA Z
Tratto dal manga del Maestro Go Nagai, il nuovo film, prodotto
dalla Toei Animation (Capitan Harlock, Dragon Ball), racconta le
origini del robot che ha entusiasmato più di una generazione.
BORG vs McENROE di Janus Mets
Pedersen
Sverrir Gudnason e Shia Labeouf sono Bjorn Borg e John McErnoe, due
dei più grandi tennisti di sempre. Ambientato tra gli anni’70 e
’80, una delle più grandi rivalità della storia dello sport,
culminata nella mitica finale di Wimbledon del 1980, per molti la
più avvincente mai disputata.
Sony Pictures Entertainment ha diffuso
il primissimo teaser trailer di Spider-Man
Homecoming in cui vediamo Happy Hogan e Spider-Man
“spiccare il volo” con le sue ali di ragnatela!
Diretto da Jon
Watts, Spider-Man
Homecoming vedrà protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle. Al
cast si aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
Basato sull’omonimo romanzo di
Ransom
Riggs, arriva in sala Miss Peregrine – La casa
dei ragazzi speciali, nuova opera cinematografica di
Tim Burton che trova nei bambini particolari della
storia originale un habitat perfetto che si sposa alla
perfezione con il suo immaginario visivo, macabro e giocoso.
Jake si sente sempre fuori posto,
tranne che quando è con suo nonno, un ex avventuriero e eroe di
guerra che gli ha sempre raccontati storie fantastiche di
personaggi magici. Quando il povero nonno viene uccise in
circostanze misteriose, Jake scopre che la sue sensazioni, le sue
emozioni, sono condivise da altri, bambini speciali di un’altra
epoca.
Scheletrini, teneri freak, mostri
mangia-occhi, magie e giovani eroi
Scheletrini, teneri freak, mostri
mangia-occhi, magie e giovani eroi, gli elementi per parlare di
“un film di Tim Burton” ci sono tutti e
il regista di Edward mani di forbice non delude
affatto. L’impianto visivo di Miss Peregrine è il
perfetto connubio tra i macabri toni burtoniani dei primi anni
dell’autore e la “deriva” estetizzante del suo ultimo contestato
periodo. Complici scenografia e costumi (firmati da Coleen Atwood),
Burton realizza un mondo, all’interno della casa, completamente
coerente con le sue stranezze, perfettamente intonato al piccolo
circo dei freak protagonista. E dentro a tutto questo apparire, il
regista inserisce l’incredibile tenerezza, l’amore appassionato che
nutre per questi bambini speciali, strambi e emarginati. Hanno
tutti dei super-poteri (invisibilità, manipolazione del fuoco,
superforza), ma in un mondo dove chiunque abbia un’abilità decide
di usarla per il bene o per il male, loro si limitano a essere
quello che sono, bambini, normalissimi nella loro peculiarità.
Giocano, si fanno i dispetti e si spaventano quando un uomo cattivo
bussa alla loro porta. Costude e protettrice di questi bambini è la
Miss Peregrine del titolo, Eva
Green, che insieme a bellezza e carisma impersona alla
perfezione la fierezza di una leonessa che vuole a ogni costo
difendere i suoi cuccioli.
Tim Burton,
bambino speciale, raccontaMiss
Peregrine – La casa dei ragazzi speciali
Tutta la tenerezza che Burton ha
sempre dedicato ai suoi personaggi originali, la infonde in questi
piccoli freak conferendo a Miss Peregrine una
profondità toccante e dolce. Peccato che la rappresentazione dei
piccoli protagonisti non sia ricambiata da un impianto narrativo
ugualmente solido. La sceneggiatura di Jane
Goldman non riesce a dare coerenza al racconto,
arrampicandosi e scivolando tra anelli temporali, passato, presente
e trasformazioni magiche e mostruose e lasciando il regista in
balia di se stesso mentre prova a costruire una storia coerente non
attraverso i mezzi della narrazione ma attraverso quelli della
spettacolarizzazione.
Miss Peregrine la Casa dei
Bambini Speciali ci consente, di nuovo, di
affacciarci nella mente visionaria di Tim Burton,
nella sua forma più romantica e genuina ma allo stesso tempo ci
pone davanti ai limiti di un’avventura prima di coerenza
narrativa.
Nell’immaginario comune, la fine
del mondo è quel momento esatto in cui tutto scomparirà. Succederà
per lo scoppio del sole, per un nuovo meteorite in caduta libera
dal cielo, per l’innalzamento dei mari e degli oceani dovuto al
surriscaldamento globale. Tenendo però la fantasia a freno,
restando umani con i piedi saldi sul terreno, la fine del mondo è
più verosimilmente un dramma personale, una malattia terminale,
un’occasione mancata, del tempo perduto, perché ognuno di noi è un
mondo a se stante. Anche Louis è un pianeta a se stante, staccatosi
dalla sua orbita familiare per scappare lontano da quei volti che
non hanno mai compreso il suo essere, che non hanno mai ascoltato
ciò che aveva da dire; lontano da quelle voci che non sono mai
partite a cercarlo, quei pensieri che non si sono mai chiesti
perché ogni cartolina non avesse più di tre, quattro parole scelte
quasi a caso dal manuale delle frasi fatte.
Essere figli, come prima
essere genitori, fratelli maggiori, è tutt’altro, è più che sedersi
a un tavolo la domenica per divorare un piatto nel silenzio più
assordante, o ancor peggio fra le urla più laceranti. Urla di chi
ha un impellente bisogno di non dire niente e allo stesso tempo non
vuole far comunicare neanche gli altri, anche se non ci si vede da
dodici infiniti anni. Anni che ci hanno fatto diventare adulti, che
ci hanno portato dei figli, dei nipoti, delle rughe profonde, ma
che in sostanza hanno lasciato la medesima polvere sui mobili, lo
stesso odore di bruciato in cucina, l’identico sguardo chiuso su
noi stessi.
Se in Mommy si
giocava con il formato dell’immagine, con i protagonisti in cerca
di un loro spazio rinchiusi in un piccolo quadrato, in È
solo la fine del mondo si incastra ogni viso in una serie
infinita di primi piani soffocanti, asfissianti, che non permettono
di guardare oltre i lineamenti di ognuno. Perché il contesto è
un’isola che non c’è, è un sogno dopo il risveglio, è terra
bruciata, e guai a credere al contrario, a pensare a Suzanne,
Antoine, Catherine come a personaggi reali in un luogo reale.
È solo la fine del
mondo – la recensione
Nonostante i suoi pochi anni,
appena 27, Xavier Dolan è già oltre ogni meccanica
di cinema, di messa in scena, di recitazione; tutto ciò che tocca e
fa è pensiero, astrazione, utopia, eppure è universale. Perché in
ogni famiglia infelice esiste una Suzanne, una sorella minore
ribelle che ha poco spazio di manovra e può solo combattere
ringhiando, una Catherine, una madre amorevole e attenta
schiacciata da un matrimonio opprimente, un Antoine, un fratello
maggiore egoista che si sente tradito dagli altri perché non ha mai
fatto nulla per se stesso.
In ogni famiglia infelice esiste
anche un Louis, un’anima perennemente in fuga, perché
l’incomunicabilità dei sentimenti è il peggior male del nostro
secolo. Un dolore talmente radicato nel nostro essere contemporanei
che in fin dei conti qualsiasi altra malattia incurabile può
sembrare infinitamente più compassionevole, in grado di farci
sorridere un attimo prima della nostra personale fine del mondo,
della nostra liberazione, del nostro volo finale, all’interno di
una gabbia dai vetri di cemento.
È solo la fine del
mondo si trasforma così in esperienza viscerale e
impalpabile, soggettiva e inspiegabile, isterica e sovrumana.
Un’opera da vedere con i propri occhi, sentire con la propria
pelle, comprendere con il proprio pensiero, andando oltre la
barriera del meta-cinema e dubitando di ogni singola parola detta
da
Marion Cotillard,
Vincent Cassel, Gaspard Ulliel, Léa
Seydoux e Nathalie Baye: è ai loro
occhi, guidati dal loro inarrivabile talento, che dovete
credere.
I film al cinema di
oggi 7 dicembre ci proiettano nell’atmosfera natalizia a buon
diritto, dal momento che dagli Usa ma anche da casa nostra
cominciano ad arrivare i titoli a sfondo festivo che riempiranno le
sale durante le prossime vacanze. Ma non solo. Oggi arrivano anche
alcuni film per gli amanti dell’horror e altri per chi ama il
cinema di nicchia, come gli imperdibili Captain
Fantastic e È solo la fine del mondo.
Ecco i Film al
Cinema del 7 dicembre
Robinù di
Michele Santoro: «Tu queste cose le devi fare ora.
Perché così, se vai in galera per vent’anni, esci e hai tutta la
vita davanti». E’ questa la concezione del mondo di quei soldati
bambino che a 15 anni imparano a sparare, a 20 sono killer
consumati e a 30 spesso non ci arrivano nemmeno… A Napoli, negli
ultimi due anni, bande di adolescenti si combattono, a colpi di
kalashnikov, in una guerra dimenticata che è arrivata a contare
oltre 60 morti. La chiamano “paranza dei bambini”: giovani ribelli
che sono riusciti a imporre una nuova legge di camorra per il
controllo del mercato della droga. Una paranza che da Forcella si
insinua nei Decumani, e scende giù fino ai Tribunali e a Porta
Capuana: il ventre molle di Napoli, la periferia nel centro, tra
turisti che di giorno riempiono le strade e gente che di notte si
rintana nei bassi trasformati in nuove piazze di spaccio, il vero
carburante capace di far girare a mille il motore della
mattanza.
Captain Fantastic di
Matt Ross: Ben vive con la moglie e i sei figli,
isolato dal mondo nelle foreste del Pacifico nord-occidentale.
Cerca di crescere i suoi figli nel migliore dei modi, infondendo in
essi una connessione primordiale con la natura. Quando una tragedia
colpisce la famiglia, Ben è costretto suo malgrado a lasciare la
vita che si era creato, per affrontare il mondo reale, fatto di
pericoli ed emozioni che i suoi figli non conoscono.
La festa prima delle
feste di Josh Gordon, Will Speck: Quando
un amministratore delegato cerca di chiudere la filialegestita dal
fratello scapestrato, quest’ultimo, insieme al direttore del suo
reparto tecnico, decide di radunare i colleghi ed organizzare
un’epica festa di Natale nel tentativo di fare colpo su un
potenziale cliente, e concludere così una vendita che potrebbe
salvare i loro posti di lavoro.
Non c’è più
religione di Luca Miniero: Una piccola
isola del Mediterraneo e un presepe vivente da realizzare come ogni
anno per celebrare il Natale. Purtroppo quest’anno il Gesù Bambino
titolare è cresciuto: ha barba e brufoli da adolescente e nella
culla non ci sta proprio. A Porto Buio però non nascono più bambini
da un pezzo ma bisogna trovarne un altro a tutti i costi: la
tradizione del presepe è infatti l’unica “resistenza per non
scomparire”. Il sindaco Cecco, fresco di nomina, vorrebbe chiederne
uno in prestito ai tunisini che vivono sull’isola: peccato che fra
le due comunità non corra buon sangue. Ad aiutarlo nell’impresa due
amici di vecchia data: Bilal, al secolo Marietto, italiano
convertito all’Islam e guida dei tunisini, e Suor Marta, che non ne
vuole sapere di “profanare” la culla di Gesù. I tre si ritroveranno
uno contro l’altro, usando la scusa della religione per saldare i
conti con il proprio passato. Un lama al posto del bue, un Gesù
musulmano e un ramadan cristiano, una chiesa divisa in due e una
madonna buddista: un presepe vivente così non si vedeva da 2000
anni nella piccola isola di Porto Buio.
Shut In di
Farren Blackburn: Naomi Watts veste i panni di una
psicologa infantile. La donna vive e lavora senza mai allontanarsi
dalla sua casa, dove riceve a domicilio i suoi pazienti e
soprattutto si occupa del figliastro diciottenne Stephen, ridotto
in stato vegetativo dall’incidente stradale in cui è morto il
marito Richard. Quando resta coinvolta nella misteriosa sparizione
di uno dei suoi pazienti, il piccolo Tom, Mary comincia tuttavia a
essere perseguitata da strani eventi che condurranno a
un’agghiacciante scoperta che lascerà tutti col fiato sospeso.
È solo la fine del mondo di
Xavier Dolan: Louis, giovane scrittore che da
tempo ha lasciato la sua casa di origine per vivere a pieno la
propria vita, torna a trovare la sua famiglia con una brutta
notizia. Ad accoglierlo il grande amore di sua madre e dei suoi
fratelli, ma anche le dinamiche nevrotiche che lo avevano
allontanato dodici anni prima.
Babbo Bastardo 2 di
Mark Waters: Il premio Oscar Billy Bob Thornton
ritorna sul grande schermo in Babbo Bastardo 2 nei panni
dell’anti-eroe più amato di tutti, Willie Soke. Alimentato da
whiskey a buon mercato, avidità e odio, Willie fa squadra ancora
una volta con il suo piccolo aiutante arrabbiato, Marcus, per
svaligiare un ente di beneficenza di Chicago alla vigilia di
Natale. Non può mancare anche “il ragazzino” – il paffuto e
“speciale” Thurman Merman: un raggio di sole di oltre 110 kg,
riuscito a tirar fuori frammenti di umanità da Willie. Problemi di
famiglia sorgono quando alla banda si unisce Sunny Soke, madre di
Willie, interpretata da Kathy Bates. Super maschiaccio e
ultra-carogna, Sunny alza le ambizioni della banda, abbassando allo
stesso tempo gli standard del buon criminale! Willie impazzisce
dalla lussuria dopo aver incontrato la sinuosa e compassata Diane,
interpretata da Christina Hendricks, direttore dell’ente di
beneficienza dal cuore d’oro ma dalla libido d’acciaio.
Una vita da gatto di
Barry Sonnenfeld: Tom Brand è un miliardario di
grande successo ma il suo stile di vita lo ha allontanato
totalmente da sua moglie Lara e da sua figlia Rebecca. Intento a
recuperare il rapporto con la figlia, Tom decide di regalarle per
il suo compleanno il gattino che desidera da molto tempo. Sulla
strada verso casa, Tom è coinvolto in un terribile incidente e
quando riprende conoscenza scopre di essere intrappolato nel corpo
del gatto appena acquistato. Adottato dalla sua stessa famiglia,
sperimenterà una nuova prospettiva di vita all’interno di casa
sua.
Dopo essere stato il candidato
ufficiale italiano per il miglior film straniero agli Oscar 2017,
Fuocoammare di Gianfranco Rosi è
stato ora selezionato dall’Academy per entrare a far parte della shortlist
dei documentari che si contenderanno l’ingresso in cinquina. Certo,
di fronte a titoli fortissimi come OJ: Made in
America (vincitore del Sundance), sembra
che non ci sia speranza, ma il film di Rosi, premiato a Berlino e
sponsorizzato da Meryl Streep potrebbe regalarci
sorprese e soddisfazioni.
Ecco l’elenco dei titoli in lizza
per la nomination a migliore documentario per gli Oscar
2017:
Fuocoammare; O.J.: Made in
America; Cameraperson; Command and Control; The Eagle Huntress;
Gleason; Hooligan Sparrow; I Am Not Your Negro; The Ivory Game;
Life, Animated; 13th; Tower; Weiner; The Witness; Zero
Days.
Riuscirà Gianfranco Rosi a
spuntarla?
Oscar 2017: Gianfranco Rosi commenta la proposta di
Fuocoammare
Presentato a
Toronto in anteprima mondiale e poi al Torino
Film Festival 2016 (dove ha vinto il Premio
Scuola Holden per la miglior sceneggiatura), Lady
Macbeth arriverà nelle nostre sale nel 2017 distribuito da
Teodora.
Ecco il primo trailer di
Lady Macbeth
A differenza di quello che si può
immaginare dal titolo, Lady Macbeth non è un
adattamento da Shakespeare, ma è una pellicola basata su un
racconto di Nikolaj Leskov (“Lady Macbeth
del Distretto di Mcensk”) che Šostakovič,
nel 1934, trasformò in una celebre opera.
Nel film seguiamo le vicende di
Katherine (Florence Pugh), una diciassettenne che,
nella campagna inglese del 1865, è costretta a un matrimonio senza
amore con un uomo di mezza età. Soffocata dalle rigide norme
sociali dell’epoca, inizia una relazione clandestina con un giovane
operaio alle dipendenze del marito, ma l’ossessione amorosa la
spingerà in una spirale di violenza dalle conseguenze
sconvolgenti.
Il film verrà presto presentato al
Sundance 2017 e segna l’esordio alla regia del britannico William Oldroyd, per lungo direttore
dello Young Vic di Londra, uno dei più importanti
teatri della capitale inglese.
La 20th
Century Fox Italia ha diffuso un contenuto promozionale di
Assassin’s
Creed che ci accompagna alla scoperta
dell’Animus, il macchinario che consente a Callum
Lynch di viaggiare nel tempo e mettersi in contatto con il
suo antenato Assassino Aguilar.
Le riprese del film sono iniziate
ad agosto 2015 e si sono svolte a Londra, a Malta e in Spagna. Si
sono poi ufficialmente concluse a gennaio 2016.
Assassin’s
Creed, prodotto e distribuito dalla È, uscirà in
America il 21 dicembre 2016. Nelle sale italiane
invece arriverà il 5 gennaio 2017. Di seguito
la prima trama:
Callum Lynch (Michael
Fassbender) scopre di essere un discendente di una
società segreta di assassini dopo aver sbloccato memorie genetiche
che gli permettono di rivivere le avventure del suo antenato,
Aguilar, nella Spagna del 15esimo secolo. Dopo aver acquisito una
conoscenza e delle abilità incredibili, decide di attaccare gli
oppressivi Cavalieri Templari ai giorni nostri.
Ecco una nuova clip da
Rogue One a Star
Wars Story in cui vediamo fronteggiarsi Galen Erso e
il Direttore Orson Krennic, interpretati rispettivamente da
Mads Mikkelsen e Ben
Mendelsohn.
Nuova clip di Rogue One
https://www.youtube.com/watch?v=OTZL286S6fg
Rogue One a Star Wars Story: ecco il
rating
Via StarWarsNews.net, sappiamo che Rogue
One a Star Wars Story sarà PG-13, ovvero vietato ai minori
di 13 non accompagnati a causa di “violente scene di esplosioni e
combattimenti”.
Diretto da Gareth
Edwards su una sceneggiatura di Gary
Whitta e Chris Weitz, Rogue One a
Star Wars Story è un film prequel ambientato negli anni
tra La Vendetta dei Sith e Una Nuova
Speranza. L’uscita in Italia è prevista per il 14
dicembre 2016. Nel cast del film Felicity Jones, Mads
Mikkelsen, Riz Ahmed, Diego Luna, Forest
Whitaker, Jiang Wen e Ben
Mendelsohn.
Il film sarà certamente
ambientato durante il “Dark Time” dell’Impero, Tra gli episodi III
e IV e sarò il più oscuro e grintoso film dell’universo di Star
Wars. Sembra che il film sarà un war movie vecchia maniera. Nella
storia tutti i Jedi vivono in clandestinità e probabilmente saranno
sullo sfondo della storia principale. Ci saranno inoltre un sacco
di nuove forme di vita aliena. Saranno introdotti nuovi personaggi
droidi e Alieni. At-at, X-Wings, Ala-Y, A-Sts saranno presenti
nella storia. Ci sarà molta azione nella Jungla. Sembra un nuovo
droide sarà parte della banda di ribelli che tentano di rubare i
piani della Morte Nera. Felicity Jones sarà un soldato ribelle
pronta per la battaglia.
La Pixar si
trova ora in un momento di grande attività creativa, pronta a
rilasciare nel corso dei prossimi anni alcuni dei sequel più attesi
di tutti i tempi. Ed è proprio nel mezzo di questa ricca offerta
per il futuro che Coco continua a far parlare
di sé, sia per il controverso tema trattato all’intento di un film
di animazione per bambini (la festività messicana del
Giorno dei Morti) sia per le continue star pronte
a entrare nel progetto. Dopo la conferma di Benjamin
Bratt e Gael Garcia Bernal ecco
anche Antony
Gonzalez e Renée
Victor aggiungerei al cast vocale del nuovo
lungometraggio animato.
La sinossi ufficiale
di Coco rilasciata
dalla Pixar recita:
“nonostante lo sconcertante divieto da
parte degli anziani della sua famiglia circa la passione per
la musica, Miguel (Anthony Gonzalez) sogna di
diventare un musicista di successo come il suo idolo Ernesto de la
Cruz (Benjamin Bratt). Nel disperato tentativo di
dimostrare il suo talento, Miguel si ritrova nella splendida e
colorata Terra dei Morti a seguito di una misteriosa catena di
eventi. Lungo la strada incontra l’affascinante imbroglione Hector
(Gael García Bernal) con il quale accetta di
partire per un viaggio straordinario“.
La Pixar ha
poi rivelato che Coco sarà probabilmente uno
dei film più musicali mai prodotti dallo studio, un chiaro intento
di rifarsi non solo ai classici della Disney
ma anche al recente successo di Frozen
e Oceania. La volontà e poi quella di narrare
una vicenda che affonda le proprie radici in una cultura molto
diversa rispetto a ai racconti portanti fino ad oggi all’attenzione
dei più piccoli.
Durante un’intervista rilasciata
aEntertainment Weeklye dedicata specificatamente
a Coco, il
regista Lee Unkrich ha
affermato che “è stato
importante per noi dal primo giorno che avere un cast
latino-americano. Erano tutti concentrati, e abbiamo così
finito con l’ottener un fantastico mix di persone, provenienti un
pò dal Messico e un pò’ da Los
Angeles“. Parlando poi della gestazione
dei personaggi di Coco – il cui progetto
risale ai tempi di Tom Story
3 – Unkrich ha affermato che “in corso
d’opera abbiamo avuto un altro
bambino per la voce Miguel che ora ha 17 o 18 anni, il
quale potrebbe dirvi quanto tempo abbiamo lavorato sul film,
ma la sua voce è cambiata molto nel corso del tempo ed è stato
necessario trovare una nuova voce, così abbiamo
trovato Antony
Gonzalez“.
Così come è stato per Luke
Skywalker, eroe della trilogia originale di
Star
Wars, sarà anche per l’orfana Rey, protagonista di
questo nuovo corso del franchise della LucasFilm. Il grande
segreto sulla sua origine e sulla sua nascita è per lo spettatore
motivo di congetture e di teorie, ma più di tutto è il motore della
curiosità che ci spingerà a guardare i prossimi Episodi
VIII e IX.
Star Wars il Risveglio della Forza
contiene le risposte su Rey
Tuttavia, secondo Daisy
Ridley, interprete di Rey, le risposte sull’origine del
personaggio sono già tutte in Star War Il Risveglio della
Forza. L’attrice ha infatti dichiarato a Time Out:
“Pensavo che un sacco di domande avessero trovato risposta già
ne Il Risveglio della Forza. Poi, dopo la proiezione, siamo andati
a bere, con il mio agente e tutti gli altri, e loro parlavano del
film e ho capito ‘oh, per loro non ci sono state
risposte'”.
È quindi chiaro che la genealogia di
Rey conterà parecchio, come è giusto che sia in un film di
Star Wars, e che potrebbe condizionare l’intera
saga. “Mi piacerebbe davvero vedere le facce delle persone
– ha dichiarato Daisy Ridley – ma con più
risposte arrivano anche altre domande, e ce n’è sicuramente
abbastanza per mantenere le persone interessate per i prossimi due
anni.”
E voi che ne pensate? Qual è la
vostra congettura?
Star Wars Episodio
VIII sarà diretto da Rian Johnson e
arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le
vicende immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Rispetto a quanto precedentemente
annunciato da Paramount Pictures il remake
di Baywatch con
protagonista Dwayne Johnson verrà
posticipato di una settimana rispetto alla data di rilascio
originale prevista per il 19 maggio
2017, passando dunque al 26 maggio
2017, in concomitanza con la festività americana
del Memorial Day.
Secondo quanto riportato da Variety
la decisione di anticipare l’udta del remake
di Baywatch in corrispondenza
del Memorial Day avrebbe una motivazione di
carattere prevalentemente strategico, ovvero concorrere con il
rilascio di Pirati dei Caraibi 5 Dead Man Tell No
Tales della Disney e lo sci-fi
Life targato Sony e
interpretato dalla coppia Rebecca Feguson – Jake
Gyllenhaal, entrambi previsti proprio per il 26
maggio.
Debuttando nel weekend
del Memorial Day il remake
di Baywatchpotrebbe
dunque bruciare sul tempo titoli di grade spessore, tra cui
l’attesissimo Alien Covenant
di Ridley Scott,
l’horror Annabelle 2 e Out Job
2.
Nel cast
di Baywatchsono stati
confermati Dwayne Johnson, Zac Efron, Alexandra
Daddario, Kelly Rohrbach, Ilfenesh
Hadera e Priyanka Chopra.
Il film ha una data d’uscita fissata
per il 26 maggio 2017.
La pellicola è diretta
da Seth Gordon (Come
ammazzare il capo e vivere felici). La sceneggiatura,
invece, porta la firma di Damian
Shannon e Mark Swift. Alla
produzione ci sono Dwayne Johnson, Dany Garcia,
Michael Berk, Douglas Schwartz e Greg
Bonnan.